22
Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868 ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA 1 Indice 1. premessa .......................................................................................................................2 2. individuazione del reticolo idrico minore e del reticolo principale .3 3. Elenco dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore .......4 4. Analisi delle aste torrentizie e dei bacini idrografici significativi ....7 4.1 Analisi idrologica del bacino idrografico del torrente tovate ........................................7 4.2 - stima dell’intensità di erosione................................................................................... 15 4.3 Analisi idrologica del bacino idrografico dei torrenti SO/MO/C1, SO/MO/C2 e SO/MO/C3.......................................................................................................................... 18 5. individuazione fasce di rispetto....................................................................... 22

Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

1

Indice

1. premessa .......................................................................................................................2

2. individuazione del reticolo idrico minore e del reticolo principale .3

3. Elenco dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore.......4

4. Analisi delle aste torrentizie e dei bacini idrografici significativi ....7

4.1 – Analisi idrologica del bacino idrografico del torrente tovate ........................................7

4.2 - stima dell’intensità di erosione...................................................................................15

4.3 – Analisi idrologica del bacino idrografico dei torrenti SO/MO/C1, SO/MO/C2 e

SO/MO/C3..........................................................................................................................18

5. individuazione fasce di rispetto.......................................................................22

Page 2: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

2

1. PREMESSA

Il presente lavoro, eseguito su incarico dell’Amministrazione Comunale di

Morbegno, consiste nell’individuazione del reticolo idrico minore, le relative fasce di

rispetto e la definizione delle attività vietate o soggette ad autorizzazione comunale,

in base ai criteri esposti nella Delibera della Giunta Regionale del 25 gennaio 2002

n° 7/7868 per l’esercizio di polizia idraulica di competenza comunale, e della

successiva Deliberazione della Giunta Regionale 1 agosto 2003 n° 7/13950.

In particolare il presente studio consta dei seguenti elaborati:

Elaborato 01 – Relazione tecnica

Elaborato 02 – Reticolo idrografico minore – scala 1:10.000

Elaborato 03.1 – Caratteri idrologici– scala 1:5.000

Elaborato 03.2 – Caratteri idrologici– scala 1:5.000

Elaborato 03.3 – Caratteri idrologici– scala 1:5.000

Elaborato 04.1 – individuazione fasce di rispetto– scala 1:5.000

Elaborato 04.2 – individuazione fasce di rispetto– scala 1:5.000

Elaborato 04.3 – individuazione fasce di rispetto– scala 1:5.000

Elaborato 04.4 – Individuazione fasce fluviali Adda ed aree PS267 – scala1:10.000Elaborato 05 – Regolamento di polizia idraulica

Page 3: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

3

2. INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE E DEL RETICOLO PRINCIPALE

Il reticolo idrografico minore appartenente al territorio comunale è stato individuato

secondi i criteri riportati nella D.G.R. 1 agosto 2003 n° 7/13950; in particolare

appartengo al reticolo minore:

Tutte le acque superficiali ad esclusione di tutte le acque piovane non ancora

convogliate in un corso d’acqua.

I corsi d’acqua indicati come demaniali nelle carte catastali o in base a

normative vigenti.

I corsi d’acqua rappresentati nella cartografia ufficiale (C.T.R , I.G.M.,

fotogrammetrico del territorio comunale).

I corsi d’acqua oggetto di interventi di sistemazione idraulica con

finanziamenti pubblici.

Nella parte cartografica del presente lavoro vengono riportati anche i corsi d’acqua

appartenenti al reticolo idrico principale così come inseriti nell’Allegato A della

D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950, qui di seguito elencati:

Denominazione Foce o sbocco Tratto classificato come

principale

N. iscr. el. AAPP

Fiume Adda Lago di ComoTutto il tratto in Provincia di

Sondrio fino al lago di Cancano

e di S. Giacomo inclusi

41

Torrente Tovate Adda

Dallo sbocco

all’attraversamento a quota 847

m della strada Chempo -

Caspano

49

Torrente Bitto di

Morbegno e di

Gerola

Adda

Dallo sbocco alla

biforcazione nella Valle della

Pietra e Valle di Pescegallo

180

Page 4: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

4

3. ELENCO DEI CORSI D’ACQUA APPARTENENTI AL RETICOLO IDRICO MINORE

Tutti i corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrografico minore, individuati secondo i

criteri riportati nel capitolo precedente, vengono elencati nella tabella sottostante.

Per ciascuna asta torrentizia, fosso, canale o valgello vengono fornite le seguenti

informazioni:

Codice . i corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore, identificati

con la sigla iniziale SO/MO (Provincia di Sondrio – Comune di Morbegno)

sono stati suddivisi nelle seguenti categorie:

o A: corsi d’acqua naturali con una circolazione idrica superficiale

generalmente a carattere permanente o semipermanente i quali si

sviluppano prevalentemente su versante

o B: corsi d’acqua naturali con una circolazione idrica superficiale

generalmente a carattere temporaneo o stagionale i quali si sviluppano

prevalentemente su versante

o C: canali o corsi d’acqua di recapito di quelli precedenti che percorrono

zone di fondovalle con debole pendenza

o D: canali o rogge di bonifica in aree di fondovalle

Alla categoria di appartenenza del corso d’acqua viene quindi accostato un

numero progressivo per l’identificazione del particolare corso d’acqua (es. “A1”

= corso appartenente alla categoria A al quale è attribuito il numero progressivo

1)

Toponimo . si riporta il toponimo riscontrato nelle mappe o utilizzato

comunemente dagli abitanti del luogo

Origine – sbocco . quota e localizzazione geografica dell’origine e dello

sbocco dell’asta

Fascia di rispetto . larghezza fascia di rispetto in metri

Alla categoria di appartenenza del corso d’acqua viene quindi accostato un

numero progressivo per l’identificazione del particolare corso d’acqua (es.

Page 5: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

5

“A1” = corso appartenente alla categoria A al quale è attribuito il numero

progressivo 1)

CODICE TOPONIMO ORIGINE (m slm) SBOCCO (m slm) FASCIA_RISPETTO

SO\MO\A1 700 255 10

SO\MO\A2 900 575 10

SO\MO\A3 500 270 10

SO\MO\B1 Acquate 650 250 10

SO\MO\B2 460 421 10

SO\MO\B3 860 650 10

SO\MO\B4 525 365 10

SO\MO\B5 640 445 10

SO\MO\B6 650 455 10

SO\MO\B7 730 465 10

SO\MO\B8 740 480 10

SO\MO\B9 Valle Biorca 1050 500 10

SO\MO\B10 1200 868 10

SO\MO\B11 Valle Canaletto 1110 500 10

SO\MO\B12 Valle di Isella 1305 915 10

SO\MO\B13 995 550 10

SO\MO\B14 Val Panizza 1410 530 10

SO\MO\B15 800 760 10

SO\MO\B16 385 267 10

SO\MO\B17 435 280 10

SO\MO\B18 716 290 10

SO\MO\B19 425 280 10

SO\MO\B20 460 295 10

SO\MO\B21 312 240 10

SO\MO\B22 240 233 10

SO\MO\B23 400 240 10

SO\MO\B24 890 Conf. comunale 10

SO\MO\B25 570 Toate 10

SO\MO\B26 430 264 10

SO\MO\B27 480 450 10

SO\MO\C1 250 220 10

SO\MO\C2 242 231 10

SO\MO\C3 235 226 10

SO\MO\D1 234 232 5

SO\MO\D2 233 233 5

SO\MO\D3 229 228 5

Page 6: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

6

SO\MO\D4 229 229 5

SO\MO\D5 233 230 5

SO\MO\D6 232 229 5

SO\MO\D7 226 226 5

SO\MO\D8 232 226 5

SO\MO\D9 227 226 5

SO\MO\D10 229 229 5

SO\MO\D11 243 238 5

SO\MO\D12 240 239 5

SO\MO\D13 243 240 5

SO\MO\D14 226,3 226 5

SO\MO\D15 229 229 5

Page 7: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

7

4. ANALISI DELLE ASTE TORRENTIZIE E DEI BACINI IDROGRAFICI SIGNIFICATIVI

In questo capitolo verranno definiti ed analizzati i caratteri principali propri dei

bacini idrografici sottesi dai corsi d’acqua significativi, per tracciato o altri fattori di

interferenza antropica. In particolare si indica come corso d’acqua significativo il

Torrente Tovate e dei torrenti SO/MO/C1, SO/MO/C2 e SO/MO/C3.

4.1 – Analisi idrologica del bacino idrografico del torrente tovate

Caratterizzazione geomorfologica e determinazione dei principali parametri

geomorfici

Nella tabella 1 vengono riportati i principali parametri geometrici del bacino

tributario del Torrente Tovate, quali la superficie ed il perimetro del bacino, la

lunghezza dell’asta principale, la quota della sezione di chiusura considerata e la

quota massima del bacino idrografico. Vengono inoltre definiti i seguenti indici:

Tabella 1

Coefficiente di uniformità

)2/( APKc

Parametri morfometrici del bacino

Superficie (Km2) 10,58

Perimetro (Km) 17,237

Lunghezza aste (Km) 17,85

Quota massima (m s.l.m.) 2770

Quota sezione di chiusura (m s.l.m.) 260

Rapporto di circolarità 0,45

Coefficiente di uniformità 1,50

Densità di drenaggio 1,69

Indice di Melton 0,77

Page 8: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

8

dove:

P = perimetro del bacino

A = area del bacino

Rapporto di circolarità

)0796.0/( 2PAKr

Densità di drenaggio

AlDr /

dove:

l = somma delle lunghezze di tutti i rami del reticolo idrografico

Indice di Melton

AHHI /min)max(

dove:

Hmax = quota massima del bacino

Hmin = quota minima del bacino

Il coefficiente di uniformità ed il rapporto di circolarità forniscono una indicazione di

quanto il bacino si discosta dalla forma circolare (forma raccolta). Valori di Kc e Kr

che molto si allontanano dall’unità sono tipici di bacini di forma allungata e

viceversa nel caso di Kc e Kr prossimi a uno. Un bacino raccolto a parità di altri

fattori avrà tempi di corrivazione minori e piene più improvvise e marcate, con un

idrogramma caratterizzato da una forma stretta ed appuntita. La densità di

drenaggio (Dr) fornisce un’indicazione del grado di sviluppo del reticolo idrografico.

Bassi valori di Dr sono tipici di bacini poco evoluti o impostati su litologie resistenti

all’erosione o permeabili ed in presenza di una fitta copertura vegetale.

A completamento dell’inquadramento idrologico dell’area di studio, si riportano gli

stralci rispettivamente della Carta delle precipitazioni massime annue e della Carta

delle precipitazioni medie annue, edite dalla Regione Lombardia relative alle

precipitazioni registrate nel periodo 1891 – 1990.

Page 9: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

9

Carta delle precipitazioni massime annue (1891 – 1990)

Page 10: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

10

Carta delle precipitazioni medie annue (1891 – 1990)

Precipitazioni intense

Partendo dai dati pluviometrici forniti da una stazione di misura, è possibile

eseguire le elaborazioni necessarie per ottenere le curve che descrivono l’altezza

delle precipitazioni (h) in funzione della loro durata (t). Se i valori di pioggia, di

assegnata durata e tempo di ritorno, vengono disposti su un piano bilogaritmico, in

cui in ascissa si riportano le durate (t) e in ordinata le corrispondenti h(t,T) si

osserva che i punti che corrispondono ad un medesimo valore del tempo di ritorno

tendono generalmente a disporsi approssimativamente su di una retta. Tale

osservazione suggerisce che, per interpretare le stime delle altezze di pioggia di

assegnato tempo di ritorno, possa essere utilizzata una legge del tipo:

h (t,T) = a t n

Page 11: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

11

dove a ed n sono due parametri dipendenti dal tempo di ritorno.

Tale legge viene chiamata Curva di possibilità climatica di tempo di ritorno T. Essa

esprime, per ciascuna durata, l’altezza di pioggia che cade nella località considerata

con tempo di ritorno pari a T. Come indicato sopra, i parametri a ed n risultano in

generale variabili al variare del tempo di ritorno considerato. Tuttavia, mentre il

parametro a, che rappresenta la pioggia di durata unitaria avente il tempo di ritorno

T, è ovviamente crescente al crescere del tempo di ritorno, il parametro n presenta

spesso variazioni modeste al variare di T.

Nel presente lavoro, per semplicità, sono stati utilizzati i valori dei coefficienti a ed

n, contenuti all’interno dello studio P.A.I. (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico

del Fiume Po) “Direttive sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e

le verifiche di compatibilità idraulica”, riferiti rispettivamente a tempi di ritorno pari

a 20, 100, 200 e 500 anni.

T (ore) h (20) h (100) h (200) h (500)

0,1 14,27366 18,70264 20,51664 23,06477

0,2 18,3446 23,83765 26,11347 29,25516

0,3 21,24483 27,47232 30,07076 33,62032

0,4 23,5766 30,38253 33,2371 37,10699

0,5 25,5601 32,85054 35,92095 40,05861

0,6 27,30399 35,01514 38,27391 42,64372

0,7 28,87094 36,9562 40,38316 44,95912

0,8 30,30079 38,72438 42,30401 47,06619

0,9 31,62068 40,35412 44,07401 49,00658

1 32,85 41,87 45,72 50,81

2 42,21903 53,36585 58,19218 64,44697

4 54,26016 68,01802 74,06672 81,74398

6 62,83855 78,38914 85,29093 93,94098

12 80,7605 99,91171 108,5579 119,1539

18 93,52851 115,1459 125,0089 136,9329

24 103,7939 127,3435 138,1719 151,1338

Tabella delle altezze di precipitazione critica (h) espresse in mm, calcolate per

diversi valori del tempo di ritorno (T = 20,100,200,500 anni) secondo la relazione

h=a*tn (curva di possibilità climatica). Coefficienti “a” ed “n” desunti dalle

Page 12: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

12

“Direttive sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di

compatibilità idraulica” contenute all’interno dello studio P.A.I.

Calcolo della portata liquida di piena

Metodi semiempirici

Tali metodi si basano, oltre che sui parametri morfometrici propri del bacino

tributario, sul regime pluviometrico dell’ambito di studio, senza però prendere in

considerazione l’evento intenso che genera l’onda di piena. Tra i metodi

semiempirici è stato scelto il metodo proposto da Iskowski nel 1885:

Q max = k m h A (m3/s)

Dove:

K = coefficiente che dipende dall'altitudine, dalla morfologia e dalla copertura del

bacino

m = coefficiente che tiene conto della velocità di deflusso

h = precipitazione media annua

A = area del bacino idrografico

Metodi concettuali

Tra i metodi concettuali disponibili per il calcolo della portata di piena di un corso

d’acqua, è stato scelto il metodo cinematico o razionale, noto in Italia come metodo

Curva di possibilità pluviometrica

0

20

40

60

80

100

120

140

160

0 5 10 15 20 25

t (ore)

h(m

m)

T = 20

T = 100

T = 200

T = 500

Page 13: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

13

del ritardo di corrivazione.

Considerata una sezione del corso d’acqua è intuitivo pensare che le portate

defluenti attraverso essa dipendano dalle caratteristiche del bacino tributario

sotteso dalla sezione stessa (estensione, lunghezza, forma, pendenze, natura dei

terreni) e da quelle dell’evento pluviometrico, e che la partecipazione alla

formazione del deflusso sia in relazione con la sua durata “t”: si assume infatti,

schematizzando il fenomeno, che per una precipitazione di altezza h e di intensità

media i = h/t ed estesa a tutto il bacino, si raggiunga la portata massima quando

alla sezione considerata giungano insieme i contributi di tutte le parti che formano il

bacino stesso. Questo intervallo di tempo è definito ritardo o tempo di corrivazione

(tc) ed è assunto come elemento caratteristico del bacino. La portata al colmo è

quindi calcolata secondo la relazione seguente:

Q max = k C i A (m3/s)

Dove:

K = fattore che tiene conto della non uniformità delle unità di misura utilizzate. Se

A è espressa in Km2 ed i in mm/h, per ottenere la portata in m3/s bisogna

attribuire a k un valore di 0,278

C = coefficiente di deflusso che tiene conto della riduzione della portata meteorica

per effetto dell’infiltrazione

i = intensità della pioggia di progetto (h/tc)

A = area del bacino idrografico

Il valore del tempo di corrivazione viene ottenuto con la nota relazione di Giandotti

Hm

LAtc

8,0

5,14

dove:

L = lunghezza dell’asta fluviale principale

Hm = altezza media del bacino sulla sezione di chiusura

Page 14: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

14

Il coefficiente di deflusso è stato infine stimato, dopo aver effettuato un rilievo

geologico – geomorfologico di dettaglio del bacino, attraverso le seguenti tabelle:

litologia predominante

nel bacino

A

Copertura vegetale

B

Pendenza media

C

Sviluppo reticolo idrico

D

descrizione valore descrizione valore descrizione valore descrizione valore

Roccia 80%

Copertura 20%1 Nulla 1 i > 100% 1 Sviluppato 0,9

Roccia 50%

Copertura 50%0,9 Bassa 0,85 70%<i<100% 0,85 Medio 0,8

Roccia 20%

Copertura 80%0,85 Media 0,8 50%<i<70% 0,8 Poco sviluppato 0,7

Copertura 100% 0,8 Elevata 0,75 i<50% 0,75 assente 0,6

Determinazione C = A*B*C*D

Metodo Razionale

tempo di ritorno 100 anni

tempo di corrivazione 0,92 ore

coefficiente “a” 41,87

coefficiente “n” 0,35

coeff. di deflusso 0,4

portata di piena 52 m3/s

Tipo di superficie Coefficiente di deflusso

Superfici pavimentate 0.7 – 0.9

Strade in terra 0.4 – 0.6

Superfici erbose 0.1 – 0.7

Aree residenziali 0.3 – 0.7

Boschi 0.1 – 0.3

Terreni coltivati 0.2 – 0.6

Page 15: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

15

Metodo di Iskowski

Coefficiente “k” 0,45

coefficiente “m” 9,29

Prec. media annua 1250 mm

portata di piena 55 m3/s

4.2 -Stima dell’intensità di erosione

Al fine di dimensionare adeguatamente eventuali opere di intervento si rende

necessario effettuare una stima dell’intensità di erosione cui è soggetto il bacino

idrografico del Torrente Tovate. Si è scelto in questo caso di utilizzare il metodi

semiempirico noto come “metodo Gavrilovic”.

Metodo Gravilovic – Zemljic

Si tratta di un metodo quantitativo proposto da Gavrilovic (1959) per i bacini della

ex Jugoslavia meridionale e successivamente modificato da Zemljic (1971) a

seguito di sperimentazioni effettuate in Slovenia. Esso permette sia la stima del

volume di materiale che annualmente si produce, nell’ambito di un bacino

idrografico, per l’azione dei processi erosivi, sia la stima della quantità di materiali

trasportati dai corsi d’acqua alla sezione di chiusura del bacino stesso.

Il metodo è basato su una relazione empirica nella quale vengono considerati

parametri meteorologici (temperatura, precipitazioni), fisico-geografici (area del

bacino, acclività), geologici (presenza di dissesti, litologia del substrato) e il tipo di

utilizzo del suolo (copertura vegetale, colture presenti). La valutazione quantitativa

dell’erosione deriva quindi dalla applicazione della relazione:

W = T h F Z3/2

Page 16: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

16

Dove:

W = quantità annuale media di materiale prodotto per erosione (mc/anno)

T = coefficiente di temperatura a sua volta dipendente dalla temperatura media

annua per il bacino considerato (t°)

h = precipitazione media annua per il bacino considerato (mm/anno)

F = superficie del bacino (Kmq)

Z = coefficiente di erosione relativa, che si ricava dalla relazione:

Z = X Y (+ I1/2

)

Dove :

X = fattore di protezione del suolo ad opera della vegetazione

Y = fattore di erodibilità del suolo (funzione della litologia)

= coefficiente che esprime tipo e grado di processo erosivo in atto

I = pendenza percentuale media del bacino

Il valore di erosione media annua W, espresso in metri cubi di sedimento, si

riferisce alla produzione lorda e non rappresenta l’effettiva quantità di materiale che

i corsi d’acqua possono trasportare verso valle sino alla sezione di chiusura del

bacino.

Per ottenere il volume di sedimento G al netto della rideposizione interna, occorre

considerare un fattore di riduzione R (coefficiente di ablazione):

G = W R (mc/anno)

Il fattore di riduzione si calcola secondo la relazione:

Page 17: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

17

R = 4 (O D)1/2 / L + 10

Dove:

O = perimetro del bacino (Km)

D = quota media del bacino (Km)

L = lunghezza del corso d’acqua principale (Km)

Infine, per individuare l’intensità dell’erosione, intesa come lo spessore di materiale

per unità di superficie che abbandona il bacino in esame in un anno, si calcola la

“profondità annuale di erosione”, che è data da:

E = G / F * 1000

Si riportano di seguito le tabelle di attribuzione dei valori ai coefficienti X, Y,

Foresta mista, boscaglia fitta, foresta aperta con sottobosco, centri abitati 0.05-0.2

Foresta resinosa con sottobosco scarso, rimboschimento, boscaglia aperta 0.2-0.4

Foresta e boscaglia degradata, prati e pascoli stabili 0.4-0.6

Coltivi e prati degradanti 0.6-0.8

Superfici senza copertura vegetale 0.8-1.0

Coefficiente di protezione del suolo ad opera della vegetazione (X)

Rocce dure resistenti all’erosione 0.2-0.6

Rocce medio-resistenti all’erosione 0.6-1.0

Rocce friabili, stabilizzate (scisti, argille compatte, frane, ecc.) 1.0-1.3

Depositi, morene, argille ed altre rocce poco resistenti

all’erosione

1.3-1.8

Page 18: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

18

Depositi fini e terre non resistenti all’erosione 1.8-2.0

Coefficiente di erodibilità del suolo (Y)

Erosione scarsa 0.1-0.2

Erosione in falde sul 20-50 % del bacino 0.3-0.5

Erosione in falde, frane, depositi di crollo 0.6-0.7

50-80 % del bacino eroso per franamenti o sfogliettamento 0.8-0.9

Bacino interamente eroso per franamenti o sfogliettamento 0.9-1.0

Coefficiente di degradazione del suolo ()

Volume di materiale medio prodotto annualmente per erosione, W = 500

m3/anno

Volume di sedimento al netto della rideposizione interna, G = 234 m3/anno

Profondità annuale di erosione (spessore di materiale per unità di superficie

che abbandona il bacino), E = 2.47 mm/anno

4.3 – Analisi idrologica del bacino idrografico dei torrenti SO/MO/C1,

SO/MO/C2 e SO/MO/C3

Questo studio è volto alla stima approssimativa della capacità di smaltimento di

piena con tempi di ritorno di cento anni per i tratti intubati dei torrenti SO/MO/C1,

SO/MO/C2 e SO/MO/C3. Si raccomanda di effettuare uno studio di maggior

dettaglio per eventuali interventi migliorativi delle capacità di smaltimento delle

sezioni idrauliche prese in esame. Considerando i dati e la piovosità media annua e

le piogge intense uguali a quelli calcolati per il torrente Toate, di seguito si

individueranno le caratteristiche morfometriche di dettaglio per i torrenti

considerati.

SO/MO/C1 SO/MO/C2 SO/MO/C3

Superficie (Km2) 0.14 0.15 0.62

Perimetro (Km) 2.1 1.8 4.8

Lunghezza aste (Km) 0.62 0.51 1.2

Quota massima (m s.l.m.) 720 660 1070

Quota sezione di chiusura (m s.l.m.) 238 240 250

Page 19: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

19

Coefficiente di uniformità 1.92 1.59 2.08

Rapporto di circolarità 0.40 0.58 0.34

Densità di drenaggio 4.43 3.40 1.94

Indice di Melton 1.29 1.08 1.04

I valori di portata liquida di piena sono calcolati con tempo di ritorno di 100 anni e

sono da considerarsi indicativi.

Metodo Razionale

SO/MO/C1 SO/MO/C2 SO/MO/C3

tempo di ritorno 100 anni 100 anni 100 anni

tempo di corrivazione 0,14 ore 0,15 ore 0,22 ore

coefficiente “a” 41,87 41,87 41,87

coefficiente “n” 0,35 0,35 0,35

coeff. di deflusso 0,4 0,4 0,4

portata di piena 4.72 m3/s 4.95 m

3/s 13.36 m

3/s

Metodo di Iskowski

SO/MO/C1 SO/MO/C2 SO/MO/C3

Coefficiente “k” 0,45 0,45 0,45

coefficiente “m” 9,29 9,29 9,29

Prec. media annua 1250 mm 1250 mm 1250 mm

portata di piena 0.73 m3/s 0.78 m

3/s 3.24 m

3/s

Verifica della capacità di smaltimento dei tratti intubati

In funzione delle sezioni idrauliche all’imbocco del tratto intubato si esegue una

stima della capacità di smaltimento delle sezioni stesse. Si utilizzeranno le piene

verificate con i metodi precedenti. Si considererà il valore medio, aumentato del

Page 20: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

20

30% includendo (con una forte approssimazione) anche il trasporto solido.

SO/MO/C1 SO/MO/C2 SO/MO/C3

Portata di piena Media Liquida (m3/s) 2.7 2.9 8.3

Portata di piena con trasporto solido (m3/s) 3.5 3.8 10.8

Nel caso in esame il tipo di flusso, caratteristico del tratto di alveo considerato, può

essere ricondotto ad un moto uniforme, ovvero ad un moto di tipo permanente

caratterizzato da valori della portata costanti in ogni sezione.

Si effettuerà una verifica della capacità di smaltimento della sezione.

Per la determinazione della velocità della corrente, la formula comunemente

adottata per il moto uniforme nei canali è quella proposta da Chézy:

RiCV

dove:

V = velocità della corrente

C = Coeff. di scabrezza del canale

R = raggio idraulico (=area sezione/perimetro bagnato)

i = pendenza

Il coefficiente di scabrezza può essere calcolato con la formula seguente:

C = n -1 R 1/6

dove:

n = coefficiente di Manning

Valutata la velocità della corrente, nota l'area della sezione di deflusso del corso

d'acqua, si può calcolare la massima portata smaltibile, da confrontarsi con quella

teorica calcolata precedentemente

VAQ

A (mq) = area della sezione trasversale dell'alveo;

V (m/s) = velocità media della corrente.

Page 21: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

21

Di seguito si riportano i valori dei parametri di ingresso adottati ed i risultati delle

verifiche effettuate :

SO/MO/C1 SO/MO/C2 SO/MO/C3

Forma sezione Rettangolare Circolare Circolare

Diametro (m) 0.60 0.60

Larghezza canale cls (m) 1.15

Altezza canale (m) 1.10

Pendenza canale (%) 10 12 15

Coefficiente di Manning 0.012 0.012 0.012

Coefficiente di scabrezza 70.85 60.54 60.54

Portata smaltibile (m3/s) 17.42 2.01 2.25

Portata da smaltire (m3/s) 3.5 3.8 10.8

verificato NON verificato NON verificato

Dai risultati ottenuti si evince che la sezione del canale SO/MO/C1 è in grado di

smaltire la portata di piena, mentre i canali SO/MO/C2 e SO/MO/C3 non sono

sufficientemente dimensionati per il caso di evento di piena centenario.

Page 22: Relazione Tecnica Novembre 2008 - Morbegno · 2013. 12. 24. · Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principale ai sensi del d.g.r. 25 gennaio

Individuazione del reticolo idrico Minore e modifiche al reticolo idrico Principaleai sensi del d.g.r. 25 gennaio 2002, n° 7/7868ELABORATO N 01 - RELAZIONE TECNICA

22

5. INDIVIDUAZIONE FASCE DI RISPETTO

In genere la larghezza delle fasce di rispetto dei corsi d’acqua appartenenti al

reticolo idrico minore non sono state ridotte salvo nei seguenti casi per i quali è

stata proposta una larghezza pari a 5 e 4 metri per ogni lato:

5 metri: corsi d’acqua appartenenti alla categoria “D” (canali o rogge di

bonifica in aree di fondovalle privi di affluenti e di bacini tributari di

versante);

4 metri: Torrente Bitto, tratto compreso tra le quote indicative di 264 m slm

e 255 m slm.

Per quanto riguarda le rogge di fondovalle si tratta di fossi di scolo i quali si

sviluppano interamente lungo la piana di fondovalle, privi di affluenti di versante,

nei quali non si osserva un flusso idrico continuo, presentandosi secchi per la

maggior parte dell’anno e per i quali non si registrano notevoli variazioni delle

portate idriche o comunque scenari di rischio idraulico significativi ed aventi lo

scopo principale di drenare le aree prative circostanti, mancando un bacino

tributario propriamente detto.

Alla luce di quanto detto sopra si dichiara l’impossibilità di eseguire delle verifiche

idrauliche per tali corsi d’acqua, mancando un bacino tributario propriamente detto

o comunque avente una superficie apprezzabile e non potendosi in definitiva

manifestarsi eventi di piena significativi.

La proposta di riduzione delle fasce di rispetto sul Torrente Bitto, si fonda invece

sull’ Indagine relativa alla valutazione della compatibilità idraulica dell’insediamento

ex biffi in località Seriole, redatta dallo Studio Tecnico Ing Gustavo Sassella – Arch

Claudio Crosio e dallo Studio Geologico dott geologo Peppino Volpatti; tale indagine

verrà allegata al presente lavoro.