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Ultr'Azzurro Novembre 2011

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mensile tifosi napoletani

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4 EDITORIALE

6 TUTTOÈ POSSIBILE

8 L’ANGOLODELL’INSOLENTE

10 LA CHIAVETATTICA

14 IL GIOCATORE DEL MESEMORGAN DE SANCTIS

16 TI PIACE VINCEREFACILE?

20 IL CORAZZIERE ARGENTINOFEDERICO FERNANDEZ

22 IL NAPOLISUL WEB

24 LA FOTODEL MESE

26 NAPOLI, BAYER MONACO

32 NAPOLIUDINESE

30 CAGLIARI NAPOLI

36 CATANIANAPOLI

40 BAYER MONACONAPOLI

44 IL FIOREALL’OCCHIELLO

48 TIFOSE DOC

52 LA SCOMPARSA DEL“PRESIDENTISSIMO”

56 LO SPAZIODEI TIFOSI

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Carissimi lettori, ben ritrovati con il consueto appuntamentomensile con le pagine di “Tifosi Napoletani”. Il nostro Napoli,che attraversa un periodo fatto di luci ed ombre, si avvia verso

un ciclo terribile con nove partite, sette di campionato e due di cham-pions, in appena 32 giorni. Un mese da vivere tutto di un fiato al ter-mine del quale, molto probabilmente, si sarà delineato gran parte delfuturo del Napoli e nel quale ci dovremo stringere tutti intorno allasquadra.

Al di la di come andranno le prossime gare, auguriamoci che DeLaurentiis intervenga sul prossimo mercato di gennaio con almenotre acquisti in modo tale da potere completare un organico che, al mo-mento, appare carente in alcuni reparti. La speranza è che il nostroPresidente abbia fatto tesoro delle esperienze passate, quando nonintervenne come doveva sul mercato di gennaio, e che possa regalarea Mazzarri altri tre elementi in grado di completare una rosa che, perpotere ben figurare, necessita di rincalzi all’altezza dei titolari.

Vorrei spendere qualche parola anche sulle sentenze penali chehanno condannato gli imputati del processo di “calciopoli”. Condanneche a mio parere sono andate a colpire soltanto una parte dei respon-sabili delle manipolazione che minavano la regolarità di partite e cam-pionati. Si è voluto colpire soltanto Luciano Moggi ma non si riesce acapire come mai non si è punita l’Inter ed i suoi dirigenti nonostanteil fatto che le intercettazioni telefoniche fossero piuttosto eloquenti.

In questo numero una delle firme storiche del giornalismo napo-letano, Mimmo Carratelli, analizzerà il momento e le potenzialitàdella squadra di Mazzarri. Nella consueta rubrica “L’angolo dell’in-solente”, Antonio Corrado ha voluto approfondire il problema stadioed il “balletto” tra De Laurentiis e De Magistris.

Pasquale Casale analizzerà le tattiche di Mazzarri, Mauro Cuccoe Carmine Montuori ci parleranno di due giocatori che si sono distintiin questo mese vale a dire De Sanctis e Fernandez. Faremo il puntosulle sentenze di “Calciopoli” e sui risvolti, più o meno chiari, chehanno avuto. Andremo in giro nel mondo del web per conoscere i prin-cipali siti che si occupano del Napoli e rivivremo le gare di questo meseattraverso le foto di Pietro Mosca e di Raffaele Esposito.

Ritorna l’album dei ricordi di Roberto Fiore che in questo numeroci racconterà di una strana partita tra Lazio e Napoli di 40 anni fa.Da questa settimana parte anche una nuova rubrica che ci farà cono-scere ed apprezzare le tante e belle tifose vip che seguono il Napoli di-videndosi tra set cinematografici, teatri e studi televisivi.

Un abbraccio a tutti voi e come al solito, dal profondo del cuore,FORZA NAPOLI !

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TUTTO E’ POSTUTTO E’ POSU

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na delle ultime rilevazioni sul valore economico delle rose delle squadre di serie A, assegna al Napoliil quarto posto (189 milioni di euro), dietro Inter (317 milioni), Milan (268) e

Juventus (263).Le squadre con un più promettente futuro per l’età media della rosa

sono Udinese, Cagliari e Parma (età media 25,1), Fiorentina (25,4) e Pa-lermo (25,7).

Sono i due dati per leggere le chance dei club tra presente e futuro.Il Napoli ha cinque giocatori sotto i 25 anni (Dzemaili 25, Cavani e Ham-

sik 24, Fernandez e Fideleff 22, Dezi 19). Lavezzi, Zuniga e Britos hanno 26anni, Gargano 27, Maggio 29.

I giocatori più vecchi sono sette: De Sanctis 34, Aronica 33, Mascara 32,Campagnaro 31, Cannavaro, Dossena e Santana 30.

Il Napoli, cioè, ha un’età matura per esprimersi al massimo. Non è più unasquadra giovanissima come quattro anni fa quando Hamsik aveva vent’annie Lavezzi 22. Non è più una compagine di promesse. La maturazione dellasquadra ha portato al terzo posto dell’anno scorso. E’ il massimo che il Na-

poli può consentirsi?La domanda ne sottintende un’altra: il Napoli è pronto per lo scudetto?Alla vigilia di questo campionato, la formazione azzurra era indi-

cata fra le protagoniste delle lotta al vertice. Dopo nove giornate,il Napoli è stato depennato dalla cerchia degli attori dello

scudetto. Alle spalle di Milan e Juventus, ora indicaticome i più credibili candidati alla vittoria finale, sifanno altri nomi, Lazio e Udinese in testa.

Certamente gli impegni in Champions hanno as-sorbito energie fisiche e mentali che il Napoli ha pa-gato in campionato. Così si dice. Ma il Napoli ha

perduto tre partite che, anche con le gambe pesanti edil turn-over necessario, erano alla sua portata.

Gli infortuni e il rendimento non adeguato di Cavanie Hamsik, protagonisti storici dei successi azzurri, hanno

contribuito a frenare la corsa in campionato. E qui tornano in ballo i limiti della panchinache non offre alternative valide. Si dice anche che un limite della squadra è quello di sof-frire gli avversari meno dotati che si chiudono e giocano la partita della vita contro gliazzurri ritenuti ormai fra le formazioni cosiddette “grandi”. Ma è anche vero che unagrande squadra deve avere le soluzioni per uscire bene dalle partite ostiche. Il Napoli è ri-masto al palo contro Chievo e Parma e ha preso un solo punto alla Fiorentina, tutte squadredella seconda metà della classifica. Ha perso a Catania su un campo imbattuto dove peròla Juve ha portato via un pareggio.

Dopo il terzo posto della scorsa stagione, questo doveva essere il campionato del salto diqualità per confermare, almeno, la brillante posizione che ha consentito agli azzurri di par-tecipare alla Champions. Il salto non c’è stato. La campagna acquisti ha portato un solo giocatoredi pregio, Inler, che sinora ha tradito le attese. Veniva chiesto a più voci l’ingaggio di una punta da

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SSIBILESSIBILEMimmo Carratelli

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doppia cifra, in alternativa a Cavani o in tandem col Matador.La classifica, fino a questo momento, conferma l’esigenza di una

rosa”di attaccanti più adeguata alle ambizioni azzurre. Infatti, ladifesa è la seconda del campionato. Ma l’attacco è al quinto posto.E’ anche vero che solo il Milan segna a raffica e che gli attacchi diLazio, Juventus e Palermo hanno segnato poco più del Napoli(Lazio +3 gol, Juventus +2, Palermo +1) con gli azzurri che hannouna partita in meno (da recuperare il match con la Juve).

Il Napoli non ha segnato in tre partite dopo essere esplosonelle prime due (sei gol fra Cesena e Milan) mentre l’anno scorso,nelle prime nove giornate, gli azzurri erano andati sempre asegno. In ogni caso, al di là delle cifre, e con Cavani fermo a 4 golsegnati in due sole gare (ne aveva segnato sei in cinque partitedelle prime nove del campionato scorso), la poca concretezza inattacco è il difetto più evidente di questa stagione. Tant’è che Maz-zarri sta lavorando molto su Lavezzi per ottenerne un bomber. Eancora manca al Napoli la capacità di sfruttare i calci piazzati (due“lampi” a Monaco, però non su esecuzione diretta) e di andare in golcon tiri da fuori area.

L’anno scorso il Napoli chiuse il campionato con la seconda miglioredifesa e il terzo migliore attacco in cui incisero pesantemente i 26 gol

di Cavani, poco meno della metà del bottino complessivo (59reti).

Niente è perduto perché il campionato a bassa velocitàconsente ogni recupero. Con una partita in meno, gli azzurri

sono lontani 6 punti dal terzo posto. Non c’è dubbio che le partite in-terne con la Lazio e con la Juventus (il recupero del 29) decideranno delle ambizionidel Napoli. Il terzo posto è una meta ancora possibile e varrebbe il ritorno in Cham-pions nella stagione ventura. E’ un traguardo da tenere sempre presente.

La partitissima col Manchester City non esaurirà gli impegni europei del Napoli.Perché gli azzurri continueranno nella Champions se finiranno secondi nel gironedella morte o saranno destinati all’Europa League se si piazzeranno terzi. La sta-

gione, cioè, proseguirà col doppio impegno campionato-Europa e, intanto, comin-cerà la Coppa Italia.

Il mercato di gennaio porterà “aiuti” considerevoli?Il mercato di riparazione offrirà giocatori per i quali varrà la pena sostenerne l’espo-

sizione economica?Ci sono almeno sei, sette rincalzi nella “rosa” del Napoli che non hanno ancora dato

quello che ci si attendeva. E se venisse dall’interno il potenziamento della squadra?

Per dire due nomi: Pandev e Santana. Restano mediocri le alternative per un più con-creto “peso” offensivo, fermi a Mascara ed a Lucarelli.

Ma che panni veste El Negro Chavez?

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L’ANGOLO DELL’San Paolo verg

e trasferte europee degli azzurri non stanno facendo altro che amplificare, agli occhi dei tifosi, i difettie le carenze di un San Paolo sempre più fatiscente ed inospitale. L’Ethiad di Manchester, l’Allianz Arena

di Monaco hanno fatto capire anche al Presidente De Laurentiis come debba essere uno stadio nel 2011. Affa-scinato dall’impianto bavarese, anche se il grigio degli spalti non lo ha particolarmente soddisfatto, il “Patron”azzurro non ha fatto mistero di volersi ispirare proprio all’Allianz per rifare il San Paolo.

Ospitare tifosi e giornalisti di Monaco o di Manchester, crea, inevitabilmente, un pizzico di imbarazzo. Co-noscere la realtà dalla quale provengono e vederli, poi, aggirarsi tra i disagi di uno stadio fatiscente ed inospi-tale non fa certo bene e non contribuisci a dare una bella immagine ne della Società ne tanto meno della città.

Un impianto inaugurato nel 2004 con 69.901 posti a sedere e sviluppato su tre anelli di uguale capienza madiversa pendenza dislocati su sette livelli. Nel primo livello trovano posto le zone di accoglienza vip, i localidestinati agli addetti ai lavori (sala stampa, zona mista per le interviste, locali per i funzionari della sicurezza,infermerie), quelli destinati agli atleti (spogliatoi, palestre e sale massaggi) ed una zona di parcheggio riser-vata. Il secondo livello è totalmente destinato a parcheggi per gli addetti ai lavori con l’esclusione di una piccolaarea destinata all’accoglienza vip. Il terzo livello rappresenta la prosecuzione naturale del boulevard esternocon l’inserimento di 16 “isole” destinate a chioschi, negozi, ed ai servizi igienici. Nel quarto e quinto livellotrovano posto locali riservati all’area vip, sale conferenza, al catering ed ai negozi delle due società calcisticheche utilizzano l’impianto. Il sesto livello rappresenta il diretto prolungamento dei due inferiori con la diffe-renza di offrire la diretta percezione dello spazio di gioco creando così 106 palchi riservati per 1.200 spettatoricon visione contemporanea del campo di gioco e la fruizione di servizi privilegiati. Al settimo livello sono ri-proposte le 16 isole destinate a chioschi ed ai servizi igienici oltre alla distribuzione all’ultimo anello. Chioschiche per dimensioni (parecchie decine di metri quadrati) e per qualità con tanto di musica e sembrano più deidiscopub, negozi ed addirittura dei baby club, dove i tifosi possono lasciare i loro bambini per godersi in totaleserenità la partita, completano il quadro di un impianto bello quanto funzionale. De Laurentiis affascinato

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’INSOLENTEAntonio Corrado

dalla realtà dell’Allianz non ha fatto mistero di volerlo prendere ad esempio quando sarà il momento di rifareil San Paolo. A chiacchiere il sindaco di Napoli si è detto disponibile a concedere in maniera stabile e duratural’impianto di Fuorigrotta alla Società azzurra anche se qualche componente della sua giunta, l’assessore al-l’urbanistica, si è subito affrettato a frenare gli intenti del Sindaco ricordando che il San Paolo ha già la suadestinazione urbanistica e le sue finalità sociali.

Purtroppo De Laurentiis, nonostante la disponibilità di facciata di De Magistris, dovrà fare i conti con lesolite beghe politiche. Ai nuovi amministratori della città vorrei ricordare che il San Paolo per la cittadinanzarappresenta soltanto un onere. I costi di gestione dell’impianto di Fuorigrotta superano ampiamente gli introitied il risultato è che il San Paolo contribuisce a dare corpo al già cospicuo deficit che assilla le finanze comunali.Un deficit che rende impossibile potere godere di una lunga serie di servizi pubblici e di una decente qualitàdella vita. Al Sindaco ed alla sua giunta consiglierei di alleggerire i costi del Comune dando il San Paolo (ven-dendolo o dandolo in concessione a lungo termine) a De Laurentiis in modo tale che il Presidente azzurro possainvestire avendo il tempo per potere rientrare dei capitali investiti. Il Comune di Napoli deve capire che non èin grado di assicurare la normale manutenzione dello stadio ne, tanto meno, ha la possibilità di migliorarloper renderlo quanto più possibile accogliente , non ha alcun motivo per mantenere nel suo patrimonio immo-biliare un impianto fatiscente che per la cittadinanza rappresenta solo un costo.

Il compito di De Laurentiis non è certo agevole. Il Presidente dovrà fare i conti con la politica che spesso vacontro ogni logica economica ed imprenditoriale. L’augurio è che per aiutare le finanze comunali, per migliorarel’immagine della città anche attraverso lo sport, la giunta De Magistris si decida a concedere il San Paolo allaSocietà azzurra consentendo a De Laurentiis di regalare ai tifosi uno stadio sicuro ed accogliente, dove ancheil semplice espletare un naturale bisogno fisico non debba rappresentare un’impresa tra servizi igienici scarsi,fatiscenti e sporchi.

gogna europea

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LA CHIAVE TTATTICA

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stato un peccato non aver giocato con la Juventus, perché si poteva vedere con quale spirito il Napoli

avrebbe affrontato la gara, dopo la partita dai due volti di-sputata a Monaco. Per certi versi è naturale e fisiologicoche una squadra che si trova in vantaggio di tre gol possaavere un calo di concentrazione finendo per concederequalcosa ma è altrettanto vero che il Napoli è stato bravo areagire non arrendendosi mai e credendo nell’impresa finoal triplice fischio finale.

Dico da tempo che il Napoli non deve commettere l’erroredi trascurare il campionato che, anzi, va privilegiato dal mo-mento che può garantire la conferma di disputare un altroanno in Champions. Per questo è un peccato buttare puntiin campionato, così come è successo a Catania. La partita diMonaco ha un po’ fatto passare in secondo piano la sconfittadel Cibali che, invece, dovrebbe essere tenuta in debita con-siderazione per non gettare alle ortiche altri punti che allalunga potrebbero pesare nell’economia di un campionato nelquale non è emersa ancora un’autorevole candidata alla vit-toria finale e dove tutti stanno accusando battute a vuoto.

Fermo restando che considero Mazzarri uno dei mi-gliori allenatori in circolazione sia in Italia che in Europa,devo dire che, a mio avviso, è stata una scelta sbagliataschierare Cavani in quella posizione arretrata contro il Ba-yern. Non è un caso che l’uruguagio abbia offerto una pre-stazione evanescente, forse sarebbe stato addiritturameglio dargli un turno di riposo, perché un attaccantecome lui può essere arretrato per smarcarlo dai difensorisolo se è in forma ed è nelle condizioni ideali per macinarechilometri senza arrivare poco lucido sotto rete. Il Cavaniattuale, invece, sta attraversando un periodo di forma pocobrillante e, quindi, averlo utilizzato in quella posizione èstato praticamente inutile.

Su Fernandez, che a Monaco ha avuto critiche positive,devo dire che per me è un giocatore che, nell’attuale ter-zetto difensivo, non può essere schierato in una posizioneche non sia quella centrale, perché chi gioca come centraledifensivo esterno, in una difesa a 3, deve avere la stessa re-sistenza alla velocità di un mediano altrimenti è normaleche si trovi a disagio prima sul piano fisico e poi su quellotattico così com’è successo al giovane argentino Fideleff.Fernandez è un buon giocatore, non c’è che dire. Ho sentitodire che nel giro di un paio di anni potrà diventare forte,affidabile e risolutivo ma al Napoli non servono giocatoriche di prospettiva bensì servono elementi che, nell’imme-diatezza, possano garantire un rendimento costante e po-sitivo e consentire a Mazzarri di far tirare il fiato, di tantoin tanto, a qualche titolarissimo.

È

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LA CHIAVE TATTICAPasquale Casale

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IL GIOCATORE DEL MESEMORGAN DE SANCTIS

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Mauro Cucco

i è sempre detto che un buon portiere rappresenta almeno la metàdella forza di un’intera squadra. Ebbene, tale proposizione è perfetta

per racchiudere in poche parole quanto sia determinante l’apporto dato al Na-poli da un estremo difensore come Morgan De Sanctis, al momento il numerouno dei “numeri uno” italiani. Il Pirata Morgan, come è stato simpaticamenteribattezzato dai tifosi azzurri, in quest’ultimo biennio sta vivendo il periodopiù esaltante e più gratificante di tutta la sua carriera. Grazie alla sua esperienza,al suo talento ed alla sua estrema affidabilità il Napoli sta crescendo a vista d’oc-chio, sia sul piano della maturità calcistica che sul piano dei risultati sportivi.Nato a Guardiagrele, cresciuto nel vivaio del Pescara, lanciato dalla Juventus econsacratosi per otto anni all’Udinese, l’estremo difensore abruzzese ha poi de-ciso di andare a cercar fortune all’estero (prima in Spagna, al Siviglia, poi in Tur-chia, al Galatasaray). Dopo di ché ha voluto rimettersi in discussioneapprodando al Napoli, squadra per la quale ha sempre fatto il tifo da bambino,come lui stesso ha più volte ricordato. Accolto con un pizzico di scetticismo, ilvice-Buffon della Nazionale di Prandelli, si è subito distinto per la sua profes-sionalità, la meticolosità col quale prepara le partite, per la personalità con laquale guida la propria difesa e per il suo carattere duro in campo ma riservatofuori. Nella stagione successiva anche lui è stato protagonista della grande ca-valcata che ha portato il club azzurro dritto dritto in Champions League. A talproposito memorabili, nonché decisive risultato essere (tra le altre) le parate inoccasione delle gare con il Lecce e la Steaua al San Paolo, due prodezze che val-sero due vittorie fondamentali in campionato ed in Europa. Il cyborg dei portieriricopre ininterrottamente il proprio ruolo dal 22 agosto 2009 fino ad oggi: 76presenze su 76 partite negli ultimi due campionati rappresentano un record in-vidiabile ed inimitabile. E’ entrato nella storia del Napoli per aver migliorato ilrecord d’imbattibilità interna stabilito in precedenza dal “Giaguaro” Castellini(799’) e al Cibali di Catania, nonostante la sconfitta, ha collezionato la sua100esima presenza in maglia azzurra tra campionato e coppe. De Sanctis è di-ventato un vero e proprio idolo della folla, la quale dorme sonni tranquilli perchésa di poter contare sulla sicurezza di un portiere-saracinesca. Inoltre, aspettoda non sottovalutare, a Napoli De Sanctis ha affinato una delle sue specialità,ovvero quella di essere un para-rigori per eccellenza. Neutralizzate le conclusionidi Miccoli, Lucarelli (ora suo compagno di squadra) e Di Natale il Pirata s’è ri-petuto anche questa stagione in Champions, al San Paolo, contro il Bayern esoprattutto contro un rigorista come Mario Gomez. L’uomo dei record ha unsolo sogno nel cassetto: “Vincere qualcosa di importante qui a Napoli dove potreigiocare fino a 40 anni e terminare la carriera”. Questo è anche l’augurio di tutti itifosi azzurri.

IL GIOCATORE DEL MESE

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TI PIACE VINCE

a sentenza di primo grado del processo su Calcio-poli emessa dal Tribunale di Napoli, è una sen-

tenza che, di fatto, riconosce l’esistenza di un sistemache manovrava il calcio italiano e che vedeva tra isuoi attori principali Luciano Moggi: ammonizionipilotate, squalifiche determinate a tavolino, designa-zioni compiacenti, erano alcuni degli espedienti chesono emersi nel corso delle indagini. Pesanti i reatiche hanno determinato le condanne che parlano diassociazione a delinquere finalizzata alla frode spor-tiva, pesanti come le condanne: ben16 a fronte delle8 assoluzioni per un totale di 29 anni di carcere.

Oltre alle condanne penali per Bergamo, Bertini,Dattilo, De Santis, i due Della Valle, Foti, Lotito,Mazzini, Meani, Mencucci, Pairetto, Puglisi, Racal-buto, Titomanlio e, ovviamente, Luciano Moggi ègiunto anche il daspo, che però non sarà esecutivofino all’ultimo grado di giudizio. Molti i motivi di ri-flessione: innanzitutto salta agli occhi che questoscandalo non è stata una farsa come volevano far cre-dere alcune delle parti in causa.

Il dubbio che il gruppo Moggi cercasse di contrap-porsi ad un altro gruppo che cercava, con le stessemodalità, di manipolare i campionati, appare tutt’al-tro che infondato. Il mancato utilizzo di alcune in-tercettazioni che tiravano in ballo l’Inter, lascianoperplessi e, come forse è avvenuto per “tangento-poli”, anche nello scandalo “calciopoli” l’impressioneche a pagare sia stata soltanto una parte è forte.

Le condanne di Luciano Moggi (5 anni e 4 mesi)dei designatori Paolo Bergamo (3 anni e 8 mesi) ePierluigi Pairetto (1 anno e 11 mesi), del dirigente fe-derale Innocenzo Mazzini (2 anni e 2 mesi), degli ar-bitri De Santis (1 anno e 11 mesi), Racalbuto (1 annoe 8 mesi), Bertini (1 anno e 5 mesi), Dattilo (1 annoe 5 mesi), dei guardalinee Puglisi (1 anno) e Titoman-lio (1 anno) e dei dirigenti Lotito della Lazio (1 annoe 3 mesi), Andrea Della Valle (1 anno e 3 mesi), DiegoDella Valle (1 anno e 3 mesi) e Mencucci (1 anno e 3mesi) della Fiorentina, Leonardo Meani del Milan (1anno) e Foti della Reggina (1 anno e 6 mesi) testimo-niano l’esistenza di una vera e propria lobby calci-stica.

Nonostante tali condanne e le norme federali (art.

22 bis delle N.O.I.F. e art. 9 del Regolamento dellaLega Nazionale Professionisti) che prevedono che chinon è più in possesso dei requisiti di “onorabilità” ne-cessari per ricoprire le cariche in seno alle società osemplicemente per essere tesserato, rischia di esseresospeso fino alla sentenza di secondo grado (se ilreato per il quale è stato condannato è rientrato nellaprescrizione) o, secondo un’interpretazione stretta-mente giuridica della normativa federale, essere co-stretto a dire addio al mondo del calcio. Non si riescea capire come Claudio Lotito, presidente della Lazioe consigliere federale della Figc, Sandro Mencucci,amministratore delegato della Fiorentina e Lillo Foti,presidente della Reggina siano ancora ai loro posti.

Ancora più imbarazzante il comportamento dellaJuventus, società maggiormente coinvolta, che,dopo la sentenza del Tribunale di Napoli, addiritturaha depositato presso il T.A.R. del Lazio ricorso con-tro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e neiconfronti della F.C. Internazionale s.p.a. chiedendola condanna al risarcimento del danno ingiusto su-bito dall’illegittimo esercizio dell’attività ammini-strativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoriain relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nel-l’estate del 2006 e del 2011�,

La motivazione principale che ha portato a questoprocedimento è la convinzione di avere subito untrattamento non uniforme rispetto alle altre societàche sono state coinvolte nella vicenda.

Se sulla disparità di trattamento tra la Juventuse l’Inter si può anche essere d’accordo con il Clubbianconero, appare davvero ridicola ed incomprensi-bile, invece, la richiesta di un risarcimento.

Risarcimento per cosa? Per avere falsato partite ecampionati?

Questa è l’ennesima dimostrazione che il famoso“stile Juventus” è, ormai, soltanto un lontano ri-cordo.

Un risarcimento danni lo dovrebbero richiedere,tutt’al più, i tanti Club che hanno dovuto subire in-giustizie studiate a tavolino giocando sempre nel ri-spetto delle regole contro avversario che, come laJuventus, giocavano sporco manipolando e falsandointeri campionati.

ARRIVANO LE CONDAL

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RE FACILE?Antonio Corrado

ANNE PER CALCIOPOLI

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di Orsi Vincenzo e Figli S.n.c.

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IL CORAZZIERE

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ARGENTINOCarmine Montuori

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iano piano, allenamento dopo allenamento, partitadopo partita, Federico Fernandez si sta conquistando lafiducia di tecnico, compagni e tifosi. Più difficoltà, invece,per convincere qualche addetto ai lavori non abituato,forse, ad intuire le reali potenzialità del ventiduenne di-fensore argentino alla sua prima esperienza in un cam-pionato, quello italiano, difficile e totalmente differenteda quello argentino. Un campionato nel quale allo loroprime esperienza hanno stentato in tanti incluso ilgrande Maradona.

La personalità dimostrata da Fernandez unitamentealla buona tecnica hanno confortato De Laurentiis e Maz-zarri. Il primo ha trovato giustificazione nell’esborso dei3 milioni di euro che hanno consentito al Club parteno-peo di accaparrarsi i servizi del giocatore, il seconto felicedi avere trovato una valida alternativa a Cannavaro in unruolo nevralgico della difesa.

Sul corazziere argentino il Napoli può con fiducia co-struire la difesa del futuro. Nonostante stia giocandopoco, Fernandez è rientrato nel giro della Nazionale mag-giore, segno di fiducia di Sabella che conosce bene il gio-catore. Nel palmares del giovane difensore anche un titoloargentino ed una Coppa Libertadores titoli conquistatientrambi con l’Estudiantes squadra nelle cui fila è cre-

sciuto. Bravo nel gioco aereo, forte anche dei suoi 189centimetri di altezza, Fernandez ha subito messo in mo-stra una grande padronanza del pallone ed è uno spetta-colo vederlo uscire dalla difesa a testa alta con palla alpiede. A Monaco contro una delle squadre più forti almondo, Fernandez si è tolto lo sfizio di bagnare l’esordioin una manifestazione importante come la Championsrealizzando addirittura una doppietta a quel Neuman chenon subiva reti in casa, in competizioni ufficiali, da tremesi.

Davvero un bel biglietto da visito ed una freccia in piùal suo arco anche perché di difensori con il “vizietto” delgol non se ne vedono molti in giro. Con l’esperienza cheriuscirà a maturare in competizioni importanti come laChampions ed il campionato italiano, dove incontrerà imigliori calciatori al mondo, il difensore azzurro potrà eli-minare quei piccoli difetti fatti di distrazioni e cali di con-centrazione che ha evidenziato nelle prime uscite. Ungiocatore su cui poter lavorare con la certezza di plasmareun difensore forte all’altezza delle massime competizionimondiali. Il futuro della retroguardia azzurra può comin-ciare proprio con Fernandez anche se Paolo Cannavaro haancora molto tempo da trascorrere tirando calci ad unpallone sui campi da gioco.

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universo tutto coloratod’azzurro che impazzisce esi entusiasma per ogni sin-gola prodezza del Napoli,nonché delle gesta dei pro-pri interpreti, è in quellamarea di internauti del webche divorano notizie su no-tizie e che si “nutrono”,giorno per giorno, di infor-mazioni aggiornate ognimezz’ora sulla propria squa-dra del cuore. L’avviso ai na-viganti è un inno alla gioiache sguazza da un portale al-l’altro, dai tanti siti internet interamente dedi-cati a tutto ciò che concerne il mondo deipartenopei fino ad arrivare ai più svariati e co-muni blog e/o aggregatori di notizie. Quantoamore e quanta passione ruota intorno al Napoli.Volendo effettuare una rassegna, il più completapossibile, tra tutti i portali della rete che trattanointere pagine web per il Napoli, cercheremo dinon dimenticare nessuno. Ovviamente, non po-tevamo non cominciare dal sito dei tifosi del Na-

poli per eccellenza, ovvero “TifosiNapoletani.it”,sempre aggiornato sui fatti inerenti il Napoli edi colori azzurri grazie alla competenza di Gen-naro Montuori ed Antonio Corrado. Insomma,sempre sul pezzo come si suol dire. Ma tra i pio-nieri delle testate giornalistiche on-line riguar-danti il Calcio Napoli, escludendo quelle relativeai quotidiani sportivi ed alle trasmissioni televi-sive e radiofoniche nazionali e regionali, ci sonosicuramente “TuttoNapoli.net” e “NapoliMaga-

zine.com” visibili anche nellevesti di webtv. Il primo, por-tale storico guidato dal di-rettore Francesco Molaro,ha fatto da apripista a tantialtri siti internet che si sonosusseguiti nel giro degli ul-timi anni mentre il secondo,rinomato canale web fon-dato da Vincenzo ed Anto-nio Petrazzuolo, annoveratra i suoi illustri editorialistigiornalisti come Auriemma,Alvino e Liguori nonché ex-calciatori come Cruz, Ta-

L’

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IL NAPOLI S

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Mauro Cucco

glialatela e Borgonovo. Testate giovani ma ingrande crescita sono anche “NapoliSport.net”(Tutto lo Sport a Napoli ed in Campania) e “Cal-cioNapoli24.it” (Tutto sul calcio Napoli 24 ore su24). I ragazzi del direttore Enzo Marangio impre-ziosiscono ogni giorno gli appassionati azzurridi nuove e sempre più sfiziose rubriche con foto,storie, numeri e statistiche. Quelli di Salvio Pas-sante di anteprime, retroscena e indiscrezioni dimercato. Ha i connotati di un blog ma è aggior-nato quanto un vero e proprio sito-web il portale“Azzurrissimo”, ideato e curato dal giornalistaRai Antonello Perillo, da suo nipote Marco e da suo

figlio Luca. Aggiornato come sempre anche “Pensie-roAzzurro.com” di Massimo La Porta così come “Pia-netAzzurro.it” di Vincenzo Letizia, che regala ampiospazio anche agli altri sport. Attivissimi e costante-mente informati sul web anche i vari“NapoliSoccer.net”, del Dr. Massimo Sergio e del pre-sidente dell’omonima associazione culturale GianniDoriano, nonché gli amici di “IamNaples.it”, quelli diVia Toledo di “PianetaNapoli” (guidati da Luigi Gior-dano e dall’imprenditore Pasquale Gallo) e “Napoli-press.com” con una bella veste grafica del sito curatadal direttore Ilario Imparato. Da non dimenticare in-fine “AreaNapoli” e “CalcioNapoli1926”.

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SUL WEB

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LA FOTO DEL MESE

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Benquerença (Portogallo) 5

Neuer,6Boateng 6

Van Buyten 6,5Badstuber 5

Lahm 6,5Tymoshuck 6

Schweinsteiger 7Muller 6,5

Kross 7Ribery 7

(89’ Alaba s.v.)Gomez 6

(93’ Luiz Gustavo s.v.)A disp.: Butt, Rafinha,

Pranjic, Olic,Contento.

All.: Heynckes 6,5

Note: 60.074 spettatori per un incasso di euro 2.541.504(record per una gara ufficiale al San Paolo).

Angoli: 5-4 per l Napoli. Recuperi: 1’ pt, 3’ st

De Sanctis 8Campagnaro 6,5Cannavaro 5,5Aronica 5,5Maggio 7Gargano 6Inler 6(89’ Santana s.v.)Zuniga 5,5Hamsik 5,5(90’ Mascara s.v.)Lavezzi 7Cavani 5(81’ Dzemaili s.v.)A disp.: Rosati, Fernandez,Fideleff, Dossena.All.: Mazzarri 6,5

1 1aut. 39’

2’

3a Giornata 18/10/2011

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Banti di Livorno 6

De Sanctis 6Campagnaro 6

Fernandez 6Aronica 5,5

Zuniga 6Dzemaili 6

Gargano 5,5(72’ Inler s.v.)

Dossena 6Santana 6

(68’ Maggio 6,5)Lavezzi 6

(55’ Hamsik 5)Cavani 4,5

A disp.: Rosati, Fideleff,Cannavaro, Mascara.

All.: Mazzarri 6

Note: 20.000 spettatori circa.Prima del match osservato un minuto di raccoglimento

per la morte di Marco Simoncelli.Angoli 7-4 per il Cagliari. Recupero p.t. 2’, s.t. 4’.

Agazzi 6Pisano 6(88’ Perico s.v.)Canini 6,5Astori s.v.(21’ Ariaudo 5,5)Agostini 6Biondini 6Conti 6Naingollan 5,5Cossu 6,5Thiago Ribeiro 6(78’ Ibarbo s.v.)Nenè 6A disp.: Avramov, Rui Sam-paio, Ekdal, Larrivey.All.: Ficcadenti 6

0 0

8a Giornata 23/10/2011

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De Marco di Chiavari 6

Handanovic 7Basta 6

(85’ Abdi s.v.)Benatia 6,5

Danilo 6Ferronetti 6

Badu 6Pinzi 6,5

Asamoah 5,5(64’ Neuton 5,5)

Armero 6,5Torje 5,5

(46’ Fabbrini 6)Floro Flores 5,5

A disp.: Padelli, Domizzi,Ekstrand, Doubai.

All.: Guidolin 5,5

NOTE: 35.565 spettatori.Angoli 4-3 per l’Udinese.

Recuperi p.t. 1’, s.t. 4’.

De Sanctis 8Campagnaro 6,5Cannavaro 6Aronica 7Maggio 8Dzemaili 6(80’ Zuniga s.v.)Inler 6,5Dossena 6(88’ Mascara s.v.)Hamsik 574’ Santana s.v.)Lavezzi 7Cavani 5,5A disp.: Rosati, Fideleff,Fernandez, Lucarelli. All.: Mazzarri 7

2 0

20’

44’

9a Giornata 26/10/2011

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Celi di Campobasso 5,5

De Sanctis 6Fernandez 6

Cannavaro 6,5Fideleff 4,5

(59’ Maggio 6)Zuniga 4

Santana 3Inler 5,5

Dossena 6(78’ Hamsik 6)

Mascara 5(59’ Dzemaili 6)

Lavezzi 6,5Cavani 6,5.

A disp.: Rosati, Grava, Aronica,

Lucarelli.All.: Mazzarri 4

NOTE: 20.000 spettatori circa.Angoli 7-5 per il Napoli.Recupero: p.t. 1’, s.t. 4’.

Andujar 6Bellusci 6,5Legrottaglie 6,5Spolli 6Izco 6(78’ Delvecchio s.v.)Almiron 6,5Lodi 6Ricchiuti 7(60’ Barrientos 6,5)Marchese 7Bergessio 7Gomez 7(76’ Catellani s.v.)A disp.: Campagnolo,Potenza, Lanzafame, MaxiLopez.All.: Montella 6,5

2 1

1’

25’

48’

10a Giornata 29/10/2011

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Kuipers (Olanda) 5

De Sanctis 5,5Campagnaro 5,5

Fernandez 7Aronica 5

(43’ Dossena 6)Maggio 6

Inler 5Dzemaili 5

(84’ Pandev s.v.)Zuniga 4

Hamsik 5Lavezzi 7

Cavani 5,5A disp.: Rosati, Grava,

Fideleff, Santana,Mascara.

All.: Mazzarri 6

NOTE: 66.000 spettatori.Angoli 6-5 per il Bayern.Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Neuer 6Boateng 5,5Van Buyten 6Badstuber 5Lahm 6,5Luiz Gustavo 6Schweinsteiger 7(53’ Tymoschuk 6)Muller 6,5Kroos 7Ribery 6,5(80’ Alaba s.v.)Gomez 8A disp.: Butt, Petersen,Rafinha, Pranjic,Olic.All.: Heynckes 7

3 2

17’ 23’ 42’

79’45’

4a Giornata 02/11/2011

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IL ALL’OC

ra gli episodi legati alle sfide con la Lazio, uno inparticolare è ancora vivo nei miei ricordi. Quel

giorno, era il 4 marzo del ’62, affrontammo a Roma ibiancocelesti. Insieme a Pesaola avevamo assunto laguida del Napoli, io come direttore generale ed il Petissocome allenatore. Eravamo giunti alla 24ma partita dicampionato con soli 23 punti in classifica mentre laLazio ne aveva molti di più. I laziali erano la squadra dabattere se volevamo mirare a raggiungere almeno il terzoposto, valido per la promozione in A. Non dovevamo as-solutamente perdere. Dovevamo fermare l’ascesa dellasquadra romana perché, nonostante fossimo partitasenza i favori dei pronostici, cominciavamo a fare un pensierino ambizioso. Se volevamo aspirare a qualcosa,

dovevamo conquistare almeno un punto in casa della piùseria candidata alla promozione vale a dire la Lazio. Quelgiorno il tempo era pessimo e sin dalla mattina, fortipiogge aveva investito la Capitale. Il campo Flaminio eraun acquitrino. I giocatori laziali scesero in campo parti-colarmente decisi a batterci sia per la storica rivalità siaper non mancare l’appuntamento con la promozione. Vo-levano eliminarci come eventuali concorrenti finali. Daparte nostra, io e Pesaola per tutta la settimana avevamocatechizzato i nostri giocatori sfruttando proprio il temapromozione. Quel giorno, prima di entrare in campo, di-chiarammo alla squadra che si poteva sperare solo se nonavessimo perso. Gli atleti tutti recepirono il messaggio escesero in campo agguerriti. Iniziò subito una vera e pro-pria battaglia. I falli non si contavano, qualcuno eraanche da espulsione diretta. L’arbitro invece, stava soload osservare. Per nostra sfortuna rimanemmo al 20’ indieci a causa dello stiramento del nostro Body, un verocombattente, e all’epoca non era ammessa la sostitu-zione. Sotto una pioggia scrosciante il campo di gioco sitrasformò in una pozzanghera mentre il tifo dei tifosi la-ziali rappresentava una spinta notevole per i giocatori dicasa. Riuscimmo comunque ad arrivare, per l’abnega-zione dei nostri, al 80’. Era molto improbabile riuscire adarrivare indenni al 90’. I nostri, che fino ad allora ave-vano lottato strenuamente, davano la sensazione di averesaurito le energie. Al 81’, l’arbitro decretò un calcio dipunizione contro di noi al limite dell’area di rigore. Pro-prio in quel momento il cielo si oscurò, non si vedeva più

IL GOL FANTASMAT

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CHIELLO

niente. Il capitano laziale, il guerriero Seghedoni, si-stemò il pallone per calciarlo. Lo tirò violentemente e ra-soterra. Nulla riuscimmo a vedere chiaramente,sentimmo solo il boato del pubblico che esultava. Noi inpanchina scorgemmo solo il nostro portiere Pontel chesi metteva le mani nei capelli mentre il pallone rientravain campo. L’arbitro non concesse subito la rete. Ispezionòparticolarmente la porta sul lato alle spalle del nostroportiere. Non trovò alcun buco, la rete era intatta e quindinon ritenne di convalidare il gol. A suo parere il pallonenon era entrato, era passato rasoterra a fil di palo. Se-condo il direttore di gara il pallone aveva solo incontrato,superando la linea di fondo, un massiccio muretto che sitrovava dietro alla nostra porta e per la potenza impressada Seghedoni, era rientrato velocemente in campo. Daglispalti i tifosi si scatenarono. Tentarono un’invasione dicampo. La quasi totalità asseriva che il pallone era entratoin rete perforandola e quindi voleva giustizia. L’arbitro fuirremovibile e convalidò la sua decisione. A fine gara po-temmo raggiungere il nostro pullman senza evitare,però,una mitragliata di proiettili di fango. Tutti tremammo maeravamo comunque felici. Avevamo conquistato un puntoimportantissimo, un punto che, a fine stagione, si rivelòdecisivo. Il campionato, infatti, finì con il Napoli a punti43, promosso in A. La Lazio con 42 punti rimase invece,in B. Sono passati quasi cinquant’anni. In perfetta onestànon mi sento di affermare se quel giorno l’arbitro avevavisto bene o male. Il dubbio è rimasto a me ed a molti altrima una cosa sola è certa: quel gol fantasma ci consentìdi conquistare la promozione in A.

Roberto Fiore

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TIFOSE DOC

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odella, attrice, show girl e presentatrice televisiva,Antonella Maddaluno è una donna che difficilmente

passa inosservata con il suo fascino prorompente, sensualee selvaggio.

Molte apparizioni nei salotti televisivi locali in note tra-smissioni sportive che ne hanno evidenziato la grande com-petenza calcistica nonché un grande amore per la maglia delNapoli il tutto abbinato ad una bellezza mozzafiato. Non solocalcio, però, per la bella Antonella che ha partecipato alla tra-smissione di Teo Mammucari “Primo ed ultimo”, ai “Racco-mandati” di Carlo Conti e ad “Affari tuoi” con Max Giusti. Sulpiccolo schermo Antonella ci è passata anche con la serie te-levisiva “Il Commissario Rex” e con “Baciati dall’amore” diClaudio Norza con la partecipazione del compianto Pietro Ta-ricone in onda su Canale 5. Non solo televisione ma anche ci-nema con “Buona giornata” di Carlo Vanzina, con VincenzoSalemme in uscita nel 2012 e “L’ultima spiaggia” film che a di-cembre sarà nelle sale e che vede la partecipazione dei “Ditelovoi”, di Rosalia Porcaro e di alcuni comici di Colorado e Zelig.

Tra un impegno e l’altro Antonella non disdegna di curarei suoi hobby: lo sport innanzitutto, con fitnesse e jogging, ela passione per il disegno. L’amore per gli animali, i cani in particolare, denotano il suo animo generoso edaffettuoso. A completare il quadro una tipica “febbre” tutta femminile rappresentata dallo shopping: borsee scarpe le passioni di Antonella. Per il resto a parlare per lei basterebbero le foto…

Antonella MaddalunoM

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LA SCOMPARSA DEL “PPRESIDENTISSIMO”ll’età di 88 anni è morto, Giulio Campanati, Presidente dell’AIA per 18 anni dal 1972 al

1990. Il mondo del calcio ha voluto ricordarlo osser-

vando un minuto di raccoglimento su tutti i campidi serie A e B nel week-end calcistico di fine otto-bre.

Il “Presidentissimo”, così chiamato per il lungoperiodo nel quale ha ricoperto tale incarico, avevacominciato la sua attività nella Sezione AIA di Mi-lano, debuttando in Seria A nel 1952. Nella mas-sima categoria diresse 166 gare in 14 anniterminando, nel 1966, in anticipo la sua carriera daarbitro per dedicarsi a quella dirigenziale.

Arbitro internazionale dal 1956, diresse la finaledi ritorno di Coppa delle Fiere nel 1962 (Barcellona-Valencia), due semifinali di Coppa delle Coppe (nel1964 e nel 1966) e fu inserito nell’elenco degli ar-bitri per le Olimpiade di Roma nel 1960 competi-

A

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LA SCOMPARSA DEL “PRESIDENTISSIMO”Mario Pesce

zione durante la quale arbitrò la garatra Danimarca e Tunisia a l’Aquila.Nello stesso anno fu insignitodel Premio Fondazione “Gio-vanni Mauro” (all’epocamassimo riconoscimentoarbitrale). Nel 1964 di-resse la finale diCoppa Italia del 1964(compresa la sfida-ri-petizione) Roma-To-rino.

Componente dellaCommissione Arbitraledella FIFA dal 1968 al1992 e, contemporanea-mente, anche della Com-missione UEFA, è statodesignatore dei direttoridi gara di serie A nei primianni Settanta. Attual-mente era Dirigente Be-nemerito FIGC.

Giulio Campanati harappresentato un’epocanella storia dell’AIA, primacome arbitro di statura in-ternazionale, poi come pre-sidente di più lungapermanenza alla guida dell’As-sociazione.

Dopo essersi affermato sulcampo da gioco, Campanatiseppe distinguersi per la sua sen-sibilità di uomo. La sua presidenza,durata oltre 20 anni, ha introdottodelle importanti innovazioni nel-l’A.I.A, dove si è caratterizzatoanche per lo spirito e la fermezzache hanno sempre coerentementeindirizzato la sua azione a tutela delprestigio dell’Istituzione.

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Il mitico Peppe del “Chiosco di Mergellina” con i suoi collaboratori

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LO SPAZIO DEI T

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57Christian e Andrea Reale. Per loro una cameretta tinta d'azzurro

Francesco e Lia da Baia.Due piccoli tifosi col sangue azzurro

GEMELLAGGIO A MARIENPLATZ"

TIFOSI

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Ringrazio tutti i miei ospiti per aver reso grande il programma

R E C O R D D I A S C O L T I P R I M I I N I T A L I A

IN DIRETTA Giovedì ore 20.50

ieri... ...oggi

ROBERTO FIORE

ieri... ...oggi

GIUSEPPE SAVOLDI

ieri... ...oggi

GUIDO POSTIGLIONE

ieri... ...oggi

GIUSEPPE VOLPECINA

ieri... ...oggi

ANTONIO CAPONE

ieri... ...oggi

SANDRO ABBONDANZA

ieri... ...oggi

GAETANO MUSELLA

ieri... ...oggi

MASSIMO FILARDI

ieri... ...oggi

SANDRO ABBONDANZA

ENRICO TUCCILLOANTONIO CORRADO IDRIS

NATASCIA MAGRI LISA CIARDIELLO

Ci seguono sul digitale terrestre in Lombardia (canale 614), Veneto (canale 642), Lazio (canale 189), Campania (canale 18) e prossimamente anche in Emilia Romagna.Sulla piattaforma Sky (canale 901) e sull’analogico in Calabria, Puglia, Abruzzo, Molise, Lucania, Marche, Basilicata e Umbria

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G A D G E T

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