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ULTIMI ACQUISTI – FEBBRAIO 2014 NARRATIVA… Stefania Bertola Ragazze mancine (Einaudi, 2013) Adele ha trentadue anni e non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Una mattina si sveglia e scopre che il suo mondo non esiste più: il marito ha dichiarato fallimento, ha prosciugato i conti in banca ed è scappato con l'amante. Come regalo d'addio le ha lasciato il gigantesco cane della sua nuova fidanzata. Ed è proprio mentre Adele tenta di liberarsene che una ragazza con una bambina in braccio le si fionda in macchina... Inizia così il nuovo romanzo di Stefania Bertola, con l'incontro- scontro tra due donne che non potrebbero essere più distanti: una pare uscita da una versione biellese di Beautiful, l'altra è ecocompatibile e spontaneamente zen, generatrice automatica di guai. Costrette dal destino a dividere una casa, alcune insidie, un'accanita nemica e un affascinante bugiardo, ciascuna imparerà dall'altra a ribaltare le proprie certezze. Mario Vargas Llosa L’eroe discreto (Einaudi, 2013) Quando riceve una lettera di minaccia con un ragnetto al posto della firma, Felicito Yanaqué non perde tempo e va alla polizia di Piura a sporgere denuncia. È proprietario di una ditta di trasporti, ha una moglie, due figli, e una giovane amante di nome Mabel: ha faticato troppo per lasciare che adesso qualcuno gli porti via tutto e, più di ogni altra cosa, a spaventarlo non sono certo i ricatti, ma il disonore. A Lima, intanto, Rigoberto, a un passo dalla pensione, viene chiamato a fare da testimone a Ismael, il suo datore di lavoro che sposerà in gran segreto la domestica Armida, per impedire che il suo patrimonio venga dilapidato dai figli. Al ritorno dal viaggio di nozze, però, Ismael muore e Armida, spaventata dalle pressioni degli eredi, scappa a Piura, dalla sorella. Sta a Rigoberto mantenere la promessa fatta da testimone e sistemare la faccenda. Federico Roncoroni Un giorno, altrove (Mondadori, 2013) Filippo è un intellettuale che ha deciso di vivere in splendido ritiro, lontano da tutti. Dopo aver girato il mondo per insegnare ed essere scampato a un gravissimo linfoma, si è rifugiato per lavorare ai suoi libri in una casa sul lago. In questa solitudine, interrotta solo da qualche incontro galante, è convinto di aver raggiunto un accettabile equilibrio. Perciò, non è senza sconcerto che un giorno riceve una mail da parte di Isabella, la sua Isa, con cui non ha rapporti da sette anni. Tanto è il tempo passato da quando lei lo ha lasciato in un letto di ospedale. Sconcerto, e anche gioia e speranza, sentimenti che si accavallano, visto che Isabella continua a scrivergli, anche se non lo fa per parlare di sé, ma, parrebbe, per avere risposte alle tante domande rimaste in sospeso. Nei cinque mesi che trascorre mandando mail al suo amore ritrovato e aspettando di poter leggere le sue risposte, Filippo ha finalmente l'occasione di raccontare a Isa ciò che ha vissuto senza di lei e di riavviare l'interrotto discorso amoroso. Isabella, invece, è reticente a parlare di sé. Evasiva al punto da risultare ambigua, si mostra animata da un'estrema suscettibilità riguardo alle allusioni di Filippo ai loro trascorsi erotici e da una forte curiosità per il modo dell'uomo di relazionarsi con se stesso. Filippo vive male le ambiguità della donna, ambiguità che il rapporto inevitabilmente epistolare accentua, e che troveranno una spiegazione, se non una soluzione, solo a fine partita. Valeria Parrella Tempo di imparare (Einaudi, 2014) Tempo di imparare è un romanzo in cui Valeria Parrella racconta il rapporto tra una madre e suo figlio. Un rapporto fatto di piccoli passi, di insegnamenti quotidiani che si susseguono giorno dopo giorno, in un cammino che conduce il bambino verso l’età adulta. Eppure anche lui, nel suo essere bambino, ha qualcosa da insegnare alla madre. Il percorso di crescita del bambino, e della madre, si manifesta in un apprendimento continuo che scaturisce dalle piccole cose. Allacciarsi le scarpe, colorare le figure, imparare l’alfabeto, e ancora imparare a riconoscere il pericolo, vincere, perdere, agire e tutto ciò che è indispensabile per affrontare il mondo e la vita. La vita di madre e figlio scorre tra insegnanti e compagni di classe, fisioterapisti, neurologi. Tutto questo seguendo la pronuncia di una parola difficile, che inizia per “H”. Valeria Parrella, con Tempo di imparare, racconta il rapporto tra madre e figlio e il momento in cui il binomio che si è creato cessa di essere tale per trasformarsi in due unità distinte.

ULTIMI ACQUISTI – FEBBRAIO 2014 NARRATIVA…biblioteche.provincia.re.it/allegati/adulti_febbraio 2014... · Isabella, invece, è reticente a parlare di sé. Evasiva al punto da

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ULTIMI ACQUISTI – FEBBRAIO 2014 NARRATIVA…

Stefania Bertola Ragazze mancine (Einaudi, 2013) Adele ha trentadue anni e non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Una mattina si sveglia e scopre che il suo mondo non esiste più: il marito ha dichiarato fallimento, ha prosciugato i conti in banca ed è scappato con l'amante. Come regalo d'addio le ha lasciato il gigantesco cane della sua nuova fidanzata. Ed è proprio mentre Adele tenta di liberarsene che una ragazza con una bambina in braccio le si fionda in macchina... Inizia così il nuovo romanzo di Stefania Bertola, con l'incontro-

scontro tra due donne che non potrebbero essere più distanti: una pare uscita da una versione biellese di Beautiful, l'altra è ecocompatibile e spontaneamente zen, generatrice automatica di guai. Costrette dal destino a dividere una casa, alcune insidie, un'accanita nemica e un affascinante bugiardo, ciascuna imparerà dall'altra a ribaltare le proprie certezze.

Mario Vargas Llosa L’eroe discreto (Einaudi, 2013) Quando riceve una lettera di minaccia con un ragnetto al posto della firma, Felicito Yanaqué non perde tempo e va alla polizia di Piura a sporgere denuncia. È proprietario di una ditta di trasporti, ha una moglie, due figli, e una giovane amante di nome Mabel: ha faticato troppo per lasciare che adesso qualcuno gli porti via tutto e, più di ogni altra cosa, a spaventarlo non sono certo i ricatti, ma il disonore. A Lima, intanto, Rigoberto, a un passo dalla pensione, viene chiamato a fare da testimone a Ismael, il suo datore di lavoro che sposerà in gran segreto la domestica Armida, per

impedire che il suo patrimonio venga dilapidato dai figli. Al ritorno dal viaggio di nozze, però, Ismael muore e Armida, spaventata dalle pressioni degli eredi, scappa a Piura, dalla sorella. Sta a Rigoberto mantenere la promessa fatta da testimone e sistemare la faccenda.

Federico Roncoroni Un giorno, altrove (Mondadori, 2013) Filippo è un intellettuale che ha deciso di vivere in splendido ritiro, lontano da tutti. Dopo aver girato il mondo per insegnare ed essere scampato a un gravissimo linfoma, si è rifugiato per lavorare ai suoi libri in una casa sul lago. In questa solitudine, interrotta solo da qualche incontro galante, è convinto di aver raggiunto un accettabile equilibrio. Perciò, non è senza sconcerto che un giorno riceve una mail da parte di Isabella, la sua Isa, con cui non ha rapporti da sette anni. Tanto è il tempo passato da quando lei lo ha lasciato in un letto di ospedale. Sconcerto, e anche

gioia e speranza, sentimenti che si accavallano, visto che Isabella continua a scrivergli, anche se non lo fa per parlare di sé, ma, parrebbe, per avere risposte alle tante domande rimaste in sospeso. Nei cinque mesi che trascorre mandando mail al suo amore ritrovato e aspettando di poter leggere le sue risposte, Filippo ha finalmente l'occasione di raccontare a Isa ciò che ha vissuto senza di lei e di riavviare l'interrotto discorso amoroso. Isabella, invece, è reticente a parlare di sé. Evasiva al punto da risultare ambigua, si mostra animata da un'estrema suscettibilità riguardo alle allusioni di Filippo ai loro trascorsi erotici e da una forte curiosità per il modo dell'uomo di relazionarsi con se stesso. Filippo vive male le ambiguità della donna, ambiguità che il rapporto inevitabilmente epistolare accentua, e che troveranno una spiegazione, se non una soluzione, solo a fine partita.

Valeria Parrella Tempo di imparare (Einaudi, 2014) Tempo di imparare è un romanzo in cui Valeria Parrella racconta il rapporto tra una madre e suo figlio. Un rapporto fatto di piccoli passi, di insegnamenti quotidiani che si susseguono giorno dopo giorno, in un cammino che conduce il bambino verso l’età adulta. Eppure anche lui, nel suo essere bambino, ha qualcosa da insegnare alla madre. Il percorso di crescita del bambino, e della madre, si manifesta in un apprendimento continuo che scaturisce dalle piccole cose. Allacciarsi le scarpe, colorare le figure, imparare l’alfabeto, e ancora imparare a riconoscere il pericolo, vincere, perdere, agire e tutto ciò che è indispensabile per affrontare il mondo e la vita. La vita di madre e

figlio scorre tra insegnanti e compagni di classe, fisioterapisti, neurologi. Tutto questo seguendo la pronuncia di una parola difficile, che inizia per “H”. Valeria Parrella, con Tempo di imparare, racconta il rapporto tra madre e figlio e il momento in cui il binomio che si è creato cessa di essere tale per trasformarsi in due unità distinte.

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Paul Yoon La riva del silenzio (Bollati Boringhieri, 2014) Un giovane prigioniero di guerra nordcoreano, ribattezzato Yohan dagli americani, viene mandato via mare in Brasile perché si ricostruisca una vita dopo gli orrori di un conflitto che ha finora poco interessato la letteratura. Grazie all'abilità manuale che ha dimostrato al campo, viene assegnato come aiutante nella bottega di un sarto giapponese, a sua volta emigrato, a sua volta spaesato nel nuovo continente. Unico legame con l'altro capo del mondo, uno dei marinai giapponesi della nave

che fa scalo a intervalli regolari nel porto. E unico interlocutore l'uomo di mezza età che taglia e cuce pazientemente nella piccola, spartana bottega. Interlocutore silenzioso, e non solo per problemi linguistici, il sarto trasmette a Yohan, insieme alla sua arte, anche la malinconica serenità raggiunta negli anni. I due tacciono su un passato drammatico: il lettore viene a conoscere quello del ragazzo tramite una serie di flashback che rivelano con parole scarne le vicende spaventose della guerra, dello sradicamento e della prigionia mitigata solo dalla compagnia di un amico più sfortunato. Ed è grazie al silenzio leggero, colmo di gentilezza, saggezza ed empatia del sarto, e all'incontro con due straordinari ragazzi di strada brasiliani, che Yohan a poco a poco comincia a rinascere, a creare legami di affetto, e perfino a sognare.

Alice Ferney Paradiso coniugale (Bompiani, 2014) Una città francese, ai giorni nostri. Una donna sposata con quattro figli, Elsa. Un'ossessione, la sua. Da quando il marito, che ora se ne andato, le ha regalato un vecchio film degli anni Quaranta, Lettera a tre mogli di Joseph Mankiewicz, Elsa non fa che guardarlo e riguardarlo. Vi si narra di una donna che manda a tre amiche una lettera in cui dichiara che è fuggita col marito di una di loro; lettera che innesca nelle tre mogli una serie di timori e tremori ma anche di appassionate riflessioni sull'amore e sul matrimonio. Sono proprio queste ad affascinare Elsa, insoddisfatta della

propria vita, così lontana da quella precedente, in cui lei era una ballerina e a cui ha rinunciato per sposarsi. Tutto torna nel ricordo: il primo bacio al futuro marito, la crisi di alcuni anni prima, rientrata prima di giungere alla separazione finale, le difficili discussioni dei coniugi sulla loro vita sessuale, il legame con i figli. Ed è assieme ai due figli più grandi che Elsa rivede il film, in un rito eccentrico ma che propizia l'analisi interiore, lo studio ravvicinato dell'esperienza d'amore in tutte le sue variabili. È un modo per capire meglio il mondo femminile, per riappropriarsi del corpo, dei suoi segreti. Forse, per cambiare il corso degli eventi... Alice Ferney torna ai lettori con una storia a più strati, dove si riflette sul fascino del cinema e sull'inafferrabilità dell'amore, attraverso i piccoli passi di un rinato pudore dei sentimenti.

Caterina Bonvicini Correva l’anno del nostro amore (Garzanti, 2014) Nel giardino di una villa, Olivia e Valerio giocano felici. Sono cresciuti insieme e da sempre sono amici inseparabili. Eppure provengono da mondi molto diversi: Olivia è l'erede di una ricca famiglia di costruttori, mentre Valerio è il figlio del giardiniere e della cameriera. Differenze profonde nell'Italia violenta e instabile degli anni Settanta. Differenze che per due bambini come loro non significano nulla. È in una sera speciale che, a cinque anni, Olivia e Valerio si danno il primo bacio. Ma dopo poco sono costretti a darsi anche il primo addio: Valerio si deve trasferire in un'altra città, passando di schianto dalla collina bolognese alla borgata romana. Da quel momento

in poi la vita prova a separarli. Senza riuscirci: quello che li lega è troppo forte. Ma è un amore difficile da difendere, soprattutto se si prendono strade che portano ad allontanarsi: Olivia tende a perdersi in vite che non possono essere la sua e Valerio rinuncia ai suoi ideali per dedicarsi a una carriera che non gli appartiene, trascinato da un'Italia ormai pienamente berlusconiana. Eppure continuano a inseguirsi, a incrociarsi, a pensare l'uno all'altro. Perché due persone legate nel profondo, non possono perdersi mai.

Giorgio van Straten Storia d’amore in tempo di guerra (Mondadori, 2014) Il dottor Capecchi, bibliotecario e storico a tempo perso, in cerca di una passione che gli accenda la vita, si sta dedicando alla stesura della biografia di Antonio Manca, uno dei più importanti politici italiani della seconda metà del Novecento, un padre della Repubblica. Ormai anziano e accudito da un infermiere, durante uno degli incontri con il suo aspirante biografo Manca pronuncia il nome di Enrico Foà, e le antenne del bibliotecario ne captano l'importanza. Chi era Foà? E perché non compare in nessun libro, in nessun archivio? Grazie a questo nome - e a una visita al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano - Capecchi incontra Miriam,

ebrea emigrata da decenni in Argentina. Lei Enrico Foà l'ha conosciuto. Lo ha amato. E lo ha perduto. E se quando si incontrano Miriam non confessa nulla a Capecchi, sarà proprio la sua voce registrata ad attraversare l'oceano grazie a una chiavetta usb svelandogli infine il segreto nascosto tra le pieghe del passato, nelle vie operose del Ghetto di Roma prima del fatidico 16 ottobre 1943, per le strade di quella città che a ogni angolo offriva a due ragazzi ardenti uno scorcio di speranza. Un amore forte come solo da giovani, e in guerra, lo si può provare emerge dal buio e ci consegna la chiave del proprio significato, della propria stessa fine, di una scelta radicale di cui il mondo non sentirà mai parlare.

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Michele Masneri Addio, monti (Minimum Fax, 2014) Un escort che è anche ghost writer. Un immobiliarista che sfrutta il mito di Pasolini per gonfiare le quotazioni delle periferie romane. Un importante economista condannato a fare sempre e solo marchette. E poi ereditiere dell'Olgiata, signore di Cortina d'Ampezzo, conduttori televisivi che crollano e risorgono. Sono questi i protagonisti di un romanzo che, avendo come crocevia il rione Monti di Roma (un tempo covo di prostitute e di briganti, oggi zona 'in' della città), racconta le vicende di un gruppo di radical chic al tempo della crisi. Tra attacchi di panico, sedute di pilates, finti loft, spritz, amori non corrisposti, e molte ansie da salto sociale. Un

viaggio nell'Italia che siamo diventati, dove la vecchia arte di arrangiarsi si nasconde tra i festival letterari e lo slow food, e la patina del buon gusto dissimula a malapena gli appetiti di chi il potere lo gestisce e dei tanti che lo sognano.

Julia Deck Viviane Elisabeth Fauville (Adelphi, 2014) Viviane Elisabeth Fauville non è solo il nome del romanzo della giovane e talentuosa Julia Deck, ma è il diventato un suono: l’icona di bellezza e di un dolore sordo e attuale che colpisce chi ama senza tregua. Ambientato in una Parigi bella, senza tempo e senza anima, il romanzo racconta una giornata di Viviane dipinta in una stanza vuota intenta a guardare la piccola bimba che dorme nella sua culla. E’ sua figlia e sa che qualcosa di tragico sta per accaderle perché lei, Viviane Elisabeth Fauville, ha commesso qualcosa di terribile. La donna, quarantenne depressa, ha pochi ricordi del suo ultimo periodo di vita. Sa di aver da poco lasciato il marito, un uomo bello e intelligente, ma che la tradiva spudoratamente, sa che

prima aveva una vita molto comoda e molto agiata, in cui feste, aperitivi, shopping si susseguivano freneticamente e davano poco spazio al pensiero e forse anche all’amore. Poi all’improvviso la depressione e la nascita di una bambina su cui Viviane quella mattina, in cui pensa di aver commesso qualcosa di terribile, ripone tutte le sue speranze e tutte le sue risposte. Ma non è su quel piccolo essere che il lettore solo intravede che si è scatenata la violenza della donna, come si sospetta nelle prime pagine. Chi avrà ucciso Viviane Elisabeth Fauville? Questo nome e cognome risuona nel cuore di chi legge come un’angoscia, come un interrogativo che si ripete e risuona senza sosta e Julia Deck è abile nell’utilizzarlo come metafora della vita stessa e della trama del suo romanzo. Parigi è là fuori, oscura, poco amichevole, come lo sono i bazar popolati dagli stranieri e che circondano la nuova casa in cui la protagonista è andata a vivere dopo aver lasciato il marito. In un crescendo di emozioni e di angosce, la storia rapisce chi legge e lo conduce a un finale inaspettato.

James Salter Tutto quel che è la vita (Guanda, 2014) Nel 1944, alla vigilia di uno degli scontri navali decisivi per la risoluzione del secondo conflitto mondiale, Philip Bowman è un sottotenente della Marina militare americana di stanza nel Pacifico. È l'esordio avventuroso di una vicenda umana che si dipana per quarant'anni, in una sorprendente ricchezza di scenari, incontri ed esperienze. Dal Giappone a New York, dove Bowman diventa editor in una piccola casa editrice; alla Virginia delle grandi proprietà terriere e delle vecchie tradizioni; a Londra, cuore pulsante di una "geografia editoriale" fatta di contatti e affinità personali; alla Spagna, teatro di una esaltante passione amorosa. A scandire

il racconto, una galleria di ritratti femminili cui corrispondono altrettanti modi di intendere e vivere l'amore in tutte le sue sfaccettature e le sue insidie. Perché questa è, più di ogni altra cosa, la cronaca di una lunga e intensa vicenda sentimentale nella quale si affacciano molte donne e molti amori. Sullo sfondo il tributo ai libri, non privo di ironia, ai loro autori dagli alterni talenti e fortune, alle consuetudini di un mondo editoriale d'altri tempi. Volti, indumenti, scorci di paesaggio rubati dal finestrino di un'auto, di un aereo o di un treno, incroci di sguardi, aspettative, tradimenti, fantasie: quel che conta nella vita, quel che resta o vorremmo restasse quando ci guardiamo indietro, e che solo la scrittura, forse, può salvare, fissandolo nel flusso impercettibile e implacabile dei giorni.

Joan Didion Prendila così (Il saggiatore, 2014) In un'esclusiva clinica neuropsichiatrica di Los Angeles Maria Wyeth, attrice fallita, ripensa alla sua vita, frammentata in episodi che appaiono ormai distanti e freddi come gli astri nella volta celeste. Dal deserto del Nevada alle colline di Hollywood, da modella a protagonista in film minori: la sua parabola è quella di una stella che non ha mai davvero brillato. Dopo anni di scelte sbagliate e di ferite emotive, Maria ha smesso di provare ogni sentimento e lascia che la vita le passi accanto. Anestetizza il dolore guidando per ore senza meta sulle autostrade della California, navigando nel traffico come nelle acque di un immenso fiume. Nonostante tutto, continua a voler giocare la sua partita forse motivata dall'unica scintilla d'amore che riserva per

Kate, la figlia malata che vede di rado. Joan Didion seziona con la sua penna affilata la fauna umana che orbita intorno a Hollywood, che sfodera sorrisi e false promesse in infiniti cocktail party, che teme il fallimento come una malattia infettiva, pronta a tutto pur di riempire il vuoto che la assedia. Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, "Prendila così" fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere.

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Peter Cameron Andorra (Adelphi, 2014) Cosa spinge Alex a cambiare vita e a lasciare gli Stati Uniti? Peter Cameron con Andorra ci svela il segreto solo nell’ultima riga dell’ultima pagina con questo noir sentimentale magistralmente scritto e lontano dal clima di Un giorno questo dolore ti sarà utile o Quella sera dorata. Il protagonista del romanzo è Alex Fox, un uomo che decide di trasferirsi nello stato di Andorra e ricominciare una nuova esistenza per scappare da qualcosa o forse da qualcuno. E tutto fa infatti pensare a lui quando, dopo qualche tempo dalla sua permanenza in questo solo apparentemente luogo idilliaco, due cadaveri vengono ritrovati con la faccia riversa nell’oceano. Ma è veramente

colpa di Alex o lui è solo una pedina nelle mani del vero assassino? Con un racconto dettagliato della vita sociale dell’americano, degno solo dei grandi romanzieri statunitensi, vediamo scorrere davanti a noi le giornate assolate e perfette di questo uomo misterioso, molto incline alle amicizie. Tanti sono i personaggi che ruotano infatti attorno a lui: dalla coppia infelice e distratta di australiani, i coniugi Dent, intenti a risolvere la crisi matrimoniale con bizzarrie e distrazioni, o le giovani Jean e Nancy nonché la loro imponente madre Sophonsobia, sino ad Alì, il proprietario del caffè sotto casa con cui l’americano si intrattiene spesso. Nulla è come sembra nell’isola di Andorra, e nell’omonimo libro, perché dietro le belle case e gli hotel scintillanti si nascondono problemi, bugie e malvagità. E se Alex pensava di aver lasciato ipocrisia e perbenismo in America, si sbaglia davvero perché li troverà anche qui, come in ogni luogo del mondo. Con Andorra Peter Cameron fotografa ancora una volta pezzetti dell’animo umano con leggerezza e profondità.

Andrea Bajani La vita non è in ordine alfabetico (Einaudi, 2014) Il giorno in cui il maestro insegna ai bambini l'alfabeto è la fine e l'inizio di un mondo. La fine di un mondo in cui le cose succedevano e basta, e l'inizio di uno in cui possono essere messe in fila indiana in forma di parole. La vita intera passa attraverso le molteplici combinazioni di quelle ventuno lettere: sorprese, delusioni, imprevisti, nascita e crescita, persino la morte. Trentotto storie brevi, trascinanti e poetiche, piene di profonda leggerezza. Ciascuna di loro, una parola. Ciascuna di loro, il mondo. Sono epifanie scovate quasi per caso negli interstizi del quotidiano: lo smarrimento di una donna di fronte alla rottura di un braccialetto dei desideri, l'impossibilità di

resistere dal prendere a calci un pallone che rotola per strada, il sollievo con cui si consegna a uno sconosciuto la propria storia sapendo che non lo si vedrà mai più, il piacere perverso di rimettere in circolazione una banconota falsa ricevuta chissà dove. Andrea Bajani compone una commedia umana in miniatura, in cui ogni piccolo gesto può diventare una chiave per capirsi, e rendersi conto che la felicità, alla fine, sta dentro la piega che di colpo prendono le cose.

Martin Sixsmith Philomena (Piemme, 2013) Quando Martin Sixsmith, noto giornalista in cerca di nuova occupazione, accetta di incontrare quella donna sconosciuta, non ha molte aspettative. Ma poi, la donna lo invita a indagare sul segreto che, dopo un riserbo di quasi cinquant'anni, la madre Philomena le ha svelato, e il suo istinto da giornalista non sa tirarsi indietro. Philomena è poco più che una ragazzina quando rimane incinta. È giovane e ingenua, senza cognizione dei fatti della vita e la società irlandese del 1952 la considera ormai una "donna perduta". Rinchiusa in un convento, poco dopo darà alla luce Anthony. Per tre anni si occupa di lui tra quelle mura, fino a quando le suore non glielo

portano via per darlo in adozione, dietro compenso, a una facoltosa famiglia americana, come accadeva in quegli anni a migliaia di altri figli del peccato. Non c'è stato giorno da allora in cui Philomena non abbia pensato al suo bambino, senza mai abbandonare il sogno di ritrovarlo, e cercando in segreto di rintracciarlo. E senza immaginare che, dall'altra parte dell'oceano, anche suo figlio la sta cercando. Nella sua ricerca, Martin porterà alla luce segreti, ipocrisie e soprusi occultati per anni e annoderà le fila di due anime separate alla nascita e spinte l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile.

Ermanno Rea Il sorriso di Don Giovanni (Feltrinelli, 2014) Il libro di Adele è un racconto di Ermanno Rea. Adele è una donna che vive in isolamento, circondata da montagne di libri, nell’appartamento che ha ereditato dalla nonna. Ormai più che un appartamento, la residenza di Adele è diventata una biblioteca, una sorta di archivio del suo mondo. I libri ricoprono completamente le pareti e tra di essi vi sono anche alcuni volumi rari. E’ da questo luogo che Adele parla della sua storia, degli eventi che aveva vissuto anni prima, quando, giovane donna irrequieta, aveva incontrato Fausto. Era un militante del partito comunista e, come Adele, anche lui amava leggere. La donna però credeva fortemente nel potere dei libri, nella loro forza di poter cambiare il mondo. Fausto invece era scettico circa il

potere persuasivo della parola scritta. Credeva che il mondo della letteratura e quello reale fossero due universi distinti. Tra i due, tuttavia, nacque una passione travolgente e sensuale. La complicità però viene meno e il loro rapporto si incrina. Forse la causa è l’eccessivo attaccamento di Fausto al partito, che lo ha reso un ragazzo diverso. I due si lasciano e Adele prende la sua strada. Diventa insegnante e promotrice di una campagna per la lettura. Si aggira nei quartieri disagiati di Napoli. Il libro di Adele è un racconto coinvolgente, una storia in cui Ermanno Rea parla del potere salvifico delle parole.

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Antonio Manzini La costola di Adamo (Sellerio, 2014) Aosta, via Brocherel 22. Irina apre come di consueto la porta dell’interno 11 per entrare a casa Baudo dove lavora come colf. All’interno c’è qualcosa che non va, in cucina sembra sia passato un tornado, la camera da letto irriconoscibile. La donna urla al ladro e fugge in strada. Poi la macabra scoperta: in una stanza Ester Baudo è sospesa al lampadario con un filo di nylon attorno al collo. A prima vista pare trattarsi di un suicidio, poi però qualcosa non quadra; in più sono scomparsi gli ori. Una rapina finita male? Oppure? Secondo caso per il controverso vicequestore

Rocco Schiavone nella gelida Aosta. Un personaggio fuori dagli schemi: scontroso, irritabile, trasgressivo al limite del lecito, ma con un senso della giustizia tutto suo, Schiavone ignora le procedure pur di raggiungere il suo scopo. E nell’indagine segue un suo filo logico e va controcorrente, mette il naso nella vita di Ester Baudo, le amicizie, il matrimonio monotono con Patrizio, rappresentante di articoli sportivi, e arrivato a un passo dalla verità ne rimane lui stesso spiazzato. Tutt’intorno la neve che ancora a marzo non si è stancata di cadere, la vita in un commissariato che per lui è una punizione, gli agenti goffi, l’ispettrice Rispoli che un po’ gli piace, Nora, la donna con la quale ha un rapporto esile e di reciproco soccorso. E soprattutto in questo romanzo veniamo a sapere qualcosa di più sul vicequestore, cosa è successo nella sua vita, perché è stato sbattuto nel silenzio di Aosta. Il pensiero di Roma è sempre lì, piantato nel cuore, così come Marina, la moglie che non c’è più e che però la sera torna a chiacchierare con lui bevendo un bicchiere di vino e cercando nel vocabolario parole preziose.

Carnevale in giallo (Sellerio, 2014) Carnevale in giallo è una raccolta di racconti di Gian Mauro Costa, Alicia Giménez Bartlett, Marco Malvaldi, Antonio Manzini e Francesco Recami. Una selezione di testi che si tingono di giallo offerti da alcuni dei più rilevanti scrittori contemporanei. Ritroviamo la tipicità dei personaggi proposti dal giornalista Gian Mauro Costa, le trame avvincenti che caratterizzano la produzione letteraria della scrittrice spagnola Alicia Gimenéz Bartlett, la provincia pisana raccontata da Marco Malvaldi, le atmosfere accattivanti di Antonio Manzini e la prosa seducente proposta dal fiorentino Francesco Recami. Carnevale in giallo è una raccolta di racconti capace di offrire una panoramica

completa sulla giallistica contemporanea, una collezione che riesce a compiacere tutti gli appassionati proponendo differenti declinazioni di questo genere.

Ronald H. Balson Volevo solo averti accanto (Garzanti, 2014) È la sera della prima al grande teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E

Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.

Georges Simenon I fratelli Rico (Adelhpi, 2014) I fratelli Rico è un romanzo di Georges Simenon. I tre fratelli protagonisti del romanzo hanno iniziato a lavorare quando erano ancora giovani. Loro sono cresciuti nelle strade di Brooklyn e ben presto l’organizzazione li ha accolti tra le braccia. Il più giovane dei tre si chiama Tony e guida le automobili, Gino è un killer mentre Eddie, il più grande dei tre, è il boss di una piccola città di provincia. Eddie, soprannominato fin da bambino Il Ragioniere, vive assieme alla moglie e alle tre figlie in Florida. E’ soddisfatto della sua vita, gestisce gli affari delle sale da gioco e tutti lo rispettano, anche le autorità locali e le forze dell’ordine. Eddie è uno che sa fino a che punto ci si

può spingere, sa fare bene i conti e non lascia nulla al caso. Sa che non si deve mai parlare troppo, né puntare eccessivamente in alto. Quando gli riferiscono che Tony si è sposato senza chiedere il permesso ed è sparito dalla circolazione, Eddie, sospettando che il fratello minore abbia iniziato a collaborare con la polizia, decide di mettersi sulle sue tracce. I fratelli Rico è una saga famigliare ambientata nel mondo della malavita in cui emerge la straordinaria capacità di Georges Simenon nel descrivere nell’intimo personaggi e ambienti.

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Nicolai Lilin Il respiro del buio (Einaudi, 2013) "Il respiro del buio" comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l'ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che arriva alla stazione di Bender, e un'altra è la città che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. Rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla Cecenia, Nicolai vive il suo "dopoguerra" di solitudine, ansia, paura. E, soprattutto, odia. Odia gli edifici, le strade, l'umanità "pacifica" che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civiltà. Per provare a fare i conti con le atrocità subite e commesse, decide allora di intraprendere

un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l'unico ritorno possibile: la Siberia. Immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. Ma un passato così pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilità di riscatto può rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. Così, può succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a San Pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, più nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se è possibile, ancora più pericolosa. Una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze...

Stephen King Doctor Sleep (Sperling&Kupfer, 2014) Perseguitato dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell'Overlook Hotel dove ha trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un'eredità paterna fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, finalmente, è riuscito a mettere radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell'ospizio in cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti l'indispensabile conforto finale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il

futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra l'evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l'esistenza e l'anima della ragazzina. Sulle superstrade d'America, infatti, i membri del Vero Nodo viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani, indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono proprio del calore dello shining.

Alessia Gazzola Le ossa della principessa (Longanesi, 2014) Ambra Negri Della Valle, la collega carogna per antonomasia, la ragazza perfetta che non fa che mettere la pasticciona e simpaticissima Alice Allevi di fronte ai suoi numerosi limiti è scomparsa. Alice e Claudio Conforti (il perfido e affascinante ricercatore in medicina legale, ex di Ambra e legato ad Alice da un complicato e sfuggente rapporto) temono il peggio quando vengono chiamati dalla procura per esaminare un cadavere ritrovato in un campo. Per fortuna non si tratta di Ambra, ma di una giovane archeologa scomparsa anni prima, mentre stava per partire per una missione di scavo nei territori palestinesi. Chi l'ha uccisa e sepolta come in un rituale con accanto

una coroncina di plastica?

Jordan Belfort Il lupo di Wall Street (Rizzoli, 2014) A Wall Street niente è impossibile, se sei giovane e affamato abbastanza. E nessuno ha più fame di Jordan Belfort, telefonista di una società di brokeraggio. Geniale e temerario, impara in un lampo l'ambigua arte di spostare mucchi di soldi e felicità, e in pochi anni diventa il broker più ricco e di successo sulla piazza, vera divinità di un mondo inquinato dai suoi stessi eccessi. La sua Stratton Oakmont è stata una delle compagnie di intermediazione finanziaria più spericolate d'America, con un fatturato di venticinque milioni di dollari a semestre. A soli ventisei anni Belfort è già multimilionario: di giorno accumula ricchezza, di notte, con la stessa abilità, spende

montagne di denaro tra droghe, sesso, viaggi extralusso, Ferrari ed elicotteri personali. Ed è proprio vero, che tutto ha un prezzo: dieci anni dopo è l'FBI a far calare il sipario sulla vita travolgente e inebriante del "Lupo".

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Arno Paasilinna La fattoria dei malfattori (Iperborea, 2013) Omicidi, sparizioni, crimini di ogni sorta, queste le voci che girano sulla Palude delle Renne, azienda agricola biologica d’avanguardia nel cuore della Lapponia. L’ispettore capo dei servizi segreti Jalmari Jyllänketo, orgoglioso paladino della giustizia e infiltrato come ispettore per le produzioni biologiche, scopre a poco a poco che dietro all’efficientissima attività agricola si cela un campo di lavoro clandestino popolato da delinquenti che, sfuggiti al braccio ufficiale della legge, espiano le loro malefatte in fondo a una vecchia miniera di ferro trasformata in fungaia. Jalmari, inizialmente combattuto, si lascia affascinare da questo idilliaco mondo di rude giustizia privata... Un Paasilinna al massimo della sua ilarità dissacratoria, affilato, comico, inquietante, che con le sue caricature e le sue stringenti logiche provocatorie porta il lettore a farsi molte domande sulla giustizia, sulla sua effettiva efficacia, sulla sua iniquità, sugli eccessi causati dal

suo persistente ed esasperante vuoto.

Aharon Appelfeld Una bambina da un altro mondo (Guanda, 2014) Adam e Thomas hanno nove anni, frequentano la stessa classe, eppure sono bambini quanto mai diversi. Adam è estroverso e ottimista, ama la natura e gli animali, ha dentro di sé la saggezza concreta del padre falegname. Thomas è più insicuro, spesso goffo, ma per la sua età straordinariamente maturo e riflessivo; figlio di insegnanti, è abituato a farsi molte domande, a chiedersi, per esempio, perché gli ebrei vengono perseguitati. Il destino li fa incontrare nel bosco dove le loro madri li hanno portati per metterli in salvo dalla deportazione degli abitanti del ghetto, promettendo che torneranno a riprenderli. Solo facendosi forza a vicenda Adam e Thomas potranno affrontare la fame e il freddo dell'inverno, vincere la paura della guerra,

costruirsi un rifugio, tenere viva la speranza. Fino all'incontro con una bambina molto speciale, che non sembra essere di questo mondo... La guerra, la fuga, la speranza: la storia di tre bambini tra favola e romanzo.

Bruno Arpaia Prima della battaglia (Guanda, 2014) Notte sulla tangenziale di Napoli. Un camion esce all'improvviso dalla sua corsia, schiaccia un'auto contro il guardrail e si allontana. Un morto: Andrea Rispoli, scrittore. Colpo di sonno del camionista? Il commissario Alberto Malinconico (lo abbiamo già incontrato ragazzo nel romanzo "Il passato davanti a noi", 2006), fresco di trasferimento alla Mobile, ne dubita: troppo strana la dinamica dell'incidente. Ma perché uccidere uno scrittore? Nei giorni seguenti, il rebus di quella morte si arricchisce di nuovi elementi: una vedova pericolosamente bella, un libro mai pubblicato, un misterioso informatore, un boss evaso... Percorrendo le strade di Scampia, tra

malavitosi ripuliti, bellissimi transessuali ed elusivi colleghi dell'antidroga, Malinconico indaga e scopre che Rispoli si era messo sulle tracce di una storia troppo vera. Tanto che la sua indagine viene bruscamente interrotta dalle alte sfere, con una trasferta messicana alquanto sospetta. In questo romanzo dalle atmosfere noir, un Alberto Malinconico con qualche anno in più e molto più disilluso affronta la sua prima avventura da commissario, tra il mondo della camorra e quello dei Servizi segreti, che lo porterà fino a Città del Messico. Sullo sfondo, la storia della fatica di un amore, quello con Lidia, e della conquista di una nuova maturità, in una Napoli dai colori accesi, quasi una co-protagonista indolente e mortale, incapace di giustizia e intrisa di bellezza.

Lorenzo Beccati Pietra è il mio nome (Nord, 2014) Genova, 1601. La chiamano la Tunisina. La disprezzano. La temono. Eppure è a lei che i genovesi si rivolgono quando hanno bisogno d'aiuto. Pietra sostiene di essere una rabdomante. In realtà è solo una donna consapevole che il mondo non le perdonerebbe mai il suo straordinario intuito e il suo eccezionale acume. Talenti grazie ai quali riesce a trovare non solo sorgenti d'acqua, ma anche bambini scomparsi e gioielli rubati. E, quando vengono compiuti delitti all'apparenza inspiegabili, persino le autorità cittadine si avvalgono dei suoi servigi. In questo caso, però, Pietra

è stata chiamata dal Bargello per un motivo diverso: accanto al corpo di una donna, picchiata a morte, è stata trovata una bacchetta da rabdomante, circostanza che fa di lei la principale indiziata dell'omicidio. Per dimostrare la propria innocenza, Pietra sarà costretta a indagare per conto proprio e, ben presto, si renderà conto che quella giovane è come un fantasma emerso dalle ombre del suo passato, che riporta in superficie vecchi rancori e rimpianti mai sopiti. E adesso è venuto il momento di affrontarli, prima che l'assassino torni per lei...

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Gianni Biondillo Nelle mani di Dio. Un’indagine dell’ispettore Ferraro (Guanda, 2014) Un passaggio in auto da un collega, e la tranquilla serata d'autunno dell'ispettore Ferraro si trasforma in un'intricata indagine. La vittima è una maestra di matematica, in una scuola milanese al confine tra il quartiere "bianco" di Città Studi e quello "colorato" di via Padova. Sembra ovvio da quale parte vada cercato il colpevole. Per tutti ma non per Ferraro, che tra un bar cinese e un capannone convertito in moschea va a caccia di una verità meno scontata.

Andrea Camilleri La creatura del desiderio (Skira, 2014) La creatura del desiderio è un romanzo in cui Andrea Camilleri racconta una storia ambientata a Vienna. E’ il 1912, Mahler è morto da una anno, lasciando la sua giovane moglie sola. Lei ha da poco passato i trent’anni ed è la più bella ragazza di Vienna. Quando la donna incontra il pittore Oskar Kokoschka, tra i due nasce una passione travolgente. La sensualità si trasforma ben presto in un amore turbolento, fatto di gelosie, lettere, viaggi e fughe. Dopo due anni di passioni

travolgenti, durante i quali la vena creativa dell’artista sembra non avere fine, la ragazza diventa irrequieta e decide di interrompere la loro relazione. Intanto la minaccia della guerra si fa sempre più vicina e Kokoschka viene arruolato nell’esercito e si dirige verso il fronte, più affranto per l’amore perduto che per la violenza del conflitto nel quale sta per entrare. Al termine della guerra rientra in patria. L’uomo è sconvolto dagli accadimenti bellici, ma non ha ancora spento il fuoco della passione che prova nei confronti della donna. Decide quindi di farsi confezionare una bambola al naturale raffigurante la sua amata. Andrea Camilleri, con La creatura del desiderio, racconta la storia di una passione travolgente.

Arne Dahl Brama (Marsilio, 2014) Nelle strade di Londra agitate dai fatti del G20, che insieme ai presidenti delle grandi potenze ha portato violenza e disordini, un uomo dai tratti asiatici è investito da un'auto mentre cerca di passare delle informazioni a un osservatore dell'Europol. Ma le sue ultime parole, sussurrate all'orecchio dell'ispettore Arto Söderstedt prima di morire, sono incomprensibili. Dopo pochi giorni, in un parco della capitale viene ritrovato il cadavere di una donna. Anche lei portava un messaggio per la nuova, segretissima unità operativa OpCop dell'Europol, il gruppo scelto di polizia europea che si trova ora ad affrontare la sua prima indagine. Due casi di morte apparentemente isolati, che rivelano invece un nesso sorprendente, un filo che si estende

dall'Asia all'America, passando per l'Europa, e coinvolgono gruppi malavitosi di ogni paese. Una faccenda per OpCop, insomma, il cui obiettivo dichiarato è sconfiggere la criminalità internazionale. "Brama" segna l'inizio di una nuova serie di polizieschi di uno degli scrittori scandinavi di genere, capace di fondere le caratteristiche del thriller nordico e di quello americano. La sua squadra deve agire in una realtà in cui internet e la fluidità delle frontiere hanno globalizzato anche il crimine, dove avidità e corruzione stendono i loro tentacoli in territori molto più vasti di quelli circoscritti dai confini nazionali.

Jean Michel Guenassia La vita sognata di Ernesto G. (Salani, 2013) La vita sognata di Ernesto G. è un romanzo dello scrittore francese Jean-Michel Guenassia. Il romanzo, ambientato tra Parigi, Algeri e Praga, copre un arco di tempo che va dagli anni che precedono la seconda guerra mondiale fino al periodo del socialismo sovietico. Il protagonista è Joseph Kaplan, un ragazzo ebreo proveniente da Praga che, spinto dal padre, si è trasferito a Parigi per ottenere una specializzazione in Biologia. Quando riceve la proposta di lavorare come ricercatore ad Algeri, il ragazzo accetta. Giunto nella capitale dell’Algeria, conosce Christine, la fidanzata di un amico che fa l’attrice di teatro. In Algeria Jospeh lavora duramente e con professionalità, guadagnandosi la stima del direttore dell’Istituto. Quando però il governo

collaborazionista di Pétain istituisce le leggi razziali, Joseph deve fuggire. Il direttore dell’Istituto lo spedisce in un centro di ricerca sperduto, distante dai controlli. Qui riesce a slavarsi e, terminata la guerra, ritrova Christine, con la quale decide di andare a Praga. Qui il protagonista si mette alla ricerca del padre, del quale non ha più notizie da anni. In una Praga socialista, durante la ricostruzione, Joseph e Christine trovano un loro equilibrio, che porterà alla nascita di due bambini. Con il tempo Joseph diventa un affermato medico e viene eletto deputato. La situazione politica però comincia a degenerare. Christine sparisce con il bambino più piccolo e con lui restano solo Helena, la figlia maggiore, e Tereza, la moglie di un suo amico. Un giorno il governo affida alle cure mediche di Joseph un paziente moribondo. Si chiama Ernesto G. e tra lui ed Helena nasce un sentimento molto forte, che però non può esistere. Jean-Michel Guenassia, con La vita sognata di Ernesto G. propone un racconto avvincente sullo sfondo del difficile scenario politico che ha caratterizzato la storia del Novecento.

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Kyung-Sook Shin Io ci sarò (Sellerio, 2014) Io ci sarò è un romanzo in cui la scrittrice sudcoreana Kyung-Sook Shin racconta una storia in cui l’amicizia, la cultura e la letteratura si oppongo all’oppressione e all’assurdità della guerra. Siamo nella Corea del Sud degli anni Ottanta. In un paese sconvolto dalle rivoluzioni politiche, Jung Yoon, una donna di circa vent’anni, racconta gli eventi che accaddero a lei e ai suoi amici del college. I ricordi riaffiorano quando Yoon riceve una telefonata da parte di un suo ex fidanzato. A distanza di otto anni dalla loro separazione, le memorie di una giovinezza difficile e tumultuosa si riaffacciano nella mente della donna. E’ un lungo flashback che riporta Yoon

indietro nel tempo, fino al periodo più intenso della sua esistenza. Yoon rivive così le emozioni di allora e rielabora gli eventi di quel tempo. Pensa alla morte della sua amata madre, al forte legame che aveva instaurato con il professore del college, ai suoi primi amori e a quelle grandi amicizie nate in seno ad un senso condiviso di isolamento e dolore. Il romanzo di Kyung-Sook Shin si caratterizza per una forte introspezione psicologica. Dalle pagine del romanzo emerge con forza la personalità della protagonista, la grande umanità di una donna coraggiosa e al tempo stesso fragile. Kyung-Sook Shin, con Io ci sarò, racconta la storia delicata di una donna che riesce ad affrontare le incertezze di un’epoca grazie all’amore a all’amicizia.

Marco Magini Come fossi solo (Giunti, 2014) A Srebrenica l'unico modo per restare innocenti era morire. Marco Magini era un ragazzino durante i terribili fatti della ex Jugoslavia, li conosceva solo dai telegiornali. Ma quando da studente si imbatte nella storia di Drazen quella vicenda diventa un'ossessione. Quella storia raccontava di un ventenne costretto a combattere una guerra voluta da un'altra generazione e messo davanti a decisioni che nella loro eccezionalità mostrano a nudo l'animo umano come in un antico dramma greco. La rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre voci che si alternano in una partitura ben scandita. La voce del magistrato spagnolo Romeo González che rievoca lo svolgersi

del processo, evidenziando le motivazioni non sempre etiche e limpide che determinano una sentenza. Nell'eterno dibattersi tra ubbidire a leggi fratricide o ribellarsi appellandosi ai diritti inviolabili dell'uomo, viene fuori solo un'immagine povera e burocratica dell'esercizio della legge. Al giudice González si affiancano le voci di Dirk, casco blu olandese di stanza a Srebrenica, rappresentante del contingente Onu colpevole di non avere impedito la strage, e quella del soldato serbo-croato Drazen Erdemovic, vero protagonista della storia, volontario nell'esercito serbo, che fu l'unico a confessare di avere partecipato al massacro, l'unico processato e condannato.

Alison Moore La moglie dell’albergatore (Bollati Boringhieri, 2014) Sul ponte del ferry che lo porta in Germania, Futh ripensa allo stesso viaggio affrontato tanti anni prima, appena dodicenne, in compagnia del padre, per stemperare il dolore dell'abbandono della madre. Ora, stringendo tra le mani il portaprofumo d'argento con l'essenza di violetta amatissima dalla donna, Futh ritorna su quei passi. Intanto il destino gli ha procurato un dolore simile: la moglie lo ha lasciato e Futh vuole tempo per sé, per pensare a quello che gli è successo. È così concentrato sui propri ricordi che non capisce il perché dell'ostilità dell'albergatore Bernard, né si accorge dello strano comportamento di Bernard e della moglie

Ester, una coppia dal rapporto ambiguo, pieno di tensione. Bernard sospetta ripetuti tradimenti da parte dell'irrequieta moglie e la tiene continuamente d'occhio. L'incontro tra solitudini e una improvvisa quanto banale scelta di Futh precipiteranno in un finale del tutto imprevisto. Sarà la decisione di un attimo a cambiare il destino dei protagonisti.

Jojo Moyes Luna di miele a Parigi (Mondadori, 2014) Al centro di questo racconto due romantiche e tormentate storie d'amore quella di Sophie e Édouard Lefevre in Francia durante la Prima guerra mondiale e, circa un secolo dopo, quella di Liv Halston e suo marito David. "Luna di miele a Parigi" - uscito in Inghilterra solo in ebook - si svolge alcuni anni prima degli eventi narrati nel romanzo "La ragazza che hai lasciato," quando le due coppie si sono appena sposate. Sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell'affascinante mondo della Belle époque parigina ma si rende conto ben presto che amare un artista apprezzato come Édouard implica qualche spiacevole complicazione. Circa un secolo più tardi anche Liv, travolta da una storia d'amore appassionante, scopre però che la sua luna di

miele parigina non è la fuga romantica che aveva sperato...

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Guillaume Musso Aspettando domani (Sperling & Kupfer, 2014) Emma ha trent'anni e vive a New York. Ogni giorno con passo svelto e leggero si destreggia tra i tavoli di uno dei più prestigiosi ristoranti della città, dove lavora come sommelier consigliando e servendo vini a selezionatissimi clienti. In amore ha dato tanto, forse troppo, a persone che non lo meritavano ma non per questo ha smesso di cercare l'uomo della sua vita. Matthew invece abita a Boston e insegna filosofia all'Università di Harvard. Ha perduto sua moglie in un terribile incidente e da allora ha cresciuto da solo la figlia di quattro anni. Nella sua vita ha imparato a non dare niente per scontato, soprattutto la felicità. I due si conoscono, per caso, grazie a internet, e iniziano a scriversi via mail, finché un giorno decidono di incontrarsi. Si danno

appuntamento in un piccolo ristorante italiano a Manhattan. Lo stesso giorno alla stessa ora, ognuno dei due varca la porta di quel ristorante. Avvolti dall'atmosfera intima e accogliente del locale, vengono accompagnati allo stesso tavolo ma... non si incroceranno mai. Com'è possibile? Uno scherzo del destino? Vittime di un intrigo ai confini della realtà, Matthew e Emma ben presto si renderanno conto che non si tratta soltanto di un semplice appuntamento mancato...

Joyce Carol Oates Ragazza nera ragazza bianca (Mondadori, 2014) Filadelfia, 1975. In un campus prestigioso e progressista, una ragazza viene trovata morta in circostanze non troppo chiare. Di Minette Swift si sa che era una studentessa dal carattere deciso, scostante e facilmente suscettibile. Ma soprattutto era una delle poche ragazze di colore in quella scuola all'avanguardia. Genna Hewett-Meade era la sua compagna di stanza e, all'opposto, è una personalità tranquilla, accomodante: una ragazza dell'upper class che tenta in tutti i modi di riparare agli involontari privilegi che la sua educazione elitaria le ha assicurato. Le due non sono propriamente amiche, ma in qualche modo dividono una parte delle loro

giornate. Così, quando a metà del loro primo anno Minette diventa improvvisamente il bersaglio di un'ondata di offese e molestie razziste, Genna sente il dovere di proteggere l'amica, costi quel che costi... Quindici anni dopo, tormentata dal ricordo di quella morte, Genna proverà a ritornare indietro a quei mesi, alle settimane, fino a ricostruire le poche ore che hanno preceduto la morte tragica di Minette. Guardando in faccia la propria identità, chiedendosi quanto le strutture sociali in cui lei stessa era immersa abbiano avuto a che fare con quella morte. Genna si troverà costretta a rimettere in discussione la sua famiglia, a cominciare dal padre, un avvocato di spicco nella difesa dei diritti civili.

Cathleen Schine Che ragazza! (Mondadori, 2013) Lady è imprevedibile e anticonformista. Incurante del grande patrimonio che possiede, conduce una vita bohémienne al Greenwich Village di New York. È il 1964 e lei ha ventiquattro anni. Vive alla giornata, senza pensare al domani, fino al momento in cui il suo adorabile fratellastro Fin, rimasto orfano e solo al mondo a undici anni, si trasferisce a casa sua. Lady, naturalmente, non ha idea di cosa significhi crescere un ragazzino che non ha quasi mai visto e soprattutto è troppo distratta da tre pretendenti che a turno la sfiniscono di attenzioni per rubarle il cuore. Ma lei non intende sposarsi e vuole rimanere libera come l'aria, libera di viaggiare per il mondo

e magari di tornare a Capri, il luogo dove si è sentita più a casa. Dal canto suo, Fin si ritrova catapultato in un ambiente lontano anni luce dalla quieta e bella fattoria dove è cresciuto, alle prese con una sorella che non conosce, bellissima, irresistibile, ma soprattutto inquieta e impulsiva. E mentre cerca affannosamente di adattarsi a un mondo di adulti strampalati, capisce che per il bene di entrambi non sarà Lady a occuparsi di lui, ma lui a dover crescere in fretta per potersi prendere cura di lei... Sullo sfondo dei mitici anni Sessanta, con il movimento per i diritti civili, la guerra in Vietnam, il pacifismo e Woodstock, in un momento storico di grande fermento.

Sara Tessa L’uragano di un batter d’ali (Newton Compton, 2014)

Quando torna a New York, dopo aver lasciato il Nevada, Sophie ha alle spalle una relazione fallita e tanta disillusione. Nella Grande Mela spera però di ricostruirsi una vita e di dare un taglio a certi rapporti che l'hanno segnata, ferita, umiliata. Ma l'incontro con l'affascinante e ricco Adam Scott, stimola come non mai la sensualità di Sophie, suscitando in lei emozioni contrastanti a cui vorrebbe opporsi. Perché Adam è un uomo ambiguo, riluttante a qualsiasi legame sentimentale e abituato a sfogare i suoi più estremi istinti sessuali cambiando donna in continuazione. E Sophie ne è certa: sarà l'ennesima storia sbagliata. Eppure la sua volontà si piega, fino a cedere di fronte ai tentativi di seduzione di Adam. E tra i due si scatena una

passione folle e senza limiti, fatta di amabili tormenti, conflitti aperti, brusche separazioni, crudeli vendette e dolcissimi ricongiungimenti... Lentamente e con tenacia, come una luce che penetra il buio, Sophie invade la solitudine di Adam, rendendolo vulnerabile dopo tanto tempo, ma finalmente vivo. Perché solo un amore tanto potente può costringere anche il più disincantato e cinico degli uomini a superare i propri limiti...

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SAGGISTICA…

Michela Marzano L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore (UTET, 2014) Michela Marzano conosce l'arte di parlare di sé, delle proprie esperienze, delle proprie vicende, per spiegare sentimenti universali in cui è impossibile non riconoscersi. Sa bene che, sull'amore, di libri ce ne sono tanti; ha letto i filosofi, i poeti, i romanzieri. Ma è convinta che, con le teorie, coi libri, l'amore c'entri poco o niente: l'unico amore che vale la pena di essere raccontato è quello quotidiano, reale, concreto. "L'amore che siamo e che ci portiamo addosso." Bambina in attesa del Principe Azzurro, e poi donna sempre troppo romantica, ma anche amante capace di non farsi troppe illusioni, fino all'incontro - una sera, per caso, per gioco - con l'uomo che diventerà suo marito: apparentemente la vita sentimentale di Michela non è molto diversa da

quella di tante altre donne di oggi. Infinitamente comprensiva e compassionevole con tutte le donne e gli uomini del mondo, Michela è capace di volgere su di sé uno sguardo spesso spietato. "I dialoghi tra me e me sono i più duri." E così che il suo occhio indagatore, coraggioso, limpido, scopertamente vero riesce a vedere al di là dei ristretti confini personali e a coinvolgerci, emozionarci, conquistarci.

Marzio Barbagli Storia di Caterina che per ott’anni vestì abiti da uomo (Il Mulino, 2014) Il 16 giugno 1743 sulla strada per Siena un giovane servitore in fuga d'amore con la sua bella viene raggiunto dagli inseguitori; ferito da un'archibugiata, morirà pochi giorni dopo. Componendone le spoglie, all'ospedale fanno una scoperta stupefacente: quel garzone già in fama di donnaiolo impenitente è in realtà una donna. Un medico famoso si appassiona al fatto e ne ricostruisce la storia. Caterina Vizzani, questo il suo nome, per otto anni si era finta uomo per poter seguire, al riparo di un'identità maschile, la sua allora illecita inclinazione per le donne. Prendendo le mosse dal circostanziato racconto di questo caso il libro traccia la storia dell'amore fra donne durante gli ultimi tre secoli: di come è stato vissuto ma anche di come è stato

interpretato e giudicato dalla religione, dalla scienza, dal diritto.

Ella Berthoud e Susan Elderkin Curarsi con i libri (Sellerio, 2014) Curarsi con i libri è un volume scritto a quattro mani da Susan Elderkind e Ella Berthoud. Come combattere i mali della modernità? Come riuscire a sconfiggere i demoni che attanagliano le menti degli individui? In una società assuefatta dai rimedi farmaceutici, le due autrici propongono una cura alternativa. Si chiama biblioterapia e si propone di aiutare le persone a superare i propri problemi psicologici attraverso un approccio innovativo, naturale e assolutamente piacevole. Depressione, ansia, stress, infelicità, e, in generale, tutti gli stati mentali che ci impediscono una vita serena, possono essere attenuati se non addirittura

eliminati da un buon libro. Ecco che quindi Susan Elderkind ed Ella Berthoud suggeriscono una serie di libri, alcuni grandi classici della letteratura ed altri volumi meno conosciuti, per vivere meglio. Ogni malessere, ogni dolore esistenziale richiede una lettura differente. La giusta combinazione di libri e di letture è in grado di fornire un valido sostegno nella ricerca della serenità. Susan Elderkind e Ella Berthoud, con Curarsi con i libri, propongono la ricerca del benessere attraverso il piacere della lettura.

Cesarina Casanova Regine per caso. Donne al governo in età moderna (Laterza, 2014) Per molto tempo la cultura europea ha sottovalutato, considerandole marginali, molte esperienze di governo di regine o reggenti. Solo recentemente gli studi hanno riconsiderato la 'mostruosità' della trasmissione dinastica del potere alle donne e hanno messo in dubbio che il principio che legittimava l'esclusione fosse fondato su ragioni legate al sesso per una divisione 'naturale' dei ruoli di genere. I casi delle impreviste successioni femminili al trono sono state rappresentate, nel Medioevo e nella prima età moderna, da ritratti a tinte fosche: sovrane schiave di vizi innominabili, inadeguate a esercitare il comando, incapaci per natura di essere alla testa di eserciti, facili prede di passioni incontrollate, streghe, avvelenatrici o incestuose. Se

il governo andava a una donna ne derivavano effetti di instabilità e di disordine. Per controversie relative a contestate successioni femminili vennero combattute, ad esempio, la guerra dei Cento anni, le guerre d'Italia e la guerra settecentesca che contrastò il trono a Maria Teresa d'Austria. Le colpe attribuite al disordine sessuale e alla sfrenatezza femminile sono voci del lungo catalogo dei topoi misogini che hanno radicato a lungo nel senso comune l'associazione tra crisi politiche e comportamenti irragionevoli e disordinati delle donne. La pretesa anomalia della regalità femminile è stata un'eccezione felice solo quando le sovrane non erano né propriamente donne né propriamente sessuate: guerriere 'virili' o sante donne...

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Caterina Chinnici E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte (Mondadori, 2014) Il 29 luglio 1983 la mafia fa esplodere un'autobomba in via Pipitone Federico a Palermo: muoiono il giudice Rocco Chinnici, gli uomini della sua scorta e il portiere dello stabile dove il magistrato viveva insieme alla moglie e ai figli. Rocco Chinnici era da tempo nel mirino. Innovatore e precursore dei tempi, aveva intuito che, per contrastare efficacemente il fenomeno mafioso, era necessario riunire differenti filoni di indagine, comporre tutte le informazioni e le conoscenze che ne derivavano. Per farlo, riunì sotto la sua guida un gruppo di giudici istruttori: Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giuseppe Di Lello. L'anno dopo la sua morte, questo gruppo prenderà il nome

di "pool antimafia". La storia ci tramanda come e perché Rocco Chinnici sia stato ucciso. Ci tramanda un eroe. A lui però non sarebbe piaciuto essere chiamato così. Era prima di tutto un uomo, un padre, cui è toccata in sorte una vita straordinaria, o forse un destino, che lui ha scelto di assecondare fino alle estreme conseguenze. Dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici, la figlia primogenita - a sua volta giudice, a sua volta impegnata nella lotta alla mafia, a sua volta sotto scorta - sceglie di raccontare la loro vita "di prima", serena nonostante le difficoltà, e la loro vita "dopo". Sceglie di raccontare come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a decidere di perdonare: l'unico modo per sentirsi degni del messaggio altissimo di un padre e un marito molto amato...

Noam Chomsky I padroni dell’umanità (Ponte alle Grazie, 2014) In questa raccolta - che antologizza oltre quarant'anni di lotte e di pensiero - è il rigore dell'analisi a trascinare sul banco degli imputati i "padroni dell'umanità" e le idee che per decenni, anzi secoli, hanno giustificato lo sfruttamento capitalistico e le guerre, dal Vietnam al Nicaragua, dal Centro America alla Serbia e all'Iraq. Principali accusati restano gli Stati Uniti: un'economia ufficialmente liberista ma in realtà sovvenzionata dallo Stato, una visione "messianica" del proprio ruolo nel mondo, una società dominata dalle multinazionali, la manipolazione dell'opinione pubblica per

costruire un "consenso senza consenso" e piegare le masse "stupide" alla volontà di pochi "illuminati", la deroga al principio di universalità che vorrebbe regole uguali per tutti nel diritto internazionale, l'indifferenza e anzi l'occultamento della catastrofe ambientale: sono questi per Chomsky gli elementi fondanti di un potere non solo statunitense ma globale, che agisce per assoggettare i popoli e fare gli interessi di pochi, con il consenso e il belletto intellettuale fornito dalle tecno-intellighenzie di turno. Questo universale richiamo morale è il fiume carsico di tutte le opere di Chomsky, una delle voci più autorevoli dei nostri tempi, in grado come pochissimi altri di pronunciare verità indocili e di indicare la strada di un vero cambiamento. Introduzione di Marcus Raskin.

Corrado Formigli Impresa impossibile. Storie di italiani che hanno combattuto e vinto la crisi (Mondadori, 2014) "Sono tante le facce di italiani perbene che mi tornano in mente. Facce stravolte, voci strozzate, gesti duri. I tartassati dalla crisi, quelli presi a calci dalle istituzioni e dalle banche. I piccoli e medi imprenditori onesti sono i nuovi eroi italiani. Mai avrei pensato di arrivare a scriverlo. E dedicare loro il mio primo libro. Raccontando otto imprese eccezionali nel cuore della recessione. Al di là della retorica del padroncino spolpato da Equitalia, nel crac italiano di questi mesi c'è

anche molta improvvisazione, tanta cialtroneria. L'incapacità di reggere la competizione. La crisi sta facendo selezione, liberandoci di chi è inadeguato a stare sul mercato, dei mille furbetti che sono rimasti immeritatamente a galla nella grande palude. La crisi inghiotte le nostre imprese a ritmi impressionanti, e nel caos muoiono i sani e i malati. Ma se vogliamo raccontare cosa c'è domani, non possiamo fermarci ai defunti. Non lo scrivo per buonismo o spirito di patria: per come siamo messi oggi, il pessimismo è un sentimento onesto. E non è con l'ottimismo elettorale che ci caveremo fuori dai guai. Però limitarsi a raccontare chi è caduto e chi cadrà non basta più. Io ho due figlie e sto tentando di capire se l'Italia è ancora un Paese per loro. Perciò ho preso la macchina e percorso il nostro Paese da Nord a Sud. Imbattendomi nell'Italia che ci crede, nonostante il vento cattivo che soffia contro..."

Francesco Guccini Nuovo dizionario delle cose perdute (Mondadori, 2014) Da quando è uscito il primo "Dizionario delle cose perdute", Francesco Guccini non può fare un passo, per strada, senza che qualcuno lo fermi per suggerirgli con entusiasmo e commozione qualche oggetto "del tempo andato" che merita di essere ripescato dal veloce oblio dei nostri anni e celebrato dalla sua penna. Dall'idrolitina ai calendarietti profumati dei barbieri, dal temibile gioco del Traforo alle cabine telefoniche, dal deflettore all'autoradio passando per i "luoghi comodi" e i vespasiani, le letterine di Natale piene di buoni propositi da mettere sotto il

piatto del babbo, le osterie (quelle vere, senza la H davanti per darsi un tono) e molto altro, Guccini torna a scavare nel passato che ha vissuto in prima persona per riportarcelo intatto e pieno di sapore. E con questo suo catalogo delle cose perdute dà vita a un personalissimo genere letterario nel quale l'estro del cantautore - capace di condensare in poche strofe un universo intero di emozioni -, la sua passione storica e filologica e la sua vena poetica trovano sintesi piena: regalandoci pagine in cui ogni oggetto, ogni situazione, suscita intorno a sé un intero mondo, sempre illuminato dalla luce di un'insuperabile ironia.ù

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Ferdinando Camon Conversazione con Primo Levi (Guanda, 2014) Il lager nazista è l'emblema più tragico del secolo appena finito; l'esperienza che più costringe noi contemporanei, e soprattutto noi europei, a riflettere sugli aspetti bui della condizione umana, sul male e le sue radici. In questa conversazione - terminata pochi mesi prima della morte di Levi Ferdinando Camon e l'autore di "Se questo è un uomo" affrontano l'argomento in tutta la sua vastità, ciascuno alla luce delle proprie convinzioni e della propria formazione (non sfugge al lettore l'insistenza sul concetto di "colpa" in una discussione in cui uno degli interlocutori è di matrice cattolica). La "colpa" di essere nati; la responsabilità di chi obbedisce; se la storia sia fatta dai capi o dai popoli; popolo ebreo e stato di Israele; lager nazista e lager comunista; le SS

e la polizia di Stalin; se Auschwitz sia la prova della non-esistenza di Dio; scienza e letteratura; se scrivere possa guarire: in questo dialogo intenso e serrato tutte le questioni vengono toccate, e nel suo svolgersi non mancano i momenti di acuto e doloroso disaccordo. Ma anche qui, forse soprattutto qui, si misura la ricchezza di esiti di un confronto appassionato.

Nelson Mandela Lungo cammino verso la libertà (Feltrinelli, 2014) Dall'infanzia nelle campagne del Transkei alle township di Johannesburg, dalla prima militanza nell'Anc, attraverso ventisette anni di carcere, al Premio Nobel per la pace e alla presidenza del suo paese. "Il lungo cammino verso la libertà" di Nelson Mandela è il lungo cammino verso la libertà politica e la conquista di un valore irriducibile: la dignità dell'essere umano. Paolo Nori Si sente? Tre discorsi su Auschwitz (Marcos y Marcos, 2014) Per noi, la storia, la storia a noi contemporanea, noi è come se abitassimo tutti in un appartamento al settimo piano che dà su uno snodo ferroviario ma ci abitiamo da tanto di quel tempo che se ci chiedono "Ti dà fastidio, il rumore dei treni?" ci vien da rispondere "Il rumore dei treni? Che rumore? Che treni?" Questo non vuol dire che i treni non facciano rumore. E non vuol dire che a concentrarsi, a tendere l'orecchio, come si dice, non si senta, quel rumore, il rumore

che il treno della storia fa in questo preciso momento che noi siamo qui.

John Peter Sloan English da zero (Mondadori, 2014) Il nuovo metodo di John Peter Sloan. Impara quello che ti serve un mattoncino per volta e non perdere troppo tempo sulle eccezioni e le regoline poco utili. Capisci come si pronunciano le parole con esempi chiari e non con astrusi simboli fonetici. Scarica gratis la guida audio di Sloan, che ti seguirà passo per passo come in una lezione privata. Usa il codice dei colori per visualizzare (e non dimenticare più) come si costruisce una frase. Scopri un modo nuovo di studiare i verbi, con un viaggio nel magico mondo di Verbania... Rompi il muro che ti blocca. Il problema non sei tu!

Colm Toibin Amore in un tempo oscuro (Bompiani, 2014) "Il filo rosso che unisce questi nove ritratti di omosessuali è una diversità che da periferica ed emarginata conquista una rilevanza centrale, così come è avvenuto, per esempio, per la cultura irlandese nel cuore di un'Inghilterra dominante. Da irlandese e da gay, Tóibin ne avverte tutta la discriminante dolorosa storia e la comprova attraverso racconti paradigmatici di vite illustri, nei vari modi in cui l'omosessualità si rivelava. Naturalmente Tóibin predilige casi e momenti in cui l'essere gay significava l'esclusione, il ludibrio, se non la condanna, come nell'Inghilterra vittoriana di Wilde, o nell'America puritana di James Baldwin o di Elizabeth Bishop, pur raccontando tempi meno oscuri con lo scrittore Thomas Mann, il regista Pedro Almodóvar e il

poeta Thom Gunn. Via è a contatto con una società che è anche la sua, quella della cattolica Irlanda, ferocemente repressiva, che Tóibin disegna i due ritratti specularmente più significativi, smaglianti e struggenti: l'ossessione vitalistica di Francis Bacon e il sacrificio innocente di Sir Roger Casement, davvero un martire gay." (Piero Celli)

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Salvatore Veca Un’idea di laicità (Il Mulino, 2014) Fra i molti effetti che ha prodotto, la globalizzazione ha anche moltiplicato e intensificato le domande sociali di identità rivolte al sistema politico democratico. Da più parti all'autorità politica si chiedono oggi comunità morali omogenee, immuni dalla diversità e dal pluralismo degli stili di vita. Questo ha finito con il mettere sotto pressione il carattere laico o neutrale delle istituzioni e delle norme pubbliche. Contro questo stato di cose prende adesso posizione Salvatore Veca, che pronuncia una difesa lucida e appassionata della laicità come virtù assoluta delle istituzioni e delle scelte pubbliche.

Chiara Volpato Psicosociologia del maschilismo (Laterza, 2013) Il maschilismo è ancora tra noi. Potente e obsoleto, irritante e capitale, continua a condizionare la nostra vita collettiva. Quali sono i processi psicologici e sociali che sorreggono il fenomeno, frenano il cambiamento e limitano la creatività sociale di uomini e donne, ancora spesso costretti in ruoli stereotipati: Chiara Volpato analizza i meccanismi che regolano il potere maschile e la subordinazione femminile nel mondo del lavoro, della politica e dei media, attraverso dati di ricerca ed esempi tratti dalla vita quotidiana dei paesi occidentali. Al centro è l'Italia, divenuta nell'ultimo ventennio, per un singolare intreccio di ritardi e regressioni, laboratorio di sperimentazione di un nuovo sessismo.

Helga Weiss Il diario di Helga (Einaudi, 2014) Il diario di Helga è una testimonianza sull’orrore del nazismo, un volume scritto da Helga Weiss quando era ancora una ragazza e cercava di sopravvivere nei campi ci concentramento di Terezin e Auschwitz. Lei, Helga Hošková-Weissová, è nata nel 1929, lo stesso anno di Anna Frank. Helga è un’ebrea che ha trascorso la sua prima infanzia a Praga. Nel settembre del 1938 la città dell’attuale Repubblica Ceca è in fermento. L’esercito si muove per cercare di contrastare l’arrivo dei nazisti. Helga è ancora bambina, e non capisce bene il significato di ciò che le sta accadendo intorno. Sente solamente il frastuono dei bombardamenti e sa che spesso deve correre. Intanto però continua a scrivere e a disegnare, riporta ciò che vede e sente, con

l’innocenza di una bambina. Poi vi sono i divieti e le persone che spariscono improvvisamente. E ad un tratto capisce dove le persone sparivano, perché la stessa sorte tocca anche a lei e alla sua famiglia. Prima viene portata a Terezin, e poi da lì ad Auschwitz. Helga, ancora ragazzina, conosce quel luogo orribile che va oltre qualsiasi logica, impara cos’è un campo di concentramento, mentre le viene strappata la sua infanzia. Lei però continua a scrivere e a disegnare, dando vita ad un volume che è un colpo al cuore, in cui nemmeno il filtro dell’innocenza ha saputo stemperare le ignominie e le mostruosità. Il diario di Helga è un volume in cui Helga Weiss racconta la sua vita da adolescente nei campi di concentramento di Terezin e Auschwitz.

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Via Morandi, 9

42020 Albinea (RE) tel. 0522 590262

e-mail [email protected] sito internet: http://biblioteche.comune.re.it/albinea

ORARIO INVERNALE (IN VIGORE DAL 9 SETTEMBRE 2013)

Lunedì – Sabato 9.00 – 12.30

Lunedì, Martedì, Giovedì e Domenica 15.00 – 19.00

Il prestito è gratuito. La tessera d’iscrizione è personale e non cedibile,

è valida in tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale.

Ogni utente può prendere a prestito: 5 libri per 40 giorni,

2 dvd e 2 vhs per 1 settimana, 5 riviste per 40 giorni.

Sono attivi i servizi di prestito interbibliotecario

con le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale e la navigazione internet (postazioni fisse e wi-fi).