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60 5 20 000 UI 1,5 % mL g cpr gtt/m Giuseppina Ledonne Sabrina Tolomeo Calcoli e dosaggi farmacologici La responsabiLità deLL’infermiere edizione

S. TolomeoG. Ledonne Calcoli e dosaggi farmacologici · Giuseppina Ledonne – Sabrina Tolomeo Calcoli e dosaggi farmacologici La reponsabilità dell’infermiere Seconda edizione

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    20 000 UI

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    %

    mL

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    Giuseppina Ledonne Sabrina Tolomeo

    Calcoli e dosaggi farmacologici

    La responsabiLità deLL’infermiere

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    2ª edizione

    LEDONNE*CALCOLI DOSAGGI FARM 2E(CEAKQ

    ISBN 978-88-08-18794-9

    9 788808 187949

    Al Pubblico € 25,00••• P. Cop. € 24,04

  • Giuseppina Ledonne – Sabrina Tolomeo

    Calcoli e dosaggi farmacologici

    La reponsabilità dell’infermiere

    Seconda edizione

    Casa EditriCE ambrosiana

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    Presentazionealla seconda edizione

    Questa seconda edizione di Calcoli e dosaggi farmacologici, viene pubblicata dopo cinque anni dalla prima ed è stata per buona parte rivista. Le scienze infermieri-stiche si muovono in avanti, grazie al progresso dei saperi, delle nuove normative sulla salute, sospinte dalle necessità dei professionisti infermieri e dei loro assi-stiti. Ecco che si rende necessario aggiornare, integrare e approfondire molte cono-scenze, capacità e abilità infermieristiche per migliorare le competenze e così, con entusiasmo e piacere, abbiamo deciso di aggiornare anche questo testo. Le novità riguardano diversi aspetti: il capitolo sulle responsabilità mette l’ac-cento sulla prevenzione degli errori di terapia e integra le nuove conoscenze e le raccomandazioni ministeriali sul buon uso dei farmaci, soprattutto in tema di si-curezza per gli assistiti. I capitoli successivi aggiornano le principali vie di som-ministrazione e offrono occasioni per richiami di matematica, fondamentali per l’applicazione ai calcoli dei dosaggi. Alle soluzioni e diluizioni è stato dedicato un capitolo ritenendo importante tale aspetto della preparazione della terapia. Su sug-gerimento di colleghi e studenti sono stati aggiunti due nuovi capitoli: uno sui cal-coli nell’area infantile e uno per l’area critica per la particolare attenzione che tali ambiti esigono durante le fasi del processo di terapia farmacologica. Gli esercizi sono stati aggiornati e suddivisi in modo da facilitare docenti e studenti nell’indivi-duare quelli da svolgere. Ci auguriamo di aver aggiornato un testo che vuole essere uno strumento utile a professionisti, docenti e studenti infermieri per la corretta somministrazione dei farmaci. Ringraziamo coloro che ci hanno dato spunti e collaborazioni e auguriamo a tutti buon lavoro e buono studio.

    Le autrici

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    Presentazionealla prima edizione

    La somministrazione dei farmaci e le responsabilità dell’infermiere nell’applica-zione corretta delle prescrizioni terapeutiche sono un‘area di grande interesse per la professione infermieristica non solo per le possibili conseguenze etico-legali in caso di errore, ma soprattutto perché – come recita il Codice deontologico – è pre-ciso compito dell’infermiere conoscere il progetto diagnostico-terapeutico della persona assistita per le ripercussioni che questo può avere sul percorso assistenziale e sulla relazione stessa con l’assistito. Per somministrare correttamente un farmaco è necessario possedere compe-tenze adeguate e specifiche che vengono raggiunte dall’infermiere attraverso le esperienze cliniche basate sull’applicazione delle conoscenze teoriche e sullo svi-luppo delle proprie abilità pratiche. Per questo nel percorso formativo dell’infer-miere riveste fondamentale importanza l’acquisizione approfondita delle basi della farmacologia e della clinica infermieristica: nello specifico, deve conoscere i prin-cipi attivi dei farmaci in commercio, il loro meccanismo d’azione, le loro caratteri-stiche farmacocinetiche, le diverse forme farmaceutiche disponibili, nonché le mo-dalità di preparazione necessarie per la loro somministrazione attraverso le diverse vie possibili. L’infermiere deve imparare a essere totalmente consapevole della propria re-sponsabilità nella somministrazione dei farmaci Il rispetto della prescrizione medica e, di conseguenza, la corretta somministra-zione della terapia farmacologia richiedono conoscenze scientifiche approfondite, complesse e basate sulle prove scientifiche più aggiornate. Il professionista infer-miere non è solo mero esecutore di prescrizioni mediche, ma soggetto responsabile di quel complesso di procedure in cui si sostanzia la somministrazione di farmaci. Ciò non toglie, purtroppo, che la possibilità di commettere errori si realizzi. In USA si stima che la percentuale degli errori di terapia sia compresa tra il 12 e il 20% del totale degli errori clinici e che il 7% di questi sia dovuto a errori nei cal-coli per il dosaggio o per la velocità di infusione. Se pure non sono disponibili dati analoghi in Italia, si può con sufficiente realismo presumere che le percentuali al ri-guardo non si discostino di molto da quelle citate. Le aree considerate più a rischio – e di conseguenza più studiate dal punto di vista epidemiologico e della preven-zione degli errori di terapia – sono la pediatria e la geriatria, in quanto molto spesso le dosi di farmaco da somministrare sono correlate al peso del paziente e quindi si incontra la necessità di diluire i preparati in commercio: ciò purtroppo rappresenta spesso un fattore di rischio. La storica regola delle 7 “G” può aiutare il professionista a non incorrere nell’errore, ma non è sufficiente da sola. La conoscenza specifica del farmaco a volte è la chiave per offrire un’assistenza infermieristica rispettosa della sicurezza dell’assistito e garante dell’efficacia della terapia. In questo libro le due Autrici analizzano la responsabilità dell’infermiere nella somministrazione dei farmaci focalizzando l’attenzione sulla fase del calcolo dei dosaggi, passaggio assai delicato che va attuato con estrema attenzione e cogni-

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    Presentazione alla prima edizione ISBN 978-88-08-18794-9

    zione poiché – come detto – il rischio di errore può essere elevato. E a volte, pur-troppo, questi errori possono essere anche fatali!!! I calcoli possono riguardare sia diluizioni sia ricostituzione di farmaci, e anche l’individuazione corretta di dosi, tempi e velocità di somministrazione: lo studente di infermieristica deve essere messo in grado di padroneggiare le conoscenze che portano a risultati esatti. Pochi sono i testi di infermieristica o di farmacologia che offrono tale possibi-lità; lo scopo del presente libro è di contribuire a colmare il vuoto relativo all’ar-gomento dei calcoli applicati in farmacologia, proponendo sia i richiami di mate-matica sia le formule e il metodo americano denominato “analisi dimensionale”. Attraverso un percorso lineare, si spiegano tre diversi possibili sistemi di calcolo: il metodo “classico” basato fondamentalmente sull’utilizzo di proporzioni, il sistema delle “formule” e il sistema dell’“analisi dimensionale”. La struttura utilizzata per illustrare allo studente questi tre differenti sistemi si basa su una situazione clinica reale: una persona assistita da un infermiere e da due studenti del corso di laurea in infermieristica, nei confronti dei quali lo stesso infermiere svolge il ruolo di tutor clinico. Segue poi una prescrizione farmacologica per la cui esecuzione corretta è previsto un calcolo risolto dai tre “attori” attraverso i tre diversi sistemi possibili (classico, formula e analisi dimensionale). Questo metodo, oltre a far affrontare agli studenti situazioni reali, mette anche in evidenza come lo stesso problema possa essere risolto con diversi procedimenti: ciascuno studente potrà ovviamente poi utilizzare nella pratica clinica quello che gli risulterà più congeniale. A completamento, una ricca sezione dedicata agli esercizi facilita il docente nella scelta degli esempi da proporre e permette allo studente di esercitarsi anche autonomamente. In conclusione, lo scopo del libro è semplice ma importante: aiutare lo studente – ma anche l’infermiere che ne rilevi la necessità – ad acquisire o ad approfondire le conoscenze necessarie per la corretta gestione e somministrazione dei farmaci, per poter agire con consapevolezza e quindi in sicurezza. Per sé e per l’assistito.

    Professoressa Paola Franco

    Docente di Farmacologia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano

    Coordinatrice del corso di laurea in Infermieristica

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    Autrici

    Giuseppina LedonneDottore magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; Direttore Didattico di sezione di Corso di laurea in Infermieristica presso il polo didattico di Vialba, Azienda Ospedaliera L. Sacco di Milano; docente di scienze infermieristiche presso l’Università degli Studi di Milano.

    Sabrina TolomeoDottore magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche; Direttore Didattico di sezione di Corso di laurea in Infermieristica presso l’Azienda Ospedaliera Ospe-dale S. Carlo di Milano; docente di scienze infermieristiche presso l’Università degli Studi di Milano.

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    Indice

    Presentazione alla seconda edizione vPresentazione alla seconda edizione viiAutrici ix

    Capitolo 1Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci 11.1 La responsabilità infermieristica nella somministrazione 11.2 Rischio clinico da farmaci 5 1.2.1 Eventi avversi da farmaco 6 1.2.2 Errori di terapia 8 1.2.3 Classificazione degli errori 10 1.2.4 Errori di preparazione: il problema dei calcoli e delle diluizioni 11 1.2.5 Le cause degli errori di terapia 141.3 Prevenzione degli errori di terapia 15 1.3.1 Raccomandazioni ministeriali per prevenire gli errori di terapia 15 1.3.2 La regola base delle 5G: la sua evoluzione per evitare gli errori

    di terapia 19 1.3.3 Stategie per ridurre gli errori 231.4 La prescrizione 27 1.4.1 Il foglietto illustrativo e la scadenza dei farmaci 29 1.4.2 Classificazione dei farmaci 32 1.4.3 Modalità di assunzione dei farmaci 36 1.4.4 Abbreviazioni 37

    Capitolo 2Vie di somministrazione dei farmaci e forme farmaceutiche 392.1 Introduzione 392.2 Via enterale 392.3 Via parenterale 402.4 Altre vie di somministrazione (non iniettive) 422.5 Forme farmaceutiche 43

    Capitolo 3Richiami di matematica 493.1 Introduzione 493.2 Rapporto 493.3 Frazione 50 3.3.1 I numeri decimali 51

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    Indice ISBN 978-88-08-18794-9

    3.4 Approssimazione (arrotondamento) 533.5 Proporzione 553.6 Percentuale 563.7 Sistemi di misura 57 3.7.1 Sistema metrico 58 3.7.2 Conversioni ed equivalenze nel sistema metrico 60 3.7.3 Sistema farmaceutico (apothecary) 60 3.7.4 Sistema casalingo o familiare (household system) 613.8 Altri sistemi di misura 62 3.8.1 Il sistema inglese 62 3.8.2 Unità 63 3.8.3 Milliequivalenti 63 3.8.4 Tempo 64 3.8.5 Calorie 65 3.8.6 Temperatura 67 3. 8.7 Unità Punta dito (finger tip unit) 68

    Capitolo 4Le soluzioni e le diluizioni 714.1 Le soluzioni 71 4.1.1 La concentrazione delle soluzioni 724.2 Le diluizioni 754.3 Ricostituzioni di farmaci in polvere 77

    Capitolo 5Metodi di calcolo per i dosaggi farmacologici 835.1 Introduzione 835.2 Proporzione 845.3 Le formule 86 5.3.1 Formula Base per calcolare la dose da somministrare 86 5.3.2 Formula Base per calcolare la dose da somministrare in base

    al peso corporeo 89 5.3.3 Formule base per la somministrazione dei farmaci EV 905.4 Analisi dimensionale 96

    Capitolo 6Farmaci per via enterale: calcolo dei dosaggi ed esercizi 1016.1 Introduzione 1016.2 Somministrazione di compresse (CPR) 1026.3 Somministrazione di forme farmaceutiche liquide: sciroppi e soluzioni

    per somministrazione in gocce 104

    Capitolo 7Farmaci per via parenterale: calcolo dei dosaggi ed esercizi 1117.1 Introduzione 1117.2 Somministrazione per via intramuscolare 112

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    ISBN 978-88-08-18794-9 Indice

    7.3 Somministrazione sottocutanea 1137.4 Somministrazione endovenosa 119

    Capitolo 8Calcolo della dose in età infantile ed esercizi 1358.1 Introduzione 1358.2 Verifica della dose raccomandata 1368.3 Determinare la superficie corporea (BSA) 1378.4 Determinare la dose pediatrica dalla dose per adulti 1408.5 Determinare la dose da somministrare quando il farmaco

    è in polvere da ricostituire 141

    Capitolo 9Calcolo della dose in area critica ed esercizi 1459.1 Introduzione 1459.2 Farmaci in area critica 1459.3 Calcoli per determinare la velocità di infusione 146 9.3.1 Determinare la concentrazione della soluzione 146 9.3.2 Calcolare la velocità infusionale per la concentrazione e il volume

    nell’unità di tempo 147 9.3.3 Determinare il volume per ora (h) o minuto (m) 1489.4 Calcolare la dose in base al peso corporeo da somministrare

    al minuto o all’ora 149 9.4.1 Metodo con proporzione 151 9.4.2 Metodo con formule 151 9.4.3 Metodo dell’analisi dimensionale 1519.5 Calcolo della dose in base alla superficie corporea 154

    Capitolo 10Esercizi 16110-1 Equivalenze 16110-2 Disinfettanti e concentrazioni 16110-3 Somministrazione orale 16310-4 Somministrazione per via parenterale. Livello 1 16410-5 Somministrazione per via parenterale. Livello 2 172

    Appendice ASoluzioni degli esercizi 179

    Appendice BBibliografia 187

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  • 1

    1.1 La responsabilità infermieristica nella somministrazione

    Durante gli ultimi anni che hanno segnato il passaggio tra il XX e il XXI secolo, in Italia si sono verificati molti cambiamenti in ambito sanitario e tra questi, im-portanti per la professione infermieristica, alcuni hanno modificato lo status pro-fessionale e giuridico dell’infermiere, grazie all’emanazione di una serie di nor-mative. Le modifiche legislative hanno riguardato il decreto che definisce il profilo dell’infermiere (DM 739/94), la legge 42/99 che definisce il campo proprio dell’in-fermiere e la legge 251/2000 che, rafforzando i contenuti delle norme precedenti, sottolinea l’autonomia e la responsabilità dell’infermiere, identificando anche un livello dirigenziale. Tali cambiamenti, uniti a un livello più elevato della formazione infermieristica in Università con la Laurea triennale, definita dal decreto del Ministero dell’Uni-versità e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del 2 aprile 2001, rappresentano elementi di forza, resi evidenti dagli infermieri all’interno delle équipe sanitarie, che conseguentemente comportano maggiori responsabilità anche in caso di errore professionale. Il corso di laurea in infermieristica “ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l’acqui-sizione di specifiche competenze professionali”. Il percorso formativo, prepara pro-fessionisti, laureati, in grado di vivere nello spirito della legge 42/99, che definisce il campo proprio dell’agire infermieristico secondo linee direttrici determinate da: decreto istitutivo del Profilo Professionale; Ordinamento Didattico; Codice Deon-tologico. La responsabilità infermieristica è delineata nel DM 739/94 che definisce l’in-fermiere responsabile dell’assistenza generale infermieristica; tale responsabilità si esplica nell’identificazione dei bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività, nella pianificazione, nella gestione e valutazione dell’intervento assistenziale infermieristico e nella corretta applicazione delle prescrizioni diagno-stico-terapeutiche. Gli interventi infermieristici, in base alla loro complessità, possono essere svolti in autonomia oppure in collaborazione con altri professionisti inseriti nell’équipe o chiedendo la collaborazione di personale di supporto. Le principali funzioni infermieristiche di prevenzione delle malattie, di assi-stenza diretta e di educazione sanitaria hanno natura non solo tecnica, ma anche relazionale ed educativa. Altro riferimento importante per l’agire infermieristico è il Codice deontolo-gico degli infermieri, un insieme di regole che definisce il modo di operare dei sin-

    Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci

    Legge 42/99

    DM 739/94

    1

    Codice deontologico

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  • 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci ISBN 978-88-08-18794-9

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    goli infermieri. Il nuovo Codice Deontologico del 2009, interviene nello scenario modificando di fatto la definizione di “operatore sanitario” indicato nelle norme, confermando per l’infermiere il termine “professionista sanitario”. Particolarmente interessanti per l’argomento in trattazione sono i seguenti articoli:

    l Art. 7. L’infermiere orienta la sua azione al bene dell’assistito, di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare quando vi sia disabilità, svantaggio o fragilità.

    l Art. 9. L’infermiere, nel suo agire professionale si impegna a operare con pru-denza al fine di non nuocere.

    l Art. 22. L’infermiere conosce il progetto diagnostico-terapeutico, per le in-fluenze che questo ha sul percorso assistenziale e sulla relazione con l’assistito.

    l Art. 29. L’infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicu-rezza dell’assistito e dei familiari e lo sviluppo della cultura dell’imparare dall’errore. Partecipa alle iniziative per la gestione del rischio clinico.

    l Art. 48. L’infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione ai responsabili della struttura in cui opera o a cui afferisce il proprio assistito.

    Nell’ambito della gestione del rischio e della responsabilità infermieristica nella somministrazione di farmaci è bene ricordare:

    l Il profilo professionale recepito con il decreto del Ministero della Sanità del 14 marzo 1994, n. 739, specifica al terzo comma dell’art. 1 che compete all’in-fermiere la “corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeu-tiche”.

    l La legge 42/99, in base alla quale l’infermiere non è più il mero esecutore di prescrizioni mediche, ma soggetto responsabile di quel complesso di pro-cedure in cui si sostanzia la somministrazione di farmaci.

    l La richiesta scritta di prescrizione di farmaci è competenza del medico, secondo la normativa vigente. Il medico risponde della terapia prescritta ed ef-fettuata in ragione della sua posizione di tutela e di garanzia dell’integrità fisica dei pazienti affidati alle sue cure. Il medico, in quanto corretto prescrittore, deve intervenire ogniqualvolta si possono creare problemi tra l’atto prescrittivo e la somministrazione del farmaco (Cassazione Penale IV sezione 1678 del 25 ottobre 2000).

    l I reati a cui l’infermiere può andare incontro, in relazione agli errori nella te-rapia sono: lesioni personali e omicidio colposo (Benci, 2011).

    Di fatto, nella gestione della terapia farmacologica compete al medico la responsa-bilità della prescrizione, che si compone dei seguenti elementi (Benci, 2011):

    l il tipo di farmaco, vale a dire il nome commerciale del farmaco e/o principio attivo;

    l il dosaggio espresso in peso (grammi, milligrammi), in volume (mL), in unità internazionali, in milliequivalenti ecc.;

    l i tempi di somministrazione: cioè l’orario di somministrazione, la durata in ter-mini di tempo di un’infusione, la data di termine della terapia (indispensabile in ambiente extra-ospedaliero);

    l la via di somministrazione, che deve essere compatibile con il livello di cono-scenza e competenza professionale dell’infermiere;

    Responsabilità infermieristica

    Prescrizione farmacologica

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  • ISBN 978-88-08-18794-9 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci

    13

    Case study (knowledge based mistakes or near miss?)Giulia lavora da circa 5 mesi nell’UO di medicina generale di un grande ospedale della Lombardia in cui esiste un sistema informatizzato di prescrizione terapeutica e di dispensazione in dose unitaria da parte della farmacia dell’ospedale. Giulia inizia il turno di notte alle ore 21:00 e verso le 23:30 la signora Maria, una donna molto anziana, viene ricoverata per un sospetto ictus, in medicina generale perché in neurologia non ci sono posti letto liberi. Il neurologo prescrive un’infusione di 1200 Unità di eparina per ogni ora per via endovenosa. Nell’Unità Operativa si ha a disposizione una fleboclisi di 20 000 Unità di eparina diluita in 1000 mL di soluzione fisiologica. La farmacia dell’ospedale è chiusa. In medicina per il momento non ci sono pompe di infusione disponibili e Giulia si chiede quante gocce al minuto dovrà somministrare alla signora avendo a disposizione un sistema di infusione con fattore goccia di 30 (30 gtt/mL). Giulia, senza pensarci molto, imposta l’infusione a 30 gtt al minuto. Dopo pochi minuti alcune vaghe nozioni di matematica le tornano in mente, è agitata e teme di avere sbagliato qualcosa, poiché non ha fatto alcun calcolo matematico per decidere la velocità di infusione; chiede allora al collega di turno più anziano di lei. Il collega infermiere, dopo aver fatto rapidamente un calcolo su un foglio di carta le dice: “Cara Giulia l’impostazione della velocità di infusione è giusta. Perché sei preoccupata? Ma che calcolo hai fatto?”. Giulia risponde: “Non ho fatto alcun calcolo; il gocciolatore era di 30 gtt/mL e così ho solo verificato che davvero scendessero 30 gtt in un minuto!”. “Bene”, le risponde il collega, e continua: “Mi sorprende che tu non abbia fatto il giusto calcolo, solo per un caso fortuito non hai commesso un errore di terapia. Per non correre rischi, questa notte, le terapie infusionali le preparo io e tu nel frattempo vai in infermeria, ti siedi alla scrivania e cerchi di risolvere il problema matematico della terapia che hai somministrato. Poi verrò a verificare quanto hai fatto e domani ne parleremo con l’infermiere coordinatore”. Il calcolo che Giulia avrebbe dovuto fare, secondo il metodo classico delle pro-porzioni, è il seguente:

    o è necessario trovare quante gtt/minuto devono essere infuse, ma prima occorre determinare in quanti mL di soluzione sono contenute 1200 Unità di eparina, quindi occorre impostare e risolvere la seguente proporzione:

    20 000 U : 1000 mL 5 1200 U : x mL

    x 5

    1000 mL 3 1200 U x 5 60 mL

    20 000 U Quindi 1200 Unità di eparina sono contenute in 60 mL di soluzione, che secondo

    la prescrizione medica è da somministrare in 1 ora. A questo punto è semplice determinare quanti mL al minuto è necessario infondere eseguendo la seguente divisione:

    60 mL : 60 m 5 1 mL/m Quindi 1 mL di soluzione al minuto.

    o Essendo il fattore goccia 5 30 gtt/mL, è facile affermare che per somministrare 1 mL la velocità di infusione dovrà essere appunto 30 gtt al minuto.

    Ma questa volta Giulia è stata fortunata. Cosa sarebbe successo se a disposizione ci fosse stata una fleboclisi di 20 000 Unità di eparina diluita in 500 mL di fisiologica anziché in 1000 e Giulia avesse impostato l’infusione a 30 gtt/m? La signora Maria avrebbe ricevuto il doppio della dose prescritta dal medico, poiché sarebbero stati necessari 0,5 mL/m per infondere 1200 Unità di eparina. Infatti:

    o se il fattore goccia del sistema di infusione utilizzato è 30 gtt/mL, significa che servono 30 gtt per infondere 1 mL, mentre 15 gtt infondono 0,5 mL, secondo la seguente proporzione:

    Proporzione

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  • 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci ISBN 978-88-08-18794-9

    14

    30 gtt : 1 mL 5 x gtt : 0,5 mL

    x 5

    30 gtt 3 0,5 mL x 5 15 gtt

    1 mL

    Nota bene: Un calcolo molto più semplice permette di arrivare alle stesse conclu-sioni, utilizzando l’analisi dimensionale. Prendiamo per esempio la prescrizione per la signora Maria:

    fattore di partenza 3 fattore di conversione 5 unità di risposta

    Si scrivono tutti i fattori, poi si procede alla semplificazione e ai calcoli

    60 1h

    3 1200 U

    3 1000 mL

    3 30 gtt

    5 30 gtt/m 60 m 1h 20 000 U 1 mL 20

    1.2.5 Le cause degli errori di terapiaGià a cavallo tra gli anni novanta e duemila, uno studio (Fernet, 1998), sosteneva che il verificarsi di errori concernenti l’utilizzo dei medicinali era da imputare pre-valentemente a una debolezza del sistema piuttosto che a colpa individuale. Studi più recenti (Biron et al., 2009a 2009b; Buchini, 2012; Palese et al., 2009; Relian et al., 2010, Vernel et al., 2009; Westbrook et al., 2009), confermano che le cause sono multifattoriali dovute a:

    l Condizioni di lavoro: scarsità di personale e di tempo con conseguente ec-cessivo carico di lavoro e stanchezza. Numerosi studi hanno dimostrato una forte correlazione tra la durata del turno e l’incidenza di errori (Scott, Rogers, Hwang e Zhang, 2006; Seki e Yamazaki, 2006). Il rischio di sbagliare aumenta di tre volte, nelle ultime ore del turno, quando la sua durata è superiore alle 12 ore e mezza (Rogers, Hwang, Scott, Aiken e Dinges, 2004). L’Istitute of Medicine americano raccomanda di non prevedere turni superiori alle 12 ore (Institute of Medicine, 2004).

    l Attrezzature di lavoro inadeguate o non manutenute ( pompe da infusione).l Inesperienza degli infermieri.l Confezionamento di farmaci: presenza in reparto di farmaci contenenti principi

    attivi corrispondenti a confezioni e preparazioni multiple (per esempio, insu-lina); altro fattore di rischio è rappresentato dai cosiddetti farmaci LASA (Look Alike Sound Alike), ovvero farmaci con aspetto o nome simile che può produrre lo scambio di un farmaco con un altro.

    l Interazioni tra farmaci e triturazione di farmaci: alcuni farmaci possono in-teragire tra loro nel liquido di infusione (sia endovena sia se si usa la siringa per somministrazione enterale tramite sonda) o dopo la somministrazione e possono formare sostanze inattive o tossiche. Spesso in ambito geriatrico, per favorire l’assunzione per via orale o attraverso sonde gastriche, si ricorre alla triturazione di compresse, anche di diverse tipologie di farmaci; tale pratica può alterare il farmaco e comportare errori di terapia dovuta a interazioni tra farmaci mescolati. Più comunemente, triturare una compressa può aumentare il rischio di irritazione delle mucose perché si altera la struttura gastroresistente che la ricopre. In altri casi può alterare la velocità di assorbimento e aumentare i livelli ematici del farmaco e i potenziali effetti tossici. La triturazione, inoltre, può causare effetti tossici anche nell’operatore che maneggia o frantuma le compresse.

    Analisi dimensionale

    Cause degli errori di terapia

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  • ISBN 978-88-08-18794-9 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci

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    Tabella 1.2

    Conservazione e approvvigionamento

    g Evidenziare e/o separare i farmaci che hanno una confezione o un nome simile specie i farmaci ad alto livello di attenzione

    g Attenzione alla corretta conservazione dei farmaci (temperatura, umidità, caratteri-stiche strutturali degli spazi, armadi, carrelli, specialmente per confezioni aperte e utilizzate per somministrazioni ripetute

    Prescrizione g Limitare prescrizioni verbali o telefoniche solamente circostanze particolari verificate immediatamente (ad esempio facendo ripetere l’operatore e subito riportate nella documentazione clinica dell’assistito)

    g Adottare moduli di prescrizione prestampati e/o informatizzatig Adottare la scheda unica di terapia in cui sono riportate dal medico tutte le informa-

    zioni sulla terapia e la registrazione della somministrazione dell’infermiereg I medici devono avere disposizione tutte le informazioni sull’assistitog Evitare prescrizioni al bisogno ovvero specificare posologia, dose, massima giornaliera

    e intervallo di tempo tra somministrazionig Evitare abbreviazioni del nome dl farmacog Mettere la virgola prima della virgola decimaleg Scrivere le unità per esteso per i farmaci che necessitano unità standard (per esempio,

    insulina)

    Trascrizione g In caso di dubbi sulla corretta interpretazione della prescrizione contattare il medicog Far controllare da due operatori, se possibile, il dosaggio soprattutto dei “farmaci

    ad alto livello di attenzione”g Apporre al momento della trascrizione la propria firma o sigla

    Preparazione g Attenzione al calcolo della dose sulla base del peso e di altri parametrig Utilizzare tabelle di conversione e schemi con dosaggi standardizzatig Indicare sempre sul flacone multi dose la data di apertura o ricostituzione del farmacog Prevedere, se possibile, che due operatori controllino in maniera indipendente la pre-

    parazione di “farmaci ad alto rischio o alto livello di attenzione”g Controllare le etichette delle preparazioni e riportare su di esse tutte le avvertenze

    e le informazioni necessarie per la corretta somministrazione (esempio tempi di sommi-nistrazione, protezione dalla luce)

    Controllo, preparazione e somministrazione

    g Identificare l’assistito coinvolgendolo direttamente (chiedere il nome e cognome)g Informare l’assistito sulla terapiag Verificare la corrispondenza fra quanto indicato nella scheda di terapia e quanto pre-

    sente sul carrello di terapiag Leggere attentamente al momento della somministrazione: dosaggio, concentrazione,

    via di somministrazione, scadenza, etichetta del farmaco, velocità d’infusione, e con-trollare le linee di raccordo

    g Utilizzare ove indicato, la somministrazione controllata tramite dispositivi informatizzatig Non lasciare farmaci sul comodino durante l’assenza dell’assistitog Accertarsi sempre dell’avvenuta somministrazioneg Apporre firma o sigla dell’avvenuta somministrazione

    BOX 1.1Farmaci che richiedono un elevato livello di attenzione

    Aloperidolo

    Amiodarone, ev

    Clonidina

    Colchicina

    Digossina

    Eparina a basso peso molecolare, iniettabile

    Eparina non frammentata, ev

    Etilefrina

    Insulina, sottocutanea ed ev

    Lidocaina, ev

    Magnesio solfato

    Metotrexate orale, uso non oncologico

    Midazolam

    Morfina

    Meperidina

    Nesiritide

    Noradrenalina

    Sodio nitroprussiato iniettabile

    Potassio cloruro iniettabile

    Potassio fosfato iniettabile

    Sodio cloruro ipertonico (concentraz. . 0,9%)

    Warfarin

    Fonte: ISMP, Institute for Safe Medication Practice, modificato dagli autori.

    001-038 c01_alb 001.indd 17 29/10/14 14:52

  • 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci ISBN 978-88-08-18794-9

    28

    Il temine dose è riferito alla quantità di farmaco richiesta per produrre un determi-nato effetto curativo. Quindi con il termine dose s’intende la quantità di principio attivo presente in una compressa o capsula o fiala, cioè in un’unità posologica. Le compresse o le capsule o le fiale sono forme monodose; il flacone è una confezione multidose. Il termine dose può essere ulteriormente specificato come dose singola, dose giornaliera, dose giornaliera ripartita, dose settimanale, dose totale (si veda box qui accanto). La posologia è il numero di dosi di farmaco che l’assistito deve assumere nelle 24 ore per ottenere l’effetto terapeutico desiderato. Una dose, pertanto, può essere ripetuta regolarmente durante la stessa giornata o in un altro periodo di tempo. Il concetto di tempo è legato sia all’orario di somministrazione sia alla quantità di tempo o durata della somministrazione del farmaco stesso (per esempio, per via intramuscolare/endovena in due minuti). È di fondamentale importanza rispettare la posologia farmacologica prescritta (dose e posologia) per ottenere l’effetto desiderato del farmaco nei tempi necessari. La determinazione della dose e della posologia dipende, oltre che dall’effetto terapeutico desiderato, anche da altri fattori:

    l la via di somministrazione;l la condizione clinica della persona assistita;l l’età o il peso corporeo;l la superficie corporea (per alcuni farmaci dotati di particolare tossicità) per cui

    si usa il normogramma (cfr. Capitolo 8);l i fattori psicologici: la fiducia dell’assistito nel farmaco e nei suoi effetti può

    influenzare e potenziare l’efficacia del farmaco stesso.

    I concetti strettamente correlati alla preparazione della terapia sono quello di dose, diluizione, tempo e modalità di somministrazione. Da un punto di vista terapeutico si distinguono:

    Dose, ...

    ... dal greco dare, la quan-tità di un medicamento o veleno necessaria per conseguire, con la sua som-ministrazione, un determi-nato effetto farmacolo-gico: d. totale, la quantità complessivamente pre-scritta nella ricetta medica; d. singola, quella usata in ogni somministrazione; d. giornaliera, quella som-ministrata durante le 24 ore. Con riferimento all’uso terapeutico: d. mi-nima, la più piccola quan-tità capace di produrre un’azione terapeutica; d. massima, la massima quantità somministrabile senza produrre fenomeni d’intossicazione; d. media o terapeutica, quella ca-pace di dare i maggiori effetti curativi; d. tossica e d. letale, quelle che pro-ducono, rispettivamente, i primi sintomi di avvelena-mento e la morte.

    Effetto terapeutico

    È la risposta fisiologica vo-luta prodotta dal farmaco. Lo stesso farmaco può avere diversi/molteplici effetti terapeutici.

    Prescrizioneg Nome del farmaco, dose, via e tempi di sommi-

    nistrazioneg Grafia leggibileg Scritta a pennag Evitare cancellature o sovrapposizionig Scritta in cartella clinica o su apposita ricettag Evitare le trascrizioni

    Prima di somministrare un farmaco è necessario verificare:a. l a prescrizione: il nome commerciale o il nome

    del principio attivo (o equivalente), la forma farmaceutica, la via di somministrazione, l’e-ventuale diluizione;

    b. la scadenza del farmaco;c. l’integrità della confezione.

    Per la somministrazione è necessario:a. controllare l’identità della persona assistita;b. somministrare il farmaco subito dopo la prepa-

    razione;c. registrare sempre l’avventa somministrazione.

    Nota: È sconsigliato somministrare un farmaco preparato da un altro operatore o preparato con largo anticipo (più di 30 minuti) rispetto all’orario di somministrazione in quanto ciò non rende pos-sibile la verifica della preparazione/dose corretta e perché alcuni farmaci dopo essere stati tolti dalla confezione sterile vanno incontro a un processo di “inquinamento”, “scadenza” e “precipitazione”.

    BOX 1.2Criteri di una corretta prescrizione per una giusta somministrazione

    001-038 c01_alb 001.indd 28 29/10/14 14:52

  • ISBN 978-88-08-18794-9 1 Responsabilità infermieristiche nella somministrazione dei farmaci

    33

    farmaco (o medicinale) è, infatti, una sostanza o un’associazione di sostanze im-piegata per curare o prevenire le malattie. È composto da un elemento, il prin-cipio attivo, da cui dipende l’azione curativa vera e propria, e da uno o più “ma-teriali” privi di ogni capacità terapeutica chiamati eccipienti che possono avere la funzione di proteggere il principio attivo da altre sostanze chimiche, facilitarne l’assorbimento da parte dell’organismo, oppure mascherare eventuali odori o sa-pori sgradevoli del farmaco stesso” (http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/cose-un-farmaco-0). Quindi, un medicinale è qualunque farmaco preparato in forma farmaceutica idonea alla via di somministrazione prescelta (orale, rettale, inalatoria, parenterale ecc.) ai fini del trattamento di malattie o alla prevenzione delle stesse. I principi attivi agiscono in piccolissime quantità e, come tali, sarebbero dif-ficilmente somministrabili. Per questo vengono aggiunte sostanze inermi, costi-tuendo così la forma farmaceutica. La forma farmaceutica contiene il principio attivo (o associazione di principi attivi) in dose prestabilita e diversi componenti privi di attività, solidi (eccipienti) o liquidi (veicoli), destinati a conferire al prodotto finito un determinato stato fisico (forma, consistenza, volume), una migliore stabilità e caratteristiche organolettiche (odore, sapore) o proprietà particolari (per esempio, rilascio controllato) in grado di favorire l’accettabilità da parte del paziente e quindi il rispetto del regime terapeu-tico (compliance). I farmaci, di solito, hanno diversi nomi e questo può generare confusione in chi li utilizza. Ogni farmaco ha principalmente tre nomi: nome chimico, nome generico e nome commerciale.

    Tabella 1.6 Periodo di validità delle più comuni forme farmaceutiche dopo l’apertura della confezione

    Forme farmaceutiche Scadenza

    Cerotti transdermici Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Colliri (flaconcino) 15-20 giorni, una volta aperta la confezione

    Colliri (monodose) Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Compresse blister Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Compresse flacone 4-6 mesi

    Fiale endovena Pochi minuti dall’apertura della fiala

    Fiale intramuscolo Pochi minuti dall’apertura della fiala

    Flaconcini per aerosol Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Gocce 1-2 mesi

    Gocce per naso 15-20 giorni

    Granulati barattolo 1-2 mesi

    Granulati busta Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Polveri da sciogliere 5 giorni dalla preparazione

    Pomate tubo 2-3 mesi

    Pomate oftalmiche 15 giorni

    Pomate barattolo 5-7 giorni

    Sciroppi 1-2 mesi

    Siringhe predosate Pochi minuti dall’apertura della fiala

    Spray per naso Fino alla scadenza indicata sulla confezione

    Forma farmaceutica

    Periodo di validità di un farmaco dopo l’apertura

    001-038 c01_alb 001.indd 33 29/10/14 14:52

  • 161

    Esercizi10

    1) 2,5 L 5 mL

    2) 7,5 g 5 mg

    3) 10 mg 5 mcg

    4) 4500 mg 5 g

    5) 7500 mcg 5 mg

    6) 2500 mL 5 L

    7) 200 mg 5 mcg

    8) 0,3 mg 5 mcg

    9) 600 mg 5 g

    10) 200 mg 5 g

    11) 1,3 g 5 mg

    12) 0,005 g 5 mg

    13) 0,5 L 5 mL

    14) 300 mL 5 L

    15) 60 mg 5 mcg

    16) 0,1 mg 5 mcg

    17) 50 mcg 5 mg

    18) 21 mg 5 g

    19) 1,05 mg 5 mcg

    20) 2,5 cg 5 mg

    21) 2500 mg 5 g

    22) 1,25 dg 5 cg

    23) 0,025 cg 5 mcg

    24) 1750 mL 5 L

    25) 2,5 L 5 mL

    26) 0,75 g 5 mg

    27) 250 mg 5 g

    28) 5000 mL 5 L

    29) 5000 mcg 5 mg

    30) 0,25 L 5 mL

    31) 60 mg 5 g

    32) 300 mg 5 g

    33) 2100 mL 5 L

    34) 0,4 g 5 mg

    35) 0,4 mg 5 g

    36) 5 g 5 mg

    37) 30 mL 5 cc

    38) 0,6 g 5 mg

    39) 0,25 mg 5 mcg

    40) 4200 g 5 kg

    41) 0,075 g 5 mcg

    42) 0,14 g 5 mg

    43) 0,4 L 5 mL

    44) 750 mg 5 g

    45) 1 500 000 mcg 5 g

    46) 1,25 mg 5 mcg

    47) 15 mL 5 L

    48) 750 mL 5 L

    49) 0,4 mg 5 mcg

    50) 75 mg 5 g

    51) 6 mL 5 L

    52) 0,1 mg 5 mcg

    53) 0,25g 5 mg

    54) 3,006 mL 5 L

    55) 6,17 cL 5 mL

    56) 0,9 L 5 mL

    57) 1500 mL 5 L

    58) 250 mL 5 L

    59) 6,4 mg 5 mcg

    60) 1000 mg 5 g

    61) 0,8 mg 5 dg

    62) 35,6 mg 5 g

    63) 0,3 g 5 cg

    64) 0,05 g 5 mg

    65) 2 mg 5 mcg

    66) 10 mcg 5 mg

    1) Si deve preparare Fenplus® diluito al 0,4% in un flacone da 5 litri. Quanti mL di Fenplus® occorrono? E quanti ml di solvente?

    2) Per lavare una ferita settica si deve preparare una soluzione all’1% di Betadine® in 1000 mL di fisiologica. Quanti mL di Betadine® sono necessari? E quanti di fisiologica?

    3) Si dispone di compresse di permanganato di potassio da 500 mg e si deve preparare una soluzione di 2000 mL all’1%. Quante compresse si utilizzeranno?

    4) Si deve preparare una soluzione di Amuchina® al 5% per la disinfezione di una ferita settica. Quanti mL di Amuchina® occorrono per preparare 500 mL di soluzione?

    10-1 Equivalenze

    10-2 Disinfettanti e concentrazioni

    161-178_c10_alb 001.indd 161 29/10/14 16:14

  • 179

    1) (0,4% 3 5000 mL) : 100% 5 20 mL 5000 mL 2 20 mL 5 4980 mL

    2) (1% 3 1000 mL) : 100% 5 10 mL 1000 mL 2 10 mL 5 990 mL

    3) Calcolare quanti grammi servono per ottenere la soluzione 1%

    1g : 100 mL 5 x g 5 2000 mL x 5 20 grammi

    Fare le equivalenze 20 grammi = 20 000 mg

    Calcolare le compresse D/H 3 V 20 000 mg/500 mg 3 1 cpr 5 4 cpr

    4) (5% 3 500 mL) : 100 % 5 25 mL

    5) (15% 3 250 mL) : 100 % 5 37,5 mL 250 mL 2 37,5 mL 5 212,5 mL

    6) 1 g : 100 mL 5 x g : 3700 mL x 5 370 g

    7) 2 g : 100 mL 5 x g : 1000 mL x 5 20 g 4 bustine

    8) (4% 3 5000 mL) : 100% 5 200 mL 5000 mL 2 200 mL 5 4800 mL

    9) (10% 3 1000 mL) : 100% 5 100 mL 1000 mL 2 100 mL 5 900 mL

    10) 2 bust : 1 L 5 x bust : 4,5 L x 5 9 bustine

    11) (3% 3 1500 mL) : 10% 5 450 mL 1500 mL 2 450 mL 5 1050 mL

    12) (4% 3 500 mL) : 100% 5 20 mL 500 mL 2 20 mL 5 480 mL

    13) 5g : 100 mL 5 x g : 500 mL x 5 25 g 25 g : 5 g/bust 5 5 bust

    14) (5% 3 1000 mL) : 100 % 5 50 mL

    15) (0,10% 3 750 mL) : 5% 5 15 mL

    16) (1,5% 3 2000 mL) : 100% 5 30 mL

    1) 2500 mL

    2) 7500 mg

    3) 10 000 mcg

    4) 0,5 g

    5) 7,5 mg

    6) 2,5 L

    7) 200 000 mcg

    8) 300 mcg

    9) 0,6 g

    10) 0,2 g

    11) 1300 mg

    12) 5 mg

    13) 500 mL

    14) 0,3 L

    15) 60 000 mcg

    16) 100 mcg

    17) 0,05 mg

    18) 0,021 g

    19) 1050 mcg

    20) 25 mg

    21) 2,5 g

    22) 12,5 cg

    23) 0,25 mcg

    24) 1,75 L

    25) 2500 mL

    26) 750 mg

    27) 0,25 g

    28) 5 L

    29) 5 mg

    30) 250 mL

    31) 0,06

    32) 0,3 g

    33) 2,1 L

    34) 400 mg

    35) 0,0004 g

    36) 5000 mg

    37) 30 cc

    38) 600 mg

    39) 250

    40) 4,2 kg

    41) 75 000 mcg

    42) 140 mg

    43) 400 mL

    44) 0,7 g

    45) 1,5 g

    46) 1250 mcg

    47) 0,015 L

    48) 0,75

    49) 400 mcg

    50) 0,075 g

    51) 0,006

    52) 100 mcg

    53) 250 mg

    54) 0,03006 L

    55) 61,7 mL

    56) 900 mL

    57) 1,5 L

    58) 0,25 L

    59) 6400 mcg

    60) 1 g

    61) 0,08 dg

    62) 0,356 g

    63) 30 cg

    64) 50 mg

    65) 2000 mcg

    66) 0,01 mg

    Soluzioni degli eserciziA

    Appendice

    10-1 Equivalenze

    10-2 Disinfettanti e concentrazioni

    179-186_c11_alb 001.indd 179 29/10/14 16:22

    copertBinder11_Romane2_cap13_Esercizi4_Soluz_eserc