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RICKETTSIOSI Gruppo di patologie causate da microrganismi appartenenti alla famiglia delle Rickettsiaceae Malattie infettive a decorso acuto, diffuse in varie parti del mondo, trasmesse da artropodi ematofagi, caratterizzate da febbre ed esantema (maculopapuloso, vescicoloso o petecchiale)

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RICKETTSIOSI

Gruppo di patologie causate da microrganismi appartenenti alla famiglia delle Rickettsiaceae

Malattie infettive a decorso acuto, diffuse in varie

parti del mondo, trasmesse da artropodi ematofagi,

caratterizzate da febbre ed esantema (maculopapuloso,

vescicoloso o petecchiale)

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Introduzione Gruppo di patologie emergenti a carattere zoonosico. Sebbene il ruolo dell’uomo nel ciclo naturale di questi batteri sia secondario L’uomo rappresenta un ospite accidentale (fatta eccezione per R. prowazekii) La trasmissione all’uomo può verificarsi tramite la puntura (secrezione salivare) o le feci di un artropode infetto In passato è stata descritta anche la trasmissione attraverso aerosol contaminato (Oster, NEJM, 1977) e trasfusioni ematiche (Wells, JAMA, 1978)

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Eziologia

• Famiglia: Rickettsiaceae

• Genere: Rickettsia

• Piccoli coccobacilli pleomorfi (gram-negativi, 0.2-0.5 µm)

• Parassiti intra-cellulari obbligati (SRE, endotelio)

• Replicano su colture cellulari e su uova embrionate

• Perdono rapidamente la loro infettività nell’ambiente esterno

• Dotate di spiccato tropismo per le cellule endoteliali, dei piccoli vasi dove moltiplicano provocando vasculite e lesioni trombotiche

• Richiedono un vettore per la trasmissione all’uomo e agli animali

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Eziologia

• Antigene superficiale specie-specifico che provoca la formazione di anticorpi specifici rilevabili all’IFI

• Antigeni “cosmopoliti” comuni ai Proteus vulgaris OX2, OX19 e Proteus mirabilis OXK, che provocano la formazione di anticorpi rilevabili con la reazione di Weil-Felix (agglutinazione), non sempre positiva e non specifica

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Febbre bottonosa (Mediterranean spotted fever)

• Serbatoio principale: Rhipicephalus sanguineus (in essa la rickettsia, moltiplicandosi, persiste per circa diciotto mesi e può trasmettersi per via transovarica e trans-stadiale).

• Serbatoio transitorio: cani e roditori selvatici (infezione clinicamente inapparente con rickettsiemia di durata di 7-10 gg)

• Ospite occasionale/accidentale:l’uomo

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Ciclo biologico Rickettsia conorii

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Patogenesi

Morso di zecca infetta

Inoculo di Rickettsia conorii

Replicazione nelle cellule endoteliali dei vasi cutanei

rickettsiemia

VASCULITE SISTEMICA

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Rickettsia conori induce nel cane una forma sub clinica,

caratterizzata da qualche giorno di batteriemia e da un lieve rialzo termico.

Il monitoraggio sierologico sul cane rappresenta

quindi l’unico mezzo per svelare la presenza dell’infezione su un determinato territorio e una fonte di dati per tracciare un’analisi

del rischio della malattia nell’uomo.

Rickettsia conori nel cane

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La malattia in Italia

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rickettsiosi

in Italia

casi

rickettsiosi

Sicilia

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Quadro clinico tipico nell’uomo

Periodo d’incubazione: 5-10 giorni

Febbre alta Cefalea

Artro-mialgie

Tache noir (escara nerastra di diametro di 5-20 mm nel punto di inoculo della puntura di zecca)

Adenite satellite

Esantema

Diffuso su tutto il mantello cutaneo comprese le superfici palmo-plantari ad estensione caudo-craniale

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Quadro clinico bambini e adulti

Bambini (%) Adulti (%)

Esantema 95,7

Febbre 96

Tache noir 72

Cefalea modesta

8 7

Cefalea intensa 0 93

Artralgie 21 36

Mialgie 19 55

Splenomegalia 32 10

Epatomegalia 38 16

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Diagnosi

Clinica e anamnestica

IFI per la ricerca di IgM e IgG specifiche e per

conferma diagnostica dopo 3 settimane

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xfiles.farmacia.uniba.it/farmol/didattica_web/32/.../rickettsiosi.pdf‎

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Terapia

Tetracicline (doxiciclina)

Macrolidi (claritromicina)

Cloramfenicolo

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PREVENZIONE

- Controllo sierologico periodico dei cani che vivono in aree endemiche

- Ma soprattutto trattamenti antiparassitari

sugli animali e disinfestazione ambientale

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Rocky Mountain Spotted Fever (Febbre maculosa delle montagne rocciose)

• Rickettsia rickettsii

– Molto diffusa negli Stati Uniti e segnalata in Europa per la prima volta nel 1993 (Gravino e coll., 1993)

– Trasmissione all’uomo e al cane tramite le

zecche (Riphicephalus sanguineus, Dermatocentor andersoni, Dermatocentor

variabilis)

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Rocky Mountain Spotted Fever

• Infezione dell’uomo e del cane – Caratterizzata da ampia e notevole distruzione

delle cellule endoteliali • Microtrombi

• Microemorragie

• Edema

– Eritema cutaneo • Inizio: caviglie e polsi

• Talvolta diviene generalizzato

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Rocky Mountain Spotted Fever

• Sintomi: uomo/cane

– Periodo d’incubazione: 2-12

– Mal di testa, febbre, abbattimento

– Sintomi gastrointestinali, dolori articolari, congiuntivite

– Iponatriemia, trombocitopenia, coagulazione vasale disseminata

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Rocky Mountain Spotted Fever

• Segni clinici: uomo/cane

– Paziente non trattato: vasculite sistemica che può raggiungere gli organi vitali provocando convulsioni seizures, problemi cardiaci, ittero e crisi renale acuta

– Letalità: 20-80%

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Rocky Mountain Spotted Fever

• Diagnosi

– Sintomi caratteristici

– Anamnesi di puntura di zecca in zona endemica

– Coltivazione difficoltosa

– Sierologia: immunofluorescenza indiretta

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ASPETTI IMMUNOLOGICI

Il controllo delle infezioni o l’evoluzione verso forme cliniche di malattia sembra strettamente legate a differenti sotto-popolazioni di linfociti T

CD4

CD8

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• Nell’ambito dei linfociti T CD4 si riconoscono due sottopopolazioni denominate Th1 e Th2

• Th1: IFN-g, IL-2, IL-12

• Th2: IL-4; IL-5; IL-6

ASPETTI IMMUNOLOGICI

T-cells B-cells macrofagi T-cells IFN-g

B-cells B-cells

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• Stimolazione Th1

– Evoluzione benigna della malattia

• Immunità cellulo-mediata

• Produzione di Ac specifici

• Stimolazione Th2

– Evoluzione infausta della malattia

• Immunità umorale

• Gammapatia policlonale

• Produzione di Ac aspecifici