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1 Presentazione Presentazione Anno accademico 2016-17 Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali Corso di Laurea Magistrale

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Presentazione

Presentazione

Anno accademico

2016-17

Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali

Corso di Laurea Magistrale

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Presentazione

Il Corso di Laurea Magistrale in “Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali”

(Progest) prepara figure professionali esperte, dotate di spirito critico, capaci di operare con un elevato grado di autonomia e di svolgere funzioni di direzione, di management e di coordinamento

di programmi di politiche sociali. I laureati Progest trovano lavoro in vari settori quali l’ambito dell’integrazione socio - sanitaria, servizi alla persona e alle famiglie, migrazioni e relazioni

interculturali, esclusione e marginalità sociale, soggetti deboli e politiche di welfare in genere, cooperazione e sviluppo locale.

Queste competenze specialistiche sono collegate al nuovo contesto dei servizi e degli interventi che vede un forte sviluppo del terzo settore e delle connessioni tra quest’ultimo e il settore pubblico, sia sul piano dell’erogazione che su quello della pianificazione, progettazione e valutazione dei servizi.

Si è ritenuto quindi opportuno che il profilo professionale di riferimento comprenda la dirigenza e il management del settore pubblico e del terzo settore, assumendo e favorendo, già nell’ambito

formativo, forme di cooperazione nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni. Il corso di studi privilegia l’approccio multidisciplinare, ha durata biennale e si articola per moduli

didattici in 2 aree tematiche:

- Politiche sociali e Management dei servizi sociali - Relazioni interculturali, Cooperazione e sviluppo locale

Accanto ai moduli sono previsti seminari, laboratori, gruppi di lavoro, tirocini di ricerca. La frequenza non è obbligatoria (ad eccezione dei laboratori e di alcuni moduli didattici) ma è

consigliata, dato che il corso di laurea intende favorire l’apprendimento attivo e critico delle competenze e il continuo confronto con le esperienze formative e lavorative dei partecipanti,

proponendo laboratori che possono essere utilmente fruiti solo attraverso comportamenti agiti direttamente.

Proprio per consentire la frequenza anche ai lavoratori-studenti le attività didattiche, seminariali e di laboratorio si svolgono di regola in tre giorni alla settimana (mattino e pomeriggio) e precisamente giovedì, venerdì e sabato. Le verifiche/esami/prove avverranno, oltre che nella

consueta forma orale, attraverso la redazione di relazioni al termine di ogni modulo e/o di gruppi di moduli oppure anche attraverso lavori in classe.

Nel primo anno il percorso formativo è comune a tutti gli studenti. Per facilitare la comprensione della proposta formativa i moduli didattici sono raggruppati facendo riferimento ad aree tematiche:

da un lato quelle relative alle specifiche competenze funzionali di programmazione e gestione dei servizi, dall’altro lato quelle relative alle grandi trasformazioni socio – economiche - culturali e

normative che costituiscono il quadro di sfondo in cui tali competenze si collocano e da cui vengono influenzate. Nel secondo anno il percorso formativo diventa prevalentemente curriculare. Si ritiene infatti che

l’acquisizione di competenze vada anche radicata rispetto alla specificità dell’area e della materia in cui si lavora o s’intende lavorare a un livello specialistico, sia essa area funzionale oppure legata

a fasce problematiche/aree di intervento. In questa prospettiva il secondo anno potrà essere organizzato in modo da sostenere il lavoro di approfondimento su aree tematiche che troverà

sbocco nella tesi finale. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’elaborazione della tesi di laurea che consisterà in un elaborato originale teorico-pratico tendente a dimostrare le capacità critiche acquisite dal/dalla

candidato/a durante il suo percorso di studi. In questo senso dovrà esserci una stretta relazione tra le attività formative e di laboratorio

finalizzate alla prova finale, alle quali saranno dedicati specifici crediti formativi, e quelle relative ai tirocini/stage formativi e di orientamento nel senso che queste ultime devono essere parte

integrante dell’elaborato finale. In particolare, l’attività di tirocinio è un fondamentale momento formativo per lo studente, e prevede

la partecipazione ad attività di laboratorio specifiche e un’esperienza presso un’organizzazione

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pubblica, no profit o privata attiva nel settore dei servizi sociali in senso ampio (servizi sociali

territoriali, sanitari e socio-sanitari, socio-educativi, cooperazione internazionale, servizi per persone detenute, mediazione linguistica e culturale, ecc.).

Tutto ciò risulta essenziale per completare la formazione di una figura complessa e articolata come quella del/della laureato/a magistrale in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali in un quadro di continua modificazione professionale e nel quale risultano decisivi i contesti

interculturali e di internazionalizzazione. In questa direzione diventa importante la conoscenza di almeno una lingua straniera (nel caso della laurea magistrale: inglese o francese o spagnolo) a

livello avanzato). L’apertura internazionale di Progest è infatti uno degli elementi qualificanti del corso di laurea, e si è sviluppata lungo due direttrici. In primo luogo ormai da diversi anni vengono

ospitati docenti non italiani (canadesi, statunitensi, francesi, brasiliani, argentini, cubani, algerini, nicaraguensi, austriaci, cileni) sia per tenere corsi curricolari sia per condurre laboratori

professionalizzanti o attività seminariali. In secondo luogo sono stati siglati accordi di collaborazione con istituti universitari stranieri sia come percorsi di doppia laurea (Cuba-UNISS, Cile-UTA, in corso di definizione Spagna-UB) sia per lo svolgimento di tesi e tirocini.

Da ultimo mi è gradito dire che il Corso di Laurea Magistrale ha potuto anche diventare un luogo di incontro tra teorie e prassi in una coproduzione di conoscenze dove i tanti ambiti di lavoro degli

operatori possono funzionare da laboratori di pratiche sociali nell’ottica di una ricerca-intervento. Ne è testimonianza un originale lavoro di co-produzione fra docenti e operatori del Corso di Laurea

Magistrale che si intitola “Il prodotto del lavoro sociale. Un percorso per definirlo, valorizzarlo e valutarlo” Franco Angeli, Milano 2009 a cura di Donatella Barberis, ma anche altre due

pubblicazioni di due laureate magistrali: “Il manager sociale. Identità e competenze per coordinare e dirigere nell'area sociale e socio sanitaria” di Susanna Galli e Mauro Tomè, Franco Angeli, Milano 2010 e “Terre di nessuno. Come nasce la paura metropolitana” di Paola Arrigoni, Melampo Editore,

Milano 2011. Una ulteriore esperienza di scrittura collettiva, in questo caso con persone detenute del carcere di Opera, di studenti e di laureati magistrali è il testo “Università@carcere. Il divenire

della coscienza: conflitto, mediazione, perdono”, Anima Edizioni, Milano 2015, a cura di Alberto Giasanti.

Il Presidente del Corso di Laurea Progest Prof. David Benassi

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1° ANNO

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ELENCO INSEGNAMENTI 1°ANNO

Le grandi trasformazioni socio-economiche e culturali Welfare

I sistemi di solidarietà familiari (Prof.ssa C. Facchini)

Sistemi di welfare comparati (Prof. D. Benassi)

La politica e le politiche (Prof. R. Biorcio)

Società europee comparate (Prof. E. Mingione)

La programmazione sociale (Prof.ssa Roberta Marzorati)

Le politiche per la salute globale (Prof. E. Missoni)

Le politiche per la salute (Prof.ssa M. Tognetti)

Servizio Sociale in Europa (Da definire)

Criminologia e sicurezza urbana (Prof. R. Cornelli)

Le trasformazioni istituzionali e normative

Cooperazione e tutela dei diritti umani (Prof.ssa G. Citroni)

Il diritto degli stranieri (Prof. P. Bonetti)

Metodologia della ricerca sociale Lab. Metodologia della ricerca sociale 1 (Proff.sse M. Cacioppo, M.P. May)

Le forme della mediazione e la gestione delle relazioni

Le forme della mediazione (Prof. A. Giasanti)

Lo spirito della mediazione - Attività di tirocinio (Da definire)

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Welfare (12 CFU) 1- I sistemi di solidarietà familiari

Carla Facchini [email protected]

Professore Ordinario di Sociologia della famiglia

Programma Temi principali del corso - I mutamenti in atto nelle tipologie familiari e nelle reti di parentela - Le trasformazioni delle solidarietà familiari tra generi e generazioni Approfondimenti - La pluralizzazione delle tipologie familiari

- La verticalizzazione e la fragilizzazione delle reti di solidarietà parentali - I processi di femminilizzazione delle reti di solidarietà familiari

Obiettivi formativi Il corso ha come obiettivo quello di introdurre il tema del welfare a partire dagli assetti familiari e parentali e dalle tipologie che sono state elaborate per caratterizzare i diversi

sistemi europei e non europei.

Metodi didattici Lezioni frontali e discussioni in aula; presentazioni da parte degli studenti.

Prova finale Esame scritto e eventuale prova orale integrativa.

Testi di riferimento Per tutti - Uno delle due opzioni seguenti, a scelta dello studente: 1) Naldini M., Solera C., Torrioni P.M., “Corsi di vita e generazioni”, Il Mulino, Bologna, (2012); + Saraceno C., “Il Welfare”, Il Mulino, (2013); 2) Prandini R. (a cura di), “Politiche familiari europee”, Carocci, Roma, (2013).

Per gli studenti frequentanti sono previste letture che verranno indicate nel corso delle lezioni. Per gli studenti non frequentanti, un testo a scelta tra: a) Facchini C., “Anziani e badanti”, Angeli, Milano, (2010); b) Gritti e Zanotelli, “Scelte di famiglia”, ETS, Milano, Pisa, (2011); c) Facchini C. “Non autosufficienza e modelli di cura” Angeli, (titolo provvisorio, in corso di stampa)

d) Micheli G., “Quella gran confusione mentale’” Angeli (2016) (I parte) + Istat, “Avere figli in Italia”, Istat, 2014.

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e) Scabini E, Rossi G., L’allungamento della vita. Una risorsa per la famiglia, un’opportunità per la società, Vita e Pensiero, 2016.

ENG

Program Main topics of the course - The ongoing changes of family types and kinship - The transformation of family ties between gender and generations

Detailed issues - The increasing heterogeneity of family types - The weakening and gendering of family ties - I processi di femminilizzazione delle reti di solidarietà familiari

Educational goals This course presents an in depth analysis of the recent research on family systems and kinship and on the different models of welfare.

Teaching methods Lectures by the teacher and debates with students; powerpoint presentations by students.

Final Exam Written examination, oral examination if needed.

Reference textbooks Mandatory for everyone - One textbook to choose among the following: 1) Naldini M., Solera C., Torrioni P.M., “Corsi di vita e generazioni”, Il Mulino, Bologna, (2012); + Saraceno C., “Il Welfare”, Il Mulino, (2013); 2) Prandini R. (a cura di), “Politiche familiari europee”, Carocci, Roma, (2013). Further integrative articles will be specified during the course for all attending students. In addition for not attending students – One textbook to choose among the following: a) Facchini C., “Anziani e badanti”, Angeli, Milano, (2010); b) Gritti e Zanotelli, “Scelte di famiglia”, ETS, Milano, Pisa, (2011); c) Facchini C. “Non autosufficienza e modelli di cura” Angeli, (titolo provvisorio, in corso di

stampa) d) Micheli G., “Quella gran confusione mentale’” Angeli (2016) (I parte) + Istat, “Avere figli in Italia”, Istat, 2014. e) Scabini E, Rossi G., L’allungamento della vita. Una risorsa per la famiglia, un’opportunità per la società, Vita e Pensiero, 2016.

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2- Sistemi di welfare comparati

David Benassi [email protected]

E’ Professore Associato di Sociologia economica.

Programma Temi principali del corso - Problemi di definizione del welfare - La strutturazione storica dei sistemi di welfare - I modelli di welfare regime - L’Italia come welfare regime

- Le componenti del welfare: lavoro, pensioni, sanità, assistenza - La variabilità locale dei sistemi di welfare - Il processo di riforma del welfare in Italia Approfondimenti - L’impatto redistributivo del welfare - La povertà - Le politiche contro la povertà - Le politiche di reddito minimo

Obiettivi formativi Obiettivo principale del corso è quello di fornire strumenti concettuali e metodologici utili all’analisi delle politiche e degli interventi di welfare in prospettiva comparata.

Metodi didattici Lezioni frontali e discussioni in aula; presentazioni da parte degli studenti. Viene valutata anche la partecipazione attiva alle discussioni.

Prova finale Esame scritto e eventuale prova orale integrativa.

Testi di riferimento Testi obbligatori: M. Ferrera, “Le politiche sociali”, Il Mulino, (2012); Y. Kazepov e D. Carbone, Che cosa è il welfare state, Carocci, 2007 Un testo a scelta tra i seguenti: W. Beveridge, Alle origini del welfare state, Angeli, (2010)

Y. Kazepov (a cura di), La dimensione territoriali delle politiche sociali in Italia, Carocci, (2009) I. Madama, Le politiche di assistenza sociale, Il Mulino, (2010) E. Morlicchio, Sociologia della povertà, Il Mulino (2012)

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F. Conti e G. Silei, Breve storia dello stato sociale, Carocci, 2013

Program Main topics - What is the welfare state; - The historical roots of welfare systems - Components of the welfare state: pensions, health policies, social assistance policies, labour market policies - The Italian welfare regime - Reforming the welfare state in Europe and in Italy

Detailed issues - Welfare and redistribution - Poverty - Policies to combat poverty - Minimum income policies

Educational goals The course aims to develop methods and concepts for the comparative analysis of social policies.

Teaching methods Lectures by the teacher and debates with students; powerpoint presentations by students. The active participation to the discussion in evaluated as well.

Final Exam Written examination.

Reference textbooks Mandatory: M. Ferrera, “Le politiche sociali”, Il Mulino, (2012); D. Carbone e Y. Kazepov, “Che cos’è il welfare state?”, Carocci, Roma, (2007); One of the following: W. Beveridge, Alle origini del welfare state, Angeli, (2010) Y. Kazepov (a cura di), La dimensione territoriali delle politiche sociali in Italia, Carocci, (2009) I. Madama, Le politiche di assistenza sociale, Il Mulino, (2010) E. Morlicchio, Sociologia della povertà, Il Mulino (2012) F. Conti e G. Silei, Breve storia dello stato sociale, Carocci, 2013

Readings in english will be suggested to Erasmus students.

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La politica e le politiche (6CFU)

Roberto Biorcio

[email protected]

Professore di Scienza Politica. I suoi principali interessi di ricerca si orientano verso la sociologia politica, la partecipazione associativa e lo studio del comportamento elettorale.

Obiettivi formativi

ITALIANO ENGLISH

Il corso si propone di definire un quadro concettuale utile per cogliere i processi politici che caratterizzano la nostra società e influenzano l’implementazione delle politiche pubbliche e la programmazione sociale territoriale.

The course aims at defining a conceptual framework useful to understand the political processes that characterize our society and affect the implementation of public policies and the territorial social planning.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Il corso sarà rivolto ad esplorare i problemi della partecipazione democratica e del consenso, le forme che assumono le interazioni politiche fra i diversi attori delle politiche sociali.

The course is aimed at exploring the problems of democratic participation and consensus, the forms assumed by the political interactions among the different actors of social policies.

Programma ITALIANO ENGLISH

- La politica e le politiche - Lo Stato e il potere politico - Il processo politico democratico - La partecipazione politica e la partecipazione sociale - I movimenti sociali - I partiti politici - Le culture politiche italiane e la loro trasformazione - Tensioni fra partecipazione e rappresentanza

- Il populismo nella politica italiana - Il conflitto centro - periferia - Le politiche pubbliche e la governance

- Politics and policy - The state and political power - The democratic political process - Political participation and social participation - Scial movements - Political parties - The Italian political cultures and their transformation - Conflicts between participation and representation

- Populism in Italian politics - The conflict center - periphery - Public policies and governance

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- La programmazione territoriale delle politiche pubbliche

- Local planning of public policies

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e metodologiche di base relative alla scienza politica e buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale.

Mastery of theoretical knowledge and methodological basis regarding policies and good skills in learning, writing and oral communication.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni e lavoro di ricerca Lectures and research.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Esame orale. Oral examination.

Testi di riferimento Studenti frequentanti:

1) Delle Porta D., “Introduzione alla scienza politica”, Bologna, il Mulino (2008). 2) Biorcio R. “Il populismo nella politica italiana”, Milano, Mimesis (2015). 3) Biorcio R. e Vitale T. (a cura di) “Italia civile”, Roma, Donzelli (2016)

Studenti non frequentanti:

1) Delle Porta D., “Introduzione alla scienza politica”, Bologna, il Mulino (2008). 2) Biorcio R. “Il populismo nella politica italiana”, Milano, Mimesis (2015). 3) Biorcio R. e Vitale T. (a cura di) “Italia civile”, Roma, Donzelli (2016)

Un volume a scelta fra: a) Bassoli M. e Polizzi E., “La governante del territorio”, Franco Angeli, Milano (2011); b) Biorcio R., “La rivincita del Nord”, Laterza, Roma-Bari (2010); c) Biorcio R. (a cura di) “Gli attivisti del Movimento 5 Stelle”, Franco Angeli Milano (2015) d) Caruso L., “Il territorio della politica”, Franco Angeli, Milano (2010) e) Polizzi E. Tajani C.. Vitale T. “Programmare i territori del welfare”, Carocci, Roma. Attending students:

1) Delle Porta D., “Introduzione alla scienza politica”, Bologna, il Mulino (2008). 2) Biorcio R. “Il populismo nella politica italiana”, Milano, Mimesis (2015). 3) Biorcio R. e Vitale T. (a cura di) “Italia civile”, Roma, Donzelli (2016)

Not attending students:

1) Delle Porta D., “Introduzione alla scienza politica”, Bologna, il Mulino (2008). 2) Biorcio R. “Il populismo nella politica italiana”, Milano, Mimesis (2015).

3) Biorcio R. e Vitale T. (a cura di) “Italia civile”, Roma, Donzelli (2016)

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One textbook to choose among the following: a) Bassoli M. e Polizzi E., “La governante del territorio”, Franco Angeli, Milano (2011); b) Biorcio R., “La rivincita del Nord”, Laterza, Roma-Bari (2010); c) Biorcio R. (a cura di) “Gli attivisti del Movimento 5 Stelle”, Franco Angeli Milano (2015); d) Caruso L., “Il territorio della politica”, Franco Angeli, Milano (2010) e) Polizzi E. Tajani C.. Vitale T. “Programmare i territori del welfare”, Carocci, Roma.

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Società Europee Comparate (6 CFU)

Enzo Mingione

[email protected]

Professore Ordinario di Sociologia.

Obiettivi formativi/Training goals ITALIANO ENGLISH

L’obiettivo del corso è fornire competenze teoriche, metodologiche e analitiche per la comprensione delle società europee in un'ottica comparativa.

The course aims at providing the basic conceptual knowledge, skills and data analysis expertise for the comparative analysis of European societies.

Contenuti sintetici/Synthetic contents ITALIANO ENGLISH

Analisi comparate delle trasformazioni delle società europee con particolare attenzione ai

sistemi di welfare, al lavoro, ai fenomeni migratori e demografici, alle politiche sociali.

Comparative analyses of transformation trends in European societies with particular attention

to welfare, immigrants, family, work and social policies.

Programma/Program ITALIANO ENGLISH

Il corso affronterà i significati di diversità e cambiamenti nel lavoro e nell’offerta di servizi di welfare con particolare attenzione alle interconnessioni tra le due aree. L’analisi comparata si focalizza su occupazione femminile, inserimento nel lavoro dei giovani, inserimento degli immigrati, disoccupazione, povertà e assistenza sociale, articolazione della

offerta dei servizi di cura. Inoltre la comparazione metterà a fuoco le prospettive di convergenza o la persistenza di tendenze divergenti nelle società europee.

The course focus on the meanings of diversity and changes in work and the provision of welfare services to be explored with special attention to the interconnections between these two areas. Comparative analysis focuses on female employment, immigration, youth employment policies, unemployment, poverty and welfare, implementation of care services

and social policies. Moreover, the comparison shall take in particular consideration the trends of convergence or the persistence of differences and divisions in European societies.

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Prerequisiti/Requirements ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e metodologiche di base di sociologia generale e

buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale.

Expertise in basic theoretical knowledge and methodology of sociology; good skills in

learning, writing and oral communication.

Metodi didattici/Teaching methods ITALIANO ENGLISH

Il corso avrà luogo in blended learning pertanto la partecipazione attiva e costante degli studenti iscritti è indispensabile per garantirne l'efficacia. La maggior parte del corso avrà luogo in remoto attraverso la piattaforma e-learning di Ateneo che permetterà di accedere a risorse audio, video e testuali, di condividere risorse, di partecipare

ai forum di discussione sugli argomenti trattati nel corso.

The course will take place in blended learning with a large number of activities taking place through the e-learning platform. Active participation of registered students is compulsory. Lectures and interactive seminars with debates using the e-learning platform will be planned. Audio, video and documents will be shared in the e-learning platform and

discussion forum will be proposed.

Modalità di verifica dell’apprendimento/Exam ITALIANO ENGLISH

Il corso è a numero chiuso e verranno coinvolti un numero massimo di 20 studenti che dovranno partecipare alle lezioni in classe e in remoto. L’iscrizione e la selezione degli studenti avrà luogo un mese prima dell’inizio del corso. Saranno richieste contributi scritti e orali secondo le modalità dell'apprendimento in blended learning. Tali contributi concorreranno alla valutazione finale. Per i non frequentanti: esame scritto

The course will accept a maximum number of 20 students. The application and selection of students will take place a month before the beginning of the course. Required oral and written contributions as foreseen by the blended learning rules including forms of self-evaluation. Contributions will be part of the final evaluation. For non-attending students: written exam

Testi di riferimento/ Exasm studying references Italiano

Testo principale che viene utilizzato per l’impostazione del corso: Goran Therborn, Le società d’Europa nel nuovo millennio”, Bologna: Il Mulino (2011). Per gli studenti Erasmus questo testo verrà sostituito da alcuni capitoli dell'Handbook of European Societies. Social Transformations in the 21st Century (vedi sotto) Testo che sarà utilizzato per impostare approfondimenti su singoli argomenti: Immerfall, Stefan, & Therborn Goran (eds.), “Handbook of European Societies. Social Transformations in the 21st Century”, New York: Springer (2010). Ulteriori indicazioni bibliografiche: Agnoletti Chiara, Camagni Roberto, Iommi Sabrina, Lattarulo Patrizia, (a cura di), “Competitività urbana e policentrismo in Europa.Quale ruolo per le città metropolitane e le città medie”, Bologna: Il Mulino (2014); Ambrosini Maurizio, (a cura di), “Governare città plurali. Politiche locali di integrazione per gli immigrati in europa”, milano: franco angeli (2012); Bini

Smaghi Lorenzo, “33 false verità sull'Europa”, Il Mulino (2014); Burroni, l. 2016, Capitalismi a confronto, Bologna: Il Mulino; Crouch Colin, “Europe and problems of marketization : from Polanyi to Scharpf”, Firenze: Firenze University press, (2013); Crouch, C. 2016, Governing

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Social Risk in Post-Crisis Europe, Cheltenham: Edward Elgar; Della Porta, D 2015, Social Movements in Times of Austerity, Cambridge: Polity Press; Doogan Kevin, “New Capitalism? The Transformation of Work”, Malden: Polity Press (2009); Esping-Andersen Gosta, “The Incomplete Revolution. Adapting to Women’s New Roles”, Cambridge: Polity Press (2009) [Trad it: La rivoluzione incompiuta. Donne, famiglie, welfare, Bologna: Il Mulino (2011)]; Franzini M

and Pianta M., 2016, Explaining Inequality, London and New York: Routledge; Kupiszewski Marek (ed), “International migration and the future of populations and labour in Europe”, Berlin: Springer Verlag (2013); Lazaridis Gabriella, Campani Giovanna, “Understanding the Populist Shift. Othering in a Europe in Crisis”, London and New York: Routledge (2017); Lutz Helma, “Migration and Domestic Work: A European Perspective on a Global Theme”, Aldershot: Ashgate (2012); Martiniello Marco & Rath Jan (eds), “Selected Studies in International Migration and Immigrant Incorporation”, Amsterdam: Amsterdam University Press

(2010); Mingione Enzo, “Sociologia della vita economica”, Roma: Carocci (1997); Mingione Enzo e Pugliese Enrico, “Il Lavoro. Nuova edizione”, Roma: Carocci, (2010); Manuela Naldini e Chiara Saraceno, “Conciliare famiglia e lavoro”, Bologna: Il Mulino (2011); Offe C. and Preuss U.K., 2016, Citizens in Europe. Essays on Democracy, Costitutionalism and European Integration; Milton Keynes UK, ecpr press; Paci Massimo, “Nuovi lavori, nuovo welfare”, Bologna: Il Mulino (2005); Palier Bruno, (ed), “A Long Goodbye to Bismarck? The politics of welfare reform in continental Europe”, Amsterdam: Amsterdam University Press (2010);

Saraceno Chiara, “Il lavoro non basta: la povertà in Europa negli anni della crisi”, Milano: Feltrinelli (2015); Sciolla Loredana, (a cura di), “Processi e trasformazioni sociali. La società europea dagli anni Sessanta ad oggi”, Bari: Laterza (2009); Vauchez Antoine, “Democratizing Europe”,London: Palgrave Macmillan (2016); Zincone Giovanna, Penninx Rinus and Borkert Maren (eds), “Migration policymaking in Europe : the dynamics of actors and contexts in past and present”, Amsterdam : Amsterdam University press (2011).

Altri materiali didattici e riferimenti bibliografici saranno indicati agli studenti durante il corso sulla piattaforma di Ateneo.

English Main text used for the foundations of the course: Goran Therborn, “Le società d’Europa nel nuovo millennio”, Bologna: Il Mulino (2011). Students that do not read well Italian may substitute this text with selected chapters of the Handbook of European Societies. Social Transformations in the 21st Century (see below) Text used for organizing in depth comparative studies on specific problems: Immerfall, Stefan, & Therborn Goran (eds.), “Handbook of European Societies. Social Transformations in the 21st Century”, New York: Springer (2010). Further bibliographical references: Agnoletti Chiara,Camagni Roberto, Iommi Sabrina, Lattarulo Patrizia, (a cura di), “Competitività urbana e policentrismo in Europa.Quale ruolo per le città metropolitane e le città medie”, Bologna: Il Mulino (2014); Ambrosini Maurizio, (a cura di), “Governare città plurali. Politiche locali di integrazione per gli immigrati in Europa”, Milano: Franco Angeli (2012); Bini Smaghi Lorenzo, “33 false verità sull'Europa”, Il Mulino (2014); Burroni, L. 2016, Capitalismi a confronto, Bologna: Il Mulino; Crouch Colin, “Europe and problems of marketization : from

Polanyi to Scharpf”, Firenze: Firenze university press, (2013); Crouch, C. 2016, Governing Social Risk in Post-Crisis Europe, Cheltenham: Edward Elgar; Della Porta, D 2015, Social Movements in Times of Austerity, Cambridge: Polity Press; Doogan Kevin, “New Capitalism? The Transformation of Work”, Malden: Polity Press (2009); Esping-Andersen Gosta, “The Incomplete Revolution. Adapting to Women’s New Roles”, Cambridge: Polity Press (2009) [Trad it: La rivoluzione incompiuta. Donne, famiglie, welfare, Bologna: Il Mulino (2011)]; Franzini M and Pianta M., 2016, Explaining Inequality, London and New York: Routledge; Kupiszewski Marek (ed), “International migration and the future of populations and labour in Europe”, Berlin: Springer Verlag (2013); Lazaridis Gabriella, Campani Giovanna, “Understanding the Populist Shift. Othering in a Europe in Crisis”, London and New York: Routledge (2017); Lutz

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Helma, “Migration and Domestic Work: A European Perspective on a Global Theme”, Aldershot: Ashgate (2012); Martiniello Marco & Rath Jan (eds), “Selected Studies in International Migration and Immigrant Incorporation”, Amsterdam: Amsterdam University Press (2010); Mingione Enzo, “Sociologia della vita economica”, Roma: Carocci (1997); Mingione Enzo e Pugliese Enrico, “Il Lavoro. Nuova edizione”, Roma: Carocci, (2010); Manuela Naldini e Chiara

Saraceno, “Conciliare famiglia e lavoro”, Bologna: Il Mulino (2011); Offe C. and Preuss U.K., 2016, Citizens in Europe. Essays on Democracy, Costitutionalism and European Integration; Milton Keynes UK, ecpr press; Paci Massimo, “Nuovi lavori, nuovo welfare”, Bologna: Il Mulino (2005); Palier Bruno, (ed), “A Long Goodbye to Bismarck? The politics of welfare reform in continental Europe”, Amsterdam: Amsterdam University Press (2010); Saraceno Chiara, “Il lavoro non basta: la povertà in Europa negli anni della crisi”, Milano: Feltrinelli (2015); Sciolla Loredana, (a cura di), “Processi e trasformazioni sociali. La società europea dagli anni Sessanta

ad oggi”, Bari: Laterza (2009); Vauchez Antoine, “Democratizing Europe”,London: Palgrave Macmillan (2016); Zincone Giovanna, Penninx Rinus and Borkert Maren (eds), “Migration policymaking in Europe : the dynamics of actors and contexts in past and present”, Amsterdam : Amsterdam University press (2011). Further biographical references and documents will be made available to students in the web platform.

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La programmazione sociale (6 CFU) Governo locale e politiche pubbliche – una prospettiva internazionale

R. Marzorati Roberta Marzorati ([email protected])

Marco Alberio ([email protected])

Programma 15 giugno 2017 (Roberta Marzorati) Governance urbana, partecipazione cittadina e società civile in America Latina e Messico

Mattino (4 h) o Introduzione alla governance urbana e alla partecipazione dei cittadini

o Processi di democratizzazione e partecipazione dei cittadini in America Latina o Il caso del Messico e di Città del Messico

La partecipazione dei cittadini nella governance urbana

Cittadinanza e diversità etnica a livello locale

Il ruolo della società civile organizzata (terzo settore, movimenti sociali urbani, etc.)

Pomeriggio (4 h) o Introduzione alle migrazioni in Centro-Nord America

La prospettiva dei diritti umani

Il ruolo della società civile organizzata nel governo delle migrazioni

Visione e discussione del documentario “Llevate mis amores” Arturo González Villaseñor (2014) 1h 30 minuti

16 giugno 2017 (Marco Alberio)

Tre concetti cardine dell'intervento sociale in Nord America.

Mattino (4 h)

Una breve introduzione alla società canadese/québecoise.

Un’introduzione a tre concetti fondamentali delle politiche di intervento sociale in Nord America. Presentazione e discussione di alcuni casi studio in Canada e in Québec.

- Community development/développement communautaire

- Territorial development/développement territorial

- Social innovation/innovation sociale

Pomeriggio (4 h)

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Canada: il paese del bilinguismo. A che prezzo? Développement communuataire in contesto

minoritario francofono. Il caso della communita Fransaskoise.

I concetti presentati in prospettiva comparata. Cosa ci dicono del contesto italiano? Come utilizzarli?

17 giugno 2017 (Roberta Marzorati)

Governare la diversità urbana: una prospettiva europea (1)

Governance multilivello dell’immigrazione, politiche locali e modelli di inclusione

Mattino (4 h) o Politiche locali di immigrazione

La governance multilivello dell’immigrazione

Welfare locale e immigrazione in Italia

Piccoli comuni e immigrazione o Modelli locali di inclusione

Multiculturalismo, Interculturalismo, Diversità urbana

Pratiche innovative nel governo della diversità (coesione sociale, partecipazione, mobilità sociale e performance economica)

o La partecipazione degli immigrati e delle organizzazioni di immigrati a livello locale

Il caso di Milano

Pomeriggio (4 h): esercitazione 1 o Presentazione e discussione di casi studio relativi a politiche locali di immigrazione a

partire da letture fornite

26 giugno 2017 (Roberta Marzorati)

Governare la diversità urbana: il caso di Città del Messico

Mattino (4 h)

o La “Ley de interculturalidad, atención a migrantes y movilidad humana en el Distrito

Federal” o Il “Programa de derechos humanos de la Ciudad de México”

o La Constitución de la Ciudad de México o Governance e spazi di partecipazione

Pomeriggio (4 h): esercitazione 2 o Presentazione e discussione di alcuni casi studio da paesi diversi su

Processi e strumenti di partecipazione dei cittadini nella governance urbana

Inclusione delle minoranze e dei migranti nel governo della città e nell’accesso a servizi e diritti

27 giugno 2017

Percorsi di vita e empowerment. Quale ruolo per gli attori locali? (Marco Alberio)

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Mattino (4 h)

Le esperienze, le traiettorie e il ruolo dei giovani nei quartieri urbani “difficili”.

Agire contro l’esclusione sociale. Quarto Oggiaro: un “quartiere difficile” in transizione.

Quale spazio per l’innovazione sociale? Un’introduzione ad uno studio di caso.

Pomeriggio (4 h) Esercitazione 3

Visita di Quarto Oggiaro. Il quartiere ieri, oggi e domani. Quali interventi nel sociale? Quali gli attori coinvolti?(associazioni, istituzioni, scuole ecc.).

Presentazione del caso di Spazio Agorà. Incontro e discussione con gli animatori sociali. https://spazioagoramilano.wordpress.com/

Lavoro di gruppo (3 persone max). Scegliete un’organizzazione attiva nel sociale (associazione, cooperativa ecc.). Attraverso un’intervista con un responsabile

dell’organizzazione e un’analisi di documenti (sito internet, rapporti annuali ecc.) ricostruite brevemente la storia ed il percorso dell’organizzazione, per comprendere la sua attività quotidiana di intervento nel sociale. Vogliate considerare i vantaggi, i limiti e le difficoltà

(sociali, istituzionali, territoriali ecc.) del gruppo scelto. Per l’analisi e la redazione del rapporto vogliate far riferimento ai concetti presentati in

classe ed in particolare a quelli di sviluppo locale e territoriale, innovazione sociale e interventi comunitari/associativi.

Tra le varie informazioni, assicuratevi di rispondere alle seguenti domande:

o Quando è stato creata l’associazione/organizzazione? o Per quali bisogni è stata creata e in quale contesto?

o Attualmente, l’organismo risponde ancora a questi bisogni? o Altrimenti, cosa ha motivato il cambiamento e chi ha partecipato a questa decisione?

o Quali sono le persone o i gruppi all’origine dell’associazione/organizzazione? o Quali sono i momenti chiave della storia dell’associazione/organizzazione?

o Quali sono gli orientamenti scelti (approccio globale, femminista, di classe ecc.) ? o Quali sono le difficolta che incontra oggi l’organizzazione (finanziamento,

coinvolgimento della popolazione, mancanza di nuove leve ecc.)? o Come si tenta di rispondere a queste difficoltà e limiti?

Scrittura di rapporto di 2000 parole max. Pagina di copertina con data, titolo del corso, nome, cognome e matricola.

Indice. Bibliografia.

Nel rapporto abbiate cura di includere delle citazioni della persona intervistata e/o dei documenti analizzati.

Attenzione: rispettare le regole del lavoro universitario per quanto riguarda le citazioni!

30 giugno 2017 (Roberta Marzorati)

Governare la diversità urbana: una prospettiva europea (2)

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Esercitazione finale (8 h)

o Presentazione e discussione di casi studio di città europee a partire dal materiale del progetto Divercities

https://www.urbandivercities.eu/publications/city-books/ o Proposte di politiche locali/iniziative bottom-up per la gestione della diversità a

partire da specifiche problematiche/contesti locali

Valutazione Studenti frequentanti

Partecipazione in classe: 5% Esercitazione 1: 15%

Esercitazione 2: 15% Esercitazione 3: 25%

Esercitazione finale: 40%

Studenti non frequentanti Tesina da concordare con i docenti (fra 30.000 e 40.000 caratteri, spazi inclusi).

Bibliografia di riferimento Dagnino, E. (2006) “Meanings of citizenship in Latin America” Canadian Journal of Latin American and

Caribbean Studies / Revue Canadienne Des Études Latino-Américaines et Caraïbes 31(62): 15–51.

Dagnino, E. (2011) “Civil Society in Latin America.” In Edwards, Michael, ed. The Oxford Handbook of Civil Society, 1st ed. Oxford University Press, pp. 122-133.

Melo, Marcus Andre & Baiocchi, Gianpaolo. (2006). Deliberative Democracy and Local Governance: Towards a New Agenda. International Journal of Urban and Regional Research, 30(3): 587-600.

Guarneros-Meza, V. (2009) Mexican urban governance: how old and new institutions coexist and

interact, International Journal of Urban and Regional Research, 33(2): 463-82.

Harbers, I. (2007) “Democratic Deepening in Third Wave Democracies: Experiments with Participation in Mexico City.” Political Studies 55(1): 38–58.

Caponio, T., and Borkert, M. (2010) The Local Dimension of Migration Policymaking. Amsterdam University Press. (Introduzione pp. 9-23).

Maurizio Ambrosini & Joanne Van der Leun (2015) Introduction to the Special Issue: Implementing

Human Rights: Civil Society and Migration Policies, Journal of Immigrant & Refugee Studies, 13(2): 103-115.

Mottura, Giovanni. (2006) “Immigrazione, terzo settore e governance locale: elementi di riflessione”, Impresa sociale, 75(2): 77-94.

Schiller, M. (2015). “Paradigmatic Pragmatism and the Politics of Diversity.” Ethnic and Racial Studies

38 (7): 1120–36.

T. Taşan-Kok, Bolt G., Plüss, L., and Schenkel, W. (2017). A Handbook for Governing Hyper-diverse Cities. Utrecht: Utrecht University, Faculty of Geosciences.

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https://www.urbandivercities.eu/wp-content/uploads/2017/05/DIVERCITIES-Handbook-Digital.pdf

Moralli M., Alberio M. et Klein J-L (in corso di pubblicazione). L’innovazione sociale tra sviluppo

territoriale e traformazione sociale: il caso del Québec. Numero monografico della rivista Sociologia Urbana e Rurale.

Vicari-Haddock S. e Mingione E. (in corso di pubblicazione). Innovazione sociale e città. Numero monografico della rivista Sociologia Urbana e Rurale.

Alberio M. and Mbaye O. (2016). Genesi dello sviluppo sociale e territoriale in Québec: un

percorso tra continuità e cambiamento. Economia e società regionale, 3, 3: 82-98.

Alberio M. (2014). Growing up and living in a poor neighbourhood: A comparative perspective on the neighbourhood effects in Paris and Milan. Sociologia Urbana e Rurale. 103: 74-98.

Andreotti, A.; Mingione, E.; Polizzi E. 2013 Local welfare systems and social cohesion. Urban Studies. Special number, Frank Moulaert, Jean Hillier, Sako Musterd, Konrad Miciukiewicz and

Andreas Novy (eds) Cities and social cohesion. 49(9): 1925–1940.

Testi facoltativi per chi legge francese e spagnolo

Alberio M. (2015). Les initiatives locales et les défis des acteurs du milieu face aux coupes et aux changements actuels. Organisations et Territoires, 24, 3 : 53-61.

Álvarez, L. y A. Ziccardi, 2015 “¿Cómo hacer efectivos los derechos ciudadanos? Las políticas de

inclusión social en la ciudad de México”, Revista de Ciencias Sociales, n. 27 Bernal, Editorial de la Universidad Nacional de Quilmes, pp. 121-138, edición digital, <http://

www.unq.edu.ar/catalogo/357-revista-de-ciencias-sociales-n-27.php>

Marzorati, Roberta (2017) La sociedad civil organizada en el ámbito migratorio en la Ciudad de México: tipología, funciones y retos (2006 – 2016). Rapporto disponibile alla pagina http://observatoriocolef.org/?boletin=la-sociedad-civil-organizada-en-el-ambito-migratorio-en-la-

ciudad-de-mexico-tipologia-funciones-y-retos-2006-2016

Bibliografia aggiuntiva per non frequentanti (e per chi lo desidera)

Olvera, Alberto J. (2010) “The Elusive Democracy: Political Parties, Democratic Institutions, and Civil Society in Mexico.” Latin American Research Review. 45: 78–107.

Ligia Tavera-Fenollosa. (1999) “The Movimiento de Damnificados and the Democratic

Transformation of Citizenry and Government in Mexico City” in Wayne A. Cornelius, Todd A. Eisenstadt, and Jane Hindley, editors Subnational Politics and Democratization in Mexico. Center for

U.S.-Mexican Studies, University of California, San Diego. Pp. 107-131.

Caponio, T., and Borkert, M. 2010, The Local Dimension of Migration Policymaking. Amsterdam University Press. (Conclusion: pp 161-191).

Giovanna Zincone, and Tiziana Caponio. 2006 “The Multilevel Governance of Migration” In The Dynamics of Migration and Settlement in Europe. A State of the Art, Edited by P. Rinus, M. Berger, and

K. Kraal. Amsterdam, Amsterdam University Press., 269–304.

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Alexander, M. (2003), ‘Local policies toward migrants as an expression of host-stranger relations: A

proposed typology’, Journal of Ethnic and Migration Studies 29 (3): 411-430.

Campomori Francesca (2006), Politiche per gli immigrati ed organizzazioni del terzo settore in Impresa Sociale, pp. 95-114.

París, Maria Dolores, René Zenteno, Javier Treviño, and Sonja Wolf. (2015) Un análisis de los actores políticos y sociales en el diseño y la implementación de la política y la gestión migratoria en México.

Informe final. El Colegio de La Frontera Norte-Ford Foundation.

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Le politiche globali per la salute (6 CFU) Eduardo Missoni [email protected]

Medico, è docente di Salute Globale e Sviluppo presso le Università Bicocca e Bocconi di Milano. In quest’ultima dirige inoltre il Corso di Management delle Istituzioni e Organizzazioni Non Governative internazionali ed è delegato del Rettore per la Cooperazione allo Sviluppo. Inoltre, a Ginevra, è titolare di analoghi corsi presso la Geneva School of Diplomacy.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Conoscenza e comprensione Alla fine del corso gli studenti avranno acquisito la conoscenza dell’evolversi dello scenario internazionale e transnazionale in relazione alle politiche per la salute.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione Gli studenti conosceranno gli strumenti e il significato della cooperazione internazionale nel settore - anche con riferimento alle modalità adottate dall’Italia - sapendo leggerne criticamente l’operato dei diversi attori globali e gli effetti delle loro scelte sulle

popolazioni e sui sistemi sanitari, in particolare dei paesi più poveri.

Knowledge and understanding At the end of the course the students will have a reasonable knowledge of the evolution of the international and transnational scenario in relation to policies for health.

Applying knowledge and understanding Students will know the instruments and have a better understanding of international cooperation in the sector – including with reference to the Italian development cooperation approach – and will be able to critically analyze the behavior of the multiple

global actors and the effects of their choices on populations and health systems, with special reference to those in low resource countries.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Studio degli effetti della globalizzazione sulla salute, dei determinanti globali e delle iniziative di carattere internazionale e transnazionale, e della loro interazione con i sistemi nazionali e locali.

Study of the effects of globalization on health, of global determinants and of international and transnational initiatives, and their interaction with national and local systems.

Programma

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ITALIANO ENGLISH

- Sviluppo, Globalizzazione e Salute: l’idea di sviluppo - Il diritto alla salute e l’evoluzione delle

politiche globali in sanità. (dalla Salute per tutti e le cure primarie per la salute, alle iniziative globali, e i processi di riforma della OMS) - Gli attori nella governance globale della salute: ONU - OMS; Banca Mondiale; i bilaterali, il G8, il G20, BRICS e nuovi aggruppamenti; le GPPP, il Fondo Globale e il

GAVI; Filantropia Globale, il settore privato commerciale e la società civile globale - Commercio e salute - Gli strumenti e i meccanismi della cooperazione internazionale in sanità - Programmi verticali e settoriali - La cooperazione italiana in sanità

- Development, globalization and health: the concept of development - The right to health and the evolution of

global health policies (from health for all and Primary health care, to the Global health initiatives, and WHO reform process) - The actors in global governance for health: UN, WHO, World Bank, Bilaterals and the G8 , the G20, BRICS and new groupings; GPPPs, The Global Fund and GAVI, Global Philanthropy. The corporate sector and global

civil society - Trade and health - The tools and the mechanisms of international cooperation in health - Vertical and sectorial programmes - The Italian development cooperation in health

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Interesse per le tematiche internazionali, disponibilità al confronto e al pensiero critico e

all’interazione in aula.

Interest for international issues, readiness to critical thinking and dialogue, interaction in

the class.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali ad elevata interazione in aula. Dinamiche partecipative e utilizzazione di supporti multimediali. Lavori di gruppo.

Lectures highly interacting with the class. Participative dynamics and use of multimedia tools. Group work.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Frequentanti: partecipazione in classe e esercizio finale. Non frequentanti: tesina e esame orale.

Attending students: class participation and final exercise. Non attending students: final work and oral exam.

Testi di riferimento 1) E. Missoni, G. Pacileo, “Elementi di salute globale”, Franco Angeli, Milano, (2005); 2) Rapporti dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (www.saluteglobale.it). 1) E. Missoni, G. Pacileo, “Elementi di salute globale”, Franco Angeli, Milano, (2005); 2) Reports of the “Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (www.saluteglobale.it).

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Le politiche per la salute (6 CFU) Mara Tognetti

[email protected]

Professore Associato di Sociologia economica. Coordina l’Osservatorio e Metodi per la Salute (OSsMeSA) di Milano-Bicocca. Dirige il master “Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali” .

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Il programma del corso intende affrontare il tema della salute individuale e collettiva. In

particolare il modulo è finalizzato ad analizzare l’ambito della salute nelle sue diverse dimensioni, con particolare riferimento allo sviluppo e alla evoluzione della sociologia della salute e della medicina. Conoscenza e comprensione Rispetto alla conoscenza e comprensione saranno verificate in momenti di discussione in aula su dati epidemiologici. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Particolare attenzione nello sviluppo dei temi

sarà dato alla capacità di applicare le conoscenze acquisite anche con l’analisi di caso.

The course intends to address the issue of individual and collective health. In particular,

the module is aimed at analysing health in its various dimensions, with particular reference to the development and evolution of the sociology of health and medicine. Knowledge and understanding Compared the knowledge and understanding will be tested in moments of classroom discussion on epidemiological data. Applying knowledge and understanding Particular attention in the development of the themes will be given the ability to apply the knowledge gained with the analysis of case.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Saranno analizzati i contesti e le organizzazioni relative alle Medicine Integrate e alle Medicine Non Convenzionali sia nei sistemi di salute dei paesi occidentali che nei paesi ad economia frenata. Particolare attenzione verrà rivolta all’impatto della crisi economica sulla salute degli individui.

Contexts and organizations related to Integrated Medicine and Non-Conventional Medicine will be analyzed in both the health systems of Western countries and in countries with economies braking. Particular attention it will be paid to the impact of the economic crisis on the health of individuals.

Programma

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ITALIANO ENGLISH

- La sociologia della salute e della medicina, i relativi approcci teorici e sue evoluzioni - Gli attori e le organizzazioni dei sistemi di

cura e per la salute - I network della salute - Le disuguaglianze di salute

- The sociology of health and medicine, the theoretical approaches and its evolutions. - The actors and organizations of the health

and care systems - The network of health - Health inequalities

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Buona capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale, insieme ad una generale conoscenza dei processi sociali ed economici.

Fairly good skills in learning, writing and speaking, together with a general knowledge about the economic and social processes.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni in aula e lavoro di ricerca. Lectures and research.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Prova orale. Oral examination.

Testi di riferimento 1) Favretto A.R., Zaltron F., Qui sono come a casa mia. L’umanizzazione delle cure e

l’esperienza della malattia nei contesti sanitari, Il Mulino, Bologna, 2015 2) Figueras j., McKee M., “Health Systems, Health, Wealth and Societal Well-being”, McGrawHill, New York, (2012);

3) Heath I, Contro il mercato della salute, Bollati Boringhieri, Torino, 2016

4) Ingrosso M., in collaborazione con M. Cardano, S. Manghi, M. Tognetti, G. Vicarelli (a

cura di) La salute per tutti .Un indagine sulle origini della sociologia della salute in Italia,

FrancoAngeli, Milano, 2015

5) Tognetti Bordogna M., From Medicalisation to Pharmaceuticalisation – A Sociological

Overview. New Scenarios for the Sociology of Health, in Social Change Review ▪ Winter 2014 ▪

6) Tognetti Bordogna M. Regional health systems and non-conventional medicine: the situation

in Italy, in “EPMA Journal”, 20 July, 2011 7) Toth F., “Health policies”, Editore LaTerza, Bari, (2009); 8) Vicarelli G. (a cura di), Oltre il coinvolgimento. L’attivazione del cittadino nelle nuove

configurazioni di benessere, Il Mulino, Bologna, 2016

9) M. Crivellini, M. Galli, Sanità e salute: due storie diverse. Sistemi sanitari e salute nei paesi

industrializzati, FrancoAngeli, Milano, 2016

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Servizio sociale in Europa (6 CFU)

Docente da definire

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Conoscenza e comprensione Fornire una prospettiva storica e comparata dell’evoluzione del servizio sociale in Europa, sotto il profilo delle teorie e della pratica professionale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Acquisire consapevolezza degli effetti della globalizzazione sul servizio sociale e sull’importanza di azioni di policy practice

Knowledge and understanding The course provides an historical and compared perspective about the evolution of social work in Europe in terms of theory and practice. Applying knowledge and understanding Provides awareness of the effects of globalization on social work and on the importance of policy practice actions.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

- Il servizio sociale in Europa: aspetti comuni e differenze - La globalizzazione e gli effetti sul servizio sociale - Il servizio sociale internazionale - I modelli teorici di servizio sociale in Europa

- Social work in Europe: commonalities and differences - Globalization and effects on social work - International social work - Theoretical models of social work in Europe

Programma ITALIANO ENGLISH

Nel corso verranno presentati studi e analisi sulle teorie e sulla pratica del servizio sociale in Europa, in una prospettiva comparata e con approfondimenti sulle esperienze di alcuni paesi. Si analizzerà quanto il servizio sociale professionale, fortemente incardinato nelle diverse realtà nazionali, abbia per sua natura prodotto esperienze e assunto forme organizzative profondamente differenziate, pur aspirando ad un grado di universalità, attendibilità scientifica, autonomia professionale e responsabilità morale. Allo stesso tempo, si rifletterà sul servizio sociale europeo alla luce degli effetti della globalizzazione per far prendere consapevolezza della necessità di acquisire anche a livello locale, una prospettiva internazionale e attivare interventi di policy

practice

The course will present studies and analysis on the theory and practice of social work in Europe, in a comparative perspective with in-depth examination of the experiences of some countries. It will analyze how the professional social work, strongly hinged in various national contexts, has by its nature produced experiences and profoundly different organizational forms, while aspiring to a degree of universality, scientific reliability, professional autonomy and moral responsibility. At the same time, it will reflect on the European social work in light of the social effects of globalization, to become aware of the need to acquire, even at local level, an international perspective and activate policy practice interventions.

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Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e metodologiche di base relative al servizio

sociale e buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale.

Mastery of theoretical knowledge and methodological basis regarding social work and

good skills in learning, writing and oral communication.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezione e lavoro di gruppo. La docente verrà

affiancata da studiosi e formatori, esperti a livello europeo e internazionale.

Lectures and groupwork. European and

international scholars will join some lectures.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Tesina per i frequentanti, esame orale per tutti gli altri.

Paper presentation for students attending lectures, oral exam for the other students.

Testi di riferimento Testo obbligatorio comune: W. Lorenz, “La globalizzazione e il servizio sociale”, Carocci, Roma Un testo obbligatorio a scelta tra:

a) Bortoli B., “I giganti del lavoro sociale”, Erickson, Trento, (2006); b) Campanini A., Frost E. (edited by), “European Social Work. Commonalities and Differences”, Carocci, Roma, (2004); c) Dominelli L., “Il servizio sociale. Una professione che cambia”, Erickson, Trento, (2005); Social Workers d) Gal J, Weiss-Gal I. (editor) “Influencing Social Policy: An International Perspective on Policy Practice”, Policy Press, Bristol (2012);

e) Hämäläinen J., Littlechild B., Chytil O., Sramata M., Jovelin E. (editors), “Evolution of Child Protection and Child Welfare Policies in Selected European Countries”, Publisher University of Ostrava – ERIS with Albert Publisher; f) Healy L., “International Social Work. Professional Action in an Interdipendent World”, Oxford Press (2008, 2nd edition); g) Lyons K., Lawrence S. (eds), “Social Work in Europe: Educating for Change”, Birmingham, Venture Press, (2006); h) Lyons K., Manion K., Carlsen M., (eds), “International perspectives on social work. Global conditions and local practice”, New York, Palgrave MacMillan (2006); i) Payne M., Askeland G.A., “Globalization and International Social Work: Postmodern Change and challenge”, Ashgate, (2008); j) Payne M., “Modern Social Work Theories”, Palgrave MacMillan, Basingstoke, (2005); k) Welbourne P, Dixon J. (editors), “Protecting Children: A Global Appraisal”, Jessica Kingsley Publishers, London, (2013).

Mandatory for everyone: W. Lorenz, “La globalizzazione e il servizio sociale”, Carocci, Roma One textbook to choose among the following: a) Bortoli B., “I giganti del lavoro sociale”, Erickson, Trento, (2006); b) Campanini A., Frost E. (edited by), “European Social Work. Commonalities and Differences”,

Carocci, Roma, (2004); c) Dominelli L., “Il servizio sociale. Una professione che cambia”, Erickson, Trento, (2005); Social Workers

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d) Gal J, Weiss-Gal I. (editor) “Influencing Social Policy: An International Perspective on Policy Practice”, Policy Press, Bristol (2012); e) Hämäläinen J., Littlechild B., Chytil O., Sramata M., Jovelin E. (editors), “Evolution of Child Protection and Child Welfare Policies in Selected European Countries”, Publisher University of Ostrava – ERIS with Albert Publisher;

f) Healy L., “International Social Work. Professional Action in an Interdipendent World”, Oxford Press (2008, 2nd edition); g) Lyons K., Lawrence S. (eds), “Social Work in Europe: Educating for Change”, Birmingham, Venture Press, (2006); h) Lyons K., Manion K., Carlsen M., (eds), “International perspectives on social work. Global conditions and local practice”, New York, Palgrave MacMillan (2006); i) Payne M., Askeland G.A., “Globalization and International Social Work: Postmodern Change

and challenge”, Ashgate, (2008); j) Payne M., “Modern Social Work Theories”, Palgrave MacMillan, Basingstoke, (2005); k) Welbourne P, Dixon J. (editors), “Protecting Children: A Global Appraisal”, Jessica Kingsley Publishers, London, (2013).

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Criminologia e sicurezza urbana (6 CFU)

Roberto Cornelli [email protected]

Professore Associato di Criminologia presso il Dipartimento di Giurisprudenza-School of Law.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Conoscenza e comprensione Il corso si propone di fornire competenze teoriche e metodologiche per la comprensione della “questione criminale” e per

l‘interpretazione critica delle pratiche di sicurezza urbana emergenti in Italia e nel mondo. Alla fine del corso gli studenti avranno acquisito la conoscenza dei principali metodi usati nella ricerca criminologica, dell’uso delle statistiche in campo penale, dell’evoluzione del pensiero sulla criminalità, sulla pena e sull’insicurezza.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione Alla fine del corso gli studenti avranno acquisito competenze per valutare criticamente le politiche e i progetti di sicurezza urbana a livello internazionale.

Knowledge and understanding The course aims at providing theoretical and methodological skills for the understanding of "criminal matter" and the critical interpretation

of the practices of urban security emerging in Italy and in the world. At the end of the course students will have acquired the knowledge of the main methods used in criminological research, the use of statistics in the criminal field, the evolution of thought on crime, on punishment and insecurity.

Applying knowledge and understanding At the end of the course students will have acquired the skills to critically assess urban safety policies and projects at international level.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Studio dei problemi inerenti al metodo e all'oggetto della criminologia e analisi della letteratura internazionale sui temi e sulle

politiche attinenti alla sicurezza urbana.

Study of problems relating to the method and the object of criminology and analysis of the literature on international issues and policies

related to urban safety.

Programma ITALIANO ENGLISH

Campo e oggetto della criminologia. Linee di sviluppo storico della criminologia.

I metodi e le fonti delle conoscenze criminologiche. Tipologie classificatorie della criminalità.

Field of activity and object of criminology. Historical developments of criminology.

Methods and sources in criminological research. Crime typologies.

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Le teorie sociologiche della criminalità. L'insegnamento sarà dedicato, in particolare, allo studio della questione della sicurezza urbana negli Stati Uniti, in Europa e nell’Italia degli anni novanta a partire

dall’approfondimento di alcuni temi fortemente presenti nel dibattito sociale e politico: - paura e criminalità, - violenze urbane, - immigrazione e odio razziale, - strategie e pratiche del controllo, - carcere e salute mentale,

- sicurezza e democrazia.

Sociological theories about criminality. The course will focus, in particular, on the study of urban safety in Usa, in Europe and Italy in the nineties, addressing issues that are strongly present in the social and political

debate: - fear and crime, - urban violence, - immigration and racial hate, - control strategies and practices, - prison and mental health, - security and democracy.

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Interesse per le tematiche criminologiche; approccio critico alla valutazione di progetti e politiche; disponibilità all’interazione in aula.

Interest for criminological issues; critical approach to the evaluation of projects and policies; willingness to interact in the classroom.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali ad elevata interazione in aula. Utilizzo di supporti multimediali. Lavori di gruppo.

Lectures highly interacting with the class. Use of multimedia tools. Group work.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Esame orale. Solo per gli studenti frequentanti: tesina e esame orale.

Oral exam. Only for attending students: final work and oral exam.

Testi di riferimento 1) S. Curti, Criminologia e sociologia della devianza. Un’antologia critica, Cedam, 2014. 2) A. Ceretti, R. Cornelli, Oltre la paura. Cinque riflessioni su criminalità, società e politica,

Feltrinelli, 2013.

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Cooperazione e tutela dei diritti umani (6 CFU)

Gabriella Citroni

[email protected]

Dottore di Ricerca in Organizzazione Internazionale, è ricercatore in diritto internazionale presso il Dipartimento giuridico delle scienze nazionali e internazionali. Consulente giuridica internazionale della Federación de Familiares de Detenidos Desaparecidos de América Latina (FEDEFAM). Membro della delegazione italiana presso l’ONU nel negoziato per l’adozione della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone contro le sparizioni forzate.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Conoscenza e comprensione Raggiungere competenza e padronanza dei contenuti del corso. Apprendere i contenuti delle principali sentenze nella giurisprudenza internazionale in materia di protezione diritti umani e comprendere le conseguenze di tali pronunce.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione In generale, avere una conoscenza del mandato e del funzionamento dei principali meccanismi internazionali di protezione dei diritti umani che permetta di presentare rapporti o comunicazioni individuali agli stessi.

Knowledge and understanding To master the contents of the course and achieve related skills. Further, to learn the contents of seminal judgments, decisions and views in the jurisprudence of the main international human rights mechanisms and to understand their implications.

Applying knowledge and understanding In general, getting to know the mandate and functioning of the main international human rights mechanisms in order to be able to submit reports or to file individual communications.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Il corso ha per oggetto un’introduzione ai meccanismi internazionali di tutela dei diritti

umani (con particolare riferimento ai sistemi europeo, interamericano, africano e ai meccanismi di protezione e promozione dei diritti umani offerti dalle Nazioni Unite) e un approfondimento del funzionamento degli stessi, attraverso lo studio e l’analisi di casi concreti, in particolare per quanto riguarda la tutela del diritto alla vita e la proibizione di

tortura e trattamenti o pene inumani e degradanti.

The course aims at providing an introduction to the structure, mandate, and functioning of the

main international human rights mechanisms (with special reference to the European, Inter-American, and African systems and the United Nations human rights mechanisms), through the analysis of the case-law with particular regard to the protection of the right to life and the prohibition of torture or other cruel, inhumane or degrading treatment or

punishments.

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Programma ITALIANO ENGLISH

Le origini storiche e filosofiche della protezione

internazionale dei diritti umani; le categorie di norme del diritto internazionale dei diritti umani: diritti civili e politici e diritti economici, sociali e culturali; i meccanismi procedurali di protezione dei diritti umani a livello universale (sistema delle Nazioni Unite) e regionale (sistema europeo, interamericano e africano); le Commissioni della verità; le organizzazioni non governative. Le violazioni di due diritti umani fondamentali: il diritto alla vita e il diritto a non essere sottoposti a tortura o trattamenti inumani e degradanti. Attraverso lo studio della giurisprudenza del Comitato dei Diritti Umani, della Corte Europea dei Diritti

Umani, della Corte Interamericana dei Diritti Umani e della Commissione Africana dei Diritti Umani e dei Popoli, verranno affrontati temi selezionati relativi ai due diritti sopra indicati. In particolare: aborto e sterilizzazione forzata; eutanasia; pena di morte; esecuzioni arbitrarie; massacri; morti in custodia; sparizioni forzate; trattamento delle persone private della libertà; espulsione ed estradizione; “consegne straordinarie”; sfollati interni; stupro.

The historical and philosophical origins of

international human rights law; the different categories of rights: civil and political rights and economic, social and cultural rights; international human rights mechanisms at the universal level (United Nations mechanisms) and at the regional level (European, Inter-American and African); Truth Commissions; nongovernmental organizations. International case-law on the violation of two fundamental human rights: the right to life and the prohibition of torture or cruel, inhumane or degrading treatment or punishment. The jurisprudence developed by the Human Rights Committee, the European Court of Human

Rights, the Inter-American Court of Human Rights and the African Commission on Human and Peoples’ Rights will be taken as a reference to analyse various subjects related to the two fundamental human rights concerned. In particular: abortion and forced sterilization; assisted suicide; death penalty; arbitrary executions; massacres; deaths in custody; enforced disappearances; human treatment of people deprived of their liberty; expulsion and extradition; extra-ordinary renditions; internally displaced people; rape or other forms of sexual violence.

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Basi di diritto internazionale. Basic knowledge of International Law.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali. Lectures.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Esame orale. Oral exam.

Testi di riferimento SCOVAZZI, “Corso di diritto internazionale - Parte III: La tutela internazionale dei diritti umani”, Giuffrè, Milano, (2013).

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Il diritto degli stranieri (6 CFU) Paolo Bonetti

[email protected]

Professore associato di Diritto costituzionale.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

L’obiettivo del corso è quello di analizzare i

principi generali, gli obiettivi e le più importanti norme che in Italia regolano la condizione dello straniero e le politiche migratorie.

The objective of the course is that to analyze

the general principles, the objectives and the most important norms that in Italy regulate foreigners status and the migratory politics.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

La condizione giuridica degli stranieri e degli apolidi in Italia. La regolazione dell’immigrazione e della cittadinanza italiana.

Legal status of aliens and stateless persons in Italy. Regulation of immigration and of italian citizenship.

Programma ITALIANO ENGLISH

1) Stranieri e cittadini. L’evoluzione generale del diritto degli stranieri, tra norme costituzionali, comunitarie ed internazionali. 2) I diritti e i doveri fondamentali degli stranieri. 3) La condizione giuridica degli stranieri comunitari: libertà di ingresso, circolazione e stabilimento, ammissione, soggiorno,

residenza, diritto di soggiorno, diritto di soggiorno permanente, la carta di soggiorno per i familiari extracomunitari conviventi con cittadini italiani o comunitari, i diversi tipi di provvedimenti di allontanamento e le garanzie giurisdizionali, trattamento (con particolare riguardo all’accesso ai diritti sociali e ai diritti politici a livello comunale). 4) I tre obiettivi delle norme italiane sull’immigrazione extracomunitaria nella teoria e nella pratica: la prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina, la regolazione degli ingressi per motivi di lavoro, l’integrazione sociale degli stranieri regolarmente soggiornanti. 5) La disciplina generale degli ingressi degli stranieri

extracomunitari: requisiti generali, visti di ingresso, respingimenti, controlli di frontiera, norme penali. 6) La disciplina generale dei soggiorni degli stranieri extracomunitari: rilascio, rinnovo, conversione e tipologia dei permessi di soggiorno, accordo di integrazione, la dichiarazione di soggiorno per i soggiorni

inferiori a 3 mesi per turismo, studio e visita, i permessi di soggiorno di lungo periodo, la iscrizione anagrafica. 7) La disciplina specifica

1) Foreigners and citizens. The evolution of the rights of aliens, including constitutional and international community. 2) The rights and duties of aliens. 3) The legal status of foreigners Community: freedom of entry, movement and establishment, admission, residence, residence permit, permanent

residence, the residence permit for family members living with non-Italian citizens or community, the different types of removal orders and judicial guarantees, treatment (with particular regard to access to social rights and political rights at municipal level). 4) The three objectives of the Italian rules on outside immigration in the theory and practice: prevention and repression of illegal immigration, adjustment of inputs for business, social integration of foreigners living legally. 5) The general rules entrances of foreigners outside: general requirements, entry visas, rejections, border control, criminal law. 6) The general stay of non UE foreigners:

issuance, renewal, conversion and type of residence permits, integration agreement, the declaration of stay for stays of less than 3 months for tourism, study and visit, residence permits long-term, the register. 7) The discipline of specific inputs and stay of foreigners for a few reasons: employment,

self-employment, family reasons, study. 8) The right to family of non-citizens: family, residence permits for family reasons, the legal

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degli ingressi e soggiorni degli stranieri extracomunitari per alcuni motivi: lavoro subordinato, lavoro autonomo, motivi familiari, studio. 8) Il diritto all’unità familiare dei cittadini extracomunitari: ricongiungimenti

familiari, permessi di soggiorno per motivi familiari, condizione giuridica dei minori stranieri. 9) La disciplina dei provvedimenti di allontanamento degli stranieri extracomunitari dal territorio nazionale: espulsioni giudiziarie e amministrative, effetti penali ed amministrativi, divieti di espulsione,

allontanamenti e trattenimenti, ricorsi giurisdizionali. 10) L’accesso degli stranieri extracomunitari ai diritti sociali (istruzione, sanità, assistenza e alloggio). 11) Le misure di integrazione sociale. 12) La tutela contro le discriminazioni. 13) Il diritto d’asilo: status di rifugiato, protezione sussidiaria, procedure e

garanzie per l’esame delle domande di asilo, protezione umanitaria temporanea, assistenza sociale agli asilanti, determinazione dello Stato competente ad esaminare le domande, ricollocazioni e reinsediamenti. 14) Cenni alla disciplina giuridica dell’apolidia e della cittadinanza italiana.

status of minors. 9) The rules on expulsion of foreigners outside national territory: expulsions judicial and administrative, criminal and administrative effect, bans deportation, detention and removals, appeals courts. 10)

The access of foreigners to the social rights (education, health care and housing). 11) The measures of social integration. 12) The protection against discrimination. 13) The right to asylum: refugee status, protection, procedures and guarantees for examining applications for asylum, temporary

humanitarian protection, social assistance for asylums seekers, criteria and mechanisms for determining the Member State responsible for examining an asylum application lodged in one of the Member States by a third-country national, relocations and resettlements. 14) The legal framework of stateless and of Italian

nationality.

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Le basi del diritto pubblico. Bases of public law.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali. Lectures.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Esame orale. Oral exam.

Testi di riferimento 1) P. Bonetti, voce “Diritti fondamentali degli stranieri in Italia”, in “Migrazioni. Dizionario socio-pastorale”, a cura di G. Battistella, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo, (2010), [pp. 403-429], ora rielaborata aggiornata in: http://www.asgi.it/public/parser_download/save/materiali_seminario_sassomarconi_sett_2011_bonetti.pdf; 2) “Procedure e garanzie del diritto d'asilo”, a cura di C. Favilli, CEDAM, Padova, (2011), limitatamente ai seguenti capitoli: a) P. Bonetti, “Il diritto d'asilo nella Costituzione italiana”

[pp. 35-72], b) A. De Bonis, “La procedura amministrativa per il riconoscimento della protezione internazionale in Italia” [pp. 187-208]; c) D. Consoli, “Il riconoscimento in via giurisdizionale del diritto d'asilo” [pp. 209-218];

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3) “Diritto degli stranieri”, a cura di B. Nascimbene, CEDAM, Padova, (2004), [pagg.: XXXI-LIV, 82 - 633, 702-751, 861-908, 973-981, 1014-1020, 1032-1061, 1082-1094]; 4) Lo studio delle pagine del volume “Diritto degli stranieri” deve essere aggiornato e integrato

con quello delle schede pratiche pubblicate sul sito internet dell’ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione): www.asgi.it e dei seguenti articoli pubblicati sui seguenti numeri della rivista “Diritto immigrazione e cittadinanza” (ed. Franco Angeli), reperibile anche nella Biblioteca di Ateneo: a) M. Acierno, “La tutela delle discriminazioni nel d. lgs. n. 215/2003”, n. 3/2004, [pp. 43-58]; b) A. Di Pascale e M. Pastore, “Il recepimento delle direttive sul ricongiungimento familiare e sul soggiorno di lungo periodo”, n. 1/2007, [pp. 13-40];

c) A. Lang e B. Nascimbene, “L’attuazione in Italia della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea”, n. 2/2007, [pp. 43-63]; d) P. Bonetti, “Il diritto d’asilo in Italia dopo l’attuazione della direttiva comunitaria sul riconoscimento delle qualifiche e sugli status di rifugiato e di protezione sussidiaria”, n. 1/2008, [pp. 13-53]; e) M. Pastore, “Il decreto legislativo 160/2008: restrizioni per decreto al diritto al ricongiungimento familiare”, n. 3- 4/2008, [pp. 74 – 87];

f) A. Lang, “Le modifiche al decreto legislativo n. 30 del 2007 sui cittadini comunitari”, n. 3-4/2008, [pp. 120-139]; g) C. Renoldi, “I nuovi reati di ingresso e di permanenza illegale dello straniero nel territorio dello Stato”, n. 4/2009, [pp. 38 – 58]; h) P. Bonetti, “La proroga del trattenimento e i reati di ingresso o permanenza irregolare nel sistema del diritto degli stranieri: profili costituzionali e rapporti con la Direttiva comunitaria sui rimpatri”, n. 4/2009, [pp. 85 – 128];

i) M. Paggi, “Osservazioni “a caldo” su alcune modifiche essenziali apportate dalla l. 94/2009 sulla condizione di soggiorno degli immigrati extracomunitari”, n. 4/2009, [pp. 143 – 157]; k) M. Pastore, “Il diritto all’unità familiare: una questione di sicurezza?”, n. 4/2009, [pp. 167 – 177]; l) L. Miazzi e G. Perin, “Legge n. 94/2009: peggiora anche la condizione dei minori stranieri”, n. 4/2009, [pp. 178 -209]; m) S. Furlan, “La normativa sulla cittadinanza italiana e le modifiche apportate dalla legge 15.7.2009 n. 94”, n. 4/2009, [pp. 210 -216];

n) G. Savio, “La nuova disciplina delle espulsioni conseguente al recepimento della direttiva rimpatri”, n. 3/2011, [pp. 30-50]; o) A. Lang, “Ancora modifiche alla disciplina italiana sulle condizioni di ingresso, soggiorno e allontanamento dei cittadini dell’Unione”, n. 3/2011, [pp. 51-61]; p) D. Consoli, M. Giovannetti, N. Zorzella, “La conversione del permesso di soggiorno del cittadino straniero alla maggiore età: le modifiche all’art. 32 TU n. 286/98 e il ruolo del Comitato per i minori stranieri”, n. 3/2011, [pp. 62-71];

q) M. Acierno, “Cosa cambia nei procedimenti riguardanti gli stranieri dopo l’entrata in vigore del d.lgs. N. 150 del 2011?”, n. 4/2011, [pp. 27-57]; r) N. Zorzella, “L’accordo di integrazione: ultimo colpo di coda di un governo cattivo?, n. 4/2011”, [pp. 58-72]; s) F. Biondi dal Monte, “Cittadinanza europea, libera circolazione e parità di trattamento. Il diritto all’assistenza sociale dei cittadini dell’Unione”, n. 4/2012, pp. 37-58; t) V. Marengoni, “Il permesso di soggiorno per motivi umanitari”, n. 4/2012, pp. 59-86.

u) A. Fiorini e E. Pieroni, Il recepimento italiano della direttiva “qualifiche”, n. 3-4/2014, pp. 17-31 v) M. Veglio, “La riduzione del danno. Radiografia del trattenimento amministrativo dopo la l. 161/14”, n. 3-4/2015, pp. 97-114. w) M. Pipponzi, “Stranieri e prestazioni assistenziali: il punto della situazione dopo le pronunce della Corte costituzionale sull’art. 80 co.19 l. n. 388 del 2000”, n. 1/2015, pp. 91-101. x) A. Guariso, Direttiva 2011/98 e d. lgs. 40/14 di recepimento”, n. 1/2015, pp. 15- 33.

z) M. Di Filippo, “Le misure sulla ricollocazione dei richiedenti asilo adottate dall’UE nel 2015: considerazioni critiche e prospettive”, n. 2/2015, pp. 33-60 a1) F, Nicodemi, “La tutela delle vittime della tratta di persone in Italia oggi. Riflessioni sulla

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capacità di risposta del sistema italiano alle vittime del trafficking rispetto alle evoluzioni del fenomeno”, n. 2/2015, pp. 83- 108. b1) G. Morgese, “Recenti iniziative dell’Unione europea per affrontare la crisi dei rifugiati”, n. 3-4/2015, pp. 15-49

c1) N. Morandi e G. Schiavone, “Analisi delle norme in materia di accoglienza dei richiedenti

protezione internazionale e di procedura per il riconoscimento della protezione internazionale alla luce dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 142/2015”, n. 3-4/2015, pp. 84-116 d1) G. Savio, “La nuova disciplina del trattenimento dei richiedenti asilo”, n. 3-4/2015, pp. 142-162

5) Si richiede comunque la conoscenza diretta dei testi delle norme fondamentali (che saranno esaminate insieme durante le lezioni) attraverso la seguente raccolta: G. Correale, L. Di Muro,

“Codice dell’immigrazione”, La Tribuna, Piacenza, (2016 o successiva). 6) In aggiunta (e non in sostituzione) a tutti i testi e materiali sopra indicati per lo studio un utile testo sintetico (aggiornato al settembre 2015) è “Immigrazione, asilo e cittadinanza”, a cura di P. Morozzo Della Rocca, Maggioli ed., 2015 ENGLISH 1) P. Bonetti, “Diritti fondamentali degli stranieri in Italia”, in “Migrazioni. Dizionario socio-pastorale”, a cura di G. Battistella, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo, (2010), [pp. 403-429], now reworked and updated in: http://www.asgi.it/public/parser_download/save/materiali_seminario_sassomarconi_sett_2011

_bonetti.pdf; 2) “Procedure e garanzie del diritto d'asilo”, a cura di C. Favilli, CEDAM, Padova, (2011), limited to the following chapters: a) P. Bonetti, “Il diritto d'asilo nella Costituzione italiana” [pages 35-72], b) A. De Bonis, “La procedura amministrativa per il riconoscimento della protezione internazionale in Italia” [pages 187-208]; c) D. Consoli, “Il riconoscimento in via giurisdizionale del diritto d'asilo” [pages 209-218];

3) “Diritto degli stranieri”, a cura di B. Nascimbene, CEDAM, Padova, (2004), [pages: XXXI-LIV, 82 - 633, 702-751, 861-908, 973-981, 1014-1020, 1032-1061, 1082-1094]; 4) Studying of “Diritto degli stranieri” must be updated and integrated with studying of practical papers published on the ASGI website (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione): www.asgi.it and of the following articles published on the respective numbers of the magazine “Diritto immigrazione e cittadinanza” (ed. Franco Angeli), also available at the Unviersity Library: a) M. Acierno, “La tutela delle discriminazioni nel d. lgs. n. 215/2003”, n. 3/2004, [pp. 43-58]; b) A. Di Pascale e M. Pastore, “Il recepimento delle direttive sul ricongiungimento familiare e sul soggiorno di lungo periodo”, n. 1/2007, [pp. 13-40]; c) A. Lang e B. Nascimbene, “L’attuazione in Italia della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea”, n. 2/2007, [pp. 43-63]; d) P. Bonetti, “Il diritto d’asilo in Italia dopo l’attuazione della direttiva comunitaria sul

riconoscimento delle qualifiche e sugli status di rifugiato e di protezione sussidiaria”, n. 1/2008, [pp. 13-53]; e) M. Pastore, “Il decreto legislativo 160/2008: restrizioni per decreto al diritto al ricongiungimento familiare”, n. 3- 4/2008, [pp. 74 – 87]; f) A. Lang, “Le modifiche al decreto legislativo n. 30 del 2007 sui cittadini comunitari”, n. 3-4/2008, [pp. 120-139]; g) C. Renoldi, “I nuovi reati di ingresso e di permanenza illegale dello straniero nel territorio dello Stato”, n. 4/2009, [pp. 38 – 58]; h) P. Bonetti, “La proroga del trattenimento e i reati di ingresso o permanenza irregolare nel sistema del diritto degli stranieri: profili costituzionali e rapporti con la Direttiva comunitaria sui

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rimpatri”, n. 4/2009, [pp. 85 – 128]; i) M. Paggi, “Osservazioni “a caldo” su alcune modifiche essenziali apportate dalla l. 94/2009 sulla condizione di soggiorno degli immigrati extracomunitari”, n. 4/2009, [pp. 143 – 157]; k) M. Pastore, “Il diritto all’unità familiare: una questione di sicurezza?”, n. 4/2009, [pp. 167 – 177];

l) L. Miazzi e G. Perin, “Legge n. 94/2009: peggiora anche la condizione dei minori stranieri”, n. 4/2009, [pp. 178 -209]; m) S. Furlan, “La normativa sulla cittadinanza italiana e le modifiche apportate dalla legge 15.7.2009 n. 94”, n. 4/2009, [pp. 210 -216]; n) G. Savio, “La nuova disciplina delle espulsioni conseguente al recepimento della direttiva rimpatri”, n. 3/2011, [pp. 30-50]; o) A. Lang, “Ancora modifiche alla disciplina italiana sulle condizioni di ingresso, soggiorno e

allontanamento dei cittadini dell’Unione”, n. 3/2011, [pp. 51-61]; p) D. Consoli, M. Giovannetti, N. Zorzella, “La conversione del permesso di soggiorno del cittadino straniero alla maggiore età: le modifiche all’art. 32 TU n. 286/98 e il ruolo del Comitato per i minori stranieri”, n. 3/2011, [pp. 62-71]; q) M. Acierno, “Cosa cambia nei procedimenti riguardanti gli stranieri dopo l’entrata in vigore del d.lgs. N. 150 del 2011?”, n. 4/2011, [pp. 27-57]; r) N. Zorzella, “L’accordo di integrazione: ultimo colpo di coda di un governo cattivo?, n.

4/2011”, [pp. 58-72]; s) F. Biondi dal Monte, “Cittadinanza europea, libera circolazione e parità di trattamento. Il diritto all’assistenza sociale dei cittadini dell’Unione”, n. 4/2012, pp. 37-58; t) V. Marengoni, “Il permesso di soggiorno per motivi umanitari”, n. 4/2012, pp. 59-86. u) A. Fiorini e E. Pieroni, Il recepimento italiano della direttiva “qualifiche”, n. 3-4/2014, pp. 17-31 v) M. Veglio, “La riduzione del danno. Radiografia del trattenimento amministrativo dopo la l.

161/14”, n. 3-4/2015, pp. 97-114. w) M. Pipponzi, “Stranieri e prestazioni assistenziali: il punto della situazione dopo le pronunce della Corte costituzionale sull’art. 80 co.19 l. n. 388 del 2000”, n. 1/2015, pp. 91-101. x) A. Guariso, Direttiva 2011/98 e d. lgs. 40/14 di recepimento”, n. 1/2015, pp. 15- 33. z) M. Di Filippo, “Le misure sulla ricollocazione dei richiedenti asilo adottate dall’UE nel 2015: considerazioni critiche e prospettive”, n. 2/2015, pp. 33-60 a1) F, Nicodemi, “La tutela delle vittime della tratta di persone in Italia oggi. Riflessioni sulla capacità di risposta del sistema italiano alle vittime del trafficking rispetto alle evoluzioni del fenomeno”, n. 2/2015, pp. 83- 108. b1) G. Morgese, “Recenti iniziative dell’Unione europea per affrontare la crisi dei rifugiati”, n. 3-4/2015, pp. 15-49

c1) N. Morandi e G. Schiavone, “Analisi delle norme in materia di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e di procedura per il riconoscimento della protezione internazionale alla luce dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 142/2015”, n. 3-4/2015, pp. 84-116 d1) G. Savio, “La nuova disciplina del trattenimento dei richiedenti asilo”, n. 3-4/2015, pp. 142-162

5) Direct knowledge of the main laws texts (to be analyzed during the lectures) is required and achievable by studying the following collection: G. Correale, L. Di Muro, “Codice dell’immigrazione”, La Tribuna, Piacenza, (2016 or later). 6) Other handbook can be used for a study is “Immigrazione, asilo e cittadinanza”, P. Morozzo

Della Rocca (cur.), Maggioli ed., 2015

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Metodologia della ricerca sociale Lab. Metodologia della ricerca sociale 1 (Proff.sse M. Cacioppo, M.P. May) Maria Cacioppo [email protected]

Si occupa di metodologia e tecniche della ricerca sociale con particolare riferimento al rapporto tra forme di intervento e bisogni sociali.

Maria Pia May

[email protected]

Si occupa di metodologia e tecniche della ricerca sociale con particolare riferimento a famiglie, operatori, servizi, anche in relazioni a specifiche fasce d'utenza.

“Metodologia della ricerca sociale” è un laboratorio collocato in parte nel I anno e in parte nel II anno di corso, finalizzato sia a una miglior fruizione degli altri corsi laddove si preveda l’utilizzo di

dati statistici e di ricerca, sia a fornire strumenti utili al lavoro di tesi per quanto riguarda le parti di ricerca e di analisi dei dati. Per ciascun anno di Laboratorio verrà rilasciato un attestato di idoneità con la specificazione delle

competenze acquisite e dei 3 CFU corrispondenti (6 CFU in totale, compresi tra quelli relativi alla prova finale). Il giudizio di idoneità si basa sulla partecipazione e produzione di esercitazioni scritte

relative a tutte le parti del Laboratorio. Il Laboratorio è stato concepito per essere frequentato, visto che in aula si avviano e impostano le esercitazioni. Tuttavia gli studenti che non possono

frequentare troveranno istruzioni specifiche online sul sito del corso di laurea per svolgere comunque le esercitazioni richieste.

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Il Laboratorio prevede lezioni, esercitazioni e lavori di gruppo.

PROGRAMMA I ANNO (24 ore)

Si affrontano i principali aspetti metodologici con un taglio utile alla programmazione delle politiche e dei servizi sociali e si declinano con riferimento ad alcuni temi (quali occupazione, benessere sociale, povertà e disuguaglianza) di particolare rilevanza nel dibattito attuale.

Gli argomenti metodologici degli incontri sono i seguenti:

- applicazioni in ambito sociale di diversi approcci e disegni di ricerca

o quantitativi, qualitativi, etnografici

- processo di concettualizzazione e operativizzazione delle variabili

o la rappresentazione figurata del concetto

o la specificazione delle dimensioni

o la scelta degli indicatori

o la costruzione degli indici

- indicatori sociali

o per la misura del benessere (bes)

o per la misura della povertà e esclusione sociale

o sistemi di indicatori sociali

La traccia dei lavori svolti nel Laboratorio e le bibliografie di supporto sono reperibili al link:

http://www.sociologia.unimib.it/default.asp?idPagine=1278

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Le forme della mediazione (6 CFU) Alberto Giasanti

[email protected]

Professore Ordinario di Sociologia del diritto e coordinatore dell’ATS “Dottorato internazionale, interdisciplinare e interculturale, in Sviluppo umano sostenibile”. Profesor Adjunto Internacional presso Universidad de Sancti Spiritus “José Marti Perez”, UNISS,Cuba.

Obiettivi del corso

Consentire ai partecipanti di in-contrare le teorie e le prassi della mediazione, ma anche se stessi, l’ombra e il doppio.

Programma del corso La parola mediazione ha ormai conquistato uno spazio rilevante nel lessico degli operatori sociali, anche se la plurivocità dei suoi significati rinvia a campi di applicazione che attendono ancora,

almeno in Italia, di essere definiti nel loro intreccio istituzionale. Il corso intende avvicinare, fare conoscere e approfondire gli ambiti teorici e pratici di mediazioni

che negli ultimi anni hanno provato a ergersi quali forme alternative alla risoluzione dei conflitti che nascono in seguito alla commissione di un reato o all’interno della vita sociale quotidiana. Ma che cosa è un conflitto ? Tutti i conflitti possono essere mediati ? E ancora, con quali forme e con

quali procedure la mediazione penale pone autore di reato e vittima l’uno di fronte all’altra in spazi che si collocano a margine della sfera della giustizia penale ? E infine, con quali forme e con

quali procedure la mediazione sociale fa appello a modalità di risoluzione consensualmente affrontate, basate sulla esplicitazione dei processi di comunicazione ?

Il corso affronterà questi temi proponendo ai partecipanti di entrare nello spirito della mediazione anche attraverso un coinvolgimento diretto.

Programma d’esame per gli studenti frequentanti La preparazione dell’esame dovrà essere effettuata sui seguenti tre testi e sui materiali discussi nelle lezioni:

Morineau J., Lo spirito della mediazione, Franco Angeli, Milano, 1999.

Giasanti A., Ombre. Il lato oscuro della società e la nuova etica, Franco Angeli, Milano 2011.

AAVV, Università@carcere. Il divenire della coscienza: conflitto, mediazione e perdono, Anima Edizioni 2015, Milano, 2015.

Modalità di valutazione per l’esame

Discussione di una Relazione scritta a partire dai testi e dagli appunti delle lezioni.

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Programma d’esame per gli studenti non frequentanti La preparazione dell’esame dovrà essere effettuata su almeno tre dei seguenti testi:

1) Scaparro F. Il coraggio di mediare, Guerini e Associati, Milano, 2001;

2) Bouchard M., Mierolo G., Offesa e riparazione, Bruno Mondadori, Milano, 2005. 3) Reggio F., Giustizia dialogica. Luci e ombre della Restorative Justice, Franco Angeli, Milano,

2010. 4)Giasanti A., Ombre. Il lato oscuro della società e la nuova etica, Franco Angeli, Milano, 2011.

5) Morineau J., Lo spirito della mediazione, Franco Angeli, Milano, 1999. 6) Ceretti A., Mediazione penale e giustizia. In-contrare una norma, in Ceretti A. (a cura di),

Studi in ricordo di GianDomenico Pisapia, Volume III, “Criminologia”. 7) Mazzucato C., L’esperienza dell’Ufficio per la mediazione a Milano, in AA.VV., La

mediazione penale in ambito minorile: applicazioni e prospettive, Franco angeli, Milano, 1999.

8) Brunelli F., Le tecniche della mediazione, in Picotti L. (a cura di), La mediazione nel sistema penale minorile, Cedam, Padova, 1998.

9) Di Ciò F., Riflessioni sulla mediazione sociale in Italia, in Prospettive Sociali e Sanitarie, anno

XXXVII n.1, 2007.

Modalità di valutazione per l’esame Relazione scritta di 10 cartelle a partire dai testi scelti. Eventuale integrazione orale.

La tesina potrà vertere su questi temi:

la narrazione e l’analisi di un possibile caso “mediabile”, analizzando rischi e opportunità della mediazione

la programmazione di un possibile progetto di mediazione.

l’approfondimento di alcuni temi relativi ad emozioni importanti per la mediazione quali, ad esempio: Vergogna / Colpa / Odio / Amore / Vendetta / Invidia / Tradimento / Fiducia / Verità / Paura / Perdono/ Riparazione.

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Lo spirito della mediazione-Attività di tirocinio

Docenti da definire

“La mediazione accoglie il disordine. E’ un momento e un luogo in cui è possibile esprimere le nostre

differenze e riconoscere quelle degli altri.”

L’attività di tirocinio si svolge attraverso quattro laboratori, di 24 ore ognuno, e vi possono

partecipare 20 studenti per ciascun laboratorio.

Obiettivi Favorire l’esperienza di un luogo di incontro durante il quale capire i meccanismi che stanno

all’origine dei conflitti interpersonali e scoprire come essi possano essere anche generatori di un

nuovo rapporto. E’ un lavoro di auto responsabilizzazione che permette agli attori del conflitto di

trovare loro stessi soluzioni e riparazioni adeguate.

Contenuti La mediazione. Il conflitto perenne. Il rifiuto del disordine. Sapere accogliere il disordine. Le fasi

della mediazione: la teoria, la krisis, la catarsi. Il ruolo del mediatore e le sue virtù: lo specchio, il

silenzio, l’umiltà La mediazione: un rito di trasformazione. Esercitazioni pratiche e giochi di ruolo.

Esposizione dello sviluppo di una mediazione in quattro fasi: 1) l’accoglienza: spiegazione alle parti

in conflitto della procedura di mediazione, delle regole comuni di comportamento da tenere, del

carattere confidenziale della mediazione; 2) l’esposizione da parte di ciascun attore del conflitto

del suo punto di vista e sintesi da parte di un mediatore di tutto quello che è stato detto; 3) il

percorso delle parti in conflitto per arrivare a dialogare: presa di coscienza di una nuova visione

del conflitto e scoperta dei punti comuni e di un possibile accordo; 4) la valutazione del pregiudizio:

riparazione materiale o simbolica.

La Valutazione si svolge in aula. Il testo di riferimento è J. Morineau, Lo spirito della mediazione,

Franco Angeli, Milano, 1999.

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2° ANNO

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ELENCO INSEGNAMENTI 2° ANNO

Le trasformazioni sociali, culturali e normative Pluralismo giuridico e pluralismo culturale (Prof. A. Giasanti)

Globalizzazione e sviluppo locale (Prof.ssa M. Pandolfi – Prof. S. Ghezzi – Prof. V. Matera)

Pianificazione e gestione dei progetti (Prof. P. Polimeni)

Area tematica: Politiche sociali e management dei servizi sociali Governance e sistemi locali di welfare:

Sistemi locali di welfare (Prof.ssa L. Bifulco) Governance e sistemi di welfare (Prof.ssa O. De Leonardis)

Area tematica: Relazioni interculturali, Cooperazione e sviluppo locale Relazioni interculturali:

La comunicazione interculturale (Prof.ssa I. Castiglioni) La competenza interculturale (Prof. M. Bennett)

Metodologia della ricerca sociale Lab. Metodologia della ricerca sociale II (Prof.sse M. Cacioppo - M.P. May)

Laboratori che si riferiscono alla prova finale

La gestione delle relazioni nei gruppi di lavoro (Prof. G. Del Rio)

Il corpo non mente (Prof. L. Marchino)

Il clima relazionale in una professione di aiuto efficace (docente da definire)

L’incorporamento della cultura (Prof.ssa I. Castiglioni)

Laboratori che si riferiscono alle aree tematiche

- Management dei servizi (Prof.ssa D. Barberis) - Diritto amministrativo dei servizi sociali (Prof. R. Mozzanica)

- Partenariati tematici e piani d’azione locali (Prof. L. Carrino)

- Universi violenti (Prof. L. Natali)

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Pluralismo giuridico e pluralismo culturale

Esame comune alle aree tematiche (6 CFU)

Alberto Giasanti

[email protected]

Professore di Sociologia del diritto e coordinatore dell’ATS “Dottorato internazionale, interdisciplinare e interculturale, in Sviluppo umano sostenibile”. Profesor Adjunto Internacional presso Universidad de Sancti Spiritus “José Marti Perez”, UNISS,Cuba.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Si intende analizzare in che modo la crisi dello Stato nazione abbia modificato il concetto stesso di cittadinanza e come oggi si possa declinare il tema della cittadinanza come processo sociale nel quale ridefinire i nuovi legami comunitari.

The course analyze how the crisis of the nation state has changed the concept of citizenship and how the issue of citizenship as a social process in which redefine the new bonds of community can be declined.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

DA INSERIRE DA TRADURRE

Programma esteso ITALIANO ENGLISH

Verranno affrontati i temi della compresenza di sistemi culturali e normativi diversi sia in termini di riflessioni teorico-pratiche sui conflitti che sorgono sia con l’analisi di casi concreti in cui l’ottemperanza ad una regola di un dato sistema normativo implica la violazione di un’altra regola afferente ad altro

ordinamento normativo compresente al primo.

The course will tackle the issues of coexistence of different legal and cultural systems both in terms of theoretical and practical reflections on the conflicts that arise both with the analysis of concrete cases in which compliance with a rule of a given regulatory system involves the violation of another rule of another normative

order.

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e metodologiche di base relative al concetto di

pluralismo e buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale.

Mastery of theoretical knowledge and methodological basis regarding the concept of

pluralism and good skills in learning, writing and oral communication.

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Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali. Lectures.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Lavori d’aula, esame orale. Work in class, oral examination.

Testi di riferimento A scelta tra i seguenti 5 gruppi di testi: 1° gruppo R.Treves, Spirito critico e spirito dogmatico. Il ruolo critico dell’intellettuale; Franco Angeli-Bicocca, Milano 2009 (testo d’esame) A. Sayad, La doppia assenza, Cortina, Milano, 2002 (testo d’esame).

T. Pitch, “L’antropologia dei diritti umani” in I diritti nascosti a cura di A. Giasanti e G. Maggioni, Cortina, Milano, 1996. (testo d’esame). 2° gruppo R.Treves, Spirito critico e spirito dogmatico. Il ruolo critico dell’intellettuale; Franco Angeli-Bicocca, Milano 2009 (testo d’esame) S. Benhabib, I diritti degli altri, Cortina, Milano 2006 (testo d’esame). T. Pitch, “L’antropologia dei diritti umani” in I diritti nascosti a cura di A. Giasanti e G. Maggioni, Cortina, Milano, 1996. (testo d’esame). 3° gruppo R.Treves, Spirito critico e spirito dogmatico. Il ruolo critico dell’intellettuale; Franco Angeli-Bicocca, Milano 2009 (testo d’esame). A Ong, Da rifugiati a cittadini, Cortina, Milano (testo d’esame).

T. Pitch, “L’antropologia dei diritti umani” in I diritti nascosti a cura di A. Giasanti e G. Maggioni, Cortina, Milano, 1996. (testo d’esame). 4° gruppo R.Treves, Spirito critico e spirito dogmatico. Il ruolo critico dell’intellettuale; Franco Angeli-Bicocca, Milano 2009 (testo d’esame). S. Sassen, Territorio, autorità, diritti, Feltrinelli, Milano, 2008 (testo d’esame). T. Pitch, “L’antropologia dei diritti umani” in I diritti nascosti a cura di A. Giasanti e G.Maggioni, Cortina, Milano, 1996. (testo d’esame). 5° gruppo R.Treves, Spirito critico e spirito dogmatico. Il ruolo critico dell’intellettuale; Franco Angeli-Bicocca, Milano 2009 (testo d’esame) AAVV, Esseri umani. Prospettive per il futuro, Franco Angeli, Milano 2012. (testo d’esame) T. Pitch, “L’antropologia dei diritti umani” in I diritti nascosti a cura di A. Giasanti e G.Maggioni, Cortina, Milano, 1996. (testo d’esame).

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Globalizzazione e sviluppo locale (9 CFU) Mariella Pandolfi (3 cfu) Simone Ghezzi (3 cfu) Vincenzo Matera (3 cfu)

Mariella Pandolfi

[email protected]

Professore Ordinario di Antropologia all’Università di Montreal. Visiting Professor nelle Università di Siena, Bologna, Tarragona, Harvard, Centre National de la Recherche Scientifique e Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, membro associato del Laboratoire d’anthropologie des institutions et des organisations sociales du CNRS|EHESS di Parigi.

Simone Ghezzi [email protected]

Ricercatore di Antropologia.

Vincenzo Matera [email protected]

Professore Associato di Antropologia.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

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Il corso si propone di fornire strumenti teorici e metodologici per una lettura critica delle categorie “globalizzazione”, “sviluppo”, “intervento umanitario”, migrazioni transnazionali, identità.

The course aims at providing theoretical and methodological tools to critically analyze specific conceptual categories such as “globalization”, “development”, “humanitarian intervention”, transnational migrations,

identity.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

Approccio antropologico-critico a concetti quali sviluppo, globalizzazione e intervento

umanitario, migrazioni transnazionali, identità.

Critical anthropological approach to development, globalization and humanitarian

intervention, transnational migrations, identity.

Programma ITALIANO ENGLISH

- Si propone una riflessione antropologica sulla globalizzazione e lo sviluppo locale a partire

dalle analisi delle organizzazioni internazionali e non governative e degli “esperti” dello sviluppo portatori di un sapere “tecnocratico-avanzato”, quali economisti, tecnocrati e policy makers - Lo sviluppo locale viene interpretato come

espressione di nuovi progetti egemonici di carattere politico-economico che si rinforzano e si legittimano attraverso l’ideologia dello “Sviluppo”, della “Globalizzazione” e dell’intervento “umanitario” - le strategie migratorie e i processi di

rielaborazione identitaria sono alla base della costruzione di nuove soggettività che possono avere un ruolo nello sviluppo locale - Lo sguardo antropologico offre gli strumenti per riflettere sulle conseguenze degli interventi nel breve e nel medio/lungo periodo analizzando criticamente i nuovi approcci allo sviluppo e gli effetti “indesiderati” di tali interventi

- Globalization and local development will be discussed through the critical analysis of NGO’s

activities, International organizations dealing with economic development, and humanitarian intervention. The emergence of new professionals and new technocrats engaged on development, and their influential role on policy making will be discussed as well.

- migration practices and strategies and identity making processes could be play a role in - The anthropological gaze will be used a) to deconstruct development as a hegemonic expression of capitalism; b) to look at the outcomes of development and

humanitarian projects; c) to look at their (un)intended consequences

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e

metodologiche di base relative all'antropologia e buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale. Conoscenza della lingua inglese.

Mastery of theoretical knowledge and

methodological basis regarding anthropology and good skills in learning, writing and oral communication. English language required.

Metodi didattici

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ITALIANO ENGLISH

Lezioni ed esercitazioni. Lectures, work project, class discussions.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

Per gli studenti frequentanti la valutazione comprenderà: la partecipazione attiva degli studenti, sia durante le lezioni frontali, sia durante le esercitazioni pratiche di gruppo, e

l’elaborazione di una tesina su uno dei temi trattati durante il corso o discussi nelle letture indicate nella bibliografia. Per i non frequentanti è richiesta la stesura di due tesine: la prima identica a quella richiesta agli studenti frequentanti, la seconda più breve su una parola chiave a scelta fra quelle

indicate nel sito dell’insegnamento. Attenersi alle istruzioni indicate sul sito dell’insegnamento.

Evaluation for attending students: participation in the discussions; work project in class; one essay paper. Evaluation for not attending students: One

essay paper, one short paper on keywords (see course website for the keywords listing. The content of the essay paper must be arranged with the instructor and the paper format must comply with the rules that can be retrieved form the course website.

Testi di riferimento - Stiglitz, J. (2006) “La promessa dello sviluppo”, in La globalizzazione che funziona. Einaudi, Torino, pagg.27-64 - De Sardan, Olivier J-P. (2008) Antropologia dello sviluppo. Raffaello Cortina Editore, Milano - Edelman, M., and A. Haugerud (2005) The Anthropology of Development and Globalization: From Classical Political Economy to Contemporary Neoliberalism. Oxford: Blackwell Publishing Ltd., pagg.105-177 - Pandolfi, M. (2008) “Sovranità mobile e derive umanitarie: emergenza, urgenza e ingerenza”, in. Malighetti, R. (a cura di) (2008) Oltre lo sviluppo. Le prospettive dell’antropologia. Meltemi Editore, Roma, pp.151-185.-

Pandolfi, M.(2005) “Paradossi etici e politici. La scena contemporanea”, in Culture e Conflitto (a cura di Callari Galli et al.) pp. 41-60, Guaraldi, Rimini. - Pandolfi, Mariella (2008) “Laboratory of Intervention: The Humanitarian Governance of the Post-Communist Balkan Territories”. In Del Vecchio Good, Mary Jo (a cura di) Postcolonial Disorders (Ethnographic Studies in Subjectivity) Berkeley and Los Angeles: University of California Press, pp.157-187.- D. Zolo, (2003) “Fondamentalismo umanitario”, in M. Ignatieff, Una ragionevole apologia dei diritti umani, pp. 135-157, Feltrinelli, Milano, 2003. - Duffield, D. (2003) Guerre postmoderne. L'aiuto umanitario come tecnica politica di controllo, Il Ponte, Bologna. - Rieff, D. (2005) Un giaciglio per la notte. Il paradosso umanitario. Carocci, Roma. - Polman, L.(2009) L’industria della solidarietà. Aiuti umanitari nelle zone di guerra. Bruno Mondadori, Milano. – Appadurai A., 2015, Il futuro come fatto culturale, Cortina Editore, Milano. – Matera V., 2015, La scrittura etnografica, Eléuthera, Milano. Per esigenze di spazio si rimanda alla consultazione del sito dell’insegnamento per la bibliografia completa. /The complete course bibliography is posted on the course website.

Pianificazione e gestione dei progetti e delle risorse (6 CFU) Piero Polimeni [email protected]

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Ingegnere, si occupa di cooperazione allo sviluppo e no-profit: dal 1983 al 2003 dirige il Dipartimento Programmi dell’Ong Cric di cooperazione internazionale; dal 1996 al 2004 è professore a contratto di cooperazione allo sviluppo presso la Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; collabora con l’Università di Pinar del Rio a Cuba al “Corso superiore di Sviluppo locale”. Attualmente è responsabile Ambiente e Cooperazione di NET – Polo di Innovazione Energia e Ambiente della Regione Calabria. E’ inoltre Presidente dell’Associazione LARISS, una Ong che promuove attività di ricerca e partecipazione degli attori locali nei processi di sviluppo sostenibile. Dall’ottobre 2010 al Gennaio 2014 è stato Direttore dell’Agenzia dei Borghi Solidali. Oggi è responsabile tecnico del Parco Ecolandia, uno dei maggiori parchi tematici del Sud d’Italia.

Obiettivi

Il corso, nella prima parte, intende fornire gli elementi essenziali di conoscenza sulle più recenti teorie dello "sviluppo sostenibile" e sui principali modelli di riferimento in ambito nazionale e europeo. Nella seconda parte intende sviluppare gli approcci e le metodologie di

pianificazione, valutazione e gestione utilizzate nella pianificazione dei progetti di sviluppo locale e di cooperazione internazionale.

Contenuti

Quadro di riferimento: 1) sviluppo sostenibile nel quadro delle convenzioni internazionali: Da Rio de Janeiro 1992 all’Agenda 2030; 2) Identità, Ambiente e sviluppo locale; 3) La cooperazione internazionale vs la cooperazione orizzontale; 4) La progettazione integrata territoriale e lo sviluppo locale sostenibile; 5) La programmazione regionale e le nuove politiche di Sviluppo e Coesione dell'Unione Europea 2014-2020; 6) i Programmi diretti di Iniziativa Comunitaria e di Aiuto Pubblico allo Sviluppo Metodi e tecniche per la pianificazione e gestione dei progetti: 1) La progettazione integrata comunitaria; 2) l'approccio integrato del Ciclo del Progetto; 3) metodi di identificazione e formulazione di un progetto (l'analisi Swot; albero dei problemi; gli strumenti per progettazione partecipata, il sistema degli indicatori, la costruzione di un budget, ecc.); 4) Strumenti e Tecniche per la valutazione dei progetti. Esercitazioni, con verifica on line, sul ciclo logico di un progetto: 1) simulazione dell'identificazione di un progetto; 2) simulazione dell’elaborazione di progetti di sviluppo locale; 3) simulazione di un processo di Valutazione di progetti di sviluppo locale.

Valutazione

Sarà effettuata mediante l’elaborazione di tesine specifiche ed esami sugli argomenti trattati a lezione e nei lavori di tesi.

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Bibliografia

La bibliografia tecnica sarà fornita durante il corso. Nel seguito si riporta una bibliografia di generale delle problematiche trattate: Perna A. “Lo sviluppo insostenibile”, Liguori, Napoli, 1994 Miller G.T., Ambiente, Risorse e Sostenibilità, Editore Piccin, 1997 Helming S. & Göbel M., Planificación de proyectos orientada a objetivos (ZOPP), GTZ, Berlino,1998.

Gibelli M.C., “Dal modello gerarchico alla governance: nuovi approcci alla pianificazione e gestione delle aree metropolitane”, in Camagni R., Lombardi S., La città metropolitana: strategie per il governo e la pianificazione, Alinea, Firenze, 1999 Lorenzo R., La città sostenibile: Partecipazione, luogo, comunità, Elèuthera, Milano, 1999 Magnaghi A., Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino, 2000

Schunk J, Il progetto prima del progetto, Tattiche e strategie applicate all’aiuto allo sviluppo, Harmattan Italia, 2001. Evaluation in the European Commission: a Guide to the Evaluation Procedures and Structures currently operational in the Commission’s External Co-operation Programmes, EuropeAid Co-operation Office (Evaluation), Bruxelles, 2001.

European Commission, Aid Delivery Methods, Project Cycle Management Guidelines, Vol.1, Marzo 2004 Friedman J., Empowerment. Una politica per lo sviluppo alternativo: ipotesi per costruire un potere dal basso, Quale vita, Torre dei Nolfi, 2004

Magnaghi A., “Esercizi di pianificazione identitaria, statutaria e partecipata: il PTCP di Prato.” in Urbanistica, 125, 2004 Imperio M., Progetti ambientali e cooperazione. Identità locale in armonia con lo sviluppo, FrancoAngeli, Milano, 2004 Rossi M., I progetti di sviluppo, Franco Angeli, Milano, 2004 Magnaghi A., La rappresentazione identitaria del territorio: atlanti, codici, figure, paradigmi per il progetto locale. Alinea, Firenze, 2005 Albrechts L, “Alcune riflessioni sul “cosa” e sul “come” della pianificazione strategica”, in Martinelli F. (a cura di), La pianificazione strategica in Italia e in Europa. Metodologie ed esisti a confronto. Franco Angeli, Milano, 2005

David Nickson D. – Siddons S., La gestione dei progetti, Franco Angeli, Milano, 2005 Calvani A., Rete, comunità e conoscenza. Costruire e gestire dinamiche collaborative, Centro Studi Erickson, 2005 Jefferson Fox, Krisnawati Suryanata, and Peter Hershock, Mapping Communities: Ethics, Values, Practice, East-West Center, Honolulu. 2005

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Area tematica: politiche sociali e management dei servizi sociali Governance e sistemi di welfare (12 CFU) 1 Sistemi locali di welfare Lavinia Bifulco [email protected]

Professore Ordinario di Sociologia, membro di Sui Generis-Laboratorio di Sociologia dell’azione pubblica.

2 Governance e sistemi locali di welfare Ota De Leonardis [email protected]

Professore Ordinario di Sociologia dei processi culturali e direttore di Sui generis-Laboratorio di Sociologia dell’azione pubblica.

Obiettivi formativi ITALIANO ENGLISH

Verrà affrontato il rapporto fra la dimensione

europea e la dimensione locale delle politiche di welfare, focalizzando in particolare il processo di territorializzazione, i cambiamenti della cittadinanza sociale e le innovazioni sociali locali. L’insegnamento è inoltre finalizzato all’acquisizione di strumenti concettuali e analitici per analizzare e riconoscere le forme e gli effetti della governance locale delle politiche pubbliche, con particolare riferimento a quelle sociali.

The course will tackle the relationship between

the European dimension and the local dimension of welfare policies, by focusing particularly on the process of territorialization changing social citizenship and local social innovations. The course is also finalized to the acquisition of conceptual and analytical tools to analyze and recognize the shapes and the effects of local governance of public policies, with particular reference to social ones.

Contenuti sintetici ITALIANO ENGLISH

SISTEMI LOCALI DI WELFARE Analisi dei sistemi locali di welfare.

LOCAL WELFARE SYSTEMS Analysis of local welfare systems.

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GOVERNANCE E SISTEMI LOCALI DI WELFARE Discussione dei principali temi, interrogativi e terreni di analisi delle attuali forme di governance delle politiche.

GOVERNANCE AND LOCAL WELFARE SYSTEMS Discussion regarding major issues, questions and analysis of existing forms of governance policies.

Programma ITALIANO ENGLISH

SISTEMI LOCALI DI WELFARE La prima parte del corso sarà dedicata all’analisi dei presupposti e dei problemi

principali dell’Europa sociale, con riferimento particolare alle politiche per la coesione sociale. La seconda parte si concentrerà sull’analisi dei sistemi locali di welfare, approfondendo le linee di cambiamento implicate dal cosiddetto “rescaling” e dalla territorializzazione per quanto riguarda i

seguenti campi di policy: servizi sociali e interventi contro l’esclusione sociale; housing e riqualificazione urbana; transizioni giovanili scuola/lavoro. GOVERNANCE E SISTEMI LOCALI DI WELFARE La seconda parte del corso sarà dedicata alla

identificazione e discussione dei principali temi, interrogativi e terreni di analisi delle attuali forme di governance delle politiche.

LOCAL WELFARE SYSTEMS The first part will be devoted to analyzing the main assumptions and problems of the Social

Europe, with particular reference to policies for social cohesion. The second part will focus on the analysis of local welfare systems, deepening the lines of change involved in the so-called "rescaling" in particular as regards the following policy areas: social services and action against social exclusion, housing and

urban regeneration, youth school to work transitions. GOVERNANCE AND LOCAL WELFARE SYSTEMS The second part will be devoted to identifying and discussing major issues, questions and analysis of present forms of governance.

Prerequisiti ITALIANO ENGLISH

Padronanza delle conoscenze teoriche e metodologiche di base relative ai concetti di governance e welfare e buone capacità di apprendimento, di scrittura e comunicazione orale.

Mastery of theoretical knowledge and methodological basis regarding the concepts of governance e welfare and good skills in learning, writing and oral communication.

Metodi didattici ITALIANO ENGLISH

Lezioni frontali ed esercitazioni. Lectures and exercises.

Modalità di verifica dell’apprendimento ITALIANO ENGLISH

SISTEMI LOCALI DI WELFARE Studenti frequentanti: presentazione e discussione di lavori in aula più una tesina scritta integrativa (da preparare alla fine dei due moduli). Studenti non frequentanti: alla fine dei due moduli, relazione scritta oppure, a scelta, un

colloquio orale. students.

LOCAL WELFARE SYSTEMS Attending students: powerpoint presentation and discussion in class, integrative written paper (to compose at the end of the two modules). Not attending students: written paper at the end of the two modules or oral examination -

at students’ choice. Foreign students: An English program and exam can be defined for international

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GOVERNANCE E SISTEMI LOCALI DI WELFARE Si prevedono due prove parziali e una tesina finale.

students. GOVERNANCE AND LOCAL WELFARE SYSTEMS Two intermediate exams and a final written paper.

Testi di riferimento Per il modulo “Sistemi locali di welfare” Testi per studenti frequentanti Bifulco L., 2015, Il welfare locale, Carocci + 1 volume a scelta fra i seguenti: a) Paci M., Pugliese E., (a cura di) (2011), Welfare e promozione delle capacità, Bologna, Il Mulino. b) Ciarini A. (2013), Le politiche sociali nelle regioni italiane. Costanti storiche e trasformazioni recenti, Il Mulino, 2013 c) Kazepov, Y., Barberis E. (2013), a cura di, Il welfare frammentato. Le articolazioni regionali

delle politiche sociali italiane, Roma, Carocci d) Morlicchio E. (2012), Sociologia della povertà, Bologna, Il Mulino. e) Franzini M., Granaglia E., Reitano, M. (2014), Dobbiamo preoccuparci dei ricchi? Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo, Bologna, Il Mulino Testi per studenti non frequentanti Bifulco L., 2015, Il welfare locale, Carocci Ciarini A., 2013, Le politiche sociali nelle regioni italiane. Costanti storiche e trasformazioni recenti, Bologna, Il Mulino. Morlicchio E., 2012, Sociologia della povertà, Bologna, Il Mulino. Attending students Bifulco L., 2015, Il welfare locale, Carocci In addition, one textbook to choose among the following: a) Paci M., Pugliese E., (a cura di) (2011), Welfare e promozione delle capacità, Bologna, Il Mulino. b) Ciarini A. (2013), Le politiche sociali nelle regioni italiane. Costanti storiche e trasformazioni recenti, Il Mulino, 2013 c) Kazepov, Y., Barberis E. (2013), a cura di, Il welfare frammentato. Le articolazioni regionali delle politiche sociali italiane, Roma, Carocci d) Morlicchio E. (2012), Sociologia della povertà, Bologna, Il Mulino.

e) Franzini M., Granaglia E., Reitano, M. (2014), Dobbiamo preoccuparci dei ricchi? Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo, Bologna, Il Mulino Not attending students Bifulco L., 2015, Il welfare locale, Carocci Ciarini A., 2013, Le politiche sociali nelle regioni italiane. Costanti storiche e trasformazioni recenti, Bologna, Il Mulino. Morlicchio E., 2012, Sociologia della povertà, Bologna, Il Mulino.

Per il modulo “Governance e sistemi locali di welfare” 1) Lascumes, P., Le Galès, P., a cura di, “Gli strumenti per governare Milano”, Bruno Mondadori [una selezione] (2009); 2) Monteleone, R., a cura di, “La contrattualizzazione delle politiche sociali. Forme ed effetti”, Roma: Officina [una selezione] (2007); 3) Bricocoli, M., Savoldi, P., a

cura di, “Milano downtown”, Milano: et/al. Edizioni (una selezione) (2010); 4) Supiot, A., “L’esprit de Philadelphie”, Paris: Seuil (2010), [edizione italiana: et/al Edizioni, 2011]; 5) De Leonardis, O., “Organization Matters. Contracting for Service Provision and Civicness”, in T.

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Brandsen, P. Dekker, A. Evers, eds., “Civicness in the governance and delivery of social services”, Baden-Baden: NOMOS (2010); 6) De Leonardis, O., “Combining or Dividing Citizens. The Politics of Active Citizenship in Italy”, in J. Newman, E. Tonkens, eds., “Active citizenship and the modernisation of social welfare”, Amsterdam: Amsterdam University Press (2010); 7) De Leonardis O., Negrelli S., Salais R., “Democracy and Capabilities for Voice. Welfare, Work

and Public Deliberation in Europe”, Bruxelles, Peter Lang (2012). 1) Lascumes, P., Le Galès, P., a cura di, “Gli strumenti per governare Milano”, Bruno Mondadori [a selection] (2009); 2) Monteleone, R., a cura di, “La contrattualizzazione delle politiche sociali. Forme ed effetti”, Roma: Officina [a selection] (2007); 3) Bricocoli, M., Savoldi, P., a cura di, “Milano downtown”, Milano: et/al. Edizioni (a selection) (2010); 4) Supiot, A., “L’esprit de Philadelphie”, Paris: Seuil (2010), [Italian edition: et/al Edizioni, 2011]; 5) De Leonardis, O.,

“Organization Matters. Contracting for Service Provision and Civicness”, in T. Brandsen, P. Dekker, A. Evers, eds., “Civicness in the governance and delivery of social services”, Baden-Baden: NOMOS (2010); 6) De Leonardis, O., “Combining or Dividing Citizens. The Politics of Active Citizenship in Italy”, in J. Newman, E. Tonkens, eds., “Active citizenship and the modernisation of social welfare”, Amsterdam: Amsterdam University Press (2010); 7) De Leonardis O., Negrelli S., Salais R., “Democracy and Capabilities for Voice. Welfare, Work and Public Deliberation in Europe”, Bruxelles, Peter Lang (2012).

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Area tematica: Relazioni interculturali, Cooperazione e sviluppo locale

Relazioni interculturali (12 CFU) 1- La comunicazione interculturale Ida Castiglioni

[email protected]

Ricercatrice di Sociologia dei processi culturali; co-direttrice di IDRInstitute (Intercultural Development Research); ’ consulente di formazione e progettazione interculturale per Università e Istituti di eccellenza a livello europeo e internazionale.

Obiettivi Obiettivo principale della prima parte del modulo è acquisire la capacità di “prendere prospettiva” da un punto di vista interculturale: verranno usati i concetti di base della comunicazione interculturale

e alcuni strumenti di analisi della comunicazione al fine di rendere maggiormente consapevoli le persone del proprio contesto culturale, passo necessario per relazionarsi positivamente con le altre

culture. Obiettivo principale della seconda parte del modulo è fornire una conoscenza teorica della

comunicazione interculturale, delle pratiche e dei problemi relativi alla ricerca interculturale. Fare acquisire una competenza di analisi e di intervento di tipo interculturale all’interno dei contesti operativi.

Contenuti Saranno trattati teorie e modelli prevalenti, con particolare rilievo alla prospettiva costruttivista della comunicazione interculturale.

Contenuto principale della prima parte del modulo è il riconoscimento della propria cultura di appartenenza, degli stili di comunicazione che la caratterizzano, e dei suoi assunti e valori più

importanti. Questo approccio permette agli individui di apprendere sulle e dalle altre culture attraverso una

prospettiva soggettiva. Nella seconda parte del modulo, saranno messe in luce le “confusioni paradigmatiche” cui assistiamo quotidianamente nelle organizzazioni, e le incoerenze tra metodologie di ricerca, progettazione e

applicazione e le implicazioni etiche dell’agire interculturale. La metodologia didattica prevede il coinvolgimento attivo dei partecipanti nelle discussioni e nelle

esercitazioni pratiche che completano le spiegazioni teoriche. Pertanto si consiglia vivamente la partecipazione attiva al corso. Si consiglia inoltre agli studenti di partecipare al modulo del Prof. M.

Bennett, in quanto i corsi sono strettamente interrelati.

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Valutazione Studenti frequentanti: elaborato finale concordato in aula. Studenti non frequentanti: esame orale.

Bibliografia I. Castiglioni, La comunicazione interculturale, Carocci, Roma, 2005. L. Diodato (a cura di), Il corpo parla. Gli altri linguaggi, Armando Editore, Roma, 1998. Castiglioni I. (a cura di), La costruzione di relazioni interculturali in una società diversa, dispensa.

Castiglioni I., La differenza c’è. Gestire la diversità nell’organizzazione dei servizi, Franco Angeli, Milano, 2009.

In aggiunta ai testi sopra citati i non frequentanti dovranno preparare anche:

P. A. Taguieff, La forza del pregiudizio, Il Mulino, Bologna, 1994 (capp. VI e VII).

* Il docente è disponibile a concordare con gli studenti stranieri un programma e una prova d’esame in lingua inglese.

An english programm and exam can be defined for international students.

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2 - La competenza interculturale

Milton Bennett

[email protected]

Presidente e co-direttore di IDRInstitute (Intercultural Development Research Institute), con sede in Europa e negli Stati Uniti. Ha fondato e co- dirige l’Istituto di Comunicazione interculturale di Portland in Oregon (USA); è stato Professore di comunicazione alla Portland State University in Oregon.

Obiettivi La prima parte del modulo intende approfondire il modello dinamico di sensibilità interculturale (MDSI) e apprendere in che misura la competenza interculturale è correlata alla sensibilità interculturale. Obiettivo della seconda parte del corso è quello di apprendere come fare

progettazione nell’ambito di contesti culturali diversi; capire il processo di cambiamento nelle organizzazioni riguardo ai problemi interculturali; acquisire alcune competenze di base per

diventare un agente del cambiamento interculturale.

Contenuti Il modulo si basa sul modello dinamico di sensibilità interculturale (MDSI), che è ritenuto a livello

internazionale uno dei migliori approcci per capire e migliorare la competenza interculturale. Approfondire questo modello significa comprenderne i fondamenti teorici basati su una prospettiva costruttivista, capire il significato dell’esperienza interculturale e la differenza tra visioni del mondo

etnocentriche e etnorelative. Esercitazioni strutturate forniranno l’opportunità di “fare esperienza” di ogni stadio evolutivo: l’esperienza di percepire la differenza culturale; l’esperienza di creare

categorie; l’esperienza del contesto culturale; l’esperienza di frames culturali alternativi; l’esperienza del cambiamento di frame. Inoltre i partecipanti esploreranno il loro vissuto di identità culturale.

La metodologia didattica del corso prevede alcune presentazioni e discussioni iniziali, seguite da una serie di esercitazioni strutturate. Ogni esercitazione crea l’opportunità di mettere in pratica una

diversa competenza e di discuterne le sue implicazioni sia a livello personale che professionale. I partecipanti metteranno in pratica la capacità di riconoscere e di adattare gli interventi educativi al fine di renderli efficaci in diversi contesti culturali. Le esercitazioni metteranno l’attenzione

sull’introduzione di problematiche interculturali nelle organizzazioni, ossia come valorizzare un potenziale di diversità culturale e come fare fronte alle inevitabili resistenze al cambiamento.

Verranno costruite esercitazioni in aula su: - facilitare situazioni di creazione di terza cultura virtuale;

- creare percorsi di sensibilizzazione; - formulare nuovi interventi;

- ridisegnare servizi e attività in un’ottica di promozione della diversità. La partecipazione a questo corso è necessariamente obbligatoria data la natura interattiva dell’esperienza.

Valutazione

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La valutazione del corso consiste nell’elaborazione di uno scritto in italiano che comprenda

l’applicazione dei concetti e dei modelli passati in rassegna durante il corso mirato all’analisi o alla creazione di un progetto di intervento. Il corso è in stretta relazione con il corso di comunicazione

interculturale della Prof.ssa I. Castiglioni.

Bibliografia M. Bennett (a cura di), Principi di comunicazione interculturale, Franco Angeli, Milano, 2002.

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Metodologia della ricerca sociale II La ricerca come strumento per il lavoro di tesi

Maria Cacioppo [email protected]

Si occupa di metodologia e tecniche della ricerca sociale con particolare riferimento al rapporto tra forme di intervento e bisogni sociali.

Maria Pia May

[email protected] Ha condotto ricerche su famiglie, operatori, servizi, anche in relazioni a specifiche fasce d'utenza. Svolge attività di insegnamento e di ricerca presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca

Il Laboratorio di Metodologia della ricerca sociale di II anno prosegue il lavoro iniziato in I anno ma con un’attenzione più specifica verso le competenze metodologiche utili per il lavoro di tesi. Le tesi

PROGEST, infatti, prevedono in grande maggioranza, qualunque sia l’argomento scelto, l’utilizzo di tecniche e strumenti della ricerca empirica e dell’analisi di dati statistici (demografici, territoriali,

desunti da osservatori, ecc.) o di servizi (utenza, prestazioni, progetti, ecc.).

PROGRAMMA II ANNO (24 ore) A - ESERCITAZIONI SULL’ANALISI DEI DATI di ricerche sul campo condotte con approcci quantitativi o

qualitativi. Gli studenti avranno a disposizione le matrici di dati di ricerche standard e le trascrizioni integrali di alcune interviste per impostare e realizzare propri progetti di analisi secondaria. Il percorso dell’esercitazione, individuale o di piccolo gruppo, prevede: scelta da parte degli

studenti dell’indagine su cui lavorare, predisposizione di un progetto di analisi secondaria, commento e presentazione dei risultati

B – PRESENTAZIONE DI DISEGNI DI RICERCA MESSI A PUNTO NELL’AMBITO DI TESI discusse da studenti PROGEST: si presenteranno gli aspetti metodologici più rilevanti e si discuteranno alcuni nodi

critici ricorrenti, proponendo nel contempo anche soluzioni praticabili insieme a consigli ed avvertenze. L’interazione con i partecipanti consentirà eventualmente di tenere conto di richieste

specifiche poste dagli studenti, sia relative ai propri progetti di tesi, sia per la ripresa di temi metodologici più generali.

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Verrà rilasciato un attestato di idoneità con la specificazione delle competenze acquisite e dei 3

CFU corrispondenti (6 CFU in totale, compresi tra quelli relativi alla prova finale). Il giudizio di idoneità si basa sulla partecipazione e produzione delle esercitazioni scritte richieste.

Il Laboratorio è stato concepito per essere frequentato, visto che in aula si avviano e impostano le esercitazioni. Tuttavia gli studenti che non possono frequentare troveranno istruzioni specifiche online sul sito del corso di laurea per svolgere comunque le esercitazioni richieste.

La traccia dei lavori svolti nel Laboratorio e le bibliografie di supporto sono reperibili al link:

http://www.sociologia.unimib.it/default.asp?idPagine=1278

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LABORATORI PROGEST 2016-2017

I laboratori sono di due tipi: quelli che si riferiscono alla prova finale e quelli che si riferiscono

alle aree tematiche.

Quelli che si riferiscono alla prova finale, sono i seguenti:

- La gestione delle relazioni nei gruppi di lavoro (docente: Gianni Del Rio) - Il corpo non mente (docente: Luciano Marchino)

- Il clima relazionale in una professione di aiuto efficace (docente: da definire)

- L’incorporamento della cultura (docente: Ida Castiglioni)

Quelli che si riferiscono alle aree tematiche sono i seguenti:

- Management dei servizi (docente: Donatella Barberis)

- Diritto amministrativo dei servizi sociali (docente: Raffaele Mozzanica)

- Partenariati tematici e piani d’azione locali (docente: Luciano Carrino)

- Universi violenti (docente: Lorenzo Natali)

Nota Bene : Tutti i laboratori sono di 24 ore. La frequenza è obbligatoria: si può essere assenti al massimo ad una unità didattica di 4 ore.

Ciascun laboratorio per la prova finale prevede l’iscrizione sino ad un max di 20 studenti.

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LABORATORI

che si riferiscono alla prova finale

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La gestione delle relazioni nei gruppi di lavoro

Gianni Del Rio [email protected]

Psicologo psicoterapeuta, insegna nel Corso di Specializzazione in Psicoterapia Transculturale della Fondazione Cecchini-Pace, Milano. Oltre al lavoro terapeutico, svolge attività di formazione e supervisione di gruppi di lavoro nei servizi alle

persone e si occupa ditemi connessi agli aspetti psicologici del lavoro d’aiuto.

Obiettivi Il laboratorio costituisce un’occasione per accostare il tema del gruppo, offerta soprattutto a chi nel suo percorso formativo ha avuto poca o nulla occasione di farlo. Il discorso proposto poggia su

alcune acquisizioni di base a proposito dei gruppi: la loro imprescindibilità, sia come dimensione dell’esistenza di ciascuno in tutte le sue fasi, sia in particolare come ambito e come strumento di

lavoro. Come luogo di produzione e di fruizione di culture da parte dei membri, con esiti di segno diverso. Come possibile fonte di sostegno, ma anche di importanti vissuti di sofferenza individuali e

collettivi. La riflessione e la ricerca sui gruppi suggeriscono inoltre che, attraverso un’adeguata comprensione delle dinamiche in atto, è possibile indurre e gestire nel gruppo opportuni processi finalizzati al cambiamento.

Scopo del contributo formativo è l’acquisizione di un atteggiamento più consapevole attorno alle strutture e ai processi che determinano lo sviluppo e il funzionamento di un gruppo di lavoro e le

relazioni tra i partecipanti alla situazione, teso alla produzione e alla manutenzione di una condizione di gruppo adeguata. Si ritiene, in tal senso, che l’attenzione debba centrarsi sulla

necessaria integrazione tra dimensione relazionale e dimensione operativa del gruppo di lavoro. Workshop in sei incontri di quattro ore. Input teorico, lavoro in gruppo e discussione.

Contenuti Si indicano i focus su cui verterà la riflessione:

1) Il processo di formazione di un gruppo di lavoro; 2) Ruoli e relazioni: la leadership;

3) Scopi, bisogni e risorse: la definizione dell’obiettivo; 4) La gestione del conflitto;

5) Vita privata e vita lavorativa: il gruppo tra compito e cura di sé; 6) Stress e mobbing.

Bibliografia Barus-Michel, J., Enriquez, E., Lévy,A. (A Cura), Dizionario di psicosociologia, Cortina, Milano, 2005.

Del Rio, G., Il gruppo tra compito e cura di sé, in: M. Tognetti Bordogna (a cura), “Promuovere i gruppi di self help”, Angeli, Milano, 2002.

Del Rio, G., Giorgetti, E., Il gruppo vuoto. Osservazione dell’assunto di base di Meità in un’équipe, in: “Prospettive Sociali e Sanitarie”, (31) 12, 8-13, 2001.

Gordon Lawrence, W., Bain, A. E Gould, L., Il quinto assunto di base, in: “Psicoterapia e Scienze Umane”, (33) 1, 35-62, 1999.

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Grinberg, L., Sor, D. E Tabak De Bianchedi, E., Gruppi, in: Id., “Introduzione al pensiero di Bion”,

Armando, Roma, 1975, cap. 1. Quaglino, G.P. et al, Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo, Cortina, Milano, 1992.

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Il corpo non mente

Luciano Marchino www.biosofia.it

Psicoterapeuta e formatore, è direttore dell’Istituto di Psicologia Somatica. E’ docente di Analisi Bioenergetica presso la Società italiana di Analisi Bioenergetica e membro dell’International Institute for Bioenergetic Analysis di New York.

Obiettivi e Contenuti In questo laboratorio cercheremo di conoscere più profondamente noi stessi e il nostro modo di essere e di porci nelle relazioni interpersonali.

Cercheremo di individuare il nostro specifico modo di interagire con gli altri in termini di pensiero e di azione, ma anche in termini di sensazioni e di sentimenti, e valuteremo come questi ultimi

contribuiscano al farsi e al disfarsi della nostra visione del mondo, degli altri e di noi nel mondo con gli altri.

Attraverso i metodi, le tecniche e gli esercizi bioenergetici struttureremo un percorso di esperienze interpersonali e intrapersonali dirette da cui trarremo conseguenze generali e informazioni più specifiche su chi siamo e come, letteralmente, “ci sentiamo”.

Per eseguire al meglio gli esercizi bioenergetici è opportuno indossare una comoda tuta da ginnastica e avere a disposizione un telo da spiaggia e/o un piccolo materassino da campeggio.

Bibliografia L. Marchino, M. Mizrahil, Il corpo non mente, Frassinelli, Milano, 2004. A. Lowen, Il narcisismo, Feltrinelli, Milano, 1983.

Sito: www.bioenergetica.info

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Il clima relazionale in una professione d’aiuto efficace

Da definire

Obiettivi e Contenuti Si tratta di un corso breve che, secondo la specificità della formazione rogersiana, privilegia l’aspetto esperienziale dei laboratori, ponendo l’accento sul ruolo della congruenza e della capacità

d’Ascolto degli operatori, con i seguenti obiettivi:

- Presa di coscienza dell’impatto della qualità della relazione sulla facilitazione di persone in

difficoltà o in cambiamento.

- Implementazione della Relazione Efficace: tecniche di ascolto e di confronto o/e qualità intrinseche del facilitatore. Empatia, Congruenza, Considerazione Positiva Incondizionata.

- Esplorazione delle proprie abilità, potenzialità, difficoltà, nella relazione con sé e con l’altro.

- Attraverso un processo di integrazione cognitiva, acquisizione di strumenti atti a migliorare la qualità della propria capacità relazionale con gli utenti, i colleghi, la struttura.

- Utilizzo del Gruppo d’Incontro: la multidimensionalità dell’Ascolto.

Bibliografia C. Rogers, Un modo di essere, Martinelli, 1983.

C. Rogers, Terapia Centrata sul Cliente, La Nuova Italia ed. 1997. V. Vaccari, Una teoria umanistica della personalità: la client centered therapy di C. Rogers, “Note su alcuni percorsi della personalità” QUEB, Bologna, 1993.

L.Verlato, M. Anfossi, Relazioni ferite, edizioni La Meridiana, 2006.

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L’incorporamento della cultura

Ida Castiglioni [email protected]

Ricercatrice di Sociologia dei processi culturali; co-direttrice di IDRInstitute (Intercultural Development Research); ’ consulente di formazione e progettazione interculturale per Università e Istituti di eccellenza a livello europeo e internazionale.

Obiettivi Il laboratorio intende proporre una riflessione sulle condizioni necessarie per una comunicazione interpersonale e interculturale efficace, che possono essere così riassunte:

- Consapevolezza di sè - Consapevolezza del proprio corpo

- Consapevolezza di come acquisiamo conoscenze su persone e contesti - Capacità di cambiare prospettiva

- Capacità di praticare empatia cognitiva, emotiva e somatica

Contenuti La riflessione verterà sui seguenti temi:

- Evoluzione del concetto di incorporamento o embodiment - La costruzione dell’identita culturale e sociale e il suo incorporamento - La consapevolezza culturale nell’esperienza quotidiana del corpo

- Le resistenze alla percezione - La rappresentazione dell’esperienza attraverso il linguaggio

- La comprensione delle modalità di incorporamento degli altri - La comunicazione interpersonale e interculturale da organismo a organismo

I temi saranno trattati in modalità laboratoriale, pertanto verranno condivise esperienze e riflessioni dei partecipanti che servirano come base di partenza per sviluppare consapevolezza e competenza di osservazione di sè e dei contesti di lavoro e di relazione.

Modalità di lavoro Il laboratorio consiste nella proposta di riflessioni guidate che richiedono un coinvolgimento individuale e alcune situazioni di gruppo. Sono previste esperienze di lavoro somatico basate sulla

respirazione profonda e su esercizi di matrice bioenergetica. E’ opportune pertanto indossare indumenti comodi e portare un telo da spiaggia e/o un piccolo materassino tipo yoga. Si caldeggia

una disposizione aperta e una sospensione del giudizio su di sè e sugli altri. Si richiede discrezione nel riportare i vissuti della classe fuori dal contesto del laboratorio.

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Bibliografia Bennett, M. J., Castiglioni, I. 2004. Embodied ethnocentrism and the feeling of culture: a key to training for intercultural competence, in Landis D., Bennett J. M., Bennett M.J.,

Handbook of intercultural training, 3rd edition. Thousand Oaks: Sage Csordas T.J., 1999. Embodiment and cultural phenomenology. In Weiss G. & Haber H.F.

(eds.) Perspectives on embodiment. New York: Routledge Lakoff, G., Johnson M. 1998. Metafora e vita quotidiana, Milano: Bompiani Reyna S. P., 2002. Connections. Brain, mind and culture in a social anthropology. New

York: Routledge

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LABORATORI

che si riferiscono alle aree tematiche

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Management dei servizi (3 CFU)

Donatella Barberis

[email protected]

Si occupa di programmazione, progettazione e gestione di servizi in ambito sociale nel contesto dei Piani di zona, è attualmente responsabile dell’Ufficio di Piano di Lodi.

Obiettivi Favorire l’attivazione di un processo di riflessività della pratica lavorativa attraverso chiavi di lettura e spunti collocabili all’interno della prospettiva psicosociologica; uno dei risultati attesi sarà

quello di sviluppare processi conoscitivi e di ri-conoscimento per l’individuazione degli elementi e delle principali connessioni presenti nella produzione di servizi. Si prevede un’attiva partecipazione

dei presenti a partire dal materiale tratto dall’esperienza per procedere a rielaborazioni integrate da sistematizzazioni teoriche.

Contenuti Si propone inizialmente una riflessione sulla rilevanza della questione del prodotto del lavoro sociale e delle difficoltà a darne evidenza. Il laboratorio affronta in particolare il processo di

individuazione e di ricostruzione del prodotto del lavoro sociale, inteso come esiti di fase nel processo di co-produzione con l’utente/cliente e in termini di impatti, restituzione di valore per il

contesto allargato. Si attraversano i concetti di rappresentazione dell’oggetto di lavoro, di approccio ai problemi e al loro trattamento; il processo di conoscenza-azione nel lavoro sociale;

l’orientamento tecnico-professionale e socio-organizzativo nella produzione di servizi. Infine la relazione fra produzione e organizzazione di servizio.

Valutazione Al termine della frequenza del laboratorio è prevista la stesura di un elaborato dal titolo “Individuazione e analisi dei prodotti del servizio di appartenenza”.

Bibliografia

Barberis D, a cura di “Il prodotto del lavoro sociale” Franco Angeli ed. Milano 2009

AA.VV., “Per un lavoro sociale creativo” e Olivetti Manoukian F., “Il circolo virtuoso conoscenza-

azione”, in: I Geki, supplemento di Animazione Sociale, n. 10, ed. Gruppo Abele, Torino, 2003

Olivetti Manoukian F., Produrre Servizi, ed. Il Mulino, Bologna, 1998

Orsenigo A., “La costruzione dell’oggetto di lavoro e il modo di trattarlo nella progettazione”, in

(a cura di), d’Angella F., Orsenigo A., La progettazione sociale, Quaderni di Animazione e Formazione, ed. Gruppo Abele, Torino, 1999

Rullani E. Cantù C. e AA.VV “Innovazione e produttività” Ed Franco Angeli, 2012

Polizzi E, Tajani C e Vitale T. “Programmare i territori del welfare“ Carocci editore 2013

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Diritto amministrativo dei servizi sociali (3 CFU)

Raffaele Mozzanica [email protected]

Avvocato in Milano, esperto in Diritto Amministrativo dei servizi sociali.

Premesse Il concetto di Stato sociale e la sua evoluzione.

Diritti sociali: contenuto ed esigibilità. Le problematiche aperte.

L’evoluzione storico-istituzionale delle materie “assistenza sociale” e “sanità”.

La rilevanza dell’integrazione socio-sanitaria.

Evoluzione dei Servizi alla Persona ed il Servizio Sociale dalla categoria del bisogno alla “qualità della vita”.

Tutela della salute e assistenza Natura giuridica e contenuto del diritto alla tutela della salute.

Natura giuridica e contenuto del diritto all’assistenza sociale.

Il sistema di Welfare La distribuzione delle competenze tra Stato- Regioni-enti locali nell’ “assistenza sociale” e nella “sanità”.

La programmazione sanitaria e la programmazione sociale.

L’organizzazione amministrativa della sanità e dell’assistenza sociale.

Il rapporto pubblico- privato.

Il finanziamento delle politiche sociali e della sanità.

Il quadro normativo in tema di Servizi Sociali Il sistema dei Servizi Sociali. Definizione di servizio sociale.

La legge 328/2000: l’introduzione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.

La Riforma costituzionale del 2001: il ridisegno delle competenze.

Il Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio-sanitario.

Analisi comparativa dei diversi modelli “Regionali”.

Il quadro normativo in tema di Servizio Sanitario Diritto alla tutela della salute e Servizio Sanitario Nazionale.

La legge 833/1978 istitutiva del SSN.

Le riforme sanitarie degli anni ’90.

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I livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali.

Livelli essenziali di assistenza tra prestazioni e risorse (D.P.C.M. 29.11.2001)

Le forme attuative del sistema integrato Integrazione istituzionale

L’Atto di indirizzo D.P.C.M. 14.02.2001

Le attribuzioni, le funzioni e le aree d’intervento del diritto all’assistenza sociosanitaria

L’integrazione programmatoria, organizzativa e valutativa

L’organizzazione dei servizi Funzioni statali e nuove competenze regionali

Le competenze tra Ente Locale ed ASL

Il Terzo Settore

Tipologie di rapporto tra P.A. e Terzo Settore

Il rapporto tra SSN e soggetti erogatori di prestazioni

I soggetti non profit nel Sistema dei Servizi Sociali e Socio Sanitari I soggetti non profit: disciplina e soggettività

I soggetti: le Ipab, le Organizzazioni non governative; le Organizzazioni di volontariato; le Cooperative Sociali; Enti non commerciali e Onlus; le Associazioni di promozione sociale;

l’Impresa Sociale.

Didattica Il laboratorio, dopo una breve introduzione di carattere teorico, affronterà gli argomenti indicati sulla base dell’analisi di casi e problematiche concreti.

Valutazione Si procederà mediante una relazione finale scritta concernente la soluzione di un caso pratico.

Bibliografia consigliata A.GUALDANI, I servizi sociali tra universalismo e selettività, Giuffrè, 2007.

N. AICARDI, La Sanità, in Trattato di diritto amministrativo, Diritto amministrativo speciale, Tomo I. Le funzioni di ordine le funzioni del benessere, a cura di S. Cassese, II^ edizione, Giuffrè, 2003, pagg.

625- 692.

L. DEGRASSI, R. MOZZANICA, La disciplina dei servizi sociali nella Regione Lombardia, in Il modello lombardo di welfare. Continuità, riassestamenti, prospettive, a cura di C. FACCHINI, G. CARABELLI,

FrancoAngeli, 2010, pp. 59-95.

L. DEGANI, R. MOZZANICA, Integrazione socio-sanitaria Le ragioni, le regioni, gli interventi, Maggioli, 2009, I edizione.

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Partenariati tematici e piani d’azione locali (3 CFU)

Luciano Carrino

[email protected]

Psichiatra, è Presidente della KIP International School. E’ stato Vice presidente del Gruppo dell’OCSE/DAC per la lotta contro la povertà e dal 1985 al 2010, esperto dell’Unità Tecnica Centrale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Esteri, dove ha coordinato l’area tematica “sviluppo umano, salute e pari opportunità”. In tale funzione è stato responsabile dei programmi Italia/Nazioni Unite di sviluppo umano in Africa, Mediterraneo, America Latina ed Europa dell'Est. E’ stato consulente dell'OMS per gli aiuti d'emergenza, della Commissione Europea per la lotta contro la povertà, del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e del Parlamento Europeo per la prevenzione e gli interventi nelle zone di conflitto. Insegna in diverse università. E' autore, tra l’altro, di “Perle e Pirati. Critica della cooperazione allo sviluppo e nuovo multilateralismo” (Edizioni Erickson. Trento 2005), e di “Lo sviluppo delle società umane, tra natura passioni e politica” Edizioni Franco Angeli Milano 2014) e di documentari televisivi.

Obiettivi Il Laboratorio si propone di fornire ai partecipanti conoscenze e strumenti di lavoro sul tema della

programmazione e gestione dello sviluppo, tenendo conto delle esperienze della cooperazione internazionale e delle riflessioni più recenti sul tema. Particolare attenzione è dedicata al rapporto

tra sviluppo e cooperazione nel contesto della mondializzazione e delle crisi ricorrenti, e alle prospettive più interessanti aperte dall’approccio territoriale dello sviluppo e dalla cooperazione decentrata. Sono esaminati criticamente gli strumenti correnti e proposti strumenti più efficaci e

coerenti con gli obiettivi e valori dell’Agenda verso il 2030 dell’ONU.

In particolare, il Laboratorio intende fornire strumenti concettuali e d’azione per:

Pensare allo sviluppo umano: che cos’è, come si può definire, come si può costruire un sapere dello sviluppo a partire dalla critica delle scienze che oggi se ne occupano, come dovrebbe essere lo sviluppo in attuazione della Piattaforma ONU del Millennio.

Programmare lo sviluppo umano: come si può passare dalla programmazione frammentaria attuale (centralista, settorialista, verticale, paternalista e burocratica) a una programmazione

decentrata, partecipata, integrata, che riconosce il ruolo attivo di tutti gli attori sociali e che usa procedure trasparenti e efficaci.

Realizzare lo sviluppo umano: come comprendere e affrontare gli ostacoli che si presentano nella realtà stratificata e frammentaria attuale, caratterizzata dalla prevalenza delle

dinamiche di esclusione e di violenza, per andare verso azioni che fanno crescere l’alleanza degli attori critici nella realizzazione di pratiche sempre più coerenti con gli obiettivi dello sviluppo umano.

Conoscere e utilizzare il campo della cooperazione internazionale allo sviluppo; criticarne gli approcci tradizionali frammentari e di scarso impatto; promuoverne l’utilizzazione per favorire il co-sviluppo umano e per farne un laboratorio dell’innovazione e della formazione degli attori sociali.

Il Laboratorio vuole contribuire a formare dei professionisti capaci di:

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avere una visione integrata dello sviluppo e della cooperazione, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030, e superare gli approcci frammentari correnti

contribuire a guidare processi complessi di programmazione territoriale, integrata e partecipata dello sviluppo facendo convergere le diverse professioni e i diversi settori verso gli obiettivi dello sviluppo umano.

gestire i processi contraddittori dello sviluppo attuale cercando di orientarlo progressivamente e realisticamente verso obiettivi e metodi di sviluppo umano e collegando

lo sviluppo territoriale di livello locale con quello nazionale e con le opportunità internazionali.

Contenuti Sono programmati sei incontri basati sui seguenti temi che saranno discussi con i partecipanti e

adattati alle loro richieste.

1. Crisi e prospettive dello sviluppo e della cooperazione internazionale L’origine del moderno uso dell’idea di sviluppo delle società umane e della contemporanea nascita

dell’idea di aiuto allo sviluppo dei paesi più poveri, dopo la seconda guerra mondiale. L’evoluzione del internazionale dall’idea di sviluppo come crescita economica all’idea di sviluppo umano e si

discutono le diverse visioni attuali. Le ragioni delle crisi ricorrenti dello sviluppo e della crisi di inadeguatezza della cooperazione. Le prospettive per uscire dalla crisi dello sviluppo e della cooperazione e l’Agenda ONU verso il 2030.

2. Le emergenze come specchio della realtà quotidiana dello sviluppo

L’aiuto umanitario per le situazioni di emergenza derivanti da catastrofi o guerre rivela con

chiarezza i meccanismi di funzionamento dello sviluppo e della cooperazione. Esame delle metodologie correnti sulla base delle esperienze più note e messa in evidenza delle concezioni che

le guidano. Le alternative agli interventi umanitari autoritari, paternalisti e basati sui bisogni dei donatori piuttosto che su quelli delle popolazioni colpite.

3. I fattori del cattivo sviluppo e la cooperazione come laboratorio del cambiamento Dallo sviluppo squilibrato delle società autoritarie e escludenti e autoritarie, allo sviluppo umano

guidato dall’aspirazione a società democratiche e partecipate. Critica dei principali strumenti tecnici ed organizzativi con cui tutte le società producono lo sviluppo squilibrato e pericoloso attuale:

centralismo, verticismo, settorialismo, paternalismo e burocratismo. Indicazione delle vie per il cambiamento sulla base delle esperienze degli ultimi venti anni. Le metodologie di analisi dei

bisogni e di programmazione partecipata dello sviluppo e della cooperazione. 4. Buoni e cattivi progetti

Come nascono i progetti della cooperazione? Esame critico del ciclo del progetto e del quadro logico per un uso più adeguato di questi strumenti alla realtà che cambia. Dalla frammentazione del

progettismo attuale ai progetti inquadrati in processi permanenti di sviluppo. Dall’approccio settoriale all’approccio territoriale. Esame di buoni e cattivi progetti sulla base di criteri coerenti con

gli obiettivi e valori della Piattaforma del Millennio: i programmi-quadro.

5. Il ruolo strategico della cooperazione decentrata Il ruolo delle comunità locali nello sviluppo e nella cooperazione internazionale. Programmare gli interventi nella prospettiva di uno sviluppo globale basato sul ruolo attivo delle comunità locali e

sulla valorizzazione delle culture. Lo sviluppo endogeno basato sulla valorizzazione delle risorse umane, naturali e storiche del territorio. Buona e cattiva cooperazione decentrata. L’esperienza del

Prodere e dell’Atlante.

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6. Per un nuovo tipo di professionista dello sviluppo

Le qualità professionali necessarie per gli operatori dello sviluppo; la trans-disciplina dello sviluppo e della cooperazione: come sapere organizzare, orientare e gestire progetti che siano parte di

processi (in atto o da stimolare) per rispondere a bisogni complessi come quelli che si manifestano nelle situazioni di povertà, violenza e degrado ambientale? Gli strumenti concettuali e operativi necessari. Le reti e i percorsi pratici in atto. La dimensione internazionale come strumento del

cambiamento locale.

Pubblicazioni e siti sui temi del Laboratorio

Agenda ONU 2030: reperibile su molti siti, per esempio: https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworldl.

Lavori di Luciano Carrino

- “Lo sviluppo delle società umane, tra natura, passioni e politica” di Luciano Carrino, Edizioni Franco Angeli 2014.

- “Perle e Pirati – Critica della cooperazione allo sviluppo e nuovo multilateralismo” di Luciano Carrino. Edizioni Erickson 2005.

- Sviluppo e soggettività, tra autoritarismo e democrazia di Luciano Carrino reperibile gratuitamente sulla Rivista elettronica www.universitasforum.org

- Développement humain et santé mentale: le grand défi pédagogique” di Luciano Carrino, pubblicato nella Rivista francese Rhizome n. 45, Octobre 2012 (versione italiana su

www.hdrnet.org).

Sulla cooperazione, oltre a visitare i siti web delle Agenzie delle Nazioni Unite, dell’OCSE-DAC e delle numerose organizzazioni non governative, da non mancare è "Il sogno dell'abbondanza"

di Bruno Catenacci, reperibile gratuitamente sul sito www.hdrnet.org.

Sulla cooperazione nelle emergenze da catastrofi naturali si può leggere anche “L’industria della solidarietà” di Linda Polman (Mondadori, Milano, 2009).

“Nosotros la Gente del Volcan”, di Attilio Aleotti, è un buon testo divulgativo su un’esperienza di preparazione alle emergenze che ha anche stimolato l’organizzazione della protezione civile in

Colombia. E’ edito dalla Presidenza del Consiglio della Colombia e si può scaricare gratuitamente dal sito http://www.disaster-info.net/infovolcanes/pdf/spa/doc142/doc142.htm.

Sulla cooperazione decentrata si può leggere “La Cooperazione Decentrata” di Nicolò Leotta (Edizioni Franco Angeli, Milano 2008).

Sui temi dello sviluppo locale è da leggere “Le Agenzie di sviluppo economico locale", a cura di Giulia Dario, reperibile sul sito www-hdrnet.org in diverse lingue e va seguito il sito www.ilsleda.org, sempre aggiornato anche su tutti i temi dello sviluppo endogeno.

Sulle innovazioni per lo sviluppo umanizzato si può consultare il sito www.ideassonline.org, molto conosciuto e sempre ricco di novità.

Sul tema della ricerca e la formazione per lo sviluppo umanizzato lavorano il sito www.kipuniversitas.org e la rivista elettronica Universitas Forum (www.universitasforum.org).

Sito della KIP International School: www.kipschool.org

Sulla critica allo sviluppo inteso come crescita economica suggerisco di consultare il Rapporto sullo sviluppo umano 1990 del PNUD, reperibile come tutti gli altri sul suo sito

(http://www.UNDP.org)

Sulla decrescita si può leggere, tra l’altro, di Serge Latouche “Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita” (Bollati Boringhieri, Torino,2012)

Sul Programma Prodere si può consultare il sito www.hdrnet.org, oppure digitare Prodere su un motore di ricerca. Recentemente l’UNOPS ha pubblicato: “Prodere: reflexions on a revolutionary approach to development” reperibile sul sito: https://www.unops.org/english/News/UNOPS-in-action/Pages/PRODERE-Reflections-on-a-revolutionary-approach-to-development-.aspx

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Sul PDHL a Cuba, buon esempio di programma-quadro, si possono consultare i documenti

contenuti nei seguenti siti web:

http://www.universitasforum.org/index.php/ojs/issue/view/5/shoWTOc

http://hdrnet.org/454/1/Jimenez_Guethon.pdf

http://hdrnet.org/20/1/Portieles.eng.cover.pdf

http://hdrnet.org/44/2/rpr_4_8.pdf

http://hdrnet.org/542/2/libroPDHL.pdf

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Universi violenti (3 CFU) Lorenzo Natali

[email protected] Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. I

suoi principali campi di indagine riguardano il tema della violenza, esplorata da una prospettiva interazionista, e quello

ambientale, declinato in chiave criminologica (green criminology).

Contenuti

Fin dalla comparsa delle forme più elementari di cultura, l’uomo ha provato, sia a livello individuale che collettivo, a rimuovere ogni forma di comprensione dell’aggressività distruttiva, relegandola a una dimensione estranea da sé. L’azione atroce e cruenta, infatti, svela ciò che

dovrebbe rimanere sempre nascosto: il dominio violento dell’uomo su altri uomini. È anche per questa ragione di fondo che il tema della violenza, da sempre oggetto dell’attenzione di studiosi

provenienti dalle più svariate discipline, rimane ancora oggi un vero e proprio enigma conoscitivo. In campo criminologico – ma non solo – gli approcci teorici e i metodi impiegati al fine di

avvicinare e sondare il fenomeno della violenza sono stati innumerevoli, ma è possibile affermare che spesso si è registrato un profondo limite osservativo. Tradizionalmente, l’inquadramento

dell’agire violento si è ridotto a modelli esplicativi che individuano nella “malattia mentale” o, altre volte, nell’“ambiente sociale” la causa del gesto deviante. Purtroppo, questo genere di spiegazioni non aiuta ad avanzare nella comprensione delle dinamiche che animano tali condotte, di fronte alle

quali ci ritraiamo, spesso incapaci di conferire senso a ciò che appare come del tutto insensato e inspiegabile. Infatti, è proprio quando il crimine si fa più efferato e la violenza più eclatante che la

questione del “senso” che l’agire violento può avere per gli individui – siano essi attori, vittime o semplici spettatori – si fa particolarmente ardua, tale da richiedere il massimo impegno

interpretativo. A partire da queste riflessioni, nel corso del laboratorio ci interrogheremo sul fenomeno della

violenza, costruendo un percorso conoscitivo che propone strumenti metodologici da intendersi come bussole utili per orientarsi nelle dinamiche degli atti atroci più efferati. Durante il laboratorio sarà valorizzato il ruolo attivo degli studenti, che potranno far propria la metodologia proposta,

confrontandosi riflessivamente con gli altri partecipanti e sviluppando pensieri adeguatamente complessi.

Bibliografia Ceretti A, Natali L (2015). Strani frutti. Uno sguardo criminologico e visuale alla comprensione dei linciaggi come tortura pubblica. In: P. Di Lucia, L. Mancini (a cura di), La giustizia vendicatoria. Pisa:

ETS, pp. 179-190.

Ceretti A, Natali L (2014). Attori violenti e riflessività. Per una comprensione dell’agire distruttivo. In: M. Bonazzi (a cura di), Col crimine nasce l’uomo. Milano-Udine: Mimesis, pp. 25-43.

Ceretti A, Natali L (2013). Verso le “cosmologie violente”. Per una guida alla lettura degli atti

violenti. In: Ceretti A, Natali L. (a cura di) Universi della violenza. Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

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Ceretti A, Natali L (2012). Violenza, dominio e cambiamenti del sé sullo schermo e per la strada. In:

Forti G, Mazzucato C, Visconti A (a cura di) Giustizia e letteratura I. Milano: Vita e Pensiero, pp. 400-422.

Ceretti A, Natali L (2010). Il senso dell’agire violento. Note da una prospettiva interazionista. In: Bresciani C., Eusebi L (a cura di) Patologie della volizione e libertà. Milano:Vita e Pensiero, pp. 107-

118.

Ceretti A, Natali L (2010). La violenza tra sfere simboliche e mondi sociali. Ronde e dominio del territorio. In: Massari L, Molteni A (a cura di) Giustizia e sicurezza. Politiche urbane, sociali e penali.

Roma: Carocci, pp. 27-35.

Ceretti A, Natali L (2009). Cosmologie violente. Percorsi di vite criminali. Milano: Cortina. Garland, D (2005). Abuso penale ed eccedenza di significato. I linciaggi come tortura pubblica

nell’America del Ventesimo Secolo, in Criminalia. Annuario di scienze penalistiche, 2008, pp. 29-52.