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1 Scuola dell’InfanzIa e prImarIa parItarIa “alfonSo marIa fuSco” roma Viale dei Romagnoli 1873. Acilia (Roma) Tel 0652350179 fax 0652350179 wwwistitutoalfonsomariafusco . it

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Scuola dell’InfanzIa e prImarIa parItarIa “alfonSo marIa fuSco”

roma

Viale dei Romagnoli 1873. Acilia (Roma)

Tel 0652350179 fax 0652350179

wwwistitutoalfonsomariafusco.it

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indice

� PREMESSA pag. 3

� ORIGINE DELL’ ISTITUTO pag. 4

� PROSPETTIVE PEDAGOGICHE pag. 5

� LA CONGREGAZIONE pag. 6

� ORGANIZZAZIONE pag. 8

� OFFERTA FORMATIVA BATTISTINA pag. 10

� PIANO OFFERTA FORMATIVA PRIMARIA pag. 12

� PROGETTAZIONE CURRICULARE pag. 14

� TRAGUARDO PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE pag.15

� METODOLOGIA DIDATTICA pag. 18

� VALUTAZIONE pag. 23

� ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA PRIMARIA pag. 27

� PIANO DI MIGLIORAMENTO pag. 28

� REGOLAMENTO D’ISTITUTO pag. 45

� PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ pag. 46

� PIANO OFFERTA FORMATIVA PRIMARIA pag. 48

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premessa Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento costitutivo dell’identità della scuola, contiene le scelte educative e culturali che vengono esplicitate attraverso la progettazione curricolare, extracurricolare ed organizzativa.

Il P.T.O.F. è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola ed è strutturato in maniera da adeguarsi nel tempo, attraverso l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze e alle nuove normative.

L’attuale stesura del P.T.O.F. è stata approvata dal Consiglio d’Istituto il 15/09/ 2015.

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le origini dell’ istituto

”alfonso marIa fuSco”

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la prospettiva pedagogica battistina

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la congregazione delle suore di san giovanni battista

Il beato Alfonso Maria Fusco, nacque ad Angri (Salerno) il 23 marzo 1839 e vi morì il 6 febbraio 1910, in fama di santità. A cento anni dalla sua nascita al cielo è iscritto definitivamente nel solco dei santi educatori, tanto da essere definito da S. Giovanni Paolo II, 7 ottobre 2001, “il don Bosco del Sud”. La sua vita fu una risposta continua al progetto che Dio aveva su di lui e sulla società in cui visse. Le condizioni ambientali, socio-politiche dell’Italia meridionale, contribuirono a fargli realizzare il carisma che Dio gli aveva dato. Egli passò beneficando tutti e mostrò un amore preferenziale per i fanciulli. Ad imitazione di Gesù di Nazareth offrì alla gioventù specialmente più bisognosa, la possibilità di inserirsi nella società con una adeguata formazione morale, intellettuale e professionale. Le “suore di Nazareno” da lui fondate a questo scopo nel 1878, nella fedeltà dinamica al carisma, hanno ampliato le dimensioni della carità in ogni ambito e secondo le esigenze del mondo contemporaneo. Oggi le suore di San Giovanni Battista sono presenti in tutto il mondo: Italia, Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Cile, Zambia, India, Filippine, Corea, Polonia, Argentina, Messico, Moldavia, Madagascar.

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La Scuola Battistina è ubicata in Viale dei Romagnoli,1873 Villaggio San Francesco (Roma) e comprende la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria. Sono presenti attualmente nelle realtà scolastiche più di 100 alunni, docenti, figure specialistiche, personale non docente e suore battistine. L’intera Comunità Educante coopera con le famiglie in un confronto attivo e costruttivo per migliorare l’azione educativa quotidiana.

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organIzzazIone d’IStItuto L’organizzazione dell’Istituto prevede una struttura ben precisa con organismi che si occupano, ognuno per le proprie competenze, dell’intera gestione scolastica.

CONSIGLIO DI PLESSO

Il Consiglio di Plesso elabora, adotta e condivide gli indirizzi generali per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione delle attività dell’Istituto nei limiti delle disponibilità di bilancio. In coerenza con il budget definisce le rette, le strategie e gli obiettivi di equilibrio economico-finanziari.

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GLI ORGANI COLLEGIALI

Il Consiglio d’Istituto è costituito da membri di diritto (il Gestore/ Direttore di Plesso, e il Coordinatore delle attività didattiche) e membri eletti (rappresentanti dei docenti, dei genitori e del personale non docente). Ha solo funzioni consultive in relazione all’organizzazione generale dell’Istituto e propositive in relazione agli indirizzi didattico-educativi. Adotta il PTOF elaborato dal Collegio dei Docenti e dispone l’adattamento del calendario scolastico alle esigenze scolastiche. Il Collegio dei Docenti cura la programmazione dell’azione educativa e didattica, elabora il PTOF ed organizza le attività da svolgere durante l’anno scolastico. Il Consiglio di Classe/Sezione è composto dai docenti di classe /sezione dai rappresentanti dei genitori eletti e formula proposte al Collegio Docenti in ordine all’azione educativa e didattica, all’adozione dei libri di testo e ad iniziative extra curriculari.

LA SEGRETERIA

La Segreteria didattica e amministrativa Si occupa di aspetti amministrativi e gestionali legati alle varie attività. Cura l’aggiornamento e la tenuta degli archivi informatici e anagrafici e dei fascicoli personali degli alunni e dei Docenti. Si occupa della tenuta del registro protocollo delle corrispondenze, l’aggiornamento dell’archivio delle normative, la gestione della corrispondenza cartacea ed elettronica. In essa avviene la conservazione e la custodia degli archivi e degli atti ufficiali dell’istituzione scolastica nel rispetto della normativa vigente in materia di Privacy. Assicura informazioni all’utenza e gestisce la documentazione scolastica. Si occupa infine delle iscrizioni, del contributo - rette scolastiche e del servizio mensa.

ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI

Servizio di Portineria La Portineria è aperta dalle ore 7.30 alle ore 16.40; garantisce informazioni all’utenza e controllo di entrata e uscita dall’Istituto. Servizio di Segreteria La Segreteria è aperta dalle ore 8.00 alle 10.30 o previo appuntamento

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l’offerta formatIva BattIStIna: principi generali

La Scuola Battistina è una scuola paritaria pienamente inserita, al pari delle scuole statali, nel sistema nazionale d’istruzione. Si definiscono scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie. Alle scuole paritarie è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso. (cfr. Legge 62/2000) La Scuola con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e delle società civili, è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di obiettivi educativi validi. La Scuola si propone di garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi dell’istruzione.

L’INCLUSIONE

Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare una difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e di apprendimento, legata a fattori fisici, biologici, fisiologici o anche psicologici, familiari, sociali, ambientali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata risposta. Il 27 dicembre 2012 è stata firmata dal ministro Francesco Profumo la Direttiva relativa agli “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” che precisa la strategia della scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà. La Direttiva estende pertanto il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), che comprende:

x Alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), alunni con deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e iperattività (ADHD) (Legge 170/2010);

x Svantaggio sociale e culturale;

x Difficoltà derivanti dalla appartenenza a culture diverse. x A tal fine la comunità educante redige un Piano d’Inclusione che si propone di: x Favorire un clima di accoglienza e di inclusione;

x Favorire il successo scolastico e formativo;

x Definire pratiche condivise con la famiglia; x Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola e famiglia ed Enti

territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, …). Nel Piano di Inclusione sono coinvolti gli alunni in difficoltà ai quali è esteso il diritto di personalizzazione dell’apprendimento, le famiglie che in collaborazione con la scuola partecipano alla costruzione del “progetto di vita” e del PEI/PDP, il Dirigente scolastico in quanto garante dell’offerta formativa che viene

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progettata e attuata dall’istituzione scolastica, il personale docente, il personale non docente, gli operatori sanitari ed il territorio (CTS). Nella scuola viene nominato un insegnante referente e costituito il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) composto dai docenti “disciplinari”(consiglio di classe) e di sostegno, genitori e specialisti. Il GLI svolge le seguenti funzioni:

x Rilevare i Bisogni Educativi Speciali presenti nella scuola; x Elaborare e aggiornare il Piano Annuale per l’Inclusione; x Proporre una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare anche con

eventuali progetti; x Stilare i PEI (Piani Educativi Individualizzati) e i PDP (Piani Didattici Personalizzati) e, nel caso in cui

dovesse mancare la certificazione clinica, procederà, nel rispetto della normativa, ad attuare interventi pedagogici e didattici opportuni.

x L’azione educativa si declina attraverso l’elaborazione di strategie metodologiche-didattiche di apprendimento adatte a tutti ma che si differenziano per ciascuno:

x Attività laboratoriali centrate sull’ascolto e sul coinvolgimento del gruppo classe; x Utilizzo di misure dispensative e/o strumenti compensativi; x Cooperative learning, tutoring, didattiche plurali sugli stili di apprendimento, didattica per

problemi; x Rispetto dei tempi di apprendimento. Tali metodologie potranno essere applicate: a classe intera,

in piccolo gruppo; individualmente o mediante percorso personalizzato.

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pIano dell’offerta formatIva

scuola primaria paritaria

“alfonSo marIa fuSco”

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CURRICOLO D’ISTITUTO

“La Scuola Primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Agli alunni che la frequentano va offerta l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico”.

FINALITA’ EDUCATIVE

Sulla base di tali premesse nasce l’esigenza, da parte del Collegio Docenti, di evidenziare i principi ispiratori del PTOF della scuola per motivare ed esplicitare le scelte pedagogiche, metodologiche, didattiche ed organizzative. Centralità della persona L’alunno con i suoi tempi, modi e ritmi di apprendimento viene considerato il centro dell'azione educativa attorno a cui far ruotare tutte le scelte organizzative e metodologiche della scuola. La personalizzazione assume, dunque, un ruolo importante nella promozione dell’educazione integrale della personalità degli allievi. Condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno è la formazione e la promozione della classe come gruppo, gestendo con accuratezza gli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. Un’attenzione particolare viene rivolta anche alle curiosità e agli interessi di cui ogni bambino è portatore. Essi vengono considerati un valido patrimonio conoscitivo ed esperienziale da cui partire per guidare gradualmente gli alunni ad impossessarsi di strumenti che li mettano in condizione di divenire protagonisti della loro vita presente e futura. E’ quindi, importante la mediazione didattica, svolta dai docenti per il riconoscimento e la valorizzazione dei potenziali di apprendimento di ciascuno che si traduce in un atteggiamento di continua ricerca e innovazione nell’ambito metodologico e didattico

Continuità Il “valore” della continuità nasce dall’esigenza fondamentale di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che tende a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale della persona, la quale, pur nei cambiamenti della crescita e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità. Una buona azione educativa richiede un progetto formativo continuo, che si proponga anche di prevenire le difficoltà che si riscontrano specialmente nei passaggi tra i diversi ordini di scuola. Tra i docenti della Scuola Primaria e quelli della Scuola dell’Infanzia avviene un passaggio di dati necessari per la conoscenza dei nuovi alunni e la formazione delle classi prime.

Operatività L’apprendimento è l’esito di una costruzione attiva e partecipata e l’attività laboratoriale è una risposta a tale esigenza. Essa non è solo intesa come attività svolta in un luogo specifico preposto, ma come modalità di lavoro che stimola l’interesse del bambino.

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Per una nuova cittadinanza Verticale ed orizzontale è la doppia linea formativa che persegue la scuola d’oggi. Esigenza di impostare le basi per una formazione che duri per tutto l’arco della vita (verticale) e quella della collaborazione fra a scuola ed in primo luogo la famiglia. L’obiettivo fondamentale è di riuscire a rendere lo studente capace e consapevole di effettuare scelte autonome e aggiungendo al compito della scuola “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere”. Condivisione La condivisione è necessaria per realizzare una scuola intorno alla quale costruire il sostegno e la piena collaborazione di tutti gli operatori scolastici e delle famiglie rendendo possibile un’apertura al territorio con tutte le sue potenzialità sociali, culturali, economiche e ambientali.

PROGETTAZIONE CURRICULARE

La scuola predispone il curricolo seguendo un processo attraverso il quale si sviluppano ed organizzano la ricerca e l’azione educativa. La progettazione curriculare include le finalità, i traguardi per lo sviluppo delle competenze, gli obiettivi di apprendimento e si articola attraverso le discipline. Esse sono raggruppate in aree al fine di promuovere la ricerca delle connessioni tra i saperi disciplinari e la collaborazione tra i docenti i quali mediano, interpretano e organizzano gli obietti di apprendimento secondo il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012 a norma dell’art. 1, comma 4 del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n.89 in obiettivi formativi. Gli obiettivi formativi rispondono al principio della sintesi e dell’ologramma e, pur se ordinati per discipline, confluiscono nella convivenza civile. Essa rappresenta la base delle scelte “valoriali” del nostro Istituto ed è articolata nell’ottica di un’apertura inter e transdisciplinare, in un continuo movimento che rappresenta la realizzazione dell’educazione integrale di ciascuno, finalità ultima a cui tutta l’attività scolastica è indirizzata. La valutazione segue i percorsi curricolari. Assume un’importante funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Ferma restando la libertà di insegnamento, così come prevista e sancita dalla Costituzione (art. 33, comma 1), nonché dagli articoli 1 e 2 del Decreto Legislativo 297/94, libertà che non vincola e non obbliga nessun insegnante ad alcuna metodologia didattica prestabilita da qualsivoglia organo scolastico. Gli insegnanti hanno, altresì, previsto e condiviso le varie modalità di metodologie didattiche, rilevamento degli apprendimenti (verifiche e valutazione) che costituiscono, parte integrante del curricolo di istituto e un’ipotesi di base di riferimento per la concreta realizzazione dell’attività didattica di ogni singolo docente in relazione al gruppo di alunni con cui si trova ad operare. Di seguito sono messe in evidenza le discipline e i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria. Tali traguardi, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere come esplicazione degli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo integrale dell’alunno. I percorsi specifici per il raggiungimento dei traguardi sono esplicitati nelle singole programmazioni disciplinari che sono a disposizione delle famiglie presso l’Istituto.

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

(dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012) RELIGIONE CATTOLICA L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani. ITALIANO L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi. LINGUE COMUNITARIE (INGLESE) L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera all’insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

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STORIA L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

GEOGRAFIA L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.) Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. MATEMATICA L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...). Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.

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Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione, ...). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà. SCIENZE L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano. MUSICA L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti. Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere. ARTE ED IMMAGINE L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.) Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

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EDUCAZIONE FISICA L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza. Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle. TECNOLOGIA L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale, la struttura e di spiegarne il funzionamento. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale. E’ in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative. Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri.

METODOLOGIA DIDATTICA

Il Collegio Docenti ha previsto di organizzare la programmazione disciplinare per obiettivi di apprendimento suddividendo il percorso didattico in unità didattiche in cui verranno espressi anche i contenuti, le attività, i tempi, gli strumenti di verifica e valutazione. Le diverse metodologie vengono seguite in relazione alle situazioni di partenza della classe utilizzando: - il metodo induttivo, che parte dall’osservazione e dall’analisi di un argomento, per stimolare la riflessione e il senso critico;

- il metodo deduttivo, che parte dal generale, per giungere ad un’analisi particolare e, quindi, all’applicazione delle regole;

- l’uso del dialogo e della discussione per favorire la comunicazione e la comprensione;

- l’organizzazione del lavoro in piccoli gruppi per la socializzazione dell’apprendimento (cooperative- learning). L’insegnamento della Religione cattolica svolge un ruolo di primaria importanza nella nostra scuola. Esso favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona. L’organizzazione

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delle attività si fonda su una continua flessibilità e creatività operativa e didattica in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili di apprendimento degli alunni. Attraverso l’osservazione della realtà che lo circonda e il riferimento alla sua esperienza di vita, il bambino giunge gradualmente alla comprensione dell’esistenza di Dio, creatore di tutte le cose e amico di ogni uomo. La graduale conoscenza del contenuto del messaggio di Gesù e del suo insegnamento, preceduta dai grandi personaggi dell’Antico Testamento, avviene attraverso la lettura guidata di alcuni passi del Vangelo e il confronto con la propria esperienza di vita. I bambini vengono anche avviati alla lettura e all’analisi guidata delle fonti del cristianesimo, all’apertura e al confronto con altre realtà religiose, alla conoscenza di alcuni personaggi che incarnano i valori evangelici in scelte concrete di vita. Oltre al libro di testo, fornito anche di schede operative, il bambino fa uso anche della Bibbia, fonte prima della nostra fede, da colorare e leggere. Si utilizzano anche video, canzoni, cartelloni, con attività ludico - manipolative e si dialoga molto con gli alunni per suscitare in loro domande e risposte, e per favorire una maggiore consapevolezza della realtà della nostra fede.

Nell’ambito della lingua italiana, per conseguire gli obiettivi fondamentali relativi all’insegnamento della lettura e della scrittura occorre scegliere metodi motivanti, fondati sul rispetto degli interessi e dei bisogni dei bambini, in modo che il leggere e lo scrivere non sia solo l’apprendimento di una tecnica, ma sia uno strumento per comunicare. La prima esperienza è sentir leggere l’adulto; è l’insegnante che dedica spazi e tempi ben programmati nel tempo, alla lettura ad alta voce. La prima lettura sarà una scoperta gratificante, un gioco intelligente che faccia nascere un rapporto d’amicizia coi libri che duri a lungo nel tempo. Il cammino che vede protagonista il bambino comincia con la razionalizzazione dell’esperienza; egli prende coscienza dei suoi vissuti spontaneamente o opportunamente guidato. Successivamente verbalizza oralmente queste esperienze per comunicarle e le simbolizza con il disegno o con il mimo. A questo punto, si suggerisce un nuovo mezzo per comunicare l’esperienza e per esprimere i propri vissuti: la lettura e la scrittura. La metodologia che si è affermata nel corso degli anni nella nostra scuola parte dall’unità-frase o unità-parola, ovvero si parte dalle parole o dalla frase completa o addirittura dal testo, pieni di significato perché appartenenti al vissuto del bambino. In questa fase l’ideazione e la realizzazione di attività ludiche favoriscono la qualità degli apprendimenti e rendono il processo della letto-scrittura più stimolante. Tale metodo muove dall’esperienza, dai bisogni, ma soprattutto dalle conoscenze e dalle competenze che i bambini hanno già acquisito e conduce all’analisi gli alunni che da soli scoprono somiglianze ricorrenze, raffronti. L’apprendimento della lettura procederà contemporaneamente a quello della scrittura curando sia le abilità tecniche sia le competenze di comprensione e comunicazione. La gradualità delle tecniche strumentali (stampato maiuscolo, minuscolo, corsivo) e delle competenze (parole, frasi, testi) permetterà un itinerario per progressivi ampliamenti. Nel corso degli anni seguenti la metodologia si esplica affrontando i vari tipi di testo che, prodotti o letti, si possono raggruppare in tre grandi categorie: - testi denotativi – razionali;

- testi pragmatici e argomentativi;

- testi espressivo-letterari.

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Per meglio comprendere e soprattutto per essere in grado di produrre ogni genere di testo è necessario utilizzare degli schemi logici, delle anacronie (flash-back, flash-forward, montaggio parallelo), delle suddivisioni in sequenze letterarie. Queste tecniche consentono una conoscenza analitica del testo e rendono la produzione personale più consapevole e corretta. La padronanza del testo si manifesta con la capacità di manipolarlo mantenendolo pieno di significato. E’ necessaria anche un’attenzione costante alla formazione linguistica per provvedere con interventi mirati a rinforzare e a correggere. L’ortografia corretta è frutto di abitudini, di confidenza con la lettura e con la scrittura, di esercitazioni individuali e soprattutto di correzioni immediate e consapevoli. Nell’ambito storico-geografico, un efficace apprendimento non si risolve nel trasmettere/accumulare nozioni e informazioni, pertanto la metodologia adottata farà uso della didattica laboratoriale, del lavoro di gruppo e del sopralluogo come elementi caratterizzanti per educare a problematizzare e a ricercare partendo dall’esperienza diretta. Si possono definire quattro fasi. La problematizzazione parte da uno stimolo (domanda o esperienza) e permette di trasformare l’argomento in problema da risolvere. Questa fase si svolge nel gruppo classe. Nella fase di ricerca e raccolta di informazioni le attività possono essere svolte sia individualmente che in gruppi; esse riguardano l’ascolto (di storie, poesie, canzoni), la lettura (di testi), l’osservazione, il sopralluogo, la definizione del campo di ricerca. La fase dell’organizzazione e condivisione dei dati viene affrontata tramite attività quali la lezione frontale, la discussione, la classificazione, la verbalizzazione. Nella meta cognizione, attraverso un procedimento induttivo, si osserva il percorso effettuato al fine di raggruppare elementi comuni per identificare concetti chiave e con essi strutturare una rete logica di base (da un semplice diagramma di flusso alla più complessa mappa concettuale). Tutto il percorso si sviluppa grazie a uno strumentario diversificato: manuali, fonti di diverso genere, atlanti, testi storici divulgativi e scientifici, i media, strumenti multimediali, l’ambiente e il territorio, il patrimonio storico artistico. Nell’ambito matematico l’approccio metodologico è di tipo esperienziale. Principalmente nelle prime classi gli argomenti sono affrontati attraverso attività ludiche, senso-percettive, motorie, manipolatorie e richiamando l’esperienza quotidiana del bambino. L’apprendimento è così ingenuo, cioè non propriamente formale, ma lo diventerà quando, in seguito al momento concreto manipolativo, il bambino opera, esprime verbalmente ciò che sta facendo e successivamente lo registra prendendo così consapevolezza dell’uso dei vari linguaggi: gestuale, verbale, iconico e matematico. L’attività svolta è quotidiana nella classe prima, diventa poi periodica nel corso degli altri anni, anche se la modalità di lavoro laboratoriale continua nell’ambiente classe tradizionale. L’analisi di situazioni problematiche, per esempio, è affrontata attraverso semplici azioni pratiche, elevate a situazioni vissute per riconoscerle poi nella lettura analitica di testi. Si individueranno soluzioni, per confrontarle e discuterle. Tutto ciò avviene attraverso discussioni di gruppo, durante le quali il bambino ha possibilità di confrontarsi con gli altri. Ampio spazio viene dedicato alla geometria, attraverso costruzione pratica di figure piane e solide, l’analisi, la descrizione, fino a giungere all’elaborazione collettiva di formali definizioni geometriche. L’intenzione di “vivificare” la matematica costruendola per piccoli passi e soprattutto utilizzando il codice che il bambino possiede, si inserisce in un quadro di formazione attiva, che privilegia il modo in cui il bambino stesso interviene nella realtà per interagire con essa e diventare lentamente un adulto autonomo nei modi di pensiero e di essere. Anche nell’ambito scientifico, così come in quello matematico, l’attività laboratoriale coinvolge in maniera attiva il bambino che diventa protagonista in un ambiente accogliente, aperto all’esplorazione e alla sperimentazione. Il metodo di insegnamento/apprendimento prende in considerazione ciò che delle Scienze Naturali e Sperimentali, profondamente diverse tra loro per gli oggetti di studio, per i metodi di indagine, per il tipo di

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linguaggio ecc., è comprensibile al bambino in modo da consentire ipotesi verificabili con semplici esperienze e spiegazioni che si fermano a livello macroscopico. L’impostazione metodologica si articola in cinque fasi ugualmente importanti e interconnesse l’una con l’altra:

x partire dall’ambiente circostante; x osservare; x verbalizzare; x discutere collettivamente; x affinare la concettualizzazione.

Uno dei momenti fondamentali è rappresentato dal contatto con gli oggetti da osservare per promuovere la riflessione libera e la conoscenza comune. L’osservazione guidata è molto delicata infatti, in questa fase, il docente aiuta il bambino ad osservare in modo non casuale: si pongono problemi, domande, si sollecitano confronti e si progettano esperienze per risolvere i problemi posti. Essa deve essere sempre accompagnata dalla descrizione e dalla narrazione individuale. Il momento della riflessione e della elaborazione è caratterizzato dalla discussione collettiva, dalle rappresentazioni grafiche, verbali ed iconiche. La messa in comune delle osservazioni individuali, la successiva discussione ed il confronto portano un livello di riflessione più articolato in cui concetti si affinano e trovano collocazione logica. Anche questo momento richiede una rielaborazione attraverso grafici, testi, disegni etc. Le fasi descritte sono fra loro collegate e si succedono e si alternano senza modalità rigidamente precostituite. Questo modo di lavorare fenomenologico e operativo mette il bambino in condizione di acquisire in modo autonomo nuove conoscenze ed un senso critico nei confronti della realtà. Nell’ambito delle Lingue Comunitarie (inglese), alla luce dei più recenti studi, l’insegnamento/apprendimento evidenzia e sottolinea la validità dell’approccio metodologico ispirato alla centralità del bambino. Di conseguenza non si considera il solo insegnamento formale, ma si amplia sino ad arrivare alla sensibilizzazione delle lingue comunitarie che presuppone metodologie e strategie mirate. Alla luce di tutto ciò le Lingue Comunitarie diventano un’opportunità di vivere tale apprendimento come un’immersione attiva e creativa non solo della diversa struttura linguistica, ma anche delle differenze culturali, dei modi di pensare e della conseguente azione risultante. Per tale motivo la metodologia applicata prende spunto dalla Programmazione neurolinguistica che coinvolge tutti i nostri canali sensoriali. Gardner li presenta come le sette intelligenze: linguistica, logico-matematica, musicale, spaziale, cinestesica, inter-personale ed intra-personale (capacità di introspezione/sensibilità e di riconoscerla nell’altro). E’ compito del docente, quindi, comprendere dell’alunno quale o quali delle intelligenze siano preponderanti nel singolo bambino per farlo sentire valorizzato sviluppandone, così, l’autostima e la fiducia in se stesso che lo rendono recettivo e partecipato al suo stesso sviluppo. Quindi la metodologia applicata utilizza l’azione fisica ai fini della memorizzazione, flash cards per effettuare il Point to the card e il Guess the card. Canzoni, realizzazione di story book e di oggetti relativi alla Unit, cruciverba ed anagrammi, drammatizzazione e mimo Nell’ambito musicale si intende avvicinare i bambini al fantastico mondo dei suoni, affinché le lezioni diventino un’esperienza gioiosa di vita quotidiana e non una mera disciplina scolastica. L’educare con la musica vuol dire promuovere la partecipazione degli alunni sotto l’aspetto di espressione – comunicazione attraverso la voce, il movimento, i gesti, la mimica sviluppando l’orecchio interno e la musicalità, elemento costitutivo dello schema comportamentale di ogni individuo. Ciò contribuisce allo sviluppo delle capacità cognitive, affettive, intellettive e allo sviluppo delle immagini uditive immagazzinate nel cervello sin da primi giorni di vita. Quest’esperienza vuol essere, all’interno dell’educazione della scuola, un’occasione per l’alunno di relazionarsi con gli altri bambini, e di sviluppare la memorizzazione e la socializzazione,

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consolidando anche la sicurezza di sé nelle esibizioni davanti ad un pubblico numeroso. Inizialmente l’alfabetizzazione musicale viene condotta tramite codici grafici diversi dalla notazione della musica tradizionale giungendo gradualmente al riconoscimento del pentagramma e di semplici figure musicali in chiave di violino. I bambini esploreranno la loro voce cantando semplici brani melodici accompagnati dall’insegnante. Conosceranno vari ritmi da sperimentare con strumenti a percussione e saranno stimolati alla pratica di improvvisazione con il flauto dolce e la melodica mediante l’utilizzo di semplici ostinati ritmici – melodici indicati e forniti dall’insegnante. Con la musica si accresce il senso melodico e la creatività garantendo successivamente anche un contributo personale a vari brani sotto l’aspetto ritmico, melodico, timbrico, dinamico. Inoltre non dobbiamo dimenticare l’importanza della pratica musicale che già in questa età serve per capire, ed eventualmente valorizzare, particolari attitudini musicali personali specifiche. Nell’ Educazione Fisica si promuove la conoscenza di sé, dell’ambiente e delle proprie possibilità di movimento, contribuendo alla formazione della personalità dell’alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché della necessità di prendersi cura della propria persona e del proprio benessere. Attraverso un’iniziale attività a carattere ludico, l’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali. Successivamente, attraverso un’attività più complessa, sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere, apprezzare ed avviarsi a molteplici discipline sportive. Sperimenta, in forma semplificata, e progressivamente in forma sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza di sé e per gli altri. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e a un corretto regime alimentare. Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva. L’insegnamento della Tecnologia è entrata a far parte del normale curricolo scolastico ormai da diversi anni. Attraverso l’organizzazione di specifiche attività di laboratorio, si vuole offrire ai bambini un significativo approccio alle nuove tecnologie, da sempre considerate come uno strumento di supporto per l’attività didattica, per l’acquisizione e il consolidamento dei contenuti delle materie di studio e lo sviluppo del ragionamento logico. Alla base di questa disciplina, vi è la convinzione che l’impiego delle tecnologie informatiche ha una forte valenza formativa perché favorisce lo sviluppo delle capacità creative, logiche ed organizzative degli alunni, permettendo di progettare, percorrere e di ricostruire le varie tappe di un lavoro in modo consapevole. Anche le nuove Indicazioni per il curricolo affermano l’importanza della tecnologia e dell’uso dei mezzi informatici e di comunicazione, la cui graduale competenza nell’uso “potrà consentire agli alunni di sviluppare le proprie idee presentandole con accuratezza a sé e agli altri, di trovare, interpretare e scambiare informazioni, di organizzarle, di elaborarle, di ritrovarle, di archiviarle e riutilizzarle.” STRUMENTI Gli strumenti che vengono comunemente usati sono : ¾ Uso dei testi in adozione, quaderni di lavoro, schemi e cartelloni, sussidi audiovisivi, materiali

multimediali (computer Lavagna Interattiva Multimediale) ¾ Laboratorio (informatico, musicale), attrezzature sportive, strumenti musicali.

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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”.

(Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012) La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche, in quanto permette di seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi e ai fini da raggiungere: il sapere, il saper fare e il saper essere. Il sapere riguarda l’acquisizione dei contenuti disciplinari, il saper fare la capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti e il saper essere la capacità di tradurre conoscenze e abilità in comportamenti razionali. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo dell’alunno. Il docente, attraverso la valutazione, esercita così un compito di controllo funzionale sul processo di insegnamento/apprendimento, mirato all’individuazione delle strategie più adeguate a garantire il successo formativo di ogni singolo alunno. Il processo di valutazione è composto da tre momenti: la valutazione diagnostica o iniziale: individua il livello di partenza degli alunni e accerta il possesso dei prerequisiti; la valutazione formativa o in itinere: serve a raccogliere informazioni analitiche e continue sul processo di apprendimento e fornisce. Favorisce l’autovalutazione da parte dell’alunno e fornisce al docente indicazioni per attivare eventuali modifiche all’azione didattica e/o predisporre interventi di recupero e rinforzo; la valutazione sommativa o finale: serve ad accertare in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi e ad esprimere un giudizio sul livello di maturazione dell’alunno, tenendo conto sia delle condizioni di partenza, sia dei traguardi attesi. Si attua al termine dell’intervento formativo e, sistematicamente, alla fine dei quadrimestri. CRITERI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE Al fine di ottenere omogeneità e trasparenza nell’azione valutativa della scuola e di avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito al voto in decimi o al giudizio sintetico attribuito, i docenti concordano ed esplicitano i criteri di valutazione in base a indicatori e descrittori espressi in griglie. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI La valutazione degli apprendimenti si attua puntualmente durante l’anno scolastico attraverso prove di verifica/controllo effettuate nell’ambito degli specifici settori di insegnamento. Gli strumenti di verifica consistono in: x prove strutturate ( questionari a risposta multipla, vero/falso, completamento, sequenza logica, ecc. ); x prove non strutturate ( domande a risposta aperta ,tema, riassunto, racconto personale, narrativo,

parafrasi, lettere, ecc); x prove semi-strutturate ( prove di comprensione di testi, le relazioni di ricerca, saggi brevi, interviste

ecc); x colloqui individuali; x osservazioni sistematiche. Il Collegio dei Docenti ha deciso di adottare in modo parziale la scala numerica decimale, partendo dal voto 5 (cinque), come minimo, fino al 10 (dieci), come massimo. Tale disposizione vuol tenere in considerazione

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dell’importante valenza psicologica che la valutazione riveste sui processi motivazionali, affettivi e di apprendimento dell’alunno, sulla percezione di sé e delle proprie capacità.

Per gli apprendimenti riguardanti la Religione Cattolica, la valutazione intermedia e finale è espressa attraverso un giudizio sintetico (Non sufficiente, Sufficiente, Buono, Distinto, Ottimo) tenendo conto non solo dei voti riportati in itinere nella disciplina, ma anche dell’interesse, della partecipazione, dell’impegno e dei progressi rispetto alla situazione di partenza. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Per la valutazione del comportamento il Collegio dei Docenti ha deciso di adottare un giudizio sintetico, ponendo come criterio fondamentale la conoscenza e il rispetto delle regole della civile convivenza.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI VOTO 5 CINQUE

L’alunno dimostra di aver acquisito solo parzialmente i contenuti essenziali. Commette numerosi errori di carattere tecnico, rivela lacune nella comprensione degli argomenti e mostra scarsa capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è scarso.

6 SEI

L’alunno dimostra di aver acquisito sufficientemente i contenuti essenziali. Commette alcuni errori di carattere tecnico, rivela incertezze nella comprensione degli argomenti e mostra sufficiente capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno non è sempre adeguato alle richieste.

7 SETTE

L’alunno dimostra di aver acquisito i contenuti in modo parziale. Commette alcune imprecisioni di carattere tecnico e mostra adeguate capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è non sempre continuo.

8 OTTO

L’alunno dimostra di aver acquisito i contenuti in modo consapevole. Applica correttamente le conoscenze e mostra buone capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è costante.

9 NOVE

L’alunno dimostra di aver pienamente acquisito i contenuti. Applica con sicurezza e autonomia le conoscenze, manifestando capacità di analizzare e di organizzare le informazioni. Mostra elevate capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è assiduo.

10 DIECI

L’alunno dimostra di aver pienamente acquisito i contenuti. Applica le conoscenze con un ottimo grado di sicurezza e le rielabora in modo personale e creativo. Mostra eccellenti capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è sempre assiduo e responsabile.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

GIUDIZIO NON SUFFICIENTE L’alunno non rispetta le regole della convivenza civile. Manifesta un

comportamento scorretto nei confronti dei docenti, dei compagni e delle strutture scolastiche. Mostra scarsa capacità di autocontrollo ponendosi come elemento di disturbo nell’ ambiente scolastico.

SUFFICIENTE L’alunno conosce le regole della convivenza civile, ma non sempre le rispetta. Manifesta un comportamento spesso non corretto nei confronti dei docenti e dei compagni. Mostra limitata capacità di autocontrollo sia in situazioni formali che informali.

BUONO L’alunno conosce le regole della convivenza civile, ma talvolta non le rispetta. Manifesta un comportamento abbastanza corretto nei confronti dei docenti e dei compagni. Mostra sufficiente capacità di autocontrollo sia in situazioni formali che informali.

DISTINTO L’alunno conosce e rispetta le regole della convivenza civile. Mostra un comportamento corretto nei confronti dei docenti e dei compagni. Mostra buona capacità di autocontrollo sia in situazioni formali che informali.

OTTIMO L’alunno rispetta le regole della convivenza civile con convinzione. Mostra sempre un comportamento maturo e responsabile nei confronti dei docenti e dei compagni. Ha un ruolo positivo e collaborativo all’interno della classe.

La documentazione del processo formativo La valutazione degli apprendimenti e del comportamento, unitamente al giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto, viene formalizzata nel “Documento di valutazione dell’alunno” con scansione quadrimestrale (settembre-gennaio e febbraio-giugno). Il documento viene presentato alla famiglia alla fine del primo quadrimestre, per poi essere definitivamente consegnato a conclusione dell’anno scolastico. Al termine del percorso scolastico relativo alla scuola primaria, insieme al Documento di valutazione, viene compilata e consegnata alla famiglia la “Certificazione delle competenze”, che attesta il livello di maturazione delle competenze acquisite. VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S. Agli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica, adeguate forme di verifica e di valutazione. Le prove di verifiche sono strutturate tenendo conto dei processi più che dei prodotti e sono predisposte con esercizi e domande che richiedono svolgimenti adeguati alle singole difficoltà. Le modalità di valutazione tengono conto dei progressi, ma anche delle conquiste e delle difficoltà che si presentano nelle singole discipline. La valutazione in itinere e quella finale deve tener conto delle specifiche situazioni soggettive di ciascun alunno così come viene delineato nel PDP e nel PEI e fa riferimento alle griglie per la valutazione degli apprendimenti concordate.

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PROVE I.N.V.A.L.S.I. L'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e formazione) è un ente di ricerca soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo scopo è la valutazione, attraverso strumenti di misurazione quantitativi e sulla base di parametri standard e internazionali, della qualità del sistema scolastico italiano. Ha il compito di mettere a punto prove di rilevazione degli apprendimenti, di carattere nazionale, in italiano e matematica. Nelle prove INVALSI vengono coinvolti gli alunni delle classi II e V della Scuola Primaria. I docenti della nostra Scuola, per supportare gli alunni nella preparazione delle prove INVALSI, si avvalgono della scelta didattica di somministrare durante l’intero percorso di studi dei test a risposta multipla di italiano e di matematica simili a quelli che verranno propinati alla fine dell’anno scolastico nelle classi seconda e quinta.

GESTIONE AUTONOMA DELL’UNITA’ SCOLASTICA

L’Istituto, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e dei soggetti sociali del territorio coinvolti, è responsabile della qualità del servizio e della didattica e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni. L’Istituto individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi di istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni. Per tutta questa area si rinvia ai seguenti documenti: -organizzazione delle realtà scolastiche (orario e risorse); - regolamento di Istituto che comprende principi generali e norme relative a: inizio lezioni e svolgimento, assenze-ritardi-uscite, uso degli spazi, diritti e doveri, collegiali e rapporti scuola-famiglia; - patto di corresponsabilità educativa, che esplicita i diritti e i doveri di ciascuna componente della comunità educante alla luce del progetto educativo.

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ORGANIZZAZIONE SCUOLA PRIMARIA

x MONTE ORE

L’orario scolastico della scuola Primaria, che ha adottato la settimana corta, si articola in 30 ore settimanali, così ripartite:

lunedì – venerdì: 8:00 – 13:30

giovedì: 8:00 – 16:30

Dal Lunedì al Venerdì:

7.30 Pre-scuola 7: 45 Accoglienza 8:00 – 10:30 Attività didattiche 10:30 – 10:50 Intervallo 10:50 – 13:25 Attività didattiche 13:30 – 14.30 Mensa e ricreazione 14.30 – 16:30 Assistenza compiti

Attività extra scolastiche.

x Musica (chitarra) x Basket

- 1ª 2ª 3ª 4ª 5ª classe: insegnante unica

- Attuazione Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati

- Unità di Apprendimento

- Laboratori

- Valutazione quadrimestrale

Assemblea di classe: settembre

Colloqui individuale: novembre e aprile

Consegna schede: febbraio e giugno

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PIANO DI MIGLIORAMENTO PRIMA SEZIONE

ANAGRAFICA

Istituzione scolastica Nome: Istituto “Stella Maris” Codice meccanografico: RM1E030004 Responsabile del Piano (Ds) Cognome e Nome: Marcello Stella Telefono: 06/52350114 Email: [email protected] Referente del Piano Cognome e Nome: Vanacore Paola Telefono: 340/8597004 Email: [email protected] Ruolo nella scuola: insegnante – coordinatrice di classe Comitato di miglioramento (Nome e Cognome di tutti coloro che collaborano alla predisposizione e al presidio del piano) Spitoni Lina: docente primaria – coordinatrice di classe Spadoni Cesira: docente primaria – coordinatrice di classe Saturnino Rosalia: docente primaria – coordinatrice di classe Paladino Laura: docente primaria – insegnante di Inglese Delle Fratte Silvia: docente primaria – insegnante di Educazione Fisica

Durata dell’intervento in mesi: 2 Periodo di realizzazione: dal 04/11/2015 al 11/01/2016 Risorse destinate al piano: /

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SECONDA SEZIONE

COMITATO DI MIGLIORAMENTO E GRUPPI DI PROGETTO Indicare le modalità e i criteri con cui sono state individuate le persone che compongono il comitato di miglioramento e i gruppi di progetto. Il gruppo insegnante della scuola partecipa all’unanimità al comitato di miglioramento e gruppi di progetto essendo composto da docenti di sezioni uniche quindi il collegio ha deciso per una condivisione del lavoro e della sua attuazione. RELAZIONE TRA RAV E PDM Indicare le motivazioni della scelta dei progetti,il collegamento con gli esiti dell’autovalutazione, tenendo conto dei vincoli e opportunità interne ed esterne Le motivazioni della scelta dei progetti sono dovute ai punti di debolezza emersi durante la stesura del RAV. In collegamento con gli esiti dell’autovalutazione il gruppo insegnante sceglie di intensificare con modalità diverse lo sviluppo delle competenze riguardanti il miglioramento dell’area matematico-scientifica soprattutto in riferimento alle prove standardizzate. Inoltre saranno elaborati e condivise progetti atti a migliorare la consapevolezza di sé, la capacità di autoregolazione e aumentare il numero degli studenti capaci di pianificare un lavoro e di prendere decisioni autonome. INTEGRAZIONE TRA PIANO E POF Indicare gli elementi di coerenza tra il piano e le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel POF La coerenza tra il piano e le attività è rappresentata da una strategia metodologica-didattica che privilegia la sperimentazione, la ricerca-azione e la didattica laboratoriale.I progetti e gli obiettivi inseriti nel POF saranno connessi in un contesto interdisciplinare in modo che l’alunno imparerà a utilizzare come strumenti ormai interiorizzati quegli apprendimenti caratterizzanti ciascuna disciplina di studio, acquisendo “linguaggi “specifici. QUICK WINS

Indicare le eventuali azioni di rapida attuazione e ad effetto immediato poste in essere nel periodo tra l’autovalutazione e la definizione del piano Scelta e condivisione di una didattica per competenze: laboratori-visite guidate-partecipazione a saggi e spettacoli teatrali-utilizzo di risorse interattive, strumenti non convenzionali e progetti per l’inclusione di alunni con BES e DSA. ELENCO PROGETTI Inserire l’elenco dei progetti di cui si compone il piano

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1. In attesa del Natale 2. La solidarietà 3. Educazione Alimentare

I progetti del piano

Titolo del progetto : In attesa del Natale Responsabile del insegnante progetto : di musica

Data prevista di Attuazione definitiva : 21/12/2015

I componenti del Gruppo di progetto : team docenti scuola primaria Fase di PLAN- DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE 1. Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le

ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili)

-Riflettere su temi di importanza universale, quali : la pace, la solidarietà, la fratellanza tra i popoli. -Saper lavorare ad un progetto comune. Potenziare la capacità di comunicazione e di collaborazione. Sviluppare comportamenti responsabili e solidali. Vivere il Natale da protagonisti. 2. Elencare i destinatari diretti (personale docente,personale ATA,famiglie,studenti, altri portatori di

interesse) del progetto. Alunni –famiglie -docenti 3. Definire per ciascuna attività obiettivi, indicatori e target attesi, sia output che di outcome

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Lavorare in un progetto comune

Output Capacità comunicativa, collaborazione

Riflettere sulla pace, solidarietà e fratellanza

Sviluppo di linguaggi della comunicazione attraverso la creatività e l’immaginazione.

Outcome Comportamenti responsabili e solidali

Vero significato del Natale

Uso delle risorse espressive nella recitazione e nell’esecuzione dei canti.

4. Evidenziare l’impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulla

performance della scuola. -Valorizzazione e condivisione della gioia dello stare insieme. -Acquisizione della consapevolezza dell’amore e della pace. -Scoperta di parti della personalità non pienamente conosciute. -Utilizzazione di una serie di potenzialità da valorizzare.

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5. Definire l’elenco delle varie azioni/attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse

azioni/attività per la fase di monitoraggio)

Attività Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

Artistiche-manipolative Team docenti 21/12/2015 Novembre-Dicembre Drammatizzazione Team docenti Canti Ins. Musica e Inglese Fase di DO - REALIZZAZIONE

1. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle diverse azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase di Plan”)

-Attraverso la stesura e condivisione del progetto si prosegue con il coinvolgimento delle famiglie per la preparazione di addobbi riguardanti alcuni locali della scuola. -Gli alunni delle diverse classi vengono impegnati trasversalmente per la drammatizzazione di testi e canti coinvolgendo diverse discipline. 2. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione

Attività Eventuale responsabile Modalità di attuazione Artistiche e manipolative Ins. di classe Disegni-schede-lavoretti con

materiali vari(gessi-sale-vetro-legno-plastica-cd )

Drammatizzazione Ins. di classe Testi-poesie- filastrocche Canti Ins. di Musica e Inglese Canzoni tradizionali natalizie

Fase di CHECK- MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto,in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti di relativi a singole azioni /attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici,schede di rilevazione,ecc…) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali ) provenienti dall’esterno del progetto -Incontri periodici -Partecipazione assidua e attività dei docenti -Rilevazione, verifiche sia strutturate che comportamentali

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-Feedback informali da parte delle famiglie e della coordinatrice scolastica GANTT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Progetto Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

In attesa del Natale Team docenti 21/12/2015 Novembre-Dicembre Titolo del progetto: La solidarietà Responsabile del Insegnante Progetto : Delle Fratte Silvia

Data prevista di attuazione definitiva : 31/ 03/2016

I componenti del Gruppo di progetto : team docenti scuola primaria Fase di PLAN- DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

1. Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili)

-Sensibilizzare i bambini alla solidarietà. Aiutare chi ne ha bisogno. Presentazione da parte di alcuni volontari del valore della solidarietà attraverso giochi, spiegazioni, proiezioni di filmati inerenti al lavoro svolto dai volontari. -Cena di Natale per i “poveri “di una piazza di Roma attraverso una raccolta di cibo da parte dei bambini. -Cena di Pasqua per i “poveri” di una piazza di Roma attraverso una raccolta di cibo da parte dei bambini. -Documentazione della riuscita del progetto.

2. Elencare i destinatari diretti ( personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse)del progetto: Alunni – famiglie-docenti 3. Definire per ciascuna attività obiettivi, indicatori e target attesi, sia output che di outcome

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Visione filmati Raccolta cibo

Output Curiosità e interessi. Partecipazione attiva.

Soffermarsi sui veri bisogni altrui in modo

Capacità di individuare i contenuti essenziali della tematica.

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Testi ed elaborati Elaborazione di testi nel rispetto delle tematiche.

attento e rispettoso.

Outcome Consapevolezza del concetto di solidarietà.

Riconoscere e interagire in modo adeguato alla situazione.

Produzione di elaborati adeguati

4. Evidenziare l’impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulla performance della scuola.

- Attenzione alle esigenze di chi ha necessità - Sviluppo di atteggiamenti di benevolenza - Espressione di azioni attive e gratuite - Valorizzazione e integrazione delle diversità

5. Definire l’elenco delle varie azioni/attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse azioni/attività per la fase di monitoraggio)

Attività Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

Proiezione filmati Ins.Ed.Fisica 12/2015 Novembre-Dicembre Raccolta cibo Team docenti 12/2015 Gennaio- Marzo Testi ed elaborati Coordinatore di

classe 03/2016 Gennaio-Marzo

Fase di DO - REALIZZAZIONE

1. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle diverse azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase di Plan”) - Coinvolgimento da parte del docente di Ed.Fisica agli alunni,alle famiglie e al team docente sulle tematiche inerenti il progetto. - Partecipazione di un gruppo di volontari per la spiegazione e proiezione di filmati, intervallati da giochi adeguati. - Raccolta di viveri per la realizzazione di cene documentate e rese note dai volontari. 2.Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione

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Attività Eventuale responsabile Modalità di attuazione Proiezione filmati Volontari Giochi-visione filmati Raccolta cibo Alunni e famiglie Disposizione di orari,tempi e

luoghi di raccolta Testi ed elaborati Alunni Letture-poesie-testi

iconografici- schede strutturate

Fase di CHECK- MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto,in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti di relativi a singole azioni /attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici,schede di rilevazione,ecc…) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali ) provenienti dall’esterno del progetto -Incontri programmati -Redazione di schede -Laboratori con gruppi di lavoro -Produzione di pensiero,racconti e disegni -Osservazione degli alunni durante le diverse attività -Controllo dei risultati raggiunti (verifiche orali –scritte) tenendo conto delle capacità personali, dell’impegno e della partecipazione. -Feedback informali positivi da parte dei volontari

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GANTT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Progetto Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

La Solidarietà Delle Fratte Silvia 03/2016 Novembre- Marzo Titolo del progetto : L’alimentazione Responsabile del progetto : gruppo docenti

Data prevista di Attuazione definitiva : maggio 2016

I componenti del Gruppo di progetto : team docenti scuola primaria Fase di PLAN- DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

1.Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili) -Acquisizione di un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti dell’alimentazione. -Riconoscere l’importanza degli usi e delle tradizioni dell’alimentazione nelle diverse regioni italiane. -Cogliere la relazione tra cibo,salute e ambiente (biologici, stagionalità dei vegetali, riciclo e raccolta differenziata). -Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni; formulare giudizi e prendere decisioni. -Osservare e utilizzare strumenti di misura.

2. Elencare i destinatari diretti ( personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse)del progetto: Alunni – famiglie-docenti 3. Definire per ciascuna attività obiettivi, indicatori e target attesi, sia output che di outcome

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Questionari Giochi sensoriali Il cibo nelle arti figurative

Output Analizzare le proprie abitudini alimentari.

Promuovere stili di vita adeguati a produrre e/o mantenere sane abitudini alimentari.

Cambiamento della scelta della merenda e del pranzo (50%)

Outcome Conoscere i prodotti del proprio territorio

Ideare tabelle su culture e tradizioni locali

Atteggiamento responsabile nella scelta di prodotti stagionali e locali (70 %)

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4. Evidenziare l’impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulla performance della scuola.

-Sviluppo di un comportamento responsabile nella scelta dei cibi. -Acquisizione di abitudini che riportino il bambino alla piramide alimentare. -Conoscenza di alimenti biologici, della stagionalità dei vegetali. -Consapevolezza della raccolta differenziata e del riciclo.

5. Definire l’elenco delle varie azioni/attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse azioni/attività per la fase di monitoraggio)

Attività Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

Stesura testi Docenti coordinatore di classe

05/2016

Gennaio-Maggio 2016 Schede strutturate

Giochi ed esperimenti

Fase di DO - REALIZZAZIONE

1. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l’eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio descrivere il contenuto delle diverse azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi “fase di Plan”) - Presentazione della piramide alimentare. -Suddivisione in cinque categorie di cibi. -Visite didattiche. -Laboratori, produzione di piccoli progetti individuali. 2.Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione

Attività Eventuale responsabile Modalità di attuazione Stesura testi

Docenti e coordinatori classi

Iniziative-interventi-visite didattiche-laboratori-aula multimediale

Schede strutturate Giochi ed esperimenti

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Fase di CHECK- MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l’andamento del progetto,in modo da far si che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti di relativi a singole azioni /attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici,schede di rilevazione,ecc…) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali ) provenienti dall’esterno del progetto -Incontri periodici tra docenti -Schede di rilevazione per singole classi -Revisione bimestrale di lavori strutturati nelle singole classi -Verifiche strutturate e concordate dal team docenti -Feedback positivi di partecipazione e condivisione delle famiglie GANTT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Progetto Responsabile Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

L ‘alimentazione Docenti coordinatori classi

05/2016 Gennaio- Maggio

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TERZA SEZIONE

STEP 8 – COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Descrivere le modalità di comunicazione indirizzate a tutti i portatori di interesse e gli strumenti utilizzati per tipologia di destinatario.

Il piano è stato diffuso attraverso diverse modalità :

x Collegio docenti ; consiglio d’ istituto ; sito scuola. x Gli strumenti utilizzati si esplicitano attraverso partecipazione attiva e continua da parte del team

docenti; condivisione e collaborazione da parte delle famiglie; impegno in attività diverse. Definire le modalità di implementazione della comunicazione e i tempi.

x Partecipazione dei genitori in orario scolastico. x Classi aperte. x Santa messa.

Esempio di come impostare il piano di comunicazione (vedi Linee Guida, Step8-Comunicare il Piano di Miglioramento)

Quando Cosa A chi Come Inizio anno scolastico

Punti di forza e di debolezza RAV .

Genitori

Incontri interclasse

Settembre 2015 Motivazioni sulla scelta delle priorità d’intervento.

Team docenti Collegio docenti

Settembre- Maggio Attività didattiche finalizzate al miglioramento.

Alunni Laboratori

Fase monitoraggio Avanzamento del piano di miglioramento.

Team docenti Alunni

Bacheche, riunioni, sito web

A conclusione Risultati finali. Impatto del miglioramento sulle performance chiave della scuola.

Genitori Alunni Team docenti

Incontro rappresentanti classi. Sito web. Bacheche.

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TERZA SEZIONE

STEP 8 – COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Descrivere le modalità di comunicazione indirizzate a tutti i portatori di interesse e gli strumenti utilizzati per tipologia di destinatario. Il piano è stato diffuso attraverso diverse modalità :

x Collegio docenti – interclasse- consiglio d’Istituto -sito scuola. x Attività didattiche mirate. x Utilizzo dei seguenti strumenti : LIM, progetti, disegni e cartelloni.

Definire le modalità di implementazione della comunicazione e i tempi.

x Incontri con le famiglie. x Comunicazione all’esterno del progetto e della sua realizzazione. x Coinvolgimento del personale mensa e delle famiglie.

Esempio di come impostare il piano di comunicazione (vedi Linee Guida, Step8-Comunicare il Piano di Miglioramento)

Quando Cosa A chi Come Ottobre 2015

Diffondere i principi della educazione alimentare.

Genitori

Incontri interclasse

Gennaio 2016 Confronto sull’acquisizione di un atteggiamento responsabile nei confronti dell’alimentazione.

Team docenti Collegio docenti

Gennaio 2016 Inizio attività mirate. Alunni Laboratori –lezioni frontali-aula computer-conoscenza della piramide alimentare.

Fase monitoraggio Incontri. Verifiche - laboratori.

Team docenti Alunni Genitori

A conclusione Maggio 2016

Stesura testi. Esercitazioni. Drammatizzazioni. Canti. Laboratori alimentari.

Famiglie Alunni Team docenti

Saggi a tema delle singole classi.

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TERZA SEZIONE

STEP 8 – COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Descrivere le modalità di comunicazione indirizzate a tutti i portatori di interesse e gli strumenti utilizzati per tipologia di destinatario. Il piano è stato diffuso attraverso diverse modalità :

x Collegio docenti – interclasse . x Visione video da parte dei volontari ai bambini con relativa conversazione. x Letture - canti – giochi.

Definire le modalità di implementazione della comunicazione e i tempi.

x Incontri con i volontari – inizio comunicazione. x Classi aperte per scambi fra alunni. x Confronti continui con le famiglie.

Esempio di come impostare il piano di comunicazione (vedi Linee Guida, Step8-Comunicare il Piano di Miglioramento)

Quando Cosa A chi Come Inizio anno scolastico

Progetto stilato dai docenti e motivazioni della scelta.

Team insegnanti. Genitori.

Incontri interclasse

Ottobre 2015 Attività didattiche . Alunni Conversazioni laboratori

Novembre/ Dicembre 2015

Raccolta alimenti di prima necessità.

Alunni Volontari

Incontri periodici

Gennaio / Maggio2015

Sviluppo atteggiamento solidarietà. Raccolta generi di prima necessità.

Team docenti Alunni Famiglie

Incontri di riflessione sulle tematiche affrontate.

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QUARTA SEZIONE

STEP 9 – IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (PER CIASCUN PROGETTO) DA COMPILARE PER OGNI PROGETTO NELL’AMBITO DI OGNI RIUNIONE DI MONITORAGGIO Situazione corrente al 01/2016 (indicare mese e anno)

● (verde) X

● (giallo) ● (rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata

PROGETTO : IN ATTESA DEL NATALE

Attività Responsabili Data prevista di conclusione

Tempificazione attività Situazione

Artistiche e

manipolative

Team docenti

21/12/2015

Novembre -Dicembre

In linea

Drammatizzazione

Canti

Ins. Musica

Obiettivi (Risultati attesi)

Indicatori

Target atteso

Risultati raggiunti

Output

Valorizzare e condividere la gioia dello stare insieme

Offrire momenti di lavoro di gruppo. Potenziare la capacità di comunicazione e di collaborazione.

70%

85%

Outcome

Acquisire la consapevolezza dell’amore e del rispetto

Sviluppare comportamenti di comunicazione e di collaborazione. Vivere il Natale da protagonisti.

80%

80%

L’articolazione temporale e gli obiettivi (comprensivi di indicatori, target e risultati raggiunti) possono essere utilizzati in fase di monitoraggio dell’attuazione del progetto per verificare se lo stato di avanzamento delle attività e dei risultati è in linea con quanto programmato.

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QUARTA SEZIONE

STEP 9 – IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (PER CIASCUN PROGETTO) DA COMPILARE PER OGNI PROGETTO NELL’AMBITO DI OGNI RIUNIONE DI MONITORAGGIO Situazione corrente al 01/2016 (indicare mese e anno)

● (verde)

● (giallo) X

● (rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata

PROGETTO : LA SOLIDARIETA’

Attività Responsabili Data prevista di conclusione

Tempificazione attività Situazione

Materiale

illustrato Filmati-Giochi

Ins. Delle Fratte

Silvia

Marzo 2016

Novembre-Marzo

Obiettivi (Risultati attesi)

Indicatori

Target atteso

Risultati raggiunti

Output

Aumentare la capacità di comprensione. Apertura al confronto. Conoscere realtà di disagio.

Acquisire capacità di risolvere positivamente situazioni di disagio.

Outcome

Superare i pregiudizi di carattere socio-culturale e religioso.

Sviluppare forme di collaborazione per fare gesti concreti.

L’articolazione temporale e gli obiettivi (comprensivi di indicatori, target e risultati raggiunti) possono essere utilizzati in fase di monitoraggio dell’attuazione del progetto per verificare se lo stato di avanzamento delle attività e dei risultati è in linea con quanto programmato.

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QUARTA SEZIONE

STEP 9 – IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (PER CIASCUN PROGETTO) DA COMPILARE PER OGNI PROGETTO NELL’AMBITO DI OGNI RIUNIONE DI MONITORAGGIO Situazione corrente al 01/2016 (indicare mese e anno)

● (verde)

● (giallo) X

● (rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata

PROGETTO : L’ALIMENTAZIONE

Attività Responsabili Data prevista di conclusione

Tempificazione attività Situazione

Laboratoriali Scientifiche

Matematiche Informatiche

Docenti Responsabili di

classe

Maggio 2016 Gennaio - Maggio In linea

Elaborazione testi Drammatizzazione

Obiettivi (Risultati attesi)

Indicatori

Target atteso

Risultati raggiunti

Output

Riconoscere l’importanza dell’alimentazione

Diffondere principi dell’educazione alimentare.

80%

Outcome

Riportare le abitudini del bambino alla piramide alimentare

Acquisire un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti dell’alimentazione.

70%

L’articolazione temporale e gli obiettivi (comprensivi di indicatori, target e risultati raggiunti) possono essere utilizzati in fase di monitoraggio dell’attuazione del progetto per verificare se lo stato di avanzamento delle attività e dei risultati è in linea con quanto programmato.

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MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO GANNT DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Progetto Responsabile Data prevista di

conclusione Tempificazione attività Situazione

In attesa del Natale

Team docenti Ins. Musica

12/2015 Novembre - Dicembre In linea

La Solidarietà

Ins. Educazione Fisica

05/2016 Gennaio – Maggio In linea

L’alimentazione

Docenti responsabili classi

05/2016 Gennaio – Maggio In linea

AGGIORNAMENTO PIANO DI COMUNICAZIONE

Quando Cosa A chi Come Verifica Si/no

12/15

Prove di verifica e

consolidamento a classi aperte

Alunni Momenti di lavoro di gruppo Si

12/15 Allestimento di scenografia Genitori Momenti di lavoro in orario

scolastico Si

12/15 Potenziamento di attività

creative

Alunni Docenti Genitori

Drammatizzazioni Canti

Si

1/16 Confronto con realtà diverse

e situazioni disagevoli

Alunni Visioni di filmati

03/16 Confronto a classi aperte

sulle tematiche affrontate Alunni

Schede strutturate Verifiche orali

4/16

Confronto sull’acquisizione di comportamenti consapevoli

nei confronti dell’alimentazione

Genitori

Informazione durante i colloqui

3/16

Attività didattiche interdisciplinari

Team docenti

Momenti di lavoro individuali trasversali

5/16

Saggi finali

Alunni

Docenti Genitori

Drammatizzazioni

Canti e uso strumenti musicali

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO

IL CODICE ETICO DELLA NOSTRA SCUOLA

PREMESSA

1. L’istituto “Alfonso Maria Fusco” adotta un proprio codice etico di comportamento ed un proprio Regolamento redatto secondo il D. Leg. 8/6/211 ed approvato dal Collegio dei Docenti.

2. Tutto il personale della scuola, gli alunni, i genitori o chi ne fa le veci e le persone ospiti negli edifici scolastici, sono tenuti a rispettare il codice e il regolamento.

3. Per il codice si fa riferimento al senso civico delle persone, ai contratti collettivi, alla normativa vigente.

4. Nell’applicare il regolamento, che non può essere contrario alle leggi vigenti, non si deve attribuirgli altro senso che quello palese del significato proprio delle parole.

5. Il presente regolamento diventa obbligatorio nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione all’albo dell’Istituto.

CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO

All’offerta formativa di un Istituto scolastico alla propria utenza, contribuiscono tutte le figure professionali e l’utenza medesima dell’Istituto: Dirigente Scolastico, docenti, alunni, personale di segreteria, collaboratori scolastici, genitori e comunità locale.

Per quanto riguarda il personale della scuola e secondo lo spirito e la lettera del relativo Contratto Nazionale, fa riferimento alla qualità dei servizi scolastici ed ai diritti e doveri del personale medesimo. Pertanto l’Istituto Comprensivo prevede un impegno specifico tra le componenti sopra indicate interne ed esterne alla scuola, basato sulla condivisione degli obiettivi generali della scuola di base, delle linee progettuali e dei valori espressi dal P.O.F. che ciascuna componente è tenuta a rispettare.

Tale impegno, o Codice Etico di Comportamento è a disposizione di tutti i membri della comunità scolastica e locale.

Nel rapporto tra personale della scuola, alunni e genitori, l’Istituto prevede un impegno reciproco basato sulla condivisione delle linee progettuali e dei valori espressi nel P.O.F., in un confronto di diritti-doveri che ciascun componente è tenuto a rispettare.

Per tutti i componenti della scuola si richiede

- cura della persona - abbigliamento decoroso e consono al luogo frequentato

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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

(D.P.R. n°235/2007) PREMESSA La scuola è l’ambiente educativo e di apprendimento in cui si promuove la formazione di ogni alunno attraverso l’interazione sociale in un contesto relazionale positivo. Essa può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli alunni ed i genitori. La necessità di questa alleanza è sicuramente sentita da tutti, ma il legislatore ha inteso renderla più esplicita prevedendo, con l’articolo 3 del D.P.R. n° 235 del 21/11/2007, che scuola e famiglia sottoscrivano un patto educativo di corresponsabilità. Il Patto Educativo di Corresponsabilità (PEC) è un documento in cui scuola e famiglia stabiliscono una serie di accordi per costruire relazioni di fiducia, collaborazione, rispetto, per sviluppare senso di responsabilità e impegno reciproci, per ottenere risultati migliori con i bambini, affinché possano diventare persone capaci di contribuire al bene della comunità. E’ fondamentale che le due agenzie educative sappiano comunicare e scambiarsi risorse cognitive, emozionali e materiali per essere alleati nel raggiungimento di questo fine comune. L’obiettivo del patto educativo è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento della iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa

Scuola Primaria Alunno/a_____________________________ Classe_______ PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ Al fine di sostenere un corretto e proficuo rapporto scuola-famiglia e per garantire la piena realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa sono assolutamente indispensabili il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità di tutte le componenti scolastiche, nel rispetto dei ruoli e degli ambiti di ciascuno. Il Patto formativo tra Scuola e famiglia si fonda sulla corresponsabilità educativa che coinvolge la Dirigente scolastica, i docenti, il personale non docente, i genitori e gli alunni. I DOCENTI SI IMPEGNANO A: x aiutare gli alunni a conseguire e consolidare abilità, competenze, conoscenze, linguaggi che

permettano loro di orientarsi ed essere protagonisti nella società attuale caratterizzata dalla complessità.

x sostenere la loro crescita e maturazione attraverso esperienze significative di apprendimento in un ambiente classe sereno, accogliente, ricco di stimoli, nel quale ogni alunno possa affrontare con successo impegni e responsabilità, tramite la guida e il supporto degli insegnanti;

x favorire la convivenza con gli altri, il rispetto e la valorizzazione delle diversità, intese come occasione di crescita e di arricchimento, che veicolano i valori della solidarietà e della cooperazione;

x realizzare i curricoli disciplinari, le scelte organizzative e le metodologie didattiche elaborate nel Piano dell’Offerta Formativa;

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x motivare alla famiglia la valutazione relativa al processo formativo del bambino negli incontri periodici programmati;

x favorire l’interiorizzazione di norme orientate al rispetto degli altri e dell’ ambiente scolastico. x discutere delle eventuali difficoltà di apprendimento o comportamenti irregolari del bambino per

promuovere, nel rispetto degli stili di apprendimento e dei tempi di sviluppo di ciascuno, il raggiungimento dei traguardi formativi previsti dalle Indicazioni Ministeriali.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: x conoscere l’offerta formativa della Scuola e sostenere le iniziative proposte, partecipandovi

attivamente; x assicurare un dialogo costruttivo con la scuola allo scopo di favorire la definizione e la condivisione

delle scelte formative della scuola e della famiglia; x costruire un’intesa con gli insegnanti al fine di condividere approcci educativi per il raggiungimento di

traguardi comuni: innalzamento della motivazione, accrescimento dell’autostima, raggiungimento dell’autonomia, acquisizione di regole , conseguimento di un efficace metodo di lavoro e studio;

x realizzare forme di collaborazione tra tutti i genitori e confrontarsi con gli altri soggetti della scuola in un rapporto costruttivo;

x conoscere, rispettare e far rispettare ai propri figli il Regolamento d’Istituto. L’ALUNNO/A SI IMPEGNA A: x rispettare gli adulti che si occupano della sua educazione; x avere rispetto e cura dell'ambiente scolastico, degli spazi individuali e collettivi. x avere rispetto e cura del materiale, proprio e altrui. x collaborare nella definizione delle regole e nel rispettarle. x partecipare attivamente alle attività scolastiche. x rispettare i propri pari accettandone le diversità e le idee, rendendosi disponibile al dialogo; x collaborare con i compagni e con gli insegnanti; x adeguarsi alle norme fissate dal Regolamento di Istituto.

DIRITTI DEL PERSONALE DI SEGRETERIA E DEL DIRIGENTE

Il personale di segreteria e il Dirigente hanno diritto:

x alla disponibilità ed alla cortesia da parte dell’utenza, del personale dell’Istituto e della comunità locale; x al rispetto delle proprie funzioni e competenze da parte dell’utenza, del personale dell’Istituto e della comunità locale; x alla tutela e alla valorizzazione del proprio ruolo; Il Patto educativo di corresponsabilità in qualità di “contratto formativo” sottoscritto tra scuola e famiglia, in vista di un miglioramento della qualità della vita a scuola, è stato reso obbligatorio con il D.P.R. n. 235/2007, è entrato in vigore con il 2 gennaio 2008. Roma, lì_________________ Il Dirigente Scolastico Il genitore

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INDICE: LA SCUOLA DELL’INFANZIA LE FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA I CAMPI DI ESPERIENZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA PROGETTI

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La scuola dell’ infanzia si rivolge a tutti i bambini e le bambine dai tre ai sei anni di età, ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura sanciti nella convenzione sui diritti dell’infanzia. Essa pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo a:

x IDENTITA’ x AUTONOMIA x CITTADINANZA

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SVILUPPARE L’IDENTITA’: significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene , essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e

ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità

quali: figlio- alunno- compagno- maschio o femmina .

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SVILUPPARE L’AUTONOMIA: significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri. Esprimere sentimenti ed emozioni , partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

SVILUPPO DELLE COMPETENZE: significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sulle esperienze attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto.

SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA : significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni. Rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise.

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LA CONOSCENZA DEL MONDO

Il bambino costruisce le sue competenze in una sintesi di contenuti: spazio-temporali- logico matematici –scientifici- linguistici. Sa collocare azioni quotidiane. Padroneggia con il contare e individua le posizioni di oggetti usando termini come avanti-indietro sopra-sotto destra-sinistra.

I DISCORSI E LE PAROLE

Il bambino apprende e comunica tramite il linguaggio verbale le proprie esperienze e pian piano si avvicina alla lingua scritta.

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Il bambino acquisisce il dominio delle principali funzioni del proprio corpo, della propria immagine affinando una sua fisicità – identità- autonomia e imparando ad averne cura.

IL SE E L’ALTRO

Il bambino è un soggetto curioso, attivo e interessato ad apprendere. Il suo ingresso nella scuola costituisce quindi un fondamentale momento di crescita, che lo induce a riconoscere la sua vita autonoma e a misurarsi con se stesso e con i coetanei.

IMMAGINI SUONI E COLORI

Il bambino attraverso il linguaggio viene educato al senso del bello, alla conoscenza di se stessi ,degli altri e della realtà.

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IL SE’ E L’ALTRO:

� Raggiungimento dell’autonomia � Esprimere e controllare in modo adeguato emozioni e sentimenti � Esprime i propri bisogni e comprende quelli degli altri superando il proprio punto di

vista � Sa affermare la propria identità personale � Sa di avere una storia individuale e familiare � Dialoga discute e progetta , gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri

bambini � Sa assumere ruoli - compiti e collaborare con i compagni

IL CORPO E IL MOVIMENTO:

� Ha interiorizzato le prime basilari conoscenze utili per la gestione del proprio corpo � Ha acquisito una buona coordinazione dei movimenti � Ha sviluppato in modo adeguato la propria capacità percettiva e sensoriale � Conosce le parti del proprio corpo e sa rappresentare la figura umana in modo

completo Ha percepito la propria dominanza laterale

I DISCORSI E LE PAROLE:

� Arricchire il proprio codice linguistico formulando correttamente frasi di senso compiuto

� Saper descrivere e raccontare eventi personali, storie, racconti � Prestare attenzione ai discorsi altrui e cercare di comprenderli � Familiarizzare con la lingua scritta anche utilizzando le nuove tecnologieRiflettere

sulla pluralità linguistica e sperimentare il linguaggio poetico � Riassumere una breve vicenda

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� Sviluppare fiducia e sicurezza nello sperimentare e comunicare agli altri le proprie emozioni, i propri ragionamenti utilizzando il linguaggio verbale

� Sviluppare la propria creatività attraverso l’invenzione di storie, racconti, poesie, filastrocche

LA CONOSCENZA DEL MONDO:

x Osserva, esplora, rispetta l’ambiente, si sofferma a contrastarne la ricchezza x Esprimere verbalmente le proprie emozioni x Argomenta per spiegare semplici eventi x Localizza elementi nello spazio x Rappresenta e segue semplici percorsi x Raggruppa, discrimina, ordina, quantifica, compie corrispondenze

IMMAGINI SUONI E COLORI:

x Osservare e analizzare, conoscere e interpretare la realtà, esprimendosi attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative utilizzando tecniche espressive diverse

x Comprendere e produrre messaggi non verbali x Sperimentare giochi simbolici, travestimenti, drammatizzazioni x Vivere esperienze reali e fantastiche utilizzando i linguaggi corporei,sonori,pittorici

e tecnologici x Seguire con attenzione spettacoli di vario genere x Scoprire il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione musicale utilizzando

la voce,il corpo e oggetti vari x Sperimentare e combinare elementi musicali di base. Producendo semplici

sequenze sonoro-musicali

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EDUCAZIONE EDUCAZIONE MOTORIA MUSICALE

INGLESE EDUCAZIONE

TEATRALE