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Comune di Carignano Elezioni amministrative 15 e 16 maggio 2011 Lista Civica «La città in comune» Programma di governo della Città 2011-2016

PROGRAMMA DI GOVERNO

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Proposta di Governo per le elezioni 2011

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Comune di Carignano Elezioni amministrative 15 e 16 maggio 2011

Lista Civica «La città in comune»

Programma di governo della Città 2011-2016

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Noi con voi per...

Un nuovo stile nella pubblica amministrazione

Decine di Comuni Italiani stanno dimostrando ogni giorno che è possibile amministrare rispettando l’ambiente, il territorio che li ospita, la qualità della vita di tutti i cittadini con uno stile di «governo» nuovo che converte in progetti concreti realizzabili le idee.

«La città in comune» è formata da un grande gruppo allargato di persone con competenze e professionalità che saranno messe a disposizione per la condivisione e la realizzazione di tutti i progetti che mirano allo sviluppo avendo a cuore la salute, il futuro, il bisogno di felicità dei cittadini di Carignano. Lo sviluppo può essere definito sostenibile se è capace di soddisfare i bisogni di oggi senza compromettere le possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni di domani.

INTERVENIRE A DIFESA DEI BISOGNI DI OGNI PERSONA E DELL’AMBIENTE PER MIGLIORARE LA QUALITà DELLA VITA È POSSIBILE.

Non è uno slogan, è una possibilità concreta che vogliamo cogliere oggi per diffondere nuove consapevolezze, soddisfare i diritti e bisogni concreti nel campo della sostenibilità ambientale, dell’urbanistica e del sociale.

La nostra azione nell’amministrare Carignano avrà un compito ben preciso: il Comune dovrà essere il punto di forza per orientare e condividere con la comunità scelte e comportamenti consapevoli in coerenza con lo Statuto del Comune di Carignano «operando per il superamento degli squilibri economici, sociali, civili, culturali e per l’effettiva attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale tra le persone» avendo come obiettivo «lo sviluppo economico e sociale finalizzato all’affermazione dei valori umani ed al soddisfacimento dei bisogni collettivi».

In tale ottica saremo promotori di tavoli di lavoro tematici, aperti a tutti i cittadini, all’interno dei quali tecnici ed esperti incontreranno la Città e consegneranno «strumenti» e informazioni utili per poter trovare insieme la migliore proposta progettuale a misura di Carignano. Sostenere, promuovere e creare occasioni d’incontro tra i cittadini vuole essere un’opportunità per tutti coloro che hanno voglia di essere soggetti attivi e di ricominciare ad occuparsi della città in cui vivono senza rinunciare all’abito autorevole di «cittadino». Crediamo che queste persone siano più di quante immaginiamo; il nostro stesso gruppo si è formato semplicemente conoscendo, passo dopo passo, persone nuove e attive: donne, ragazzi, pensionati, studenti, commercianti, liberi professionisti, mamme, papà.

Noi con voi per rendere reale questa grande occasione di rinnovamento e crescita per Carignano e per i suoi Carignanesi.

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Alcune idee dal nostro cantiere

Una città bella

Carignano è bella. Ma può diventare ancora più bella se valorizziamo meglio il suo patrimonio artistico, facciamo in modo che il centro storico rinfreschi il suo volto, ci prendiamo cura del nostro fiume e delle aree verdi, rendiamo più gradevoli gli ambienti da vivere insieme.

• Carignano sarà tutelata e protetta nella sua specificità di cittadina/borgo antico pensando e condividendo strategie per far sì che il vigente Piano Regolatore non la deturpi e non la travolga di cemento e costruzioni abitative invendute, con l’obiettivo unico di «incasso» degli oneri di urbanizzazione.

• Sarà necessario vivacizzare Piazza San Giovanni mettendo a punto innanzitutto un percorso (analogo a quello positivamente realizzato anni fa per la gestione della Piscina Comunale), che consenta di individuare «dal basso» un soggetto che sia disponibile a gestire l’ex palazzo civico comunale. Crediamo che sia fondamentale restituire alla comunità questo edificio che rappresenta il cuore della storia municipale della nostra Città. Tuttavia nel frattempo si potranno valutare opzioni diverse come l’utilizzo della struttura da parte di Associazioni di volontariato o di promozione culturale, sociale ed ambientale che potrebbero gestirla temporaneamente senza costi aggiuntivi per la collettività, rendendola viva e non in stato di abbandono.

• Analogamente, dovranno essere studiati percorsi che consentano il riutilizzo della Villa Bona e del suo parco.

• Si dovranno promuovere nuove aree pedonali, pensate eventualmente «a tempo», che possono essere realizzate anche senza costosi interventi a carico della collettività. Gli spazi di parcheggio che verranno sacrificati a tale scopo potranno essere ricavati nelle nuove aree a disposizione ed eventualmente ripensando ed ingrandendo aree di sosta come quella della Molinetta. Questa zona dovrà essere collegata alla città con opportune opere di allacciamento al tessuto urbano. Si dovrà concertare tutto il sistema di mobilità e posteggi della città, oggi al collasso in particolare in via Salotto, in collaborazione con le attività commerciali, artigianali e con le associazioni di categoria.

• Il nostro territorio ha una grande risorsa geologica che è costituita dal sottosuolo. Nel corso della formazione geologica della pianura padana il nostro fiume ha depositato enormi quantità di sabbia e ghiaia che fino a qualche anno fa sono state sfruttate in modo disordinato, con scarsa programmazione e lasciando sparsi lungo l’asta fluviale laghi artificiali più o meno grandi, alcuni dei quali a potenziale rischio idraulico in caso di esondazione del fiume. Le convenzioni stipulate con le società estrattive devono essere seguite in modo più attento con un dialogo continuo con tutti i soggetti (Società, Parco, Regione). Le risorse che provengono dalle cave (0,28 € al mq estratto) devono essere reinvestite sul territorio in opere ambientali come piste ciclabili, spazi verdi e manutenzione del territorio

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• Da qualche anno la strada presa, grazie al coordinamento regionale e del Parco del Po Torinese, è stata quella di fissare un termine alle attività estrattive in corso e nel contempo di definirne una sistemazione finale che preveda un loro utilizzo a fini ricreativi, fruitivi e naturalistici. Questa è la strada che intendiamo continuare differenziandoci però dall’amministrazione attuale per il metodo e la capacità di coordinamento con gli altri Comuni del circondario per pianificare al meglio le attività.

• I contenziosi aperti con le società estrattive che male accettano le regole devono essere portati a termine e promossi in modo chiaro e determinato evitando tentativi di mediazione al ribasso.

• Nuove concessioni estrattive devono essere motivate dal mercato e dalla compatibilità ambientale. In particolare si dovrà ottenere un’adeguata compensazione ambientale in termini di terreni rinaturalizzati, resi fruibili alla popolazione e destinati alla presenza di specie animali o vegetali da tutelare e proteggere.

• L’area dell’ex cava vicina alla Serenissima, sulla quale è prevista la realizzazione di un progetto di recupero potrebbe essere, oltre che area per il tempo libero, anche destinata ad attività sociali (Giovani Insieme, cooperative).

• Curare i parchi pubblici, creare spazi per il gioco libero senza bisogno di prenotazione, valutare un migliore utilizzo del Sito (cortile del Comune), valorizzare la «zona platano» come area sportiva attrezzata; predisporre l’illuminazione e una migliore messa in sicurezza dell’area verde adiacente a via Ressia.

• Chiesa di San Remigio. È noto che la ristrutturazione di questo complesso necessiterebbe di impegni di spesa sull’ordine del milione di euro e che la parte tutelata non è la chiesa, a cui tutti siamo affezionati, ma la parte sottostante costituita da una antica necropoli. Noi crediamo che il Comune di Carignano non possa in questo momento destinare risorse pubbliche così ingenti per questo sito. L’amministrazione può invece coinvolgere Fondazioni e ricercare finanziamenti che si facciano carico della riqualificazione dell’area, affiancandosi fattivamente all’Associazione Pro San Remigio.

• Piste ciclabili. Sarà nostro impegno attivarci a ricercare fondi tramite la Provincia di Torino per l’allargamento della esigua rete di piste ciclabili di Carignano, restando nell’ambito delle progettazioni di area che già sono in atto (Progetto Corona Verde e Masterplan del Po dei Laghi ecc). Il collegamento con le borgate più vicine quali i Brassi (e di conseguenza Vinovo), Tetti Peretti e Pautasso sono degli esempi di possibili reti di piste ciclabili da attuare. Inoltre si dovrà fare pressione sul Parco del Po affinché si crei una pista ciclabile parallela al fiume che colleghi Carignano con Carmagnola e Moncalieri e con l’anello di piste ciclabili sul Po di Torino.

• Il recupero del centro storico è di fondamentale importanza ai fini turistici; in un’epoca di scarse risorse economiche, è importante incentivare i privati al recupero degli immobili di pregio artistico di loro proprietà, proseguendo o istituendo appositi sgravi fiscali. Proponiamo l’apertura al pubblico dei cortili di rilevanza storica in occasione di fiere e manifestazioni cittadine secondo il modello già da tempo in uso presso i Comuni francesi e inglesi (anche a fronte di un incentivo economico) in occasione di fiere e manifestazioni cittadine.

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Una città pulita

Carignano (il centro e le frazioni) è la casa di tutti, e nessuno vive volentieri in un ambiente poco pulito o rischioso per la salute. Investiamo allora nella qualità della vita, nelle energie rinnovabili, nella riduzione dei rifiuti, nella pulizia dell’aria, nel decoro delle strade, delle piazze e delle case, di cui prenderci cura.

• La direzione presa dal documento di Agenda 21 di disincentivare impianti fotovoltaici a terra su suoli agricoli o naturalisti di valore elevato è sicuramente giusta. È il caso di porre delle regole ferme anche per quanto riguarda l’installazione di centrali a biogas o biomasse, nel caso venissero proposte installazioni sul territorio della nostra città. Noi infatti crediamo che se da un lato le energie alternative devono essere incentivate, dall’altro si devono evitare impianti inutili e costruiti unicamente sull’allettante offerta di contributi economici che però non portano veri benefici ambientali ma spesso solo disagio e rischio alla popolazione.

• Sarà nostra precisa volontà attivarci al fine di rendere autonomo e eco-sostenibile ogni edificio comunale (nel rispetto delle normative e della Soprintendenza ai beni storici e culturali) in un’ottica di risparmio economico ed energetico.

• Dovranno essere costantemente ricercati bandi provinciali, regionali, europei per consentire l’accesso a finanziamenti su specifiche filiere (per esempio: Progetto Metano per l’acquisizione di veicoli a basso impatto, per un eventuale trasposto pubblico dei cittadini, pensato non solo per gli scolari ecc.).

• L’area verde del platano andrebbe ripensata collettivamente, con la partecipazione dei cittadini, per restituire un utilizzo consono e dignitoso ad uno spazio naturale, coerentemente con le caratteristiche di sicurezza e di logica ambientale specifiche necessarie.

• La strada che conduce al Garettino, riqualificato nel più ampio progetto estrattivo delle cave Provana, deve essere mantenuta in buono stato come anche i nuovi piccoli posteggi per l’accesso all’area. Dovrà essere posta attenzione all’inevitabile degrado dell’area dovuto alla fruizione selvaggia nel periodo estivo predisponendo un piano di raccolta rifiuti almeno nei periodi di massima affluenza.

• Si dovrà affrontare in modo serio e ragionato il tema della raccolta rifiuti e dei suoi costi. La raccolta differenziata è un valore per il Comune ma ha un prezzo molto alto per il cittadino. Gli argomenti andranno trattati con il COVAR14 razionalizzando ulteriormente il servizio; infatti sarebbe irrealistico, oltre che molto costoso, tornare a vecchi sistemi di raccolta. Il nostro impegno deve essere quello di migliorare il più possibile il sistema esistente preoccupandoci di non fare aumentare i costi.

• Non meno importante sarà il nostro impegno per promuovere iniziative per la riduzione dei rifiuti all’origine, incentivando l’uso di prodotti a bassa produzione di imballaggi sia per i privati cittadini che per le aziende. Si potranno valutare, in collaborazione con la Provincia, forme di sperimentazione per il compostaggio locale già sperimentate nei paesi limitrofi e qualora si rivelassero funzionanti adottarli anche nelle aree a maggior densità abitativa della nostra città. Tale opzione di riduzione del costo ambientale dovrà essere allargata a tutti i bandi di fornitura e servizi appaltati dal Comune.

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• L’attenzione al fenomeno delle discariche abusive che prosperano lungo le strade e lungo il fiume o i rii deve essere più alta. Si devono incentivare azioni di controllo del territorio da parte di organi di vigilanza volontaria per non oberare di lavoro la polizia Municipale. Per esempio, si dovrà riattivare l’attività degli Ecovolontari sostenuti dal COVAR 14, molto attivi sul territorio di numerosi Comuni del consorzio. Si possono acquistare con poca spesa telecamere wireless da fornire a forze di vigilanza volontaria come le Guardie Ecologiche Volontarie per la repressione degli abbandoni di rifiuti nelle zone maggiormente colpite dal fenomeno.

Una città accogliente

Ogni persona deve poter sentire la città come un luogo che la accoglie. Noi cittadini, per primi: perché è una città a nostra misura, anche quando siamo mamme con i passeggini, persone con disabilità o difficoltà di deambulazione. Perché ha spazi in cui camminare tranquilli e incontrarsi. E poi chi viene da fuori: i turisti, che vogliamo sempre più numerosi. E anche chi si trasferisce in città non deve trovare indifferenza ma essere accolto e guidato nel suo inserimento.

• Una città accogliente deve pensare al vivere quotidiano dei suoi abitanti che è fatto anche di portare i bimbi a scuola, di andare a fare la spesa, dello spostarsi su una sedia a rotelle, di uscire con i passeggini, di mangiare un gelato o chiacchierare seduti su un panchina. La nostra amministrazione sarà attenta nel pensare e proporre soluzioni che possano facilitare il piacere di abitare a Carignano. Le barriere architettoniche devono essere sempre più eliminate pensando che possa voler dire per tutti poter circolare per la città in un modo mai «goduto»prima.

• Accogliere per noi significa in primo luogo favorire l’inclusione nel tessuto sociale carignanese di tutte quelle famiglie che scelgono Carignano come città in cui vivere provenendo da altri luoghi del Piemonte, dell’Italia, dell’Europa e del resto del mondo. Allo stesso tempo crediamo che accogliere significhi anche fornire strumenti e conoscenze in modo da garantire a ogni cittadino la possibilità di sentirsi adeguato. In tale ottica creeremo supporto per gli adempimenti burocratici, momenti ricreativi e di conoscenza reciproca, corsi di alfabetizzazione, scambi culturali ecc.

• Il turismo sostenuto dal Comune oggi non è in alcun modo legato alle attività economiche presenti in Città; frequentemente i gruppi in visita, dopo essere stati condotti a visitare i monumenti dall’unica guida ufficiale, vanno a pranzare in Comuni limitrofi; nel percorso non è favorita la conoscenza da parte del turista delle attività commerciali; al contrario, altre città italiane hanno creato pacchetti turistici che includono degustazioni o visite in laboratori artigianali, che completano la conoscenza del territorio, con evidente ritorno economico. A tal proposito la lista propone la nascita di pacchetti turistici di una o due giornate, con la possibilità di soggiorno nelle strutture recettive presenti (agriturismi e bed&breakfast), attraverso convenzioni con guide turistiche abilitate o associazioni di volontariato

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attive nella promozione turistica del territorio (nel nostro Comune ne sono presenti due, non appieno valorizzate); è necessario un coinvolgimento diretto delle attività produttive carignanesi, con la possibilità, da parte del turista, di degustazioni e acquisto di prodotti tipici.

• L’uscita del Comune di Carignano dall’Azienda Turismo Locale ATL «Turismo Torino», voluta dall’attuale amministrazione, è stata disastrosa in termini di ritorno turistico ed economico per la Città; infatti abbiamo perso l’opportunità, con la solenne Ostensione della S. Sindone e con le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, di far conoscere Carignano ai numerosi turisti in visita a Torino. È il capoluogo del Piemonte e non Racconigi la porta del turismo verso Carignano, e dobbiamo prendere atto che «Le terre dei Savoia» tendono ad aver maggiore riguardo verso i Comuni del Cuneese; ad oggi non ci risulta che la Cisalpina Tour – che per «Le Terre dei Savoia» gestisce l’organizzazione di tour guidati – sia riuscita a far confluire gruppi di turisti organizzati verso la nostra città. Pertanto la spesa di mantenimento del Comune di Carignano nelle «Terre dei Savoia» è improduttiva, salvo garantire la presenza di un punto informativo – peraltro poco visibile – all’interno di Fiere e Sagre. Pur valutando la permanenza all’interno di Terre dei Savoia, la nostra lista propone il reingresso di Carignano all’interno di «Turismo Torino», monitorando nel tempo l’attività di promozione da parte dell’ATL.

• Il turismo di massa promosso dal Comune è quasi esclusivamente concentrato nelle Sagre e nelle Fiere cittadine, che sono momenti molto particolari e che hanno un impatto comunque negativo sul commercio carignanese; la scarsa o mancata partecipazione dei commercianti di Carignano alle fiere e sagre è dovuta talora a cattiva gestione delle stesse. Tali momenti devono essere meglio monitorati e migliorati per ottenere un impatto significativo sul commercio carignanese.

• Carignano ha tutte le carte giuste per trasformarsi in un «Albergo Diffuso»: piccole dimensioni, una rete di negozi di vicinato capillare, patrimonio storico ed artistico di grande pregio, vicinanza a grandi strade di collegamento (Statali e Tangenziale). È necessario che la nuova Amministrazione incentivi l’apertura di nuovi bed&breakfast, per poter disporre di un buon numero di posti-letto a costi ridotti e fuori della logica alberghiera, accoglienti e funzionali al turismo durante tutto l’arco dell’anno; il Comune deve perciò fornire tutto il supporto amministrativo per chi intenda recuperare stabili a scopo ricettivo e mettere in rete le strutture con Associazioni di Promozione ampia del Territorio (ad esempio Borghi Autentici d’Italia; Borghi più Belli d’Italia).

• Un festa andata persa nel tempo, non più realizzata in questi ani dall’attuale amministrazione, un motivo di incontro e di crescita personale e culturale, è la «Festa Multietnica». Questo importante momento sarebbe di indiscusso valore sociale per l’integrazione con le nuove culture presenti sul territorio oltre, ovviamente, ad offrire un ulteriore momento ludico e di svago che farebbe crescere ancora di più la consapevolezza che la diversità può rappresentare una ricchezza.

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Una città attenta alla persona

Nella città vivono persone di tutte le età e condizioni di vita. Bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani. Coppie, famiglie, persone sole, piccole comunità. Lavoratori, casalinghe, pensionati, disoccupati. Ammalati, invalidi, persone non più autosufficienti. Le necessità e i bisogni sono tanti: occorre che il più possibile le persone si sentano appoggiate e considerate, che sappiano di poter contare sull’aiuto della comunità, sia attraverso il servizio pubblico che il servizio di volontariato e di condivisione del tempo e delle competenze personali.

• Considerando la promozione della salute come «bene essere» nella propria città, intendiamo lavorare sugli obiettivi dei tavoli di lavoro del CISA 31 per finanziare dei progetti finalizzati e inseriti in un contesto extracomunale.

• L’assessorato regionale alla Sanità ha espresso l’intenzione di scorporare le ASL (e quindi i servizi territoriali) dalle Aziende Ospedaliere. Riteniamo che questa azione possa comportare una discontinuità socio-assistenziale in contrasto con le linee guida degli ultimi anni. È nostra intenzione monitorare questi cambiamenti e avanzare proposte attraverso il CISA 31 per mantenere i livelli prestazionali.

• È opportuno porre attenzione alle risorse dell’ASL attualmente presenti sul territorio, monitorare tutti i servizi erogati in collaborazione con le associazioni sul territorio, informare la cittadinanza su ogni eventuale cambiamento e promuovere incontri con i vertici dell’ASL e con le rappresentanze politiche al fine di partecipare attivamente come cittadinanza al futuro della sanità locale.

• I piani di salute devono essere presenti per tutte le fasce d’età, diversificando a seconda dei bisogni.

• Incentivare i gruppi di cure primarie, compatibilmente con le direttive regionali, in una ottica di prevenzione, monitoraggio del disagio psico-fisico e sociale, diagnosi precoce, accesso diretto alle prestazioni di nursing e di «primo soccorso» per evitare l’utilizzo improprio dei DEA, attività di informazione e di assistenza per le prenotazioni e per il ritiro referti (tramite una rete informatica efficiente tra le aziende ospedaliere e gli ambulatori per dare un servizio veloce e limitare gli spostamenti degli anziani).

• Si può stimolare la cittadinanza a condurre una vita sana favorendo l’utilizzo della bicicletta, promuovendo attività mentali e fisiche come fitwalking, gli scacchi, realizzando il piedibus alle scuole elementari per rendere l’ingresso a scuola un momento piacevole e utile alla socializzazione, creare maggiori collegamenti serali tra Carignano e Torino per permettere la partecipazione ad attività sociali e culturali (teatri, cinema, eventi ecc.).

• È utile creare uno spazio ricreativo per disabili (anche in collaborazione con lo sportello info-handicap di Carmagnola) favorendo la loro integrazione nel contesto sociale.

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• In biblioteca si potrebbe istituire una area apposita per ciechi, ipovedenti (libri in Braille), dislessici e «portare la biblioteca stessa al di fuori» per partecipare ad attività didattiche e sociali con l’obiettivo di stimolare culturalmente i cittadini.

• Considerare gli anziani-volontari come importante risorsa per la comunità favorisce il loro benessere psico-fisico tramite il ruolo attivo che essi ricoprono nelle attività proposte. Di particolare rilevanza in questo ambito sono le iniziative dei nonni-vigile e dei nonni che hanno collaborato alle iniziative degli orti nelle scuole (vedi scuola media anno 2007).

• Per alleviare l’isolamento degli anziani non autosufficienti riteniamo utile creare un servizio di spesa a domicilio per anziani con difficoltà motorie; promuovere con la collaborazione dell’UCAP l’iniziativa «negozio amico» per le persone a reddito basso (sconto sulla spesa); promuovere una rete di trasporti pubblici tra le città appartenenti all’ASL ed i presidi ospedalieri, collaborare con il CISA 31 per la creazione di servizi semi-residenziali come il centro diurno integrato per i malati di Alzheimer (per l’accoglienza di soggetti con vari tipi di demenza); spesso il ricorso alla casa di riposo diventa una scelta obbligata per le difficoltà a seguire l’anziano a domicilio da parte dei parenti e per la mancanza di adeguati supporti assistenziali. Si ritiene però che occorra collaborare con il CISA 31, in accordo con le ultime disposizioni, per potenziare gli interventi di bassa soglia come il sostegno alla domiciliarità e alla famiglia per prevenire interventi più onerosi e destabilizzanti per l’anziano stesso.

• Controllare che nel Piano Regolatore, oltre alle residenze per famiglie con disagio economico, sia inserita una percentuale adeguata di alloggi per anziani e disabili.

• Esiste una rete di esperti sulle problematiche degli anziani costituita da associazioni, sindacati, parrocchia, Caritas, tecnici, assessori e case di riposo. Spesso è carente la continuità di scambio delle informazioni tra i vari Enti, pertanto riteniamo indispensabile la collaborazione attiva tra comune ed esperti, la conoscenza della situazione in tempo reale (i tempi della lista d’attesa per i ricoveri dei non autosufficienti, le risorse a disposizione ecc.). È nostra intenzione cercare con gli esperti delle soluzioni per snellire le prassi e le pratiche burocratiche. In generale l’amministrazione comunale può rispondere ai bisogni informativi degli utenti e può promuovere iniziative di prevenzione, informazione, assistenza organizzando eventi e conferenze sulle problematiche più comuni del nostro territorio.

• Riteniamo opportuno che il Comune, per quanto possibile, sia attivo per affiancare i cittadini che hanno problemi occupazionali, offrendo strumenti di conoscenza delle opportunità esistenti e promuovendo la concertazione tra istituzioni locali, scuole, imprese e professionisti per la pianificazione di attività formative per giovani e soggetti espulsi dal mercato del lavoro; utile potrà essere la creazione di un albo comunale delle imprese e dei professionisti che operano sul territorio.

• Intendiamo proporre e sostenere la creazione della Banca del Tempo poiché conosciamo, anche da esperienze fatte in altri Comuni, la funzione di risposta reale e concreta che parte e arriva ai cittadini in modo semplice ed efficace.

• Collaborazione con l’associazione UCAP per far decollare l’iniziativa «Negozio amico», previsto nelle azioni del Piano di Zona, a favore delle persone anziane o in condizioni socioeconomiche disagiate (sconto sulla spesa, spesa a domicilio ecc., coinvolgendo anche le associazioni di volontariato locali).

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Una città per la famiglia

Le famiglie devono trovare nella città il massimo sostegno possibile, con i servizi pubblici e privati ripensati a loro misura, secondo i nuovi ritmi della vita, con spazi e occasioni per vivere il territorio senza bisogno di allontanarsi per fare esperienze significative. Essere genitori (e nonni) può diventare un’esperienza appoggiata e arricchita da nuovi servizi.

• Promuovere la partecipazione delle famiglie alla vita pubblica del Comune con possibilità di incidere sulle scelte e sugli indirizzi dell’Amministrazione, che intende progettare i tempi, gli spazi ed i servizi pubblici sempre più a «misura di famiglia».

• Incentivare e sensibilizzare le associazioni sportive e hobbistiche a pensare e realizzare supporti e occasioni ricreative e di svago da proporre alle famiglie nel tempo libero.

• Coerentemente con le azioni previste dal Piano di Zona del CISA 31, in merito alla situazione del disagio abitativo sarà necessario continuare ad operare in stretto rapporto con l’ATC e i comuni limitrofi, per monitorare e valutare se l’offerta di abitazioni di edilizia popolare rispondono al bisogno reale che emerge dalla città, predisponendo un piano per offrire in tempi brevi le abitazioni a famiglie indigenti o con sfratto esecutivo.

• Promuovere azioni per far sì che ogni generazione possa farsi carico reciprocamente dei bisogni altrui; venendo a conoscenza di quest’ultimi per poter mettere a disposizione in modo utile, gratuito e organizzato tempo, capacità e competenze (es. banca del tempo).

• Ripensare ai «tempi della città»: sostenere le imprese che favoriscono l’armonizzazione dei tempi familiari con i tempi di lavoro (orari flessibili, part-time, congedi genitoriali, nidi, ecc.), ma anche orari dei negozi e dei servizi pubblici operanti nella città (banche, Posta, ASL, COVAR14 ecc.), accedendo ai finanziamenti pubblici esistenti a sostegno di queste complesse azioni di riorganizzazione della comunità locale.

• Favorire l’inclusione nel tessuto sociale carignanese delle famiglie straniere attraverso occasioni di alfabetizzazione, scambi culturali, supporto per gli adempimenti burocratici , momenti ricreativi e di conoscenza reciproca ecc.

• Creare opportunità di incontro e di utilizzo sano del tempo libero (negozi aperti la sera, aree pedonali, eventi e manifestazioni ricorrenti ecc.).

• Ottimizzare le politiche tributarie e tariffarie a livello locale in modo da riconoscere, anche a livello economico, il ruolo della famiglia, prevedendo facilitazioni significative per servizi, acquisto libri, borse di studio ecc.

• Proporre alle famiglie, con particolare riferimento al periodo delle vacanze estive (Estate Ragazzi e altro), attività ricreative e formative finalizzate a stimolare nei ragazzi la crescita del senso della responsabilità, del lavoro, del rispetto della persona e dell’ambiente naturale che li circonda.

• Organizzare cicli di conferenze sull’educazione dei figli, sulla sobrietà in famiglia, su tutte le tematiche inerenti alla genitorialità.

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• Incentivare servizi a sostegno del ruolo delle famiglie, in particolare di quelle mononucleari, favorendo la realizzazione di servizi di aiuto compiti, ritiro scuola bimbi, baby-sitting, proposti anche da associazioni o altri soggetti privati del territorio.

• Creare e sostenere, in collaborazione con la Parrocchia e con le altre associazioni disponibili in tal senso, una rete di Famiglie Solidali che sia di supporto ai bisogni materiali e di relazione delle famiglie indigenti ed emarginate che interpellano in modo pressante il senso di responsabilità e di solidarietà della nostra comunità.

Una città giovane

Investire nei giovani è investire nel futuro della città. Essere giovani a Carignano deve diventare un’esperienza bella e ricca di opportunità. I giovani devono sentire l’interesse verso di loro, che si esprima anche in servizi per aiutarli nello studio, nella ricerca di lavoro, nell’accessibilità ai centri di svago e di cultura, nel respirare la dimensione europea, ed essere messi in grado di esprimere la loro capacità di iniziativa e la loro energia nel paese in cui sono nati o cresciuti.

• I giovani non sono solo cittadini del domani, ma anche dell’oggi. Al centro delle politiche giovanili c’è la categoria della cittadinanza, dei diritti e dei doveri dei giovani e del loro effettivo esercizio. Non si tratta solo di «diritti al futuro», ovvero di garanzie che vanno date per la vita di domani, ma anche di «diritti al presente», di aspettative che già oggi attendono una risposta.

• Una politica giovanile locale deve calarsi dove sono i giovani, deve saper partire dai loro interessi e fornire un sistema di relazioni adeguato ad affrontare i problemi ed i percorsi di sviluppo propri delle generazioni del nostro tempo.

• Bisogna sviluppare servizi, competenze e professionalità atti a rispondere in modo efficace e «prossimo» ai bisogni dei giovani e funzionali al raggiungimento di obiettivi quali la partecipazione, il protagonismo, l’ampliamento delle opportunità offerte in prospettiva della loro integrazione progressiva nella società degli adulti. La partecipazione dei giovani dovrà essere stimolata già in fase progettuale se vogliamo che le nostre proposte siano la reale espressione di bisogni esistenti.

• In ognuna delle iniziative qui di seguito esplicitate, sono sempre e comunque coinvolte diverse fasce di età rappresentative della popolazione locale. Ma lo sguardo più attento deve essere posto ai giovani, perché è verso di loro che abbiamo grandi responsabilità per il loro e il nostro futuro.

• Lavorare in rete coinvolgendo da un lato tutte le realtà cittadine e dall’altro gli enti e le reti sopracomunali al fine di dare la possibilità ai giovani di ogni età di esprimere le loro potenzialità.

• Essere in ascolto continuo e flessibili per poter affrontare con maggior prontezza le esigenze nuove e mutevoli dei nostri giovani.

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• Due sono gli approcci al problema che intendiamo attuare: il primo è un coinvolgimento con una metodologia ludica e di svago, il secondo è rivolto alla sfera dell’impegno «lavorativo». Lo svago e le attività «ricreative» devono innanzitutto puntare sulla creazione di una rete interna ed esterna al comune, dove realtà diverse diano la possibilità di esprimere ai ragazzi di ogni età le loro potenzialità sopite. Lo sbocco «lavorativo» potrebbe invece manifestarsi con l’apertura delle botteghe degli artigiani di Carignano con la realizzazione di «tirocini lavorativi» in ogni ambito delle realtà commerciali e artigianali della città.

• Occorre investire sulla prevenzione del disagio di giovani e adolescenti creando luoghi di aggregazione supportati da progetti realistici e condivisi; è utile proporre questionari a scuola per valutare le esigenze dei ragazzi. Si possono proporre attività lavorative a coupons (regalando ad esempio degli ingressi in piscina). Si possono creare laboratori musicali, il laboratorio del carnevale per tramandare l’arte della costruzione dei carri, l’orto dei ragazzi per avvicinarli alla natura e per tramandare la cultura contadina, la pulizia delle discariche abusive per trasmettere il rispetto dell’ambiente (anche in collaborazione con le scuole). Progetti di integrazione per i giovani in difficoltà e per gli extracomunitari.

• Rendere i giovani responsabili e partecipi formandoli e informandoli riguardo la vita cittadina e i suoi organi: la macchina amministrativa, il territorio, la città, le iniziative, ecc. Le modalità che abbiamo individuato per fare ciò possono essere: il Consiglio Comunale dei Ragazzi, un forte sostegno all’associazione Giovani Insieme (favorendo il suo collegamento con altre realtà come scuola e altre associazioni), dare visibilità alle associazioni nelle manifestazioni coinvolgendo i giovani in prima persona.

• Potenziare lo Sportello Lavoro del Comune per il coordinamento tra i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e le realtà economiche presenti sul territorio. Per esempio: promuovere stage per giovani presso aziende del territorio lavorando anche in concerto con le scuole.

• Coinvolgimento interfascia d’età: fare sì che i giovani si confrontino e lavorino con le altre fasce d’età come gli anziani o i più piccini. A tal fine, si possono promuovere attività mediate dal Comune come l’accompagnamento estivo agli anziani. La retribuzione di ciò può avvenire in termini di crediti formativi, dunque senza grande spesa per la comunità.

• Affinché in tutte le azioni compiute dall’amministrazione vi sia anche una fruibilità attiva dei giovani, per sfruttare al meglio tutte le opportunità che la città può fornire, sarà necessaria una costante attenzione dell’assessore delegato alle politiche giovanili.

• Favorire occasioni di apprendimento informale e non-formale e di formazione continua:- «scuola di formazione» per cittadini responsabili/attivi o per futuri

amministratori;- incontro annuale diciottenni per ingresso nella vita pubblica;- accompagnamento alla progettazione;- creare opportunità di partecipare a corsi di formazione;- sostegno all’associazionismo locale e ai gruppi informali.

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• Aumentare l’offerta di opportunità in diversi ambiti (artistico, culturale, sportivo, formativo), il che comporta un grande lavoro di collaborazione a livello inter-assessorile, ma anche inter-comunale e con i livelli di governo sopracomunali, primo fra tutti il CISA 31 attraverso le azioni del Piano di Zona.

• Aumentare l’informazione sulle iniziative esistenti dal livello comunale a quello internazionale per i giovani (Servizio di volontariato europeo, Leonardo Da Vinci, scambi internazionali), cercando il supporto di Europe Direct, degli Informagiovani esistenti, del settore politiche giovanili anche del Comune di Torino che vanta un’esperienza pluridecennale nel settore.

• Favorire un accesso equo alle proposte, ma anche valorizzare il merito, l’entusiasmo e la volontà di mettersi in gioco; promuovere e rinvigorire le borse di studio per studenti che scrivono tesi su Carignano, favorendo l’incontro tra questi giovani e i carignanesi nella scrittura dei loro lavori, e favorendo la compartecipazione di associazioni e privati per tesi su temi specifici.

• Attivare tutte le iniziative volte a rispondere a bisogni specifici della popolazione giovanile, ma non solo, che richiedono una concreta azione promozionale del Comune ma non necessariamente un impegno economico specifico: in molti casi il Comune deve giocare il proprio ruolo di volano tra la propria realtà locale e gli interlocutori preposti a garantire risposte. A titolo di esempio:

- creare informazione giovanile circa l’ufficio Europe-direct ed il servizio Eures (lavoro in Europa);

- incrementare nuovamente il servizio civile a Carignano;- promuovere gli scambi estivi giovanili tramite l’associazionismo, locale, la

parrocchia, la scuola creando gemellaggi e scambi internazionali;- «Youth in action»: bando europeo per giovani tra 18 e 30 anni;- creazione di una Web-radio dei giovani in collaborazione con le scuole

superiori presenti sul territorio;- Favorire la fruizione e la produzione di cultura, musica, attività artistiche

e sportive e di attività che promuovono la crescita individuale, sociale e culturale;

- creazione di un’offerta di trasporti più adatta a soddisfare le esigenze dei giovani che non possono essere soddisfatte sul territorio carignanese (per es. servizio navetta per facilitare l’accesso ai cinema e ai centri di aggregazione e divertimento più vicini).

• Attivazione di strumenti di consultazione permanente dei giovani quali, come già esposto, il Consiglio Comunale dei Ragazzi, i Tavoli di lavoro o la Consulta dei Giovani che sono strumenti di conoscenza e di concertazione della realtà giovanile, promuovono rapporti con le associazioni e i gruppi già esistenti sul territorio e propongono progetti, iniziative, ricerche, incontri e dibattiti su temi attinenti la condizione giovanile.

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Una città sicura

La sicurezza del luogo in cui si vive è fondamentale. Tutti possiamo diventare protagonisti della sicurezza della città, allenandoci ad osservare ciò che ci circonda e prendendocene cura, sorvegliando le situazioni ambientali pericolose, collaborando con quanti, professionisti e volontari, si occupano di questo.

• Promuovere le iniziative previste dal Piano di Zona del CISA 31 e dell’ASL sulla «prevenzione» dei rischi da utilizzo di tabacco, alcool e da errori della alimentazione

• promuovere iniziative per la «cittadinanza attiva» rivolte ai giovani ma non solo. Lavorare con le istituzioni educative per favorire la crescita armoniosa delle nuove generazioni, nel rispetto dei diritti dell’altro.

• Continuare a garantire l’impegno dei Vigili Urbani e delle Forze dell’Ordine per l’organizzazione di corsi di sensibilizzazione ed educazione rivolti alla cittadinanza (i giovani, i ragazzi delle scuole ma anche altre fasce di popolazione)

• La conoscenza del territorio carignanese è di fondamentale importanza per prevenire fenomeni critici che possono ricadere sui cittadini. A Carignano opera una squadra di Protezione Civile a cui è affidato il monitoraggio preventivo capillare del territorio cittadino e in particolare del territorio extraurbano, come per esempio il controllo della efficienza dei fossi scolmatori, dei fenomeni di incuria e delle criticità in genere.

Una città vitale

La città è vitale se persone, famiglie, associazioni, imprese riescono ad esprimere ciò che sono, le loro capacità creative e di rinnovamento; se le buone tradizioni sanno prendere uno slancio che attragga anche le nuove generazioni. Il Carnevale, le manifestazioni, lo sport, le iniziative culturali vanno valorizzati e appoggiati. Ma anche le imprese agricole e i prodotti del territorio, così come le attività artigianali e commerciali, favorendo la promozione attraverso qualità e specializzazione.

• Iniziando dalle attività produttive, occorre ricordare che il territorio agricolo carignanese in massima parte è utilizzato per seminativi irrigui in cui prevalgono le coltivazione del mais e di altri cereali. La coltivazione del peperone è di notevole importanza, ma è noto che il Carmagnola, con una lungimirante operazione di autopromozione e di marketing territoriale, si è appropriata del marchio del peperone già da molti anni di fatto «scippando» la paternità alla nostra Città. Altro punto di eccellenza risultano essere i numerosi allevamenti bovini, che rappresentano una importante risorsa per il tessuto economico della nostra città. Accanto a queste tipologie di imprenditoria agricola riteniamo che sarebbe utile sostenere e sviluppare anche altre forme di produzione e commercializzazione dei

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prodotti agricoli, basati sulla qualità e sull’eccellenza, per esempio sponsorizzando un mercato dei prodotti locali, la spesa in cascina , «a Km 0» o la spesa a domicilio: tutte iniziative che potrebbe veder coinvolti sia i commercianti di Carignano che gli agricoltori, e che, debitamente promosse all’esterno della nostra città, potrebbero diventare volano attrattivo per un «turismo commerciale» della qualità alimentare soprattutto dalla città e dalla cintura torinese.

• È necessario ripensare alle funzioni ed al significato strutturale dell’assessorato alle Manifestazioni. L’organizzazione delle manifestazioni cittadine deve essere il momento di più alto di coordinamento interno alla macchina comunale, sia nella sua parte politica che in quella tecnica. Il Comune deve giocare il ruolo di coordinamento dell’associazionismo carignanese, per evitare sovrapposizioni e per realizzare sia grandi eventi concentrati in momenti particolari, ma anche piccoli avvenimenti distribuiti durante tutto l’anno. I grandi progetti possono esercitare sulla Città un richiamo maggiore, oltre a essere candidati per finanziamenti ad hoc da parte di Enti sovra comunali (Fondazioni bancarie, Regione, Provincia). Il coinvolgimento di tutte le associazioni locali, pur nel rispetto della loro autonomia operativa, è lo strumento fondamentale per razionalizzare iniziative e costi, ottimizzando le sempre più scarse risorse economiche che l’ente pubblico ma anche gli organismi privati e le associazioni stesse si trovano ad avere a disposizione.

• L’obiettivo deve essere quello di offrire ai cittadini di Carignano buoni motivi per uscire di casa, incontrarsi e vincere la pigrizia tipica dei nostri tempi; ed ecco allora che creare una serie di piccoli eventi cadenzati quindicinalmente – o anche mensilmente – potrebbe servire a dare una confortante sicurezza di continuità, e far rinascere in tutti la consapevolezza della ricchezza storica e soprattutto umana della nostra Città. A questo proposito, se le piazze verranno usate come luogo del «fare», e non dello «spendere», tutti saranno incentivati ad entrare nelle attività commerciali della nostra città, portando non solo persone ma anche introiti reali.

• Piccoli eventi che possono variare dal concerto del gruppo musicale locale alla lettura di testi teatrali, dalle degustazioni enogastronomiche ad incontri su tematiche sociali che coinvolgono le varie realtà umane della città. Insomma, un susseguirsi di incontri poco costosi che il comune dovrebbe – sempre facendo rete con le associazioni ed i comuni limitrofi – divulgare il più possibile e sostenere con nuova vitalità.

• Trasformare l’iniziativa di «Carignan d’antan» in un mercatino di scambio tra le famiglie coinvolgendo direttamente le famiglie, le scuole e i bambini. Vorremmo incentivare in questo modo la filosofia dello scambio come Riciclo e Riuso di beni, che in molte città viene proposta e realizzata come strumento per ridurre la produzione di rifiuti e come occasione educativa sui temi del risparmio delle risorse e della sobrietà degli stili di vita.

• Attivare nuove fiere che suscitino un vero interesse collettivo e producano anche un utile sul fronte dell’imprenditoria locale commerciale ed artigianale: a titolo di esempio, la «Fiera dell’edilizia e dell’artigianato» , in cui tutte le realtà commerciali del ramo ma soprattutto tutte le realtà artigianali e tecniche di Carignano, si offrono e si raccontano. Un modo per far scoprire ai cittadini le risorse interne e per dar voce ad una categoria che ha limitate possibilità di pubblicizzare la propria attività professionale. O anche la «Fiera delle Energie Alternative», per presentare le nuove opportunità che il mercato offre nel campo del risparmio energetico, delle «buone pratiche» in campo ambientale e nella vita quotidiana delle famiglie…

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• Pensare e proporre il carnevale come occasione per tutti i cittadini di partecipare alla manifestazione quali protagonisti o spettatori. Rivalutare la parte storica della tradizione, insegnare e imparare l’arte della costruzione dei carri, pensare ad uno spazio dedicato ai bambini con un carnevale a loro misura.

• La sala polivalente Cantoregi rappresenta una grande opportunità per i carignanesi, ma allo stesso tempo comporta costi di gestione molto alti. È uno spazio difficile da riempire con eventi settimanali, di conseguenza si deve ripensare alla sua funzione nella comunità. La nostra proposta è di ampliare i suoi utilizzi rispetto alla sola funzione di teatro in tre modi:

- Collaborazione con le scuole. Sull’esempio di altre piccole comunità in cui si svolge una costante opera di educazione al cinema e al teatro per tutte le scuole di ogni ordine e grado, si proporrà di utilizzare lo spazio per cineforum, corsi di alfabetizzazione cinematografica, laboratori video e teatrali, festival, con la collaborazione di enti sovra territoriali e di compagnie teatrali. I video e gli spettacoli prodotti dagli allievi delle scuole e dell’Estate Ragazzi comporterebbero due vantaggi: da un lato gli allievi delle nostre scuole diventerebbero attivi nel vivere e nell’animare il teatro, dall’altro la sala polivalente verrebbe riempita da figli e genitori di Carignano e dei paesi limitrofi coi quali la nostra lista intende intessere rapporti di interscambio culturale.

- Promozione di rassegne e spettacoli, sia di compagnie locali, sia di compagnie nazionali. Verranno promossi concerti e spettacoli inseriti in una programmazione più ampia a livello territoriale. Si cercherà, inoltre, la collaborazione con eventi regionali e della provincia come Mi.To. Settembre Musica e il circuito degli spettacoli del Teatro Stabile di Torino.

- Utilizzo della polifunzionalità della sala promuovendo serate danzanti per gli anziani, feste ufficiali, e tutte quelle attività che permettano ai cittadini di sentirsi partecipi del benessere di Carignano, cercando di adempiere alle richieste della comunità.

Una città in rete

La nostra città è già una rete, fatta di centro e di frazioni, e questa rete va curata e migliorata. Ma si trova anche in altre reti, e di ognuna di esse deve prendere il meglio: i comuni vicini, i consorzi, gli enti di coordinamento, la Provincia, la Regione, l’Italia, l’Europa. La rete, fatta di tanti nodi in comunicazione reciproca, è un modello vincente perché efficace ed economico: è già sperimentato da altre piccole amministrazioni e ne godono i vantaggi.

• Sensibilizzare le associazioni perché partecipino più numerose ai tavoli del CISA31 e perché, insieme all’amministrazione stessa, portino proposte e contribuiscano a incrementare i progetti.

• È di primaria importanza creare uno spazio ricettivo per tutte le associazioni in modo che queste possano avere uno spazio esclusivo, ma anche uno spazio comune

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che agevoli la possibilità di incontro. Tale spazio è individuabile all’interno del progetto di riutilizzo del palazzo di piazza San Giovanni.

• In Carignano, gruppi di cittadini si sono già uniti in GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) e hanno deciso di fare un pezzo della spesa con un occhio attento all’ambiente e al produttore. A tale proposito, costruire un albo dei produttori locali che possa servire i gruppi di acquisto sarebbe un grande contributo ai produttori locali stessi ed alle famiglie che intendano sperimentare questa forma di acquisto. Come già specificato in altre parti del nostro progetto per la città, i commercianti potrebbero al contempo fare rete con i produttori e fornire direttamente prodotti locali in collaborazione con il mondo agricolo.

• Esiste scarsa integrazione tra le attività dell’Amministrazione e quelle di molte Associazioni carignanesi di volontariato che si occupano di promozione del territorio. Questo comporta una dispersione in termini economici, umani e di risultato. È assolutamente necessario ottimizzare le risorse che il Comune investimento a favore della città, e non più soltanto come mera elargizione di contributi economici erogati a favore di varie associazioni, a volte determinando sperequazioni che devono essere superate. È necessario creare dei tavoli di lavoro che coinvolgano le Associazioni nella progettazione delle iniziative e degli eventi, prendendo in considerazione anche la loro valutazione ed impatto sul tessuto culturale ed economico cittadino.

Una città che insegna e impara

La formazione è un elemento determinante per il futuro. Prendersi cura delle strutture scolastiche è semplicemente doveroso, e occorre farlo con molta coscienziosità. Ma le scuole, se vengono coinvolte, possono anche dare molto alla città, nell’animazione del territorio. La formazione, poi, non si ferma all’età della scuola, ma è importante per tutte le età e va incentivata. E ci sono dei saperi da condividere tra le generazioni, che vanno rimessi in circolo: pensiamo alle arti degli artigiani, che molti ragazzi non conoscono e rischiano di perdersi.

• Abbiamo individuato due livelli di intervento rispetto al mondo della scuola: uno relativo alla gestione delle scuole in quanto patrimonio strutturale (manutenzioni, nuove costruzioni, pianificazione territoriale ecc.), l’altro relativo al rapporto di sinergie culturali ed educative che deve esistere tra il mondo scolastico ed il Comune.

• La Scuola Materna, complice l’incremento demografico della città, è ormai al collasso. Le aule sono state ridotte al minimo spazio indispensabile, la mensa è rumorosa per mancanza di insonorizzazione ed è utilizzata anche come dormitorio. È quindi opportuno attivarsi per la costruzione di un nuovo edificio funzionale, ecosostenibile perché rappresenta una risorsa anche finanziaria per il futuro. Nell’immediato è necessario trovare spazi nuovi per la maggior richiesta di posti (circa 50 bambini) a partire già dal prossimo autunno, le proiezioni sulle nascite

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sono abbastanza precise e ci si può attivare per risolvere i problemi con almeno 3 anni di anticipo. Inoltre il vecchio edificio di via Forneri dovrà resistere per alcuni anni e non andrà abbandonato riducendo manutenzione e attrezzature per i bambini.

• Le Scuole Elementari sono al momento dimensionate alle esigenze della città, ma sono necessari alcuni interventi di risistemazione a partire dal cortile interno dell’edificio scolastico che va ripensato in chiave ludica e deve tenere conto della fascia d’età dei piccoli fruitori a cui è dedicato.

• L’edificio delle scuole medie, come evidenziato da una relazione tecnica sulla struttura, risulta non sufficientemente isolato ed è in classe energetica negativa, l’impianto elettrico è inadeguato e ci sono numerosi infiltrazioni di umidità. Occorre intervenire per limitare le spese di riscaldamento e danni più seri alla struttura.

• Il Comune deve farsi portavoce con la Provincia per la costruzione della palestra per l’Istituto alberghiero all’interno dell’area ex-Bona e per i lavori di manutenzione ordinaria presso la palestra del Liceo.

• I Saperi di Mestieri vanno tramandati. Crediamo sia importante far sì che i saperi antichi di alcuni mestieri non scompaiano anche dalla nostra città. Sarà nostra precisa volontà sostenere tutti i piccoli artigiani che avranno voglia di pensare con noi il modo per tramandare alle generazioni più giovani la loro arte.

• Riportare la biblioteca ad un servizio adeguato ai bisogni e dotato di tecnologie aggiornate. Pensiamo ad un luogo accessibile che fornisca risposte in termini di spazi dedicati (potenziare e animare zona bimbi), abbonamenti a riviste specifiche di settore di qualità, installazione di un collegamento gratuito wi-fi, terminare l’archiviazione dei tre Fondi.

• È importante potenziare e migliorare i servizi offerti nel mese di luglio per soddisfare le esigenze delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Il servizio dei centri estivi comunali deve proporre ai bambini occasioni reali di crescita sociale e personale in chiave ludico-formativa. È un servizio che deve essere maggiormente valorizzato e, per alcuni aspetti migliorato: è necessario,per esempio, ripensare ai luoghi che lo ospitano e ridiscutere in sede di scrittura del nuovo bando la qualità dell’offerta cui mirare.

• Il Museo Civico e le Fondazioni cittadine non sono adeguatamente valorizzate; la Fondazione Collo (Storia della Resistenza) non gode di alcuna visibilità esterna al Comune, mentre il Museo, pur possedendo reperti ed opere di grande rilievo, è costretto ad aperture di routine che portano all’Ente un numero ridotto di fruitori. Noi proponiamo l’apertura periodica del Museo e della Fondazione con iniziative ad hoc (esempio: aperitivi letterari, illustrazione mirata di singole opere del Museo, visite teatralizzate; coinvolgimento di esercizi commerciali per degustazione e vendita di prodotti tipici). È indispensabile completare la catalogazione del Fondo dell’archivio storico,e procedere all’informatizzazione dell’archivio storico stesso e del Fondo Collo.

• La nostra amministrazione sarà interlocutore attento anche alla qualità della formazione delle fasce della scuola dell’obbligo, sostenendo la Scuola anche economicamente a fronte di progetti qualitativamente importanti per crescere sempre più nel sapere.