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27 2 continua in ultima di copertina continua a pagina 27 dalla pagina 2 PRESENZA DI MARIA NEL MISTERO PASQUALE PRESENZA DI MARIA NEL MISTERO PASQUALE N ei racconti evan- gelici della Ri- surrezione Maria non compare e la stessa liturgia pasquale in Occi- dente è molto parca di rife- rimenti mariani, contraria- mente a quella dell’Oriente che invece è molto ricca. La pietà popolare ha sup- plito a questa lacuna con una abbondanza tale che spesso la figura della Ma- dre Addolorata durante i giorni della Passione tende a soverchiare per la carica emotiva che ha l’immagi- ne materna, il mistero del Figlio morto e risorto. Gli Evangelisti non ci riferiscono nessuna appa- rizione di Gesù risorto alla Madre, ma sappiamo che i Vangeli non fanno la cro- naca minuto per minuto di quanto detto e fatto da Gesù; ci riportano gli av- venimenti essenziali per la fede. Così è sorta, già nei primi secoli, la convinzio- ne che al mattino di Pasqua la prima persona alla quale apparve il Risorto sia stata Sua Madre Maria. Il primo testo scritto giunto fino noi su tale av- venimento è del poeta Se- dullio (450) che, con il suo difficile latino, così dice nel Carmen Pascale: “Cri- sto ha congiunto a sé la Chiesa con il suo stupendo amore; /esso risplende nel modo più intenso in Maria, /alla quale, che ebbe l’ono- re di Madre rimanendo la Sempre - Vergine,/ il Si- gnore stando alla sua pre- senza, per primo manifestò la sua luce, /affinché come fu all’inizio/ la strada per Colui che viene, così fos- se anche il segno di Colui che torna”. Ci possiamo accostare a questo miste- ro esaminando quanto è avvenuto nella vita degli Apostoli: la Croce li ave- va tutti dispersi. Dopo la Risurrezione e, meglio an- cora, dopo la discesa del- lo Spirito Santo, ciò che

PRESENZA DI MARIA NEL MISTERO PASQUALE N - nuovozenith · di gioia all’annuncio del- ... do dell’animo di Maria è quello della lode, della gioia, del ringraziamento. È tanto

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PRESENZA DI MARIA NEL MISTERO PASQUALEPRESENZA DI MARIA NEL MISTERO PASQUALE

Nei racconti evan-gelici della Ri-surrezione Maria

non compare e la stessa liturgia pasquale in Occi-dente è molto parca di rife-rimenti mariani, contraria-mente a quella dell’Oriente che invece è molto ricca. La pietà popolare ha sup-plito a questa lacuna con una abbondanza tale che spesso la figura della Ma-dre Addolorata durante i giorni della Passione tende a soverchiare per la carica emotiva che ha l’immagi-ne materna, il mistero del Figlio morto e risorto.

Gli Evangelisti non ci riferiscono nessuna appa-rizione di Gesù risorto alla Madre, ma sappiamo che i Vangeli non fanno la cro-naca minuto per minuto di quanto detto e fatto da Gesù; ci riportano gli av-venimenti essenziali per la fede. Così è sorta, già nei primi secoli, la convinzio-ne che al mattino di Pasqua la prima persona alla quale

apparve il Risorto sia stata Sua Madre Maria.

Il primo testo scritto giunto fino noi su tale av-venimento è del poeta Se-dullio (450) che, con il suo

difficile latino, così dice nel Carmen Pascale: “Cri-sto ha congiunto a sé la Chiesa con il suo stupendo amore; /esso risplende nel

modo più intenso in Maria, /alla quale, che ebbe l’ono-re di Madre rimanendo la Sempre - Vergine,/ il Si-gnore stando alla sua pre-senza, per primo manifestò

la sua luce, /affinché come fu all’inizio/ la strada per Colui che viene, così fos-se anche il segno di Colui che torna”. Ci possiamo accostare a questo miste-ro esaminando quanto è

avvenuto nella vita degli Apostoli: la Croce li ave-va tutti dispersi. Dopo la Risurrezione e, meglio an-cora, dopo la discesa del-lo Spirito Santo, ciò che

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ANNO XLVII - N. 3 - MAGGIO/GIUGNO 2016 - SPED. IN A.P. COMMA 20/C ART. 2 LEGGE 662/96 - BR. FERROVIA

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Presenza di Maria nel mistero pasquale 2

“Compendio del Vangelo” 3

Modernità di un insegnamento 4

Icona della compassione 6

Le fonti per dire Maria 8

Lodi a Maria del primo millennio 11

Una relazione inscindibile 12

È modello di ogni cristiano 14

Fatti & persone 15

“Se Nostro Signore è Dio...” 18

San Luca, evangelista mariano 19

Una risposta generosa 20

Nelle prove della vita 21

Un’antica devozione 22

Sommario

costituiva la ragione della loro debolezza, era diven-tato il motivo della loro forza e sicurezza: il Croci-fisso, il maledetto, diventa il Risorto, il Salvatore di quanti credono in Lui. Essi lo predicano con estrema franchezza nel Tempio, lo testimoniano davanti al Si-nedrio, quello stesso che ha condannato Gesù, e ac-cettano con gioia di soffri-re per amore di Cristo.

La situazione di Ma-ria è ancora più radicale. Il sabato santo Maria era per i Giudei la madre di un falso messia, smasche-rato e condannato a mor-te. L’ignominia del Figlio si riversava sulla madre. Ella non avrebbe avuto neanche il diritto di pian-gere suo Figlio. La Risur-rezione ha fatto della ma-dre del condannato e del maledetto, la Madre del Messia, del Salvatore, del Figlio di Dio. Maria certo credeva nella Risurrezio-ne, anche nei momenti più bui della Passione, ma la spada profetizzata da Si-

meone affondava nel suo cuore di Madre. Nel suo animo perciò deve esserci stata una vera esplosione di gioia all’annuncio del-la Risurrezione del Figlio. Il Magnificat che aveva cantato dopo che Elisabet-ta ebbe lodato la sua fede, ora si compie totalmente: adesso Dio ha fatto cose meravigliose, sconfiggen-do la morte per sempre; gli umili, gli afflitti, i poveri sono veramente esaltati, le potenze del mondo sono sconfitte; Dio ha mantenu-to il suo patto e tutte le ge-nerazioni potranno dire di Lei, la Madre del Risorto, che è veramente beata.

Non sappiamo concre-tamente come si è svolta la vita di Maria dopo la Risurrezione. Gli Atti ci dicono solo che era con gli Apostoli nel Cenacolo e che ricevette insieme a loro il dono dello Spirito Santo, che li ha resi forti nel testimoniare che Gesù è il Signore. Se Maria, quando Cristo era vivente, “serbava” nel suo cuore i fatti riguardanti Gesù, tan-

to più adesso conservava nel suo cuore il fatto stre-pitoso della Risurrezione e l’atteggiamento di fon-do dell’animo di Maria è quello della lode, della gioia, del ringraziamento.

È tanto forte il legame che unisce Maria al miste-ro della Risurrezione che Lei è divenuta partecipe, mediante l’Assunzione, della stessa sorte di suo Figlio, subito dopo la sua morte, per essere lungo i secoli “al pellegrinante po-polo di Dio quale segno di sicura speranza e di conso-lazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore” (Lumen Gentium, n.68).

P. Ruggero M. Di Bitetto