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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 9-10/2014 anno 57° Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani davanti al monumento all’immigrante a Nova Veneza (stato di Santa Catarina) TRENTINI nel MONDO

Sett Ott 2014

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Mensile dell'Associazione Trentininel Mondo onlus del mese di settembre - ottobre 2014

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Page 1: Sett Ott 2014

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 9-10/2014anno 57°

Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani davanti al monumento all’immigrante a Nova Veneza (stato di Santa Catarina)

TRENTINI nel

MONDO

Page 2: Sett Ott 2014

CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

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1 9/10 - 2014

EDITORIALE

STIAMO SCIVOLANDO VERSO UN MONDO SEMPRE PIÙ ARIDO, LIMITATO DAI NOSTRI PICCOLI EGOISMI

Com’è tradizione, il periodo natalizio e di fi ne anno, nel quale ci si fanno gli auguri per un av-venire che speriamo sia sempre migliore, induce a rifl essioni che prendono spunto da quanto suc-cesso nei mesi precedenti.

La sensazione è che ogni anno sia necessario aumentare sem-pre più la quantità di auguri da scambiarci, visto come stanno andando le cose nel mondo.

A questo punto il discorso ci porterebbe ad aprire il sacco delle lamentele e dei piagnistei - come ormai si sente fare sem-pre più spesso - mettendo così in pratica lo sport che oggi va più di moda... cioè la ricerca di qualcuno a cui addossare tutte le colpe per ciò che sta accadendo.

Ma, almeno in questa occasio-ne, cerchiamo di non farlo.

Ci pensano già fin troppo i giornali, le televisioni e le piaz-ze a ripetere quotidianamente sempre le stesse cose, cercando di affi bbiare a qualcun altro le colpe di tutto quanto succede. E così di volta in volta vengono messi al rogo per quello che hanno fatto (o meglio per quello che NON hanno fatto) i sindacati, la scuola, i burocrati, la chiesa, i partiti, la società, i politici…tutti… all’infuori di noi stessi.

Forse è arrivato il momento di non ascoltare più questo sottofondo divenuto ormai insop-portabile e cominciare invece a rifl ettere seriamente su quanto ognuno di noi - uomini e donne qualunque - facciamo davvero per noi stessi e per gli altri.

Le feste di fi ne anno (che più di altre raffi gurano l’amore familia-re, l’amicizia e la fratellanza tra le persone) dovrebbero servire anche per farci rifl ettere con un po’ più di serenità circa il nostro impegno personale nei confronti del prossimo, senza andare a cer-care altrove un capro espiatorio.

Forse si potrebbe trovare un po’ di tempo per ragionare con calma sulla bontà o meno di un sistema che ha ormai fondato sul-le deleghe la gestione del nostro futuro... non accorgendoci che in questo modo stiamo scivolan-do verso un mondo sempre più arido, limitato dai nostri piccoli egoismi e dai nostri banali inte-

ressi quotidiani. Forse quello che davvero ognu-

no di noi potrebbe chiedere come regalo di Natale è di poter ancora coltivare la speranza.

Sperare ad esempio che le parole di pace e di buon senso alle quali Papa Francesco ci sta abituando, riescano a penetrare la testa e il cuore di chi si crede migliore.

«Chi sono io per poter giudi-care?» è una delle sue frasi più belle e intense, che in un attimo hanno fatto crollare un intero ca-stello di ipocrisie e di doppiezze consolidate nel tempo.

Sperare ad esempio che le parole sagge ed illuminate di Gregorios III patriarca di An-tiochia trovino un seguito reale soprattutto quando afferma di «sperare in una società più giu-sta, fraterna e solidale che apra la strada per la convivenza, il dialogo, il rispetto, l’accettazione degli altri e della loro dignità».

Sperare ad esempio che le parole profonde di un poeta come Pablo Neruda possano far rifl ettere quando scrive che «a speranza ha due bellissimi fi gli:

lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle».

Oggi lo sdegno ha davvero raggiunto i livelli di guardia e ognuno lo esprime come ne è capace… ma quello che ancora forse manca è il coraggio di cambiare.

Il coraggio di dire basta con le guerre ed i massacri che insanguinano il mondo; basta con le mamme ed i bambini che muoiono in mare per colpa dei mercanti di esseri umani; basta con l’incapacità ed il cinismo di chi governa il mondo; basta con una società che si è venduta l’ani-ma e il cervello per trenta denari; basta con l’egoismo e l’arrogan-za che oggi dettano le regole e le leggi del vivere comune.

Ci sarebbero ancora tanti altri BASTA da dire e che forse, prima o poi, verranno detti.

E questa potrebbe essere dav-vero una bella speranza con cui augurarci buon Natale e buon anno perché – come dice il fi lo-sofo Aristotele – «la speranza è un sogno fatto da svegli».

Alberto Tafner

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti - E. Caldonazzi

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 9/10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2014Stampato il 10 DICEMBRE 2014

In copertina: il Gruppo Giovani Brasiliani nella Vale do Rio Pinheiros.

PresidenteAlberto Tafner

Pagina 2AGENDA

Pagine 3-5REPORTAGE:

CONVEGNO IN MESSICOSU CASSIANO CONZATTI

Pagina 6ATTUALITÀ

Pagina 7RINNOVO DEI COMITES

Pagine 8-10 GENTE E FATTI

Pagine 11-14RAPPORTO ITALIANINEL MONDO 2014

Pagina 15VISITE IN SEDE

Pagine 16-17GIOVANI

Pagine 18-23CIRCOLI

(Monaco di Baviera,Tuzla,Montevideo, Formosa, Canberra,

Melbourne, Bento Gonçalves)

Pagina 24ABBONAMENTI

DirettoreAnna Lanfranchi

Quello di cui oggi c’è più bisognoè il coraggio di cambiare le cose

Basta con le guerre ed i massacri che insanguinanoil mondo; basta con le mamme ed i bambini che muoiono in mare per colpa dei mercanti di esseri umani; basta con l’incapacità ed il cinismo di chi governa il mondo; basta con una società che si èvenduta l’anima e il cervello per trenta denari;

basta con l’egoismo e l’arroganza che oggi dettano le regole e le leggi del vivere comune

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29/10 - 2014

AGENDA

Organizzata dalla Casa editrice «Il Margine» in collaborazione con l’associazione Trentini nel mondo, l’associazione Il Gioco degli Specchi e il Comitato pro-vinciale di Trento per l’Unicef, giovedì 27 novembre c’è stata a Trento la presentazione del libro «Bambini proibiti - Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione» di Marina Frigerio. L’appuntamento si è tenuto presso la Sala Aurora di Palazzo Trentini, gentilmente messa a disposizione dalla Presi-denza del Consiglio provinciale di Trento.

Il libro (edito da Il Margine) non è solo una raccolta di storie, drammatiche, che rivelano le vicende delle vite dei fi gli degli stagionali nella Svizzera degli anni ’50-’90, ma un signifi cativo ed attuale spunto di rifl essione sul tema dell’emigrazione e della clandestinità italiana e in Italia.

Costretti al buio di case con im-poste serrate, senza poter uscire, parlare, cantare, piangere, senza il contatto con il mondo esterno, con gli altri bambini, la scuola: sono solo alcune delle diffi cili condizioni che hanno subito i fi gli degli italiani stagionali che raggiungevano, sans-papiers, i genitori in Svizzera e che vengo-no raccontate dalla autrice.

Altri bambini, in quei lunghi

anni in cui lo statuto degli sta-gionali impediva con rigidissime norme di portare con sé moglie e fi gli, crebbero senza genitori,

“adottati” dai parenti nei migliori dei casi, o negli istituti al confi ne con il territorio elvetico.

Vent’anni dopo Marina Frige-rio ha scelto di dare voce agli “ex bambini proibiti”, le cui storie per troppo tempo sono state taciute ed addirittura negate, in un libro che non vuole essere solo un racconto del passato ma anche, e soprat-tutto, un monito per il presente perché, come evidenzia Don Luigi Ciotti nell’introduzione, “quei lavoratori che faticavano in Svizzera somigliano a quelli che attraccano con mezzi di fortuna a Lampedusa”.

L’autrice del libro, Marina

Frigerio, è psicoterapeuta e psi-cologa dell’età evolutiva. Figlia di immigrati lombardi, è nata a Lugano e vive da moltissimi anni nella Svizzera tedesca. Ha lavorato in diversi consultori fa-migliari italiani a Zurigo, Basilea e Soletta, e alla clinica universita-ria Neuhaus di Berna. Dalla fi ne degli anni ’70 si occupa di diritti dei migranti e interculturalità.

Stagionali e «bambini proibiti» in Svizzera,una pagina buia dell’emigrazione

PER INIZIATIVA DELLA CASA EDITRICE «IL MARGINE» È STATO PRESENTATO A TRENTO IL LIBRO SCRITTO DA MARINA FRIGERIO

F i i è i t t i

GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014 - ORE 18

Bambini proibitiStorie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione

Presentazione del libro diMarina Frigerio Martina

Sala Aurora - Palazzo Trentini - via Manci 27, Trento

Letture di Marina Frigerio Martinache dialoga con Maurizio Tomasi

Il Comitato provinciale di Trento per l’Unicef aderisce all’iniziativa

Pubblicato nella collana «Orizzonti» - dedicata ad «analisi, rifl essioni, in-chieste sui grandi temi con uno sguardo coraggioso e profondo su noi stessi, gli altri, il mondo» - il libro «Bambini proibiti. Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione» (Ed. Il Margine, ottobre 2012, pag. 188, € 16), ripercorre una delle più buie pagine dell’emigrazione italiana: quella dell’infanzia dei fi gli dei lavoratori stagionali in Svizzera costretti ad emigrare senza le proprie famiglie. Chi fosse interessato ad acquistarlo, può mettersi in contatto con la casa editrice, consultando il sito www.il-margine.it o telefonando (dalle 08.30 alle 12.30) al numero +39 0461 983368.

Cosa fare per richiedere il libro

Il libro offre anche uno spunto di rifl essione sul tema della clandestinità

italiana e in Italia

La presentazione del libro si è svolta sotto forma di dialogo fra l’autrice Marina Frigerio e Maurizio Tomasi.

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REPORTAGE

A seguito della visita al po-litecnico “CiiDir” e al Jardin Conzatti, effettuata il 2 luglio 2014, e su invito del direttore del Politecnico di Oaxaca e della bo-tanica Gladys Isabel Manzanero Medina di organizzare una due giorni di convegno sulla fi gura di Cassiano Conzatti (biologo e pedagogo nato in Trentino nel 1862 e scomparso in Messico nel 1951) per i giorni 3-4 di ottobre, con il presidente della Società Museo Civico di Rovereto, il prof. Nello Fava, e mio figlio minore Federico, in un piovoso 30 settembre partiamo alla volta di Oaxaca de Juarez.

Voliamo da Venezia, via Fran-coforte, per arrivare a Città del Messico alle ore 18,30. Trafelati, alle 19 riusciamo a prendere la corriera per Puebla dove alle 22 ci attende Gina Lorenzini per ospi-tarci a casa sua assieme alla sorel-la Yvonne e al fratello German. L’accoglienza è squisitamente familiare, come se fossimo dei parenti lontani con cui fa sempre piacere conversare e aggiornarsi.

Il 1° ottobre, accompagnati a visitare rapidamente il centro di questa enorme città di circa sei milioni di abitanti, dalle preziose evocazioni coloniali soffocate dall’industria automobilistica di marca tedesca, alle 11 saliamo sulla corriera con destinazione la Valle del Marqués de Oaxaca (Hernan Cortés). La città di Be-

nito Juarez e di Porfi rio Diaz ci accoglie sotto un cielo terso alle calde ore 16.

Trascinando scompostamente fra il traffi co frenetico il nostro trolley, ci fi ondiamo, a casa di Victoria Conzatti (foto qui sotto al centro), per renderle l’omaggio che si è guadagnata sul campo di un infi nito amore fi liale per un padre, Cassiano, che la scienza le ha conteso gelosamente. Inu-tilmente, direi, perché Cassiano fu sempre presente e lo è ancora ai suoi occhi di novantaseienne. Occhi vispi, sapienti, ancora curiosi di scovare la maniera di palesare la grandezza del “ma-

estro de maestros” a chiunque riesca ancora vederlo aggirarsi pensoso e ricurvo dal peso della cultura, sorridendo sotto suoi inconfondibili baffi, fra il suo lussureggiante patio fl oreale e il polveroso studio cartaceo.

La lasciamo emozionata e con un gradevole sapore di cioccola-ta, che ci soddisfa il palato come solo quella di Oaxaca sa fare, an-diamo ad accomodarci al vicino Hotel Villa del Campo.

La serata passa veloce con la vulcanica Emma Conzatti, che ci porta a visitare le animate vie del centro, i “portales” e lo “zo-calo” in pieno “plantón”, ossia

totalmente occupato dai maestri in sciopero ad oltranza, tanto che i “tianguis” (i così defi niti ambulanti abusivi) vi hanno fatto casa propria.

Il 2 ottobre Victoria ci attende impaziente nella sua casa museo (perché rimasta tale e quale dagli anni ’60) per la colazione a base di caffè, succhi vari, frutta tropi-cale, uova strapazzate con carne e frijoles e, per dolce, gelatine dai colori improbabili. La nuora Guadalupe (moglie del compian-to Victor Gómez Conzatti) e la nipote Emma Conzatti si offro-no di accompagnarci a visitare il sito archeologico di Monte Alban, che si rivela solenne fra i più estesi e magici in territorio mesoamericano.

Di ritorno, belli rosolati in volto dal sole impietoso, passiamo a prendere Victoria, accuratamente vestita a festa, per il pranzo a Santa Maria del Tule, dove svetta l’enorme Sabino (“ahuehuete”, foto qui sotto a destra) tanto caro a Cassiano, un albero con più di duemila anni fra le fronde e dalle curiose forme antropomorfe: la confusione floro-faunistica ci incanta. Da rito lo fotografi amo. Mio fi glio Federico addirittura fa di corsa un giro completo della cinquantina di metri di perimetro per riprendere tale e tanta magni-fi cenza della natura.

Convegno di due giorni a Oaxacasul botanico Cassiano Conzatti

TRA GLI ORGANIZZATORI DELL’INIZIATIVA IN MESSICO C’ERA ANCHE LA FONDAZIONE MUSEO CIVICO DI ROVERETO

Il «Maestro de Maestros» era nato nel 1862 in Trentinoa Civezzano. Nel 1865 la sua famiglia traslocò a Borgo

Sacco, paese natale del padre. Nel 1881 emigrò in Messico,dove divenne pedagogo e si dedicò allo studio della fl ora

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REPORTAGE

La serata è dedicata alla genti-lissima Elisabeth Conzatti e al de-ciso Alfonso Aquino Mondragón per perfezionare i dettagli del convegno: Trascendencia de la vida y obra académica y científi -ca del prof. Cassiano Conzatti: “Memoria de un científi co y de un ser humano”.

Il 3 ottobre ci si sveglia all’alba per essere a colazione da Vic-toria alle 7: decisamente “rica” e abbondante come al solito. Passa a prenderci il dott. Aquino per accompagnarci all’Instituto Politecnico Nacional, che sorge alle porte di Oaxaca. Alle 8,30 ci registriamo al convegno orga-nizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, dal Centro interdiciplinario de investiga-ción para el desarrollo integral regional (CiiDir) - Instituto poli-tecnico nacional, dalla Escuela de ciencias de la Universidad Benito Juárez de Oaxaca (UABJO) e dall’associazione Preconjaguarh A. C. Il programma si mostra impegnativo.

Dà il benvenuto Gladys Man-zanero, responsabile del Jardín Botánico “Cassiano Conzatti”, e Nora Isela Ortiz Mura a nome del Presidente municipale di Oaxaca, l’avv. Javier Villacaña Jiménez.

Inaugura il ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz. Gli onori di casa spettano al direttore del CiiDir, il dott. José Rodolfo Martínez y Cárdenas.

Passata la parola a Leobardo Cortés Manica, coordinatore del Circoli in Messico dell’Associa-zione Trentini nel Mondo e con-sultore della Provincia Autonoma di Trento (“Importanza dell’emi-grato Conzatti per il Trentino”), nonché a Nello Fava, in rappre-sentanza della Fondazione Museo Civico di Rovereto (“Cassiano Conzatti socio corrispondente del Museo civico dal 1901”), il sotto-scritto introduce la proiezione del DVD “Descubriendo a Cassiano Conzatti” (55 min.), registrando il plauso sincero e insperato della settantina di professori e alunni presenti.

A seguito delle parole di rin-graziamento dell’avv. Caleb Gómez Conzatti y Martínez, a nome della famiglia Conzatti,

la prima relazione dal titolo “Semblanza Cívica de la Vida del Pro. Cassiano Conzatti”, è del famoso giornalista oaxaqueño Rubén Vasconcelos Beltrán, il quale sottolinea il poco cono-sciuto e fi ne profi lo di pedago-gista del Conzatti, per più di un ventennio direttore e innovatore della Escuela Normal della città. Prima della pausa pranzo, l’avv. Jaime Katz consegna alcuni ri-conoscimenti agli ospiti, fra cui l’ambito diploma di “ciudadano distinguido” della città di Oaxaca al sottoscritto. Si ricambia con la consegna uffi ciale della sim-bolica Campana della pace di Rovereto, nonché di stampe e di libri ritraenti il Trentino.

Il primo pomeriggio, all’evento accademico, è un avvicendarsi di relazioni scientifi che, dalla “Ras-segna storica della costruzione del “Jardín Botánico Regional - Cassiano Conzatti”, della dott.ssa Gladys Manzanero e della

CONTINUA DA PAG. 3

Definito in Messico «Maestro de Maestros», Cassiano Conzatti nacque a Civezzano, vicino a Trento, nel 1862. Nel 1865 la sua famiglia traslocò a Borgo Sacco, in prossimità di Rovere-to, dove era nato il padre. Nell’autunno del 1881 salpò alla volta del Messico, portando con sé un erbario collezio-nato ai piedi delle Dolomiti (1880). Nella nuova capitale dello Stato di Veracruz trovò lavoro presso l’Ateneo Jalapeño, prestando servizio come maestro subalterno. In tale situazione e malgrado gli rimanesse poco tempo libero, proseguì i suoi studi, specialmente quelli di botanica, una scienza

che da sempre lo aveva appassionato. Pedagogo integerrimo, sostanzial-

mente da autodidatta si dedicò allo stu-dio della fl ora messicana, divenendo presto un’autorità in materia, in grado di pubblicare opere fondamentali sull’argomento.

Cassiano Conzatti è ancora oggi ri-cordato dalla comunità italo-messicana fra i più illustri italiani che si stabili-rono in Messico. Un riconoscimento pienamente condiviso anche dalla

comunità scientifi ca della nazione mesoamericana, alla quale Conzatti ha lasciato in eredità un corpus di scritti davvero invidiabile.

Cassiano Conzatti, «Maestro de Maestros»

Nella colonna a fianco, alcune delle relazioni presentate al convegno. In alto (da sinistra): la posa di un omaggio floreale al monumento che ricorda Cas-siano Conzatti; uno scorcio del Jardim Botánico Regional intitolato a Cassiano Conzatti; Nora Isela Ortiz Muro, direttrice del dipartimento per il turismo del Municipio di Oaxaca, e il Ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz; la festa a Zocapa del Rosario (Colonia Manuel Gonzalez - stato di Veracruz) per la Virgen del Rosario e la statuetta lignea della madonna portata oltreoceano dagli emigrati bellunesi e trentini.

NELLE FOTOGRAFIE

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REPORTAGE

biologa Hermes Lustre Sánchez, a quella del dott. Filippo Prosser, “Alcune rifl essioni su La Flora Taxonómica di Cassiano Con-zatti”, letta in spagnolo dal dott. Herbé Gómez Conzatti.

Da “L’importanza scientifi ca dell’opera del Prof Cassiano Con-zatti” del prof. Marco Antonio Vásquez Dávila (Instituto Tec-nológico de los Valles Centrales de Oaxaca - ITVO) a “L’impatto del lavoro scientifi co di Cassiano Conzatti nella tassonomia della fl ora di Oaxaca” dei dott. Raúl Contreras Medina e Ricardo Balám Narváez (UABJO), dal “Lascito accademico del prof. Cassiano Conzatti” del dott. Da-goberto Erasmo Alavés Solano (UABJO) alla “Mappa biologica (flora e fauna) e mineralogica dello Stato di Oaxaca, del prof. Cassino Conzatti” del dott. Marco Antonio Huerta García (CO-NANP), dalla “Vigencia del Tra-

bajo cartográfi co del Prof. Cas-siano Conzatti” del dott. Rubén Langle (CIESAS) a “La colección botánica de Cassiano Conzatti en el Herbario Nacional de México (MEXU)” del dott. Abisaí Garcia Mendoza (UNAM).

La chiusura spetta al prof. Igna-cio Piña Espallargas (CiiDir-IPN) che raccoglie le molte suggestioni della giornata per riassumerle in un riconoscimento di alto valore scientifi co al prof. Conzatti che gli varrà, il 25 del prossimo anno, durante le feste per i 150 della città di Oaxaca, una meritata medaglia d’oro.

Alle 20.30, prima della foto di rito con i relatori partecipanti e la famiglia di Victoria Conzatti, il dott. Alfonso Aquino Mondragón (PRECONJAGUARH A. C.) relaziona sul “Fondamento scien-tifi co, di intercambio culturale e turistico per il gemellaggio della città di Oaxaca de Juárez con la

Comunità della Vallagarina e la città di Rovereto”. Esausti ma felici brindiamo con “Sangre de Toro” e ci diamo appuntamento al giorno seguente.

Il 4 ottobre, incontro all’Hotel Conzatti alle ore 8 con il Ministro del turismo di Oaxaca, avv. Jaime Katz, e la direttrice Nora Isela Ortiz Muro del dipartimento per il turismo del Municipio di Oaxaca per avviare l’hermanamiento con Rovereto e la Comunità della Val-lagarina. Ci spostiamo al Munici-pio di Oaxaca per l’atto civico.

Partecipano all’evento nel “Sa-lone degli ex-presidenti”, l’avv. Javier Villacaña Jiménez, per voce della dott.ssa Nora Isela Ortiz Muro, l’avv. Jaime Katz, il prof. Rubén Vasconcelos Bel-trán, il dott. Alfonso Aquino Mondragón, la prof.ssa Gladys Isabel Manzanero Medina, la dott.ssa Hermes Lustre Sánchez e numerosi componenti della

famiglia Conzatti. Mentre parlo ai presenti vacillo leggermente per una scossa di terremoto che fa scattare l’allarme, ma vedendo la compostezza del pubblico prose-guo nella digressione. Le basi per il gemellaggio si rivelano solide.

È ora di rilassarsi. Con i parte-cipanti al convegno alle ore 15 ci sediamo a tavola al “Caldo de piedra”, un ristorante di “comida precolumbina” tipico che si trova nei pressi di Santa Maria del Tule.

All’indomani, abbracciata af-fettuosamente Victoria Conzatti, ci aspetta il lungo viaggio con direzione Veracruz. Il giorno 7 partecipiamo a Zocapa del Ro-sario (Colonia Manuel Gonzales) all’importante festa popolare per la Virgen del Rosario. Lì i trentini e i bellunesi costruirono nel 1882 una chiesetta votiva per venerare la statuetta lignea della madonna che portarono oltreoceano.

Renzo Tommasi

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69/10 - 2014

ATTUALITÀ

Il Trentodoc può vantare una carta di identità che certifi ca la sua origine, tracciando perfet-tamente questo vino dal terreno alla bottiglia, e rileva i quasi 2000 composti volatili che lo caratterizzano. Tutto ciò grazie ad una serie di analisi chimiche e molecolari assolutamente inno-vative, condotte nell’ambito del progetto Ager vino, i cui risultati sono stati presentati il 29 novem-bre, alla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Trento, durante il convegno «ll legame tra vino e territorio: qualità e peculiarità del Trento-doc», organizzato nell’ambito della manifestazione «Trentodoc: Bollicine sulla città 2014».

Sono intervenuti il direttore ge-nerale Mauro Fezzi, i presidenti della Camera di Commercio, Giovanni Bort, il consigliere di amministrazione dell’Istituto Trento doc, Andrea Pisoni, uni-tamente ai ricercatori Federica Camin, Fulvio Mattivi, Silvia Carlin e Stella Grando della Fon-dazione Edmund Mach, Andrea Marchetti e Caterina Durante dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il progetto. Il progetto di dura-ta triennale «Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografi ca e varietale di prodotti enologici» è stato coordinato dall’Università degli Studi di Mo-dena e Reggio Emilia, realizzato in partnership con la Fondazione Edmund Mach, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e sviluppato nell’ambito della piat-

taforma AGER - Agroalimentare e Ricerca, iniziativa sostenuta da un consorzio di 13 fondazioni bancarie italiane, tra cui la Fon-dazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

I risultati. Il progetto ha con-siderato il Lambrusco modenese e il Trentodoc. Per quanto ri-guarda quest’ultimo, oggetto del convegno del 29 novembre, si è sviluppato attraverso diverse fasi: dalla indagine della fi liera al campionamento esteso dei vari produttori, per un totale di 200 campioni analizzati tra suoli, tralci, mosti e vino.

È stato dimostrato oggetti-vamente il legame tra vino e territorio di origine utilizzando diversi possibili marcatori. Si è scoperto che:

1) Il profi lo dei minerali e i rap-porti isotopici rimangono inalte-rati nel passaggio terreno - pianta fi no all’uva e al prodotto fi nito. Il vino memorizza quindi attraverso questi marcatori le informazioni geografi che e di composizione del suolo del territorio di origine. Questo signifi ca che d’ora in poi anche per questo prodotto è pos-sibile capire con esattezza dove è stato prodotto semplicemente

effettuando queste analisi; 2) mediante tecniche di ga-

scromatografia bidimensionale accoppiata a spettrometria di massa è stata indagata la com-plessità aromatica del Trentodoc e visualizzata per la prima volta nella sua intera ricchezza: quasi 2000 composti! Questa indagine ha permesso quindi di mettere a luce le peculiarità del Trento doc;

3) il DNA del vitigno risulta estraibile e analizzabile non solo dalle viti e dall’uva ma anche dagli intermedi di lavora-zione enologica. Questo perché sono stati messi a punto dei particolari sistemi di identifi ca-zione varietale basati sull’ analisi dell’intero genoma.

Andrea Pisoni, consigliere di amministrazione di Trento doc, ha affermato che «grazie alla collaborazione con la Fondazione Mach il Trentodoc si rafforza come prodotto di eccellenza: la ricerca mette infatti in evidenza elementi, fi no ad oggi inesplorati, che rendono oggettivo il legame fra il territorio e le bollicine trentine che, oggi più di ieri, si possono defi nire di montagna».

Lo spumante prodotto in Trentinoha ora la sua «carta d’identità»

LA FONDAZIONE EDMUND MACH DI SAN MICHELE ALL’ADIGE È UNO DEI PARTNER DELL’INIZIATIVA

Un progetto di ricerca ha consentito di dimostrare scientifi camente il legame tra il «Trentodoc»

e il territorio di origine, attraverso la messa a punto di un modello per la tracciabilità e la descrizione

dei suoi composti aromatici, che sono quasi duemila

Come abbiamo riferito alcuni mesi fa, in Brasile è in circolazione un francobollo con un ritratto di Rino Zandonai, il diret-tore dell’Associazione Trentini nel mondo, scomparso nell’incidente aereo del volo Rio de Janeiro – Parigi, il 1° giugno 2009. È un’iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais) con la quale, nel quinto anniversario della tragedia, si è voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, «senza dubbio una persona con un’immensa visione solidale».

La Trentini nel mondo ha fatto pervenire alcuni esemplari del francobollo a mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, appas-

sionato di fi latelia. In un messaggio inviato all’Associazione mons Bressan ha scritto: «Ringrazio per l’invio dei francobolli ideati

dal Circolo Trentino di Ouro Fino, in ricordo del compianto vostro direttore Rino Zandonai.

È un degno omaggio a una “persona con un’immensa visione solidale”, come bene espresso nel vostro comunicato.

Un modo per ricordarlo e coglierne l’esem-pio nella condivisione generosa nella vita di tutti i giorni».

Il ritratto di Zandonai che compare sul francobollo è un disegno di Diana Del Negro de Souza (del Circolo trentino del Portogallo) che era stato usato per la copertina del numero speciale del periodico “Trentini nel mondo”, dedicato a Rino Zandonai nel giugno 2009.

Rino Zandonai, esempio di condivisione generosaLE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO DI TRENTO, MONS. BRESSAN, IN UN MESSAGGIO INVIATO ALL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO

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ATTUALITÀ

La lunga e travagliata vicenda del rinnovo dei Comites (Comi-tati degli italiani all’estero) non ha trovato ancora una defi niva soluzione in quanto, a pochi gior-ni dalla scadenza della data per l’iscrizione degli aventi diritto al voto presso i consolati di appar-tenenza e a qualche settimana dal giorno stabilito per il voto (fi ssato al 19 dicembre 2014), il governo ha deliberato lo spostamento del voto al 17 aprile 2015 (come abbiamo riferito nel precedente numero del giornale).

La nuova data è motivata dal fatto che, a pochi giorni dalla scadenza della iscrizioni per avere diritto al voto, le liste degli elettori erano esigue e non arriva-vano il 2% degli aventi diritto.

Gli attuali Comites sono in carica da ben dieci anni, quando la legge istitutiva stabilisce in cinque anni la durata del man-dato; sono, pertanto, rimasti in carica (in prorogatio) fi no alle nuove elezioni che non sono mai avvenute.

Più volte, e da varie fonti (CGE, Comites, CNE, associazioni degli emigranti, ecc...), erano

state sollecitate le elezioni per il rinnovo dei Comites ma, in questi cinque anni, sono sempre state rinviate per varie ragioni: necessità di rivedere struttura e competenze di CGE e Comites; riorganizzazione delle rappresen-tanze italiane all’estero causata dalla chiusura e accorpamento di consolati; avvicendamento di vari governi italiani con la conseguente ripartenza da zero dei disegni di legge depositati in Parlamento sul rinnovo del CGE (Consiglio Generale all’Estero) e dei Comites.

Il 2014 sembrava l’anno buono; si sono, invece, evidenziati grossi problemi come conseguenza delle rinnovate norme sul diritto di voto. Nelle precedenti tornate elettorali all’estero si erano docu-mentati abusi, imbrogli e specula-zioni che avevano falsato in ma-

niera pesante, non solo le elezioni dei vari candidati, ma addirittura la regolarità e la credibilità del voto per corrispondenza.

Per il prossimo rinnovo dei Co-mites sono state introdotte nuove norme destinate a superare i gravi abusi elettorali documentati in precedenza.

In pratica, con le nuove norme, il diritto di voto viene garantito, ma è subordinato alla espressa volontà dell’elettore di esercitar-lo; egli deve iscriversi personal-mente negli elenchi creati presso i consolati di riferimento.

Questa procedura richiede tempi piuttosto lunghi, sia per comunicare le nuove procedure ai singoli elettori, sia per consentire la iscrizione nelle nuove liste presso Consolati distanti anche centinaia di chilometri dal luogo di residenza; il tempo concesso

per ottenere l’iscrizione era molto ristretto, tanto che, alla data di scadenza dell’iscrizione, fi gurava registrato, come si è detto, meno del 2% degli aventi diritto.

Il governo ha, perciò, spostato la data delle elezioni al 17 aprile 2015, per consentire la riapertura delle iscrizioni nelle apposite liste, da effettuarsi entro il 18 marzo 2015.

In tal modo si spera di vedere aumentato il numero di coloro che voteranno il prossimo 17 aprile per il rinnovo dei Comites.

Il diritto di voto per gli italiani all’estero è garantito.

Il diritto, tuttavia, deve concre-tizzarsi nel dovere di ciascun elet-tore di esercitarlo nella massima correttezza e serietà.

L’Associazione Trentini nel Mondo, pertanto, invita tutti gli italiani all’estero a volersi iscri-vere nelle apposite liste, anche se ciò può comportare un certo disagio personale.

Solo così i nuovi Comites po-tranno essere formati da veri rap-presentanti degli oltre 4.000.000 di italiani residenti all’estero.

Aldo Degaudenz

COSA SONO I COMITES?Sono organi elettivi che rappresentano le esigenze

dei cittadini italiani residenti all’estero nei rapporti con gli Uffi ci consolari, con i quali collaborano per individuare le necessità di natura sociale, culturale e civile della collettività italiana.

In collaborazione, oltre che con le Autorità con-solari, anche con le Regioni e le autonomie locali nonché con Enti e Associazioni operanti nella circo-scrizione consolare, promuovono, nell’interesse del-la collettività italiana residente nella circoscrizione, tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e sco-lastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero.

Previa intesa con le Autorità consolari, possono rappresentare le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione alle Autorità e alle Istituzioni locali.

Sono composti da dodici membri, per le collettività fi no a 100.000 cittadini italiani residenti nella circoscrizione, o da diciotto membri, per le collettività composte da più di 100.000 cittadini italiani resi-denti. I membri dei COMITES restano in carica cinque anni e non percepiscono remunerazione per la loro attività.

PER CHI SI VOTA?I membri dei COMITES sono eletti sulla base di

liste di candidati sottoscritte dai cittadini italiani residenti in ogni circoscrizione consolare.

COME SI VOTA?I cittadini italiani maggiorenni residenti all’estero,

iscritti nelle liste elettorali e residenti da almeno sei mesi nella circoscrizione consolare, votano per corri-spondenza, purché abbiano fatto pervenire – entro il 18 marzo 2015 - all’Uffi cio consolare di riferimento apposita domanda (nella foto a fi anco un fac-simile).

L’Uffi cio consolare competente entro il vente-simo giorno antecedente la data del voto invierà a ciascun elettore, che abbia presentato la domanda di ammissione al voto, un plico contenente il mate-riale elettorale ed un foglio informativo illustrante

le modalità di voto. Il cittadino esprime il proprio voto, seguendo le istruzioni fornite,

quindi restituisce per posta al proprio Uffi cio consolare la scheda utilizzando la busta già affrancata contenuta nel plico elettorale.

La busta deve essere inviata al più presto possibile in modo da giungere a destinazione non oltre le ore 24 del 17 APRILE 2015.

Rinnovo Comites, si vota il 17 aprileè un’occasione che non va sprecata

LE ELEZIONI, PREVISTE PER IL 19 DICEMBRE 2014, SONO STATE SPOSTATE PER GARANTIRE UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE

La Trentini nel Mondo invita tutti gli aventi diritto,e in particolare i propri associati ad iscriversi

nelle apposite liste, perché solo così i nuovi Comitespotranno essere formati da veri rappresentanti

degli oltre 4.000.000 di italiani residenti all’estero

La domanda per iscriversi nella lista degli elettoriva presentata ai Consolati entro il 18 marzo 2015

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L’imprenditore italiano di Trento, Enrico Forti detto «Chico», dopo un processo durato venticinque giorni, il 15 giugno 2000 è stato ritenuto colpevole di omicidio da una giuria popolare della Dade County di Miami, «per aver personalmente e/o con altra persona o persone allo Stato ancora ignote, agendo come istigatore e in compartecipazione, ciascuno per la propria condotta partecipata, e/o in esecuzione di un comune progetto delittuoso, provocato, dolosa-mente e preordinatamente, la morte di Dale Pike».

La sentenza ha lasciato esterrefatti i presenti e quanti avevano seguito il dibattimento processuale, increduli che una giuria abbia potuto emettere «ol-tre ogni ragionevole dubbio», un verdetto di colpevolezza basato soltanto su fl ebili e confuse prove circostanziali.

Successivamente, attente verifi che e valutazioni sulla fondatezza di queste «prove circostanziali», produssero una tale quantità di dubbi che il sospetto che i fatti siano andati in modo completamen-

te diverso da come sono stati presentati dall’accusa, è divenuto certezza. Valutando meticolosamente una per tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si scoprì una serie infi nita di manomissioni delle “prove circostanziali” da parte dell’accusa, con l’unico scopo di ottenere un verdetto di condanna.

A seguito di questa vicenda Chico, che si è sem-pre dichiarato innocente, ha perso tutto quello che aveva: suo padre morì di crepacuore nel 2001 dopo un anno dal suo arresto, sua moglie lo ha lasciato perdendo le speranze di rivederlo libero, lui non ha più rivisto i suoi tre fi gli, i suoi parenti hanno de-voluto tutti i beni per pagare le salatissime parcelle

dei legali, senza il minimo risultato. Per ottenere la revisione del processo presso la Corte Federale e

poter così dimostrare la sua innocenza, è stato costituito il comitato «Una chance per Chico», del quale è presidente Lorenzo Moggio.

Per informazioni: www.chicoforti.com

Ombre e dubbi di un processo surrealeFORTI SI È SEMPRE DICHIARATO INNOCENTE. È STATO COSTITUTO UN COMITATO PER OTTENERE LA REVISIONE DEL PROCESSO

Sono rientrati emozionati a Trento i quattro esponenti del gruppo “Una Chance per Chico” che hanno fatto visita in Florida (Stati Uniti) a Chico Forti, ex cam-pione di windsurf e produttore di cortometraggi di Trento condan-nato all’ergastolo dal Tribunale di Miami (nell’articolo in basso viene sintetizzata la sua vicenda).

Il viaggio negli Usa ha consen-tito loro di re-incontrare l’amico ospitato al Dade Correctional In-stitution di Florida City: per Lo-renzo Moggio e Mauro Angelini si è trattato di un ritorno mentre per Sergio Boscheri e Stefano Girelli l’incontro è stato ancora più emozionante, considerato che non vedevano Chico da quasi venticinque anni.

Indescrivibile è stata la sorpresa e la gioia di Chico nel vedere i suoi amici che indossavano una polo azzurra con la scritta “ Chico ITA-1 “ (il suo numero velico ai tempi delle regate), circostanza che nei due giorni di visita ha suscitato una considerazione e un’ammirazione da parte degli altri ospiti del carcere che – dice Moggio – “il nostro campione non ha mancato di segnalarci”.

“Come al solito le poche ore a disposizione per gli incontri sono state molto intense, all’insegna dei ricordi, degli aneddoti, ma

L’EX CAMPIONE DI WINDSURF E IMPRENDITORE TRENTINO È DETENUTO IN UN CARCERE DI FLORIDA CITY NEGLI STATI UNITI

Quattro amici in trasferta oltre oceanoper incontrare e abbracciare Chico Forti

anche dei progetti e delle spe-ranze che - spiegano i quattro amici - Chico porta dentro di sé e che comunica con il con-sueto entusiasmo ed energia”. “Non c’è mai bisogno di fare domande - commenta Lorenzo Moggio, presidente del Comitato una Chance per Chico: Chico è sempre un fi ume in piena, vuole sapere di Trento e dei suoi vecchi amici, parla per ore di tutto, se si ferma è per presentarci un dete-nuto con cui è in rapporti di ami-cizia. Si capisce che lui cerca - e riesce - ad andare d’accordo con

tutti grazie alla sua intelligenza e alle sua notevole empatia, con le quali riesce e far breccia anche con personaggi dal curriculum decisamente inquietante. E que-sto nonostante debba vivere in un

ambiente estremamente diffi cile, dove ogni giorno è necessario confrontarsi con il rigido regola-mento del carcere, con gli umori delle guardie, con i ricorrenti confl itti tra gruppi di detenuti”.

“Abbiamo lasciato Chico con il consueto lungo abbraccio che lascia poi invariabilmente un velo di tristezza - concludono Loren-zo, Mauro, Sergio e Stefano: ma ancora con la speranza di non dover più varcare la soglia di un qualunque carcere per rivedere nuovamente il suo sorriso”.

Nei giorni scorsi il carcere della Florida ha concesso a Enrico Chico Forti un diploma d’onore per il lavoro svolto in carcere a favore degli altri detenuti. Una conferma del valore dell’impren-ditore trentino, da quindici anni detenuto nelle prigioni americane ma per tutto questo tempo impe-gnati a favore delle altre persone incarcerate.

Un esempio, l’ennesimo, se serve, del suo valore umano e spi-rituale dal quale Chico ha tratto in questi anni la forza morale per continuare la sua battaglia fi na-lizzata alla richiesta di revisione del processo. Un aspetto sul quale stanno attivamente lavorando l’avvocato newyorkese Joe Taco-pina, i familiari e gli amici “Una Chance per Chico”.

Enrico «Chico» Forti (al centro nella foto), nel 2000 è stato condannato all’er-gastolo per omicidio: Forti si è sempre dichiarato innocente.

GENTE E FATTI

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GENTE E FATTI

Domenica 26 ottobre, il nostro collega e caro amico Rinaldo Andreolli, ha celebrato i suoi« giovani» 80 anni con una festa nella sede del nostro Circolo Trentino di Buenos Aires (Argentina), assieme ai suoi fratelli Luciano e Carla, fi gli, nipotini, la pronipote María Eva, arrivata da poco, parenti ed amici: in tutto oltre cento persone.

È stato un grande pranzo, che ha avuto come

piatto principale le tagliatelle, con pasta fatta a mano dallo stesso Rinaldo. DELIZIOSA!!

Dell’animazione si è occupato il duo “Nostalgia”, che ha proposto musica e canti tradizionali del Trentino, la terra natale di Rinaldo, che conserva sempre vivo il ricordo della sua cara e indimenticabile Gazzadina. È stata proprio una bella giornata piena di gioia ed emozione. L’organizzazione del pranzo

è stata curata da Fabián, Martin e Soledad, giovani soci del Circolo, ai quali va rivolto un doveroso ringraziamento e un complimento per l’ottimo lavoro svolto: eccellente, 10 e lode!!!

Tanti auguri Rinaldo per altri cent’anni! Grazie mille per aver condiviso questa bella festa con tutti noi!!!

Delfi na Marta Turrina

Festa al Circolo per gli 80 anni di Rinaldo Andreolli

Marisa Eliane Taffner Fraga, del Circolo Trentino di Rio dos Cedros (Brasile), e Joselina Novella Destefani, del Circolo Trentino di Rodeio (Brasile), hanno partecipato al premio internazionale «Il Carro delle Muse» - nato da un’idea della scrittrice italiana Loredana Reppucci e promosso dal Comitato di Bolzano della Società Dante Alighieri - e hanno avuto le loro opere selezionate e pubblicate.

L’Associazione Trentini nel Mondo è stata uno dei sostenitori del premio.

La partecipazione era riservata solo alle donne, che hanno inviato le loro opere da tutto il mondo. Le categorie previste erano racconti, poesie, favole e disegni.

Le opere selezionate dalla commissione giudicatrice della Società Dante Alighieri sono

state poi pubblicate in un libro.Marisa Eliane Taffner Fraga, di Rio dos

Cedros, ha partecipato con un dipinto che raf-

fi gura sua madre che lavora all’uncinetto. «Il dipinto – ha dichiarato la sua autrice - simbo-leggia la semplicità creativa di una donna, una casalinga, che ha vissuto e superato numerose diffi coltà per sostenere la famiglia, senza mai scordare di offrire quel suo tocco d’amore, di affetto e calore per tutto ciò che stava intorno a lei».

Joselina Destefani, di Rodeio, ha invece partecipato con un racconto intitolato «Due amici», che lei descrivce così: «è un racconto molto speciale perché è la storia vera di una parte della mia vita che ha infl uenzato tutto il destino della nostra famiglia».

La redazione del nostro periodico si compli-menta con Maria Eliane e con Joselina Novella per il signifi cativo riconoscimento ottenuto.

LE LORO OPERE, UN DIPINTO E UN RACCONTO, SONO STATE SELEZIONATE AL PREMIO INTERNAZIONALE «IL CARRO DELLE MUSE»

Premiato l’estro artistico di Marisa e Joselina

Per la ricorrenza del 50° della trage-dia di Mattmark in Svizzera (30 agosto 1965 - 2015), in cui 88 persone (di cui 56 italiani) furono travolte da circa due milioni di metri cubi di ghiaccio e terra

staccatisi dal ghiacciaio di Allalin e persero la vita, l’Associazione Bellunesi nel Mondo sta lavorando per organizzare una serie di eventi commemorativi che si terranno sia in provincia di Belluno, sia in Svizzera, nel luogo fatale della diga.

Tra le iniziative già portate a termine dal gruppo di lavoro che si sta occupando della commemorazione, c’è la scelta del logo che contraddistinguerà tutte la manifestazioni che si svolgeranno l’anno prossimo.

Creato da Grabriella Sperotto è un logo che, come si legge in articolo apparso sul periodico della Bellunesi nel mondo, « racconta il bianco del ghiaccio, il nero della morte, la forza di chi è soprav-vissuto, la pace di chi se n’è andato in quell’attimo, troppo corto, che si fece tragedia. Una lingua di ghiaccio scivolò giù, contro ogni previsione, contro ogni obiezione. E le montagne, prima punti di riferimento, divennero mute complici di tradimento.

Una “M”: “m” di mattmark, di montagna, di morte, di mamma. Un taglio: segno di cambiamento, di velocità, d’«improvviso» che si fa eterno, di terrore che diventa orrore. Uno spostamento: di ghiaccio che cade, di punti di vista, di donne che corrono, di uomini che pas-sano ad altra vita. Un rettangolo, a incorniciare il tutto: perché non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo dimenticare».

50°di Mattmark, ecco il logoÈ STATO COMMISSIONATO DALL’ASSOCIAZIONE BELLUNESI NEL MONDO, CHE STA PREPARANDO UNA SERIE DI EVENTI

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GENTE E FATTI

Il 27 novembre 2014, nella cornice del medievale castello di Landeck (Austria) si è tenuto l’ultimo incontro dell’anno del direttivo del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), il programma di lavoro 2015 dell’Euregio.

Al termine del tavolo politico che delinea lo scenario 2015 dell’Euroregione e san-cisce l’impegno di Trentino, Alto Adige e Tirolo alla collaborazione sinergica, i pre-sidenti delle tre Province hanno assegnato

il Premio Euregio per la cooperazione. Alla sua prima edizione il Premio rappre-

senta: “un ulteriore segnale del futuro co-mune delle tre Province”. Sei i premi a cui hanno aspirato 56 candidati: tre per “pro-getti di cooperazione transfrontaliera che si trovano già in fase attuativa” e altrettanti per “idee progettuali a carattere transfron-taliero innovative e non ancora attuate”. Tra i vincitori, selezionati da una giuria di esperti provenienti dalle province di

Trento, B o l z a -no e del Tirolo, a n c h e un tren-t i n o , Stefano Cronst, che ha ricevuto il secondo premio nella categoria dedicata alle idee da rea-lizzare per il progetto “T-Cult Euregio”.

Un trentino tra i premiati Euregioper la cooperazione territoriale

HA PROPOSTO UN “PASSAPORTO DELLA CULTURA” VALIDO IN TRENTINO, ALTO ADIGE E TIROLO

L’8 ottobre 2014 a Chiosy au Bac (Parigi - Francia), Angelina Zampedri e Nerino Paoli hanno festeggiato il loro 65° anniver-sario di matrimonio.

I loro amici più cari di S. Orsola e Mala, attraverso il nostro giornale, inviano un caloroso abbraccio… con mille auguri di ogni bene, e il seguente messaggio: «Avete

sperimentato tutto ciò che fa un buon matrimonio: lo slancio, le emozioni, la caparbietà della giovinezza; l’abitudine, il quotidiano, la perseveranza della maturità; l’aiuto, il bisogno, il sostegno reciproco dell’anzianità!

Ora godetevi la serenità di poter dirvi ogni sera: Siamo ancora insieme!»

Angelina e Nerino, insieme da 65 anni

A partire dal 2015, T-Cult sarà una start up dedicata alla massimizzazione della fruizione culturale di residenti e turisti con importanti ricadute sulla comu-nicazione e la promozione dei beni e delle attività culturali di un territorio di eccellenza.

“È dal godimento di un bene che possiamo definire la sua utilità sociale” spiega Stefano Cronst ricevendo il premio da Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter. “Restituire, rendere maggiormente effi cace, comunicare meglio la semplice esistenza delle iniziative cultu-rali dell’Euroregione è il nostro obiettivo”.

Tramite un sistema congiunto di ticketing e diverse tipologie di abbonamento, T-Cult proporrà ai cittadini e ai turisti dell’Euregio un unico passaporto della cultura valido per l’accesso a tutte le isti-tuzioni culturali (musei, castelli, parchi etc).

Da Riva del Garda a Kufstein, visitatori e istituzioni saranno co-stantemente collegati, aggiornati, in un reale dialogo che avvicinerà le realtà culturali ai cittadini.

Attraverso le nuove tecnologie ICT e App dedicate, gli amanti della cultura del nostro territorio potranno fruire in modo dinamico di un’offerta che è tra le più com-plete ed eterogenee d’Europa, alla scoperta di quelle eccellenze

che, insieme al territorio montano e all’offerta turistica, rendono unico l’Euregio.

Oltre a essere un servizio all’a-vanguardia per residenti e turisti, T-Cult rappresenta un importan-te innovazione che favorirà la cooperazione transfrontaliera e

migliorerà il marketing culturale dell’asse italo-austriaco, renden-dolo contemporaneo, sinergico e realizzando finalmente quel virtuoso sistema di rete tra isti-tuzioni culturali del territorio auspicato dalla politica e dai citta-dini. T-Cult permetterà infatti di

georeferenziare e informatizzare le abitudini culturali dei fruito-ri dell’Euregio, fornendo dati aggiornati sul ticketing e sulle ricadute positive che i consumi culturali hanno sul territorio, consentendo la costruzione di una mappatura in tempo reale e favo-rendo l’organizzazione di servizi e attività di indotto culturale.

T-Cult supporterà inoltre la co-municazione e il marketing delle istituzioni aderenti, mettendole in rete e permettendo un agile coordinamento delle attività e dell’offerta complessiva.

Oltre agli abbonamenti per il pubblico, quindi, T-Cult svilup-perà una serie di servizi all’a-vanguardia per migliorare e mettere a sistema l’articolata proposta culturale di Trentino, Alto Adige e Tirolo contribuendo allo sviluppo di un territorio nel quale le differenze e le autonomie convivono accomunate da siste-mi cooperativi di coesione che, basati sull’eccellenza, guardano al futuro.

Stefano Cronst. Nato a Trento nel 1978, laureato in Economia e commercio a Trento, si distingue nel corso di marketing e viene selezionato per partecipare alla Strategic Marketing Simulation a Kassel, simulazione di marketing operativo tramite software, promossa dalla Comunità Europea.

Ha completato la formazione accademica a Kalmar, in Svezia dove ha frequentato il Master

of Business Administration in Leadership & In-ternational Management. Ha lavorato nell’uffi cio marketing e merchandising di Nestlè Italiana Spa, è stato revisore per la Cooperazione Trentina e HSE Manager per una società privata.

Dal 2012 è project manager al Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Stefano Cronst insieme ai presidenti delle province che formano l’Euregio Tirolo: (da sini-stra), Ugo Rossi (Provincia Autonoma di Trento), Günther Platter (Land Tirol - Austria) e Arno Kompatscher (Provincia Autonoma di Bolzano - Südtirol).

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DOCUMENTI

CONTINUA A PAG. 12

Il Rapporto Italiani nel Mondo 2014 si presenta con una struttu-razione più complessa per meglio accompagnare il lettore attra-verso 47 contributi eterogenei e multidisciplinari.

Le sezioni quest’anno sono cin-que: Flussi e presenze; Prospet-tiva storica; Indagini, rifl essioni ed esperienze contemporanee; Speciale Eventi; Allegati socio-statistici e bibliografi ci.

Nella prima sezione vengono analizzate le fonti uffi ciali a di-sposizione a cominciare, come di consueto, dall’Anagrafe degli Ita-liani Residenti all’Estero (AIRE).

Per rispondere all’esigenza di una maggiore comprensione delle partenze di oggi dall’Italia, in questa edizione, oltre i dati del consueto database centrale, si sono analizzate e descritte anche le iscrizioni all’AIRE con la sola motivazione dell’espatrio avvenute nel corso del 2013.

Questi dati, insieme alle ri-flessioni sull’emigrazione in-terna, sulla mobilità per studio e formazione e dei ricercatori italiani, dei frontalieri e il con-fronto con gli spostamenti degli italiani nell’ambito dei principali

paesi europei, danno una quadro di cosa è la mobilità italiana oggi, quali caratteristiche ha, quali trend segue e quali novità emergono.

La prospettiva storica è prero-gativa fondamentale di questo annuario soprattutto perché af-fi ancate alla rifl essione sull’at-tualità con indagini ad hoc non solo su specifiche situazioni territoriali di partenza e di arrivo, ma anche sull’idea che i media trasmettono della mobilità e sulla voglia di partire e su quella di tornare dei nostri connazionali.

Alle indagini seguono le ri-fl essioni su temi particolarmente attuali, che vengono poi riferite al territorio attraverso le testi-monianze di esperienze contem-poranee.

Segue lo Speciale Eventi che si suddivide in una prima parte dedicata alla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e in

Nel «Rapporto Italiani nel Mondo 2014»,5 sezioni e 47 contributi multidisciplinari

una seconda in cui, in previsione dell’Expo di Milano, una serie di saggi testimoniano l’impegno e il legame dell’Italia emigrata con la ristorazione e il cibo: l’identità culinaria, la globalizzazione di piatti tipici quali la pasta o la pizza, ma anche il vino e la pro-spettiva linguistica di italianismi e marchi associati al mondo della nutrizione e il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo nel settore dell’alimentazione, sono solo alcuni dei temi sui quali ci si sofferma in questa specifi ca parte.

Termina il volume la sezione degli allegati, in cui si è voluta inserire, a corredo delle numerose tabelle riassuntive, la bibliografi a ragionata delle pubblicazioni editate dalla chiusura editoriale del Rapporto Italiani nel Mondo 2013.

Il 7 ottobre scorso a Roma la FondazioneMigrantes ha presentato il «Rapporto

Italiani nel Mondo 2014», giunto alla sua nona edizione, uno strumento culturale

che si propone di trasmettere informazioni, nozioni, conoscenze sull’emigrazione italiana

del passato e sulla mobilità degli italianidi oggi. Al volume, di oltre 530 pagine, hanno collaborato 55 autori dall’Italia e dall’estero. Da pagina 11 a pagina 14, proponiamo alcunidati e argomenti presenti nella pubblicazione

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DOCUM

Nel corso del 2013 si sono trasfe-riti all’estero 94.126 italiani – nel 2012 sono stati 78.941 – con un saldo positivo di oltre 15 mila par-tenze, una variazione in un anno del +16,1%.

Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%, la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%). A seguire quella dei 35-49 anni (26,8%) a

riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccu-pazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni.

Dal 2012 al 2013 si registra una crescita generale delle migrazioni del +19,2%, un trend che non sembra destinato a fermarsi ma che anzi appare di gran lunga sot-todimensionato rispetto alla reale consistenza delle partenze che in

Le iscrizioni all’AIR

ATTENZIONE ALLA STORIA E ALLE STORIE

Lo sforzo di ogni anno è quello di mettere a disposizione del pub-blico più vasto un testo che parli di un aspetto fondamentale della “Storia di un Paese e della Storia di un popolo”, quale è l’emigra-zione italiana, delle vicissitudini sociali, economiche, politiche, ma anche dei tanti ostacoli af-frontati dai singoli in un mondo in costante cambiamento e al quale è diffi cile stare dietro per velocità e complessità dei mutamenti.

Le giuste parole per dirlo. Rispondendo a un richiamo più volte espresso dal Santo Padre Francesco è necessario maturare un nuovo linguaggio sulla mobi-lità tutta e italiana in particolare. Le parole sono strumenti potenti nelle mani degli uomini e tale potere può essere diffuso in forma positiva o negativa. Attraverso le parole si fa cultura e si tramanda-no messaggi, ma si segnalano da più parti carenze e superfi cialità del mondo dei media.

Occorre sforzarsi per trovare

nuove modalità di comunicazio-ne e con una lingua tanto ricca quale è quella italiana, l’impegno è della ricerca ma soprattutto dell’utilizzo delle giuste parole per dire e descrivere le cose.

RIPENSAREALLA RAPPRESENTANZA

Bisogna lavorare per ristabi-lire un rapporto fiduciario tra i migranti italiani di antica e nuova migrazione e le istituzioni italiane.

Un legame che deve non solo basarsi su sentimentalismo, no-stalgia e identità, ma che deve trovare concretezza nel ricono-scimento della risorsa – culturale, umana ed economica – che il migrante è per il paese da cui è partito. I cittadini italiani all’este-ro, a causa dei tagli economici e delle riorganizzazioni, scontano la riduzione del personale e degli uffi ci presenti sul territorio, con evidenti ripercussioni sugli uten-ti, soprattutto se anziani o in diffi -coltà. Resta prioritario il rinnovo degli organismi di rappresentanza

degli italiani all’estero e l’effet-tivo ripensamento, in termini di migliore razionalizzazione, degli interventi a favore dei connazio-nali fuori dei confi ni italiani sia per il loro sostegno se in condi-zione di deprivazione e disagio, che per la promozione della lingua, della cultura italiana e del made in Italy all’estero e per le opere di internazionalizzazione.

Solo quando ci si convincerà delle opportunità che un italiano fuori dell’Italia ha di arricchire e valorizzare il Paese in cui è nato

probabilmente si capirà cosa signifi ca effettivamente parlare di “risorsa migrazione”, dove per ricchezza non si intende solo quella economica, ma anche tutto ciò che di positivo ritorna in termini culturali.

In ciò la speranza è che gli Stati Generali della lingua e della cultura italiana nel mondo con-vocati, quest’anno, dal Ministero degli Affari Esteri siano il luogo del rilancio di nuovi “attrezzi” e nuove “strategie” per valorizzare e rendere fruttuoso questo im-

Guardando al futuro: le proposte

I PRIMI QUATTRO PAESI DI EMIGRAZIONE DEGLI ITALIANI NEL 2013

Occorre sforzarsi per trovare nuove modalità

di comunicazionee bisogna lavorare

per ristabilireun rapporto fi duciario tra i migranti italiani

di antica e nuova migrazione

e le istituzioni italiane

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MENTI

questo momento caratterizzano l’Italia.

Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il pri-mo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all’an-no precedente. Seguono la Germa-nia (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%), e la Francia (8.402, +19,0%).

Il Canada è un caso particolare: unica nazione ad aver registrato

dal 2013 al 2014 un saldo negativo di poco più di mille unità nell’AI-RE generale, nel caso invece dei soli espatriati lungo il corso del 2013 con soli 324 migranti in più rispetto al 2012 riporta una cresci-ta in un anno del 25,2%.

Gli unici valori negativi sono riscontrati nel caso dell’Uruguay (-31,9%) e dell’Austria (-4,4%).

Al livello regionale domina la Lombardia (16.418), seguita dal Veneto (8.743) e dal Lazio (8.211).

RE nell’ultimo anno

del «Rapporto Italiani nel mondo»

menso patrimonio a noi invidiato da molti.

GUARDAREAI NUOVI SCENARI

La diaspora degli italiani nel mondo rende questi ultimi sog-getti e promotori di cosmopoliti-smo. Effettivamente gli emigrati italiani sono stati tra i primi a sperimentare con le loro vite e in tempi antichi cosa signifi ca vivere una dimensione identita-ria multipla e più appartenenze

di luoghi e di spazi, esercitare i diritti di cittadinanza e di effettiva partecipazione democratica.

In questo, un ruolo fondamen-tale è stato assunto dall’associa-zionismo, tramite il quale chi risiedeva all’estero è riuscito a mantenere e promuovere le proprie origini, a mantenere memoria collettiva della propria identità, a promuovere la lingua e la cultura italiana, a trasmettere valori e tradizioni contribuendo, allo stesso tempo, alla trasmis-sione di un’immagine positiva

dell’Italia ma anche di fare sintesi con le culture incontrate.

Per oltre un secolo l’associa-zionismo italiano all’estero ha supplito all’assenza dello Stato e sovente ancora oggi è rintraccia-bile questa peculiarità di mutuo soccorso tra i membri, una tradi-zione di solidarietà reciproca che è entrata a far parte di un modo di essere e di operare dell’italiano fuori dei confi ni nazionali.

Da diverso tempo, però, si parla di un ripensamento dell’associa-zionismo alla luce delle nuove forme di mobilità degli italiani, dei nuovi protagonisti che non si riconoscono più in forme rappre-sentative del passato quando esi-genze, necessità e modi di vivere erano differenti rispetto a ciò che si è chiamati ad affrontare oggi.

Dopo un lungo periodo di rifl es-sione sedici Federazioni naziona-li delle associazioni degli italiani all’estero, assieme al Coordina-mento delle consulte regionali dell’emigrazione, hanno lanciato il percorso di avvicinamento agli Stati Generali dell’Associa-zionismo di emigrazione che si

svolgerà all’inizio del 2015.«Con lo svolgimento degli Stati

Generali si intende ridefinire, a partire dalla propria specifi-cità e in autonomia dalle forze politiche, un possibile quadro di riferimento che consenta di raggiungere una forte unità di tutto il mondo associativo degli italiani all’estero, tenendo in-sieme pluralismo, autonomia e rappresentanza […]» (art. 9 del Manifesto degli Stati Generali dell’associazionismo degli ita-liani nel mondo).

Sono mesi questi, quindi, di costruzione sinergica di una nuova forma di associazionismo al passo con i tempi, che riesca a fare sintesi del passato e del pre-sente, di chi all’estero c’è andato decenni fa e di chi parte oggi, del-le tutele di ieri e delle nuove ga-ranzie che siamo chiamati a dare oggi in tutti i settori della vita alla luce di una partecipazione sociale sicuramente più complessa che nutre e a sua volta viene nutrita dalla globalizzazione.

3 SONO STATI GRAN BRETAGNA, GERMANIA, SVIZZERA E FRANCIA

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Con lo svolgimentodegli «Stati Generali»

all’inizio del 2015si punta a raggiungereuna forte unità di tutto il mondo associativo

degli italiani all’estero, tenendo insieme

pluralismo, autonomia e rappresentanza

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DOCUMENTI

Una delle forme di mobilità delle quali oggi più si parla è sicuramente quella che coinvolge coloro che decidono di svolgere o completare all’estero l’intero percorso di studio o parte di esso.

Il Programma di studio più famoso in questo senso è sicuramente l’Erasmus.

Malgrado una partenza lenta, la partecipa-zione a questo Programma da parte dell’I-talia è costantemente aumentata e il Paese si è affermato come uno dei più attivi negli scambi. Se nel primo anno di attuazione del programma i “pionieri” italiani dell’Erasmus furono solo 220, nel secondo anno vennero ampiamente superati i mille studenti.

Dall’anno accademico 1987-88 al 1999-2000 sono stati 81.213 gli studenti italiani a frequentare per un periodo i corsi di un altro ateneo europeo. In cinque anni, dall’anno ac-cademico 2000-01 al 2004-2005, altri 75.697 studenti italiani sono andati in mobilità.

Gli ultimi dati resi disponibili dall’Agenzia Nazionale LLP, che si riferiscono all’anno accademico 2011/2012, confermano l’Italia al quarto posto nella classifi ca europea per numero di studenti in mobilità. Sempre più studenti italiani scelgono poi, attraverso il

Emigranti per formazione e ricerca

Programma Erasmus placement, di confron-tarsi con realtà lavorative europee. L’incre-mento degli studenti mobili per tirocinio è consistente (31,7%).

Nell’anno accademico 2011/2012 hanno partecipato al Programma Erasmus 23.377 studenti italiani, in mobilità sia a fi ni di studio che per placement, con una crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente.

Analizzando le caratteristiche dello studente Erasmus, emerge che l’esperienza di mobilità è stata svolta in media intorno ai 23 anni e

la durata del soggiorno all’estero ha coperto l’arco di un semestre; dal confronto di genere emerge che il 58,6% della popolazione Era-smus è costituito da donne e, se si considerano separatamente le due tipologie di esperienze, la percentuale di quest’ultime sale a 61,2% nell’ambito della mobilità per placement. Sussistono ulteriori differenze tra la mobilità per studio e per placement: il tirocinante ha deciso di partire quasi alla soglia dei 25 anni (23,1 è invece l’età media dello studente in mobilità per studio), andando incontro alle esigenze delle stesse aziende ospitanti che spesso richiedono studenti alla fi ne del per-corso di studio. Anche per quanto riguarda la durata della mobilità ci sono distinzioni, dal momento che il placement, in media, si è concluso dopo 4 mesi, sensibilmente prima della mobilità per studio (6,7 mesi).

Spagna, Francia, Germania e Regno Unito hanno ospitato nell’anno accademico 2011- 2012 quasi il 66% degli studenti italiani in mobilità Erasmus (di cui oltre il 30% solo in università spagnole), ma si assiste ad una rapida crescita di presenze in paesi come il Portogallo, Irlanda, Turchia, Ungheria, Li-tuania ed Estonia.

Secondo recenti proiezioni de-mografi che, nei prossimi decenni la popolazione australiana subirà un considerevole cambiamento in seguito all’aumento dell’indice di invecchiamento dei suoi abitanti: nel 2011 le persone con più di 65 anni superavano il 13% della popolazione. Questo tasso di in-vecchiamento è particolarmente elevato per le comunità nate all’e-stero con un bagaglio culturale e linguistico diverso da quello an-gloaustraliano, tanto che nel 2021 rappresenteranno oltre il 30% di tutta la popolazione australiana di età superiore ai 65 anni.

Fra le comunità immigrate, quella italiana rappresenta il gruppo con il maggior numero di ultra sessantacinquenni, di gran lunga superiore alle comunità greca, tedesca e cinese.

Nel 2011 dei 185.393 nati in Italia residenti in Australia circa due terzi (108.542) erano in una fascia di età superiore ai 65 anni.

Nel corso degli anni, il governo australiano ha progressivamente ampliato la propria politica di assistenza domiciliare per aiuta-re sia gli anziani anglofoni, sia quelli di estrazione linguistica e culturale diversa a rimanere a

Invecchiare all’estero: il caso degli italiani in Australia

vivere nella propria abitazione il più a lungo possibile.

Recenti studi, però, hanno ripetutamente dimostrato che

l’utilizzo dei servizi di assistenza pubblica è più basso tra i gruppi di immigrati a causa della carenza di adeguati servizi di interpreta-

L’ITALIA È AL QUARTO POSTO NELLA CLASSIFICA EUROPEA PER NUMERO DI STUDENTI UNIVERSITARI IN MOBILITÀ

riato, l’insuffi ciente informazione su come accedere ai servizi, la mancanza di sensibilità culturale da parte degli erogatori dei servizi “generici” e di personale bilingue e culturalmente competente, e so-prattutto a causa di una resistenza culturale determinata dalla prefe-renza per l’assistenza familiare.

Una peculiarità del caso italia-no consiste nella convinzione da parte del governo australiano che i bisogni degli anziani trovino risposte più adeguate all’interno della rete familiare e, in parti-colare, nella relazione genitori anziani-fi gli adulti.

A supporto di ciò c’è poi il fatto che i recenti dibattiti sulla disgregazione della famiglia come una conseguenza dell’e-sperienza emigratoria non sembra applicabile alle famiglie di emi-grati italiani residenti in Australia dove i fi gli continuano a sentire la responsabilità dell’assistenza dei genitori anziani come un dovere fi liale/morale. I fi gli, infatti, si prendono cura dei genitori di-rettamente all’interno della casa paterna, considerando l’assisten-za offerta dalle istituzioni solo un’alternativa secondaria e meno desiderabile.

Il tasso di invecchiamento è particolarmenteelevato per le comunità nate all’estero

con un bagaglio culturale e linguistico diversoda quello angloaustraliano, tanto che nel 2021

rappresenteranno oltre il 30% della popolazione australiana di età superiore ai 65 anni

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VISITE IN SEDE

Jorge Herrera, presidente del Circolo Tren-tino di Tucuman (Argentina), assieme alla moglie Graciela Pelanda originaria di Brione, sono arrivati in Trentino per conoscere il loro nipotino e per far visita alla fi glia Candela che abita in Trentino da una decina d’anni. Nella foto (scattata nella sala “Rino Zandonai” nella sede dell’Associazione) sono assieme al Presidente Alberto Tafner.

Durante l’incontro si è parlato dell’ulti-ma grande manifestazione che il circolo di Tucuman ha realizzato nello scorso mese di

luglio, il “III Festival Medieval e fantastico” in onore a San Vigilio. Nato nel 2012, il Festival anno dopo anno ha visto crescere la propria popolarità e quest’anno si è arrivati ad avere espositori provenienti anche da altre province dell’Argentina ed anche da paesi vicini come il Paraguay.

Jorge ha descritto l’iniziativa come un viaggio nel tempo, con attività per tutte le età dai più piccini ai più grandi, con giochi fra cui il tiro con l’arco, la scherma, laboratori di pittura, disegno e racconti di fi abe.

Venerdì 27 settembre nella sede dell’As-sociazione il Direttore Anna Lanfranchi ha portato il saluto a una delegazione composta da ventitre persone provenienti dal Brasile, appartenenti al Circolo Trentino di Sananduva (Rio Grande do Sul). Il gruppo in visita in

Italia è più precisamente in Trentino per cono-scere la terra da dove sono emigrati i loro avi.

Hanno visitato le Dolomiti, la Campana dei Caduti, il Lago di Garda, la Val di Non, la Valle dell’Adige e la città di Trento dal punto di vista storico - culturale.

Nella fotografi a (scattata nella sala “Rino Zandonai” all’interno della sede dell’Associa-zione) il gruppo è insieme ad Anna Lanfranchi e al consigliere Cesare Ciola, che li ha accom-pagnati durante il loro soggiorno in Italia.

Luciana Svaldi socia e già presidente del Circolo Trentino di Chicago (Stati Uniti) ci ha fatto visita per salutarci prima del rientro a casa. La sua storia è particolare, Luciana è stata protagonista di una doppia emigrazio-ne. La sua famiglia, originaria dell’altopiano di Piné, si trasferì in Belgio dopo la seconda guerra mondiale dove il padre trovò lavoro come minatore nelle miniere di carbone. Proprio in Belgio nacque Luciana, che passò lì i primi anni della sua vita.

L’idea del papà era quella di mettere da

parte un po’ di risparmi per ritornare a vivere nella terra d’origine con tutta la famiglia, ma la vita prese un’altra direzione. I fratelli di suo padre lasciarono anche loro il Trentino per gli Stati Uniti e così, a metà degli anni ’60, Luciana e i suoi genitori attraversarono l’Oceano per raggiungere Chicago.

Oggi Luciana vive negli Stati Uniti e porta nel cuore il Trentino che la sua famiglia do-vette lasciare, fa parte del Circolo Trentino di Chicago di cui continua ad essere una socia attiva ed entusiasta.

Accompagnata da zii e cugine e da alcuni componenti del Circolo Trentino di Denver, Anna Vann Svaldi (nella foto seduta al centro) ha portato il suo saluto e quello del Circolo Trentino in Associazione, dove si è intrattenuta con lo staff e con il direttore Anna Lanfranchi.

Con lei nella fotografi a: gli zii Romana, Amerigo e Fausto Svaldi che abitano a Denver; Pierino Svaldi che abita in Trentino; le cugine Andreina Pierro, che abita a Denver; Maria Grazia Tapparelli che abita in Trentino; Mike Mattivi vicepresidente del Circolo Trentino di Denver e la sorella Rebecca Wakabayashi, che si occupa della newsletter del Circolo e (per l’Associazione), Anna Lanfranchi, Alberto Tafner (presidente), Ferruccio Pisoni (past president), Bruno Cesconi (revisore dei conti).

Ann Vann (Denver - USA)

Luciana Svaldi (Chicago - USA)

Jorge Herrera (Tucuman - Argentina)

Circolo trentino di Sananduva (Rio Grande do Sul -Brasile)

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GIOVANI

Dal 21 al 23 novembre, il Grup-po Giovani Trentini Brasiliani (regione centrale) ha organizzato un viaggio di fi ne anno, con de-stinazione il sud della provincia di Santa Catarina. Lo scopo di questo viaggio era quello di visitare le città di Nova Veneza e Urussanga (di colonizzazione veneta) e la città di Orleans (una delle poche città del sud di San-ta Catarina che ha ricevuto un fl usso di immigrati trentini) e, attraverso Elton Stolf (consulto-re della Provincia Autonoma di Trento in Brasile), contattare le associazioni italiane locali per stabilire protocolli di intesa, per promuovere iniziative culturali.

Hanno partecipato al viaggio: Andrey José Taffner Fraga, del Circolo Trentino di Rio dos Ce-dros, Marco Sehnem e Simone Sehnem, del Circolo Trentino di Taió, Diego Poffo, del Circolo Trentino di Ascurra, Daniela Destefani, Rose Prada, Décio Fia-moncini, Jorge Moser e Fabrício Martins, del Circolo Trentino di

Rodeio e Taciana Floriani, del Circolo Trentino di Blumenau. Inoltre, hanno partecipato le tren-tine Chiara Pedrazzoli e Silvia Bianca Pedrazzoli, del comune di Villa Agnedo, le quali erano in Brasile per partecipare all’in-terscambio giovanile promosso dalla Provincia di Trento.

La prima tappa del gruppo è stata la città di Orleans. Il luogo dove ora sorge la città faceva parte della dote di matrimonio della principessa Isabel nel 1870, ai tempi dell’Impero del Brasile, ed è stata meta di diversi fl ussi migratori alla fi ne del XIX seco-lo. Gran parte degli immigrati che si stabilirono in quella città erano

«Giovani trentini brasiliani» in visitaa Orleans, Urussanga e Nova Veneza

trentini provenienti dal comune di Ala. Oggi, per promuovere questo legame storico, esiste a Orleans la SODEALA, la “Socie-tà dei Discendenti di Ala”. A sua volta, nella comune di Ala vi è l’Associazione Amici di Orleans. Grazie a questo scambio è stato possibile fi rmare un accordo di Gemellaggio tra le due città nel 2011.

In questa città, il gruppo, ac-colto da Walter Debiasi dell’as-sociazione SODEALA, ha potuto ammirare le principali attrazioni turistiche, come il museo a cielo aperto, le sculture sulla parete di pietra, e il centro città. Il punto culminante è stata la visita alla

comunità Vale do Rio Pinheiros, dove si stabilirono i primi immi-grati trentini. Sul posto, oltre alla chiesetta, è possibile visitare un museo di tesori storici, un monu-mento per gli immigrati italiani e diverse targhe con i nomi delle famiglie e dati storici.

Durante l’incontro è stato fi r-mato il Protocollo d’Intesa tra l’associazione SODEALA e il Gruppo Giovani.

In seguito, il Gruppo si è recato a Urussanga, città fondata nel 1878 da immigrati dell’Italia settentrionale. La città conserva ancora un forte legame con la madrepatria, avendo fi rmato il Gemellaggio con la città veneta di Longarone. La città è famosa an-che per i vini bianchi e frizzanti, prodotti con uva “Goethe” (deri-vata da uva moscato) in diverse cantine della città, e per la Festa dell’Uva, che si svolge ogni due anni nel mese di agosto.

A Urussanga, il Gruppo è stato accolto da Sérgio Luiz Maccari Junior e da Fernando Fontanel-la, entrambi dell’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione

DURANTE GLI INCONTRI SONO STATI SOTTOSCRITTI PROTOCOLLI D’INTESA PER PROMUOVERE INIZIATIVE CULTURALI

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17 9/10 - 2014

GIOVANI

(donata dal comune di Venezia).In questa città il gruppo è stato

accolto da Giliard Cesconetto Gava, dell’Associazione Trevisa-ni nel Mondo - Sezione di Nova Veneza, nonché segretario del turismo del comune.

Dopo aver partecipato della Messa tenutasi presso il Santuario della Madonna di Caravaggio, il gruppo ha visitato le princi-pali attrazioni culturali, come il portico della città (con il Leone di San Marco e il Monumento

agli immigrati italiani), la chiesa parrocchiale di San Marco, il museo degli immigrati, la piazza Humberto Bortoluzzi nel centro città, dove è esposta la gondola, e le famose case di pietra costruite dagli immigrati. In quest’ultimo luogo, il Gruppo ha firmato il Protocollo d’intesa con l’Asso-ciazione Trevisani nel Mondo - Sezione di Nova Veneza.

Il Gruppo Giovani ha così concluso l’anno, ampliando la propria rete di contatti, permet-tendo quindi di migliorare il lavoro per promuovere la cultura italiana-trentina.

Andrey Taffner Fraga

di Urussanga. Il Gruppo è stato accompagnato per le visite alla cantina Mazon (che produce vini frizzanti di uva Goehte), agli edifi ci storici e ai monumenti che circondano la piazza Anita Gari-baldi nel centro della città, oltre che alla chiesa parrocchiale “No-stra Signora della Concezione”, nella quale è possibile ammirare una replica de “la Pietà” di Mi-chelangelo, donata dal Vaticano.

Durante la cena in città, è stato fi rmato il Protocollo d’Intesa tra il Gruppo Giovani e l’Associazione Trevisani nel Mondo - Sezione di Urussanga.

L’ultimo luogo visitato è stato

Nova Veneza, soprannominata “l’ultima colonia italiana del Brasile”. La città si è sviluppata con l’arrivo di molti immigrati provenienti dal Veneto nel 1891. Questa città ha mantenuto un forte legame con l’Italia e attual-mente promuove diverse attività atte a diffondere la cultura veneta in Brasile, come il Carnevale di Venezia. Anche a Nova Veneza è possibile apprezzare diversi beni culturali, tra cui l’unica gondola veneziana sul suolo americano

NELLE FOTOGRAFIE. Qui sopra a sinistra, il Gruppo di fronte al monumento agli immigrati italiani a Nova Veneza. La foto a destra è stata scattata davanti al portale del comune di Urussanga. Sull’altra pagina, a fare da sfondo è il monumento agli immigrati italiani nella comunità “Vale do Rio Pinheiros”, nel comune di Orleans.

ANI

www.sobrenomesitalianos.com.br è il portale creato da Elton Stolf (di Curitiba - Brasile) con l’obiettivo di offrire uno strumento di ricerca di cognomi di origine italiana a tutti i discendenti di emigrati italiani interessati a scoprire informazioni sulle proprie radici e ricostruire il proprio albero genealogico.

La novità del portale è che la sua banca dati è completamente gratuita, poiché creata dagli stessi discendenti, i quali inseriscono informazioni della loro famiglia e condividono i dati con tutti i visitatori del sito, che conta attualmente oltre 5.000 discendenti registrati e oltre 277.000 visite.

La procedura per effettuare la preiscrizione è semplice: basta acce-dere al portale e cliccare il pulsante “Fazer login/cadastro” (cioè “Ac-cedi/registro”) nel menù superiore, nella parte destra della pagina. Dopo

l’accesso, sarà possibile registrare gli immigrati della propria famiglia, inserendo in particolare dati quali la regione, la provincia, la città di ori-gine in Italia e la data di nascita. Nel caso in cui non si fosse in possesso di tali dati, è suffi ciente inserire il nome e il cognome dell’immigrato. Il nome sarà collegato a tutti gli immigrati registrati dall’utente e l’in-dirizzo e-mail registrato non sarà visualizzato nella pagina.

Il portale brasiliano dedicato ai cognomi italianiper chi vuole saperne di più sulle proprie radici

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

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Mezzo secolo per il Circolo di MonacoLA RICORRENZA È STATA FESTEGGIATA DOMENICA 23 NOVEMBRE, PRESENTE ANCHE UNA DELEGAZIONE GIUNTA DA TRENTO

Domenica 23 novembre il Circolo trentino di Monaco di Ba-viera (Germania) ha festeggiato i 50 anni di presenza e di attività. Il Presidente Herbert Facchini e il Direttivo hanno organizzato un signifi cativo incontro, che ha visto la partecipazione di un bel numero di persone: soci, simpa-tizzanti, amici.

Anche l’Associazione Trentini nel mondo è stata invitata ed ha onorato la ricorrenza con la qua-lifi cata presenza del Presidente Alberto Tafner, dei consiglieri Graziano Bacca e Pio Dalla Valle e della direttrice Anna Lanfran-chi. L’incontro si è svolto presso i locali della Comunità Cattolica Italiana di Monaco, centro dio-cesano molto attivo e vivace di iniziative religiose, culturali e sociali a favore degli italiani emigrati e residenti nella città e nei dintorni della regione.

Nella città di Monaco (circa 1.800.000 abitanti) e nel circon-dario sono presenti più di cento-mila italiani, di cui certamente 700/800 trentini.

Il Circolo trentino nel Mondo di Monaco oggi raduna solo un piccolo resto della prima genera-zione di emigrati del dopo guerra: la mortalità, l’età anagrafi ca, i rientri in patria, la diversità degli interessi delle seconde e terze generazioni, le avvenute integra-zioni, il fenomeno trasversale del calo di partecipazione in tutto il mondo dell’associazionismo, mettono alla prova i circoli e li spingono a trovare nuove mo-dalità di aggregazione. Non c’è da meravigliarsi sul grado di partecipazione: proprio nei giorni

della festa scadevano i termini per la presentazione delle liste per l’elezione del Comites presso il Consolato Generale Italiano di Monaco (poi prorogati, come riferiamo a pagina 7, ndr) e, come riferisce il periodico d’informa-zione per gli italiani in Germania “Vita e Lavoro”, si è riusciti a

candidare una sola lista, benché i problemi e gli interessi degli italiani (e anche dei trentini!) nella zona siano rilevanti.

L’incontro, onorato anche dalla partecipazione del vicepresi-dente del Comites in scadenza il bolzanino Ricci, si è svolto in tutta semplicità con i saluti di

rito, scambio di targhe, pranzo alla trentina, qualche canto di montagna.

Gianfranco Zorzi, cofondatore e memoria storica del Circolo, in una breve relazione ne ha ri-cordato le tappe, le iniziative più rilevanti attuate, i protagonisti e altre interessanti osservazioni sul fenomeno della emigrazione trentina in Baviera. Ha ricor-dato l’emigrazione stagionale già diffusa nei secoli passati in parte divenuta stabile; ha citato come esempio di imprenditoria un gruppo di arrotini della Val Rendena presenti ancora nel 1964 con dodici negozi e offi cine nella sola città di Monaco.

Non ha tralasciato di ricordare il gruppo di famiglie soprattutto di Folgaria, Civezzano e Trento, emigrate in Germania a seguito delle opzioni concordate tra l’Ita-lia fascista e la Germania nazista nel 1938. Il gruppo più numeroso di trentini arrivati a Monaco, an-che se instabile e fl uttuante, era costituito dai giovani emigranti dopo il 1959: si trattava di allievi appena usciti dalle scuole pro-fessionali dell’ENAIP da poco aperte in quasi tutte le valli del Trentino.

Ancora oggi una serie di co-gnomi trentini, di ditte familiari testimoniano l’immigrazione ora completamente integrata e testimoniano antiche e recenti importanti relazioni tra la Bavie-ra e il Trentino. Zorzi, riguardo alla vita del circolo dal 1964 ad oggi, ha ricordato alcune impor-tanti iniziative: concerti di cori di montagna (nel 1975 il coro SOSAT eseguì un concerto nello

CIRCOLI

A Tuzla la «Giornata della gastronomia itaA partire dal 2010, l’associazione Italiani

“Rino Zandonai” di Tuzla – Circolo Trentino della Bosnia-Erzegovina, organizza ogni anno la “Giornata della gastronomia italiana a Tuzla”.

La manifestazione – divenuta estremamente popolare tra i cittadini di Tuzla, poiché offre la possibilità di gustare piatti italiani e ascoltare musica italiana – quest’anno si è svolta sabato 17 ottobre 2014.

I piatti italiani sono stati preparati da dodici donne e membri del Circolo, che nel giro di mezzora hanno poi distribuito tutto ciò che era stato cucinato.

l pomeriggio soleggiato e il clima mite hanno attirato circa 600 persone, tra visitatori, mass

media e rappresentanti del governo. In questa edizione ci sono stati più visitatori rispetto a quella del 2013.

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CIRCOLI

stadio olimpico con la presenza di 11.000 spettatori!), convegni, interventi di politici trentini, appuntamenti culturali e ovvia-mente di svago e associativi; non si è dimenticato di citare i nomi di alcuni protagonisti della storia del circolo, che i lettori avranno il piacere di leggere: Bruno Sarclet-ti, Francesco Andriollo, Antenore Rech, Pina Alimonta, Giuseppe Redolfi , Livio Hoffer, Camillo Pilati, Ancilla Albertini, Lino Orsega, Pio Springhetti.

L’incontro è stato arricchito anche da una sorpresa (oltre che da una splendida torta): il poeta moriano Vinicio Cescatti è venu-to a Monaco a trovare il fratello emigrato, presente alla festa, e per l’occasione ha letto alcune sue poesie decantanti la bellezza del Trentino.

E sempre in tema di sorprese, la Trentini nel mondo ha portato al Circolo una copia originale del mensile uscito nel luglio 1964, con in prima pagina la notizia della costituzione del Circolo.

Pio Dalla Valle

Colendissimi Dominae et Domini,amici, conoscenti, et simpatizzanti di Monaco

e dell' intera teutonica Terradella dolomitica Ladinia e della nobile Fiemme,

de li spledidi municipi d’Aunania et Sole et Giudicarie et Ledro,de le crode di Santo Martino et Primierasche

de le pinetane alture et Lavaronensi, Folgaretane et Brentonegane,et etiamdio de le Cittadi et castella

cui l’Adige impingua di biondi messi et saporose vigna,

NOI AMBASCIATORI DEI CIRCOLI TRENTINI D'ALEMAGNA

a voi abbracciando annunciamo:

il dì vigesimo terzo di novembre, anno Domini MMXIV,

ne la Baronia di Monaco, perla nobile dello Stato bavaro,

GRANDE FESTA INDICIAMO

PER IL 50° ANNIVERSARIO

DELL' ILLUSTRISSIMO CIRCOLO TRENTINO

DI MONACO

notissimo figlio de le tridentine valli e de lo intero italico Paese.

Conciosiafossecosavvegnacomequalmentediolagraziachè,

ad esso plaudendo et li ospiti diletissimi ringraziando,

gaudiosamente corni et timballi

acconciamente le tavole imbandite d’echi giovanili et festosi investano.

DALLA NOSTRA URBE NELLA FESTFELICA TERRA

DORTMUND, 23 NOVEMBRE 2014

L’omaggio per il 50°anniversarioda parte del Circolo di Dortmund

aliana» è stata un successoLa «Giornata della gastronomia italiana a

Tuzla 2014» è stata fi nanziata dall’Associazione Trentini nel Mondo, mentre la MENPROM, compagnia che supporta l’iniziativa dal 2010, ha fornito la carne necessaria a preparare i piatti.

Ha dimostrato grande disponibilità il pro-prietario del coffee bar del centro Omega, il quale ha permesso di utilizzare gratuitamente e senza limiti tutto ciò che era presente nel suo magazzino.

I soci del Circolo sono stati entusiasti della collaborazione da parte della gente del luogo. Ciò dimostra che la «Giornata della gastrono-mia italiana a Tuzla» è una manifestazione ben accolta dalla città.

Quello riprodotto qui a fi anco è il simpatico messaggio invia-to al Circolo di Monaco dal Cir-colo di Dortmund in occasione del 50° di fondazione.

Un altro messaggio è stato inviato a nome del Coordina-mento dei Circoli della Ger-mania, da Enrico Defrancesco e Agnese Merotto Canal. Ecco il testo.

«Carissimi amici del Circolo Trentino di Monaco, a nome dei Circoli Trentini della Ger-mania e nostro personale invia-mo le congratulazioni più vive e sentite per il 50° anniversario del vostro Circolo!

50 anni di vita di Circolo! Forse il numero “50” non dice molto, soprattutto al giorno d’oggi, quando siamo ormai abituati a festeggiare gli 80, 90 anni di vita.

Se guardiamo però al conte-nuto dei vostri 50 anni, bisogna sicuramente ammettere che essi sono stati ricchi e intensi. Molte persone sono passate da voi, avete vissuto tanti fatti ed esperienze importanti e inte-ressanti, organizzato iniziative ed incontri, avviato assistenza ai connazionali, avete offerto ai soci del Circolo contenuti umani, sociali, culturali, avete coltivato sentimenti affettivi e anche di nostalgia per una Ter-ra, il Trentino, che vi è sempre rimasta vicina e che forse avete cercato di trapiantarla nella nuova patria.

Festeggiare un anniversa-rio però non vuole dire solo guardare al passato, fare una

rifl essione, un bilancio e una cronistoria di quello che è acca-duto in questi anni, ma è anche il momento e unoccasione per guardare al futuro, in avanti, per sognare un avvenire del Circolo che attiri lattenzione e la partecipazione di molte per-sone, soprattutto dei giovani.

In questo senso noi tutti Trentini sparsi in Germania vi siamo vicini in questo giorno brindando alla tappa raggiunta e augurandovi ancora tanti anni di vita associativa nell’amici-zia, nella collaborazione e nel rispetto reciproco.

AD MULTOS ANNOS!!»

Page 22: Sett Ott 2014

209/10 - 2014

CIRCOLI

Il 14 settembre si è tenuto, con successo a Rivera, il primo «In-contro dei Circoli trentini dell’U-ruguay» Nazionale Trentino a Rivera (ne abbiamo parlato nel precedente numero del giornale), che è consistito in un pranzo co-munitario, una sessione di lavoro tra i delegati dei Circoli e, infi ne, una serata artistica molto ben or-ganizzata, alla quale ha assistito un grande numero di persone, con spettacoli legati sia a ciò che è tipicamente italiano, sia locale (ad esempio il tango e i balli dei gauchos del confi ne col Brasile).

Dopo aver partecipato al-l’«Incontro», noi di Montevideo (e più precisamente ventinove persone che erano arrivati a Rive-ra in pullman e Marta Parteli, che ci ha raggiunti a Rivera), siamo partiti in direzione del Brasile e abbiamo visitato Gramado, Ca-nela, Caxías e Bento Goncálves, riunendoci a ogni tappa con i trentini del luogo.

A Gramado siamo stati accolti calorosamente da Diolinda Va-

lentini. Alcides Perini, Elisete Bertollo e Félix Corti ci hanno dato il benvenuto a Caxías do Sul mentre a Bento Gonçalves ci aspettava Sandro Giordani insieme ad altri soci del direttivo del Circolo.

Inoltre, Elisete Bertollo, insie-me a Félix A. Corti e Neiva T. Chies, si è spostata a Gramado, dove ci ha raggiunti; ci ha anche

UN GRUPPO DI TRENTA PERSONE PARTITO DALL’URUGUAY HA TRASCORSO ALCUNI GIORNI NEL RIO GRANDE SO SUL (BRASILE)

«Braccia aperte» per i trentini di Montevideoa Gramado, Caxias do Sul e Bento Gonçalves

accompagnati a Bento Gonçál-ves, dove ha partecipato a una cena organizzata dal Circolo Trentino e a un’attività artistica molto interessante, realizzata dal Colegio Municipal de la Comuni-dad de las Animas, nella Valle de los Viñedos a Bento Gonçálves.

Tutti i luoghi che abbiamo visi-tato erano veramente molto belli: il Rio Grande do Sul è una zona

imperdibile del Brasile!A Gramado, gli edifici sono

simili a quelli di Trento o Innsbruck, e nella città ci sono luoghi molto interessanti da scoprire, tra cui una miniera di pietre preziose scavata a 80 metri di profondità. Inoltre, abbiamo visitato la Prefettura con Diolin-da, e il Museo dell’Emigrazione.

A Caxías è molto importante vedere il Monumento agli Emi-granti (lì abbiamo incontrato i soci del Circolo di Caxías); abbiamo anche visitato la Chiesa di São Pelegrino, nella quale è possibile ammirare gli affreschi del Locatelli e una copia della Pietà di Michelangelo, inviata dal Vaticano. In questa Chiesa ci ha calorosamente accolti il sacerdote trentino Mario B. Pedrotti, un uomo amabile, comunicativo, al quale ci siamo sentiti molto vicini, come amici.

A Bento Gonçalves siamo ri-masti impressionati dalla Valle de los Viñedos e dalle sue cantine, alcune delle quali producono fi no

NELLE FOTO. Qui sopra (da sinistra), Raul Berti, Jorge Zás, Alcides Perini, Elisete Bertollo. In basso (da sinistra) un momento della cena a Bento Gonçalves, con a capotavola (da sinistra) Jorge Zás, Sandro Giordani ed Elisete Bertollo; spettacolo di balli gauchos a Bento Gonçalves; la cattedrale di Canela; Valmor Marasca che si esibisce lungo il percorso della «Maria Fumaça» un’enorme azalea a Gramado.

Sabato 16 ottobre, a mezzogiorno, con-cluse le prove del coro del Circolo, un grup-po di venti soci ha pranzato presso la sede del Circolo e come “primo piatto” sono stati serviti gli strangolapreti: la pietanza, era stata preparata da Pedro Pongibove Benedini, il cuoco che ogni settimana tiene una lezione su come preparare piatti tipici, nell’ambito del progetto “Gastronomia trentina”, finanziato dalla Trentini nel mondo.

Gli strangolapreti hanno riscosso gran-de successo tra i commensali, che hanno espresso all’unanimità commenti molto positivi.

Notiziein breve

dal Circolotrentino

di Montevideo

Page 23: Sett Ott 2014

21 9/10 - 2014

CIRCOLI

Riunione a Caxias do Sulcon dieci Circoli trentini

del Rio Grande do Sula dodici milioni di litri di vino l’anno: abbiamo perfi no avuto la possibilità di degustare questi squisiti vini.

Abbiamo visitato Epopeia Ita-liana, un luogo in cui vengono riprodotte le peripezie che do-vettero affrontare gli italiani che arrivarono in Brasile: credendo di trovare il paradiso dell’America, scoprirono invece che era neces-

sario andare sulle montagne e lottare contro la foresta e le belve per costruirsi un futuro in quei luoghi. Ce la fecero e trionfarono!

Inoltre, siamo saliti sul treno María Fumaça, dove è possibile, durante il tragitto, ascoltare mu-sica italiana, assistere a perfor-mance teatrali e di balli italiano e gaucho: insomma, un’esperienza veramente indimenticabile!

Con il direttivo del Circolo di Río Grande do Sul, e in par-ticolare con la coordinatrice, Elisete, abbiamo discusso della possibilità di organizzare un Incontro Nazionale Trentino il prossimo anno, al quale potran-no partecipare i trentini del Río Grande do Sul, dell’Argentina centrale e dell’Uruguay. L’idea è stata accolta da tutti con grande

entusiasmo.Abbiamo discusso a tal propo-

sito anche con Carlos A. Trentín, coordinatore dell’Argentina cen-trale. Anche se per il momento si tratta solo di un’idea, conti-nueremo a scambiarci opinioni al riguardo e siamo fi duciosi che sarà possibile realizzare questo progetto.

Jorge Zás Fernández

Domenica 17 ottobre, a mezzogiorno, un gruppo di sedici trentini (era stata raggiunta la capienza massima della sala, quindi ci avvisarono che non sarebbero state ammesse ulteriori persone) ha partecipato alla festa per il 70° anniversario delle “Famée Furlane”. Erano presenti duecento invitati, provenienti soprattutto dall’Argentina; inoltre, si è esibito un gruppo di danza regionale. È stato tutto molto gradevole.

Sia i giuliani sia i friulani hanno discusso sulla possibilità di creare un’Unione Trive-neta, argomento che ha interessato molto i presenti, tanto che a breve si terrà un ulteriore incontro al fi ne di concretizzare l’iniziativa.

Sempre sabato 16 ottobre, ma alla sera, il presi-dente del Circolo, Sergio Sartori, insieme ad altri componenti del direttivo, ha partecipato ai festeg-giamenti per l’anniversario del Circolo Giuliano: è stata una bella serata ed è intenzione del Circolo riaffermare i vincoli di amicizia che già aveva stretto con questa associazione.

Page 24: Sett Ott 2014

229/10 - 2014

CIRCOLI

Il 4 settembre si celebra la Giornata dell’Immigrante in Argentina. Il Segretariato Mu-nicipale alla Cultura di Formosa (Argentina) è stato incaricato di organizzare i festeggiamenti per la ricorrenza, con la realizzazione della «Fiera degli immigran-ti», che ha avuto però luogo il 27 settembre nella Piazza San Martin, situata nel centro della nostra città.

Le diverse collettività hanno potuto presentare le loro attività negli stand preparati per l’occa-sione, con piatti tradizionali e balli tipici.

Walter Parola, membro del

Circolo Trentino di Formosa, ha rivolto alcune parole ai presenti, facendo riferimento ai diversi fl ussi migratori arrivati nella Pro-vincia (italiani, spagnoli, ucraini, paraguayani e sirio-libanesi) e alla scomparsa della professo-ressa di italiano Patricia Calvo.

Come si vede nella foto, duran-te la «Fiera degli immigranti», nella postazione del Circolo trentino sono state esposte alcune copie della rivista «Trentini nel mondo» e del libro «Tanti volti, un’unica comunità», realizzata in occasione del 50° anniversario di fondazione della Trentini nel mondo.

Anche il Circolo trentino era presentealla «Fiera degli immigrati» a Formosa

NELLO STAND SONO STATE ESPOSTE ANCHE COPIE DELLA NOSTRA RIVISTA E DEL LIBRO «TANTI VOLTI, UN’UNICA COMUNITÀ»

Il 19 ottobre è morto Enrico Beltrami, presidente del nostro Circolo trentino di Queanbeyan/Canberra (Australia),

Nato a Carisolo nel 1929 ed emigrato in Australia (Quean-beyan) nel 1956, lascia la moglie Antonia, il figlio Francesco sposato con Margherita Jane, i nipotini Enrico e Leonardo, la cognata Laura (moglie del fra-tello Lorenzo, morto nel 2001) e nipoti.

In Italia (Pinzolo) lascia le sorelle Vitalina e Gemma, in

Inghilterra i fratelli Tony e Dario con le relative famiglie.

Enrico Beltrami era socio fondatore del Circolo Trentino di Queanbeyan/Canberra, pre-sidente dello stesso dal 2001. Era molto attivo nella comunità italiana di Queanbeyan: infatti, è stato presidente dei pensionati italiani di Queanbeyan e capo-coro della chiesa italiana locale.

Uomo onesto, sincero, profon-damente religioso, lo ricordiamo con affetto e siamo vicini alla moglie Antonia, al fi glio Fran-

cesco, e tutta la famiglia.Agnese Terzi

Segretaria del Circolo Trentino di Queanbeyan/Canberra

Scomparso il presidentedel Circolo di Canberra

ENRICO BELTRAMI, NATO NEL 1929 A CARISOLO, ERA EMIGRATO IN AUSTRALIA NEL 1956

Bartolo De Paoli (conosciuto come Lino De Paoli) è stato uno dei soci fondatori del Circolo Trentino di Melbourne (Australia). Lino è scom-parso il 10 maggio.

Partecipava sempre alle feste del Circolo trentino e i fi gli facevano parte dei gruppo dei giovani Trentini.

Lascia nel dolore la moglie Pina, e i fi gli Janet (che abita a Sydney), Andrew (che abita a Tren-to) e Lucia (che abita a Perugia).

Lino è stato sepolto a Melbourne con cerimo-nia privata, a cui hanno partecipato la famiglia e alcuni compaesani.

Alla vedova e ai fi gli vanno le condoglianze del Circolo Trentino di Melbourne.

Cristina De Paoli si è spenta il 4 agosto nell’ospedale di Dande-nong (Melbourne - Australia).

Era nata a Transacqua (Pri-miero) in una famiglia numerosa (cinque fratelli e quattro sorelle). Nel 1964 sposò il suo compae-sano Renato De Paoli, che era già stato in Australia per molti anni. I giovani sposi decisero di ritornare in Australia, dove vivevano già diverse famiglie del Primiero. Si stabilirono a Melbourne, e furono tra i primi soci del Circolo Trentino di Melbourne. Dalla loro unione nacque un fi glio, Tony, ora spo-sato e con quattro fi gli maschi.

Cristina aveva una personalità vivace e simpatica; partecipava sempre alle feste dei trentini.

Perse il marito qualche anno fa, e da allora la vita per lei divenne più diffi cile. Non ha mai dimen-ticato le sue origini e tradizioni. Col cuore viveva a Primiero, ma era molto legata e affezionata ai nipoti, che la ricordano per il suo grande amore e per i suoi piatti di cucina trentina.

Al funerale, celebrato da Pa-dre Bertagnolli, era presente numerosa la comunità trentina di Melbourne, con tutte le famiglie dei “Primieroti”, insieme alla bandiera del Circolo.

Condoglianze al fi glio Tony, alla nuora Maree e nipoti, alle sorelle, e ai parenti.

CristinaDe Paoli

Bartolo De Paoli

Page 25: Sett Ott 2014

23 9/10 - 2014

CIRCOLI

Domenica 26 ottobre si è tenuta a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile) la ter-za edizione di «Mérica Mérica MagnaBento – Cammini di Pietra». Il recupero della me-moria e il cibo sono state le due grandi attrazioni lungo i quattro chilometri di camminata della manifestazione, a cui hanno partecipato 170 persone.

Attraverso l’itinerario turistico composto da quattro tappe - la Casa da Ovelha (Casa della Pecora), la Casa da Tecelagem (Casa della Tessitura), la Casa da Confecção (Casa della Con-fezione) e la Cantina Strapaz-zon - i partecipanti hanno avuto l’occasione di ascoltare storie sulla colonizzazione italiana lungo la Linha Palmeiro, di am-

Quattro tappeper scoprire storia

e gastronomiaalla terza edizionedi «MagnaBento»

mirare l’architettura degli edifi ci costruiti dagli immigrati italiani, di essere informati sui capitelli e altri elementi d’importanza sto-

rica . Durante tutta la camminata, è stato possibile gustare succhi, vini, salami, formaggi, pane, biscotti, grostoli…

L’evento è stato organizzato dal Circolo Trentino di Bento Gonçalves e dall’Associazione Caminhos de Pedra.

Si sta già pensando all’edizione 2015 di «Mérica Mérica Magna-Bento», che sarà organizzata in collaborazione con la Famiglia trentina di Santo Antão, per cele-brare il 140° anniversario dell’ar-rivo delle prime venti famiglie trentine a Bento Gonçalves.

Page 26: Sett Ott 2014

249/10 - 2014

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Page 27: Sett Ott 2014

CALENDARIO30 novembre

C.T. Basilea (CH): pranzo sociale

Circolo Ex emigrati trentini in Svizzera (IT): pranzo sociale

C.T. Curitiba (BR): 3° pedalata della natura a Piraquara

2 dicembreC.T. Rodeio (BR): canti di Natale con la partecipazione dei seguen-ti cori: Circolo Trentino di Rodeio, São Francisco de Assis, Colégio

São Paulo, João Jesus de Paula, Fundação Cultural de Timbó

6 dicembreC.T. Minnesota (USA): festa di Natale

C.T. Bento Gonçalves (BR): 25° anniversario

C.T. Canberra (AUS): assemblea con rinnovo del direttivo

C.T. Città di Messico (MX): brindisi di Natale

7 dicembreC.T. Como e Lecco (IT): 40° anniversario e festa di Natale

C.T. San Francisco (USA): festa di Natale

C.T. Toronto (CA): festa di Natale per i bambini

C.T. Denver – Colorado (USA): Annual Christmas Party

C.T. Montreal (CA): Festa di Babbo Natale

13 dicembreC.T. Montevideo (UY): festa di fine anno

C.T. Santa Teresa (BR): Assemblea generale e elezioni comitato direttivo

(BR) riunione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR

14 dicembre

C.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati trentini

C.T. Denver – Colorado (USA): trentini Christmas Brunch

C.T. San Francisco (USA): pranzo di Natale

C.T. Cordoba (AR): pranzo di fine anno

C.T. Buenos Aires (AR): pranzo di fine anno

C.T. Denver – Colorado (USA): Pranzo di Natale

Bresciani amici del Trentino (IT): Santa Messa e pranzo di Natale

17 dicembreAssociazione Trentini nel Mondo (IT): Incontro di Natale

20 – 22 dicembreC.T. di La Louviere (BE): gita ai Mercatini di Natale in Alsazia

21 dicembreC.T. Brescia (IT): pranzo di Natale e Assemblea elettiva

6 gennaioGruppo donne del Circolo Trentino di Toronto (CA): lotteria in

sostegno delle seguenti fondazioni: Kidney Fondation of Canada e Sick Kids Hospital Camp Oki

11 gennaioC.T. Charleroi (BE): 3° gran premio “Rino Zandonai” di Pirlo,

auguri e tesseramenti

8 novembreC.T. Montreal (CA): festa delle castagne

9 novembreC.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale “Asado criollo”

15 novembreC.T. Villa Regina (AR): 2° lezione del corso di cucina trentina

“Trentini a Tavola”: Strangolapreti e Schmorn

16 novembreC.T. Basilea (CH): Castagnata

C.T. Chicago (USA): Santa Messa in ricordo dei nostri cari

C.T. Toronto (CA): riunione di azionisti di Casa Trentina

C.T. Santa Teresa (BR): 40° anniversario della fondazione della Banda di Musica che preserva la cultura e le tradizioni dei primi

immigranti italiani

C.T. Villa Regina (AR): nel ciclo di proiezioni 2014: Les Luthiers - “Bromato de Armonio y... algo más”

C.T. Buenos Aires (AR): presentazione del “coral Trentino” nella parrocchia Sagrada Familia

18 novembreC.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile

20-30 novembre

C.T. Bento Gonçalves (BR): mostra fotografica “Giorno Nazionale dell’Italia” nella casa delle Arti

21-23 novembreGruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR (BR): gita di fine anno

alle città di Orleans, Urussanga e Nova Veneza (SC)

23 novembreC.T. Monaco di Baviera (DE): 50° anniversario

C.T. Colonia Tirolesa (AR): 1° fiera familiare trentina

C.T. Curitiba (BR): 9° Camminata della natura a Piraquara

C.T. Rosario (AR): pranzo 68° anniversario

24 novembreC.T. Florianopolis (BR) 15° anniversario di fondazione

27 novembreNella sede del Consiglio Provinciale - Sala Aurora presentazione del

volume “Bambini proibiti. Storie di famiglie italiane in Svizzera tra clandestinità e separazione”

C.T. Buenos Aires (AR): The delle signore

28 novembreC.T. Toronto (CA): assemblea generale

C.T. Jaraguà do Sul (BR): cena di fine anno

29 novembreC.T. Londra (GB): Cena annuale danzante

C.T. Toronto (CA): cena dei cacciatori

C.T. Buenos Aires (AR) cena di fine anno organizzata dal Gruppo giovani del Circolo

Page 28: Sett Ott 2014

Anche la terza edizione di «Mérica Mérica - MagnaBento» ha avuto successo (articolo a pagina 23).