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PROGETTO APPROC SETTORE MODA CALZATURE 1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali di Firenze Coordinatore Lorenzo Ricci Ricercatrice M. Grazia Simoni

SETTORE MODA CALZATUREformazione.provincia.fi.it/downdoc/approc/approcModaCalz.pdf · 2006. 12. 5. · Il settore della moda , che comprende le Industrie del cuoio e delle calzature(

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PROGETTO APPROC

SETTORE MODA

CALZATURE

1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE

A cura di Co.Se.F.I.

Associazione Industriali di Firenze

Coordinatore

Lorenzo Ricci

Ricercatrice

M. Grazia Simoni

Progetto Approc 1

Nota introduttiva

Questa prima parte della ricerca ha lo scopo di fornire al lettore una panoramica ed una visione dinamica del settore del cuoio e della pelle con particolare riferimento alle calzature

Dopo l’insieme dei dati quantitativi comuni a tutto il settore, abbiamo corredato lo studio di osservazioni sulle peculiarità e sulle traiettorie evolutive del settore calzature della provincia di Firenze.

Le informazioni si basano sull’analisi dalla più recente documentazione e banche dati1 ma soprattutto attingendo alle fonti privilegiate costituite da imprenditori rappresentanti di categoria ed associazioni.

Grazie al loro contributo abbiamo potuto tracciare un profilo più puntuale del tessuto di imprese calzaturiere della provincia di Firenze.

Tutti gli intervistati hanno collaborato al progetto poiché sensibili alla messa in atto di iniziative a favore della formazione tecnica e gestionale delle figure chiave poiché lamentano una depauperizzazione di competenze nel territorio coincidente con l’ inarrestabile processo di terziarizzazione

Grazie alla preziosa collaborazione delle Aziende intervistate , dei titolari e degli addetti del settore siamo riusciti a tracciare una fotografia dinamica del settore individuando i processi in atto e le tendenze evolutive..

1 Fonti: Istat, Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004, C.C.A.A. Stock view, Cerved , Anci

Progetto Approc 2

1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE

INDICE

1 - Collocazione ISTAT 2 - Profilo strutturale del settore cuoio e pelle 2.a - Tessuto imprenditoriale calzaturiero della Toscana 2.b - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle calzature 2.c - Tessuto imprenditoriale del settore cuoio e delle calzature 2.d - Andamento occupazionale 2.e - Localizzazione

2.e.1 - L’azienda Gucci e il distretto calzaturiero pistoiese 3 - Il mercato del settore cuoio e pelle 4 - Analisi del settore: Calzature 4.a - Caratteristiche del prodotto 4. b - Modalità organizzative delle aziende di calzature 4. c - Tendenze evolutive del settore calzature 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. 4.c.2 - Risposte alla crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.c.3 – La filiera produttiva 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto 4.f – Il sistema professionale

Progetto Approc 3

1 - Collocazione ISTAT Sotto la dicitura “ Le industrie del cuoio e delle calzature” viene compresa l’intera filiera produttiva del processo di produzione : dalle industri conciarie per il trattattamento e la trasformazione della materia prima , alla fabbricazione di prodotti di cuoio , pelle e similari . Le attività economiche relative al settore sono pertanto classificate, a livello di divisione nell’ambito del sistema ATECO 91 sotto il codice DC 19

D ATTIVITÀ MANIFATTURIERE

DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI

19 PREPARAZIONE E CONCIA DEL CUOIO; FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DA VIAGGIO, BORSE, MAROCCHINERIA, SELLERIA E CALZATURE

19.3 FABBRICAZIONE DI CALZATURE 19.30 Fabbricazione di calzature

19.30.1 Fabbricazione di calzature non in gomma 19.30.2 Fabbricazione di parti e accessori per calzature non in gomma 19.30.3 Fabbricazione di calzature, suole e tacchi in gomma e plastica

19.30.1 Fabbricazione di calzature non in gomma - fabbricazione di calzature non in gomma, a prescindere dall’uso cui sono destinate e dal

procedimento utilizzato (stampaggio compreso) - fabbricazione di ghette, gambali e articoli simili

19.30.2 Fabbricazione di parti e accessori per calzature non in gomma - fabbricazione di parti di calzature: tomaie e loro parti, suole esterne ed interne, tacchi, ecc.

19.30.3 Fabbricazione di calzature, suole e tacchi in gomma e plastica Dalla classe 19.30 sono escluse:

- fabbricazione di calzature in materie tessili senza suole applicate cfr. 17.71 - fabbricazione di calzature in amianto cfr. 26.82 - fabbricazione di calzature ortopediche cfr. 33.10

Progetto Approc 4

2 - Profilo strutturale del settore cuoio e pelle 2 2.a - Tessuto imprenditoriale calzaturiero della Toscana 2.b - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle calzature 2.c - Tessuto imprenditoriale del settore cuoio e delle calzature 2.d - Andamento occupazionale 2.e - Localizzazione

2.e.1 - L’azienda Gucci nel sistema di imprese locali ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

2.a- Tessuto imprenditoriale calzaturiero della Toscana3 Sono circa 15 mila le aziende che compongono l’industria nazionale dei produttori di calzature, il Cerved ha reso note i dati sul numero delle imprese nelle diverse province italiane. Nettamente in testa le province marchigiane del distretto calzaturiero di Ascoli Piceno (sul cui territorio si concentra il 33,35 % delle aziende) e Macerata (al secondo posto di questa speciale classifica con una concentrazione del 12,54% delle aziende calzaturiere).

La toscana è seconda, dopo le Marche (4.500 aziende pari al 30% delle aziende), tra le regioni produttorici in Italia con le sue 2.900 (ovvero il 19,34%) aziende calzaturiere tra quelle registrate presso le Camere di commercio.

Nel dettaglio ecco tutte le province toscane: Pisa che con il 6,56% è la terza provincia in Italia per concentrazione di aziende calzaturiere, Lucca, quarto posto con 6,04%, Pistoia è quinta con 5,98%, Arezzo grazie al 2,74% e Firenze con il 2,48% sono rispettivamente settima e ottava. Più distanziate con concentrazione di aziende notevolmente al di sotto della media regionale Siena (0,88%), Prato e Livorno (0,23% entrambe), Massa Carrara (0,16%) e ultima Grosseto (0,10%).

Nel complesso, tornando ai dati su base nazionale, il 2000, secondo stime Anci, il valore della produzione ha raggiunto gli 8,3 milioni di euro con una quota di circa l’80% delle vendite sui mercati esteri. Da sottolineare che le aziende i produttori finali, ovvero i calzaturifici veri e propri, sono circa 7.500 in cui si occupano circa 113mila dipendenti.

2.b - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle calzature

Il panorama delle imprese presenti nel territorio della provincia di Firenze è caratterizzato principalmente da aziende di servizi che occupano il 65,1 degli occupati .

Il settore della moda , che comprende le Industrie del cuoio e delle calzature( 6,2% degli addetti) e le Industrie tessili e abbigliamento( 4,9% degli addetti), da lavoro a oltre 25.000 unità che costituiscono l’11% degli occupati nelle imprese della provincia di Firenze.

2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

3 Fonte: Cerved Anci

Progetto Approc 5

Per meglio comprendere qual è la composizione e l’incidenza dei vari settori rispetto all’intero “Sistema della moda “ relativamente alla Provincia di Firenze abbiamo esaminato i dati Camera di Commercio “STOCKVIEW “4riferiti al 4° trimestre 2002. Il settore della moda, che raggruppa le Industrie tessili, quelle delle confezioni d’abbigliamento, accessori pellicceria, le industrie del cuoio e delle calzature, conta circa 7000 imprese ed impiega circa 24000 addetti. Nello specifico : Il settore del cuoio e delle calzature detiene il primo posto in ordine di importanza relativamente alle attività del settore nella provincia di Firenze: conta 3789 imprese che costituiscono il 54% del totale ed impiega 12.878 addetti. Al proprio interno il 76% delle imprese lavorano nell’area della pelletteria, il 16% sono aziende calzaturiere e solo l’8% sono concerie. Il settore confezione abbigliamento costituisce circa il 33% del settore moda della provincia ed impiega 7011 addetti,mentre le industrie tessili della Provincia di Firenze hanno un peso relativo e costituiscono il 12,7 % del settore e impiegano oltre 4.169 addetti. 2.c- Tessuto imprenditoriale del settore cuoio e delle calzature 5 Il settore cuoio del cuoio e delle calzature della Provincia di Firenze conta , secondo i dati forniti dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere , 1698 unità produttive di cui il 30% classificate come artigiane . Riguardo alle dimensioni delle imprese del settore il panorama della provincia di Firenze rivela una forte presenza di microimprese ( da 1 a 9 dipendenti )che costituiscono il 74.4 % del totale .e occupano 4126 addetti Le piccole imprese (aziende con un numero di dipendenti fino a 49 addetti ) sono il 23% delle aziende del territorio ed in esse lavorano 6443 unità . Le medie imprese ( da 50 a 249 dipendenti ) sono l’1,6 del totale imprese della provincia e occupano 2042 addetti Le grandi imprese , con oltre 250 dipendenti sono solo 8 e in esse lavorano 1422 addetti 4 I dati che ci vengono forniti da questa fonte possono essere sottostimati perché frutto della dichiarazione delle imprese. 5 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Progetto Approc 6

Tab 1 Unità provinciali : Aziende (UP)artigiane e non artigiane Provincia di Firenze, 2004

Artigiano Non artigiano Totale Industrie del cuoio e delle calzature 1184 514 1698 Totale 1184 514 1698

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Tab. 2 Unità provinciali : Aziende(UP) per dimensione Provincia di Firenze, 2004

1 - 9 Dipendenti

10 - 49 Dipendenti

50 - 249 Dipendenti

>= 250 Dipendenti Totale

Industrie del cuoio e delle calzature 1265 397 28 8 1698

Totale 1265 397 28 8 1698

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Tab 3 - Dipendenti 2003 per DimensioneProvincia di Firenze, 2004

Artigiano Non artigiano Totale % sul totale diendenti

1 - 9 Dipendenti 3168 958 4126 29.4 10 - 49 Dipendenti 2478 3965 6443 45.9 50 - 249 Dipendenti 0 2042 2042 14.6 >= 250 Dipendenti 0 1422 1422 10.1 Totale 5646 8387 14033 100.0

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Progetto Approc 7

Tab 3 Dipendenti 2003 per Microsettore e per Dimensione Provincia di Firenze, 2004

Settore 1 - 9 Dipendenti

10 - 49 Dipendenti

50 - 249 Dipendenti

>= 250 Dipendenti Totale

% dipendenti sul totale

1 Trasporti, credito e assicurazioni 4.260 4.390 11.751 20.048 40.449 17,8

2 Commercio 15.046 10.354 4.709 8.534 38.643 17,0

3

Industrie estrattive, energetiche, chimiche e dei metalli 3.933 5.471 2.730 8.436 20.570 9,1

4 Costruzioni 8.466 4.587 1.284 1.797 16.134 7,1

5 Alberghi, ristoranti e servizi turistici 5.946 4.134 1.698 3.319 15.097 6,7

6 Industrie meccaniche 2.202 3.595 3.107 5.671 14.575 6,4

7 Industrie del cuoio e delle calzature 4.126 6.443 2.042 1.422 14.033 6,2

8 Sanità, istruzione e servizi ricreativi 3.461 2.921 4.025 3.339 13.746 6,1

9 Servizi operativi 2.449 2.338 4.153 2.915 11.855 5,2

10 Industrie tessili e dell'abbigliamento 3.363 4.651 2.876 259 11.149 4,9

11

Altre industrie manifatturiere (alimentari, legno, carta)

3.496 3.905 1.712 677 9.790 4,3 12 Servizi avanzati 2.501 2.134 1.163 1.258 7.056 3,1 13 Studi professionali 4.452 290 - - 4.742 2,1

14 Industrie vetroceramiche e laterizi 653 1.077 678 777 3.185 1,4

15 Industrie della stampa ed editoria 1.012 1.377 507 174 3.070 1,4

16 Industrie manifatturiere di altri prodotti per la casa 924 1.233 261 158 2.576 1,1

Totale 66.290 58.900 42.696 58.784 226.670 100,0

Progetto Approc 8

2.d - Andamento occupazionale

Nell’anno 2003 il dati comparato fra le entrate e uscite dei dipendenti occupati nelle imprese del settore cuoio e calzature registra un saldo pressocchè pari : 682 nuove assunzioni e 683 uscite .

Tab. 4 – Entrate e Uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, 2004

Artigiano Non artigiano Totale ENTRATE 459 223 682 USCITE 456 227 683 Saldo + 3 - 4 - 1

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Per fornire qualche dato storico dell’andamento occupazionale , analizziamo i dati fornitici da Unioncamere a partire dal database degli anni 2002, 2003, 2004 .

L’analisi dei dati rileva un trend decisamente negativo : se nel 2002 il saldo fra entrate e uscite registrava un valore positivo di 467 assunzioni, il 2003 era già in calo ma comunque con segno più : infatti il saldo fra entrate e uscite era + 290 . Il 2004 registra valori approssimativamente uguali fra le assunzioni e le dimissioni.

( vd. tabb. 5 6 7 ) .

FLUSSO OCCUPAZIONALE Saldo annuale fra entrate e uscite

467

1

290

0

100

200

300

400

500

2002 2003 2004

Anno

Entr

ate

deriv

anti

tra

il sa

ldo

fra

entr

ate

e us

cite

Tab. 5 – Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, 2004

1 - 9 Dipendenti 10 - 49 Dipendenti 50 - 249 Dipendenti >= 250 Dipendenti TotaleENTRATE 509 96 19 58 682 USCITE 428 200 34 21 683

Progetto Approc 9

Saldo + 81 - 104 - 15 + 37 -1

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004

Tab. 6 – Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, 2003

1 - 9 Dipendenti 10 - 49 Dipendenti 50 - 249 Dipendenti >= 250 Dipendenti TotaleENTRATE 274 159 22 33 488 USCITE 106 53 26 13 198 Saldo + 168 + 106 - 4 + 20 + 290

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

Tab. 7– Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, 2002

1 - 9 Dipendenti 10 - 49 Dipendenti 50 - 249 Dipendenti >= 250 Dipendenti TotaleENTRATE 456 143 45 64 708 USCITE 140 16 49 36 241 Saldo + 316 + 127 - 4 + 28 + 467

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2002

3 - Il mercato del settore cuoio e pelle 6

Tab. 1.1 – Quota % esportazioni su produzione, Italia

1996 1997 1998 1999 2000 2001

75,4 75,2 64,7 65,6 76,4 82,2

Il crescente volume delle importazioni, quasi raddoppiate in cinque anni, può avere due differenti

motivazioni: da una parte la concorrenza delle nazioni emergenti (segnatamente la Cina), che fra l’altro ha ridotto in maniera sostanziale il valore del saldo commerciale; dall’altra la crescente capacità delle imprese italiane di integrare nel proprio ciclo economico la produzione di subfornitori dei paesi emergenti, in altre parole, il fenomeno della delocalizzazione. CINA : a questo riguardo si deve ricordare che, tanto la Cina (Repubblica Popolare) quanto Hong

Kong, sono importanti partner commerciali e produttivi per la Toscana. La nostra regione per tutti gli

anni ’90, ad eccezione del 97-99, periodo di crisi finanziaria per l’Estremo Oriente, ha intrapreso un 6 Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli -2005-

Progetto Approc 10

consistente processo di integrazione economica con questi paesi che nel 2002 hanno raggiunto un peso

complessivo di circa il 10% sui flussi regionali sia di export che di import.

Nello specifico la Cina rappresenta un importante mercato di approvvigionamento con un import

di oltre 600 milioni con quote significative nei comparti della moda, mentre Hong Kong assorbe

complessivamente oltre 500 milioni di export, con una prevalenza di prodotti semilavorati e finiti della

moda.

Export 2003- Calzature e Pelletteria -

EuropeaUnione41%

EuropaAltri9%

ex URSSPeco7%

Africa6%

AmericaNord17%

AmericaCentro Sud

3%

OrienteMedio5%

Estr. Or.11%

e altriAustralia

1%

Unione Europea Altri Europa Peco ex URSS Africa Nord America

Centro Sud America Medio Oriente Estr. Or. Australia e altri

Tab. 1.2 – Principali indicatori settoriali

1996 2001 var. % 1996-2001

Volume fatturato 38.233 39.932 4,4 Export 21.395 25.187 17,7 Import 5.418 10.356 91,1 Saldo commerciale 1.358 1.252 -7,8 Dipendenti 27.720 27.400 -1,2

Fonte: Aimpes.

La qualità della produzione registra un certo innalzamento, come mostra la crescente incidenza

dell’export di prodotti in pelle rispetto a quelli succedanei: nei primi cinque mesi del 2003, i primi costituivano il 70,4% del totale contro il 69,1% dello stesso periodo dell’anno precedente (dati Aimpes).

Progetto Approc 11

2.e - Localizzazione

La filiera toscana della calzatura è principalmente localizzata nelle province di Pistoia, Pisa e di Lucca.

Il distretto calzaturiero pistoiese, che riunisce otto comuni della Valdinievole occupa una superficie di circa 172 Kmq, ed ha una popolazione di circa 81.000 abitanti.

Una realtà, quella della Valdinievole, che occupa (secondo i dati Censis) circa 4.000 addetti impiegati nelle 645 imprese presenti sul territorio produce per un fatturato di 253 milioni di euro.

Come molte altre produzioni locali anche il calzaturiero pistoiese dimostra una forte vocazione all'esportazione dei propri prodotti:il volume di export è di circa 129 milioni di euro (dati Ice) con direzione prevalente nei paesi dell'Unione Europea (60%) e negli USA (23%).

Il polo lucchese della calzatura si localizza principalmente sulla Piana di Lucca ed in particolare nelle zone nei comuni di Capannori e Altopascio. I dati Ice (del 1998) fotografano una situazione di 767 aziende che occupano 5.042 addetti ed un fatturato di 1.911 milioni di euro di 413 provenienti dall'export.

Nella provincia di Firenze le aziende calzaturiere sono principalmente costituite dalle due grandi case madri Gucci e Ferragamo che sono committenti delle piccole e medie imprese del pistoiese. 2.e.1 - L’azienda Gucci e il distretto calzaturiero pistoiese. Fino a pochi anni fa il settore calzature era poco significativo nella provincia di Firenze poichè poco presente produttivamente, se non nella fascia medio - bassa . Recentemente e’ stato rilanciato da Gucci che ha voluto individuare un polo d’eccellenza produttiva nella zona di Signa e sta importando , costruendo e trasferendo knowhow da altre zone nazionali che hanno una tradizione più consolidata nel settore. Inoltre l’Azienda Gucci ha recentemente acquisito due imprese calzaturiere nel pisoiese. Si tratta della Paoletti di Pistoia, che ha comportato un notevole investimento per la realizzazione di un nuovo stabilimento nella zona industriale di Sant’Agostino e, della Tiger di Monsummano, entrambe specializzate in scarpe da uomo. Nel marzo 2002 alla Tiger Flex c’è stata l’inaugurazione del Centro Nazionale di Modellistica e Prototipistica per le scarpe da uomo, voluto dalla Gucci. La presenza di una azienda di questa portata nel comprensorio della calzatura significa molto perché imprime una spinta innovativa al settore , operando altresì una politica di consolidamento delle competenze e la salvaguardia del ricco knowhow locale in tema di calzature.

Progetto Approc 12

4 - Analisi del settore: Calzature 4.a - Caratteristiche del prodotto 4. b - Modalità organizzative delle aziende di calzature 4. c - Tendenze evolutive del settore calzature 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. 4.c.2 - Risposte alla crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.c.3 – La filiera produttiva 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto 4.f – Il sistema professionale

4.a - Caratteristiche del prodotto

Il settore calzature distingue la propria produzione in : Calzature da uomo Calzature da donna Calzature bambino Ognuna di queste tipologie risponde a delle caratteristiche tecniche differenti e richiede professionalità diverse e difficilmente “esportabili” su altre tipologie di prodotto . Le diversificazioni più significative riguardano :

I materiali Le lavorazioni Il processo

UOMO DONNA Materiali : tipologie usate Cuoio Vitelli Vitelli, tessuti, raso , vernice Materiali : spessori 1.3 1.6 0.9 1.3 Materiali : fodere Non rilevanti Elemento distintivo Processi : Sviluppo prodotto Importante la messa a punto

della suola Importante la messa a punto del tacco e della relativa altezza

Lavorazioni :cucitura Utilizzando filo di spessore alto

Cuciture fini

Lavorazioni : montaggio Francesina, derby, mocassino,mocassino con fibbia

Decolté , sandalo, stivali

In ogni caso la pelletteria della Provincia di Firenze è caratterizzata da prodotti di qualità medio alta in termini di materiali impiegati e di modalità di lavorazione

Progetto Approc 13

4. b - Modalità organizzative delle aziende di calzature Le principali tipologie produttive si distinguono in : imprese con marchio proprio – imprese conto terzi - imprese miste Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio: Tipologia 1 : si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo mentre conservano all’interno i processi di ideazione , sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, montaggio e rifinitura , marketing strategico ed operativo . Tipologia 2 : Delocalizzano creando unità produttive all’estero (Croazia, Romania ) che eseguono le fasi di taglio e giuntatura e spediscono in Italia il semilavorato che viene poi montato e rifinito .Oppure fanno produrre alcune linee in Vietnam e in Cina. Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono per lo più imprese che tagliano e aggiuntano la tomaia . Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio. Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze produttive sono in grado di fornire al committente dei servizi aggiuntivi quali anche il controllo della qualità dei terzisti delocalizzati all’estero. Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio Questa tipologia di aziende è in grado di offrire a griffes specializzate in abbigliamento il now how necessario per produrre scarpe per cui il loro rapporto è strettamente collegate.

4. c - Tendenze evolutive del settore calzature

1 – Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell’informatica nella gestione di processo. L’introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto, ingegnerizzazione e taglio impongono la necessità di nuove conoscenze e competenze legate soprattutto all’informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software . L’azienda ravvede e riconosce l’utilità di acquisire nuove tecnologie ma le competenze delle proprie risorse umane non sono debitamente formate . Attualmente si assiste ad un processo intermedio, di passaggio : dalla fase prettamente manuale, in mancanza di professionalità “complete” , si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento : per la modelleria : il modellista e l’operatore CAD per il taglio laser : il controllo pellame e l’operatore di taglio Si scindono le professionalità e le competenze , l’una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche , l’atra legata alle conoscenze informatiche .

Progetto Approc 14

4.c.2 - Risposte alla crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto: il caso Pakerson Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici : La zona della provincia di Firenze è da sempre identificata come ottima produttrice di pelletteria di pregio. A partire dagli anni 70 , i compratori stranieri , europei, nordamericani ,giapponesi, che volevano acquistare a Firenze la pelletteria di qualità , si sono avvalsi di buying office.. Il servizio offerto da quest’ultimi consisteva nella mediazione ed il collegamento con fornitori locali : portavano il cliente dal fornitore ed insieme decidevano la collezione e la produzione . Ne deriva che la maggioranza delle piccole e medie imprese di calzature , per circa trenta anni non ha avuto il problema di acquisire clienti ma si è concentrata nello sviluppare le proprie competenze tecniche per migliorare il prodotto ed il rapporto qualità prezzo. La crisi dei mercati tradizionali , lo sfavore nelle esportazioni derivate dall’euro, la comparsa di paesi concorrenti come la Cina e i paesi dell’est europeo , hanno determinato un calo dalla richiesta e il dirottamento dei compratori in altre aree. Con la scomparsa dei buying office , viene meno una competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale. Quindi la Toscana non ha fatto per decenni ricerca e l’innovazione di prodotto.. Coloro che lavoravano per i buyer americani adesso sono terzisti a vari livelli : di Gucci, Prada e Ferragamo, Valleverde e Bata. Il caso Pakerson Per arginare e governare la crisi dei mercati è significativo il caso di una azienda del comprensorio che ha costituito un consorzio calzaturiero : Il consorzio, chiamato Consorzio Moda Firenze , composto da quindici aziende del territorio nazionale che abitualmente lavorano sul mercato Russo. Le aziende sono toscane e venete : Albero Gozzi – scarpe donna Baldinini : calzature da donna, uomo trend Balducci : scarpe bambino Braccialini : pelletteria, borse Toscana Corsi : calzature ( Pistoia ) Essere : calzature da donna Veneto Gianna Meliani : calzature da donna Pakerson : calzature uomo Pancaldi : calzature uomo donna (Bologna ) Piero Guidi : borse Ruffo : abbigliamento in pelle Sax : calzature sportive uomo donna Trend :calzaturificio di Lucca Inoltre fanno parte del consorzio : CGT Company General Travel : agenzia di viaggio TRANSERVICE – Trasporti dall’Europa verso la Russia via Aerea e via camion Il consorzio vende mediante workshop che tengono su tutto il territorio russo ( Rostov, Suldom, Krasnodar, Omsk, Krasnoiask.) La decisione di creare un consorzio è derivata dall’esigenza di un cambio di politica di acquisizione clienti

Progetto Approc 15

non più una strategia “passiva” del tipo partecipazione a fiere o mostre dove l’azienda espone e aspetta il cliente . Il consorzio ha scelto una strategia di marketing più attiva : mediante la promozione di incontri sul luogo (workshop)a cui partecipano i titolari di punti vendita della zona, presenta la propria gamma di prodotti e offre servizi aggiuntivi Oltre ad avere un contatto più diretto, in loco , viene a conoscenza di esigenze più specifiche quali la difficoltà dei clienti locali ad esportare : qualcuno di loro ignora i costi e le procedure necessarie . Il partner del Consorzio , l’azienda di trasporti Transervice , informa il negoziante russo sui costi del trasporto e impartisce istruzioni precise sulla documentazione necessaria per l’importazione. I viaggi per e dall’Italia sono organizzati dall’agenzia di viaggi partner del consorzio. Quindi strategia di marketing messa in atto dal Consorzio è :

indire riunioni dei commercianti sul loro luogo di residenza offrire una gamma di prodotti che vanno dalle calzature uomo donna e bambino di varie

fasce di prezzo , all’abbigliamento in pelle fino alle borse . offrire servizi aggiuntivi come trasporti aerei e su ruote e agenzie di viaggi per soggiorni fornire indicazioni sul costo e le modalità di esportazione

Progetto Approc 16

4.c.3. La filiera produttiva

Per rendere più chiaro il sistema Dei processi che concorrono alla produzione delle calzature riportiamo in forma grafica il sistema organizzativo della calzatura così come riportato dagli studi di settore del Politecnico Calzaturiero del Distretto del Brenta:

Nel sistema calzaturiero ad ognuno dei processi produttivi indicati ( solette, guardoli, giunteria, forme, fodi,ecc…..)corrisponde una unità produttiva locale (Toscana) o decentrata sul territorio nazionale (Marche, Veneto )o delocalizzata ( Croazia, Romania, Vietnam, Cina, ecc). La Toscana con la zona di Fucecchio e Monsummano detiene la possibilità di una rete di imprese che vanno dalla concia ( Santa Croce) fino alla produzione accessoristica e al confezionamento della calzatura.

Progetto Approc 17

4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell’indotto I processi produttivi decentrati in ambito regionale riguardano le fasi di aggiunteria e taglio ma la tendenza è sempre di più volta alla delocalizzazione di questi processi in Croazia e Romania . Inoltre alcune aziende del territorio fanno produrre completamente alcuni delle logoro linee , quelli in cui devono essere maggiormente competitive. I paesi che attualmente producono calzature commissionate dall’Italia sono Cina e Vietnam. Negli ultimi anni si sta assistendo ad un impoverimento dell’indotto delle calzature. Infatti le aziende che abitualmente ruotano intorno alla calzatura sono i produttori di accessori quali suole e soletti, tacchi, guarnizioni di metallo, pelle e altro . Ma poiché l’offerta delle imprese di accessori del territorio è giudicata scarsa e poco innovativa, le aziende calzaturiere si rivolgono sempre più massicciamente verso il marchigiano , dove trovano varietà e prezzi competitivi. Il vantaggio dei calzaturieri locali è la vicinanza con il distretto della pelle di Santa Croce con cui hanno un rapporto diretto e proficuo. Le piccole imprese che negli anni non hanno fatto innovazione sono diventati sub fornitori delle grandi firme . Il sistema organizzativo del calzaturiero. L’impresa calzaturiera è prevalentemente organizzata per funzioni cioè i unità organizzative per competenze economiche, tecniche o specialistiche. Il criterio di divisione del lavoro è di tipo specialistico e per insieme di competenze fra loro omogenee : amministrazione, commerciale, produzione , acquisti, gestione di magazzino. La suddivisione del lavoro del processo produttivo è parcellizzata e nel caso del montaggio legata alla fasi predeterminate in manovia . Non si percepiscono innovazioni circa diverse modalità di organizzazione 4.e - Innovazioni tecnologiche Sistema CAD CAM : La progettazione modellistica degli articoli di calzature, eseguita con metodi tradizionali e di conseguenza molto artigianali è sostituita dai vari sistemi CAD . Oltre alla progettazione eseguibile mediante l’utilizzo di questo software può sopperire ad altre funzioni : generazione distinta base ( articoli, consumi e costi ) simulazione consumi e costi taglio pelle e materiali per piccole produzioni ( CUT PLOTTER ) generazione files per fustellificio sviluppo taglie e forme archivio documentazione ( collezione modelli con schizzi disegni foto ) Ognuna di queste funzioni del sistema Cad Cam e Cut Plotter corrispondono ad una competenza e a più figure professionali presenti in varie fasi del processo.

Progetto Approc 18

Utilizzare tutte le funzioni di questo strumento informatico , significa ridisegnare l’architettura dell’organizzazione aziendale e inglobare più funzioni in competenze agglomerate e maggiormente articolate(addetto alle distinte base, addetto ai costi, operatore Cad, ….) 4. f. - Il sistema professionale Tutti gli intervistati lamentano la mancanza di corsi di formazione per figure professionali del settore calzature e ravvedono nella formazione un elemento che potrebbe costituire un vivaio a cui attingere per rigenerare la manodopera esperta che deve lasciare l’azienda per limiti d’età: Sono figure critiche per difficile reperimento : Modellista : realizzazione di modelli mediante l’utilizzo del CAD Modellista : realizzazione di modelli manuale Prototipisti , aggiuntatrici e montatori le figure professionali più importanti sono quelle che lavorano sui prototipi i campionari e le piccole serie : devono essere operatori esperti e propositivi poichè debbono individuare criticità e prevedere i possibili problemi in produzione. Responsabile marketing ( per titolari d’azienda ): individuare nuove opportunità di mercato attivare iniziative di promozione volte ad incrementare il numero dei clienti

Progetto Approc 19

PROGETTO APPROC

SETTORE MODA

PELLETTERIA CALZATURE

2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO

A cura di Co.Se.F.I.

Associazione Industriali di Firenze

Coordinatore

Lorenzo Ricci

Ricercatrice

M. Grazia Simoni

Progetto Approc 20

2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO

Indice:

2.1. – Introduzione metodologica

2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate

2.2. Nota metodologica : l’individuazione dei processi

2.3. Il processo delle Calzature

2.3.a - Il processo delle Calzature: sintetico

2.3.b - Il processo delle Calzature: descrittivo

2.4 - Nota metodologica : il sinottico di processo

Progetto Approc 21

2.1. – Introduzione metodologica

2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate

Ricordiamo che partner di questo progetto sono stati:

COSEFI è l'Agenzia formativa dell'Associazione degli Industriali della Provincia di Firenze. E' stata costituita tra Assindustria Firenze e Saif S.r.l. in forma di Consorzio con attività esterna, per la fornitura di servizi formativi alle imprese. Il ruolo principale di COSEFI è di promuovere, progettare, organizzare e coordinare iniziative nel campo della formazione, dell'orientamento, della ricerca e dei servizi alle imprese.

CEDIT - Centro Diffusione Imprenditoriale della Toscana - nasce per volontà delle Associazioni territoriali, al fine di promuovere nuove imprese e assistere la crescita delle piccole e medie aziende, svolgendo una costante attività di consulenza, progettazione, formazione professionale e informatizzazione. CEDIT ha come obiettivo la diffusione di una nuova e moderna cultura imprenditoriale.

Questa partnership, voluta dal progetto, ha avuto lo scopo di fornire un valore aggiunto allo studio poiché offre una panoramica quanto più esaustiva e completa dell’espressione del territorio, dando voce sia alle industri di grandi dimensioni che alle piccole imprese artigianali che comunque sono una componente molto significativa dell’imprenditorialità della provincia di Firenze.

Dagli intervistati abbiamo ricostruito un processo produttivo che nel caso della grande impresa è “rarefatto” e strutturato e dove le singole fasi sono attribuibili ad un unico operatore specializzato.

Nel caso delle aziende più piccole ed a carattere artigianale le fasi dei processi sono più aggregate e spesso la figura dell’imprenditore le detiene e le presidia totalmente.

Progetto Approc 0

2.2. Nota metodologica: l’individuazione dei processi

Lo studio è stato improntato su una prima analisi puntuale precisa e verificata analisi dei processi produttivi secondo la metodologia suggerita da M. Porter. Vd. Schema

Per processo intendiamo un insieme organizzato di attività e di decisioni finalizzato a realizzare un output definito a partire da input.

Per ogni singolo processo sono indicati i relativi processi di supporto che si trovano ad operare.

L’analisi dei processi ci porterà poi a meglio identificare le figure professionali che operano all’interno del singolo processo o che presidiano la singola fase o quelle figure professionali che presidiano più processi totalmente o parzialmente.

Ideazione Sviluppo Prodotto

Prototi-pazione/Industria-lizzazione

Program-mazione

Produzione Logistica Marketing/Vendite

Am

min

istr

azio

ne

Ges

tione

riso

rse

uman

e

Acq

uist

i

PROCESSI DI

SUPPORTOSIMBOLI:

PROCESSOPROCESSO

CATENA DI PROCESSI

Ideazione Sviluppo Prodotto

Prototi-pazione/Industria-lizzazione

Program-mazione

Produzione Logisticae spedizioni

Marketing/Vendite

Magazzinomaterieprimeecomponenti

PROCESSI

PRINCIPALI

Progetto Approc 1

IL PROCESSO

CALZATURE SINTETICO

Aggiornamento: Settembre 2005

Progetto Approc 2

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Scelte strategiche aziendali :

indirizzi sul segmento di mercato di riferimento dell’azienda .

indicazioni sul profilo del cliente finale : stili di vita,occasioni d’uso,funzioni d’uso

livello di caratterizzazione o differenziazione rispetto alla concorrenza

livello di qualità tecnica di riferimento

Indicazioni sulle strategie di marketing in merito alla collezione :

collocazione della fascia di prezzo del prodotto (alta , media , bassa )

indicazione dei mercati geografici di destinazione e quote mirate

il profilo ,le occasioni d’uso, delle funzioni d’uso dei consumatori che si vogliono servire

le percentuali mix dei profili dei consumatori diversi e delle relative occasioni d’uso

le politiche di produzione, tecnologiche e di terziarizzazione da realizzare

tipo di distribuzione

Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o dal commerciale

STUDIO

RICERCA E IDEAZIONE

Identifica l’insieme delle attività che portano alla formulazione di suggestioni/idee guida/proposte per la messa a punto del prodotto finale.

Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione

corredati di indicazioni circa : profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni guarnizioni, ecc

Input ATTIVITA’ Output Scelte strategiche aziendali

Indicazioni sulle strategie di marketing in

merito alla collezione

Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o dal commerciale e/o marketing

1-STUDIO

Raccolta delle informazioni per la definizione dei requisiti della collezione .

Linee guida per la realizzazione della collezione

Linee guida per la realizzazione della collezione

2-RICERCA

Materiale , idee e suggestioni

Progetto Approc 3

Ricerca di idee e materiali coerentemente alle linee guida per la realizzazione della collezione

di supporto all’ideazione

Materiale , idee e suggestioni di supporto all’ideazione

3-IDEAZIONE STILISTICA Elaborazione “creativa” del materiale di

supporto scaturito dalla ricerca

Stile e tendenze della collezione

Stile e tendenze della collezione

4 -REALIZZAZIONE FORMA

Campione di forma

Stile e tendenze della collezione

Campione di forma

5 -IDEAZIONE TECNICA

Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione

corredati di indicazioni circa : profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni guarnizioni, ecc

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Scelta idee e schizzi per lo sviluppo della collezione

.SVILUPPO PRODOTTO Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle

funzionali)

Campione Modello

Scheda tecnica

Input ATTIVITA’ Output

Campione di forma

Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione

1-SVILUPPO MODELLO Primo modello

Prima scheda tecnica

Modello Disegno tecnico Scheda tecnica

2 - REALIZZAZIONE

COMPONENTI PRODOTTI

ALL’ESTERNO : TACCO,

SUOLA,CONTRAFFORTI, PUNTALI,SOLETTO,

ACCESSORI,ECC

Prototipo componenti esterni

Progetto Approc 4

Primo modello Prima scheda tecnica

3 -REALIZZAZIONE PROTOTIPO

Prototipo Scheda tecnica aggiornata

Prototipo Scheda tecnica aggiornata

4 -VERIFICA ED ANALISI PROTOTIPO

Richiesta di modifiche al prototipo

Richiesta di modifiche al prototipo Prototipo

Scheda tecnica aggiornata

5 -MODIFICA PROTOTIPO E

MODELLO

prototipo modificato secondo le modifiche richieste

prototipo modificato secondo le modifiche richieste

6 -APPROVAZIONE PROTOTIPO

Prototipo approvato Modello

Scheda tecnica definitivi

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Prototipo approvati Modello

Scheda tecnica definitivi

INGEGNERIZZAZIONE Identifica l’insieme delle attività attraverso le

quali si perviene alla messa a punto del campione/modello per la produzione di serie

Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva

Distinta base

Input ATTIVITA’ Output

Prototipo approvati Modello

Scheda tecnica definitivi

1 -REDAZIONE DISTINTA BASE

Rilevazione distinta base sulla scorta dei

dati ricavati dalla scheda tecnica , consumi materiale e tempi di lavorazione

Distinta base

Distinta base

2 -DETERMINAZIONE COSTI E PREZZI DI

VENDITA

Costi di lavorazione Prezzi di vendita

Progetto Approc 5

Distinta base

3 -PRODUZIONE DELLA

COLLEZIONE

Campionario di vendita Listino vendita

INPUT DEL PROCESSO Vedi PROCESSO: vendita e marketing OUTPUT DEL PROCESSO

Campionario di vendita Listino vendita

VENDITA CAMPIONARIO

Identifica l’insieme delle attività di promozione del campionario attraverso reti vendita, mostre, meeting

per vedere i prodotti presentati in collezione

Campioni venduti nei materiali, colori

Campioni venduti nelle misure , materiali, colori

4 - INDUSTRIALIZZAZIONE

CAMPIONI PER LA PRODUZIONE

Sviluppo misure del modello Fustelle o programma CAD per taglio

Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni

Progetto Approc 6

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO Sviluppo misure del modello

Fustelle o programma CAD per taglio Scheda tecnica

Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni

Materie prime Componenti esterni

Accessori

PRODUZIONE

Identifica l’insieme delle attività di trasformazione attraverso le quali si perviene alla produzione del

prodotto finito

Prodotto finito confezionato

Input ATTIVITA’ Output Sviluppo misure del modello

Fustelle o programma CAD per taglio Materie prime

1 – TAGLIO

Componenti esterni e fodera tomaia tagliati

Componenti esterni e fodera tomaia tagliati

Ciclo di lavorazione Scheda tecnica

Accessori

2 -COSTRUZIONE TOMAIA

Semi lavorato dei componenti la tomaia

Semi lavorato dei componenti la tomaia Componenti esterni

3 -MONTAGGIO

Scarpa montata

Scarpa montata 4 -FINISSAGGIO E SCATOLATURA

Prodotto finito confezionato per lotti di produzione

Prodotto finito

5 - CONTROLLO QUALITA’ DEL PROCESSO E DEL

PRODOTTO Prodotto finito controllato

Progetto Approc 7

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Prodotto finito confezionato per lotti di produzione

DISTRIBUZIONE Identifica l’insieme delle attività di magazzinaggio e smistamento del prodotto finito attraverso le quali si

perviene alla consegna al cliente finale

Colli di prodotto finito consegnato al cliente finale

Input ATTIVITA’ Output

Prodotto finito inscatolato per lotto di produzione

1 –MAGAZZINAGGIO DEL PRODOTTO FINITO

Lotto di produzione immagazzinato

Ordine del cliente Disponibilità di magazzino

2 – IMBALLAGGIO LOTTI DI PRODUZIONE COME

DA ORDINE Colli per spezione

Colli per spezione 3 - DISTRIBUZIONE COLLI Colli al cliente finale

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Prodotto finito confezionato per lotti di produzione

VENDITA

Identifica l’insieme delle attività divendita del prodotto finito alla rete vendita o al canale

distributivo

Calzature presso il punto vendita

Input ATTIVITA’ Output

Prodotto finito inscatolato per lotto di produzione

1 –VENDITA DELLA COLLEZIONE CAMPIONARIA

Lotto di produzione immagazzinato

Ordine del cliente Disponibilità di magazzino 2- ACQUISIZIONE ORDINI Colli per spezione

Colli per spezione 3 – PIANIFICAZIONE CONSEGNE

Colli al cliente finale

Progetto Approc 8

PROGETTO APPROC: Osservatorio integrato del Mercato del Lavoro della Provincia di Firenze

DESCRITTIVO PROCESSO CALZATURE

A cura di: M. Grazia Simoni

Aggiornamento Settembre 2005

Progetto Approc 9

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Scelte strategiche aziendali :

indirizzi sul segmento di mercato di riferimento dell’azienda .

indicazioni sul profilo del cliente finale : stili di vita,occasioni d’uso,funzioni d’uso

livello di caratterizzazione o differenziazione rispetto alla concorrenza

livello di qualità tecnica di riferimento

Indicazioni sulle strategie di marketing in merito alla collezione :

collocazione della fascia di prezzo del prodotto (alta , media , bassa )

indicazione dei mercati geografici di destinazione e quote mirate

il profilo ,le occasioni d’uso, delle funzioni d’uso dei consumatori che si vogliono servire

le percentuali mix dei profili dei consumatori diversi e delle relative occasioni d’uso

le politiche di produzione, tecnologiche e di terziarizzazione da realizzare

tipo di distribuzione

Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o dal commerciale:

Dati storici delle vendite anni precedenti o delle stagioni o eventi di riferimento

Richieste rete vendita commerciale.

Previsioni di vendita e/o budget previsionali della collezione.

STUDIO

RICERCA E IDEAZIONE

Identifica l’insieme delle attività che portano alla formulazione di suggestioni/idee guida/proposte per la messa a punto del prodotto finale.

Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione

corredati di indicazioni circa : profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni guarnizioni, ecc

Progetto Approc 10

Input Output Scelte strategiche

aziendali Strategie di marketing

Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o

marketing operativo

STUDIO

RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI DELLA COLLEZIONE

Linee guida per la realizzazione della

collezione

Il processo di studio della collezione è la fase maggiormente critica dell’intero processo della calzatura poiché in questo ambito si combinano scelte strategiche e di mercato, si prendono decisioni il cui esito influenzerà l’andamento delle vendite della stagione di riferimento . Nelle piccole e medie imprese calzaturiere questa attività è spesso frutto dell’esperienza del titolare che individua linee e tendenze in relazione ai mercati in cui l’azienda esporta , che elabora in base alle indicazioni ricevute dalla propria rete vendita , che verifica e confronta con le idee e suggestioni ricevute partecipando a mostre e fiere specializzate nel settore . Nelle aziende maggiormente strutturate il processo è più complesso: si combinano esigenze di marketing strategico e marketing operativo (tutela del marchio e modalità di comunicazione)e scelte di stile. L’analisi del venduto e la valutazione degli scostamenti rispetto al previsionale è la prima attività che porta al confronto, solitamente mediante un briefing di collezione, dei punti di vista e delle esigenze delle funzioni aziendali di marketing strategico, marketing operativo. I risultati di questo confronto sono raccolti da una figura professionale detta uomo prodotto o merchandiser a seconda delle competenze possedute: l’uomo prodotto ha solitamente provenienza tecnica e conosce meglio gli aspetti di costruzione del prodotto; il merchandiser possiede una formazione di marketing ed è più orientato al cliente finale di cui si fa tramite nel corso delle attività di collezione. Il processo di studio dunque ha il compito far pervenire allo stilista e alla sua equipe le linee guida della collezione( il “ mood”)e fornire indicazioni di carattere più operativo: dare indicazione circa i volumi della collezione, le combinazioni forma fondo confermate per il nuovo campionario, le destinazioni d’uso su cui puntare e da sviluppare ,il mix di prodotti da ideare per linea , i modelli esistenti da sviluppare con nuova accessoristica,ecc Gli attori sono molteplici ma la figura professionale che presidia la collezione e che ne scandisce i tempi e le modalità di esecuzione è l’uomo prodotto o merchandiser che cura l’aspetto organizzativo e metodologico e affianca lo stilista di cui è il primo interlocutore e di cui si fa interprete per le altre funzioni aziendali. Per il settore calzaturiero riveste grande importanza la scelta della forma che è l’elemento principale attorno al quale e sulla cui base vengono sviluppate le linee di prodotto.Scegliere quali forme presentare per la collezione è frutto delle indicazioni strategiche dell’azienda, confortate dalla consulenza dello stilista

Progetto Approc 11

.Input Output

Linee guida per la realizzazione della collezione

RICERCA

RICERCA DI IDEE E MATERIALI COERENTE ALLE LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELLA

COLLEZIONE

Materiale , idee e suggestioni di supporto all’ideazione

In base alle indicazioni ricevute in fase di studio della nuova collezione, comincia l’attività di ricerca che riguarda:

Tendenze Materiali ( tessuti, pelli, pelle pregiata, accessori,ecc) Innovazioni tecnologiche del prodotto Innovazioni tecnologiche del processo Nuove modalità di lavorazione Prodotti della concorrenza attraverso riviste e materiale pubblicitario

visitando negozi o rivenditori del settore moda,partecipando fiere, esposizioni, mostre di settore, visitando punti vendita, concerie,visionando prodotti delle aziende produttrici di componentistica ( forme, tacchi, suole ) E’ facilmente intuibile che le attività del processo analizzato non seguono una cronologia definita a priori; spesso si sovrappongono o si combinano in maniera apparentemente casuale per esempio con l’arrivo di un nuovo materiale di cui si vuol testare l’efficacia o con la necessità di impiegare un accessorio innovativo,…. La sequenza delle attività non è preordinata ma è frutto di lavoro spesso frenetico dovuto in parte ai tempi molto ristretti per la realizzazione di una collezione ed in parte alla componente creativa che pervade e caratterizza il processo.

Progetto Approc 12

Input Output

Materiale , idee e suggestioni di supporto

all’ideazione

3- IDEAZIONE STILISTICA

ELABORAZIONE “CREATIVA” DEL MATERIALE

DI SUPPORTO SCATURITO DALLA RICERCA

Schizzi e/o disegni tecnici

per lo sviluppo della collezione

Attore incontrastato della fase ideazione e di realizzazione disegni è lo stilista che in qualche realtà fornisce allo sviluppo prodotto veri e propri disegni con indicazioni tecniche precise quali: profilo o sagoma della forma,disegno del tacco,disegno della tomaia,lavorazioni,materiali e accessori.

In altri contesti organizzativi, in genere nelle grandi aziende ,lo stilista si limita a fornire bozzetti o particolari, utili per individuare lo stilo della scarpa ma poco significativi per sviluppare il prototipo. In questo caso si affianca allo stilista creativo, lo stilista tecnico che elabora lo schizzo e lo correda di elementi tecnici e quote. Si possono verificare anche casi in cui è il modellista che interpreta lo schizzo e ne ricava un modello per il taglio prototipo. In ogni caso l’elaborazione creativa che porta al disegno è difficilmente definibile. A tal proposito citiamo una definizione che ci sembra pertinente: “ Creatività “ è unire elementi esistenti con connessioni nuove. (Henri Poincaré)

Progetto Approc 13

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Schizzi e/o Disegni tecnici per lo

sviluppo della collezione

corredati di indicazioni circa profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni materiali e accessori

.SVILUPPO PRODOTTO

IDENTIFICA L’INSIEME DELLE ATTIVITÀ ATTRAVERSO LE QUALI SI

PERVIENE ALLA MESSA A PUNTO DEL CAMPIONE/MODELLO (INCORPORA,

QUINDI, LE ATTIVITÀ DI PROGETTAZIONE TECNICA DEL

PROTOTIPO CHE TENGONO CONTO SIA DELLE ESIGENZE DI STILE CHE

QUELLE FUNZIONALI)

Campione Modello

Scheda tecnica

Input Output

Disegni tecnici

1- REALIZZAZIONE FORMA

FONDO O TACCO7

Campione di forma

Come abbiamo evidenziato la scelta della forma è fondamentale nella calzatura e dunque anche la realizzazione richiede una particolare cura ed è frutto di un confronto fra azienda produttrice delle forme e stilista e/o uomo prodotto. Il contatto fra formificio e azienda committente è stesso mediato dall’uomo prodotto che ha il compito di tradurre in indicazioni tecniche i desideri dello stilista al fine di riuscire a produrre una forma che sia calzabile e che abbia le caratteristiche estetiche volute. L’esperienza tecnica e la conoscenza del produttore delle forme è molto importante. Nel passato le forme per la produzione erano di legno ma attualmente lo e’ solo il prototipo, poiché questo materiale consente limature per le riduzione di forme e spessori.

7 La scelta di catalogare questo processo nello SVILUPPO PROTOTIPO è una convenzione poiché dipende dalla singola realtà aziendale e dallo specifico contesto organizzativo: in alcune realtà si parte dalla costruzione della forma prima ancora della scelta dello stile in cui verrà rivestita. Nelle grandi aziende le operazioni di realizzazione forma e scelta dello stile sono contemporanee e la realizzazione del prototipo della forma avviene al momento dello sviluppo del prodotto. Abbiamo scelto questa seconda modalità operativa perché ci consente di delineare con maggior chiarezza e sequenzialità di lavorazione il processo di sviluppo prodotto.

Progetto Approc 14

Nella calzatura da uomo la forma è subito rivestita dalla pelle per avere la dimensione complessiva della scarpa. Infatti dopo la realizzazione della forma, per la calzatura maschile è importante individuare la suola idonea ( altrimenti detta fondo) per un giusto bilanciamento della scarpa. E’ per questo che al prototipo della forma rivestita in pelle si applica la “maquette”, un fondo di materiale plastico necessario per valutare la scarpa nel suo insieme. La scelta della suola nella calzatura maschile è spesso l’unico elemento che differenzia lo stile della scarpa. Nella calzatura da donna invece è il tacco che riveste particolare interesse sia per la componente tecnica ( ad ogni altezza di tacco corrisponde una differente forma), sia per l’elemento estetico ( le altezze e le forme del tacco sono l’elemento distintivo di una moda , di una destinazione d’uso, di uno stile ). Una delle figure professionali di questo processo, oltre a quelle citate dello stilista e uomo prodotto, è colui o colei sul cui piede si testa la prova calzata. La persona che calza un prototipo deve saper valutare con correttezza e attenzione i parametri che stabiliscono che la scarpa “va bene” o “non va bene” su basi che non debbono essere soggettive ma che rispondano a dei criteri predefiniti a livello aziendale.

Input Output Campione forma

Disegni tecnici per lo sviluppo della

collezione

2- SVILUPPO MODELLO

Modello

Questo è il processo in cui si “concretizza” , si rende tangibile l’idea stilistica. Così come nel precedente, le attività non sono mai a norma e non seguono un ordine cronologico rigido. E’ la fase delle prove che necessitano di analisi e valutazione, più volte ed in tempi diversi e da parte dei diversi attori del processo. Lo stilista ha bisogno del prototipo o di una parte di esso per verificare le proprie scelte: il risultato estitico finale, la valutazione sull’utilizzo di un accessorio, la verifica che la forma del tacco o la suola scelta si armonizzino, ecc…. Il modellista dal canto suo deve esercitare la propria capacità interpretativa nello sviluppare un prodotto conforme alle indicazioni dello stile ma che tenga anche conto di specifiche qualitative e di calzabilità. L’uomo prodotto si fa interprete dei due mondi, l’uno tecnico e l’altro estetico, conservando sempre l’ottica del mercato finale a cui è destinata la collezione. Inoltre deve monitorare lo stato d’avanzamento della campionatura, facendone rispettare i tempi di realizzazione. Le attività attraverso le quali si perviene al prototipo sono : Realizzazione cartamodello:

Modalità tradizionale : Il modellista riveste il prototipo della forma in legno con della carta speciale. Dopo aver realizzato su questa carta il disegno del modello fornito dallo stilista , il rivestimento viene staccato dalla forma e trasferito in piano per il rilevamento del modello. Modalità con CAD: In questa fase è utilizzato il Cad che esegue una progettazione geometrica della calzatura :

Progetto Approc 15

attraverso la proiezione in piano della parte plantare del piede e del profilo della forma fornisce all’operatore le basi strutturali per il disegno della camicia o intermedio e la trasposizione in piano.

Acquisizione componenti : forma, tacco,suola, soletto Taglio del materiale per prototipo e Costruzione prototipo Analisi e valutazione del prototipo da parte del titolare, dell’uomo prodotto concordemente con lo stilista edc il modellista. Quando il prototipo è stato valutato idoneo si redige la documentazione d’accompagnamento scheda tecnica e distinta base e si completa il cartamodello che diventa definitivo. Sulla base delle indicazioni fornite dall’uomo prodotto e dallo stilista circa i materiali e i colori su cui sviluppare il campionario, si procede alla realizzazione dello stesso. Produzione campionario: A seconda della tipologia di azienda il camponario può essere: di vendita: nel caso di aziende a marchio proprio i campioni vanno alla rete di vendita, per esposizione a fiere mostre, per corner, franchising, ecc. E’ il titolare insieme al commerciale che stabilisce la quantità e la varietà dei materiali e colori. Nel caso di griffes il campionario è destinato alla presentazione dei rapprentanti dei propri negozi e/o ai distributori o grossisti.

per il cliente : nel caso di lavoro in conto terzi il campionario sarà sviluppato nella quantità e nei materiali richiesti dal cliente Per realizzazione del campionario dunque sono necessari:

Ordine di lavorazione Modello completo Scheda tecnica materiali ( pellami, tessuti, accessori esplosi nelle quantità richieste dall’ordine ) primo campione

L’ufficio acquisti immette in computer la distinta base e l’ordine L’ufficio programmazione lancia in produzione il campionario Il modellista ed il capofabbrica o prototipista ne seguono la produzione Il magazzino prodotti finiti riceve la merce ( nel caso sia prodotto esternamente) Il modellista ed il capofabbrica e un tecnico ne controllano la qualità. In questa fase sotto la dicitura “ prototipista “in realtà intervengono tre figure professionali: il tagliatore, l’aggiuntatrice e l’addetto alla premonta che valuta il pezzo da eseguire.. Alla loro competenza di base viene richiesta una ulteriore capacità: saper valutare le eventuali problematiche tecniche e costruttive del prodotto. Saper “misurare” il prototipo pensandolo in manovra, presso un gruppo di aggiunteria, ecc. Il risultato dello sviluppo prodotto è il campionario da presentare alla vendita.. A questo processo segue: Presentazione collezione e vendita .

Progetto Approc 16

la presentazione del campionario ai compratori e/o ai propri punti vendita è il momento di verifica dei processi precedenti ; le scelte sono sottoposte ai diretti interlocutori del cliente finale: rappresentanti,grossisti, distributori , responsabili di negozi. La collezione normalmente viene presentata e spiegata dal titolale o dall’addetto alle vendite dell’azienda. E’ un momento delicato poiché in questa fase si trasmettono le strategie aziendali in merito alla collezione e si cerca di trasferire lo spirito che ha animato la scelta dei modello e che poi ha condotto alla loro realizazione. Se il cliente recepisce in modo positivo quanto è stato trasmesso e riesce a credere nel prodotto giudicandolo idoneo al proprio mercato sia in termini estetici che economici, emette gli ordini di acquisto. In questa fase vengono inoltre concordate le date di consegna richieste che dovranno essere poi verificate dalla produzione poi confermate. Nel caso di acquisizione di un nuovo cliente si stabiliscono anche i termini di fatturazione e gli aspetti amministrativi contabili dell’operazione di transazione e vendita. Il risultato del processo di vendita del campionario porta all’acquisizione degli ordini di acquisto e conseguentemente allo screening degli articoli del campionario : rimarranno validi solo quelli venduti, nei materiali e colori richiesti, salvo riordini consistenti.

Progetto Approc 17

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Prototipi approvati Modello

Scheda tecnica

INGEGNERIZZAZIONE

Identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla

messa a punto del campione/modello (incorpora,

quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile

che quelle funzionali)

Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva

Distinta base

Il processo di Ingegnerizzazione, che segue il processo di vendita del campionario, analizza il venduto sotto il profilo tecnico e mette a punto quegli strumenti e/o accorgimenti tecnici al fine di rendere il prodotto replicabile agevolmente su larga scala, ottimizzarne i tempi e le modalità di lavorazione e ridurre il lead time. Dopo la selezione operata dai compratori , il modellista è in grado di concentrare la sua attività sui modelli scelti mettendo a punto il modello in ogni particolare, sviluppare dime o utensili per facilitare la produzione. Il capofabbrica individua la sequenza delle operazioni per attrezzare la manovra in maniera corretta e bilanciare i carichi di produzione fra le varie fasi. In altre parole ci si attrezza perchè in produzione fili tutto liscio.

Input ATTIVITA’ Output FIGURE

PROFESSIONALI

Ordini clienti relativi al campionario :

Articoli, varianti, misure

Multiplazione : sviluppo forme e modello base nelle misure richieste

Modello e forme nelle misure vendute

Modellista Operatore CAD

Input ATTIVITA’ Output FIGURE

PROFESSIONALI

Modello e forme nelle misure vendute

Industrializzazione taglio Criteri di realizzazione :

verificando il mix di taglio per l’ottimizzazione dei consumi materiali Approntando gli strumenti per il taglio

a fustella

Planning mix di taglio Fustelle , dime , ecc.

Tagliatore Modellista

Operatore CAD

Il risultato di questo processo porterà alla definizione del: modello completo,campione definitivo,forme replicate nelle misure richieste,scheda tecnica di produzione,distinta base.

Progetto Approc 18

Il processo di Produzione : Taglio a mano Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica, fustelle, piazzature --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Taglio a mano : Il tagliatore distende la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti . Piazza i modelli sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Taglia la pelle utilizzando gli strumenti di taglio più idonei ( trincetto o forò di vari tipi ) Verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta. Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Conoscenze del tagliatore a mano : tipologie di pelle peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione Capacità del tagliatore a mano sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi sapere come utilizzare il trincetto sapere come individuare i difetti -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Taglio a fustella Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata , quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica dallo sviluppo prodotto : fustelle --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Taglio a fustella: fasi Il tagliatore distende sul pianale della pressa la pelle sul banco di lavoro . Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti .

Progetto Approc 19

Piazza le fustelle sopra la pelle evitando le difettosità , cercando di utilizzare l’intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Aziona la pressa mediante due pulsanti . La pressa si abbassa e trancia la pelle Il tagliatore verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta e elimina gli sfridi Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Output: Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione . Consuntivo consumi e tempi di lavorazione --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Conoscenze del tagliatore a fustella : tipologie di pelle peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione presse da taglio Capacità del tagliatore a fustella sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi sapere come utilizzare la pressa sapere come individuare i difetti ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Preparazione all’aggiuntatura tomaia Input: Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione scheda tecnica modello banco. --------------------------------------------------------------------------------------------------------- La fase successiva al taglio è la spaccatura della pelle che deve ridurre lo spessore della pelle adattandolo all’utilizzo richiesto in lavorazione . Il macchinario utilizzato per eseguire questa operazione è la spaccatrice che , mediante il passaggio della pelle fra due lame “equalizza “lo spessore sull’intera superficie Successivamente c’è la scarnitura : in questa fase la pelle viene “scarnita” mediante l’utilizzo di macchine scarnitici : il risultato di questa operazione è quello di ridurre lo spessore dei componenti in pelle solo lungo il perimetro per consentire all’operatore di banco di eseguire la “bordatura” . Successivamente si applicaziono rinforzi nei punti che si considerano di maggiore tensione e soggetti a sollecitazione *Bordatura ( sul profilo esterno della tomaia applicata una striscia in pelle ripiegata secondo diverse modalità ) *Foratura o occhiellatura *Preparazione accessori in pelle *Applicazione accessori Applicazione e termosaldatura del puntale * solo nel caso che il modello lo preveda

Progetto Approc 20

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Output: Semilavorati della tomaia raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Aggiuntatura o orlatura : Input: Semilavorati della tomaia raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione Aggiuntatura esterno Incollaggio delle varie parti della tomaia prima che vengano fissate dalle cuciture Orlatura esterno tomaia ( cucitura delle varie parti assemblate ) Martellatura ( delle cuciture della tomaia ) Aggiuntatura fodera Orlatura fodera( messa in fodera ) Applicazione contrafforte ( supporto inserito nella parte posteriore della tomaia tra esterno e fodera con “garbasperoni”che provvede alla termopressatura della tomaia , contrafforte e fodera ) Messa in forma della tomaia Output: Tomaie assemblate -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Figure professionali :Aggiuntatrice orlatrice Conoscenze del tagliatore a fustella : Uso macchine da cucire per calzature tipologie di pelle Capacità del tagliatore a fustella sapere come utilizzare la macchina da cucire per il tipo di cucitura richiesta saper cucire in modo regolare ( dritto o curvo ) Sapere come “rimediare” alle imperfezioni di montaggio pelle sapere come minimizzare le difettosità della pelle mediante operazioni quali la coloritura dei bordi --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- NOTE : Questo processo da esternalizzato passa alla delocalizzazione ( Croazia, Romania ) e le figure interessate rischiano di non essere più collocate nell’attività delle imprese locali -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Montaggio : Input: Tomaie assemblate ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Assemblaggio della tomaia con componenti esterni (soletto,tacco,suola, contrafforti , puntali,guardoli,bordi ) a seconda del tipo di lavorazione richiesta Esempio di montaggio scarpa da uomo lavorazione GOOD YEAR Esplosione della fase :

Progetto Approc 21

Applicazione sottopiede su forma Applicazione contrafforti Termosaldatura tomaia fodera Montaggio anteriore (premonta ) Montaggio posteriore ( calzera ) Solettatura ed applicazione guardalo Applicazione fondo Applicazione tacco Applicazione intersuola Coloritura, lucidatura Estrazione forme 3 . FINISSAGGIO E SCATOLATURA * Applicazione sottopiede di pulizia Stiratura Rifinizione Allacciatura Lucidatura Controllo qualità *La qualità del prodotto è determinata dall’accuratezza e dalla sensibilità a questa operazione . Le aziende di calzature di alto livello curano in particolare le operazioni di finissaggio e scatolatura. Output : Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di lavorazione Magazzino prodotti finiti e spedizioni Input : Pezzi prodotti , suddivisi per lotto di produzione così come da bolla di lavorazione Ordine cliente --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------- L’addetto al magazzino prodotti finiti , riceve dalla produzione i lotti prodotti e li immagazzina negli scaffali. In base all’ordine del cliente, preleva il quantitativo richiesto , lo inscatola , compila la bolla d’accompagnamento* e provvede alla spedizione La distribuzione al cliente avviene attraverso corrieri convenzionati che arrivano giornalmente, . ( I corrieri si spartiscono la distribuzione per aree : Nord (Nord-Est e Nord-Ovest), Centro e Sud. Italia *La compilazione della bolla mediante computer, è legata al programma del magazzino materie prime, accessori e alla distinta base . Per cui scaricando un prodotto finito si scaricano in automatico i quantitativi dei pellami , accessori , infustiture, del tipo e nella quantità indicata in distinta base. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Output.: pezzi ordinati al cliente Bolla d’accompagnamento

Progetto Approc 22

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Processi di supporto : l’ufficio acquisti L’ufficio acquisti effettua gli ordinativi di pellami, tessuti, accessori ed altro in base all’ordinativo dei clienti , confrontato con l’esistenza di magazzino . Più in dettaglio , ha questi compiti :

immissione le distinte base in computer controllo che quello che la merce in arrivo sia conforme all’ordinativo nelle quantità e qualità

(interfacciandosi con il magazziniere materie prime ) inserimento bolla materiali in ingresso immissione ordini clienti verifica fra fabbisogno ed esistenza di magazzino valutazione lotto minimo di magazzino e punto di riordino ( a scorta o in base all’ordinato ) ordine al fornitore materie prime ed accessori ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ufficio commerciale o uff. vendite Input : Ordine del cliente Gestisce gli ordini in ingresso verificandone la consegna con la programmazione. Invia lettera di conferma al cliente trattando i tempi di consegna Controlla l’avanzamento ordini Si interfaccia con la fatturazione, l’amministrazione, l’ufficio acquisti Output : ordine alla produzione ------------------------------------------------------------------------------------------------------

Progetto Approc 23

2.4 - Nota metodologica : il sinottico di processo

Il sinottico qui presentato nasce da un originario flussogramma “standard”, articolato per colonne all’interno delle quali si riporta un’ indicazione dei processi produttivi che a loro volta vengono esplosi in successive fasi. Vengono poi descritte le modalità organizzative e tecnologiche, nonché evidenziate le figure professionali che insistono nelle singole fasi del processo. Tale sinottico, come fornitoci dal gruppo di lavoro sulla metodologia, è stato sottoposto in sede di intervista di secondo e primo livello ad esperti del settore nonché ai titolari di imprese del settore che con la loro esperienza diretta hanno potuto correggere, validare ed arricchire. Quadro sinottico dei simboli utilizzati nella descrizione dei processi

Simbolo Specifiche

Indica lo svolgimento di una attività. Si noti che un’insieme di attività logicamente concatenate l’una all’altra costituiscono un processo.

Indica la produzione di un output documentale (una scheda, un report, una relazione, etc.).

Indica l’unione logica e sequenziale tra due eventi successivi.

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OSSERVATORIO INTEGRATO DEL MERCATO DEL LAVORO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

SINOTTICO

RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD PROCESSO

SCHEDA 2

DESCRIZIONE DEI PROCESSI

SETTORE:

CALZATURE

Aggiornamento: M.Grazia Simoni

15 Aprile 2005

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SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD :

RICERCA IDEAZIONE

Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Il processo di Ricerca ed Ideazione,identifica l’insieme delle attiche portano alla formulazione di suggestioni,idee e linee guida,proposte messa a punto della collezione . Nello specifico del settore, in questa faopera sulla base delle strategie di vendiproprie dell’azienda , relative all’area dimercato di riferimento e di destinazionprodotto finale. Ma in questo processo, rivestono particolare importanza i dati ed le informazioni fornite dal marketing operativo e strategico derivate dal feeback dei mercati e delle vendite, la cui influenza è fondamentale per tracciarelinee guida delle collezioni coerenti allerichieste del target di riferimento. Il processo di ricerca si articola in moltattività a carattere generale sulle tendenmoda e più specificamente volte alla ridi nuovi materiali e accessori. Attraverso mostre di settore, fiere e presentazioni , analisi della concorrenzrecepiscono idee e suggestioni che poi verranno elaborate dallo stilista il cui compito sarà di produrre disegni, schizrelativi alle linee stabilite.

Le modalità attraverso cui si articola il processo sono molteplici: possono essere effettuate mediante lo studio di banche dati di settore, pubblicazioni, collane, internet, visita alle aziende , analisi del materiale pubblicitario , visite presso negozi o rivenditori , partecipazione a fiere, esposizioni, mostre di settore, ecc. Le suggestioni e le idee scaturite dalla ricerca ed elaborate dal marketing, vengono poi riportate allo stilista che le traduce in disegni ed i cui strumenti principali sono l’intuizione e la creatività supportate dall’esperienza e dal know how di prodotto.

Per il settore calzaturiero riveste grande importanza la scelta della forma che è un elemento fondamentale attorno al quale e sulla cui base vengono sviluppate le linee di prodotto.

Stilista Designer Uomo prodotto Merchandiser

SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD: SVILUPPO PRODOTTO

Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità

organizzative Sistema

professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Il processo di Sviluppo prodotto identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello, tenendo conto sia delle esigenze di stile che quelle

Tecnologia

La tecnologia tradizionale è quella del pantografo per lo sviluppo del disegno in due dimensioni. Si assiste all’introduzione sempre più massiccia del sistema CAD

Stilista Modellista Responsabile Sviluppo prodotto

2. SVILUPPO PRODOTTO

1. RICERCA/IDEAZIONE

3. INGEGNERIZZAZIONE

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

1. RICERCA/IDEAZIONE

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funzionali Questa fase del processo riguarda la concretizzazione in pezzi campione delle indicazioni dello stilista fornite al modellista mediante schizzi, disegni, fotografie

Input

L’ Input del processo sono gli schizzi , disegni, fotografie per lo sviluppo di

una nuova collezione corredati di indicazioni circa i materiali da utilizzare,il tipo di lavorazione

richiesta e la fascia di prezzo stabilita .

Articolazione processo

Lo sviluppo prodotto prevede diverse attività che partono dalla definizione e messa a punto della forma per arrivare, dopo diverse prove e rivisitazioni del modello, alla messa a punto del campione approvato congiuntamente dallo stilista che ne cura la parte estetica e dal modellista che lo valuta in un ottica più funzionale e tecnica . Nell’ambito di questo processo viene prodotto il campionario che sarà sottoposto ai compratori e da cui scaturiranno i modelli venduti .

Output Cartamodello Campione approvato e venduto

(Computer Aided Design) a due o tre dimensioni, con diversi livelli di sofisticazione.

Modalità organizzativa Nelle grandi aziende l’attività è organizzata per reparto: la modelleria è il fulcro attorno al quale ruotano le attività di sviluppo del prototipo e produzione del campionario. L’ufficio di sviluppo prodotto supporta il processo attraverso la gestione delle assegnazioni, lanci in produzione, redazione distinte base. Spesso è l’uomo prodotto o il merchandiser che presenta la collezione ai compratori, illustrandone le linee guida e chiarendo gli obiettivi che l’azienda si è proposta nel presentare le proposte della collezione.

Nelle piccole imprese l’intero processo è presidiato da una sola figura professionale: il modellista che segue la prototipazione e lo sviluppo della collezione

Uomo prodotto Merchandiser Prototipista (aggiustatrice, montatore) Addetto alle distinte base Operatore CAD CAM

SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD : INGEGNERIZZAZIONE

Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Il processo di Ingegnerizzazione o industrializzazione del prodotto identifica l’insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello per la produzione di serie. E’ successivo alla vendita del campionario, allorquando, sulla scorta dei dati relativi al venduto, si ha l’esatta situazione degli articoli e dei relativi materiali e colori da produrre. Si approntano tutte i mezzi e gli strumenti idonei affinché il modello venduto sia riproducibile su larga scala,

Il sistema CAD. Per la realizzazione delle forme: il software Footwear, del programma RTT (Interregional Technology Transfer), la progettazione assistita da computer. L’ingegnerizzazione è il processo più vicino alla produzione poiché gli è propedeutico. Spesso i due processi interagiscono e lavorano nell’attività di miglioramento qualitativo, in

Modellista Tecnico di produzione Modellista Analista di processo Tagliatore Responsabile Magazzino Pellami

2. SVILUPPO PRODOTTO

3. INGEGNERIZZAZIONE

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

2. SVILUPPO PRODOTTO

1. RICERCA/IDEAZIONE

3. INGEGNERIZZAZIONE

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ottimizzandone la produttività, i consumi e le modalità di esecuzione

Input

Cartamodello e Campione venduto Articolazione processo

Il campione ed il modello vengono analizzati in base al venduto corredato di eventuali modifiche o richieste aggiuntive dei compratori espresse nel corso delle vendite Si mette a punto il modello definitivo, completandolo in ogni sua parte, la scheda tecnica, la distinta base e la scheda di abbinamento del materiale principale con fodere, accessori e cuciture. Si sviluppano le forme relative ai numeri richiesti dal cliente.

Output Campione validato Modello definitivo

permanenza, per tutto il ciclo di produzione. Nelle grandi aziende è un processo gestito e coordinato dal servizio Sviluppo prodotto o Servizio tecnico. Viene poi ulteriormente sviluppato dalla Produzione che nella sua fase iniziale lavora per la messa a punto degli strumenti e supporti necessari i lavoranti esterni. Nelle piccole aziende è il modellista insieme al capofabbrica e/o titolare dell’impresa che si presidiano questo processo.

SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD : PRODUZIONE

Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità

organizzative Sistema

professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Il processo di Produzione identifica l’insieme delle attività operative e gestionali per la realizzazione della calzatura

Input Modello esterno, interno, infustiture Prototipo (campione industrializzato) Specifiche tecniche: Scheda tecnica e distinta base Programmi di produzione Bolle di lavorazione

Articolazione processo La produzione nelle calzature si declina in diverse attività che in modo sintetico riportiamo:

- Taglio dei componenti tomaia e fodera

- Costruzione soletta - Costruzione tacco - Costruzione suola - Costruzione contrafforti e

puntali - Costruzione gaurdoli - Costruzione bordi

Tecnologie Questo processo di produzione, soprattutto per i prodotti di alta qualità, è ancora molto caratterizzato da attività manuali, di tipo artigianale, che richiedono l’utilizzo di strumenti semplici. Solo per alcune fasi del processo come il taglio si stanno introducendo nuove tecnologie (es. taglio laser assistito dal CAD), mentre per altri come il premontaggio si utilizzano macchine semiautomatiche Modalità organizzative A parte il taglio, le altre fasi di lavorazioni generalmente sono organizzate secondo linee di produzione tradizionali; il montaggio e il finissaggio vengono eseguite lungo la cosiddetta “manovia”. La fase di aggiuntatura della tomaia

Responsabile programmazione della produzione Responsabile di produzione Addetto ad operazioni di programmazione della produzione Addetto ad operazioni di coordinamento della produzione (gestione reparto/unità operativa) Tagliatore Aggiuntatore Orlatrice/Cucitrice Addetto al montaggio a mano Premontatore

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

2. SVILUPPO PRODOTTO

1. RICERCA/IDEAZIONE

3. INGEGNERIZZAZIONE

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

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- Giuntatura tomaia - Montaggio - Finissaggio: lucidatura, finitura

pulitura - Controllo qualità: verifica della

qualità del prodotto - Inscatolamento

Output Calzatura montata, rifinita ed inscatolata

è esternalizzata verso aziende della zona o più recentemente delocalizzata all’estero. Le aziende calzaturiere della provincia si approvvigionano di materie prime nel distretto conciario di Santa Croce mentre per l’acquisto di accessoristica si avvalgono di imprese locali o del distretto fermano maceratese.

Addetto ai componenti:

Suola Tacco Solette Guardoli Preparazio

ne fondi

SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD : DISTRIBUZIONE

Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità organizzative

Sistema professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Questo processo identifica l’insieme delle attività, attraverso i quali il prodotto arriva ai compratori/consumatori finali e/o intermedi.

Input Calzatura inscatolata

Articolazione processo

Il processo di distribuzione è subordinato ad una preventiva strategia di distribuzione stabilita dall’azienda che, in base alla collocazione della propria rete vendita o alle esigenze dei propri distributori, sceglie ed organizza dei canali di trasporto adeguati e che garantiscano consegne rapide ed ottimizzazione dei costi.

Output Prodotto collocato nel punto vendita.

La distribuzione non è più un processo all’interno dell’azienda che generalmente non è in possesso di mezzi aziendali se non piccoli automezzi per la logistica nel circuito locale. Le piccole aziende si avvalgono di corrieri fidelizzati che raccolgono la merce da spedire giornalmente. Le grande aziende si avvalgono di reti distributive decentrate o delocalizzate

Responsabile logistica Addetto alle spedizioni Addetto al magazzino prodotti finiti

2. SVILUPPO PRODOTTO

1. RICERCA/IDEAZIONE

3. INGEGNERIZZAZIONE

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

Osservatorio integrato del mercato del lavoro Progetto Agorà Approc

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SCHEDA 2 - RAPPRESENTAZIONE CICLO STANDARD :

MARKETING VENDITA Flussogramma Descrizione PROCESSO Tecnologie e modalità

organizzative Sistema

professionale

0. OBIETTIVI STRATEGICI

Il processo di marketing e vendita identifica l’insieme delle attività atte ad incentivare, promuovere e sollecitare l’acquisto del prodotto da parte del cliente finale. I mezzi sono molteplici: la pubblicità, la promozione, la capacità delle forze di vendita, le offerte, la politica dei prezzi, ecc.

Input Dati e statistiche sull’andamento delle vendite.

Articolazione processo Le attività di marketing operativo o del prodotto, sono volte al monitoraggio del mercato di riferimento relativo alla tipologia di calzatura prodotta dall’azienda e più in generale del settore della moda. Mediante dati ed informazioni emersi dal proprio target di riferimento, il marketing gestisce il portafoglio dei prodotti e ne stabilisce il ciclo di vita , sviluppo ed obsolescenza. Mediante la determinazione dei prezzi di vendita, delinea e strategie di vendita e di promozione dei propri prodotti che pubblicizza mediante eventi, uscite su cataloghi o giornali. Le attività inerenti a questo processo, inoltre, riguardano lo sviluppo di strategie di pubbliche relazioni e di customer service. Ogni attività è pianificata e programmata attraverso di un piano di marketing . La vendita del prodotto riguarda oltre alla gestione della vendita diretta, la selezione e la gestione degli intermediari, le politiche di costruzione e mantenimento delle relazioni con i clienti.

L’attività di MKT sta rivestendo sempre più importanza nelle aziende calzaturiere che devono il loro successo all’efficacia dell’azione di marketing per l’apertura a nuovi mercati e verso nuove opportunità di crescita. Abbandonata la formula del “Buyng office “ come servizio di raccordo dei clienti stranieri sul nostro territorio, gli imprenditori locali tendono ad aggregarsi in forme di cooperazione con altre aziende del settore per condividere azioni ed obiettivi al fine di espandersi in altri mercati ed acquisire clientela.

Responsabile marketing Addetto al marketing Responsabile comunicazione Addetto pubblicità e pubbliche relazioni Addetto vendite Italia Addetto vendite estero

2. SVILUPPO PRODOTTO

1. RICERCA/IDEAZIONE

3. INGEGNERIZZAZIONE

4. PRODUZIONE

5. DISTRIBUZIONE

7. MKT STRATEGICO

6. VENDITA MKT OPERATIVO

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PROGETTO APPROC

SETTORE MODA

CALZATURE

3. PROFILI PROFESSIONALI

A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali Firenze

Ambiente Impresa CNA

Coordinatori:

Lorenzo Ricci Co.se.fi.

Gianfranco Corrieri CEDIT

Ricercatori:

M.Grazia Simoni - Co.se.fi.

Sergio Liberti - CEDIT

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3 . PROFILI PROFESSIONALI

Dopo aver individuato i processi e le figure professionali che li presidiano, con l’ausilio delle interviste effettuate agli imprenditori sono stati individuati alcuni profili professionali che sono stati l’oggetto della nostra analisi approfondita. I criteri di scelta dei profili qui di seguito elencati è stata effettuata sulla base di criteri che li legavano a particolari situazioni per cui si finalità della ricerca è stata quella di Focalizzare i profili delle figure professionali del settore giudicate “critiche” per i seguenti motivi:

fortemente richieste ma difficilmente reperibili di importanza strategica a rischio obsolescenza

Dunque si sono scelte le seguenti figure professionali:

- modellista- stilista - prototipista calzaturiero - aggiuntatrice - addetto al montaggio calzature - responsabile commerciale - uomo prodotto

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RESPONSABILE COMMERCIALE E VENDITE

1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1 DENOMINAZIONE RESPONSABILE COMMERCIALE E VENDITE

1.2. ALTRE DENOMINAZIONI

Direttore commerciale Responsabile marketing e vendite

1.3 SETTORE/I Calzature

1.4 DESCRIZIONE o Finalità: - Assicura il mantenimento e lo sviluppo delle

vendite mediante una politica commerciale coerente alle strategie aziendali e ai piani di sviluppo concordati.

- Garantisce l’acquisizione di nuovi clienti mediante azioni promozionali quali partecipazione a mostre e fiere di settore,pubblicazione cataloghi su sito web adesione ad attività consortili e pubblicità e promozioni di eventi.

- Partecipa all’individuazione delle strategie di presentazione della i campionari, supportando le decisioni in merito alla composizione della collezione mediante report relativi ai dati storici del venduto e alle indicazioni provenienti dalla rete vendita

- Collabora con la proprietà o con la direzione alla determinazione delle fasce di prezzo per tipologia di prodotto, destinazione d’uso, target di riferimento da attribuire ai prodotti da presentare in fase di collezione

- Collabora con la proprietà o con la direzione alla determinazione dei prezzi di vendita per mercato o area geografica per l’elaborazione del listino di vendita

- Definisce le condizioni di fornitura per cliente:prezzi, sconti,termini di pagamento,ecc.

- Gestiste la rete vendita mediante il controllo degli agenti,dei distributori, dei punti vendita con i quali concorda un budget di vendita, ne verifica

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l’attuazione e pianifica le azioni correttive. - Cura i rapporti con i clienti nel processo di

sviluppo prodotto nel caso di prodotti specifici richiesti dal cliente e/o che richiedono uno studio di fattibilità.

- Preside all’attività di vendita del campionario: offre assistenza al cliente consigliandolo circa i prodotti su cui l’azienda punta maggiormente e o su quelli dove si è investito in pubblicità oppure supportandolo nella risoluzione di richieste specifiche.

- Cura i rapporti con i clienti concordando piani di consegne del venduto, facendosi promotore della risoluzione delle problematiche inerenti il prodotto.

- Gestisce l’ufficio commerciale relativo alle attività di gestione ordini e rapporti con i clienti.

o Contesti lavorativi possibili:

La figura del responsabile commerciale e marketing così come che è descritta nelle finalità è una figura presente nelle piccole e medie imprese. Le imprese di questa tipologia infatti sono caratterizzate da un tipo di gestione”snella” dove le figure di riferimento sono poche e spesso identificabili nel titolare, i suoi familiari e qualche stretto collaboratore. L’attività del commerciale è generalmente presidiata da un componente della famiglia – proprietà e cura i rapporti con il cliente dallo sviluppo prodotto fino alle consegne presso il punto vendita. E’ una figura del responsabile commerciale che si all’allarga nell’area marketing; spazia le proprie competenze a partire dal processo decisionale in merito alle strategie aziendali sul posizionamento dell’azienda fino all’area vendite e gestione degli ordini. L’attività di pianificazione e di definizione dei budget di vendita sono frutto dell’esperienza acquisita nel settore commerciale e sono costruite sulla scorta di dati storici aziendali e sull’intuito e la capacità interpretativa dell’imprenditore. Le aziende che commercializzano il proprio marchio stanno vivendo attualmente un momento di crisi e di mutamento che deriva dal mutare dell’asse dell’esportazione che si è spostato delle classiche aree del Nord America e Giappone verso

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quelle più recenti dell’est europeo, della Cina e dei cosiddetti paesi emergenti. I clienti tradizionali non sono più una fonte di reddito certa e l’azienda deve riorientarsi verso nuove aree geografiche e verso tipologie di prodotto derivate dalle esigenze e mode locali Per questi motivi l‘attività prevalente e che ricopre maggior importanza per il responsabile del commerciale e marketing è l’acquisizione di nuovi mercati e l’ampliamento del portafoglio clienti su cui si fonda l’attività produttiva dell’azienda. I mezzi di cui si avvale il responsabile commerciale sono assimilabili a quelli propri del marketing ma non formalizzati e sistematizzati ; la scelta di “avventurarsi” su nuovi mercati può essere frutto di informazioni acquisite sulle aziende concorrenti o una scelta derivata dal buon esito di una singola attività in un paese emergente che ha fornito buoni risultati.

o Tendenze evolutive possibili: Le strategie aziendali delle piccole e medie imprese del territorio si rivelano più conservative che propositive, innovative e proattive; la tendenza delle piccole e medie imprese del settore è quella di “conservare” il portafoglio clienti cercando al massimo la fidelizzazione fino ad arrivare alla monocommittenza. Ultimamente però l’instabilità delle variabili che regolano i mercati, sta spingendo soprattutto le piccole imprese ad attivare mezzi e strumenti per la ricerca e l’ampliamento dei propri clienti.. In questo panorama, la figura del direttore commerciale si allontana dagli aspetti gestionali rispetto a quanto acquisito e si orienta verso attività proprie del marketing: definizione delle caratteristiche ottimali del prodotto in relazione ai mercati di riferimento, analisi ed identificazione dei mutamenti ambientali che potrebbero influenzare il prodotto, ricerca ed innovazione per creare competitività. Per una piccola e media impresa avere al proprio interno competenze di marketing può significare contrastare positivamente l’onda della concorrenza e creare nuove opportunità di lavoro al proprio interno.

1.5 BREVE DESCRIZIONE (PREREQUISITI)

A seconda del taglio della figura professionale i requisiti di base sono un diploma in materie tecniche e di gestione commerciale. Nel caso di una figura maggiormente orientata al marketing è auspicabile una laurea nella materia .

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2. DATI IDENTIFICATIVI DEL PROFILO

2.1 AREA PROFESSIONALE8

2.2. DENOMINAZIONE ISTAT9

2.3 CODICE ISTAT10

2.4. ALTRE DENOMINAZIONI ISTAT11

8 Secondo la versione del Decreto Ministro del lavoro 30 maggio 2001 9 Idem 10 Idem 11 Idem

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3. PROCESSI INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Campionario

VENDITA

Identifica quelle attività volte alla presentazione dei prodotti finalizzata all’acquisizione degli

ordini

Ordini del cliente

Costi di vendita ATTRIBUZIONE PREZZI DI VENDITA

Prezzi per cliente o per mercato di destinazione del profotto

Campionario PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE E VENDITA DEL CAMPIONARIO

Ordini dei clienti

ATTIVITA’ DI SUPPORTO

Ordini dei clienti GESTIONE ORDINI Controllo ordini

GESTIONE RETE VENDITA

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Ricerche, banche dati, analisi della concorrenza,

MARKETING*

Identifica le attività che concorrono ad identificare i bisogni di un mercato e a

definire le azioni più opportune per soddisfarli, con reciproco

vantaggio per fornitore e cliente

Scelte strategiche aziendali

Informazioni, dati,analisi della concorrenza

PIANIFICAZIONE E SVILUPPO PRODOTTI

Comporta tutte quelle attività finalizzate all’interpretazione di

dati ed informazioni per lo sviluppo di nuovi prodotti

Progettazione nuovi prodotti o nuove tipologie di produzione

Informazioni, dati,analisi della concorrenza

ACQUISIZIONE NUOVI CLIENTI e/o MERCATI

Comporta tutte quelle attività finalizzate all’interpretazione di

dati ed informazioni per lo sviluppo di nuovi mercati e

l’ampliamento del portafoglio clienti

Nuovi clienti

Informazioni, dati,analisi della concorrenza

PROMOZIONE MARCHIO Attività volte alla

pubblicizzazione e alla tutela del marchio identificativo del prodotto e/o dell’azienda

Riconoscibilità del marchio

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COMPETENZE 4.1.1 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE: N∗ DENOMINAZIONE: ATTRIBUIRE I PREZZI DI VENDITA Attribuire i prezzi di vendita agli articoli proposti per la collezione , partendo dal costo di produzione e

maggiorandolo della quota parte per ottenere il cosiddetto “prezzo di mercato” DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come Analizzare il prodotto riportandolo ad una casistica che lo accomuni ad un gruppo omogeneo ( borse da sera,borsoni da viaggio,gadget porta trucco,..) Valutare il prezzo del prodotto confrontandolo con altri della stessa tipologia e della stagione precedente. Analizzare il costo di produzione e la fascia di prezzo in cui rientra il prodotto. Valutare il prodotto in relazione alla concorrenza Valutare il prodotto in relazione ai mercati di destinazione Attribuire un prezzo per articolo, variante materiale colore e paese di destinazione. CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Elementi di marketing Elementi di vendita Prodotti o tipologie di prodotti della concorrenza Prodotti della propria azienda Clientela della propria azienda Rete di vendita Punti di vendita Politiche di vendita dell’azienda Situazione economica del paese di destinazione del prodotto

Saper valutare un prodotto in relazione al paese di destinazione e al target di mercato di riferimento. Saper analizzare i dati e le informazioni derivate dalle vendite della concorrenza ed elaborare strategie appropriate

Eventuali note: Eventuali note: ∗ Segnalare, con una X, se la competenza o l’elemento sono nuovi, ossia non presenti nella banca profili.

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4.1.2 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE N* DENOMINAZIONE: PRESIDIARE LE OPERAZIONI DI VENDITA Presidiare le operazioni di vendita della collezione ai propri punti vendita, distributori o grossisti. DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come Presentare la collezione dal punto di vista commerciale. Valutare o le scelte stilistiche al fine di individuarne i punti di forza e la caratterizzazione. Stabile con la rete vendita una strategia comune. Consigliare il punto vendita su prodotti giudicati idonei e più facilmente vendibili nell’area geografica dove sono collocati. Assistere i venditori sulle problematiche che dovessero presentarsi e farsi da tramite con l’area produzione per rimuovere le difficoltà e soddisfare il cliente CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N*

Saper individuare ed esplicitare strategie di vendita sulla scorta di quelle dell’azienda e in base alle scelte stilistiche della collezione

Elementi di marketing Elementi di vendita Prodotti o tipologie di prodotti della concorrenza Prodotti della propria azienda Tipologia della clientela della propria azienda Rete di vendita Punti di vendita Politiche di vendita dell’azienda Situazione economica del paese di destinazione del prodotto Lingue dei paesi con cui commercializza l’azienda Conoscenze tecniche relative ai prodotti interni all’azienda Storia e strategie della propria azienda ( mission e vision )

Saper come offrire assistenza ai propri clienti, siano essi punti vendita del proprio marchio, distributori o grossisti, rimuovendo ostacoli, sciogliendo obiezioni e facendosi da tramite con i reparti produttivi.

Saper analizzare il prodotto o la tipologia di prodotto in un ottica commerciale finalizzata al raggiungimento del target di vendita dell’azienda

4.1.3 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: PIANIFICARE E SVILUPPARE I PRODOTTI Valutare i prodotti dell’azienda esistenti e quelli di futura introduzione nel mercato

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DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come Definire in accordo con la direzione l’elaborazione e l’interpretazione dei dati di mercato per ottenere un product mix ideale Definire le caratteristiche ottimali del prodotto, le strategie volte alla sua modificazione in funzione delle mutate esigenze Preparare e presentare proposte corredate di dati ed informazioni a convalida Valutare periodicamente l’efficienza dei prodotti esistenti, il grado di soddisfazione del mercato e la relativa redditività Eliminare i prodotti obsoleti introducendone altri più consoni al momento e alle richieste del mercato … CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Elementi di marketing Elementi di vendita Prodotti o tipologie di prodotti della concorrenza Prodotti della propria azienda Tipologia della clientela della propria azienda Rete di vendita Punti di vendita Politiche di vendita dell’azienda Situazione economica del paese di destinazione del prodotto Lingue dei paesi con cui commercializza l’azienda Conoscenze tecniche relative ai prodotti interni all’azienda Storia e strategie della propria azienda ( mission e vision )

Saper identificare , analizzare e prevedere i mutamenti ambientali che possono influenzare la tipologia di prodotto esistente. Ipotizzarne delle traiettorie evolutive del prodotto in base ai fattori che ne possono modificare le caratteristiche. Pianificare i tempi e le modalità di introduzione nel mercato di nuovi prodotti.

Eventuali note: Eventuali note: 4.1.4 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: ACQUISIRE NUOVI CLIENTI e/o MERCATI Attivare politiche e strategie per

acquisire nuovi clienti e o nuovi mercati

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DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come Partecipare a mostre o a fiere del settore esponendo i prodotti dell’azienda al fine di reperire nuovi compratori Analizzare i dati e le informazioni relative alle politiche della concorrenza Consorziarsi ad altre aziende in partnership per esplorare nuovi mercati o analizzare nuove opportunità di sviluppo Promuovere il marchio dell’azienda in occasioni pubbliche o in concomitanza di eventi specifici CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Elementi di marketing Elementi di vendita Prodotti o tipologie di prodotti della concorrenza Prodotti della propria azienda Conoscenze tecniche relative ai prodotti interni all’azienda Storia e strategie della propria azienda ( mission e vision) Tipologia della clientela della propria azienda Rete di vendita Punti di vendita Politiche di vendita dell’azienda Situazione economica del paese di destinazione del prodotto Lingue dei paesi con cui commercializza l’azienda.

Saper come attivare strategie e politiche di marketing al fine di promuovere il prodotto dell’azienda. Saper come valutare i dati relativi alla concorrenza Saper come posizionare il prodotto nel mercato di riferimento ed ipotizzarne l’evoluzione. Saper valutare le occasioni più favorevoli per la promozione del prodotto ed individuare le modalità di presentazione più consone.

Eventuali note: 4.1.5 COMPETENZA/ATTIVITA’ CHIAVE DENOMINAZIONE: PROMUOVE IL MARCHIO DELL’AZIENDA Promuovere il marchio distintivo dell’azienda mediante strumenti come la pubblicità,l’organizzazione di eventi o la

partecipazioni ad attività di richiamo collettivo ( mostre, manifestazioni sportive, ecc)

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DESCRIZIONE: per mettere in atto la competenza occorre sapere come: Individuare canali di comunicazione adeguati ( giornali, riviste specializzate,video, pubblicità, ecc) Individuare i prodotti “chiave” della collezione per la pubblicizzazione nel catalogo o la commemorazione di un evento ( centenario azienda, evento sportivo, ecc) Attivare i servizi specialistici di supporto all’organizzazione di eventi o situazioni di promozione del marchio CONOSCENZE max 60 caratteri N* ABILITA’ max 60 caratteri N* Elementi di marketing Elementi di vendita Prodotti o tipologie di prodotti della concorrenza Prodotti della propria azienda Conoscenze tecniche relative ai prodotti interni all’azienda Storia e strategie della propria azienda ( mission e vision) Tipologia della clientela della propria azienda Rete di vendita Punti di vendita Politiche di vendita dell’azienda Situazione economica del paese di destinazione del prodotto Lingue dei paesi con cui commercializza l’azienda.

Saper valutare i mezzi idonei alla salvaguardia e alla diffusione del marchio, contestualizzarli, ponderarne gli impatti e misurarne i risultati in termini di ampliamento della visibilità del marchio e sviluppo del prodotto.

Eventuali note: Eventuali note:

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4.2 COMPORTAMENTI (riferiti all’insieme delle competenze) N*

Dimostrare adattabilità e flessibilità Assumere iniziative, rischi, responsabilità Conformarsi a richieste ed abitudini differenti Mirare al soddisfacimento del cliente finale Prefigurare nuovi obiettivi ed influenzare i cambiamenti Lavorare in equipe in maniera costruttiva Formulare ipotesi su fatti osservati Individuare soluzioni creative Comunicare in modo comprensibile e razionale Effettuare analisi di dati e procedure Gestire positivamente lo stress

4.3 RISORSE ESTERNE Competenze di riferimento Risorse esterne

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5. ALTRE INFORMAZIONI INERENTI IL PROFILO

5.1 TRACCIATO DEL PROFILO

ORIGINE AUTORE DATA CREAZIONE DATA MODIFICA M. Grazia SIMONI Maggio 2005

5.2 NOTE

5.3 BIBLIOGRAFIA

FONTE FONTE

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PROFILO: UOMO PRODOTTO

DENOMINAZIONE UOMO PRODOTTO

Altre denominazioni : MERCHANDISING – TECNOLOGO DEL PRODOTTO CALZATURE

SETTORE: Calzature

FINALITÀ

Coordinare le attività propedeutiche alla realizzazione della collezione , facendosi interprete dello stile e garantendo la coerenza delle le linee guida stabilite, interfacciandosi con lo stilista ,lo sviluppo prodotto, la modelleria e lo sviluppo prototipi

Stabilire le fasce di prezzo dei modelli da presentare in collezione ed i prezzi di vendita dei campioni in relazione ai mercati di riferimento

Farsi interprete dello “ spirito della collezione” relativamente alle scelte operate per la realizzazione del campionario, presso la rete vendita al fine di supportare

ed indirizzare i buyer nell’acquisto dei prodotti Supportare il processo di ricerca ed ideazione della collezione riportando il feed back dei mercati di riferimento in termini di proposte , idee e suggerimenti raccolti

mediante visite presso i punti vendita dell’azienda o viaggi nei paesi relativi

Interfacciarsi con il merchandiser o con il marketing per individuare i prodotti da valorizzare mediante cataloghi, eventi speciali, editoriali stampa.

CONTESTO LAVORATIVO

Questa figura opera a diversi livelli in ogni realtà aziendale e presidia i processi di ricerca ideazione e sviluppo prodotto operando trasversalmente su entrambi soprattutto in affiancamento e coordinando l’attività dei singoli operatori di processo. I contorni di questa figura ed i perimetri della sua attività sono molto legati e contestuali all’azienda in cui opera. In alcune realtà aziendali l’uomo prodotto ha connotazioni maggiormente orientate al mercato di cui ne diventa l’interprete e l’intermediario presso l’azienda ed in questo si sovrappone o interagisce fortemente con le attività proprie del marketing In altri contesti dove l’azienda è maggiormente orientata al prodotto, questa figura ha caratteristiche e provenienza tecnica e la sua attività riguarda principalmente il prodotto. Nelle piccole imprese calzaturiere è il titolare e/o modellista esperto che sviluppa la collezione in collaborazione con lo stilista interno od esterno. Ricerca nuovi materiali e individua i colori delle tendenze moda rapportandosi con il proprio mercato di riferimento e facendosi interprete delle richieste dei compratori o

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della rete vendita. Nelle grandi aziende che hanno un struttura più articolata, coordina più attività e gestisce trasversalmente le varie funzioni per la realizzazione della collezione. Interviene nel processo di studio e di ricerca di nuovi materiali, sostiene e indirizza l’attività degli stilisti,segue lo sviluppo dei campionari. La sua attività è sinergica ed in qualche caso assimilabile al marketing.

COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA Nelle piccole aziende è alle dirette dipendenze del titolare con cui collabora strettamente e di cui si fa interprete relativamente alle strategie aziendali. Collabora con l’ufficio stile, la modelleria e lo sviluppo prototipi Nelle grandi aziende è alle dipendenze del responsabile prodotto a cui riferisce per le direttive di ordine generale. Coordina e supporta: l’ufficio stile e la modelleria facendo da interprete delle esigenze di immagine conciliate con l’aspetto tecnico necessario per la funzionalità del prodotto; lo sviluppo prodotto verificando che quanto prodotto si attenga alle direttive di stile e tecniche concordate Si relaziona con il marketing con cui concorda le direttici di sviluppo e coordinamento d’immagine. Si relaziona con la produzione qualora emergano problemi relativi al prodotto su cui è necessario dare una approvazione tecnico stilistica.

TENDENZE EVOLUTIVE E’ una figura decisiva nel panorama del settore moda poiché interpreta in maniera attuale le funzioni del commerciale allargando la sua attività in campo tecnico e stilistico. Molto ricercata dalle grandi aziende che in mancanza di figure professionali presenti sul mercato dotate di esperienza, ricorrono alla formazione interna. Il percorso formativo può partire da diversi punti: dal marketing e allora la figura avrà una connotazione maggiormente impostata alle vendite e al commerciale. Si può partire da una figura dello Sviluppo prodotto che segue la costruzione del prototipo e ha rapporti con lo stilista. In questo caso l’uomo prodotto sarà in possesso di conoscenze tecniche e relative alla costruzione del prodotto. In ogni caso questa figura necessita di un elevata esperienza sul campo soprattutto perché la sua formazione si permei delle caratteristiche della produzione dell’azienda in cui opera di cui successivamente diventerà l’interprete ed il portavoce presso la rete vendita.

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POSIZIONAMENTO SUL PROCESSO CON INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’

Processi su interviene la figura dell’uomo prodotto: (vedi sinottico SCHEDA 3 – Esplosione fasi ) Processo: STUDIO RICERCA E IDEAZIONE Fase 1 : Studio Fase 2 : Ricerca Fase 4 : Scelta e realizzazione forma Processo: SVILUPPO PRODOTTO Fase 4 : Verifica ed analisi del prototipo Fase 6 : Approvazione del prototipo Processo: INGEGNERIZZAIONE Fase 2 : Determinazione dei prezzi di vendita Processo : VENDITA E MARKETING Fase 1 – Presentazione campionario

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PROCESSO: STUDIO RICERCA IDEAZIONE

Input Output Scelte strategiche aziendali

Strategie di marketing in merito alla collezione

Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o marketing

1- STUDIO

Raccolta delle informazioni per la definizione dei requisiti della collezione .

Linee guida per la realizzazione della collezione

Input ATTIVITA’ Output

Dati storici delle vendite anni precedenti

Richieste rete vendita commerciale

Analisi delle indicazioni fornite dai mercati -analizzando il venduto delle stagioni precedenti -analizzando il venduto e gli scostamenti rispetto al revisionale -raccogliendo dati ed informazioni dalla rete vendita -visitando i punti vendita aziendali per acquisire informazioni sull’andamento delle vendite e indicazioni specifiche sulla clientela locale, per rilevare giacenze o invenduti. Determinazione caratteristiche e volumi della collezione Confrontando e combinando le esigenze del commerciale con le politiche aziendali, le indicazioni del marketing, mediante un briefing di discussione Determinazione delle fasce di prezzo per modello Determinando il prezzo più coerente con la destinazione d’uso del prodotto, confrontato con prodotti similari e parametrandolo a quelli della concorrenza e al mercato di riferimento

Previsioni di vendita della prossima stagione

Determinazione del volume dei modelli della collezione suddivisi in linee per tipologia di famiglie di calzature,contenuto moda,occasioni d’uso, ecc Nello specifico : - Famiglie ( combinazioni forma fondo ) confermate per il nuovo campionario

- Linee e numero di nuovi modelli

Indicazione di prezzo di vendita Input Output

Linee guida per la realizzazione della collezione

2- RICERCA

Ricerca di idee e materiali coerente alle linee guida per la realizzazione della collezione

Materiale , idee e suggestioni di supporto

all’ideazione

Input ATTIVITA’ Output

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Stampa Materiale dei

fornitori di materie prime e accessori Materiale relativo a fiere, mostre

esposizioni di settore

1 -Ricerca : Analizzando : Tendenze Materiali Accessori ( forme, tacchi, suole) Guarnizioni di metallo Innovazioni tecnologiche del prodotto Innovazioni tecnologiche del processo Nuove modalità di lavorazione Analizzando i prodotti della concorrenza mediante riviste e materiale pubblicitario visitando negozi o rivenditori del settore moda partecipando fiere, esposizioni, mostre di settore, ecc visitando punti vendita aziendali visitando concerie visionando prodotti delle aziende produttrici di componentistica ( forme, tacchi, suole )

Selezione materiale coerente alle linee guida scelte per la collezione

Input Output Linee guida per lo sviluppo della

collezione

4- SCELTA E REALIZZAZIONE FORMA Campione di forma

Input ATTIVITA’ Output Stile e tendenze della collezione Schizzi

Attività 2 – Selezione e scelta delle forme per la nuova collezione.

combinando le esigenze di immagine dello stilista quelle di natura tecnica costruttiva del modellista di calzature coerentemente alle scelte delle linee

della collezione.

Campioni di forma

selezionati per la collezione e di conseguenza indicazioni su punta e altezze tacco.

(Per la donna realizzati nella misura 37 e solo della scarpa destra)

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ATTIVITA’

PROCESSO : STUDIO ATTIVITA’1) Analizzare le indicazioni fornite dai mercati Descrizione: (occorre saper come …) - analizzare il venduto delle stagioni precedenti confrontandolo rispetto al revisionale - raccogliere dati ed informazioni dalla rete vendita ed elaborare una sintesi ragionata - analizzare dati ed indicazioni derivanti dall’analisi della concorrenza ed elaborare conclusioni e spunti - visitare i punti vendita aziendali per acquisire informazioni sull’andamento delle vendite e indicazioni specifiche sulla clientela locale, per rilevare giacenze o invenduti

Conoscenze Marketing Analisi di database Uso del computer e dei software di gestione database Tipologie del prodotto calzature Destinazioni e occasioni d’uso della scarpa Conoscenza delle caratteristiche base dei materiali ed accessori della scarpa Abilità(essere in grado di …) Leggere, analizzare e sintetizzare una documentazione molteplici dati ed informazioni, per trarne conclusioni, indicazioni coerenti con la finalità della ricerca. Utlizzare software gestionali finalalizzati alla raccolta e alla gestioni di numerosi dati di natura eterogenea e complessa Raccogliere informazioni, raggruppandole per tematiche coerenti alla finalità che si vuol perseguire Analizzare la priorità e il livello di importanza delle informazioni ricevute

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PROCESSO : STUDIO ATTIVITA’ 2) Determinare le caratteristiche e volumi della collezione Descrizione: (occorre saper come …) - Confrontare e combinare le esigenze del commerciale con le politiche aziendali, le indicazioni del marketing - Raccogliere le indicazioni degli stilisti in merito a tendenze e “mood” di collezione - Condurre un briefing di discussione con lo stile, la modelleria, il commerciale - Elaborare conclusioni mediante un documento che contenga le indicazioni della collezione in merito al volume dei modelli della collezione, suddivisi in linee, per tipologia di famiglie di calzature,contenuto moda,occasioni d’uso, ecc - Elaborare un timing della collezione sulla scorta delle risorse dei sevizi coinvolti ( modelleria, sviluppo prodotto,prototipista, fornitori di accessori,ecc)

Conoscenze. Marketing Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Uso del computer e dei software di gestione database Tipologie del prodotto calzature Destinazioni e occasioni d’uso della scarpa Conoscenza delle caratteristiche base dei materiali ed accessori della scarpa Abilità(essere in grado di …) Elaborare un piano di proiezione dei dati sulla scorta di informazioni e linee guida concordate con la direzione e con lo stilista. Elaborare un documento di sintesi sui volumi della collezione, ripartiti in linee e modelli Elaborare e valutare il piano di attività o timing di collezione alla luce delle risorse e dei tempi a disposizione Monitorare l’andamento della collezione

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PROCESSO : STUDIO ATTIVITA’ 3) Determinare le fasce di prezzo per modello Descrizione: (occorre saper come …) Determinare un prezzo di vendita relativo ad un prodotto coerentemente alla sua destinazione d’uso, confrontandolo con prodotti similari e parametrandolo a quelli della concorrenza e al mercato di riferimento. Determinare un listino di vendita per mercato e per paese di destinazione del prodotto Conoscenze. Marketing Strategie di vendita Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera. Fasce di prezzo dei produttori concorrenti Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Uso del computer e dei software di gestione database Tipologie del prodotto calzature Destinazioni e occasioni d’uso della scarpa Conoscenza delle caratteristiche base dei materiali ed accessori della scarpa Abilità(essere in grado di …) - Determinare un prezzo di vendita, coerentemente con prodotti similari e in linea con i costi di produzione, mantenendo i margini di utile richiesti dall’azienda.

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PROCESSO : RICERCA ATTIVITA’ 1- Ricercare materiale e documentazione per la collezione Descrizione: (occorre saper come …) Analizzare:

Tendenze Materiali Accessori ( forme, tacchi, suole) Guarnizioni di metallo Innovazioni tecnologiche del prodotto Innovazioni tecnologiche del processo Nuove modalità di lavorazione Analisi della concorrenza

Analizzare i prodotti della concorrenza mediante riviste e materiale pubblicitario Visite a negozi o rivenditori del settore moda Partecipazione a fiere, esposizioni, mostre di settore, ecc Visite dei punti vendita aziendali Visite presso le concerie Visite presso le aziende produttrici di componentistica ( forme, tacchi, suole )

Selezionare del materiale coerente alle linee guida scelte per la collezione Proporre il materiale selezionato allo stilista per una sua definitiva valutazione Conoscenze. Strategia dell’azienda in cui opera Uso del computer e di internet Tipologie del prodotto calzature Destinazioni e occasioni d’uso della scarpa Conoscenza delle caratteristiche base dei materiali ed accessori della scarpa Abilità(essere in grado di …) Analizzare e valutare tutto il materiale alla luce delle strategie della collezione, in base alle linee individuate Elaborare il materiale della ricerca finalizzandolo alle esigenze dell’azienda

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4- SCELTA E REALIZZAZIONE FORMA Attività 2 – Selezionare e scegliere le forme per la nuova collezione Descrizione: (occorre saper come …) Rendersi interpreti delle esigenze di immagine dello stilista nei confronti del costruttore di forme e saperle conciliare a quelle di natura tecnica costruttiva del modellista di calzature, in piena coerenza alle scelte delle linee della collezione. Conoscenze Tipologia della calzatura Anatomia del piede Pellami Tecniche di costruzione della calzatura Strategie aziendali in merito allo stile della collezione Abilità(essere in grado di …) Comprendere le osservazioni dello stilista e riportarle correttamente al costruttore di forme. Valutare e scegliere le forme più consone ai criteri scelti per la realizzazione della collezione interpretando lo stile richiesto e conciliando le necessarie caratteristiche tecniche della calzabilità della scarpa.

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PROCESSO: SVILUPPO PRODOTTO

Input Output

Prototipo Modello del prototipo

4 -VERIFICA ED ANALISI PROTOTIPO

Prototipo approvato Modello definitivo

scheda tecnica aggiornata Input ATTIVITA’ Output

Prototipo Modello del prototipo

Scheda tecnica

1 - Analisi e valutazione del prototipo:

Analisi estetica verificando la rispondenza con le esigenze estetiche espresse dallo stilista.

Analisi tecnica (industrializzazione del prototipo ) Verificando che la lavorazione ed i metodi utilizzati per produrre il prototipo

riproducibili in larga scala (produzione )

Richiesta di modifiche al prototipo

Input Output Prototipo modificato Modello modificato

Scheda tecnica modificata

6 - APPROVAZIONE PROTOTIPO

Prototipo approvato Modello definitivo

scheda tecnica definitiva

Input ATTIVITA’ Output

Prototipi approvati

Modello Scheda tecnica

Attivita 2 - Scelta prototipi definitivi per collezione

decidendo in base ai volumi richiesti della collezione ( vd. processo Studio, Ricerca, Ideazione )

Decidendo in base ai criteri estetici scelti dallo stilista

Prototipi da sviluppare per la collezione

Input ATTIVITA’ Output

Prototipi da sviluppare per la

collezione

Attività 3 - Scelta materiali e colori della collezione sulla base delle indicazioni dello stilista scegliendo il mix di colori e materiali

rappresentativo dello stile della collezione

Indicazione dei materiali e colori in cui dovrà essere realizzato il prototipo approvato

Input ATTIVITA’ Output

Prototipi scelti per la collezione

Attività 4 - Scelta prototipi da pubblicizzare mediante catalogo sulla base delle indicazioni dello stilista scegliendo il mix di articoli nei materiali e

colori rappresentativi dello stile della collezione

Campioni da pubblicizzare

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PROCESSO: SVILUPPO PRODOTTO 4 -VERIFICA ED ANALISI PROTOTIPO ATTIVITA’ 1 – Analiiazzare e valutare il prototipo Descrizione: (occorre saper come …) - Analizzare la calzatura prototipo sia sotto il profilo estetico che dal punto di vista tecnico funzionale , valutandola in relazione alle linee guida della collezione Conoscenze Tipologia della calzatura Pellami Tecniche di costruzione della calzatura Strategie aziendali in merito allo stile della collezione. Abilità(essere in grado di …) - Comprendere e valutare le osservazioni dello stilista e riportarle correttamente al costruttore di forme. - Valutare e scegliere le forme più consone ai criteri decisi in fase di ideazione della collezione per la realizzazione della collezione interpretando lo stile richiesto e conciliando le richieste dello stile con le necessarie caratteristiche tecniche della calzabilità della scarpa. 6 - APPROVAZIONE PROTOTIPO Attivita 2 – Scegliere i prototipi definitivi per collezione Descrizione: (occorre saper come …) Stabilire in accordo con lo stilista i prototipi che dovranno essere presentati in collezione sulla base dei volumi richiesti della collezione, in accordo alla scelta delle linee guida ( vd. processo Studio, Ricerca, Ideazione ) Decidendo in base ai criteri estetici scelti dallo stilista Conoscenze Tipologia della calzatura Pellami Tecniche di costruzione della calzatura Strategie aziendali in merito allo stile della collezione Abilità(essere in grado di …) - operare una selezione dei prototipi validi per la presentazione della collezione Attività 3 – Scegliere i materiali e colori della collezione Descrizione: (occorre saper come …) sulla base delle indicazioni dello stilista scegliendo il mix di colori e materiali rappresentativo dello stile della collezione Conoscenze Marketing Strategie di vendita Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera. Fasce di prezzo dei produttori concorrenti Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Attività 4 – Scegliere i prototipi da pubblicizzare mediante catalogo Descrizione: (occorre saper come …) sulla base delle indicazioni dello stilista scegliendo il mix di articoli nei materiali e colori rappresentativi dello stile della collezione

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Conoscenze Marketing Strategie di vendita Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera. Fasce di prezzo dei produttori concorrenti Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Abilità(essere in grado di …) - operare una scelta , concordemente con lo stilista,di modelli,materiali e colori più significativi da destinare alla pubblicizzazione mediante catalogo, al fine di trasmettere al compratore finale un messaggio incisivo sullo spirito della collezione.

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PROCESSO : INGEGNERIZZAZIONE Input ATTIVITA’ Output

Costi di produzione

7 - Determinazione prezzi di vendita partendo dal costo di produzione e aggiungendo il ricarico previsto

dall’azienda, coerentemente alle strategie di vendita, di marketing e le politiche aziendali

Prezzi Listino di vendita

PROCESSO: INGEGNERIZZAZIONE 7 – Determinare i prezzi di vendita Descrizione: (occorre saper come …) Analizzare i costi di produzione Determinare un prezzo di vendita avendo come base un costo di produzione e aggiungendo il ricarico previsto dall’azienda, coerentemente alle strategie di vendita, di marketing e le politiche aziendali Conoscenze Marketing Strategie di vendita Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera. Fasce di prezzo dei produttori concorrenti Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Abilità(essere in grado di …) Determinare un prezzo di vendita avendo come base un costo di produzione e aggiungendo il ricarico previsto dall’azienda, coerentemente alle strategie di vendita, di marketing e le politiche aziendali

INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO

Prodotto finito confezionato per lotti di produzione

VENDITA

Identifica l’insieme delle attività divendita del prodotto finito alla rete vendita o al canale distributivo

Calzature presso il punto vendita

Input FASE

Output

Prodotto finito inscatolato per lotto di produzione

1 –PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE CAMPIONARIA

Lotto di produzione immagazzinato

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1 – Presentare la collezione Descrizione: (occorre saper come …) Esporre ai compratori lo spirito e le caratteristiche tecniche e funzionali della collezione Raccogliere osservazioni e suggerimenti in merito alla collezione Analizzare, vagliare le modifiche richieste Decidere di apportare le modifiche richieste Conoscenze Marketing Strategie di vendita Analisi critica di database Mercati dei paesi o delle aree geografiche di riferimento per l’azienda in cui opera. Fasce di prezzo dei produttori concorrenti Strategia dell’azienda in cui opera Budget da raggiungere Abilità(essere in grado di …) Esporre ai compratori lo spirito e le caratteristiche tecniche e funzionali della collezione Raccogliere osservazioni e suggerimenti in merito alla collezione Analizzare, vagliare le modifiche richieste Decidere di apportare le modifiche richieste