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settimanale d'informazione del cilento, d.ella valle del calore, degli alburni, della valle del sete, del vallo di diano e del golfo di policastro Anno VI N.33 € 1,00 24 settembre 2004
~ur~~"PCnsnsr'!'ft~.srtWTt..,... evwp:et ~ IY~~"'&l::~llil- #J!:t""-'!JI.!tf',.~ SA8i8i.llt~I -~~"'*\"'Mt~~').l~~,; . .:.-a tclltore: LaK>re s.r.l . ~e<Je Legale: V1a :,_ UIOVanm, ~u- Villa llttono- Launno (~);~e Kedaztonale: V1a u . Ual1le1, 101 - lenuta vannulo - Lapacoo-1-'destum (Sa) - FUste Italiane- Spedmone 1n a. p. - 45% ·art 2 comma 20/b legge ffl2/96 -DKeztone Commerciale Bus1ness Salerno - Abbonamento annuale 20,00 €
Capaccio, Roccadaspide e Agropoli si disputano le sedi dei presidi sanitari
l istretto si è ristretto Enzo Sica: <<Sono pronto a cedere alcune strutture alla Valle
del Calore>>. Antonio Domini: <<La Regione ha fatto bene>> ~- · -··· -- ··· ·· EBOLI
La strana • copp1a
&:n'E N? A+ INt;RPACff'.lì Faenza a pagina 8
• R--~ 5 -{,:;· ·~~! ~ . ;'' "'.il:·; . • . -~ ~~r. . -~ -~ -? ~-~-
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CASTELC~V~T.A
Roccheide di Oreste Mottola Roccadaspide, la recente manifestazione a difesa dell'ospedale. Per l'annunciata soppressione del distretto sani tario è
ripartita la mobilitazione popolare.
l numeri delle grotte
'tfancreclli'·'·.: ' :a p~lfii''. ~ "Qualcuno dovrebbe spiegare a questa gente che con l'allargamento della Comunità europea le regioni considerate arretrate saranno altre. E a questo bisogna aggiungere che il federalismo avviato da Bossi produrrà un fo1te riduzione dei fondi per le regioni del sud. Questa micidiale congiunzione farà sentire i suoi effetti sulla qualità della vita nelle nostre zone gia a partire dai prossimi anni. La situazione sarà drammatica se non riuscìremo a sfruttare bene le risorse disponibili da qui al 2006". Lo ha scritto Franco Arrninio nel suo bel viaggio dedicato ai paesi dell'Irpinia ed il concetto andrebbe ri -spiegato ai tanti che pensano che l'avvenire di Roccadaspide possa venire dagli uffici pubblici, dalla sanità che non fa i conti col mercato ma fa appello ad una "sociali tà della marginalilà". O ad una modemizzazione senza sviluppo che relega queste zone al consumo di merci prodotte altrove.
*** Spigolature da diari di viaggio: "Posto tra
due castelli a guardia di uno dei valloni su quali si affaccia, Roccadaspide riposa su uno sperone appena rallegrato dalla presenza dell'ulivo.
continua a pagina 6
Capaccio, occhi di vetro sì ma senza chiudere i nostri
L'occhio di vetro delle telecamere colltrollerà e fornirà le prove per sanziolzare "i cittadini" che "sversano" dentro e fuori dei cassonetti della spazzatura i rifiuti proibiti.
E' un segnale forte che il sindaco di Capaccio -Paestum, Enzo Sica, ha deciso di mandare alla città. Speriamo che dia i suoi frutti!
Mi permetto un consiglio: faccia anche stampare e affiggere sui cassonetti stessi wz elenco dei rifiuti proibiti e con l'indicazione chiara di come fare
a smaltir/i. Dico questo perché sono convinto che pochi sanno cosa è lecito depositare nei cassonetti.
Mi permetto anche di segnalare il malcostume che vige nella casa comunale di Capaccio- Paestum: si fuma senza ritegno!
In questo caso non c'è bisogno di telecamere ma solo di aprire bene gli occhi o le narici. Sono in gioco, oltre alla salute dei dipendenti e dei cittadini che frequentano i locali della casa comunale, anche la stessa credibilità della strategia sanzionatoria che l 'Amministrazione ha intenzione di mette re in atto per contenere "l'incontinenza" dei cittadini della città dei templi in tema di rifiuti.
Occhi di vetro, dunque, ma senza chiudere i nostri!
Bartolo Scandizzo
LE STORIE EBOLI
Il parco deJJ'ammore con la sicura
•••••••••••••••••••••• CAPACCIO
La nuova ambulanza diPeppe Raffaella Rosaria Ferrè a pagina 8 e 9
2 l J ... ~ r ~ " • N.33 1 24 settembre 2004
I!'OPlNIONE di Enz~ Marandiiio
[orologio della stazione Le prime sta
zioni ferroviarie già nell'ottocento erano progettate per essere non solo un luogo dove comprare un biglietto o prendere un treno, ma anche dove mangiare e fare acquisti, un luogo d'incontro, inoltre dovevano garantire un buon collegamento con i centri cittadini. Una stazione rappresenta il primo luogo visto da chi arriva in un posto, dove avrà un'idea del grado d i civiltà di un paese. Stazione di Capaccio - Paestum, si scende dal treno e una stanzetta squallida accoglie il viaggiatore. Fortunato chi ha il parente o l'amico ad attenderlo, diversamente chi deve raggiungere Capaccio paese o un paese dell'entroterra dovrà spostarsi e attendere l'autobus, i cui orari difficilmente coincidono con quello dell'arrivo del treno. Più fortunato chi deve raggiungere Roccadaspide, negli ultimi anni è stato organizzato un buon servizio di trasporto. Certo il turista che arriva nella piazzetta, quasi sempre ingombra di automobili, troverà un bel cartello con una mappa con i numeri telefonici degli hotel e numeri utili, basta telefonare. Orari dei pullman? No. Pina Riente, nostra abbonata, è · una delle tante insegnanti che viene da Cosenza, ormai da diversi anni insegna a Capaccio paese, dove ha affittato una casa per fermarsi quando lavora fmo a sera, ma preferisce scappare a casa quando può. "Le difficoltà sono tante. Arriviamo alle 7.20 e il pullman passa alle 8.15. Quando a volte giungiamo alla stazione alle 12.30, in attesa del treno delle 14.10 abbiamo escogitato di salire sul primo treno regionale e scendiamo ad Agropoli, dove c'è un ba r e un ambiente che rende più confortevole l'attesa". I treni collegano rapidamente Salerno o Napoli. Scuole e posti di lavoro sono raggiungibill senza lo stress di calarsi nel traffico. Ma pendolari e studenti conoscono bene le difficoltà, ultima in ordine di tempo la soppressione della biglietteria. Tante volte lo sguardo si ferma sull'edificio in abbandono che era usa to per le merci, è di una bellezza e di un fascino unico, e al_lora la fantasia lo immagina restaurato, diveimto una stazione invidia bile con bar, ristorante, negozletti con prodotti locali, spazi per la sosta di pulmini che collegano con i paesi dell'entroterra, punto d' incontro per persone che vanno e vengono, un sogno? Potrebbe essere la sal vezza per i paesi interni, da cui tutti fuggono. ·
Ancora interrogativi sul cambio di direttore al Parco Nazionale Le associazioni ammbientaliste: continuate a servirvi dell'esperienza di Nicoletti E' la vittoria di Pantaleo Palladino, co
ordinatore di Alleanza Nazionale per il Cilento o della coalizione dei tanti che erano uniti dal minimo comune denominatore volto a "normalizzare" la gestione della più grande area naturale italiana mettendo nell'angolo Mimmo Nicoletti? E' la rivincita dei politici locali che vogliono avere più potere sul maxi programma di investimenti avviato dal Pit?. Intanto c'è da dire che il nuovo direttore designato tecnico è di pii m'ordine (vedi profilo nella stessa pagina). «Mi impegnerò al massimo per portare a termine tutte le iniziative che sono state avviate dalla precedente gestione>>, è la promessa del professore Angelo De Vita. Lo ha dichiarato a " Il Mattino" e lo ha ribadito a Peppino De Vita.
I tempi tecnici per il suo insediamento non sono brevissimi: sarà il consiglio diretti v o a ratificare la nomina e a stipulare il relativo contratto di lavoro. Intanto De Vita questi giorni sta facendo la spola tra Vallo della Lucania, dove risiede con la famiglia, e l'Università dell'Aquila dove regge come ordinario la cattedra di Macchine, afferente ai tre corsi di laurea in Ingegneria chimica, gestionale, per l' ambiente e il temtolio. Il docente, che ha intenzione di impegnarsi a tempo pieno alla gestione del Parco, sta predisponendo la sua collocazione in aspettativa presso l'ateneo aquilano. Quanto a progetti futuri,
· il professore indica come priorità le iniziative già avviate dall'ente.
«C'è già un programma di attività ben avviato dalla precedente gestione. E, per quanto mi riguarda,- dichiara De Vitaho intenzione di affrontare i vari problemi
A sinistra Simone Valiante con l'ex direttore del Parco Mimmo Nicoletti.
con il massimo impegno e portare a buon fine tutte le iniziative in itinere, dal Pit al Piano del Parco>>.
In attesa della conclusione dell'iter burocratico necessalio alla formalizzazione del contratto, c'è già stato un incontro informale tra il direttore designato e il presidente Giuseppe Tarano.
Una chiacchierata di un paio di ore, per fare il punto sulle principali questioni. «Stiamo predisponendo gli atti necessali alla stipula - dice Tarallo - Nei prossimi giorni farò un passaggio in giunta, per avere una prima discussione sulle modalità del contratto, ma sarà il consiglio diretti v o a definire gli indmzzi>>. C'è il massimo Iiserbo, invece, sul futuro dell'uscente Domenico Nicoletti, che è inserito pure
nell'elenco dei manager dell'Asl. Sembra che Nicoletti abbia ricevuto una proposta da un consorzio di operatori tulistici, ma potrebbe essere conteso anche a livello nazionale.
Intanto, la federazione delle associazioni ambientaliste del Cilento ha espresso il <<rammalico e la preoccupazione per la sostituzione dell'architetto Nicoletti nel ruolo del direttore del Parco>>.
<<Non dimentichiamo - aggiungono - il fondamentale contributo dato da Nicoletti per il reperimento nel luglio scorso di 133 milioni di euro con cui la Regione ha finanziato il pit parco nazionale>>. La federazione propone che Nicoletti continui ad operare <<Sia pure con diverso ruolo>> all' interno del parco.
Il nuovo direttore del Parco raccontato da uno che lo conosce assai bene ...
Angelo De Vita, l'uomo e il professore Sianw cresciuti all'ombra
degli stessi ippocastc111i del Corso Garibaldi del piccolo paese. Moio della Civitella, tui 1111 tiro di schioppo da Vallo della Lucania. Chi scrive di wza diecina d'anni piìt anziano. Lo rivedo Angelo, biondissimo e sempre lindo e pinto, a passeggio tenuto per maJw dal padre, FraJrcesco, ingegnere e politico di rilievo negli aJmi sessaJrta nelle fila della Democrazia CristiaJla degli Scarlalo e dei d'Arezzo. E' nalo Angelo De Vita il 22.02.1953. Sono passali taJrti decenni e quel baJnbino taciturno e col portamento signorile si è ajJemuuo come docetue presso l'Università dell 'Aquila, nella Facoltà d'Ingegneria.
Senza spocchia, sempre con quel caraltere serio e riservalo, e perciò stinUllo dalla getlle ed acclaJMto dagli aJnici più intimi.
E' titolare, Professore Ordinario, della Cattedra di Macchine presso la Facoltà di Ingegneria Civile tui indirizzo Am-
Peppino De Vita
bietrte e Territorio, ma tiene aJrche Corsi nella Facoltà d'Ingegneria Chimica e della F acoltà d'Ingegneria tui indirizzo Gestionale, una delle più recenti braJrche dell'Ingegneria.
Le caratteristiche umane e di competenze scietrtijiche del professore Angelo De Vita lasciaJIO ben sperare per la terra che lo ha visto crescere e che, tutti, c011 passione ci portiaJno dentro. In modo più stmggente quando, per nwtivi di lavoro e di realizzazio-
ne. si è costretti a stame periodicaJnente lontaJii, come è accaduto al prof De Vita e come accade a taJili di noi. n ritomo all'aria nalia, quindicinale o mensile, acquista 1111 sapore tutto particolare.
L'ho sentito, Angelo, per complimentarmi con lui del prestigioso incarico e gli ho chiesto cosa potevo raccontare ai taJili lettori di UNICO del pensiero del nuovo Direttore del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di DiaJlO, mi ha detto che le linee del suo compOJ1aJnento dirigenziale saraJmo esaJlrientemente aJmunciale, in apposita conferenza staJnpa, nella cerimonia dell'insediaJnento, con il passaggio delle consegne dall'altllale Direttore, l'architetto Nicoletti al Direttore di recente nomina. ministe riale.
Gli ho chiesto aJrche se 11011 gli tremavano 1111 poco i polsi per le graJtdi responsabilità che aJzdraJmo a gravare sulle sue spalle nei prossimi aJmi. Mi ha ri-
sposto che era traJtquillo e che la vira ci riserva le prove cui, in qualche modo, ci ha prepaJ·aJo per affrontarle e superar/e dignirosaJnettte. Dio voglia, ha aggiunto, aJrche con il massimo di ritomo in tennini di sviluppo per la gente del Cilento. che lo merita.
Poi gli ho chiesto aJIChe se avrà un'attenzione particolare per i diversi mondi, da quello professionale e culfllrale ed artistico a quello imprenditoriale, che il Cilento esprime. Mi ha risposto che lo setzte come un dovere morale dare voce e spazio alle diverse aJtime della società cilentaJia.
Noi, dall'alto della collina della Civitella, gridiaJI/0 ad Angelo 1111 augurio sincero di buon lavoro e siamo convinti che il Prof Angelo De Vita saprà onorare quelle passeggiate che col papà FraJ1cesco faceva lungo il Corso di Moio della Civitella. Ad malora, Angelo.
Peppino De Vita
IU"CI&LOIUI il Scie , Il DIBIIII
Il ~ :· • Tel 0828.723722 Fax 0828.730594
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Direttore Responsabile Il Va/calore Il/ Diano
Bartolo Scandizzo
Direttore Responsabile Il Se/e Oreste Mottola
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In Redazione
Paola Desiderio, Francesco Faenza, Romina Rosolia
Corrispondenti: Battipaglia: Emiliano Giubileo Eboli: Raffaella R. Ferrè Agropoli: Nicola Rossi Golfo Policastro: Salvatore Paradiso Campagna: Mario Onesti Roccadaspide: Francesca Pazzanese Castel San Lorenzo: Annavelia Salerno Capaccio-Paestum: Anna Vairo
Segreteria di Redazione
Gina Chiacchiaro
Editing
Vincenzo Cuoco ed Enza Marandino
Grafica ed lmpagtnazione
(ilore Stampa
Tipografia Letizia - Roccadaspide
ILVALCJALORB lsc:ntto nel RegiStro della Sldmpa periOdiCa
del Tnbunafe d1 Salerno 1/14.4. 1999 al n. /047
Il Diano lsattto nel RegiStro della Stampa perrod/Cd del
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il Sele lscr1tto nel Reg1stro della Stampa penod1ca del Tnbunafe
d1 Vallo della Luc;u11a al n. 101 del 1711111001
Responsabile Trattamento Dati
Bartolo Scandizzo
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1 3 settembre . da l dlllunedlllllllllllclllll1e,ooeUt21,31
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r-.,!, :l!I:~.ml 24 settembre 2004 l N .33 l J ~ r ti " • 3
~incanto de "Le rose di Pesto" raccontate da Bacchelli Quando l'autore del "Mulino del Po" visitò i templi di Paestum
L'elzeviro irùzia con queste frasi:
«Vengono da Pesto accade di selllirsidire davanti ascolture, a fregi ed a colonne antiche, messi in opera Ìll edifici di Salemo o di Amalfi, specie da Roberto Guiscardo.
Vive il nome e la sventura di Pesto su tutta la costa ed oltre.
Dice la tradizione che la disperG:lione e la riscossa delle città d'intomo costrinsero finalmente ad evadere i saraceni, che debolezza e discordie avevano lascia/o insediare e fO!tificarsi ad Agropoli, sull'estremo meridionale della Piana di Pesto, dove termina il Golfo di Salerno.»
Bacchelli ricorda la notte di San Giovanni dell'871, quando i saraceni attaccarono di sorpresa e saccheggiarono Pesto, "stremata da una vita di opulenze e di ricchezze, e, dicono le storie, dall 'implacabile e indomabile malaria".
Della città infelice restarono poche rovine: le mura esterne e una delle po1te, conosciuta come Porta delle Sirene. Cacciati dalla pianura, gli abitanti superstiti si rifugiarono sul colle Capaccio, stretti e tremanti intorno alloro vescovo. Ferita a morte, la cittadina rimase in completo abbandono.
«Sulle mura smantellate si esercitano, sinùli e diverse fra loro, la pazienza dello sterpame tenace, quella delle greggi nùgranti e quella del vento marino, che è la più fedele compagnia della solitudine di Pesto. Intorno e fra le mura la città distrutta subisce l'aratro dei contadirù.»
Bacchelli descrive i luoghi. Nella pianura, dove zone aride si alternano ad altre paludose, domina la malaria che solo i "rudi" butteri non temono.
Per chi ani va, la vista dei templi è un miracolo di bellezza che coglie di sorpresa: sembrano nati dal nulla.
«Lungo tutta la costa amalfitana ed oltre, in tnolte regioni del Mezzogiomo, si dicono le rose di Pesto per dir la cosa più olezz(JJzte e più colorita. Si vuoi che i naviganti le seiU(JJIO odorare fin in mare, e che si(JJIO t(JJlfO rosse da parer nere. Eppure, a Pesto, celebrata per le sue rose da Virgilio e da Ovidio e dagli altri poeti latini, rose né rosai non se ne vedono, neppur la minima apparenza. Fioriscono peraltro nella memoria e nella parlata del popolo, e veramente 11011 san morte. La sventura e le rose di Pesto vincono ugualmente l'oblio e la caduta del secoli.
l templi sotw tre: appartato
quello di Cerere, appaiati quelli di Nettuno e l'altro più antico, cosiddetto Basilica. Il prùno effetto, da qualunque parte s'arrivi, allo scoprir/i, è di incredulità. Tutto, dalla polvere della strada alle quattro casucce sul quadrivio e ai pochi, ampli pini marittimi dell'unica villa chiusa in questa stagione d'aria maligna, a petfino il camino spento d'una fabbrica di conserva di pomidoro caduta qui come nel nwndo della luna, tutto par più reale dei templi. [ ... ]
Salgo i gradini, entro fra le colonne. Il cielo fa da tetto, come se il tempio sfondato avesse virtù di ripararsi col cielo e d'inquadrare anche il cielo. Ed è cosi propriametlte. n tempio è disegnato negli elementi, è/' ombelico della pianura. Un'annonia di terra, di mare e di cielo
esisteva sparsa e ignara su questa costa e il tempio l 'ha[ISsata e congiunta in se stesso. L'arte ha destata la natura dal suo sonno solare.
E' ancora manina, e il sole, che sorge dai nwnti e batte sulla facciata del tempio, tiene ambrata la faccia delle nwntagne. Ma dai gradini di ponente ecco il mare s'illumina infondo alla piana. Son poche miglia di bassa terra, quel che basta a dare spG:liO e linea e rilievo al mare limpido sulla costa umile e magnifica. Esso viene a fare nell'occhio del riguardante rm ideale piano e fondamento ai tempi i. Fra essi e il mare la terra sparisce, se non in quanto mette aria ed amronia colla distanza.»
Bacchelli, a Paestum, vede calare le ombre del crepuscolo e ode il gracchiare delle cornacchie che con larghi giri volano tra le colonne.
Uno sguardo ancora, l'ultimo, mentre aspetta il treno, nella piccola stazione accanto alla Porta delle Sirene. La notte si impadrorùsce gradatamente dei templi, inghiottendoli con un mantello scuro.
Un pacS:t~ltio gravido di memorie e di emò~i. una giornata alla fine, il mar~ sufk) sfondo e un treno: manca il ciuccio. Bacchelli vede un asinello e il quadro è perfetto.
Licinella, il baule di Nonna Tilla Le nonne f(JJmO capolino da dietro le
vetrine negli (JJI.goli, ammiccanti verso la nipote Angela che ha voluto chiamare il suo negozio, "Il b(JJt/e di Nonna Ti/la". Sono le radici, i tempi della crocchia in testa e dei vestiti lunghi, le mani arruolate che danzav(JJIO lievi attomo all'uncinetto o ad un ago da fil et. Il griSto del bello è stato sempre presente in casa Bu01wnato: arrivati a Licinella da Castellammare di Stabia il 12 giugno scorso, h(JJUIO pottato con/oro i Lari e i Penati, mobili e suppellettili di varie generG:lioni nella bella casa nel verde tra Capaccio e Roccadaspide, il mare laggiù aricordare la loro città di origine. A 65 anni h(JJmO deciso di C(JJnbiare vita, i genitori Carlo e Pina, con le figlie Anna e Angela, circa 30 (JJlfli.
A CastelJ(JJnmare avevano da sempre questo negozio di oggettistica con (JJl/lessa tipograjia. Alcuni macchinari sono arrivati sin qui, così è facile, per chi vuole ordinare le bomboniere, sceglie re (JJiche pat1ecipG:lioni originalissime. Come quella di Angela e Freddo ]u(JJI, mauriziano - che st(JJI110 per sposarsi nella Basilica paleocristi(JJza - , zm foglio di paglia tessuta e l' inmzagine di un bus naif con t(JJlfa gente allegra atto ma-
Com'è lo stile dei Buononato che sono qui. né per "suicidarsi" ("ma come, un negozio cosi a Licinella (JJIChe d'invemo?" detto dagli stessi "locali" wzpo' autolesionisti), né per spellare il cliente, né per rifilare cose dozzinali. Tutto è raffinato e ogni (JJlgolo parrebbe flutto della loro storia, con una predilezione per varie tipologie di Wl· geli e per porcell(JJle finissime. La lOC(JJldinaparladi "oggeuistica, coordinati e complementi di arredo, regali, bomboniere, confetteria e cioccolateria"- basterebbe scrivere"cose belle", tra tende e pizii sinuosi- Nei progetti c'è (JJlChe l'idea di far preparare nzamzellate e gelatine di frutta dei paesi vicini in cotrfezioniparticolari che rivalutino contenente e contenuto.
O, a maggio, presentare Wl bouchet di carciofi in una bella wifora in porcell(JJza biwzca e blu. Jnsonmza questo "Baule di Nonna Ti/la" sprigiona wz'energia positiva. Da una vita veniv(JJIO già qui i genitori (JJlche prima di cotzoscersi e, dopo, le ragazze facev(JJIO patte (JJlche del gruppo Scout di Capaccio Scalo, ora sciolto.
Tutte le "strade", dunque, portav(JJlO qui, nel/oro piccolo Eden su cui h(JJmo scommesso forse (JJIChe per stimolare altri de/luogo ad ù1vestirvi. Mi ha ri
cordato il "Batafobre" di Bari, un caffè, ogni angolo rm prodotto di una provincia pugliese, intitno e dolce come "Nonna Tilla". "Il luogo è bello, la storia eleg(JJrte, la gente genuina e già avev(JJno f(JJifi (JJnici" mi dice sorridendo Angela e senza le "pose" che spesso h(JJIIIO i proprietari di questo tipo di negozi. Né artisti, né (JJttiquari ma solo belle persone che scelgono di vivere in Wl bel posto puntando sulla "qualità - prezzo contenuto". Mentre Carlo, il papà, un po' so m ione e 1m po' orgoglioso, colllinua ad innaffiare l 'alberello di "licinia" che da tre mesi è rifiorito, ricord(JJzdo a ruui che Licinella prinza era piena di alberi di tal nome.
Dora C. Amato
SOCIALE
Giovane ricoverata e abbandonata
Altra settimana, altro istituto, le stesse dolorose storie. Anche all'Istituto per minori " Ricciardi Bellelli" di Ponte Barizzo le storie che ascolto riguardano minori che troppo presto entrano nelle vita da adulti. Incontro suor Teresina Dima di buon ora, le giornate sono piene di impegni e i ragazzi devono essere seguiti nella loro quotidianità.
Mi presento e gli spiego il motivo per cui le faccio visita. La legge 149. Iniziamo la conversazione, ed è subito palese la confusione che regna, in merito alla legge che tra un anno circa cancellerà gli istituti nel senso storico creando strutture " più leggere". Nel 2006 la storia della struttura verrà cancellata.
Anche la volontà dei donatori, i baroni Ricciardi Bellelli, verrà convertita. La tenuta, donata nel 1968 e finalizzata ad offrire ospitalità ai bisognosi del luogo, diventerà una comunità di tipo educativo familiare, come recita la direttiva regionale. Le suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori, guidate dalla madre superiore, si stanno adoperando per rispondere alle direttive in maniera puntuale, ciò non cancella però le paure che questa radicale trasformazione comporta. Oggi i disagi minorili sono diversi da quelli del lontano '67 ma anche se per una minoranza il rifiuto della società permane. Nell'istituto sono presenti sette bambini con la formula residenziale, per meglio intenderei, diurna e notturna.
Tra questi c'è Anna (userò un nome di fantasia!). Anna vive presso l'istituto da ormai cinque anni, i genitori vivono al nord senza venirla più a trovare ormai da molto tempo. Anna vive ancora con le suore perché non trova una famiglia, è portatrice di handicap ed ha quasi diciotto anni, due macigni cb~ pesano come una montagna.
Attraverso l'umiltà e la calma della madre si intravede la fermezza con cui queste sorelle, che per anni si sono donate a chi ne aveva bisogno, attueranno i regolamenti della legge 149; ma allo stesso tempo resta evidente U loro desiderio di non rinunciare all'opera di carità a che chiede ricovero. U colloquio con suor Teresina si conclude davanti ad un buon caffè, prima cbe la giornata fitta di doveri inizi.
Angelica Tafuri ~ ..
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E' lieta di invitarvi Sabato 18 e Domenica 19 Settembre a conoscere il nuovo modo di essere Lancia:
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4 l J ..._-, :: M • N .33 l 24 settembre 2004
CHE TEMPO FARA'
Breve episodio autunnale
Sullo scorso numero di questa testata annunciai che a partire da mercoledì 15 settembre s'intravedeva la possibilità di un cambiamento generale della circolazione atmosferica; l ' anticiclone delle Azzorre si è messo da parte consentendo l'ingresso sul mediterraneo di una moderata perturbazione Atlantica la quale ha avuto il merito di abbassare notevolmente le temperature spazzando così l' alto tasso di umidità presente nei bassi strati ed inoltre ha prodotto precipitazioni che su alcune regioni hanno assunto carattere di forte intensità. Non si tratterà in ogni caso di un vero e proprio cambiamento del tempo in grado di risanare il notevole deficit pluviometrico che affligge l'agricoltura; infatti, sembrerebbe che dopo le piogge previste per le giornate di giovedì 16 e venerdì 17, a seguire l'alta pressione delle Azzorre andrà alla riconquista del Mediterraneo e dell'Italia; tuttavia non avremo una stabilità diffusa e nemmeno un cospicuo aumento delle temperature le quali risulteranno in linea con la media stagionale.
Sabato 18: nuvolosità irregolare sarà presente su gran parte della regione; nelle ore notturne possibili fenomeni temporaleschi lungo le coste e più segnatamente in mare aperto, mentre nel pomeriggio i rovesci potrebbero interessare le zone interne. Venti freschi e di moderata intensità da nord-est; mare mosso, temperature stazionarie ma al di sotto della nor ma.
Domenica 19: giornata più soleggiata specie lungo le coste; nel pomeriggio non è escluso qualche temporale nelle zone a ridosso dei rilievi; ventilazione moderata dai quadranti nord-orientali, leggero aumento della temperatura, mare poco mosso.
Tendenza successiva: giornate caratterizzate da cielo poco nuvoloso, temperature gradevoli in linea con la media del periodo, ventilazione debole da nord-est; tuttavia rimane molto probabile la formazione di cellule temporalesche nell'entroterra specie nelle ore pomeridiane.
Giuseppe Stabile
Un palazzetto dello sport, o una struttura coperta per sagre, fiere e concerti?
AGROPOLI
l carabinieri pescano di notte
Due le proposte sul tavolo intorno al quale si sono riuniti i rappresen tanti dei comuni di Agropoli, Capaccio - Paestum, Albanella, Altavilla, Castel San Lorenzo, Giungano, Trentinara, Ogliastro, Torchiara, Rutino, Laureana, Perdifumo, Prignano, Cicerale, Magliano e Monteforte per un confronto sulla scelta del sito dove costruire un centro sportivo con palazzetto ed altri impianti annessi. Antonio Domini, sindaco di Agropoli , ha propone di costruirlo in località "Mattine" , mentre Enzo Si ca, sindaco di Capaccio, indica l ' area che costeggia la litoranea Agropoli - Paestum. In ogni caso l'impianto sorgerà al confine dei due centri turistici più popolosi del Cilento per sfruttare al meglio le potenzialità d'attrazione e di servizio che la struttura sarà in grado di offrire. Le risorse verranno dali' Amministrazione Provinciale, rappresentata ali ' incontro dagli Ass. Franco Alfieri e Marco Pecoraio Scanio, e dalla Regione Campania. La costruzione dell'impianto sportivo è un passo significativo verso l'attivazione di una collaborazione tra due realtà così vicine e, allo stesso tempo, separate da una barriera invisibile che ha impedito finora un 'integrazione che non può fare che bene ali' economia di Agropoli e Capaccio- Paestum.
Ci permettiamo di segnalare, però, il fatto che a Capaccio- Paestum, come ad Agropoli, le scuole, soprattutto le elementari e medie, sono quasi tutte sprov-
EROSTHANATOS '. ,::lt.l di li!lh~pp;.• n• l ort:lll•l ~~ Cn"IO!t-.illt! (Ì:.l: .• n:~:b
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Eboli, l'ingresso del Palasele
viste di palestre. La costruzione di un mega- impianto per lo "spettacolo sport" è certamente utile per consentire manifestazioni che diano risposte alle esigenze del turismo, sta alla capacità degli ideatori fare scelte che consentano la fruizione di palestre e campi sportivi anche ai residenti. Gli esempi sbagliati non mancano: Il Palasele di Eboli è stato convertito a sede per fiere e concerti. Se è questo lo scopo, sarebbe meglio realiz~re un auditorium che consentirebbe una fruizione più consona alle. esigenze
di un tipo di pubblico certamente diverso dai pochi tifosi che seguono le squadre di basket di Agropoli e Capaccio -Paestum.
Pescare di f rodo, son,olare srt alcune elementari norme di navigazione, è una tentazione troppo grossa per alcuni esponemi della marineria agropalese. Alme110 questo dimosTra l' operazione messa a segno il13 seuembre 2004, dall'equipaggio della MoTovedeTta CC 252, dei Carabinieri. Il servizio era finalizzato al controllo e vigilanza stilla sicurezza in mare della zona costiera. R. A., cinquantenne da Agropoli, pescatore, è stato denunciato dai Carabinieri per avere esercitato la pesca entro le tre miglia dalla costa con la motobarca, sprovvisTo della casseua di pronto soccorso medico. E' stata poi la volta M. A., quarantatreenne da Agropoli, denunciato per avere omesso di segnalare, in tempo di n alte, la presenza dei sub che esercitavano la pesca subacquea di frodo. C. G., ventiduenne da Agropoli, E. L , ventunenne della stessa città, sono stati so1presi entrambi per aver esercitato la pesca subacquea di f rodo, in tempo di noue. Tutti sono staTi deferiti in staTo di libertà alla Procura della Repubblica di Vallo della ù tcania.
Sarebbe veramente un ulteriore affronto alla carenza di strutture sportive costruire un impianto per lo sport da destinare, per mancanza di utenti e di pubblico, ad altre attività (sagre, concerti e fiere) per recuperare una parte delle spese che la comunità deve sostenere per tener! o in "piedi" .
Bartolo Scandizzo
Nel corso della stessa operazione sono staTe elevate contravvenzioni per infrazioni alle leggi sulla pesca per tm ammontare complessivo Euro 3.096,00 e sono state soaoposte a sequestro n° 3 aurezzature compleTe da su b.
Un rico rdo di Don Alfonso Anzivino, l'orso buono. Dal 1994 parroco di Ag ropo li
n scarpe grosse e cervello fino" Venerdì 2 settembre è
giunta la notizia che don Alfonso Anzivino è tornato al Padre. La triste notizia ha lasciato tutti attoniti e senza parole. Parrocchiani, amici e denigratori non hanno potuto fare a meno di pensare che un grande sacerdote non c 'era più. Insediatosi il 30 ottobre del 1994 nella parrocchia Sacro Cuore della Madonna del Carmine ad Agropoli, ha lavorato incessantemente per far crescere una comunità formata da una realtà sociale molto eterogenea. Nonostante le sue precarie condizioni di sa lute, dovute ad una caduta avvenuta diversi anni fa che gli aveva provocato problemi a molti organi vitali, non si è mai risparmiato nel dare il suo sostegno alla comunità.
Era sempre presente, sempre a disposizione. Si può dire che era l'uomo "dei dolori" perchè soffriva molto ma non lo faceva pesare a nessuno. Inquadrare la figura di don Alfonso non è facile, perchè era un uomo umile, semplice,
Don Alfonso Anzivino
puro di cuore, sensibilissimo, caritatevole, ma nascondeva tutto ciò dietro uno schermo che lo faceva apparire burbero.
Un detto dice "scarpe grosse e cervello fino", così era don Alfonso. Io lo chiamavo l'orso buono. E quando, per la prima volta, lo chiamai così, mi guardò dall' alto in basso. Ci conoscevamo appena.
Ma in seguito quella mia espressione spontanea l ' ho ripetuta spesso quando lui voleva apparire severo. La sua non era severità: voleva essere uno stimolo per chi affron tava i sacramenti in modo leggero, una prassi, un pensiero da togliersi. "La Parola di Dio non può essere un luogo comune - diceva - i sacramenti sono una cosa seria e come tali vanno preparati e ricevuti". Non amava le apparenze, i fronzoli, andava all'essenziale, alla sostanza, ecco perché era un semplice. La sua sensibilità era profondissima perché qualsiasi situazione dolorosa lo toccava profondamente. Non versava lacrime, ma piangeva con i l cuore. Faceva di tutto per sollevare chi era in difficoltà sia materiale che spirituale. Si serviva anche di persone fi date per soccorrere chi era nel bisogno ed usava dire: "Però non lo dire che ti mando io". Ovviamente io non rispettavo la promessa fatta.
Quando capiva che una persona aveva bisogno di so-
stegno morale, faceva di tutt per farla avvicinare da qua! cuno che le potesse dare cot forto. "Vai - diceva - e pari; Tutti i luoghi sono buoni p( portare la parola del Signore· La sua carità era grande. ne solo in senso spiri tuale: la st automobile era piena di gen· ri di prima necessità perché ogni momento ci poteva ess re qualcuno che aveva bis gno. Oppure qualcun alt che, pur essendo nel bisogn aveva vergogna di andare chiedere. La sua casa e aperta a tutti, offriva asilc chiunque, anche se lo vede per la prima volta.
Egli era un razionale ma ceva amare il trascenden Era un concreto ma face amare la speranza. Era burbero ma faceva amare dolcezza. Da noi tutti ch t abbiamo conosciuto e ama grazie per tutto ciò che fatto per noi. Il ricordo di i tuoi insegnamenti, rester no per noi un tesoro i ne ma bile che custodiremo gt samente .
Elena Serre
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Si potrà fare ancora meglio con l'atti~tà di ristoro e di gestione della Torre ìPra?!ottri
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Cil~nto
Grotte: i bilanci sono sani, i visitatori aumentano, nessun mistero dietro l'incendio da Vincenzo Tancredi, presidente della s.r.l. "Grotte di Castelcivita" riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con riferimento all'articolo pubbli cato alla pagina 5 del Vostro settimanale n.31 del l 0/09/2004 dal titolo "La partita è tra Scaramella, Tedesco, Forziati e Cantalupo" si tiene a precisare che quanto riportato in merito alla gestione delle Grotte di Castelcivita non corrisponde a verità e pertanto è doveroso da parte di questa società richiederne la smentita mediante i seguenti chiarimenti:
a) Procedendo con ordine, è da smentire, innanzitutto l'affermazione del "mancato decollo delle presenze turistiche alle Grotte" in quanto, contrariamente da quanto il lettore è portato a pensare, il flusso turistico alle Grotte di Castelcivita, grazie all'impegno profuso dalla società in una seppur modesta attività promozionale, sta registrando di anno in anno un incremento di presenze. Ciò lo si può facilmente rilevare se si tiene conto del numero di visita tori affluiti, negli ultimi otto anni , alle Grotte di Cast elci vi t a riportati nella tabella seguente.
ANNO N• VISITATORI 1996 17.700 1997 20.100 1998 17.004 1999 12.950 2000 6.074 2001 16.472 2002 19.968 2003 20.435
Se si tiene presente che la società Grotte di Castelcivita s.r.l. ha iniziato la propria attivi tà di sezione nel Febbraio del 2001 ci si renderà' faci lmente conto che, contrariamente alle precedenti gestioni ed all'andamento registrato negli ultimi anni. sia a livello regionale che provinciale,l'afflusso di visitatori si è di anno in anno incrementato.
Al 31 Agosto del corrente anno le presenze alle Grotte di Castelcivita ammontano a n° 17.083 visitatori di cui n° 16.975 paganti e n° 108 non paganti in quanto usufruitori del coupon gratuito pubblicato durante il mese di Agosto sul quotidiano "La Città". Tale dato, manco a farlo apposta, è identico a quello dello stesso periodo dell'anno precedente.
Se, sulla scorta di ciò, consideriamo, così come riportato sul Vostro stesso settimanale alla pagina n° 14 "intervista a Luigi Schiavo, Presidente dell' Associazione Albergatori di Salerno ", che la flessione delle presenze turistiche ha toccato, nel Cilento, punte che sfiorano il30%, dobbiamo ritenerci più che soddisfatti.
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- E' da smentire, altresì, la successiva affermazione "nonostante il mezzo miliardo di lire che un'atipica società mista (c'è solo capitale Pubblico) ha drenato dalle casse comunali" in quanto la realtà dei fatti è del tutto diversa e può essere così sin tetizzata: Il Comune di Castelcivita nel costituire la Società Grotte di Castelcivita s.r. l. ha ritenuto. determinare un capitale sociale di lire 200.000.000, pari ad euro 103.291,38, interamente versato in data 12/12/2000 presso la Banca di Credito Cooperativo di Aquara.
Successivamente, il Comune ha provveduto a concedere, a favore della società, un contributo di euro 7.747,00 per l'anno 2002 ed un contributo di euro 7.384,03 per l'anno 2003.
Di contro, cosi come previsto dall ' art.5 della convenzione stipulata tra il Comune e la Società Grotte di Castelcivita s.r.l., quest'ultima ha trasferito a favore del Comune una somma di euro 35.831,43 per l'anno 2002 e di euro 35.750,34 per l 'anno 2003 pari al 30% degli introiti derivanti dalla gestione
delle Grotte di Castelcivita. Per l'anno corrente la suddetta percentuale è stata ridotta al 20%.
Pertanto, alla data del 31/12/2003 la situazione risulta essere la seguente:
- Capitale versato dal Comune per la costituzione della società = euro l 03.291,38 + Con tributi concessi dal Comune alla società per gli anni 2002 e 2003 = euro 15.131,03- Percentuale sugli introiti trasferita dalla società a favore del Comune = euro 71.581,77 = Capitale residuo del Comune investito nella società al 31/12/2003 = euro 46.840,64
Se a tale data consideriamo che la società dispone di immobilizzazioni materiali (arredamento, autovettura, macchine da ufficio, impianti, ecc.) che al netto delle quote di ammortamento ammontano ad euro 26.535,34 e se ipotizziamo che per l' anno in corso, per la gestione delle grotte si realizzeranno proventi pari ad euro 115.000,00 (per l 'anno 2003 tali proventi sono stati di euro 119. 167,80) dai quali deriverà un ulteriore trasferimento a favore del Comu-
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ne di euro 23.000,00 (20% di euro 115.000,00) ci si renderà conto che al 31/12/2004 il Comune di Castelcivita quale socio unico della società. oltre ad aver recuperato l'intero capitale investito (i vi compreso i contributi concessi alla società). avrà addirittura lucrato la somma di euro 2.694,70. "A conti fatti, quindi. la società non ha affatto drenato il mezzo miliardo di lire dalle casse comunali. ma. al contrario, a decorrere dall'esercizio 2005 , oltre ad aver restituito le somme investite sarà in grado di alimentare il fabbisogno finanziario del socio unico specialmente se ali' attività di gestione delle Grotte e dell'area pie nic "Pietra Tonda" sarà affiancata, previa adeguata ristrutturazione dei siti, l'attività di gestione del posto di ristoro adiacente alle grotte e della Torre Angioina.
E' da smentire, infine, in modo categorico, perché particolarmente calunniosa ed ingiuriosa, l'affermazione successiva, fatta n eli ' artico lo: "Tutte le carte relative a presenze ed incassi sono andate a fuoco .. ", con la quale si va ad insinuare che i responsabili della gestione (amministratori e dipenden te) avevano in teresse a far sparire tale carteggio.
A tal proposito si chiarisce che i registri andati distrutti dall'incendio sono quelli che la vigente normativa impone di tenere sul posto dove viene esercitata l'attività. Si tratta del registro dei corrispettivi, o ve vengono annotati gli incassi giornalieri, e del registro delle presenze giornaliere del personale dipendente e non, come fatto trape lare dall'articolo, delle presenze dei visitatori. Di entrambi i registri, fino a tutto il mese di giugno, esistono gli originali che, mensilmente, sono stati trasmessi . per la tenuta della contabilità, rispettivamente al consulente fiscale ed al consulente del lavoro. I registri andati bruciati contenevano le copie dei mesi precedenti ed il solo originale -e copia relative al mese di luglio.
Il Presidente (Rag. Vincenzo Tancredi)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa precisazione inviataci dalla "Grotte di Castelcivita s.r.l" e relativa ad 1m articolo che solo marginalmente, e sommariamente, toccava il tema della ge~tione del complesso speleologico. Noi registriamo con piace re la notizia delle presenze incrementate e la collettività castelcivitese sarà sicuramente sollevata dalle cifre che dimostrano le ottime pe1jormance economiche dei bilanci della società "Grotte". Sull'incendio: le notizie che abbiamo dato sono sl imprecise (questo ci era dato sapere) ma non volevano certamente insinuare alcunchè.
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STORIE ... di Omelia Trotta
Apice/la, un 'insegnante divenuta dirigente
La scuola è la sua grande passione, gli studenti sono la sua più forte preoccupazione: Filomena Apicella dirige da dieci anni l'Istituto Comprensivo "G.C. Capaccio" di Campagna, 320 alunni fra materne, elementari e medie. Tanti intensi anni di ricerca e di dialogo con gli alunni hanno affinato in lei un'innata capacità di ascolto. Nata a Serre nel 1949, Filomena Apicella inizia la sua carriera scolastica come insegnante elementare: "Con due mie amiche, nel 1973, feci domanda d'insegnamento a Milano, fummo le prime a lasciare Campagna, dopo di noi vennero tanti altri". Di nuovo al nord nel 1990 quando vince il concorso direttivo: "Nel settembre del 1990 fui chiamata in provincia di Torino e ci rimasi un anno".
Conosce la scuola dal punto di vista dell'insegnante e dal punto di vista del dirigente, cosa cambia? "L'insegnante ha la responsabilità della persona umana, della sua educazione, il dirigente ha una r esponsabilità più gestionale". Non cambia molto però il suo personalissimo rapporto con gli alunni: "Vado spesso In classe, chiedo se hanno capito, se hanno problemi, non sono una dirigente spauracchio". La presenza in classe del dirigente può essere vissuta dagli insegnati come un' ingerenza, una sorta di sconfinamento: "Non è cosi, con gli insegnanti ho un buon rapporto, non faccio pesare la mia presenza, in altre sedi si valuta, reciprocamente, l'operato di ognuno". Con l'ausilio di Insegnanti specialisti affronta il problema dell'integrazione degli alunni extracomunitari, ar abi, tedeschi e russi:"Con pochi fondi, cerchia mo di aiutare gli alunni stranieri ad inserirsi positivamente nella .oostra comunità". Un ricordo della maestra Apicella :"All'inizio di ogni anno scolastico mi ponevo un unico obiettivo: stabilire un valido rappor{o con gli alunni.
Fio dal p r imo giorno li ascoltavo a lungo, mi parlavano di loro, dèile loro f~mlglie, dei loro problemi, dei loro dubbi, mi vedevano come una person~· che n avrebbe accompagnati, ci davamo, reciproca'mente, quellci che ognuno poteva dare. Mi sono trovata sempre bene e·, a1
itcora oggi~' qualcuno si confida con me". Tornerebbe io cattedra la ·dirigente Apicella? •<io farei volentieri".
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((Non toccate il nostro distretto>> Michele Gorga : «Pronti al ricorso al Tar contro le scelte della Regione»
"Se non faremo nulla, dopo il distretto verrà depotenziato anche l'ospedaie e perciò mi rivolgo non solo ai sindaci, ma a tutti noi: Svegliamoci", afferma Mario Cammarata. Il destino del distretto sanitario ha acceso gli animi a Roccadaspide: la rassegnazione ha lasciato il posto alla rabbia e alla voglia di reagire.
Il tenace Giovanni Senincasa ha promosso una sottoscrizione popolare per chiedere un incontro con il sindaco Giuseppe Capuano che ha accettato, immediatamente, l'invito. Il dibattito ha toccato picchi roventi quando il primo cittadino ha illustrato le fonti ufficiali sul distretto, provenienti dai vertici aziendali , che si tingono di giallo. Tutto si concentra su tre documenti, stilati dal direttore generale dell'Asl Sa 3 Claudio Furcolo, che si contraddicono a vicenda.
Nel piano aziendale, redatto a maggio, Furcolo premeva per la permanenza del distretto a Roccadaspide e in un documento stilato a giugno, aveva finanziato il progetto della struttura con sede nel medesimo comune.
Nella delibera del 4 agosto, resa nota, soltanto adesso, il direttore ha accorpato Roccadaspide con Capaccio senza interpellare nessuno, nonostante una nota dei documento dica: "Fermo di convocare e riferire in merito al comitato dei sindaci". Pun to che Capuano intende ribadire: "Siamo stati da Furcolo i primi di agosto e non aveva detto nulla a riguardo.
Egli ha inteso effettuare l'accorpamento senza interpellare nessuno".
"Non ci hanno detto nulla", tuona un cittadino, "Perché sapevano che saremmo stati zitti". E il discorso scivola sulla scarsa considerazione per l'intera Valle dei vertici aziendali e regionali per cui, l'assessore alla Sanità Franco Sabetta am-
Girolamo Auricchio
mette: "Il nostro territorio è politicamente debole".
L' incontro ba favorito la costituzione di un comitato cittadino spontaneo denominato "9 Settembre", che ha organizzato un 'assemblea popolare il 12 settembre. Scopo dell'incontro quello di informare i cittadini e di adottare delle strategie in accordo con tutti gli amministratori.
Oltre al sindaco Capuano e all 'avv. De Rosa, infatti, sono intervenuti i consiglieri della minoranza Girolamo Auricchio e Gabriele luliano che affermano: "Appoggiamo la maggioranza, come in precedenza, sui fatti riguardanti l'ospedale e il distretto, ma chiediamo una reazione politica più forte dal Comitato dei sindaci". Tutto il malessere parte da una direttiva regionale che vuole ridurre i distretti da 8 a 5, accorpando le strutture con meno di 60 000 abitanti. Il riassetto adottato da Furcolo prevede: Roccadaspide - Capaccio, Vallo della Lucania, Agropoli, PollaSala Consilina e Sapri- Camerota. Solo il distretto Polla- Sala Consilina, però, raggiunge tali numeri per cui, l'avv. Michele
Giuseppe Capua no
Gorga, uno dei relatori del comitato, ha presentato un documento che prevede il ricorso al T.A.R per revocare la delibera di Furcolo. "Nel documento, afferma Gorga, chiediamo il ritorno di Albanella nel nostro distretto per raggiungere i numeri necessari e l' accorpamento di Capaccio e Agropoli. Le zone disagiate hanno diritto di maggiore sostegno e, in questo, la legge regionale è dalla nostra parte, anche perché Roccadaspide era sede della vecchia Usi".
Il documento è stato ftrmato dai presenti e consegnato al primo cittadino che lo ha sottoposto alla Conferenza dei sindaci, riunitasi a porte chiuse, a Roccadaspide il 13 settembre. l sindaci hanno approvato parte del documento e hanno chiesto un incontro con il Presidente della Regione Antonio Sassolino perché: "Furcolo è solo una pedina, mentre tutto parte da Napoli e chiediamo di incontrare Sassolino", afferma Capuano. C'è chi auspica un'auto sospensione dei sindaci per dare più forza alla protesta.
Francesca Pazzanese
Domini: "Dalla Regione la migliore sceltan
La Regione ha deciso di ridurre i distretti sanila!i da otto a cinque. All'ipotesi di accorpare i due distretti di Agropoli e Capaccio, creando una megastruttura sia per numero di abitantio che per territori coinvolti, è stata preferi ta quella di unire i tenitori di Capaccio con Roccadaspide e costituire autonomamente Agropoli e i numerosi comuni che ad essa fanno riferimento. "La nostra città - dice il sindaco Antonio Domini - per i servizi che offi·e è un punto di riferimento. In inverno, gli studenti, i pendolari e gli utenti dei suoi servizi, nel periodo estivo i turisti. Ad Agropoli poi trovano sede le caserme delle forze dell'ordine che operano su tutto il territorio circostante. L'apertura dell'ospedale, poi, ha potenziato ancora di più la sua offerta di servizi al tenitorio, favorita da buoni collegamenti sia per mare che per terra grazie ad un porto di grandi dimensioni ed alla stazione ferroviarioa che le garantisce collegamenti quotidiani con le maggiori località nazionali".
La posizione di Enzo Sica, sindaco di Capaccio
<<Condividiamo in pieno la scelta dell' As!Sa3 che ha individuato Capaccio quale sede del distretto unificato. Il nostro è il comune più popoloso di tutta l'Asl, rifiutiamo categoricamente l'ipotesi di perdere la sede del distretto. Ci opporremo con forza nel caso in cui ci vedremo scippati di questo nostro diritto, promuoveremo una protesta dura per scongiurare questa ipotesi». Si ca puntualizza che questa posizione non vuole colpire Roccadaspide: «comprendo tutti i problemi logistici e siamo disponibili a venire incontro alle esigenze di questi comuni. Nel caso di un accorpamento, siamo pronti a ragionare anche per dei servizi decentralizzati per garantire a tutti uguale assistenza sanitaria».
Lo sciopero delle ginestre. Ma il sindaco Giuseppe Capuano cosa fa? Rimane un civico o si sposta a destra?
Roccheide; Auricchio, Santa Sinforosa e De Rosa dalla prima
Di impianto medioevale. Nelle sue chiese l'arte barocca esplode in tutta la policroma ricchezza degli altari, davvero imponenti, espressione di un 'arte devozionale molto radicata. ( ... ) Roccadaspide è su una strada costellata di coltivazionidi tabacco, ulivi e vigneti. Più in alto i castagneti. Si procede ancora seguendo le indicazioni per Castel S. Lorenzo e Felitto ... ".
*** Cronache ufologiche: Nella
tarda sera del 22 giugno 1999 alle ore 22.00, in località Roccadaspide un gruppo di persone intente a chiaccherare all'esterno dell'edificio in cui risiedono, osservano un grosso punto luminoso nel cielo inizialmente apparentemente immobile. Dopo alcuni minuti l'oggetto incomincia a muoversi lentamente verso est.
***
Sandro Chiacchiaro, un com-merciante dal tratto aristocratico, non ci sta al clima di pappa e ciccia e definisce quest'estate come: "Già !agente non ha soldi, a Rocca la si-tuazione è ancora più critica. Alle 8.30 già l'acqua non c'è più. Diffi-cile è poi parcheggiare in centro ... ".
*** Santa Sinforosa salvò Roccada-
spide da una distruttiva invasione di voracissime cavallette - così rac-conta la leggenda - ma ancora non riesce a capacitare gli abitanti del centro storico sul fatto che il nuovo paese ha orizzonti più larghi. "Così quest'anno - racconta un fedele - la festa è stata molto difficile da orga-nizzare e c'è stato un vero e proprio sciopero". Sciopero? Sì dei tappe-ti gialli di fiori di ginestra che ador-navano le strade e, nella parte vec-chia, non sono stati esposti le tradi-zionali coperte dai colori sgargian-ti alle finestre ed ai balconi.
***
"Parliamo, sì e come parliamo. sindaco - gentiluomo, che ancora sere costretti ad arrendersi ali' evi-Ma non ti abbiamo mai visto e non non ha deciso se e come ricandi- denza di una guerra che non con-seri vere il nostro nome", dicono i darsi nella prossima tornata. Se Ca- viene più continuare. Registriamo due che conoscono vita, morte e puano lascia è il via libera verso più il p un tu al e report dell'assessore alla miracoli della vita politica del paese larghe intese e magari permette cultura Tonino Miano sulle cose che è nato attorno al bel Castello l'avvio di una vera alternativa ge- fatte. E' stata appena lanciata l'ini-dove c'è ancora il fantasma esi può nerazionale con gruppi politica- ziativa del finanziamento a tasso visitare la stanza dove avvenivano mente più omogenei. In questo sce- zero per ritinteggiare le facciate di le torture. "Il clientelismo politico? nario AUJicchio e De Rosa sareb- case e palazzi che si affacciano sul Nel dopo Auricchio si è evoluto e bero "costretti" a trovare un'intesa corso Gaetano Giuliani. E' stato raffinato. Carte a posto ed imbrogli e fors'anche ad "accontentarsi" di avviato un "project financing" per in quantità. Con consulenze, studi, ruoli di maggiore rilievo. dare al paese le strutture cultusi un incarichi, convegni". Tutto conti- Dopo le incertezze iniziali, il sin- succedaneo della vecchia e sop-nua a ruotare ancora intorno all'e- daco Capuano ha cominciato a pressa Pretura. La Palestra la rea-terno dualismo tra Auricchio, san- prendere il giusto passo e lavora a lizza la comunità montana e per la guigno ex amministratore della sa- tempo pieno per realizzare la mag- zona industriale a Fonte si sta stu-nità locale, e De Rosa, l'attuale pre- gior parte dei punti programmatici. diando un consorzio con Albanella sidentedellacomunità montana. Si Tutti sono preoccupati dalla lunga per in vestire sulla zona di Valle è rafforzato Auricchio con il soste- rincorsa presa da Claudio Pignata- Centanni. gno che riceve da Mario Miano, ro, candidato di Alleanza N aziona- Ma Capuano che fa? Rimane un un'ente montano in ripresa dopo le le alle ultime provinciali, conforta- civico o si sposta a destra? Nel frat-tempeste passate corrobora De to da un un buon risultato e che po- tempo, aspettando che le cose del Rosa. Ma anche qui niente è im- trebbe provare a proporsi alla poi- paese si rimettano in movimento, i mutabile: in più d'uno si muove per trona di sindaco. Scalpita anche l'ex giovani più qualificati continuano disarcionarlo. In mezzo ai due con- Giovanni D'Angelo. Insomma De ad andarsene. tendenti c'è Giuseppe Capuano, il Rosa ed Auricchio potrebbero es- Oreste M ottola
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r;J.!.laii~!_-rtl~_r1_1l:J•••;r~••·~··•r~..fl 24 settembre 2004 1 N.33 l J ..._"'4 Il M. 7
((Non vogliamo rifare la Dc. resempio? Ernesto Sica,, Il giovane capogruppo, Giulio Bettinelli, presenta la festa della Margherita
In attesa della più importante festa de La Margherita regionale la sezione di Bellizzi dei partito di Rutelli ha deciso di fare le cose alla grande, organizzando una festa cittadina che, praticamente, apre una nuova stagione per il fiorellino in provincia di Salerno. Promotore di quest'evento è il giovane capogruppo consiliare Giulio Bettinelli, che ad appena tre n t'anni si trova a gestire, grazie anche alla sua esperienza politica decennale, un partito nuovo affiancando il suo segretario sezionale, Pino Salvioli, ma con uguale dignità.
Bettinelli qual'è il senso di questa festa?
"Vogliamo sottolineare due eventi importanti per il nostro partito in provincia ed un circoscritto alla situazione cittadina. Mi riferisco all'elezione al Parlamento Europeo di Alfonso Andria, alla Presidenza della provincia di Salerno del nostro segretario Angelo Villani ed al buon risultato ottenuto dal nostro partito nella lista civica presentatasi alle amministrative. Tre consiglieri eletti sono un buon inizio considerando anche che rappresentiamo il secondo gruppo consiliare per numero".
Possiamo dire che a Bellizzi non esiste un Ulivo visto che il Sindaco eletto ed il suo vice, Mimmo Volpe, pur appartenendo aiDS si sono presentati,
Giulio Bettinelli
vincendo, con una lista civica opposta alla vostra?
"Questa non è una visione corretta. L'Ulivo esiste e come. È rappresentato dalla lista civica che ha ottenuto 3100 voti e che era espressione de La Margherita, di parte dei DS (componente deluchlana e contiana) e degli altri partiti che compongono l'Ulivo nazionale. La corrente di Volpe rappresenta solo una parte fondamentalista dei Democratici di Sinistra. Voglio sottolineare un'altra cosa: non si può stare nel centro-sinistra alla provincia quando si governa e al di fuori di
esso in città solo per una ragione di conservazione del potere".
Cosa ne pensa della lista unitaria?
"Va bene se rimane un elemento di sintesi programmatica tra i quattro parti ti ma non può rappresentare l'anticamera ad un partito unico. La Margherita esce da poco da un congresso costitutivo ed ha bisogno di rafforzar-si".
La Margherita, allora, è l'anticamera ad una nuova Democrazia Cristiana?
"No. Esistono nel nostro partito diverse-sensibilità e culture che vanno sempre più assemblandosi.
Accanto all'anima popolare c'è quella ambientalista, quella rifonnista. Insomma non torniamo al passato".
A quale personaggio politico vi rifate?
"Riconosciamo due laders: in Campania De Mita, e la sua presenza alla festa ne è la dimostrazione, e Villani in provincia".
E Alfonso Andria? "Ben venga un g!11ppo di per
sonaggi che guidino con autorevolezza questo partito. Secondo noi, però, la leadership va fondata sul programma più che sulla personalità di un uomo".
Con questa festa state ottenendo grande visibilità. Non è che aspirate ad una sorta di ruolo guida nell'area del Sele?
"Vogliamo solo mettere a disposizione il nostro lavoro e le nostre conoscenze politiche. Non siamo interessati alla politica degli incarichl e siamo concordi con l'idea di un coordinamento per aree territoriali. La nostra idea di politica è fatta di recupero dell'interesse della gente e di proposte. Questa festa, infatti, rappresenta un'occasione per stare più vicini alla gente, alla base. Anche per questo siamo d'accordo con Rutelli per leprimarie. In questa nostra strategia ci siamo ispirati all'idea di politica vincente inaugurata dal Sindaco di Pontecagnano Ernesto Si ca che consideriamo il vero referente de La Margherita nell'area Sele-Picentini".
L'apertura della festa avverrà alle ore 18,30 per poi proseguire, dopo un poco di cabaret, alle 19,30 con un dibattito dal tema "Il ruolo de La Margherita in provincia dopo le elezioni del 12/13 giugno" al quale interverranno Andrea Annunziata, Vito D'Agostino, Ettore Liguori, Roberto Manzione, Vincenzo Marrazzo, Carmine Mastalia, Luigi Morena, Ernesto Sica e Simone V aliante. Domenica sarà la volta di Alfonso Andria, Tino Jannuzzi, Antonio Valiante, Angelo Villani e Ciriaco De Mita a discutere delle prospettive de La Margherita e della lista unitaria.
Emiliano Giubileo
''Il Castelluccio'': uno spreco storico L'estate che ci lasciamo alle
spalle è stata, per molti di noi, ricca di eventi culturali e turistici. Sagre per la valorizzazione enogastronomica di un territorio, cortei stoiici e mercatini medioevali in paesini dimenticati da Dio, cattedrali romaniche in cima a località arroccate, adibite a "set" per rappresentazioni teatrali da offrire ai turisti ... Una ricchezza storica che sgorga da ogni sobborgo del nostro meraviglioso Meridione d'Italia. E così, ritornando a casa, dobbiamo scontrarci, inevitabilmente, con lo scenario deprimente del "Castelluccio" di Battipaglia che ci saluta dall'alto mentre, in coda sull'autostrada SaRe, guadagniamo l'uscita per la città capofila della Piana. Volendo citare un comico di alcuni anni fa: "la domanda nasce spontanea!" E cioè: perché non si sta facendo niente per il recupero e il rilancio culturale del Castelluccio?
Lo so, è una domanda ingenua! E ne aggiungo altre di domande ingenue: fmo a quando potrà resistere il fossato tra la proprietà privata e l'interesse di un governo locale per la valorizzazione di un parco storico che porterebbe turismo e soldi? Non sa-
JW
rebbe arrivato il momento che i cittadini siriprendessero ciò che appartiene alla tradizione culturale della propria città?
In una città come Battipaglia in cui anche l'istituzione di un senso unico di marcia è diventato un fatto politico e demagogico, quale speranza può avere un ingenuo cittadino ·come me che sogna di poter un giorno camminare con la cartina di un parco storico tra le mani?
Il Castelluccio è divenuto, ormai da decenni, il ricettacolo pericolante di spacci e incontri loschl; anche se qualche politico buontempone, tempo fa, decise di illuminarlo con dei faretti, pensando così di poter mostrare orgogliosamente, ai turisti che transitavano sull'autostrada, il "fiore all'oc-
chlello" dell' archltettura storica battipagliese. Per dovere di cronaca bisognerebbe mandare in onda, su di uno schermo gigante, anche un filmato che mostri la decadenza delle sale interne e i vari crolli; la vegetazione spontanea che spadroneggia e le incurie ataviche di una classe politica palazzinara e fissata con la mozzarella di bufala!
La storia e la coscienza storica di un popolo non sono meno
importanti del suo sviluppo industriale e agricolo. Da un recupero strutturale del Castelluccio potrebbe scaturire una serie impensabile di iniziative culturali e turistiche, per non parlare della riesumazione di un rinnovato orgoglio storico cittadino.
L'identità di un popolo è qualcosa che va coltivata non solo con la promozione di opere mussoliniane, ma soprattutto con il recupero di ciò che siamo stati! Per non dimenticare da dove veniamo e per non essere costretti a leggere delle nostre origini solo sui libri ... ''Vedere la Storia": dovrebbe essere lo slogan con cui animare il recupero dei patrimonio archeologico battipagliese.
E' ora di dire basta alle singole iniziative frustrate di encomiabili studiosi che da sem-
• L'ILI.:US'FRE A TAVOLA
Angelo Di Gennaro
Angelo Di Gennaro è uno dei più famosi attori comici napoletani. L'ultimo suo successo è il film "Ladri di barzellette". Ha un feeling particola- · re con la città di Salerno, tanto da essere considerato salernitano d'adozione. Non c'è manifestazione di rilievo a Salerno dove Angelo Di Gennaro non è presente con i suoi "sketch". Ultimamente è stato una delle attrazioni principali alla settima edizione della riuscita "Festa della Pizza" che si è svolta a Pontecagnano dal 4 al 12 settembre. Ma, vediamo cosa ci racconta Angelo Di Gennaro del suo rapporto con la "tavola": " Mi considero non esigente ma un buongustaio. Da napoletano verace, amo tutto quello che il mare offre, è.al pesce ai frutti di mare e ai crostacei. Adoro la cucina napoletana, come la classica braciola, la "tracchiuleUa", il ragù e tutte le verdure tipiche partenopee quali possono essere i friarielli, le zucchine, i carciofi ecc. Vado pazzo per le pizzette, crocchette, arancini e tutte le altre specialità della "nostra" rosticceria. Se potessi mangerei solo pasta, prediligo quella doppia, cioè, le penne, i rigatoni e i paccberi. I dolci preferisco mangiarli a colazione. Il vino: mi piace quello rosso che bevo anche sul pesce, sono d'accordo con quelli che dicono che con i prodotti del mare ci si possono abbinare anche i vini rossi. Qui da voi ho scoperto il Cilento Aglianico di Rotolo, buonissimo, . devo vedere come farmelo ar,rivare a casa". Veramente una persona molto simpatica e socievole. Una curiosità: fuma moltissimo, tanto che si vergogna di dire quante sigarette fuma al giorno!
Diodato Buonora
presi ritrovano a discutere sui propri libri di cose che andrebbero viste in prima persona! E' ora di dire basta alla cultura del "turismo da cartolina" per barattarlo con un turismo serio e organizzato, fatto di luoghl reali e funzionanti, di iniziative culturali capaci di soddisfare tutti gli aspetti dell'interazione territorio-turista. E' chiaro che il cittadino ingenuo pretende, senza conoscere le reali possibilità economiche di un Comune ... E te ne accorgi quando, in un Ufficio Tecnico del Comune, ti senti rispondere da un povero impiegato che non c'è nemmeno la pittura per le strisce gialle dei passi carrabili!
Non ci resta che affidare i nostri sogni alla lungimirante opera di qualche privato multimilionario capace di investire nella Storia!
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$PUNTO ECONOMIA
Unitevi e fatevi sentire
Sul precedente numero di questo giornale, in questa rubrica, ho raccolto le lamentele delle imprese edli che lavorano con gli Enti Pubblici in relazione ~ '
ai ritardi nell'emissione dei mandati di pagamento a fronte dei SAL. Il coro di consensi che ne è seguito da parte delle imprese mi ha fatto capire quanto effettivamente il problema fosse sentito. Mi ha colpito questa sensazione di impotenza mostrata dalle singole imprese di fronte ad un problema che non mi pare trascendentale. Un po' come Davide (l'impresa) di fronte a Golia (la burocrazia). Il problema sarebbe facilmente riso! vibile se nella pubblica amministrazione ci fosse più sensibilità verso il mondo imprenditoriale e la consapevolezza che l'impiegato è li per svolgere un servizio (ben retribuito) e non per essere servito. E' pur vero che l'attuale classe politica, principalmente al Sud, è in larghissima maggioranza espressione di altre professioni non certo della classe imprenditoriale. E' difficile trovare un imprenditore in qualche consiglio comunale, quasi impossibile trovare un sindaco imprenditore. Quasi che fossero agli antipodi, mentre è più giusto vedere onnai il Comune come un'azienda da far funzionare bene. Ma sappiamo tutti che per far funzionare bene un'azienda è più logico affidarsi ad un imprenditore che ad altri. Il Sud è pieno di contraddizioni: questa non è né la prima né l'ultima. Piuttosto giova suggerire in questo contesto come la classe degli iJn. prendi tori deve prendere piìl coscienza di sé. Gli imprenditori, piccoli o grandi che siano, se organizzati, se assemblati, se messi in rete, fanno sistema. In altre parole, se collaborano sono piìl ascolati. Inunaginate un'associazione di imprenditori con molti iscritti e con tanti servizi espletati per conto degli iscritti. Immaginate questa associazione utilmente inserita nel riferimento nazionale di categoria: Confartigianato, Confesercenti, ecc. Si andrebbero da subito a realizzare una serie di economie di scala, si avrebbe una maggiore rete commerciale, si avrebbe una maggiore crescita culturale dell' impresa. Non bisogna dimenticare che molte volte fare impresa significa unicamente i~gnarsi nella fase manufatturiera del prodotto e quindi si trascura l'aspetto commerciale e quello della innovazione tecnologica e dellafonnazione. A ciò si può sopperire solo con un sistema "a rete": facendo gruppo, collaborando in
maniera sinergica. Questa non è teoria. E' pratica. Senza questo minimo di "aggregazione" tra le nostre imprese si perde ogni margine di competitività. Allora torniamo dove eravamo partiti. ImmagiJlille una sonora protesta, basta anche con un comun.icato ~a, da parte dell' associaziooe imprenditori della Piana del Sete che lamenta un problema con la pubblica amministrazione (emissione mandati o altro) sicuramente si avrebbe una cassa di risonanza maggiore della singola e solitaria lamentela che registriamo adesso. Sicuramente il problema sì riSolverebbe. Qiversamente, oggi, il,problema rimane annacquato dentro.una seppur lodevole rubrica di questo giornale e tutto resta costcom'è. Questo non può, non. deve soddisfarei.
Antonio Marino ,' Direttore della ~cc di Aquara l ...
Gerardo Rosania chiude il portone Coabitazione pericolosa tra dipendenti. La strana coppia: Damiano & Giovanni
Portone chiuso e nuova pianta organica. Estate finita , anche in comune si torna a lavorare. Rientrati dalle Maldive, dalla Sardegna e da Campolongo, però, molti dipendenti non ritroveranno più scrivania e telefono di un tempo. Approdata al rush finale, la giunta Rosania ha cambiato look. Nuovi incarichi, nuova pianta organica. A tenere il timone è ancora lui, il direttore generale, Biagio D' Ambrosio. Accanto a l baffuto city manager, ora, ci sono tre capi area: Rosario La Corte e due donne, Maria Grazia Caputo e Caterina !orio. A loro disposizione, otto capisettore: Romeo Barbato, Annamaria Desiderio, Antonio Savi, Cosimo Grippa, Lorenzo Coiro, Maria Rosaria Cerullo, Giovanni Moscatiello e Loris Scognamiglio. Questi i promossi. E gli altri? Duecento denti avvelenati.
Chi è rimasto dov'era, voleva cambiare aria. Chi ha cambiato ufficio, ha già presentato certificati medici con patologie ancora ignote ai discepoli di Ippocrate. La scelta più discussa, premio Piana del Sele per l'originalità politica, è l'accoppiata Giovanni Tarantino-Damiano Bruno. Due persone più diverse, nemmeno in Cina le avrebbero scovate. Il primo, Tarantino, viene dalla provincia , dove faceva l'assessore.
Ma non è stato confermato. Svestiti i panni del politico, è tornato nell'agone municipale. Il secondo è Damiano Bruno. Gli hanno tolto l'ufficio manutenzione, dove coordinava tutto o quasi, compresa la campagna elettorale per Antonio C uomo, presidente mancato del centrodestra. Peccato mortale, l'abbraccio con Forza Italia. Rientrato dal mare, Rosania gli ha prepa-
Damiano Bruno
rato la sorpresa. E tra i tanti cambiamenti realizzati, ha unito nello stesso ufficio il diavolo e l'acqua santa. Il comunista Tarantino con il forzista Bruno. L'ex vigile urbano con l'ex direttore d'orchestra alla manutenzione. Confinati entrambi a San Francesco, sul vecchio municipio. A seguire fatti e misfatti delle società compartecipate (Seta, Asis, Consorzio Farmaceutico ... ) . Cambiata la pianta organica, in comune è esplosa la guerra degli scontenti.
Nervosismo alle stelle, congiure sospette, sostituzioni avvelenate. Fuori dal comune, non è che le cose vadano meglio. La moda dei muri ha contagiato anche Eboli. Sharon lo ha costruito in Israele. Rosania in via Ripa, chiudendo il portone del comune. Cittadini smarriti . Il nuovo ingresso non è più in via Ripa. Girando l'isolato, attenti a non ruzzolare, approdando in piazza Tito Flavio Silvano, spun-
Giovanni Tarantino
ta l'ingresso. Piccolo, supervigilato, roba da cani da guardia e filo spinato. Triste spettacolo, in pieno centro, lungo via Ripa. Commercianti, pensionati e contribuenti , contestano spaesati. Facce tristi , pollice verso, unanime scontento. Perché hanno chiuso il portone? "Motivi di ordine pubblico", è la prima giustificazione. "No, no, stanno rifacendo la scala d'ingresso", seconda versione. "Ma no, è per evitare che i dipendenti escano per il caffè e ritornino all'ora di cena", è la terza causale. In attesa che il sindaco chiarisca l' arcano, niente si è capito. Cernite rompicapo. I pensionati si sentono orfani. Di quel portone ospitale, brutto ma simbolico. Tutti i giorni, aperto.
Dal lunedì al venerdì. A passarci davanti, ora, sembra di sfiorare l' obitorio. Qui è chiuso, passate da dietro. E' scritto su un foglio bianco, in burocratico italiano. Dietro come? Per i disabili non è faci-
le. A sinistra ci sono le scale, con la fontana di Pastrana. A destra, c'è la discesa accanto ai vigili urbani. Insicurezza e btividi, per gli sfortunati in carrozzella. Portone chiuso con moria di vacche. A battere i pugni sul tavolo sono i commercianti di via Ripa.
Affari d'oro, facevano. Con le casse vuote, sono rimasti . Bar meno affollati, negozi vuoti, commercio asfittico. Hanno i pomodori sotto il bancone, i negozian ti. Sono pronti a lanciarli, se passa Rosania ... sarà tiro a bersaglio. "Riaplite quel portone", è l'appello categorico. Professionisti in trappola. Avvocati, ingegneli e architetti, un tempo, entravano rapidi. anche con gli uffici chiusi al pubblico. Inventavano una pratica, mostravano una cartella vuota, pur di passare. Complici tà facile. Ora?
E' diverso. Da piazza Tito Flavio Silvano si entra. Ed è peggio di una banca. Per salire in municipio? Bisogna attaccarsi al primo "tram" di passaggio, come gli scugnizzi a Napoli. I sindacati hanno protestato a bassa voce, quasi intimoliti. "In caso di terremoto o incendio? La 626 prevede che ... ", si, buonanotte. Il portone apre so lo il venerdì, quando il sindaco incontra i cittadini.
Altre aperture? In caso di matrimoni laici, manifestazioni importanti, con delegazioni russe o ballerine cubane. Poi resterà sempre chiuso. Rosania non demorde, ma in via Ripa non ci mette più piede . Pronta una raccolta di firme, una petizione a Ciampi, un trattato per Bertinotti . Il portone, per ora, resta chiuso. In caso di terremoto? C'è la vasca di Pastrana.
Francesco Faenza
Eboli, il parco dell'ammore: ((Cara, hai messo la sicura7» Eboli, sabato sera, ore 22 e
IO, parcheggio del PalaSele. La scena è tipica, vista e rivista nella vita di tuTti i giorni, u1z dejavù adolescenziale riecheggiato dalla tv: tm ragazzo, una ragazza e una centoventisette. Un piazzale semi nascosto, poco illuminato, sedili ree/inabili ed il gioco è fatto: quanti amori sono nati così, sotto i lampioni spenti dali' area sportiva ebolitana? Sotto il tettuccio in lamiera dell'utilitaria patema? Un tempo erano le viuzze del Centro Storico, strette e buie, ad accogliere gli inn amo rat i.
E' stata poi la volta del richiamo bucolico, con il "Curvane" dallo splendido panorama: stelle i;z alto e ragnatela bmlicante di luci della città in lontananza. Alcuni ricordano anche appostamenti strategici nella zona Grataglie. Ora, ufficiosamente, il posto del cuore degli ebolitani è il piazzale dell' area Impianti Sportivi, di giomo meta di maratone ti e fa-
natici del footing variopinti come pappagalli tropicali, di notte spazio in cui la privacy conta più dei pudori. L'idea di base è che molti giovani non abbiano un posto in cui scambiarsi questo tipo di affettuosità: a casa ci sono i genitori, nonni, parenti e affini, gli hotel costano troppo e il tempo libero a disposizione è molto poco. Un i ca, flebile risposta alla domanda che tormenta le generazioni, "a far l'amore dove si va?", l'automobile. Con tutto il conto m o ben poco romantico di ammaccature, contorsionismi, freni a mano e indelebili
tracce di nume rini delle marce sulle ginocchia. E' questa l'in felice realtà del sabato sera per la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze.
A meno che non si abbiano familiari comprensivi e disponibili a lasciar la casa libera, a meno che non si possegga un 'altra dimora raggiungibile con motorini e simili, l 'angusto abitacolo automobilistico è l'unica alternativa all'andare in bianco: il più classico dei classici, che intaflto rimane, più per forza che per scelta, una delle alcove più f requentate dai giovani amanti della cit-
ttuiina della Piana del Se/e, a dispetto di finestrini appannati, caldo simil-fomo a legna, lussazioni, escoriazioni e lividi da botte contro volante, cambio, sportelli e ammennicoli vari. D'altronde non solo gli ebolitani sono costretti alla promenade automobilistica, in cui, complici il buio e il silenzio, appartarsi, coccolarsi, fare sesso.
Nel capoluogo campano, Napoli, il Parco alla Rimembranza è cosl famoso da meritarsi ben due citazioni (una dedica canora e una didascalia cinematografica) e nel paese natale di Leonardo, Vinci, il "parco dell'amore" è stato addirittura istituzionalizzato a misura di gente alla ricerca di privacy e intimità all'aria aperta, una sorta di zona franca per gli in namorati, regalata nella primavera 2003 dal Sindaco Giancarlo Faenzi: "sono partito da 1111 doppio presuppostosi legge in una pagina web dedicata all'argomento- primo:
certe cose le abbiamo fatte ltttti quando eravamo giovani. Se condo: dovevamo riordinare l'area del campo sportivo.
Siccome sono anni che quel posto viene utilizzato dagli innamorati per trovare un po' di pace, ho solo pensato di unire le due cose."
Ma cosa dice la legge? Abbandonarsi ad effusion i in macchina, se si sceglie tm posto isolato e l'oscurità della sera, non e ' pitt' reato, ma illecito amministrativo.
Perché stupirsi, poi? Bene o male si sta al coperto, co1z lo stereo acceso e il sottofondo musicale assicurato.
Ci si può dividere addirittura tra varie scuole di pensiero: stti sedili anteriori o posteriori? Le stelle brillano anche qui, su quest'improvvisato belvedere sulla Salerno-Reggio Calabria. E, nell'aria, una nuvola rosa di sospiri, attesa e promesse.
Raffaella Rosaria Ferrè
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r~~-t(oJ:ll=t 24 settembre 2004 1 N.33 l J ...._ ... M• 9
Aldo Tommasini, una vita awenturosa etRvrurat _Partigiano, paracadutista, medico, cantante, docente universitario. Sempre in prima fila "Avevo vent'anni quando mi manda
rono a tagliare i telefoni al comando tedesco. Era la mia prima azione partigiana. La paura, che era tanta, la superai anche per non fare brutta figura con la bella ragazza che mi accompagnava". Era agli ordini del nonno di Luca di Montezemolo nella Resistenza romana, nel primo dopoguerra il padre di W alter Veltroni gli suggerì il repertorio da eseguire e li "raccomandò" in Rai quando il nostro era il solista del "Quartetto Azzurro" e Marcello Mastroianni lo sostituiva quando aveva la laringite . Poi è stato medico, docente universitario, cardiologo di fama, e prima ancora paracadudista , partigiano e cantan te.
Tutto questo, e tante altre cose ancora, vanno messe sul conto di Aldo Tommasini, 81 anni, discendente della famiglia di Nicola Tommasini, che nel 1799, si distinse nella zona per l'attivo sostegno al cardina le Ruffo e contro i
E' stato licenziato Walter Melchionda
Prima è anivato l 'infarto, che sta superando, poi il licenziamento. Ex assessore comunale, protagonista del rilancio del borgo semiabbandonato di Castelluccio Cosentino, W alter Melchionda è un dipendente della,"Profi.lati Italia" di Buccino. Ha ecceduto di dieci giorni nei permessi per moti vi di salute.
Recentemente Melchionda ha avuto una parti cina in "Un posto al sole" dove im persona va un giornalista.
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Aut() per Cerilll().nie
Il professore Aldo Tommasini.
giacobini. Con una madre medaglia d'oro della Resistenza, un fratello figura importante nel movimento anarchico
degli anni Venti ed un altro, tenente dei carabinieri, fucilato alle Fosse Ardeatine. Uno zio, un altro Gaetano Tommasini , famoso tenore nell'Italia del ventennio lo divenne ancora di più per aver schiaffeggiato il potente podestà di Milano.
Aldo Tommasini oggi è lontano dalle posizioni politiche del "capomassa" piagginese Nicola che, grazie ad un' iniziativa dell'amministrazione comunale (assessore Vincenzo Marra) siamo venuti ad onorare in una serata culturale.
"Il senso dell'onore, il coraggio dell'azione ed il disinteresse personale di Nicola sono valori che mi appartengono tutti, stanno nel mio dna", racconta Aldo, "il dottore", così come sono abituati a chiamarlo a Piaggine. "Sono nato
Tizio, il sindaco di Ottati si è ristabilito dopo l'infarto
A sinistra Carmine Tizio, al matrimonio del cognato Roberto Ventre.
Carmine Tizio, medico, sindaco centrista del comune di Ottati, fumava sessanta sigarette al giorno unite ad un 'intensa vita professionale e, da pochi mesi, anche politica ed amministrativa. Sono state settimane di apprensione per lui, ricoverato d'urgenza presso il reparto di cardiologia dell'ospedale San Leonardo.
Infarto: la diagnosi è stata immediata così come le cure somministrategli dai medici e il delicato intervento di an-
gioplastica al quale è stato sottoposto solo una settimana fa. La preoccupazione per il suo stato di salute è stata alimentata anche dall'operazione chirurgica che per il sindaco si era resa necessaria solo dieci giorni prima: asportazione di calcoli alla colecisti.
Era ancora ricoverato in ospedale quando ha accusato i sintomi di un infarto. Il primo cittadino presenzierà già al prossimo consiglio comunale, dopo la pausa esti-
va, è stato infatti convocato per il trenta settembre, avrà all'ordine del giorno la discussione sugli equilibri di bilancio. Il neo sindaco di Ottati, cinquant'anni, vive e lavora a Salerno come medico dentista ma dalla vittoria elettorale di giugno la sua presenza nel piccolo comune degli Albumi è diventata assidua.
Tutta la popolazione si è stretta a lui in queste settimane, molti sono andati anche a trovar lo in ospedale.
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a Napoli, a Chiaia, e qui si ferma il mio essere chiainaro. No, con il paese d'origine paterna non mi sento di rivendicare una continuità. Già mio padre l'aveva lasciato per la carriera militare" . Tuttavia c'è l'orgoglio per le scelte controcorrente e per aver aver vissuto sempre intensamente e fatto tutto ciò che riteneva opportuno fare. Nella Resistenza ci entrò con tutta la fami glia: la mamma, il padre, comandante dei reparti della Cavalleria a Roma, al fratello Romeo, giovane e brillan te tenente dei carabinieri, più volte protagonista di azioni di contrasto coi tedeschi, torturato a via Tasso e poi fucilato, a soli 25 anni fucilato il 24 marzo, diretta conseguenza dei fatti di via Rasella, imbastiti dai Gap romani. "Eppure abitavamo nello stesso palazzo degli Amendola" .
Sì, perché Arnendola era uno dei capi dei partigiani comunisti. I Tommasini no, dapprima monarchici poi la mamma, Elena Masi, che sarà a lungo alla guida delle donne democristiane. "Ancora però non ho trovato chi abbia scritto qualcosa per ringraziare le due categorie che, rischiando la pelle, diedero il maggiore contributo alla Resistenza come per salvare gli ebrei dalla deportazione: le "mignotte" e i ferrovieri. Nessuno più di loro ha fatto tanto ... ".
Aldo Tommasini ora è impegnato nel salvaguardare il palazzo degli avi, quello che s'affaccia su via Ahricola, sull'immagine più celebre del paese, il ponte sul fiume Calore.
Oreste Mottola
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10 ·~~ ~~ "· .. IN FARMACIA '_. ·-:: .
Questa rubrica
L'evoluzione dell'attenzione dei cittadini nel senso di una maggiore e più accurata richiesta di informazioni sui temi della salute delle malattie, della preven- ' zione ha motivato questa mia iniziativa editoriale in collaborazione con Unico. Il farmacista deve agire come promotore della salute affiancandosi all'operato dei medici di famiglia. Il farmacista deve offrire la sua assistenza farmaceutica individuando i bisogni farmaceutici del paziente e garantendo non solo la dispensazione dei farmaci necessari ma tutti questi servizi che possono migliorare l'efficacia della terapia. Ecco quindi l'importanza di trasmettere attraverso gli editoriali di questo giornale dei messaggi informativi che evitino abitudini distratte dell'uso del farmaci, al contrario ne favoriscano un utilizzo consapevole. L'obiettivo è che il farmacista affiancando il, medico di famiglia diventi punto di riferimento per una corretta informazione sanitaria per i cittadini.
l
Dottor Alberto Di Muria [email protected]
LA LEGGE
Niente più rinvio militare per gli studenti italiani L'e m rata in
vigore della Legge 226 del 23108104 che decreta La sospensione aticipata della Leva dal l gennaio 2005 ha portato buone notizie anche per i nati precedentelnente e tutt 'ora iscrirti all'università. Infatti la circolare 11° 0108667 del 919104 prevede che chi era tenuto a presentare domanda di rinvio del servizio di leva entro il 30 settembre, non dovranno presentare alcuna ulteriore istanza di ritardo, analogamente a quanto previsto per la sctulenza del 31 dicembre 2004. Anche chi a presentato istanza prima dell'entrata in vigore della cir·
l colare del 919/04 non saranno prese in considerazione.
Pasquale Doto
N.33 1 24 settembre 2004 IIII•Jr!l~•]
Marco Pecoraro Scanio, l'assessore con lo sport nel cuore
Majorettes in erba a San Rufo
Lo spirito da combattente nato, lo stesso con cui ha giocato per tanti anni ad alto livello, lo ha portato a scendere in politica. Marco Pecorara Scarno, assessore allo Sport alla Provincia di Salerno, propone le sue "tattiche" per innalzare il valore dell'attività sporti va nella nostra zona.
Assessore, il carattere che le ha permesso di approdare nella giunta Villani è lo stesso con cui ba calcato i campi di calcio negli amli passati?
"È proprio così. Cerco di trasferire i valori che ho adottato in campo anche nella vita quotidiana,per cui mi impegnerò con la massima generosità per dare il giusto contributo allo sport nel!' intero territorio provinciale" .
Cosa manca alla Provincia di Salerno per emergere con forza in ambito nazionale?
"Il divario con le potenze sportive italiane si è fatto particolrumente sentire nel corso delle Olimpiadi, in cui non abbiamo espresso grandi talenti. Non dobbiamo confondere lo sport che porta alle medaglie con lo sport di base che conduce al benessere fisico. Noi vorremmo che l'ente provinciale facesse sentire la propria voce su quest'ultimo punto.
Ma tutti gli enti provinciali devono capire che lo sport va programmato in modo che le manifestazioni sportive siano anche occasione di incontro aggregativo. Le potenzialità del Centro Sportivo Meridionale sono evidenti ma troppo spesso ospita eventi che hanno poco a che vedere con lo sport".
Qual è il compito che l'Assessore Marco Pecoraro cerca di assumersi per il futuro del Centro Sportivo Meridionale?
Marco Pecorara Scanio
"Un impianto del genere deve avere innanzitutto peculiarità sportive ma in una zona così attiva è il luogo ideale per ospitare altri eventi. La priorità va comunque concessa allo sport".
Questa settimana segnaliamo alla vostra attenzione una importante iniziativa che sta portando avanti da qualche mese la Pro Loco Sanrufese: si tratta del gruppo delle majorettes. Coinvolte una quarantina di ragazzine, divise tra tamburrine, twirling e pom pom, che con grande entusiasmo e spirito di sacrificio hanno raccolto questa sfida su cui pochi avevano avuto il coraggio di scommettere. L'iniziativa, unica nella provincia di Salerno, grazie al contributo di qualche magnanimo benefattore e con il patrocinio del comune di San Rufo ha invece portato i suoi frutti . II debutto ufficiale in occasione della fiera Expo-Sud e poi un susseguirsi di appuntamenti in giro per il Vallo di Diano, ultimo quello della casa di cura San Vito di Sant'Arsenio, alla presenza delle autorità politiche, dove le ragazze, con il loro entusiasmo e la loro vitalità, hanno contagiato tutti ed alleviato per un giorno Carmine Marino
INFRASTRUTTURE --
Inaugurazione della strada provinciale Roccadaspide -Monteforte Cilento
Il 3 ottobre prossimo, alle 10.30, Angelo Villani, presidente della Provincia, taglierà il nastro della strada provinciale Roccadaspide - Monteforte. Alla manifestazione interverranno gli ex presidenti dell'amministrazione provinciclle Et-
tore Liguri (ora senatore) e l'europarlamentare Alfonso Andricl. Entra~nbi saranno accompagnati dall'attuale assessore provinciclle ai lavori pubblici Franco Alfieri.
Il gruppo consiliare comunale di Insieme per Roccadaspide- La Mar-
gherita (Girolamo Auricchio, Antonio De Rosa, Gabriele Iuliclno, Vincenzo Iuliano, Mario . MU:lno e Gaetano Tabano) plaude all'iniziativa che è fondamentale per i collegamenti coi paesi cilentani e dell'Alto Calore.
la sofferenza dei malati. A guidare magistralmente le giovani promesse sanrufesi, e la loro mascotte, il piccolo Alessio Marmo di appena 3 anni , i maes t1i Ada Paolini e Angelo Giuliano. Quest'ultima ci traccia un bilancio degli ultimi mesi di attività.
"Abbiamo ottenuto risultati estremamente positivi con lusinghieri apprezzamenti del pubblico davanti ad uno spettacolo nuovo per le nostre aree- racconta-. Questo successo premia il lavoro delle ragazze che con impegno hanno affrontato molte difficoltà artistiche."
Quanti mesi di preparazione sono stati necessari per ottenere i primi risultati?
"Abbiamo iniziato la preparazione a fine maggio e in due mesi siamo riusciti a prepantre la prima uscita ufficiale."
Come ha risposto la popolazione di San Rufo all'iniziativa?
"In modo estremamente positivo e con grande calore tutte le esibizioni delle majorettes".
Quali sono i programmi per il futuro?
"Quest' inverno prepareremo nuovi numeri ed affineremo le capacità artistiche delle ragazze. Inoltre stiamo realizzando un sito internet promozionale www.lemajorettes.com, disponibile dal primo ottobre, contatteremo associazioni, comuni e pro loco per il programma artistico dell'estate 2005". Le ragazze sono avvisate: le attende un inverno di duro lavoro. Per informazioni ed iscrizioni contattare il numero 339 69958~6 oppure il 347 0301497.
Felice Marmo
Per usufruire delle iniziative c'è tempo fino al 30 ottobre SAN RUFO ' re. dia.
Borse di studio e agevolazioni scolastiche Il Comune di Sala Con
silina offre la possibilità di fruire di fornitura gratuita, totale o parziale, dei libri di testo per l ' anno scolastico 2004/2005. L'iniziati va è diretta agli alunni della scuola dell' obbligo e delle superiori, appartenenti a famiglie meno abbienti. Possono accedere al beneficio i genitori o gli altri soggetti che rappresentano il minore o lo studente stesso, se maggiorenne, appartenenti a nuclei familiari, qualunque sia la loro composizione, il cui reddito, per l'anno 2003, non sia superiore ad un valore ISEE di 10.633,00euro.ll termine ultimo per la presentazione delle richieste, compilate sull'apposita modulistica, è fissato per il 30 ottobre 2004.
La Giunta Regionale della Campania ha s tan-
Gaetano Ferrari
ziato a favore del Comune di Sala Consilina la somma di 64.525,38euro destinata all'assegnazione di borse di s tudio del valore di € 130,00 ciascuna, relativamente all'anno scolastico 2003/2004.
Possono beneficiare delle borse di studio gli studenti frequentanti le
Scuole Sta tali e Paritarie Elementari, Medie e Superiori appartenenti a nuclei familiari la cui situazione reddi tua le per l'anno 2003 non sia superiore ad un valore Isee di € 10.633,00.
Le tipologie delle spese ammissibili sono quelle relative alla frequenza, al trasporto, alla mensa, ai sussidi e materiale didattico o s trumentale e alle spese sostenute per attività interne o esterne alla scuola poste in essere per il riconoscimento di crediti formativi.
La richiesta per la concessione della borsa di studio va compilata sull' apposito modello daritirarsi presso le segreterie scolastiche .
Le relative istanze devono essere presentate entro il 30 ottobre 2004.
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Cinque milioni di euro per il Centro Sportivo Meridionale Iniziati Uavori di ristrutturazione della piscina
Iniziati gli interventi di adeguamento e di completamento strutturale del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Ecometa Consorzio Bacino Sa 3, che ne è l'ente gestore, ha varato un progetto di potenziamento dell'intero complesso sportivo che prevede un impegno complessivo di spesa di cinque milioni di euro dei quali un milione e mezzo riguardano i lavori già iniziati. I fondi fanno capo alla legge regionale 42179.
I lavori avviati riguardano il settore piscine all'interno del Palasport ed il campo sportivo. In quest'ultimo verrà realizzato l'impianto di illuminazione notturna con l'installazione di quattro torri farp utili anche per l'annessa pista di atletica.
Per quanto concerne le piscine i lavori riguardano: la piscina (di dimensione 25xl6,65) a sette corsie nella quale saranno rifatti gli impianti tecnologici (riscaldamento acqua, isolamento termico, settore idrico ed elettrico) mentre verranno adeguate le tribune e l'area pubblico con abbattimento di barriere architettoniche e ,,
messa in sicurezza degli impianti secondo le vigenti normative;
la vasca tuffi per la quale è previsto un progetto di rimodulazione che ne consentirà la trasformazione in piscina (di dimensioni 10,20x10,70), destinata ad utenza scolastica e prescolastica. I lavori, aggiudicati dalla ditta Igeca Spa di Napoli, termineranno entro il 2 gennaio 2006, entro 16 mesi dalla data di consegna.
Una volta terminati gli interventi il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo disporrà dell'unica piscina coperta di dimensione 25x16,65 esistente a Sud ·di Salerno. Il presidente di Ecometa, Enrico Zambrotti, sottolinea che si tratta di lavori rientranti nell'ambito di un articolato programma di rilancio della struttura sportiva che sarà interessata, nel prossimo triennio, ad altri importanti interventi. Come è noto, il Consorzio Bacino SA 3 ha competenza su un vasto territorio che comprende 45 comuni facenti parte del comprensori degli Alburni, Alto e Medio Sele, Bussento, Tanagro e Vallo di Diano.
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1111 1] r!1~[1] 24 settembre 2004 1 N.33
Sapri commemora suor Leonia Teggiano i bimbi alla 11Festa dei Balocchi'' Il suo sostegno ai bambini brasiliani
Nel corso di una settimana di preghiera e celebrazioni, la cittadina della Spigolatrice ha ricordato l 'opera di suor Leonia Milito, una saprese che ha fatto dell' aiuto ai bisognosi, agli ammalati ed ai bambini brasiliani la sola ragione d eli' esistenza.
Per la piccola suora saprese già nel 1998 è stato avviato in Brasile il processo di canonizzazione che ha chiuso la fase diocesana nell 'ottobre del 2003 e che ora dovrà superare il vaglio della Congregazione vaticana.
Nata a Sapri nel 1913, all'età di quarantacinque anni suor Leonia, insieme a monsignor Geraldo Fernades fondò la famiglia religiosa "Le missionarie di sant'Antonio Maria Claret", una congregazione di aiuto per i più deboli e diseredati.
Da quello spirito autenticamente missionario e solidale nella brasiliana Londrina presso la sede generalizia delle Missionarie di Sant'Antonio Maria Claret è nato l'Istituto claretiano dei laici missionari , un'opera che testimonia il carisma di mons. Geraldo Fernandes e di madre Leonia Milito.
Per una settimana la Sapri, cattolica e non, ha onorato la figura della umile missionaria con una serie di commemorazioni che sono culminate domenica dodici settembre con una solenne celebrazione, mirabilmente preparata dalle suore brasiliane e celebrata dal vescovo della diocesi di Teggiano Policastro, Angelo Spinillo.
Presso la chiesa dell' Immacolata, dove suor Leonia ebbe a ricevere il sacramento del battesimo, il vescovo ha
VIGIIJ DEL FUOCO
Manca l'acqua Vigili del fuoco a cotto d'acqua. È ac
caduto a Sala Consilina, domenica pomeriggio qu(JJ1do durante un incendio le autobotti sono state costrette a servirsi di altri luoghi di rifomimento nel centro cittadino, detennin(JJldo cosl ritardi nei soccorsi.
Il problema in realtà è (JJl/IOso: ad una certa ora del giomo la pressione dell'acqua dalla rete idrica conumale perde in censirà, determill(JJldo una portata noti sujJ"tciente.
l vigili da tempo h(JJmo chiesto al Conume un potenziamelllo del setvizio,
, ma per problemi di insufficienza idrica • , nel periodo estivo, l'acqua viene fomi-; ca meglio nel centro del paese. Per tale i motivo, in casi di emergenza, i pompie~ risono costretti a setvirsi di altre sedi
come il campo sportivo o gli uffici del ! distretto sanitario dell'Asl Sa3. Dome-• nica pomeriggio, sia al C(JJnpo sportivo,
che al distretto sanitario si sarebbero Ì presentati gli stessi problemi legati alla
pressione, per cui i caschi rossi sembra abbiano chiesto aiuto addirittura ad un caseificio della zona per poter riempire le loro autobotti.
Suor Leonia Milito
scoperto una targa dedicata alla suora saprese e collocata proprio presso il fonte battesimale.
La serata è stata anche allietata da una rassegna di cori poli fonici: di fronte ad un attento pubblico si sono esibiti il coro polifonico Bussentum ed il gruppo Kamaraton.
Ma, forse, il momento più toccante delle celebrazioni è stato rappresentato dalle interviste e dalle testimonianze dirette che hanno tracciato il profilo umano e religioso della suora saprese scomparsa tragicamente all'età di sessan tasette anni.
In particolare resteranno indelebili le testimonianze offerte dalla postulatrice che cura la causa di beatificazione, suor Teresa De Almeida, e dalla Superiora generale dell 'ordine claretano.
Salvatore Paradiso
Lettera a p erta
"Da tempo aspettavamo questa festa , ognuno di noi era pronto per esporre i propri giocattoli, poi finalmente la mattina del 3 settembre arrivò e ci svegliammo per dare inizio a questa tre giorni da favola". È così che inizia la lettera delle piccole Chiara e Valentina, scritta in occasione della festa dei balocchi. Dal3 al 5 settembre la popolosa frazione di Teggiano, Prato Perillo, è infatti diventata un piccolo grande regno interamente dedicato ai piccini. "Festa dei balocchi" è il nome dell'iniziativa ideata alcuni anno fa dall'associazione culturale "Prometeo" con l'intento di dare più spazio ai bambini troppo spesso dimenticati dalle piccole realtà locali.
Anche quest'anno la manifestazione, con il patrocinio della Provincia di Salerno, del Comune di Teggiano e della Comunità Montana V allo di Diano, è riuscita grandiosamente nel suo intento, creando entusiasmo tra i piccoli. Sono stati loro, infatti, i veri protagonisti della tre giorni.
Nella giornata di venerdì si sono aperte le porte
del mercatino. Ragazzini e ragazzine hanno allestito diversi stand per vendere i loro giocattoli, ma soprattutto le loro invenzioni create appositamente per l'evento nei mesi precedenti. Creatività e colori sono state le caratteristiche principali del "Mercatino di Pinocchio" che è poi proseguito la mattina di sabato sotto la supervisione di una giuria, creata appositamente per la premiazione, che ne ha valutato la creatività, la capacità di vendita e di inventare.
Per la serata del 4 settembre l'invito si è esteso anche agli adulti, scesi sulla strada per prendere parte a concerti e danze.
Sul palco si sono alternati balletti, musical e band rock esordienti, ma il momento di maggiore coinvolgimento è arrivato con il giovane Di Mieri che ha incantato la platea grazie alla sua chitarra e ai suoi brani musicali, profondi e autobiografici.
La manifestazione si è conclusa con la premiazione degli stand, tra l'entusiasmo e l'attenzione dei genitori ai piccoli protagonisti sono stati assegnati una serie di riconoscimenti , ma soprattutto è stata fatta loro la promessa di una nuova edizione della festa dei balocchi per il prossimo anno.
Tania Tamburro
Assegno di accompagnamento SAN MARTINO D'AGRI
D evito Russo non si trova
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una presa di posizione su:
"Assegno sostitutivo di Accompagnatore Militare di grandi invalidi
(Legge 288/2002)"
"Lo scrivente Massimo Vita, Grande Invalido Vittima Civile ANMIC
fa rnire Wl accompagnatore e solo dopo sess(JJlfa giomi si può richiedere al Tesoro il relativo assegno. Per avere detto assegno è necessario che sia emesso 1111 decreto attuativo che non si sa quando arrivi e se va bene i soldi si ricevono l'anno suc-
per cause di guerra, facendo seguito alla protesta per il ritardo con cui i ministeri competenti affrontavano l'emissione del decreto attuativo relativo all'anno in corso, (che per la cronaca è stato firmato solo qualche settimana fa' ma non ancora pubblicato), con la presente si rivolge a quanti possono incide re su questa vicenda per sollecitare il Loro interesse affinché il parlamento apporti le opportune corre-
zioni alla legge in oggetto soprattutto in materia di copertura finanziaria.
Dal primo gennaio p. v. la leva militare è di fatto abolita ma noi invalidi dobbiamo continuare a svolgere procedure estenU(JJlti per poter ricevere l 'assegno sostitutivo previsto dalla Legge 28812002.
In particolare si deve chiedere al dipartimento • per il servizio civile di Palazzo Chigi se possono
cessivo. Si comprende bene che
questo stato di incertezza rende a Noi invalidi la vita difficile.
Propongo pertanto che insieme ci si mobiliti per mettere fine a questa palese ingiustizia.
Invito tutti coloro che vogliano rendersi utili a tale batraglia a mettersi in contatto con lo scrivente per organizzare una strategia eU/l piano di proteste efficaci".
Massimo Vita
Da giorni lo cercano a Polla, dove è stato visto l'ultima volta da un conoscente, e negli altri comuni del Vallo di Diano.
Le foto di un uomo di trent'anni di San Martino d'Agri (in provincia di Potenza), Devito Russo, sono affiSSe ovunque. D giovane ha problemi psichici ed è sparito da una settimana circa da una casa di cura di Villa D ' Agri. I responsabili della struttura hanno prima cercato di rintracciarlo presso la famiglia e i conoscenti, anche perché l'uomo non ha obbligo di risiedere nella casa di cura.
Al momento della scomparsa .il trentenne indossava jeans e una camicia a quadri. È alto un metro e 60 e pesa 85 chili. Chi lo vedesse può chiamare presso la Casa Alloggio al numero 0975 69421.
I parenti sono molto preoccupati proprio perché ,da giorni non riescono ad avere SJie 9otizie. La speranza è che aJi '-uo~o non sia accadu!G niente che _né possa aver messo a repentaglio l'incolumità. ,.
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DI
((Ora che ci campa il governo stiamo quieti e tranquilli)) Sacco, l'avvenire è nelle sorgenti del Sammaro e nel vecchio borgo medioevale Il paese. Sacco 600 metri sul mare,
abitanti 700, situato lungo le fa lde occidentali del monte Motola. Non faci le da raggiungere, non tanto per i tornanti quanto per la mancanza di indicazioni, per cui occorre dirigersi verso Piaggine, finalmente una freccia appena visibile indica che siamo sulla strada giusta. Il centro storico è stato ricostruito, non è in stato di degrado, lampioncini in ferro battuto, intonaci in pietra. Davanti ai bar, come una volta per soli uomini, tavolini circondati da anziani che giocano a carte, sguardi diffidenti ci scrutano. Due donne sfuggono subito di fronte alla richiesta di scambiare qualche parola. "Siete americani?" E' la prima domanda che ci rivolgono.
Gli anziani Paolo Venturiello, nato a Piaggine nel
1915, vive da piccolo a Sacco, tranne gli anni che lo hanno coinvolto nella seconda guerra mondiale "E' un paese dove stiamo quieti , tranquilli, non ci sono delinquenti. Sono un contadino, ho lavora to la terra che ci dava da vivere. Ho tre figli, due in America a New York, uno vive a Sacco dove coltiva la terra, per quanto è possibile; perché il parco ci ha rovinato, con i cinghiali che distruggono le piantagioni. Le autorità devono eliminare i maiali. Eravamo in quattromila, oggi forse siamo meno di l 000 persone, la maggior parte è emigrata in America.". Sarà merito del parco se il paese non è in stato di degrado? "Le case e la chiesa di S. Nicola, belli ssima, grazie all'interesse del parroco, don Carmine Troccoli, sono state restaurate dopo il terremoto
~:.. ..
d eli ' 80". Sfugge e dice di chiamarsi "Pierd lu nome" Lina D'Andria di 80 anni, ma poi suo malgrado esplode "Si vive meglio oggi, prima c'era tanta miseria. Sono nata e vissuta a Sacco, fin da piccola lavoravo nei campi. Si lavorava dalla mattina alla sera, a piedi scalzi , alla giornata o nelle nostre terre, senza riposo. Oggi per fortuna ci campa il governo. Noi siamo "gente" povera. Di figli ne ho tre, uno in Germania, uno in Svizzera ed uno a Sacco lavora in campagna". Una porta aperta un camino acceso, un'altra vecchina si accinge a cucinare alimentando il fuoco con la legna appena raccolta.
l g"iovani e il futuro Davanti ad un portone due giovani,
una bambina e una donna Pina Sacco racconta di vivere a Salerno, è qui per i genitori, ora pensionati. Maria Rosaria Pascale è una bambina serena, il padre è bidello e la mamma casalinga, va alla scuola elementare dove sono solo in 14 in una pluriclasse. "Mi piace vivere qui, vorrei restarvi per sempre". Intanto i due giovani alla c.hetichella sono scomparsi rientrando in casa. Ne fermo finalmente uno in un 'automobile con un
e frequenta il tecnico Industriale a Sala. Il tempo lo trascorre a scuola e in giro, non pensa di restare per mancanza di lavoro, con lui Rosario Landi, di 32 anni, ha un negozio di generi alimentari che gli consente di tirare avanti. Non mi resta che fermare due ragazzine d i dodici anni: Paola Monaco, papà fabbro e mamma casalinga "Ci piace viver qui, siamo tranquille, ci sono i giochi Bimed e il parco g iochi , freq uentiamo la scuola media a Piaggine". Similmente Antonella Greco, papà medico, la mamma impiegata alla Bee di Roscigno ma aggiunge "Sicuramente andrò via, perché non c'è lavoro e siamo in pochi".
Intanto abbiamo trovato un Cicerone, Attilio Corba nato nel 1945, operaio della Comunità montana, che ci fa rilevare e racconta quanto di bello c'è in questo paese. Un'insegna " Il presepio" di un negozietto purtroppo chiuso: "E' un giovane che fa dei lavori ar tigianali eccezionali soprattutto presepi, vengono anche da Bari a fare acquisti". La splendida chiesa di S. Nicola, i portali in pietra, lo stemma di un antico monastero e ci guida verso una scoperta sensazionale "Il museo del legno" o meglio, come si legge sulla targa, "Museo
A sinistra le nicchie che ospitano i santi nella mura restrostanti la chiesa. Sopra il centenario maestro Francesco Coccaro, ebanista e scultore del legno.
IZ s.r.l.
Sacco, a sinistra la chiesa madre di San Nicola
dell'arte artigiana originale e della storia".
Il personaggio: E' Francesco Coccare, ebanista, scultore del legno ma anche della pietra, come si evidenzia già dallo stemma in pietra e dai due portoni in legno ricchi di bassorilievi . La figlia ammiratrice e fedele custode di un tale genio è Albina 7 1 anni, sarta, non sposata, le sorelle sono fu01i. "Ciò che esposto l 'ho creato io sottoscritto Ccccaro Francesco. Ogni quadro tiene la sua storia. I quadti sono esseri umani mi parlano", così ha scritto l'autore. Le opere sono di una varietà indescrivibile cassapanche, un triclinio, mobili, cornici, quadri c he abbracciano temi più svariati, eppure l'autore ha frequentato solo le scuole elementari, religione, scene bibliche, scienze, arte, stotia, letteratura.
Non mancano gli autoritratti in fasi diverse della vita ... Ma quel che sorprende e riempie d'ammirazione è l ' arrivo dello scultore, Francesco, 102 anni: è uno splendido vecchio, dall'incedere ancora diritto, occhi cerulei vivi e luminosi, illustra a lcune sue opere, tra esse due macchine filatrici "Prima si filava a mano, con queste basta pedalare". "Ora faccio il vagabondo" aggiunge, perché ha lavorato fino a qualche anno fa. "Avevamo vaste proprietà -racconta la figlia- e lui sorvegliava i con tadini perché non si ubriacassero, inoltre avevamo circa 500 ulivi i raccoglitori prendevano una parte su· quattro, oggi avviene il contrario. Papà, oltre a sovrintendere a tutto, lavorava il legno. Fin dali 'età di dacici anni (aveva iniziato con uno scalpellino): ha fatto porte e balconi per gen te del posto in cambio di lavoro". Per ultimo visitiamo il laboratorio, anche qui mobili, porte interne scolpite. Un patrimonio davvero unico.
Per chi ama le escursioni è necessario aggiungere che da Sacco si può partire per raggiungere le sorgenti del Sammaro, salire al borgo medioevale di Sacco vecchia, per il cui recupero sono previs ti tra i progetti del Pit 500 000,00 euro. Forse è qui il fu turo del paese e la possibilità di conciliare il Parco con i suoi abitanti.
Enza Marandino
llf! .. :le] ·~ :t LlJ l [tf!, 24 settembre 2004 1 N.33 l J .,._-.. n ~I M . 13
Una piazza per Tardio a Piaggine La nostra storia cancellata dalla toponomastica di piazze e strade
La riabilitazione del brigante partigiano borbonico Giuseppe Tardi o da parte del comune di Piaggine, che ha voluto dedicargli una piazza, è stata salutata con molta soddisfazione dalle numerose organizzazioni meridionaliste e neoborboniche. Alcuni si ti internet hanno sottolineato come l'iniziativa del sindaco Angelo Pipolo abbia reso giustizia ad una persona che, nel periodo travagliato della guerra civile successiva all'unificazione politica della penisola, fece una scelta di campo, poi ri velatasi perdente, a difesa delle t.radi7Joni e della autonomia politica della "seconda valle dell 'Eden" (come Tardio definiva il Cilento) contro il "tiranno subalpino" VitOJio Emanuele Il. Tardio in effetti, anche alla luce del suo spessore culturale (era un avvocato) non va catalogato come un semplice brigante ma come un combattente per la libertà della sua terra. Ben venga, dunque, questo genere di revisionismo storico culturale applicato alla toponomastica dagli amministratori locali, segno di una rivalutazione della storia locale e della memoria che, spesso, viene sacrificata in nome della retorica patriottica a buon mercato. Questo avviene soprattutto in tema di Risorgimento. I nostri paesi a abbondano di vie e piazze intitolate a Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele, spesso senza una ragione valida se n9n quella della carenza di conoscenza delle tradizioni proprie e della storia in genere. Così spesso, si esagera: passi per le strade in!itolate ai sopraindicati "eroi", ma giustificare l'esistenza di strade intitolate a Nino B\x.io (ad Acciaroli e Battipaglia, per esempio) ci sembra troppo. Costui , generale garibaldino, al giorno d'oggi sarebbe considerato un criminale di guerra. Nel 1860 mise a feriç> e fuoco
L· EVENTO
l'intero abitato di Bronte, in Sicilia, trucidando barbaramente chi gli capitava a tiro, uomini, donne e bambini, giusto per far capire ai contadini che di ripartirsi le terre dei grandi proprietari non se ne parlava proprio ... Roba da pulizia etnica! Alcuni storici lo considerano un sanguinario : sempre nel 1860, durante la traversata in nave da Palermo a Napoli, fracassò la testa di un suo sottoposto con il calcio del fucile perché non era stato lesto a spostarsi al suo passaggio ... Oggi noi a questo personaggio dedichiamo le strade: è come se in Kuwait intitolassero qualche piazzetta a Saddam o come se a·Tel Avi v non mancasse qualche viuzza per Himmler ... Tanto per affondare il coltello nella piaga, ricordiamo che i garibaldini riservarono lo stesso trattamento da SS al paese di Auletta, uccidendo, vio-
Il Cardinale Martino a Matinel/a per un battesimo d'eccezione
Matinella ha accolto con affetto il Cardinale Renato Martino che ha concelebrato con il parroco Don Carlo Ciocca e Don Antonio Mainenti la cerimonia del battesimo dell'ultimo nato della famiglia del notaio Pasqua.le Cammarano che non nascondeva l'euforia con cui ha accolto il nuovo arrivato.
Il piccolo Pasquale, chiamato come il nonno materno, potrà apprezzare solo a posteriori il fatto che per lui è venuto a Matinella il
Guarda
Presidente del Pontificio Consiglio giustizia e Pace della Chiesa di Cattolica.
Cosa diversa per i familiari e gli invitati che si sono stretti intorno ai genitori, Carolina e Alfredo Sania, e all'eminente prelato.
Padrino e madrina i due fratelli maggiori del piccolo Pasquale, Guido e Francesca, accarezzati a distanza dagli sguardi premurosi delle due nonne Flora Angrisani e Franca PapareUa.
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lentando e torturando. Cambiamo personaggio: a Ogliastro esiste una strada intitolata a Massimo D'Azeglio, l'aristocratico patriota piemontese, che, a proposito dell'unità fra settentrionali e meridionali disse: "la fusione con i napoletani mi fa paura come metterrni a letto con un malato di vaiolo"! Un vero antesignano dei vari Bossi, Borghezio & Company, complimenti! A Battipaglia, sempre nell'intento di glorificare l'epopea dei piemontesi "fratelli d ' Italia" una strada ricorda la battaglia della Cernaia, un evento bellico che nel 1855 vide coinvolti i bersaglieri (piemontesi), i francesi e l'esercito russo ... ma che c'entra con Battipaglia? Per caso a Mondovì o a Domodossola qualcuno ricorda i caduti napoletani, cilentani, calabresi, pugliesi, dell'esercito borbonico? La stessa piazza princi-
A sinistra i capi della spedizione garibaldina e sopra l'awocato brigante Giuseppe Tardio.
pale di Altavilla è intitolata ad uno (re Umberto l) che avallò l'uccisione di centinaia di operai in una piazza di Milano da parte dei soldati del generale Bava Beccaris, opera per la quale il generale ebbe una medaglia dal re. Umberto, come sappiamo, fu accoppato dall'anarchico Bresci e noi oggi lo ricm·diamo un po' dappertutto ... In un eccesso di servilismo sempre a Ogliastro, ma anche altrove (a Campora, per esempio) si . ricorda, chissà perché, la moglie del suddetto Umberto, Margherita ... Forse perché ci richiama alla mente la pizza! Insomma, nelle "nostre" strade è stata fmora assente la "nostra" storia; per questo adesso ci godiamo Tardio, poi chissà, altri sindaci di larghe vedute ...
Marco Cappetta [email protected]
Festival Pizza di Atena Lucana Trofeo Mister Pizza 2004 a Padula
Si è concluso Martedì 7 Settembre nell'area del Bowling Atena in Atena Lucana Scalo il Fes tivaldellaPizza2004 con l' assegnazione del Trofeo Mis terpizza2004 andato al vincitore della mani festazione " La Locanda dei Trecento" di Padula (SA) tito lare Paolo D 'Elia e Sabrina. Il secondo premio è andato alla Pizzeria "Cocò" di Caggiano di Franco Cocozza e terzo premio alla Pizzeria "Europa 2000" di Cava de Tirreni. Prima ancora dell ' inizio delle premiazioni il pubblico accorso numeroso è stato coinvolto in giochi di acrobazie fatte dai pizzaioli della squadra acrobatica di "Ciccio Pizza" di Battipaglia.
L ' organizzazione ringrazia per i risultati lu singhieri ottenuti dalla
l vincitori
presenza del pubblico partecipante e con l'augurio che l'anno prossimo vi siano più pizzerie (quest'anno ne erano presente 16 di del Vallo di Diano, del Salernitano e dell'Agro-Nocerino e
Avellino) vi diamo l'appuntamento alla prossima edizione Festi valdellaPizza2005.
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" ... Mi rivolgo a tutti voi perché guardiate con attenzione a questa importante fase di sviluppo del mondo della scuola e sento già di dovervi ringraziare per il tempo che dedicherete a partecipare con a tteggiamento propositivo a questo decisivo passo che riguarda il futuro dell'Italia . .. . " Queste parole pronunciate dal ministro Letizia Moratti ci introducono nel mondo della nuova scuola.
Ma ... del D. L.vo N° 59 del 19/2/04 cosa ne pensano i Dirigenti Scolastici? Come vivono l'applicazione della riforma?
Certamente è legge dello Stato e come tale va applicata e ognuno di loro ha scelto, in accordo col Collegio dei Docenti, la soluzione migliore per la propria scuola. E' sottinteso che in primis sono stati dappertutto salvaguardati gli interessi dell'alunno e poi si sta cercando di dar vita ad un'organizzazione che valorizzi il corpo docente senza troppo penalizzarlo.
Antonio Di Marco, dirigente del I Circolo Didattico di Capaccio, ha riscontrato, nell'assumere la dirigenza della nuova sede, una grande disponibilità da parte dei docenti . "La riforma avrà un impatto non del tutto indolore sia nelle famiglie che negli insegnanti, - afferma Di Marco -che, con i moduli, erano divenuti "specialisti" dell' insegnamento. Riprendere sarà un po' difficoltoso". Continueranno, per il momento, con l'insegnante prevalente che diventerà "tutor" quando i suoi compiti saranno meglio definiti dal Ministero.
Mattea Pelosi, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Roccadaspide, dichiara che anche questa riforma ha i suoi aspetti positivi e negativi." Apprezzo il nuovo sistema valutativo sia interno che esterno e il ruolo che la famiglia avrà se saprà essere propositi va. Ci sarà, con l'eliminazione dell'esame di quinta, una maggiore continuità con la scuola Secondaria di I grado. L'introduzione dell'inglese e dell' informatica non sono una novità perché già presenti nella scuola . Negativi sono purtroppo i tagli all'organico e le poche risorse destinate all'attuazione della riforma. Il Collegio Docenti ha arricchito il POF con numerosi laboratori".
Antonio Poto dirige l'Istituto Comprensivo di Castelcivita e individua nelle novità introdotte dalla riforma, tutor e gestione del portfolio, le difficoltà che hanno dovuto affrontare i Collegi dei Docenti in questi giorni. "Credo che tra gli aspetti positivi ci sia lo studio di almeno due lingue comunitarie nella scuola Secondaria di l grado, nonchè l'apprendimento dell'informatica nella scuola sia Primaria che Secondaria di I grado".
Giuseppe Di Canto è al suo primo incarico di dirigente all'Istituto Comprensivo di Buonabitacolo e considera positiva la nuova legge perchè garantisce, nella scuola Primaria, più ore (1 8) di presenza dell 'insegnante nella stessa classe. "Non si frammenta la continuità didattica dell 'alunno e si riesce a completare la lezione" - afferma Di Canto che fino allo scorso anno era insegnante di scuo la Elementare. La ritiene negativa per gli insegnanti perché a suo parere ci saranno discrimi-
Antonio Di Marco Mattea Pelosi Nicola Cavallo
LA SCHEDA ~ ..
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del D.Leg.vo 19/02/04 no 59 parte la riforma della scuola prevista dalla legge delega n°53 del 28103/03, meglio conosciuta come legge Moratti. Il decreto legislativo prevede alcune novità fondamentali: • l'anticipo delle iscrizioni, per quest'anno, alla scuola dell'infanzia per i
bambini che compiono i 3 anni entro il 28102/05 e alla scuola primaria per i bambini che compiono 6 anni entro il 28/02/05;
• la suddivisione della scuola primaria in 3 periodi didattici: classe prima, se-conda e terza, quarta e quinta;
• l'abolizione dell'esame della quinta dasse; • l'orario di funzionamento diversificato riferito all'anno scolastico; • i piani di studio personalizzati; • l'introduzione del portfolio delle competenze individuali per ciascun alun
no che lo accompagnerà per tutto il percorso scolastico; • la funzione del Mor (dal latino tueri che significa proteggere) si articola
in rapporto con le famiglie, coordinamento delle attività didattiche ed educative, orientamento e scelte delle attività opzlonali, documentazione del percorso fonnativo.
nazioni. "Il Collegio Docenti ha deliberato di nominare i tutor nelle prime tre classi della Primaria, riservandone l'accetta-
di tutti. Il Collegio ha deciso di inserire la figura del tutor nelle prime tre classi della Primaria e di essere flessibi li nelle ultime
zione a chiusura del contratto con l' Aran due, cercando di "danneggiare" il meno (Agenzia per la rappresentanza negozia le _ possibile gli alunni" . Per quanto riguarda delle pubbliche amministrazioni) e di la- la scuola Secondaria di I g rado, egli sosciare l'organizzazione modulare nelle stiene che non c'è continuità con la scuoquarte e quinte . Per la prima classe della la Primaria e poi la scuola di un piccolo Secondaria di I grado già lo scorso anno centro non può permettersi una variegata era l'insegnante di lettere ad essere tutor offerta di attività opzionali. con 18 ore e così è rimasto.
Il Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Albanella, Sabato Molinali, definisce il suo istituto un'oasi felice per posizione geografica, connotazione socio- economico- culturale e per coloratura del paesaggio. Non si nascondono problemi e difficoltà che, con la collaborazione di tutte le agenzie culturali che operano sul territorio, si cercherà di migliorare.
Bernardo Peduto è il diligente dell'Istituto Comprensivo di Castel San Lorenzo. "E' la figura del tutor che ha suscitato maggiori dubbi, problemi e discussioni sia per l'incertezza della norma, sia per i timori di gerarchizzazione, sia per i motivi di carattere didattico e pedagogico. - afferma il capo d'istitu to- Per evitare tali rischi si è molto discusso e dopo aver valutato varie soluzioni come la divisione dei compiti e dei ruoli, oppure la divisione degli alunni tra più docenti con funzioni tutoriali, alla fine si è deciso di nominare un solo tutor per classe in base alla disponobilità, continuità educativa, anzianità di servizio e discrezionalità del Diiigente. "Nella scuola di base è stato più lo spavento per l' introduzione di figure nuove che reali difficoltà incontrate nell'organizzazione. - dichiara Francesco Caruso, dirigente del Circolo Didattico di Roccadaspide - La stessa insegnante che resti in classe per 18 ore può guidare meglio gli alunni. Considero positivamente la figura del coordinatore per avere una visione unitaria della crescita del bambino" .... Una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provocando una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere ... (Gianni Rodari).
Rosa/ba Marciano, Gina Chiacchiaro
Antonio Tommasino, da quest'anno a capo dell'Istituto Comprensivo di Stio, evidenzia incertezze: "erogazione di un 'adeguata offerta formativa, nuovi modelli organizzativi, funzione del tutor, raccordo tra le indicazioni nazionali e i tempi destinati all'insegnamento delle discipline, funzioni e contenuti del portfolio delle competenze, difficoltà nell'attuazione dei percorsi personalizzati. Nonostante ciò, -ribadisce il Dirigente - i docenti garantiranno un elevato impegno professionale, indipendentemente dalle opinioni personali sull'efficacia della riforma".
Pisciotta, "Giochiamo a fare i Poeti"
"E' una riforma che parte con mille difficoltà soprattutto per il gruppo docente che non è stato "formato" in maniera adeguata. Poco è stato fatto, solo per eliminare dubbi e perplessità. -afferma Nicola Cavallo, dirigente dell ' Istituto Comprensivo di Ottati - In una piccola scuola con pochi alunni e pochi docenti è difficile organizzarsi facendo coincidere le esigenze
Nella serata del 29 agosto si è svolta in Pisciotta la premiazione della V edizione del concorso nazionale di poesia per ragazzi: "Giochiamo a fare i Poeti". Organizzato dall'Associazione Bambini Cerebrolesi Campania, ba registrato numerose adesioni da quasi tutte le regioni d'Italia con circa 700 elaborati pervenuti. Emozionati, per essere saliti improvvisamente alla ribalta, i bambini hanno conquistato il pubblico con il loro ingenuo entusiasmo. Pregevoli , nei la
vori premiati, l'originalità e l'efficacia espressi va Sono state tre le sezioni di concorso: Poesie in genere; Favole e
"'\!•"''
Fiabe; Filastrocche e giochi di parole. Vincitore con medaglia d'oro per la prima sezione Gabriele Mura, bambino autistico sardo; per la seconda sezione, Thomas Sanson, di Bassano del Grappa (Vicenza) anch'egli cerebroleso e non deambulante; per la terza sezione Pasquale Mangia, ragazzo campano. Da sottolineare come, sia Gabriele che Thomas, banno potuto esprimersi grazie al metodo della "Comunicazione Facilitata", conquistando la giuria composta da docenti e poeti. Ospiti della serata, che banno consegnalo i premi ai vincitori, il senatore Ettore Liguori, il presi-
dente del Coordinamento Regionale Handicappati C.-uupania Giovanni Bembo e il sindaco di Pisciotta Aniello Mautone. Il Presidente dell' Abc Campania, Aldo Tan1basco, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto daGabriele e Thomas, a testimonianza della validità di un programma neuroriabilitativo intensivo, messo a punto da uno staff medico e svolto tra le mum domestidle, con la tenace e perseverante detemlinazione della famiglia cbe, ancora una volta, viene confenuata qualecardineinsostituibile nel progetto di vita del bambino.
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Una lettera a cuore aperto da Pruno Per coltivare la Carusedda ci vuole chi lavora la terra, chi la fertilizza, chi la semina
Quando si parla della comunità di Pruno. si deve pensare a Zi Peppe, Zi Giuseppina, Diego, Manuele u' brigante, Cumpà Carmelo, Cumma Vicenza e così via. Queste persone non sono tutti miei zii, zie, cugini o parenti nel senso letterale della parola, ma è come se lo fossero. Ed è per questo ed altri motivi che a me piacerebbe che tutta la loro sapienza non andasse dispersa Tutta la loro vita. che è poi la stessa di parecchi nostri nonni, non sia dimenticata senza lasciare segno. Ed è per questo che sono stato molto contento quando ho scoperto per caso (o forse no) che alcuni giovani, che si riunivano alla Bottega del Commercio equo e solidale, stavano pensando alla nascita di un gruppo di acquisto solidale. E sono rimasto ancora più entusiasta quando alle parole sono seguiti i fatti e che Enzo è venu to nella nostra V alle a vedere di persona come e dove nascevano gli alimenti che ani vano sulle vostre tavole in città. Enzo ha visto i campi di grano Carusedda. che è il nome di una vecchia "granella" originaria di Pruno, sopravvissuta alle manipolazioni genetiche ed ha conosciuto le persone che stanno faticosamente tentando di recuperarla e valorizzarla. La valorizza-
Due abit anti di Pruno di Valle dell'Angelo.
zione non s'intende da un mero punto di vista economico ma soprattutto culturale. Perché per colti v are la Carusedda ci vuole chi lavora la terra, chi la fertilizza, chi la semina, chi "zappulea la chiantuledda". chi "la acconza". chi "munna" il grano dalle infestanti. E questi "chi", sono ancora persone che vivono nella Valle. E qualcuna di queste persone ha i figli giovani che forse non vorrebbero fare gli emigranti. Dunque, perché non dare una speranza a questi giovani, cercando di stabilire un ponte tra la cultura rurale contadina e quella dei consumatori coscienti di città? In questo modo si perseguirebbe l' obiettivo di ridare una dignità alle genti delle nostre campagne, cercando di far uscire dalla subalternità la cui-
tura di cui sono depositarie, e allo stesso tempo si otterrebbe la mobilitazione del ruolo dei "consumatori cittadini". Di qui nasce il mio sincero invito a venire a Pruno, che è rivolto a tutti coloro che intendono quindi stabilire un rapporto di solidarietà e di conoscenza con questa valle del Cilento interno. Sarebbe inoltre auspicabile che la certificazione degli alimenti (noi non ci crediamo alla veridicità ed alla presunta autorevolezza dei vari marchi di certificazione) possa derivare dalla conoscenza diretta delle persone che tali alimenti producono con metodi di coltivazione veramente naturali. Vorrei aggiungere che l'intera Valle sarà interessata ad un progetto pilota, adottato dall'Ente Parco, che prevede il
reinserimento dei "Ciucci" a Pruno, che diventerà nell'immaginario collettivo, la Valle degli Asini. A questo proposito vorrei lanciare una campagna per l'adozione di ciucci che dovrebbero essere u tilizzati per: il trasporto someggiato dei viaggiatOJi, per far assaggiare il latte d 'asina agli ospiti della Valle, per i lavori della campagna per la produzione di ottimo letame da usare in agricoltura, per l'ono terapia (gli asini sono particolarmente sensibili nei confronti dei disabili), ed in ultima analisi i ciucci saranno anche liberi di passare gli ultimi anni della loro vita in modo dignitoso, dopo tanti momenti di lavoro al fianco dell'uomo.
Angelo Avagliano, Presidente L.O.S.A.P.
(Ludo-Labo Osservatorio Socio Ambientale di
Pruno)
Elenco Prodotti
Biscotti dolci, pane, focacce, biscotti di grOJIO, grOJIO (da mangiare o germinare), farina, fagioli secchi, crusca (per alimentazione o bag11etto ai bOJnbini), fagioli in boccacci, pappine di grano, formaggio di mucca, formaggio di pecora-capra, Caciocavallo.
ECONOMIA -- · · . di Gianpaolo Calzo/aro
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L'azienda "Latticini Salernitani" è forse meglio conosciuta con il nome "La cascina", marchio con cui commercializza il suo ampio assortimento di prodotti ottenuti con quello, che è definito l'oro bianco della piana del Sele. La storia dell'impresa giunge, con il signor Nicola Pietrafesa, alla terza generazione. Può vantare, quindi, una lunga esperienza alle spalle che ha consentito di congiungere tradizione ed innovazione, insieme al rispetto per il tenitorio cardini della filosofia aziendale. Il colloquio, con due dirigenti dell'azien
Chiediamo, allora, cosa voglia dire essere un 'impresa che opera nella piana del Sele. Ci Iispondono che la difficoltà plincipale è la mancanza di spirito associazionistico che impedisce di trovare una soluzione ai problemi comuni delle imprese. Inoltre penalizzante risulta essere la carenza d'infrastrutture logistiche.
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da Nicola Pietrafesa e Patrizia Ali berti, fa emergere con chiarezza la missione dell'impresa: non il semplice profitto ma la produzione di benessere per la collettività. La signora Ali berti ci spiega in 'che modo è tradotta questa missione nell'attività quotidiana. L'impresa punta alla qualità e utilizza unicamente latte di bufala, inoltre i prodotti non sono distribuiti presso i supermercati ma in punti vendita specializzati. Grande attenzione viene data al fattore umano, uno dei punti di forza dell'impresa che mira ad una costante formazione del personale e lo rende partecipe della costru-
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zione di un prodotto di qualità. I prodotti giungono, inoltre, in due mercati: il giapponese e l'americano, che da sempre apprezzano i buoni prodotti della tavola italiana. La mozzarella, spedita per via aerea, giunge ancora fresca. Per garantire una maggiore qualità e certezza di consumo, l 'impresa ha scelto di servire unicamente l'alta ristorazione. Anche la mozzarella corre il rischio di essere imitata nei paesi esteri, ma i due dirigenti ci dicono che riescono a vincere le imitazioni attraverso l'informazione, educando i clienti ad apprezzare il gusto della mozzarella Dop.
Il signor Pietrafesa è anche fondatore di Galaxia un'associazione d'imprenditori della filiera della Bufala, con il compito di animazione culturale del tenitorio e delle nuove generazioni alla riscoperta delle tradizioni agricole, artigianali e gastro
nomiche della filiera del latte. Un'ultima curiosità ci spinge a chiedere
quale mozzarella sia più buona se quella della piana del Sele o l'aversana. "Le mozzarelle hanno due sapori diversi e si sono adattate ai gusti dei consumatori plincipali. l napoletani prediligono un sapore più forte, mentre i salernitani preferiscono un sapore più delicato".
L' impresa è un esempio di com'è possibile realizzare l'unione tra etica e business e di come una strategia che privilegi scelte di lungo corso porti alla sopravvivenza, fme ultimo d'ogni impresa.
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