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ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 0 8 Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 8 3 marzo 2011 1€ Rino Foschi: “Le solite tangenti poi per chi ci lucra sono all’ordine del giorno” STATISTICHE Vi diciamo come finiranno i campionati di Lega Pro Sara Sbaffi 12 I PROTAGONISTI Cagnale e Serrapica: i leader di Capriatese e Civitanovese Redazione INCHIESTA I dirigenti della Lega Pro giudicano gli arbitri Redazione 16 Carlo Pallavicino assolto La Procura federale indaga chi dice la verità Vietato parlare! Come avviene nella mafia, alla famiglia più potente che soccombe se ne sosti- tuisce un’altra. Tutti speravano in un deciso rinnovamento, ma la verità è che vecchi poteri e molti personaggi del vecchio regime dominano ancora ..... (PAG 2 10

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 8 3 marzo 2011 1€

Rino Foschi: “Le solite tangenti poi per chi ci lucra sono all’ordine del giorno”

STATISTICHE

Vi diciamo come finiranno i campionati di Lega Pro

Sara Sbaffi

12

I PROTAGONISTI

Cagnale e Serrapica: i leader di Capriatese e Civitanovese

Redazione

INCHIESTA

I dirigenti della Lega Pro giudicano gli arbitri

Redazione 16

Carlo Pallavicino assolto La Procura federale

indaga chi dice la verità

Vietato parlare! “Come avviene nella mafia, alla famiglia più potente che soccombe se ne sosti-

tuisce un’altra. Tutti speravano in un deciso rinnovamento, ma la verità è che

vecchi poteri e molti personaggi del vecchio regime dominano ancora.....(PAG 2

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Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]

[email protected] [email protected]

Hanno collaborato Guido Del Re, Riccardo Morgigno

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

“Come avviene nella mafia, alla fami-

glia più potente che soccombe se ne

sostituisce un’altra. Tutti speravano in un

deciso rinnovamento, ma la verità è che

vecchi poteri e molti personaggi del vec-

chio regime dominano ancora. Lo si è visto

anche nel processo Gea, dove sono sfilati

tanti testimoni reticenti. Un festival dell’o-

mertà”. “La cupola tende a sopravvivere” e

che “tutti i club hanno il loro intermediario

di riferimento in ogni paese, e per con-

cludere un affare devi passare attraverso

lui. Con buona pace dei regolamenti, che

spesso questi personaggi non sono neppu-

re iscritti ad albi professionali”. I personaggi

coinvolti nell’inchiesta denominata “Cal-

ciopoli” e nel successivo “Processo Gea”,

di fatto, pur inibiti dall’attività o sottoposti

a procedimento penale, erano ancora

“presenti” e operativi nel sistema”. “Dopo

le vicende di calciopoli e cinque sessioni di

calciomercato, la giustizia sportiva sembra-

va non avere adottato alcuna misura nei

confronti degli Agenti suindicati, nonostan-

te i provvedimenti emessi dalla giustizia

penale. Tale circostanza pertanto causava

una profonda sfiducia nei confronti delle

istituzioni sportive”. Parole e musica di Car-

lo Pallavicino, Agente di calciatori che dopo

aver lasciato queste dichiarazioni all’Unità

venne deferito dalla Procura Federale che,

invece di interrogare chi denuncia, non ha

trovato di meglio da fare che indagarlo.

La Commissione Disciplinare Nazionale

ha assolto il Pallavicino perché, sostanzial-

mente, ha affermato la verità. “La mancata

applicazione di quanto previsto dall’art. 18,

comma 4, - scrive la CDN -del Regolamento

Agenti FIGC vigente all’epoca dei fatti (se-

condo il quale, tra l’altro, il provvedimento

di sospensione provvisoria doveva essere

sempre disposto nei confronti dell’Agente

che risultava avere procedimenti penali

in corso per delitti non colposi connessi

alla propria attività) nei confronti di chi da

anni era soggetto a procedimento penale

per reati di associazione a delinquere, mi-

nacce e violenza privata, ha dato origine

alle dichiarazioni del Sig. Carlo Pallavicino.

Nelle cui esternazioni, si ripete, non sono

ravvisabili violazioni né dell’articolo 1, com-

ma primo e quinto, del Codice di Giustizia

Sportiva né dell’articolo 12 del Regola-

mento Agenti in vigore all’epoca dei atti”.

Così la CDN ha riassunto il caso e per via di

queste deduzioni ha prosciolto Pallavicino.

La Procura Federale è un organo obsoleto,

inutile, dannoso, perché invece di far luce,

interrogando chi rilascia queste dichiara-

zioni, come successe con il team manager

del Parma Alessandro Melli che parlò di

partite farsa, di Francesco Totti che in una

conferenza stampa parlò di squadre “aiu-

tate” o di Garrone, presidente della Samp

che aveva parlato di campionato irregolare

e invece di essere interrogati tutti e tre ven-

nero immediatamente deferiti. La procura

federale della FIGC ricorda il maccartismo

americano, apre gli occhi e stringe i cordoni

solo in base a dichiarazioni senza cercare

mai di approfondire quello che viene detto

dai protagonisti. Carlo Pallavicino è l’esem-

pio lampante che Palazzi e C. cercano di

fare tacere chi ha qualcosa

di vero da dire.

Carlo Pallavicino e la Procura Federale che si muove come ai tempi del maccartismo

Massimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini

NUMERO 8 - 03 marzo 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

T C A STattica

LEGENDA

Curiosità Approfondi-mento

Statistica

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È stata la giornata dello tsunami Udinese che ha

spazzato via il Palermo (e la panchina di Rossi)

con uno storico 0-7. Si parla di Serse Cosmi alla cor-

te di Zamparini, ma due caratteri cosi focosi quan-

to dureranno? Certo il vulcanico patron rosanero

rimpiange il tranquillo Guidolin da lui ripudiato, che

sta portando i friulani ad una fantastica avventura

coi due “meravillas” Di Natale e Sanchez. Pozzo se

la ride, perché col suo giovane bomber (Di Natale

è ormai friulano a vita coi suoi 33 anni) può apri-

re un’asta e mantenere la società senza affanni e

sperare anche di andare in Champion’s. Mèta che

resta sempre più lontana per la Juve che ha perso

in casa col Bologna, venuto a Torino unicamente

per difendersi. La sorte del baffuto mister friulano

pare segnata, all’orizzonte Lippi o Spalletti per l’en-

nesima rifondazione. Cade a Cagliari la Lazio, ed è

sui biancocelesti che gli zebrati devono fare la loro

corsa per il quarto posto in Champion’s. Ennesi-

ma rimonta subìta dalla Roma: stavolta è il Parma

a pareggiare con (udite,udite) Amauri, già 4 le reti

dell’italobrasiliano che giustamente si domanda:

era tutta colpa mia? Anche in questa giornata sva-

rioni arbitrali a go-go, e guarda caso c’è di mezzo il

solito Morganti. È veramente urgenza-fischietti, che

rischiano di falsare il campionato, ma lo fanno per

broccaggine, non per sudditanza psicologica (anche

se certi favoritismi a Inter e Milan lascino alquanto

perplessi). Chiudo con la vicenda Pro Patria: sono

rimasto sconvolto dalla visione di giocatori che

dormono negli spogliatoi, foraggiati a turno da vo-

lenterosi tifosi e da oltre sei mesi senza stipendio.

Macalli e C. e sopratutto Campana vedono ma non

intervengono: la società è in regola con le iscrizioni,

e a loro basta!!!! Non importa che dei giovani che

fanno il loro dovere in campo (sono secondi in clas-

sifica e lottano per la Prima Divisione) vivano come

barboni, aiutati dalla solidarietà dei generosi tifosi

bustocchi. Queste sono le vergogne di un calcio non

miliardario ma fiero della sua dignità, purtroppo di-

retto da dirigenti incapaci ed insensi-

bili: ditemi chi sono i veri barboni.

All’erta, fischietti incapaci. Pro Patria: i veri barboni siedono sulle poltrone4 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mauro Gasperini

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6 NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Dio ci salvi dai 13 del Comitato Olimpico Roma 2020

Luigi Abete, Nerio Alessandri, Azzurra Caltagirone, Luca Cordero di Montezemo-lo, Aurelio De Laurentiis, Diego Della Valle, John Elkann, Cesare Geronzi, Andrea Guerra, Giovanni Malagò, Emma Marcegaglia, Giuseppe Recchi, Aurelio Regina

Voci dal Palazzo

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

«Luigi Abete, Nerio Alessandri, Azzurra Caltagi-

rone, Luca Cordero di Montezemolo, Aurelio

De Laurentiis, Diego Della Valle, John Elkann, Cesare

Geronzi, Andrea Guerra, Giovanni Malagò, Emma

Marcegaglia, Giuseppe Recchi, Aurelio Regina». Tre-

dici nomi, per il Comitato Roma 2020, tredici nomi,

anche se per alcuni di loro tra nove anni ci potrebbe

solo essere una targhetta alla memoria sul proprio

posto d’onore vista la veneranda età o dovremo

preoccuparci anche delle badanti? Dicevamo, tredici

nomi di personaggi al limite del paradosso. L’Italia è

un Paese dove la vergogna

non conosce confini, ma

andiamo per ordine: Luca

Cordero di Montezemolo,

Diego della Valle, Luigi Abe-

te sono una vera e propria

lobby, come scriveva un paio

di anni fa Dagospia: “…Tra le

lobby che non sono affatto

opache spicca la “lobby-

continua” di Luchino di Mon-

tezemolo, Dieguito Della

Valle, Luigino Abete e Maurizio Beretta, il parroco

di campagna ex-direttore generale di Confindustria.

Questi uomini sono cementati da rapporti di antica

amicizia e costituiscono quella che Montezemolone

definirebbe una vera e propria “squadra”. Squadra

che si ritrova in un posto d’onore verso le Olimpia-

di di Roma 2020. Partiamo: Secondo la procura le

opere realizzate abusivamente, strutture terminate

e già funzionanti, sono state costruite su un’area di

proprietà comunale: area concessa per l’edificazio-

ne di un nuovo edificio, realizzazione di una piscina

esterna e sistemazione di un parcheggio realizzato

con uno sbancamento…. Il Pubblico Ministero del

tribunale di Forlì, Monica Galassi, ha chiesto ed otte-

nuto il rinvio a giudizio di 10 persone tra le quali...per

lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio, concorso del

reato, reato continuato, falsità ideologica…Le ipotesi

di reato sono concorso in bancarotta fraudolenta ag-

gravata e truffa aggravata dall’abuso del rapporto di

fiducia con i clienti…Usura…impeachment (antido-

ping) e altri reati contro l’interesse pubblico. Questi

alcuni dei requisiti richiesti per far parte del Comitato

Olimpico, Dio ci scampi e liberi da chi pensa che le

nostre siano illazioni. Risibili anche le dichiarazioni di

Giovanni Malagò che solo qualche giorno fa aveva

rilasciato un’intervista dove diceva che: “Non voglio

fare del vittimismo, ma non farò più nulla di pubblico

per questo paese finché non sarà stata fatta luce su

questa vicenda’’. Lo ha detto, nel corso di una confe-

renza stampa al circolo Canottieri Aniene di Roma,

Giovanni Malagò che stamattina è stato citato in giu-

dizio per abusi edilizi. Malagò ha inoltre escluso suoi

eventuali coinvolgimenti

nelle Olimpiadi di Roma

2020: ‘’Ho una parola

sola’’. ‘’Ho tre incarichi che

lunedì rimetterò’’. Malagò,

Malagò, va bene che sei in

buona compagnia ma di

Lucignoli l’Italia ne ha già

troppi. Poi c’è anche chi

afferma che il Comune di

nascita abbia avuto una

grande influenza sulla scel-

ta da parte di Mario Pescante come presidente della

Commissione, ma non crediamo che il fatto che lui,

come Gianni Letta, sia nato ad Avezzano abbia con-

tribuito alla scelta….No, siamo in Italia

queste cose non accadono mai.

Mario Pescante (Foto Archivio)Giovanni Malagò (Foto Archivio)

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Come abbiamo avuto modo di apprez-

zare la scorsa settimana nell’analisi della

Legge sugli stadi, attualmente in discussione

alla Camera dei Deputati, al Senato è in fase

di discussione (e sembra che ci siano molte

meno querelle rispetto al provvedimento sugli

stadi) e di prossima approvazione il Disegno

di Legge n.2300, nato dal n.1813 e n.645, che

porta come titolo: “Misure a favore delle soci-

età e delle associazioni dilettantistiche, anche

al fine della costruzione e ristrutturazione de-

gli impianti sportivi”. Di primo acchito, ad una

prima lettura, non sembra esserci nulla di di-

verso rispetto al disegno di legge sugli stadi. E

questo, fondamentalmente, vale per la prima

parte del testo, dall’art. 1 all’art. 6. Il cuore del

disegno di legge è rappresentato dall’art. 7,

quello che ha come intestazione: “Agevolazi-

oni fiscali e tributarie a favore dello sport dil-

ettantistico”, ma su questo argomento ci tor-

neremo in seguito. Il disegno di legge n. 1813,

presentato alla presidenza del Senato il’8 ot-

tobre 2009 aveva come firmatari i sentaori

Rusconi, Barelli, Giambrone, Pittoni, D’Alia,

Asciutti, Garavaglia Mariapia e Butti. Questo è

il testo originario. Nel corso del dibattimento

alla VII Commissione permanente della nostra

Camera Alta, a metà dello scorso anno, si sono

palesati gli interessi ad intervenire alla stesura

del progetto di legge di molti altri senatori che

inizialmente non avevano avuto modo di farlo:

è così che il 27 luglio 2010 viene presentato il

disegno di legge 2300, che porta la firma, oltre

che dei senatori precedentemente citati, an-

che di Aderenti, Baio, Bevilacqua, Bianchi, Bla-

zina, Bosone, Bugnano, Ceruti, Chiti, Chiurazzi,

Colli, De Eccher, De Feo, Del Vecchio, Firrarello,

Gallone, Mongiello, Pertoldi, Papania, Sanna,

Serafini Giancarlo, Stradiotto, Valditara e Vita.

Come è facilmente intuibile, la convergenza da

parte delle forze poltiche è stata molto forte,

e questo traspare anche dal dibattimento in

sede di commissione, i cui verbali, per motivi

di brevità, non riportiamo. Il testo del disegno

di legge è preceduto da un lungo preambolo,

che sottolinea la valenza soprattutto a livello

sociale delle società dilettantistiche italiane. I

più significativi, presi dal rapporto effettuato

dal CENSIS per il CONI nel 2008, che rendono

perfettamente l’idea di quanto si afferma,

sono: “Nel nostro Paese – si legge – si regis-

trano infatti ben 95.000 punti di offerta e di

organizzazione sportiva, fra CONI, federazioni,

discipline associate, enti di promozione dislo-

cati su tutto il territorio nazionale. Un punto

sportivo ogni 631 abitanti! Più capillare della

rete delle tabaccherie, oltre che del sistema

finanziario, scolastico, sanitario, religioso, della

ristorazione e del commercio”. Più avanti, si

legge: “Nelle associazioni sportive, media-

mente operano 10-12 volontari che prestano

in una settimana 5 ore di lavoro volontario. In

complesso quindi 225 milioni di ore di volon-

tariato, per un controvalore complessivo an-

nuo di 3,4 miliardi di euro di lavoro equiva-

lente (posta un’ora di lavoro pari a euro 15)”.

Altro elemento imprescindibile dalle finalità

di questo disegno di legge, è implementare

l’impiantistica e soprattutto sensibilizzare

88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Lo stadio “Riviera delle Palme” di S.Benedetto del Tronto, uno dei più belli di tutta la Serie D e forse d’Italia (Foto Archivio)

Flavio Grisoli

Una Legge per tutti i dilettanti

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un àmbito, quello della scuola, storicamente

poco attento all’importanza dello sport. Per

questo la scuola, che vede al suo interno un

numero sempre crescente di adolescenti fra

i 14 e i 17 anni abbandonare l’attività agonis-

tica continuativa, è l’ultimo baluardo a dispo-

sizione dei ragazzi per vivere una sana pratica

sportiva. Un aspetto che va sottolineato e

che merita una menzione particolare, prima

di entrare nel merito dell’analisi dell’articolo

7 del DdL n. 1813, è il comma 10 dello stesso

articolo: “La presidenza del Consiglio dei Min-

istri, o il sottosegretario di Stato delegato per

materia, promuove un protocollo d’intesa tra

il CONI e le regioni per consentire a tutti gli

atleti, ivi inclusi quelli oltre i 18 anni di età,

tesserati per le società dilettantistiche, di

usufruire gratuitamente ogni anno di una

visita medica finalizzata ad ottenere il cer-

tificato di idoneità all’attività fisica sportiva

agonistica”. Andiamo ora allo studio delle

agevolazioni fiscali delle quali potranno

usufruire le società dilettantistiche italiane

all’atto dell’introduzione di questo prov-

vedimento. Andiamo in ordine, comma

per comma: Comma 1: Elevato a 300mila

euro (da 100 milioni di Lire) l’importo mas-

simo definito dall’art. 1, comma 1 della

legge 16 dicembre 1991, n.398 (Dispo-

sizioni tributarie relative alle associazioni

sportive dilettantistiche). Importo che

rappresenta i proventi dall’esercizio di at-

tività commerciali conseguite nel periodo

d’imposta precedenti. Comma 3: Elevato a

10mila Euro (da 7500) il tetto sotto il quale

non forma reddito per chi presta attività a

favore delle società dilettantistiche e delle

federazioni sportive nazionali. Comma 4:

L’agevolazione di cui all’articolo 90, comma

6 della Legge 27 dicembre 2002, n.289 (la

finanziaria 2003, per intenderci), è estesa

anche alle società e alle associazioni sport-

ive dilettantistiche. Si tratta, in buona sostanza

dell’esenzione in modo assoluto dall’imposta

di bollo. Comma 5: Viene portato a 400mila

Euro il limite alla deduzione delle spese relative

alle sponsorizzazioni (il tetto precedente era di

200mila euro). Comma 6: portato a 3mila euro

il limite per le erogazioni liberali in denaro per

un importo complessivo in ciascun periodo

d’imposta (precedentemente a 1.500 euro), in

favore delle società e associazioni sportive dil-

ettantistiche, a condizione che il versamento

di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o

ufficio postale. Comma 7: Portato a 100.000

euro (dai vecchi 100 milioni di lire) l’importo

complessivo dei proventi realizzati, in via occa-

sionale e saltuaria, nello svolgimento di attiv-

ità commerciali connesse agli scopi istituzion-

ali ed a seguito di raccolte di fondi effettuate

con qualsiasi modalità nell’ambito di un nu-

mero complessivo non superiore a due eventi

organizzati nel corso del periodo di imposta

dalle associazioni sportive dilettantistiche di

cui all’art. 25, comma 1, della legge 13 maggio

1999, n. 133, che non concorrono alla formazi-

one del reddito delle predette associazioni.

Comma 8: a partire dall’anno finanziario 2010,

la quota del 5 per mille dell’imposta sul red-

dito delle persone fisiche può essere destinata

dal contribuente anche alle associazioni

sportive dilettantistiche, purché iscritte

nel registro del CONI. Comma 9: La pres-

idenza del Consiglio dei ministri, unita-

mente al sottosegretario competente,

promuove un protocollo d’intesa tra il

MIUR (Ministero Istruzione Università e

Ricerca), il CONI, l’ANCI (Associazione Na-

zionale Comuni Italiani), e l’UPI (Unione

Province Italiane) al fine di consentire

l’uso di tutta l’impiantistica sportiva sco-

lastica da parte delle società dilettan-

tistiche in orari extra-scolastici. L’Articolo

8 ci offre un quadro di quanto peseranno

gli sgravi e le agevolazioni sopra descritte:

35 milioni di euro per l’anno 2010 e 20

milioni di euro per il 2011. Chiaramente

questa legge nel 2010 non era in vigore,

e per il 2011 sarà interessante capire

come troverà applicazione. Di certo, per

i dilettanti si tratta molto di più che una

semplice boccata d’ossigeno. Si tratta di

qualcosa che permetterà al nostro dilet-

tantismo di proseguire nella sua fonda-

mentale azione sociale, oltre che man-

tenere i caratteri peculiari che lo rende

unico al mondo nel pan-

orama calcistico.

99w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 8 - 03 marzo 2011

Il presidente della LND Carlo Tavecchio (Foto Archivio)

Page 10: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

Riccardo Morgigno

M Rino Foschi, per tanti anni braccio

destro di Maurizio Zamparini, oggi

è il direttore sportivo del Padova. Dalla se-

rie bwin alle sorti del club rosanero, scos-

so dallo 0-7 subito dalla “banda Guidolin”:

«Il Palermo ha perso un grande allenato-

re. Delio Rossi è tra i più bravi d’Italia. Ora

inizia l’era Cosmi. È davvero un peccato

non vedere più Rossi sulla panchina del

“Barbera”, era proprio l’allenatore ideale

per il Palermo». Da Rossi ai biancorossi di

mister Calori: «È un uomo molto serio, ha

idee e sa sdoppiarsi. Ha fatto esperienza

al Portogruaro culminata con la promo-

zione. Noi Calori lo teniamo. Io ci credo e

punto ancora su di lui. Non facciamo come

altre società che cambiano allenatori in

continuazione. La squadra è partita bene,

con il suo calcio veloce e le reti di Succi (ex

Palermo). Ma poi si sono infortunati di-

versi elementi della rosa. Il bomber Succi,

il mancino Di Gennaro, troppi ko e siamo

scesi in classifica. Nel mercato abbiamo

preso De Paula dal Chievo e Ardemagni

dall’Atalanta. Ardemagni è esploso al Cit-

tadella e quindi conosce bene la piazza.

Volevamo prendere Ricchiuti ma il Cata-

nia voleva troppi soldi per l’argentino e lo

stesso fantasista un contratto lungo. Pec-

cato perché era una trattativa ben avvia-

ta». Rino Foschi è nato a Cesena l’11 luglio

1946. Ha iniziato al Sud la sua carriera nel

1979 al Messina, poi ci sono state: Hellas

Verona, Modena, Napoli, Avellino, Raven-

na, Teramo e Palermo. Il suo nome appa-

re anche nei tabulati di “Calciopoli” ed il

suo rapporto con Luciano Moggi è molto

stretto. Poi è stato anche a Torino con Cai-

ro, ma solo per poco tempo, oggi al suo

posto c’è l’ex centrocampista del Perugia,

Petrachi. Foschi è stato dirigente anche al

Genoa di Preziosi, ma solo per il mercato

estivo del “Grifone”, poi ha lasciato l’inca-

rico e si è trasferito al Padova della bel-

la e brava presidentessa Barbara Carron:

«La Carron è un’imprenditrice molto pre-

parata e ambiziosa e proprio per questo

nei suoi programmi c’è il nuovo stadio del

Padova». La situazione dei nuovi impian-

ti è molto complessa, la legge sugli stadi

sarà approvata o si è del tutto arenata?:

«Allora, le dico bene. La situazione è allu-

cinante! Lo sport e quindi il calcio in Italia,

si intreccia con la politica, ci sono sempre i

10 NUMERO 8 - 03 marzo 2011

(Foto Archivio)

Rino Foschi: “Situazione allucinante”

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Page 11: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

soliti interessi. Gli stadi nuovi dovrebbero

essere di primaria importanza e lo saran-

no per le città prima di tutto. Porterebbe

solo vantaggi ma c’è la solita opposizione.

Scontri politici continui. Si è bloccato tutto

ma si può ancora fare qualcosa di giusto

e decisivo anche se il calcio è finito. Lo si

vede dagli stadi vuoti e la situazione non

migliora affatto. Siamo indietro per idee e

volontà che continuano a mancare. Le so-

lite tangenti poi per chi ci lucra sono all’or-

dine del giorno. Gli interessi trasversali

hanno il predominio su tutto e tutti. Non

si vuole capire che così facendo non si co-

struisce nulla. Lo stesso merchandising

trova ostacoli nel nostro Paese. Le per-

sone, troppe persone occupano poltro-

ne per troppo tempo ormai. Io mi occu-

po della parte sportiva ma è palese che

siamo indietro rispetto agli altri Paesi e

ci resteremo se non cambieranno tante

cose. Come accadde a Venezia per il mio

amico Zamparini. Io ero con lui quando

traslocammo a Palermo. A Venezia non

gli fecero costruire lo stadio, allora fa-

cemmo lo sbarco a Palermo con società

e giocatori. Zamparini ha perso, secon-

do me, più di 200 miliardi delle vecchie

Lire e per le solite interferenze politiche

ha dovuto abbandonare tutto, niente

più stadio a Mestre. Non so se la nuo-

va proprietà di russi riuscirà a costruire lo

stadio nuovo, che è una priorità per ogni

presidente. A loro lo faranno fare? Non lo

so, ho i miei fondati dubbi». E gli altri Pre-

sidenti come si stanno muovendo? «Sono

sicuro che il Palermo riuscirà a costruire il

nuovo stadio da 35mila posti. Anche Cel-

lino con il Cagliari è molto avanti col pro-

getto di Elmas, lo stesso Lotto con la Lazio

è molto motivato e credo ci riuscirà. Lui è

pronto da tempo a mettere in moto l’edifi-

cazione della nuova e moderna struttura».

La prima sarà la Juventus: «Ha avuto aiuti

nel procedimento? No, sono cose norma-

li, non sono aiuti. Per velocizzare, almeno

alla Juve, si è fatto qualcosa in tempi bre-

vi. Noi siamo indietro e siamo anche mol-

to “particolari”. Rispetto alla Germania,

non solo agli inglesi. In Germania il nuo-

vo stadio di Monaco di Baviera, l’“Allianz

Arena”, ha seguito tutto un programma

preciso che poi ha fatto partire la famosa

macchina organizzativa. Sono tedeschi,

non c’è niente da fare, noi siamo troppo

lontani da loro». A proposito di Germania,

ora al Wolfsburg insieme a Diego, c’è un

biondo stopper che ha lasciato il segno in

Italia: «Kjaer l’ho scoperto io al torneo di

Viareggio nel 2008. Comprai un re-

golare biglietto dello stadio per non

farmi notare dai giornalisti e segnai

sul taccuino il nome di questo difen-

sore danese molto forte e preciso. Il

Palermo fece un grande affare, così

come per Cavani e tanti altri. Cava-

ni lo prendemmo noi, la Fiorentina

si fece da parte proprio all’ultimo e

su di lui c’era anche il Real Madrid».

Rino Foschi ha scoperto e valorizza-

to un numero incredibile di calcia-

tori, tra i più noti vanno citati: Baro-

ne, Barzagli, Grosso, Toni, Zaccardo,

Frey, Mutu, Frick, Brocchi, Oddo, Gi-

lardino, Camoranesi, P.

Cannavaro e Laursen.

11NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Simon Kjaer (Foto Archivio)

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

“Lo sport e quindi il calcio in Italia, si intreccia con la politica, ci sono sempre i soliti interessi. Gli stadi nuovi dovrebbero essere di primaria

importanza e lo saranno per le città prima di tutto”.

Page 12: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

Sara Sbaffi

Continua il nostro “viaggio” nelle statistiche

relative alla Lega Pro. Abbiamo deciso di

fare un salto in avanti nel tempo e parlare di

proiezioni a fine campionato. Attraverso i risul-

tati conseguiti in queste prime otto giornate del

girone di ritorno (Tabella 1), uniti poi ai punti

conquistati finora, abbiamo stilato l’ipotetica

classifica finale dei gironi di Prima Divisione (Ta-

bella 2). Le sorprese, come vedremo, non man-

cheranno. Ai fini di una più corretta e paritaria

statistica, abbiamo deciso di cancellare i punti

di penalizzazione inflitti alle società. Questo per-

ché, nel prosieguo del campionato è impossibi-

le valutare o prevedere se una squadra subirà

altre penalità. La Tabella 3 riporta, invece, il raf-

fronto fra le prime otto giornate del girone d’an-

data e quelle di ritorno. A volte la posizione in

classifica può trarre in inganno, ma l’andamento

di certe formazioni rispetto all’inizio del campio-

nato è cambiata dal giorno alla notte, e vicever-

sa. Ma partiamo dai piani alti: il Gubbio di mi-

ster Torrente e la Nocerina guidata da Gaetano

Auteri sono ormai avviate verso la promozione

diretta, esclusi clamorosi colpi di scena. Hanno

un distacco molto elevato sulle inseguitrici, che

potrebbe incrementare ulteriormente nel pro-

sieguo del campionato. Entrambe le capoliste

nelle prime otto giornate del girone di ritorno

hanno totalizzato un numero di punti maggiore

rispetto alle avversarie. Alla Salernitana pesano

molto quei tre punti di penalizzazione, e chis-

sà che non ne debbano ricevere altri, stando

alle parole del presidente della Lega Pro Mario

Macalli. Sostanzialmente invariata la situazione

della zona play-out nel girone A rispetto a quel-

la attuale, con il Monza verso la retrocessione

e molte candidate a disputare la partita della

salvezza: Paganese, Sudtirol, Pavia e Spal, Per-

gocrema e Reggiana (a parità di punti). Per quel

che riguarda il girone B, il Benevento, in base

all’andamento attuale, dovrebbe mantenere il

secondo posto ma variano le altre concorrenti

Ecco come finirà la Prima Divisione12 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Page 13: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

a giocarsi la promozione nella serie cadetta. La

Lucchese, che nel girone di ritorno ha collezio-

nato ben cinque vittorie e sedici punti, e Foggia

(con tredici punti in otto gare giocate) sono le

due formazioni, oltre ai rossoneri molossi, più

in forma del

campionato,

e promet-

tono batta-

glia fino alla

fine. Anche

il Taranto è

in agguato e

non sembra

intenzionato

a mollare la

zona play-

off. Stanti

così le cose

Siracusa, At-

letico Roma

(che dopo un’eccellente prima parte del cam-

pionato in cui aveva ottenuto 19 punti in sole

8 gare, nel ritorno invece ne ha totalizzati sola-

mente nove) e Virtus Lanciano dovrebbero ri-

manere fuori dalla lotta per la promozione. In

zona retrocessione, invece, l’attuale situazione

della classifica vede le varie squadre molto vici-

ne e raggruppate tra loro ma tenendo conto dei

risultati ottenuti finora e del numero di incontri

mancanti, le proiezioni danno Barletta, Terna-

na, Cavese, Cosenza, Pisa e Viareggio giocarse-

la per non retrocedere. La Cavese però, con sei

punti di penalizzazione, è quasi matematica-

mente pronta a scendere nella Seconda Divisio-

ne, con tanti ringraziamenti da parte del Gela.

Gela che, dai soli risultati del campo (nessuna

vittoria negli otto incontri del ritorno), sarebbe

la cenerentola del girone. Per quanto riguarda il

raffronto fra le prime otto gare del girone d’an-

data e quelle di ritorno, le formazioni con il sal-

do migliore nel girone A sono Verona e Bassano

con +8 (ma ricordiamo che la squadra di Osval-

do Jaconi ha una partita in meno) e il Gubbio a

+6; la peggiore è la Spal con -10 e la Reggiana a

-7. Stentano Sudtirol e Alessandria a -5. Il girone

B vede come migliori in assoluto la Juve Stabia

e Barletta con sette

punti in più, segue

la Lucchese a 6. La

Nocerina ha 5 pun-

ti in più. Chi vede

nero sono l’Atletico

Roma, come abbia-

mo ricordato pri-

ma, in compagnia

del Gela a -10. Se-

guite dal Cosenza

(-6) e dalla Virtus

Lanciano (-4).

13NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Page 14: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8
Page 15: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

Nessuna novità sul fronte dei pagamenti per I calciatori

della Pro Patria. Dopo la protesta dei giocatori, che ave-

vano occupato lo stadio “Sperone” di Busto Arsizio, ancora

non sono stati fissati i termini di pagamento degli stipendi

arretrati. Onore a questo gruppo, che con professionalità

continua a scendere in campo anche se oppresso dai proble-

mi economici. I dirigenti dei bustocchi dovrebbero mettersi

una mano sulla coscienza e capire che il motore di un team è

composto da chi si adopera per metterlo in moto. Ma tutto

tace e il silenzio in certi casi è la risposta più pericolosa. “La-

voro uguale salario” è un’equazione che ormai nel calcio e

nel mondo di oggi non sempre viene rispettata, ma in questo

modo che vantaggi ne traggono le società? (Fabiola Rieti)

Lavoro uguale a salario: l’equazione che non valeI A DIVISIONE - Girone A

2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C

I A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICA

Gubbio -1 52

Sorrento 44

Salernitana -3 38

Alessandria -1 37

Bassano 36

Verona 35

Spal -1 33

Lumezzane -1 33

Ravenna 33

Reggiana 32

Spezia -2 32

Cremonese 31

Como -1 29

Pavia 28

Sudtirol 27

Pergocrema 27

Monza 19

Paganese 19

CLASSIFICA

Tritium -2 42

Pro Patria -4 41

Pro Vercelli 40

Lecco 38

Feralpisalò -2 35

Savona -4 33

Renate 31

Rodengo Saiano -2 30

Canavese -6 28

Sambonifacese 27

Montichiari 27

Virtus Entella -1 23

Valenzana -1 21

Sacilese 20

Casale 17

Sanremese 15

Mezzocorona 14

CLASSIFICA

Carpi 47

Carrarese 42

Giacomense 32

Chieti 32

L’Aquila 32

Poggibonsi 31

San Marino 30

Prato 28

Bellaria 25

Celano 24

Crociati Noceto 24

Gavorrano 22

Sangiovannese -10 18

Giulianova 17

Fano -2 16

Villacidrese -10 8

CLASSIFICA

Latina 44

Trapani -1 41

Milazzo 37

Neapolis Mugnano 35

Aversa Normanna 34

Pomezia 33

Avellino 33

Matera 31

Melfi -2 26

Lamezia 26

Fondi 25

Brindisi -1 25

Isola Liri 21

Campobasso 20

Vibonese -1 15

Catanzaro -5 -2

CLASSIFICA

Nocerina 58

Benevento 45

Juve Stabia 41

Atletico Roma 40

Taranto 38

Siracusa 35

Foggia -2 35

Lanciano 35

Lucchese 34

Andria 28

Ternana -2 27

Gela 27

Cosenza -3 26

Viareggio 26

Foligno -2 26

Pisa 26

Barletta 26

Cavese -6 20

26° Giornata 13/03/2011Alessandria - Verona

Bassano - SudtirolComo - LumezzaneMonza - Salernitana

Pergocrema - PaganeseRavenna - Pavia

Reggiana - GubbioSpal - Sorrento

Spezia - Cremonese

25° Giornata 06/03/2011Casale - Sanremese

Pro Patria - Pro VercelliRenate - MezzocoronaRodengo - Feralpisalo’Sambonifacese - Lecco

Tritium - CanaveseValenzana - Savona

Virtus Entella - SacileseRiposa: Montichiari

22° Giornata 06/03/2011Carpi - Carrarese

Celano - GavorranoCroc. Noceto - Bellaria Igea

Giacomense - L’AquilaGiulianova - ChietiPrato - Poggibonsi

San Marino - SangiovanneseVillacidrese - Fano

22° Giornata 06/03/2011Catanzaro - Vigor LameziaFondi - Aversa Normanna

Isola Liri - MilazzoMatera - Vibonese

Melfi - LatinaNeapolis - BrindisiPomezia - Avellino

Trapani - Campobasso

26° Giornata 13/03/2011Andria - Foggia

Atletico Roma - ViareggioCavese - Barletta

Cosenza - NocerinaGela - Juve Stabia

Pisa - LuccheseSiracusa - Foligno

Taranto - BeneventoTernana - Virtus Lanciano

MARCATORI

19 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)

14 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)

12 Gol: Cipriani (Spal)

10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)

9 Gol: Ferrari (Lumezzane, 1r)

MARCATORI

16 Gol: Ripa (Pro Patria)

11 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

9 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)

Tarallo (Savona, 4r)

MARCATORI

13 Gol: Gaeta (Carrarese, 2r)

11 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)

10 Gol: Falomi (Celano, 3r)

Giglio (Carpi, 5r)

MARCATORI

10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)

Perrone (Trapani, 1r)

9 Gol: Grieco (Aversa N., 3r)

Giannone (Matera)

Mangiapane (Lamezia, 5r)

MARCATORI

15 Gol: Sau (Foggia)

14 Gol: Insigne (Foggia, 3r)

13 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 4r)

Marotta (Lucchese)

11 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)

25° Giornata 27/02/2011Gubbio-Como 1-1Lumezzane-Bassano rinPaganese-Reggiana 2-0Pavia-Monza 1-0Pergocrema-Spezia 2-2Salernitana-Spal 3-0Sorrento-Alessandria 4-3Sudtirol-Cremonese 1-1Verona-Ravenna 4-2

24° Giornata 27/02/2011Canavese-Casale 1-1Feralpisalò-Renate 1-3Lecco-Rodengo Saiano 1-0Mezzocorona-Montichiari 0-1Pro Vercelli-Tritium 1-1Sacilese-Pro Patria 1-1Sanremese-Virtus Entella 1-1Savona-Sambonifacese 1-0

Ha riposato: Valenzana

21° Giornata 27/02/2011Bellaria-Prato 3-0Chieti-Celano 3-3Fano-Crociati Noceto 0-3Gavorrano-Carrarese 1-1Giulianova-San Marino 1-0L’Aquila-Villacidrese 4-0Poggibonsi-Giacomense 3-1Sangiovannese-Carpi 1-1

21° Giornata 27/02/2011Avellino-Fondi 1-1Aversa Normanna-Trapani 1-2Brindisi-Matera 1-0Campobasso-Isola Liri 1-1Lamezia-Neapolis Mugnano 1-3Latina-Pomezia 0-0Milazzo-Melfi 2-1Vibonese-Catanzaro 2-0

25° Giornata 27/02/2011Barletta-Siracusa 1-0Benevento-Cosenza 3-1Cavese-Pisa 0-1Foggia-Gela 2-2Foligno-Ternana 0-0Lanciano-Andria 1-0Lucchese-Taranto 0-1Nocerina-Atletico Roma 2-1Viareggio-Juve Stabia 0-2

15NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 15

Page 16: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Continua la nostra inchiesta su come giudica-

no i dirigenti di Lega Pro il lavoro condotto

dagli arbitri. Le interviste hanno come obiettivo

principale quello di analizzare il contesto arbitra-

le nella sua totalità: dalla forma fisica alla comu-

nicazione da parte direttori di gara, dall’intesa

della terna alle soluzioni per migliorare il setto-

re, fino alla possibilità del supporto tecnologi-

co. Giuseppe Spatola, presidente della Cavese,

da anni impegnato attivamente nel mondo

del calcio professionistico, ritiene che l’operato

arbitrale raggiunge livelli sufficienti: «In linea

di massima arrivano alla sufficienza. Gli arbitri

sono giovani e hanno bisogno di maturare espe-

rienza, lo si denota soprattutto quando subisco-

no pressioni da parte del pubblico». Fisicamente

il numero uno del sodalizio di Cava de’ Tirreni

giudica positivamente i direttori di gara: «Li tro-

vo bene dal punto di vista fisico, ma credo che

debbano studiare di più». Rispetto al lavoro del-

la terna invece c’è la necessità di operare ancora

per creare maggiore intesa: «Non c’è sintonia

tra arbitri e assistenti. I collaboratori sbagliano,

non sono preparati e condizionano le scelte dei

direttori di gara che magari non hanno seguito

da buona posizione l’azione. Gli arbitri svolgono

- prosegue il presidente delle “aquile”- un ruolo

importantissimo, perché possono penalizzare

le società con un rigore non dato oppure con

un’espulsione ingiusta, possono impedire una

promozione o condannare ad una retrocessio-

ne. Proprio per questo è importante che studi-

no. Sono l’ago della bilancia e nelle serie minori

ancora di più rispetto alla serie A dove il valore

dei giocatori è certamente più alto». Giuseppe

Spatola rileva un miglioramento nell’approccio e

nella comunicazione: «Sono più disponibili, non

sono più una casta superba come accadeva in

passato e questo è merito del designatore e di

chi li prepara. Parlano con i giocatori, sono più

aperti al dialogo e questo fa veramente piace-

re». Per migliorare l’operato arbitrale, il massi-

mo dirigente dei biancoblu è certo che tutto di-

penda dallo studio: «Devono studiare e mettere

più attenzione soprattutto sulle segnalazioni di

fuorigioco. A questi giovani serve l’esperienza

di chi ha già arbitrato. È chi ha competenza che

deve trasmetterla alle nuove leve, perché si può

maturare anche e soprattutto con la conoscenza

indiretta». Per l’utilizzo delle tecnologie il presi-

dente dei campani si dice possibilista, ma soltan-

to ad una condizione: «Io sono favorevole. Certo,

l’utilizzo è conveniente in alcune circostanze e in

altre meno. Un’iniziativa del genere però non

dovrebbe essere a carico delle società, ma del-

la FIGC o del Ministero dello Sport. In Lega Pro

abbiamo già molti aggravi economici. Tornando

ai direttori di gara, credo che dobbiamo stargli

più vicino, siamo uomini e possiamo sbagliare».

Abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore

generale del Foligno Federico Cherubini che si

è dimostrato abbastanza soddisfatto del lavo-

ro delle “giacchette nere” nel corso dell’attuale

Lega Pro: Arbitri sotto la lente

1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Page 17: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

campionato: «Salvo un paio di episodi, l’operato

degli arbitri è stato buono, sono giovani ma pre-

parati. Esclusi quei casi in cui è stato sbagliato

l’atteggiamento e non la loro preparazione. Noi

abbiamo inviato alla Lega Pro un dvd con tre

episodi discutibili, di cui due a nostro sfavore e

uno a favore (in uno c’era un rigore non dato alla

squadra avversaria). Questo per dimostrare alla

Lega che non vogliamo fare polemica ma aprire

un discorso e una collaborazione sul problema

dei torti arbitrali». Il dg biancoazzurro si riferisce

alla partita contro la Nocerina del 28 novembre

2010 allo stadio “Enzo Blasone”, il dvd è stato

accompagnato da una lettera che auspicava di

creare attenzione sull’accaduto, che sicuramen-

te ha danneggiato il prosieguo del campionato

del Foligno. L’atteggiamento nei novanta minuti

di gioco secondo Cherubini varia in base al ca-

rattere stesso dei direttori di gara: «Per quanto

riguarda il comportamento in campo questo è

un discorso soggettivo. Ci sono arbitri meno au-

toritari e che riescono ad instaurare un dialogo

con i giocatori, e questi credo siano i migliori. Poi

ci sono arbitri inflessibili che hanno più difficoltà

nel condurre le partite. La settimana scorsa c’è

stato un incontro a Coverciano in cui si è par-

lato proprio dei comportamenti della classe

arbitrale, sollecitando i vertici ad avere atteg-

giamenti più sereni, perché quando manca il

dialogo si crea nervosismo per tutta la durata

della partita. Comunque negli anni passati

avevamo degli arbitri in Lega Pro molto bravi

e non a caso ora sono in A e in B. È questione

di carattere, ci sono quelli che creano tensione

e quelli che la stemperano». Ma passiamo alla

preparazione fisica: «Dal punto di vista atleti-

co la classe arbitrale è cresciuta molto in questi

ultimi anni, io ho visto come si allenano qui a

Foligno, mi sembrano in forma e giovani. Certo,

poi è un mestiere per cui è richiesta molta pas-

sione per farlo». Cherubini riscontra le lacune

maggiori nei guardalinee: «Gli assistenti hanno

qualche responsabilità in più. Ci sono due cate-

gorie di assistenti: quelli che svolgono il proprio

ruolo in modo rispettoso con l’arbitro e quelli che

vogliono fare di più, segnalano molti falli che in-

vece sarebbero di pertinenza dell’arbitro. Io non

vedo uniformità tra i due ruoli, dovrebbero dare

indicazioni in modo più omogeneo altrimenti si

incorre nel rischio che alcuni assistenti diventino

protagonisti». Il direttore dei “falchetti” intrave-

de una soluzione per potenziare il settore arbi-

trale: «Per migliorare dovrebbero incrementare

le occasioni di incontro e colloquio tra arbitri, cal-

ciatori (che trascorrono novanta minuti in con-

tatto con loro) e società (che curano tutto il pre e

post partita). In Lega Pro questi incontri si fanno

una volta l’anno, sarebbe una buona soluzione

aumentarli, magari anche a livello regionale».

Non vede di buon occhio invece l’aiuto tecno-

logico nelle serie minori: «Non ci credo molto,

dipende da quanti investimenti si possono fare.

Però non è facile arbitrare con l’auricolare, solo

quelli più bravi possono riuscirci ma sono una

piccola parte. C’è il rischio che questi strumenti

messi a disposizione di arbitri molto giovani e

con poca esperienza, come sono quelli di Lega

Pro, possano soltanto creare difficoltà e distrar-

re. Altre cose come la moviola sono improponi-

bili, non ce l’hanno neanche nella massima serie

figurarsi se possiamo usarla noi».

1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 8 - 03 marzo 2011

Spatola, presidente della Cavese (Foto Archivio)

Cherubini, dg del Foligno (Foto Sammarco)

Il presidente della Cavese Spatola sug-gerisce a Mario Macalli, numero uno della Lega Pro, di proporre una rivoluzione per l’ingaggio dei giocatori con un capovolgi-mento: «In Lega Pro dovrebbero esserci giovani fino ai 24 anni e la possibilità per

ogni squadra di avere soltanto due over 24. In questo modo le società avreb-bero meno prob-lemi economici da affrontare e andrebbe avanti chi è più bravo a crescere i giovani e lavorare con il vivaio, crescendo giovani per le categorie supe-riori».

IL SUGGERIMENTO

Page 18: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8
Page 19: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

Al rientro dalla sosta, la domenica dei

dilettanti è caratterizzata da molti gol

e dall’avvincente scontro in testa alle classi-

fiche. La nostra Supertop schiera i migliori

undici della giornata con un 4-3-3. In porta il

giovane classe ‘92 del Sanluri, Giovanni Lui-

gi Sanna, che con una prestazione strepito-

sa riesce a difendere la sua area di rigore e

la partita termina a reti inviolate con la con-

quista di un punto importante per la squadra

sarda in lotta per non retrocedere. Vittoria del

Sant’Antonio Abate in casa del Boville Ernica:

in questo match il baluardo della difesa è Ciro

Vituperio, respinge e lotta su ogni pallone

con sicurezza e tranquillità. Simone Brustolon

segna il gol del vantaggio del Belluno e poi si

difende con il massimo impegno dall’assalto

della Sanvitese. La Jesina sconfigge l’Angolana

per due a uno: nell’assalto finale il giocatore

biancorosso Nicola Focante marca i giocatori

avversari e arriva per primo su tutti i palloni

meritando ampiamente il posto nella nostra

Supertop. Alessandro Grandoni, difensore ex

Lazio, schierato per la prima volta, fa valere la

sua esperienza anestetizzando i tentativi degli

avversari: così lo Sporting Terni torna a vince-

re e si allontana dalla zona play-out. Samuele

Ceciarini è il perno di centrocampo della ma-

novra del Rosignano: con questa lettura tattica

i biancoblu espugnano il campo della Nuova

Verolese, ormai condannata alla retrocessio-

ne. Con i due gol del centrocampista Luca Ge-

stra, la Colognese si porta a meno cinque dal

Mantova e spera nell’aggancio. Il giovane Da-

niele Secondulfo parte titolare e si dimostra

da subito padrone del centrocampo, firma il

quarto gol della Turris contro il Nola con un

pallonetto, si aprono gli spazi e la partita fini-

sce sei a zero. Doppietta per Pape Ousmane

Senè, attaccante dal tiro potente e dal fisico

aitante, che trascina l’Acireale alla conquista

dei tre punti contro la Casertana. Il Cuneo

continua la corsa al primo posto e si affida al

suo attaccante Enrico Fantini, che non delude

le aspettative e insacca per due volte la palla

in rete. Simone Mortaro del Todi segna due

gol e aiuta la sua squadra a mantenere l’am-

bito secondo posto. Tra gli allenatori è Mirco

Omiccioli, mister della Recanatese, a meritarsi

la palma di migliore della giornata. Subentrato

in corsa a novembre, è riuscito a dare il giu-

sto equilibrio a questa squadra, che approfitta

delle amnesie del Teramo e blocca

la volata della prima in classifica.

19NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Allenatore: Omiccioli (Recanatese)

Sanna(Sanluri)

Brustolon(Belluno)

Focante(Jesina)

Gestra(Colognese)

Fantini(Cuneo)

Vituperio(S.A.Abate)

Sené(Acireale)

Grandoni(Sp.Terni)

Ceciarini(Rosignano)

Secondulfo(Turris)

Mortaro(Todi)

Fabiola Rieti

XXXXXXXXXXXXXXXXXX

Enrico Fantini, bomber del Cuneo (Foto Archivio)

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

La Top 11 della Serie D

Dopo il turno di pausa, è ricominciato il

campionato di Serie D. E per quattro prime

della classe la ripartenza non è delle migliori. Le

capoliste Mantova, Buggiano, Monterotondo e

Arzanese hanno subìto una battuta d’arresto e

le inseguitrici non si sono lasciate sfuggire l’oc-

casione per racimolare terreno e punti. Dopo un

girone d’andata in cui hanno dato il massimo,

il ritorno si sta dimostrando ostico per le prime

in classifica che probabilmente cominciano ad

accusare la stanchezza e il calo mentale in vista

della fine del torneo. (Sara Sbaffi)

Campionati riaperti?

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Page 21: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.8

21NUMERO 8 - 03 marzo 2011

Andrea Mussi, attaccante classe ‘77, milita da

questa stagione nel Ponte San Pietro Isola,

squadra impegnata nel girone B dell’Interregionale.

Il giocatore, dopo una lunga esperienza nel calcio

professionistico, è approdato nella città lombarda

dove ha trovato un bell’ambiente, come dice lui stes-

so: «Pontisola è una realtà che non conoscevo. Mi

trovo bene, perché è una società che ha un progetto

serio e tanta voglia di vincere. Così si può lavorare

in tranquillità e fare solo il giocatore, perché non sei

distratto da eventuali compiti che la società non as-

solve». In campionato la squadra di Ponte San Pietro

ha ancora la possibilità di dire la sua e il giocatore ne è

convinto: «La stagione è sicuramente ancora aperta

a tutto, anche al primo posto. Non bisogna parlarne,

ma noi vogliamo lottare fino alla fine. Siamo un po’

lontani dalla vetta, perché abbiamo perso terreno,

ma nel girone di andata siamo arrivati a tre punti

dalla testa della classifica». Le statistiche parlano di

un ruolino di marcia importante tra le mura amiche,

mentre le difficoltà si manifestano in trasferta: «Ef-

fettivamente in casa abbiamo un ritmo da prima

della classe. Perdiamo in trasferta, ma nelle ultime

uscite siamo stati anche condizionati dall’impegno in

Coppa Italia». Andrea Mussi, dopo una fugace ap-

parizione in serie A con l’Empoli, ha giocato in B e

in C con un buon rendimento, dal Ravenna alla Luc-

chese, passando per Reggiana, Ancona, Arezzo, Va-

rese, Pescara, Carrarese e Borgorosso nella stagione

passata. Per l’attaccante, i vantaggi e le difficoltà di

giocare in serie D sono: «Gli svantaggi, quando si ha

una carriera importante, è che si pretende molto da

te. Il calcio, però, è un gioco di squadra quindi non

dipende mai solo dal singolo, ma anche dal resto del

gruppo. Tra i vantaggi c’è il fatto che non sempre si

incontrano squadre all’altezza e quin-

di puoi esprimerti al meglio».

Mussi: “Il Pontisola è pronto a lottare”Fabiola Rieti

w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Una carriera di tutto rispetto quella di Giovanni

Serrapica. Nato nel 1981 a Pompei, comincia

la sua esperienza calcistica nella vecchia C/2 giocando

con il Prato. Questi sono anni che ricorda con molta

soddisfazione: «Quelle quattro stagioni a Prato sono

indelebili, era la mia prima squadra professionistica e

siamo riusciti a passare in C/1. Poi a Pagani abbiamo

ottenuto la promozione in Prima Divisione e anche a

Nocera sono stato bene, eravamo in Seconda Divisione

e siamo stati ripescati in Prima». Il centrocampista tren-

tenne vanta inoltre una breve parentesi nella serie ca-

detta all’Albinoleffe nel gennaio 2004 per poi tornare a

Prato verso la fine del campionato. Serrapica ora è alla

Civitanovese, è entrato a far della compagine rosso-

blu all’inizio di questa stagione e ne è diventato subito

il capitano. La squadra però non si sta dimostrando

all’altezza delle previsioni e viaggia a metà classifica:

«Qui mi trovo molto bene. Purtroppo le aspettative che

ci eravamo prefissati ad inizio stagione erano diverse.

Eravamo partiti bene, poi si è messa in mezzo la sfor-

tuna. Il fatto di non avere mai tutta la rosa al completo

ci ha penalizzati». La Civitanovese ha registrato solo 3

vittorie in trasferta e anche domenica scorsa sul ter-

reno della Santegidiese non è andata meglio (1-0): «È

un risultato bugiardo. A Sant’Egidio abbiamo fatto una

delle nostre migliori partite, siamo stati penalizzati dai

torti arbitrali. Un rigore netto per noi non dato e il gol in

evidente fuorigioco. Devo ammettere che quest’anno

gli arbitri ci hanno tolto tanto». Domenica prossima

al “Comunale” è atteso il Bojano, una gara facile sulla

carta ma il regista napoletano precisa: «Ora ci aspetta-

no tre partite utili per la salvezza – Bojano, Recanatese

e Atletico Trivento - e speriamo di riuscire a risalire».

Come vede il suo futuro Serrapica? «Ci penserò nei

prossimi due, tre mesi. Spero di rimanere a Civitanova

Marche e continuare a far bene con

questa squadra».

Serrapica: “A Civitanova anche nel futuro”Sara Sbaffi

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23NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Una vita tra i professionisti, con ben 250

presenze e ancora tanta voglia di gio-

care: questo emerge dalla nostra conversazi-

one con Alessandro Cagnale. Difensore classe

1974, ha cominciato a tirare i primi calci a

Benevento, sua città natale, poi la sua car-

riera ha intrapreso una strada fatta di successi

e soddisfazioni, ma anche qualche delusione:

«L’esperienza a L’Aquila è stata una delle più

belle, perché nessuno se lo aspettava da noi».

Lì infatti ha trascorso quattro stagioni, dal 1997

al 2002, contribuendo all’indimenticabile

ascesa dalla Serie D alla Prima Divisione,

vincendo due campionati. «Bei ricordi sono

anche quelli più recenti con il Potenza», con cui

ha vinto la finale play-off di Seconda Divisione

nel 2007 proprio contro il suo Benevento. «In-

vece la delusione più grande è stata a Pisa: non

dimenticherò mai la finale dei play-off per ac-

cedere alla Serie B persa contro l’Albinoleffe.

Vincere lì avrebbe cambiato di molto la mia

carriera, però già avere giocato in una piazza

importante come Pisa per tre anni è stato un

successo». Cagnale da questa stagione è alla

Capriatese, dove ha ritrovato mister Cimmino,

già suo allenatore alla Viribus Unitis. Tecnico

però esonerato in seguito al 5-1 (subìto) dalla

squadra casertana dall’Arzanese: «Purtroppo

l’allenatore è il primo a rischiare. Dispiace per-

ché gli sono grato per avermi trovato un posto

in questo gruppo. Adesso però pensiamo al

bene della squadra e al nuovo mister Vincenzo

Feola». Dopo tanti anni passati sui campi come

si trovano gli stimoli nuovi per continuare? «La

passione, lo stare in gruppo, misurarsi con i

ragazzi più giovani: sono queste le motivazioni

che non mi fanno ancora essere sazio di questo

sport». L’esperto difensore vede solo il calcio

nel suo futuro: «Io so fare solo questo, non

posso trovare altri lavori. Proverò a diventare

allenatore, anche se è un ruolo scomodo. Poi si

vedrà, finché ho la testa per giocare penso solo

a fare bene il mio mestiere con la

Capriatese».

Cagnale: “Penso solo alla Capriatese”Sara Sbaffi

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Roberto Borrello, mister della Vo-

luntas Spoleto, sta raccogliendo

buoni risultati con la sua squadra,

impegnata nel girone E della Serie

D. Nella trasferta ad Orvieto hanno

sofferto, ma hanno dimostrato carat-

tere: «Siamo stati fortunati, abbiamo

concesso troppo e non riuscivamo ad

imporre il nostro gioco. L’Orvietana

invece era pimpante e veloce, infatti

il nostro portiere Mazzone ci ha sal-

vato in diverse occasioni. Quando poi

abbiamo segnato potevamo ammi-

nistrare meglio il vantaggio, invece

abbiamo permesso agli avversari di

andare in gol. Comunque il pareggio

è il risultato più giusto». Nonostante

la classifica faccia ben sperare, il mi-

ster frena gli animi di chi pensa che

la squadra punti ai play-off: «L’obiet-

tivo della società a luglio quando ha

costruito la squadra era la salvezza,

essendo stati ripescati dall’Eccellenza.

Anche ora vogliamo raggiungere il

numero di punti necessari per la sal-

vezza matematica, fatto quello si può

pensare ad altro». L’Interregionale è

un campionato sempre ostico e mol-

to dipende dalla qualità dei giocatori:

«La Serie D è difficile, perché ci sono

squadre con elementi che vengono

dalle categorie superiori. Le squadre

si attrezzano per fare un campionato

buono a dispetto delle più blasonate.

Nel nostro girone poi ci sono molte

squadre umbre e scatta quindi anche

l’adrenalina da derby». Dopo una car-

riera da calciatore Borrello, per il suo

percorso in panchina, si sente vicino

alle scelte di alcuni suoi ex allenatori:

«Quando si è giovani non ci pensi a

studiare chi ti allena. Negli ultimi anni

poi ho seguito Delneri, che mi ha al-

lenato alla Ternana (1996-98) e per

quanto riguarda l’impostazione difen-

siva mi sento vicino a lui. Di mister To-

bia mi piaceva il modo in cui prepara-

va la sua squadra ad imporre sempre

il proprio gioco per andare in rete».

Sul prossimo scontro con il Sansepol-

cro dice: «Tutte le partite sono osti-

che. Si può perdere e vincere con tutti,

non ci sono partite facili. Loro hanno

giocatori che giocano insieme da tan-

to e hanno una buona

intelaiatura».

Molte volte i giornalisti si tro-

vano a confrontarsi con

decisioni da parte delle società che

lasciano quantomeno interdetti. È

il caso del silenzio stampa, provve-

dimento indetto dai presidenti per

cercare, a loro dire, di mantenere

alta la concentrazione in vista di im-

pegni importanti, o per tentare di

risollevare una situazione deficita-

ria in classifica. Non è per difendere

la categoria, ma crediamo che sia

in linea di massima una condotta

sbagliata, anche e soprattutto per

chi, come la nostra testata, dà voce

e luce a realtà che altrimenti reste-

rebbero in un limbo mediatico. Alla

Torres il silenzio stampa vige da tre

settimane, dopo la sconfitta di Fide-

ne (3-1), che chiudeva un gennaio

non proprio positivo per i rossoblu

sardi allenati da mister Rosario Af-

fuso e guidati in attacco da un cer-

to Alessandro Frau, che è tornato

dalla scorsa stagione a casa dopo

la sfortunata parentesi di Alghero.

Il numero uno della gloriosa Torres -

che non più di cinque anni fa si stava

giocando la promozione in Serie B

- Enricoantonio Piras ha così deciso

di cucire la bocca a tutti: «Ho preso

questa decisione in un momento di

difficoltà della squadra. Viaggiava-

mo in zona spareggi promozione

– basti pensare che i rossoblu nel gi-

rone d’andata avevano un solo k.o.,

con cinque vittorie e dodici pareggi

– salvo poi cambiare rotta con l’ini-

zio del girone di ritorno, con 3 vitto-

rie, 2 pareggi e 3 sconfitte». Il presi-

dente Piras, però, fa notare che: «Da

quando ho indetto il silenzio stampa

abbiamo messo insieme sette punti

– vittorie con Monterotondo e Viri-

bus Unitis, e pareggio con il Cynthia

– quindi vuol dire che a qualcosa è

pur servito». Ma adesso che la situa-

zione si è rimessa in carreggiata, con

la Torres che è a 4 punti dalla zona

play-off, quando metterà fine al si-

lenzio stampa? «Quando avremo

raggiunto la quota salvezza senza

passare per i play-off». Vale a dre,

40 punti? «Sì, penso che raggiunto

quel punteggio po-

tremmo riparlarne».

Spoleto, mister Borrello e la “Voluntas” di allenare

Porto Torres e il silenzio che porta punti preziosi

Fabiola Rieti Flavio Grisoli

25NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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27NUMERO 8 - 03 marzo 2011 27w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Ennesimo increscioso episodio di violenza

fra tifoserie in Serie D. Domenica allo stadio

“Gavagnin” di Verona la Virtus Vecomp ospitava

il Trento di Giancarlo D’Astoli e già nel corso del-

la partita le due tifoserie si sono insultate a colpi

di sfottò, ma fin qui tutto rientra nella normalità

del calcio. L’incontro termina quattro reti a uno

per i padroni di casa e fuori dallo stadio comincia

la bagarre. Abbiamo raggiunto telefonicamente

Leonardo Petrucci, portavoce della Questura di

Verona che ci ha spiegato come si sono svolti i

fatti: «A fine partita c’è stato un tentativo di con-

tatto tra i due gruppi di tifosi con lanci di oggetti

in mezzo alla strada. Noi abbiamo inviato subito

il personale della polizia che in quel momento

si trovava alla partita dell’Hellas Verona». I

motivi all’origine degli sconti sembrano essere

di natura politica, come ci conferma anche Pe-

trucci: «Il tentativo di contatto è dovuto a ori-

entamenti politici contrastanti, la tifoseria della

Virtus Vecomp è considerata di sinistra mentre

il Trento di destra». Sono state inviate sul posto

una cinquantina di unità tra carabinieri e polizia

che hanno isolato la zona intorno allo stadio:

«Abbiamo fermato alcuni ragazzi ma solo per

l’identificazione». Adesso si deciderà sulle even-

tuali responsabilità: «Da lunedì mattina la Digos

sta lavorando per valutare se c’è presupposto di

reato e se prendere i provvedimenti del caso».

Il presidente-allenatore della Virtus Luigi Fresco

ci racconta la sua versione dell’accaduto: «Ab-

biamo fatto due errori, non dovevamo far uscire

dallo stadio i tifosi trentini subito dopo la par-

tita e avremmo dovuto aprire il campo e farci

entrare i nostri supporters per metterli al riparo.

I tifosi del Trento lanciavano sassi, fumogeni e

petardi da fuori verso dentro e i nostri si sono

trovati in gabbia. Per fortuna sono state solo

schermaglie». E sulle responsabilità afferma: «I

nostri è la prima volta che vengono coinvolti in

una cosa del genere. Quelli del Trento lo fanno

spesso, sarà anche dovuto alla posizione in clas-

sifica che aumenta la tensione».

V.Vecomp Verona-Trento l’idiozia innesca la violenza

Sara Sbaffi

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28 NUMERO 8 - 03 marzo 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

“Le squadre di serie A non scenderanno in cam-

po…” una frase che abbiamo sentito più volte

in questi mesi. Molti si sono posti:PERCHè? Cosa

manca ai calciatori? La risposta prevedibile di gran

parte del pubblico è stata “NIENTE”: sono ricchi,

famosi, coccolati e invidiati. Ma dal punto di vista

giuridico la situazione è molto più complessa: i

calciatori sono comunque lavoratori subordinati e

come tali hanno tutti i diritti conseguenti alla cat-

egoria a cui appartengono tra cui, il più classico degli

strumenti di lotta sindacale: il diritto di sciopero. In

alcuni momenti la parola sciopero è stata sostituita

da “assenza dal lavoro” (altro non è che un assenza

dovuta, ad esempio, da malattia, infortunio, ma-

ternità..). Che sia stato un tentativo per evitare la

sospensione della retribuzione susseguente la proc-

lamazione dello sciopero?? Non so.. però se si era

in cerca di una escamotage per aggirare la mancata

retribuzione, sarebbe stato meglio attuare il cd. “sci-

opero bianco”, ossia presentarsi sul posto di lavoro,

in questo caso il campo da calcio, ed esibirsi in 90

minuti di “melina”. L’annuncio di scioperare, verbo

difficile da attribuire alla categoria ma comunque

più che legittimo, nasce dal tentativo di rinnovo del

contratto collettivo per i calciatori di serie A… eh si

non per tutti i calciatori ma solo quelli appartenenti

alla massima serie, perché nella tavola rotonda del-

le trattative sono seduti da un lato l’A.I.C. e dall’altro

la Lega di serie A (nata dalla scissione della L.N.P. in

Lega di serie A e Lega di serie B). Quindi il nuovo ac-

cordo avrebbe valenza solo per i calciatori apparte-

nenti alla massima serie, mentre per la serie cadetta

resterebbe in vigore l’Accordo del 2005. La doman-

da che mi sono posto leggendo i giornali e vedendo

le televisioni è stata: ma i calciatori di LegaPRO? Non

sono loro i soggetti che avrebbero bisogno di seder-

si al tavolo delle discussioni per il rinnovo di un con-

tratto collettivo del 1989!?! L’ annuncio dello scio-

pero, attualmente è rientrato, ma vediamo da cosa

è scaturito. Otto sono le novità proposte dalla Lega

: 1.Flessibilità della retribuzione, 2,3. Multe,sanzioni

e codice di autodisciplina, 4.Attività extracalcistiche,

5.Tutela sanitaria, 6.Collegi Arbitrali 7.Allenamenti

con la prima squadra 8.Trasferimenti. Su questi ul-

timi due punti è nato lo scontro. L’A.I.C. è sembrata

disponibile al dialogo sui primi sei punti ma intransi-

gente sugli ultimi due. Il punto 7 (allenamenti con la

prima squadra), secondo la bozza di accordo stilata

dalla Lega, prevedrebbe la possibilità di istituzion-

alizzazione dei c.d. fuori rosa, ovvero dei calciatori

costretti, per scelta della società o dell’allenatore,

ad allenarsi individualmente o in piccoli raggruppa-

menti e comunque non con il gruppo: ciò, non solo

in ragione di un allenamento differenziato o di re-

cupero, ma è lecito pensare che possa essere utiliz-

zato anche come sanzione/punizione nei confronti

del calciatore “ribelle”. L’art. 7 dell’accordo scaduto

prevedeva il diritto/dovere, per il calciatore, di par-

tecipare agli allenamenti e alla preparazione pre-

campionato con la prima squadra. Secondo l’A.I.C.

la modifica apportata dalla Lega, significherebbe

favorire palesemente situazioni di discriminazione

e di mobbing, comportando una emarginazione

“mascherata” che servirebbe per costringere i cal-

ciatori a rinnovare un contratto in scadenza o ac-

cettare un trasferimento non gradito. Il punto 8

(Trasferimento coattivo) è l’elemento di disaccordo

maggiore tra A.I.C. e Lega, in quanto prevedrebbe

l’obbligatorietà di accettazione di un trasferimento

ad altro club a parità di stipendio e di visibilità (in

ragione al blasone del nuovo club), che,in caso di

ingiustificato rifiuto, comporterebbe la risoluzione

del contratto in essere, con il pagamento del 50%

dell’ingaggio previsto fino al termine del contratto

stesso. Tale punto appare in contrasto sia con il

Regolamento FIFA sullo status e trasferimento dei

calciatori, il quale prevede espressamente all’art.16

che un contratto non può essere risolto unilateral-

mente nel corso di una Stagione, che con l’art.5 del-

la legge 91/1981, rubricato “cessione del contratto”

secondo il quale: “È ammessa la cessione del con-

tratto, prima della scadenza, da una società sportiva

ad una altra, purché vi consenta l’altra parte…” ossia

il calciatore.In conclusione direi che appaiono legit-

time sia le richieste della Lega volte alla tutela delle

società che quelle dell’A.I.C. volte alla tutela dei cal-

ciatori/lavoratori, per tanto in tale contrapposizione

il problema dello sciopero, anche se attualmente

scongiurato, appare ancora una con-

creta possibilità.

Dal campo al ForoGuido Del Re

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29NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Ci sono giocatori giovani che sognano un futu-

ro milionario, però ci sono vantaggi e svan-

taggi nella carriera pokeristica. Vantaggi: molte

persone hanno bisogno della loro dose quotidia-

na di adrenalina. Presupponendo il talento e la

dedizione si possono vincere molti soldi giocando

a poker. Resta da stabilire se si riesce a guadagna-

re di più rispetto ad un manager o ad un impren-

ditore. Come giocatori di poker professionisti si

può essere autonomi ed indipendenti. Un ritmo

prefissato, insieme allo svegliarsi presto, presen-

ta molteplici vantaggi. Naturalmente esistono

dei Pro attivi di notte. Tuttavia, un ritmo di que-

sto genere potrebbe rappresentare un problema

per la propria salute. Per via della dinamica sul

mercato del lavoro, oggigiorno non ci sono più

certezze. Nel poker ciò non esiste. Se siete riusciti

a consolidarvi non sarà facile diventare disoccu-

pati. Svantaggi: Chi non ama il gioco come tale

e lo considera come un mezzo per guadagnare

soldi, corre il rischio di annoiarsi come un lavoro

d´ufficio monotono. Ciò non vuol dire che il lavoro

d´ufficio sia noioso. Per giocare a poker si deve

avere un buon capitale. Questi verrà sottoposto

ad un determinato grado di rischio. Lo sviluppo

finanziario di un giocatore di poker vincente corri-

sponde all’incirca al grafico di un´azione proficua:

dal basso a sinistra in alto a destra. Ogni profes-

sionista deve essere consapevole del pericolo di

un grande downswing. Un dipendente riceve dei

contributi per la sua assistenza pensionistica,

il giocatore di poker deve provvedere per conto

suo. Se il professionista di poker va in vacanza, il

suo reddito si blocca. Il giocatore deve essere in

grado di motivarsi da solo e dare una struttura

alla propria vita, altrimenti corre il rischio di non

avere motivazioni. C’è bisogno di forza, coraggio

ed un ego pronunciato. Bisogna trovare conti-

nuamente questa forza. Come conseguenza si

potrebbero staccare i piedi da terra in caso di suc-

cesso. Per tale motivo è fondamentale osservarsi

per controllare un´eventuale deviazione.

Sono adatto per diventare un giocatore di poker professionista?

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R EPUBBLICA DI SAN MARINO – La 15 ̂giornata

del campionato sammarinese ha visto “impegna-

to” nel turno di riposo il Tre Fiori di Floriano Sperindio,

capolista del girone B. Per sua fortuna, l’inseguitrice

più vicina, il Murata di mister Alberto Manca era con-

trapposta alla dominatrice del raggruppamento A, il

Pennarossa in quello che è stato il big-match della do-

menica calcistica titana. In effetti, la partita si è rivelata

tirata e agonisticamente molto accesa: i bianconeri,

una delle formazioni più titolate del panorama sam-

marinese ha avuto il suo bel da fare per contrastare

il Pennarossa, che al 72’ si è portato in avanti nel pun-

teggio con Brighi, e anche in vantaggio di un uomo.

Ma la formazione di Manca non si è persa d’animo ed

è riuscita a pervenire al pari con la zampata vincente di

Roberto Gatti, al suo settimo sigillo stagionale, raggiun-

gendo così al secondo posto nella classifica marcatori

Aruta del Tre Fiori, Hirsch della Virtus e Dominici della

Folgore/Falciano. «È sicuramente un buon pareggio,

non lo nego – le prime parole di Alberto Manca, ex tec-

nico della Juvenes/Dogana, oggi al Murata – soprat-

tutto perché abbiamo dovuto recuperare il punteggio

in inferiorità numerica. Sono molto contento della pro-

va di carattere dei miei ragazzi». Un solo punto, però,

rimontato al Tre Fiori: «Lo so, ma la squadra di Sperin-

dio è un gradino sopra. Questo che stiamo vivendo è

un campionato sempre più equilibrato, e la possibilità

di giocare le Coppe europee ha dato stimolo a tante

società che nel corso degli ultimi anni si sono miglio-

rate tantissimo. Ogni gara ha una storia a sé adesso –

prosegue Manca – e non esistono più partite dove i tre

punti si possono considerare assicurati». A suffragio di

quanto affermato, ricordiamo appunto a Manca che il

Fiorentino, penultimo nel girone A a 9 punti, è riuscito

a battere la Juvenes/Dogana: «Infatti, questo è il chia-

ro sintomo che si sta lavorando bene, sotto tutti i punti

di vista».

Punti di

vista, che

compren-

d o n o

anche la

Federa-

z i o n e :

« S e n z a

dubbio,

negli ultimi anni il nostro calcio è cresciuto molto, te-

nendo in considerazione il fatto che il bacino d’utenza

è quello che è. Voglio ricordare – continua nella sua

analisi il tecnico del Murata Alberto Manca – che se

uno straniero sposa una sammarinese, e viceversa,

acquisisce la cittadinanza. Questo non vale però, per la

selezionabilità in nazionale. Quindi il tutto si restringe

ad una popolazione di 35mila persone, e si capisce che

il compito è arduo». Tornando ai fatti del campionato

sammarinese, la prossima giornata, in programma il

5 e 6 marzo prossimi, vedrà opposto il Murata al San

Giovanni. Una gara senz’altro da non sottovalutare,

perché la formazione guidata in panchina da Massimil-

iano Venturi è tra quelle che hanno mostrato il mag-

gior miglioramento rispetto alle scorse stagioni: «Il San

Giovanni è la rivelazione dell’anno, senza dubbio. Una

volta si entrava in campo con la consapevolezza che

erano tre punti già fatti, adesso, come si dice, si torna a

casa “piegati”». Ultima considerazione che vogliamo

affrontare con Manca è sui campi. Come hanno resis-

tito a questo inverno? «Benissimo. San Marino, sotto

questo punto di vista in relazione agli abitanti, è il posto

più bello del mondo. Abbiamo impianti tutti nuovi, sin-

tetici a cinque stelle. Le mogli dei calciatori sammari-

nesi sono fortunate, perché quando i mariti tornano a

casa dalla partita non hanno bisogno di lavare i pan-

taloncini. Giochiamo praticamente su

una moquette».

Murata, Manca: “Giochiamo su campi a 5 stelle”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese

CAMPIONATO SAMMARINESE

CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 31Cosmos 27La Fiorita 23Juvenes/Dogana 19Faetano 14Fiorentino 8Cailungo 4

MARCATORIGRUPPO A10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)8 Gol: Simon Parma (La Fiorita)7 Gol: Mario Fucili (Cosmos)6 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Paolo Montagna (Cosmos) Enrico Foscoli (Pennarossa)

GRUPPO B8 Gol: Alessandro Giunta (Tre Fiori)7 Gol: Manuel Dominici (Folgore/Falciano) Federico Amici (Tre Fiori)6 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Roberto Gatti (Murata) Adolfo Hirsch (Virtus)

14° Giornata 19-20/02/2011Cailungo-Virtus 1-3Folgore/Falciano-Fiorentino 1-1Juvenes/Dogana-Tre Penne 3-2La Fiorita-San Giovanni 6-3Pennarossa-Domagnano 3-0Tre Fiori-Cosmos 4-1Faetano-Murata 0-0

CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 31Murata 23San Giovanni 19Tre Penne 19Libertas 19Virtus 16Folgore/Falciano 11Domagnano 5

15° Giornata 26-27/02/2011Murata-Pennarossa

Cosmos-VirtusDomagnano-Fiorentino

Libertas-FaetanoFolgore/Falciano-La Fiorita

Juvenes/Dogana-San GiovanniTre Penne-Cailungo

31NUMERO 8 - 03 marzo 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

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