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francesco-della-santa
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Non si può placare la giustizia selvaggia della vendetta - non più di quanto il tormentato Navi Zateyev stia tentando di fare attraverso l’eliminazione dei residui di un senso di colpa troppo grande da sopportare. Un senso di colpa che affonda le sue radici nelle viscere arrugginite del sottomarino nucleare K-19 e nelle anime tormentate del suo unico, sfortunato equipaggio. Quel che accadde dopo quel triste avvenimento è un vaso di Pandora che l’ex capitano di primo rango Zateyev non ha ancora scoperchiato del tutto. Questo, Nikolai lo sta scoprendo a sue spese, molto dolorosamente.Dopo aver combattuto contro Michail, ecco palesarsi nell’arena di vendetta moscovita Iosif, l’ennesimo umano convertito a pedina da un Navi che sembra conoscere molto bene Zateyev. Tra i due scorre solo il guanto di sfida preceduto da una volgare dimostrazione di potere di Iosif.
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E’ come se ogni goccia la-vasse via i miei peccati.
Come se lavasse il san-gue dalle mie mani.
Questa pioggia... non giudica i miei peccati.
E' successo qualco-sa in quella stanza.
Qualcosa che permet-tera’ di riscattarmi... di dare risposte alle mie domande.
La mia vendetta co-mincia stanotte!
Tre ore prima...
la vendettatre ore dopo
soggetto e sceneggiatura: massimo rosi
lettering: Francesco Della Santacolori: martina terzi
matite e chine: paolo d’antonio
episodio 3
Il prete finisce la sua inutile preghiera. Poi tutti se ne stanno zitti.
Pronti a cominciare.
Non vedono l'ora...
Appena l'interruttore scatta, il mio corpo brucia.
si spezza!
L'elettricita’ distrugge le mie membra. le tra-figge.
La vescica e l'intestino diventano deboli, ven-gono squarciati.
Alla fine desideri solo morire.
E' buio... terribilmente.
Sono morto.
Allora dove sono?
Sei Dio?
Si’!
Sei su una sedia elettrica... perlomeno il tuo
corpo.
io... io sono qui per darti una seconda
chance.
se ti fa star meglio puoi chiamarmi cosi... ed io, come dio, ti do una seconda possibi-
lita, till jusupov.
la vuoi?
E sempre stato buio... ma tu non sei morto.