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Senologia, certificazione internazionale Tutti a tavola contro i tumori! Disfunzioni sessuali e tumore alla prostata: guarire si può Digestione difficile, cosa fare L’importanza della musica per stare meglio Senologia, Senologia, le donne le donne un Centro per tutte un Centro per tutte Il nostro ospedale ottiene la più importante certificazione europea del tumore al seno per la qualità dei servizi di diagnosi e cura Anno X Numero 1 Gennaio 2015 Periodico di informazione di Humanitas Centro Catanese di Oncologia

Senologia, unCentropertutte ledonne - Istituto Clinico Catanese · 2017. 11. 17. · Senologia,certificazione internazionale Tuttiatavolacontro itumori! Disfunzionisessuali etumoreallaprostata:

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Senologia, certificazioneinternazionale

Tutti a tavola controi tumori!

Disfunzioni sessualie tumore alla prostata:guarire si può

Digestione difficile,cosa fare

L’importanzadella musica per staremeglio

Senologia,Senologia,

le donnele donneun Centro per tutteun Centro per tutte

Il nostro ospedaleottiene la più importante

certificazione europea

del tumore al senoper la qualità dei servizi di diagnosi e cura

Anno XNumero 1

Gennaio 2015

Periodicodi informazionedi HumanitasCentro Catanesedi Oncologia

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HUMANITASCCO - GENNAIO 2015 3HUMANITASCCO - GENNAIO 20152

Un punto di riferimento per tuttele pazienti, grazie ad unpercorso multidisciplinaredi diagnosi e cura riconosciutoa livello europeo

Senologia, certificazioneinternazionale

Percorsi terapeutici integrati e perso-nalizzati per la diagnosi e cura del tu-more al seno. Un aspetto fondamen-

tale per tutte le pazienti del nostro ospedale,che ha ottenuto un prestigioso riconosci-mento internazionale al riguardo. E’ statoinfatti attestato che Humanitas Centro Cata-nese di Oncologia condivide i parametri, gli

standard e le linee guida di Eusoma, societàeuropea di specialisti delle neoplasie mam-marie. Sono stati valutati e verificati nume-rosi criteri e requisiti sia di tipo qualitativo,per l’applicazione di precise direttive al per-corso diagnostico/terapeutico (dalla pre-venzione al trattamento in fase avanzata),sia di tipo quantitativo, per numero di pa-zienti curate.

UN SOLO OBIETTIVO: GUARIREIl tumore del seno colpisce 1 donna su 8 ed èlamalattia oncologica femminile più diffusanei Paesi occidentali, in particolare fra ledonne tra 40 e 55 anni. Il trattamento multi-disciplinare ed i continui progressi terapeu-tici negli ultimi anni hanno fortunatamentecambiato la storia della malattia, aumen-tando le possibilità di guarigione. Studi re-centi hanno mostrato che la sopravvivenzaè più alta se la paziente viene curata in cen-tri specializzati con grande esperienza pernumero di casi e che rispettano severi crite-ri di qualità.Per questo, recependo l’indicazione delParlamento Europeo che già nel 2003 sot-tolineava l’importanza di affidare la cura a

un’équipe multidisciplinare, sono nati iBreast Centre. All’interno di questi ultimi,un team coordinato e multidisciplinare,applicando i percorsi diagnostico-tera-peutici e assistenziali aggiornati e confor-mi alle indicazioni nazionali e internazio-nali, offre tempestivamente le migliori cu-re, garantendo quel necessario livello dispecializzazione, dalle fasi di screening si-no alla gestione della riabilitazione psico-funzionale, in grado di assicurare la mi-gliore qualità delle prestazioni e della vitadelle pazienti.

CARUSO: “UN VALORE AGGIUNTOPER LE PAZIENTI”“Il Breast Centre di Humanitas Centro Cata-nese di Oncologia – spiega il dott. France-sco Caruso, Direttore del dipartimento On-cologico di Humani-tas Centro Catanesedi Oncologia - offrealla paziente un va-lore aggiunto in ter-mini di qualità dellecure, comfort, per-corsi dedicati e mul-tidisciplinarietà degli specialisti, avendosempre al centro le esigenze di ciascunadonna in un momento così delicato comequello dellamalattia”. La certificazione basa-ta su linee-guida di un ente super-partes co-me Eusoma (European Society of BreastCancer Specialists) identifica la struttura co-me centro di eccellenza per il trattamentodel cancro al seno: “Si tratta di un traguardoimportante – continua il dott. Caruso - per-ché è una conferma del lavoro svolto in que-

sti ultimi anni nel creare una Unità di Seno-logia specialistica dove le donne affette datumore al seno vengano curate e seguite daprofessionisti altamente specializzati”.Grazie a questo riconoscimento (che seguedi pochi mesi quello relativo a Joint Com-mission International, legato a standard diqualità e sicurezza di tutta la struttura), al-l’interno del nostro ospedale vengono ga-rantiti alle pazienti percorsi personalizzati diprevenzione, diagnosi e cura studiati e coor-dinati da un team multidisciplinare di spe-cialisti in rami differenti (senologia, oncolo-gia, chirurgia plastico-ricostruttiva, radiolo-gia, radioterapia, medicina nucleare, anato-mia patologica, fisiatria, fisioterapia e psico-logia) che, grazie anche al coordinamentodel dott. Gaetano Castiglione, lavorano inmodo integrato e affrontano ogni aspettodella malattia ed un valido supporto anchedopo la cura. “Crediamomolto – conclude ildott. Caruso - in un dialogo aperto fra glispecialisti e la donna, che deve essere infor-mata, consapevole e combattiva”.

BREAST CENTRE,UN PO’ DI STORIA1998: si tiene a Firenze la primaconferenza europea sul cancrodella mammella2000: Eusoma pubblica leprime linee-guida che una Unitàdi Senologia dovrebberispettare (poi aggiornatenel 2010)2003: il Parlamento Europeoapprova una prima risoluzioneche propone di considerare lalotta al tumore al seno unapriorità di tutti gli stati membri2004: il Parlamento Italianoapprova alcune mozioni sullalotta al tumore al seno. Ildocumento impegna il Governoad una serie di iniziativeconcrete, quali: garantire atutte le donne affette datumore al seno ad essere curateda un’equipe multidisciplinare;sviluppare una rete capillare dicentri di senologia certificati chesoddisfino particolari criteridi qualità2006: il Parlamento Europeoapprova una secondarisoluzione in cui si invitano glistati membri a creare entro il2016 delle UnitàMultidisciplinari di Senologia alivello nazionale

Francesco Caruso

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HUMANITASCCO - GENNAIO 2015 5HUMANITASCCO - GENNAIO 20154

Studi recenti dimostranoil ruolo sempre piùfondamentale che ricoprel’alimentazione nel preveniremolte forme di neoplasia.Scopriamo come contrastarel’eventuale insorgenzadi malattie

angia sano, vivi meglio”: non è unsemplice slogan, ma l’espressionedella necessità, sempre più perce-

pita, di tutelare la salute e di conseguenza laqualità della nostra vita. Se da una parte,stando ai dati pubblicati dall’AssociazioneItaliana Registri Tumori (AIRT), si stima chein Italia vi siano, nel corso dell’anno, 366 mi-la nuove diagnosi di tumore, dall’altra si staacquisendo la consapevolezza che la corret-ta alimentazione ricopra un ruolo strategiconella prevenzione di molte patologie.

L’IMPORTANZA DELLA CULTURADEL CIBOE’ possibile dunque creare una nuova “cul-tura del cibo” sviluppando abitudini nutri-zionali più sicure e consapevoli che aiutinoa contrastare l’insorgenza di neoplasie? “Sipuò – afferma la dott.ssa Annunziata Sciac-ca, Direttore Sanitario di Humanitas CentroCatanese di Oncologia – attraverso una cor-retta educazione sanitaria che sin dalla pri-ma infanzia abitui ad uno stile di vita sanoed equilibrato, come ad esempio l’adozionedel modello nutrizionale conosciuto come“dieta mediterranea”, inclusa dal-l’Unesco nella lista del Patrimo-nio Culturale Immaterialedell’Umanità. Fondamen-tale il supporto della fami-glia innanzitutto e delleistituzioni scolastiche,fortemente unite all’inse-gna dell’obiettivo salute”.

IL RAPPORTO TRAALIMENTAZIONE E TUMORIIl Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancroha revisionato tutti gli studi scientifici incen-trati sul rapporto tra alimentazione e tumo-ri, definendone le linee guida:“E’stata con-fermata – dichiara il dott. Salvatore Gulizia,biologo e componente Nucleo Qualità diHumanitas Centro Catanese di Oncologia -l’importanza dei cibi di provenienza vegeta-le, frutta e verdura, tra cui anche cereali inte-grali e legumi; fondamentale la riduzione diproteine animali e di prodotti caseari. Tra glialcolici è ammesso solo il vino, preferibil-mente il rosso e nella quantità massima didue bicchieri al giorno”.

IL PESO, UN FATTORE DI RISCHIOLa World Cancer Research Fund Internatio-nal nell’ambito del “Continuous Update Pro-ject (CUP)” ha recentemente reso noto chevi è una relazione direttamente proporzio-nale tra peso corporeo e tumori, quindi es-sere in sovrappeso o essere obeso incide sulrischio di ammalarsi; ed una inversamenteproporzionale tra attività fisica e cancro alla

mammella, al colon retto e all’endo-metrio. In base ad un recente stu-

dio pubblicato sulla rivista bri-tannica The Lancet Oncology,l’eccesso di peso corporeo èresponsabile, nel mondo, dicirca 481 mila nuove diagnosidi tumore ogni anno e in parti-

colar modo per le donne, di tu-

mori al seno e all’endometrio: “L’eccesso dicibo – spiega la dott.ssa Elena Petrolito, Vi-cedirettore sanitario di Humanitas CentroCatanese di Oncologia - determina più ele-vati livelli di glicemia nel sangue con conse-guente aumento dell’insulina e del fattore dicrescita IGF-1, che favoriscono lo sviluppodelle cellule tumorali. Un’alimentazione sa-na deve tenere sotto controllo il livello diquesti fattori riducendo l’assunzione di cibiad alto indice glicemico, quali preparati confarine raffinate (tipo 0 e 00), dolci da forno,patate, zucchero e privilegiare i cibi delladieta mediterranea”.

FRUTTA E VERDURA CONTRO ILTUMORE ALLA PROSTATANei paesi industrializzati tra le neoplasie piùdiffuse nella popolazione maschile, si rico-nosce il tumore alla prostata, patologia spes-so asintomatica, ragion per cui i programmidi screening risultano fondamentali performulare una corretta diagnosi pre-coce. L’alimentazione ha comunqueuna grande importanza: il consumodi cibi, in particolare ricchi di lico-pene (una sostanza naturaledalle spiccate proprietà an-tiossidanti) si asso-cia alla riduzionedi questa formatumorale. Tra gli or-taggi, il pomodoro: più il suo colore si avvici-na al rosso, tanto maggiore sarà la concen-trazione di licopene. Una su tutte, la varietàsiciliana del ‘siccagno di Corleone’.

CEREALI E LEGUMI PERPREVENIRE IL TUMORE AL COLONInfine, guardando all’intera popolazione, iltumore più frequente è quello che colpisce ilcolon retto (dati AIRT) per la cui prevenzione

alimentare un contributo fondamentale èfornito dai cereali integrali che, associati ai

legumi, limitano l’apporto digrassi saturi e trasferisconosazietà. La presenza di fibrefacilita il transito intestina-le, riduce l’assorbimento digrassi, colesterolo e sostan-ze cancerogene. In presen-

za, invece, di casi di familiari-tà, alla prevenzione alimentare

si associa quella di tipo diagnosti-co attraverso l’esame di colonscopia. La cu-

ra della salute, che include la cura dell’ali-mentazione, rappresenta un metodo per vi-vere di più e meglio. Ecco perché è necessa-rio diventi un’abitudine attraverso cui cen-trare due obiettivi congiunti: prevenzione ediagnosi precoce. Una vera e propria indagi-ne clinica, infatti, effettuata anche in assenzadi sintomi particolari può rappresentare unvalido aiuto per individuare cause e fattoridella patologia.

ECCO QUALI SONOGLI ALIMENTI CHEAIUTANO IL NOSTROORGANISMO…

� Frutta e verdura: contengonoprincipi attivi antitumorali

� Cereali integrali e legumi:limitano l’apporto di grassisaturi e trasferiscono sazietà,favorendo la riduzionedell’apporto calorico totale

� Fibre: facilitano il transitointestinale, riduconol’assorbimento di grassi,colesterolo e sostanzecancerogene

� Pomodori: contengonolicopene, antiossidante capacedi proteggere dai danni cellularie genetici

…E QUELLI A RISCHIO� Proteine animali e dei prodotti

caseari: causano aumento dipeso

� Cibi ad alto indice glicemico(dolci, patate, zucchero):l’aumento del tasso glicemicodetermina un aumentodell’insulina e del fattore dicrescita IGF-1, che favorisconolo sviluppo delle cellule tumorali

� Grassi saturi: stimolanol’aumento di colesterolo, i livellidi insulina nel sangue el’infiammazione del trattointestinale

Tutti a tavolacontro i tumori!Tutti a tavola

contro i tumori!

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HUMANITASCCO - GENNAIO 2015 7HUMANITASCCO - GENNAIO 20156

Le problematiche sessualiderivanti dalla terapiadel cancro alla prostata sonospesso vissute dagli uominicome un tabù. Ma oggi,con le terapie farmacologichesempre più efficaci, è possibiletornare ad una buona qualitàdi vita

Disfunzioni sessuali e tumorealla prostata: guarire si può

Guarire si può. Nella maggioranza deicasi. E’ questo l’elemento fonda-mentale da cui partire quando si

parla di disfunzioni sessuali legate alla curadel carcinoma prostatico.Spesso, dopo il trattamento della patologiasia di tipo chirurgico, sia radioterapico, siafarmacologico si verificano effetti indeside-rati , che prevalentemente si traducono inproblemi di erezione, infertilità, incontinen-za urinaria.Affrontare il carcinoma prostatico significaper l’uomo dover affrontare, oltre la patolo-gia in senso stretto, anche vari effetti collate-rali che insorgono con i trattamenti chirurgi-ci, farmacologici e fisici , e che si traduconoin un grave disagio a livello psicologico e re-lazionale, con pesanti ricadute sulla vitaquotidiana.

Il primo aspetto, sicura-mente necessario periniziare un percorso direcupero, è parlarne conil medico senza imba-razzo né timore: “L’uo-mo parla poco, moltomeno della donna, e

spesso si tiene dentro il problema – spiega ildott. Gaetano Mazzone, chirurgo urologo diHumanitas Centro Catanese di Oncologia -e quando lo affronta, perchè diventato inso-stenibile, è già troppo tardi. Le statistiche cisuggeriscono che la disfunzione viene co-municata al medico nel 20% dei casi, dun-que la stragrande maggioranza dei pazienticerca di tenere nascosto il problema e noncomunicarlo. E’ fondamentale invece sape-re che i problemi di natura sessuale che de-rivano dal trattamento del cancro alla pro-stata si possono risolvere nella quasi totalità

dei casi; dunque, impa-rare a parlarne è il pri-mo passo verso la solu-zione del problema”.Una corretta prevenzio-ne e informazione sonosempre le armi miglioriper affrontare al meglioqualsiasi problematica;anticipare lo screening è fondamentale, co-me consigliato dalle Linee Guida UrologicheInternazionali: “Spesso il carcinoma prosta-tico è asintomatico – spiega il dott. Mazzone.Per questo è molto utile infatti lo screeningprecoce in soggetti tra i 45 e i 60 anni ed inparticolare quando la familiarità è positiva,cioè in soggetti che abbiano in famiglia casipregressi di tumore alla prostata”.All’indomani del trattamento del carcinomaprostatico, durante la fase di follow-up, i pa-zienti che si sono liberati del peso maggioredella neoplasia devono affrontare gli effetticollaterali delle cure e arginare potenzialidisfunzioni sessuali; spesso le prime avvisa-glie si manifestano immediatamente dopol’intervento chirurgico, ma altre volte sorgo-no a distanza di tempo; risulta dunque diparticolare importanza un controllo costan-te ed un’attenzione immediata.

L’obiettivo è riuscire a intervenire semprepiù precocemente per affrontare il proble-ma sul nascere: lo screening del tumoreprostatico consente di anticipare sempredi più il momento della diagnosi e sotto-porre di conseguenza a terapie per carci-noma prostatico uomini mediamente piùgiovani, per i quali il problema sessuale èancora più significativo; l’età media di dia-gnosi si è abbassata in misura consistente,proprio in virtù di programmi di screeningtempestivi ed efficaci.Una volta individuata la disfunzione, è pos-

sibile intervenire condiversi strumenti dicura. Le soluzioniprevedono tre livellidi intervento, dai far-maci orali, alle tera-pie iniettive locali,per arrivare, nei casipiù complessi, alle

protesi peniene. Questi tre livelli terapeuticiconsentono di offrire una soluzione efficacein tutti i casi di disfunzione erettile causatadal trattamento del carcinoma prostatico,sia chirurgico che farmacologico. Ci sono si-tuazioni in cui è possibile tentare una curadefinitiva facendo in modo che dopo un pe-riodo di terapia il paziente recuperi la fun-zione spontaneamente; in alternativa, qua-lora si fossero verificati danni di tipo perma-nente, subentrano i tre livelli di interventodescritti prima. Le disfunzioni sessuali han-no un impatto notevole sulla qualità di vita,non solo sessuale ma anche relazionale e al-terano in misura sensibile il be-nessere psicologico dell’indivi-duo e della sua partner. Per taleragione questi temi hanno gua-dagnato negli anni una rilevanzaclinica sempre maggiore.

L’approccio multidisciplinare è importantis-simo: “Il paziente deve essere seguito co-stantemente e attentamente sia dal punto divista clinico ma anche da quello psicologico– conclude il dott. Mazzone – e dunque i me-dici devono parlarsi, relazionarsi su ognisingolo caso per capire qual è il percorso te-rapeutico migliore per il paziente; il quale,dal canto suo, deve comprendere che il pro-blema non è un tabù e va affrontato con co-scienza e maturità. Questi sono tutti ele-menti basilari per giungere ad una completaguarigione”.

LE 3 REGOLE D’ORODA SEGUIRE

1PARLARE: Comunicare alproprio medico i sintomi sin

dalle prime fasi è fondamentaleper affrontare al meglio ilproblema e aumentare leprobabilità di una guarigionecompleta

2SOTTOPORSI A DIAGNOSIPRECOCE: Visita urologica

con dosaggio PSA, ancor più sein famiglia vi sono stati altri casidi carcinoma prostatico.

3SEGUIRE UNA CORRETTAALIMENTAZIONE: E’ bene

limitare il consumo di grassianimali, birra, insaccati, spezie,alcolici e caffè. Bisogna inveceprivilegiare frutta e verdura.

Gaetano Mazzone

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Acidità, bruciore di stomaco egonfiore: questi i sintomi di unacattiva digestione, che con unpo’più di attenzione eprevenzione alimentarepotrebbero essere evitati

Digestione difficile, cosa fareIritmi di vita frenetici e la disattenzione

alimentare portano ad avere spesso pro-blemi legati alla digestione e all’appara-

to gastroenterico: sintomi lievi e meno lieviche però influenzano sicuramente le nostreattività di ogni giorno in maniera negativa.Acidità e bruciore di stomaco, gonfiore, cat-tiva digestione: tutti ne soffriamo saltuaria-mente e spesso non ci accorgiamo che ba-sterebbe un po’ più di attenzione e preven-zione alimentare per migliorare notevol-mente la condizione del nostro apparato di-gerente e scongiurare problemi più seri.Una vita sana e la dieta mediterranea sono

molto importanti per l’in-cidenza di tutte le patolo-gie legate al tratto gastroen-terico: “Si sa per certo chemaggiore è l’aderenza a unostile di vita sano, minore saràla probabilità di contrarre pa-tologie gastrointestinali, ovve-ro all’esofago, allo stomaco e alcolon-retto – spiega il dott.Emiliano Giangreco, responsabile del Ser-vizio di Gastroenterologia ed Endoscopia di-gestiva di Humanitas Centro Catanese diOncologia - . Sono stati studiati vari alimen-ti tipici della dieta mediter-ranea (dal pomodoro algrano, dalle verdure agliagrumi, dalla frutta all’olioextravergine di oliva) e si èriscontrato che hanno evi-denti effetti protettivi per ilnostro organismo”.Così come ci sono cibi da preferire, ci sonoanche quelli da evitare, per scongiurarequanto più possibile quei fastidi tipici delladigestione: “Per quanto riguarda ad esem-pio il reflusso gastroesofageo, che spesso simanifesta come acidità gastrica (uno deisintomi più frequenti che riguarda tutti noi),c’è una serie di alimenti sconsigliati, perché

possono aumentare la secrezione acida equindi scatenare la sintomatologia: parlia-mo in particolare di cibi molto grassi (carnerossa, insaccati, salumi), spezie (peperonci-no, pepe nero), menta, aceto di vino, ma an-che di agrumi che contengono acido citricoe vanno ad alterare il ph dello stomaco”.Oltre al reflusso gastroesofageo, le altre pa-tologie benigne che riguardano il momentodella digestione più frequenti del tratto ga-strointestinale sono la sindrome dell’intesti-no irritabile e la diverticolosi del colon: perognuna di queste patologie ci sono consiglidietetici appropriati sia per chi sa di avere lamalattia, sia per i sani che vogliano preveni-re e ridurre il rischio di svilupparla, sia percoloro che vogliano attenuare i leggeri fasti-di quotidiani legati alla patologia stessa: “In-nanzitutto – sostiene il dott. Giangreco - sa-rebbe opportuno avere una maggiore atten-zione e consapevolezza alimentare: biso-gnerebbe consumare 5 pasti al giorno, pic-coli e frequenti, mangiare molta frutta e ver-dura e per chi soffre di reflusso gastroesofa-geo evitare o comunque cercare di limitarele fritture, la cioccolata e le bevande gassate,tutti alimenti reflussogeni che non aiutano”.I sintomi immeditati che possono insorgerese si ha un regime alimentare errato sonol’acidità e il bruciore di stomaco, il rigurgito,difficoltà a digerire, senso di pesantezzapost-prandiale, che sicuramente hanno uneffetto negativo sulla qualità di vita. Fortu-natamente quando i sintomi sono legati aerrori dietetici ci si può correggere da soli efar sì che passino: “Sicuramente il rimediopiù rapido ed efficace è l’assunzione di an-tiacidi, il più conosciuto dei quali è il bicar-bonato di sodio, che agisce tamponandol’acidità gastrica. Vi sono poi i classici ‘rime-di della nonna’ che, sebbene non abbianoevidenza scientifica, rappresentano dei pal-liativi efficienti: parliamo del canarino o del-l’acqua bollita, in quanto l’assunzione di un

liquido caldo può a volte favorire la peristal-si e dunque aiutare la digestione”.Fortunatamente nella maggioranza dei casi,questi sintomi sono passeggeri, passano infretta e non hanno bisogno di ulteriori trat-tamenti; ma è bene sapere quando rivolger-si al medico: “I due elementifondamentali da tenere in con-siderazione – conclude il dott.Giangreco - sono la frequenza ela durata dei sintomi: se abbia-mo piccoli problemi di digestio-ne una volta ogni tanto, non c’èda preoccuparsi: basta unamaggiore attenzione e consape-volezza alimentare per far sì checi si rimetta subito sulla buonastrada, autocorregendosi e stan-do un po’ più attenti. Se insor-gono però altri sintomi correla-ti, come ad esempio l’anemia oil calo ponderale e se i sintominon passano con una terapiaconsigliata del medico curante,il primo passo è rivolgersi ad uno specialistagastroenterologo che provvederà a imposta-re il percorso diagnostico-terapeutico piùappropriato e se necessario a eseguire unesame endoscopico”.

STILE DI VITAE ALIMENTAZIONEPER UNA CORRETTADIGESTIONEPer evitare i classici problemidella digestione, soprattuttoil reflusso gastroesofageo,è possibile seguire questisemplici consigli:

�Mantenere una posizionecorretta durante e subito dopoi pasti

� Evitare pasti troppo abbondanti� Ridurre l’apporto totale di grassi

e diminuire l’apporto caloricototale

� Non indossare capi di vestiariotroppo stretti sull’addome

� Evitare di coricarsi prima chesiano passate 3 ore dall’ultimopasto importante

ALIMENTIDA EVITARE

� aglio e cipolla� bevande gassate, alcoliche e

superalcoliche� caffè� cibi fritti o troppo grassi� cioccolato

ALIMENTIDA PREFERIRE

� acqua naturale� cereali integrali� frutta e verdura� legumi� olio extravergine di oliva

Emiliano Giangreco

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HUMANITASCCO - GENNAIO 2015 11HUMANITASCCO - GENNAIO 201510

Il Servizio di Musicoterapiadel nostro ospedale compiedieci anni: un laboratorioespressivo di grande sostegnoper i nostri pazienti

L’importanza della musicaper stare meglio

Suoni, parole e immagini da cui trarreelementi positivi durante il percorsoterapeutico. E’ questo lo scopo prin-

cipale del Servizio di Musicoterapia di Hu-manitas Centro Catanese di Oncologia, chefesteggia il decimo anno di attività. Un’ini-ziativa aperta a tutti quei pazienti che vo-gliono sperimentare forme alternative di te-rapia di gruppo, musica, passione e arte.Il laboratorio, che negli anni ha riscontratosempre maggiore successo, vede l’impegnosia di una psicologa dedicata, sia di unamusicoterapeuta esperta, in modo tale dafornire ogni tipologiadi supporto ai pazientie guidarli in questaesperienza: “Ci riunia-mo una volta la setti-mana per non meno di2 ore – spiega ladott.ssa Nelly Canta-rella, musicoterapeu-ta – e il gruppo è for-mato da 8/10 personeche partecipano perun periodo variabile,stabilito direttamente

da ognuno di loro; è un percorso i cui bene-fici si apprezzano col passare delle sedute equanto più tempo si partecipa, tanto più sa-rà possibile apprezzare miglioramenti si-gnificativi”.Non si tratta solo di musicoterapia, ma di unvero e proprio laboratorio artistico edespressivo all’interno del quale i partecipan-ti possono dare libero sfogo alle proprieemozioni, scrollarsi di dosso sensazioni ne-gative e ricaricarsi di elementi positivi: “L’at-tività mira a un intervento diretto su propriosé grazie alla musica ma anche attraverso la

visualizzazione di immagini mentali – spie-ga la dott.ssa Cecilia Jaimes, psicologa - tra-mite le quali i pazienti esprimono sensazio-ni ed emozioni grazie al dialogo interiore; siriflette sul proprio vissuto e si condividonocon il gruppo le proprie esperienze”.Varie fasi compongono il laboratorio di mu-sicoterapia: dall’ascoltare al danzare, dalsuonare strumenti allo stimolare pensieripositivi, dal disegnare all’esperienza verba-le; tutte attività grazie alle quali mente e cor-po possono trovare un momento di rigene-razione e sollievo che rende più semplice ecompleto il percorso di cura: “La musica e leespressioni artistiche in generale – spiega la

dott.ssa Cantarella –sono fondamentali pertrovare forze e risorseinaspettate, soprattut-to in pazienti oncolo-gici; con l’aiuto dellamusica si riesce adascoltare il proprio sé,ma deve essere un ge-nere musicale adatto,particolare, con suonilunghi, con caratteri-stiche timbriche di uncerto tipo, soprattuttomusica classica arran-giata, ma anche i suonidella natura, dell’ac-qua, della pioggia, cheaiutano a rilassare e asincronizzare il respi-ro, le pulsazioni e lapressione arteriosacon il ritmo musicale. Iritmi troppo agitatinon andrebbero bene,perché non indurreb-bero al rilassamento”.L’aspetto psicologicoha chiaramente unruolo fondamentale elo spirito è proprio

quello di conciliare espressione musicale eartistica con un’introspezione guidata dacui trarre benefici: “Non è semplice lavorarein gruppo, perché ognuno ha la propria sto-ria e le proprie emozioni – spiega la dott.ssaJaimes - e dunque è fondamentale l’apportodi tutti i partecipanti all’internodel gruppo, grazie al quale si met-tono insieme le sensazioni provateda tutti, che arricchiscono l’espe-rienza e ognuno di loro. Visto l’ap-proccio multidisciplinare, sia fisi-co che psichico, è fondamentaleriuscire a mettere insieme tutti glielementi nel modo giusto per co-struire qualcosa di positivo per i

pazienti, per il loro umore e peril loro equilibrio”.

La musica è rosa,

ti avvolge, ti penetra,

ti sana, ti culla,

conforta, asciuga le lacrime,

non serve …

Ti senti più forte, serena,

felice in ogni occasione,

un senso di pace,

un colore profondo.

L’energia del mio corpo,

le intense emozioni,

la pace profonda la gioia del sè

Poesia di una paziente

Dipinto di una paziente

Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 CataniaAnno X - numero 1 - Gennaio 2015Autorizzazione delTribunale di CataniaN. 3/2005, dell’11 gennaio 2005Direttore responsabile: Mario GalliDirettore Comunicazione: Walter BrunoCoordinamento redazione: Laura CapardoniUfficio stampa: Roberto CitelliHa collaborato: Direzione SanitariaGrafica: Pierluigi Nava, G&R AssociatiImmagini: archivio CCO, ShutterstockStampa: Tipolitografia Sarica - Catania

Per informazionisul Servizio di Musicoterapia è possibile

contattare il347.3313056

oppure il340.9332887

Cecilia Jaimes e Nelly Cantarella

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