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INTERAZIONE George Ritzer, Introduzione alla sociologia ©2014 De Agostini Scuola SpA - Novara

Presentazione standard di PowerPoint...struttura sociale. La struttura sociale più piccola è detta diade; poi viene la triade. Una struttura sociale più grande, ma ancora relativamente

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INTERAZIONE

George Ritzer, Introduzione alla sociologia ©2014 De Agostini Scuola SpA - Novara

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Il micro

Considerando gli aspetti micro del continuum sociale, cioè gli individuie i gruppi, la prospettiva sociologica si concentra su come questi aspetti influenzano la capacità del singolo di partecipare nella società.

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Come studiare le interazioni quotidiane

• Garfinkel• …sotto la superficieetnometodologia

• ….le regole dell’interazioneINTERAZIONISMO

SIMBOLICO

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Il micro

Cooley sviluppa il concetto del sé riflesso: gli esseri umani creano un’immagine di sé che riflette come gli altri li vedono.

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Mead: Il sèGeorge Herbert Mead

definisce il sé come la capacità di guardare a sé stessi come a un oggetto creando nel tempo un senso di ciò che si è.

La chiave per lo sviluppo del sé è la capacità di immaginare di essere al posto degli altri.Fase del giocoFase del gioco di squadra

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L’altro generalizzato

Così come la mente e il sé si sviluppano attraverso l’interazione, i bambini crescendo incorporano un senso dell’altro generalizzato. Questo permette di assumere il ruolo di tutto il gruppo o della comunità in cui sono inseriti, e quindi di operare più agevolmente all’interno della società.

Con il gioco i bambini imparano ad apprendere gli atteggiamenti; inoltre con il gioco di squadra imparano a assumere il ruolo o l’atteggiamento di tutto il gruppo, l’altro generalizzato.

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Mead: l’io ed il me

IO è l’immediata risposta di un

individuo agli altri, quella parte di se inconscia, imprevedibile, creativa. IMPORTANTE FONTE IDEE NUOVE E ORIGINALI. Definisce la personalità unica dell’individuo.

Cambiamento

Me

Insieme organizzato degli atteggiamenti altrui assunto dall’individuo. Comporta l’adozione dell’altro generalizzato. Comportamenti abituali e convenzionali. Il ME è il controllo sociale interiorizzato.

Interazione stabile e organizzata

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L’io e il me nella società dei consumi

Moltiplicazione delle cerchie sociali in cui siamo implicati

Instabilità delle aspettative

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9Il problema dell’identità

Uno nessuno centomila….

La risposta alla domanda chi sono? È diventata sempre più complessa nella società moderna

“L'idea che gli altri vedevano in me uno che non ero io quale mi conoscevo; uno che essi soltanto potevano conoscere guardandomi da fuori con occhi che non erano i miei e che mi davano un aspetto destinato a restarmi sempre estraneo, pur essendo in me, pur essendo il mio per loro (un "mio" dunque che non era per me!); una vita nella quale, pur essendo la mia per loro, io non potevo penetrare, quest'idea non mi diede piú requie”.

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differenziazione

L’esperienza sociale si colloca in sistemi in cui i medesimi modelli di azione non possono essere trasferiti da un contesto all’altro…. implicano aspettative diverse……..siamo centomila

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Le aspettative sociali sono sempre meno istituzionalizzate e perciò sempre più incerte e variabili

Cosa si aspettano

da me?

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Goffman e la rappresentazione

Erving Goffman ha sviluppato il pensiero di Mead, interessandosi soprattutto della tensione tra l’«Io» e il «Me».

Goffman sosteneva che dietro a ogni interazione si celassero una ribalta e un retroscena. Per ribalta si intende dove l’uomo agisce in maniera fissa e idealizzata, con lo scopo di definire una determinata situazione per gli spettatori di quella che Goffman definisce rappresentazione.

Nel retroscena invece l’individuo si sente più libero di esprimersi, mostrando ciò che nella ribalta viene soppresso.

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L’interazione quotidiana

Goffman equipara la vita sociale a una rappresentazione teatrale, in cui il comportamento dell’individuo dipende dal ruolo che sta interpretando in un dato momento. Dal me che sta impersonando.

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E. Goffman

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Erving Goffman

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La presentazione del séIl controllo delle impressioni

Le regole della recitazione

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Presentazione del se

Creiamo la nostra «facciata» attraverso elementi esterni come i vestiti, mobili, ecc l’equipaggiamento espressivo (i sentimenti),

con i quali sottolineiamo la nostra posizione sociale e il nostro modo di atteggiarci concreto.

gli individui si aspettano che la nostra facciata sia coerente

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Controllo delle impressioni

I comportamenti che adottiamo sonofinalizzate a controllare l’impressione chegli altri hanno di noi.

A volte diventiamo “cynical performers”e cioè recitiamo la nostra parte utilizzando standard sociali che non necessariamente condividiamo(Goffman, 1959).

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RetroscenaRibalta

È costituita da quelle circostanze sociali in cui gli individui agiscono secondo ruoli formalizzati e codificati,

allestendo delle “rappresentazioni sceniche”.

È costituito da quegli spazi in cui gli individui approntano gli arredi scenici e si preparano

all’interazione che avverrà nel contesto più formale

della ribalta.

Nel film Il riccio troviamo una efficace esemplificazione anche del concetto di ribalta e retroscena

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18Ogni società ha bisogno di trasmettere ai nuovi membri l’insieme delle competenze che serve loro per vivere nella società

Processo di socializzazione

Ogni individuoha bisogno di diventare un membro

competente e consapevole della società in cui vive

La società ha bisogno di assicurare la propria continuità nel tempo

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Natura e cultura

Tra gli animali queste funzioni vengono svolte in gran parte attraverso l’Istinto, cioè sono comportamenti innati

funzioni biologiche (nutrirsi, riprodursi, allevare la prole)

È un essere biologico

È un essere sociale

Le abitudini alimentarisono socialmente apprese

Il modo in cui Anna si nutre dipende dalla società, in cui è nata, dalla sua classe sociale…dalle sue scelte individuali

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L’importanza della socializzazione

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Abbiamo bisogno di apprendere attraverso il processo di socializzazione non solo norme e valori delle società in cui viviamo ma anche ad usare le stesse abilità che fanno di noi degli esseri umani (stazione eretta, linguaggio)La cultura (e la capacità di trasmetterla) è il nostro vantaggio evolutivo

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La socializzazione è il processo attraverso cui il bambino, o un qualunque nuovo membro (es. immigrato), apprende valori, norme e stili di vita della società di cui entra a far parte.

Alcune caratteristiche della socializzazione:

- è un processo attraverso cui il bambino inerme diventa gradualmente una persona consapevole di se stessa; - non è una sorta di “programmazione culturale”; - collega l’una all’altra le diverse generazioni; - è un processo che dura quanto la vita stessa.

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21Il processo di socializzazione

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La socializzazione primaria e secondaria

La socializzazione si distingue in primaria e secondaria: si inizia da bambini, e si continua durante lo sviluppo, anche durante l’età adulta; durante tutta la vita.

SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA

ANTICIPATORIACOMPETENZE SPECIALIZZATE

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Un luogo fondamentale per la socializzazione sono le scuole, ma questo non è vero per ogni paese.

Negli USA ha certo un ruolo importante rispetto ai paesi meno sviluppati, come si vede dal grafico, che mostra quanti anni del loro sviluppo i bambini trascorrono nelle istituzioni educative in diverse aree geografiche.

Alternative alla scuola sono spesso fonti di socializzazione la famiglia, i pari, o la strada.

Durata media (in anni) dell’istruzione per aree del mondo, 2007.Fonte: Dati da United Nations Educational, Scientific and Cultural Organisation Institute for Statistics, Education, UIS Data Center, UIS Statistics in Brief.

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Un altro strumento di socializzazione è di certo la TV, anche se ormai viene sempre più sostituita con PC, videogiochi ecc.

L’ampliamento della gamma dei dispositivi multimediali, ha portato ad un aumento del loro tempo di utilizzo.

Come mostra il grafico i giovani di tra gli 8 e i 18 anni trascorrono oggi quasi 11 ore al giorno esposti a mezzi di vario genere.

.

Esposizione giornaliera ai media dei giovani tra gli 8 e i 18 anni.Fonte: Dati da Kaiser Family Foundation, 2010, « Generation M2: Media in the Lives of 8-18 Year-Olds: A Kaiser Family FoundationStudy », January 2010.

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L’interazione

L’interazione è parte fondamentale della socializzazione del mondo sociale.

Per Simmel la società è definita dall’interazione. L’interazione è coinvolta dagli status delle persone

all’interno dei sistemi sociali e dei loro ruoli correlati. Succede spesso che ad uno status si associno aspettative

contrastanti. Inoltre, capita che tali aspettative risultino in conflitto con quelle legate ad altri status.

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Status e ruoli

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26Attraverso il processo di socializzazione gli individui imparano a conoscere i ruoli sociali.

Un ruolo sociale è l’insieme dei comportamenti socialmente definiti che ci aspettiamo da chi ricopre un determinato status o posizione sociale.

Lo status può essere:

- ascritto: assegnato sulla base di fattori biologici;- acquisito: ottenuto attraverso una prestazione.

In ogni società ci sono master status (PREVALENTE), cioè status che hanno priorità su tutti gli altri e determinano la posizione sociale complessiva di una persona.

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L’ordine dell’interazione

L’ordine è creato informalmente e governato da coloro che sono coinvolti nell’interazione.Fare la fila

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Le reti sociali Dal lavoro di Simmel, viene tratto spunto per lo studio sulle reti sociali

(Chriss,2007). Una rete sociale può coinvolgere dai due individui fino a interi gruppi

o addirittura società. Ci possono essere anche reti globali. I sociologi analizzano la struttura di queste reti cercando di

comprenderne le implicazioni sulla vita sociale. La figura mostra una rete con bassa centralità e una con elevata

centralità. Nella prima, il nodo centrale è in realtà collegato solo a altri due. Il nodo centrale nel secondo esempio invece è collegato, quindi influenza, ogni altro nodo.

Centralità delle reti sociali.Fonte: Ristampato con il permesso di S. Joshua Mendelsohn

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Legami forti e deboli

L’idea chiave nella teoria delle reti è la «forza dei legami deboli», che Mark Granovetter (1973) ha dimostrato; sperimentare solo questo tipo di rapporto da grande potere.

Questo grazie al fatto che i legami deboli permettono di spostarsi tra gruppi, sviluppando legami tra e entro di essi, i quali possonoessere forti; si veda la figura.

La forza dei legami deboli.

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Le strutture socialiQuando un modello di interazione e

di relazioni sociali si verifica regolarmente e persiste nel tempo diventa una struttura sociale.

La struttura sociale più piccola è detta diade; poi viene la triade.

Una struttura sociale più grande, ma ancora relativamente piccola, è il gruppo, all’interno del quale le persone sviluppano relazioni strutturate.

Il più fragile dei gruppi sociali

Il ruolo del terzo

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Gruppi primari e secondari I gruppi si distinguono in: primari, piccoli, uniti, e tenuti insieme da

interazioni faccia a faccia intime, personali; producono un forte senso di identificazione.

Secondari, grandi e impersonali, uniti da legami deboli; infatti l’impatto sugli altri membri non è molto potente

Nello stesso contesto si possono riscontrare sia legami di gruppo primari sia secondari.

Nella figura si vede un esempiodei possibili legami primari e secondari per uno studente universitario.

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La conformità Il conformarsi agli aspetti del gruppo con il quale ci identifichiamo è

fondamentale per permetterne la sopravvivenza. Ma troppa conformità può avere conseguenze disastrose.

Ci si conforma anche alle aspettative e alle esigenze del gruppo. Anche se si sperimenta qualche dubbio. Ne è una prova l’esperimento di Solomon Asch (1952): il quale dimostrò che in assenza di autorità regna la conformità.

Trovandosi il solo soggetto fra molti complici, non serve molto all’individuo per conformarsi alle affermazioni menzogniere altrui, tanto da arrivare a non distinguerepiù quali delle righe mostrategli (e qui in figura) siano uguali.

Le schede dell’esperimento di conformità di Solomon Asch.Fonte: Adattato da Solomon E. Asch, Opinions and Social Pressure, Scientific American, 193 (1955), pp. 31-35.