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Gli errori e i bias negli studi epidemiologici osservazionali e sperimentali Prof. Giovanni Capelli Cattedra di Igiene Dipartimento di Scienze Motorie e della Salute Facoltà di Scienze Motorie - Università di Cassino CdLM Classe LM-67 - Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate C.I. Epidemiologia e valutazione degli stili di vita sulla salute Modulo: Metodologia epidemiologica

Prof. Giovanni Capelli - - Università degli Studi di Cassino · Errori in Epidemiologia Precisione Errori random Validità Errori sistematici Confondimento Misclassificazione Selezione

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Gli errori e i bias negli studi epidemiologici osservazionali e sperimentali

Prof. Giovanni Capelli

Cattedra di IgieneDipartimento di Scienze Motorie e della Salute

Facoltà di Scienze Motorie - Università di Cassino

CdLM Classe LM-67 - Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate

C.I. Epidemiologia e valutazione degli stili di vita sulla saluteModulo: Metodologia epidemiologica

Errori e Bias: concetti

ErroreUn atto, asserzione o una convinzione che devia dal

giusto In matematica errore è la differenza tra un

valore calcolato o misurato e il valore vero oquello eroicamente corretto

Ma attenzione! La lunghezza di “1 metro” è stata, nel tempo,

definita come: una frazione della lunghezza del quadrante del meridiano

terrestre che attraversa Parigi la distanza tra due segni su una barra di metallo il tragitto percorso dalla luce nel vuoto in un particolare lasso

di tempo

Quindi, la “giusta” lunghezza di un metro è decisaarbitrariamente, accordandosi su una definizione Importanza dei metodi standardizzati di misura

Errori e bias: concetti

BiasE’ qualcosa di più sottile dell’errore

Si tratta piuttosto di una “preferenza”, diuna “inclinazione” Che impedisce un giudizio imparziale O porta a decisioni o azioni ingiuste a causa di un

pregiudizio

In statistica, Bias è un errore dovuto al fatto che sistematicamente

alcuni gruppi o esiti sono favoriti rispetto ad altri

In pratica, il bias è Un errore che si presenta in misura diversa nei diversi

gruppi considerati• intenzionalmente o involontariamente

Ovvero una inappropriata generalizzazione dei risultatidi uno studio ad una popolazione che differisce da quellastudiata

Errori in Epidemiologia

PrecisioneErrori random

ValiditàErrori sistematici

Confondimento

Misclassificazione

Selezione

Validità e precisione

Precisione

È di solito espressa utilizzando gliintervalli di confidenza

Dipende dalla grandezza del campione edall’efficienza dello studio

Validità - Tipologie di bias (errore “sistematico”)

Di selezione (selection bias)Scelta della popolazione

Deviata sistematicamente

Di informazione (information bias)Raccolta

Analisi

Interpretazione dei dati

Deviate sistematicamente

Confondimento (confounding)Le variabili misurate e considerate nell’analisi

sono scelte in modo “erroneo”

Da: Raj Bhopal, Concepts of epidemiology, Oxford University Press, 2002

Da: Raj Bhopal, Concepts of epidemiology, Oxford University Press, 2002

Rischi nella scelta della popolazione in studio

Da: Raj Bhopal, Concepts of epidemiology, Oxford University Press, 2002

Filosofia della valutazione di causalità

Teorie probabilistiche della causalitàIl problema principale di queste teorie è il

soddisfacimento della terza condizione (chel’associazione non sia “spuria”)

che implica identificazione ed eliminazionedei fattori “disturbanti” (confoundingfactors)

Che X sia causa di Y secondo la definizioneprobabilistica può dipendere, dunque

da quali fattori sono presi in considerazione e quindi X resta una causa a meno di altri

fattori, a noi sconosciuti, potenzialmenterilevanti

Il confondimento

In ambito epidemiologico e di sanitàpubblica siamo interessati allaassociazione tra esposizione ed effettoCapita spesso di dover verificare che la nostra

analisi di associazione non sia distorta da unaterza variabile correlata sia alla esposizione che all’ effetto

Definiremo questa variabile di confondimento sesi tratta di una variabile estranea che soddisfaentrambe le seguenti condizioni: E’ fattore di rischio per l’ effetto E’ associata alla’esposizione, ma non ne è una

conseguenza

La stratificazione

Per controllare per i fattori diconfondimento possiamo utilizzare lastratificazione. L’idea di base è:Suddividiamo il campione in strati

Facciamo confronti all’interno degli strati

confrontando similia cum similibusRicombiniamo per una stima complessiva (overall)

Spesso la decisione se trattare o no unavariabile come confondenteè legata a considerazione non statistiche, quali

la conoscenza della storia naturale di malattia il giudizio soggettivo una revisione della letteratura

Confondimento:una definizione operativa

Se una analisi “cruda” ( “unadjusted”) fornisce una risposta sostanzialmente diversa

da una analisi stratificata che controlli per lavariabile Z,

Z è un fattore di confondimento

Il confondimento non è tutto o nullaè un bias (distorsione) e le distorsioni possono

essere grandi o piccole

Confondimento

Un errore nella stima di una misuraepidemiologica o nella stima di uneffetto che deriva da uno squilibrionegli altri fattori causali della malattiatra i gruppi posti a confronto

Un confondenteÈ associato con la malattia tra i non esposti

È associato con l’esposizione nella popolazioneche dà origine ai casi

Non è una causa intermedia

Confondimento

ESPOSIZIONE MALATTIA

CONFONDENTE

Esempio di confondimento

Dati grezzi

Esposti Non esposti

Casi 40 101

Tempo-persona 1100 1100

RR=0.4

Giovani Anziani

Esposti Non esposti Esposti Non esposti

Casi 20 1 Casi 20 100

Tempo-

persona

1000 100 Tempo-

persona

100 1000

RR=2.0 RR=2.0

Confondimento

MisuraCambiamento nella stima dell’effetto

ControlloPrevenzione

Restrizione Randomizzazione Appaiamento

Terapia

Analisi stratificata Modelli multivariabili

Confondimento: esempio

Shapiro et al. (Lancet, 1979) hannorealizzato uno studio caso-controllo su utilizzo di contraccettivi orali (OC)

e infarto del miocardio

stratificando per età

C’è associazione tra uso di OC e Infarto,controllando per classi di età?

Infarto Controlli Infarto Controlli

Uso recente di SI 13 59 72 Uso recente di SI 12 14 26

contraccettivi NO 45 720 765 contraccettivi NO 158 663 821

orali 58 779 837 orali 170 677 847

^OR1= 3.53 ^OR2= 3.60

Età 30-39 Età 40-49

Confondimento:una definizione operativa

Se una analisi “cruda” ( “unadjusted”) fornisce una risposta sostanzialmente diversa

da una analisi stratificata che controlli per lavariabile X,

X è un fattore di confondimento

Il confondimento non è tutto o nullaè un bias (distorsione) e le distorsioni possono

essere grandi o piccole

Confondimento: esempio

La stima dell’ OR “cruda” (unadjusted) è:

valore ben inferiore agli ^OR strato-specifici il che suggerisce, secondo la nostra defizione

operativa, che l’età sia un confondente

Infarto Controlli Infarto Controlli

Uso recente di SI 13 59 72 Uso recente di SI 12 14 26

contraccettivi NO 45 720 765 contraccettivi NO 158 663 821

orali 58 779 837 orali 170 677 847

^OR1= 3.53 ^OR2= 3.60

Età 30-39 Età 40-49

33.2)15845(*)1459(

)663720(*)1213(ˆ

RO

Confondimento: esempio

Infatti, l’età è associata sia conl’effetto che con l’esposizionenel gruppo più anziano ci sono PIU’ infarti

170/847=0.201 contro 58/837=0.069nel gruppo più anziano c’è MENO uso di OC

26/847=0.031 contro 72/837=0.086ma l’età più avanzata non è una conseguenza

dell’ uso di OC

Perciò, concluderemo che l’età èfattore di confondimento dellaassociazione tra uso di OC e infartodel miocardio

Confondimento ed interazione

ConfondimentoE’ una distorsione sistematica della associazione esposizione-

effetto dovuta ad una terza variabile Zc, il fattore diconfondimento

Può talvolta essere controllato con una analisi appropriata (analisi stratificata) con un disegno apposito (matching)

E’ un bias e quindi va EVITATO!

Modificazione di effetto (interazione)E’ la variazione della associazione esposizione-effetto per

livelli di una terza variabile, Ze, il modificatore di effettoE’ una proprietà intrinseca del fenomeno esposizione-effetto

e non c’è disegno che la possa evitare se c’èE’ un fenomeno interessante, e quindi va DESCRITTO!

Stratificazione

Immaginiamo di suddividere lapopolazione in studio in stratiper ogni strato considereremo una associazione

esposizione-effetto

avremo dunque numerose tabelle 2x2, una perstrato

Se non c’è relazione tra esposizione edeffettogli OR calcolati per ogni strato saranno tutti =1

L’ipotesi nulla di non associazione è dunque H0: OR1=OR2=OR3=Ork=1

Se c’è associazione positiva (fattore dirischio) costante in ogni strato OR1>1, OR2>1, OR3>1, ORk>1

Stratificazione

Se gli OR negli strati sono più o meno gli stessiOR1~OR2~OR3~ORk~ OR*

Una stima di OR*m sarà una utiule misura della associazionetra esposizione ed effetto nella intera popolazione

Se invece i valori di OR differisconosostanzialmente tra gli stratiparleremo di modificazione di effetto (in epidemiologia) o di

interazione (in statistica)

non sarà possibile stimare un valore riassuntivo per tutta lapopolazione

perchè l’effetto cambia nei doversi strati!

La stratificazione può essere usata per: controllare per i fattori di confondimento

descrivere l’interazione (modificatori di effetto)

Confondimento ed interazione

ConfondimentoE’ una distorsione sistematica della associazione esposizione-

effetto dovuta ad una terza variabile X, il fattore diconfondimento

Può talvolta essere controllato

con una analisi appropriata (analisi stratificata)

con un disegno apposito (matching)

E’ un bias e quindi va EVITATO!

Modificazione di effetto (interazione)E’ la variazione della associazione esposizione-effetto per

livelli di una terza variabile, X, il modificatore di effetto

E’ una proprietà intrinseca del fenomeno esposizione-effetto

e non c’è disegno che la possa evitare se c’è

E’ un fenomeno interessante, e quindi va DESCRITTO!

Una strategia per l’analisi di tabelle 2x2 stratificate (1)

Determinare i potenziali fattori diconfondimento o le variabili categoriche perle quali il campione è stato stratificatosulla base delle conoscenze mediche ed

epidemiologiche

Dare un’occhiata agli ^ORi per avere unaidea della situazionese si ha un piccolo numero di strati con numerosi

soggetti ciascuno,

Svolgere il test di non associazione diMantel-Haenszelse non sono evidenti interazioni qualitative (alcuni

^ORi >1 ed altri < 1)

Una strategia per l’analisi di tabelle 2x2 stratificate (2)

Svolgere un test di omogeneitàper valutare se si può ritenere comune l’OR tra gli

strati

esempio il test di Woolf per l’omogeneità di unpiccolo numero di strati numerosi

Se non ci sono elementi per rifiutarel’assunzione di un OR comunestimarlo con lo stimatore di Mantel-Haenszel, e

stimare i relativi intervalli di confidenza

Se invece si rifiuta l’assunzione diomogeneità degli ORè necessario riportare OR e intervalli di confidenza

separati per ogni strato

Stima dell’OR combinato secondo M-H

Lo stimatore di Mantel-Haenszelpuò essere in pratica considerato una media

ponderata degli OR strato-specifici

Lo stimatore di Mantel-Haenszel dell’OR combinato lavora benesia per un piccolo numero (K) di strati numerosi

che per un grande numero di strati piccoli

La regressione logistica

Se la variabile che misura l’effetto, èbinomiale, possiamo estendere i metodidella regressione per “prevederla”?

Se applichiamo la regressione lineareabbiamo un problemail valore previsto può essere inferiore a 0 o

maggiore di 1

Ci serve allora un’altra funzione, che sia vincolataa non oltrepassare 0 e 1

Ma cosa possiamo prevedere?Non tanto il valore della variabile di effetto, quanto

la probabilità che essa assuma uno dei due valoripossibili (1-> l’effetto verificato)

La regressione logistica

Potremmo prendere in considerazioneuna quantità L che sia una funzionelineare del valori assunto dal fattore dirischio considerato:L=b0+ b1 x1

Ed operare su di essa unatrasformazione che produca unaquantità obbligata a non assumerevalori esterni all’intervallo 0-1un trasformazione logistica:

LeLeffettoy

1

1)|Pr(

La regressione logistica

Infatti, se L=0, avremo:

Se L va ad , avremo:

E se L va a - , avremo:

5.011

1

1

1)|Pr(

0

eLeffettoy

11

1

1

1)|Pr(

eLeffettoy

01

1

1

1)|Pr(

eLeffettoy

Le1

1

La regressione logistica

E con alcuni passaggi, arriviamofacilamente a:

LeLeffettoy

1

1)|Pr( )( 1101

1)|Pr(

xe

Leffettoybb

)( 110)1( xe

y

y bb

110)1(

log xy

ybb

110

))|Pr(1(

)|Pr(log x

Leff

Leffbb

p/(1-p)=odds!

La regressione logistica

La regressione logistica si utilizza percostruire un modello della probabilità che siverifichi una certo risultato binario infunzione di una serie di variabili che si ritienesiano collegate al fenomeno (covariate)

Regressione logistica semplice:

Regressione logistica multipla:

)exp(1

)exp(

10

10

x

xpx

bb

bb

)...exp(1

)...exp(

22110

22110

qq

qq

xxxx

xxxp

bbbb

bbbb

I parametri nella regressione logistica

CalcoloLa stima avviene attraverso un

procedimento matematico ricorsivo(maximum likelihood), non può esserefatto a mano

SignificatoI coefficenti b corrispondono al

logaritmo degli Odds Ratio checonfrontano i soggetti esposti con inon esposti (o l’esposizione “baseline”)

e dunque: OR = exp(b)

Odds Ratio: problemi Gli OR sono difficili da comprendere direttamente

e sono solitamente interpretati come equivalentidel Rischio RelativoTuttavia, va ricordato che gli OR non approssimano

bene il RR quando il rischio iniziale (la prevalenza ol’incidenza del fenomeno di interesse) è alto

sovrastimano la dimensione del rischio, sia in sensonegativo che protettivo Davies HTO, Crombie IK, Tavakoli M, When can odds ratios

mislead?, BMJ, 316: 989-991, 1998

Le uniche situazione sicure in cui utilizzare gli ORsono gli studi caso-controllo e le regressionilogistiche, situazioni in cui essi consentono lemigliori stime possibili del Rischio Relativo

Deeks J, Letters to the Editor, BMJ, 317: 1155, 1998

Vantaggi della regressione logistica

Si può operare un aggiustamento per più fattori diconfondimento contemporaneamente

Si possono considerare sia covariate qualitative chequantitative

Si possono testare direttamente le interazioni(modificatori di effetto)

Si possono valutare i possibili fattori diconfondimento

Si ottengono stime puntuali ed intervalli diconfidenza degli OR

Matematicamente conveniente se si ha un softwareadatto

Svantaggi della regressione logistica

E’ astratta e matematica

Può creare una barriera tra il ricercatore ed i dati ci si potrebbe trovare a migliore agio valutando i risultati di

un metodo classico (es. Mantel-Haenszel)

Fa assunzioni implicite, delle quali può esserdifficile verificare l’applicabilità

Molti modelli potrebbero “fittare” bene, e non èfacile scegliere

Possibilità di troppa fiducia nei risultati “Ho fatto una analisi estensiva sul computer: allora le mie

conclusioni sono corrette”

Un esempio di regressione logistica. logistic lowbwt gestwks mothsmok

Logit Estimates Number of obs = 680

chi2(2) = 62.09

Prob > chi2 = 0.0000

Log Likelihood = -123.84356 Pseudo R2 = 0.2004

------------------------------------------------------------------------------

lowbwt | Odds Ratio Std. Err. z P>|z| [95% Conf. Interval]

---------+--------------------------------------------------------------------

gestwks | .5432452 .0508903 -6.514 0.000 .4521233 .6527322

mothsmok | 2.697852 1.005295 2.663 0.008 1.29968 5.600151

------------------------------------------------------------------------------

. logit

Logit Estimates Number of obs = 680

chi2(2) = 62.09

Prob > chi2 = 0.0000

Log Likelihood = -123.84356 Pseudo R2 = 0.2004

------------------------------------------------------------------------------

lowbwt | Coef. Std. Err. z P>|z| [95% Conf. Interval]

---------+--------------------------------------------------------------------

gestwks | -.6101944 .0936783 -6.514 0.000 -.7938004 -.4265884

mothsmok | .9924558 .3726281 2.663 0.008 .262118 1.722794

_cons | 20.41724 3.588344 5.690 0.000 13.38421 27.45026

------------------------------------------------------------------------------

Rappresentazione grafica del modello

Gestational age (weeks)

probsmo2 probnsm2

30 35 40 45 50

0

.5

1

Regressione lineare e logistica: alcuni suggerimenti

Non sempre conviene utilizzare unavariabile numerica come talese il suo comportamento non è lineare,

spezzarla in classi (ed analizzarla come piùvariabili “dummy”) aiuta ad avere risultati piùattendibili

Come decidere le classi? Valori rilevanti di letteratura Classi di eguale ampiezza Gruppi di eguale numerosità

• quartili, quintili

Regressione lineare e logistica: scelta del modello

Valutare modelli di regressione è una operazionecomplicata

Può essere necessario considerare molte covariatee le interazioni tra loro ricordate, per avere risultati attendibili bisogna avere

almeno 10 osservazioni per ogni variabile considerata nelmodello (ogni interazione è una nuova variabile…)

E’ talvolta necessario considerare trasformazionidei dati, relazioni non lineari

Bisogna partire da strutture semplici e poicomplicare via via facendosi guidare dalle conoscenze sull’argomento, dal buon

senso e dai risultati dei test formali

Regressione lineare e logistica: scelta del modello

Il primo passo utile è fare uno “screening”attraverso una analisi “univariata”modelli che considerano 1 sola covariata

Hosmer e Lemeshow consigliano di prendere inconsiderazione le variabili che in questa fase hanno uncoefficiente con un p<0.25

E poi costruire un modello multivariato cheincludono tutte le variabili considerate rilevantonella IPOTESI formulata e le variabili che hannosuperato lo “screening” univariato

Quando ci sembra di essere vicini ad un modellofinale cominciamo a testare le interazioni, le trasformate, i

termini “quadratici”, ecc.

Regressione lineare e logistica: scelta del modello

NON esiste UN SOLO modello finale!Si può arrivare a più soluzioni logiche, plausibili e

supportate dai dati

Bisgna usare attenzione, logica, buon senso eplausibilità biologica nel costruire un modelloma bisogna anche saper essere “creativi”

la scelta dei modelli è altrettanto “arte” quanto“scienza”

La significatività statistica non è l’unica ragioneper la quale vale la pena di mantenere una variabilenei modelli definitivi le variabili “essenziali” (l’esposizione “principale”, i

confondenti noti, ecc.) vanno mantunuti nel modellocomunque!

Esempi di confondimento

Da: Raj Bhopal, Concepts of epidemiology, Oxford University Press, 2002

Misclassificazione

Assegnazione dei soggetti in studio allacategoria sbagliata di una variabilecategorica

Misclassificazione non differenzialeNon dipende da altre variabili in esame

Misclassificazione differenzialeÈ influenzata da altre variabili in esame

Effetto senza misclassificazione dell’esposizione

ESPOSTI

Effetto senza misclassificazione

NON ESPOSTI

Effetto con misclassificazione dell’esposizione

ESPOSTI NON ESPOSTI

Effetto con misclassificazione

Effetto senza misclassificazione

Misclassificazione non differenziale dell’esposizione

Dati corretti Esposti Non esposti

Casi 240 200

Controlli 240 600

OR = 3,00

Sensibilità = 0,6

Specificità = 1,0 Esposti Non esposti

Casi 144 296

Controlli 144 696

OR = 2,35

Misclassificazione non differenziale dell’esposizione

Sensibilità = 0,8

Specificità = 0,8 Esposti Non esposti

Casi 232 208

Controlli 312 528

OR = 1,89

Sensibilità = 0,4

Specificità = 0,6 Esposti Non esposti

Casi 176 264

Controlli 336 504

OR = 1,00

Misclassificazione non differenziale dell’effetto

Imperfetta specificitàFalsi positivi

Differenza tra rischi (o tassi) inalterata Rapporto tra rischi (o tassi) sottostimato

Imperfetta sensibilitàFalsi negativi

Differenza tra rischi (o tassi) sottostimata Rapporto tra rischi (o tassi) inalterato

Matching

Selezione di un gruppo di confronto cheha una identica o simile distribuzione peruna o più covariate

L’appaiamento è molto comune negli studicaso-controllo, poiché negli studi dicoorte è molto costoso

Le conseguenze sono però diverse trastudi di coorte e caso-controllo

Popolazione ipotetica

N Rischio N. casi

Esposti Uomini 90,000 5% 4,500

Donne 10,000 1% 100

N Rischio N. casi

Non esposti Uomini 10,000 0.5% 50

Donne 90,000 0.1% 90

RR grezzo=4600/140=32.9

Studio di coorte appaiato(10% degli esposti)

N Rischio N. casi

Esposti Uomini 9,000 5% 450

Donne 1,000 1% 10

N Rischio N. casi

Non esposti Uomini 9,000 0.5% 45

Donne 1,000 0.1% 1

RR grezzo=460/46=10.0

Studio caso-controllo appaiato(tutti i casi, 1 controllo per caso)

Casi

4,550 maschi 4500 esposti 50 non esposti

190 femmine 100 esposti 90 non esposti

4740 totale 4600 esposti 140 non esposti

Controlli

4,550 maschi 4095 esposti 455 non esposti

190 femmine 19 esposti 171 non esposti

4740 totale 4114 esposti 626 non esposti

Studio caso-controllo appaiato(tutti i casi, 1 controllo per caso)

Esposti Non esposti

Casi 4600 140

Controlli 4114 626

ORgrezzo=(4600*626)/(140*4114)=5.0

Studio caso-controllo appaiato(tutti i casi, 1 controllo per caso)

Uomini Donne

Esposti Non esposti Esposti Non esposti

Casi 4500 50 Casi 100 90

Controlli 4095 455 Controlli 19 171

OR=10.0 OR=10.0

Evitare i bias

Evitare i bias