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Salvezza o felicità? Renza Guglielmetti EDITORIALE pag. Salvezza o felicità? DOMANDE & (qualche) RISPOSTA La risurrezione di Cristo e la nostra vita pag. 3 FLASH DAI CENTRI pag. 7 • Manifesti, locandine e cartoline di Natale • Un libro su Lia • Amici in Cielo • Straniero chi è? • Il nostro amico John • Notizie • Corso «Parliamone» • Grafie dell’anima • Un inconsueto augurio natalizio COMUNICAZIONE & DINTORNI Silenzio e parola pag. 4 DICIAMOLO CON L’ARTE pag. 7 La luce del Risorto RELIGIONI CULTI MAGÌA Superstizione e magìa pag. 9 Quante volte ci è accaduto di ascol- tare durante le lezioni di catechismo o, in età superiore, nelle omelie fe- stive che noi tutti abbiamo bisogno di salvezza e che di risolvere questo problema si è incaricato Gesù Cristo con la sua vita, passione, morte e ri- surrezione! Un’idea questa perfettamente suffra- gata dai testi del Nuovo Testamento: Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condan- nare il mondo, ma per salvare il mon- do (Gv 2,47); E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo ( Gv 4,4); [Dio] vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veri- (Tm 2,4); Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbon- danza (Gv 0,0). Ma, ci siamo qualche volta domanda- ti: che cos’è alla fine dei conti questa salvezza? Il Paradiso? E poi… da che cosa esattamente dobbiamo essere salvati? Ci è stato detto: dobbiamo essere salvati dal peccato. Va bene. Tutti abbiamo esperienza di essere persone deboli, fragili, che cedono facilmente alle cosiddette tentazioni.

Salvezza o felicità? - informacristo.orginformacristo.org/ic-new/wp-content/uploads/2017/07/Foglio_di... · In questo caso salvezza indichereb-be 2però esclusivamente qualcosa di

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Salvezzao felicità?Renza Guglielmetti

EditorialE pag. �Salvezza o felicità? doMaNdE & (qualche) riSPoSta La risurrezione di Cristo e la nostra vita pag. 3

flaSh dai cENtri pag. 7• Manifesti, locandine e cartoline di Natale • Un libro su Lia• Amici in Cielo• Straniero chi è?• Il nostro amico John• Notizie• Corso «Parliamone»• Grafie dell’anima• Un inconsueto augurio nataliziocoMuNicazioNE & diNtorNi Silenzio e parola pag. �4

diciaMolo coN l’artE pag. �7La luce del Risorto rEligioNi culti MagìaSuperstizione e magìa pag. �9

Quante volte ci è accaduto di ascol-taredurante le lezionidi catechismoo, in età superiore, nelle omelie fe-stive che noi tutti abbiamo bisognodi salvezza e chedi risolverequestoproblemasiè incaricatoGesùCristoconlasuavita,passione,morteeri-surrezione!Un’idea questa perfettamente suffra-gatadai testidelNuovoTestamento:Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condan-nare il mondo, ma per salvare il mon-do (Gv�2,47);E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo (� Gv 4,�4); [Dio] vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veri-tà (�Tm 2,4); Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbon-danza (Gv�0,�0).Ma,cisiamoqualchevoltadomanda-ti: che cos’è alla fine dei conti questa salvezza?IlParadiso?Epoi…dachecosa esattamente dobbiamo essere

salvati? Ci è stato detto: dobbiamoessere salvati dal peccato. Va bene.Tutti abbiamo esperienza di esserepersone deboli, fragili, che cedonofacilmenteallecosiddettetentazioni.

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In questo caso salvezza indichereb-be però esclusivamente qualcosa dinegativo:salvarsidalnaufragiodellavita.Ma poiché ogni medaglia ha il suorovescio, veniamo a scoprire che ilterminesalvezzaderivadasalvus chesignifica: forte, sano, solido. Dunque, quando si dice che Dio vuole salva-re l’uomo, si vuol affermare che Dio hacurachel’uomopervengaallasuarealizzazione,possaportareacompi-mentolapropriavitaechelasuasiaunaesistenzariccadisensoe,quindi,felice�.L’aspirazione umana per eccellenza:vivere una vita riuscita, inizia giàdaquestavita terrenaedavrà il suocompimento definitivo nel supera-mentodellamorte.Questaè labellanovitàdelVangelo.Certo, si tratta di un cammino, diunarealtàchesievolveechesi tro-va ostacolata da ciò che chiamiamomale in tutte le sue forme, ma cheè comunque chiamata a crescereaccogliendo ogni giorno il dono diDio che vuol farci procedere verso il meglio. E non solo le nostre singoleesistenze possono svilupparsi versola pienezza ma la stessa storia del-l’umanità tendeverso ilcompimentodefinitivo, arricchendo il suo percor-so attraverso impulsi di vita offertida Dio stesso.

La salvezza che Gesù ci prometteinizia a realizzarsi a partire dal no-stro vivere quotidiano. Già nell’oggidi ciascuno è possibile sperimentarela positività, la bontà, il significato e la direzione della vita, rendendo-la così “piena”, seppur in modo nondefinitivo.

Ecome si vive l’esistenzaumanacelo ha insegnatoGesùCristo2.Lui, ilmodelloperfettodiuomociha fattocapirecheunavitapienaènient’altrocheunavitapienamenteumana.La salvezza è allora la autentica ecompleta umanizzazione della vitacon tutte lesuecomponentidiaffet-tività, di relazioni, di pensiero e diazione. «Il Nuovo Testamento svelache la salvezza inizia e si innestacome arte del vivere qui sulla terra,perchélavitadiGesùneigiornidellasuaesistenzaterrenaèstata“salvata”dallaformastessadelsuovivere.C’èstata in Gesù una “pratica di uma-nità” conforme alla volontà di Dio, e questa pratica racconta la salvez-za, il progetto di Dio di salvare tutta l’umanità e la storia»3.Equalèquestaformadivita“uma-na” che Gesù ha vissuto totalmentee che ci propone di seguire perchédiventi anche per noi vita umanaautentica, ricca, forte, salvata? Lasua pienezza di vita si è identifica-ta con la pienezza dell’amore. Unocome Lui che ha saputo amare fino alla fine, fino a morire ingiustamente sulla croce, ha certo le carte giusteperinsegnarcichevivereequivaleadamare.Ungiornoavevadettochec’èpiùgioianeldarechenelricevere(At20,35).Anchelanostravitacamminaversolasalvezza-felicitàsesiorientanelladirezionedell’amore.

�Cfr.A.Gesché,Dio per pensare. Il de-stino,SanPaolo�998,pp.30-3�.2 Cfr. E. Bianchi, Cristiani nella società,Rizzoli2003,p.�843 Ivi, p.�85.

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DOMANDE & (qualche) RISPOSTA

la risurrezione di cristo e la nostra vitaa cura di Fiorella Danella

Pensando alla risurrezione di Gesù, ci interroghiamo sul signi-ficato che questo evento ha nella nostra vita.Riteniamo perciò utile presentare una riflessione di Caro Molari su questo argomento.

chiediamoci che cosa significhi la risurrezione di gesù

Ogni liturgia è memoriadell’ultimaPasquadiGesù,il ricordo della sua fedeltà,culminata nella risurrezio-ne. La liturgia ci fa rivi-vere passo a passo questatappa dell’esistenza storicadi Cristo ed ha nel giornodella Pasqua la sua espres-sionepiùgioiosa.Ma,comespesso avviene quando siutilizzano simboli, rischia-mo di fermarci alla superfi-cieedinoncogliereilsensoprofondo di ciò che ci rie-voca. Non si tratta, infatti,di una pura rievocazione,madiunacelebrazione;non

è semplice esercizio di memoria,ma coinvolgimento in una avven-turachecontinuaancoraoggiechesollecita risposte. Occorre quindiprecisare che cosa significhi la risurrezione per Gesù e che cosaimplichi per noi celebrarla.

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DOMANDE & (qualche) RISPOSTA

gesù risorge

Spesso siamo tentati di oggettivarelarisurrezionediGesùediconside-rarla un evento rappresentabile. Leraffigurazioni, che nei secoli più re-centinumerosiartistihannocreato,possonofavorirequestapresunzionee facilitarequindiquesto errore. Inrealtà, applicato a Gesù, il terminerisurrezioneèunsemplicemodello,concuisiindicauneventoindescri-vibileeunasituazionedivitairrap-presentabile.Cimancano infattiglielementi necessari per capire checosa sia avvenuto e per pensare lacondizioneacuiGesùèpervenuto.La difficoltà è accresciuta anche dal fattocheilterminenell’usocorrenteha un significato proprio ed uno me-taforico diversi da quello applicatoaCristo.Insensoproprioil terminerisurrezionesi riferisceadunmortocui, in un modo o in un altro, vie-ne restituita la vita terrena. In sen-so metaforico invece si parla di unammalato grave che riprende saluteo di casi analoghi. Quando inveceil terminevieneapplicatoaCristoealleconseguenzechehaperlanostravita spirituale la fede nel risorto, ilsensodel termineèdiverso.

Riferito a Gesù, infatti, il terminerisurrezionedescrive,primaditutto,

laconseguenzadiunasuaattitudinenei confronti del Padre.Vuole direche egli ha vissuto la morte igno-miniosa con una tale fiducia nella forza dell’amore di Dio da farla esplodere come nuovo inizio, nelmomento della sua sconfitta storica. Gesùcioèhaaffrontato laviolenzae l’odio che l’hanno condotto allacroceconunamore,unadedizioneeunamisericordiatalidaconsentireallaParolacreatricediesprimersiinluiinmanierainedita.Nellapassio-ne e nella croce l’azione di Dio si è tradotta nell’amore e nella mise-ricordiadiGesù, alpuntocheessesono divenute il luogo di un’irru-zionestraordinariadellaforzacrea-trice.Perquestoèpossibiledireallostesso tempo che Dio ha risuscita-to Gesù dai morti, ma anche cheGesù è risorto dai morti. L’azionedi Dio infatti diventa sempre azione dicreaturequandosiesprimenellastoriaumana.

In rapporto a Gesù risurrezionesignifica che egli ha vissuto con una tale fedeltà a Dio da realizza-re un’esplosione di vita negli spazidellamorte.L’insegnamento perciò che riassu-me l’evento della risurrezione nonriguarda tanto la trasformazione

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DOMANDE & (qualche) RISPOSTA

subita da Gesù o il suo stato glo-rioso, che ci sono completamenteignoti, quanto il fatto che l’amoreè la ragione fontale e suprema diogniformadivitaecheildestinodimorte,intrinsecoallacondizio-neattualedellacreaturaumana,non acquista senso che all’in-terno di un’esistenza pervasada un amore incondizionatoagliuominiedaunadedizionea Dio senza riserve.

celebrare la risurrezione

Per i credenti in Cristo cele-brare la risurrezione significa ritenere e sperimentare che lafede offre una reale possibili-tà di una vita nuova e pienadi amore. In questo senso larisurrezione è un evento sal-vifico: fa rivivere l’esperienza dell’azione di Dio come amo-re creatore, stimola la vita inmodoineditoefascoprirechela nostra esistenza è attraver-satadaunaenergiacreatriceerinnovatrice.

L’insegnamento della fedenella risurrezione, in rapportoai credenti, quindi, non si ri-ferisce tanto alla vita dopo lamorte, cui non possiamo dare

alcun contenuto mentale, quantoinvece alla possibilità di vivere inmodo positivo ogni situazione sto-rica, anche la più negativa, e lacertezzachel’amoreincondizionato

DOMANDE & (qualche) RISPOSTA

di una creatura, quando è fedele aDio, è in grado di introdurre moda-litànuovediesistenzaedisalvareipeccatori dal male. Emblematico èilfattochelaprimaespressionedeldonodellafedeinCristorisortosiastata la pace, riflesso del perdono deipeccati(cfGv20,�9-23).Comela morte, anche il peccato diventapositivoquandoèavvoltodallami-sericordia,cheè la forzadell’amo-re nella sua dimensione gratuita ecreatrice.Farememoriadellarisur-rezionediCristo,quindi,èevocarela croce come possibile luogo divita, e il perdonodeipeccati comerecupero radicale del passato, resopossibiledall’amore.

la gioia dello Spirito

Iprimicristianihannodescrittoque-staesperienzacomeirruzionedelloSpirito Santo. Le formule trinitariecon cui i cristiani hanno espressola loro fede nell’unico Dio derivano appunto dalla narrazione di questaesperienza di fede in Dio, che ha ri-suscitatoGesùdaimorti,costituen-doloFiglio suoenostroSignore,echeha inondatodi forzanuova (loSpirito)colorocheneaccoglievano

la presenza. L’annuncio fondamen-tale della Pasqua è che lo Spiritodi Dio risuscita i figli dalla morte e la sua chiamata alla vita non haripensamenti.Questoannunciopuòessereripetutonelmondosolamen-tedacolorochenevivonoilsigni-ficato e ne diventano testimoni. La validità e l’efficacia del messaggio cristiano si verificano dalla capaci-tàdidiffonderevita,di alimentarlaanchenellesituazioninegativeeneiprocessidimorte.

Il segreto della gioia non consistenel successo delle nostre impreseo nella riuscita dei nostri progetti,ma nell’accoglienza di quel donodi vita che in ogni situazione ciè offerto. Non esiste circostanzain cui ci sia impedito di crescerecome figli di Dio, in cui cioè ci sia impossibilediffonderedinamichedigiustiziaocipossaessereimpeditodiesprimerelamisericordiadivina.QuestagaranziaassolutacostituisceunsolidoancoraggioallaVitaedèper tutti, sempre, ragionedigioia.

(C.Molari,Note di pastorale giovanile)

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TorinoLidia Belliardo

Manifesti, locandine e carto-line di NataleIlmessaggiodiNatale:l’Amore cam-bia tutto! è stato molto apprezzato,così come il commento di ErmannoOlmi: «Il cambiamento può venire dal senso di giustizia, dal rispetto per l’altro, dal ritorno necessario all’onestà».

Scrive Salvatore De Luca: «I repar-ti del nostro ospedale (a CoriglianoCalabro) quest’anno hanno augura-to Buone Feste con InformaCristo.Comepotetevederedallefotoallega-te, sullaportadiogni repartoè stataaffissa una locandina. E sono piaciute molto. Io ringrazio voi che le aveteprodotte e mandate e quelli che sta-volta hanno avuto il buon cuore dinon farle sparire subito».

Lecartoline, inparticolare, sonoan-date a ruba. Purtroppo si sono esau-riteprestoenonabbiamopotutosod-disfare tutte le richieste.

Alriguardo,sonogiuntiparecchirin-graziamenti.Ecconeuno:«Grazieperilbellissimopensierochecercheremodi mettere in pratica nei nostri com-portamenti e nei rapporti con gli al-tri.Speriamodiriuscire!Intantotanti

carissimiauguriegrazieperilvostropreziosooperatocherealizzaquantoaffermatonella frasedi augurio».

un libro su liaSuLiaVaresio,sociadiInformaCri-sto, molto nota a Torino per la suaintensa attività a favore degli ultimidella città, le persone senza fissa di-mora,èstatorecentementepubblica-to il libro Dalla parte degli ultimi,Ed. Gruppo Abele, che comprendeuna breve biografia, alcuni suoi scritti e testimonianze di amici e collabo-ratori.

FLASH DAI CENTRI

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FLASH DAI CENTRI

amici in cieloUnaltrocaroamicodellaprimaoraci ha lasciato.Luigi Lago,diPadova,haconosciu-to la nostra associazione tanti annifa.Giànellontano�983avevapar-tecipato a un piccolo convegno te-nutosiaTorino,durante ilqualeerastato presentato il progetto missio-nariodiInformaCristoelastrategiaper realizzarlo: parlare a chi si eraallontanato da Dio con il linguaggio dellapubblicità,attirarelasuaatten-zioneed,eventualmente,mostrarglilabellezzaelaragionevolezzadellafedecristiana.IlCav.Lagoseneerasubito innamorato. Diventò così un sostenitoreeunpropulsorediinizia-tive, nonchéungrandeAmico.Conserviamo in archivio le sue let-tere, ricche di amore per Dio e per i fratelli.

Straniero, chi è?Sulla porta della sede di Torino uncartelloconlascritta«Straniero chi è?»invitaaparteciparealprimoin-controdellaserie«Noi! E gli altri?»programmatoper il �5 febbraio*.Due giovani si avvicinano sorridenti persaperedichecosasitratta.Sonodueuniversitari,marocchini,conunagran voglia di chiacchierare. Si ral-legranoperchésisentonoaccettatiecoinvolti. Dopo il primo approccio sereno dicono: «Allora qui si puòparlare anche di Dio!»«Certamente!Venite pure avanti».Convinti della loro fede musulma-nama rispettosi del cristianesimo,fannomolte domande.Verifichiamo insieme le cose che ci accomunanocome ilmonoteismo,la trascendenza di Dio (il totalmente

Altro), l’amoredelprossimo…Vogliono sape-re molte cose suGesùdicuihannoideeunpo’distor-te, idee assorbiteda romanzi tipo Il Codice da Vinci,ecc.Cerchiamodiraddrizzare il tiro,parliamo del Van-gelo, della storiaautentica di Gesù,del suo Spirito inmezzo a noi…

il prof. claudio ciancio, relatore della prima conferenza: «Straniero, chi è?»

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FLASH DAI CENTRI

Accettano volentieri una copia ta-scabile del Vangelo e i due librettisuGesù editi da InformaCristo.Se ne vanno dopo un’ora e mezzocol proposito di tornare per appro-fondire il discorso «dopo che avre-mo letto il Vangelo». Sono felici eringrazianomoltoper l’accoglienza.*Unresocontosulleconferenzeattualmen-te in corso verrà pubblicato sul prossimonumero.

il nostro amico JohnPiù volte ci siamo detti che sarebbestato molto importante avere la ver-sione inglese degli articoli del sitoe dei nostri vari stampati, visto che

questalinguavieneconsiderataormaiin quasi tutto il mondo «lingua uffi-ciale».E Dio ci ha mandato John. Tornato aTorinodopo lungaperma-nenza in Inghilterra si è “scontrato”conimanifestidiInformaCristoesene è innamorato. Ha telefonato, poiè venuto in sede per un colloquio.Voleva sapere che cos’era questafantomaticaassociazione.Avendodeltempo libero si è subito offerto per«fare qualcosa che potesse servire».Gli è stata fatta allora lapropostadioccuparsi della traduzione dei nostritesti.Edèdiventatoun fedelecolla-boratore. Grazie John.

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GenovaLaura Rossi

FLASH DAI CENTRI

un inconsueto augurio natalizioSiamo entrati nei giorni, convulsiper molti, dei preparativi per le fe-stenatalizie.NoidiInformaCristo diGenovaabbiamopensatodidedicareuna mezza giornata, un pomeriggio,per augurare alla gente, ai passantidell’elegante Via XX Settembre, unFeliceNataleconimanifestichegri-danoche«L’amorecambia tutto».ÈilmessaggiodiAugurichevorrem-molanciareatuttiquellichevannoevengonodaunnegozioall’altro.Sono migliaia le persone che ci sfi-lano davanti e guardano i manifestidi sfuggita. Ipiùcuriosi, rallentandounpo’ilpasso,leggonoleparolechedovrebbero dare una scossa al “nor-

male” orientamento della vita. Forsenon si aspettano di trovare il piccologazebo,unpo’insolito,oveToninoedio offriamo cartoline di auguri, quel-li dell’Associazione, accanto aquellodeivenditoridigadgetnatalizi,disuo-natori di zampogne nei loro costumitradizionali che rendono l’atmosferacaricadi emozioni.A lato del manifesto di Auguri neabbiamo messo un altro: Noi! E gli altri? È un po’ una provocazione,è una domanda che, inaspettata, fapensare.Ecicoinvolgetutti,specialmenteseil Natale non è proprio quella festache dovrebbe essere: la festa del-l’Amore che cambia tutto.

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CuneoMirella Lovisolo

Notizie Il nuovo manifesto all’insegna di«siete tutti fratelli» ha attirato l’at-tenzione di persone alla ricerca diGesù.Unsignore,allaricercadino-tiziesuGesùeinteressatoallevariepubblicazionieaivideochelasedetrasmette in vetrina, è venuto ripe-tutamentee,dopodueotreincontrièstatosoddisfattoe,conilibrettiedepliantdadiffondere,èpartitoperunacittà cui eradiretto.

Un signore è venuto con l’intentodi dimostrare l’esistenza del vero“dio” che sarebbe… la sua mente,l’energia che si concretizza nell’iodell’uomo. Mi ha stupito, ancheperché quella persona sembravanormale e di una certa cultura. Gliargomentidellaconversazionesonostati molteplici. Alla fine è andato viamoltostupitodinonaverpotu-to conquistarci alla sua causa e unpo’… disorientato e pensoso sugliargomenti che gli sono stati offertiincambiodeisuoi.Cisonopersoneche arrivano furibonde verso l’isti-tuzione Chiesa con le solite invet-tive e con epiteti vari. È successoconunsignore,cheoraèdiventato

FLASH DAI CENTRI

un caro amico, che non può far amenodipassare in sedeognivoltache viene a far commissioni a Cu-neo.Lesueinvettiveiniziali,adireilvero,miavevanounpo’sconcer-tata, ho ribattuto… poi ho pensatodiadottareunmetododiverso,fattodi ironia e di umorismo, in mododa tradurre in altra dimensione lesueaffermazioni,inverità,piuttostoprive di un fondamento e di cono-scenzadeicontenuti.Siamoarriva-ti a dialoghi interessanti, poi, conil coinvolgimento di un sacerdote,l’unico che, secondo lui, sembrasalvarsi, tuttoèdiventatocompren-sibile,soprattuttoconilriferimentoessenzialeaGesù.Avolte l’umori-smo e l’ironia possono salvare an-che… laChiesa.

corso «Parliamone»Perimesidimarzo,aprile,maggio,giugnoèinprogrammaunaseriediincontriquindicinali.A fine marzo è prevista un punta-ta a Roma con i professori dellaPontificia Università Archeologica per un aggiornamento sulle originicristiane.

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FLASH DAI CENTRI

Grafie dell’anima

Tradotta in conferenze, la mostraGrafie dell’anima è arriva all’Uni-versità degli adulti di Saluzzo,un’iniziativaorganizzatadalComu-ne.Primaconferenzail3�gennaio,lasecondail7febbraio.Notevoleèstato l’interessedeipartecipanti.

La mostra riprenderà la sua itine-ranza ad agosto dove – se Dio vuole – migrerà in altri siti: in Puglia adOrio,provinciadiBrindisi,richiestada un sacerdote, rettoredi un santuario molto

frequentato in estate da turisti edevoti.

Adottobre,programmatadalMuseoDiocesano, la mostra andrà a Fossa-no, dopo di che, a novembre, saràtrasferita aVercelli, città di grandeimportanza per quanto riguarda leorigini cristiane essendo proprio illuogodipartenzadellacristianizza-zione piemontese ad opera di San-t’Eusebio.

la sede di informacristo a cuneo

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FLASH DAI CENTRI

n LA NOTIZIA GESÙ. Tra storia, scienza e fede Relatrice: dott.ssa Renza Guglielmetti – teologa 15 marzo 2012

n TERRA SANCTA. Dall’archeologia i luoghi dell’esperienza terrena di Gesù. 1) e 2) DVD Franciscan Custody of the Holy Land. Presentazione: prof.ssa Mirella Lovisolo 1) 22 marzo; 2) 29 marzo 2012

n E VOI CHI DITE CHE IO SIA? Arcangelo, profeta, uomo, Dio? Relatore: prof. Carlo Aimar – docente 12 aprile 2012

n NOI! E GLI ALTRI? Gesù dice: «Siamo tutti fratelli» Relatore: don Aldo Benevelli 26 aprile 2012

n LA COMUNICAZIONE IN RETE. Comunicare Cristo nel web Relatrice: dott.ssa Angela Silvestri 10 maggio 2012

n PERCHÉ IL DOLORE? La risposta della Bibbia (A.T.) Relatore: dott. Carlo Miglietta 24 maggio 2012

n PERCHÉ IL DOLORE? La risposta della Bibbia Gesù,larispostadefinitivadiDio Relatore: don Carlo Cravero – biblista 31 maggio 2012n L’AMORE, LA VITA, LA MORTE. Problematiche aperte Relatore: prof. Carlo Aimar – docente 7 giugno 2012

Incontri culturali e bibliciSEDE DI CUNEO DELL’ASSOCIAZIONE INFORMACRISTO

C.so Giolitti 21 •giovedì – ore 17,30INGRESSO LIBERO - tel. 333 3901053

Possibilità di approfondimenti ilgiovedìsuccessivonellastessasede

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COMUNICAZIONE & DINTORNI

Silenzio e parolaAngela Silvestri

ÈiltemadelMessaggiodiBenedettoXVI per la Giornata Mondiale delleComunicazioni Sociali, pubblicato,com’ètradizione,il24gennaioinoc-casionedellafestadiSanFrancescodiSales,patronodeigiornalisti.Il documento sottolinea come lastraordinaria abbondanza di stimolicomunicatividellanostrasocietàportain primo piano un valore che, a pri-mavista,sembrainantitesiadessa:il silenzio. Esso viene presentato comeparte integrante della comunicazione,all’internodiunasocietàcaratterizza-ta da un flusso inarrestabile di parole. Il binomio silenzio-parola indica lacomplementarietàdiduefunzioniche,nel loro giusto equilibrio, arricchi-scono il valore della comunicazione:favorendoladimensionedeldiscerni-mentoedell’approfondimento,ilsi-lenziopuòesservistocomeunprimogradodiaccoglienzadellaparola.Quando parola e silenzio si esclu-dono a vicenda, la comunicazione sideteriora, o perché provoca un certostordimento,operchécreaunclimadifreddezza;quando,invece,si integra-no reciprocamente, la comunicazioneacquista valore e significato.

NelMessaggiosilegge:«Nel silenzio ascoltiamo e conoscia-momeglionoistessi,nasceesiappro-

fondisce il pensiero, comprendiamocon maggiore chiarezza ciò che desi-deriamo dire o ciò che ci attendiamodall’altro,scegliamocomeesprimerci.Tacendo si permette all’altra personadi parlare, di esprimere se stessa, e anoi di non rimanere legati, senza unopportunoconfronto,soltantoalleno-stre parole o alle nostre idee. Si aprecosìunospaziodiascoltoreciprocoediventa possibile una relazione uma-na più piena. […] Parola e silenzio.Educarsiallacomunicazionevuoldireimparare ad ascoltare, a contemplare,oltrecheaparlare[…].Il silenzio è prezioso per favorire ilnecessariodiscernimentotraitantisti-molieletanterispostechericeviamo,proprio per riconoscere e focalizzareledomandeveramenteimportanti.Nelcomplesso e variegato mondo dellacomunicazione emerge, comunque,l’attenzionedimoltiversoledomandeultimedell’esistenzaumana:chisono?checosapossosapere?checosadevofare? che cosa posso sperare? È im-portanteaccoglierelepersonechefor-mulano questi interrogativi, aprendola possibilità di un dialogo profondo,fattodiparola,diconfronto,maanchedi invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere più eloquen-tediunarispostaaffrettataepermettea chi si interroga di scendere nel più

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COMUNICAZIONE & DINTORNI

profondo di se stesso e aprirsi a quelcammino di risposta che Dio ha iscrit-tonelcuoredell’uomo.Questo incessante flusso di domande manifesta, in fondo, l’inquietudinedell’essereumanosemprealla ricercadi verità, piccole o grandi, che dianosensoesperanzaall’esistenza.[…].Sono da considerare con interesse levarie formedi siti, applicazionie retisociali chepossonoaiutare l’uomodioggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche atrovare spazi di silenzio, occasioni dipreghiera,meditazioneocondivisionedella Parola di Dio. […] Non c’è da stupirsise,nellediversetradizionire-ligiose,lasolitudineeilsilenziosianospaziprivilegiatiperaiutare leperso-nearitrovaresestesseequellaVeritàchedàsensoatuttelecose».Il Papa evidenzia ancora come il si-lenzio diventi sempre più importan-

te nel contesto di quel flusso di do-mande alla ricerca di risposte, chel’uomo sempre più spesso rivolge aimotoridi ricercaoall’internodei so-cial network. La Rete sta diventandosempre di più il luogo delle doman-de e delle risposte; spesso l’uomo èbombardato da risposte a quesiti chenon si è mai posto e a bisogni chenon avverte. Al cuore di questo flus-so di domande si scorge dunque unadomanda fondamentale: la ricerca della Verità. Da qui l’importanza del silenziocomeluogoprivilegiatodoveil soggetto umano si trova davanti ase stesso e a Dio. L’uomo nel silenzio scopre la possibilità di parlare con Dio e di Dio.

Come corollario a queste riflessioni, si può osservare che quando naviga,una persona generalmente è sola difronte al suo computer. Ciò favori-

«Siediti ai bordi del silenzio... Dio ti parlerà». Vahira

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sume spesso il significato positivo di fare silenzio intorno a sé, creando lacondizione per un ascolto autentico,impegnatoerealmenteattento,quellocheognicomunicatoredellaReteau-spicaavvengadapartedeisuoiutenti.Occorre sottolineare la responsabilitàdell’ascolto (o del suo rifiuto). Chi scegliediascoltarequalcosaoqualcu-no, facendo silenzio intornoaesso, ègiàimpegnatodifrontealsuooggettocomeversounvalore:colsuosilenziononsilimitaadaccogliere,macusto-disce, salvaguarda, agevola, valorizzal’oggettodelsuoascolto2.

Nel parlare della grandezza di Dio – fa eco il Papa – il nostro linguag-giorisultasempreinadeguatoesiaprecosì lo spazio della contemplazionesilenziosa,dallaqualenasce l’interio-re urgenza della missione, la neces-sitàimperiosadi“comunicareciòcheabbiamovistoeudito”(cfr�Gv�,3).«La contemplazione silenziosa ci faimmergere nella sorgente dell’Amore,che ci conduce verso il nostro prossi-mo,persentireilsuodoloreeoffrirelalucediCristo,ilsuoMessaggiodivita,ilsuodonodiamoretotalechesalva».

�UgoVolli,Apologia del silenzio imper-fetto, Feltrinelli Editore, Milano �99�,pag.�2.2Cfr.UgoVolli,ibidem,pag.��5,inAngelaSilvestri, La luce e la rete. Comunicarela fede nelWeb, Effata, Cantalupa 20�0,pagg.20�-207.

COMUNICAZIONE & DINTORNI

sce un ascolto più attento e sensibilediquandosiènel rumore,esternoedinterno. Il silenzio crea la situazionefavorevole per scendere nel profondodell’anima e lì cogliere forse la vocedi Dio, che può parlare anche attraver-so un monitor. Sono momenti in cuipuò anche realizzarsi un’esperienzadel divino, che diventa fondamentaleper la propria vita. Ugo Volli dedicaunostudioalsilenzio:

«Del silenzio hanno sempre detto so-prattutto i mistici [...]. In essi non sipuò non riconoscere un’esperienzavissuta e socialmente convalidata damolteculturedistatidellapercezioneedell’esistenzadiversidallanormalitàriconosciuta, e dunque l’utilità con-cretaeregolatadallapratica,l’impor-tanza vitale, la possibilità concreta diunsilenzioessenzialecomestrumentodiuscitadalquotidianoedielevazio-nedell’uomooltrelasua“condizionenaturale”.Non si tratta semplicemen-te di un mezzo tecnico, ma piuttostodi una condizione interiore profon-damente legata alla possibilità stessadellapercezionedeldivino:ilmisticodev’esser silenzioso, perché sa chel’esperienzadelsacroloè»�.

Ma anche quando questa situazionedi silenzio “perfetto” non è possibi-le, l’Autore affermachepernoi, cosìimmersi in ambienti sonori e saturidi messaggi per lo più ripetitivi e dibassa qualità, il rifiuto di ascoltare as-

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la luce del risortogrünewald: la risurrezione

Mirella Lovisolo

Ifattidell’eventopasqualesonostatiraffigurati da opere d’arte indimen-ticabili in ogni epoca storica, operela cui profondità espressiva rivela laforte esperienza spirituale e l’inten-sa partecipazione dell’artista al fattorappresentato.LaRisurrezionediMathisGrünewald(�480-�528) è un’opera unica: unadeflagrazione di luce intensissima che avvieneall’improvvisonellanotteedesplode in un’esaltazione di gloria.Le guardie poste a sorvegliare il se-polcro sono come travolte da questaviolenta manifestazione luminosa ecercano di proteggersi dall’intensobagliore. Una di esse ha sguainatola spada ma, come accecata, cade aterra; un’altra si butta con la facciaalsuolononsopportandolaviolenzadella luce; una terza volge le spallealsepolcrocercandodinascondereilcapo.Laforzadell’esplosionemuovei massi, sposta la lastra sepolcrale etravolge le guardie, atterrate da unaforza sovrumana. In questa defla-grazione esce dalla tomba un nimbointensodi luce splendente, nel qualeCristo sale, mentre dal suo corpo sisprigiona ilbagliore sfolgorante.

La figura divina è circondata da un alone luminoso, una grande aureoladi tre colori che si fondono tra loro.L’immaginedipintadalmaestrotede-sco è di un’elevata potenza visiona-ria, che anche Dante aveva espresso nelcantoXXXIIIdelParadiso:«Nel-

DICIAMOLO CON L’ARTE

Mathis grünewald: la risurrezione

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DICIAMOLO CON L’ARTE

laprofondae chiara sussistenza / del’alto lume parvemi tre giri / di trecolori ed’unacontenenza».Grünewald, come aveva fatto Dante, tenta di alludere alla SS. Trinità (ri-badita dal Cristo risorto), rappresen-tando tre aureole luminose. Esse sifondono l’una nell’altra e diventanocosìun’essenzaunicaincuièconte-nutaladivinità,la“luceeterna”,chel’artista tedesco esprime dipingendola straordinaria figura del Cristo al centro dell’alone luminoso. In que-staimmagine,Eglinonèpiùl’uomo,egli è Dio che emerge splendente nel buiointensodellanotte,comesimbo-licametaforadellaveritàcherompeesconfigge le tenebre del male; motivo chesaràpoiampiamenteripresodal-l’arte barocca, ma qui già anticipa-to spiritualmente da Grünewald cheaveva dipinto questo lavoro insiemeadaltrescenedell’altarediIsenheimtra il�5�2e il�5��.Nessun altro artista è mai riuscitoa rappresentare la Risurrezione cosìcome, in una profonda ispirazione,riesce a fare Grünewald, il quale ha fuso in un unico evento le mani-festazioni che Cristo ha dato della sua divinità: la Trasfigurazione, la Risurrezionee l’Ascensione.Adaremaggior forzaespressivaallascena, l’artista ha poi elaborato leimmagini con soluzioni di notevole

suggestionevisiva.Ilsudariocheav-volge ilcorpodiGesùemergecomeuna fiamma dal sepolcro e si alza, trascinato dal corpo, verso il cieloin un cangiante cromatismo che vadalbiancoabbagliante,all’azzurro,alblu e si conclude nel rosso fiamman-te sino adiluirsi nelladoraturadellaluce.Tuttal’operaconduceaconside-rare l’evento rappresentato come unerompere di energia soprannaturale,lastessachestudiassairecentihannopresoinconsiderazionepercercaredispiegare ilmisterodellaSindone.Nell’opera, Cristo, risorgendo, mo-strabenvisibili lemanie ipiedi fo-rati dai chiodi, la ferita al costato, asignificare la sua passione e morte, sconfitta dalla Risurrezione. Il Risorto di Grünewald mostra evi-denti i segni della passione che ac-compagnano sempre le apparizionidi Cristo: «I segni della passione –scrive Duilio Albarello (2004) – non scompaiono mai dalle mani e daipiedidelRisortoperchésonoisegnidell’amore di Dio per la salvezza di ogni uomo, i segni di un dono ap-passionato della vita da parte di Dio affinché ognuno possa “avere la vita eaverla inabbondanza”».

Bibliografia: Fabio Niki, La luce del Risor-to, Luoghi dell’Infinito, 4/2001.

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RELIgIONI CULTI MAgìA

Superstizione e magìaLaura Rossi

Sembrerebbe impossibile, ma la ma-gìaelasuperstizionenonsonoscom-parse e sono ancora parti integrantidellaquotidianitàdelnostroXXIse-colo.Il passaggio di un gatto nero, lospecchio rotto, il sale versato, l’ab-bigliamento rosso di capodanno e lelenticchieconilcotechinoperpropi-ziareunanno“ricco”,piùomeno,cicondizionano.Comeèpossibilechepersoneanchediculturamedio-altacredanoaquestesciocchezze? Dicono gli studiosi che le superstizioni sopravvivono perchéin cuor loro gli uomini sono ancorabarbari e selvaggi.Un tempo si cre-devacheleartimagichefosseroim-piegatesoprattuttonellafascinazione,cioènellafacoltàdisedurre,diavvin-cereunapersona,creandoinessaunacondizione psichica di dipendenza edi inibizione, oltre ad un senso didominio, tanto da privare la vittimadellapropriavolontà, rendendola in-capacediagireautonomamente.Secondoquestacredenza, la fascina-zionepuòassumere la tripliceformadi malocchio, di fattura e di posses-

sione (dettaancheossessione). Nei primi due casi si ritiene che lavittima sia ammaliata da un essereumano;nelterzocasoinvece,l’agen-tefascinatoreèunesseresovrannatu-raleemaligno,è satanastesso.

La superstizioneappartienealcarat-tere religioso. È un “culto deviato”,deviato per eccesso perché irrazio-nalmentedàimportanzaamezzichesonosproporzionatirispettoall’effet-toatteso.Peresempio,èsproporzio-natoattribuireal“mezzo”gattonerolaresponsabilitàdeinostrimali.Nonc’èproporzionetralecartedeitaroc-chi e ciò che si chiede loro. Questesonosuperstizioni.Lostessovaleperladivinazioneche

i tarocchi

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è definita l’arte di conoscere cose fu-tureonascosteconmezzisproporzio-nati all’effettochesivuoleottenere.Allepratichesuperstiziosedobbiamoopporci per la loro irrazionalità. Chiè superstizioso lavora molto di fan-tasia, costruendosi un mondo avulsodalla realtà.

La magìa riguarda l’aspetto praticodi certe credenze. Non è sempli-ce distinguere la superstizione dallamagìa.Con la pratica della magìa, l’uomocercadisfuggireailimitidellacondi-zioneumana.Essariguarda l’aspettoapplicativodi certimezzi allo scopodiprovocareuneffetto.L’arteoccul-ta magica è una tecnica, cioè è unostrumento che si usa in un modopreciso e dal quale ci si aspetta uncerto risultato. Essendo una tecnicaimpersonale, la magìa non necessitadi disposizioni interne della personache la richiedeoche lapratica.Moltevoltelamagìaèusatapercau-sareilmaleoaddiritturalamorte:si

RELIgIONI CULTI MAgìA

ricorrealmago,anzichéadunsicario,peruccidereunapersonanemica.LamaggiorpartedeiMovimentiRe-ligiosi Alternativi ha una mentalitàmagica.Alcontrario,nessunagrandereligionemondiale si propone, già nel tempopresente,di risolvere iproblemidel-l’esistenza,diraggiungerelafelicità,lapace,diviveresenzaproblemi.Legrandireligionimondialicredonochelafelicitàverasirealizzeràintuttalasuapienezza,ma inun’altravita.

FOGLIO DI COLLEGAMENTO - Semestrale di informazione dell’Associazione Informazioni su Cristo �0�25TORINO CorsoMarconi3 Tel.eFax0��540�8����24GENOVA PiazzaBandiera27r Tel.eFax0�024�5085�2�00CUNEO CorsoGiolitti2� Tel.333390�053Internet: www.informacristo.org E-mail: [email protected] Direttore Responsabile Renza Guglielmetti - Registrazione Tribunale di Saluzzo n. 124 del 4-4-1991

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