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010 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 7 numero 25 dal 5 all’11 luglio 2010 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 25 2 BIOLOGICO È entrato in vigore il 1 luglio il nuovo lo- go europeo per i prodotti biologici. Il lo- go è obbligatorio per tutti gli alimenti biologici preconfezionati prodotti nell'U- nione europea, mentre sarà opzionale per i prodotti importati. La conformità a- gli standard stabiliti dalla Regolamenta- zione in materia biologica è supervisio- nata da ogni Stato Membro, il quale è responsabile nell'istituzione di un siste- ma di ispezione. OSSIGENO Dal 1° gennaio 2010 l'ossigeno tera- peutico può essere commercializzato solo se dotato di Aic. Le scorte dei medicinali autorizzati con i provvedi- menti precedenti possono essere mantenute in commercio fino al 30 giugno 2010. Il farmacista, prima di dare in carico la bombola ai fini del riempimento, è tenuto a verificare che l'azienda abbia ottenuto il provvedi- mento di Aic. COMUNITARIA 2009 Tra le novità che il governo si impegna a recepire con la Comunitaria 2009, fi- gurano disposizioni sulla protezione delle foche. Chiunque produce, com- mercializza, esporta o introduce nel territorio nazionale qualunque prodot- to derivato dalla foca, in violazione del- l’articolo 3 del regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, sarà punito con l’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 5.000 a 100.000 euro. FARMACIE ON LINE Di fronte a garanzie precise l'Italia po- trebbe dare il suo assenso alle farma- cie online per i medicinali per cui non è necessaria la ricetta medica. È quan- to ha affermato il ministro per la sanità Ferruccio Fazio al suo arrivo a Bruxel- les per il Consiglio informale dei mini- stri della sanità, il primo sotto il seme- stre di presidenza belga dell'Ue. «Non escludo un via libera dell'Italia a fronte di precise garanzie alle farmacie online per la vendita di farmaci senza ricetta», ha dichiarato Fazio. CIBO AI RANDAGI Botta e risposta a suon di comunicati fra il Sottosegretario Francesca Martini e il primo cittadino di Castellamare di Stabia (Napoli) sull'ordinanza che di- spone il divieto “di imbrattare il suolo pubblico con alimenti destinati alla nu- trizione dei cani randagi”. La replica del Primo Cittadino, Luigi Bobbio, è stata: "È da tutelare innanzitutto la sa- lute e il decoro dei cittadini". POCO INTERESSE SUL FARMACO? A PAGINA 3 LIBERI PERCHÉ SENZA ALTERNATIVA A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 16 A PAGINA 18 LESIONI ALL’INTEGRITÀ FISICA DELL’ANIMALE PM: UN GRUPPO CHE VALE UNA SOCIETÀ ALLEVAMENTO: REDDITO AGRARIO O D’IMPRESA? TRAGUARDO EAEVE PER PADOVA A PISA LETTERA AL MINISTRO BREVI LO VOGLIAMO DAVVERO IL FEDERALISMO? ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA I virtuosi obiettivi delle Pub- bliche Amministrazioni, oggi tutti in risalto a causa di una situazione congiunturale mol- to critica, "rischiano di diven- tare di fatto non esigibili". L’ha detto la Corte dei Conti, nel presen- tare alle più alte cariche istituzionali il giudizio sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanzia- rio 2009. Nella sua duris- sima requisitoria, il Pro- curatore generale Mario Ristuccia, parla di un ri- schio che "si innalza nel- la prospettiva dell'incre- mento del decentramen- to istituzionale e ammini- strativo che va comune- mente sotto il nome di federalismo e che, per sua intrinse- ca natura, non esclude inevitabili di- varicazioni tra aree geografiche". Gli obiettivi che tutte le Amministra- zioni devono perseguire (armoniz- zazione, semplificazione, traspa- renza, circolarità elettronica e la co- noscibilità dei flussi di informazioni), rischiano il fallimento "se persisto- no, molto forti, le troppe diversifica- zioni che oggi caratterizzano i mo- delli di organizzazione sulla cui ba- se operano i soggetti che svolgono le attività amministrative e gestionali pubbliche". E ancora: "le diversità dei modelli di organizzazione e le diversità territo- Crisi: fermate l’ECM Urgenti gli sgravi fiscali per i liberi professionisti . L’ Anmvi sollecita il Ministro Ferruccio Fazio. Allo studio un intervento nella manovra finanziaria riali potrebbero determinare effetti congiunti di ostacolo rispetto alle capacità di risposta uniforme che le pubbliche amministrazioni devono dare ai bisogni dei cittadini in base a livelli essenziali delle prestazioni nonché alla stessa possibilità di realizzare una governance unitaria, anche solo conoscitiva, dei mecca- nismi di spesa incidenti sul bilancio complessivo del settore pubblico allargato". "Alla varietà delle forme organizzative delle pub- bliche amministrazioni - si legge nella requisitoria- corrisponde l'insieme sempre più monumenta- le di regole normative e di principi di funziona- mento generali, che dovrebbero i- spirarne ed improntarne l'azione pubblica. Ma le asimmetrie delle "forme" giu- ridico-organizzative di cui il legisla- tore - statale o regionale - riveste le pubbliche amministrazioni possono diventare fattori che agevolano l'e- lusione di regole e garanzie pubbli- cistiche generali oppure favorisco- no le opacità gestionali". Chi come noi ha visto la veterinaria parcellizzarsi in 20 forme regionali diverse e crede nella necessità di u- na forte centralità del Ministero del- la Salute sa bene cosa voleva dire il Procuratore Ristuccia. www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line NEL MOMENTO IN CUI SCRIVIAMO SONO PASSATI CIRCA 15 GIOR- NI DALL’INVIO DELLA NEWS LETTER ONLINE DELL’ANMVI che pro- poneva ai colleghi che operano nel settore degli animali da compagnia un que- stionario sulle diverse problematiche riferite al farmaco veterinario, una decina di domande che permetteranno all’Associazione un confronto costruttivo con il Ministero e le aziende farmaceutiche basato su dati precisi che esprimano i pareri e le richieste dei Medici Veterinari. L’esigenza di un questionario è nata dal dibattito che si è sviluppato sul tema negli ultimi mesi e da una precisa sol- lecitazione del Ministero che ha chiesto all’ANMVI di approfondire alcuni a- spetti relativi a questo argomento. I questionari pervenutici in questi primi gior- ni sono poco più di 800, un numero molto elevato ma forse un po’ inferiore al- le aspettative vista la partecipazione ampia alla discussione sviluppatasi sul Forum SCIVAC e sulla Vetlink. Certamente, visto che l’indagine sarà chiusa al 31 ottobre, arriveremo ad alcune migliaia di schede ma ci si aspettava proba- bilmente più attenzione. Si ha quasi l’impressione che i veterinari non sentano poi tanto il problema e che la situazione che si stava trascinando nel bene e nel male, ormai da 18 anni spesso nell’ignoranza totale delle norme, potesse andare bene a tutti e che solo voci non controllate di sanzioni per l’uso in de- roga di farmaci umani ed un richiamo all’ordine di un’ASL della Lombardia ab- biano smosso questa situazione creando un po’ di preoccupazione. È anche questa una classica storia italiana: le norme ci sono, nessuno le conosce o le rispetta, e tutti vissero felici e contenti, almeno sino ad ora. la PR O FESSI O NE VETERINARIA

Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 25

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 25

010SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 25 dal 5 all’11 luglio 2010Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona252

BIOLOGICO È entrato in vigore il 1 luglio il nuovo lo-go europeo per i prodotti biologici. Il lo-go è obbligatorio per tutti gli alimentibiologici preconfezionati prodotti nell'U-nione europea, mentre sarà opzionaleper i prodotti importati. La conformità a-gli standard stabiliti dalla Regolamenta-zione in materia biologica è supervisio-nata da ogni Stato Membro, il quale èresponsabile nell'istituzione di un siste-ma di ispezione.

OSSIGENODal 1° gennaio 2010 l'ossigeno tera-peutico può essere commercializzatosolo se dotato di Aic. Le scorte deimedicinali autorizzati con i provvedi-menti precedenti possono esseremantenute in commercio fino al 30giugno 2010. Il farmacista, prima didare in carico la bombola ai fini delriempimento, è tenuto a verificare chel'azienda abbia ottenuto il provvedi-mento di Aic.

COMUNITARIA 2009Tra le novità che il governo si impegnaa recepire con la Comunitaria 2009, fi-gurano disposizioni sulla protezionedelle foche. Chiunque produce, com-mercializza, esporta o introduce nelterritorio nazionale qualunque prodot-to derivato dalla foca, in violazione del-l’articolo 3 del regolamento (CE) n.1007/2009 del Parlamento europeo edel Consiglio, del 16 settembre 2009,sarà punito con l’arresto da tre mesi aun anno o con l’ammenda da 5.000 a100.000 euro.

FARMACIE ON LINEDi fronte a garanzie precise l'Italia po-trebbe dare il suo assenso alle farma-cie online per i medicinali per cui nonè necessaria la ricetta medica. È quan-to ha affermato il ministro per la sanitàFerruccio Fazio al suo arrivo a Bruxel-les per il Consiglio informale dei mini-stri della sanità, il primo sotto il seme-stre di presidenza belga dell'Ue. «Nonescludo un via libera dell'Italia a frontedi precise garanzie alle farmacie onlineper la vendita di farmaci senza ricetta»,ha dichiarato Fazio.

CIBO AI RANDAGIBotta e risposta a suon di comunicatifra il Sottosegretario Francesca Martinie il primo cittadino di Castellamare diStabia (Napoli) sull'ordinanza che di-spone il divieto “di imbrattare il suolopubblico con alimenti destinati alla nu-trizione dei cani randagi”. La replicadel Primo Cittadino, Luigi Bobbio, èstata: "È da tutelare innanzitutto la sa-lute e il decoro dei cittadini".

POCO INTERESSE SUL FARMACO?

A PAGINA 3

LIBERI PERCHÉ SENZA

ALTERNATIVA

A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 16 A PAGINA 18

LESIONI ALL’INTEGRITÀ FISICA

DELL’ANIMALE

PM: UN GRUPPO CHE VALE UNA

SOCIETÀ

ALLEVAMENTO:REDDITO AGRARIO

O D’IMPRESA?

TRAGUARDO EAEVE PER PADOVA

A PISA

LETTERA AL MINISTRO

BREVI LO VOGLIAMO DAVVERO IL FEDERALISMO?

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

I virtuosi obiettivi delle Pub-bliche Amministrazioni, oggitutti in risalto a causa di unasituazione congiunturale mol-to critica, "rischiano di diven-tare di fatto non esigibili". L’hadetto la Corte dei Conti, nel presen-tare alle più alte cariche istituzionaliil giudizio sul Rendiconto generaledello Stato per l'esercizio finanzia-rio 2009. Nella sua duris-sima requisitoria, il Pro-curatore generale MarioRistuccia, parla di un ri-schio che "si innalza nel-la prospettiva dell'incre-mento del decentramen-to istituzionale e ammini-strativo che va comune-mente sotto il nome difederalismo e che, per sua intrinse-ca natura, non esclude inevitabili di-varicazioni tra aree geografiche".Gli obiettivi che tutte le Amministra-zioni devono perseguire (armoniz-zazione, semplificazione, traspa-renza, circolarità elettronica e la co-noscibilità dei flussi di informazioni),rischiano il fallimento "se persisto-no, molto forti, le troppe diversifica-zioni che oggi caratterizzano i mo-delli di organizzazione sulla cui ba-se operano i soggetti che svolgonole attività amministrative e gestionalipubbliche".E ancora: "le diversità dei modelli diorganizzazione e le diversità territo-

Crisi: fermatel’ECMUrgenti gli sgravi fiscali per i liberiprofessionisti. L’Anmvi sollecita ilMinistro Ferruccio Fazio. Allo studio unintervento nella manovra finanziaria

riali potrebbero determinare effetticongiunti di ostacolo rispetto allecapacità di risposta uniforme che lepubbliche amministrazioni devonodare ai bisogni dei cittadini in basea livelli essenziali delle prestazioninonché alla stessa possibilità direalizzare una governance unitaria,anche solo conoscitiva, dei mecca-nismi di spesa incidenti sul bilancio

complessivo del settorepubblico allargato"."Alla varietà delle formeorganizzative delle pub-bliche amministrazioni -si legge nella requisitoria-corrisponde l'insiemesempre più monumenta-le di regole normative edi principi di funziona-

mento generali, che dovrebbero i-spirarne ed improntarne l'azionepubblica. Ma le asimmetrie delle "forme" giu-ridico-organizzative di cui il legisla-tore - statale o regionale - riveste lepubbliche amministrazioni possonodiventare fattori che agevolano l'e-lusione di regole e garanzie pubbli-cistiche generali oppure favorisco-no le opacità gestionali". Chi come noi ha visto la veterinariaparcellizzarsi in 20 forme regionalidiverse e crede nella necessità di u-na forte centralità del Ministero del-la Salute sa bene cosa voleva dire ilProcuratore Ristuccia.

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

NEL MOMENTO IN CUI SCRIVIAMO SONO PASSATI CIRCA 15 GIOR-NI DALL’INVIO DELLA NEWS LETTER ONLINE DELL’ANMVI che pro-poneva ai colleghi che operano nel settore degli animali da compagnia un que-stionario sulle diverse problematiche riferite al farmaco veterinario, una decinadi domande che permetteranno all’Associazione un confronto costruttivo conil Ministero e le aziende farmaceutiche basato su dati precisi che esprimano ipareri e le richieste dei Medici Veterinari. L’esigenza di un questionario è natadal dibattito che si è sviluppato sul tema negli ultimi mesi e da una precisa sol-lecitazione del Ministero che ha chiesto all’ANMVI di approfondire alcuni a-spetti relativi a questo argomento. I questionari pervenutici in questi primi gior-ni sono poco più di 800, un numero molto elevato ma forse un po’ inferiore al-le aspettative vista la partecipazione ampia alla discussione sviluppatasi sulForum SCIVAC e sulla Vetlink. Certamente, visto che l’indagine sarà chiusa al31 ottobre, arriveremo ad alcune migliaia di schede ma ci si aspettava proba-bilmente più attenzione. Si ha quasi l’impressione che i veterinari non sentanopoi tanto il problema e che la situazione che si stava trascinando nel bene enel male, ormai da 18 anni spesso nell’ignoranza totale delle norme, potesseandare bene a tutti e che solo voci non controllate di sanzioni per l’uso in de-roga di farmaci umani ed un richiamo all’ordine di un’ASL della Lombardia ab-biano smosso questa situazione creando un po’ di preoccupazione. È anchequesta una classica storia italiana: le norme ci sono, nessuno le conosce o lerispetta, e tutti vissero felici e contenti, almeno sino ad ora.

laPROFESSIONE VETERINARIA

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di ANTONIO MANFREDI

La crisi economica la stiamopagando tutti, anche il mon-do politico ha dovuto arren-dersi all’evidenza dei fatti edora, in netto ritardo, cerca dicorrere ai ripari con inter-

venti frettolosi, discutibili e forse inutili. La no-stra richiesta a Tremonti di riduzione dell’IVAsulle prestazioni veterinarie, una richiesta diforte valore sociale visto che il 50% delle fa-miglie ospita animali da compagnia, è ovvia-mente rimasta inascoltata. Peccato, sarebbecostata poco allo Stato ed in compenso a-vrebbe potuto raggiungere obiettivi di grandevalore rilanciando, magari, anche un settorein forte difficoltà. Tremonti comunque non hamai ascoltato le nostre richieste, evidente-mente per lui ospitare un animale è un lussoche va giustamente punito. In fondo che dif-ferenza c’è fra un auto di lusso ed un cane?Il settore veterinario è in crisi, in alcune zoneterritoriali, soprattutto cittadine, è una crisiche sta peggiorando e che sembra non ve-dere una fine a breve termine: cala il numerodei clienti, la loro possibilità di spesa, si ridu-cono le tariffe per non perdere i clienti e nelfrattempo il numero delle strutture continuaad aumentare. È quindi una crisi che derivada quella nazionale ma che presenta specifi-cità critiche settoriali che non saranno risolteneppure con la ripresa economica tanto au-spicata.La situazione non è facile ma piangersi ad-dosso serve a poco, bisogna saper reagirecon l’ottimismo della volontà e dell’impegnocercando soluzioni generali e personali chepermettano di superare questi anni certa-mente di grande difficoltà.L’ANMVI si sta impegnando molto a livello i-stituzionale e politico affinché vengano accol-te proposte che possano almeno alleviare igravi problemi che il settore veterinario deveaffrontare, lo fa direttamente ed attraversoConfprofessioni, ottenendo ascolto, disponi-bilità e risultati che sino a poco tempo fa sa-rebbero stati impensabili per il mondo liberoprofessionale. Una della battaglie che l’ANM-VI sta combattendo con il Ministero della Sa-lute, da tempo, da anni, è quella che riguar-da l’obbligo degli ECM per i liberi professio-nisti. Battaglia avviata da quando all’inizio del2002 ad un convegno a Frascati l’allora Sot-tosegretario Sen. Cesare Cursi ci chiese diinserire l’ECM come argomento di una rela-

zione e ci rendemmo conto subito quale pro-getto di burocrazia computerizzata era statoinventato. A forza di sperimentazioni il siste-ma ECM continua nella sua evoluzione sen-za portare risultati ma costando, in compen-so, milioni di euro al mondo professionale.Vorremmo condannarlo alla “damnatio me-moriae” e vedere il suo nome cancellato datutti i siti e documenti, o ci piacerebbe tantovederlo eliminato come progetto, “ente”, i-nutile visto che sta sprecando ogni anno mi-lioni di euro pubblici e privati, ma sappiamobene che i nostri sogni sono difficilmente rea-lizzabili. Quale Ministro avrà mai il coraggio diammettere chiaramente che il “Re è nudo”ed interrompere anni di investimenti risultatisempre inutili? Se ci avessero ascoltato su-bito, se avessero seguito i nostri suggeri-menti, oggi ci sarebbe un sistema ECM ge-stito dagli Ordini, a misura di Medico Veteri-nario e tutti farebbero il loro regolare aggior-namento, più per esigenza personale/profes-sionale che per imposizione, senza doverraccogliere punti o figurine.Negli anni purtroppo non siamo stati ascolta-ti molto. Non ci sono armi contro la burocra-zia, soprattutto quando questa si intestardi-sce non potendo ammettere di aver sbaglia-to per anni. Qualche ammissione che ha ri-conosciuto le nostre ragioni è stata fatta, in-cominciando dallo stesso SottosegretarioCursi che circa un anno dopo l’introduzionedel sistema ECM ha dichiarato che non vi e-ra obbligo per i liberi professionisti “altrimentidovremmo riconoscere loro il recupero fisca-le dei costi sostenuti per l’aggiornamento”,o dal Ministro Livia Turco che ci confermòche per rendere obbligatorio l’ECM per i pro-fessionisti privati era doveroso rivedere gli o-biettivi del sistema, ridurre il numero dei cre-diti previsti e considerare il recupero fiscaledi tutti i costi sostenuti. Dichiarazioni impor-tanti che però ad oggi non hanno trovato ri-scontro.Per questo l’ANMVI ha scritto al Ministro del-la Salute Ferruccio Fazio, ad altri esponenti i-stituzionali e politici per ricordare questi im-pegni mai mantenuti e senza i quali non cipuò essere obbligo per i liberi professionisti.Ma l’ANMVI in questa occasione è andata ol-tre. Ricordando a tutti quale situazione digrave crisi stia attraversando il settore veteri-nario, riferendosi ai dati del Ministero delle Fi-nanze per quanto riguarda gli Studi di settoreche evidenziano una forte crisi della veterina-ria, risultante anche dall’ultima indagine No-

misma su “La professione medico veterina-ria” realizzata per la FNOVI, ha chiesto cheper molti veterinari, comunque, venga sospe-so ogni impegno per gli ECM. Dai dati del-l’ENPAV, riferiti al reddito dei veterinari dell’ul-timo anno, risulta, infat-ti, non solo un valoremedio di 15mila euro,più o meno stazionarionegli ultimi anni, ma an-che che circa 5000 veterinari, soprattuttoquelli laureatisi negli ultimi 10 anni, sono an-cora a reddito zero.

Come è possibile pretendere da dei liberiprofessionisti, che quasi il 10% del loro red-dito, per chi ha la fortuna di averlo, debba es-sere investito in aggiornamento? Come èpossibile poi pretenderlo da chi un reddito

non lo ha ancora dopoanni dalla laurea? L’ANMVI ha chiesto unincontro al Ministro Fazioper potergli presentare

una situazione che non è più sostenibile. Perfavore, dopo 9 anni di sperimentazione voglia-mo incominciare a ragionare seriamente? ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25| 2010 Educazione Continua in Medicina Anmvi Informa 3

Senza reddito nessun ECMNon ci può essere alcun obbligo ECM per una categoria in forte crisi economica

Cremona, 01 Luglio 2010

All’Ill.mo Ministro della Salute

On. Ferruccio Fazio

C/o Ministero della Salute

Lungotevere Ripa, 1 - 00153 - Roma

Egr. Ministro,

a distanza di 9 anni dall’introduzione del sistema ECM le promesse che

nel tempo ci sono state fatte dai sui predecessori non sono mai state

mantenute e questo rende per noi insostenibile questo impegno e la sua

obbligatorietà per il mondo libero professionale in mancanza delle modi-

fiche più volte garantiteci.

• avevamo evidenziato che gli obiettivi sanitari del sistema ECM erano

esclusivamente di sanità pubblica e quindi non potevano riguardare i

professionisti privati. Nonostante le rassicurazioni e gli impegni pre-

si a tutt’oggi la situazione non è stata modificata e continuano a man-

care nel progetto obiettivi specifici riferiti ai liberi professioni-

sti.

• avevamo chiesto per i liberi professionisti un numero inferiore di cre-

diti annui rispetto a quanti previsti per i dipendenti pubblici e la

possibilità di totale recupero fiscale dei costi sostenuti per acqui-

sire i crediti.

Questa richiesta deriva principalmente dal fatto che mentre i sanitari

pubblici possono svolgere l’aggiornamento in orario di lavoro regolar-

mente retribuito ed a costo zero, i liberi professionisti sono costretti

a dedicare giornate di lavoro, perdendo il reddito professionale relati-

vo, ed a sostenere inoltre costi che come minimo superano i 500 euro.

Se queste nostre richieste erano fortemente giustificate negli anni pas-

sati lo sono più che mai in una situazione di crisi veramente drammatica

sia per la situazione economica del paese sia per quella del settore.

L’ultimo rapporto Nomisma su “La professione medico veterinaria”, rea-

lizzato per conto della FNOVI, ha evidenziato infatti una situazione di

grande disoccupazione e sottoccupazione nel settore veterinario e i dati

ENPAV riferiti all’ultimo anno riportano un reddito medio della catego-

ria di circa 15mila euro e quasi 5000 giovani veterinari a reddito zero

in quanto senza alcuna attività professionale.

Come è pensabile in questa situazione pensare di imporre a migliaia di

Medici Veterinari un obbligo di aggiornamento che anche in presenza di

una loro attività lavorativa può corrispondere dal 5 al 10% del loro red-

dito già estremamente basso?

Le chiediamo pertanto di mantenere gli impegni più volte presi dai suoi

predecessori garantendoci i tre interventi assicuratici e senza i quali

noi, anche in considerazione del diverso trattamento previsto per i col-

leghi di sanità pubblica, saremo costretti a rifiutare ogni obbligo ECM

per il mondo libero professionale.

Siamo certi che vorrà comprendere le nostre richieste derivanti non da

una posizione contraria al corretto principio dell’obbligo di aggiorna-

mento continuo, ma in opposizione ad un sistema che pur dopo anni di sol-

lecitazioni e richieste e varie promesse ottenute, continua ad essere e-

videntemente nato e strutturato solo per la medicina pubblica risultando

estremamente ingestibile ed iniquo per i liberi professionisti.

Sapendo quanto lei sia attento a questi aspetti delle professioni sani-

tarie le chiediamo un incontro per poterle brevemente esplicitare i di-

versi problemi applicativi del sistema ECM al settore privato della ve-

terinaria.

Ringraziandola per l’attenzione, un cordiale saluto.

Dott. Sandro Barbacini

Presidente A.N.M.V.I.

Professione Veterinaria 25-2010:ok 19-07-2010 11:48 Pagina 3

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di ANTONIO MANFREDI

Dopo i due articoli prece-denti riferiti ai dati gene-rali della veterinaria ita-liana riportati nell’intro-duzione dell’indagine FNOVI: “La professione

medico veterinaria. Condizioni e prospettivenei primi dieci anni di attività” dedicata agli i-scritti agli Ordini dal 2000 al 2009, entriamo o-ra nel merito della ricerca. L’indagine è statasviluppata su un campione di 810 veterinari ri-partiti per anno di iscrizione, per sesso, per at-tività e per area territoriale, in modo corrispon-dente alla realtà su cui si voleva sviluppare l’in-dagine. I dati raccolti sono quindi estremamen-te significativi e da questi possiamo incomin-ciare a fare qualche riflessione sull’attività svol-ta dai nostri 11.100 veterinari iscritti negli ultimidieci anni e rappresentati dal nostro campio-ne. Diciamo subito che il 71,8%, circa tre suquattro, svolge attività libero professionale. Diseguito l’8,3% lavora nel settore pubblico, il6,7% nell’Università e solo il 2,6% nell’indu-stria. Con questi dati vediamo subito il settorepubblico e dell’Università perché questi ambitioccupazionali, spesso molto ambiti dai giovanilaureati, non sempre sono positivi come si po-trebbe pensare. Nel settore pubblico i 921 ve-terinari che hanno trovato un’occupazione so-no così ripartiti fra i diversi enti: 61,7% Asl,23,8% IZS, 10% Ministero ed 1,4% assessora-ti regionali o provinciali. Ma che rapporto con-trattuale hanno con questi enti? Solo il 45,5%sono a tempo indeterminato e gli altri? Sonosostanzialmente dei “precari” che nelle condi-zioni attuali di blocco o riduzione del turnover eforti limitazioni nel rinnovo dei contratti a tem-po determinato non possono avere certezzeper il loro futuro. Infatti il 38,6% di quanti ope-rano nel settore pubblico è assunto a tempo

determinato ed il 14,3% sono borsisti o tiroci-nanti. Quindi il 52,9% sta lavorando senza ga-ranzie per i prossimi anni. Non è certo, quindi,una situazione idilliaca e la stessa situazione didifficoltà emerge anche nel settore dell’Univer-sità dove è occupato il 6,7% dei giovani veteri-nari, 744, un numero veramente molto elevatoe probabilmente non giustificato dall’attuale si-stema universitario e soprattutto per quello chedovrebbe diventare se si arrivasse ad una logi-ca riduzione del numero delle Facoltà in Medi-cina Veterinaria. Di conseguenza, è ovvio, chela stragrande maggioranza di questi “occupa-ti” nel settore veterinario è in condizioni di forteprecarietà anche in considerazione dei forti ta-gli ai finanziamenti che il Ministero ha previstoper il settore universitario. Il 62,8% sono infattiricercatori, dottorandi ed il 16,1% Professori acontratto, tutti quindi senza alcun garanzia fu-tura. Da questi dati è evidente quale sia la pre-carietà diffusa nel settore veterinario che va ag-giunta ad un 4% di disoccupazione, anche adistanza di anni dalla Laurea, ad un altro 4%circa di giovani che hanno rinunciato a fare ilveterinario e ad una forte sottoccupazione pre-sente soprattutto nel settore della libera pro-fessione dove di libero risulta esserci veramen-te di tutto. Abbiamo detto che il 71,8% dei ve-terinari iscritti agli Ordini negli ultimi dieci annidichiara di svolgere attività libero professionale,termine che, poi vedremo, comprende spessoanche situazioni di reale inattività o sottoccu-pazione. Sono 7970 veterinari, quasi 800 ognianno, che si sono proposti sul mercato del la-voro libero professionale, spesso per mancan-za di alternative, mettendo fortemente in crisiquesto settore che è ormai giunto al collasso.Quando andiamo a cercare le cause della crisidel settore veterinario, è inutile perdere tempoin grandi ragionamenti di macro o microeco-nomia: crisi dell’Europa, mercati finanziari, calodei consumi, aumento della povertà diffusa,

ecc., la causa è sempre e soltanto una: il nu-mero oltremodo esagerato di laureati e quindidi veterinari che ogni anno si propongono sulmercato del lavoro e che non trovando altrisbocchi si riversano principalmente nel settorelibero professionale portando continuamentead un peggioramento delle condizioni dellaprofessione e distruggendo ogni possibile e-quilibrio rispetto alle esigenze del mercato. Seogni anno arrivano mille nuovi veterinari quan-do ne basterebbero 2/300 al massimo è evi-dente che il settore non può far altro che evi-denziare un continuo aumento della disoccu-pazione, una sottoccupazione sempre più am-pia e diffusa ed a condizioni di vero sfruttamen-to, e situazioni di precariato che sono spesso,per molti, già un piccolo sogno realizzato. Tuttiquesti aspetti, sempre più evidenti, sono ri-scontrabili proprio nel settore professionale,vero e proprio “refugium peccatorum” in man-canza di ogni altra alternativa.Quali sono i settori di attività nei quali i giovaniveterinari svolgono, cercano o sperano di svol-gere la loro attività libero professionale? Il78,1% ( 6225) nel settore dei cani e gatti, ani-mali da reddito il 12,6%, equini il 5,4% ed eso-tici l’1,1%. Questi sono i valori riferiti alle rispo-ste come attività prevalente ma se valutiamol’insieme degli ambiti professionali i veterinariche si occupano di cani e gatti arrivanoall’82,3% sovrapponendosi a quelli che si inte-ressano di animali esotici che salgono al 9,7%ed equini che vedono triplicato il loro valore14,4%. Una certa sovrapposizione ci può es-sere anche con gli animali da reddito che arri-va al 18,0% ma soprattutto fra questi ed i ve-terinari per equini.Ma perché quasi tre veterinari su quattro si o-rientano verso la libera professione: per inte-resse scientifico, per maggior autonomia, perpoter avere un reddito maggiore, ecc? Il moti-vo principale di questa scelta è un altro: assen-

za di altri sbocchi di lavoro. Il 55,6% dei giova-ni veterinari ha dichiarato di aver scelto la libe-ra professione come ultima possibilità di lavoronon avendo trovato sbocchi in nessun altrosettore professionale: pubblico, università, in-dustria, ecc. Questo significa che più del 50%di quelli che negli ultimi dieci anni si sono rivoltialla libera professione in verità cercavano unposto fisso con stipendio sicuro e garantito.Questo significa anche che il 55,6 dei giovaniveterinari sta svolgendo una libera professionenon per scelta ma per ripiego, senza entusia-smo, senza tanta voglia o interesse, e semprein attesa o alla ricerca di una occupazione di-versa. 4431 veterinari stanno facendo la liberaprofessione senza convinzione e la maggiorparte di questi, probabilmente, la vede comeun parcheggio in attesa di trovare una soluzio-ne diversa. Questi dati sono quasi più preoccu-panti del numero esagerato di veterinari che o-gni anno si propongono sul mercato del lavo-ro. Provate a pensarci: in dieci anni non solosono arrivati 11.100 veterinari quando ne sa-rebbero bastati 2/3000 ma inoltre quasi 4500di questi, almeno una gran parte di loro, noncrede nel lavoro che sta svolgendo e, speran-do di trovare altre soluzioni, è probabile che in-vece di investire sull’occupazione attuale (intermini di specializzazione, aggiornamento,strutture, ecc.) si orienti verso altri percorsi for-mativi credendo di poter vincere un concorsopubblico o ottenere un posto di ricercatore inqualche Università. Questa situazione, oltre alnumero dei veterinari, rischia di metter ancoramaggiormente in crisi il settore dequalificando-ne il livello professionale, spesso determinatoda situazioni di scarso impegno, di poco inte-resse o da un semplice tirare avanti in attesa disituazioni “migliori”. Ci sono comunque tantiveterinari che scelgono la libera professionecon grande convinzione ed in genere sonoquelli che arrivano ai risultati migliori. Il 51,2%

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 20104 Attualità Indagini e ricerche

Liberi perché senza alternativaIl 56% dei giovani veterinari fa il libero professionista ma sogna di essere dipendente pubblico

Figura 1. Gli ambiti professionali del giovane medico veterinario(valori percentuali)

Figura 2. Medico veterinario pubblico: enti presso cui lavora in forma prevalente(valori percentuali)

Figura 3. Tipologie contrattuali del medico veterinario pubblico(valori percentuali

Figura 4. Ambito dell’attività professionale dei medici veterinari impiegati nell’Uni-versità e ricerca (valori percentuali)

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l’ha scelta per interesse specifico, il 46,2% perla maggior autonomia, il 12,4% per possibilitàdi carriera, il 12,4% per aspettative di retribu-zione.Il settore dove la scelta della libera professionesembra essere maggiormente un ripiego, do-po il non ben definito Altri animali con l’81,6%,è il settore degli Animali da reddito con il60,8%.

È interessante anche vedere che la scelta dellalibera professione in mancanza di sbocchi si e-videnzia maggiormente nel Centro e nel Sud i-sole, dove probabilmente il mito del posto fis-so, magari pubblico, resiste di più. Nel Sudquesta percentuale arriva al 66,2% (due veteri-nari su tre), nel Centro al 55,1%, mentre NordOvest e Nord Est si attestano più o meno sullostesso livello: 48,1 e 48,7%. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25| 2010 Indagini e ricerche Attualità 5

Figura 5. Medico veterinario libero professionista: settore di attività prevalente(valori percentuali)

Figura 6. Per quali motivi ha scelto la libera professione?(valori percentuali, insieme delle citazioni)

Figura 8. Per quali motivi ha scelto la libera professione? - Analisi per area geografi-ca (valori percentuali, prime 3 motivazioni)

Figura 7. Per quali motivi ha scelto la libera professione? - Analisi per target profes-sionale (valori percentuali, prime 3 motivazioni)

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Il Tribunale di Rossano aveva con-dannato un uomo calabrese al pa-gamento di 200 euro di multa peraver seviziato un cane. La respon-sabilità era stata dichiarata ai sen-si dell’articolo 638 del Codice Pe-

nale (Delitti contro il patrimonio). L’imputatoricorreva in Cassazione sostenendo che il Tri-bunale aveva erroneamente applicato l’arti-colo 638 invece dell’articolo 544 ter del Co-dice Penale e chiedeva l’annullamento dellasentenza. La Cassazione gli ha dato ragionee torto al tempo stesso.La Suprema Corte infatti, con la sentenza24734 depositata il primo luglio, ha chiarito ladifferenza che passa fra danneggiare un ani-male in quanto bene patrimoniale di proprietàe danneggiare un animale in quanto essere vi-vente con pieno diritto all’integrità fisica. E nelprestare questo chiarimento ha senz’altro da-to ragione al ricorrente: nel caso in questionesi applica l’articolo 544 ter del Codice Pena-le. Ma ha anche aggravato la posizione del-l’uomo, addebitandogli un reato molto piùgrave. Lo riconoscono gli stessi giudici: “Rile-va il Collegio che il ricorrente non ha interessea che gli venga contestato il delitto di cui al-

l’art. 544 ter c.p., che - in quanto punito conla pena da tre mesi ad un anno o con la mul-ta da 3.000 a 15.000 euro è più grave del de-litto ritenuto in sentenza”.Dunque, chi procura lesioni gravi a un animalee lo sevizia senza motivo e con crudeltà rispon-de di maltrattamenti di animali, un preciso ca-po di imputazione introdotto nel codice penaledalla Legge 189/2004. Il delitto di maltratta-menti di animali si configura come reato a dolospecifico, nel caso in cui la condotta lesiva del-l'integrità e della vita dell'animale, che può con-sistere sia in un comportamento commissivocome omissivo, sia tenuta per crudeltà, e a do-lo generico quando essa è tenuta senza ne-cessità.I giudici di legittimità hanno infatti chiarito che ilreato di maltrattamenti di animali "si differenziadal reato ex art. 638 c.p, rientrando tale dispo-sizione tra i delitti contro il patrimonio, in cui ilbene protetto è la proprietà privata dell'anima-le, sicché muta l'elemento soggettivo, costitui-to, nel reato di cui all'art. 638 c.p., dalla co-scienza e volontà di produrre, senza necessità,il deterioramento, il danneggiamento o l'ucci-sione di un animale altrui e nel quale, diversa-mente dal delitto di cui all'art. 544 ter c.p., chetutela il sentimento per gli animali". Se primal'animale era tutelato in quanto "oggetto" diproprietà di qualcuno, oggi invece l'ordinamen-to lo tutela come essere vivente. Nella senten-za: “Considerato poi che il concetto di deterio-ramento di cui all’art.638 c.p. implica la sussi-stenza di un danno giuridicamente apprezza-bile, mentre per le lesioni all’integrità fisica dicui all’art. 544 ter c.p. è necessario il verificarsidi una malattia atta a determinare una altera-zione anatomica o funzionale dell’organismoanche non definitiva, ritiene il Collegio che, a-vendo riportato il cane evidenti ferite da taglioatte a determinare comunque un’alterazione a-natomica significativa, la fattispecie rientri nellaprevisione di cui all’art. 544 ter c.p.”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 20106 Legale Sentenze �

Lesioni all’integrità fisica dell’animale: danneggiato un esserevivente non una proprietà

“Chiunque senza necessità uccide o ren-de inservibili o comunque deteriora ani-mali che appartengono ad altri è punito,salvo che il fatto costituisca più gravereato, a querela della persona offesa,con la reclusione fino a un anno o con lamulta fino a lire seicentomila. La pena èdella reclusione da sei mesi a quattro an-ni, e si procede d'ufficio, se il fatto ècommesso su tre o più capi di bestiameraccolti in gregge o in mandria, ovvero suanimali bovini o equini, anche non rac-colti in mandria. Non è punibile chi com-mette il fatto sopra volatili sorpresi neifondi da lui posseduti e nel momento incui gli recano danno”.

ART. 638 - UCCISIONE O DANNEGGIAMENTO

DI ANIMALI ALTRUI

“Chiunque, per crudeltà o senza neces-sità, cagiona una lesione ad un animaleovvero lo sottopone a sevizie o a com-portamenti o a fatiche o a lavori insop-portabili per le sue caratteristiche etolo-giche è punito con la reclusione da tremesi a un anno o con la multa da 3.000 a15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunquesomministra agli animali sostanze stu-pefacenti o vietate ovvero li sottoponea trattamenti che procurano un dannoalla salute degli stessi. La pena è au-mentata della metà se dai fatti di cui alprimo comma deriva la morte dell'ani-male”.

ART. 544-TER. -MALTRATTAMENTO

DI ANIMALI

L'esercizio in forma associa-ta di una professione libera-le è soggetta all'Irap. LaCassazione è tornata sulcontenzioso fiscale sull'Im-posta regionale sulle attività

produttive e con una sentenza del 15 giugnoscorso ha sancito che lo studio associato èidoneo a far presumere l'esistenza di una or-ganizzazione "autonoma", ovvero del pre-supposto impositivo.Per organizzazione "autonoma" il Fisco inten-de una organizzazione che produce un red-dito che non è esclusivamente frutto dellesingole capacità del professionista, ma che èin grado, per come è strutturata ed organiz-zata, di essere di per sé produttiva. In parti-colare, per la Cassazione in una associazio-ne professionale il reddito deriva "dalla reci-proca collaborazione e competenze, ovverodalla sostituibilità nell'espletamento di alcuneincombenze". I proventi dello studio associa-to vanno quindi assoggettati ad Irap.La sentenza è destinata a far discutere, per-ché in contrasto con altri precedenti giuri-sprudenziali sempre della Suprema Corte, ri-conoscendo per gli studi associati una inci-denza marginale dell'aspetto organizzativo equindi una prevalenza della componente in-

tellettuale-professionale, quella componenteche distingue le professioni dall'impresa esulla quale fanno leva i ricorsi dei liberi pro-fessionisti. Sin dalla sua introduzione, l'impo-sta è stata oggetto di diverse critiche ed an-che di alcuni ricorsi alla Corte Costituzionaleper presunti vizi di costituzionalità. Particolar-mente importante la sentenza 156 del 2001,nella quale la Corte respingendo diverse que-stioni di legittimità sull'Irap, ha individuato ilpresupposto dell'imposta nel valore aggiuntoprodotto da attività autonomamente organiz-zate. Alla pronuncia sono seguite decine disentenze delle Commissioni Tributarie, con-fermate anche in Cassazione, tendenti ad e-scludere il pagamento dell'imposta e ad am-metterne il rimborso per i lavoratori autonomiprivi di autonoma organizzazione. La stessaAgenzia delle Entrate ha accolto la tesi dellanecessità dell'autonoma organizzazione per ilavoratori autonomi, dando istruzioni agli uffi-ci per l'abbandono del rilevante contenziosoin corso. Le innumerevoli sentenze in materiadi autonoma organizzazione hanno ormai fis-sato due principi, la cui prova deve esserefornita dal contribuente: non devono esserepresenti lavoratori dipendenti o collaboratori;i beni strumentali devono limitarsi al minimoindispensabile per l'attività svolta. ■

La professione in forma associata èsoggetta all’Irap

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Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 25

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Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 25

Il provvedimento, pubblicato sullaGazzetta Ufficiale del 17 giugnoscorso, ha confermato i criteri giàindividuati con il decreto 20 aprile2006, che aveva introdotto per laprima volta la voce "cani" nelle ca-

tegorie di animali. I criteri sono necessari perstabilire se l'allevamento è fiscalmente consi-derabile attività agricola o di impresa. Nel nu-mero dei capi allevati si individua il discrimine. L'attività di allevamento è a cavallo fra il reddi-to agrario e il reddito d'impresa. Il riferimentoper il discrimine è il Tuir (Decreto del Presiden-te della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917)che considera attività agricole quelle "diretteall'allevamento di animali con mangimi otteni-bili per almeno un quarto dal terreno" e cheprevede che per ciascuna specie di animali siafissato "il numero dei capi, tenuto conto dellapotenzialità produttiva dei terreni e delle unitàforaggere occorrenti a seconda della specieallevata". Oltre quel determinato numero di capi, la stes-

sa attività di allevamento per il Fisco genera unreddito di impresa, a cui si applica un criteriodi determinazione del reddito di tipo "forfeta-rio", a meno che l'allevatore non opti per la de-terminazione analitica della componente d'im-presa. In questo caso l'importo si ottiene mol-tiplicando il numero di capi eccedenti per il va-lore medio del reddito agrario per, ancora, uncoefficiente idoneo a tener conto delle inci-denze dei costi relativi alle diverse specie alle-vate.L'attività cinotecnica era già stata inquadratanel settore agricolo dalla legge 23 agosto1993 n. 349; il successivo decreto di attuazio-ne 28 gennaio 1994 ha stabilito che l'attivitàdi allevamento di cani assume natura di impre-sa quando l'allevamento abbia per oggetto al-meno cinque fattrici le quali annualmente pro-ducano almeno trenta cuccioli. Con una circo-lare, l'Agenzia delle Entrate aveva anche chia-rito che "nel computo dei cani allevati si devo-no conteggiare anche i cuccioli dal momentodella nascita, diversamente da quanto previ-

sto per gli altri animali".Per l'allevamento di cani occorre un ettaro diterreni di prima fascia per allevare 87,48 ani-mali; per ogni cane allevato in eccedenza ilreddito è pari a 7,02 euro ( importo raddop-

piato se l'impresa è una ditta individuale sen-za dipendenti). Le imprese di allevamento ec-cedenti i limiti del reddito agrario devono tene-re il libro di carico e scarico degli animali alle-vati. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 20108 Fisco Redditi e contabilità

L'attività di allevamento è a cavallo fra ilreddito agrario e il reddito d'impresa

Un cane da guardia è uncosto per la sicurezza,quindi è deducibile

Un cane da guardia puòessere considerato al pa-ri di una telecamera o alservizio di una guardianotturna? Le spese so-stenute per il manteni-

mento di un cane da guardia a una strutturaindustriale possono essere quindi considera-te deducibili dal reddito di impresa? La relati-va IVA può essere detraibile? Le domandehanno incontrato la risposta affermativa del-l'Esperto risponde de Il Sole-24 Ore. Il costoper il cane da guardia secondo il comma 5dell'articolo 109 del DPR 917/86 potrebbeessere dedotto solo "nella misura in cui si ri-ferisce ad attività o beni da cui derivano rica-vi o altri proventi che concorrono a formare ilreddito". In via interpretativa si dà spazio og-gi a un concetto sicuramente più ampio di i-nerenza, inteso come rapporto tra i costi me-desimi e la più generale attività d'impresa. Ilcosto per un cane da guardia potendo rien-trare nei costi per la sicurezza dell'impianto èquindi deducibile in quanto suscettibile di es-sere riferito all'attività dell'impresa e quindinell'interesse del suo programma economicosia pure in via soltanto indiretta. Per quantoriguarda l'IVA l'articolo 19, comma 1 dellostesso Dpr dispone che è ammessa in detra-zione l'IVA relativa a beni e servizi importati oacquistati nell'esercizio di impresa. Il mante-

nimento di un cane da guardia può rientrarefra questi servizi? Anche in questo caso ladetraibilità dell'IVA potrebbe essere conside-rata. In entrambi i casi è essenziale però es-sere in grado di dimostrare, di fronte ad uncontrollo da parte dell'amministrazione fisca-le, la reale necessità di servizi di sicurezza aprotezione della struttura e fra questi un ca-ne da guardia. Il Ministero delle Finanze, diconcerto con il Ministero delle Politiche Agri-cole, ha stabilito per decreto i criteri per ladeterminazione del reddito derivante dall'al-levamento di animali, valevoli per il biennio2009-2010. ■

Iprofessionisti sono obbligati a tenere lacontabilità secondo il principio per cas-sa. Cosa significa questo? Che le pre-

stazioni professionali sono imponibili dalpunto di vista fiscale solo dal momento incui i relativi compensi sono incassati. Ini-zialmente, l'Agenzia delle entrate avevacontestato ad un libero professionista l'at-tribuzione dell'anno fiscale per un versa-mento ricevuto da un suo cliente per unaprestazione. Il pagamento era avvenutocon consegna di assegno circolare a fineanno 2008 ma l'assegno era stato versatosul conto corrente del professionista soloall'inizio del 2009 e quindi era stato consi-derato nella contabilità del secondo anno.Successivamente, l'Agenzia delle entrateha dato ragione al contribuente e, con unasua circolare, ha ribadito che il momentoche conta è quello in cui il professionistaincassa veramente l'importo avendolo di-sponibile sul proprio conto corrente. Pre-cisa infatti l'Agenzia che: "non assume ri-lievo, pertanto, né la data della valuta, ov-vero quella da cui decorrono gi interessi,né il momento in cui il dante causa emettel'ordine di bonifico, né quello in cui la ban-ca informa il professionista dell'avvenutoaccredito" ma solo il momento della realedisponibilità dell'importo.

IL PRINCIPIO PER CASSA

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Il Sottosegretario Francesca Marti-ni ha risposto in Commissione Af-fari Sociali all'interrogazione del-l'On. Gianni Mancuso riguardante icontrolli sui veicoli che trasporta-no alimenti di origine animale sulla

rete autostradale. Ricordando che i controllisui trasporti di alimenti sono disciplinati dal

Regolamento comunitario CE n. 852/2004, ilSottosegretario ha annunciato che "la Dire-zione generale della sicurezza degli alimentie della nutrizione di questo Ministero sta pre-disponendo il testo di un protocollo di intesa,al fine di sottoporlo alla valutazione della poli-zia stradale che ha rappresentato, quale esi-genza primaria, l'individuazione delle aree di

sosta-deposito nelle quali scaricare le merciin seguito a provvedimenti di fermo del mez-zo (sia per i casi di violazione al codice dellastrada che nei casi di violazione alle normesanitarie), nonché l'individuazione nel territo-rio nazionale di referenti da contattare in ognicaso di riscontro di violazioni di carattere sa-nitario".

Nella risposta si legge inoltre che "al fine dicoordinare l'attività di controllo svolta dallapolizia stradale, ma anche dalle altre forze dipolizia, con le attività di controllo effettuatesul territorio da parte delle Autorità sanitarie,in particolare dalle ASL ma anche dagli Ufficiperiferici del Ministero della salute (Uffici disanità marittima, aerea e di frontiera; Ufficiveterinari per gli adempimenti comunitari;Posti di ispezione frontalieri) già sono stati av-viati, e sono tuttora in corso, incontri con ilMinistero dell'interno e con il Comando cen-trale della polizia stradale".Gianni Mancuso si è dichiarato soddisfatto,ritenendo che "il protocollo di intesa costitui-sca lo strumento più idoneo al fine di coordi-nare l'attività dei servizi veterinari con quelladelle forse di polizia e, in particolare, della po-lizia stradale". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201010 Attualità Sicurezza alimentare

Controlli rafforzati sui veicoli chetrasportano alimentiAllo studio un protocollo d’intesa fra il Ministero della Salute e la Polizia Stradale

Il sottosegretario alla Salute France-sca Martini ha ufficializzato l’istituzio-ne presso il Dipartimento per la sa-

nità pubblica veterinaria, la nutrizione ela sicurezza degli alimenti del ministerodella salute, l'osservatorio nazionale sul-la sicurezza degli operatori e sull'attivitàdi medicina veterinaria pubblica. L'os-servatorio è stato istituito allo scopo digarantire, per il tramite di un organismointeristituzionale, continuità ed efficaciaall'azione promossa a tutela di sicurezzadei veterinari pubblici. Il sottosegretarioMartini a tale proposito ha dichiarato:"Ho sempre sostenuto l'importanza delruolo dei medici veterinari nell'ambitodella sanità pubblica sia per le garanziedi sicurezza alimentare che per quantoriguarda la tutela della salute e del be-nessere degli animali. Questi professio-nisti che operano quotidianamente alservizio della collettività, in alcuni conte-sti ambientali, sono vittima di intimida-zioni e a volte di vere e proprie aggres-sioni criminali"."Mi sento particolarmente vicina a tutti irappresentanti delle istituzioni che, congrande senso di responsabilità, conti-nuano a svolgere il loro dovere e per que-sto motivo ho voluto istituire l'osservato-rio che si prefigge l'obbiettivo di fare e-mergere le situazioni di rischio e ristabi-lire la legalità".

L’OSSERVATORIOUFFICIALE

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CONVEGNO NAZIONALE SIVARORIGINE UTERINA

DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERTCremona, Palazzo Trecchi,

30 Settembre 2010

RELATORIGaetano DONOFRIO

Maura FERRARIAndrea GALLICesare GALLI

Giovanna LAZZARIMario LUINI

Martin SHELDON

PER INFORMAZIONISIVAR - Paola Orioli

Tel. 0372-40.35.39, Fax [email protected], www.sivarnet.it

COORDINATORE SCIENTIFICOMarco Bedin

MODERATORE: Cristina Stocchino

OBIETTIVILo sviluppo della medicina veterinaria con-tinua ad una velocità talmente elevata cheè complesso anche per gli specialisti riusci-re ad essere aggiornati su ogni argomento.

Il programma di questa giornata vuole offri-re ai partecipanti la possibilità di ricevereinformazioni estremamente recenti, sia daun punto di vista terapeutico che diagnosti-co. Tutte le relazioni sono di 25 minuti + 10di discussione

PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 9 Ottobre 2010

8.30 Registrazione dei partecipanti everifica presenze

9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-te, presentazione dei relatori ed ini-zio dei lavori SESSIONE CONIGLIO DA COM-PAGNIA E RODITORI

9.30 Otite media e interna nel coniglio Massimo D’Acierno

10.15 Esoftalmo nel coniglio Giuseppe Visigalli

10.40 PausaSESSIONE RETTILI

11.15 Immunologia nei rettili Marco di Giuseppe

11.50 Un caso di ileo in una iguana rino-ceronte Simone Agostini

12.25 Pausa PranzoSESSIONE PSITTACIFORMI

14.00 Gestione dei lori e lorichetti Fabio Pelicella

14.35 Gestione in cattività dei gechi Tommaso Giorgi

15.10 Il paziente che collabora: addestra-mento degli animali esotici alle prin-cipali manualità clinicheSara Mainardi

15.45 Pausa SESSIONE RAPACI

16.15 Risoluzione chirurgica in un caso didistocia in un falco di harris Tommaso Collarile

16.50 Problematiche specifiche nel recu-pero del rondone Renato Ceccherelli

17.25 I Galliformi come pet Tamara Vela Gil

18.00 Discussione e termine della giorna-ta

Domenica 10 Ottobre 2010SESSIONE FURETTO

9.00 Diagnosi e trattamento di una mas-sa addominale in un furetto Marco Bedin

9.35 Nuove metodologie diagnostichenel campo dei volatili ornamentaliDania Bilato

10.10 Un caso di micobatteriosi in un fu-retto Carlo Paoletti

10.45 PausaSESSIONE NUOVI RELATORI

11.15 Approccio al topo e al ratto come a-nimale da compagnia Cristiano Papeschi

11.50 Patologie gestionali e riproduttivedel cincillà Daniele Petrini

12.25 Test di valutazione dell’apprendi-mento e discussione finale

12.40 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine dell’evento

L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE inregola con l’iscrizione 2010. Non è richie-sta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi diretta-mente in sede d’incontro presentandosi al-le ore 8.30 presso la segreteria.

PER INFORMAZIONISegreteria SIVAEElisa Feroldi - Tel. 0372/[email protected]

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201012 Eventi Veterinari

CORSI SALUTE E SICUREZZA ANMVIDa inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona

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❑ Corso per datori dilavoro in strutturaveterinaria 4-5 NovembreVERSANDO LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%)12 crediti ECM

❑ Corso per addetti al primo soccorso, 6-7 Novembre 2010VERSANDO LA QUOTA DI € 120,00 + IVA (20%)10 crediti ECM

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❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trec-chi, 20 - 26100 Cremona

(si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotoco-pia del versamento)❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard❍ Visa (non si accettano carte elettroniche)

Intestata a …………………………………………………………Numero della carta(3 numeri sul retro)Scadenza (mese e anno)

FATTURAZIONELa fattura dovrà essere intestata a:..……………………………….........................……………………..Domicilio fiscale…………...………………………………………PARTITA IVACODICE FISCALE(solo se non in possesso di Partita IVA)DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...………………………..

ATTIVAZIONE DEL CORSOI corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di unquorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organiz-zazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rim-borso della quota versata. Non verranno accettate più di 50domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comu-nicazione solo in caso di mancata accettazione.

RINUNCELe richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate so-lo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. Incaso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimbor-so alcuno.

PRIVACYAi sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Seriegenerale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trat-tamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiestinon può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o aisoggetti a cui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA…………………...……...……...……...……...……...……..

AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI9-10 Ottobre 2010, Palazzo Trecchi, CremonaSOCIETÀ ITALIANA VETERINARI

PER ANIMALI ESOTICI

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Nel cane, l’articolazionedella spalla è frequente-mente sede di patologieinfiammatorie e degene-rative responsabili di fe-nomeni dolorifici e conse-

guenti gravi zoppie. Il corretto approccio dia-gnostico e terapeutico alle artropatie dellaspalla è stato illustrato da James L. Cook(DVM PhD Dipl. ACVS, Missouri, USA) al 65°Congresso Multisala SCIVAC di Rimini (28-30 maggio 2010).Le patologie più frequenti a carico dell’artico-lazione scapolo-omerale sono la calcificazio-ne del tendine sopraspinato, l’instabilità dispalla, la contrattura dell’infraspinato, la te-nosinovite bicipitale e le patologie di naturatraumatica. Inoltre non deve essere sottova-lutata l’incidenza di patologie neoplastiche,come l’osteosarcoma, e di disordini neurolo-gici. Per questo è necessario compiere unavisita accurata che tenga conto di tutte lepossibili cause di zoppia.Tra queste, la calcificazione del tendine delmuscolo sopraspinato è una patologia fre-quentemente riportata, ma che presenta de-gli aspetti controversi in quanto non sempreè accompagnata da una sintomatologia clini-ca evidente. La palpazione dell’arto, in questicasi, non è in grado di evidenziarne la pre-senza, in quanto non sempre è presente do-lore. La presenza di calcificazioni potrebbeessere, infatti, un riscontro occasionale in se-

de di radiografie per altri motivi.La diagnosi, quindi, si avvale di un esame ra-diografico in flessione con direzionalità cra-nioprossimale-craniodistale, tangenziale al-l’articolazione. L’esame ecografico, oltre a e-videnziare lesioni o punti di infiammazione deltendine, è in grado di evidenziare la presenzadi punti calcificati sottoforma di foci iperecoi-ci con cono d’ombra posteriore. La terapiaprevede periodi di riposo, associati alla som-ministrazione di FANS, in preparazione del-l’intervento chirurgico di rimozione delle cal-cificazioni.L’instabilità di spalla è una patologia dovutaad alterazioni dei tessuti molli periarticolari.L’instabilità può essere laterale e multidirezio-nale ma la tipologia più frequentemente ri-scontrata è quella mediale (MSI). Il segnala-mento vede più colpiti soggetti di taglia me-dio-grande, con un peso tra i 16 e i 60 kg,con una intensa attività fisica. L’eziologia nonè ancora chiara ma sembra sia in parte re-sponsabile un danno cronico da eccessivo u-tilizzo dell’arto, in concomitanza di ripetutimicrotraumi ricevuti durante lo sviluppo dellapatologia. L’MSI si presenta con zoppia e do-lore alla palpazione, lassità articolare e anor-malità della porzione mediale della capsula,del tendine sottoscapolare e soprattutto dellegamento gleno-omerale dorsale. Proprioquest’ultimo, secondo Cook, è il più impor-tante stabilizzatore della spalla: se in qualchemodo viene lesionato, c’è il rischio che l’arti-colazione si lussi. Alla visita, la cosa più importante è, se possi-bile, localizzare la lesione osservando la pre-senza di atrofie muscolari, alterazioni dell’an-datura con variazioni della falcata e rigiditànel movimento dell’arto. La palpazione deveessere eseguita sia con l’animale sveglio chein sedazione in quanto la dolorabilità derivan-te da zoppie algiche, a differenza di quellemeccaniche, scompare durante la sedazio-ne. Occorre valutare l’angolo di abduzione,che valuta appunto il legamento sopraglenoi-deo, e il compartimento mediale assieme altendine soprascapolare attraverso l’esecu-zione del test del cassetto della spalla. Que-ste valutazioni vanno eseguite in entrambe gliarti e devono tenere conto di valori angolaridi riferimento standardizzati nel cane: spallenormali presentano un angolo di abduzionedi 32,6 ± 2,0°, mentre soggetti patologicipresentano angoli di 53,7 ± 4,7°.A questo punto, per compiere una diagnosicorretta, il veterinario si deve avvalere delladiagnostica per immagini: l’esame ecografi-co è essenziale per valutare la concomitanza

di danni muscolo-tendinei, mentre l’artrosco-pia evidenzia palesemente le strutture dan-neggiate. La terapia, in questi soggetti, prevede innan-zitutto la stabilizzazione funzionale attraversoil ripristino delle strutture muscolari favoren-do, così, la stabilizzazione dinamica. Se ilproblema non si risolve attraverso un approc-

cio di tipo conservativo, è possibile interveni-re chirurgicamente: in nessun soggetto si haun ripristino completo della funzionalità arti-colare, ma la prognosi è comunque migliorerispetto a patologie proprie di articolazionicome quella del gomito.*Si ringrazia Marco Zanatta (Med Vet, Bolo-gna) per i dati forniti. ■

Le lesioni della spalla nel cane Calcificazione del tendine del sopraspinato e instabilità tra le patologie trattate da James Cook a Rimini

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201014 Vet Journal www.vetjournal.it o

Negli animali domestici, l’intersessualità è un'anomaliacongenita rara. È stata descritta in numerose specie,quali suino, capra, cavallo, gatto e cane. Uno studio

fornisce una revisione delle varie condizioni di intersessualitàconosciute nelle diverse razze canine. Ogni caso è stato ri-classificato sulla base della costituzione delle gonadi, delle a-nomalie dell'apparato riproduttore presenti e del cariotipo, eclassificato in accordo agli stadi del normale sviluppo sessua-le, dando luogo a tre categorie principali: (1) anomalie dei cro-mosomi sessuali, (2) anomalie dello sviluppo sessuale dellegonadi e (3) anomalie dello sviluppo sessuale fenotipico. La ri-classificazione ha permesso di rilevare che lo schema classifi-cativo e la terminologia attuali vengono utilizzati in maniera in-costante in letteratura, mascherando la reale prevalenza e fre-

quenza delle varie condizioni di intersessualità nel cane. Lostudio, ai fini di stabilire una diagnosi individuale precisa e de-finita, propone una nuova nomenclatura sulla base di quantorecentemente raccomandato nell'uomo. La nuova terminolo-gia si basa sulla costellazione gonosomica e sulla costituzio-ne delle gonadi, contribuisce a una classificazione sistemati-ca dei casi di intersessualità canina e sostituisce le comuni masecondo gli autori fuorvianti diagnosi di "ermafrodita vero" epseudoermafrodita"."Disorders of sex development in the dog-Adoption of a newnomenclature and reclassification of reported cases” Poth T,Breuer W, Walter B, Hecht W, Hermanns W. Anim Reprod Sci.2010 Apr 24. [Epub ahead of print]

INTERSESSUALITÀ NEL CANE: UNA NUOVA CLASSIFICAZIONE

La frequenzacardiaca ècorrelata al pesocorporeo?

Nel cane è stata descrittaun'associazione tra lafrequenza cardiaca e ilpeso corporeo e si ritienecomunemente che neicani di piccola taglia la

frequenza cardiaca sia più elevata rispetto aicani di grossa taglia. Uno studio ha voluto veri-ficare l'ipotesi nulla che, nella pratica clinica ve-terinaria, il peso corporeo non influenzi la fre-quenza cardiaca registrata nel cane sano. Se-condariamente, lo studio ha determinato se al-tre variabili, come il sesso, la morfologia dellarazza, l'età e il carattere dell'animale avesseroun effetto significativo sulla frequenza cardiacaregistrata nel cane in ambito clinico.

Tali indagini sono state condotte in due diversistudi: un'analisi retrospettiva su 243 registra-zioni elettrocardiografiche e uno studio pro-spettico basato su 153 visite cliniche standar-dizzate.Entrambi gli studi separati non mostravano al-cuna correlazione significativa tra frequenzacardiaca e peso corporeo (P=0,5705 eP=0,4682, rispettivamente). I caratteri morfo-logici di razza e il sesso non sembravano in-fluenzare la frequenza cardiaca registrata inqueste circostanze. I cani di età inferiore a un anno sembravano in-vece avere una frequenza cardiaca significati-vamente superiore a quella dei cani di etàmaggiore (P < 0,05). Infine, il carattere del ca-ne aveva un'influenza significativa sulla fre-quenza cardiaca: valori inferiori venivano regi-strati nei cani rilassati e frequenze maggiori sidocumentavano nei soggetti nervosi ed ecci-tati (P < 0,05).Frequenze cardiache normali, concludono gliautori, possono essere erroneamente interpre-tate come bradicardia o tachicardia se il pesocorporeo viene considerato come un fattoredeterminante. Invece, la frequenza cardiaca nelcane sano sottoposto a una visita clinica diroutine è correlata al carattere e all'età (se ilsoggetto ha meno di 12 mesi), mentre nonsembra essere correlata al peso corporeo delpaziente. (M.G.M.)*“Lack of correlation between canine heart ra-te and body size in veterinary clinical practice”Ferasin L, Ferasin H, Little CJ. J Small AnimPract. 2010 Jun 10. [Epub ahead of print] ■

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Un nuovo rapporto delGruppo di lavoro sullafarmacoresistenza delCentro per lo sviluppoglobale (Center for Glo-bal Development's Drug

resistance working group) invoca un'azioneglobale urgente per affrontare la crisi cre-scente della resistenza ai farmaci. A causa diquest'ultima, il mondo sta perdendo la capa-cità di combattere un'ampia gamma di gravie comuni malattie. La farmacoresistenza è i-nevitabile, ma la negligenza nell'uso e nellafornitura di medicine la stanno inutilmenteaccrescendo. La farmacoresitenza è un pro-blema serio che non riceve attenzioni serie.Ad esempio, i lodevoli sforzi per migliorare lasalute dei paesi in via di sviluppo, aumentan-do la disponibilità di farmaci contro malattiecome malaria, HIV e tubercolosi stanno pur-troppo avendo un grave, non voluto ma con-trastabile effetto collaterale: l'accelerazionedella farmacoresistenza.Anche paesi ricchi hanno problemi di resi-stenza ai farmaci. Tra questi, i "superbatteri"come l’MRSA (Methicillin-resistant Staphylo-coccus aureus) sono passati rapidamentedal 2% a più del 50% delle infezioni stafilo-cocciche in molti ospedali degli Stati Uniti trail 1974 e il 2004. L'MRSA miete oggi più vitti-me dell’HIV, negli USA. Nei paesi in cui il con-sumo dei antibiotici è maggiore, il 75-90%dei ceppi di Streptococcus pneumoniae è giàantibiotico resistente.Il rapporto invita l'Organizzazione mondialedella sanità a rimediare a un decennio di ne-

gligenze nei confronti della farmacoresisten-za e di guidare l'azione coinvolgendo tutte leparti interessate. L'analisi mostra che esisteun forte legame tra il volume di farmaci utiliz-zati e la comparsa di farmacoresistenza, so-prattutto laddove il controllo sull'uso appro-priato dei farmaci e il monitoraggio della loroefficacia è debole.

Il rapporto indica per la prima volta i fattorichiave della resistenza alle malattie, un insie-me di lacune tecnologiche, comportamentiche conducono all'utilizzo inappropriato dellemedicine, debolezza dei sistemi sanitari,scarsa qualità dei farmaci e uso eccessivodegli antibiotici in agricoltura.Tra le quattro raccomandazioni principali in-

dicate dal rapporto per la lotta globale alla re-sistenza ai farmaci, ci sono l'identificazionedella resistenza in tempo reale, la garanziadella catena produttiva farmaceutica, il raffor-zamento delle regole e l'accelerazione dellaricerca e dello sviluppo di nuove medicine.(M.G.M.)*Il rapporto è scaricabile dal sito del CDG. ■

Vet Journal è un periodico di informazionescientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nelPubblico Registro della Stampa periodicapresso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal18.12.2003. È diretto dal dottor EnricoFebbo e dalla dottoressa Maria GraziaMonzeglio. Fornisce un flusso informativocontinuo sugli eventi della medicina veteri-naria e sul mondo delle bioscienze, con treedizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journalsono consultabili on line

all'indirizzo

www.vetjournal.it/

Farmacoresistenza: il mondo devereagire urgentemente Un problema in forte crescita nei paesi ricchi e in via di sviluppo. Rapporto del CDG

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di MARCO VIOTTICoordinatore del Gruppo di Studio di Practice

Management ANMVI

Domenica 13 giugno 2010si è svolto il secondo deitre incontri previsti delgruppo di practice ma-nagement ANMVI nel-l’accogliente Sala Violini;

quest’anno il leit motiv degli incontri del grup-

po è l’approfondimento del manuale di mana-gement pubblicato da ANMVI composto datre macrocapitoli: comunicazione e risorse u-mane, gestione economica di struttura veteri-naria e, infine, pubblicità e web marketing.Il tema della giornata è stato la gestione eco-nomica.Per la prima volta di fronte ai circa 50 interve-nuti, ha introdotto i lavori il Dott. Antonio Man-fredi, direttore di ANMVI e SCIVAC e collabo-ratore attivo del gruppo di management. Il

Dott. Manfredi ha cercato di tracciare una fo-tografia della realtà veterinaria italiana pren-dendo come spunto uno dei suoi ultimi articoliin cui si parlava della redditività della medicinaveterinaria in Italia; inutile dire che le sue affer-mazioni hanno sicuramente colpito i presentied offerto numerosi spunti di riflessione per ilfuturo della nostra professione.Il Dott. Stefano Zigiotto, da sempre membroattivo del gruppo, ha presentato una relazionesu prezzi e tariffe dove si poneva l’accento sul

prezzo percepito dal cliente, il prezzo psicolo-gico e l’effettivo valore degli sconti; è seguitoun acceso dibattito che ha traghettato il grup-po alla pausa caffè del mattino.Il prosieguo dei lavori mi ha invece visto inizia-re le relazioni della giornata partendo dall’ana-lisi delle tariffe che il centro studi del gruppo dimanagement ha condotto nel 2009, le sorpre-se non sono mancate anche perché valutan-do le mode di tali dati si evidenziava una situa-zione tariffaria omogenea per gruppi di presta-zioni su tutto il territorio italiano che sicura-mente non teneva conto dei costi reali soste-nuti dalle strutture.Arrivavamo così alla composizione del bilan-cio e dopo aver analizzato la qualità dei costie dei ricavi, avvalendoci anche di esemplifica-zioni grafiche, definivamo il punto di pareggiofra costi e ricavi ovvero il “break even poin”.L’importanza gestionale della determinazionedel punto di pareggio è fondamentale per sa-pere quale tariffa proporre per una determina-ta prestazione oppure per valutare quando(misurando il tempo) una struttura pareggiacosti e ricavi totali valutando così l’efficienzadella struttura stessa in termini di tempo: me-no tempo impiega più sarà ottimale la sua ge-stione economica.Nel pomeriggio, dopo il pranzo, abbiamo ri-preso gli argomenti del mattino proponendocasi studio: l’analisi di un bilancio di una clini-ca per vedere quando arrivava a pareggio el’analisi del costo di una radiografia in funzio-ne di una serie di parametri da impostare.I partecipanti si sono detti soddisfatti dellagiornata ma anche provati dai temi svolti, chevogliono sicuramente essere uno stimolo perriflettere sul come determiniamo le tariffe nellenostre strutture; in linea teorica, in funzione deicosti, dovremmo avere tutti tariffe differenti perciascuna prestazione. Questo significa che se,anche grossolanamente, tutti i colleghi definis-sero il prezzo della propria prestazione in fun-zione dei costi fissi e variabili della prestazionestessa forse non avremmo più problemi di sot-totariffazione figlia del non sapere e del nonpreoccuparsi di sapere quale sia il margine diguadagno per ciascuna prestazione erogata,così rimanendo nell’oscurità tutto è possibileanche pensare di guadagnare quando inrealtà stiamo facendo solo un giro di soldi.Colgo l’occasione per ringraziare il nostrosponsor storico, Hill’s, per il sostegno checontinua a darci e per la fiducia accordataciquando abbiamo deciso di pubblicare il primomanuale di practice management offrendosidi sponsorizzarne la pubblicazione. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201016 Practice Management Incontri

WORLD VETERINARY ORTHOPAEDIC CONGRESS

Bologna (Italy) - September 15th - 18th, 2010Information and Registration:

www.wvoc2010.eu - [email protected]

Early Registration at lower cost before July 10th, 2010Erika Taravella: Tel. 0372 403509

STATE OF THE ART LECTURES• Tissue engineering with mesenchymal stem cells in human orthopaedics - What do we know today?

• The fate of the post-traumatic knee - What do we know today?

• Cartilage resurfacing with ACI and MACI: have they stood the test of time?

SMALL ANIMAL PROGRAMPre-Congress Courses• Arthrodesis wetlab

• TTA drylab

• Hybrid external Fixation drylab

• IEWG Workshop with film reading

session

• ALPS drylab

• AO Locking plates drylab

• SOP drylab

• TTO drylab

Congress Main Seminars• Complications

• The stifle

• Facial trauma

• Elbow

• Hip trauma

• Revisions

• Tools to measure clinical success

• Hot topics

• Distal Limb trauma

• Patellar Luxation

• Legislation

• Locking plates

• SCIVAC SATELLITE SYMPOSIUM

New trends in canine and feline

orthopaedics

Pre-Congress Seminars• Osteoarthritis

• Sports Medicine

• Fixin Day

• Arthroscopy working group

• New Strategies in Pain Control

Congress In-depth Seminars• Juvenile HD

• Biomedtrix

• Physiotherapy

• Limb Deformities

• Surgical Revisions in THR

• Pathogenesis of cruciate disease

• Limb Alignment in patellar luxation

• Distal Limb Trauma

• Challenging fractures

• Arthrex news

EQUINE PROGRAMPre-Congress Courses• Stemcell and PRP Lab

• MRI Reading Lab

• Lameness LocatorTM Lab

Pre-Congress Seminars• SIVE SATELLITE SYMPOSIUM

Present and future in the diagnosis and treatment of equine

joint diseases: meeting with Dr Wayne Mclllwraith

• Interactive Advanced Equine Lameness and Imaging, Panel:

meeting with Dr Mark Martinelli

Congress In-depth Seminars• Subchondral bone injury

• Advanced imaging

• Critical review of biologic therapeutics

• Joint rehabilitation

• Advanced lameness diagnosis

BOVINE PROGRAMBovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Long bone fracture repair

• Advanced lameness evaluation and imaging • Surgery of the digit

• Tenovaginoscopy

In cooperation with

Alma Mater Studiorum

Università di Bologna

Facoltà di Medicina Veterinaria

PM: un gruppo che vale una societàCresce l’interesse per il Practice Management

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Dal 22 giugno, la Facoltà diMedicina Veterinaria del-l'Università degli Studi diPadova è stata inseritanella lista delle FacoltàEuropee visitate ed ap-

provate dalla EAEVE (European Associationfor Establishment of Veterinary Education). "Pur nella consapevolezza che questo è soloil primo passo verso una reale internazionaliz-zazione della formazione veterinaria e versouna cultura della valutazione - commenta ilPreside Massimo Castagnaro - tutti i membridella facoltà, il personale docente e tecnicoamministrativo e tutti gli studenti, hanno ap-preso con grande soddisfazione l'approvazio-ne completa da parte della EAEVE". La Facoltà è stata visitata nella prima setti-mana di maggio da una Commissione di e-sperti composta da tre professori universita-ri, un libero professionista, un ricercatore diun Istituto di Ricerca ed uno studente che,per una settimana, hanno valutato attenta-mente l'organizzazione generale, le moda-lità, i contenuti e le finalità della formazionedegli studenti in Medicina Veterinaria. La Commissione degli esperti ha scritto unarelazione su cui poi si è basato il giudizio fi-nale dell'ECOVE (European Committee onVeterinary Education), una commissione mi-sta composta da membri della EAEVE e del-la FVE (Federation of Veterinarians).Nella lista, consultabile nel sito della EAEVE(http://www.eaeve.org/), sotto la voce "visi-ted and approved establishment", com-paiono le Facoltà di Medicina Veterinarianelle quali vengono ritenuti adeguati i requi-siti dell'Unione Europea per la formazioneveterinaria.Il professor Castagnaro ha ringraziato, a no-me della Facoltà, "le decine di colleghi chehanno collaborato - e continueranno a farlo- al progetto formativo di Padova, nella con-sapevolezza che la possibilità di una ade-guata risposta del mondo veterinario alle sfi-de professionali inizia da una adeguata pre-parazione universitaria."

PISAIl 23 giugno scorso, anche la Facoltà di Me-dicina Veterinaria di Pisa è stata inserita nellalista delle Facoltà Europee visitate ed appro-vate dall'EAEVE (European Association for E-stablishment of Veterinary Education). Neldarne notizia, la presidenza della Facoltàspiega il processo di verifica e approvazionea cui è stata sottoposta la sede universitariatoscana.Nella prima settimana di dicembre del 2009,la Facoltà era stata sottoposta ad una seve-ra visita da parte di una commissione di e-sperti della EAEVE, durante la quale sonostate accuratamente esaminate le struttureutilizzate per la didattica, in particolare l'O-spedale Didattico Veterinario, le modalità diinsegnamento ed i contenuti dei diversi cor-si. Al termine di questa attenta valutazione laFacoltà è stata proposta per un'approvazio-ne sotto condizione per un'unica deficienza

di categoria 1. Nella seduta del 2 febbraio scorso la com-missione dell'ECOVE (European Committeeon Veterinary Education), una commissionemista composta da membri della EAEVE edella FVE (Federation of Veterinarians), avevainvece ritenuto che la Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Pisa non potesse essere inclusatra le Facoltà ritenute approvate.

A questa decisione, sulla base delle normepreviste nel regolamento dell'EAEVE, è statopresentato appello, discusso il 23 giugnoscorso ed accolto."La nostra Facoltà è stata quindi approvataper 5 anni - commenta il Preside AlessandroPoli - ed ha la possibilità, una volta risolta ladeficienza rilevata, di chiedere una semplicerivisita che consentirà di estendere l'appro-vazione a 10 anni".L'approvazione della Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Pisa tra quelle approvate dal-l'EAEVE è stata salutata "con grande gioia datutto il personale della Facoltà - aggiunge ilprofessor Poli - che ha visto la decisione del-l'ECOVE come un giusto riconoscimento allavoro fin qui svolto ed ai sacrifici compiutiper cercare di migliorare la formazione deinostri studenti. "Questa approvazione - pro-segue - è allo stesso tempo per noi un im-portante stimolo per completare i cambia-menti necessari per raggiungere la definitivaapprovazione". "Sento il dovere di ringraziare - conclude ilPreside della Facoltà di Medicina Veterinariadi Pisa - non soltanto tutto il personale do-cente e tecnico amministrativo della Facoltàper gli sforzi compiuti, ma anche tutti i colle-ghi dipendenti di Enti Pubblici e Liberi profes-sionisti che, a diverso titolo, collaborano connoi con lo scopo di rendere la preparazionedei nostri studenti adeguata alle sfide profes-sionali che verranno ad incontrare nel mondodel lavoro". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201018 Attualità Università

Traguardo EAEVE per Padova e PisaAltre due Facoltà di Medicina Veterinaria superano l’esame della European Association forEstablishment of Veterinary Education. La soddisfazione dei Presidi Castagnaro e Poli

L’obiettivo primario della EAEVE è di monitorare l’armonizzazione degli standardminimi di formazione universitaria per i medici veterinari, come da Direttiva Euro-pea 2005/36. Nella foto i festeggiamenti alla Facoltà di Padova.

La Statale di Milano, su indicazionedel Ministero dell'Università ta-glierà i posti disponibili del 20%.

Per il prossimo anno accademico la Fa-coltà di Medicina Veterinaria di Milanopasserà da 162 posti a 130. Lo anticipa ilGiornale che dalle pagine dedicate allacronaca di Milano commenta i dati diffu-si dalla Camera di Commercio sullo scar-so indice di occupabilità in Lombardiadella laurea in medicina veterinaria (il44,7% dei veterinari laureati nel biennio2007-2009 non risulta occupato). La pro-grammazione "non è ancora stata uffi-

A MILANO DA 162 A 130 POSTI

cializzata", precisa Carla Bernasconi,presidente dell'Ordine dei Veterinari diMilano che aggiunge: "sono anni chechiediamo un adeguamento del numerodi accessi. Purtroppo le facoltà nasconoe seguono logiche che nulla hanno a chefare con le necessità del mondo del lavo-ro". Anche in Lombardia, dove la Facoltàè una sola, il mercato del lavoro è satu-ro: a Milano l'inserimento nel mondo dellavoro dei medici veterinari è in progres-sivo e inarrestabile calo da almeno 4 an-ni, un arco di tempo monitorato e bendocumentato dal Progetto Specula Lom-bardia. Il tavolo per la programmazioneaccademica si è riunito nei giorni scorsi,concludendo per un contenimento deiposti disponibili al di sotto del numero1000. Mentre andiamo in stampa l’ANM-VI ha sollecitato un nuovo urgente incon-tro per assicurare che l’indirizzo ministe-riale al contenimento del numero pro-grammato venga attuato fin dal prossi-mo anno accademico.

Di Pietro: il Miur nonaccetti la proroga dellecariche accademiche

Il senato accademico dell'univer-sità degli studi di Messina ha ap-provato la modifica dello statutodell'ateneo per mantenere le at-tuali cariche accademiche (proro-ga del mandato in corso di esauri-

mento del rettore e dei presidi). La deliberadi modifica è ora alla verifica degli uffici pre-posti del Ministero dell'istruzione, dell'univer-sità e della ricerca. Il primo luglio l'On. Antonio Di Pietro ha pre-sentato una interrogazione al Ministro dell'U-niversità per sapere se "ritenga o meno di e-sercitare la facoltà di rinvio con richiesta diriesame in relazione alla delibera di modificadello statuto". Nel suo atto ispettivo, Di Pietro si rifà a nu-merosi articoli di stampa riguardanti le vicen-de del rettore dell'università di Messina, in-dagato fra l'altro per un concorso per ricerca-tore alla facoltà di veterinaria, il cui processoè attualmente in corso.L'interrogante ricorda che il rettore è statosospeso due volte dalle sue funzioni sia nel2007 che nel 2009 dal giudice dell'udienzapreliminare di Messina, "rientrando sempre alsuo incarico e non presentando mai le dimis-sioni", sottolinea il parlamentare ricordandoche "i dipendenti dell'università degli studi diMessina hanno inviato al Ministro interrogato

un ricorso in opposizione alla richiesta diconvalida delle decisioni assunte dal senatoaccademico, per la non approvazione delprovvedimento stesso".Di Pietro cita il Codice di comportamento deidipendenti delle pubbliche amministrazioni, inbase al quale «Il dipendente mantiene una po-sizione di indipendenza, al fine di evitare diprendere decisioni o svolgere attività inerentialle sue mansioni in situazioni, anche solo ap-parenti, di conflitto d'interessi. Egli non svolgealcuna attività che contrasti con il corretto a-dempimento dei compiti d'ufficio e si impegnaad evitare situazioni e comportamenti chepossano nuocere agli interessi o all'immaginedella pubblica amministrazione. ■

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L’evento del World EquestrianGames di quest’anno haspinto un esperto di malattiedegli equini a ricordare a ve-terinari e proprietari di cavalliquanto sia importante vacci-

nare i cavalli contro il virus West Nile (WNV),anche se non partecipano a questo evento.Questo incontro avrà luogo nel Kentucky, dal25 settembre al 10 ottobre, e si attende lapartecipazione dei migliori fantini e dei loro a-nimali, provenienti da oltre 50 diversi paesi.“Poiché il WNV è endemico negli Stati Uniti,ai cavalli che partecipano ai giochi è viva-mente consigliata la vaccinazione preventi-va”, avverte il Dott. Peter Timoney del GluckEquine Research Centre, presso la Universityof Kentucky.Questo consiglio è particolarmente importan-

te, perché questi Giochi si terranno proprionel periodo dell’anno in cui la trasmissionedelle encefalomieliti virali equine, incluso ilWNV, risulta più probabile.“Dopo l’uomo, il cavallo è la specie che viag-gia maggiormente a livello internazionale. Perquesto motivo, anche se una malattia nonrappresenta un problema nel paese dovenormalmente risiede l’animale, è importanteconsiderare i rischi della malattia che si de-vono affrontare quando si viaggia e si visitaun altro paese. Negli Stati Uniti, la malattia davirus West Nile è endemica fin dal 1999 e ne-gli ultimi anni si è verificato un aumento delnumero di epidemie anche in Europa, parti-colarmente in Italia, dove il virus West Nileviene ormai considerato endemico. L’unicomodo per evitare che questa malattia diven-ga un problema sanitario in Europa è di im-plementare una gestione efficace della ma-lattia, che deve sempre includere la vaccina-zione”Solo un vaccino contro il virus West Nile è at-tualmente autorizzato in Europa. Il vaccinoDuvaxyn WNV di Pfizer Animal Health è di-sponibile in Europa da oltre un anno e dallasua introduzione, a livello globale, sono stateutilizzate più di 30 milioni di dosi. È un vacci-

no spento a virus intero con adiuvante ed èstato sviluppato specificatamente in rispostaalla comparsa della malattia da virus West Ni-le che rappresentava una nuova minaccia al-la salute dei cavalli. È il vaccino per cavalli piùampiamente utilizzato negli Stati Uniti.Tuttavia, secondo il Dott. Timoney, non sonosolo i cavalli che viaggiano che devono esse-re protetti: “Con l’avvicinarsi della stagione dimassima trasmissione del virus West Nile, iproprietari di cavalli devono chiedere consiglisulla vaccinazione al loro veterinario. Comeabbiamo imparato dall’esperienza negli StatiUniti, una volta iniziata un’epidemia, può es-sere fin troppo tardi avviare la vaccinazione.È stato osservato che questo è un modo e-stremamente efficace di gestire questa deva-stante malattia. L’infezione da virus West Nilepuò avere gravi conseguenze sia dal puntodi vista medico che del benessere degli ani-mali e i proprietari dei cavalli devono prende-re le appropriate precauzioni per ridurre alminimo i rischi di questa importante malattiavirale.”La malattia viene trasmessa dalla puntura dizanzare infette e recenti ricerche suggerisco-no che la diffusione del WNV possa essereassociata allo spostamento delle zanzare.

Il rischio di infezione aumenta nei mesi piùcaldi, quando le zanzare sono attive. Per es-sere efficace, la vaccinazione deve essere e-seguita prima che gli animali siano esposti al-la malattia.Per ulteriori informazioni sul WNV, consultareil sito www.westnile.eu.Il Dott. Peter Timoney è vicepresidente delgruppo linee guida della PrEquID (Preventionof Equine Infectious Disease), formato da e-sperti in medicina del cavallo riconosciuti a li-vello internazionale. Il gruppo è stato formatoper realizzare delle linee guida sulla preven-zione e il controllo delle malattie infettive delcavallo su base globale. ■

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L’esperto mette in evidenza l’importanzadella vaccinazione contro il WNV

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Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

laPROFESSIONE VETERINARIA 25 | 201022 Calendario attività Dal 15 settembre al 17 ottobre

2) Qual è la percentuale di gatti di Londra connefropatia cronica che presenta una pressionearteriosa sistolica marcatamente elevata con al-to rischio di danno organico terminale?

a 80%

b 60%

c 40%

d 20%

e < 10%

1) Quale dei seguenti trattamenti sarebbe più appro-priato in un cane con proteinuria (UPC - 1,2) e nefro-patia cronica iperazotemica?

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