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reportaje chongqing (carta n.36)

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Reportaje sobre la ciudad china de Chongqing publicado en la revista Carta (Italia)

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Una metropoli artificiale, Chongqing: capoluogo di una prefettura di 32 milioni di abitanti, nell’interno della Cina. Così il governo di Pechino cerca di spingere lo «sviluppo» lontano dalla costa congestionata. La diga delle Tre Gole attira i turisti

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ga più grande del mondo che nel 1997, unendosi aFuling, Wanxian e Qianfang, Chongqing è diventa-ta una municipalità «speciale».

Come Pechino o Shanghai, la municipalità nonappartiene a nessuna provincia e dipende solo dalgoverno centrale. L’obiettivo parallelo che ha por-tato alla creazione della nuova municipalità è sta-to quello di provocare anche nelle province inter-ne il grado di crescita economica della costa, do-ve si concentra il boom economico cinese degli ul-timi anni. Dal 1997 al 2007 il reddito pro capite de-gli abitanti della municipalità è più che raddoppia-to sia in città che in campagna.

Nella centralissima piazza di Chaotianmen,una piccola penisola nel cuore della città, gli anzia-ni insegnano ai nipotini a far volare gli aquiloni. Daun lato scorre il fiume Yangtze, dall’altro il Jialing.A pochi passi dalla piazza, nel molo del porto flu-viale, dormono i senzatetto. All’orizzonte si vedeuna grande distesa di grattacieli e di gru che segna-lano i lavori in corso. Chongqing vive oggi una fa-se di completa ristrutturazione. Il cambiamento dipelle si prevede terminerà nel 2020 ed è alimenta-

L FUMO DEGLI INCENSI bruciati nel tempio di Arhat si alza fi-no ai grattacieli circostanti. S’intrufola tra le viuzze e vo-la fino al cielo sempre grigio di Chongqing. La città è la ca-

pitale della municipalità più grande della Cina e, con i suoi 32 mi-lioni di abitanti, una delle più popolose al mondo. Chongqing è ilrisultato del primo esperimento, in Cina, di metropoli in una zo-na interna. Le sue origini risalgono a ventimila anni fa e sono le-gate alla nascita dell’antica cultura Bayu. Il suo piatto tipico, unostufato piccante chiamato «huoguo», è considerato dai cinesi unadelle perle della loro cucina. Durante la guerra contro il Giappone,Chongqing è stata il centro politico, economico e culturale del pae-se. La piazza Talitang ospita dagli anni cinquanta il più grande au-ditorium di tutta la Cina. Per questo è famosa in patria ma quasi sco-nosciuta oltre i confini dell’impero di mezzo.

La prima grande ondata migratoria verso la città risale agli an-ni del governo nazionalista del Kuomintang [dal1938 al 1945], quando Chongqing divenne la sededello stato maggiore che conduceva la guerra con-tro l’esercito giapponese e accolse rifugiati da tut-to il paese. La costruzione della diga delle «Tre Go-le», iniziata da Mao e conclusasi solo due anni fa, haprovocato un’ulteriore ondata di nuovi abitanti. Èstato con l’obiettivo di «offrire» una sistemazioneal milione di persone costrette a lasciare le loro ca-se durante la costruzione di quella che oggi è la di-

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Assediati dai cantieri del pianodi rinnovamento urbanoresistono ancora i quartieri storici

di Elena LeddaI

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to dall’afflusso di grandi investimenti cinesi edesteri. Il treno sopraelevato collega già le diversezone della città, mentre il nuovo teatro cittadino, afianco a Chaotianmen, sta per essere completato. Asud della città si prevede la costruzione della sta-zione ferroviaria più grande della Cina e di un nuo-vo distretto dal significativo nome di Ecology Bu-siness. Se c’è infatti un aspetto sul quale l’ammi-nistrazione locale insiste ogni volta che può è chesi rispetterà l’ambiente. Un’impresa non da poco,nella Chongqing di oggi. Un segnale che l’espe-rienza della diga delle Tre Gole e i problemi di in-quinamento di questa e altre metropoli cinesi ini-ziano a cambiare anche il senso comune.

L’altissimo tasso d’inquinamento, in gran partedovuto all’uso massiccio del carbone per la produ-zione di energia elettrica, nasconde anche le mon-tagne che circondano Chongqing. L’acqua dei fiu-mi è di un’inquietante sfumatura di marrone. No-nostante ciò i bambini ci si fanno il bagno e a tut-te le ore partono crociere turistiche attorno alla cit-tà o verso la diga delle Tre Gole. Il rumore dei can-tieri è incessante. Le macchine intasano le vie in un

Immagini Le foto di Gianluca Battista raccontano latrasformazione di Chongqing, tra cartelloni pubblicitari,cantieri che punteggiano il panorama urbano e gli antichiquartieri che resistono all’assedio del cemento.

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caos che non conosce strisce pedonali né semaforie che sconsiglia le biciclette dal circolare. Un altrosegnale del cambiamento di pelle e delle sue conse-guenze sugli abitanti di Chongqing.

Se negli ultimi anni, e soprattutto in vista delleOlimpiadi, a Pechino sono spariti vecchi edifici perfar posto ai nuovi, a Chongqing almeno per ora ilpassato rimane in piedi. Il risultato è un’affascinan-te sovrapposizione di epoche e stili che in ogni an-golo della città ne racconta la storia.

Da poco più di un anno il quartiere occidentaledi Shapingba ospita la nuova biblioteca cittadina,un edificio modernissimo in legno e vetro con sa-le speciali per i disabili, caffetterie e un parco pri-vato. Tutt’attorno la città appare come un grandecantiere a cielo aperto.

Basta però fare qualche chilometro più ad ovestper arrivare a Ciqikou, un villaggio di epoca Minginglobato dalla metropoli in espansione. Le stradenon sono asfaltate e le case sono tutte uguali, bian-che e marroni e con il tetto spiovente. Se ci si allon-tana dalla via principale affollata di turisti, ci si tro-va immersi in un mondo antico nel quale i pesca-tori passano le giornate lungo il fiume e gli anima-li scorrazzano al lato dei bambini.

Il parco Pipa la sera si popola di anziani. Percor-rono a piedi la ripida salita che porta all’ingresso esi ritrovano lì per fare tai chi. Come sfondo hanno

quello che è considerato il miglior belvedere di Chon-gqing. Al tramonto si accendono le luci al neon e lacittà cambia faccia. Tutto quello che di giorno appa-re grigio e sfumato diventa colorato e nitido. Perfi-no le barche ancorate al molo si accendono di luci.Il caldo estivo, tale da procurare alla città la fama diessere uno dei «tre forni» della Cina, insieme a Nan-chino e Wuhan, concede finalmente un momento ditregua.

La vita notturna dei giovani di Chongqing, comein tutte le grandi città cinesi, è all’insegna del ka-raoke. I «ktv», i locali di karaoke, sono ovunque. Pe-rò a Chongqing c’è un posto unico per vedere il cam-biamento che avviene di notte. Hongyadong è unacollina vicino a piazza Chaotianmen. Abbarbica-ti uno sull’altro, edifici nuovi in stile classico guar-dano il fiume, dove sono ancorate le barche dacrociera e quelle dei pescatori. Nel mezzo dellacollina una cascata permette un momentaneo di-stacco dal rumore di macchine, gru, betoniere e la-vori in corso. È un piccolo paesino costruito ad hocper ospitare ristoranti, bar e negozi ed è un luogomolto in voga tra i giovani. Un’oasi artificiale nel-la metropoli artificiale. Gli anziani continuano ascegliere i parchi. È facile sentirli cantare fino a tar-di e vederli ballare fin dalla mattina presto, con unritmo che, come la città che cambia sotto i loro oc-chi, non si ferma mai.

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SmogNon c’è solo il latte alla me-lammina ad avvelenare i cinesi. Dopole Olimpiadi, il livello di in-quinamento, a Pechino e in altre gran-di città, è tor-nato a salire,tanto che il go-verno ha deci-so di limitarel’uso delle au-to private e dimodificare, ri-ducendolo,l’orario di aper-tura di negozie fabbriche.

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