pres fake news 1 · Lefakenews:unapossibiletipologia • Èpossibileindividuareseitipifondamentalidifake news: 1.Disinformazione 2.Propaganda 3.Informazionediparte(partisanship)

Definizioni ed esperienze dei pubblici digitaliFake news e relazioni internazionali/1

Di cosa parliamo quando parliamo di post-verità

• Post truth parola dell’anno 2016 per gli OxfordDictionaries.

• Si tratta di un aggettivo «relativo a, o che denota,circostanze nelle quali fatti obiettivi sono meno influentinell’orientare la pubblica opinione che gli appelliall’emotività e le convinzioni personali».

• Locuzione “post-truth politics”: designa quella politicache fa affidamento su asserzioni che ‘sembrano vere’ma che non hanno alcun fondamento nei fatti

Fake news e relazioni internazionali. Definizioni ed esperienze digitali

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Le fake news: una possibile tipologia

• È possibile individuare sei tipi fondamentali di fakenews:

1. Disinformazione2. Propaganda3. Informazione di parte (partisanship)4. Errori giornalistici5. Satira/parodia e burla (hoax)6. Teorie cospirazioniste


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Disinformazione

• Si tratta di notizie false create appositamente persviare l’avversario, come fanno le agenzie diintelligence o le forze militari ma anche le aziendese vogliono confondere i concorrenti prima dellancio di un prodotto.

• Il concetto di disinformazione in lingua inglese sidistingue da “misinformazione” (misinformation),che rimanda a un’informazione che può essereanche solo involontariamente falsa.


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Propaganda

• L’informazione viene confezionata strategicamente persostenere un’idea e conquistare il pubblico, parlando alcuore prima ancora che alla mente.

• La disinformazione è solo una delle forme in cui puòpresentarsi la propaganda, quella in cui si ricorre«all’uso della menzogna come strumento di persuasionedi massa»

• Il fine della propaganda è quindi sempre quello digenerare consenso, a prescindere dalla natura delleinformazioni che veicola (se vere o false).


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Informazione di parte (partisanship)

• Informazioni non necessariamente false, masicuramente di parte, presentate in modo dadifendere interessi o portare avanti punti di vista dideterminati settori e gruppi di interesse.

• Questo tipo di informazioni può riguardare ildibattito su temi “settoriali” (vaccini, cambiamenticlimatici, ecc…).


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Errori giornalistici

• In questo caso la fake news è legata a errori umani.• Il giornalista verifica le fonti, ma le fonti possono

“mentire” o essere poco affidabili.• In alcuni casi, i giornalisti sono colpevoli di aver

diffuso notizie pubblicate originariamente su sitiumoristici, presentandole come vere.


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Satira/parodia e burla (hoax)

• La satira e la burla (hoax) sono falsità divertenti,create per far ridere. Sono sempre notizie false,anche se in questi due casi lo scopo è solo laparodia o critica del sistema, e l’ilarità.

• Se in alcuni siti l’intento satirico e parodistico èdichiarato esplicitamente, fin dalla pagina diinformazioni del sito, molti altri si muovono su unalinea più ambigua e mirata al clickbait.


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Teorie cospirazioniste

• Si tratta di narrazioni che, per quanto non veritiere, sonosuscettibili di condizionare il modo in cui gli individui sirapportano alla realtà e le loro scelte politiche.

• All’origine dell’attrazione esercitata dalle teoriecospirazioniste vi è il bisogno di trovare una ragioneultima dei nostri disagi, il che ci porta a ricercare unalogica superiore in grado di ridurre la complessità delmondo e convogliare un’ansia generalizzata,un’insicurezza e un’incertezza diffuse, su paurespecifiche.


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Il sistema mediale ibrido come moltiplicatore dinarrazioni internazionali

• Secondo Chadwick, i cambiamenti nell’ecosistema medialeconducono verso una ridefinizione dei rapporti di potere cheinteressano la politica e le relazioni con le opinioni pubbliche.

• Lo stesso potere è un elemento chiave per comprendere ilsistema mediale ibrido.

• Le relazioni tra attori sono basate su adattamento econfluenze, impostando i propri obiettivi e modificando gliscopi (e le forme espressive) degli altri, definendo un contestorelazionale fluido, evolutivo, nel quale convivono modellisimbolici basati sulla simultanea coesistenza diconcentrazione e diffusione di potere.

A. Chadwick, The Hybrid Media System. Politics and Power, Oxford, Oxford, University Press, 2013.


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Rapporto media digitali e potere

• Da un lato, vi è un aspetto collaborativo rappresentato daicasi in cui le logiche dei gruppi digitali hanno avuto bisognodei media mainstream per pubblicizzare le loro storie (comenel caso del movimento ambientalista), oppure racchiuso nellalogica win-win (i cablaggi di Wikileaks non sarebbero statitale fenomeno politico-culturale senza i media mainstream,tuttavia gli stessi cablaggi hanno indubbiamente costituito unastoria irrinunciabile per i professionisti dell’informazione).

• Dall’altro lato è innegabile la persistenza della tensionecompetitiva, non solo tra sistemi mediali, ma tra le élite chepretendono di influenzare le storie e i frame che lecaratterizzano.


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SNS e apprendimento politico

• Per Gainous e Wagner i social media concorrono nelcambiare i processi sottesi all’apprendimento politico entrodue aspetti fondamentali:

1. basandosi sull’adesione volontaria alle reti comunicative, isocial media permettono di selezionare solo quei contenuti ingrado di rafforzare o confermare le proprie credenze, evitandoquindi l’esposizione a idee, opinioni, utenti contrastanti. In talmodo gli internauti si rifugiano in un universo informativoselettivamente unilaterale;

2. le reti esistono oltre (e malgrado) il tradizionale impiantomediatico, permettendo agli attori politici la definizioneautonoma di contenuti informativi.


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Nuovi media e opinioni pubbliche

I nuovi media partecipano al processo di formazione delleopinioni pubbliche politicizzate in un flusso composto daiseguenti passaggi:a)gli individui ricevono prevalentemente informazioni che noncontraddicono i loro assunti consolidati;b)l’utilizzo dei social media e la predisposizione delle piattaformeinfluenzano e incrementano la partecipazione (anche intesacome espressione pubblica delle proprie idee);c)i social media rendono cristallizzate le opinioni, inducendo lapolarizzazione e l’estremizzazione delle stesse.


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Giornalismi “soft” e intrattenimento

• Williams e Delli Carpini preferiscono distinguere tra quantopertiene ai “public affairs media” e quanto, invece, rientra nelcalderone della “popular culture”, piuttosto che ricorrere alfortunato termine ibrido “infotainment”, che in realtàcontribuisce a confondere le suggestioni sull’informazione.

• Così, il focus per determinare quanto sia politicamentesignificativo sta nella forza interpretativa del concetto dipubblico, indicando in tale prospettiva tutte quelle questioniconsiderate importanti per una moltitudine di persone.

• Esempio: legami tra il concetto di news story e narrazionistrategiche.


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Il mercato delle lealtà internazionali• ll mercato dei media globali, come evidenzia Price, è uno spazio

connotato dall’interdipendenza dove si dipanano regole, formali oinformali, che contribuiscono a modellare le narrazioni comuni,nelle quali ideologie in competizione agiscono sulla forza digoverni o di nazioni, creando un’arena globale dove le narrazioniinternazionali diventano un supplemento o un sostituto rispettoall’utilizzo diretto della forza.

• Price indica l’esistenza di peculiari “costellazioni domestiche”,formate da un insieme di ideologia, tecnologia, demografia estoria, che influenzano la regolamentazione dei media e diconseguenza il loro utilizzo; alle quali si aggiunge la dimensionedella geopolitica.

• L’utilizzo dei tradizionali strumenti di potenza si ripercuote sulmodellamento del sistema mediale. Nel “mercato delle lealtà” icontendenti del potere transnazionale utilizzano laregolamentazione degli apparati della comunicazione per influiresull’immaginario e sulle identità.


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I networked publics nella definizione di boydI pubblici reticolari sono a) lo spazio costruito attraverso l’impiego ditecnologie di rete; b) un collettivo immaginato che emerge come risultatodell’intersezione tra persone, tecnologie e pratiche.I materiali simbolici attorno ai quali si aggregano questi pubbliciinterconnessi sono caratterizzati da:•persistenza. I contenuti immessi online sono automaticamenteregistrati e archiviati;•replicabilità. Il contenuto digitale può essere duplicato, condiviso,trasferito da una piattaforma all’altra;•scalabilità. La visibilità potenziale di un contenuto è significativa,poiché dipende da quanto un collettivo sceglie di mostrare, indicando,cioè, una forma di coordinamento tra individui e una rilevanzaintersoggettiva di un contenuto;•ricercabilità. I contenuti possono essere rintracciati tramite la ricerca,questo comporta l’autonomia dai soggetti che pubblicano i contenuti, esuggerisce l’esistenza di pubblici “determinati”, che autonomamente eattivamente scelgono di relazionarsi con un contenuto e/o i suoipromotori.


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Affective publics (Papacharissi, 2015)

• Papacharissi sostiene che i media digitali invitino le persone asentire il loro posto nell’attualità.

• I social media e i SNS sono quindi definiti come «storytellinginfrastructures» o «storytelling devices» dove la dimensionenarrativa si intreccia con la componente emozionale al fine didare visibilità e voce a soggetti tradizionalmente emarginatidalla politica.

• I media digitali sono strumenti che consentono cambiamentiche intaccano la stabilità di gerarchie potenti, agendo sullavisibilità di aggregati digitali che possono trasformarsi in veri epropri movimenti di rivalsa o di cambiamento sociale.


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Affective publics (Papacharissi, 2015)• Ruolo dell’affettività: implica un deciso ridimensionamento del

tema della razionalità nel campo delle decisioni politiche, siada parte dei soggetti-elettori, che da parte delle autorità chedeterminano lo stile di conduzione delle relazioniinternazionali, lasciando il passo a forme affettive dirazionalità .

• Il secondo aspetto determinante concerne la rilevanza deilegami deboli e latenti. I SNS facilitano la partecipazione allavita collettiva attivando legami latenti: questi legami sono il“nucleo infrastrutturale” delle formazioni politiche digitali.

• Quelli digitali sono dei “posti terzi”, luoghi di incontroinformali, lontani dai contesti di interazione quotidiana, maessenziali per la coltivazione dei legami comunitari, delcapitale sociale e del senso civico, sostenuti primariamente daconversazioni.


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L’espressione delle preferenze politiche nell’epocadella commercializzazione

• Il potere politico si allontana sempre più dal dominio formaleper convergere verso il settore privato, come espresso dallelogiche neoliberali che condizionano lo sviluppo sociale.

• L’espressività “commerciale” è legata a un’asimmetria, per laquale le figure pubbliche riconosciute hanno avuto spazi didivulgazione del proprio pensiero grazie ai mezzi dicomunicazione di massa, mentre per i cittadini comuni questapossibilità è stata fornita solo recentemente dalle piattaformedigitali. In particolare, le piattaforme digitali amplificano latendenza contemporanea che vede la vivace professione delleproprie preferenze politiche attraverso forme espressive“pubblicitarie”.


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Selective forwarding• Come sostiene Penney, la diffusione di attraverso le piattaforme di

social networking è una pratica determinata dall’inoltro selettivo(«selective forwarding»).

• Il ruolo dell’utente è incentrato sulla selezione di materiali medialipreesistenti e sulla diffusione degli stessi presso la propria rete dicontatti.

• Vi è pari dignità tra tra la distribuzione e la fase di creazione deicontenuti. La circolazione delle informazioni non è ancillare rispettoalla produzione degli stessi, poiché consente di determinare (e, in uncerto senso, di misurare quantitativamente) la salienza e la rilevanzadei contenuti presso i pubblici di riferimento.

• Importanza dell’azione “di curatela”, nella quale l’assemblaggio e laridistribuzione di contenuti rappresentano una forma di azione ormairadicata negli utenti di internet.


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Azioni connettive

• Secondo Papacharissi, non tutti i discorsi che prendono forma suiSNS hanno potenziale politico, ma sono certo dotati di una certarilevanza politica tutti quegli atti in grado di attraversare ilpubblico e il privato.

• Papacharissi, che ha rivolto la sua indagine empirica verso imovimenti di protesta contro l’ordine stabilito (come lesollevazioni in Egitto o le rivendicazioni degli aderenti almovimento noto come Occupy), nota come questi sianocaratterizzati da tre elementi:

1. una digitalizzazione interconnessa;2. una generalizzata espressione di indignazione, scontento,

disaccordo con i regimi esistenti;3. una “materialità” supportata dagli algoritmi.


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Azioni connettive

• Secondo Bennett e Segerberg l’affermazione di unapolitica transnazionale rende più plausibile ilripiegamento politico individuale, dove ciò checonta è l’esperienza, che si traduce nell’adozione di“brand” politici personalizzati e organizzati attornoagli stili di vita individuali e alle reti sociali nelle qualisi è immersi.


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Mobilitazioni mediate digitalmenteSecondo Bennett e Segerberg, le mobilitazioni mediate digitalmentehanno alcune caratteristiche comuni:•raggiungono velocemente ampie dimensioni, secondo i dettamidella scalabilità;•riescono a produrre mobilitazioni (offline e online) ad ampiapartecipazione;•hanno obiettivi politici flessibili e multi-issues (ad esempio,possono occuparsi di economia e di ambiente);•sfruttano le potenzialità della rete nella costruzione di repertori diprotesta adattivi, condividendo e incrementando l’utilizzo di softwareopen access, coltivando un’etica inclusiva;•sfruttano la natura virale della comunicazione, così che lepersone possano condividere le loro informazioni (anche in sensocritico od oppositivo) senza che ci sia la necessità di riceverel’innesco nell’agenda da parte dei mass media.


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Azione connettiva e networked publics

• I media digitali sono gli agenti in grado di organizzare, definire eamplificare le formazioni sociali che convergono attorno ai contenuti;

• Vige un regime paritario, basato sulla collaborazione volontaria al fine diprodurre un bene dalla supposta rilevanza pubblica, in cui entrano ingioco le differenti abilità dei soggetti nella produzione o nella valutazionedei contenuti immessi e nelle azioni propedeutiche all’ottenimento di unqualche tipo di risultato. La ricompensa che deriva dalla partecipazione atali reti è soggettiva.

• L’azione connettiva lascia tracce digitali: le storie condivise, commentate,modificate dagli aggregati online sopravvivono alla loro possibiledisgregazione. In tal senso, le smentite, seppure tempestive, a notiziefalse sono messe in pericolo dalla rivitalizzazione di storie da parte dipossibili foraggiatori di indignazione, che possono attingere a materialicollaudati. Tali azioni lasciano un segno nelle “pratiche” degli utentionline.


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Azione connettiva abilitata dalla folla

Azione connettiva abilitata dalle organizzazioni

Azione collettiva con reti mediate dalle organizzazioni

Coordinamento organizzativo

Scarso o informale Debole Forte

Tecnologie Accesso individuale su larga scala

Procurate dalle organizzazioni

SNS usati dalle organizzazioni per partecipazione e obiettivi

Contenuto comunicativo

Frame emergenti e inclusivi

Frame inclusivi generati dalle organizzazioni

Frame che richiamano l’azione collettiva

Espressione personale

Tramite i SNS Tramite i SNS con qualche forma di moderazione

Gestione dei SNS da parte delle organizzazioni

Ruolo delle organizzazioni

Può essere evitato Sullo sfondo, legami deboli

In primo piano

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