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1 Progetto di istituto | Progetto di istituto Istituto Comprensivo Civezzano

Progetto di istituto - I.C. Civezzano DI ISTITUTO E ALTRI... · modificando gli assetti organizzativi e didattici. Le riforme più importanti attuate finora sono costituite dalla:

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Progetto di istituto

Istituto Comprensivo Civezzano

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Progetto di istituto

Istituto Comprensivo Civezzano

Sommario

IL PROGETTO D’ISTITUTO NEL NUOVO QUADRO ISTITUZIONALE ..................................................... 4

CHE COS’È IL PROGETTO DI ISTITUTO .............................................................................................. 5

CARTA D’IDENTITÀ DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO ............................................... 7

UTENTI E PERSONALE ...................................................................................................................... 9

RECAPITI DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO CIVEZZANO ........................................... 9

ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO ....................................................................................................... 11

LA MISSIONE DELLA SCUOLA ........................................................................................................ 14

ASPIRAZIONI COMUNI E STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVA ............... 16

INDIRIZZI ALLE SCUOLE BIENNIO 2012-14 ..................................................................................... 20

PIANO DI MIGLIORAMENTO – BIENNIO SCOLASTICO 2012-2014 .................................................. 21

ASSE A: QUALITA’ DEGLI APPRENDIMENTI .................................................................................... 21

ASSE B. CAPACITA’ INCLUSIVA DEL SISTEMA ............................................................................... 24

ASSE D: SVILUPPO PROFESSIONALE DEL PERSONALE ................................................................. 25

ASSE E: DEFINIZIONE DI UN PIANO DI MIGLIORAMENTO AMMINISTRATIVO GESTIONALE

..................................................................................................................................................................... 26

PROCEDURE CONDIVISE (PER GARANTIRE IL COORDINAMENTO DELLE AZIONI DIDATTICHE) ...... 28

AREE PROGETTUALI DI RILIEVO ..................................................................................................... 30

Lingue Comunitarie ..................................................................................................................................... 30

PROGETTO CLIL ................................................................................................................ 30

CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE ................................................................................... 32

INTERNAZIONALIZZAZIONE .......................................................................................... 33

GIORNATA DELLE LINGUE ............................................................................................. 34

Ed. Musicale ................................................................................................................................................ 34

PROGETTO “AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA MUSICALE”.................................................. 35

Salute e Sicurezza: ....................................................................................................................................... 40

PROGETTO “A PIEDI SICURI” .......................................................................................... 40

EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA E SESSUALE .......................................................... 43

EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ .................................................................................... 44

ED. ALLA SICUREZZA E ALLA PREVENZIONE DEI RISCHI ............................................ 45

Bisogni Educativi Speciali e Italiano L2 ..................................................................................................... 46

PROGETTO DETTATO ORTOGRAFICO (PRIMA E SECONDA CLASSE SCUOLA PRIMARIA)47

PROGETTO PSICOMOTRICITA’ (PRIMA CLASSE SCUOLA PRIMARIA) ............................. 50

STRUMENTI INTEGRATIVI DSA ..................................................................................... 50

LABORATORI DI ITALIANO L2 ........................................................................................ 51

Valutazione di Istituto ................................................................................................................................. 53

Progetto Continuità ...................................................................................................................................... 53

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DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA .................................................. 53

DALLA SCUOLA PRIMARIA ALLA SCUOLA SECONDARIA ...................................................... 53

DALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO 54

PROGETTI PONTE ................................................................................................................... 54

ALTRI DOCUMENTI DELLA SCUOLA ............................................................................................... 56

Regolamento Interno ................................................................................................................................... 56

Carta dei Servizi .......................................................................................................................................... 56

Regolamento degli Studenti e delle Studentesse ......................................................................................... 56

Regolamento del Collegio Docenti .............................................................................................................. 56

Regolamento della Consulta dei Genitori .................................................................................................... 56

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI................................................................................. 57

SUDDIVISIONE DELLE ORE PER DISCIPLINA ................................................................................... 57

LEGENDA ACRONIMI ............................................................................................................... 59

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Il progetto d’Istituto nel nuovo quadro istituzionale

La scuola italiana è stata interessata negli scorsi anni da importanti riforme che ne stanno

modificando gli assetti organizzativi e didattici. Le riforme più importanti attuate finora sono

costituite dalla:

legge n. 59 del 1997 che, con il successivo Regolamento attuativo, ha concesso dal 1°

settembre 2000, la personalità giuridica e l’autonomia organizzativa, didattica e di

sperimentazione alle istituzioni scolastiche,

legge n. 53 del 17 aprile 2003, che detta norme generali in materia di istruzione,

legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 di riordino del sistema educativo di istruzione e

formazione del Trentino ed i successivi regolamenti attuativi,

la legge 6 agosto 2008, n. 133 ed i successivi regolamenti attuativi che revisionano

l’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, degli istituti tecnici e degli

istituti professionali.

Ricordiamo alcuni fra i contenuti più significativi delle suddette leggi:

l’utilizzo strumentale dell’autonomia delle istituzioni scolastiche per potenziare l’assolvimento del

diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita,

assicurando crescita personale, culturale, sociale e professionale dello studente, valorizzandone le

attitudini, garantendo inoltre la libertà d’insegnamento e valorizzando la professionalità dei docenti;

istruzione e formazione per tutti fino a 18 anni, quindi almeno dodici anni d’istruzione/formazione

necessari per ottenere una qualifica o un diploma;

la scuola dell’infanzia rimane facoltativa e di durata triennale;

il primo ciclo di istruzione di 8 anni comprende la scuola primaria, con durata di cinque anni e la

scuola secondaria di I grado che dura tre anni e si conclude con un esame di stato. La scuola

primaria e secondaria di I grado sono articolate, sulla base della nuova normativa provinciale, in

quattro periodi biennali.

il secondo ciclo di istruzione comprende percorsi di istruzione della durata di cinque anni nonché

l'istruzione e formazione professionale della durata, di norma, di quattro anni, in coerenza con

l'articolazione prevista dalla normativa statale; i percorsi del secondo ciclo si strutturano in due

periodi biennali e in un ulteriore periodo annuale per i percorsi di durata quinquennale;

l’alta formazione professionale, alla quale si accede con il titolo conseguito al termine dei percorsi

del secondo ciclo di durata quinquennale o di durata almeno quadriennale per la formazione e

istruzione professionale.

Nell'ambito del sistema educativo provinciale è assicurata la continuità educativa e didattica per l'intero

percorso di istruzione e formazione. In particolare le istituzioni scolastiche del primo ciclo garantiscono il

raccordo con la scuola dell'infanzia, anche per supportare l'inserimento del bambino nel primo anno, e con le

istituzioni del secondo ciclo, anche per orientare la scelta del percorso.

Con decreti legislativi e/o con delibere della giunta provinciale, sono state emanate le disposizioni

applicative in materia di iscrizioni alle scuole dell’infanzia e primaria e norme generali relative alla scuola

dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione corredate dalle indicazioni nazionali per i piani di

studio personalizzati, che hanno sostituito i vecchi programmi delle scuole elementari e medie.

A partire dall’anno scolastico 2009/10 sono entrati in vigore nelle classi prime delle scuole primarie i nuovi

Piani di studio Provinciali che trovano applicazione graduale. Nell’anno scolastico 2012/13 i nuovi curricoli

interessano tutte le classi del primo ciclo.

Fra le principali innovazioni introdotte dalla legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 si ricordano

quelle che riguardano:

- i piani di studio provinciali che stabiliscono:

a. per il primo ed il secondo ciclo di istruzione, la quantificazione oraria annuale d’insegnamento

delle discipline obbligatorie e facoltative, comprensive dell’insegnamento di due lingue comunitarie

con pari opportunità di apprendimento, di cui una è il tedesco per il primo ciclo, nonché

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dell’insegnamento della religione cattolica in conformità alle norme concordatarie e alle conseguenti

intese;

b. i limiti massimi per la flessibilità oraria riservata alle istituzioni scolastiche e formative per le

discipline opzionali obbligatorie per la compensazione fra discipline o aree disciplinari nonché per la

personalizzazione dei percorsi di studio;

- le nuove competenze attribuite agli organi collegiali della scuola (fra l’altro la conferma delle funzioni

tecnico-professionali di competenza del collegio dei docenti e l’istituzione di un nuovo consiglio

dell’istituzione scolastica con compiti di definire lo statuto, gli indirizzi generali per l’attività e la gestione

della scuola, il progetto d’istituto, il bilancio e il conto consuntivo, il calendario scolastico sulla base di

quanto determinato dalla Provincia, gli accordi e le intese con soggetti esterni);

- la costituzione della consulta dei genitori che formula proposte ed esprime pareri richiesti dal consiglio

dell’istituzione;

- la conferma dei consigli di classe, mentre alla valutazione della qualità del servizio scolastico provvede un

apposito nucleo di valutazione costituito in ogni istituto;

- il diritto di riunione e di associazione garantito a studenti e famiglie ;

- nuove norme in materia di valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale

degli studenti

Gli organi dell’istituto operanti obbligatoriamente secondo quanto previsto dalla legge provinciale n° 5 del 7

agosto 2006 sono:

il Consiglio dell’Istituzione,

il Dirigente dell’Istituzione,

il Collegio dei Docenti,

il Consiglio di Classe,

il Revisore dei conti

il Nucleo interno di valutazione.

Che cos’è il Progetto di istituto

L’art. 18 della legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 dispone quanto segue relativamente al Progetto

d’Istituto:

1. Le istituzioni scolastiche e formative adottano il progetto d'istituto, con la partecipazione e il

coinvolgimento di tutte le componenti della comunità scolastica, secondo principi di leale collaborazione e

partecipazione e in coerenza con gli indirizzi generali e programmatici del governo provinciale e con gli

obiettivi generali propri dei diversi cicli scolastici.

2. Il progetto d'istituto è il documento che esplicita l'identità culturale e progettuale delle istituzioni e riflette

le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della

programmazione territoriale dell'offerta formativa e facendo riferimento alle iniziative individuate o da

individuare in collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti del territorio per le finalità previste da

questa legge. Il progetto d'istituto garantisce la coerenza dei propri contenuti e scelte con lo statuto

dell'istituzione, con la dinamica delle risorse finanziarie, umane e organizzative assegnate all'istituzione.

3. Il progetto d'istituto, nel rispetto delle diverse opzioni metodologiche e della competenza didattica,

metodologica e valutativa del personale docente, contiene l'offerta formativa e in particolare:

a) le scelte educative e i piani di studio dell'istituzione scolastica e formativa;

b) i progetti e le attività che costituiscono l'offerta formativa complessiva anche con riguardo alle

iniziative di educazione permanente nonché di formazione in apprendistato e di alta formazione

professionale, in attuazione delle politiche del lavoro;

c) la progettazione curricolare ed extracurricolare che le singole istituzioni adottano nell'ambito

della loro autonomia, pianificando tra l'altro le attività di sostegno, di orientamento e di formazione

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integrata e anche valorizzando l'acquisizione di esperienze nell'ambito del sociale, della

cooperazione, della solidarietà;

d) le misure per l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali;

e) la ripartizione dell'orario complessivo secondo quanto previsto dall'articolo 56, comma 2, e i

criteri per la formazione delle classi nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi

dell'articolo 86;

f) criteri per l'autoanalisi e la valutazione dei processi e dei risultati conseguiti in ordine agli

obiettivi;

g) le effettive opportunità di coinvolgimento delle famiglie e degli studenti nell'attività della scuola;

h) le iniziative d'informazione e di comunicazione da realizzare, nel rispetto di quanto previsto

dall'articolo 5 (5).

4. Nel rispetto degli indirizzi generali per l'attività, la gestione e l'amministrazione della scuola e tenendo

conto delle proposte della consulta dei genitori e, per le istituzioni del secondo ciclo, della consulta degli

studenti, il consiglio dell'istituzione approva il progetto d'istituto, sulla base di quanto deliberato dal

collegio dei docenti in relazione agli aspetti di programmazione dell'azione didattico-educativa, secondo

quanto previsto dall'articolo 24, comma 2.

5. Il progetto d'istituto è pubblico e reso disponibile all'interno dell'istituzione, che ne cura la consegna agli

studenti all'atto dell'iscrizione, anche in estratto. Il progetto d'istituto è trasmesso al competente

dipartimento provinciale.

Copia del progetto di istituto è presente in ogni plesso, e consultabile chiedendo al coordinatore di sede. Il

documento è scaricabile dal sito dell’istituto www.iccivezzano.eu Un estratto del progetto di istituto viene

consegnato alle famiglie al momento dell’iscrizione.

Nel progetto d’istituto indichiamo:

i principi e i valori condivisi sui quali costruire tutte le progettualità della scuola

gli obiettivi che la scuola si dà in coerenza con i principi e i valori indicati

le procedure condivise che regolano il funzionamento della scuola

le regole condivise alle quali tutti i soggetti si attengono nello svolgimento della vita e delle attività

scolastiche

Nel progetto d’istituto raccogliamo:

le progettualità annualmente programmate dai docenti, coerenti con i principi e i valori indicati

Progetto di

Istituto

Condivisione di valori

Condivisione di analisi

Condivisione di scopi/obiettivi

Condivisione di progetti

Dispositivi organizzativi permanenti

Cosa chiede?

Co

sa chied

e?

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Carta d’identità dell’Istituto Comprensivo di Civezzano

NOME: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVEZZANO

DATA DI ISTITUZIONE : 01 SETTEMBRE 2000

SEDE: CIVEZZANO, VIA MURIALDO N°27

TELEFONO : 0461 858485

FAX: 0461/858901

E-MAIL: [email protected]

SITO WEB: www.iccivezzano.eu

CODICE ISTITUTO: 96056930223

Il territorio di competenza L’Istituto Comprensivo di Civezzano, ha sede a Civezzano in via Murialdo 27 e interessa i comuni di

Civezzano, Fornace e Albiano.

CIVEZZANO

Superficie: 15,5 chilometri quadrati, abitanti 3322, altezza sul livello del mare 469 metri.

Del comune di Civezzano fanno parte anche le frazioni di:

Bampi, Barbaniga, Barisei, Bosco, Cogatti, Garzano, Magnago, Mazzanigo, Mochena,

Penedallo, Orzano, Roverè, Sant'Agnese, Seregnano, Torchio

e le località di :

Campagnaga, Canova, Cantaghel, Fratte, Gentilotti, Masetto, ai Ochi, Osella, ai Pini,

Predolf, Santa Colomba, Sille, Slacche, Sussie.

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FORNACE

Superficie: 7,2 chilometri quadrati. Abitanti: 1300 Altezza sul livello del mare: 740 metri.

Del comune di Fornace fanno parte anche le frazioni di Santo Stefano, Valle, Villaggio Pian

del Gacc .

ALBIANO

Superficie: 10,0 chilometri quadrati. Abitanti: 1500. Altezza sul livello del mare: 644 metri.

Del comune di Albiano fanno parte anche le frazioni di Barco di Sopra e Barco di Sotto.

L’Istituto comprensivo di Civezzano è stato istituito l’1 settembre 2000.

L’istituzione comprende:

la Scuola primaria Giovanni Battista Borsieri di Civezzano (tempo pieno);

la Scuola Primaria Seregnano (tempo pieno);

la Scuola Primaria Amabile Girardi di Fornace (tempo prolungato);

la Scuola Primaria di Albiano (tempo prolungato);

la Scuola Secondaria di primo grado Giulio Alessandrini di Civezzano;

la Scuola Secondaria di primo grado di Albiano.

La popolazione scolastica si distribuisce di norma secondo il seguente schema.

SSPG di Albiano

SP di Albiano

per gli alunni residenti nel

comune di Albiano

SSPG G. Alessandrini

di Civezzano

SP G.B. Borsieri di Civezzano

per gli alunni residenti a Civezzano

nelle frazioni di...

SP di Seregnano

per gli alunni residenti a Civezzano nelle frazioni di Bosco,

Bampi, Seregnano ...

SP A. Girardi di Fornace

per gli alunni residenti nel Comune di Fornace

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Utenti e Personale (Dati aggiornati a ottobre 2012)

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S B

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S C

PRIMARIA NUMERO 373 195 178 1 37 9 11 22

% 100% 52,28% 47,72% 0,27% 9,92% 2,41% 2,95% 5,90%

SECONDARIA NUMERO 209 109 100 0 23 7 8 8

% 100% 52,15% 47,85% 0,00% 11,00% 3,35% 3,83% 3,83%

TOTALE NUMERO 582 304 278 1 60 16 19 30

% 100% 52,23% 47,77% 0,17% 10,31% 2,75% 3,26% 5,15%

82 insegnanti;

2 assistenti provinciali e 4 operatori delle cooperative per servizi vari (alunni/e disabili e/o

in situazione di disagio, di altra cultura e nomadi, assistenza alla mensa);

6 addetti alle funzioni di segreteria;

9 unità di personale ausiliario;

1 tecnico di laboratorio di informatica (a part-time);

Recapiti delle Scuole dell’Istituto Comprensivo Civezzano

SEDE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO Civezzano

Gli uffici dell'Istituto Comprensivo sono situati presso la SSPG di Civezzano in via Murialdo 27

Scuola secondaria di primo grado di Civezzano

Indirizzo Via Murialdo 27- Civezzano

Telefono 0461-858485

Fax 0461-858901

e-mail dirigente [email protected]

e-mail segreteria [email protected]

indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola Primaria “G.B. Borsieri” Civezzano

Indirizzo Via Telvana 6 - Civezzano

Telefono 0461-858513

Fax 0461-857908

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola Primaria di Seregnano

Indirizzo Fraz. Cogatti 4 - Seregnano

Telefono 0461-858307

Fax 0461-857908

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

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Scuola Primaria di Fornace

Indirizzo Via dei Mori 2 - Fornace

Telefono 0461-849349

Fax 0461-849349

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola secondaria di primo grado di Albiano

Indirizzo Via Manzoni 10 - Albiano

Telefono 0461-689791

Fax 0461-689852

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

Scuola primaria di Albiano

Indirizzo Via Manzoni 10 - Albiano

Telefono 0461-689791

Fax 0461-689852

e-mail segreteria sede c/ SSPG Civezzano [email protected]

e-mail collaboratore del dirigente [email protected]

Indirizzo web www.iccivezzano.eu

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Collegio dei Docenti

Consiglio dell'Istituzione

Dirigente Prof. Zanon Antonella

Organigramma di Istituto

COLLABORATORE VICARIO: Dott.ssa Laura Ambrosi

CONSIGLIO dell’ISTITUZIONE

RAPPR. DEI GENITORI

Gonella Andrea Odorizzi Marcella Samuelli Renato Scartezzini Nicoletta … Turato Sara Vitti Patrizia

RAPPR. DEI DOCENTI

Ambrosi Laura Corradini Roberta Gaspertotti Cinzia Grassi Marisa Loss Valentina Martinelli Elena

MEMBRO DI DIRITTO SEGRETARIO

Dirigente Prof. Zanon Antonella Leonardi Emma

SEGRETARIO: Leonardi Emma

COLLABORATORI SCOLASTICI

SSPG CI: Broseghini Katia,Pacifico Patrizia, Andriollo Franca, Tondini Dino

SSPG e SP AL: Gottardi Giovanna; Giuliano Rosa, Postal Luana

SP Civezzano: Sighel Miriam

SP Seregnano: Casna Aldo

SP Fornace: Ceolan Elsa, Postal Luana, Tondini Dino

Consigli di Classe

SEGRETERIA

Funzionario Amministrativo: Leonardi Emma

Contabilità e personale ATA: Agnoli Barbara

Protocollo e Uscite Didattiche: Stifano Antonietta

Alunni e Genitori: Manfredi Iole, Cinzia Conti

Docenti SP: Magnago Alessandra

Docenti SSPG: Bort Giuliana

Tecnico: Christian Marchesoni

CONSULTA DEI GENITORI Presidente: Chiogna Roberta

SERVIZIO di PREVENZIONE e PROTEZIONE:

RSPP: Roberto Colombo (Silvano Garbari) ML: MarcoFabbri ASPP: Bampi SP CI, Stenico SP SE, Battisti SSPG CI, SP FO, Corteletti SP AL RLS: Franco Magri

NIV

DOCENTI … …

GENITORI

… …

ATA

Manfredi Iole

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa Antonella Zanon

STAFF DELLA DIRIGENZA:

Collaboratore vicario: Dott.ssa Laura Ambrosi

SSPG Civezzano: …

SSPG Albiano: Prof. Battisti Marco

SP Civezzano: ins. Anderle Maria Livia

SP Seregnano: ins. Lessi Lucia

SP Fornace: ins. Ciurletti Barbara

SP Albiano: ins. Manfioletti Luisella

FUNZIONI STRUMENTALI:

Area per la cultura della valutazione:…

CLIL, lingue straniere, internazionalizzazione: Martinelli SSPG; Visentin SP

Certificazioni linguistiche: Faes

Ampliamento offerta musicale (SSPG CI): Bianchini

Ed. Salute, alla Legalità, alla Sicurezza e alla Prevenzione dei Rischi: Lasta Sara

A piedi sicuri: Bampi, Corradini, OssBals e Bortolotti, Lasta

Prevenzione del disagio e alunni con BES (SP e SSPG): Bari

Prevenzione del disagio e alunni con BES (progetti ponte): Dellai,Micarelli

Area per le iniziative interculturali e il laboratorio di L2: Grassi, Girardelli

Continuità: Costantino Scirocco

Progetto d’Istituto (Documenti dell’Istituto):…

Commissioni Referenti

Dipartimenti disciplinari

COMMISSIONE MENSA

PRESIDENTE Scartezzini Nicoletta RAPPR. GENITORI RAPPR. DOCENTI DIRIGENTE

Adami Ruben; Ambrosi Elisabetta;Campestrin Letizia; De Bona Alessandra; Facchinelli Monica; Scarpa Camilla;Simoni Lorena Anderle Maria Livia; Schneider Raffaella; Stenico Bruna Zanon Antonella

SINDACI dei Comuni di: Albiano, Civezzano, Fornace

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CONSIGLIO DELL’ISTITUZIONE

Nel TRIENNIO scolastico 2012-2015 il Consiglio dell’Istituzione è formato da:

GENITORI

Gonella Andrea (SP Civezzano)

Scartezzini Nicolettta (SP Seregnano) Presidente

Turato Sara (SP Fornace)

Vitti Patrizia (SP Albiano)

Samuelli Renato (SSPG Civezzano)

Odorizzi Marcella (SSPG Albiano)

DOCENTI

Loss Valentina (SP Civezzano)

Corradini Roberta (SP Seregnano)

Gasperotti Cinzia (SP Fornace)

Ambrosi Laura (SP Albiano)

Grassi Marisa (SSPG Civezzano)

Martinelli Elena (SSPG Albiano)

NON DOCENTI

Non eletto…

MEMBRO DI DIRITTO:

Dirigente Scolastica, prof. Antonella Zanon

FUNZ IONARIA AMMINISTRATIVA CONTABILE CON FUNZIONE DI VERBALIZZANTE SENZA DIRITTO DI VOTO

Emma Leonardi

NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE

In riferimento alla legge provinciale n° 5 del 7 agosto 2006, il NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE è stato istituito dall’anno scolastico

2008/2009 come previsto dall’art. 13 dello statuto dell’Istituzione. Nel collegio docenti dell’8 settembre 2010 è stata eletta la

componente docente del N.I.V. con incarico triennale. Quest’anno scolastico si dovrà provvedere a rinnovare il N.I.V.

COORDINATRICE DEL N.I.V. …

GENITORI

DOCENT I

NON DOCENTI

Manfredi Iole

SEGRETERIA

FUNZ IONARIO AMMINISTRATIVO SCOLASTICO

Responsabile servizi di segreteria: Emma Leonardi

0461-858485-6

COADIUTORI AMMINISTRATIVI SCOLASTICI

Supporto Dirigenza, Personale ATA e Segreteria: Barbara Agnoli

0461/858485-5

Gestione alunni e genitori: Iole Manfredi

0461/858485-2

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Gestione personale docente: Alessandra Magnago e Giuliana Bort

0461/858485-3

Centralino e appuntamenti col dirigente: Giuliana Bort

0461/858485-1

Protocollo posta, e uscite didattiche: Antonietta Stifano

0461/858485-4

SEGRETERIA: orario di apertura al pubblico

La segreteria dell’Istituto Civezzano ha sede presso la SSPG Civezzano

Gli uffici sono aperti al pubblico, dal LUNEDI’ al VENERDI’ dalle ore 7.30 alle ore 9.00

e dalle 11.30 alle 13.00.

Nei

giorni di LUNEDI’-MERCOLEDI’ e VENERDI’ dalle ore 14.30 alle ore 17.00

è possibile accedere agli uffici con

preavviso telefonico.

FUNZIONI STRUMENTALI al PROGETTO DI ISTITUTO

Ogni anno scolastico il Collegio Docenti elegge al suo interno chi si occupi delle varie aree progettuali per

rendere possibile l’attuazione di quanto previsto dal progetto di istituto. Tali figure ricoprono un ruolo molto

importante per il collegio docenti, in quanto anche grazie al loro apporto di supervisione e presa in carico di

responsabilità più o meno ampie è possibile realizzare quanto dichiarato.

Il responsabile dell’area per la cultura della valutazione è previsto dalla legge 5/06, che fissa l’obbligatorietà del NIV, o

Nucleo Interno per la Valutazione. Il nostro statuto stabilisce che il NIV è composto da 5 membri di cui 2 appartenenti

alla componente docenti, 2 a quella dei genitori e 1 al personale amministrativo, tecnico e ausiliario e assistente

educatore. La funzione di coordinamento del nucleo interno di valutazione è affidata a un docente individuato dal

nucleo tra i suoi componenti. I membri della componente docenti sono designati dal collegio dei docenti tenendo conto

dell’esperienza e delle competenze del settore della valutazione; gli altri membri sono designati, sempre nel rispetto di

profili di competenza, rispettivamente dalla consulta dei genitori e dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario e

assistente educatore riunito in assemblea.

Il lavoro svolto da tali figure viene riconosciuto grazie alla quota vincolata del fondo d’istituto: la suddivisione della

quota tra le varie aree è oggetto di contrattazione sindacale decentrata.

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La Missione della Scuola

COSTITUZIONE ITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle

formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili

di solidarietà politica, economica e sociale

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,

di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di

fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e

l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del

Paese.

RAPPORTI ETICO-SOCIALI

Art. 29

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla

legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30

È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del

matrimonio.

Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i

diritti dei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Art. 33

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e

gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve

assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli

alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di

essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi

nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre

provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

15

Pro

gett

o d

i is

titu

to |

La scuola è il più importante servizio formativo della persona messo a disposizione di famiglie e alunni

dalla comunità sociale, per concretizzare il diritto-dovere all’istruzione e al successo formativo di ognuno,

contribuendo a rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che limitano la libertà e l’uguaglianza

dei cittadini.

Insieme alla famiglia essa è compartecipe all’educazione, alla parità, alla democrazia, alla convivenza tra i

popoli, al rispetto e alla valorizzazione delle diversità tra le persone di ogni genere, credo, razza e religione,

al rispetto delle regole, alla solidarietà e alla cooperazione.

Come previsto dal regolamento stralcio per la definizione dei piani di studi provinciali relativi al

percorso del primo ciclo di istruzione DPP 10 giugno 2010, n. 16-48/Leg:

Le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità

individuali, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti:

- promuovono lo sviluppo del potenziale di crescita emotiva-intellettiva degli studenti;

- promuovono negli studenti lo sviluppo delle loro competenze di autovalutazione e di autorientamento e le

capacità di scelta consapevole corrispondenti alle attitudini e alle vocazioni personali;

- operano per lo sviluppo della motivazione ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento

durante tutta la vita, negli ambiti personale, culturale e professionale;

- sviluppano l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e sociale;

- contribuiscono alla costruzione del progetto di vita personale offrendo opportunità di conoscenza,

esperienza e riflessione sui “perché della vita”;

- offrono opportunità per l’attività motoria e la pratica di sport, in particolare di sport vicini alla

montagna, con l’effettuazione di periodi formativi a diretto contatto con la montagna;

- promuovono l’educazione e la fruizione della musica, dell’arte e dell’immagine, valorizzando le iniziative

e le scelte dei giovani e delle comunità;

- assicurano lo studio della cultura della montagna e dei suoi valori, con il coinvolgimento di esperti locali;

- pongono le basi per una società democratica e aperta formando le persone all’essere cittadini solidali e a

partecipare alla vita democratica in prospettiva internazionale e interculturale.

E ancora:

Gli studenti che hanno frequentato il percorso del primo ciclo di istruzione, attraverso le situazioni di

apprendimento proposte dall’istituzione scolastica, lo studio personale, le diverse esperienze educative

vissute in famiglia e nelle comunità locali, sono in grado di utilizzare le conoscenze e le abilità apprese per:

- comprendere i valori e i sistemi simbolici e culturali necessari per vivere responsabilmente nella società;

- interagire in modo consapevole con l’ambiente sociale e naturale che li circonda;

- esprimere la propria personalità assumendo positivamente le diversità di genere e di cultura;

- riflettere su se stessi e gestire il proprio processo di crescita secondo i propri talenti,con l’aiuto degli

adulti;

- affrontare i problemi della vita quotidiana, con l’autonomia possibile in relazione all’età.

16

Pro

gett

o d

i is

titu

to |

Aspirazioni comuni e strumenti di programmazione dell’azione

educativa

Anziché limitarsi ad una elencazione di ideali, si intende stilare una lista di ciò che perseguiamo e di ciò in

cui non ci riconosciamo.

Considerato che il percorso formativo del primo ciclo di istruzione ricade in un arco di tempo fondamentale

per lo sviluppo dell’identità degli studenti (identità vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti,

come persona unica e irripetibile; essa si costruisce grazie ad una ricca trama di relazioni significative):

CI RICONOSCIAMO IN: NON CI RICONOSCIAMO IN:

CO

MU

NIT

A’

SC

OL

AS

TIC

A

una comunità scolastica che testimoni i valori di

dialogo e solidarietà;

il dialogo costruttivo e aperto tra tutti gli attori

della scuola (studenti, docenti, genitori,

dirigente, personale ATA);

un radicato senso di appartenenza all’istituzione

scolastica, alla comunità e alla società;

la partecipazione attiva e costruttiva delle

famiglie, la responsabilità rispetto all’impegno

scolastico dei figli;

la definizione condivisa del problema e la

ricerca di soluzioni;

l’autonomia degli alunni, il rispetto delle regole;

la visione del proprio ambito di azione

all’interno dell’intero sistema scuola;

una efficiente comunicazione tra l’azione

amministrativa (segreteria) e l’azione didattica

(docenza) volta a risolvere problemi

organizzativi, ad ottimizzare le tempistiche,

l’utilizzo delle risorse umane…

la carenza di coordinazione con il gruppo classe,

il consiglio di classe, gli organi dell’istituzione

la chiacchiera, le voci, il sentito dire;

l’idea che la scuola sia esclusivamente degli

studenti e dei docenti e non si debba cercare uno

stretto rapporto di collaborazione con la

famiglia;

la pretesa di servizi e la critica sterile;

la mera denuncia del problema, demandando ad

altri la ricerca di possibili soluzioni

il non riconoscere la propria parte di

responsabilità;

la visione da un punto di vista meramente

soggettivo;

il pensare al lavoro di segreteria come mero

adempimento burocratico relativo alla propria

parte di responsabilità, senza cogliere il quadro

più ampio;

17

Pro

gett

o d

i is

titu

to |

CO

LL

EG

IO D

EI

DO

CE

NT

I -

DIP

AR

TIM

EN

TI

la responsabilità collettiva e la cultura

cooperativa;

il riconoscimento delle decisioni collettive, dei

valori e principi condivisi;

la necessità e l’utilità di lavorare insieme agli

altri condividendo e concordando progetti e

strategie d’azione;

la libertà di insegnamento intesa come

autonomia didattica e come libera espressione

culturale del docente diretta a promuovere,

attraverso un confronto aperto di posizioni

culturali, la piena formazione della personalità

degli alunni; la libertà di insegnamento è

strumento per dare corpo alla libertà e ai

diritti del discente (diritto all’apprendimento,

diritto alla continuità dell’azione educativa

inteso come azione educativa integrata e

trasversale del team docente, diritto alla

diversità)

la valorizzazione della dimensione collettiva

dell’impegno professionale e di conseguenza la

promozione negli studenti di modelli

collaborativi e cooperativi

l’individualismo

la scarsa incidenza sulla sfera dei comportamenti

individuali delle decisioni collettive, dei valori e

principi condivisi;

il circoscrivere la propria sfera alla didattica,

rinunciando all’esercizio delle competenze

organizzato-progettuali

la libertà di insegnamento intesa come

autonomia didattica e libera espressione culturale

del docente che permette la privatizzazione del

lavoro confinato nella propria classe e nella

propria disciplina;

la gestione privatizzata del fare scuola, inteso

come didassi e come gestione delle relazioni e

comunicazioni con studenti e famiglie

CO

NS

IGL

I D

I C

LA

SS

E

la progettualità trasversale all’interno del team

del consiglio di classe

la responsabilità e quindi la presa in carico da

parte di tutto il consiglio di classe della

alfabetizzazione funzionale (abilità di base di

lingua e matematica)

l’analisi approfondita del consiglio di classe

delle esigenze degli studenti con bisogni

educativi speciali e la condivisione nel team di

strategie e metodi efficaci per rispondere ai loro

bisogni;

la collaborazione e presa in carico attiva di tutto

il consiglio di classe degli studenti di recente

immigrazione

la mancata coordinazione tra il team del

consiglio di classe nell’affrontare tematiche

transdisciplinari nella propria disciplina

la non correzione degli errori ortografici in tutte

le discipline, la non ripresa di alcuni concetti

matematici propedeutici all’attività proposta in

tecnologia, in scienze, in informatica, in storia,

in geografia…

il demandare all’insegnante di sostegno, al

docente tutor o al collega in compresenza le

problematiche degli studenti con bisogni

educativi speciali

il presupporre che l’apprendimento dell’italiano

come L2 (per la comunicazione e per lo studio)

sia compito del facilitatore o dell’insegnante che

segue lo studente nel laboratorio di L2

18

Pro

gett

o d

i is

titu

to |

DID

AT

TIC

A

la didattica operativa (apprendimento

esperienziale e attività laboratoriali), la didattica

metacognitiva, il metodo interrogativo, la

didattica progettuale.

la personalizzazione e individualizzazione dei

materiali e delle attività (nei casi e momenti che

lo richiedano) e la capacità di gestire gruppi

diversi contemporaneamente

la didattica inclusiva e metodologie opportune

(apprendimento cooperativo, valorizzazione del

gruppo e tutoraggio tra pari) in modo che lo

studente con BES rappresenti una risorsa per

tutta la classe;

il considerare l'errore come momento

privilegiato dell'attività didattica ed altamente

formativo, valorizzando il contributo sia di chi

ha sbagliato, sia di chi ha scoperto l'errore, sia di

chi riesce a trovare la giusta soluzione, nella

consapevolezza che per apprendere ad evitare gli

errori, dobbiamo imparare proprio da questi.

la lezione che si basa su almeno due attività (es.

1.spiegazione + 2.esercitazione; es.

1.assegnazione della consegna + 2.lavori di

gruppo + 3.restituzione)

la lode e l’incoraggiamento finalizzati alla

crescita dell’autostima

la metodologia basata unicamente sulla lezione

frontale, sulla lettura del manuale in classe

la lezione con materiali uguali per tutti e con

richieste che prevedono risposte standard o

attività identiche

percepire l’alunno con BES come un problema, e

non come una risorsa e opportunità

il dare all'errore una connotazione totalmente

negativa, rendendolo fonte di imbarazzo e di

frustrazione.

la lezione che prevede un solo tipo di attività

la critica sterile e non costruttiva

VA

LU

TA

ZIO

NE

la valutazione che si basa su criteri e livelli di

padronanza chiari esplicitati fin da subito

la raccolta di rilevazioni sistematiche e

osservazioni libere per raccogliere informazioni

di processo

le prove per competenza (situazione problema,

prove di realtà, progetto)

la valutazione che si risolve nel comunicare un

giudizio sintetico senza assicurarsi che sia

compresa la motivazione della stessa

la valutazione che si basa sulla media

matematica delle verifiche e interrogazioni

(valutazione quantitativa), senza tenere conto di

osservazioni di processo (valutazione qualitativa)

La scuola programma attraverso: - il Progetto d’Istituto → testo in cui sono illustrate le finalità educative dell’Istituto, le regole, le

procedure, l’organizzazione della scuola e le aree di intervento (progetti);

- i Piani di studio d’Istituto → che declinano le competenze previste dai PSP nelle abilità e

conoscenze previste per ciascun biennio;

- i Documenti elaborati nei Dipartimenti Disciplinari, nei gruppi di lavoro, dalle Funzioni Strumentali e

proposti alla delibera del Collegio Docenti;

- il Piano di lavoro di classe → redatta dal Consiglio di Classe. Si ispira alle finalità e ai principi

condivisi illustrati nel Progetto di Istituto ed adattata alle caratteristiche e alle esigenze specifiche della

classe. Il piano di lavoro annuale del Consiglio di Classe comprende anche le iniziative che

comportano la programmazione ed attuazione di progetti, uscite didattiche, viaggi e gite di istruzione,

settimane formative e linguistiche;

- il Piano di lavoro del docente → in cui vengono esplicitate le attività, le unità di lavoro e le modalità

di valutazione conformi ai Nuovi Piani di Studio Provinciali e le sue declinazioni concordate dalla

Rete degli Istituti dell’Alta Valsugana e fa riferimento al piano di lavoro del Progetto d’Istituto e del

Consiglio di Classe.

- le Azioni di progetti che prevedono il coinvolgimento di più docenti o di esperti esterni

19

Pro

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titu

to |

- i PEI e PEP per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

- i PDP per gli alunni stranieri

20

Pro

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titu

to |

Indirizzi alle scuole biennio 2012-14

Si riporta qui di seguito la tabella che riassume gli obiettivi di sistema indicati dalla giunta provinciale con

delibera n 1943 del 14 settembre 2012.

ASSI

OBIETTIVI DI DETTAGLIO PRIMO CICLO

Asse A

Qualità degli

apprendimenti

1. Porre in atto azioni dirette al recepimento ed al completamento del processo di elaborazione dei piani di studio delle istituzioni scolastiche e formative, partendo dalle Linee guida vigenti e dai documenti fin qui sviluppati entro le reti territoriali di scuole, anche analizzando i fabbisogni formativi ed occupazionali espressi dalla comunità territoriale

VINCOLANTE

2. Praticare con sistematicità forme di valutazione dei risultati conseguiti dall'istituzione scolastica/formativa, valorizzando la cultura del dato, in vista di un miglioramento costante della qualità espressa dalle istituzioni scolastiche e formative.

VINCOLANTE

3. Programmare e realizzare azioni specifiche volte all'innalzamento del livello delle competenze di base degli allievi nelle aree a maggiore criticità e nelle lingue straniere, con attenzione ai processi di certificazione dei risultati di apprendimento conseguiti

VINCOLANTE

4. Programmare e realizzare azioni volte alla valorizzazione delle eccellenze, sia sotto il profilo dell'organizzazione scolastica che dell'adozione di metodologie e strategia didattiche peculiari

Asse B Capacità

inclusiva del

sistema

5. Programmare ed attuare azioni efficaci di contrasto al fenomeno

dell’abbandono scolastico e di promozione del successo

formativo, ivi compreso il potenziamento delle competenze nella

popolazione adulta, mediante l’adozione di una logica di

connessione in rete tra istituti scolastici/formativi e di partenariato

con attori presenti nella realtà territoriale (famiglie, sistema delle

imprese, privato-sociale, società civile)

VINCOLANTE

6. Programmare ed attuare azioni volte all'inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali, in particolare rispetto alle forme emergenti di fabbisogni espressi dagli allievi.

VINCOLANTE

7. Progettare e realizzare azioni volte all'inclusione degli alunni di

cittadinanza non italiana, con attenzione al superamento delle

barriere linguistiche ed alla presenza di bisogni educativi specifici

VINCOLANTE

Asse C

Orientamento

scolastico /

professionale e

raccordo tra

scuola e mondo

del lavoro

8. Programmare ed attuare misure di orientamento scolastico e professionale in uscita, in relazione alle peculiarità proprie dei diversi segmenti del sistema, con attenzione all'impatto prodotto in termini di prosecuzione degli studi e di accesso al mondo del lavoro

9. Sviluppare e testare metodologie ed approcci didattici innovativi, anche mediante attività di peer learning e di mobilità internazionale degli studenti, diretti alla valorizzazione di ambienti di apprendimento esterni all'istituzione scolastica/formativa. Particolare attenzione, nel secondo ciclo, va rivolta alla metodologia dell'alternanza scuola-lavoro e più in generale all'integrazione tra apprendimenti esercitati in contesti formali, non-formali ed informali

Asse D

Sviluppo

professionale

del personale

10. Porre in atto forme efficaci di programmazione e gestione dei percorsi di sviluppo professionale del personale, poste in stretta relazione con la lettura dei fabbisogni specifici espressi dal personale, dagli allievi, dell'istituzione scolastica nel suo insieme ed in relazione con i molteplici attori sia interni che esterni all'istituzione scolastica

VINCOLANTE

11. Promuovere attività periodiche di auto-analisi riflessiva da parte

21

Pro

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titu

to |

degli insegnanti della pratica professionale che concorrano a produrre un significativo effetto sulle pratiche di insegnamento adottate

Asse E Definizione di un piano di miglioramento amministrativo gestionale

12. Definire un piano di miglioramento che permetta alle scuole un efficientamento della propria struttura e delle proprie procedure

VINCOLANTE

Piano di Miglioramento – Biennio Scolastico 2012-2014

ASSE A: QUALITA’ DEGLI APPRENDIMENTI Obiettivo 1. Porre in atto azioni dirette al recepimento ed al completamento del processo di elaborazione

dei piani di studio delle istituzioni scolastiche e formative, partendo dalle Linee guida vigenti e dai

documenti fin qui sviluppati entro le reti territoriali di scuole, anche analizzando i fabbisogni formativi ed

occupazionali espressi dalla comunità territoriale.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Dopo due anni di formazione in rete sui PSI, il

nostro istituto ha deliberato i Piani di Studio di

Istituto per tutti i bienni e per tutte le discipine.

Dall’a.s. 2010-11 abbiamo deliberato un format per

la progettazione delle attività disciplinari

dell’insegnante che riprende i piani di studio di

istituto.

Con quest’anno diventa obbligatoria la certificazione

delle competenze alla fine del primo ciclo di

istruzione. Abbiamo organizzato un corso di

formazione in rete, per riflettere sul documento

proposto dal gruppo di lavoro della PAT. Ci

ripromettiamo di proseguire con la formazione sulla

preparazione di prove di competenza.

Si prevede di dedicare una riunione dei dipartimenti

disciplinari alla scelta della prova di competenza, e di

definire un protocollo relativo alle modalità di

somministrazione delle prove di competenza; in un

CdC delle classi terze SSPG i docenti concorderanno

una prova di competenza per la certificazione.

Ci si ripromette di integrare il format per la

progettazione delle attività disciplinari

dell’insegnante con una colonna che definisca i tempi

e la modalità di raccolta dei dati per la valutazione e

la certificazione;

Obiettivo 2. Praticare con sistematicità forme di valutazione dei risultati conseguiti dall'istituzione

scolastica/formativa, valorizzando la cultura del dato, in vista di un miglioramento costante della qualità

espressa dalle istituzioni scolastiche e formative.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Le azioni di autovalutazione dell’istituto

comprendono la raccolta dei dati sulla percezione

dell’utenza (customer satisfaction) e gli esiti dei test

di apprendimento (test INVALSI); oltre a ciò si

Si proseguirà nella raccolta dei dati di customer

satisfaction, sperimentando una applicazione online

per la raccolta delle percezioni degli studenti in

modo da rendere meno gravosa la fase dello spoglio

22

Pro

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titu

to |

rileva il grado di soddisfazione per i progetti di CLIL

o di altre problematiche emergenti (es. orario). Si

riflette su tali dati a più livelli (=NIV; collegio

docenti, consigli di classe, singolo docente)

degli esiti.

Ci si ripromette di coinvolgere il personale ATA

nella fase di spoglio dei dati delle customer, così

come si incentiveranno azioni di raccolta dei dati di

istituto in maniera sistematica negli anni da parte del

personale amministrativo.

Si cercherà di supportare le azioni di riflessione sui

dati raccolti:

a livello di prassi didattica si individueranno spazi di

riflessione (CD, dipartimento e Consigli di Classe)

per ragionare sui quadri di riferimento delle prove

INVALSI di italiano e matematica e sui quesiti che

hanno dato esito meno positivo;

a livello di staff e coordinatori CdC SSPG si

svilupperà un protocollo per stabilire tempi e

modalità comuni di preparazione alle prove

INVALSI;

a livello di NIV si produrrà un documento che

raccoglie elementi di analisi e di riflessioni.

Obiettivo 3. Programmare e realizzare azioni specifiche volte all'innalzamento del livello delle competenze

di base degli allievi nelle aree a maggiore criticità e nelle lingue straniere, con attenzione ai processi di

certificazione dei risultati di apprendimento conseguiti.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Per quanto riguarda l’insegnamento delle lingue

straniere si è proceduto negli ultimi quattro anni a

introdurre la modalità di insegnamento in lingua

veicolare, dapprima con moduli disciplinari

programmabili nel corso dell’anno da tutti i docenti,

sia di SP che di SSPG, con il supporto di insegnanti

di lingua, anche madrelingua (azioni con il fine di

sensibilizzare verso questo nuovo approccio di

insegnamento). Dall’anno scorso si sono attivati due

progetti organici e sistematici di CLIL: alle scuole

primarie di Albiano, (ed. motoria, arte, storia,

scienze e geografia), e alle scuole secondarie di

Albiano e Civezzano (geografia e arte).

Agli studenti di classe terza vengono proposti corsi

per le certificazioni linguistiche in tedesco e in

inglese.

Alle medie sono organizzate proposte di educazione

alla salute e alla legalità.

Lingue comunitarie:

si prosegue con la sensibilizzazione verso

l’insegnamento in lingua veicolare (incontri con

esperti, genitori, insegnanti) e con i progetti attivati ad

Albiano Scuola Primaria e le due Scuole Secondarie.

Si prosegue con la raccolta di Unità di

Apprendimento di CLIL; per l’insegnamento della

geografia in inglese si procede con la produzione di

dispense per gli studenti (a complemento del libro di

testo);

si prosegue con le azioni di preparazione alle

certificazioni internazionali, ma si prevede di attivare

una forma di certificazione interna alla fine dei bienni

(procedura da definire da parte delle FS e del

dipartimento di lingue comunitarie);

Discipline dello studio (storia, geografia e scienze):

oltre a favorire metodologie didattiche laboratoriali

con scambio di esperienze tra docenti, si prevede di

raccogliere il materiale adattato e facilitato del libro

di testo (prodotto dagli insegnanti nella loro attività di

personalizzazione dell’insegnamento, in particolare

per studenti con DSA o BES) per renderlo disponibile

23

Pro

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titu

to |

ad altri;

Matematica e italiano:

si veda quanto detto per la preparazione alle prove

INVALSI, o per la prevenzione dei disturbi nella

letto-scrittura o nel calcolo.

Competenze trasversali:

imparare ad imparare e competenze di cittadinanza

sono perseguite nella ricerca-azione proposta agli

insegnanti di SP “Eccomi pronto”(life-skills e self-

directed learning-skills) in collaborazione con la

dott.ssa Bertolani, ricercatrice presso l’Università di

Padova all’interno di un progetto di ricerca

dell’University of Massachussets;

percorsi di educazione alla salute e alla legalità.

Ed. musicale:

Si prosegue con il terzo e quarto anno di vita del

progetto di ampliamento dell’offerta musicale presso

la SSPG di Civezzano; si valuterà se proporre un

percorso di formazione per insegnanti di scuola

primaria (coralità, e insegnamento della musica con

forti rimandi trasversali alle altre discipline)

Obiettivo 4. Programmare e realizzare azioni volte alla valorizzazione delle eccellenze, sia sotto il profilo

dell'organizzazione scolastica che dell'adozione di metodologie e strategie didattiche peculiari.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Varie sono state le azioni per personalizzare i

percorsi, nell’ottica dell’approfondimento per le

eccellenze e del rinforzo per chi ha bisogno di

consolidare.

Alle scuole primarie uno dei due laboratori opzionali

settimanali è stato progettato per l’approfondimento e

per il rinforzo, oltre ovviamente a tutte le strategie

messe in atto quotidianamente.

Nella scuola secondaria di primo grado nelle attività

opzionali (o in corsi modulari) si offrono percorsi per

l’eccellenza (certificazioni linguistiche); in una classe

si è sperimentata la suddivisione per gruppi di livello

nelle discipline di matematica e inglese;

gli studenti del corso di ampliamento di educazione

corale e strumentale, hanno partecipato a concorsi;

molti sono gli studenti delle scuole di primo grado che

partecipano ad eventi sportivi, gareggiando e

distinguendosi.

Si prosegue con le azioni intraprese: organizzazione

delle attività opzionali alle scuole primarie, e gruppi

di livello alla scuola media (in una classe si sono

aggiunte le discipline di italiano e tedesco).

Si prevede di incoraggiare l’utilizzo di blog di

classe per postare materiali e link di

approfondimento destinati agli studenti che

vogliono approfondire (eccellenze). (si ricorda

l’esperienza della attuale classe V della Scuola

Primaria di Albiano e della classe II SSPG di

Albiano)

Si prosegue con i corsi di preparazione alla

certificazione linguistica internazionali e con la

partecipazione a concorsi e gare sportive.

Si supporterà e inviterà a partecipare a eventi come

per es. il rally della matematica o le olimpiadi della

matematica.

24

Pro

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titu

to |

ASSE B. CAPACITA’ INCLUSIVA DEL SISTEMA Obiettivo 6. Programmare ed attuare azioni volte all'inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali,

in particolare rispetto alle nuove forme di fabbisogni espressi dagli allievi.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Oltre a un docente (o due per alcuni a.s.) che ricopre

la funzione strumentale per i BES, il dipartimento dei

docenti di sostegno -a cui si aggiungono gli assistenti

educatori- e le figure di tutor individuate dai consigli

di classe, seguono costantemente gli studenti con

Bisogni Educativi Speciali, supportati anche dalla

psicologa di riferimento dell’istituto (servizio di

supporto ai consigli di classe e team docenti e

servizio di ascolto per studenti della scuola

secondaria). A livello amministrativo si collabora

con la mappatura dei bisogni e delle risorse attivate.

E’ stata concordata una procedura per la

organizzazione di riunioni di equipe psico-educative,

e una procedura per le attivazioni dei progetti ponte

per i ragazzi delle medie.

Da un paio d’anni si sono individuati per le SSPG

due CdC a metà di ogni quadrimestre dedicati agli

studenti con BES.

In genere nel piano annuale per la formazione

dell’IC è sempre presente un percorso formativo

legato a qualche bisogno speciale.

Grazie alla procedura di gestione delle azioni

didattiche dei docenti attivate sulle risorse previste

dagli articoli 26, 29 e 89 del CCPL, e dell’art. 45, lo

staff della dirigenza e la commissione coordinatori

dei CdC delle SSPG coordinano le risorse sugli

alunni con BES. Anche il Fondo per la Qualità verrà

impegnato in maniera importante per far fronte alle

esigenze di apprendimento speciale.

Il Collegio docenti verrà chiamato a deliberare dei

criteri di priorità in ordine agli argomenti da trattare

nei Consigli di Classe programmati (due sono

dedicati agli studenti con BES) e in ordine alla

partecipazione per chi supera le 40 ore previste dal

contratto: tra questi criteri dovrà esserci quello della

priorità della partecipazione ai CdC per i bisogni

educativi speciali, perché solo con la collaborazione

di tutti i docenti si potrà avere un’azione didattica

veramente inclusiva.

Nel Progetto di Istituto 2012-13 è stato dichiarato

che nella presenza dei BES e stranieri vediamo una

opportunità di migliorare la didattica per tutti.

Ci ripromettiamo di continuare a promuovere corsi

di aggiornamento su bisogni speciali, o di

incoraggiare la partecipazione a percorsi organizzati

sul territorio (anche rete Valsugana o Trento). (es:

2012-13 DSA; si ipotizza un percorso di formazione

per osservare e riconoscere le intelligenze multiple

presenti nella classe –con Howard Gardner

ricordiamo oltre all’intelligenza linguistica e logico-

matematica, anche l’intelligenza spaziale,

l’intelligenza sociale, l’intelligenza introspettiva,

l’intelligenza corporeo cinestetica, l’intelligenza

musicale- in modo da adattare con ancora maggiore

aderenza l’azione didattica alla specificità di

ciascuna classe)

Obiettivo 7. Progettare e realizzare azioni volte all'inclusione degli alunni di cittadinanza non italiana,

con attenzione al superamento delle barriere linguistiche ed alla presenza di bisogni educativi specifici.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Il collegio docenti individua ogni anno l’area

dell’intercultura da affidare ad una funzione

strumentale; ogni plesso progetta i laboratori per

l’insegnamento dell’italiano come L2;

all’occorrenza vengono chiamati mediatori e

Ci ripromettiamo di integrare il protocollo

accoglienza stranieri con alcuni strumenti operativi:

traccia per la raccolta dei dati da richiedere allo

straniero da parte della segreteria, un vademecum di

facile comprensione per i genitori, delle

25

Pro

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titu

to |

facilitatori; abbiamo il protocollo di accoglienza

stranieri, come previsto dalla normativa provinciale;

se serve attiviamo la consulenza con il centro

millevoci o con il dipartimento della conoscenza.

indicazioni/consigli per l’attivazione dei laboratori

linguistici. Verrà tenuta aggiornata la sitografia

consigliata (una volta che il sito della scuola sarà

rinnovato, i link verranno messi in rete); verranno

condivisi i materiali che i docenti raccoglieranno o

elaboreranno nella partecipazione a eventuali corsi di

aggiornamento.

ASSE D: SVILUPPO PROFESSIONALE DEL PERSONALE Obiettivo 10. Porre in atto forme efficaci di programmazione e gestione dei percorsi di sviluppo

professionale degli insegnanti, poste in stretta relazione con la lettura dei fabbisogni specifici espressi dal

personale, dagli allievi, dell'istituzione scolastica nel suo insieme ed in relazione con i molteplici attori sia

interni che esterni all'istituzione scolastica.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Nell’ultimo anno scolastico 2011-12, il collegio

docenti si è dato una procedura per l’inclusione dei

percorsi di aggiornamento nel piano annuale della

formazione docenti. Le proposte formative sono

avanzate dallo staff della dirigenza (visione di

sistema), dalle funzioni strumentali (visione di area)

o dai dipartimenti disciplinari (esigenze di

formazione legate alla propria disciplina).

Per garantire un approccio sistemico e progettuale

nella formulazione del Piano annuale di formazione e

aggiornamento è stato predisposto un report

riflessivo sulla formazione compiuta dai docenti

dell'Istituto sui PSP negli ultimi quattro anni: analisi

dei prodotti, indagine sulla diffusione di un lessico

comune e sulla cultura della didattica per

competenze.

Si intende proseguire nel chiedere al collegio dei

docenti di darsi dei criteri a cui fare riferimento. Si

prevede quindi di affinare la procedura da seguire

rispetto a tempi e modalità.

Obiettivo 11. Promuovere attività periodiche di auto-analisi riflessiva da parte degli insegnanti della

pratica professionale che concorrano a produrre un significativo effetto sulle pratiche di insegnamento

adottate.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Gli incontri dei dipartimenti disciplinari e

l’occasione dei percorsi di formazione, ma anche le

riunioni di staff della dirigenza, sono momenti

importanti di riflessione sulla pratica professionale.

Nel nostro istituto la consapevolezza di ciò sta

crescendo di anno in anno, e mentre nei primi tempi

di introduzione delle riunioni di dipartimento (5 anni

fa) non si riusciva a cogliere l’importanza di questi

momenti di confronto, ora invece tanti sono gli

argomenti che si vorrebbe affrontare insieme, più di

quelli consentiti dagli spazi temporali.

Ci si ripromette di proseguire nel confronto su:

attività didattiche programmate in relazione alle

competenze ed abilità previste dai PSI (format di

programmazione disciplinare);

le modalità di compilazione della colonna relativa

alla valutazione del format per la programmazione

disciplinare;

le rubriche valutative di disciplina e di competenze

trasversali e legate al profilo globale dello studente;

la condivisione di prove di competenza comuni.

Altro argomento di confronto e riflessione del

dipartimento disciplinare sarà una eventuale proposta

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Pro

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di formazione da presentare al collegio.

In relazione alla ricerca-azione “Eccomi pronto”, e

alla pratica di osservazione della lezione dei docenti

da parte dell’esperta, si prevede come possibile

sviluppo la messa a punto di una scheda di

osservazione della lezione, da utilizzare tra colleghi

che reciprocamente si danno la disponibilità di

osservare ed essere osservati, in modo tale da

valorizzare e migliorare le proprie pratiche d’aula.

ASSE E: DEFINIZIONE DI UN PIANO DI MIGLIORAMENTO

AMMINISTRATIVO GESTIONALE Obiettivo 12. Definire un piano di miglioramento amministrativo gestionale in linea con gli obiettivi del

piano di miglioramento provinciale che permetta alle scuole un efficientamento della propria struttura e

delle proprie procedure, nonché un più razionale utilizzo delle risorse.

Situazione attuale Piano di miglioramento

Molto è stato fatto nella direzione di rendere più

trasparente ed efficiente l’utilizzo delle risorse

assegnate. Ci si riferisce alle procedure per la

presentazione delle azioni didattiche da parte dei

docenti, che prevedono l’individuazione di tutti gli

elementi di spesa (prestazione lavorativa aggiuntiva

dell’insegnante da riconoscere sugli articoli del

CCPL; esperti esterni; facile consumo) o delle uscite

didattiche, o delle riunioni di equipe psico-

educative: ciò rende immediata la contabilizzazione

delle ore di lavoro, e quindi anche la possibilità di

pagamento sui fondi a disposizione. Ma questo

rende anche possibile il coordinamento delle azioni

didattiche.

Anche l’introduzione del file “cosa succede oggi”

permette di gestire la complessità delle situazioni

(uscite didattiche, sostituzioni, presenze di

esperti…).

La riorganizzazione del server di segreteria è stato

un altro momento importante per poter garantire la

giusta collocazione dei documenti e per rendere

possibile l’intrecciarsi delle mansioni su ambiti di

gestione confinanti: es. la gestione delle ore di

attività complementare dell’educaz. fisica (area

docenti) rispetto all’organizzazione dell’attività

didattica (area studenti); es. gestione della

documentazione e procedure legate alla sicurezza:

distribuzione informativa e raccolta firme per

ricevuta (area docenti), gestione aggiornamenti

sulla sicurezza (area docenti e ATA), gestione visite

medico del lavoro (area ATA), check-up per la

Molto c’è ancora da fare:

si intende proseguire nella messa a punto di altre

procedure di lavoro del personale ATA con

l’obiettivo di ottenere maggiore chiarezza,

trasparenza, conoscenza diffusa e maggiore

probabilità di flessibilità nelle mansioni;

si incentiveranno le azioni volte a riorganizzare,

sistematizzare e rendere più immediatamente fruibili

i dati di istituto;

per un uso più razionale delle risorse, si metterà a

punto la procedura per la gestione e contabilizzazione

delle fotocopie; si valuteranno le scelte fatte (acquisto

fotocopiatrice vs. noleggio) in relazione ai costi e

servizi; si proseguirà nella politica di centralizzazione

della macchina per la stampa (una fotocopiatrice con

scheda di rete per ogni plesso) progressivamente

dismettendo le piccole stampanti, per ottenere una

maggiore semplicità di gestione e controllo delle

spese; si procederà a rendere possibile la gestione dei

server dei diversi plessi da remoto, facendo sì che

l’intervento del tecnico sia più veloce e senza

spostamento;

Per procedere verso la dematerializzazione, si

chiederà la collaborazione di almeno un consiglio di

classe delle medie per testare l’utilizzo del registro

elettronico anche per la registrazione delle assenze

giornaliere e delle valutazioni delle prove scritte e

orali; si ha in previsione di ripensare la struttura del

sito, per renderlo più immediatamente fruibile e

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Pro

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to |

sicurezza (area contabile), raccolta report delle

prove di evacuazione (area posta e protocollo)…

La definizione di alcune procedure per il lavoro

amministrativo ha reso più chiaro a tutti di chi sono i

compiti e le responsabilità di ciascuno: es. procedura

per la posta dell’ufficio, procedura per le uscite e

viaggi di istruzione…

La questione degli archivi cartacei (locazione

rispetto a sicurezza e tipo di documenti

conservati…) è stata affrontata negli anni, ma ancora

ha bisogno di essere seguita.

quindi più visitato, così come si incentiverà il

contributo anche del personale amministrativo a

tenerlo aggiornato;

si inviterà l’ufficio contabilità ad analizzare in

particolar modo i fondi vincolati (in particolare il

fondo per la qualità) e i capitoli 110, 115 e 205 in

relazione alle voci di spesa rispettivamente di toner e

manutenzioni stampanti, registri e libri di testo, con

l’intenzione di poterne analizzare l’andamento,

valutare azioni e poterne dare conto; ciò per

monitorare l’utilizzo dei fondi più direttamente

coinvolti con la progettazione didattica (fondo

qualità), e per monitorare la spesa sui capitoli sui

quali si prevede di avere margini di risparmio, senza

inficiare la qualità dell’azione didattica.

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Pro

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Procedure Condivise (per garant ire i l coordinamento del le az ioni didatt iche)

AZIONI

Per coordinare le attività progettuali che coinvolgono più persone (docenti interni o esterni), che prevedono

l’utilizzo di risorse aggiuntive (vuoi in termini di tempo lavoro, vuoi in termini di sussidi e facile consumo) o

che necessitano l’utilizzo di spazi comuni (teatro, laboratori…), i docenti sono tenuti a presentare delle

programmazioni che definiamo AZIONI (a preventivo e consuntivo), compilando un modulo predisposto.

Tali azioni vengono in prima battuta discusse a livello di plesso (programmazioni di plesso nelle SP,

commissione dei coordinatori dei Consigli di Classe nelle SSPG) in relazione alle risorse a disposizione e a

criteri di priorità precedentemente concordati, e poi autorizzate dalla dirigenza, coadiuvata dallo staff della

dirigenza e dalla segreteria.

Allegato n. 1: modulo “Azioni”

USCITE DIDATTICHE

Le modalità di organizzazione delle uscite didattiche sono stabilite nel regolamento interno. La procedura

consiste nella programmazione delle uscite nei consigli di classe e nella presentazione delle proposte di

uscita tramite il modulo “Uscite didattiche”

Allegato n. 2: modulo “Uscite didattiche”

CONTINUITA’ TRA SP e SSPG

L’istituto si è dotato di un protocollo di continuità per garantire il tempestivo fluire di informazioni sugli

alunni e l’orientamento degli alunni nel passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo

Grado.

Allegato n. 3: “Protocollo di Continuità tra SP e SSPG

CONTINUITA’ tra SI e SP

L’istituto … tre Scuole dell’Infanzia. …

Recente Protocollo tra Circolo 3 e Istituto

Allegati n. 4: “Protocolli di continuità SI-SP”

CONTINUITA’ TRA SSPG e Istituti Superiori

Monitoraggio scelte alunni a livello di rete territoriale.

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Allegato n. 5 Protocollo di Accoglienza per gli Alunni Stranieri:

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Pro

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Allegato n. 6: Protocollo di Accoglienza per Alunni con BES

MODELLO per PEI A, PEP B, PEP C, PDP

Allegati n. 7: modelli di PEI, PEP B, PEP C, PDP:

PROCEDURA per INCONTRI di EQUIPE PSICOPEDAGOGICA

Allegati n.8: procedura e stampato per la richiesta di incontro

PROCEDURE AMMINISTRATIVE

Anche la Segreteria ha definito delle procedure per chiarire i compiti di ciascun impiegato nell’espletare

azioni che coinvolgono più persone, o per esplicitare i passaggi da seguire per portare a termine procedure

delicate. Tali procedure sono raccolte e sempre aggiornate sul server di segreteria e in forma cartacea in un

raccoglitore delle procedure custodito in segreteria.

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Pro

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Aree progettuali di rilievo

Nel nostro istituto poniamo particolare attenzione all’apprendimento delle lingue comunitarie con progetti

di CLIL, di insegnamento della lingua da parte di insegnanti di madrelingua e di attività di preparazione alle

certificazioni linguistiche internazionali per gli studenti della terza scuola secondaria di primo grado.

Riteniamo che l’apprendimento del canto e di uno strumento musicale rappresenti una marcia in più per

educare all’ascolto di se stessi e dell’altro, per educare allo spirito di collaborazione nella realizzazione di

progetti di gruppo, per educare ad un diverso linguaggio della mente che ne migliora la flessibilità, così come

accade quando si apprende un’altra lingua.

La salute dell’individuo è un bene primario sancito da dichiarazioni universali e dalla nostra costituzione.

Individuare una persona che si occupi delle attività di educazione alla salute ci pare una necessità. Le

attività relative a quest’area si concentrano prevalentemente negli anni della preadolescenza e adolescenza

(alunni si scuola secondaria di primo grado), in quanto in questa età ci si incomincia a fare delle scelte

consapevoli e ci si pone delle domande sui valori in cui ci si riconosce e sul proprio stile di vita. Ci pare

anche importante creare opportunità per gettare uno sguardo a quello che la legge permette (ed. alla

legalità), per capire come certe scelte che sembrerebbero puramente soggettive, possono avere degli effetti

negativi non solo su se stessi, ma anche sugli altri e che pertanto vengono sanzionati dal legislatore. In

relazione ai valori democratici del rispetto delle proprie ed altrui identità, della partecipazione attiva nella

vita di comunità, della consapevolezza dell’esistenza di alcune regole di convivenza civile, abbiamo

elaborato un “regolamento degli studenti e delle studentesse” che possa essere piacevolmente letto e

interiorizzato anche da alunni nella fascia d’età dai 6 ai 13 anni.

Il progetto “A Piedi Sicuri” si occupa di monitorare la sicurezza dei percorsi a piedi che i bambini delle

scuole primarie percorrono ogni giorno all’uscita da scuola: è un progetto complesso che vede più attori

coinvolti:gli insegnanti, i bambini, i genitori volontari, le amministrazioni comunali.

L’area dei bisogni educativi speciali (prevenzione del disagio e sostegno alla disabilità) e dell’attenzione

verso i bisogni di apprendimento dell’italiano come lingua seconda è costantemente monitorata oltre che

dalle funzioni strumentali (intercultura e BES) e dal gruppo di lavoro per i BES anche da tutti i consigli di

classe: presso le scuole medie un consiglio di classe per quadrimestre è interamente dedicato all’analisi e

messa a punto degli interventi relativi a questa problematica, mentre nelle scuole primarie i due progetti di

prevenzione “dettato ortografico” e “psicomotricità” sono fondamentali per dare delle indicazioni operative

nella progettazione di interventi didattici. I consigli di classe hanno anche a disposizione la consulenza della

psicologa di istituto, che aiuta a mettere a fuoco le problematiche e suggerisce strategie da seguire.

L’istituto segue gli studenti in tutti i passaggi del loro iter formativo, predisponendo dei protocolli di

continuità tra SI e SP, tra SP e SSPG e tra SSPG e SSSP.

Lingue Comunitarie

PROGETTO CLIL

Affrontare i contenuti di una materia specifica con una seconda lingua come veicolo di trasmissione è

un’occasione di crescita formativa sia per gli insegnanti che per gli alunni. Da un lato coinvolge i primi in

una riflessione profonda e condivisa sulla modalità di proporre tali contenuti e spinge all’adozione di un

approccio language sensitive, ovvero sensibile a vari tipi di linguaggio, dall’altro fornisce ai secondi

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Pro

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un’esposizione alla seconda lingua maggiore di quanto non avrebbero nelle ore di insegnamento curricolare

della stessa e favorisce un graduale e progressivo miglioramento della loro competenza linguistica in L2.

La metodologia è student centered e cerca di incentivare la modalità di lavoro per compiti di apprendimento

(task). Progressivamente si introducono attività al computer che rinforzano la capacità di utilizzo dello

strumento informatico.

Progetto CLIL presso la Scuola Primaria di Albiano

A partire dall’anno scolastico 2011-12, le attività di CLIL si distribuiscono sulle classi III, IV e V, con lievi

variazioni ogni anno scolastico

a.s. 2012-13

CLASSE III

Arte e Immagine - 1 intervento settimanale di 50’

Utilizzo di un’ora di compresenza della docente di inglese su docente di materia (non progetto CLIL

formalmente riconosciuto)

CLASSE IV

Scienze - 1 intervento settimanale di 100 minuti della docente di inglese/CLIL

Arte e Immagine - 1 intervento settimanale di 50’ della docente di inglese/CLIL

Scienze Motorie - 1 intervento settimanale di 120’ della docente di inglese/CLIL

CLASSE V

Storia - 1 intervento settimanale di 50 minuti della docente di inglese/CLIL

Geografia - 2 interventi settimanali di 50 minuti della docente di inglese/CLIL (un intervento in

compresenza con docente di materia)

Arte e Immagine - 1 intervento settimanale di 50’ della docente di inglese/CLIL

Musica - 1 intervento settimanale di 50’ della docente di inglese/CLIL

Aof - 1 intervento settimanale di 120’ della docente di inglese/CLIL (compresenza con docente di materia)

Progetto CLIL di arte e immagine Scuola Secondaria di Primo Grado di Civezzano

Dall’anno scolastico 2011-12 nel corso A e B della SSPG di Civezzano le due ore settimanali di arte e

immagine sono tenute in inglese da un docente di madrelingua facente parte del consiglio di classe per

l’intero anno scolastico.

Se il compito è scritto o orale viene valutato tenendo conto della conoscenza della lingua inglese e dell'uso

del linguaggio specifico relativo alla materia, se il compito è pratico viene valutato in base alla qualità e

all'impiego dei materiali, tenendo conto della comprensione e del contesto in cui si è svolta la lezione. In

riferimento al momento dello scrutinio, si fa una media dei voti.

Progetto CLIL di geografia Scuola Secondaria di Primo Grado di Albiano e Civezzano

Dall’anno scolastico 2011-12 è iniziato un percorso di geografia in inglese presso la classe prima della SSPG

di Albiano, che mano a mano coprirà tutte le tre classi con durata annuale e cadenza settimanale di un’ora.

Anche in una classe della SSPG di Civezzano è possibile proporre lo stesso percorso.

Pur nella distinzione dei ruoli, i docenti di lingua e di disciplina sono corresponsabili sia della valutazione

degli alunni che dei risultati della sperimentazione. Il docente di lingua assegnato alla classe per le ore di

inglese valuta gli apprendimenti linguistici degli alunni nelle ore curricolari di L2. Nelle verifiche di

geografia in inglese e nella loro valutazione si dà invece la preminenza agli apprendimenti e alle competenze

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Pro

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raggiunte nella materia non linguistica. Affinché la L2 utilizzata non diventi un ostacolo all’apprendimento è

compito dell’insegnante di lingua fornire agli alunni il lessico di base e le strutture necessarie per

comprendere ed esprimere i contenuti di geografia concordati preventivamente con l’insegnante di materia.

Si valutano sia il contenuto che la lingua in questi termini:

- inizialmente il valore dato al contenuto è pari al 100% per dare tempo agli alunni di acquisire gradualmente

le abilità di produzione in L2, più tardive rispetto a quelle di ricezione; il supporto linguistico è quindi

consistente e la richiesta di produzione minima;

- nel corso dell’anno si concorda il momento opportuno per dare al contenuto un valore attorno al 75% e alla

lingua il restante 25% e per aumentare la richiesta di produzione. Ulteriori modifiche si prendono in

considerazione in itinere, a seconda della risposta da parte degli alunni.

Si attua una valutazione in itinere (assessment) che mette in luce il raggiungimento delle competenze e una

valutazione a medio e lungo termine (evaluation) sugli obiettivi disciplinari. Le verifiche possono essere

scritte (domande chiuse, domande aperte, abbinamenti, soluzione di task, questionari di autovalutazione,

ecc.) o orali (domande chiuse, domande aperte, discussione, argomentazione, presentazione, ecc.).

Le verifiche scritte sono graduate e concordate e la valutazione delle stesse è fatta in equipe tra l’insegnante

di lingua e l’insegnante di disciplina. I criteri di valutazione sono l’acquisizione dei contenuti disciplinari, del

lessico specifico e progressivamente dell’espressione in L2.

Si prevedono momenti di valutazione dei compagni e di autovalutazione del proprio lavoro da parte degli

studenti.

CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE

Ogni anno viene offerta la possibilità agli alunni delle classi terze che lo desiderano di prepararsi agli esami

delle certificazioni linguistiche (FIT2 e KET). La certificazione attesta il grado di conoscenza di una lingua

straniera, secondo il “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue” approvato dal Consiglio

d’Europa1. Si può ottenere la certificazione dopo aver superato una serie di prove in tutte e quattro le abilità

linguistiche (comprensione scritta e orale, produzione scritta e orale).

La preparazione offerta ai nostri studenti, che può durare da un quadrimestre a tutto l’anno scolastico ed è a

cura delle insegnanti, consiste in esercizi specifici sulla falsa riga di quelli proposti durante gli esami,

1 Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), dell'inglese Common European Framework of Reference for

Languages (CEFR) è un sistema descrittivo messo a punto dal Consiglio d'Europa come parte principale del progetto Language Learning for

European Citizenship (apprendimento delle lingue per la cittadinanza europea) tra il 1989 e il 1996. Suo principale scopo è fornire un metodo per

accertare e trasmettere le conoscenze che si applichi a tutte le lingue d'Europa. Nel novembre2001 una risoluzione del Consiglio d'Europa raccomandò di utilizzare il QCER per costruire sistemi di validazione dell'abilità linguistica.

Il Quadro comune di riferimento europeo distingue tre ampie fasce di competenza ("Base", "Autonomia" e "Padronanza"), ripartite a loro volta in due livelli ciascuna per un totale di sei livelli complessivi, e descrive ciò che un individuo è in grado di fare in dettaglio a ciascun livello nei diversi ambiti

di competenza: comprensione scritta (comprensione di elaborati scritti), comprensione orale (comprensione della lingua parlata), produzione scritta e

produzione orale (abilità nella comunicazione scritta e orale)

A - Base A1 - Livello base

A2 - Livello elementare KET (Key English Test) e FIT2 (Fit in Deutsch 2) Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in

termini semplici aspetti della sua vita, dell’ambiente circostante; sa esprimere bisogni immediati.

B - Autonomia B1 -Livello intermedio o "di soglia"

B2 -Livello intermedio superiore

C - Padronanza C1 -Livello avanzato o "di efficienza autonoma" C2 -Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse

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simulazioni vere e proprie proponendo esami già somministrati negli anni passati sia per la parte scritta che

orale, in modo tale che gli studenti possano familiarizzare con questa tipologia di esercizi.

Per quanto riguarda l’organizzazione dell’esame vero e proprio la Funzione Strumentale o il docente

referenti di istituto si occupa di:

ricercare le date d’esame sul sito Goethe Institut e Cambridge ESOL;

contattare il centro di riferimento (via telefono, visite concrete, e-mail)

iscrivere gli alunni all’esame;

inviare l’iscrizione al CLM;

prendere accordi circa l’organizzazione delle prove d’esame;

definire le modalità organizzative riguardanti lo spostamento degli alunni per le prove d’esame;

stendere la lettera informativa indirizzata ai genitori degli alunni iscritti alle certificazioni (sia per gli alunni

di Albiano che di Civezzano);

accogliere gli alunni candidati, distribuire i tagliandi d’esame, coordinare e sorvegliare gli alunni (durante i

giorni dell’esame);

comunicare i risultati degli esami ai ragazzi

aggiornare la banca dati degli esiti delle certificazioni internazionali dell’istituto

Si ritiene che l’esperienza di affrontare un esame esterno (e per di più in lingua straniera) abbia una valenza

importante per non essere autoreferenziali ed avere un giudizio esterno oggettivo riconosciuto a livello

internazionale. I ragazzi sono inoltre costretti a mettersi in gioco ed affrontare per la prima volta nella loro

vita scolastica un esame, a superare l’ansia, ad avere un giudizio esterno oggettivo, e ad accettare anche

l’imponderabile, che è intrinseco in ogni prova d’esame. Questo tipo di esami fornisce infatti uno specchio

fedele delle competenze linguistiche raggiunte.

E’ in valutazione la proposta di organizzare un esame con commissione esterna formata da insegnanti di

lingua comunitaria di istituti della rete Valsugana, e di certificare la competenza raggiunta con attestato

interno. In questo caso non sarebbe previsto nessun costo di iscrizione per le famiglie, con il probabile

vantaggio che più studenti parteciperebbero all’esperienza, ma l’organizzazione delle procedure potrebbe

essere complessa per l’istituto, per poter mantenere uno standard rigoroso.

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Scambi di corrispondenza con scuole di lingua straniera

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO

A partire dall’anno scolastico 2008-09 il corso A e corso B della SSPG di Civezzano corrispondono in

inglese con la scuola Institution Saint Louis di Pont L’Abbé D’Arnoult nella regione francese di Poitou-

Charentes.

A partire dall’anno scolastico 2011-12 le classi della SSPG di Albiano corrispondono in tedesco con la

scuola media "Dr. Fritz Ebner" di Silandro, e una volta all’anno hanno la possibilità di incontrare i compagni

di lingua tedesca per una giornata di socializzazione.

SCUOLE PRIMARIE

Si sta lavorando per attivare per le classi III e IV uno scambio di corrispondenza con bambini delle stesse età

che frequentano una Scuola Primaria nel Regno Unito. Per il momento si sta ancora selezionando alcuni

degli interlocutori, al fine di evitare di sovrapporsi a scambi attualmente già attivi con altre scuole sul

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Pro

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territorio trentino. E’ invece già iniziato lo scambio di corrispondenza tra la classe quinta di Albiano e year 5

class at Jubilee Park Primary School (West Midlands, UK).

Al fine di preparare i bambini a esperienze di scambio di mail, si sta curando un passaggio di lettere interno

all’Istituto, tra le classi quinte del plesso di Seregnano e Albiano.

Settimane linguistiche

La SSPG di Civezzano organizza in periodo estivo una settimana linguistica in Tirolo; vengono inoltre

mantenuti i contatti con la Volksschule di Untergriesbach (viaggio di istruzione).

Le classi 2^ e 3^ SSPG di Albiano trascorrono una settimana in Germania o nel Regno Unito in periodo

primaverile.

Nell’a.s. 2012/2013 l’Istituto ha aderito al progetto di rete National College – Trentino sullo sviluppo della

middle leadership che vede la partecipazione di 15 Istituti scolastici della provincia.

Accoglienza testimonial stranieri

Nel corso dell’anno scolastico 2012-13 si è accolto in classe terza, quarta e quinta presso i plessi di Albiano

(classi III, IV, V) e Seregnano una studentessa rumena che nelle ore di compresenza messe a disposizione ha

comunicato con i bambini in lingua inglese. In 3 occasioni ha presentato un powerpoint sulla sua nazione

d’origine, in tutte le altre occasioni ha collaborato allo svolgimento della lezione.

GIORNATA DELLE LINGUE

A partire dall’anno scolastico 2009-10 il dipartimento delle lingue comunitarie organizzata ogni anno alla

fine di Maggio la “Giornata delle Lingue”. E’ un evento che coinvolge gli scolari delle classi V di tutto

l’istituto e i ragazzi delle classi prime SSPG.

La prima edizione ha visto partecipare solo gli alunni delle primarie, e nelle ultime due edizioni anche alcune

classi prime SSPG. A partire dall’anno scolastico 2012-13 partecipano tutte le classi previste dal progetto.

Si tratta di un incontro di una mattina in una palestra dell’istituto, durante il quale i diversi gruppi classe

affrontano dei giochi che permettono di valorizzare e mettere in pratica le conoscenze e abilità disciplinari

(lingua tedesca e lingua inglese) e le competenze di collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo

comune. Il percorso è strutturato a stazioni ed ogni gruppo classe ha l’opportunità di misurarsi con diversi

livelli di difficoltà proposti da ogni attività.

Ed. Musicale

La musica è un linguaggio universale che riesce a creare legami tra le persone più diverse. Due esempi

illustri che sono testimonial nel mondo di questo assunto sono:

Daniel Barenboim (1942 – vivente), pianista e direttore d'orchestra argentino-israeliano.

In una intervista al Corriere della sera afferma2: “[Riferimento alla musica] Purtroppo negli ultimi tempi troppe

persone vivono senza mai nessun contatto con essa. La musica è finita in una torre d'avorio, puro

piacere estetico per pochi eletti. Mentre invece dovrebbe essere prima di tutto educazione alla vita. Se

impari a "pensare la musica" capisci tutto: che il tempo può essere oggettivo e soggettivo, la relazione

tra passione e disciplina, la necessità di aprirsi agli altri... Se suoni il violino e non ascolti allo stesso

tempo il clarinetto non si può far musica.”

José Antonio Abreu (1939 - vivente) musicista, educatore e accademico venezuelano, che ha fondato nel

1983 El Sistema, una fondazione per la promozione sociale dell'infanzia e della gioventù attraverso un

percorso innovativo di didattica musicale.

2

Citato in Corriere della sera, 16 gennaio 2007

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E’partito dalla convinzione che l’educazione musicale mette in moto un circuito positivo che tira

fuori il meglio di ogni persona. Noi crediamo che una buona educazione musicale aiuti i bambini a crescere meglio e a sviluppare

precocemente le risorse della loro mente. Ascoltare musica, cantare, ma anche destreggiarsi con uno

strumento, favorisce, nei bambini di tutte le età, anche un aumento della concentrazione e delle capacità

cognitive, e un miglioramento nel linguaggio e nella comunicazione. Inoltre si vuole fornire agli alunni una

sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore possibilità di conoscenza ed

espressione di sé, razionale ed emotiva e si vuole metterli in relazione fattiva e consapevole con altri

soggetti.

Per questo motivo nel nostro istituto si promuove capillarmente l’educazione corale. Nella Scuola

Secondaria di Primo Grado di Civezzano nell’anno 2009-10 è nato il progetto di “Ampliamento dell’offerta

musicale” A partire dall’anno scolastico 2010-11 è iniziato un percorso che ha come obiettivo finale l’istituzione di una

sezione musicale presso la scuola media di Civezzano. Tale offerta formativa prevede l’insegnamento di uno

strumento musicale, solfeggio, coro, ed. musicale e, a partire dalla seconda media, l’insegnamento di musica

d’insieme. Il progetto educativo in ambito musicale “Sezione Musicale IC Civezzano” ha un ciclo di vita di 6

annualità come indicato nella seguente tabella: a.s. Classi attivate (max n. iscritti)

1° anno 2010-11 I (n.11) 2° anno 2011-12 I (n.24); II (n.11) 3° anno 2012-13 I (n.24); II (n.24); III (n.11) 4° anno (entrata a regime del progetto) 2013-14 I (n.24); II (n.24); III (n.24)

5° anno 2014-15 II (n.24); III (n.24) 6° anno 2015-16 III (n.24) Come si nota, si prevede si entrare a pieno regime a partire dalla quarta annualità (a.s. 2013-14), con le tre

classi di I, II e III media composte da un n. massimo di 24 studenti. In quell’anno ci si pone l’obiettivo di

avere dati a sufficienza per avere la ragionevole certezza che presso il nostro istituto venga riconosciuta

ufficialmente la nascita della sezione musicale da parte del dipartimento della consocenza, con tutte le

prerogative che ciò comporta: diritto al pieno finanziamento e all’assegnazione dell’organico necessario.

Qualora tale prospettiva non venisse confermata, con l’anno successivo si prevede di non procedere con il

progetto, ma di portare unicamente a compimento il ciclo delle classi che avranno iniziato l’esperienza

formativa, per concludere l’esperienza con l’a.s. 2015-16. Starà comunque al Consiglio dell’Istituzione

valutare diversamente negli anni in merito alla prosecuzione o meno, anche nel caso in cui l’ipotesi

prospettata non si verificasse.

PROGETTO “Ampliamento dell’Offerta Musicale”

presso la SSPG di Civezzano L’I.C. di Civezzano propone, a partire dal corrente anno scolastico, l’ampliamento dell’offerta formativa in

ambito di istruzione musicale. Il progetto è destinato agli alunni frequentanti la SSPG “Alessandrini” di Civezzano che accoglie i ragazzi

provenienti dalle scuole Primarie di Civezzano, Fornace, Seregnano. L’attività curricolare di 2 ore

settimanali di educazione musicale viene integrata con altre 2 ore aggiuntive da collocarsi nel pomeriggio e

le attività sono organizzate come segue: 1 ora educazione musicale come da programma scuola media (cultura musicale generale) rivolta a tutto il

gruppo classe (attività curricolare); 1 ora di educazione corale rivolta a tutto il gruppo classe (attività curricolare); 1 ora di formazione musicale che prevede la divisione in due del gruppo iscritto al percorso musicale (attività

collocata nel pomeriggio dedicato alle attività opzionali); 1 ora di pratica strumentale (flauto, pianoforte, violino e chitarra) a gruppi di due alunni(attività collocata nel

pomeriggio dedicato alle attività opzionali);

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Pro

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A partire dal secondo anno le lezioni di pratica strumentale verranno alternate ad attività di musica

strumentale d’insieme. Il percorso si articola lungo i tre anni della Scuola Secondaria di Primo Grado.

Educazione musicale

Obiettivi per il primo anno: Uso corretto ed ordinato dei quaderni e del testo;

Uso corretto dello strumento personale (Flauto dolce);

Utilizzo degli strumenti ritmici per gli accompagnamenti del repertorio di classe; Conoscenza dei primi elementi di notazione e teoria musicale necessari all’approccio strumentale del

percorso scelto dall’alunno; Classificazione delle voci; Distinzione delle caratteristiche del suono;

L’importanza del linguaggio musicale nell’aspetto persuasivo: “La Sigla musicale ed il collegamento allo

slogan pubblicitario ” “Il racconto con la musica”

Obiettivi per il secondo anno : Esecuzione corretta ed autonoma di facili melodie con il Flauto dolce; Conoscenza della notazione musicale in tutti suoi elementi;

Conoscenza e distinzione delle maggiori caratteristiche degli strumenti musicali;

Riconoscimento degli stessi;

Conoscenza e distinzione degli elementi della musica;

Il connubio musica e parola del linguaggio musicale: Il Melodramma.

Obiettivi per il terzo anno: Sapersi orientare nel campo dell’evoluzione del linguaggio musicale dal Gregoriano al ‘900 con necessari

riferimenti ai vari periodi storici ed agli autori maggiormente significativi; Distinzione degli elementi della musica dall’analisi di brani di vario genere e periodo; Distinzione delle maggiori forme strumentali; Suonare a più voci anche con l’ausilio di altri strumenti oltre al flauto dolce; Organizzazione delle conoscenze finalizzata al colloquio pluridisciplinare previsto per l’esame di licenza;

Educazione corale

Il canto è un’espressione dell’anima, la accarezza, la sa alleggerire quando è gravata la sa riempire quando è

assetata. Può accompagnare i passi, scandendone il ritmo rendendone più lieve la fatica. Consente di esprimere sia la gioia più travolgente che la tristezza più struggente. È uno strumento dell’anima, uno strumento che le permette di manifestarsi e di parlare di sé. Il canto corale è una tra le più appassionanti e affascinanti espressioni umane ed ha sempre avuto un posto di

rilievo all’interno delle attività sociali e culturali di ogni epoca e cultura. Con la sua vocazione sociale, con

l’intrinseca esigenza di ordine spaziale e ritmico, con il suo grande potere evocativo, con la sua capacità di

trasmettere sensazioni e messaggi, l’attività corale ha sempre rappresentato un momento formativo positivo

per chi direttamente la esercita ed anche per chi ne beneficia, in qualità di ascoltatore. Attraverso questa

esperienza è data la possibilità anche a chi non ha maturato particolari conoscenze in campo musicale, di

accedere da protagonista ai grandi capolavori dell’arte dei suoni vivendoli direttamente, partecipando alla

loro riproposizione, scoprendone con il cuore e con la mente i più profondi segreti. Obiettivi generali Sviluppare l’apparato fonatorio degli allievi, attraverso l’uso corretto della voce; Favorire lo sviluppo della musicalità necessaria alla pratica musicale; Educare ad un uso estetico della voce come mezzo di avvicinamento al mondo dell’arte; Affrontare un repertorio collegato alle altre attività scolastiche (canti popolari, canti in lingua inglese o

tedesca, canti legati a eventi storici); Obiettivi per il primo anno Acquisire una corretta postura;

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Pro

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Utilizzare l’apparato fonatorio in modo corretto per prevenire disturbi dello stesso, attraverso esercizi

respiratori e di articolazione dei suoni; Esprimere una voce gradevole; Cantare correttamente ad una voce; Avviare la polifonia attraverso l’uso del canone; Lettura a prima vista di semplici canti. Obiettivi per il secondo anno Affrontare un repertorio a due voci Acquisire la capacità di intonare da soli semplici canti col sostegno di uno strumento Obiettivi per il terzo anno Affrontare un repertorio a tre voci.

Formazione musicale

La formazione è un’attività trasversale alla musica d’insieme e allo studio dello strumento, necessaria per lo

sviluppo delle competenze generali dell’allievo. Durante la lezione si legge e scrive la musica con esercizi

ritmici e melodici. Obiettivi per il primo anno: Effettuare una lettura ritmico-melodica con difficoltà legate al processo di apprendimento della tecnica

strumentale dello strumento scelto dall’alunno; Intonare a prima vista facili melodie con intervalli tonali; Trascrivere semplici dettati ritmici. Contenuti: Il suono. Le note. Il pentagramma, le chiavi musicali. Il ritmo ed il tempo. I valori ritmici delle figure

musicali. La misura e le stanghette. I segni di prolungazione del suono. L’intervallo musicale: tono e

semitono. Le alterazioni. Gli intervalli. Dettati degli intervalli musicali e degli accordi con lo scopo di sviluppare la memoria e l’orecchio musicali,

la buona intonazione, la capacità di leggere bene a prima vista. Tutto il materiale teorico si accompagnerà con i numerosi esercizi pratici di:

solfeggio cantato e parlato.

Lettura a prima vista da farsi sia nelle lezioni di formazione che di pratica corale

Obiettivi per il secondo anno: Distinguere gli elementi della notazione musicale; Acquisire un metodo autonomo di lettura musicale in chiave di sol e di fa; Riuscire ad intonare a prima vista melodie con alterazioni; Contenuti: La sincope ed il contrattempo. La tonalità e modo maggiore e minore. I suoni omofoni. Classificazione degli

intervalli. L'accordo tonale maggiore e minore. Dettati degli intervalli musicali e degli accordi con lo scopo

di sviluppare la memoria e l’orecchio musicali, la buona intonazione, la capacità di leggere bene a prima

vista. Obiettivi per il terzo anno: Perfezionare la lettura ed interpretazione in base al processo di evoluzione tecnico strumentale; Perfezionare il metodo autonomo di lettura musicale in chiave di sol e di fa; Trascrivere dettati melodici con alterazioni; Intonare a prima vista melodie con alterazioni e modulazioni. Contenuti: La scala cromatica. Teoria delle scale maggiori e minori. Gli intervalli e i loro rivolti. Dettati melodici ad una e più voci. Dettati degli intervalli musicali e degli accordi con lo scopo di sviluppare

la memoria e l’orecchio musicali, la buona intonazione, la capacità di leggere bene a prima vista.

Pratica strumentale

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Pro

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Ogni corso ha lo scopo di far acquisire all’allievo una certa padronanza tecnica sullo strumento per poi porla

al servizio dell’espressione musicale. Per il primo anno sono stati scelti 3 strumenti: flauto, pianoforte e chitarra a causa del numero degli iscritti.

Con l’anno 2011-12 si prevede l’introduzione del violino o di altro strumento. Gli insegnanti che curano la

pratica strumentale sono docenti in organico alla scuola musicale Moser di Pergine. In questo modo si è

voluto creare un raccordo tra la scuola media e l’istituzione musicale che già opera sul territorio, anche per

rendere più facile l’eventuale prosecuzione di un percorso musicale avviato nella scuola media. Gli obiettivi dei corsi di strumento mirano a condurre l'allievo alla progressiva autonomia nella lettura e nella

pratica tecnico - strumentale, spaziando tra generi e tecniche diverse, secondo le esigenze e la vocazione

personale dell'allievo. All'interno di fasce di età definite (1a, 2a, 3a media) non corrisponde sempre uno stesso livello di conoscenza

musicale e uno stesso tipo di interesse musicale (classico, moderno, folk ecc.). Si sottolinea che il metodo di insegnamento vuole tenere in considerazione le esigenze dello studente,

conducendolo da un iniziale livello elementare fino ad uno sempre più progredito.

Chitarra

Obiettivi I anno Acquisire: - una corretta posizione del corpo in rapporto allo strumento e dei movimenti di base necessari alla

produzione di un suono qualitativamente discriminato; - una buona capacità di decodifica della scrittura musicale, dei simboli grafici più comuni specifici dello

strumento che si riferiscono alla tecnica di esecuzione; - il controllo, ad un livello base, degli elementi ritmici e la capacità di eseguire semplici melodie monodiche

e con un semplice accompagnamento strumentale. Obiettivi II anno: Acquisire: - un adeguato metodo di studio; - la capacità di eseguire semplici brani polifonici. - il controllo, ad un livello base, del ritmo e della linea melodica; - la conoscenza completa della prima posizione sullo strumento. Obiettivi III anno Acquisire e consolidare: - la capacità di affrontare un brano scritto autonomamente decodificandolo nella sua struttura melodica e

ritmica. - la capacità di memorizzare brevi brani musicali .

Pianoforte

Obiettivi I anno - Suonare tenendo una corretta postura del corpo e della mano; - leggere e suonare note diverse con le due mani in chiave di basso e di violino; - conoscere la differenza fra legato, slegato e staccato;

-eseguire esercizi di tecnica fondamentale delle cinque dita; - suonare “piano “e “forte”; - imparare qualche scala a una ottava e quindi il passaggio del pollice; - suonare qualche semplice brano nell’ambito massimo di un’ottava; - suonare facili brani a 4 mani: Obiettivi II anno - Eseguire brani che prevedono il passaggio del pollice; - conoscere qualche scala maggiore;

--eseguire esercizi di tecnica fondamentale delle cinque dita anche su diverse ottave; - comprendere il fraseggio; - imparare ad utilizzare la dinamica; - suonare brani a 4 mani.

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Pro

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Obiettivi III anno - Conoscere alcune scale maggiori e minori ed eseguirle anche per moto contrario a due ottave;

-eseguire esercizi di tecnica fondamentale delle cinque dita e avvio allo studio delle terze;

- saper suonare accordi maggiori e minori nelle due chiavi - saper leggere ed eseguire rispettando fraseggio e colori; - saper eseguire brani a memoria; - migliorare l'utilizzo della dinamica; - valorizzare la melodia rispetto all' accompagnamento; Alla fine del terzo anno l'alunno dovrebbe aver acquisito un metodo di studio: mani separate, forte,

lentamente, mani unite, con graduale aumento della velocità, studio mirato a singoli passaggi.

Flauto Traverso

Obiettivi I anno Impostazione della postura del corpo e delle mani finalizzata alla migliore emissione del suono, evitando

l’insorgere di problematiche fisiologiche; Preparazione della embouchure. Acquisire la respirazione diaframmatica: impostazione di base e perfezionamento; esercizi quotidiani. Usare la testata ed emissione dei primi suoni; impostazione dello staccato. Conoscere le posizioni base per la produzione delle singole note; la prima e la seconda ottava. Studiare brani melodici brevi; eseguendo opere celebri appositamente trascritte a livello elementare per

flauto traverso. Affrontare le prime esecuzioni in duo con accompagnamento dell’insegnante. Conoscere il flauto nella storia: dai primordi al periodo barocco. Obiettivi II anno Eseguire brani e melodie con accompagnamento di altro/i flauti o strumento armonico. Perfezionare lo staccato. Strutturare il metodo di studio: esercizi di tecnica giornaliera e brani melodico/interpretativi. Acquisire la dinamica flautistica nei diversi registri: grave, medio, acuto. Conoscere il flauto nella storia: dal classicismo al romanticismo. Obiettivi III anno Acquisire le diverse caratteristiche interpretative con riferimento ai generi (musica classica e leggera, jazz,

popolare) ed agli stili (barocco, classico, moderno, contemporaneo). Perfezionare le dinamiche e le articolazioni. Studiare brani di repertorio (Bach, Mozart, Vivaldi). Eseguire brani a memoria. Suonare in vari ensemble anche con diversi strumenti. Conoscere il flauto nella storia: il periodo moderno e contemporaneo.

Violino

Il programma del corso di violino (o di altro strumento, se se ne ravvisasse l’opportunità) verrà ridefinito nel

dettaglio dall’insegnante che nel corso dei prossimi anni curerà la formazione di tale strumento. Obiettivi del I anno Acquisire: - la conoscenza delle diverse parti dello strumento e le funzioni di ognuna di esse (violino e arco). - una corretta postura del corpo e la presa dello strumento riflettendo sui vari muscoli in funzione. - I’impugnatura corretta dell’arco (mano destra) e l’uso corretto di braccio, avambraccio e polso - una efficace direzione e gradevole produzione del suono. - l’impostazione graduale della mano sinistra (violino) dal 1° al 4° dito in prima posizione. - l’uso corretto dell’arco (quantità) in base ai valori musicali (durata dei suoni). Eseguire esercizi ritmici per imparare a “tirare” l’arco sulle 4 corde “vuote” e le prime scale e arpeggi.

Applicare le diverse tecniche man mano studiate a brani di diversa natura con difficoltà progressiva. Obiettivi II anno Conoscere:

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Pro

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- la tessitura e l’accordatura dello strumento. - le diverse intensità di suono: colori musicali e dinamiche quali il “forte” e il “piano”, il “crescendo” e il

“diminuendo” al fine di rendere i brani da eseguire il più possibile interessanti dal punto di vista espressivo. - scale e arpeggi. - cenni storici sulle origini dello strumento. Applicare le diverse tecniche man mano studiate a brani di diversa natura, anche in duo, con difficoltà

progressiva. Obiettivi del III anno Acquisire: - la tecnica delle corde doppie (bicordi). - i colpi d’arco: “alla corda”, lo staccato, il legato.

- la conoscenza della tastiera del violino. -accenni all’impostazione graduale della mano sinistra nelle “posizioni” dalla prima alla terza

- la scelta delle varie diteggiature. - l’uso del “vibrato” per mettere in risalto il suono espressivo dello strumento (mano sinistra). - il pizzicato. - la conoscenza sommaria del repertorio violinistico e delle diverse “forme” musicali in genere. - suonare in vari ensemble anche con diversi strumenti.

Percussioni

Obiettivo primo anno:

impostazione e corretta impugnatura esercizi base su rullante studio quarti e ottavi indipendenza arti

inferiori coordinazione semplice mani e piedi Tempo rock e pop studio rullo 5 e 7 Solfeggio

Obiettivo secondo anno:

Studio dei sedicesimi indipendenza media difficolta' Solfeggio quarti ottavi sedicesimi e relative pause

tempo funk Studio di frasi e piccoli assoli lettura di partiture coordinazione media difficolta' mani e piedi

Obiettivo terzo anno:

studio terzine e sestine interpretazione di frasi musicali nello stile pop rock funk solfeggio difficile quari

ottavi terzine sedicesimi partiture complete guida all'ascolto imparare un brano a memoria Riconoscere le

strutture dei brani Studio semplice dei ritmi latini(bossa nova samba ecc...)

Musica d’insieme

A partire fin dal primo anno gli alunni si cimenteranno in attività di pratica strumentale d’insieme, potendo

così avere fin da subito grosse gratificazioni col proprio strumento nella realizzazione di brani strumentali

per i concerti di Natale e di Primavera.

Un fine educativo importante è quello di sviluppare attitudini alla collegialità e competenze di collaborazione

e presa di responsabilità per la realizzazione di una impresa comune.

Salute e Sicurezza:

PROGETTO “A PIEDI SICURI”

Il nostro Istituto Comprensivo intende affrontare il problema dell’uscita dei bambini da scuola, individuando delle

soluzioni legittime, che tengano conto prioritariamente dell’incolumità dei bambini e della loro crescita

nell’autonomia, ma anche delle esigenze delle famiglie.

Per rendere compatibili queste diverse istanze, è necessario che le soluzioni che qui di seguito si descrivono siano

condivise da tutte le componenti della Scuola e partecipate dagli stessi alunni.

***

Principi fondanti del progetto “A piedi sicuri” sono la condivisione e la corresponsabilità. Ciò consente ad

ogni famiglia iscritta di non doversi fare carico ogni giorno di andare a prendere il proprio bambino/a

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Pro

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all'uscita della scuola, a fronte di un impegno di poche giornate nell'arco dell'anno. Tale collaborazione fra

le famiglie e la scuola apre anche alla possibilità di creare una rete di contatti fra le famiglie, che potrà

avere una ricaduta positiva al di là del progetto stesso, soprattutto per le famiglie in difficoltà.

Il progetto risponde ad alcune esigenze “forti”, apparentemente contrapposte tra loro.

La prima, di assicurare – nel rispetto pieno della normativa di riferimento – l’esatta competenza e responsabilità

in capo alla Scuola, in particolare al personale insegnante, direttamente e personalmente responsabile dei

bambini loro affidati, dall’inizio delle lezioni fino alla consegna a fine orario alle loro famiglie.

La seconda di venire incontro alle esigenze sia organizzative che di lavoro delle famiglie, tenendo conto anche

della difficoltà per molti genitori di arrivare per tempo all’uscita della scuola ogni giorno o di organizzarsi per

individuare altre persone disposte ad accettare la delega.

Infine, ma non da ultimo, si evidenzia l’impegno congiunto di scuola e famiglia rivolto a crescere i propri

figli/studenti nell’autonomia personale, con risultati per i più grandi di piena soddisfazione: lavoro importante per

la loro crescita, che subirebbe una battuta d’arresto qualora non si esplorassero altre soluzioni.

***

Nel 2010 per trovare una soluzione adeguata a soddisfare esigenze delle famiglie e educazione alla

responsabilità degli alunni, all’interno del nostro Istituto nasceva un tavolo di lavoro composto da 4 docenti e 4

genitori, ciascuno rappresentativo delle quattro scuole primarie dell’istituto, coordinato dalla Dirigente Scolastica

e dalla Presidente della Consulta dei Genitori, che aveva l’intento di individuare dei possibili percorsi sicuri per il

tragitto scuola-casa degli allievi di ciascuna delle quattro realtà scolastiche.

Parallelamente si costituiva per volere dell’assessore all’istruzione dott. Dalmaso un gruppo di lavoro a livello

dipartimentale, formato dall’avvocato dell’Avvocatura della Provincia Lucia Bobbio, dal dottor Livio Degasperi,

dal dott. Stefano Sarzi, dalla Dirigente Zanon, dalla presidente della Consulta Chiogna, e da altri dirigenti

scolastici; esso si poneva l’obiettivo di stilare un documento che potesse servire da linea guida per la vigilanza dei

minori nel percorso scuola-casa per tutti gli istituti comprensivi del Trentino. Tale documento, intitolato “ Linee

orientative sulla vigilanza dei minori nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo in particolare nel percorso

scuola-casa” è stato presentato il 26 novembre 2010 nel corso del Consiglio delle Autonomie, a tutti i dirigenti e

presidenti dei consigli dell’Istituzione degli IC.

Tale documento, che fa parte integrante del nostro progetto, e che qui si allega (all.1), ci conforta nel tipo di

contenuti espressi e nel tipo di indicazioni operative suggerite.

Infatti abbiamo avviato un lavoro di indagine sullo stato di sicurezza relativo ai percorsi di uscita dalla

scuola;

Abbiamo coinvolto gli enti locali nell’analisi dei percorsi con lo scopo di sollecitare la messa in sicurezza

massima possibile di tali percorsi;

Abbiamo previsto moduli di educazione stradale e di educazione alla responsabilità sociale;

Abbiamo valutato l’opportunità di fare indossare agli studenti dei gadget colorati che, oltre ad agevolare il

raggruppamento all’uscita da scuola e facilitare il riconoscimento dei compagni di percorso, renderà ben

visibile il passaggio dei bambini sia agli automobilisti, -con tacito invito ad essere più prudenti nel transito

nei centri abitati-, che ai passanti, -che si sentiranno spinti a dare una mano in caso di necessità.

Abbiamo contattato diverse associazioni del territorio per chiederne il supporto e la collaborazione fattiva nel

rendere operativo il progetto, che viene realizzato comunque soprattutto grazie alla presenza organizzata dei

genitori.

Abbiamo informato del progetto “A Piedi Sicuri”, tutta la popolazione dei paesi coinvolti, anche con

l’utilizzo di pubblicazioni periodiche comunali.

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Pro

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Pertanto la Dirigente Scolastica in rappresentanza della scuola, - dopo aver sentito il parere del Collegio Docenti e

del Consiglio dell’Istituzione – insieme con la Presidente del Consiglio dell’Istituzione nonché la Presidente della

Consulta dei Genitori, sottoscrivono il presente accordo di Progetto.

1. Il presente Progetto “A Piedi Sicuri” è approvato dal Collegio Docenti e dal Consiglio di Istituto.

2. I percorsi scuola-casa sono valutati dal gruppo di lavoro che ha predisposto il presente Progetto, sentite

altresì le Autorità competenti, e sono poi fatti propri e resi operativi secondo precise regole3. Percorsi e

piano operativo vengono fatti propri da ciascun plesso nel corso del primo Consiglio di Classe dell’anno

scolastico con docenti e rappresentanti dei genitori.

3. All’inizio di ciascun anno scolastico ciascun plesso di scuola primaria individua un referente di progetto,

così come i genitori nominano un proprio referente di progetto per il proprio plesso di appartenenza. Tali

referenti (un insegnante e un genitore per ogni plesso) costituiscono il tavolo di regia del progetto. La

mancanza di un referente di plesso fra i docenti o fra i genitori impedisce di rendere attivo il progetto per

quel plesso. Al tavolo di regia siedono anche il dirigente scolastico e il presidente della consulta dei

genitori.

4. Il tavolo di regia si riunisce almeno due volte all’anno. Può invitare anche i Sindaci dei tre comuni di

riferimento dell’istituto comprensivo ovvero i referenti degli Uffici Tecnici, al fine di fare il punto sui lavori

di messa in sicurezza dei luoghi che abbisognano di presidio e al fine di valorizzare la collaborazione

scuola, famiglia maestranze comunali. L’obiettivo è individuare percorsi ragionevolmente sicuri e

contrassegnati con loghi colorati in modo da rendere tali tragitti facilmente riconoscibili a tutta la

cittadinanza.

5. Una volta terminate le operazioni di messa in sicurezza da parte dei comuni, il gruppo di lavoro del plesso

rivaluta i “punti critici/pedibus” precedentemente individuati e li discute con il tavolo di regia con la finalità

di poterli definire non più tali e quindi non più bisognosi di presidio continuo.

6. Le famiglie degli alunni delle classi II, III, IV e V delle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di

Civezzano, qualora scelgano di aderire al presente Progetto, dichiarano di condividere i principi di

corresponsabilità e partecipazione che lo sostengono. Questo comporta la disponibilità a presidiare, secondo

calendari concordati con i referenti o fra genitori stessi, i punti critici/pedibus presenti sui percorsi e a

partecipare alle riunioni informative. I calendari vengono redatti in occasione di un'assemblea plenaria

(referenti e genitori) in ogni plesso prima dell'inizio dell'anno scolastico. Sarà cura di ogni plesso definire le

modalità e i tempi adatti al proprio territorio. Tutti i genitori iscritti al progetto dovranno mantenere la

massima vigilanza, anche accompagnando di tanto in tanto i bambini nei vari percorsi, indicando loro il

comportamento adeguato.

7. Nella valutazione del grado di autonomia e di maturità dell’alunno, viene tenuto presente sia il parere della

scuola, sia il parere della famiglia.

8. Per quanto riguarda i bambini frequentanti la classe seconda, la richiesta di adesione andrà firmata da

entrambi i genitori. Resta inteso che un bambino che frequenta la classe seconda non potrà trovarsi in

nessun caso a percorrere un tratto di strada da solo.

PROGETTO educazione alla SALUTE e alla LEGALITA’

Il progetto di educazione alla salute e alla sicurezza ha lo scopo di promuovere e stimolare negli alunni quei

comportamenti che favoriscono il benessere psico-fisico proprio e di tutti i componenti della comunità scolastica.

Rientrano pertanto in questo ambito, non solamente progetti proposti agli alunni in riferimento a particolari

3 Il Consiglio di Classe docenti-rappresentanti dei genitori recepirà il “Progetto Operativo di Plesso” elaborato dai 2 referenti di plesso (insegnante e genitore) che sarà così articolato:

a) attività educative programmate

b) percorsi con segnalazione dei “punti critici/pedibus” e soluzioni adottate c) elenco genitori volontari suddivisi per percorso con numeri di telefono ed eventuale e-mail

d) elenco studenti iscritti suddivisi per percorso e) indicazioni sulle modalità organizzative del momento dell’uscita degli alunni alla fine della scuola

f) modulo di comunicazione ai volontari dei rispettivi numeri di telefono; modalità di comunicazione del calendario dei presidi/pedibus

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Pro

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tematiche, ma tutta l’attività dei docenti e del personale della scuola che agisce avendo come obiettivo lo Stare

Bene a scuola. Tale obiettivo implica l’accettazione, il rispetto e la valorizzazione di sé stessi e degli altri, il

sapersi relazionare positivamente con i compagni e gli adulti che fanno parte della nostra comunità, rispettando i

ruoli di ciascuno.

Si pone inoltre particolare attenzione ai seguenti aspetti:

Promuovere la cura e l’igiene personale.

Favorire l‘abitudine ad una corretta alimentazione.

Promuovere sani stili di vita.

EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA E SESSUALE

Il progetto viene attuato per le classi terze della SSPG in collaborazione con il servizio di educazione alla salute

della APSS di Pergine. Il ruolo che l’educazione socio-affettiva può svolgere è quello di facilitare i ragazzi e le

ragazze ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle degli altri, valorizzando

competenze e abilità nella comunicazione interpersonale e nelle relazioni con i coetanei e gli adulti. L’educazione

alla sessualità, nella fase dell’adolescenza che comprende lo sviluppo della dimensione sessuale, consente di

stimolare i ragazzi ad una graduale presa di coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi estendendo

tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge. Gli obiettivi del progetto sono:

Favorire un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità.

Favorire il rispetto di sé e dell’altro.

Favorire il raggiungimento di uno sviluppo armonico della personalità.

Stimolare la capacità di scelte autonome e responsabili.

Favorire la conoscenza dei servizi di prevenzione presenti sul territorio.

Il percorso prevede il coinvolgimento degli insegnanti di riferimento e dei genitori dei ragazzi coinvolti. In

particolare, dopo una prima fase di progettazione con il docente referente (generalmente in ottobre), i docenti di

scienze delle singole classi, nel mese di novembre, incontrano la psicologa, dott.ssa Francesca Fontana, e

presentano gli alunni con particolare riferimento a situazioni che richiedano particolare attenzione o a dinamiche

complesse e delicate nell’ambito del gruppo classe. Di tali incontri verranno stilati i verbali. A seguire si tiene un

incontro serale tra la psicologa e l’ostetrica che lavoreranno con i ragazzi ed i genitori degli stessi con la

partecipazione del docente referente del progetto. Nell’ambito di tale riunione le esperte illustrano ai genitori il

percorso proposto agli alunni e rispondono alle domande e richieste dei genitori.

Il percorso si articola, per ogni classe, in quattro incontri della durata di due ore ciascuno effettuati nei mesi di

dicembre e gennaio. Gli incontri vengono svolti nel primo quadrimestre in seguito alla trattazione dell’apparato

riproduttore e pubertà da parte dei docenti di scienze e lettere che avviene, in linea di massima, nei mesi di

settembre e ottobre.

Nella stesura del calendario, compatibilmente con la disponibilità degli esperti, si utilizzano i seguenti criteri:

-utilizzare preferibilmente ore di matematica-scienze o lettere

-non occupare ore di materie che ne hanno in numero minore

Nell’ambito degli interventi vengono affrontate le seguenti tematiche:

I cambiamenti psico-fisici nell’adolescenza: esperienze e confronto sui vissuti e le emozioni che ne derivano.

La sessualità e i suoi significati: psicologico, sociologico, affettivo-relazionale e valoriale.

Il rapporto di coppia: confronto e discussione su opinioni e atteggiamenti riguardanti la sfera dei ruoli sessuali

e della loro rilevanza nell’ambito della coppia e della società.

I diversi aspetti del rapporto sessuale: relazionali e comunicativi, biologici e procreativi, emotivo-affettivi e

socio-culturali, ludici e piacevoli.

I metodi contraccettivi e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale.

Durante gli incontri viene utilizzato un approccio educativo teso a valorizzare il confronto delle opinioni in un

clima di rispetto reciproco. Vengono utilizzati giochi di ruolo e lavori di gruppo valorizzando l’ascolto attivo e

favorendo un atteggiamento positivo nei confronti della sessualità. Alla fine degli incontri ai ragazzi viene

proposto un questionario anonimo nel quale possono esprimere le proprie opinioni sul percorso svolto. I risultati

dell’elaborazione dei dati raccolti verranno richiesti all’ASPP che li raccoglie.

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Pro

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A conclusione del percorso con gli alunni si tiene un incontro tra i docenti di scienze della classe e la psicologa

nell’ambito del quale l’esperta restituisce agli insegnanti, in gennaio, l’esito dell’attività. Anche dell’incontro

conclusivo verrà stilato un verbale che verrà illustrato ai colleghi nel corso del successivo consiglio di classe soli

docenti.

Tutti i verbali verranno resi noti ai colleghi di classe allegandone copia nel faldone del Consiglio di Classe

relativo.

EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’

Il progetto di educazione alla legalità, proposto dal nostro istituto agli alunni delle classi II e III della SSPG, ha

come obiettivo quello di promuovere nei ragazzi l’assunzione di comportamenti corretti e la consapevolezza dei

rischi legati al proprio modo di agire in diversi contesti oltre che stimolare il senso civico e la solidarietà, per

sentirsi cittadini attivi portatori di diritti e doveri.

Per il plesso di Civezzano l’attività viene concordata dal docente referente con il tenente dei carabinieri di Trento

dott. Alberto Azzalini, e successivamente autorizzata dal comando dei Carabinieri.

L’incontro con gli esperti si tiene in genere nel mese di marzo ed ha una durata di 3 ore durante le quali vengono

proposti ai ragazzi alcuni spunti di riflessione e partendo dalle loro risposte si approfondisce il tema. Le principali

tematiche affrontate durante l’incontro sono:

Il concetto di legalità. Si parte da esempi di comportamenti civili per passare all’analisi di

comportamenti “scorretti”. Si introduce quindi il concetto di responsabilità e imputabilità, in

riferimento al codice penale, declinandoli a seconda dell’età di chi commette l’azione (minore di

14 anni, dai 14 ai 17 anni, maggiorenne).

Il bullismo. Partendo da esempi reali raccontati dal relatore e dalla visione di un filmato si

propone ai ragazzi di esprimere la propria opinione in merito a ciò che hanno visto e sentito e

farli riflettere su come avrebbero agito in prima persona, per arrivare a definire quale sia il modo

migliore di agire sia per chi è vittima sia per chi, anche non direttamente coinvolto, è a

conoscenza del verificarsi di atti di bullismo.

Internet e chat. All’inizio dell’anno scolastico si propone ai docenti di lettere la visione e

discussione in classe del film “Trust”4 consigliato dagli esperti sia nell’ambito del progetto di

educazione alla legalità sia in quello di educazione socio-affettiva e sessuale. Durante l’incontro

con il tenente Azzalini si introduce il concetto di privacy e si evidenzia l’importanza della tutela

della propria immagine così come quella degli altri. Si riportano queste riflessioni ai

comportamenti dei ragazzi ed al loro utilizzo in particolare di facebook, o reti analoghe,

mettendo in rilievo l’impossibilità del controllo di quanto pubblicato in rete da se stessi o da altri.

Si affronta infine il rilievo penale del mancato rispetto della privacy. Partendo da filmati si

affronta il tema del cyberbullismo ricollegandosi a quanto prima esposto sul tema del bullismo.

Vengono inoltre affrontati i rischi legati al truffe messi in atto via internet, vendita e ricettazione

di materiale rubato, commercio di materiale scaricato illegalmente dalla rete.

Armi e petardi. I diversi tipi di armi e le condizioni per il possesso e l’uso. Particolare

riferimento alle armi da taglio e armi improprie.

Per il plesso di Albiano, che fa parte della comunità della valle di Cembra, si propone generalmente la stessa

attività sopra descritta per il plesso di Civezzano ma in collaborazione con il Comando dei Carabinieri di Cavalese

che è competente per territorialità.

In alternativa si collabora con il comune di Albiano aderendo a progetti e iniziative di particolare interesse

promosse dallo stesso. Nell’anno scolastico 2012-13 il plesso ha aderito al progetto “Rotte per intern@uti

responsabili. Identità digitale e Social Network”. Il percorso formativo si articola in due incontri della durata di

due ore ciascuno, il primo in forma seminariale e il secondo in forma laboratoriale.

4 Trust , 2010, psychological thriller film, regista David Schwimmer

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Pro

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titu

to |

I principali obiettivi sono:

Approfondire la conoscenza degli strumenti di comunicazione anche da un punto di

vista tecnico.

Valorizzare il corretto utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di

comunicazione.

Rendere consapevoli delle implicazioni di tipo sociale e giuridico dell’utilizzo di

internet.

Saper gestire le proprie identità virtuali.

Saper proteggere la propria privacy in ambienti sociali virtuali.

Educare al valore dei rapporti interpersonali diretti: è utile ma non è necessaria la

mediazione delle nuove tecnologie per conoscere e comunicare con gli altri (chat e

social network).

Le tematiche affrontate sono:

I. Incontro “L’identità digitale e i social network”

definizione di identità digitale

identità digitale e comportamento in rete

norme e sanzioni collegate all’identità digitale

reati più frequenti commessi dai minori in rete

definizione di social network

problematiche di identità digitale nei social network

II. Laboratorio “Facebook e i social network”

funzionamento dei social network

Facebook e normativa che regola questa comunità

analisi di alcuni profili dei ragazzi per evidenziare gli aspetti problematici collegati alla privacy

regolare i livelli di privacy all’interno di Facebook.

In riferimento alle nuove tecnologie ed ai rischi correlati al loro utilizzo, sul sito della scuola, sono disponibili

alcuni materiali di particolare interesse. Gli stessi possono essere utilizzati dai docenti per svolgere in classe

alcune attività mirate a stimolare nei ragazzi un più consapevole e responsabile utilizzo delle nuove tecnologie.

ED. alla SICUREZZA e alla PREVENZIONE dei RISCHI

Il progetto ha lo scopo di informare gli alunni sulle situazioni di rischio legate ad incendi, terremoti o altre

emergenze ed iniziare la loro formazione rispetto ai comportamenti da mettere in atto in tali situazioni.

Il progetto viene proposto dal dipartimento della conoscenza in collaborazione con la scuola provinciale

antincendio di Trento a tutte le classi terze della SP.

L’intervento degli esperti ha la durata di un’ora e trenta minuti durante i quali si affrontano le seguenti tematiche:

Combustione ed incendio, cause e prevenzione.

Come comportarsi in caso di emergenza.

Cartellonistica e segnaletica.

Accanto a questa attività ad inizio anno si propone, ai consigli di classe dei vari plessi, la partecipazione al

progetto NAPO, sulla salute e la sicurezza, promosso dalla PAT in collaborazione con l’INPS. Tale progetto ha

come obiettivi:

Riconoscere i rischi per la salute e la sicurezza

Prevedere rischi simili in situazioni nuove

Spiegare come evitare i rischi

Mettere in atto comportamenti adeguati

Sono disponibili 6 pacchetti didattici, scaricabili gratuitamente on line. Le lezioni proposte hanno un approccio

didattico divertente e fantasioso, utilizzando gli episodi di Napo e attività creative.

I pacchetti didattici presentano esempi di lezioni utilizzabili per sensibilizzare i bambini di età compresa tra i

sette e gli undici anni all’importanza della salute e la sicurezza. Gli strumenti didattici dei pacchetti

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Pro

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to |

comprendono: istruzioni complete, le attività suggerite e risorse di ausilio all’insegnante scaricabili dal web, allo

scopo di fornire agli insegnanti ed educatori il sostegno e la guida necessari per introdurre gli argomenti di SSL

negli attuali programmi scolastici. Le lezioni sono state progettate in maniera flessibile per poter essere inserite

in alcune delle materie previste dall'attuale curriculum allo scopo di rinforzarne e sostenerne l’insegnamento,

ovvero:

Educazione alla salute e alla cittadinanza

Scienze

Sicurezza stradale

Apprendimento di lingue

Arte

I pacchetti didattici che affrontano varie tematiche e sono suddivise per fascia d’età:

Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di avvertimento e di divieto (7-9 anni)

Napo e i segnali di sicurezza – Segnali di prescrizione e di salvataggio (7-9 anni)

Tratta bene il tuo corpo con Napo – La schiena (7-9 anni)

Napo a caccia di pericoli – Identificazione di rischi e pericoli (9-11 anni)

Napo a caccia di pericoli – Intervenire e prevenire i rischi (9-11 anni)

Bisogni Educativi Speciali e Italiano L2

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Pro

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titu

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PROGETTO DETTATO ORTOGRAFICO (prima e seconda classe scuola primaria)

CLASSE I

SOGGETTI COINVOLTI TEMPI ATTIVITA’ RISORSE

LOGOPEDISTA OTTOBRE 1. Invia calendario delle prove; a ridosso di ogni dettato invia la prova da somministrare a referente BES e a

segreteria (Iole Manfredi)

Sara Vesco

SEGRETERIA GENNAIO 2. Start-up: Invio ai genitori ( e p.c. agli insegnanti di classe prima SP) della comunicazione di informazione sul

progetto ai genitori degli alunni delle classi prime SP.

Segreteria (Iole Manfredi)

INSEGNANTI CLASSI I SP

GENNAIO

terza settimana

3. somministrazione della primo dettato di parole da parte di un insegnante del plesso secondo modalità concordate (è preferibile che l’insegnante di italiano di classe non sia presente);

Compresenze e scambi d’orario (l’ins di

prima sostituisce l’ins. che somministra

la prova.

INSEGNANTI CLASSI I SP

REFERENTE BES

4. correzione individuale con inserimento delle parole in griglia da parte degli insegnanti di classe I SP secondo

indicazioni ricevute da referente BES e invio griglia compilata a referente BES entro una settimana dal dettato

Funzione docente

REFERENTE BES quarta settimana

5. referente BES invia le griglie di correzione a LOGOPEDISTA Referente BES

LOGOPEDISTA FEBBRAIO

prima settimana 6. osservazione griglie (1h 30’); invio delle griglie con osservazioni e i report a referente BES e a segreteria (rif.

Iole Manfredi)

SaraVesco

LOGOPEDISTA e

INSEGNANTI CLASSI I SP

INIZIO

FEBBRAIO 7. restituzione collettiva agli insegnanti (2h) con indicazioni per l’attivazione dei laboratori

Sara Vesco e insegnanti classi I SP

INSEGNANTI CLASSI I SP FEBBRAIO 8. restituzione ai genitori dei bambini che possono beneficiare di laboratori di recupero

Udienze individuali

INSEGNANTI CLASSI I SP 9. progettazione ed attuazione dei laboratori di recupero (es. 15 minuti per tre volte alla settimana di lavoro mirato

su indicazione specifica ricevuta dalla logopedista)

Programmazione settimanale

INSEGNANTI CLASSI I SP

MAGGIO

prima settimana

10. somministrazione del secondo dettato di parole più la prova di transcodifica da parte di un insegnante del plesso (è preferibile che l’insegnante di italiano di classe non sia presente);

Compresenze e scambi d’orario (l’ins di

prima sostituisce l’ins. che somministra

la prova.

INSEGNANTI CLASSI I SP

REFERENTE BES

11. correzione individuale OVVERO collettiva con tabulazione delle parole in griglia da parte degli insegnanti di

classe I SP secondo indicazioni ricevute da referente BES e invio griglia compilata a referente BES entro una

settimana dal dettato;

funzione docente OVVERO

programmazione settimanale + presenza

del referente BES (o altro docente

specializzato)

REFERENTE BES

seconda

settimana 12. referente BES invia le griglie di correzione a LOGOPEDISTA Referente BES

LOGOPEDISTA 13. osservazione griglie (1h 30’); invio delle griglie con osservazioni e i report a referente BES e a segreteria (rif. Iole Manfredi)

SaraVesco

LOGOPEDISTA e

INSEGNANTI CLASSI I SP

terza, quarta

settimana 14. restituzione individuale agli insegnanti (2h) con punto della situazione ed individuazione degli eventuali casi

che pare opportuno inviare ai servizi

Sara Vesco e insegnanti classi I SP

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Pro

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titu

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INSEGNANTI CLASSI I SP GIUGNO

15. restituzione ai genitori dei bambini che potrebbero avere riscontrato delle difficoltà ed eventuale suggerimento di

accertamenti clinici (“Statisticamente si registrano situazioni di difficoltà in circa il 20% della popolazione scolastica nella prima classe, ma evidentemente non si tratta di studenti con DSA, che sono solo il 3-4% della

popolazione scolastica” (“Indicazioni provinciali DSA, 21sett2012, p.12)

Udienze individuali

CLASSE II

SOGGETTI COINVOLTI TEMPI ATTIVITA’

RISORSE

LOGOPEDISTA OTTOBRE 1. Invia calendario delle prove; a ridosso di ogni dettato invia la prova da somministrare a referente BES e a

segreteria (Iole Manfredi)

Sara Vesco

SEGRETERIA

NOVEMBRE

prima settimana 2. Start-up: Invio ai genitori ( e p.c. agli insegnanti di classe seconda SP) della comunicazione di informazione sul

progetto ai genitori degli alunni delle classi prime SP.

Segreteria (Iole Manfredi)

INSEGNANTI CLASSI II SP

NOVEMBRE

terza settimana

3. somministrazione della primo dettato di brano da parte di un insegnante del plesso secondo modalità

concordate (è preferibile che l’insegnante di italiano di classe non sia presente);

Compresenze e scambi d’orario (l’ins di

seconda sostituisce l’ins. che

somministra la prova.

INSEGNANTI CLASSI II SP REFERENTE BES

4. correzione collettiva del dettato con tabulazione dei risultati da parte degli insegnanti di classe II SP secondo indicazioni ricevute da referente BES e invio di griglia compilata a referente BES entro una settimana dal dettato

Programmazione settimanale + presenza

del referente BES (o altro docente

specializzato)

REFERENTE BES quarta settimana

5. referente BES invia i tabulati della correzione a LOGOPEDISTA Referente BES

LOGOPEDISTA

NOVEMBRE-

DICEMBRE

prima settimana

6. osservazione tabulati (2h); invio dei tabulati con le osservazioni e i report a referente BES e a segreteria (rif.

Iole Manfredi)

SaraVesco

LOGOPEDISTA e

INSEGNANTI CLASSI II SP DICEMBRE

7. restituzione collettiva agli insegnanti (2h) con indicazioni per l’attivazione dei laboratori

Sara Vesco e insegnanti classi II SP

INSEGNANTI CLASSI II SP DICEMBRE 8. restituzione ai genitori dei bambini che possono beneficiare di laboratori di recupero

Udienze individuali

INSEGNANTI CLASSI II SP

GENNAIO-

APRILE 9. progettazione ed attuazione dei laboratori di recupero (es. 15 minuti per tre volte alla settimana di lavoro mirato

su indicazione specifica ricevuta dalla logopedista)

Programmazione settimanale

INSEGNANTI CLASSI II SP

MAGGIO

prima settimana

10. somministrazione del secondo dettato di brano con comprensione da parte di un insegnante del plesso (è

preferibile che l’insegnante di italiano di classe non sia presente);

Compresenze e scambi d’orario (l’ins di

seconda sostituisce l’ins. che

somministra la prova.

INSEGNANTI CLASSI II SP

REFERENTE BES 11. correzione collettiva del dettato con tabulazione dei risultati da parte degli insegnanti di classe II SP secondo

indicazioni ricevute da referente BES e invio di griglia compilata a referente BES entro una settimana dal dettato

Programmazione settimanale + presenza

del referente BES (o altro docente

specializzato)

REFERENTE BES seconda 12. referente BES invia i tabulati della correzione a LOGOPEDISTA Referente BES

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Pro

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settimana

LOGOPEDISTA 13. osservazione tabulati (2h); invio dei tabulati con le osservazioni e i report a referente BES e a segreteria (rif. Iole Manfredi)

SaraVesco

LOGOPEDISTA e

INSEGNANTI CLASSI II SP

terza, quarta

settimana 14. restituzione individuale agli insegnanti (2h) con punto della situazione ed individuazione degli eventuali casi

che pare opportuno inviare ai servizi

Sara Vesco e insegnanti classi II SP

INSEGNANTI CLASSI II SP GIUGNO 15. restituzione ai genitori dei bambini che potrebbero avere riscontrato delle difficoltà ed eventuale suggerimento di

accertamenti clinici

Udienze individuali

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Pro

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titu

to |

PROGETTO PSICOMOTRICITA’ (prima classe scuola primaria)

Il progetto psicomotricità, rivolto ai bambini delle classi prime della Scuola Primaria all’interno dell’Istituto

Comprensivo, si propone di integrare il progetto educativo attraverso l’organizzazione di percorsi

laboratoriali di psicomotricità.

Si tratta di un’iniziativa, che vuole favorire un processo di maturazione complessiva dei bambini, offrendo

loro un’opportunità di arricchimento delle competenze corporee, motorie, relazionali, emotive, partendo dal

presupposto che, per loro, il corporeo rappresenta la totalità dell’esperienza.

Le attività vengono proposte nei primi mesi dell’anno, e comprendono il saltare, il correre, il rotolare, il

giocare a corpo libero o con diversi materiali, tutti giochi di movimento che esplorano e chiamano in causa

l’espressività dei bambini e/o le loro competenze cognitive.

Ogni laboratorio è strutturato in dieci incontri della durata di un’ora ciascuno, che coinvolgono una decina di

bambini e che si svolgono nella prima parte dell’anno scolastico. Ogni incontro laboratoriale ha la stessa

organizzazione e successione temporale delle attività, per consentire ai bambini di percepire la specificità

dell’esperienza che stanno vivendo e di viverne l’omogeneità.

I laboratori si integrano con le altre attività, didattiche e non didattiche, per poter offrire ai bambini la

possibilità di percepire la continuità dell’esperienza quotidiana, sia che essa si svolga in classe, sia nello

spazio palestra. I laboratori hanno ricaduta nella gestione quotidiana delle relazioni, in quanto le

psicomotriciste possono suggerire agli insegnanti approcci mirati, ovvero i docenti possono chiedere che la

psicomotricista osservi con particolare attenzione aspetti dei bambini emersi in corso di inizio anno in classe.

Gli esperti psicomotricisti offrono supporto ai Consigli di Classe nella comprensione delle dinamiche

relazionali dei vari gruppi classe. A fine percorso (entro Natale) presentano agli insegnanti il profilo di

ciascun bambino. È un contributo importante che favorisce una migliore accoglienza degli alunni nel

passaggio alla scuola primaria e un approccio calibrato sulle esigenze specifiche di ciascuno. Tale profilo della classe e dei singoli alunni viene inserito nel faldone del consiglio di classe

STRUMENTI INTEGRATIVI DSA

I Disturbi Specifici di Apprendimento rappresentano una realtà con la quale la scuola deve confrontarsi

sempre più spesso. L’Istituto è molto sensibile e attivo su questo aspetto: cerca di migliorare le competenze

del corpo docente, attraverso specifici momenti formativi, che contemplino anche l’insegnamento per mezzo

della LIM; acquisisce testi e pubblicazioni del settore; si dota di strumenti compensativi in grado di facilitare

il percorso didattico di alunni e studenti. A questo proposito, l’Istituto ha posto particolare attenzione alle

nuove tecnologie, acquisendo e mettendo a disposizione dei suoi studenti software didattici, che vengono di

seguito illustrati.

CARLO MOBILE è un software che si rivolge a persone con difficoltà di lettura, in genere a ragazzi con

dislessia, a chi è impegnato nell'apprendimento orale delle lingue straniere, ma anche a persone con

ipovisione. CARLO MOBILE mette in grado di ascoltare la lettura di qualsiasi testo scegliendo la lingua, la

velocità di lettura o la lettura scandita; consente la registrazione di un testo, permette di ascoltare testi nelle

principali lingue europee. CARLO MOBILE è anche dotato di una calcolatrice dotata di sintesi vocale, che

permette di ascoltare l'intero numero digitato, con segno e risultato, di vedere la procedura nel suo completo

svolgimento, recuperando i calcoli precedenti, e di copiare l'intera operazione nel testo, in modo da evitare

errori di trascrizione. CARLO MOBILE viene fornito in comodato gratuito agli studenti con DSA.

ALFa READER è la più recente risorsa di cui si è dotata la scuola e che viene fornita in comodato gratuito

agli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento su supporto di chiavette USB, per poter affrontare

l’attività didattica a scuola e l’effettuazione dei compiti a casa. Il programma si integra con il software di

costruzione di mappe concettuali IperMAPPE: l’utilizzo combinato dei due strumenti moltiplica l’efficacia

didattica e compensativa.

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Pro

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TUTORE DATTILO è un'applicazione pensata per aiutare nell'uso corretto della tastiera del computer”, e

sviluppare l’automatismo nel reperimento delle lettere, diminuendo la 'fatica di scrivere', velocizzando e

migliorando il risultato.

Altri due strumenti di cui si è dotata la scuola per compensare efficacemente le difficoltà di letto-scrittura

sono i software BALABOLKA, che converte testi in audio, e ClipClaxon, che consente di far pronunciare

alla sintesi vocale qualunque testo.

Software SYMWRITER: …

E’ in discussione la proposta di un percorso di avvicinamento guidato a queste tecnologie con dei corsi

offerti dalla scuola per i ragazzi e le loro famiglie. Sarebbe auspicabile che un docente si specializzasse nella

conoscenza di tali strumenti e offrisse tali percorsi; altra strada, proporre attività di questo tipo con istituti

limitrofi.

A partire dall’anno scolastico 2012-13 si è formato un gruppo di mutuo aiuto tra genitori di alunni con BES.

Sarebbe auspicabile che la FS o un insegnante referente si facesse promotore di incontri per scambio di

informazioni e esperienze, raccolta di idee, corsi.

LABORATORI di ITALIANO L2

Le figure che si occupano dell’insegnamento dell’italiano L2:

Funzioni strumentali, una per la SP e una per la SSPG

docenti non necessariamente appartenenti al Consiglio di Classe, con ore a disposizione per

l’insegnamento della L25,

l’insegnante referente nominato dal Consiglio di Classe, figura non prevista dal regolamento per gli

stranieri, ma organizzativamente utile: si occupa di coordinare la stesura del PDP dal parte del CdC,

mantiene i contatti con la famiglia e con eventuali mediatori culturali, in collaborazione con la FS.

tutto il Consiglio di Classe (non solo l’insegnante di lingua italiana)

Il Coordinatore di Classe e/o il docente referente, possono richiedere la presenza della FS e/o degli

insegnanti facilitatori in una o più sedute del CdC, contattandoli direttamente.

L’alunno straniero a scuola è impegnato sia ad apprendere una nuova lingua che ad apprendere grazie a

questa nuova lingua: deve infatti sia imparare l’italiano per la comunicazione quotidiana che l’italiano per

studiare.

Il laboratorio di italiano L2 è una realtà dinamica attivata all’interno della scuola per permettere agli studenti

non italofoni di sviluppare competenze linguistiche in situazioni di insegnamento mirato, rispondenti ai loro

specifici bisogni. Esso sistematizza ed integra quanto gli alunni stranieri acquisiscono nel quotidiano e offre

loro opportunità mirate per progredire ulteriormente nella lingua, grazie agli approcci metodologici applicati,

alle attività e alle strategie utilizzate.

L’inserimento nel laboratorio viene deciso di comune accordo dal CdC, dall’insegnante referente in

collaborazione con la Funzione Strumentale, che si occupa di coordinare le attività didattiche dei docenti di

L2 e delle compresenze messe a disposizione, o delle azioni proposte da altri colleghi, di individuare l’orario

del laboratorio tenendo presente le varie esigenze degli alunni rispetto alle materie curricolari che gli alunni

non italofoni possono seguire, a prescindere dal loro livello di conoscenza della L2. Nel nostro Istituto si è

attenti a far sì che gli alunni stranieri rimangano nelle classi di appartenenza durante le lezioni di inglese,

CLIL, ed. artistica, matematica e sport, in quanto l’ utilizzo di linguaggi extraverbali (immagini, uso del

5 Alle SSPG in genere si affidano le ore date sull’organico per l’insegnamento dell’italiano come L2 a docenti di lingua

straniera, in quanto già formati nella didattica delle lingue.

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Pro

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corpo, manipolazione di oggetti, numeri) sono fattori sicuramente facilitanti ai fini della comprensione e

dell’apprendimento linguistico. Quindi il laboratorio viene frequentato dagli alunni in tempi adeguati, che

garantiscano ai ragazzi l’opportunità di socializzare con i loro compagni ed essere pienamente inseriti nella

loro classe.

I laboratori sono dinamici in quanto possono essere intensivi e svolti prevalentemente all’inizio dell’anno

scolastico o al momento dell’arrivo di un nuovo alunno straniero, a scalare con una graduale diminuzione

degli interventi e il mantenimento di momenti di consulenza/confronto con i docenti di classe o continuativi

per tutto l’anno scolastico in giorni e orari concordati.

Per quanto riguarda gli approcci metodologici applicati, le attività e le strategie utilizzate, si ritiene di

fondamentale importanza la considerazione e la valorizzazione dei saperi, delle pre-conoscenze, della cultura

d’origine e del vissuto personale degli alunni. Ciò contribuisce a creare un clima disteso di apprendimento, in

cui l’alunno può apprendere in serenità. I temi iniziali proposti riguardano proprio l’alunno, la sua storia, le

caratteristiche principali del paese da cui proviene e del suo ambiente di vita quotidiana. Con l’aiuto

dell’insegnante di L2 l’alunno prepara un lavoro su di sé (cartelloni, power point…) che poi presenta alla

classe. Infatti riteniamo importante che il lavoro svolto dallo studente straniero sia un momento di

arricchimento anche per la classe.

Lingua per comunicare:

l’obiettivo del laboratorio di italiano L2 per la comunicazione è lo sviluppo della competenza comunicativa e

il conseguente apprendimento della lingua italiana, orale e scritta, per rispondere a consegne e sollecitazioni,

esprimere i propri bisogni e il proprio pensiero. Gli alunni sono seguiti individualmente o in piccolo gruppo,

con attività diversificate a seconda del loro livello di conoscenza linguistica. Fine di tale percorso è mettere

gli alunni in grado di usare l’italiano in maniera corretta, appropriata ed efficace in differenti situazioni, per

sperimentare e realizzare i propri intenti comunicativi, conoscitivi ed operativi.

Gli argomenti vengono presentati secondo la seguente impostazione:

presentazione del lessico di base relativo al tema proposto con l’utilizzo di oggetti, foto, immagini,

disegni, video, situazioni utili alla contestualizzazione;

memorizzazione del lessico e riutilizzo anche in contesti diversi;

introduzione del nuovo vocabolario in strutture semplici e via via più complesse;

esercizi di riconoscimento, discriminazione;

espressione orale e scritta ( risposta a semplici domande, produzione di frasi di brevi testi,

produzione di lavori in power point) con riutilizzo del lessico e delle strutture presentati.

Lingua dello studio:

è evidente che lo studio delle materie scolastiche richiede competenze linguistiche specifiche, a partire dalla

conoscenza dei micro-linguaggi settoriali per arrivare ad avanzate abilità di lettura e rielaborazione di testi.

Questo comporta la necessità di acquisire la cosiddetta lingua per lo studio, che è proprio quella che permette

di seguire le lezioni in classe, di interagire nelle interrogazioni, di comprendere e utilizzare i testi disciplinari.

Questo livello implica l’uso di processi cognitivi di ordine superiore (analisi, sintesi, valutazione,

generalizzazione, ipotesi) e proprio a causa del coinvolgimento di abilità complesse l’apprendimento della

lingua per studiare richiede tempi lunghi e interventi mirati.

Gli alunni, in questa fase, individualmente o in piccolo gruppo a seconda della classe frequentata, sono

supportati nello studio delle discipline utilizzando testi semplici detti anche ‘ad alta comprensibilità’ o a

‘scrittura controllata’, semplificati e/o adeguati alle capacità di decodifica del destinatario. Il materiale è

disponibile on-line (bibliografia e sitografia del progetto di accoglienza), ma anche i nuovi libri di testo

offrono spesso sezioni dedicate.

Si propongono anche testi autentici preparati attraverso attività di pre-lettura (ad esempio brainstorming e

associogrammi per l’attivazione del lessico e delle conoscenze implicite e dei pre-requisiti), attività durante

la lettura (esame del titolo, ricerca delle parole chiave, suddivisione in paragrafi) e attività di post-lettura

(attività di fissazione oppure di reimpiego dei contenuti o degli elementi lessicali, morfo-sintattici o testuali,

tipici della lingua dello studio, focalizzati nella fase di lettura: elaborazione di mappe, schemi, diagrammi di

flusso).

Grazie a questi strumenti e a queste strategie, gli alunni potranno avere accesso ai contenuti e ai saperi in

maniera gradualmente sempre più autonoma e completa.

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Pro

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E’ evidente l’estrema importanza che il Consiglio di Classe sia sempre consapevole del percorso di

apprendimento della L2 dello studente straniero, in quanto tutti ne sono responsabili. Più siamo in grado di

creare sinergia di sforzi, più il risultato sarà soddisfacente. E’ auspicabile raccogliere informazioni e idee per

rendere più efficaci le modalità di comunicazione all’interno di ogni team docente.

Alle SSPG si utilizza un registro di laboratorio sul quale tutti gli insegnanti di L2 annotano argomenti svolti,

impressioni e considerazioni circa i punti di forza e le difficoltà rilevate riguardo ai vari alunni stranieri; esso

costituisce lo strumento di monitoraggio dell’attività svolta e dei progressi compiuti dall’alunno nel suo

percorso di apprendimento.

Valutazione.

Ogni valutazione (in itinere e finale) è strettamente collegata al percorso didattico personalizzato. Nella

valutazione, almeno per il primo anno di apprendimento, si privilegia la valutazione formativa, che tiene

conto della situazione di partenza, considera il percorso effettuato, i progressi, la motivazione, l’impegno e

soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, in un’ottica di promozione del soggetto in

apprendimento. A partire dal secondo anno almeno gli obiettivi minimi devono venire raggiunti.

Valutazione di Istituto

Diamo molta importanza alla riflessione su noi stessi in quanto agenzia di istruzione ed educazione: ecco

perché abbiamo individuato un area di progetto legata all’autovalutazione di istituto. Ogni anno il collegio

dovrà identificare uno o più docenti che ricoprano questa funzione strumentale al progetto di istituto. Tali

persone coordineranno il NIV (Nucleo Interno di Valutazione, organo previsto dalla legge 5/06) e

produrranno il documento annuale di “Autovalutazione di istituto” da inviare agli uffici del dipartimento

istruzione.

La funzione ricoperta da quest’area è vitale per l’istituzione, in quanto solamente grazie all’analisi del

contesto, delle percezioni e desideri degli stakeholder e dei risultati di apprendimento si possono

ripensare gli obiettivi che ci si pone, in linea con le indicazioni alle scuole emanate dalla Provincia.

CRITERI PER L’AUTOANALISI E LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI E DEI RISULTATI

CONSEGUITI IN ORDINE AGLI OBIETTIVI

Allegato: Delibera del Collegio Docenti (art. 15 Regolamento sulla valutazione)

Allegato: Griglie di valutazione/rubriche valutative di dipartimento

AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO

Progetto Continuità

Dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria

Allegato: protocollo SI-SP

Dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondari a

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Pro

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Allegato: protocollo SP-SSPG

Dalla Scuola Secondaria di Primo Grado alla Scuola Secondaria di Secondo

Grado

A partire dall’anno scolastico 2013-14 la conferenza dei dirigenti della Rete Scuole Valsugana ha concordato

una serie di attività comuni di orientamento per la scelta della scuola superiore.

ATTIVITA’ COMUNI ALLA RETE VALSUGANA PROGETTO ORIENTAMENTO 2013 2014

CHI COSA DOVE sett ott nov dic gen SSSG del territorio

Distribuzione agli studenti di terza del volantino con le attività di orientamento del territorio

IC

DOCENTI CURIE E DEGASPERI

laboratori orientativi per studenti di terza media (per 8 settimane da metà ott ):fisica, chimica, scienze, lingue, economia, scienze umane, storia dell'arte, latino oppure scienza, robotica, CAD, business game

CURIE e DEGASPERI

DS Crescenzo Latino

incontro per genitori con esperto (C. Latino o G. Zuffi): caratteristiche delle scuole superiori e riflessioni su elementi della scelta

PERGINE, LEVICO, BORGO

SSSG del territorio

Fiera delle scuole superiori con stand illustrativi delle scuole superiori del territorio che aderiscono all’iniziativa

PERGINE, BORGO

DOCENTI e STUDENTI CURIE E DEGASPERI

Giornate di scuola aperta

Ci si propone di predisporre un documento delle attività legate all’orientamento proposte dall’IC.

Progetti Ponte

Le attività di orientamento denominate “progetti/ponte” sono disciplinate dall’art. 58 “Percorsi integrati”

della Legge Provinciale 7 agosto 2006 n. 5: “Le istituzioni scolastiche del primo ciclo possono promuovere

attività d'integrazione con i percorsi del secondo ciclo per realizzare iniziative volte alla prevenzione

dell'abbandono scolastico e al sostegno di studenti con bisogni educativi speciali.”

I progetti-ponte possono essere attivati:

tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado

tra scuola secondaria di I grado e istituti/centri di formazione professionale.

Sono riservati agli studenti iscritti alla scuola secondaria di I grado che necessitano di iniziative di

orientamento volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione.

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Pro

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In particolare sono rivolti a:

- alunni disabili certificati ai sensi della Legge 104/92 o in situazione di disagio certificato

- alunni a rischio di abbandono e di dispersione scolastica.

Gli obiettivi fondamentali sono:

prevenire il disadattamento e l’abbandono scolastico;

riacquisire o consolidare le motivazioni per proseguire in modo significativo il ciclo dell’obbligo

scolastico;

rendere meno traumatico il passaggio dalla realtà della scuola secondaria di primo grado a quella

del Centro/Istituto di Formazione Professionale o alla scuola secondari di secondo grado;

orientare all’inserimento lavorativo per facilitare la scelta del ragazzo ed in seguito il suo

accesso al mondo del lavoro.

Il Progetto-Ponte offre quindi all’alunno una conoscenza particolare e basata sull’esperienza personale delle

proposte formative proprie della formazione professionale/scuola secondaria di secondo grado. Aiuta perciò

lo studente e la sua famiglia in un momento delicato, quale è quello della scelta al termine del percorso di

studi del 1° ciclo.

Per gli studenti inseriti regolarmente nel percorso scolastico tale attività di orientamento è prevista solo nel

terzo anno di scuola secondaria di I° grado. Per gli studenti ripetenti e/o pluriripetenti è possibile attivare i

progetti ponte anche durante il secondo anno di scuola secondaria di I° grado.

Le tipologie progettuali previste sono le seguenti:

percorsi di orientamento: sono strutturati in moduli brevi, articolati circa in 30 o più ore di attività e

possono spaziare all'interno di uno o più macrosettori. Per un solo studente si possono attivare

progetti-ponte all’interno di più centri di formazione professionale/scuole secondarie di secondo

grado.

percorsi di preinserimento: vengono effettuati all'interno di un solo istituto/centro di formazione

professionale per un totale di ore variabile dalle 60 ad un massimo di 150 Riguardano ragazzi

certificati ai sensi della Legge 104/92 o in grande difficoltà sul piano dell’apprendimento per i quali

si individua un percorso specifico legato alle abilità che possono conseguire rispetto ad un futuro

inserimento nel mondo lavorativo.

L’attivazione dei P-P va effettuata nel corso del secondo anno di scuola secondaria di primo grado (entro

maggio), a cura del referente scolastico dei progetti-ponte e prevede:

definizione da parte del CdC, dopo attenta valutazione di ogni singola situazione personale, degli

alunni a cui si vuole proporre l’iniziativa,

colloquio con alunno e genitori, per spiegare l’iniziativa ed individuare i settori scolastici di

interesse,

accordi con le scuole professionali/secondarie di secondo grado,

predisposizione del materiale (modulistica) da inviare alle scuole scelte,

eventuali incontri informativi / di verifica prima / al termine del percorso del progetto ponte,

stesura della verifica finale del progetto ponte effettuato.

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Pro

gett

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to |

Per informazioni e chiarimenti il referente presso il dipartimento della conoscenza è il dott. Fabiano Lorandi

(e-mail [email protected]).

Altri documenti della scuola

Regolamento Interno

Carta dei Servizi

Regolamento degli Studenti e delle Studentesse

Regolamento del Collegio Docenti

Regolamento della Consulta dei Genitori

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Pro

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Criteri per la formazione delle classi Nel rispetto di quanto stabilito dalla Provincia ai sensi dell’art.86

Criteri per la formazione delle classi

I seguenti criteri non sono elencati in ordine di priorità: tutti devono essere presi in considerazione allo

stesso livello.

Equilibrio tra il gruppo dei maschi e delle femmine

Costituzione di gruppi omogenei per età/competenze

Valutazione delle informazioni passate dagli insegnanti (scuola infanzia o scuola primaria)

Attenzione alla distribuzione degli alunni con BES (A, B, C) provvisti di PEI o PEP

Attenzione alla distribuzione degli alunni di origine straniera provvisti di PDP

Attenzione alla distribuzione degli alunni rispetto alla classe di provenienza

Valutazione delle richieste dei genitori

NB: Si fa salva la formazione della sezione musicale per coloro che hanno aderito all’offerta

(precedenza nella formazione della sezione musicale mista a chi segue dei percorsi musicali al di fuori

della scuola).

Suggerimento di procedura per una prima bozza delle tre classi; tale prima proposta dovrà essere poi

ulteriormente analizzata e modificata alla luce dei criteri suindicati.

Provvedere a costituire un elenco dei maschi in ordine di età e un altro elenco delle femmine in

ordine di età. Prendere il nominativo del primo maschio e dell’ultima femmina che andrà nella prima

sezione, e successivamente della prima femmina e dell’ultimo maschio per la seconda sezione e così

via fino ad esaurimento.

Suddivisione delle ore per disciplina

Le ore per disciplina sono cosi suddivise:

Scuole Primarie di CIVEZZANO E SEREGNANO (30 interventi settimanali)

AREE

ling.it

a

mate-sci-

tecno

ling.comunit

arie artistico-motoria

sto/geo/citt

adin

rel lab

italia

no

matem

atica

scien

ze

tedesc

o

ingles

e

motor

ia

musi

ca

immagi

ne sto/geo TOT

I 2 4 7 6 2 2 0 2

2

5 1 2 2 30

II 2 2 7 7 2 2 0 2

2

4 1 2 3 30

II

I 2 2 7 6 2 2 1 2

2

4 1 2 3 30

I

V 2 2 7 6 2 2 2 2

2

5 1 1 3 30

V 2 2 7 6 2 2 2 2

2

5 1 1 3 30

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Scuole Primarie di ALBIANO E FORNACE (28 interventi settimanali)

AREE

ling.it

a mate-sci-tecno

ling.comunit

arie artistico-motoria

sto/geo/citt

adin

re

l lab

italia

no

matemat

ica

scien

ze

tedesc

o

ingles

e

motor

ia

musi

ca

immagi

ne sto/geo TOT

I 2 4 6 6 2 2 0 2

2

4 1 1 2 28

II 2 2 6 7 2 2 0 2

2

3 1 1 3 28

II

I 2 2 6 6 2 2 1 2

2

3 1 1 3 28

I

V 2 2 6 5 2 2 2 2

2

3 1 1 3 28

V 2 2 6 5 2 2 2 2

2

3 1 1 3 28

Scuole Secondarie di Primo Grado di CIVEZZANO e ALBIANO

CLASSE DI CONCORSO ORE alla settimana

028 ed artistica 2

030 ed fisica 2

032 ed musicale 2

033 ed tecnica 2

043 italiano 6

043 storia ed civica geografia 4

059 scienze matem, chim, fis e nat. 6

245A LS inglese 3

245 LS tedesco 3

IRC 1

TOT 31

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LEGENDA ACRONIMI

BES Bisogni Educativi Speciali (“Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli

studenti con bisogni educativi speciali”)

CD Collegio dei Docenti

CdI Consiglio dell’Istituzione

CdC Consiglio di Classe

CdG Consulta dei Genitori

DS Dirigente Scolastico

DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento (art. 6 “Regolamento per favorire l'integrazione e

l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

ICD Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of Diseases)

LIM Lavagne Interattive Multimediali

PDF Profilo Dinamico Funzionale (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione

degli studenti con bisogni educativi speciali”) PDP Percorso Didattico Personalizzato (art. 10 “Regolamento per l'inserimento e l'integrazione

degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale”)

PEI Piano Educativo Individualizzato (art. 5 “Regolamento per favorire l'integrazione e

l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

PEP Progetto Educativo Personalizzato (art. 6 e 7 “Regolamento per favorire l'integrazione e

l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”)

PSI Piani di Studio di Istituto

PSP Piani di Studio Provinciali

SI Scuola dell’Infanzia

SP Scuola Primaria

SSPG Scuola Secondaria di Primo Grado

SSSG Scuola Secondaria di Secondo Grado