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buidieu
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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMOCaterina Rizzi 1
Rugosità e Tolleranze geometriche
Prof. Caterina Rizzi
Dipartimento di Ingegneria
Knowledge AidedEngineeringManufacturing andRelated Technologies
DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE
FACOLTA’ DI INGEGNERIA
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Finiture superficiali e rugosità
§ Definizioni
§ Indicazione della rugosità
§ Esempi
§ Criteri per la scelta
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Definizioni§ Rugosità: insieme delle irregolarità
superficiali, che si ripetono con passo relativamente piccolo, lasciate dal processo di lavorazione e/o da altri fattori influenti
§ Superficie geometrica o ideale:superficie teorica rappresentata sul disegno
§ Superficie reale: superficie effettiva ottenuta con la lavorazione
§ Piano di rilievo: piano ortogonale alla superficie nominale del pezzo
§ Profilo ideale: linea risultante dall’intersezione del piano di rilievo con la sup. geometrica
§ Profilo reale: linea risultante dall’intersezione del piano di rilievo con la sup. reale
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Rugosità (1/2)
Fig. 58
n
ynyyyRa
++++=
....321 R = Roughnessa = arithmetical average
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Rugosità (2/2)
Fig. 59∫=L
a dxyL
R0
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Rugosità di una superficie:valore massimo di Ra tra quelli rilevati su zone di esplorazione diverse
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Indicazione della rugosità (1/9) – ISO 1302
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Indicazione della rugosità (2/9)
Segni grafici e indicazioni complementari sullo stato delle superfici
§ Segno grafico di base
§ Superficie lavorata per asportazione truciolo
§ Superficie da non lavorare con asportazione
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Indicazione della rugosità (3/9)
§ Per indicare delle caratteristiche specifiche
§ Tutte le superfici devono avere lo stesso stato
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Indicazione della rugosità (4/9)
§ Indicazioni complementaria valore della rugosità in
micrometri preceduto dal simbolo Ra
b lavorazione, trattamentoc altezza dell’ondulazione in
micrometri preceduta dalla lunghezza di base in millimetri
d irregolarità della superficie e sovrammetallo di lavorazionef valore di rugosità diverso da
Ra preceduto dal simbolo (es. Ry)
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Indicazione della rugosità (5/9)
§ Indicazione numerica (in µm)
§ Per precisare un limite inferiore e uno superiore
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Indicazione della rugosità (6/9)
§ Il segno grafico deve poter essere letto dal basso o da destra
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Indicazione della rugosità (7/9)
§ Indicazione di caratteristiche particolari dello stato delle superfici– lavorazione m.u.
– trattamento superficiale (prima e dopo tratt.)
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Indicazione della rugosità (8/9)
Segni grafici perindicazione dei solchi
di rugosità
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Indicazione della rugosità (9/9)
Conversione dei vecchi simboli di rugolsità nei valori Ra
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Esempi (1/2)
Superficie avente valore massimo dirugosità di 1.2 µm
Indica la rugosità del pezzo limitato al tratto di lunghezza 2,5 mm:Ra = 0,8 µm misurata parallela al profilo con Rz = 1,6 µm misurata su 2,5 mmAltezza massima (Ry) non deve superare 3,5 µm
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Esempi (2/2)
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Criteri per la scelta della rugosità (1/3)
RUGOSITA’ Ra µm APPLICAZIONE
0.025 Piani di appoggio di micrometri, specchi e blocchi di riscontro
0.05 Facce calibri di officina e piani di appoggio comparatori
0.1
Facce calibri a corsoio, perni d’articolazione, utensili di precisione, cuscinetti superfiniti, accoppiamenti stagni ad alta pressione in moto alternato, superfici accoppiate di parti in moto alternativo a tenuta di liquido sotto pressione e superfici levigate di tenuta senza guarnizione
0.2
Supporti alberi a gomito e alberi a camme, perno di biella, superficie camme, diametro cilindri pompe idrauliche, cuscinetti lappati, perni turbine, accoppiamenti stagni mobili a mano, guide tavole macchine utensili, reggispinta alte velocità, perni di alberi di rotori di turbine, di riduttori, ecc.
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Criteri per la scelta della rugosità (2/3)RUGOSITA’
Ra µm APPLICAZIONE
0.4
Alberi scanalati, cuscinetti alberi motore, diametro esterno stantuffi, diametro cilindri, perni grandi macchine elettriche, accoppiamenti alla pressa, gambo valvola, superfici di tenuta di seggi ed otturatori di valvole, saracinesche, ecc., perni di alberi a gomito e portate di linee d’alberi, cuscinetti di metallo bianco, superfici di parti scorrevoli come pattini e relative guide
0.8
Tamburi, freni, fori brocciati, cuscinetti bronzo, parti di precisione, denti ingranaggi, cuscinetti rettificati, superfici di tenuta di flange senza guarnizione, perni di alberi a gomito e portate di linee d’alberi, cuscinetti di metallo bianco, superfici di parti scorrevoli come pattini e relative guide, superfici di tenuta dei seggi valvole motore
1.6 Facce particolari di ingranaggi, alberi e fori ingranaggi, teste cilindro, scatole ingranaggi di ghisa, faccia pistone, superfici di tenuta di flange con guarnizioni metalliche
3.2 Perni e cuscinetti per trasmissioni a mano, superfici di accoppiamento di parti fisse smontabili, (flange di accoppiatoi, imposte di centramento, ecc.)
6.3 Superfici di tenuta di flange con guarnizioni comuni
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Criteri per la scelta della rugosità (3/3)
Valori massimi di rugosità compatibili con tolleranza
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TOLLERANZEDIMENSIONALI
ERRORIMACROGEOMETRICI
TOLLERANZEGEOMETRICHE
ERRORIMICROGEOMETRICI
RUGOSITA’
Errori di lavorazione
ERRORI DIMENSIONALIDeviazione delle dimensioni reali
da quelle nominali
ERRORI GEOMETRICIDeviazione delle superfici reali
da quelle nominali
ERRORI DI REALIZZAZIONE DI PEZZI
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Tolleranze geometriche
§ Classificazione
§ Indicazione
§ Elementi di riferimento
§ Esempi
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Tolleranze geometriche (1/2)
§ UNI 7226 (ISO 1101)
§ stabilite in funzione delle esigenze funzionali, di forma e dimensione
vincoli di rettilineità dell’asse
cilindricità della superficie
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Tolleranze geometriche (2/2)
§ Principio di indipendenza– ciascuna prescrizione dimensionale o geometrica specificata su un
disegno deve essere rispettata in se stessa in modo indipendente, salvo, non sia prescritta, sul disegno, una relazione particolare. Pertanto, in mancanza di indicazioni specifiche, le tolleranzegeometriche si applicano senza tener conto delle dimensioni dell’elemento, e le sue prescrizioni (dimensionali e geometriche) devono essere trattate come esigenze tra loro indipendenti
Le tolleranze geometriche limitano lo scostamento di un elemento in rapporto alla sua forma od al suo orientamento od alla sua posizione, considerati teoricamente esatti, senza tener conto delle dimensioni dell’elemento.
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Classificazione (1/2)
§ Tolleranze di forma– stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità dalla
forma ideale (es. rettilineità)
§ Tolleranze di orientamento– stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto
ad uno o più elementi assunti come riferimento (es. parallelismo)
§ Tolleranze di posizione– stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto
ad una posizione ideale ed ad uno o più elementi assunti come riferimento (es. concentricità)
§ Tolleranze di oscillazione– stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto
ad una forma stabilita nel disegno durante una rotazione della parte attorno ad un elemento di riferimento
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Classificazione (2/2)
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Indicazione delle tolleranze geometriche (1/2)
§ Riquadro suddiviso in due o tre caselle– Simbolo della tolleranza geometrica– Il valore della tolleranza– Elementi di riferimento
forma
orient.
Posizione
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Indicazione delle tolleranze geometriche (2/2)
ASSE O PIANO MEDIANO
linea del contorno dell’elementoo su una linea di prolungamento
LINEA O SUPERFICIE
in corrispondeza della linea di misuta
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Elementi di riferimento
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Tolleranze di forma: Esempi
§ Rettilineitàlinea, ma anche sup. piane e cilindriche
§ Planarità
§ Circolarità
§ Cilindricità
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Tolleranze di orientamento: Esempi
§ Parallelismo– di un asse rispetto ad un asse– di un asse rispetto ad un piano– di una superficie rispetto ad un asse– di una superficie rispetto ad un piano
§ Perpendicolarità
– di una linea o asse rispetto ad una linea di rif.
– di una linea o asse rispetto ad un piano
– di una superficie rispetto ad una retta
– di una superficie rispetto ad un piano
§ Inclinazione
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Tolleranze di posizione: Esempi
§ Localizzazione: scostamento consentito rispetto ad una posizione teoricamente esatta
§ Simmetria: Gli elementi sono disposti simmetricamente rispetto ad un asse od un piano mediano
§ Concentricità
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Tolleranze di oscillazione: Esempi
§ limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto ad una forma stabilita nel disegno durante una rotazione della parte attorno ad un elemento di riferimento
§ Due tipi di controllo:
– totale
– circolare
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La prossima lezione
§ Filettature– Concetti generali– Elementi di una filettatura– Tipi di filettature
§ Rappresentazione degli elementi filettati
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Documentazione
§ Sito Web– http://www.kaemart.it/dti-tessile/Materiale
§ Manuali UNIMI: “Norme per il Disegno Tecnico”, Vol I. e Vol. II, U.N.I., Milano
§ E. Chirone, S. Tornincasa, “Disegno Tecnico Industriale”, Vol. 1, 2, Edizioni Il Capitello, Torino, 1997