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SEMINARIO ATTUALITA’ IN TEMA DI PNEUMOCONIOSI Prove di funzionalità respiratoria nella diagnosi delle pneumoconiosi M. Rossi U.O.C. Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Centro Didattico San Miniato, Siena 24 Settembre 2010

SEMINARIO ATTUALITA’ IN TEMA DI PNEUMOCONIOSI · stesso modo della routine giornaliera in modo che le fonti di errore siano gli stessi. b. Controlli periodici per accertare che

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SEMINARIO

ATTUALITA’ IN TEMA DI PNEUMOCONIOSI

Prove di funzionalità respiratoria nella

diagnosi delle pneumoconiosi

M. Rossi

U.O.C. Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria

Azienda Ospedaliera Universitaria Senese

Centro Didattico San Miniato, Siena 24 Settembre 2010

Ruolo dei test funzionali respiratori nelle

pneumoconiosi

• Diagnosi precoce

• Stabilire il tipo di alterazione funzionale respiratoria

(ostruttivo, restrittivo, misto)

• Quantificare il danno

• Sorveglianza sanitaria

• Studi epidemiologici

Pneumoconiosi

• Modalità di risposta

Semplice deposito

Aspetti di nodulazione

• Tipo di polvere

• Ferro

• Stagno

• Bario

• Carbone

Pneumoconiosi

Fibrosi

Nodulare

Diffusa

• Silice

• Asbesto

• Cobalto

• Carbone

Pneumoconiosi

Fibrosi

Massiva

Noduli di Caplan

• Silice

• Carbone

• Carbone

• Silice

Asbestosi

Nella diagnosi differenziale bisogna tener conto,

vista la scarsa specificità del quadro clinico e

strumentale dell’asbestosi, di altre forme di

interstiziopatia quali pneumoconiosi di altra

natura, Fibrosi Polmonare Idiopatica, polmoniti

da ipersensibilità, sarcoidosi etc.

(ATS Documents. Diagnosis and Initial Management of

Nonmalignant Diseases Related to Asbestosis. Am J Respir Crit

Care Med, Vol 170:691-715, 2004).

Asbestosi

• Riduzione dei volumi e capacità polmonari (es. Capacità Vitale, Volume Residuo, Capacità Polmonare Totale) ed in misura minore dei flussi espiratori forzati (es. FEV1 o VEMS) con buona conservazione del rapporto di Tiffeneau (VEMS/Capacità Vitale).

• Quadro restrittivo.

• Riduzione, spesso precoce, della Capacità di diffusione (misurata con il metodo del Monossido di Carbonio) sia sotto sforzo che a riposo.

• Ostruzione delle vie aeree anche in soggetti esposti non fumatori.

• Aumento del volume isoflusso e incremento delle resistenze ai bassi volumi polmonari

• Alterazione delle piccole vie aeree indotta dall’asbesto (Wright JL et . Diseases of the small airways. Am Rev Respir Dis 1992; 146:240-262, Bégin R et al. Airway function in life-time-non smoking older asbestos workers. Am J Med 1983;75:631-638).

Silicosi

Non vi è un profilo fisiopatologico respiratorio

tipico, associato alla silicosi

Nella forma cronica i dati spirometrici (FEV1, FVC,

VC,MMF, IT) possono essere ridotti con

prevalenza di pattern ostruttivo

I volumi polmonari (TLC, VC) possono essere

ridotti ma non la Capacità Funzionale Residua

(FRC) ed il Volume Residuo (RV)

La riduzione della Capacità di Diffusione (DLCO)

può essere ridotta nella malattia avanzata

Spirometro di

Hutchinson, 1846

Spirometria - Curva flusso-volume

Criteri di accettabilità per FVC sec. ATS

• Curva continua (senza artefatti, come la tosse, nel primo secondo)

• Buona partenza del test– Volume estrapolato < 5% di FVC o 150 ml

– Tempo di picco di flusso (“rise time”) < 120 msec.

– FEV1 può essere sovrastimato o sottostimato con sforzo submassimale

• Buona fine del test – Raggiunge il plateau in 1 secondo nonostante continui lo

sforzo

– Durata minima 6 sec.

– Durata ideale 10 sec.

– Durata superiore a 15 sec. non aggiunge ulteriori informazioni

Am J Respir Crit Care Med 1995; 152:1107-1136

Estrapolazione retrograda

Correlazione tra struttura e funzione

Polmone normale

BRONCHITE CRONICA

ASMA BRONCHIALE

Definizione di ostruzione bronchiale

L’ostruzione bronchiale è definita in base al

rapporto volume espiratorio massimo nel primo

secondo/capacità vitale lenta (VEMS/VC o

FEV1/VC). Secondo le linee guida della

European Respiratory Society esiste

ostruzione bronchiale e, quindi

compromissione della funzione respiratoria,

quando detto rapporto è < 88% pred. negli

uomini e < 89% pred. nelle donne

Le sindromi ostruttive in un diagramma non

proporzionale di Venn

Risposta ai broncodilatatori: criteri di

reversibilità

• ATS e ERS considerano significativa la

risposta ai broncodilatatori un incremento

di FEV1 o FVC > 12% e 200 ml rispetto al

valore basale dopo inalazione di beta2-

agonista short-acting (salbutamolo). Un

incremento del 12% senza incremento di

200 ml, in pazienti con FEV1 o FVC basali

molto bassi, è considerato

“noise”(rumore).

Risposta ai broncodilatatori: criteri di

reversibilità

• Per quanto riguarda i flussi ai bassi volumi

polmonari (FEF25%, FEF75%, FEF25-

75%) è considerato significativo un

incremento 35% se normalizzati per lo

stesso volume (es. FEF25-75%

isovolume)

BPCO (L.G. Regione Toscana)

Anche la definizione data nell’ambito delle

linee guida GOLD per la limitazione cronica

del flusso aereo espiratorio si basa sull’uso di

FEV1, ma suggerisce il calcolo del rapporto

FEV1/FVC, dove FVC rappresenta la capacità

vitale forzata, utilizzando, per valutare la

presenza di limitazione del flusso aereo

espiratorio, un valore limite fisso di tale

rapporto, cioè, FEV1/FVC <70% (GOLD).

BPCO (L.G. Regione Toscana)

Usando la definizione dell’ERS, la prevalenza

della limitazione del flusso aereo espiratoria

in una popolazione generale ammonta a circa

il 12% in soggetti >45 anni, mentre aumenta

a circa il 29% adottando il criterio della

GOLD. Questa percentuale, che appare

manifestamente eccessiva, è, d’altra parte,

attesa se si considera che nella popolazione

generale la media del rapporto FEV1/FVC è

molto vicina (72 ± 8% per gli uomini e 74 ±

6% per le donne) al valore limite inferiore di

normalità fissata dalla GOLD al 70%.

Criteri generali per l’interpretazione dei tests di funzionalità

respiratoria

Sono interpretabili?

– Osservare i grafici ed i dati numerici di ciascun test

– Verificare la qualità dell’esecuzione di ciascun test

I risultati sono normali?

– Selezione dei valori di predizione e verifica dei limiti inferiore e superiore di normalità

Quale è il “pattern” ed il grado di anormalità?

– Ostruttivo e restrittivo, di grado lieve, moderato e grave

Salzman SH, ACCP Pulmonary Board Revew 2003

Volumi e capacità polmonari

Volumi e Capacità Polmonari

Volumi: RV, ERV, Vt, IRV (non possono essere suddivisi in subcomponenti più piccoli)

Capacità (somma di volumi):

FRC = RV + ERV,

IC = Vt + IRV,

VC = ERV + IC,

TLC = RV + ERV + Vt + IRV

Oppure FRC + IC

Criteri generali per l’interpretazione dei tests di funzionalità

respiratoria

Una fonte di confusione è che non tutti i volumi

sono misurati direttamente, cosicchè errori nella

misura possono ripercuotersi nel calcolo degli altri

volumi o capacità

FRC è misurata direttamente e rappresenta il

volume di rilasciamento o di riposo come risultato

dell’equilibrio tra le forze elastiche verso l’interno

(polmoni) e verso l’esterno (gabbia toracica) ed i

muscoli inspiratori e d espiratori in stato di riposo

IC ed ERV sono misurate separatamente con le

manovre di Capacità Vitale Lenta (SVC)

Criteri generali per l’interpretazione dei tests di funzionalità

respiratoria

La combinazione dei dati ottenuti da due misure

differenti è usata per ottenere altri volumi e

capacità:

RV = FRC – ERV, TLC = FRC + IC oppure RV + VC

RV e TLC non sono misurate direttamente e la loro

accuratezza dipende dall’accuratezza delle misure

dei volumi e capacità da cui sono ottenuti

Tecnica pletismografica

La tecnica pletismografica (TP) è considerata il “gold

standard” per la misura della FRC

Dati recenti indicano che, in presenza di ostruzione

grave, la misura della FRC può essere sovrastimata

(Coates AL et al. ERS/ATS Workshop Series: measurements of lung

volumes by plethismography. ERJ 1997; 10:1415-1427)

La TP si basa sul concetto che, a vie aeree occluse,

non c’è flusso tra due punti e la pressione deve avere

lo stesso valore tra questi due punti

Pletismografo corporeo (legge di Boyle)

Tecnica di

diluizione

dell’Elio in

circuito chiuso

per la

determinazione

della FRC

Tecnica di diluizione di gas inerti (Elio)

• Sottostima i volumi polmonari assoluti

nei pazienti con ostruzione al flusso per

la presenza di alcune aree poco

ventilate

• Più grave è l’ostruzione maggiore è la

sottostima

• L’elio non è in grado di valutare zone

non ventilate (bolle enfisematose)

Applicazioni cliniche

Mentre i volumi polmonari statici, insieme ad altri parametri funzionali respiratori, sono incapaci di fare una diagnosi etiologica o anatomica, sono tuttavia utili nel definire l’assenza o la presenza di un’alterazione fisiologica.

La conoscenza dei volumi polmonari è anche utile nell’interpretare altri test funzionali respiratori che misurano le proprietà elastiche del polmone.

La misura dell’elasticità del polmone e della gabbia toracica e della resistenza al flusso nelle vie aeree deve essere riferita al volume a cui questi parametri sono misurati.

Applicazioni cliniche

In generale riduzione di TLC, VC, FRC e VR sono

indicative di restrizione e questo può essere dovuto

a:

Riduzione della compliance dovuta a fibrosi polmonare,

congestione polmonare da insufficienza cardiaca,

malattie interstiziali diffuse infiammatorie o neoplastiche

Riduzione della compliance e dimensioni della gabbia

toracica dovute a cifoscoliosi, toracoplastica, obesità,

paralisi del diaframma

Riduzione del volume polmonare dovuto ad interventi di

resezione polmonare (lobectomia, pneumectomia) o

versamento pleurico

Applicazioni cliniche

Riduzione di TLC e VC può verificarsi per una

limitazione della IC come nel dolore toracico

(pleurite) o nella debolezza dei muscoli respiratori o

nella paralisi neuromuscolare.

ERV può essere compromesso in caso di

sopraelevazione del diaframma come nell’obesità,

gravidanza o ascite massiva.

Applicazioni cliniche

Un’alterazione di tipo ostruttivo è caratterizzata da

aumento di FRC, RV e TLC dovuta a:

Aumento della resistenza al flusso come nell’asma o

bronchite cronica

Aumento della compliance con perdita di ritorno

elastico come nell’enfisema polmonare

Una riduzione di VC insieme ad un’elevata TLC e

FRC è compatibile con alterazione di tipo ostruttivo

Un aumento dei volumi polmonari e sue suddivisioni

è stato osservato nell’acromegalia con anomala

crescita polmonare

Ayers LN et al. A guide to Interpretation o Pulmonary Function Tests, 1978

Quanjer PhH et al. Lung volumes and ventilatory flows. Report Working Party

“Standardisation of Lung Function Tests”, ECSC and ERS. ERJ 1993; 6

(suppl. 16): 5-40

Raccomandazioni per la scelta dei valori di

riferimento

Scelta appropriata dei valori pubblicati

a. Le caratteristiche della popolazione di riferimento

rappresentano una popolazione “sana” e sono simili a quelle

della popolazione in studio rispetto all’età, il sesso, il peso,

l’altezza, l’etnia, e , se possibile, alle condizioni

socioeconomiche, lo stato nutrizionale e l’ambiente (altitudine,

inquinamento, etc.)

b. Apparecchiature, tecniche, condizioni sperimentali, approccio

analitico simili

c. Modelli statistici validati e biologicamente corretti per il calcolo

delle equazioni di predizione

d. Misure eseguite su un campione rappresentativo di soggetti

“sani” in un range appropriato di età e confrontate con quelle

ottenute da valori di riferimento selezionati.

Raccomandazioni per la scelta dei valori di

riferimento

Valori di riferimento “propri”

a. Le misure per i valori di riferimento sono eseguite nello

stesso modo della routine giornaliera in modo che le fonti di

errore siano gli stessi.

b. Controlli periodici per accertare che la qualità delle misure

siano le stesse

c. Aderenza alle raccomandazioni per la selezione della

popolazione di riferimento

Stocks J, Quanjer PhH, Reference values for RV, FRC, and TLC

ERJ, 1995, 8, 492-506

Raccomandazioni per la scelta dei valori di

riferimento

Combinazione dei dati provenienti da vari laboratori

a. Stesse caratteristiche della popolazione di riferimento

b. Apparecchiature e procedure simili

c. Riproducibilità e criteri di accettabilità

d. Stessi modelli statistici

Quanjer PhH (ed). Standardized lung function testing. Report

Working Party “Standardization of Lung Function Tests. Bull Eur

Physiopathol Respir 1983; 19 (Suppl. 5): 1-95

Espressione dei risultati

Negli adulti è preferibile esprimere i volumi polmonari non

come percentuale fissa del predetto ma rispetto ai “residui

standardizzati” o percentili

L’abitudine di esprimere i valori misurati come

percentuale del predetto non è valida perché le

variazioni intorno al valore predetto è costante e

non rispetta l’altezza e l’età del soggetto.

Espressione dei risultati

Qualsiasi punto di cut-off scelto per delineare “normale” o

“patologico” è necessariamente arbitrario.

Si assume che la dispersione è distribuita “normalmente”

quando il 5° e il 95° percentile (90% CI) sono ottenuti

calcolando il valore predetto 1.64 RSD (Residual

Standard Deviation).

Analogamente il 2.5° e il 97.5° percentile (95% CI) sono

ottenuti calcolando il valore predetto 1.96 RSD

Un altro modo di esprimere i risultati è quello di calcolare i

residui standardizzati (RSS): (osservato – predetto)/

RSD

RSS esprimono quanto il valore osservato si allontana

dal valore predetto.

VC RV TLC IM0

20

40

60

80

100

120

140

160

71

93

%

pred

Confronto tra teorici CECA ’71 e CECA ’93 (esempio)

Disegno dello studio

• Determinare l’accuratezza con cui la spirometria può

diagnosticare la presenza di alterazione restrittiva

• 1831 pazienti consecutivi, adulti di entrambi i sessi,

analizzati in un periodo di due anni

• Spirometria e volumi polmonari statici

• La probabilità di alterazione restrittiva (riduzione di TLC

al di sotto del limite inferiore del 95% dell’intervallo di

confidenza) è stata determinata per ogni alterazione dei

dati spirometrici (4 categorie: normali, ostruttivi, ostruttivi

con FVC ridotta, restrittivi)

Risultati dello studio

o 225 pazienti di 1831 (12.3%) avevano alterazione

restrittva

• Il valore predittivo positivo della spirometria nel predire

restrizione è risultato basso: di 470 pazienti con FVC

ridotta, la diagnosi di restrizione è stata confermata

solo nel 41% (riduzione di TLC)

• Nel caso di pattern restrittivo ( FVC e FEV1/FVC) il

valore predittivo positivo è risultato pari al 53%

• Il valore predittivo negativo ( VC normale) è risultato

molto basso: 2.4%

Conclusioni dello studio

• La spirometria è molto utile nell’escludere alterazioni

restrittive

• Quando la VC è normale la probabilità di alterazione

restrittiva è bassa (< 3%)

• La spirometria non è in grado da sola di predire

restrizione; solo nel 60% dei pazienti con pattern

spirometrico restrittivo la diagnosi è stata confermata

dalla misura del volumi polmonari

• La misura dei volumi polmonari è indispensabile per

la diagnosi di restrizione

Prove di funzionalità polmonare: interpretazione clinica

Rappresentazione della curva F-V rispetto ai volumi

polmonari assoluti (s. ostruttiva)

Rappresentazione della curva F-V rispetto ai volumi

polmonari assoluti (s. restrittiva)

Prove di funzionalità polmonare: interpretazione clinica

Quando la VC è inferiore al range dei valori di

normalità, la misura dei volumi polmonari assoluti

(possibilmente con il metodo pletismografico) serve

per confermarne le cause.

Nel caso di restrizione polmonare la VC è ridotta

perché è ridotta la Capacità Polmonare Totale (TLC),

mentre nel caso dell’ostruzione delle vie aeree la VC è

ridotta perché è aumentato il Volume Residuo (RV)

(V. Brusasco, R. Pellegrino, 2004)

Concetti chiave 1

La misura dei volumi polmonari è indispensabile per

la caratterizzazione del tipo di alterazione funzionale

(ostruzione, restrizione)

Riportare sempre la fonte dei predetti

E’ raccomandato rappresentare i volumi polmonari

assoluti nell’asse dei volumi, insieme alla curva

flusso-volume

E’ raccomandato esprimere i valori osservati non

come percentuale del predetto ma in rapporto ai

percentili: predetto 1.64 RSD (5°-95° percentile)

oppure predetto 1.96 RSD (2.5° - 97.5° percentile)

Concetti chiave 2

Nella refertazione è utile descrivere separatamente la

spirometria (es. spirometria indicativa di ostruzione o

restrizione), i volumi polmonari statici, la loro

distribuzione ed i loro rapporti (RV/TLC%,

FRC/TLC%)

Riportare il metodo di misura dei volumi polmonari

(He-wash-in, N2-wash-out , metodo pletismografico)

Valutare la variazione dei volumi dopo

broncodilatatore (es. IC, VR, FRC, TLC)

Esprimere un giudizio complessivo sulla

collaborazione del paziente

Concetti chiave 3

Riportare i parametri ambientali (temperatura, PB,

umidità, orario)

Riportare, se possibile , le condizioni del paziente

(temperatura corporea se 37°, assunzione di

farmaci, etc.)

Non limitare la refertazione a “deficit ostruttivo”,

“restrittivo”, “misto”

Conclusioni diagnostiche più dettagliate possible (es.

La spirometria è indicativa di ….., La misura dei

volumi polmonari mostra aumento di RV, FRC, TLC.

La somministrazione di broncodilatatore induce

miglioramento significativo di FEV1, VC, FVC, VR,

FRC, TLC, IC…)

Resistenze delle vie aeree (Raw)

Lung Function Tests, JMB Hughes, N.B. Pride, 2001

Resistenze delle vie aeree (Raw)

Metodo pletismografico

Pbox/ F * Palv/ Pbox = Palv/ F = Raw

Applicazioni cliniche: Raw, Gaw, Sgaw

Non sono disponibili equazioni di regressione

accettabili per i valori teorici.

Il range di normalità per le Raw è 0.6 – 2.4

cmH2O/L/sec (per le SGaw 0.42 – 1.7

L/sec/cmH2O)

Sraw = Raw/FRC (valore teorico 4.2/FRC sec.

Briscoe et al. J Clin Invest 37:1279-1285, 1958)

·

Resistenze delle vie aeree (Raw)

Raw sono utili nella diagnosi di malattie ostruttive

polmonari e nella valutazione della reversibilità

Controversie sul diverso contributo delle vie aeree

centrali e periferiche all’espressione delle resistenze

totali

Raw sono elevate durante le riacutizzazioni dell’asma

e si riducono durante il trattamento parallelamente al

miglioramento dei sintomi

Le vie aeree periferiche sono “in serie” con quelle

centrali e in caso di ostruzione esiste un punto in cui

Raw aumentano significativamente come nella

bronchite cronica (Wanner A. Interpretation of pulmonary

function tests, in Sackner MA (Ed.) Diagnostic in Pulmonary Disease,

New York, Marcel Dekker, 1980)

·

Resistenze delle vie aeree (Raw)

Raw e SGaw sono frequentemente usate nei test di provocazione bronchiale. Convenzionalmente la dose dell’agente provocativo a cui si ha diminuizione del 35% delle SGaw (PD35-SGaw) è usata per distinguere i “responders” dai “non responderes”.

Raw e SGaw sono entrambi usati come indici di risposta ai broncodilatatori, tuttavia non è ancora standardizzato il livello di variazione significativa. Alcuni autori hanno trovato ampie variazioni nella valutazione della risposta ai broncodilatatori (incremento delle SGaw di 23.6 13.6%) anche nei soggetti normali (Watanabe S. et al. Airway responsiveness to a

broncodilator aereosol. I. Normal subjects. ARRD 109:530-537, 1974)

·

LA DIFFUSIONE

La diffusione di un gas può essere definita

come il movimento statistico di molecole da

una zona in cui tale gas esercita una

pressione parziale maggiore ad una zona in

cui esso esercita una pressione minore

LA DIFFUSIONE ALVEOLO

CAPILLARE

Uno dei tre aspetti della fase

alveolo capillare della

respirazione in cui tutti i gas

attraversano la barriera

alveolo-capillare per un

semplice processo di

diffusione passiva

LEGGE DI DIFFUSIONE ATTRAVERSO I

TESSUTI

Principio di FickA

Vgas = ----- x D x (P1-P2)T

Dove:

Vgas = velocità di diffusione di un gas

A = area della membrana (43-102 m2)

D = costante di diffusione (legata alla solubilità ed al

peso molecolare MW-2 propri di ogni gas)

(P1-P2) = differenza di pressione parziale

T = spessore della membrana (± 0.3 micron)

Da: J.B. West Respiratory Physiology 1976

Capacita’ di diffusione

PERCHE’ SI USA IL MONOSSIDO DI CARBONIO

PER MISURARE LA DIFFUSIONE?

A tutt’oggi non si dispone di alcun metodo che permetta di

misurare rigorosamente solo il fenomeno di diffusione.

Infatti il polmone è cosi complesso che una misura dell’area e

dello spessore della membrana alveolo-capillare in vivo è

impossibile. Si ricorre pertanto alla determinazione della

capacità di diffusione (DL) o transfer factor (fattore di

trasferimento) che viene influenzata dalla combinazione di

vari parametri, quali la superficie e lo spessore della

membrana alveolo-capillare e che in pratica combina i fattori

A, T e D dell’equazione di Fick.

METODI DI MISURA DELLA DLCO

Esistono metodi diversi per calcolare la DLCO ,

ma tutti utilizzano la formula di Fick. I test

maggiormente usati ed anche meglio

standardizzati sono il test del respiro singolo e

quello dello steady state secondo Filey

METODO DEL RESPIRO SINGOLO: DLCOSB

CRITERI DI ACCETTABILITA’ DI UN TEST DLCO

Spirometro tarato per volume, assenza di perdite, accesoda almeno30 minuti.

Volume inspirato superiore al 90% della capacita vitalelenta effettuata in meno di 4 secondi. Inspirazione a partenzadal volume residuo. Evitare perdite dal boccaglio

Apnea stabile per almeno10 secondi.

Volume di scarto di 750 ml se la VC è > di 2 L; 500 ml seinferiore.

Espirazione in meno di 4 secondi con corretto lavaggiodello spazio morto e corretto campionamento del gasalveolare.

Rispettare un intervallo di almeno 4 minuti tra un test el’altro per permettere la eliminazione del CO inalato nel testprecedente, attraverso la respirazione.

CRITERI DI RIPRODUCIBILITA’ DI UN TEST DLCO

Si devono eseguire almeno due test morfologicamente

ben eseguiti; la variazione accettata tra le prove di DLCO è

il 10% o 3 ml CO rispetto al valore medio di almeno due

test accettabili. Per la valutazione deve essere usato il

valore medio dei due test con valore più alto.

Il dato di DLCOSB misurato viene confrontato con i valori

teorici di riferimento del proprio laboratorio per stabilirne la

normalità.

UNITA’ DI MISURA PER LA DLCO

Normalmente la DLCO è riportata in ml CO/min/mmHg (STPD)

che sono i millilitri (o centimetri cubici) di CO al minuto per

millimetro di mercurio (Hg) a 0°C, a 760 mmHg (cioè al livello

del mare), in condizioni di assenza di umidità (cioè in

condizioni standard). Si può utilizzare, al posto delle

condizioni STPD (standard), BTPS cioè (Body Temperature

Pressure Saturation), cioè a 37°C, 760 mmHg, umidità a 37°C

cioè 47 mmHg. Utilizzando il sistema internazionale (SI) sarà

mmol CO.min-1.kPa-1 (STPD). La DLCO in unità convenzionali

è pari a 2,986 quella misurata in SI.

Fattori che influenzano la misura della DLCO

•Concentrazione di Hb

DLCOcorr = DLCO oss (10.2+[Hb])/1.7x[Hb]

•Concentrazione alveolare di O2 (PAO2)

•Volume polmonare (DLCO/VA)

•Gittata cardiaca

•CO back pressure

•Fumo abituale

1.0 gr/dl 7%

Hb DLCO

VARIAZIONE DELLA DLCOAL MODIFICARSI DEL CONTENUTO

DI EMOGLOBINA NEL SANGUE

Importanza clinica della misura della DLCO

•Test “chiave” nella valutazione della funzione

respiratoria

•“Finestra” sulla microcircolazione polmonare

•Nelle sindromi ostruttive bronchiali è in grado di

distinguere l’asma dalla BPCO e dalle

bronchiectasie

•Nelle sindromi restrittive è conservata in quelle da

causa extrapolmonari mentre è ridotta in quelle di

origine parenchimale o vascolare

Conclusioni

I test di funzionalità respiratoria:

1. hanno scarsa specificità nelle pneumoconiosi

2. hanno un’alta sensibilità nell’evidenziare il danno respiratorio

3. sono utili negli studi epidemiologici e nel follow-up

4. devono essere eseguite in maniera accurata e riproducibile

GRAZIE!