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Relazione a cura di Marco Flavio Tosello – settembre 2014

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Relazione a cura di Marco Flavio Tosello – settembre 2014

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Il GPA ha tra i suoi compiti:•la costruzione di percorsi integrati in risposta a situazioni multiproblematiche;•la definizione di interventi di prevenzione;•il sostegno ad attività di rete fra scuole, istituzioni, operatori del terzo settore, associazioni.

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Promuovere all’interno delle scuole un pensiero condiviso sulla percezione del disagio con l’intento di affinare la capacità di ASCOLTARE

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Scheda finanziaria del Corso

Il Corso si autofinanziaGli Operatori del GPA offrono in forma gratuita

il proprio contributoAlle Scuole è richiesto solo di provvedere a

fotocopiare eventuali materiali da fornire ai Corsisti

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Metodologia del Corso•Momenti seminariali per l’informazione e la condivisione degli elementi teorici di riferimento;•Momenti esperienziali con attività di gruppo, tese alla condivisione dei significati.

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Aree tematiche:La relazione e la comunicazione.La lettura del disagio.L’acquisizione di una metodologia di lavoro che consenta di intervenire adeguatamente

o non sminuendo o sovrastimando la situazione;

o curando la distanza emotiva dell’operatore;o coinvolgendo i docenti di classe e le famiglie;o individuando operatori e strutture esterne

atte a risolvere le problematiche.Il follow-up. Costruzione di un gruppo di lavoro.

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Watzlawick et al., 1971

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Franta - Salonia, 1981

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Ascolto diffusoCapacità di un qualsiasi operatore di svolgere le

funzioni (oggetto genitoriale capace di

contemperare funzioni materne e paterne – Bion,

1962) legate al proprio mandato professionale

entrando in sintonia con la dimensione emozionale

dell’altro (bambino, adolescente, adulto).

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Ascolto attivo

L’ascolto attivo consiste nella capacità di

prestare attenzione a tutti gli aspetti

della comunicazione del proprio

interlocutore e consente di ricavare

informazioni utili per migliorare la

relazione.

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Dove conducono? Funzione secondaria

A fare in modo che il bisogno di un singolo

trovi in un adulto di riferimento il depositario

di vissuti problematici e/o dolorosi o, in alcuni

casi, il tramite che può aiutarlo ad attivare una

relazione o altri percorsi di aiuto.

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La Direttiva estende il campo di intervento e di

responsabilità di tutta la comunità educante

all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES),

comprendente: “svantaggio sociale e culturale,

disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi

evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non

conoscenza della cultura e della lingua italiana

perché appartenenti a culture diverse”.

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[…] è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie, indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento (già nella Legge53/2003).

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Dove conducono? Funzione primaria

Alla possibilità di dare spazio alla relazione e

di cogliere i significati sottesi ai

comportamenti consentendo, a volte, piccoli

ma significativi cambiamenti e assolvendo alla

funzione primaria dell’ascolto, quale sostegno

allo sviluppo.

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Come s-favorire l’ascolto attivo?Usare imperativi: devi/non devi!Minacciare: rischi che…Porre questioni etiche: è giusto/ non è giusto!Portare solo argomentazioni logiche: delirio?Elogiare = carico di responsabilità: …sei un

ragazzo forte!Usare il sarcasmo o la squalifica: …sono piccole

cose da adolescenti!Interpretare: …è chiaro che hai qualcosa in

sospeso con tua madre!La pacca sulla spalla: …ma dai che passa!Tergiversare e parlare d’altro:…quando

cercavo l’oro nel Klondike…

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Come favorire l’ascolto attivo? Concentrarsi sull’interlocutore (contatto visivo)

Sospendere giudizi di valore e valenze classificatorie

Osservare (gesti, postura) e ascoltare (un bel silenzio non fu mai

scritto)

Spontaneità contro strategia

Mettersi nei panni dell’altro: come se, empatia

Chiedere conferma (riformulare): quindi, se ho capito bene, mi stai

dicendo…

Preferire domande aperte

Inserire tutto in un contesto ambientale favorevole (logistica,

umorismo…)

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Le regole d’oro dell’Arte di ascoltareNon aver fretta di concludere (procrastinare)Ciò che vedi non è la realtà, ma il tuo punto di

vistaPresupporre che l’altro ha ragione e cambiare

prospettivaLe emozioni ti informano non su ciò che vedi ma

su come guardi (codice analogico)Un buon ascoltatore non ha certezze ma

possibilitàIl dissenso dell’altro va esplorato (utilità del

conflitto)Cogliere il lato umoristico della situazione

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Sistema scuola

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La famiglia, la scuola, la fabbrica sono ciascuno un sistema, cioè un

insieme di componenti e di relazioni

“Ogni parte del sistema è in rapporto tale con le parti che lo costituiscono per cui un qualsiasi cambiamento in una parte, causa un cambiamento in tutte le parti e in tutto il sistema “.

(Watzlawick op.cit. pag. 118)

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Chi coglie il disagio?Il docente di classe

Qualche riflessione

Come procede?Il docente coinvolge il consiglio di classe ed il referente del disagio che devono:

intervenire adeguatamente (non sminuendo o sovrastimando la situazione, avendo una distanza emotiva …)

dove è possibile , il consiglio identifica il bisogno, lo «nomina» (trasformazione cognitiva) e si stabilisce un percorso individualizzato (PDP)

PENSARE INSIEMEPENSARE INSIEME.

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Perché ?Nella relazione tra individuo e contesto alla

ricerca del “cambiamento“, è spesso eccessivamente sottolineata l‘azione solo sull‘ individuo scotomizzando l‘importanza del “lavoro“ sul contesto.

Si tratta, invece, di promuovere un pensiero “condiviso” sulla situazione di disagio e fornire strumenti adeguati ai docenti affinché siano in grado di ASCOLTARE, RICONOSCERE E INTERVENIRE.

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Cosa fare?

Definizione di moduli-attività che si centrino sulla metodologia e sulla relazione (l‘acquisizione dei contenuti alterna momenti più strutturati a momenti "apparentemente" destrutturati e meno impegnativi);

condivisione della programmazione delle attività, impegno ad attuarla ed a verificare il percorso.

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GPA QUALE ATTIVATORE DI RISORSE

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Esiste un Protocollo operativo stipulato tra: Le dieci MUNICIPALITA’le Istituzioni Scolastiche che sono in ogni Municipalitàla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionalela ASL NA 1 Centro: Servizio Centrale Medicina Dipartimento Socio Sanitario Territorialel’Assessorato agli Affari Sociali del Comune di Napoli: Servizio Politiche per i Minori l’Infanzia e l’ Adolescenza

Il GpA(Gruppo Programma Adolescenti), costituitosi il 10.03.2005 con decreto sindacale, rappresenta un organo tecnico attivo nelle diverse municipalità allo scopo di promuovere interventi e progettualità a favore dell’adolescenza.

Notizie su GpA

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Da due anni gli interventi sono previsti per alunni provenienti da ogni ordine di scuola.

vi è un coordinamento cittadino che raccoglie le proposte dei GpA territoriali, propone iniziative e attività. Vi partecipa un referente per ogni Municipalità.

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Notizie su GpA della seconda Municipalità

Nella seconda Municipalità vi sono operatori afferenti al: Comune (dirigenti politiche sociali, coordinatori, assistenti sociali) ASL (neuropsichiatri infantili, psichiatri psicologi, psicologi dell’età evolutiva, sociologi, assistenti sociali….) Scuola (sono presenti tutti gli ordini di scuola)Educativa territorialeAssociazioni del territorio

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Il GPA ha tra i suoi compiti:Il GPA ha tra i suoi compiti:•la costruzione di percorsi integrati la costruzione di percorsi integrati in risposta a situazioni in risposta a situazioni multiproblematiche;multiproblematiche;•la definizione di interventi di la definizione di interventi di prevenzione;prevenzione;•il sostegno ad attività di rete fra il sostegno ad attività di rete fra scuole, istituzioni, operatori del terzo scuole, istituzioni, operatori del terzo settore, associazioni.settore, associazioni.

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Visione sistemica

Il successo formativo, inteso come massimo sviluppo della persona, è proporzionale al grado di sinergia operativa raggiunta dai singoli elementi del sistema.

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