41

sommario - Parks.it

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Introduzione 07

Area Protetta Regionale e Area di Tutela Marina Giardini Botanici Hanbury 10

Parco Naturale Regionale Alpi Liguri 14

Riserva Naturale Regionale Isola Gallinara 18

Riserva Naturale Regionale Rio Torsero 22

Parco Naturale Regionale Bric Tana 24

Parco Naturale Regionale Piana Crixia 26

Riserva Naturale Regionale Adelasia 28

Area Marina Protetta Isola di Bergeggi 30

Parco Naturale Regionale Beigua 32

Area Naturale Protetta di Interesse Locale Parco delle Mura 38

Parco Naturale Regionale Antola 40

Parco Naturale Regionale Portofino 46

Area Marina Protetta Portofino 52

Parco Naturale Regionale Aveto 54

Parco Nazionale Cinque Terre 60

Area Marina Protetta Cinque Terre 64

Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina Porto Venere 66

Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra-Vara 70

Alta Via dei Monti Liguri 74

sommario

CreditsIl materiale fotografico è stato fornito dai Parchi, Riserve Naturali, Aree Protette Marine e dalla Regione Liguria.E inoltre:Archivio GBH - Daniele Guglielmi pagg. 10, 11, 12-13Piero Pelassa pag. 14Cristiano Queirolo pag 34 (in alto)Monica Saettone pag. 35 (ricetta)Gabriella Motta pagg. 36-37Fabrizio Fazzari pagg. 44-45Mariapaola Chiarlone pagg. 26,27Riccardo Massino pag. 27 (ricetta)

Coordinamento editorialeAlessandro AvanzinoRedazioneFabrizio Fazzari, Titti MottaStudio grafico e impaginazioneBarbara Ottonello

© 2015 Sagep Editoriwww.sagep.itISBN 978-88-6373-365-5

Regione Liguria Dipartimento Ambiente Settore Progetti e programmi per la Tutela e valorizzazione Ambientale

Intervento realizzato con fondi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nell’ambito della “Strategia Nazionale per la Biodiversità: implementazione turismo sostenibile”

www.parks.it//regione.liguria/

introduzione

Biodiversità e gusto.

Ecco, il mio compito è spiegarvi questo connubio, questo salto logico tra un terminescientifico che, in Europa, è sinonimo di tutela di habitat e specie, e quel sostantivo cosìcaro al nostro piacere.

Devo farlo in due tempi.

Nel primo immaginatevi una grande sala a Roma dove tutti i rappresentanti delle Regionie quelli del Ministero, che in genere parlano di biodiversità come fosse solo fatta dinorme, procedure e nomi latini, votano un documento che prevede il sostegno alleRegioni nell’ambito di attività divulgative e turistiche, da presentare ad Expo 2015.

Hanno preso tutti una cantonata? No, anzi: sono persone esperte che vogliono che arrivichiaro un messaggio condiviso a livello comunitario e nazionale; e cioè che la tutela dellabiodiversità produce beni e servizi essenziali. Certo, servizi e beni (‘servizi ecosistemici’,in euro-lessico) che spesso non paghiamo con denaro: acqua pulita, purificazionedell’aria, legname, carburanti, riciclo naturale dei rifiuti, ambienti dove ricrearsi e misureper mitigare l’erosione. Ma che paghiamo salatissimi quando non li possediamo: bastipensare ai costi di realizzazione e gestione di un depuratore…

Ma allora la biodiversità aiuta il turismo? Certo che sì! Se la Liguria è una delle regioniitaliane più visitate è perché riesce ancora a mantenere un territorio, nelle Aree Natura2000 che costellano la Regione e, in particolare, nei Parchi, integro, bello e salubre… È perché può vantare un ‘capitale naturale’ di elevatissimo valore che annovera, casounico in Italia, la presenza di tre regioni biogeografiche (alpina, continentale emediterranea) in uno spazio ristrettissimo.

Se poi un’immagine vale mille parole, in Liguria, dove tanto loquaci non siamo, ci èpiaciuto pensare che un gusto, un profumo, ne valesse molte di più. Odori e sapori, più che la vista, l’udito ed il tatto, risvegliano immediatamente sensazioni di piacere egratificazione che non hanno bisogno di essere razionalizzati, e parlano alla nostra partepiù emozionale e legata a ricordi profondi.

Il gusto della biodiversità è quindi il modo che abbiamo scelto per spiegare, senza tantivocaboli, quanto i nostri cibi squisiti siano indissolubilmente legati all’attività di tutela e valorizzazione di una biodiversità regionale ricca, pregiata e diffusa.

Quando scoprirete la cucina bianca tipica del ponente ligure (pag.15) o il ciuppin (pag.27), degusterete i mieli dei parchi liguri (pag.33) o il pigato (pag. 17), assaporerete ilformaggio San Stè (pag.55) o le acciughe (pag.65) non potrete non pensare subito aquanto siano meravigliosi i pascoli alpini, le faggete d’autunno, i castagneti ombrosi, le garighe in fiore e i profumi della macchia mediterranea, i pipistrelli misteriosi, millespecie di uccelli, i coralli e i meravigliosi paesaggi sommersi delle Aree marine protette...e a quanto sia preziosa l’opera delle donne e degli uomini che le presidiano.

l’Assessore ai Parchi della Regione LiguriaPippo Rossetti

0 10 20 30 40 km

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

LA SPEZIA

0 10 20 30 40 km

[1] Area Protetta Regionalee Area di Tutela MarinaGiardini Botanici Hanbury

[2] Parco Naturale RegionaleAlpi Liguri

[3] Riserva Naturale RegionaleIsola Gallinara

aree protette della liguria

Il Sistema regionale delle Aree protette è integrato dalla Rete Natura 2000 (zone a particolare tutela degli habitat e dell’avifauna) e dalla capillare rete di sentieri che costituiscono la REL (Rete Escursionistica Ligure)

[19] Alta Via dei Monti Liguri

[19] Alta Via dei Monti Liguri

[4] Riserva Naturale Regionale Rio Torsero

[5] Parco Naturale Regionale Bric Tana

[6] Parco Naturale Regionale Piana Crixia

[7] Riserva Naturale Regionale Adelasia

[8] Area Marina Protetta Isola di Bergeggi

[9] Parco Naturale Regionale Beigua

[10] Area Naturale Protetta di Interesse Locale Parco delle Mura

[11] Parco Naturale Regionale Antola

[12] Parco Naturale Regionale Portofino

[13] Area Marina Protetta Portofino

[14] Parco Naturale Regionale Aveto

[15] Parco Nazionale Cinque Terre

[16] Area Marina Protetta Cinque Terre

[17] Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina Porto Venere

[20] Giardino botanico Pratorondanino

[18] Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra-Vara

LO SCIADOCCOMolti agrumi produconofrutti con tanti semi e nonhanno qualità commerciali,ma la loro conservazione èimportante per ilmantenimento dellabiodiversità sotto il profilogenetico, storico eagronomico, anche infunzione di eventualiapplicazioni future. Assaivistoso è lo sciadocco cheproduce frutti di oltre 2 kge 25 cm di diametro, abuccia aromatica moltospessa. I frutti dell’arancioamaro sono l’ingredientefondamentale della

Hanbury Jam(Confettura degli Hanbury)

Ingredienti1 kg di polpa di mela cafra o Keiapple2 mele un po’ acerbe o melecotogne750 g di zucchero½ sciadocco (o in alternativa di2 limoni non trattati), la solabucciaacqua, qb

PreparazioneSbucciate e snocciolatebene le mele cafre e lemele o le cotogne; ponetela polpa di mela cafra, lozucchero e la parte biancadella buccia di sciadocco odei limoni in una pentolacon pochissima acqua eportate a ebollizione, dopo20 minuti aggiungete lemele o le cotogne tagliate apiccoli pezzi; continuate lacottura sino alla densitàdesiderata. Riempite ibarattoli sterilizzatilasciando 0,5 cm di spaziovuoto; chiudete per bene ibarattoli e lasciateliraffreddare.Durante la cottura il giallodelle mele cafre vira versoil rosso; la buccia disciadocco (simile al pumelo)o dei limoni ha la funzionedi amaricante. Hanbury Jamha sapore un po’ acidulo e siserve con the e biscottiinglesi.

marmalade tipicadella colazione edel the delpomeriggiodegli inglesi.In Riviera le piante diarancio amarorappresentano un segnodegli scambi culturali fra ilMediterraneo, l’Oriente elo stile inglese che siriflette nell’amore per igiardini e la natura ancheattraverso l’eredità deiGiardini BotaniciHanbury, area protettaregionale ora gestitadall’Università degli Studidi Genova.

11

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A10 Genova –Ventimiglia: uscita Ventimiglia.SS 1 Aurelia direzione Francia PonteSan Luigi (circa 7 km)Autostrada Escota A8 Aix enProvence – Menton: uscita Menton.RN 7 direzione Italia Ponte SanLuigi. SS 1 Aurelia (3 km).In trenoLinea Genova-Ventimiglia (stazionedi Ventimiglia)Capolinea dell’Autobus RT (RivieraTrasporti - Tel. + 39 0184 592706)per Ponte San Luigi in via Cavour, a150 metri dalla Stazione Ferroviariadi Ventimiglia.

SEDECorso Montecarlo, 43 – La Mortola18039 Ventimiglia (IM)Tel. +39 0184 22661www.giardinihanbury.com/contatti

SUPERFICIE18 ha

COMUNIVentimiglia

10

I Giardini Botanici Hanburysostengono inoltre attivitàsociali e di divulgazione deiprincipi di rispetto per laflora e la natura nel suocomplesso, in collaborazionecon i comuni dell’entroterra.Recentemente hannopartecipato allaricostruzione del Museodelle Erbe a Cosiod’Arroscia e a promuoverela lavanda (essenze e altriprodotti nei comuni diMolini di Triora eCarpasio).

OLTRE IL GIARDINONel mare antistante capoMortola si estende un’areadi tutela marinaricchissima di biodiversità,con praterie di posidonia,sorgenti sottomarined’acqua dolce, secche,grotte e interessantipopolamenti di branzini earagoste.La fruizione dell’area èregolamentata da misure diconservazione tese atutelare soprattutto lafauna e gli habitat.

{ }

IMPERIA

Prod

otto

BANDIERA

Nel 1867, Sir ThomasHanbury acquistò ungrande podere a CapoMortola, sul confine con laFrancia, e vi allestì ungiardino botanico cheassunse presto famamondiale. Accanto aipreesistenti agrumi e olivifurono introdotte nuovevarietà da frutto eornamentali, provenientidai giardini di tutto ilmondo e da vivai francesi,genovesi e siciliani.In Liguria gli agrumi eranocoltivati fin dal XVI secolo aNervi, Genova, San Remo e

Mentone. Oggi lacollezione Hanburycomprende 270 piante diagrumi, incluse antichevarietà ornamentali o daproduzione, tra cui 60diverse varietà di arancidolci, aranci amari, limoni,cedri, lime, chinotto,pompelmi e bergamotti,molte delle quali importantiper scopi alimentari,cosmetici, farmaceutici eornamentali.Le coltivazioni sono a bassoimpatto ambientale, conmetodi biologici soggetti aun rigoroso monitoraggio.

area protetta Regionale e di Tutela

Marinagiardini botanici hanbury

Giardini Botanici Hanbury, Lomelosia cretica

IMPERIA

ITINERARIO CONSIGLIATOLa Cucina BiancaNel territorio del Parco iltema dell’alimentazione ècultura del quotidiano. In

questi luoghi dove il mare èvicino per averli formati eper i segni che ha lasciatonella montagna, ci si deverivolgere a ciò che un

territorio bellissimo eproprio per questo aspro edifficile, può offrire. In ciòche succede a tavola siunificano la necessità fatta disopravvivenza e l’ingegno digenerazioni di donne chetrasformano il territorio ingusto e in salute. Gliingredienti non sono molti etutti semplici: le erbe alpine,le castagne, la farina digrano, i latticini, il cavolobianco, i porri, l’aglio, lerape, le patate, i formaggi,ma da sapienti manicontadine, come per incantosorge il gusto che è insiemeamore per il territorio, festa,virtuosismo, soddisfazione,qualità della vita. Qui lacucina è bianca perché sonolontani i pomodori e ilbasilico della costa: di quitransita a fatica il sale, ma cisono le malghe, la distanzada casa per i lunghi periodidella transumanza e, dunque,la necessità di alimentarsinon disponendo altro chedelle mani e di ciò che si

15

Nel mare il Parco sispecchia a partire dalle suecime alte più di 2000 m e,per questa continuità,insieme ai confinanti Parchidel Mercantour (Francia) edelle Alpi Marittime(Piemonte) ha proposto lapropria candidatura aPatrimonio dell’UNESCO.L’intenso lavoro dellanatura, in milioni di anni, hacostruito questo territorio:oggi un ambiente geologicounico e una biodiversitàfatta di endemismi raffinatie antichissimi.Insieme alla ricchezza delparticolare microclima e deisuoli, che testimoniano unpassato di profondisconvolgimenti geologici,nel Parco delle Alpi Liguri, sirespira con un ritmo deltutto diverso da quello delmondo moderno, ma chetrae anzi la sua forza daepoche lontane: dalletracce di antichi riti druidiciperaltro conservati eutilizzati per secoli come

riferimenti anche dallereligioni attuali, a una civiltàdella pietra e del pascolo chesi concretizza sul territorio enei centri abitati, tutti ancoraimmersi in un medioevoautentico e vivibile. E ancora inopere d’arte che affondano leloro radici nella religiositàpopolare, in leggende chetrasmettono i sogni, la fatica ele paure di intere generazioni,nel ricordo dello jus primaenoctis, nei processi allestreghe: a Triora è statocelebrato l’ultimo grandecapitolo europeo di questastoria terribile come si vedenelle testimonianze del museoad essa dedicato. In unambiente in cui l’uomo puòdavvero riconoscere se stesso,intellettuali provenienti damezza Europa hanno trovato ilclima giusto per elaboraregrandi idee: a Cosio d’Arroscia,in pieno Parco, nasce, nel 1957,l’Internazionale Situazionistache raccoglie diverseesperienze delle avanguardienovecentesche.

SEDEPiazza Umberto I18037 Pigna (IM)Tel. +39 0184 [email protected]/parco.alpi.liguri/index.php

SUPERFICIE6041 ha

COMUNICosio d’Arroscia, Mendatica,Montegrosso Pian Latte, Pigna,Rezzo, Rocchetta Nervina, Triora

Parco Naturale Regionale

Alpi Liguri

14

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A 10. Val Nervia: uscitaVentimiglia o Bordighera, prendere SS1Aurelia verso SP 64 per Dolceacqua,Rocchetta Nervina o Pigna. Valle Argentina:uscita Taggia, prendere SS1 Aurelia verso SP548 per Badalucco, Molini di Triora, Triora.Valle Arroscia: uscita Imperia Est verso SS28per Pieve di Teco, Colle di Nava.In trenoStazioni Imperia Oneglia e Imperia PortoMaurizio per la Valle Arroscia; Taggia per laValle Argentina; Ventimiglia e Sanremo perla Val Nervia. In autobusSocietà Riviera Trasporti mette adisposizione corse giornaliere per i 7 Comunidel Parco (www.rivieratrasporti.it)

IL FAGIOLO BIANCO DI PIGNASe il territorio del parco delle Alpi Ligurimerita l’inserimento nei siti patrimoniodell’umanità, molto devealla composizione dei suoli:è in questi terreniincoerenti, posti in altamontagna, attraversati daacque sorgive di naturacalcarea, ricche di minerali,che cresce il Fagiolo Biancodi Pigna, Presidio SlowFood. Prima di metterlo inbocca si sarà magari tentatidi dire che è solo unfagiolo, piccolo di formaovoidale, ma quando entraa contatto con le papillegustative, solo allora, sisentirà una consistenzamorbida simile a quella delburro, quasi la buccia nonesistesse e un sapore chericorda le castagne e lenoci fresche.Le montagne di Pigna,Castelvittorio e Buggiosono i luoghi esclusivi diquesto legume: unaricchezza per un territoriomeraviglioso e sofferto.

E con il Fagiolo diPigna dobbiamoricordare l’altragrande ricchezza diquesti luoghi: nel

Parco, alle sue pendiciinferiori, domina infattil’oliva Taggiasca, unacultivar eccezionale resagiustamente famosa damolti cuochi importanti, unfilo di olio extravergine èforse il miglior compagno diviaggio del Fagiolo di Pignain un trionfo di gusto cherestituisce il senso piùprofondo di queste terre.Vorremmo dire che alFagiolo di Pigna (ma anchealla Cucina Bianca o allacapra e fagioli di RocchettaNervina) dobbiamo tornarese vogliamo davveroconoscere di che pastasiamo fatti e, nel Parco delleAlpi Liguri, se si crede che ilnostro benessere sia daricercare distante dalla folliafrettolosa del mondo, sitroverà finalmente il tempoper porsi le domande giustee, forse, ottenere lerisposte più adeguate aquelle domande.

17

caccia là (letteralmente:strappa e butta in acquacome viene); a MontegrossoPian Latte un’altra ricetta, LeRaviore, ravioli contenentifino a venti tipi di erbediverse; a Rezzo si gusta übunettu de laite (budino dilatte) dolce semplice evellutato e infine Triora il cuipane non conosce lanecessità del companatico.Lungo questo itinerarioconosciuto appunto come la

raccoglie nei pascoli o neiboschi e il latte delle pecorebrigasche. In ognuno deiComuni che compongono lastrada delle malghe sitrovano varie declinazionidella stessa pietanza: unitinerario fatto di saporisempre diversi e che tuttaviasi unificano in un unicotributo al territorio. Così aCosio d’Arroscia dominanole erbe; a Mendatica unaricetta chiamata Streppa e

Strada della Cucina Biancapotrete giungere a La Briguenella vicina Francia o a BrigaAlta nel Basso Piemonte dovequesta cultura continua. LaCucina Bianca ha però un rericonosciuto ed è il famosoBrusso (intraducibile) unformaggio a base di ricottafermentata in distillati, dalsapore forte e unico, utilizzatoper condimenti, pietanze osemplicemente spalmato sulpane di Triora.

16

I sugeli

Pasta semplice di sola acqua efarina lavorata a gnocchetti con iltipico “corpu de diu” (colpo didito). Il condimento tradizionale èuna salsa bianca a base di brusso.Possono essere considerati ilpiatto “nazionale” delle Alpi Liguri,in quanto diffusi in tutto l’arealedel Monte Saccarello, nella terrabrigasca, a Mendatica e nelle sueMalghe, a Montegrosso, Rezzo,Cosio e a Triora.

Ingredienti1 kg di farina2 cucchiai di olio extravergine dioliva20 g di saleper la salsa½ bicchiere d’olio extraverginedi oliva2 spicchi d’aglio150 g di brusso1 bicchiere di latteOlio, qb2 patate

PreparazioneLavorate la farina con acquaben calda, due cucchiai diolio extravergine di oliva e ilsale. Lavorate fino aottenere un impastoomogeneo e liscio. Tagliate aliste e a ogni gnocchettodate la forma con un colpo didito. Tagliare due patate atocchetti. Cuocete in acquabollente per 15 minuti isugeli e le patate insieme. Aparte soffriggete mezzobicchiere d’olio extravergined’oliva con un paio di spicchid’aglio, aggiungete in padella150 gr di brusso e unbicchiere di latte e l’olio.Scolate i sugeli con le patatee nella padella dove avetepreparato il brusso, saltare iltutto e scodellare.

{ }

tipica della Riviera ligureche sono le fasce (terrazzesostenute da muri asecco). Il grano ottenutocome un tempo a prezzodi grande fatica, dopo ilraccolto, viene messo inun mortaio apposito efrantumatogrossolanamente. Ad essosi aggiunge ciò che il

territorio offre, ovverocotiche di maiale, porri,aglio, olio extraverginedi oliva taggiasca, alloro,sale e un pizzico diformaggio. Questo piatto,oggi ripreso e oggetto diuna festa popolare è unaltro simbolodell’alimentazione che siradica nel territorio.

Ü GRAN PISTAUC’è nel Parco Alpi Liguriun luogo dove, da diversianni, si è ripresaun’antichissimatradizione: quella diseminare il granostrappando allamontagna il terrenoscosceso mediantequell’opera ciclopica

Prod

otto

BANDIERA

IMPERIA

ITINERARIO CONSIGLIATOUn tuffo nella storiaIl centro storico di Albenga, la“Città delle Torri”, è uno dei piùimportanti della Liguria.“Albingaunum” è la cittàpaleocristiana, romana,medievale e antica sedevescovile che ad ogni passoemerge con evidente eprepotente bellezza nei palazzi,nelle torri, nei monumenti enelle aree archeologiche di cuile Terme Pubbliche Romane,site nell’alveo del fiume Centasono testimonianza. Partendoda Vadino si può percorrerel’antica via romana, la via IuliaAugusta: un vero museo a cieloaperto. La storia della città èraccolta nei suoi Musei. AlMuseo Navale troviamo anfore

Torta di carciofi

Ingredientiper la pasta250 g di farina130 g di acqua2 cucchiai d’olio extravergine diolivasale, qbper il ripieno5 carciofi di Albengaolio extravergine di oliva½ cipolla1 cucchiaio di prezzemolo50 g di Parmigiano Reggiano2 uova200 g di prescinsêua (cagliatafresca di latte vaccino)sale, qb

Preparazioneper la pastaImpastate gli ingredienti,aggiungendo l’acqua poco allavolta, fino ad ottenere unimpasto morbido che lascereteriposare sotto un panno umidoper il ripienoSoffriggete la cipolla con ilprezzemolo e l’olio, pulite icarciofi, eliminando il gambo, lefoglie più esterne e, dopo averlitagliati a spicchi, eliminate la“barbetta” centrale. Dopo averlilavati, tagliateli a fettine e fatelicuocere con olio extraverginedi oliva e acqua, fino a chesaranno morbidi e ripassatelicon il soffritto. In un contenitore mettere icarciofi, la prescinsêua, le uova, il Parmigiano Reggiano,mescolate e aggiustate di sale.Con metà della pasta tirate 2-3 sfoglie sottili, chesovrapporrete spennelandoled’olio, versate l’impasto erichiudete con altre 2-3 sfoglieche avrete tirato con la restantepasta. Spennellate la torta conun rosso d’uovo e poco olio einfornate per 35-40 minuti a 160°C.

vinarie, provviste, elmi, utensilie attrezzature risalenti al I sec.a. C. la cui provenienza èlegata al ritrovamento dellanave oneraria romana. IlMuseo Diocesano di ArteSacra conserva al suo internouna ricca collezione di opered’arte che attraversa più dimille anni di storia. IlBattistero (seconda metà delV secolo) è tra i più importantimonumenti paleocristiani dellaLiguria e dell’Italiasettentrionale con unpregevole mosaico bizantino.A Palazzo Oddo si può visitareuna mostra di reperti vitreirecuperati durante gli scavinelle necropoli di Albenga, tracui il Piatto Blu, pezzo unico almondo di colore blu cobalto.

19

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A10 Genova –Ventimiglia: uscita Albenga.In trenoLinea Genova-Ventimiglia (stazione di Albenga).Via mareDal porto di Laigueglia, visitesettimanali, in estate.www.liguriaviamare.it

L’isola è di proprietà privata e al momento non è ancora visitabile,sono possibili gite in barca attornoalla Gallinara

L’isola Gallinara, situata davantial tratto di costa tra il CapoSanta Croce e la punta diVadino, si è staccata dallaterraferma a causa di uninnalzamento del livellomarino avvenuto nelQuaternario. L’isola hamantenuto un forte caratteredi naturalità. Gli habitatmediterranei che lacaratterizzano sono la macchiaad euforbia arborea e il forteto(macchia alta) di leccio(Quercus ilex). L’euforbiaareborea è un interessanterelitto terziario e si presenta informa di cespugli alti sino a 2m, che perdono le foglie nelperiodo estivo. La maggiorparte degli arbusti dellamacchia mediterranea come ilcorbezzolo (Arbutus unedo), laginestra di Spagna (Spartiumjunceum) e la ginestra spinosa(Calicotome spinosa), l’alaterno(Rhamnus alaternus), il lentisco(Pistacia lentiscus), il mirto(Myrtus communis), resistonocon facilità alla siccità anchegrazie alla presenza, nei

tessuti, di oli essenziali capacidi fissare le molecole d’acqua.L’isola ospita quasi 300 entitàfloristiche, tra cui una specieendemica esclusiva dellaLiguria occidentale, laCampanula del savonese(Campanula sabatia De Not.). Si rinviene su tutta la costa traBergeggi e il confine con laFrancia ed è l’unica specievegetale ligure di interesseprioritario per l’Europa.L'alta scogliera meridionale èrifugio dei “gabbiani comuni” edei “gabbiani reali”.In prossimità dell’isola,nei suoi limpidi fondali sitrovano due relitti di navionerarie romane (I sec. a.C.),cariche di anfore e una riccavarietà di flora e fauna marina.È possibile effettuare una visitavirtuale dell’isola nel "FortinoGenovese"della fine del '500.Albenga è conosciuta in tutto ilmondo per i suoi fiori e perquattro prodotti tipici: ilcarciofo spinoso, la zucchinatrombetta, il pomodoro cuoredi bue e l’asparago violetto.

SEDEComune di Albengapiazza San Michele, 17Tel. +39 0182 562117031 [email protected]/riserva.isola.gallinara

SUPERFICIE11,00 ha

COMUNIAlbenga

Riserva Naturale Regionale

Isola Gallinara

18

{ }

IL PIGATOIl Pigato giunse in Liguriadalla Grecia nel Medioevo,da una delle coloniegenovesi nell’Egeo. Nel 1830l’arciprete FrancescoGagliolo impiantò adOrtovero (SV) il primovitigno, ma il vino fu messoin vendita dal vignaioloRodolfo Gaggino solointorno al 1950, al prezzo di300 lire. I migliori pigatosono generalmente coltivatiin collina ad una altitudine dialmeno 300 m slm: in unambiente, quindi, vicino almare, ma anche in grado digodere di una escursione

termica notturna, chefavorisce il patrimonio diprofumi di questo classicovino ligure. È un vino dalcolore giallo paglierino che, seinvecchiato tende a diveniregiallo dorato; ha sapore sapidoe secco, profumi di macchiamediterranea e polpa gialla. Di notevole eleganza.Va consumato nei primi treanni di vita, senza farloinvecchiare eccessivamente,anche se per certe riserve conapporti di legno ovinificazioniparticolari questaregola è moltovariabile. Pr

odotto

BANDIERA

L’isola della Gallinara

ITINERARIOCONSIGLIATOAlla scoperta di CerialeSi possono ammirareancora nel centrostorico di Cerialequalche resto di mura etorre medioevali, oltreal Torrione eretto nel1564 a protezione delleincursioni dei pirati. Inrilievo, inoltre, la chiesaParrocchiale dei SantiGiovanni Battista edEugenio, ricostruita nel1637 dopo il sacco di cuisopra, che contienedipinti di scuolapittorica genovese(Orazio De Ferrari,Piola, Carlone). Si può altresì ammirareun crocefisso ligneo dinotevole fattura, chereca ancora il foro diuna palla sparata daimori. Accanto allachiesa si trova l’oratorio

Scorzoneraimpanata de Seiò

Ingredienti1 mazzo di scorzonera3 uovaolio extravergine d’olivapan grattato, qbsale, qb

PreparazioneMondate la scorzonera,tagliatela a pezzi e lessatelaaggiungendo il sale. Colate la scorzonera efatela raffreddare. Sbattete le uova,aggiungendo il sale, passarela scorzonera nelle uova,sgocciolatela con cura epassatela nel pan grattato.Mettete a scaldare l’olio inuna padella e friggete lascorzonera impanata.

La Scorzanera è una piantaoriginaria dell’Europa orientale eappartenente alla famiglia delleAsteracee, la stessa del carciofo,del radicchio e del topinambur. Èuna pianta perenne, coltivatacome annuale soprattutto inLiguria, dove il suo utilizzo èparticolarmente diffuso. Laraccolta delle radici, si effettuada ottobre fino alla finedell’inverno.Il nome del genere haun’etimologia incerta;potrebbe derivare da “scorzon”in francese antico, “Scorsone”in italiano e “escorzonera” inspagnolo, che significa scorzanera; ma anche “vipera”, forsedall’uso delle sue radici comeantidoto al morso dei serpenti.In italiano la parola scorzoneraè maggiormente intesa comescorza (buccia) e nera,(appunto scura).

di Santa Caterina. La Frazione di Peagna fudimora di antiche e nobilifamiglie quali iGirardenghi, i Genta e gliArduini. Caratteristico èil suo borgo medioevalecon la vecchia chiesa diSan Giovanni Battista, diorigine trecentesca conresti di affreschi risalentiai secoli XV e XVI e con ilcampanile stile barocco.L’attuale chiesaparrocchiale, situata alcentro del borgo, risale alsecolo XVIII e recuperamovenze di stilebarocchetto. Sempre aPeagna si trova il museopaleontologico “SilvioLai” ricco di conchigliefossili e di ammonitirisalenti ad epocheantidiluviane provenientidalla Riserva NaturaleRegionale del RioTorsero.

23

La valletta del RioTorsero, situatanell’immediatoentroterradell’abitato di Ceriale,è molto importantedal punto di vistapaleontologico,perché ospita unricchissimogiacimento di fossilidel periodoPliocenico (da 5,2 a1,8 milioni di anni fa),noti per il loroeccezionale stato diconservazione e perl’abbondanza e lavarietà degliesemplari.Il Rio Torsero hascavato il suo alveonelle roccesedimentarie della“formazione diOrtovero”, mettendoin evidenza gli stratiche contengono ifossili. Sonoparticolarmentenumerosi i gusci di

molluschi,appartenenti alleclassi deilamellibranchi, deigasteropodi e degliscafopodi (oltreduecento specie). Non mancano coralli,colonie di briozoi,otoliti di pesci, restidi echinodermi e dicrostacei einteressanti tipologiedi microfossili. Per proteggere ilgiacimento, studiato dal principiodell’Ottocento, èstata istituita nel1985 la RiservaNaturale Regionaledel Rio Torsero. Una collezione difossili provenienti dalgiacimento è ospitatanel museo “SilvioLai” a Peagna,frazione di Ceriale,situato a pochecentinaia di metridalla riserva.

SEDEComune di CerialePiazza Nuova Italia, 117023 Ceriale (SV)Tel. +39 0182 [email protected]/riserva.rio.torsero

SUPERFICIE4,0 ha

COMUNICeriale

Riserva Naturale Regionale

Rio Torsero

22

{ }

Prod

otto

BANDIERA

LA ZUCCHINATROMBETTAL’appellativo“trombetta” ègiustificato dall’aspettoslanciato, tubolare esottile, con le estremitàleggermente rigonfie. Ha la polpa di coloregiallo pallido, tenera,

compatta, per nullaacquosa, ha sapore moltodelicato. È moltoversatile in cucina, sisposa bene con piatti diterra e di mare. Ottima per lapreparazione di torte salate, frittate e frisceu.

IMPERIA

COME ARRIVAREIn autoAutostrada Genova-Ventimiglia,uscita Borghetto Santo Spirito,direzione Ceriale.Dalla Via Aurelia (SP1), nel centro diCeriale, seguire a monte ViaRomana; al primo bivio a destrasvoltare in via Magnone, che,oltrepassato il cavalcavia sopra l’A10,assume la denominazione di viaNostra Signora delle Grazie. Siprosegue diritti fino al quadrivio dovesi incrociano via Nostra Signora delleGrazie, Strada Nuova di Peagna, viaCase Sottane e via Tecci e Paverne.In trenoStazione ferroviaria di AlbengaStazione ferroviaria di Ceriale

ITINERARIO CONSIGLIATOI Sentieri Naturalistici del ParcoIl territorio interessato dallosviluppo dei sentieri, cheinsieme costituisconol’itinerario per visitare almeglio il Parco, è ubicato nelComune di Millesimo, che èanche l’Ente delegato allagestione dell’area. Il posto èin zona di alta collina; il climaè di tipo continentale contemperature invernali chescendono decisamentesotto lo zero, nei mesi estiviil caldo è moderato. La retedi sentieri costituentil’itinerario completo è stataidealmente divisa in percorsiad anelli; tre dei quali sonodetti “brevi” e permettono,in poco tempo, di visitare ivari luoghi con le loroparticolari ricchezze naturali.Altri due anelli detti “grandi”si sviluppano su una più vastasuperficie, in modo dapermettere ai meglio allenatil’escursione su tutta l’area.

IL TARTUFOIl re della tavolaCittà del tartufo, Millesimoe le colline della zona sonoterre in cui gli esperti

25

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A6 “Verdemare” Torino – Savona uscita MillesimoIn trenoStazioni FS di Cengio a 5 Km e di San Giuseppe di Cairo a 8 Km

Curiose guglie di calcaresovrastano il fiume Bormidaergendosi dai castagneti edai boschi misti del piccoloparco regionale di BricTana, importante per lapresenza di forme carsichesuperficiali e sotterranee.In alcune cavità siosservano le nicchie didistacco di pietre damacina, frutto dell’opera dipazienti scalpellini, mentrereperti preistorici sonostati ritrovati nella localitàdetta Tana dell’Orpe.Ricerche di paleobotanicacollegate allo studio deipollini ritrovati nel sito, hanno permesso dirisalire allo statoprimordiale dei luoghi e alleabitudini alimentari degliantichi abitanti.L’Area protetta del BricTana e della Valle dei Tre Reè nata per salvaguardare ilfenomeno carsico, condoline e inghiottitoi.L’esistenza di un grandeinghiottitoio esplorabile

denominato “Tana” o, indialetto, “Tana dra vurp”(Tana della Volpe), risulta ilvero punto nodale attorno alquale si intersecano la naturae la storia legate all’Areaprotetta.Nelle immediate vicinanze diquesto fenomeno geologico èstato, infatti, individuato unsito archeologico, che si èrivelato di prima importanza inLiguria e di un certo interesseanche a livello nazionale.

SEDEpiazza Italia 217017 Millesimo (SV)Tel. +39 010 564007ufficio [email protected]/parco.bric.tana

SUPERFICIE169 ha

COMUNIMillesimo

PARCO NATURALE REGIONALE

BRIC TANA

24

Risotto Millesimeseal Tartufo

Ingredienti4 zucchini novelli2 cucchiai di olio extraverginedi oliva50 g di burrobrodo vegetale, qb400 g di riso50 g di Parmigiano Reggianograttugiato1 tartufo nero

PreparazioneIn un tegame capientemettere 25 g di burro el’olio, tagliare a rondelle gli zucchini, coprire e farecuocere a fuoco lento per 10 minuti. Intanto tenere a bollore il brodo, mettere il riso nel tegame e procedere versando ilbrodo poco per voltarimestando di continuo.Al termine della cotturaaggiungere il tartufo,tagliato a minuscolelamelle, il burro rimasto e il Parmigiano Reggiano,mescolando bene.Servire subito in tavolaaccompagnando il piatto con un buon vino rosso.

(La ricetta è stata gentilmenteconcessa dalla SignoraGiovanna Dadone Bormidapremiata cuocadall’Associazione Tartufai eTartuficoltori Liguri diMillesimo – Città del Tartufo).

{ }

Prod

otto

BANDIERA

Anello breve: Millesimo –Bric Tana – MillesimoDa Millesimo si percorrela provinciale perMurialdo sino al pontedell’autostrada TO-SV,sotto il ponte c’è unastradina che sale asinistra (Via Boschetto),imboccandolaincontreremo i primisegnavia, più avanti, difianco a una ruota permacina appoggiata ad unmuretto, è posta lapalina che indica a destrala via per il Bric Tana. Daqui, volgendo lo sguardoa valle, si vede laBormida di Millesimotrattenuta da una piccoladiga; nella stagionefredda, guardando colbinocolo, si potrannoosservare gli aironicenerini ed i cormoraniposati sui pioppi e gliontani che popolano lasponda opposta delfiume.

IMPERIA

tartufai, organizzati inassociazione, trovano ilpregiato tubero sia neroche bianco, da sempre redella tavola.La qualità del terreno, lecondizioni ambientali eclimatiche avvicinanoinfatti la qualità delprodotto a quello di Alba.Infatti, si tiene ogni anno aMillesimo, nell’ultimasettimana di settembre, laFesta Nazionale del Tartufoarticolata su due giornateche, oltre a proporrespettacoli e mostrecollaterali, prevede convegni e approfondimentiorganizzati sul tema.

dai ruderi appena visibili delvetusto castello medioevaleche trova, alle sue pendici, ilsuo rifacimento in epocanovecentesca. Inoltre, neipressi di questo percorso a

Torta di nocciole di Langa

Ingredienti100 g di nocciola “Tonda Gentiledelle Langhe”100 g di zucchero1 uovo100 g di farina di grano tenero 0075 g di amaretti secchi100 g di burro½ bustina di lievito per dolci

PreparazioneMescolate l’uovo con lozucchero, la farina e il burro.Sgusciate e tostate in fornosino alla corretta doratura lenocciole quindi tritatelemolto finemente insieme agliamaretti secchi.Amalgamateli bene insiemeall’impasto aggiungendo illievito, quindi versare il tuttoin una teglia imburrata,cuocendola in fornoventilato a 180°C gradi per45 minuti circa.

(Gentilmente concessa dallacentenaria Trattoria Tripoli).

COME ARRIVAREIn autoAutostrada Savona-TorinoPer raggiungere Piana Crixia inautomobile si esce al casello diAltare-Carcare o a quello diMillesimo dell’autostrada Savona-Torino, quindi si segue la stradastatale per Acqui Terme superandoCairo Montenotte.In trenoA Piana Crixia si può giungereanche in treno (linea Savona-Alessandria), la stazione ferroviariasi trova nella frazione Molino.

Piana Crixia è ubicato in unaposizione strategica ai piedidell’Appennino ligure, a soli35 km da Savona e adaltrettanti chilometri dallacittadina di Acqui Terme,famosissima già ai tempi deiromani per le acquesolforose e bollenti. A PianaCrixia (nella frazione diCagna ora San Massimo) ènata nel 1884 la nonnapaterna di Papa Francesco e,ancora oggi, sono visibili lecase in cui “Nonna RosaMargherita Vassallo” è nataed ha abitato nellafanciullezza e il Battistero incui è stata battezzata nellaChiesa di San Massimo. Dal26 giugno al 5 luglio nelComune di Piana Crixia vieneorganizzata la prestigiosaMostra Mercato della Proloco di Piana. Questa Fiera,che coinvolge tutti i“Pianesi”, rappresental’EXPO-Local in cui i prodottitipici dell’enogastronomia(dove i famosissimi Raviolialla Pianese rappresentano

l’emblema più golosodell’intero Stand del Gusto)trovano connubio con glispettacoli musicali all’aperto ele piccole attività commercialidella Valle Bormida.

ITINERARIO CONSIGLIATODal “Fungo di pietra” ai saporidella terraIn tutto l’anno solare si puòvisitare la suggestivaGhiacciaia (risalente a fineOttocento) e l’antica Bealera,ora divenuta percorso dicollegamento tra il paese el’Area Parco del Borgo in cuisi possono ammirare dalpunto di vistageomorfologico, il Fungo dipietra e i meandri incassatidella Bormida e, dal punto divista architettonico epaesaggistico: lamonumentale Parrocchialedei Santi Eugenio, Vittore eCorona, l’Oratoriodell’Annunciazione e ilpittoresco borgotipologicamente articolato sul“passo di schiera” sormontato

SEDEvia Chiarlone, 4717058 Piana Crixia (SV)Tel. + 39 019 [email protected]/parco.piana.crixia

SUPERFICIE795 ha

COMUNIPiana Crixia

Parco Naturale Regionale

Piana Crixia

26

LA FIORITURAPRIMAVERILE DELLEORCHIDEE SPONTANEENei lembi di prateria, nelleradure crescono unaventina di specie diorchidee spontanee chenon solo hanno un notevoleinteresse scientifico, macostituiscono unospettacolo meraviglioso performe e colori, un motivodi ricerca durante lepasseggiate ai calanchi suuno dei diversi itinerari divisita proposti.Sicuramente da non

“kilometri 0” o poco più… sitrovano tutte le strutturericettive in cui si possonoacquistare e gustare i piattidella tradizione ligure-piemontese.

{ }perdere il binomio “Girobasso dei calanchi” eHimantoglossumadriaticum che associaalla piccola orchideadalla “lingua” smisuratail fascino delle formeimponenti che l’erosioneha modellato sulle rocceargillose dei versanticollinari di Piana,attraversati dallaramificazioni dei solchiche nel tempo l’acqua hascavato sul terreno in ungeroglifico affascinanteper le sue geometrie.

LA NOCCIOLA TONDA GENTILELa nocciola è il fruttodel nocciolo (Corylusavellana), piantaoriginaria dell’Europa eAsia Minore, cheappartiene alla famigliadelle Corylaceae. I noccioleti che troviamoall’interno delParcoappartengono alcultivar TondaGentile Trilobata,

fino a poco tempo fadenominata “Tonda Gentiledelle Langhe” cherappresenta la cultivar piùdiffusa nelle Langhe e in Liguria. I frutti di color chiaro,guscio sottile, ed elevataresa alla sgusciatura (46-48%), il seme dotato dibuon aroma e di saporedelicato, il tenore dei grassiè limitato e ha quindibuona conservabilità senza problemi di

irrancidimento, e possiede,dopo le mandorle, la più ricca concentrazione di vitamina E. Per la sua buona resa esoprattutto per le sue qualità organolettiche èconsiderata in ambitomondiale la varietà piùpregiata e la sua produzione viene del tuttoassorbita dall’industria dolciaria.

27

Prod

otto

BANDIERA

IMPERIA

ITINERARIO CONSIGLIATOSulle orme di NapoleonePartenza da Savona indirezione Santuario diSavona, spettacolarebasilica mariana eretta sul luogo dell' apparizionedi Nostra Signora dellaMisericordia al beato Antonio Botta nel1536 e dove Napoleoneorganizzò i dettagli dellacontroffensiva diMontenotte.Si salirà quindi verso ilMonte Negino, dove erano posizionati lelinee francesi delle qualirimangono ancora i restidelle fortificazioni, perproseguire poi in direzione Montenotte dove troviamo

la Riserva NaturaleRegionale Adelasiaal cui interno rimangonoancora ben visibili tra iboschi i luoghi della celebre battaglia (per gliamanti del trekkingimperdibile ilpernottamento alRifugio di Cascina Mieraall'interno della Riservaper una esperienza unicatra natura, storia eleggenda con percorsiadatti a tutti anche permountainbike e cavalli). L'itinerario proseguepoi, passando dallafrazione Ferriera di Montenottealla volta di Dego, dove avvenne l’omonimabattaglia.

29

Emergenze geomorfologiche,ricchezza di acque emaestosi boschi di faggio,assieme a formazionivegetali di tipomediterraneo, prateriericche di orchidee e radure,rappresentano le principalicaratteristiche dell'unicaRiserva ligure interamentedi proprietà pubblica. Ilnome deriva dall'omonima

rocca così chiamata in onoredella principessa Adelasia,figlia dell'imperatore OttoneI di Sassonia, che secondo laleggenda popolare durante lasua fuga in Liguria conl'amato Aleramo, lo scudierosposato contro il volere delpadre, proprio in questiboschi trovò un sicurorifugio.Questi luoghi furono inoltreteatro della battaglia diMontenotte, combattutanell' aprile 1796 tra le truppeaustriaco - piemontesi equelle francesi al comandodi Napoleone in uno deimomenti fondamentali dellastoria moderna. Di quelle giornate rimangonoancora ben visibili tra i boschile trincee della ridotta delBric Tesoro - Castellazzo,luoghi che mantengonointatto il loro fascino: si diceche ancora parlino a chisappia ascoltare,raccontando a modo loro,quello che accadde 200 anni fa.

SEDEvia Sormano, 1217100 SavonaTel. +39 019 [email protected]/riserva.adelasia

SUPERFICIE1273 ha

COMUNICairo Montenotte

Riserva Naturale Regionale

Adelasia

28

Tagliolini alla povera

Ingredientiper la pasta500 g di farina 0 5 uova intere10 mazzi di ortiche già bollitesale, qbper il sugo400 g di porcini200 g di guanciale1 scalogno1 toma stagionata della ValBormidaolio extraveregine di olivavino bianco, qb

Preparazioneper la pastaImpastate la farina con i rossidelle uova e le ortiche, benstrizzate e tagliuzzate,aggiungete poco alla volta ibianchi delle uova e il sale.Preparate con l’impasto deipanetti di ca. 80-90 g l’uno,stendeteli, fateli riposare esuccessivamente preparate itgliolini.per il sugoPulite accuratamente i porcinieliminando con una spazzolinala terra, tagliate i gambi acubetti e la cappella a fettine.Rosolate ½scalogno con l’olio,spruzzate con il vino eaggiungete i gambi dei funghi.Ultimata la cottura frullateottenendo una crema nontroppo densa. Rosolate½scalogno, spruzzate con ilvino e aggiungete prima ilguanciale e una volta rosolato,i funghi a fette. Cuocete itagliolini aggiungendo 1cucchiaio d’olio e il salenell’acqua, saltateli in padellacon il sugo e gratuggiatecisopra un po’ di toma.

(Gentilmente concessa dallaLocanda dei Frè).

{ }

Prod

otto

BANDIERA

I FUNGHILa Riserva si trova all’internodi un Sito di ImportanzaComunitaria (S.I.C)comprendente uncomplesso articolato diversanti e fondovalle chepresentano elevati valori dibiodiversità come leformazioni boschive, lepraterie aride e quelleproprie delle zone umide. Un panorama ricco evariegato che costituisce unambiente particolarmentefavorevole alla crescitafungina: un vero e proprioparadiso, non solo per i

“fungaioli” che arrivano amigliaia, ogni autunno, perraccogliere i prelibati porcinie ovuli, ma anche per iricercatori e gli studiosi, vistala presenza di specierarissime e di nuovasegnalazione per la Liguriacome la Russula carpini, laRussula puellula Ebbesen, laPhanerochaete velutina e ilCortinarius caesioflavescens,specie particolarmenteinteressante poiché segnalata per la prima volta sull’intero territorio italiano.

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

COME ARRIVAREIn autoA6 Torino – Savona uscita Carcare,direzione Altare verso SP 12Savona – Altare.Da Savona – SS 29 del Colle diCadibona direzione Torino, ad Altareprendere la SP 12 Savona – Altare indirezione Savona.In trenoLinea Ferroviaria Torino-Savona,Stazione di Ferrania. In autobusEscursioniBUS, su richiesta, ilnumero verde 800 012727(preavviso 48 h).

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

ITINERARIOCONSIGLIATOIl sentiero botanicoattrezzato si inerpica trale tipiche coltivazioniliguri a terrazza,attraversa la Sughereta“Natte” (il più estesobosco di querce dasughero del ponente

Ciuppin o Zuppa di pesce

Ingredienti2 kg di pesce assortito (seppie,pesce sciabola, scorfani, tracine,pesci prete, gallinelle, murene,triglie)50 g di pinoli1 gambo di sedano bianco1 carota1 scalogno1 porropomodori, qb1 bicchiere di vino Vermentinofumetto di pesce, qb2 spicchi d’aglioprezzemolo, qbrosmarino, qbpistilli di zafferanonoce moscata, a piacereolio extravergine di olivasale, qbpepe, qb

PreparazioneIn un tegame di coccio, scaldatein olio extravergine di oliva, unbattuto di aglio, prezzemolo epinoli. Aggiungete un trito discalogno, sedano bianco,carota, porro e rosmarino.Bagnate il soffritto con ilVermentino e cuocete peralmeno 15 minuti. Aggiungete ipistilli di zafferano, una grattatadi noce moscata, i pomodoriben maturi e, se necessario, delfumetto di pesce che nelfrattempo sarà stato preparatocon gli scarti del pesce. Alsughetto così preparatoaggiungete tutto il pesce,soffriggendo per qualcheminuto. Aggiungete il restantefumetto fino a coprire benetutto il pesce e cuocete percirca 30 minuti. Passate tutto almixer ed aggiustate di sale epepe. Condite con un filo di olioextravergine di oliva. Servitecon crostini di pane.

ligure), passa nei pressidel Forte Sant’Elena chedomina tutto il litorale,sale fino al Castellaro –antico insediamentoabitativo dei primi ligurie ridiscende a Torre delMare. Da qui, percorrendo glistorici carruggi, siraggiunge il litorale e sicontinua il percorso sullapasseggiata a mare.L’itinerario si snoda traemergenze storico-archeologiche, botanichee naturalistiche nel cuoredella Riserva NaturaleRegionale di Bergeggicon spettacolari vedutedell’Isola e della costa,tra scorci di inaspettatabellezza delle alte falesiea picco sul mare nellequali si apre la GrottaMarina.

31

COME ARRIVAREIn autoSi può uscire al caselloautostradale della A10 di Savona,oppure di Spotorno-Noli, oppure percorrendo la Statale nr. 1 Aurelia, direzione Genova-Ventimiglia e viceversa.In trenoLa stazione ferroviaria più vicina èquella di Spotorno-Noli, inalternativa scendere alla stazionedi Savona e proseguire il viaggiosui bus di linea.

Uno sperone di rocciaricoperto di macchiamediterranea in mezzo almare, fondali marini concoralli e praterie di Posidoniaoceanica, una costa rocciosafatta di falesie, grotte einsenature: ecco l’AreaMarina Protetta (A.M.P.)“Isola di Bergeggi”, scrigno dibiodiversità, storia eleggende. A sorvegliare lacosta, un piccolo paesino

arroccato sulle pendici delMonte Sant’Elena, la chiesa diSan Martino, la piazza con lascuola e le case racchiuse tramuretti a secco e caruggi che,ripidi, scendono fino al mare.Le spiagge di Bergeggi con leloro acque cristalline sonoideali per praticare, in qualsiasiperiodo dell’anno: immersioni,snorkeling, nuoto, vela,windsurf, Kayak, s.u.p., pesca,escursioni… e molto altroancora. La Bandiera Blu delleSpiagge (a partire dal 1997) ela Certificazione AmbientaleISO14001 (dal 2007)testimoniano il quotidianosforzo per migliorare la qualitàdella vita di cittadini e turisti.Il tratto di costa prospicientel’isolotto di Bergeggi ospita lapiù nota grotta marina dellaLiguria. Frequentata findall’antichità, al suo internosono stati rinvenuti numerosireperti paletnologici risalential Neolitico che testimonianol’uso della grotta sia a scoposepolcrale sia abitativo.

SEDEVia De Mari, 28/D 17028 Bergeggi (SV)Tel. + 39 019 [email protected]

AREA MARINA PROTETTA

ISOLA DI BERGEGGI

30

{ }

Prod

otto

BANDIERA

IL PESCE IN TAVOLA: consumo sostenibileAll’interno delle AMP, leattività umane sono gestitein un’ottica di sostenibilità eil pescatore artigianale,custode di una culturaantica, quando svolge la suaattività in modoresponsabile, non solo ècompatibile con le esigenzedell’A.M.P. ma nerappresenta addirittura unaricchezza.

Se vogliamo salvare dalcollasso preziose risorsebiologiche, preservando nel contempo la tradizionedella pesca artigianale, il“buono” a tavola dovràinevitabilmente essere“buono” anche perl’ambiente; i pesci dell’A.M.P. “Isola diBergeggi”, pescati dalla marineria di Noli, sono presidio Slow Food.

delle lavorazioni tradizionalie favorire lacommercializzazione deiprodotti sia nell’ambito diuna rete del mercato locale,sia verso forme didistribuzione più allargate.Numerose sono leprelibatezze da scoprire e dagustare in aziende agricole eagrituristiche, presso le

ITINERARIO CONSIGLIATOPercorso dei mieli del ParcoGiungendo in Valle Sturadal Passo del Turchino siincontra Masone, localitàideale per rilassantipasseggiate nei boschi, perscoprire la lavorazione deiformaggi prodotti con illatte dei pascoli del Beigua,per assaggiare i deliziosi“crumiri” e per degustare isorprendenti mielidell’azienda apistica Amèd’Masun che con i suoi 160alveari distribuiti in 5 apiariè tra le realtà produttivepiù significative all’internodel territorio del Parco.Attraversato il paese diMasone si incontra CampoLigure, con il maestoso

autunnale della primadomenica di ottobrededicato alla “castagnata” eper lo spettacolare canyondella Val Gargassa.L’itinerario prosegue,lasciando alle spalle la stradache conduce a Ovada,seguendo le orme deimonaci cistercensi indirezione di Tiglieto, nell’AltaValle del torrente Orba,dove nel 1120 venneedificata l’abbazia di SantaMaria alla Croce. Anche quiè possibile acquistare ottimomiele presso l’Azienda apiariaVinazza. La strada dei saporinel cuore del Parco delBeigua attraversa le frazionidi Urbe, per raggiungere ilcentro storico di Sassello,primo Comune italiano aottenere la BandieraArancione del Touring ClubItaliano per la qualitàturistica e ambientaledell’entroterra. Capitaledell’amaretto, Sassello èfamoso in tutta la Liguriaanche per la ricchezza delsottobosco e il prestigio deiporcini raccolti. A brevedistanza dal centro vale lapena visitare un’altraprestigiosa azienda apistica,la Bottinatrice, dove siproducono favolosi mielibiologici. Salendo poi versole morbide pendici delMonte Beigua siattraversano le fitte faggete

33

COME ARRIVAREIn autoA10 Genova – Ventimiglia: uscite diGenova-Voltri, Arenzano, Varazze,Celle Ligure, Albisola;A26 Voltri – Santhià: uscita Masone.In trenoLinea Genova – Ventimiglia: stazionidi Voltri, Arenzano, Cogoleto,Varazze, Celle Ligure, Albisola.Linea Genova – Ovada: stazioni diCampo Ligure e Rossiglione.In autobusATP Azienda Trasporti ProvincialiGenova (www.atpesercizio.it)TPL Linea Savona (www.tpllinea.it)ARFEA Alessandria (www.arfea.it)

In un territorio ricco dicontrasti come la Liguria,stretta tra le montagne e ilmare, il Parco del Beigua – la più vasta area naturaleprotetta della Liguria –costituisce uno spaccatoesemplare della regione ove èpossibile trovare, nelpercorrere tratti anche dibreve sviluppo, ambienti epaesaggi così diversi tra loro,da lasciare stupefatto il

visitatore. Uno spettacolarebalcone formato damontagne che si affaccianosul mare, dove natura, storia,cultura e antiche tradizionicostituiscono elementi distraordinario pregio edinteresse. Dal 2005 ilcomprensorio del Beigua èinserito anche nel prestigiosoelenco dei geoparchiinternazionali sotto l’egidadell’UNESCO.L’area naturale protettarappresenta un territoriospeciale non solo per laconservazione dellabiodiversità e dellageodiversità, ma anche per latutela dell’identità culturale diciascuna comunità presente alsuo interno. Vanno in questadirezione le diverse iniziativeattivate per promuovere evalorizzare le produzionilocali, coinvolgendo leaziende agricole eagrituristiche, per sostenereuno sviluppo sostenibiledell’economia territorialeanche attraverso il recupero

SEDEvia G. Marconi, 16516011 Arenzano (GE)Tel. +39 010 [email protected]

SUPERFICIE8715 ha

COMUNIArenzano, Campo Ligure,Cogoleto, Genova, Masone,Rossiglione, Sassello, Stella,Tiglieto, Varazze

PARCO NATURALE REGIONALE

BEIGUA

32

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

locande e i ristoranti delcomprensorio del Beigua.Di grande rilevanzal’antichissima tradizionedell’industria dolciaria:dagli amaretti di Sassello,ormai esportati in tutto ilmondo, agli squisiti crumiridi Masone, fino ai canestrellidi Sambuco. Completano ilquadro l’ampia gamma di

prodotti caseari (latte eformaggi), le diverselavorazioni delle carnibovine e ovine, i colorati esaporiti frutti di bosco,l’ambita raccolta e laconservazione dei funghi edelle castagne, nonché ideliziosi mieli, preziosiindicatori ambientali dellevallate del Parco.

castello medievalequattrocentesco chesorveglia dall’alto i tettirossi e i bei palazziaffrescati e decorati delcentro storico. Per secolifeudo degli Spinola, oggicapitale della filigrana elocalità inserita nel circuitodei “Borghi più bellid’Italia”, Campo Ligureospita Cascina Fornacia,piccola azienda apiaria aconduzione familiare,produttrice di delizioseconfetture di frutta natedall’armoniosa unione dimiele e frutti di bosco.Proseguendo lungo ladirettrice principale siattraversa Rossiglione,famoso per il suotradizionale appuntamento

AMARETTI DI SASSELLOGli amaretti sono prodottidi altissima qualità, creaticon gli ingredienti diun’antica ricetta che risaleall’800: mandorle,armelline (parte interna delnocciolo dell’albicocca),albume d’uovo e zucchero. Le armelline rappresentanol’ingrediente fondamentaleche caratterizza gli amarettie ne contraddistingue ilsapore. In Liguria nasconoin abbondanza le albicoccheche racchiudono nel loronocciolo una mandorlaparticolarissima per il suosapore amarognolo,l’armellina appunto, chedeve essere sapientementebilanciata con la classicamandorla dolce.Gli amaretti sono prodottiattraverso un processo

Bunettu (Budino)

Il bunettu è un budino diantichissima tradizione, tipicodella Liguria e del Piemonte(bunet). Nelle giornate di festa,per aggiungere prestigio al dolce,venivano aggiunti al budino ipregiatissimi Amaretti di Sassello.Tradizionalmente il bunettu venivacotto nello stampo di rame postosulla stufa a legna.

Ingredienti5 uova fresche1 litro di latte8 armelline (semi di noccioli dipesche e albicocche)200 g di zucchero (150 g dasciogliere nel latte per la crema,50 g per caramellare lo stampo)3 amaretti morbidi di Sassello1 bicchiere di Vermouth

PreparazionePonete le armelline in unbicchiere di acqua tiepida perqualche minuto. Sbucciatele epestatele in un mortaio fino aridurle ad un impasto.Rompete e sbattete le uova.Sbricciolate con la mani gliamaretti. Versare in uncontenitore il latte, lozucchero, l’impasto diarmelline, gli amarettisbriciolati, le uova sbattute e ilVermouth. Versate quindil’impasto ottenuto in unampio stampo da budino. Fatecuocere a “bagnomaria” percirca 4 ore collocando lostampo in una pentola larga,facendo attenzione adaggiungere acqua nellapentola in sostituzione diquella evaporata. Quando ilbunettu è cotto lasciateloraffreddare e staccatelo dallostampo. Capovolgete eservite su un piatto da portataabbinato ad un vino Passito.

35

passato Pian di Stella iniziala tortuosa discesa verso ilmare; una spettacolarestrada panoramica conducedal crinale ai boschi misti dilatifoglie tipici della zona diAlpicella, località famosa

di Piampaludo ePratorotondo, scrignipreziosi di diverse varietà difunghi, meravigliosi dafotografare e gustosi daassaporare cucinati. Arrivatisulla vetta del Beigua e

per le sue pareti di roccia dascalare (“bouldering”) e pergli insediamenti neolitici del“Riparo sotto roccia diFenestrelle”. Prima digiungere a Varazze èconsigliata una sosta perdegustare il miele prodottodalla azienda apistica EmiliaMontali in localitàCampomarzio. Giunti sullafascia costiera, si superanole belle spiagge di Varazze,Cogoleto ed Arenzano,godendo degli splendidipanorami sul Golfo Ligure,per arrivare all’ultima sostadel nostro itinerario cheraggiungiamo risalendo laverde Val Cerusa, sullealture di Genova-Voltri,dove in località Sambugo sipossono apprezzare ideliziosi mieli dell’aziendaagricola di FrancescoBozzano, genuinotestimonial della passione diqueste terre.

34

isolamento, grazie allaprossimità con leimportanti vie dicollegamento verso i centridi Genova e Savona. Dallafondazione in poi, ireligiosi si dedicarono allacoltivazione dei terreni ealle attività silvo-pastorali, curando il bosco,raccogliendo i frutti e

commerciando i propriprodotti con i territorivicini. Negli ultimi anni laBadia è stata oggetto diimportanti interventi direstauro, anche con ilsupporto dell’Ente Parcodel Beigua, che hannopermesso di riscoprirel’antico splendore diquesti luoghi.

{ }

Prod

otto

BANDIERA

LA BADIA CISTERCENSEDI TIGLIETOFondata nel 1120, l’abbaziadi Santa Maria e SantaCroce di Tiglieto fu ilprimo monasterocistercense costruito inItalia e al di fuori delterritorio francese. Ilcomplesso di impiantoromanico è costituito dallachiesa, dal convento e dalrefettorio sui tre lati delchiostro, delimitato sulquarto lato dagli spazidestinati ad uso agricolo.In pieno Medioevo,all’arrivo dei primi monacida Cîteaux, la piana diTiglieto era disabitata,circondata da fitti boschi,isolata dalle montagneretrostanti e resa paludosadalla vicinanza del fiumeOrba. Un luogo ideale perassicurare la solitudinealla comunità dei frati manon il completo

delicato: l’arrotolamento,in cui l’impasto vienedisposto sulle teglia dicottura in piccole porzioni,la cottura, e soprattuttol’incarto, dalla tradizionaleforma a fiocco. È inquesto modo che siottiene l’amaretto dallaforma rotonda e un po’schiacciata, dal cuoremorbido e profumato edal caratteristico saporedelicatamenteamarognolo.Recentemente, oltre allaversione tradizionale,vengono prodotti nuoviamaretti multigusto, conuna ricca varietà di sapori(Rum, Nocciola,Cioccolato, Mandarino,Cocco, Limone). Leaziende sassellesi cheproducono questo dolcecosì goloso sonoGiacobbe, Virginia, Isaia, La Sassellese, AmarettiVittoria – Panarello,

Biscottificio del Sassello –Baratti & Milano e alcune pasticcerie locali.

Veduta dal Monte Beigua

“residenze di villa”, nucleirurali rappresentativi diinteressanti strutturazioniagricole storiche. Il territorioè inoltre attraversato daitracciati delle principali vie divalico tra il porto di Genova ele regioni padane: la romanavia Postumia sul Polcevera,l’antica Via del Sale, ricalcatapoi in epoca medievale dallaVia dei Feudi Imperiali sulBisagno che costituiscono lamatrice degli insediamentiextraurbani a cintura delParco. E ancora i tradizionalipercorsi pedonali dicollegamento tra città anticae colline: le ripide salitemattonate alle Mura Nuove

Trenette al pesto

Ingredientiper il pesto (con il mortaio)70 g di foglie di BasilicoGenovese DOP50 g di Parmigiano Reggiano(stagionato 36 mesi)10 g di Pecorino Sardo(stagionato 15 mesi)2 cucchiai di pinoli freschi di Pisadi prima scelta3 spicchi di aglio di Vessalico1 presa di sale grosso3 cucchiai di olio extravergine diolivaper la pasta670 g di semola di grano duro1 uovo20 g di vino bianco255 g di acqua

Preparazioneper il pestoPestate nel mortaio l’aglio giàmondato col pestello fino aridurlo in poltiglia, aggiungete ipinoli e poi il basilico e il sale eschiacciate (senza più pestare) alungo, roteando sino adottenere un compostoomogeneo; aggiungete alla fineil Parmigiano, il Pecorino e l’olioa filo.per la pastaRovesciate la farina su unaspianatoia, al centro versatel’uovo, il vino e una partedell’acqua. Miscelate l’impasto epoco a poco incorporate lafarina e la rimanente acqua.Impastate fino a che il compostonon risulterà sufficientementeelastico e liscio, nonappiccicoso. Lasciate riposareper circa un’ora. Con ilmattarello cominciate astendere una parte della pastafino a 3 mm circa di altezza econ la rotella tagliate dellestrisce large 5 mm che manmano porrete ad asciugare su uncanovaccio cosparso di farina.

che attraverso le sei Porte dipassaggio raggiungono le duevallate; sentieri diattraversamento a mezza costae di crinale; mulattiere militariottocentesche che collegano iforti che più si addentrano nelterritorio; linee meccanizzatedi risalita realizzate tra la finedell’800 e i primi anni del ’900(funicolare Zecca-Righi,cremagliera Principe-Granarolo, ferrovia ascartamento ridotto, ilcosiddetto trenino di Casella,che costeggia il perimetroorientale del Parco delle Murae che si collega con il ParcoRegionale dell’Antola).

39

Alle spalle del Porto Anticoe della città storica, inposizione baricentricarispetto allo sviluppolineare della costa e alprolungamento urbanolungo i torrenti Polcevera eBisagno, assi storici dicomunicazione tra il mare ela pianura padana, il Parcodelle Mura presentacaratteristiche di altanaturalità e costituisce ilpiù vasto polmone verdedella città. Esso raggiunge

SEDEComune di Genovavia Garibaldi, 916124 [email protected]/parco.muraIAT Tel. +39 010 5572903 [email protected]

SUPERFICIE611,69 ha

COMUNIGenova

Areanaturale protetta di interesse

locale Parco delle Mura

38

{ }

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A10 dei Fiori, Genova –Ventimiglia, uscita Genova OvestAutostrada A12 Genova –Rosignano, uscita Genova EstAutostrada A26 Voltri –Gravellona, che si ricollega all’A10all’altezza di VoltriAutostrada A7 Genova – Milano,uscita Genova OvestIn trenoGenova Principe e Genova Brignole.È collegata tramite treni Regionali,Intercity ed Eurostar alle maggioricittà italiane ed europee.In aereoAeroporto Cristofolo Colombowww.airport.genova.it

rapidamente più di 600 ms.l.m. con punti di altapanoramicità a 360° sullacittà, la Corsica e le Alpi.

ITINERARIO CONSIGLIATOPercorso delle fortificazioniQuesto territorio conservanotevoli segni della storiaurbana genovese: l’Acquedotto storico, antica e complessa struttura diapprovvigionamento dell’acquaper la città; 16 fra Torri eFortezze costruiti tra la secondametà del XVIII secolo e la primametà del XIX; l’imponente cintamuraria del 1626, limite allacrescita della città fino al secoloscorso, di cui sono conservati inbuono stato 13 dei 20 kmoriginari, ed è per questo la piùlunga in Europa, inscindibileinsieme storico-paesistico con ilParco e simbolo identitario perla città. Inoltre sono numerosele altre testimonianze dellastoria passata che il Parcoconserva: siti archeologici,monasteri e conventi lungo ipercorsi di risalita dalla città,

IL BASILICOIl basilico è una dellecolture più tipichedella Liguria, ilsimbolo diun’agricolturasospesa sul mare e di

una cucina dai saporiantichi. La sua coltivazione,ormai secolare, stagodendo negli ultimi anni diuna popolarità senzaprecedenti.Il basilico è stato introdottoin diverse aree delMediterraneo e nella stessaLiguria dai Romani che adesso attribuivano proprietàcurative, divenne colturatradizionale a Genova a

partire dal XIX secolo, grazieall’introduzione delle serre inagricoltura all’interno di unterritorio di grandevocazione agricola: l’area delponente genovese. Il BasilicoGenovese DOP è unprodotto con la protezionecomunitaria della“denominazione di origineprotetta”. La certificazione èstata attribuita in seguito alladimostrazione dell’influenzadell’ambiente e delletecniche tradizionali diproduzione tramandate neltempo per l’ottenimento diun prodotto inimitabile,ingrediente base nellaricetta del pesto genovese.

Prod

otto

BANDIERA

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

Protetta dona, invece, airilievi forme inconsuetee spettacolari creandogole dai fianchi aspri,guglie e pareti astrapiombo cherappresentano l’habitatideale per numerosirapaci e ospitano unacaratteristicavegetazione rupestre.Tanti i prodottiagroalimentari del Parcoinseriti nell’AtlanteRegionale dei prodottitradizionali: ad indicarnel’origine locale è nato ilmarchio “I Sapori delParco”, frutto diun’attenta politica dipromozione e sviluppodella Rete di MercatoLocale. Dalla carne dell’Antolaalla prelibatamostardella, dai mieli aldelicato sciroppo dirose della Valle Scrivia,senza dimenticarepatate e castagne, ilcibo di un tempo. E sulle tavole dei piùgolosi, non potrannomancare il pandolcelocale e i deliziosicanestrelletti di Torriglia,prodotto di eccellenzadel Parco.

ITINERARIOCONSIGLIATOItinerario 1Dall’uscita autostradale diIsola del Cantone(Autostrada A7 Genova-Milano), si percorre lastrada provinciale n. 8 cherisale la Val Vobbia e sisnoda lungo il suggestivocanyon scavato daltorrente nella roccia diconglomerato. Massiccioe al tempo stesso facilealla frattura, ilconglomerato dona alpaesaggio formeinconsuete e spettacolaricreando gole dai fianchi

aspri, guglie e pareti astrapiombo che ricordanol’ambiente alpino.Incastonato fra duetorrioni naturali, ilCastello della Pietra diVobbia domina la valle e silascia ammirare nella suaunicità.Una sosta nel paese diVobbia permette diassaporare la deliziosamostardella, tipicoinsaccato di carne suina ebovina cruda. Si proseguealla volta di Crocefieschidove si imbocca la stradacarrozzabile per Nenno ela Val Brevenna, finoall’abitato di Avosso. Inquesto territorio,l’allevamento bovino eovino garantisce ancora laproduzione della tipicaFormaggetta e dellaricotta della Valle Scrivia.Da Avosso, percorrendo lastrada provinciale 226 indirezione Busalla, siraggiunge Savignone conl’opportunità di visitare lediverse aziende agricoleche producono losciroppo di rose della ValleScrivia. La tradizionaleFesta delle Rose che si

41

COME ARRIVAREIn autoA7 Genova – Milano (usciteBusalla, Ronco Scrivia, Isola delCantone); A12 Genova – Rosignano(uscita Genova Est, statale SS 45Genova – Piacenza)Strade principali: S.S. 35 “deiGiovi”; S.S. 45 Genova – Piacenza;S.P. 226.In trenoLinea Genova – Arquata Scrivia econ la ferrovia Genova – CasellaIn autobusLinee ATP S.p.a. (Azienda TrasportiProvinciali) in partenza da GenovaA piediDall’Alta Via dei Monti Liguri,attraverso i due valichi di Crocettad’Orero e Passo della Scoffera

Nel cuoredell’Appennino Ligure, ilParco NaturaleRegionale dell’Antola siestende nelle alte ValliScrivia e Trebbia, in unterritorio montano checustodisce patrimoni dinatura e biodiversità, distoria e architettura e ditradizioni.Crocevia di numerosisentieri e antichemulattiere, il Monte

Antola dà origine ad unaimponente catenamontuosa che sisviluppa a raggieraattorno alla suapanoramica vetta, alconfine tra 4 regioni(Liguria, Piemonte,Lombardia ed EmiliaRomagna). Numerosi isentieri che risalgonodagli antichi borghirurali verso la cima delM. Antola: ad accoglieregli escursionisti, unostraordinario panoramache spazia dal MarLigure all’arco alpinonord-occidentale.Dall’inizio dellaprimavera poi, i dolcipendii calcareidell’Antola regalanobellissime e copiosefioriture tra cui ilnarciso, fiore simbolodel Parco.La formazione diconglomerato cheaffiora nella parte piùoccidentale dell’Area

SEDESede scientifica: LaTorriglietta, via N.S. Provvidenza 316029 Torriglia (GE)Tel. +39 010 [email protected]

SUPERFICIE4837 ha

COMUNIBusalla, Crocefieschi, Fascia, Gorreto, Montebruno, Propata, Ronco Scrivia, Rondanina, Savignone, Torriglia, Valbrevenna, Vobbia

PARCO NATURALE REGIONALE

ANTOLA

40

SCIROPPO DI ROSELo sciroppo di rose siproduce in Valle Scrivia. Persecoli e fino ad alcunidecenni fa, nella Valle Scrivia(entroterra di Genova) eracomunemente diffusa negliorti e giardini delle abitazionicontadine la coltivazionedelle rose da sciroppo, daicui petali si producevanosciroppi, confetture e altrericette particolari, utilizzateanche per le proprietàofficinali. Le condizioniambientali della Valle Scriviasono favorevoli all’impiantodelle rosacee in generale e inparticolare delle rose; leprincipali varietà utilizzate atale scopo sono fra le piùantiche, rugosa e muscosa,selezionate nel tempo fino araggiungere una rusticità eun grado di adattamento alterritorio che si prestano auna coltivazione “naturale”.Attraverso ricerche sui testie la raccolta di testimonianzesul campo, l’associazione diproduttori locali harecuperato le antiche ricettedello sciroppo e dellaconfettura di rose, persalvare dall’oblio unprodotto tradizionale dallemolte virtù. Lo sciroppo di

Sciroppo di rose

Ingredienti1 litro di acqua di sorgente1 kg di zuccheroda 300 a 500 g di petali di roseda sciroppo della Valle Scrivia1 limone, il suo succo

PreparazionePortate a ebollizionel’acqua. Toglietela dal fuocoe aggiungete i petali dirosa. Mescolate l’infusoenergicamente finché tuttii petali saranno incorporatinel liquido. Aggiungete ilsucco di un limone. Lasciateriposare per 24 ore, atemperatura ambiente.Trascorso il tempo diinfusione, raccogliete in uncontenitore il liquido,compreso quello ottenutodalla spremitura manuale deipetali (la poltiglia dei petali,deve risultare strizzata,compatta e asciutta).Filtrate l’infuso con unagarza o con un setaccio.Mettete nuovamentel’infuso sul fuoco.Aggiungete lo zucchero,cercando di farlo scioglierecompletamente. Portate abollore. Lasciate lo sciroppoin ebollizione per qualcheminuto. Con l’aiuto di uncolino e di un imbuto,imbottigliate lo sciroppo incontenitori asciutti e achiusura ermetica. Losciroppo sarà utilizzabiledopo qualche giorno.Può essere consumato conl’acqua fresca comedissetante e rinfrescanteestivo, oppure assuntocaldo in purezza, comepanacea dei malanniinvernali.

petali di rosa haun colore e unprofumo intensi; è fatto solo conrose, zucchero elimone, senza coloranti néconservanti, in piccolilaboratori coi fiori coltivati invalle senza l’uso di prodottichimici. Si può utilizzarecome bibita diluito in acquafresca, o come aperitivoaggiunto a vino bianco. Nel tè caldo sostituisce lozucchero, e dà un gustoparticolare a sorbetti egelati, panna cotta, yogurt,macedonie e crêpes. È presidio Slow Food.

43

Statale n. 45 che, lungo ilsuo cammino versoPiacenza, si snoda lungo laVal Trebbia. Per le vie delborgo, un intenso profumoinvita a entrare nelle tantebotteghe e assaporare iltipico canestrelletto. Nelmese di maggio ricorreogni anno la tradizionaleFesta che celebra questotipico dolce a base difarina, uova, burro ezucchero. A Torriglia èanche possibile gustare ilmiele, prodotto agro-alimentare tradizionalesimbolo della qualitàambientale di questi

tiene ogni anno nelsecondo weekend di giugnoa Busalla vede riuniti tuttiproduttori e offrel’opportunità di degustarelo sciroppo e scoprirne itanti possibili abbinamenti.Itinerario 2L’itinerario ha inizio nelborgo medievale diTorriglia, ai piedi dell’anticoCastello Fieschi e delMonte Prelà, dalle cuipendici hanno origine icorsi d’acqua Trebbia eScrivia. Per raggiungereTorriglia basta percorrereda Genova, per circa 25km, la famosa Strada

territori. Da Torriglia sipercorre con l’auto laStrada Provinciale n.15della Val Brugneto cheoffre suggestivi scorcipanoramici del Lago delBrugneto e dei pascolidell’Antola. Qui, dall’iniziodella primavera all’iniziodell’autunno, risuonano icampanacci delle muccheal pascolo. La carnedell’Antola è fra i prodottiriconosciuti con il logo de“I Sapori del Parco”.Superato il paese diPropata, l’itinerarioprosegue verso la localitàCasa del Romano e laValle del Cassingheno: inprimavera i prati sfalciatipermettono di ammirare,anche a bordo strada, lecopiose e profumatefioriture di narcisi, fioresimbolo dell’AreaProtetta. Giuntinuovamente sulla SS 45in loc. Beinaschi, siprocede nuovamente indirezione di Genova. A Montebruno, storiconucleo posto sulla rivasinistra del fiume Trebbia,ci si può concedereancora una “dolce” sostaa base di canestrellie pandolce.

42

{ }

medicinali agliescursionisti di oggi,attratti dall’indiscussavalenza paesaggistica enaturalistica di questoterritorio.Gli itinerari checonducono in vetta sonomolti, da quelli più brevi epoco impegnativipercorribili a piedi, inmountain-bike o a cavalloa itinerari di lungapercorrenza per trekkingdi più giorni come la Viadel Mare, la più “alta” frale vie del sale che,

passando per l’Antola,collega ancor oggi laPianura Padana e lecolline dell’Oltrepò Paveseal promontorio diPortofino e al mare.A pochi minuti dicammino dalla vetta delMonte Antola è possibiletrovare ristoro al Rifugioescursionistico ParcoAntola con possibilità dipernottamento (30 postiletto in camerate, perinformazioni: T. 339 4874872 –www.rifugioantola.com).

IL MONTE ANTOLA E LA VIA DEL MARECrocevia di numerosisentieri e antichemulattiere, la vetta delMonte Antola (1597 mslm) rappresenta unimportante nodo nellarete escursionistica lungol’Appennino Ligure.La frequentazione umanadi questa montagna haorigini antichissime: daipastori con le propriemandrie ai mercantidiretti verso la pianura,dai raccoglitori di erbe

Prod

otto

BANDIERA

Parco Naturale Regionale dell’Antola, fioritura di Narcisi

oltre ad una notevolevarietà di uccelli einvertebrati.Dal punto di vista religioso,storico e architettonico, ilterritorio gestito dall’ente,conserva al suo interno una interessantissima serie di testimonianze,relative soprattutto a quelli che sono stati iprimi insediamenti umaninell’antichità, dal Castellarodi Camogli all’Abbazia diSan Fruttuoso, la chiesamillenaria di San Nicolò diCapodimonte, l’Abbazia diSan Gerolamo detta laCervara, alle numerosefortificazioni tra le qualiCastello Brown aPortofino.Una rete di oltre settantachilometri di sentieripermette passeggiate edescursioni di diversalunghezza e difficoltà, con la possibilità diapprezzare in modoottimale le peculiaritàdell’intera zona.

ITINERARIO CONSIGLIATOTrekking di due giorni daCamogli a SantaMargherita LigureGiorno 1: Escursione daCamogli, famoso borgomarinaro ligure, sino a San FruttuosoIl percorso raggiunge perprimo San Rocco, frazionedi Camogli “affacciata” sulGolfo Paradiso, per poiproseguire sino alleBatterie, postazioni militaricostruite durante laSeconda Guerra Mondiale a difesa del Golfo diGenova.Dopo una full immersionnella storia, l’itinerarioprosegue sino ad arrivare aToca e proseguire,passando tra i profumi della

macchia mediterranea esplendide vedute su Cala dell’Oro e laTorretta, sino a PietreStrette.Giorno 2: Escursione daSan Fruttuoso sino a

Santa Margherita LigureConsigliata al mattinoprima di partire la visitaalla millenaria Abbazia diSan Fruttuoso, edificiomonastico ricco di storiae tradizioni strettamente

COME ARRIVAREIn autoA12 Genova – Livorno, caselli di:Recco, Rapallo, ChiavariSS 1 AureliaIn trenoLinea Genova-La Spezia, stazioni di:Camogli, Santa Margherita Ligure,Rapallo, Zoagli, ChiavariIn autobusI comuni del Parco sono serviti dalle autolinee della TigullioTrasporti S.p.a.Via mareTrasporti Marittimi Turistici GolfoParadiso sncwww.golfoparadiso.itServizio Marittimo del Tigulliowww.traghettiportofino.itInoltre diverse società di battellieriin partenza dal porto di Genova(zona Expo-Acquario di Genova).

Di competenza del Parcoè la gestione di tre SIC(Parco di Portofino, RioTuia-Montallegro, Pineta-Lecceta delle Grazie)Le particolaricaratteristichegeomorfologiche emicroclimatiche delterritorio hannopermesso, su un’areaestremamente limitata, la

coesistenza di tipiestremamente diversi divegetazione: dai boschimesofili del versantesettentrionale allamacchia mediterraneadel versante sud cheospitano un’ampiaconcentrazionefloristica (con unadensità eccezionale diuna specie per ettaro),

SEDEviale Rainusso, 116038 Santa MarcheritaLigure (GE)Tel. +39 0185 [email protected]

SUPERFICIE1056 ha

COMUNICamogli, Portofino, Rapallo, SantaMargherita Ligure

Parco Naturale Regionale

Portofino

46

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

LA SPEZIA

PREBUGGIUNÈ una miscela dierbe spontaneetipiche dellacucina di Liguria,utilizzato per lapreparazione del ripienodi primi piatti “delle festedi magro”.Prebuggiun è un termineproprio della lingua ligurenon traducibileletteralmente in italiano:esso derivaprobabilmente dal verbopreboggî (in ligure), chesignifica pre-bollire, insenso culinario, quindiuna sorta di “scottato dabollitura”.Tra le piante checompongono ilprebuggiun troviamonumerose composite afiore gialle quali ilSonchus oleraceus (dentedi cane) e Reichardiapicroides (latta lepre),inoltre Borago officinalis(boragine), Malvasylvestris (malva),Raphanus raphanistrum(ramolaccio selvatico),

Pansoti alla salsa di noci

Ingredientiper la pasta200 g di farina bianca1 uovoacqua, qbsale, qbper il ripieno600 g di prebuggiun150 g di ricotta fresca100 g di Parmigiano Reggianograttugiato1 uovoolio extra vergine di olivanoce moscata, qbsale, qbper la salsa di noci200 g di noci30 g di Parmigiano Reggianograttugiato70 g di olio di oliva extra verginemollica di pane bagnata nel latte1 spicchio d’aglio

PreparazioneLessate e strizzate bene leverdure; tritatelegrossolanamente emescolatele con ricotta, uovo,formaggio, un pizzico di nocemoscata, un cucchiaio di olio esale. Preparate la pasta elasciatela riposare. Tiratelaassottigliandola in una sfoglianon troppo sottile e ritagliatetanti quadrati di 5 cm per lato.Ponete al centro di ognuno uncucchiaio di ripieno, ripiegate atriangolo congiungendo leestremità e rivoltatele versol’alto fino ad ottenere unaspecie di barchetta. Nelmortaio amalgamate con curale noci, dopo averle sbollentatee private della pellicina, conl’aglio, il formaggio, l’olio, 1cucchiaio di acqua tiepida e lamollica di pane. Cuocete ipansoti in acqua salata per 5minuti. Serviteli caldissimicosparsi di salsa di noci.

Sanguisorba minor(pimpinella), Silenevulagaris (erbascioppettina).Quasi tutte le piante delprebuggiun non sonocommestibili allo statoadulto: meglioraccoglierle quando lapianta è giovane.Date le diversecaratteristicheorganolettiche diciascuna, il complessobilancio compositivo delprebuggiun è legato allaricerca di un equilibrio deisapori, avendo presenteche tutte hanno un loroaroma vegetale specifico:amaro (radicion),selvatico (gè), sapido-neutro (boraxe),saporito-dolce (talegua),piccante.L’uso più comune delprebuggiun è comeripieno per le pastefresche, ottima base perminestroni di verdura o,semplicemente bollite,usate nei ripieni di ravioli,polpettoni o frittate.

49

legate al paesaggioche lo circonda.L’itinerario percorre ilversante meridionalepassando prima inlocalità Base O per poiproseguire sino alMulino del Gassetta,punto informativo espazio museale ai qualiè associato un puntodi ristoro checonfeziona piatti dicucina locale eregionale. Qui saràpossibile assaggiarealcuni piatti tipici eperché no… fare unlaboratorio di cucina!Nel pomeriggio siprosegue a piedi sinoa Portofino o a SantaMargherita Ligure (ascelta).

conosciamo comeFocaccia di Recco colFormaggio.Oggi la Focaccia diRecco col formaggio haottenuto l’importantericonoscimento delmarchio di tutelaeuropea IndicazioneGeografica Protetta(IGP) e la zona diproduzione della famosaspecialità gastronomicacomprende le solecittadine di Recco,Avegno, Camogli e Sori.Un prodotto semplice esano, con pochiingredienti, lontano daogni tipo disofisticazione, eppure

così difficile dariprodurre. Forse proprioper questo ilriconoscimento IGPprosegue, grazie al fortelegame del prodotto conil territorio, grazie allamanualità e allanaturalità con la quale i“focacciai” del luogotirano le sfoglie, veri epropri veli che a vederlici si chiede come faccianoa maneggiarli, con quellegrandi mani, senzaromperli. Farina,formaggio fresco, olioextravergine di oliva,acqua e sale più lasapienza dei maestri“focacciai”.

LA FOCACCIA ALFORMAGGIOSi narra che questoprodotto esistesse giàall’epoca della terzacrociata. In tempi lontanissimi lapopolazione dellecittadine costiere sirifugiava nell’immediatoentroterra per sfuggirealle incursioni deisaraceni. Si narra chegrazie alla possibilità didisporre di olio,formaggetta e farina,cuocendo la pasta ripienadi formaggio su una pietrad’ardesia coperta, venne“inventato” quel prodottogastronomico che oggi

Prod

otto

BANDIERA

{ }

Parco Naturale Regionale di Portofino, Cristo degli abissi Parco Naturale Regionale di Portofino, Punta Chiappa

Capponadda alla ligure

Ingredienti2/3 gallette del marinaio80/100 g di tonno sott’olio1 uovo sodo1 pomodoro maturoolive taggiasche2/3 filetti di acciughe salate1 cucchiaio di aceto biancocappericipollaoriganoprezzemoloolio extravergine di olivadella Riviera Liguresale, qb

PreparazioneSpezzettate le gallettedel marinaio einumiditele con acqua eun po’ di aceto in modoche assumano unaconsistenza tra lospugnoso e il croccante. Mettete le gallette in uncontenitore in ceramicae aggiungete ilpomodoro tagliato apezzi, la cipolla a fettinee le acciughe sfilettate etagliate in piccoleporzioni, il tonnosminuzzato, i capperi, leolive.Amalgamate il tutto econdite con olioextravergine di oliva,aggiustate di sale,aggiungete l’origano. Disponete il tutto su unpiatto di portata eguarnite con le uovasoda tagliate a piacere.

53

COME ARRIVAREIn autoA12 Genova – Livorno, caselli di:Recco, Rapallo, ChiavariSS 1 AureliaIn trenoLinea Genova-La Spezia, stazionidi: Camogli, Santa MargheritaLigure, Rapallo, Zoagli, ChiavariIn autobusI comuni del Parco sono serviti dalle autolinee della TigullioTrasporti S.p.a. Via mareTrasporti Marittimi Turistici GolfoParadiso sncwww.golfoparadiso.itServizio Marittimo del Tigulliowww.traghettiportofino.itInoltre diverse società di battellieriin partenza dal porto di Genova(zona Expo-Acquario di Genova).

L’Area MarinaProtetta di Portofinosi estende attornoall’omonimopromontorio.La costa appare intutto il suo incanto:scorci suggestivi epiccole insenaturecon la vegetazioneche lambisce il mare.

Lungo il frontemeridionale si creanofalesie sommerse chescendono rapidamentea elevate profondità,favorendo unaricchezza dimicrohabitatraramenteriscontrabile inMediterraneo.

SEDEViale Rainusso, 116038 S. MargheritaLigure (GE)Tel. +39 0185 [email protected]

SUPERFICIE A MARE346,00 ha

COMUNICamogli, Portofino, Santa Margherita Ligure

Area Marina Protetta

Portofino*

52

intercetta il pesce cheviene guidatoall’interno delle duecamere. Nella tonnarelladi Camogli non si eseguela mattanza: lacosiddetta “camera dellamorte” viene sollevatadai pescatori che quindiraccolgono il pesce(tonni alletterati,tombarelli, ricciole,palamite e sugarelli). A testimonianza della suasostenibilità ambientale,l’intero impianto di pescaè ubicato all’internodell’Area Marina Protettae, dal 2011, è PresidioSlow Food.

{ }

LA TONNARELLA DICAMOGLIAttiva a partire dal 1600la tonnarella di Camoglirisulta essere l’ultima diuna serie di tonnare fisseche sorgevano lungo lacosta attorno alpromontorio di Portofino.Il termine “tonnarella”deriva dal fatto che sitratta di un sistema dipesca simile, ma piùsemplice e di ridottedimensioni, rispetto alletonnare comunementeconosciute: due camere euna rete di sbarramentoper la cattura del pesce“di passo”. La rete

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

LA SPEZIA

secondo un metodo antico.Le gallette eranoutilizzate dai marinai epescatori che leportavano nei lorolunghi viaggi in mare:la loro caratteristicaera infatti quella dimantenersi inalterata a lungo.

LE GALLETTE DELMARINAIOLa galletta è unafocaccina bassa, secca e compatta, moltoadatta per minestre,zuppe e capponadda. Asciutta e friabile (i suoi ingredienti basesono acqua, farina e sale) si sgranocchia volentieri in qualunquemomento dellagiornata. Viene prodotta

dai fornai diCamogli cheutilizzano unaricettatradizionale Pr

odotto

BANDIERA

quasi inaccessibili.Il patrimonioescursionistico del Parcoè costituito da una fittatrama di sentieri bensegnalati che, percorribilia piedi, a cavallo o inmountain-bike (ed’inverno con leracchette da neve o glisci) permettono diattraversarlo,scoprendone così gliangoli più suggestivi.Ma il Parco non è solonatura: possiamoriscoprire l’antica operadell’uomo fatta distupendi nuclei rurali,edifici religiositestimonianza diun’antica opera dievangelizzazione o legatialla devozione popolaredei montanari, fasceterrazzate, neviere,“barchi”. Numerosi sono iprodotti tipici chequalificano il territorioanche dal punto di vistagastronomico etrasformano un viaggionel Parco in unostraordinario percorso“dalla natura alla tavola”,alla scoperta di tutti queiprodotti tipici, raccolti,selezionati o tramandatidalle genti di montagnadi generazione ingenerazione, che ancorail territorio del Parcodell’Aveto conserva eoffre, e che loidentificano come unParco “per tutti i gusti”.L’ospitalità rurale nelParco offre una vastascelta tra agriturismi,B&B, case-vacanze,alberghi, malghe e rifugi,oltre alla nuova formuladell’Ospitalità Diffusa(www.unamontagnadiaccoglienza.it).

ITINERARIOCONSIGLIATOPercorso dei pascoli edei formaggiIl Parco dell’Aveto ospitanumerosi allevamentiovicaprini e bovini,presenti da secoli sulnostro Appennino,condotti ancor oggisecondo metodichesostanzialmenteinvariate rispetto alpassato.In particolare suiversanti meridionali delmassiccio del MonteAiona, in Valle Sturla, sitrovano le ultimemalghe per l’alpeggiobovino, che ancoraospitano un sistema digestione dei pascolirazionale e solidale,antichissimo e unico alivello regionale, mentrein pascoli vicini e anchein Val Graveglia sonoancora ospitati greggiovicaprini, eredi di unapratica di allevamentomillenaria dellamontagna mediterranea.Il latte di capra è ottimo

per la preparazione diformaggi puri (caprini),in tomini o formaggette,da consumarsi freschi ostagionati. I pascoli altidelle montagne della Vald’Aveto consentonosoprattuttol’allevamento di bovinicon alpeggio estivo estallaggio invernale,grazie anche allaproduzione di fienolocale. Di enorme pregioè la presenza di unarazza locale, rustica eselezionata da secoli, lamucca cabannina, arischio di estinzione,oggi anche presidio SlowFood, che fornisce unlatte ricco degli aromidei foraggi propri deipascoli della valle. Il latteè utilizzato per lapreparazione deiformaggi vaccini: il SanStè e U Cabanin,quest’ultimo realizzatoda latte di solacabannina. Da nontrascurare la quagliata,le ottime ricotte e ilSarassu, una ricotta

55

COME ARRIVAREIn autoA12 Genova – Livorno (uscite diChiavari o Lavagna)Strade principali: S.P. 586 della Vald’Aveto; S.P. 26 della ValGraveglia; S.P. 26 bis del Passo delBocco; S.P. 654 della Val di Nure;S.P. 56 di Barbagelata; S.P. 23 della ScoglinaIn trenoLinea Genova – Pisa (stazioniferroviarie di Chiavari o Lavagna)In autobusTigullio Pubblici Trasporti (numero verde 800014808 – +39 185 3731);Azienda dei Trasporti Pubblici di Parma e Provincia (TEP)(numero verde 800977966 – Tel. +39 0521 2141)

Una notevole ricchezzafloristica e faunistica,unite a una varietà dirocce e minerali unica inLiguria, rendono il Parcodell’Aveto una metaaffascinante, imperdibileper gli appassionati dinatura, ma anche per chivoglia entrare in contattocon una realtà a misurad’uomo e di natura,differente dalla vitafrenetica delle città.

Nello spazio di pochichilometri il Parcoconsente la lettura di unpaesaggio vario sia per gliaspetti naturali sia perquelli agroforestali, con unafascia, di ambito ancoramarittimo, con uliveti,vigneti e orti, cui segue lazona del castagno, fino altratto montanocaratterizzato da pascoli,da antiche foreste di faggioe da vette rocciose

SEDEvia Marrè, 75/A – 16041 Borzonasca (GE)Tel. +39 0185 340311Centro Visita in Val d’AvetoVia Roma, 47 – 16048 Rezzoaglio (GE)Tel. +39 0185 870171Presso le sedi sono operativi: Centro di Educazione Ambientale([email protected]) – Punto Informazioni – Servizio diaccompagnamento escursionisticoambientale – Biblioteca tematicaTel. +39 0185 [email protected]

SUPERFICIE3018 ha

COMUNIBorzonasca, Mezzanego, Ne,Rezzoaglio, Santo Stefano d’Aveto

Parco NATURALE REGIONALE

Aveto

54

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

LA SPEZIA

PATATAQUARANTINALe patate hannocontribuito, tra‘800 e ‘900, arisolvere i problemi dellafame che ciclicamenteaffliggevano il mondorurale affiancandosi, nellenostre valli, alle castagne.Oggi esse costituiscono uncontorno immancabile sullenostre tavole e uningrediente base per lacucina del territorio, conricette tradizionaliriscoperte dai ristoratoripiù attenti.La coltivazione di alcunevarietà tipiche del nostroAppennino, assicura tipicitàe conferisce un valoreorganolettico aggiunto aipiatti della cucina del Parcodell’Aveto. La patataquarantina è la varietà liguredi patata per eccellenza,considerata la più nota, lapiù antica e la più gustosatra le varietà locali. Siproduce su tutto il territoriodell’entroterra genovese: iltubero ha forma da rotondaa rotonda-ovale, la buccia èliscia di colore giallo, e lapasta di colore bianco. È una varietà semi precoce(e il termine “quarantina”probabilmente ne sottolineala precocità), che risultamediamente serbevole; la

La Baciocca

È una torta salata il cui gusto èarricchito dalla cottura sotto iltesto, tradizionalmenteeffettuata sopra uno strato difoglie di castagno.

Ingredienti1 kg di patate quarantine2 cipolleParmigiano Reggiano, qb1 fetta di lardolatte, farinaolio extravergine di olivasale, qbpepe, qb

PreparazioneAffettate le patatefinemente e ponetele inuno scolapasta con sale, percirca 15 minuti. Tagliate lecipolle sottili e mettetele inuna ciotola con acqua e salefino, tritate il lardo;sciacquate le cipolle,scolatele e fatelesoffriggere in olio, a fuocolento. Spegnete il fuoco eaggiungete il lardo tritato.In una ciotola aggiungetealle patate il soffritto einsaporitele con ilParmigiano Reggianograttugiato, un po’ di farinae di latte e mescolate bene.Ponete una sfoglia di pastafatta di farina e acqua su untagliere di legno e ponetevisopra l’impasto. Fatescaldare con fuoco di legnaper circa 20-30 minuti iltesto. Fate scivolare concura l’impasto dal taglieresulle foglie di castagno,coprire con la campana ecuocere per circa 30minuti. Esiste anche unavariante “vegetariana”,senza lardo, altrettantobuona.

sua resa è media, madiminuisce nei terreni pesantie nelle zone umide. Laquarantina bianca è adattaper tutti gli usi in cucina:tradizionalmente impiegata inpiatti quali focacce e torte,gnocchi e “prebugiun”, piattounico del contadino, a base dipatate e cavolo nero, e per la“baciocca”, una squisita tortasalata. Da alcuni anni il Parcodell’Aveto collabora con il“Consorzio della Quarantina”(l’associazione che promuovel’agricoltura familiare e ilrecupero rurale dellamontagna genovese –www.quarantina.it) per larealizzazione della mostraPatate dal Mondo,un’esposizione di circatrecento varietà differenti dipatate, provenienti da moltipaesi, che si tiene ogni annol’ultimo fine settimana disettembre presso il CentroVisite del Parco a Rezzoaglio.Il Consorzio, con il sostegnodel Parco, ha anche allestito,presso un’azienda agricolalocale, un campoconservativo per lariproduzione delle varietàesposte, provenienti da tuttoil mondo. Si tratta di un campo uniconel suo genere in Italia,visitabile durante il periodo estivo (Tel. +39 0185 343370).

57

una sosta al Caseificio “Vald’Aveto”. A Santo Stefano d’Aveto èpossibile acquistareprodotti nei negozi opresso i piccoli caseificifamiliari che producono ilfamoso formaggio di

stagionata davverosaporita.Per gustare questiformaggi si può fare unpercorso in auto cheparte da Perlezzi in Valle Sturla, dove sipossono assaggiare icaprini presso l’AziendaAgricola “U Pastine”, perpoi risalire tutta la valleverso il passo dellaForcella e proseguendoin Val d’Aveto, con sostea Scabbiamara pressol’Azienda Agricola“Petramartina”, oppure aMileto o Parazzuolo,dove si trovano altricaseifici, a conduzionefamigliare, cheproducono formaggio dicabannina. Nel capoluogoRezzoaglio si trovaanche il Centro Visitedel Parco ed è d’obbligo

Santo Stefano d’Aveto.Per visite o acquisticontattarepreventivamente le aziendeindicate. Recapiti e telefonidisponibili sul sitohttp://www.parcoaveto.it/prodotti.php

56

percorso di filiera corta:i materiali ricavati daitagli selettivi diconifere o dalle volturein alto fusto dellelatifoglie vengonoriutilizzati e destinatialla fornitura di opereo arredi (come i mobili“ecologici” per i rifugidel Parco) e perl’artigianato dieccellenza (tra cui lafamosa “sedia di

Chiavari), mentre gliscarti sonovirtuosamenteriutilizzati comebiomasse combustibili.Allo scopo diconservare ed esporrele testimonianzeantiche e recenti degliusi locali della risorsabosco, il Parco harealizzato in localitàLago delle Lame unMuseo del Bosco.

{ }

FILIERA BOSCO EECOMUSEO BOSCOIl territorio del Parcodell’Aveto ha unacopertura forestaleelevata, una tra le piùalte in Italia.I boschi del Parco sonocontenitori dibiodiversità, ma anchefonte di sviluppo.Nell’ambito di unagestione sostenibile ilParco ha privilegiato un

Prod

otto

BANDIERA

Parco Naturale Regionale dell’Aveto

ITINERARIOCONSIGLIATOSciacchetrailIl nome Sciacchetrail è l’unione delle parole Sciacchetrà e Trail: il vinopassito che qui si produce e la corsa in natura.Sciacchetrail è una gara di trail che unisce le Comunità, che esalta il territorio e la fatica cherichiede la sua coltivazione e che si tiene tutti gli anni in primavera.Bello, e in alcuni tratti ancora inesplorato, il tracciato di gara non è da tutti, sia per gli aspettitecnici: un anello cheparte e arriva aMonterosso al Mare,unendo i 5 borghi e irispettivi santuariattraverso 47 km disentieri sterrati con più di3000 m di dislivellopositivo, sia perché gliorganizzatori, Parco

COME ARRIVAREIn autoDalla Autostrada A12, nella trattaGenova – La Spezia, si può uscire alCasello di Carrodano perraggiungere Levanto e quindiMonterosso, Vernazza e Corniglia.Allo stesso modo uscendo alCasello di Brugnato si raggiungonole località di Monterosso, Vernazzae Corniglia.Provenendo dalla Spezia si puòprendere la strada Litoranea equindi raggiungere agevolmenteRiomaggiore e Manarola. Unastretta e tortuosa strada, detta“dei Santuari”, collega tra di lorotutti i cinque borghi.In trenoLe corse hanno una notevolefrequenza, in particolare durante lastagione estiva e i treni localifermano in tutte le stazioni delleCinque Terre: Riomaggiore,Manarola, Corniglia, Vernazza eMonterosso al Mare. Il capolinea èLa Spezia, sulla linea Pisa-Genova,dove si fermano tutti i treni a lungapercorrenza.Via mareIn primavera-estate esistonocollegamenti giornalieri via maredalla Spezia, Lerici e Porto Venere.Monterosso, Vernazza, Manarola eRiomaggiore sono inoltre servite,nell’arco della giornata, da linee dinavigazione interne, con capolineaMonterosso.www.navigazionegolfodeipoeti.it

Il Parco Nazionale delleCinque Terre, inseritonell’elenco delPatrimonio Mondiale,ambientale e culturaledell’Unesco, è un’oasinaturalistica che neltempo ha preservatointatte lecaratteristiche di unanatura incontaminata.Il paesaggio, formatoda rocce di origine edetà diverse, ècontrassegnato da unaparticolare acclività edalla mancanza di trattipianeggianti. La costa, alta efrastagliata, è lineare, scarsamenteincisa da insenature epromontori, scavatadal mare in amene esuggestive grotte. Lepoche spiagge,sabbiose e ciottolose,sono il risultato diapporti detritici deicorsi d’acqua, di franeo di accumuli di

materiali lasciatidall’uomo. Il ParcoNazionale delle Cinque Terre è naturalmente anche felice habitat per svariate specie faunistiche che qui trovano le condizioni ideali per vivere e riprodursi.

SEDEvia Discovolo snc c/o Stazione Manarola, 2519017 Riomaggiore (SP)Tel. + 39 0187 [email protected]

SUPERFICIE3854 ha

COMUNILevanto, Monterosso, Riomaggiore,Vernazza, La Spezia

Parco Nazionale

Cinque Terre

60

LA SPEZIA

SCIACCHETRÀLo Sciacchetrà è un vinopassito, dolce eliquoroso, prodotto nelleCinque Terre dalle uvedei vitigni Bosco, Albarolae Vermentino.Se l’origine del nomesembra avvolta nelmistero – per alcunideriva dal terminesemitico shekar col quale,nella Palestina di 3.000anni fa, venivano definitele bevande fermentate,per altri dal verbodialettale sciacàa, ossia“schiacciare”, utilizzato inquesto caso per indicarel’operazione di pigiaturadell’uva – certo è che il

La farinata

Ingredienti1 l di acquafra 350 e 450 g di farina di ceci50 g di farina di frumento10 g di saleolio extravergine d’olivapepe a piacere

PreparazioneUnite le due farine estemperatele nell’acquasalata. Lasciate riposare per almenotre ore a temperaturaambiente. Rimuovete con unmestolo la schiumaformatasi in superficie,portate il composto allagiusta densità, aggiungendoaltra acqua salata, unite circa½ bicchiere d’olio. Nel frattempo scaldate ilforno ad almeno 220°C.Ungete un tegame(possibilmente di ramestagnato) con abbondanteolio, quindi versate il liquidogià mescolato controllandoche l’olio sia distribuitoomogeneamente; infornate per circa 15-20minuti. A fine cotturaaccendete il grill per dorarela superficie. Fate sempre moltaattenzione che il tegame siaposto in posizioneperfettamente piana,altrimenti la farinatarisulterà spessa da una partee bassa dall’altra. E proprio per evitaredisomogeneità nella cottura,è inoltre necessario ruotare il tegame via via chela superficie si colorirà. Estratta dal forno si puòcospargere a piacere con unpoco di pepe macinato.

pregiato vino èdivenutol’emblema pereccellenza delleCinque Terre.Un profumo fruttato,floreale, che ricorda leessenze della macchiamediterranea: sentori difrutta secca, confetturad’albicocca, pesca gialla evaniglia, miele di castagnoe spezie. Un colore caldo eintenso: dal giallo doratoall’ambra, tendente altopazio. Un sapore dolce,ma mai stucchevole, caldo,di buon corpo, vellutato esuadente, ben equilibrato,da una piacevole elievissima tannicità.Con una resa media di 25 lper q d’uva – gli acini sonolasciati appassire al solesino a novembre evengono poi sgranati amano per selezionare soloi migliori – eun’elevatissima qualitàgarantita dalla DOC (DOCdal 1973 come la tipologiasecca), lo Sciacchetrà è unprodotto di nicchia chepuò evolvere per dieci,venti e anche trent’anni.

63

possibilità di percorrere iltracciato di gara durantetutto l’arco dell’anno,poiché sarà istallata unasegnaletica dedicata.Sciacchetrail è infattil’evento scelto dal Parcoper inaugurare la nuovasegnaletica verticale checaratterizzerà tutta la

Cinque Terre e SistemaTuristico Locale, hannoscelto di mettere adisposizione solo 200pettorali per non creareun’eccessiva pressione.Per tutti coloro che nonriusciranno apartecipare alla primaedizione ci sarà la

rete sentieristica delleCinque Terre. Sciacchetrail non èsolo agonismo, maanche una grande festadedicata ai vignaiolidelle Cinque Terre e alloro straordinariolavoro di tutela delpaesaggio terrazzato.

{ }

Prod

otto

BANDIERA

fangosa, probabilmente peril maggior apporto disedimenti fini, è popolata dacolonie di GorgonieLeptogorgia sarmentosa,mentre i blocchi rocciosisono ricoperti diParamuricea clavata. Inquesta zona è facileincontrare la gorgoniabianca Eunicella verrucosanon molto comune nelMediterraneo.Capo Montenero ospitaprevalentementepopolamenti di substratoduro, tra cui formazioni diCoralligeno con facies agorgonie di Leptogorgiasarmentosa giallo-aranciocon ampi rami fino a 40 cm.Il mare delle Cinque Terre ècompreso nell’Areainternazionale denominata“Santuario dei Cetacei”compresa tra la costaToscana, la Sardegnasettentrionale e la costa

65

Delimitata ad occidente daPunta Mesco e a oriente daPunta Pineda poco oltreCapo Montenero, la riservamarina delle Cinque Terreforma quasi un unico golfo,chiuso a terra da una costa apicco sul mare.A Punta Mesco e CapoMontenero la costa rocciosasi inabissa sino ai 30 m diprofondità ed è lungo questedue falesie che si possonoammirare gli ambientisommersi più diversificati ecolorati e, cosa inconsuetaper il resto del Mediterraneo,già a 15/20 m di profondità sipossono osservare magnificiventagli di Gorgonia rossaParamuricea clavata e altrespecie sciafile, chesolitamente vivono aprofondità più impegnative.A Punta Mesco la pareterocciosa prosegue ripida,quasi verticale, anche sotto lasuperficie del mare per circa20 m dove inizia un fondalecaratterizzato da massi sparsiricoperti da colonie di

margherite di mare(Parazoanthus axinellae) ecolonie di gorgonie rosse(Paramuricea clavata) che, amaggiori profondità,assumono anche colorazionemista rossa e gialla.Sui 40 m di profondità ilfondale diventa misto: la zona

SEDEVia Discovolo snsc/o Stazione Manarola, 2619017 Riomaggiore (SP)Tel. +39 0187 762600info@parconazionale5terre.itwww.areamarinaprotetta5terre.it

SUPERFICIE A MARE4591 ha

COMUNILevanto, Monterosso al Mare,Riomaggiore, Vernazza

Area Marina Protetta

Cinque Terre

64

Acciughe marinateal limone

Ingredientiacciughe fresche1 spicchio d’aglio1 limone, il suo succoolio extravergine di oliva1 ciuffetto di prezzemolotritatoorigano, qbsale, qbpepe, qb

{ }

Prod

otto

BANDIERA

PreparazionePulite le acciugheprivandole anche della liscae apritele a libro.Disponetele in un vassoiodai bordi alti e mettetelesotto l’acqua corrente (il getto non dovrà esseretroppo forte) per circamezz’ora.Il pesce diventerà più chiarodi colore restando bencompatto. Asciugatelo e disponeteloin un altro vassoioirrorandolo con qualchegoccia di succo di limone. Mettetelo in luogo frescoper circa un’ora. Nel caso, sgocciolatelo, esistematelo del vassoio diservizio.Cospargete il prezzemolo el’origano e aggiustate disale e pepe. Completate con olioextravergine di oliva.

francese in prossimità diTolone. Per questa ragione indeterminati periodidell’anno le acque al largodell’AMP denominataCinque Terre sonoattraversate da numerosebalenottere comuniBalaenoptera physalus, datursiopi e gruppi di delfini.L’Area Marina Protettariveste un ruolo di grandeimportanza nella gestionedell’ambiente costiero esebbene l’istituzionedell’AMP delle CinqueTerre sia recente, sipossono riscontrare alcunieffetti positivi soprattuttoa carico delle specieittiche stanziali e di pregiocome ad esempiol’aumento, in termini dinumero e taglia, dellacorvina, Sciena umbra, edella cernia bruna,Epinephelus marginatus.

COME ARRIVAREIn autoDalla Autostrada A12, nella trattaGenova – La Spezia, si può uscire alCasello di Carrodano perraggiungere Levanto e quindiMonterosso, Vernazza e Corniglia.Allo stesso modo uscendo alCasello di Brugnato si raggiungonole località di Monterosso, Vernazzae Corniglia.Provenendo dalla Spezia si puòprendere la strada Litoranea equindi raggiungere agevolmenteRiomaggiore e Manarola. Unastretta e tortuosa strada, detta“dei Santuari”, collega tra di lorotutti i cinque borghi.In trenoLe corse hanno una notevolefrequenza, in particolare durante lastagione estiva e i treni localifermano in tutte le stazioni delleCinque Terre: Riomaggiore,Manarola, Corniglia, Vernazza eMonterosso al Mare. Il capolinea èLa Spezia, sulla linea Pisa-Genova,dove si fermano tutti i treni a lungapercorrenza.Via mareIn primavera-estate esistonocollegamenti giornalieri via maredalla Spezia, Lerici e Porto Venere.Monterosso, Vernazza, Manarola eRiomaggiore sono inoltre servite,nell’arco della giornata, da linee dinavigazione interne, con capolineaMonterosso.www.navigazionegolfodeipoeti.it

LA SPEZIA

LE ACCIUGHE SALATE DI MONTEROSSO Piatto tradizionale delleCinque Terre, vengonolavorate secondo l’anticaricetta di Monterosso al

Mare. Note come pan duma, le acciughe vengonopescate con il tradizionalemetodo della lampara econ la rete a cianciolo elavorate a mano nell’arco didue o tre giorni. L’attentadisposizione a strati,un’adeguata pressatura e unaccurato monitoraggio diquantità e qualità dellasalamoia, rendono leacciughe sode e gustose,garantendone anche laperfetta conservazione. Ilprodotto così ottenutomantiene tutto l’aroma e ilsapore del pesce appenapescato. Da provare conolio, origano e aglio per un eccezionale antipasto, ma anche ottimo come secondo piatto.

ITINERARIO CONSIGLIATOPeriplo dell’isola PalmariaDalla località Terrizzo,raggiungibile con battellidi linea da Porto Venere edalla Spezia, si accede alprecorso che si snodalungo l’Isola Palmaria. Il percorso è composto datratti di sentiero condiversi gradi di difficoltà,in saliscendi, per uncomplessivo dislivello di 198 metri, da

affrontareopportunamenteequipaggiati.Il sentiero ha inizio su diuna strada sterrata chesale dolcemente in quota,costeggiando la partedell’isola rivolta verso il Golfo della Speziae che permette discorgere la FortezzaUmberto I, la Torre Scolae le numerose spiaggettedella Cala della Fornace.

67

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A12 Genova-LivornoAutostrada A15 La Spezia-ParmaUscita La Spezia, quindi stradaprovinciale per Porto Venere (15 km)In trenoCollegamenti da Genova, Parma,Pisa: Stazione La Spezia Centralequindi autobus A.T.C. linea 11/P perPorto Venere numero verde 800 322322www.atclaspezia.itIn autobusDal parcheggio in località Cavo èprevisto un servizio di collegamentocon le seguenti modalità:– nei mesi di maggio e settembreprefestivi e festivi dalle 9.00 alle23.00 – nei mesi di giugno, luglio e agostotutti i giorni dalle 8.00 alle 24.00(corse ogni 15 minuti)Via mareLa Spezia, Lerici, Cinque Terre,Tigullio, VersiliaTel. +39 0187 732987www.navigazionegolfodeipoeti.itTrasporto Pubblico Isola PalmariaConsorzio Barcaioli Porto VenereServiceTel. +39 347 8024817

Il Parco NaturaleRegionale di PortoVenere offre unpaesaggio unico con lesue alte coste, le grotte,la vegetazione che inogni stagione permeal’ambiente con lemutevoli sfumature dicolore. Elemento chefonde e armonizza ogniparticolare è il mare,talora calmo e cristallino,tanto da riflettere, similead uno specchioincantato, le roccemulticolori e il volo deigabbiani, talvolta mossoe quasi rabbioso quando,ruggendo, si infrangecontro la roccia su cuisvetta la Chiesa di SanPietro. A coronare ilParco l’arcipelago con letre Isole Palmaria, Tino eTinetto, che sfidanol’azzurro mare in unturbinio di aromi esguardi verso l’infinito.

Ma il Parco non è soloNatura, qui la Storia albergadall’epoca preistorica, con laGrotta dei Colombi, fino alrecente passato in cuiMarconi sperimentò davantial Borgo i suoi innovativistudi. È Patrimoniodell’Umanità UNESCO.

SEDEComune di Porto VenereVia Garibaldi, 919025 Porto Venere (SP)Tel. +39 0187 794823ufficioparco@parconaturaleportovenere.itwww.parconaturaleportovenere.it

SUPERFICIE274 ha per il Parco Naturale e 132 h per l’Area di Tutela Marina del ParcoNaturale Regionale di Porto Venere

COMUNIPorto Venere

Parco Naturale Regionale e Area

di Tutela Marina Porto Venere

66

Muscoli Ripieni

Ingredienti per 6 persone50 muscoli di taglia grande2 kg muscoli piccoli4 uova1 panino ammollato100 g di Parmigiano Reggiano200 g di mortadella tritata80 g tonnoaglioprezzemolomaggioranaolio extravergine di olivavino bianco seccopomodori pelati passatisale, qbpepe qb

PreparazionePulite scrupolosamente imuscoli da riempire, apriteli acrudo con un coltellino,rompete il “nervo” e metteteli agocciolare in un recipiente.Aprite al vapore i muscolipiccoli: metà verrà inserita nelripieno, gli altri serviranno per il“sughetto”. Preparate il ripienoaggiungendo alle uova, il panino,la mortadella, il tonno e imuscoli tritati, il ParmigianoReggiano e il battuto di erbette.Riempite il muscolochiudendolo e badando che levalve non si rompano. Preparatein un tegame largo e basso ilsugo, facendo soffriggerenell’olio extravergine di oliva, iltrito di aglio e prezzemolo con irimanenti muscoli tagliatigrossolanamente, sfumate con ilvino bianco, aggiungete ilpomodoro e ½ bicchieredell’acqua rilasciata dai muscoliaperti a crudo. Non salate.Adagiate con cura i muscoliripieni nel tegame facendoattenzione che non si aprano elasciate cuocere a fuoco lentoper circa mezz’ora e comunquefino a riduzione del sugo.

{ }

LA SPEZIA

MUSCOLI E OSTRICHEIncuriosiscono il visitatore lestrutture paliformi che, qua elà, si scorgono nel braccio dimare che si estende verso laprospiciente Isola Palmaria:sono le “vigne del mare” cheda più di un secolosupportano l’allevamento deimuscoli e, da pochi anni,anche delle ostriche. I muscolisono molluschi bivalviappartenenti all’ordine degliAnisomiari e quello coltivato aPorto Venere appartiene allaspecie mytilus galloprovincialis.Risale al 1890 l’impianto delprimo vivaio di ostriche,quando il biologo Carrazziinsieme al tarantino EmanueleAlbano iniziarono aposizionare sui fondali del

golfo alcunefascine di lentiscoper catturare lelarve diOstreaedulisvaganti dando vita cosìall’ostricoltura, che sisviluppò parallelamente allamitilicoltura almeno finoalla metà del secolo scorso,quando le ostrichesubirono la schiacciantesupremazia dei numerimossi dalla mitilicoltura.Recentemente è statanuovamente focalizzatal’attenzione sulle ostrichecon l’intenzione di dare aiMitilicoltori la possibilità diaffiancare ai “muscoli” unprodotto diverso, leostriche appunto.

Prod

otto

BANDIERA

Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina di Portovenere, chiesa di San Pietro

Parco Naturale Regionale e Area di Tutela Marina di Portovenere, Isola del Tino

e della cultura contadina.La Val di Vara èattraversata da numerosisentieri che permettono discoprire ambientiincontaminati. Uno tra itanti parte dal borgocinquecentesco Suvero,frazione di Rocchetta Vara,dominato da un castelloche fu postazione difensivae poi residenziale deiMalaspina.Dinanzi al castello sorge lachiesa di san GiovanniBattista che conserva ilbassorilievo di marmobianco della Vergine con ilBambino circondati daangeli sonanti della fine del1400. Continuando indirezione del passo deiCasoni, che svetta sopra i1000 m di quota, pocofuori il borgo lungo la SP6,ci si addentra in

un’imponente pineta,considerata tra le piùbelle dell’AppenninoLigure, con alberi d’altofusto che si estende persvariati ettari. Il verdebosco di conifere,tendente allo smeraldo,risalta in modo evidentecontro gli erbosi versanti

appenninici, creando unsuggestivo contrasto.La pineta è collegataall’Alta Via dei Monti Ligurida diversi sentieri emulattiere (le antiche Viedel Sale) adatti perpasseggiate nel verde o perpraticare trekking emountain bike.

COME ARRIVAREIn autoAutostrada A12 Genova – Livorno(Caselli di Carrodano, Brugnato,Santo Stefano Magra, Sarzana,Carrara); Autostrada Parma – La Spezia (Caselli di Santo StefanoMagra, Sarzana); SS1 Aurelia; SS62della CisaIn trenoLinea Pisa - Genova, Stazione diSarzana, La Spezia; Linea Parma – La Spezia Stazione di Santo StefanoMagraIn autobusATC LA SpeziaVia marePorto Turistico di Lerici, Darsenelungo il Fiume MagraTraghetti da La Spezia per Lerici

L’area fluviale comprendeil tratto di fiume Magrache scorre in territorioligure e risale lungo ilfiume Vara, suo principaleaffluente, fino all’altezzadi Ponte SantaMargherita. L’areaprotetta, seguendo i duefiumi, forma una fasciache, pur raggiungendo inalcuni punti 1000 m dilarghezza, si presentageneralmente piuttostostretta. L’area collinare èrappresentata dallaporzione di Parco relativaal promontorio delCaprione che, da Arcola sispinge verso il mare fino aPunta Bianca con formeaspre e rocciose: da unlato il Golfo di La Spezia eil mare aperto, dall’altro lafoce della Magra, la pianadi Luni e le Apuaneperennemente venate dibianco. La val di Vara ècaratterizzata da collinecon boschi di castagnisecolari, oliveti, borghi di

grande interesse storico-naturalistico, rocche e areecarsiche, con grotte edoline. Il fiume Varadomina e disegna la vallataincuneandosi tra meandrirocciosi e allargandosi inbrevi piane coltivate. Inquesto luogo incantevolesorgono molte aziendeagricole agrituristiche,dove è possibile degustarepiatti della tradizione locale

SEDEvia Paci, 219038 Sarzana (SP)Tel. +39 0187 [email protected]

SUPERFICIE3932 ha, 1206 dei quali in “AreaContigua a Regime Speciale”

COMUNIAmeglia, Arcola, Beverino, Bolano,Borghetto Vara, Brugnato, Caliceal Cornoviglio, Carro, Carrodano,Follo, Lerici, Pignone, Riccò delGolfo di Spezia, Rocchetta Vara,Santo Stefano Magra, Sarzana,Sesta Godano, Vezzano

Parco Naturale Regionale

Montemarcello-Magra-vara

70

LA SPEZIA

L’OLIOEXTRAVERGINEDI OLIVARIVIERA DILEVANTEIl Parco di Montemarcello-Magra-Vara conserva aoggi vaste aree terrazzatedove ancora si pratica latradizionale raccoltamanuale delle olive.Questo, unito al fatto chel’estrazione dell’olioavviene soltanto conprocessi meccanici e fisici,dà origine a un olio diqualità che mantiene il piùfedelmente possibile lecaratteristiche peculiarioriginarie del frutto. Grazieal mantenimento e allavalorizzazionedell’olivicoltura di tipotradizionale, il Parco è

Corzetti stampati(corzétti stanpæ ocorzetti delLevante)

Sono detti stampati perché ladecorazione di questi piccolicerchi di pasta a forma dimedaglione è ottenutamediante uno stampino inlegno detto corzetto chedecora la pasta in modo da"prepararla" ad accoglieremeglio il condimento. Con laparola corzetto s’intende sia lostampo di legno (pero, melo,faggio o acero) che la pastacosì incisa.

Ingredienti farina di grano bianco di Suveroolio extravergine di olivaformaggio grattugiatonoce moscataacqua, q,b.

PreparazioneImpastare tutti gliingredienti insieme,aggiungendo acqua pocoalla volta, fino ad ottenereun impasto morbido eomogeneo. Stenderel’impasto in una sfoglia etagliarla a cerchietti.Cuocere in acqua bollentee salata per pochi minuti,una volta colati sicondiscono a piacere. Iltradizionale condimento deicorzetti è ottenuto da unbattuto di carne bianca,cipolla, sedano ed allorooppure unendo il burro coni pinoli, la maggiorana o lasalvia ed il formaggio;tuttavia, grazie alle lorodecorazioni chetrattengono ancor di più ilsugo, si accompagnanobene al pesto o al sugo difunghi.

riuscito a conservare unhabitat unico,straordinariamente ricco dibiodiversità altrimentipregiudicato da fontiesterne.La cultivar di olivo localeutilizzata per la produzionedi olio è l’olivo Razzola. Ilportamento ricorda quellodella Taggiasca, da cuidifferisce per avere i ramimeno penduli. Le fogliesono di media dimensione.Il frutto si presenta piùgrosso ed allungato diquello della Taggiasca, dicolore nero, a maturazionetardiva e scalare, moltoricco di olio con una resa al24,4%. La pianta è pocoresistente alle bassetemperature, ma costantenella produzione.

73

termina a Bocca di Magra chedal parcheggio sale verso ilmonastero di Santa Croce delCorvo (1176) nella cui anticacappella è conservata la SantaCroce e, superatolo, si segueuna mulattiera fino alla stradaasfaltata e si raggiunge ilsentiero che si snoda verso ilpaese di Montemarcello,attraversando a tratti lamacchia mediterranea, connumerose essenze aromatichee spettacolari fioriture(ginestre, orchidee, cisti,corbezzoli, euforbie, timo,elicriso, rosmarino, ecc.),quindi la lecceta e coltivazioniabbandonate. Le vie delborgo, che tagliano ad angoloretto, ricordano ancora oggi ilsuo passato di accampamento

ITINERARIO CONSIGLIATODalla foce del Magra a LericiQuesta magnifica traversata,tra le più classiche delpromontorio del Caprione,collega l’abitato situato allafoce del fiume Magra con losplendido borgo di Lerici.Lungo il percorso si incontra ilcentro storico diMontemarcello, l’OrtoBotanico del Parco e i duepaesi abbandonati diPortesone e Barbazzano. Dasegnalare la presenza diantichi “cavanei”, costruzioniin pietra a secco chericordano i nuraghi sardi, deiquali non è chiara la funzione.Il sentiero, indicato daisegnavia n. 3 e dell’Alta Viadel Golfo (AVG) inizia e

romano mentre tracce dellemura sono ancora visibilipercorrendo via delle Murasino all’antica porta del paese.Da Montemarcello si gode unosplendido panorama sul Golfodei Poeti e le sue isole. Dalborgo si prosegue lungo ilsentiero n. 433 che corre amezza costa attraversando lamacchia mediterranea, connumerose essenze aromatichefino a giungere a Zanego dadove si scende in direzione diTellaro. Proseguendo semprelungo il sentiero n. 3 indirezione di Lerici, siraggiungono i ruderi del borgodi Portesone. A 138 m sullivello del mare questo anticovillaggio agricolo-pastoralepresenta poche case diroccatesoffocate dalla foltavegetazione. Nel XVI secolo lapeste colpì gravemente gliabitanti di questo borgo e isopravvissuti si rifugiarono aBarbazzano, altro paeseabbandonato raggiungibileseguendo il sentiero cheprosegue in piano a 115m sullivello del mare. Questo borgoera proprietà del vescovo diLuni e sono ancora visibili lepiccole abitazioni a due piani,ora utilizzate come ricoveroper il piccolo bestiame o per gliattrezzi agricoli; la chiesa e lacinta difensiva con la torre diguardia sono ormai scomparse.La peste provocò l’abbandonodel borgo, e la nascita di Tellaroe Fiascherino.

72

Per lo sviluppodell’apicoltura nelterritorio Calicesel’ambiente ha giocato unimportante ruolo: sitratta, infatti, di unterritorio incontaminatoideale per produrre mieledi qualità eperfettamente biologico.Molte varietà botaniche

e fioriture benscadenzate durantetutta la stagionepermettono didiversificare la raccoltatanto da riuscire aprodurre almeno seiqualità di miele concolore, sapore ecaratteristicheorganolettiche diverse.

{ }

Prod

otto

BANDIERA

IL MIELENell’area di Calice alCornoviglio, il legame tramiele, territorio e culturaè molto antico, ma lascoperta dell’attivitàapistica, quasicompletamenteabbandonata durante glianni precedenti, risaleagli anni ’80.

Il percorso si suddivide in 43tappe, collegate ai principalicentri urbani e località difondovalle da una rete disentieri di raccordo, inoltre èinserita nella rete europea disentieri escursionistici checollegano il Mediterraneoall’Europa Centrale. Ilpercorso attraversa diversiambienti naturali di altovalore paesaggistico; aseconda dell’altitudine,dell’esposizione dei versanti edella conformazionegeologica si passa da unambiente mediterraneo a unoalpino, con aree prative adalta quota, utilizzate ancora

oggi per il pascolo, boschi dilarici e creste roccioseinnevate, dove trova rifugiouna flora endemicatestimone di ambientiglaciali. Percorrendo ilcrinale si attraversanoboschi di faggio secolari e dicastagno, albero utilizzatonel tempo dall’uomo comerisorsa alimentare. Iltracciato ricalca in numeroseparti vecchi selciati, resti dimulattiere e vie del sale,ponti medievali in pietra cherisalivano i versanti eraggiungevano i valichi dicrinale, luoghi dove untempo sorgevano mercati

per il commercio deiprodotti. Non è raroattraversare nuclei di caseun tempo abitati, legati allapastorizia, neviere per laraccolta della neve, comeriserva di ghiaccio durantel’estate, caselle o carbonaie.L’Alta Via dei Monti Liguri èun sentiero di lungapercorrenza, ideale percompiere lunghe traversate,ma può essere percorsaanche solo per tratti cheimpegnano pochi giorni:grazie alle numerose stradee valichi che attraversa,sfruttando i numerosisentieri di raccordo.

L’Alta Via dei Monti Liguri èun sentiero escursionisticoche si sviluppa per circa440 km da ovest ad est sulcrinale ligure.Un percorso panoramicoche invita gli escursionisti ei turisti a conoscere laLiguria dall’alto, lasciandoche lo sguardo si perdanell’azzurro del cielo finoall’orizzonte,

confondendosi col mare.L’Alta Via fa scoprire i lati diuna Liguria ancoraincontaminata, maattraverso il suo camminoricalca antiche vie dicomunicazione utilizzate untempo per il commercio,tracce di vecchie mulattiereche dal mare salivano sulcrinale ligure e scendevanoverso la Pianura Padana.

SEDEc/o Camera diCommercio di Genovavia Garibaldi, 4 (stanza 8)16124 GenovaTel. +39 010 24852200cell. +39 346 6873556segreteria@altaviadeimontiliguri.itwww.altaviadeimontiliguri.it

SVILUPPO440 km di percorso principale,oltre 80 raccordi – mantenutidall’Associazione AVML – daVentimiglia a La Spezia

Alta via

dei Monti Liguri

74

IMPERIA

SAVONA

GENOVA

LA SPEZIA

ITINERARIO CONSIGLIATOTra aquile e balene (da Calizzano a Verzi)Si cammina in gran parte sustrade forestali, lungo unadorsale boscosa. DaCalizzano si prende lastrada per il Colle diMelogno, poi si gira adestra per il Santuario dellaMadonna della Grazie. Sisale sulla dorsale boscosainoltrandosi nella faggeta, esi arriva alla Fonte dellaGreppia, presso la quale sitrova la Casa Rifugio delCorpo Forestale dello Stato(1174 m). Si prosegue

AREE PROTETTEINTERESSATE DALL’ALTA VIAParco Regionale delle Alpi Liguri, Parco Regionale di Piana Crixia*, Parco Regionale di Bric Tana*, Riserva Naturale Regionaledell’Adelasia, Parco Regionale delBeigua, Parco Urbano delle Mura, Parco Regionale dell’Antola**, Parco Regionale di Portofino**, Parco Regionale dell’Aveto, Parco Naturale Regionale diMontemarcello – Magra – Vara

** Il Parco è connesso all’Alta Via dei MontiLiguri tramite l’itinerario Bormida Natura (BN)

** Il Parco è connesso all’Alta Via dei Monti Liguri tramite l’itinerario Via del Mare (VM)

IL CASTAGNOIl legame delCastagno con lepopolazionidell’entroterra èstato negli anni passati moltoforte, tanto da identificarlocome l’arbu, l’“albero” pereccellenza. Il Gallesio nella suaPomona Italiana cita duevarietà di castagno che sidistinguono nell’appenninoLigustico, la Gabbiana e laCiria. Sempre dal Gallesio siapprende che il mercato perqueste varietà di castagne eraaddirittura internazionale, conesportazione a Marsiglia e aBarcellona. Attualmentepresentano un mercatoregionale e interregionale,commercializzandole comecastagne secche e come farinadi castagne. L’albero sipresenta di medio vigore e dibuona produttività. Il frutto, diforma ellittica, è di pezzaturamedio-piccola. La buccia,pericarpo, è di colore marroneintenso, molto sottile, mentrela polpa, di colore biancogrigiastro molto pronunciato,è morbida, butirrosa e fine.Probabilmente il castagnocresceva spontaneo nei nostriboschi, ma nel Medioevo sisentì la necessità di ottenere

7776

piante da frutto (circa400) che popolano ilterreno che Franco halavorato con cura in tuttiquesti anni, ereditato dainonni in Pianesia. Elisa,figlia di Franco, in accordocon la Condotta Slow Food“Golfo dei Poeti”territorialmentecompetente ha curato laraccolta di materialefotografico edocumentazione delle variespecie di varietà arboreeche il papà ha custoditonel tempo con cura perchéPianesia torni a vivere adispetto delle alluvioni edell’abbandono. Inoltre, dal

2014 Matteo Trombello,giovane socio di Slow Food,si prende cura di seguire illavoro di Franco e difotografarlo perconservarne l’importantedocumentazione. Le antichevarietà di piante dicastagno, molte delle qualipresenti solo in Val diVara (ben 25 varietà dicastagno sulle quasicinquanta presenti conpresenza dei marroni diquasi tutta la penisola),rappresentano il pezzoforte della collezioneaccanto a numerose pianteda frutto conservate graziea provvidenziali innesti.

IL GIARDINO DELLABIODIVERSITÀGrazie al finanziamento didue distinti progetti, l’unodel CNR in collaborazionecon Cooperativa Solidarius,Associazione“Mediterraneo” e Consorzio“Il Cigno” e l’altro di SlowFood Liguria, prende formanella primavera del 2014 il“Giardino dellaBiodiversità” voluto daFranco Andreoni,responsabile dellaComunità del Cibo SlowFood dei Castanicoltoridella provincia spezzina.L’idea è quella di dare unnome a tutte le varietà di

Il castagnaccio

Con la farina di castagne neigiorni di festa si preparava ilcastagnaccio, tipico e notodolce dall’inconfondibilearoma che allietava il mesedi novembre e non solo.

Ingredienti300 g di farina di castagne50 g di pinoli100 g di uvettasemi di finocchioolio extravergine di olivasale, qb

PreparazioneStemperate la farina inuna terrina e unitevil’acqua necessaria aottenere una pastella.Salate e versate in unateglia ben unta. Spargetesul composto l’uvettaammorbidita in acquatiepida, i pinoli, e i semi difinocchio, irrorate d’olioe cuocete in forno a190°C fino a quando nonsi formeranno dellecrepe sulla superficie.Servite sia caldo chefreddo. A differenza dellapanella, versione piùsemplice dello stessoprodotto, che eraconsumato quasiesclusivamente nellezone montane, ilcastagnaccio era diffusoanche in città. Si trovaancora, a cominciare daimesi autunnali, daifarinotti accanto allafarinata, alla panissa e alletorte di verdure.

{ }

seguendo l’Alta Via deiMonti Liguri verso laboscosa Conca deiCarbonari: qui un tempo icarbonai preparavanomucchi conici di legna,coperti di terra cheaccendevano all’interno elasciavano bruciarelentamente per ottenereil carbone. Arrivati alGiogo di Giustenice (1143m) si può scendere alRifugio Pian delle Bosse841 m, di proprietà delCAI di Loano oraggiungere la cimapanoramica del MonteCarmo, che offre unavista stupenda sullariviera e sui monti liguri.Prendendo il sentierotriangolo rosso pieno in 1 h15 min arrivate al Rifugio.Per scendere a Verziseguite il percorso consegnavia due quadratirossi pieni, che alterna atratti di sentiero nelbosco a mulattiera fraprati e orti che scendonoverso la costa. Il sentieropassa accanto ad una“casella”, piccolacostruzione in pietracircolare, utilizzata comeriparo dai contadini.

frutti più grossi e consistenti.Si ricorse quindi a innestare glialberi selvatici. Da allora lacoltura del castagno si diffusecapillarmente sino agli inizidell’800. La coltivazione delcastagno era talmente diffusache in valle Stura la parolaerburu (albero) significacastagno. In età napoleonica i¾ del territorio coltivodell’attuale provincia diGenova era investito acastagno e l’area dicoltivazione di questa piantacomprendeva anche la collinadi Albaro, ora quartiereresidenziale genovese a pochecentinaia di metri dal mare,dove sino alla fine dell’800,c’erano case con i tetti inscandole: tegole in legno dicastagno. Ideali per latrasformazione in farina, lecastagne sono essicate neicaratteristici seccherecci,vere e proprie “case-forno” incui le castagne sono poste sugrate in legno e seccatelentamente con fuoco bassoper circa 40 giorni. Una voltaraggiunta la giusta umidità,vengono pulite e macinate perottenere la farina (da Atlante Regionale deiprodotti tradizionali, Regione Liguria)

Prod

otto

BANDIERA

Alta Via dei Monti Liguri

Finito di stampare nel mese di maggio 2015da Grafiche G7 Sas, Savignone (Ge)per Sagep Editori Srl, Genova