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Polveri sottili, relazione del prof. V. De Felice (consulente del Sindaco di S. Maria C. V., avv.
Antonio Mirra sulle tematiche ambientali) allegata alla risposta del Sindaco alle interrogazioni a
firma dei Consiglieri PD del 21.12.2016 e del 28.04.2017
Premessa
PM (Particulate Matter) è il termine generico con il quale si definisce un mix di particelle solide e
liquide (particolato) che si trovano in sospensione nell’aria. Lo schema che viene generalmente
considerato per descrivere il processo di formazione delle polveri in relazione al diametro prevede
la nucleazione omogenea ed eterogenea di sostanze ad alto peso molecolare e a bassa volatilità per
i diametri più piccoli o il contributo diretto di particelle provenienti da processi di erosione per quelle
a diametro più grande (Figura 1). Il PM può avere origine sia da fenomeni naturali (processi di
erosione del suolo, incendi boschivi, dispersione di pollini, ecc.) sia da attività antropiche, in
particolar modo dai processi di combustione e dal traffico veicolare (particolato primario). Esiste,
inoltre, un particolato di origine secondaria che si genera in atmosfera per reazione di altri
inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx), il biossido di zolfo (SO2), l’ammoniaca (NH3) ed i Composti
Organici Volatili (COV), per formare solfati, nitrati e sali di ammonio (Tabella 1; Tabella 2).
Tra le sorgenti secondarie citate, le principali fonti urbane di emissione di polveri nelle aree urbane
sono principalmente due: traffico veicolare e impianti di riscaldamento civili.
Tutti i mezzi di trasporto emettono polveri fini. In particolare i motori diesel e i ciclomotori
emettono un quantitativo di polveri, per km percorso, maggiore rispetto ai veicoli a benzina.
Altrettanto certo è il legame fra la cilindrata del veicolo e la quantità del particolato prodotto: più
potente è il veicolo e maggiore è la quantità di particolato prodotto. Queste osservazioni indicano
che i mezzi commerciali pesanti sono i maggiormente inquinanti, seguiti dai commerciali leggeri e
dalle automobili a cui si aggiunge una fonte di minore importanza legata all’usura di freni, dei
pneumatici, manto stradale e frizioni, nonché al sollevamento delle frazioni depositate sulla
carreggiata dovuto allo stesso traffico. Oggi è generalmente riconosciuto che, su larga scala
territoriale, il trasporto e il riscaldamento domestico contribuiscono rispettivamente al 29% e 28%
del totale delle emissioni primarie di PM10 e rispettivamente al 34% e 36%, del totale delle emissioni
primarie del PM2.5
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria
e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti, enfisemi.
A livello di effetti indiretti inoltre il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevata tossicità,
quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ed alcuni elementi in tracce (As, Cd, Ni,
Pb). Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in
quanto possono penetrare in profondità nell'apparato respiratorio (Figura 2); è per questo motivo
che viene attuato il monitoraggio ambientale di PM10 e PM2,5 che rappresentano le frazioni di
particolato aerodisperso aventi diametro aerodinamico inferiore rispettivamente a 10 µm e a 2,5 µm
(diametro aerodinamico equivalente: ovvero corrispondente al diametro di un'ipotetica sferetta di
densità uguale a 1 g/cm³ ugualmente veicolata dall'aria).
A seconda dell’intervallo di dimensioni del diametro aerodinamico della particella (da) il particolato
può essere classificato come: ultrafine (da ≤0,1μm); fine (0,1 μm≤da≤2,5 μm); grossolano (2,5
μm≤da≤10 μm); ultragrossolano (da>10 μm). La Figura 3 è utile per un confronto con altri sistemi
di dimensioni paragonabili.
La Tabella 3 permette di correlare dimensione e tipo di particelle.
La speciazione del particolato ci conferma che il granellino di polvere è un contenitore di molti
composti chimici, con una composizione che può variare molto sia in termini di sostanze presenti che
di rapporto fra le stesse. Questa variabilità rende ovviamente difficile anche la valutazione della
tossicità che varia a seconda della composizione ed è quindi legata alla fonte di emissione e al
processo di formazione delle polveri.
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La concentrazione delle polveri nell’aria ambientale dipende dalle caratteristiche del sito in cui si
effetua il monitoraggio e al tempo di permanenza in atmosfera. La Tabella 4 riporta i risultati di uno
studio condotto a Roma nel 2001, ma ancora attuale, in cui sono stati confrontati i valori misurati
sulle PM 10 e 2,5 in diversi periodi dell’anno nei siti classificati, a seconda delle caratteristiche,
come: strada, parco urbano e fondo.
Risulta tra l’altro interessante considerare anche il rapporto PM2,5/PM10 che diminuisce nel
periodo invernale e nell’aria del sito urbano caratterizzata da emissioni dovute al traffico veicolare
pesante e agli impianti di riscaldamento.
La concentrazione delle polveri è legata al tempo di permanenza in atmosfera prima della sua
deposizione al suolo ed è fortemente influenzata dai venti, dalle precipitazioni e dalle dimensioni
delle particelle. Si può ritenere che le particelle più grandi e visibili, con un diametro superiore a 50
μm, hanno una velocità di sedimentazione molto alta per cui i fenomeni di inquinamento ad esse
collegati, si manifestano su scala molto ristretta rispetto al punto di emissione mentre le più piccole,
rimanendo in sospensione per un tempo più lungo possono spostarsi all’interno di un’area più ampia.
Queste ultime sono comunque interessate da un processo di accrescimento delle dimensioni dovuto
agli urti casuali e alla reciproca attrazione che le fanno collidere e riunire. L’azione del vento è la
causa principale del trasporto a lunga distanza tanto che le particelle con diametro minore di 10 μm,
in determinate condizioni, è stato valutato che possono coprire distanze superiori ai 5000 km.
Nella seduta del 17.10.2016 fu portato per la prima volta all’attenzione del Consiglio il preoccupante
livello dell’inquinamento atmosferico per le PM10 registrato dalla centralina fissa presso lo STIR di
S. Maria C.V. rispetto a quanto previsto dalla normativa italiana (D.Lgs. 155/2010), che ha recepito
le seguenti direttive europee (Direttiva 2008/50/CE):
a) per le polveri PM10 il valore limite per la media annuale di 40 µg/m3 e un valore limite
per la media giornaliera di 50 µg/m3 (da non superare più di 35 volte l’anno);
b) per le polveri PM2.5 il valore limite per la media annuale di 25 µg/m3
Il Sindaco, a valle della seduta del consiglio, si è immediatamente attivato ed ha convocato un
tavolo tecnico con i funzionari dell’ARPAC, dello STIR e dell’ASL riunitosi il 01.12.2016 ed ha
investito della problematica la Consulta insediatasi il 6 ottobre 2016, di cui fanno parte la GISEC, il
Sindaco del comune di San Tammaro nella seduta del 22 maggio 2017.
In merito alle cause dei valori di PM dai dati raccolti dalle centraline posizionate presso lo STIR, in
via preliminare l’ARPAC ebbe a precisare che la causa prevalente non sarebbe imputabile al
funzionamento dell’impianto stesso ma ad altri fattori quali quelli connessi al traffico veicolare,
impianti di riscaldamento e altri fenomeni di carattere ambientale. Al termine dei lavori del tavolo
tecnico e, sulla base di quanto emerso nel primo incontro della Consulta, si convenne di procedere
all’adozione di alcuni provvedimenti:
a) ordinanza sindacale con la disposizione dell’obbligo di spegnimento dei motori dei
camion in attesa di scaricare presso l’impianto STIR;
b) richiesta di informazioni sulla tipologia e caratteristiche tecniche dell’impianto di
riscaldamento della Casa Circondariale;
c) impegno da parte dei responsabili dello STIR a svolgere con maggiore attenzione le
operazioni di movimentazione delle frazioni processate nell’impianto potenzialmente
fonti di PM, e a rimodulare i flussi di rifiuti da parte dei comuni della provincia di
Caserta in modo da evitare la disomogeneità nella quantità giornaliere conferite con
relativi sovraccarichi;
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d) impegno dell’ARPAC a inviare mensilmente al Comune e all’ASL una relazione
mensile con il resoconto sintetico relativo ai dati forniti dalla centralina fissa presso lo
STIR di S. Maria C.V.;
e) impegno dell’ARPAC a posizionare nel centro cittadino una stazione mobile per il
monitoraggio della qualità dell’aria ambientale in città;
f) disponibilità dell’ARPAC ad avviare, in un secondo momento, lo studio sulla
speciazione delle polveri con l’installazione di una specifica attrezzatura per il
campionamento.
Nella seconda riunione della Consulta del 22 maggio 2017 furono approfonditi alcuni dettagli
tecnici legati al funzionamento dell’impianto e alle implementazioni che si stavano programmando
di realizzare sugli scrubber e biofiltri con l’obiettivo di migliorare l’efficienza degli stessi nella
depurazione dell’aria di processo. Nella stessa seduta fu verificato che i valori medi giornalieri più
alti di PM10 non erano correlabili con i quantitativi giornalieri dei rifiuti conferiti allo STIR.
Come riportato in precedenza, durante il tavolo tecnico indetto dal Sindaco il 25/11/2016, era stato
chiesto all’ARPAC, di inviare al Comune e all’ASL i dati registrati dalla centralina presso lo STIR
mediante un report sintetico sulla qualità dell’aria ambiente annuale per il 2016 e mensile a partire
dal mese di febbraio 2017.
Dalla relazione di sintesi elaborata dall’ARPAC per l’anno 2016, che riporta i dati giornalieri per
tutto l’anno, una rappresentazione grafica degli stessi ma non contiene una valutazione critica dei
dati, è stata estrapolata la Tabella 5 che rappresenta il resoconto sintetico dell’intero anno 2016 dei
dati registrati dalla stazione di monitoraggio dell’aria presso lo STIR.
Risultano 54 superamenti del valore di 50 µg/m3 per PM10, superiore ai 35 superamenti previsti come
limite annuale dalla normativa vigente, è inoltre preoccupante anche la media annuale pari a 38,8
µg/m3 molto vicina alla media di 40 µg/m3 prevista come valore limite dalla normativa.
Anche per le polveri sottili PM2,5 la media annuale di 20,8 µg/m3 è relativamente alta rispetto al
valore limite di 25 µg/m3.
Una più approfondita analisi sui dati raccolti della stazione di monitoraggio della qualità dell’aria
ambiente presso lo STIR è stata condotta da codesta amministrazione sui dati pubblicati sul sito
dell’ARPAC.
In particolare risulta che la stazione di monitoraggio presso lo STIR è entrata in funzione il 1
novembre 2014, giorno in cui si iniziano a pubblicare i dati ufficiali. Le tabelle riportano i dati medi
giornalieri senza le indicazioni del numero dei superamenti
Anno 2015- 82 superamenti del valore limite di 50 µg/m3.
In dettaglio dall’analisi dei dati pubblicati risulta:
a) Molti giorni senza dati analitici (probabilmente per motivi strumentali); in particolare:
28 a gennaio; 10 a febbraio; 3 a marzo; 4 a aprile; 13 a maggio; 13 a giugno; 5 a luglio; 15
ad agosto; 3 a settembre; 2 a ottobre; 5 a dicembre
b) alcuni errori (per difetto) nel conteggio dei casi di superamento del limite giornaliero
(maggio 2015; novembre 2015; dicembre 2015)
c) per il mese di gennaio non sono disponibili dati significativi; novembre e dicembre 2015 sono
i mesi in cui si registrano quasi il 50% dei superamenti complessivi dell’intero anno
(rispettivamente 16 e 21). Nel mese di luglio si verificano ben 13 superamenti, inoltre è
importante sottolineare che la media mensile è molto alta con 23 giorni su 26 al di sopra di
40 μg/m3. La situazione peggiore si verifica a Dicembre 2015, mese in cui i valori giornalieri
sono quasi tutti al di sopra del valore limite;
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a) Particolare da non sottovalutare è che nei casi in cui si misurano i valori più alti di PM10 il
rapporto PM2,5/PM10 è più basso di quello solitamente riscontrato. In particolare nei mesi:
luglio, agosto e settembre 2015. Questa anomalia può essere collegata alle condizioni
meteoclimatiche e ad una fonte di emissione o processo di formazione diversi da quelli
normalmente attivi.
Anno 2016 - 54 superamenti del valore limite di 50 µg/m3.
In dettaglio dall’analisi dei dati pubblicati risulta:
b) Molti giorni senza dati analitici (probabilmente per motivi strumentali); in particolare: 9 a
gennaio; 3 a febbraio; 2 a marzo; 2 a aprile; 3 a maggio; 5 a giugno; 3 a luglio; 25 ad agosto;
9 a settembre; 17 a ottobre; 7/16 giorni a novembre.
c) Purtroppo i dati coprono un numero di giorni insufficiente e non permettono di evidenziare
alcuna correlazione tra l’alta concentrazione di particolato e i mesi più freddi. Infatti a
gennaio si sono riscontrati 12 superamenti (con un buon rapporto PM2,5/PM10), a febbraio,
marzo e aprile, rispettivamente con 8, 5 e 7 superamenti (con sbilanciamento del rapporto
PM2,5/PM10) ma purtroppo a novembre 2016 (nessun caso di superamento) i dati si
riferiscono solo a circa la metà dei giorni.
d) A dicembre 2016 ci sono stati 13 superamenti anche se non sono disponibili i dati relativi ai
giorni dal 26 al 31 dicembre. Per questi giorni sono però disponibili i dati sul PM2,5 dai
quali, tenuto conto che i valori di PM10 sono sempre superiori ai PM2,5, si può ritenere che
i superamenti siano stati almeno altri 3. Complessivamente quindi 13 + 3 nel mese di
dicembre.
e) Particolare da non sottovalutare è che nei casi in cui si misurano i valori più alti di PM10 il
rapporto PM2,5/PM10 è più basso di quello solitamente riscontrato. In particolare nei mesi:
febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno e luglio, 2016. Questa anomalia può essere collegata
alle condizioni meteoclimatiche e ad una fonte di emissione o processo di formazione diversi
da quelli normalmente attivi che influenzano maggiormente le frazioni di dimensioni più
grandi.
Anno 2017- Risultati mensili qualità aria ambiente STIR
Per i mesi gennaio-maggio 2017 l’ARPAC, nel rispetto degli impegni presi nella riunione del tavolo
tecnico, ha inviato il report mensile per cui è stato possibile verificare anche la corrispondenza con i
valori medi giornalieri pubblicati sul sito ufficiale dell’ARPAC.
Gennaio2017. Risultano 3 superamenti ufficiali dai dati inviati al comune (Tabella 6) inoltre, in
alcuni giorni in cui non sono stati registrati i valori di PM10 sono comunque disponibili i dati su
PM2,5 che rappresentano una frazione compresa nelle PM10; in tre casi i valori risultano maggiori
di 50 µg/m3 per cui i valori di PM10 negli stessi giorni sono stati sicuramente superiori al valore
soglia di 50 µg/m3.
Sulla base di queste considerazioni i superamenti risulterebbero 3 ufficiali (+ 3 nei giorni in cui
PM2,5 > 50 µg/m3)
Febbraio 2017 Risultano 9 superamenti ufficiali di PM10 (Tabella 7) non ci sono giorni senza dati,
con una media mensile di 41,1 µg/m3 (superiore al valore limite della media annuale = 40 µg/m3.
Complessivamente: Gennaio + Febbraio:
superamenti = 12; (+ 3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
Marzo 2017
Risultano 5 superamenti ufficiali di PM10 (Tabella 8) con un solo giorno senza dati.
5
Inoltre sono 6 i giorni in cui il valore è > 45µg/m3, prossimo al valore soglia.
Media mensile di 37,5 µg/m3 (valore limite della media annuale = 40 µg/m3).
Complessivamente: Gennaio + Febbraio + Marzo:
superamenti = 17; (+3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
Aprile: risultano 2 valori superiori alla soglia di 50 µg/m3 (Tabella 8)
superamenti = 19; (3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
Maggio: risulta n.1 valore superiore alla soglia di 50 µg/m3 registrato il 12/05/2017. Nello stesso
giorno tutte le stazioni/STIR hanno registrato valori di concentrazione che hanno superato di molto
la soglia a causa del fenomeno delle polveri sahariane
superamenti = 20 (+3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
Giugno: risulta n.1 valore superiore alla soglia di 50 µg/m3 registrato il 28/06/2017
superamenti = 21; (+3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
Luglio: 3 superamenti fino al 18 luglio. In particolare una nota dell’ARPAC fa notare che i valori
superiori al valore limite dei giorni 11 e 12 luglio (rispettivamente 52 e 62 µg/m3 ), sono stati
certamente influenzati anche dagli incendi sul M. Vesuvio.
superamenti = 24; (+3 valutabili sulla base dei dati PM2,5 gennaio)
E’ importante segnalare che dalle tabelle giornaliere pubblicate sul sito ARPAC/STIR risultano 20
superamenti al 18/07/2017.
Un particolare non trascurabile che emerge chiaramente è il numero non trascurabile di giorni in cui
non sono disponibili dati validati. A tale proposito è stata sollecitata una maggiore attenzione per
migliorare l’efficienza del monitoraggio.
Per valutare l’evoluzione della qualità dell’aria ambiente nel periodo interessato dal monitoraggio si
è proceduto al confronto tra i mesi di dicembre e luglio degli anni 2015, 2016 e il mese di luglio
2017 (un estratto dalle tabelle in cui viene riportato il numero di superamenti di PM10 registrati).
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Risulta un generale miglioramento della qualità dell’aria ambientale nei siti monitorati dal 2015 al
2016 mentre il confronto tra i superamenti al mese di luglio rispetto a quelli registrati nel mese di
dicembre dello stesso anno ci conferma che non è possibile trovare una stessa correlazione valida
per tutti i siti.
Per quanto riguarda lo STIR di S. Maria C.V., il numero dei superamenti registrati alla data del 18
luglio 2017 sono fortunatamente quasi la metà rispetto ai superamenti allo stesso mese dell’anno
2016 ma, per quanto detto in precedenza, non è possibile fare ragionevoli previsioni per i prossimi
mesi anche se è ragionevole ipotizzare che, con i mesi più freddi, il numero dei superamenti a fine
anno saranno superiori ai 35. A tale proposito l’ARPAC ha precisato che la stazione allo STIR di S.
Maria C.V., come tutte le altre che si trovano in prossimità di impianti che trattano rifiuti, non
rientra nella rete regionale perché risente dell’inquinamento locale dovuto ai processi lavorativi. Dal
sito dell’ARPAC risulta che la nuova configurazione di rete prevede la suddivisione del territorio
regionale in tre macro-zone: "Agglomerato Napoli – Caserta", "Zona Costiero – Collinare" e "Zona
Montuosa". Le stazioni di monitoraggio più vicine alla nostra città si trovano nella città di Caserta
nella macrozona "Agglomerato Napoli – Caserta"; fanno parte della rete anche le due stazioni a
Sparanise e Pignataro che sono però gestite da CALENIA.
La nostra città si trova all’esterno di una fascia molto monitorata all’interno della macro-zona e, per
la configurazione orografica e la particolare conurbazione del territorio, dovrebbe ospitare una
stazione fissa per il monitoraggio della qualità dell’aria ambientale.
Stazione mobile S. Maria C.V. presso Commissariato
I risultati forniti dalla centralina fissa dell’ARPAC presso lo STIR sul monitoraggio della qualità
dell’aria e in particolare sul parametro polveri, hanno destato una forte preoccupazione per il timore
che tali dati negativi potessero riguardare anche il centro abitato della città. L’ARPAC ha accolto la
richiesta del Sindaco e, dopo aver individuato un sito rappresentativo con le caratteristiche idonee
anche da un punto della alimentazione elettrica e sicurezza, ha installato un laboratorio mobile al
Commissariato (S. Maria C.V.) il 23 marzo 2017. I parametri monitorati sono riportati nella Tabella
9.
E’ interessante sottolineare che i dati (consultabili al seguente link:
http://www.arpacampania.it/web/guest/1099) sono forniti per ogni ora e questo permette di condurre
un’analisi più approfondita e di verificare eventuali correlazioni causa-effetto in caso di criticità
7
riscontrata. Nello stesso tempo però, per un confronto con i dati analitici forniti dalla centralina dallo
STIR, è stato necessario calcolarne i valori medi giornalieri.
Il primo blocco dati sulle polveri PM10 e PM2,5 pubblicati si riferiscono al periodo che va dal
28/03/2017 al 16/04/2017.
Il secondo blocco di dati pubblicati il giorno 30/05/2017 si riferisce al periodo che va dal 17/04/2017
al 28/05/2017
Il terzo blocco arriva fino al giorno 08/06/2017
L’ultimo blocco, in attesa di essere pubblicato, dovrebbe comprendere i risultati dell’analisi fino al
giorno 30/06/2017.
Dal giorno 04/07/2017 la stazione mobile, in accordo con i responsabili dell’ARPAC, è stata spostata
nel parcheggio della scuola Perla in via Achille Grandi per continuare la raccolta di dati sulla qualità
dell’aria in un’altra zona della città. Purtroppo in data 13 luglio, in seguito all’incendio alla ILSIDE
di Bellona, e nella impossibilità di spostare un’altra centralina dal territorio di Napoli a causa del
disastroso incendio sul Vesuvio durato molti giorni, è stata trasferita con urgenza nella località
dell’incendio con l’impegno di riprendere il monitoraggio a S. Maria C.V. il prima possibile.
Complessivamente alla data del 08/06/2017 i dati si riferiscono a 63 giorni completi (valore
disponibile per ogni ora/giorno = 24 valori), ed altri 13 giorni validi ai fini del calcolo della media
giornaliera (la copertura giornaliera deve riguardare almeno 18 ore su 24) nel periodo che va dal 28
marzo all’8 giugno; in tutto 76 valori medi giornalieri nel periodo 28/03/2017- 08/06/2017. Per gli
altri sono disponibili valori orari parziali non utilizzabili ai fini del calcolo medio giornaliero e solo
per 5 giorni non vi è alcun dato.
PM10 e PM2,5: Si ricorda che la normativa fa riferimento al valore limite di 50 µg/m3 di PM10
intesa come media giornaliera (nell’arco delle 24 ore)
Dalla media giornaliera calcolata sui valori pubblicati possiamo dire che tale limite è stato superato
una sola volta nel periodo monitorato in data 12 maggio 2017 (PM10 = 104 µg/m3). Comunque questo
valore alto è stato provocato dall’evento particolare legato al fenomeno delle polveri sahariane come
documentato dal sito “meteoarpac.it” (Qualità dell’aria – Eventi polveri sahariane). A conferma di
ciò si può verificare ad esempio che nello stesso giorno si sono riscontrate alte concentrazioni in tutti
i siti che ospitano impianto di trattamento dei rifiuti monitorati dall’ARPAC (Tabella 10).
Il fenomeno suddetto ha determinato un aumento della concentrazione delle polveri a partire dalla
serata del giorno precedente. In particolare si è registrato il valore di 108 µg/m3 e 104 µg/m3 di PM10
rispettivamente allo STIR e al Commissariato. Nel Grafico 1 viene riportato l’andamento dei valori
medi orari di PM2,5, PM10 e NOx registrati dalla stazione mobile ubicata al Commissariato,
nell’arco delle 24 ore del giorno 12 maggio. I valori di PM10 superano i 50 µg/m3 a partire dalle
ore 07:00; nel giorno successivo per la fascia oraria 01:00-08:00 non sono disponibili dati validati
ma probabilmente i valori sono rimasti al di sopra del limite in quanto dalle ore 09:00, quando la
concentrazione risultava 64 µg/m3, i valori sono scesi gradualmente al di sotto del valore limite, a
dimostrazione che il fenomeno delle polveri sahariane andava esaurendosi.
E’ interessante sottolineare che i valori di NOx, che normalmente seguono un andamento simile a
quello di PM10, non aumentano nella fascia oraria in cui si registrano i valori più alti delle
concentrazioni delle polveri.
Nell’intero periodo di funzionamento della stazione mobile, il valore medio orario e giornaliero più
alto è stato 153,8 µg/m3 di PM10 alle ore 07:00 del 30 marzo (giovedì) con una media giornaliera
8
(riferita allo stesso giorno) di 48,3 µg/m3 di PM10. E’ da evidenziare che nello stesso giorno si è
registrato un valore alto presso lo STIR con il superamento del limite (55 µg/m3 di PM10).
Per quanto riguarda i valori medi/orari si sono verificati diversi superamenti del valore limite di 50
µg/m3 di PM10.
Una parte dei dati finora disponibili sono stati elaborati per cercare eventuali correlazioni rispetto
all’andamento orario giornaliero e rispetto ad altri inquinanti tipici emessi durante i processi di
combustione quali NOx e benzene. In particolare la quantità di benzene emessa dipende
maggiormente dalla combustione negli impianti di riscaldamento piuttosto che dal traffico veicolare
leggero.
Sono stati quindi riportati in un grafico i valori medi orari per PM10, PM2,5 , NOx e benzene
selezionando alcuni giorni in cui si sono registrati i valori medi giornalieri più alti. Giorno 30 marzo
(Grafico 2 e Grafico 2bis); giorno 31 marzo (Grafico 3 e Grafico 3 bis); giorno 20 aprile (Grafico
4 e Grafico 4bis). L’elaborazione grafica relativa ad altri giorni è riportata nel file
“Grafici_Relazione_Polveri SMCV.docx” che può essere considerato parte integrante di questa
relazione.
Si può notare come nell’intorno della fascia oraria in cui è stato registrato il valore di PM più alto
sono stati riscontrati alti valori anche per gli NOx e il benzene che sono inquinanti tipicamente emessi
dai processi di combustione di idrocarburi (processi civili, industriali e autoveicoli).
Altro aspetto interessante da sottolineare è il rapporto tra le concentrazioni PM2,5/PM10 che varia
durante l’anno e può raggiungere il valore 0,6-0,7 (PM 2,5 = 60-70% rispetto a PM10) quando è alto
il contributo del traffico veicolare leggero e delle caldaie ad uso domestico. Queste condizioni sono
più facilmente verificate nei periodi invernali mentre in primavera-estate aumenta il contributo della
frazione con diametro > 2,5 µm.
Confronto Città-STIR
Recentemente l’ARPAC ha pubblicato uno studio (Relazione sulle campagne di monitoraggio delle
polveri sottili eseguite nel territorio nolano-acerrano nel 2016 e sull'andamento meteorologico)
relativo al territorio monitorato da stazioni posizionate ad Acerra, Caserta, Casoria, Maddaloni
Pomigliano d’Arco, S. Felice a Cancello, S. Vitaliano, Tufino. Lo studio è molto interessante e
sicuramente utile perché il territorio di S. Maria C.V. rappresenta una zona periferica rispetto all’area
oggetto dello studio.
La configurazione orografica dell’area presenta caratteristiche tali da ostacolare la dispersione
naturale degli inquinanti che dipende dall’altezza dello strato di rimescolamento (PBL = planetary
Boundary Layer), dalla presenza di inversioni termiche e dall’intensità del vento. E’ stato riscontrato
che nel periodo invernale l’altezza dello strato di mescolamento è relativamente basso (inferiore a
200 m) per cui gli inquinanti ristagnano e la concentrazione in questa fascia di atmosfera tende ad
aumentare.
Gli studi condotti sul monitoraggio dell’intensità del vento nelle aree interne della Campania hanno
dimostrato che è generalmente debole (Figura 4) e nel periodo novembre dicembre gennaio, tranne
nei casi di passaggio di perturbazioni, si determinano condizioni favorevoli al ristagno degli
inquinanti nell’aria.
Come solitamente riscontrato, l’andamento generale delle concentrazioni delle polveri nel corso
dell’anno presenta valori massimi che si verificano nel periodo invernale e in particolare nei mesi di
novembre dicembre e gennaio. In questo periodo, alle non favorevoli condizioni meteorologiche, si
associano le maggiori emissioni provocate dagli impianti di riscaldamento i cui effetti si protraggono
fino a marzo.
9
E’stata poi condotta l’analisi della distribuzione temporale delle concentrazioni di polveri sottili
nell’arco delle 24 ore da cui risulta che le concentrazioni più alte sono state registrate nella fascia
oraria serale/notturna quando sono governate principalmente da fattori antropici e meteorologici.
La stazione mobile installata dall’ARPAC ha raccolto i primi dati a partire dalla fine del mese di
marzo, periodo dell’anno in cui solitamente la concentrazione delle polveri risulta mediamente più
bassa rispetto al periodo novembre-febbraio.
In una prima elaborazione dei dati della stazione mobile in città è stato calcolato il valore medio
giornaliero e successivamente confrontato con lo stesso valore registrato presso lo STIR.
L’elaborazione grafica ha permesso di evidenziare che:
a) la concentrazione media giornaliera di PM10 risulta leggermente più alta allo STIR (Grafico
5 - Confronto PM10);
b) la concentrazione media giornaliera di PM2,5 risulta mediamente più alta in città (Grafico 6
- Confronto PM2,5);
c) il rapporto PM2,5/PM10 risulta mediamente più alto in città (Grafico 7 - PM –SMCV;
Grafico 8 - PM -STIR);
d) I dati forniti dall’ARPAC comprendono anche le concentrazioni di benzene (Grafico
benzene/STIR ARPAC) relative al mese di maggio, da cui risulta un valore particolarmente
alto nel giorno 17 maggio con il picco massimo alle ore 15:00. Questo dato è stato confrontato
con le concentrazioni medie orarie rilevate dalla stazione mobile al Commissariato nello
stesso giorno (Grafico benzene/STIR mercoledì 17 maggio). Non risulta alcuna
correlazione tra i valori delle concentrazioni registrati nei due siti.
In conclusione possiamo dire che sebbene sia relativamente breve il periodo coperto dal monitoraggio
e che detto periodo interessa i mesi di aprile, maggio e giugno, per i quali si verificano i valori più
bassi dell’anno, l’elaborazione dei dati disponibili non ha evidenziato particolare correlazioni tra i
due siti a conferma del fatto che sono interessati da specifici sorgenti e processi di formazione.
Compatibilmente con l’evoluzione degli eventi eccezionali che hanno colpito il territorio compreso
nella macrozona "Agglomerato Napoli – Caserta", in accordo con l’ARPAC, la campagna di
monitoraggio e lo studio finora realizzato deve intendersi non definitivo e dovrà continuare coprendo
in modo particolare i mesi più freddi nell’anno. Nello stesso tempo si valuterà l’utilità di realizzare
studi sulla speciazione di campioni di polveri per avere maggiori informazioni sulle fonti di emissione
e processi di formazione.
10
11
12
13
14
15
16
17
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
200,0
01:0003:0005:0007:0009:0011:0013:0015:0017:0019:0021:0023:00
Grafico 1_venerdì 12 maggio - polveri sahariane -Commissariato SMCV
PM10 [µg/m³] PM2,5 [µg/m³] NOx [µg/m³]
18
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Grafico 2 - giovedì 30 marzo
PM10 [µg/m³] PM2,5 [µg/m³] NOx [µg/m³]
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
1,8
Grafico 2bis - giovedì 30 marzo benzene [µg/m³]
19
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
200,0
Grafico 3 - venerdì 31 marzo
PM10 [µg/m³] PM2,5 [µg/m³] NOx [µg/m³]
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
1,8
2,0
Grafico 3bis - venerdì 31 marzo benzene µg/m3
20
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
Grafico 4 - giovedì 20 aprile
PM10 [µg/m³] PM2,5 [µg/m³] NOx [µg/m³]
0,0
0,1
0,1
0,2
0,2
0,3
0,3
0,4
Grafico 4bis - giovedì 20 aprile benzene µg/m3
21
22
0,05,0
10,015,020,025,030,035,040,045,050,055,060,065,070,075,080,085,090,095,0
100,0105,0110,0115,0
µg/
m3
giorno
Grafico 5 - Confronto PM10
STIR PM10 SMCV PM10
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
µg/
m3
Grafico 6 - Confronto PM2,5
STIR PM2,5 SMCV PM2,5
23
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
75,0
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
µg/
m3
Grafico 7 - PM - SMCV
commissariato PM10 commissariato PM2,5
24
05
101520253035404550556065707580859095
100105110115
Grafico 8 - PM - STIR
Stir PM2,5 Stir PM10
25
0,0
0,1
0,1
0,2
0,2
0,3
0,3
0,4
0,4
0,5
0,5
01
:00
02
:00
03
:00
04
:00
05
:00
06
:00
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:00
10
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:00
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:00
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:00
20
:00
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:00
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:00
23
:00
24
:00
Grafico benzene/STIR mercoledì 17 maggio benzene [µg/m³]