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S i è concluso proprio in questi giorni il trasferimento degli Uffici Giudiziari della Sezione Civile nel nuovo Tribunale di via Borfuro. Al via il trasferimento della Sezione Penale. Come previsto, il terzo piano del nuovo stabile è già in funzione. Il 25 giugno scorso, tutti gli uffici della Sezione Civile, dislocati nel palazzo, sono stati trasferiti all’ultimo piano. I piani sottostanti del nuovo palazzo di via Borfuro, invece, raccoglieran- no gli uffici giudiziari attualmente dislocati in posti diversi della città. La Sezione Civile occuperà – come è già avvenuto – tutto il terzo piano del palazzo (che ha inglobato parte del vecchio edificio). In via Borfuro si trasferirà anche la Sezione del Lavoro e la Sezione Esecuzione e Fallimenti, attualmente dislocate in via S. Alessandro. Dopodiché, da via Stoppani arrive- ranno i Giudici di Pace ed infine da Piazza Dante tutta la Sezione Penale con l’ufficio GIP e GUP. Il calendario dei trasferimenti sembra per il momento essere stato rispetta- to, anche se lo spostamento dei primi uffici dei giudici e delle cancellerie del civile non ha creato pochi proble- mi agli utenti che si sono trovati a girovagare per i corridoi in cerca delle aule. Del resto, i traslochi non sono e non saranno semplici tenuto conto del fatto che gli uffici giudiziari contano 110 dipendenti amministrativi, 45 giudici, 20 giudici onorari, cui si aggiungono i 20 Giudici di Pace ed i 20 dipendenti amministrativi dei Giudici di Pace. Tutto sommato, quindi, la prima tappa del trasloco è stata indolore, ma restano ancora da trasferire tutte le altre sezioni ed il Giudice di Pace. Se tutto andrà per il meglio, a feb- braio del 2008 il trasferimento sarà completato anche se resteranno anco- ra dei problemi da affrontare. Anzitutto, la nuova posizione del Tribunale. A prescindere dalle valuta- zioni personali sull’aspetto estetico del nuovo edificio, la posizione del palazzo, al centro della città poco servita da vie d’accesso, mal si sposa con la concentrazione degli uffici. L’attuale utenza di via Borfuro si tro- verà inevitabilmente moltiplicata, con i conseguenti disagi al traffico. Tra gli ostacoli da superare quello più urgente riguarda l’accesso carra- le, quasi all’angolo con via Piccinini. La rampa è troppo ripida e stretta per i cellulari della polizia penitenziaria e dovrà essere rifatta. Altri problemi riguarderanno le comunicazioni con la Procura. Nello stabile di Piazza Dante, infatti, rimarrà la Procura, mentre gli uffici dei GIP e GUP – attualmente divisi da un solo piano di scale dai PM - saranno trasferiti in via Borfuro. Si avrà, comunque, il vantaggio di avere nello stesso edificio – quello di Piazza Dante, appunto – la Procura, il casellario giudiziario, la sala inter- cettazioni (ora in via Stoppani) e la Polizia Giudiziaria (ora in via Fornoni). Il maggior spazio in Piazza Dante consentirà anche la creazione di nuovi uffici, come l’Ufficio Esecuzione penale esterna, una sorta di sezione distaccata dell’ufficio già esistente a Brescia che fa capo alla Magistratura di Sorveglianza e che allo stato è presente unicamente a Brescia. Nel piano dei trasferimenti non è ancora stata decisa la sorte dell’Unep che per il momento rimane un’inco- gnita. R DIRITTOeROVESCIO D Periodico dell ’Associazione Provinciale Forense di Bergamo Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo numero cinquantaseiesimo - Luglio 2007 INTERNET: http//www.apieffe.it E.MAIL: [email protected] aderente alla A.N.F. Associazione Nazionale Forense TRIBUNALE: COMPLETATO IL TRASFERIMENTO DELLA SEZIONE CIVILE AI NASTRI DI PARTENZA IL TRASFERIMENTO DELLA SEZIONE PENALE • IL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DALLE ASSOCIAZIONI FORENSI AL CONGRESSO DI A.N.F. A VIETRI - pagg. 10/11 • IL PREMIO A.STA.F PER L'ARTICOLO PUBBLICATO SU D&R pagg. 8/9 GLI AVVOCATI E LO SPORT pagg. 12-13 • SUPER PARTES: La giurisprudenza penale e civile del Tribunale di Bergamo IN QUESTO NUMERO: 0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:39 Pagina 1

TRIBUNALE: COMPLETATO IL TRASFERIMENTO DELLA SEZIONE CIVILE · DELLA SEZIONE CIVILE AI NASTRI DI PARTENZA IL TRASFERIMENTO DELLA SEZIONE PENALE ... Diritto e Rovescio ... 309 Operatori

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Si è concluso proprio in questigiorni il trasferimento degliUffici Giudiziari della Sezione

Civile nel nuovo Tribunale di viaBorfuro. Al via il trasferimento della SezionePenale.Come previsto, il terzo piano delnuovo stabile è già in funzione. Il 25giugno scorso, tutti gli uffici dellaSezione Civile, dislocati nel palazzo,sono stati trasferiti all’ultimo piano.I piani sottostanti del nuovo palazzodi via Borfuro, invece, raccoglieran-no gli uffici giudiziari attualmentedislocati in posti diversi della città.La Sezione Civile occuperà – come ègià avvenuto – tutto il terzo piano delpalazzo (che ha inglobato parte delvecchio edificio). In via Borfuro si trasferirà anche laSezione del Lavoro e la SezioneEsecuzione e Fallimenti, attualmentedislocate in via S. Alessandro.Dopodiché, da via Stoppani arrive-ranno i Giudici di Pace ed infine daPiazza Dante tutta la Sezione Penalecon l’ufficio GIP e GUP.Il calendario dei trasferimenti sembraper il momento essere stato rispetta-to, anche se lo spostamento dei primiuffici dei giudici e delle cancelleriedel civile non ha creato pochi proble-mi agli utenti che si sono trovati agirovagare per i corridoi in cercadelle aule. Del resto, i traslochi non sono e nonsaranno semplici tenuto conto delfatto che gli uffici giudiziari contano110 dipendenti amministrativi, 45

giudici, 20 giudici onorari, cui siaggiungono i 20 Giudici di Pace ed i20 dipendenti amministrativi deiGiudici di Pace.Tutto sommato, quindi, la primatappa del trasloco è stata indolore,ma restano ancora da trasferire tuttele altre sezioni ed il Giudice di Pace.Se tutto andrà per il meglio, a feb-braio del 2008 il trasferimento saràcompletato anche se resteranno anco-ra dei problemi da affrontare.Anzitutto, la nuova posizione delTribunale. A prescindere dalle valuta-zioni personali sull’aspetto esteticodel nuovo edificio, la posizione delpalazzo, al centro della città pocoservita da vie d’accesso, mal si sposacon la concentrazione degli uffici. L’attuale utenza di via Borfuro si tro-verà inevitabilmente moltiplicata,con i conseguenti disagi al traffico. Tra gli ostacoli da superare quellopiù urgente riguarda l’accesso carra-le, quasi all’angolo con via Piccinini.La rampa è troppo ripida e stretta peri cellulari della polizia penitenziaria e

dovrà essere rifatta.Altri problemi riguarderanno lecomunicazioni con la Procura. Nellostabile di Piazza Dante, infatti,rimarrà la Procura, mentre gli ufficidei GIP e GUP – attualmente divisida un solo piano di scale dai PM -saranno trasferiti in via Borfuro. Siavrà, comunque, il vantaggio di averenello stesso edif icio – quello diPiazza Dante, appunto – la Procura,il casellario giudiziario, la sala inter-cettazioni (ora in via Stoppani) e laPolizia Giudiziaria (ora in viaFornoni). Il maggior spazio in PiazzaDante consentirà anche la creazionedi nuovi uff ici, come l’Uff icioEsecuzione penale esterna, una sortadi sezione distaccata dell’ufficio giàesistente a Brescia che fa capo allaMagistratura di Sorveglianza e cheallo stato è presente unicamente aBrescia. Nel piano dei trasferimenti non èancora stata decisa la sorte dell’Unepche per il momento rimane un’inco-gnita.

RDIRITTOeROVESCIOD

Periodico dell ’Associazione Provinciale Forense di Bergamo

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamonumero cinquantaseiesimo - Luglio 2007

INTERNET: http//www.apieffe.itE.MAIL: [email protected]

aderente alla A.N.F. Associazione Nazionale Forense

TRIBUNALE: COMPLETATO IL TRASFERIMENTODELLA SEZIONE CIVILE

AI NASTRI DI PARTENZA IL TRASFERIMENTO DELLA SEZIONE PENALE

• IL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DALLE

ASSOCIAZIONI FORENSI ALCONGRESSO DI A.N.F.

A VIETRI- pagg. 10/11

• IL PREMIO A.STA.F PER

L'ARTICOLO PUBBLICATO SU D&R pagg. 8/9

• GLI AVVOCATI E LO SPORTpagg. 12-13

• SUPER PARTES: La giurisprudenza penale e civile

del Tribunale di Bergamo

IN QUESTO NUMERO:

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:39 Pagina 1

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina due

Diritto e Rovescioaderente A.STA.F.

Periodico dell’Associazione Provinciale Forense. Registrato presso ilTribunale di Bergamo il 15/10/1983 al n. 30 R.S. Sede e Redazionepresso Associazione Provinciale Forense - Tribunale di Bergamo -Via Borfuro, 11 - tel. 035 245351 - fax 035 243497

Direttore responsabile: Barbara Bari

Direttore editorialista: Antonio Maria Galli

Comitato di Redazione: Pier Alberto Biressi; Paolo Corallo;Paolo Monari; Aldo Rivoltella.

Hanno collaborato a questo numero: Pier Enzo Baruff i; EnnioBucci; Silvana Capelli; Giulio Chiesa; Paolo Corallo; Simone DiDio; Carlo Dolci; Simona Mazzocchi; Paolo Monari; Gabriele Terzi.

Questo numero è stato stampato in 2300 copie.È stato inviato:• a tutti gli avvocati bergamaschi iscritti all’albo e ai praticantiAvvocati iscritti all’Associazione;• a tutti i magistrati e ai giudici di pace degli uffici giudiziari diBergamo e provincia;• ai cancellieri ed agli ufficiali giudiziari;• ai delegati O.U.A. ed ai delegati alla Cassa;• a tutti i membri del C.N.F.;• a tutte le testate A.STA.F.

Se qualcuno non riceve il nostro periodico e desidera riceverlo, o sel’indirizzo è sbagliato o ci vuole segnalare altri indirizzi, scriva unalettera con nome ed indirizzo preciso presso la nostra sede.Se qualcuno non desidera riceverlo, lo comunichi all’Associazione.

(chiuso in redazione il 04 luglio 2007)Fotocomposizione e Stampa EDICOM - Bergamo

Sommario• Nuovo Tribunale pag. 1/4

di Barbara Bari e Aldo Rivoltella• Vignetta pag. 5

di Silvana CapelliSuite Bergamasque Opus 39 pag. 6

di Claude Debussy• Notizie dalla cassa pag. 7

di Carlo Dolci• Il premio Astaf pag. 8/9• Il decennale di A.N.F. pag. 10/11

di Pier Enzo Baruffi• Gli Avv. e lo sport pag. 12/13

di Simone di Dio e Paolo Monari• Super Partes (diritto penale) pag. 14

a cura di Paolo Corallo• Super Partes (diritto civile) pag. 15

a cura di Giulio Chiesa• Gli Avv. nel mondo pag. 16

di Paolo Monari• Idee a rovescio pag. 17

di Bracotone• Liberalizzazione e deontologia pag. 18

di Ennio Bucci• Attività di A.P.F. pag. 19

a cura di Simona Mazzocchi• La Sezione specializzata pag. 19

di Gabriele Terzi

Cari lettori, questo è l’ultimo numero prima della pausa estiva.Ritorniamo a settembre, speriamo con qualche novità graficae sempre più notizie.In questo numero troverete una sintesi dell’importante docu-mento sottoscritto a Vietri sul Mare, in occasione della cele-brazione del decennale di A.N.F., da tutte le associazioniforensi. Il momento è stato quantomai importante. È, infatti,la prima volta che, dopo anni di divisioni, le Associazioniforensi si sono trovate d’accordo. Un accordo che ha fattoriflettere anche il C.N.F. che ha deliberato di rinviare l’entra-ta in vigore del regolamento. Con estremo orgoglio, abbiamodato spazio anche al premio europeo in comunicazionegiuridica che è stato assegnato dall’Associazione NazionaleStampa Forense (A.STA.F) al collega Luciano Andreucci perl’articolo pubblicato sul n. 26 di D&R, sotto la direzione diLuciano Piombi. Come sempre, poi, troverete la sezione ded-icata alla giurisprudenza Penale e Civile del nostroTribunale e la nuova rubrica dedicata allo sport. Comeavrete notato, dal n. 55 di D&R l’Associazione Forense miha affidato la direzione del giornale. Ringrazio, quindi, ilDirettivo ed il Presidente di A.P.F. che mi hanno dato fiducia,che spero di meritare, ma anche Ermanno Baldassarre cheper anni ha egregiamente diretto la testata. L’apporto diErmanno ha fatto senz’altro crescere il giornale. Grazie alui, D&R ha ottenuto il giusto riconoscimento nell’ambitodell’A.STA.F ed è una rivista apprezzata anche negli altriFori d’Italia. Ermanno – che ha dovuto rinunciare all’incari-co di direttore per l’impegno di Consigliere dell’Ordine –continuerà a portare la voce di D&R a livello nazionale,come componente del direttivo dell’A.STA.F.

B.B.

A.P.F.PRESIDENTE - Ennio Bucci

VICE PRESIDENTE - Gabriele Terzi

SEGRETARIO - Massimiliano Mapelli

TESORIERE - Ernesto Tucci

CONSIGLIERI - Yvonne Messi, Nunzia Coppola,Sergio Gandi, Gianluca Madonna, Massimo Tucci

REVISORI DEI CONTI - Simona Mazzocchi (pres.),Nicola Offredi Geddo, Annalisa Bocci

PROBIVIRI - Pier Enzo Baruffi (pres.), Franco Uggetti,Carlo Dolci

DELEGATO ALLA CASSA FORENSE - Carlo Dolci

CONSIGLIERI NAZIONALI - Pier Enzo Baruffi,Ennio Bucci, Antonio M.Galli, Simona Mazzocchi, Paolo

Monari, Nicola Offredi Geddo,Emilio Tanfulla, Gabriele Terzi, Ernesto Tucci

DELEGATI OUA - Paolo Monari, Simona Mazzocchi

REVISORE CONTI A.N.F. - Guido Mazzoleni

PROBIVIRO A.N.F. - Alessandro Baldassarre

COMPONENTE DIRETTIVO A.STA.F - Ermanno Baldassarre

CONSIGLIERI DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATIErmanno Baldassarre, Alfredo De Liguoro (segretario), Carlo Dolci,

Antonio M. Galli, Roberto Mazzariol (tesoriere), Marco Musitelli

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Se tutto procederà senza intoppi, quindi, tra gennaio efebbraio 2008 il Nuovo Tribunale sarà operativo.Completata la prima fase del trasferimento della

Sezione Civile, tocca ora agli Uffici del Giudice di Pace.Secondo il calendario di massima elaborato con ilPresidente del Tribunale, a luglio toccherà all’ala del primopiano che ospiterà gli uffici dei Giudici di Pace. Tra agosto e settembre sarà, invece, la volta della SezionePenale che troverà spazio al secondo piano. Per il penale, iltrasferimento avverrà per gradi.I primi saranno i giudici del dibattimento, poi saranno spo-stati l’ufficio Gip-Gup, che traslocherà da Piazza Dante avia Borfuro durante il periodo di sospensione delle udien-ze. Ci sarà un periodo intermedio in cui le udienze penali

si terranno sia in Piazza Dante che in via Borfuro, ma cer-tamente – come ha disposto il Presidente - da ottobre tuttele udienze penali si terranno in via Borfuro.L’ultimo step sarà il trasloco della Sezione Esecuzioni eFallimenti e del Tribunale del Lavoro. Nel sottotetto,infine, saranno ospitati l’Ordine degli avvocati e il centroelaborazione dati del Ministero.Il piano terra di via Borfuro (seminterrato da via Garibaldi)ci saranno, inoltre, le aule per il dibattimento e per iGiudici di Pace, con le camere di consiglio e le sale per itesti. L’aula più grande sarà destinata ai processi dellaCorte d’Assise o comunque ai processi con più pubblico.Rimarrà, in ogni caso, operativa l’aula della Corte d’Assisedi Piazza Dante. B.B.

LE TAPPE DEL TRASLOCO LA SPOLA DEI PENALISTI NELLA FASE INTERMEDIA DEI TRASFERIMENTI

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina tre

354 Pres. Tribunale – dott. Luigi Bitto353 Dirigente – dott. Bersozzi346 Cancelliere Cecere – op. Cattaneo348 Operatori Cappelli - Viganò349 Cancelliere Testa350 Cancellieri Besozzi - Salvetti351 Canc. Valoti301 Canc. Tucci

302-303Operatore Burini304 Cancelliere Ammatuna305 Cancelliere Scinto

313 Cancelliere Bava 316 Operatore Cannavale

306 Cancelliere Chiappa307 Cancelliere Guerini308 Operatori Carosella – Di Giuda

309 Operatori Di Lonardo - Rottini310 Cancelliere Perretta F.311 Cancelliere Lancia312 Cancelliere dott.ssa Corciulo314 Cancelliere Di Stefano317 Operatori Longo – De Luca - Formisano318 Operatori Patanè - Solazzo319 Cancelliere Di Prima320 Operatori Leo - Pelliccioli321 Cancelliere Gravino322 Cancelliere dott.ssa Grasso323 Oper. Aschedamini – Francardi - Manzoni

324 G.O.T. Dott.ssa Gabbiadini325 G.O.T. Dott.ssa Mondini326 Giudice dott.ssa Vasile327 Giudice dott.ssa Gelato328 Giudice dott. Panzeri329 Giudice dott. Scibetta330 Giudice dott. Mocci331 Giudice dott. Gnani332 Giudice dott.ssa Golinelli333 Presidente 3° Sez. Civ. dott. Alfani334 Giudice dott. Ippolito335 Giudice dott.ssa Serri336 G.O.T. dott.ssa Contessi337 Giudice dott.ssa Baldissera

338 G.O.T. dott.ssa Bresciani G.339 G.O.T. dott.ssa Arancio340 Giudice dott.ssa Giraldi341 Pres. 1° Sez. Civ. dott. Paolo Galizzi342 Giudice dott. Macripò343 Cancelliere Vismara344 Giudice dott. Tibaldi345 G.O.T. dott.ssa Gaburro347 Giudice dott.ssa CaprinoAULA A BIS G.O.T. dott.ssa LocatelliAULA A G.O.T. dott.ssa Todaro

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Apartire dall’inizio del prossi-mo anno, quindi, tutti gli uffi-ci giudiziari si troveranno in

via Borfuro. Una struttura centrale edassolutamente moderna, ben lontanadai classici schemi architettonici diuna volta che ospitavano, quasi avoler incutere un’obbligata reverenzaal cittadino, l’autorità in luoghi impo-nenti e scuri. Ma come conciliare laposizione del nuovo edif icio conl’inevitabile moltiplicazione del-l’utenza?“Sono abbastanza favorevole a questoedificio. – Commenta Luigi Bitto,Presidente del Tribunale, dalretro della sua nuova scriva-nia posta all’incrocio di dueimmense vetrate all’angolodella stanza che affaccia suvia Borfuro. – Mi piaccionogli spazi aperti creati daquesta struttura moderna conil cospicuo uso di vetro. Dalpunto di vista logistico, ilnuovo Tribunale ha il vantag-gio di essere in centro, ma haun difetto: non ha parcheggiall’aperto. Ci sono parcheggisotterranei, ma si sa già chesaranno insuff icienti adospitare i mezzi di tutto ilpersonale. Anche l’utenzasubirà il problema deiparcheggi ed inevitabilmenteil traffico veicolare ne risen-tirà. Tuttavia, a fronte dellospostamento del Tribunale inuna zona periferica dellacittà, la proposta di adattarel’edificio di via Borfuro e di recuper-are una zona degradata è sembrata lapiù percorribile.”Con lo spostamento della sezionePenale in via Borfuro, nell’edificio diPiazza Dante rimarrà un vasto spazioper la Procura.“In Piazza Dante – spiega Bitto –oltre la Procura ci sarà il casellariogiudiziario, sarà trasferita la salaintercettazioni da via Stoppani e laPolizia Giudiziaria da via Fornoni. Ineffetti, ho sottoposto la questione allaCommissione Manutenzioni (si trattadi una Commissione che si occupa ingenerale della manutenzione delTribunale e, al momento, del trasferi-mento degli uffici. La Commissione ècomposta dal Presidente del

Tribunale, dal Procuratore dellaRepubblica, dal Dirigente dellaCancelleria del Tribunale, dal Sindacoe dal Presidente del Consigliodell’Ordine degli Avvocati, ndr) ed hoproposto di trasferirvi l’UNEP.Tuttavia, il Procuratore dellaRepubblica ha rilevato che esiste unprogetto di ampliamento della magis-tratura requirente, che di fatto neces-sita di ulteriori spazi. Allo stato,comunque, nessuna decisione è stataassunta per una nuova posizionedell’UNEP.”È della stessa opinione anche il

Presidente dell’Ordine degli Avvocati.“Il nuovo Tribunale – dichiara EttoreTacchini - sembra confacente alleesigenze degli operatori della gius-tizia anche perchè raggruppa in ununico edif icio tutti gli Uff icigiudiziari. Inoltre, riqualif ica unazona centrale di Bergamo, primaassolutamente degradata; se poi,come sembra, verrà ristrutturata lachiesa ed il chiostro, la città potràgodere di un centro sicuramente piùvivibile. La collocazione ipotizzata diuna “cittadella della giustizia” aBergamo sud era assolutamenteimproponibile, in quanto vuoi per laviabilità (bisognava comunque trovareun sistema per oltrepassare la fer-rovia) vuoi perchè tutti gli altri Uffici

(Registro, Agenzia del Territorio,ecc.) sarebbero rimasti in centro, lospostamento del Tribunale era assolu-tamente irrazionale. L’argomentoprincipale rimane quello economico:non c’erano soldi per la ediliziagiudiziaria (il progetto più economicocomportava un esborso previsto in100 miliardi di lire), mentre, grazie alConsiglio dell’Ordine che ha “martel-lato” prima il Ministro Diliberto e poiCastelli, sono stati reperiti i fondi perla ristrutturazione dell’immobile paria circa 25 miliardi di lire: facendoanche i conti con i risparmi sugli

aff itti (Uff icio delGiudice di pace equello di via S.Alessandro) la oper-azione è stata sicura-mente positiva.”Anche il Consigliodell’Ordine saràtrasferito in viaBorfuro. “Il trasferi-mento degli uff icidell’Ordine, – contin-ua il Presidente - èprevisto per novembre.È stata indetta la garaper la fornitura degliarredi e, una volta per-fezionato l’iter eacquistati i mobili, lasegreteria, laPresidenza e la SalaConsiglio verrannotrasferiti. E’ intenzionedell’Ordine attrezzarel’attuale sala del

Consiglio in P.zza Dante per leindagini difensive e comunque man-tenere la Sala a disposizione degliavvocati per arbitrati o riunioni per leassociazioni forensi, ma la cosa èancora in itinere. Inoltre, per ognipiano di via Borfuro sono previstesale per gli avvocati e verrà mantenu-to un uff icio a disposizione per lefotocopie, oltre le macchine con sche-da magnetica a disposizione del pub-blico. Per consentire – chiosa Tacchini- l’accesso agli ingressi riservati agliavvocati verrà predisposto e dis-tribuito il nuovo tesserino, ma per farciò è necessario che venga consegnatala fotografia formato tessere (anchesu supporto informatico).”

Barbara Bari e Aldo Rivoltella

CHE NE SARA’ DI “PIAZZA DANTE”?ANCORA INCERTA LA DESTINAZIONE DELL’UNEP.

PER GLI INGRESSI RISERVATI AGLI AVVOCATI L’ORDINE DISTRIBUIRÀ I NUOVI TESSERINI

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1 - PRELUDE<<Se la carriera ufficiale doves-

se essere lasciata soltanto a colo-

ro che si elevano attraverso gli

esami, questi non potrebbero che

unirsi saldamente e lavorare per

il proprio interesse privato con-

tro quello pubblico...>>. (Editto

dell'imperatore Yongzheng del

1727). Sembra che come sempre

l’antica saggezza cinese abbia

colpito nel segno. Ma pensate

che la magistratura italiana sia

sensibile a richiami di questo

tipo? E, tanto meno, che una

classe politica sotto schiaffo

possa fare qualcosa per riportare

la situazione sotto controllo?

2 – MENUET

Riprendo un appunto di

Assoconsumatori, che a sua

volta riferisce una dichiarazione

di Pier Luigi Vigna, ex procura-

tore antimafia ed ora coordinato-

re della commissione ministeria-

le per le norme antiriciclaggio:

“Stiamo cercando di allargare a

più persone possibili l'obbligo

normativo delle banche di

segnalare operazioni sospette

con il denaro. L'obbiettivo è che

quest'obbligo riguardi molte

categorie: avvocati, notai, case

d'asta, casinò...400 mila persone

in Italia”. L'elenco delle catego-

rie da affiancare agli avvocati

(siete contenti di essere al primo

posto?), ai notai, oltre ai casinò

dovrebbe essere sempre più inte-

ressante. Per esempio: prostitute,

lenoni, ricettatori e così via elen-

cando.

3 - CLAIR DE LUNE“Concordia di spiriti? Con chi?

Quale mano io devo stringere,

quale cuore devo accostare al

mio? La mano che ha trucidato

il mio compagno di viaggio? Il

cuore che batte più forte per aver

fermato i battiti di altri cuori? Io

posso abbracciare il mio nemico

sui cumuli della mia casa rovina-

ta e dei miei beni distrutti; posso

chiamare a me nell’amplesso

dell’agonia colui che mi ha

inflitto la ferita mortale e chie-

dergli magari perdono del rimor-

so che morendo potrei lasciargli;

e farmi santo e farmi, nel mio

orgoglio smisurato, simile a Dio.

Ma il maleficio fatto agli altri

nessuno ha il diritto di assolvere

prima che sia confessato ed

espiato. Espiato. Altrimenti

assoluzione è

complicità”…”Pace in terra agli

uomini di buona volontà. Hai

sentito? Agli uomini di buona

volontà, a loro soltanto. Agli

altri […] la voce cristiana ha

dato un terribile annuncio di

guerra perpetua. La pace è al di

là della storia”. (Concetto

Marchesi – La bisaccia di

Cratete – Parole di Don

Tommaso Ardizzone).

Citazione dedicata a tutti i buo-

nisti rinunciatari, a tutti i pacifi-

sti codardi, a tutti i moderati

inf ingardi. “Pace in terra agli

uomini di buona volontà, a loro

soltanto”.

4 – PASSEPIEDIl nuovo Tribunale di Bergamo è

terminato e si sta iniziando il

trasloco dei vari uffici giudiziari,

che vi dovranno essere ospitati.

Confermiamo il giudizio negati-

vo sul piano estetico, aggravato

dagli obbrobriosi lampioni, già

sperimentati all'inizio di via XX

Settembre, per la parte fronteg-

giante il palazzo ex ENPAM.

Gradevole invece il restauro con-

servativo sul lato ex chiesa della

Maddalena, malgrado forse gli

eccessivi toni chiari degli into-

naci.

Per quanto riguarda i locali

interni, continuiamo a nutrire

qualche dubbio sulla loro fun-

zionalità, ma speriamo che la

distribuzione degli uff ici sia

razionale e li renda utilmente

frequentabili alla cosiddetta

utenza. Gli avvocati, dopo che si

era rinunciato alla creazione del

sottopassaggio ferroviario in

prolungamento di via Paglia, si

erano schierati quasi totalmente

contro lo spostamento del

Tribunale in fregio a via

Gavazzeni e, obbiettivamente,

avevano ragione. Si sarebbero

creati intoppi invalicabili alla

viabilità “forense” senza ottene-

re una rivitalizzazione del quar-

tiere. Ma ora cosa avverrà per la

viabilità cittadina e l'accesso al

tribunale nella zona

S.Alessandro-Borfuro-Piccinini-

Rotonda dei Mille?

Claude DebussySt. Germain-en-Lay

20 giugno 2007

SUITE BERGAMASQUE OPUS 39

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RDIRITTOeROVESCIO

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Cena in Emmaus

Su Il Giornale di qualche giornofa appariva l'immagine di unquadro di anonimo fiammingo

del '600 dal titolo “Cucina con cena inEmmaus”, in cui, in una grande cuci-na nordica con importante caminofiammeggiante, vengono sciorinatipollastri, pesci, bistecche, ortaggi,frutta, paioli e pentole di rame,manipolati da due alacri cuoche.Nell'angolo in alto a sinistra, in unpiccolo riquadro, si intravvede lascena per la quale si sta svolgendotutta l'attività preparatoria: la rive-lazione dell'identità di Gesù ai disce-poli ignari, la Cena in Emmaus,appunto.Il ribaltamento della prospettiva èmolto efficace e mi è sembrato costi-tuire una metafora di quanto sta avve-nendo alla Cassa forense. Lo scopoper cui è stata creata la Cassa è quellodi assicurare agli avvocati anziani untrattamento dignitoso per gli annidella vecchiaia, in cui non potrannopiù lavorare (la cena in Emmaus). Mail suo motivo di esistere, la sua essen-za, sembra essere stato relegato inuno spazio remoto e quasi invisibile.Quello che occupa maggiormente l'at-tenzione del Comitato dei delegati edi tutti coloro che si interessano diprevidenza è più lo strumento che ilrisultato finale. E allora ci si arrabatta per trovare ilmodo più accettabile per far quadrarei conti della Fondazione, perdendo divista che dovremmo invece farquadrare i conti dei pensionati presen-ti e futuri.Il risultato di questa inversione diprospettiva è che si vogliono intro-durre repentinamente riforme radicaliper equilibrare i conti fra trenta/quar-ant'anni (tempo remotissimo e incer-tissimo anche per gli attuari), quandola professione legale potrebbe avereassunto caratteristiche talmentediverse dalle attuali (si pensi al possi-bile massiccio sviluppo delle societàprofessionali), da non essere più com-patibile con il sistema di tutela previ-denziale oggi vigente.Se lo scopo delle Casse di previdenza

è quello di consentire, a chi non haaltri introiti professionali, un'esistenzadecorosa, si deve intervenire conmano leggera sul sistema, non aggra-vando pesantemente le contribuzioni,manovra che otterrebbe il risultatonegativo di far aumentare l'evasione, enon riducendo al di sotto del minimovitale il trattamento pensionisticofinale. Gli strumenti ci sono e pos-sono essere introdotti gradualmente.La Cassa forense non ha bisogno diripianare i conti come la previdenzagenerale dei lavoratori dipendenti.Noi non abbiamo debiti correnti, maun cospicuo patrimonio da gestire almeglio. Quali potrebbero essere gli interventida decidere subito, ma da attuaregradualmente? Ciascuno privilegia leproprie idee e convinzioni, quandonon i propri interessi veri o presunti,ma alcuni provvedimenti ci sonoimposti dal cambiamento di alcunidati di fondo. Se dopo ventisette annidalla riforma della previdenza forensel'età media degli avvocati italiani èaumentata di almeno cinque anni(sono di più, anche perché bisognatener conto dell'ingresso massicciodelle donne, che fanno aumentareancora di più la vita media della cate-goria) non si può dubitare che anchel'età in cui si può andare in pensionedeve essere portata gradualmente asettant'anni. Altri interventi possono puntareall'aumento delle aliquote contribu-tive, fra le quali l'aumento al 4% delcontributo integrativo, già bocciatodai ministeri vigilanti, ma che puòessere riproposto unitamente ad unpacchetto di altri interventi. Sipotrebbe intervenire sui coefficientidi rendimento, riportandoli allamisura originaria, sulle pensioni dianzianità (sinora non molto importan-ti per gli avvocati), sulle integrazionial minimo e così via. Tutte le vari-azioni dovrebbero però essere adot-tate con gradualità e con la previsionedi non incidere troppo pesantementesui trattamenti.Infine occorre riflettere sull'importan-

tissimo settore della rendita del patri-monio. Tra due anni ci saranno leelezioni per scegliere il nuovoComitato dei delegati. Da sempre inesso sono state carenti le esperienzenel campo degli investimenti mobil-iari e immobiliari. Sarebbe utile chegli avvocati privilegiassero nelle loroscelte i colleghi con qualche esperien-za professionale in materiafinanziaria. Certo non è facile, perchépochi sono i colleghi affidabili conuna preparazione del genere.Benedetto Croce, seppellendo sottoun materasso tutti i princìpi deonto-logici, diceva che se ci si deve sotto-porre ad un delicato intervento chirur-gico non si va a scegliere un medicodalle caratteristiche del buon padre difamiglia, ma un professionista digrande valore tecnico-professionale,anche se un po' ...birichino. Puòanche essere spiegabile l'affermazionedel grande intellettuale liberale nelcaso specif ico, ma è certo che ladeontologia in genere è assolutamenteindispensabile a corredo dell'attivitàprofessionale. Nel caso delgestore/amministratore del patrimo-nio della Cassa la preparazione tecni-ca deve essere assolutamente abbinataad una completa affidabilità sulla cor-rettezza dei comportamenti. Quindi lascelta si fa più complicata, perchétanti sono i colleghi corretti, ma pochisono quelli preparati nella materiarichiesta. Quello che conta è che nellascelta non si privilegino soltanto col-oro che masticano previdenza.Conclusione: se non si vuole perderedi vista la cena in Emmaus occorreevitare di porre troppa attenzioneall'autoreferenzialità della Cassa esvolgere con equilibrio e ponderatez-za il nostro mestiere di gruppo rapp-resentativo degli avvocati italiani, chedeve lavorare non per la struttura (lacucina), ma per il suo scopo (la cena).

CARLO DOLCIDelegato alla Cassa di Previdenza

Forense

CASSA

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 7

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina otto DALL’ASTAF

Ha avuto un ottimo esito la prima edizione delpremio europeo in comunicazione giuridicaistituito dall’ASTAF e organizzato dal

Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola il 24maggio 2007.Presenti numerose personalità di spicco del mondoforense presso la Reggia degli Orsini, anche perchéla cerimonia di premiazione è avvenuta nell’ambitodel forum pre-congressuale del Congresso Generaledella Federazione degli Ordini Forensi d’Europa(FBE) presieduto da Maurizio De Tilladal titolo “Le professioni in Italia e inEuropa” tenutosi nei giorni successivi aNapoli.Per la sezione nazionale sono stati pre-miati Guido Alpa per il saggio“L’avvocato. I nuovi volti della profes-sione forense nell’età della globaliz-zazione” e la giornalista Claudia Morelliper l’articolo “Una prova estingue ilreato”, pubblicato su “Italia Oggi nel-l’edizione del 29 marzo 2007. Carmine De Pascale ha ritirato il premioassegnato alla testata giornalistica“Guida al diritto” per l’impegno nellacomunicazione giuridica.Per la sezione europea sono stati pre-miati i giornalisti Michele Buono ePiero Riccardi, autori del servizio “Anorma di legge”, trasmesso da Rai 3 nel-l’ambito del programma televisivo“Report”, per l’inchiesta sullo stato dellagiustizia europea. Inf ine, con grande soddisfazione di“Diritto e Rovescio”, per l’articolo pub-blicato su una testata ASTAF, è statoscelto e premiato quello scritto dal nos-tro collega Luciano Andreucci “Lacolonna infame: un processo ingiusto”,comparso sul n. 26 di “D&R”, sotto ladirezione di Lucio Piombi.

E’ un grande riconoscimento oltre che per l’autore,anche per il nostro giornale, che è sempre statoattento a dare voce a quegli approfondimenti dellanostra professione che, pur non essendo calati nellaquotidianità della vita forense, certamente con-tribuiscono a renderla migliore.A Luciano Andreucci vanno le più fervide felici-tazioni di D&R e dell’Associazione ProvincialeForense.

AD ANDREUCCI IL PREMIO EUROPEO IN COMUNICAZIONE GIURIDICA

ANDREUCCI PREMIATO A NOLA PER L’ARTICOLO PUBBLICATO SUL N. 26 DI D&R

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 8

H o avuto modo, recentemente, di rileggere le“Osservazioni sulla tortura” di Pietro Verri, che a suotempo avevo solo parzialmente analizzato, e la “Storia

della colonna infame” di Manzoni che, al contrario già dal Liceoera stato oggetto integrale di studio. E’ veramente straordinariosul piano concettuale, giuridico ed etico, quanto tali opere permet-tano dei riferimenti pertinenti a situazioni odierne, trattando argo-menti di prorompente attualità. Gli autori si rifanno ai fatti suc-cessi all’epoca della peste, a Milano, nel 1630 e, attraverso unaanalitica riconsiderazione delle carte processuali, pervengono allaconclusione della macroscopica ingiustizia cui giunsero i giudicimediante l’uso distorto delle regole processuali. Una donna,Caterina Trocazzani Rosa, credette di vedere nella “Vedra de’ cit-tadini” un tale ungere i muri e la credenza d’allora, non solopopolare, tendeva ad attribuire le epidemie all’opera di untori.Individuato dalle autorità, il responsabile inun certo Guglielmo Piazza, commissariodella sanità, fu imprigionato e invano tortura-to, finchè, promessagli una impunità (che poinon fu rispettata), finì per autoaccusarsi e perchiamare in causa un barbiere, GianGiacomo Mora, che venne catturato e tor-mentato anche lui. Furono coinvolte altrepersone e persino un nobile, il Padilla. Laconclusione fu che il Piazza (al quale nonvenne riconosciuta l’impunità perché avreb-be diminuita la verità che da lui ci si aspetta-va) e il Mora, tra atroci e bestiali tormentifurono messi a morte, la casa del Morademolita e, al suo posto, eretta una colonna atestimonianza delle loro presunte infamiscelleratezze. Per quasi centocinquanta anninessuno osò dubitare della loro colpevolezza.Furono i sopra indicati autori, anche se inepoche diverse, che distrussero quelle certez-ze, evidenziando le oggettive nefandezze del-l’accaduto. In questa storia vi sono tutti gliingredienti che, secondo alcuni, sono riscontrabili in situazioniattuali. Scrive Francesco Cuomo, saggista, a commento dell’operadel Verri, alludendo ai recenti avvenimenti giudiziari diTangentopoli: “sussistono in entrambe le tragedie elementi didecadenza e di disfacimento senza eguali, manifestazioni di furorepopolare nei confronti di colpevoli, o presunti tali, urgenza di giu-stizia spesso al limite del giustizialismo, zelo estremo di magistra-ti, accresciuto in certi casi da forme di protagonismo generate dauna eccitata solidarietà di massa”.E’ interessante riscontrare come, nella dottrina di secoli passati,siano ribaditi dagli studiosi di materia criminale alcuni principiche son poi i cardini della nostra teoria moderna. Così il Farinacciaffermava: “E per potersi chiamare tali devon gli indizi esserverisimili, probabili, non leggieri ma gravi, urgenti, certi, chiari,anzi più chiari del sole di mezzogiorno”. E contro la convinzionepopolare d’allora (e anche di oggi) e cioè che la enormità del cri-mine autorizzi qualunque metodo anche “illegale”, NicolòTedeschi, detto “Abate palermitan”, nel 400 scrisse “Quanto il

delitto è più grave tanto più le presunzioni devono essere forti,perché dove il pericolo é maggiore bisogna andar più cauti ...”(Commentaria in libros Decretalium). E sulla chiamata in correitàdice il Claro, insigne giurista dell’epoca “Affinché il detto delcomplice faccia fede è necessario che sia confermato né tormenti,perché essendo lui infame a cagione del suo proprio delitto, nonpuò essere ammesso come testimone senza tortura”. Il che dimo-stra come inveterato sia il sospetto sui “pentiti”. La stessa impu-nità promessa al Piazza (illegalmente perché i giudici ne eranoincompetenti, dato che spettava, come ribadito dai criminologhidel tempo, il Farinacci ed il Bossi, solo al Principe), altro non erache l’equivalente della nostra legge sui collaboranti. Anche inquegli anni, pur non essendovi ancora il “quarto potere” che faprocessi in parallelo con l’autorità giudiziaria, l’opinione pubblicapremeva enormemente sui magistrati e d’altra parte ci fu l’esigen-

za di coprire quelle che erano state le man-chevolezze, le leggerezze, 1’ impreparazionedell’ autorità ad affrontare l’emergenza delmorbo. Non poteva mancare la “dietrologia”e il movente di queste unzioni fu ravvisatoora nei riprovevoli interessi di coloro chedalla pestilenza si sarebbero arricchiti aspese della gente, ora nel desiderio di ven-detta per come era stato trattato il nobile DonGonzalo De Cordova scacciato dalla città.Da “l’affair” della Colonna infame si posso-no trarre utili insegnamenti e fare alcuneconsiderazioni. In quella lontana vicenda sefossero state rispettate le “regole del gioco”,e quei principi che abbiamo visto riaffermatidagli studiosi, i due poveri malcapitati, ilPiazza ed il Mora, non sarebbero stati con-dannati. Quando si parla di “giusto processo”argomento così di attualità, lo si deve inten-dere e come quello fondato su principi garan-tistici più avanzati e, comunque, quello che si

svolge nel pieno rispetto delle norme esistenti al momento. Leleggi si rivelano buone o meno a seconda di come le osservano gliuomini. Nel Codice Rocco, ad esempio, è vero che la prova venivaraccolta e formata anche nella fase istruttoria e non dibattimenta-le, ma non si dimentichi che nella istruttoria formale, che era lanormalità, era il Giudice Istruttore, che non appartenevaall’Ufficio del P.M., a procedere e pertanto la sua attività la sipotrebbe paragonare a quella dell’odierno GIP “nell’incidenteprobatorio”. Per cui tutti coloro che sono stati processati con ilvecchio rito, se furono osservate le norme, si deve dire che hannoavuto un “giusto processo”.In conclusione è sempre il buon senso, la moderazione, l’equili-brio, il senso di opportunità, l’indipendenza da pressioni estranee,in poche parole la saggezza dell’uomo, che può assicurare che siaamministrata in modo corretto la giustizia e dato a ciascuno ciòche gli spetta, il “suum cuique tribuere”.

Luciano Andreucci

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina nove

DI SEGUITO PUBBLICHIAMO L’ARTICOLO COMPARSO SUL N° 26 DI D&R

VINCITORE DEL PREMIO ASTAF

DALL’ASTAF

Luciano Andreucci

La colonna infame: un processo ingiusto

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 9

L’Associazione Nazionale Forense ha celebrato il decennale con il convegno che si è svolto a Vietri sul Maredal 15 al 17 giugno.

All’incontro - che è stato un successo organizzativo e politico - ha partecipato anche una folta delegazionebergamasca (v. foto nella pagina).A.N.F. ha opportunamente posto al centro dell’evento celebrativo una riflessione aperta sulla formazione profes-sionale, tanto importante ed attuale dopo l’approvazione da parte del C.N.F. del relativo regolamento chesarebbe dovuto entrare in vigore il 1° luglio 2007, attraverso un confronto tra le componenti istituzionali ed asso-ciative dell’Avvocatura. Nell’occasione le Associazioni forensi più rappresentative, A.N.F., A.I.A.F., Camere Civili, Camere Penali, AvvocatiGiuslavoristi e Avvocati Tributaristi, hanno sottoscritto un documento comune pubblicato in sintesi in questepagine (il testo completo può essere consultato sul sito: www.apieffe.it) .Il documento, in cui si richiama la mozione finale del Congresso Forense di Milano nel 2005, riconosciuto come“massima espressione politica dell’avvocatura italiana”, rappresenta un risultato di particolare importanza. È, infatti, la prima volta che, dopo anni di divisioni, le Associazioni forensi si sono trovate d’accordo su un tematanto importante. Il documento ha, inoltre, avuto il giusto apprezzamento all’incontro del 20 giugno presso ilC.N.F. ove è stato deliberato di rinviare l’entrata in vigore del regolamento al fine di apportare le modifiche pro-poste dal documento.

Le associazioni forensi Associazione Italiana per la Famiglia e i Minori (AIAF), Associazione GiuslavoristiItaliani (AGI), Associazione Nazionale Forense (ANF), Unione Camere Penali Italiane (UCPI), UnioneNazionale Avvocati Tributaristi (UNCAT), Unione Nazionale Camere Civili (UNCC)

PREMESSO…omissis…

RILEVATO…omissis…che, da sempre, le Associazioni Forensi maggiormente rappresentative hanno svolto e svolgono un ruolo formati-vo e di aggiornamento di grande rilevanza, sempre loro riconosciuto;che tale ruolo è stato anche recentemente ribadito dal Congresso Nazionale Forense (massima espressionedell’Avvocatura italiana), …omissis…

CONSIDERATO INVECE CHE…omissis…e) I criteri di attribuzione dei crediti formativi individuati nel regolamento appaiono insufficienti ed inadeguatirispetto alla finalità di garantire omogeneità nella valutazione dei crediti e, conseguentemente, uniformità nellaformazione dei professionisti.

VALUTATO ALTRESI’Che alcune modifiche introdotte dal nuovo codice deontologico forense, pur asseritamente finalizzate adadeguare alla legge Bersani la normativa deontologica, ed in particolare le scelte:

- di non fornire adeguata risposta alla esigenza di specializzazione in ambito forense, attribuendo rilevan-za esclusiva ai diplomi di specializzazione rilasciati da Istituti Universitari;

- di consentire la spendita di settori di attività prevalente svincolati da una qualsiasi garanzia di effettivacompetenza specialistica

CONTRASTANOcon le istanze da tempo espresse unitariamente da tutta l’avvocatura associata, fra le quali si segnalano:

1) la necessità di una disciplina della specializzazione forense;2) l’autonomia della specializzazione professionale rispetto alla specializzazione universitaria;3) l’effettività e serietà del percorso formativo specializzante;

ed inoltre appaiono addirittura non coerenti con norme e principi che prevedono la corretta informazione al cit-

IL DOCUMENTO SULLA FORMDALLE ASSOCIAZ

A.N.F.

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina dieci

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 10

tadino delle specifiche competenze professionali dell’avvocato;TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

Le sottoscritte associazioni giudicano estremamente grave questa situazione che con il varo di un sis-tema formativo ne’ valido ne’ credibile, potrebbe condurre, in un momento in cui è necessaria compat-tezza ed unità d’intenti, ad una divisione tra le componenti istituzionali ed associative dell’Avvocatura

DICHIARANOChe interverranno al seminario del 20 giugno onde verificare la effettiva volontà di modificare ilRegolamento in materia di formazione al fine di accogliere i seguenti punti fermi:- il riconoscimento che la formazione, in quanto interesse fondamentale dell’avvocatura e condizionedella sua autonomia ed indipendenza, sia di competenza dell’avvocatura stessa e dunque debba essereaffidata anche alle Associazioni forensi maggiormente rappresentative;- la necessità di integrazione degli artt. 3 e 4 del Regolamento contemplando espressamente ed autono-mamente la rilevanza, quale fonte di crediti formativi, degli eventi e delle attività formative organizzatedalle Associazioni Forensi, eventualmente previo loro stabile accreditamento secondo criteri pre –definiti;- la modifica dell’art. 17 bis del Codice Deontologico , laddove limita la possibilità di divulgazione deititoli specializzanti, legittimando esclusivamente quelli conseguiti in ambito universitario;- la indicazione dei criteri cui il CNF e i Consigli dell’Ordine saranno tenuti ad adeguarsi nel concedere,ovvero nel negare, la richiesta di accreditamento;- la modifica di tutti i punti del Regolamento e del Codice deontologico incompatibili con i puntisopraelencati.Le sottoscritte associazioni, in mancanza di positivo riscontro alle richieste qui avanzate, si riservanoogni opportuna iniziativa volta sia a specificare in maniera compiuta le proposte di riforma, sia a con-testare la legittimità del regolamento sulla formazione e delle modifiche al codice deontologico che, perle procedure seguite e per i contenuti previsti, disattendono l’esigenza di promuovere su basi di com-petitività e di effettiva qualificazione un’attività ritenuta fondamentale per l’Avvocatura.Vietri sul Mare, 16 giugno 2007.AIAF (Avv. Marina Marino) - AGI (Avv. Fabio Petracci) - ANF (Avv. Bruno Spazzini)U.C.P.I (Prof. Avv. Oreste Dominioni) – UNCAT (Avv. Michele Di Fiore) - U.N.C.C. (avv. Renzo Menoni)

RMAZIONE FIRMATO A VIETRI AZIONI FORENSI

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina undiciA.N.F.

il gruppo di A.P.F. che ha partecipato al Congresso

Avvicendamenti al vertice di ANF

Il Consiglio Nazionale di ANF – chesi è svolto il 17 giugno a Vietri sulMare - ha approvato l’ingresso diPier Enzo Baruffi nel DirettivoNazionale in sostituzione di EnnioBucci che, dopo la sua elezione aPresidente di APF, aveva rassegnatole dimissioni.Nell’occasione, Giorgio Rossi èentrato a far parte del ConsiglioNazionale in luogo di DuccioColombo, dimissionario per motivipersonali.Diritto e Rovescio ringrazia i EnnioBucci e Duccio Colombo per l’attiv-ità svolta e formula a Pier EnzoBaruffi e Giorgio Rossi i miglioriauguri di buon lavoro.

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 11

CONCLUSI GLI IMPEGNI UFFICIALI DI A.C. BERGAMO LEX

A.C. BERGAMO LEX ha concluso il TorneoAVVOCUP2007 – vincendo ai rigori, dopo itempi supplementari, l’incontro finale con

Bassano e sconfiggendo il Trieste per 1-0 svolto nelcentro sportivo di Novanta Padovana – ottenendo lasettima posizione in classifica. E’ stato un torneo entusiasmante, ricco delle opportu-nità e significati enunciati in regolamento, un’occa-sione unica di apprezzare doti tecniche, agonismo ecordialità di numerosissimi colleghi affrontati stradafacendo.Ogni rappresentanza avversaria si è rivelata un degnobanco di prova, oltre che motivo di nuove relazioniinterpersonali, tra cui - permettetemi di ricordare -l’entusiasmante conoscenza del mitico Presidentedell’Ordine degli Avvocati di Mantova, di cui sonorimasti celebri e proverbiali i goliardici intrattenimenticon i colleghi Facchinetti e Gelmini.I Triumviri colleghi, Alberto Facchinetti (coordinatore),Roberto Mazzariol (Mister e D.S.) e Attilio Baruffi(“Attila” - il capitano) hanno garantito capacità orga-nizzative e grande spirito di direzione, unendo il grup-po, rinsaldando amicizie di vecchia data e consenten-do a tutti i partecipanti di offrire il massimo impegnoper rinverdire lo smalto delle effige bergamasche.

A.C. BERGAMO LEX ha dimostrato sul campo lecapacità tanto attese all’esordio, concludendo con unonorevole settimo posto, giusto premio per il primoanno di gioco.Devo necessariamente ricordare gli allenamentiiniziali, le difficoltà nel costruire la formazione, neltrovare il giusto ruolo ad ogni atleta, i numerosi infor-tuni occorsi, così per sottolineare un innegabile capac-ità di adattamento dimostrata dalla squadra.Il primo anno ha registrato sconfitte spesso viziate dafasi di gioco in cui si è sofferta la poca preparazioneconvissuta dalla nostra rappresentativa e nonostanteciò ha consentito elementi di riflessione che lascianoben sperare per i futuri impegni.Superbo l’estremo difensore, Roberto Mazzariol, felinapresenza a difesa della porta bergamasca.Stoico il reparto difensivo: Facchinetti, Gelmini,Musitelli, Cerullo e Foiadelli si sono alternati ad ogniimpegno garantendo solidità e sicurezza, ricordandoalle caviglie avversarie la durezza bergamasca sempreaccompagnata dalla dovuta sportività.Il centrocampo, caratterizzato dalle geometrie del col-lega Guido Cavagna, si è contraddistinto per il pregev-ole tecnicismo di Galatti, Di Dio, Rossini, Guarino,Pizzoccheri e Bonomi, spesso vittime di dolorosi

L’ALLENAMENTO CONTINUA CON LE AMICHEVOLI. A.C. BERGAMO LEX INCONTRERÀ ANCHE LA RAPPRESENTANZA DEI DETENUTI DELL’ISTITUTO PENITENZIARIO “GLENO”

SPORT

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina dodici

Le squadre: A.C. BERGAMO LEX Vs. PORDENONE

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 12

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina tredici

pestoni, calci e gomitate, ben assestate da avversariattenti a non permettersi il minimo errore.Baruffi, Scudeller e Cagnazzo, i nostri gioielli, attac-canti floridi contrariamente agli esiti di classifica, abilia districarsi tra i difensori avversari di cui poco hannosofferto la marcatura.Ogni giocatore ha mostrato entusiasmo, attaccamentoalla squadra ed ai colori bergamaschi, meritando com-plimenti ed elogi tanto quanto gli stessi sono stati danoi riconosciuti agli avversari affrontati.I ringraziamenti vanno ad MSP Veneto (Ente diPromozione Sportiva riconosciuto dal CONI) organiz-zatore del Torneo, all’Ordine degli Avvocati diBergamo ed all’Associazione Provinciale Forense checon i loro contributi hanno reso possibile questasplendida esperienza, oltre che al periodico “Diritto eRovescio” ed al suo direttivo che hanno concessoall’evento la dovuta risonanza tra il pubblico lettore.Un ricordo speciale lo si deve al collega MichelePizzoccheri che nella serata di sabato 16 giugno 2007,presso la cascina “Castello” di Fontanella, ha ospitatola squadra per gli opulenti festeggiamenti.A.C. BERGAMO LEX parteciperà durante il periodoestivo a partite amichevoli, tra tutte ricordo l’incontroda svolgersi con la rappresentanza dei detenuti

dell’Istituto Penitenziario “Gleno”, così sino alla prossi-ma edizione del torneo AVVOCUP che vedrà nuova-mente in campo i nostri atleti con la speranza di risul-tati gloriosi ed appaganti, dei quali sarò cronista neiprossimi numeri.

Simone Di Dio

Non è una competizione interna al foro, nè

invidia per la (neo rinata) squadra di calcio che

partecipa alla AVVOCup 2007, bensì la voglia

di chi, amando (tanto) la palla a spicchi che brucia la

retina e volendo, ancor oggi, dopo i trascorsi giovanili,

rivivere l'entusiasmo dell'uno contro uno e del tiro da

tre, si ritrova in palestra con le scarpe di un tempo, con-

sunte da centinaia di scivolamenti, rimbalzi e contropie-

di, a respirare l'odore del pallone ed il clima della com-

petizione, nonché la - classica ed ineludibile - pizza di

fine allenamento.

Certo, essendoci incontrati sui linoleum della provincia,

20 ed anche 30 anni fa, per tutti l'effetto di rimaterializ-

zarsi in pantaloncini e canottiera dovrà necessaria-

mente superarsi dopo il primo, comprensibile e naturale

momento, poiché ciascuno di noi avrà nuovamente la

gioia (e l'orgoglio) di rinverdire quei movimenti tecnici

che l'hanno reso celebre (per me, ad esempio, lo stare

seduto - spesso - in panca).

Si tratta, nostalgici inguaribili, di non macerarsi più di

invidia alle partite degli altri, ma di formare un gruppo

di 15/20 appassionati, così da garantire, ad ogni incon-

tro, la presenza di 2 squadre, per riassaporare il gusto

ed i fasti di un tempo, mai dimenticato.

Chissà che nel prosieguo non ci si possa iscrivere al

campionato amatoriale e festeggiare una vittoria all'ul-

timo secondo, magari contro i nostri nipoti!

Basta poco: contattate me o Ermanno Baldassarre e

confermate la presenza, il BG Basket Team Forense sta

arrivando.

Raggiunta la quota, prenoteremo la palestra e a settem-

bre-ottobre (ri)cominceremo, acciacchi, strappetti e cav-

iglie fuori posto a parte.

Paolo Monari

GLI AVVOCATI BERGAMASCHI ANCHE “A CANESTRO”

LA SQUADRA DI BASKET DEGLI AVVOCATI CERCA RECLUTE

SPORT

AVVOCup 2007RISULTATI

TREVISO - A.C. BERGAMO LEX 3-1

VICENZA- A.C. BERGAMO LEX 4 -2

A.C. BERGAMO LEX-RAVENNA LEX 0-1

MARCA PADOVA -BERGAMO LEX 3-1

A.C. BERGAMO LEX - AC FORENSE TRIESTE 5-1

A.C. BERGAMO LEX - FORO VIRGILIANO 1 - 4

JUS SPORT BASSANO - A.C. BERGAMO LEX 4-8

A.C. BERGAMO LEX - A.C. AVV. PORDENONE 0-1

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 13

RDIRITTOeROVESCIO

D pagina quattordiciGIURISPRUDENZA

Super PartesRassegna di giurisprudenza penale bergamasca

a cura di Paolo Corallo✥ STUPEFACENTI. DETENZIONE ILLECITA.

SUSSISTENZA ✥

“La nuova formulazione dell’art. 73 D.P.R. n.309/1990 impone al giudice l’apprezzamento dellavalenza indiziante degli elementi oggettivi normativa-mente prefigurati al comma 1 bis, tra i quali “.....lemodalità di presentazione, avuto riguardo al peso lordocomplessivo o al confezionamento frazionato, ovveroper altre circostanze dell’azione”, elementi dai qualipotersi trarre il ragionevole convincimento che lesostanze detenute “appaiono destinate ad un uso nonesclusivamente personale”.A tale convincimento conduce, ad esempio, l’accertatapresenza di sostanze stupefacenti diverse, per qualità equantità, sia sulla persona dell’imputato che all’internodi una mansarda (sintomaticamente priva di correnteelettrica e, quindi, poco indicata all’uso abitativo) e dialtro materiale (rinvenuto sull’autovettura), notoria-mente utilizzabile per il confezionamento frazionato.La sussistenza di codesti indicatori di illiceità portaalla lineare conclusione che la sostanza detenuta è des-tinata ad un uso non esclusivamente personale, cometale penalmente significativo.”Tribunale ordinario di Bergamo. sezione penale deldibattimento. Rito monocratico. Sentenza del12.01.2007. Giudice, Dott. Vittorio Masia.

✥ RICETTAZIONE. BENI PRODOTTI IN VIO-LAZIONE DI MARCHI REGISTRATI ✥

“L’art. 7 del decreto legge n. 35/2005, convertito conmodif icazioni nella legge 14.05.2005 n. 80, haintrodotto, con riguardo ai beni prodotti in violazionedi marchi registrati, una fattispecie di illecito amminis-trativo, sussidiaria rispetto al delitto di ricettazione edalla contravvenzione di incauto acquisto.Secondo quanto prevede l’art. 1, comma 7, del decre-to, infatti, “Salvo che il fatto costituisca reato, è punitocon la sanzione amministrativa pecuniaria f ino a10.000 euro l’acquisto o l’accettazione, senza averneprima accertata la legittima provenienza, a qualsiasititolo di cose che, per la loro qualità o per la con-dizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, indu-cano a ritenere che siano state violate le norme inmateria di origine e provenienza dei prodotti ed in

materia di proprietà intellettuale”.L’elemento oggettivo della fattispecie in esame èsovrapponibile sia a quello del delitto di cui all’art.648 C.P. sia a quello della contravvenzione di cuiall’art. 712 C.P., salvo per l’elemento specializzantedell’oggetto del reato (non qualunque bene prove-niente da reato, ma solo prodotti contraffatti).La clausola d’esclusione “salvo che il fatto costituiscareato deve, quindi, ritenersi attinente, quanto al delittodi ricettazione, al solo elemento soggettivo.”Tribunale ordinario di Bergamo. Sezione penale deldibattimento. Rito monocratico. Sentenza del9.01.2007. Giudice, Dott. Ilaria Sanesi.

✥ APPLICAZIONE DELLA PENA EX ARTT. 444E S.S. C.P.P.. ACCERTAMENTO

DELL’INNOCENZA DEL PREVENUTO OVVERO DELL’ESISTENZA DI CAUSE DI ESTINZIONE

DEL REATO O DI IMPROCEDIBILITA’DELL’AZIONE PENALE ✥

“Nell’ipotesi di applicazione della pena ai sensi del-l’art. 444 C.P.P., non è richiesto al giudice di formularealcun giudizio di responsabilità dell’imputato al qualeè applicata la pena stessa, bensì di accertare, soltanto,che non risulti la innocenza del prevenuto ovvero laesistenza del reato o di improcedibilità dell’azionepenale (cfr. cass. pen., sez. 1^, 1.07.1995, n. 3191 e20.01.2000 n. 7269; cfr. anche corte cost. 20.04.2000,n. 113).In particolare, la motivazione del giudice, sull’assenzadei presupposti che legittimano l’operatività dell’art.129 C.P.P., può essere anche “implicita o meramenteenunciativa”, considerato che il giudice può pronun-ciare sentenza di proscioglimento solo se risultinodagli atti elementi idonei a superare la presunzione dicolpevolezza che il legislatore ricollega alla formu-lazione di una richiesta di applicazione della pena o,comunque, manchi un quadro probatorio idoneo adefinire il fatto come reato (sul punto cfr. cass. pen.,sez. V, 5.01.2006, n. 211).”Tribunale ordinario di Bergamo. Sezione penale deldibattimento. Rito monocratico. Sentenza del8.01.2007. Giudice, Dott. Lucia Graziosi.

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D pagina quindiciGIURISPRUDENZA

Rassegna di giurisprudenza civile bergamascaa cura di Giulio Chiesa

“STAT ROSA PRISTINA NOMINE, NOMINA NUDA TENEMUS”

✥ CONDANNA IMPLICITA ✥

“La sentenza che, all’esito di un giudizio di sciogli-mento della comunione ereditaria, attribuisce deter-minati beni in proprietà esclusiva a ciascuno dei con-dividenti non costituisce, in assenza di domanda diparte, titolo esecutivo per ottenere il rilascio dell’im-mobile assegnato nei confronti di chi lo occupa. Lapredetta statuizione di condanna, infatti, non può rite-nersi implicita nella disposta assegnazione dei beni,in assenza di una specifica domanda di parte, in osse-quio al principio di corrispondenza tra il chiesto e ilpronunciato di cui all’art. 112 c.p.c.” (Nella fattispe-cie uno dei condividenti, al quale la sentenza di divi-sione aveva attribuito in proprietà esclusiva un beneimmobile facente parte dell’asse ereditario, avevanotificato atto di precetto di rilascio nei confronti delcoerede che occupava il predetto immobile, e ciòsulla base della medesima sentenza di divisione, laquale non conteneva la condanna al rilascio)”. Tribunale di Bergamo – Sezione Feriale Civile.Ordinanza Collegiale pubblicata il 10.8.2006.Giudice Relatore Dott. Massimo Gaballo.

✥ CLAUSOLA COMPROMISSORIA PER ARBITRATO RITUALE E APPLICABILITA’

DEGLI ARTT. 1341 E 1342 C.C. ✥

“Quando il venditore, agente non nell’ambito diun’attività professionale ma come soggetto privato,pone in vendita l’immobile utilizzando un modulo, inparte prestampato e in parte riempito a mano (per leparti variabili quali il prezzo, l’ubicazione e la consi-stenza dell’immobile), predisposto dall’agenziaimmobiliare incaricata dal venditore medesimo e sot-toscritto anche dal promissario acquirente, non trova-no applicazione gli artt. 1341 e 1342 c.c. relativamen-te alla necessità della doppia sottoscrizione delleclausole cd. vessatorie (tra le quali rientra certamentela clausola compromissoria per arbitrato rituale).Infatti la ratio del combinato disposto degli artt. 1341e 1342 c.c. è quella di evitare che la volontà di uncontraente sia sorpresa e forzata dalla sottoposizionedi un testo contrattuale predisposto dalla contropartedotata di maggiore forza negoziale, per regolareuniformemente una serie indefinita di contratti. Tale

requisito non ricorre nella fattispecie, dal momentoche il venditore ha sì utilizzato un modulo, ma nonpredisposto dal medesimo e dal momento che sia ilvenditore che il promissario acquirente si sono rivoltiall’agente immobiliare, agendo su di un piano di per-fetta parità contrattuale. Secondo la giurisprudenzaconsolidata della Corte di Cassazione “possono quali-ficarsi come contratti per adesionem, rispetto ai qualisussiste l’esigenza della specifica approvazione periscritto della clausole vessatorie, soltanto quelle strut-ture negoziali destinate a regolare una serie indefinitadi rapporti, tanto dal punto di vista sostanziale (se,cioè, predisposte da un contraente che esplichi attivitàcontrattuale all’indirizzo di una pluralità indifferen-ziata di soggetti), quanto dal punto di vista formale(ove, cioè, predeterminate nel contenuto a mezzo dimoduli o formulari utilizzabili in serie), mentre nonpossono ritenersi tali i contratti prediposti da uno deidue contraenti in previsione e con riferimento ad unasingola, specifica vicenda negoziale, ed a cui l’altrocontraente possa, del tutto legittimamente, richiedereed apportare le necessarie modifiche dopo averneliberamente apprezzato il contenuto, né, a maggiorragione, quelli in cui il negozio sia stato concluso aseguito e per effetto di trattative svoltesi tra le parti”.Nel caso di specie, il venditore ha sì utilizzato unmodulo prestampato potenzialmente idoneo a regola-re una serie di contratti, ma la predisposizione è stataoperata da un terzo non avente comunanza di interessie l’utilizzo è avvenuto per un’unica operazione nego-ziale realizzata come privati e non come imprenditoricommerciali; tra le parti, quindi, non sussisteva quellosquilibrio di forza contrattuale che è alla base dell’e-sigenza della doppia sottoscrizione delle clausole ves-satorie. La clausola compromissoria per arbitratorituale contenuta nel modulo de quo è, quindi, validaed efficace anche senza la specifica approvazione periscritto: ne consegue l’incompetenza del Tribunaleordinario in favore dell’arbitro e la preclusione dell’e-same del merito della controversia”.Tribunale di Bergamo – Sezione distaccata diTreviglio. Sentenza del 28.2.2007. Giudice Dott.Antonio Stefani.

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D pagina sediciGLI AVVOCATI NEL MONDO

L'argomento della deterrenzaè quello più frequentementechiamato in causa: con-

dannare a morte un trasgrassoredissuaderebbe altre persone dalcommettere lo stesso reato.L'argomento della deterrenza non èperò così valido, per diversi motivi.Nel caso, per esempio, del reato diomicidio, sarebbe difficile affer-mare che tutti o gran parte degliomicidi vengano commessi daicolpevoli dopo averne calcolato leconseguenze. Molto spesso gliomicidi avvengono in momenti diparticolare ira oppure sotto l'effettodi droghe o di alcool, ovvero anco-ra in momenti di panico. In nes-suno di questi casi si può pensareche il timore della pena di mortepossa agire da deterrente.Inoltre, la tesi della deterrenza nonè assolutamente confermata daifatti. Se, infatti, la pena di mortefosse un deterrente, si dovrebberegistrare nei paesi mantenitori uncontinuo calo di reati punibili conla morte, ed i paesi che manten-gono la pena di morte dovrebberoavere un tasso di criminalitàminore rispetto ai paesi abolizion-isti. Nessuno studio è mai riuscito,tuttavia, a dimostrare queste affer-mazioni ed a mettere in relazionela pena di morte con il tasso dicriminalità.Anzi.Un'analisi delle pecentuali di omi-cidi in paesi abolizionisti e man-tenitori ha domostrato che i paesimantenitori hanno in genere unapercentuale maggiore. Tale analisiprendeva in considerazione icinque paesi abolizionisti ed icinque mantenitori con il maggiornumero di omicidi. Confrontando idati, l'analisi conferma che neicinque paesi abolizionisti il tassopiù alto di omicidi era 11,6 per100.000 persone, mentre nei paesi

mantenitori il tasso più elevato era41,6 per 100.000 persone.Vi sono, inoltre, dati sulla crimi-nalità di vari paesi, che dimostranocome l'abolizione della pena dimorte non comporti alcun aumentodella criminalità.In Canada, ad esempio, il tasso diomicidi per 100.000 persone sceseda un massimo di 3,09 nel 1975,anno precedente l'abolizione, a2,41 nel 1980, e da allora è rimastorelativamente stabile. Nel 1993, 17anni dopo l'abolizione, il tasso diomicidi era 2,19 per 100.000, valea dire il 27% in meno rispetto al1975. Un recente studio condottoin California ha dimostrato che nei15 anni in cui questo stato eseguivacondanne a morte molto frequente-mente (circa una ogni due mesi, dal1952 al 1967) il numero di omicidiè aumentato di circa il 10% ognianno. Tra il 1967 ed il 1991, perio-do in cui non hanno avuto luogoesecuzioni, l 'aumento medioannuale è stato del 4,8%. Lo stessostudio dimostra anche l'esistenza diciò che viene denominato effettobrutalizzante della pena di morte:nei 4 mesi precedenti l'esecuzionedi obert Harris in California,avvenuta nel 1992, la media men-sile di omicidi nello stato era 306,mentre nei 4 mesi successivi lastessa esecuzione tale numero salìa 333, registrando un aumento del9%. Uno studio simile hadomostrato che nello stato di NewYork, nel periodo in cui venivanoeseguite più condanne a morte chenel resto del paese, cioè dal 1907 al1963, si registravano in media dueomicidi in più per ogni meseimmediatamente successivo adun'esecuzione.I molti studi effettuati sull'argo-mento hanno quindi dimostratocome sia impossibile affermare conchiarezza che la pena di morte

abbia un potere deterrente.Lo studio più recente sullarelazione tra la pena di morte ed iltasso di omicidi, condotta per leNazioni Unite nel 1988, ha conclu-so che "questa ricerca non ha forni-to alcuna prova scientifica del fattoche le esecuzioni abbiano un effet-to deterrente maggiore rispettoall'ergastolo. E' inprobabile che siottenga una prova scientifica. Lostudio non fornisce alcun fonda-mento alla tesi della deterrenza". Se pensiamo, ancora, che la penadi morte è un'arma troppo potentein mano a governi sbagliati, che lasua applicazione non incentiva laricerca di sistemi alternativi, che ildiritto alla vita è un principio fon-damentale su cui si basa la nostrasocietà civile, che la pena di morteè discriminatoria e non ristabiliscealcun equilibrio, che lo stato sicomporterebbe in modo criminalecome il criminale stesso e che,paradossalmente, lo stato è corre-sponsabile dei crimini commessi,allora i motivi per abolire la penadi morte diventano tanti e tali che,oggi più che mai, è giunto ilmomento di pretendere che la bar-barie delle esecuzioni capitali siacancellata definitivamente da tutti igoverni e che la relativa moratoria,di cui l'Italia è promotrice, siaadottata senza riserve. Non si tratta di perdono o dicredere nell'impunità, ma di uman-izzazione. Una nuova Morale com-plessiva che permetta alla societàmondiale di strutturarsi finalmenteper prevenire l'attuazione dei crim-ini più efferati.

Paolo Monari

NO ALLA PENA DI MORTELA PENA DI MORTE NON SERVE COME DETERRENTE PER I CRIMINI

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 16

Oggi propongo quattro considerazioni diSeneca tratte dalle lettere a Lucilio.- L’uomo virtuoso deve restare in vita nonquanto gli piace ma quanto è bene che resti,e deve difendere la vita se la sua vita ènecessaria per i propri cari.- Preferisci avere molto che avere quantobasta? Chi ha molto brama avere di più, equesto prova che egli non ha ancora abba-stanza; chi ha abbastanza ha invece raggiun-to quello che a nessun ricco è toccato mai diraggiungere e cioè la meta delle sue aspira-zioni.- Giova insegnarea cose già note? Giovamoltissimo poiché spesso succede proprioquesto: che noi sappiamo certe cose ma nonne facciamo oggetto della nostra attuazione.La ripetizione in questi casi non serve perinsegnare ma per richiamare l’attenzione,per ravvivare la memoria e fare in modo chele cose note non cadano in dimenticanza.- Compra non ciò che è utile ma ciò che ènecessario; ciò che non è necessario è caroanche se costa solo un soldo.

Fallimento. Si chiede l’ammissione al passi-vo delle spese e competenze liquidate indecreto ingiuntivo. Il Giudice respinge per-ché il titolo non è esecutivo. Questo, a mioavviso, è il modo di non fare giustizia.

Da tempo non si usa più il plastron, quellacravatta larga bianca che portavano iGiudici e gli Avvocati. Cambia la moda,capisco, ma non è detto che l’appiattimentosia meglio.

Un convenuto si costituisce in causa quandouna perizia è già stata attuata e il Giudicegli addossa un terzo della spesa che liquidaal consulente, per modo che costui dovrebbeversare circa Euro 4.000.Protesta con reclamo. “Non ero in causa enon ho chiesto la perizia”. Reclamo respin-to. E’ giustizia? Per me è ingiustizia.

Odio i gruppi di lavoro, le sinergie, le pro-blematiche.

Un vecchio articolo di un nostro redattoresul nostro patrono bretone S. Ivo è piaciutoa molti giornali legali, che l’hanno riporta-to. Recentemente l’ha riproposto la rivistaabruzzese PQM.

La squadra di calcio degli avvocati berga-maschi che sta disputando il torneo interor-dinario è penultima in classifica. I tempi diFranco Vittoni (nostro collega giocatore diserie A sono lontani.

Delle comparse avversarie non tollero isolecismi.

Membra nell’egro talamo (Foscolo). E’ un’ipàllage (chi l’avrebbe mai detto)?

IIddeeee aa rroovveesscciioodi Bracotone

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D pagina diciassette

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 17

LE NOVITÀ GIURIDICHE

“LIBERALIZZAZIONE E DEONTOLOGIA: QUALINOVITÀ NEL CODICE DEONTOLOGICO FORENSE?”

L’INCONTRO DEL 17 MAGGIO CON L’AVV. REMO DANOVI

In occasione della celebrazionedella Festa di S. Ivo, patronodegli avvocati e dei giuristi, il

Direttivo dell’A.P.F. quest’anno havoluto aff iancare alla tradizionaleMessa in ricordo dei Colleghi defuntinella bella Chiesa di S. Bernardino inPignolo (con la celebre pala d’altaredi Lorenzo Lotto) un incontro diapprofondimento delle recenti novitàapportate al codice deontologicoforense a seguito delle nuove normein materia di liberalizzazioni (c.d.legge Bersani – D.L. 4 Luglio 2006n. 223 convertito con modificazioninella L. 4 Agosto2006 n. 248).All’incontro hannoportato il saluto ilPresidente delTribunale dott. LuigiBitto, il Presidentedel Consigliodell’Ordine avv.Ettore Tacchini, ilPresidente dell’AIGAdi Bergamo avv.Paolo Savoldi e l’avv.Mauro Moretti,P r e s i d e n t edell’Unione CamerePenali di Bergamo.La relazione di base èstato tenuta dall’avv.prof. Remo Danovi,già Presidente delConsiglio NazionaleForense, il quale ha esordito affer-mando la necessità di coglierel’essenza dei problemi “con il can-nocchiale lungo e non con il micro-scopio”; l’etica oggi appare l’oggettosmarrito per i cittadini non soltantonel processo ma anche nella politicae nell’economia, come traspare danote vicende di illeciti con graviresponsabilità sociali nelle imprese enello sport.L’etica, come esigenza di regole dibuona condotta, dovrebbe permearetutti gli ambiti di attività sociale enella professione forense essa pone il

problema dell’equilibrio tra la normagiuridica e la norma deontologica.A fronte delle recenti norme relativealle liberalizzazioni, che si applicanoben al di là della professione forense,una “pletorica avvocatura”, secondoDanovi, ha manifestato più un istinti-vo atteggiamento di difesa di se stes-sa che la volontà di comprendere leragioni che sono alla base della richi-esta di rinnovamento per adeguare larealtà forense alle spinte innovativeche provengono dalla realtà socialeed economica.Egli ha evidenziato che in Europa

nessun Paese ha l’obbligatorietà delletariffe minime e, per quanto con-cerne la posizione circa l’infor-mazione pubblicitaria, siamo gli ulti-mi rimasti con i portoghesi. Appareimprovvido che il CNF abbiarichiesto al Presidente Napoletano dinon firmare il decreto Bersani o l’abo-lizione dello stesso.In particolare vanno salvate le tariffesoltanto per il giudiziale e va esclusaanche la pubblicità nelle questionigiudiziali.Anche se non è chiaro l’approdo diquesta stagione di riforme, vi sono

cinque ragioni che sono alla basedelle esigenze di rinnovamento per laprofessione forense: 1) il numero“spaventoso” degli iscritti cheimpone di rivedere le regole di acces-so-formazione e qualità dellaprestazione; 2) il processo di fem-minilizzazione della professione; 3)la pluralità dei saperi; 4) lo sviluppodel mercato e la globalizzazione; 5)le nuove direttive dell’UnioneEuropea.Le direttive europee, in particolare,non creano “l’avvocato europeo” eneppure una comune coscienza etica.

Secondo il relatore,possiamo anche criti-care Bersani ma dob-biamo comunquemodif icare eadeguare le nostreregole in tema dicompenso, patto diquota lite e pubblicità.Danovi ha affermatoche Bersani non si èaccorto che il divietodel patto di quota litepuò “annichilire ilconsumatore”, anchese è vero che il mini-mo non garantisce laqualità dellaprestazione.L’informazione non èpiù considerata cometabù per la profes-

sione forense né negli Stati Uniti (apartire dagli anni 70 con il casoBates c/ Arizona) né in Francia (apartire dal 1991).In Italia si pone il problema dellapubblicizzazione delle specializ-zazioni che non abbiamo e, dunque,siamo molto in ritardo nella regola-mentazione di questi fondamentaliaspetti della professione.Il relatore ha concluso sollecitando il“coraggio di essere innovativi” e diaffrontare la novità dei necessaricambiamenti sulla base di tre pilastri:libertà – etica – sapere.

Ennio Bucci

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D pagina diciotto

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D pagina diciannove

ATTIVITÀ DI A.P.F.CALENDARIO ATTIVITA’ A.P.F.

12 APRILE Riunione del Consiglio Direttivo avente ad oggetto l'organizzazione della ricorrenza di Sant'Ivo ed il contratto di incarico profes-sionale.

19 APRILE Riunione del Consiglio Direttivo con dibattito sulle prospettive future della professione e funzionamento del sistema giustizia.

3 MAGGIO Riunione del Direttivo con relazione del Tesoriere sulla situazione A.P.F.

5 - 6 MAGGIO Consiglio Nazionale A.N.F. in Bologna in preparazione della Conferenza sulla Formazione indetta dall'A.N.F. per il mese diGiugno a Vietri. Hanno partecipato i Consiglieri Nazionali A.P.F. avvocati Ennio Bucci, Antonio Maria Galli, Simona Mazzocchi, Emilio Tanfulla,Gabriele Terzi ed Ernesto Tucci, nonché, in qualità di Presidente dei Probiviri di A.N.F. l'avv. Alessandro Baldassarre. E' stata deliberata la sosti-tuzione all'interno del Direttivo A.N.F. dell'avv.Ennio Bucci (dimessosi), con l'avv. Pier Enzo Baruffi; nonché la sostituzione del Consigliere Nazionale avv. Duccio Colombo (dimessosi) conl'avv. Giorgio Rossi.

10 MAGGIO Riunione del Comitato Paritetico con la partecipazione per A.P.F. del Presidente avv. Bucci e dell'avv. Messi, con discussione in mer-ito alle problematiche legate alla carenza di personale di Cancelleria ed alla situazione delle Sezioni Distaccate.

16 MAGGIO Riunione del Consiglio Direttivo con relazioni riferite alla partecipazione al Consiglio Nazionale A.N.F. di Bologna, ed inpreparazione della Conferenza di Vietri, indetta per il mese di Giugno.

17 MAGGIO Convegno presso la Sala Traini: "Liberalizzazioni e deontologia: quali novità nel codice deontologico forense?" - Prof.Avv. RemoDanovi - Messa in onore di Sant'Ivo, presso la chiesa di S. Bartolomeo in Pignolo, con ricordo per i colleghi defunti.

30 MAGGIO Riunione del Consiglio Direttivo in preparazione della Festa d'Estate e dell'attività futura di formazione che organizzerà A.P.F.,nonché riflessioni sulla professione forense.

15 - 17 GIUGNO Conferenza A.N.F. a Vietri sul Mare in occasione del decennale dell'Associazione, avente ad oggetto: "Formazione per il mercatoo mercato della Formazione - Percorsi e proposte dell'Associazione Nazionale Forense per gli Avvocati Italiani. Per l'A.P.F. di Bergamo hannopartecipato i Consiglieri Nazionali: avvocati Pier Enzo Baruffi, Ennio Bucci,Antonio Maria Galli, Simona Mazzocchi, Paolo Monari, Giorgio Rossi,Emilio Tanfulla, Gabriele Terzi ed Ernesto Tucci, nonché gli avvocati Alessandro Baldassare, Giacomo Fustinoni e Sergio Gandi.

21 GIUGNO Riunione del Consiglio Direttivo avente ad oggetto la preparazione dell'assemblea degli iscritti del 28 Giugno, e l'esito della con-ferenza A.N.F. di Vietri sul Mare.

28 GIUGNO Assemblea degli iscritti A.P.F. presso la Sala Traini, avente all'ordine del giorno l'esame delle bozze di contratto per incarico perprestazioni professionali, la formazione professionale, e le future linee programmatiche dell'attività formativa proposte dall'Associazione.

a cura di Simona Mazzocchi

La nostra associazione vuole rappresentare tutti i colleghisenza distinzioni ed ha come scopo quello della tutela degliinteressi dei propri aderenti.Tra questi rientra anche l’aggiornamento e quindi l’annoscorso abbiamo pensato di dare vita alla sezione specializza-ta del diritto di famiglia.Con ciò abbiamo precorso le attuali prospettive che nasconodal regolamento approvato dal Consiglio Nazionale Forensecon la istituzione dei crediti formativi.La sezione in parola ha avuto quale responsabile la CollegaMaria Cristina Scandurra alla quale va riconosciuto il meri-to di aver elaborato le procedure e la capacità di aggregareun buon numero di colleghi che si sono entusiasticamentededicati al suo funzionamento.Si sono tenute svariate conferenze a temi specifici, confronticon i magistrati bergamaschi per la verifica e la eventualesoluzione di problemi anche molto delicati ed è stato rac-

colto parecchio materiale che è a disposizione degli asso-ciati presso la nostra sede.Nel mese di marzo e aprile abbiamo poi organizzato diversiincontri sul fallimento affidandone la cura a Massimo Tucci,con l’adesione di un certo numero di colleghi (all’incirca80).Dopo il successo di questa iniziativa si è pensato di costi-tuire una commissione per incardinare una nuova sezionespecializzata di diritto aziendale e dell’economia; il risultatodel nostro lavoro è dato dalla individuazione di una serie ditemi da sottoporre in prima battuta a coloro che si sonoiscritti al precedente convegno per poi seguire le tracce giàindividuate dalla Collega Scandurra ed arrivare a risultatiassimilabili alla sezione del diritto di famiglia.Invieremo ai colleghi l’invito ad aderire alla nuova sezione.

Gabriele Terzi

LA SEZIONE SPECIALIZZATA DI DIRITTO AZIENDALE E DELL’ECONOMIA

0 D. & R. n.56 4-07-2007 17:40 Pagina 19

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D pagina venti

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