63
Prefazione Saggio introduttivo COME LEGGERE E INTENDERE IL «COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI» DI AGOSTINO di Giovanni Reale Parte prima Struttura e fondamenti metodologici, filosofici e teologici del «Com- mento al Vangelo di Giovanni» di Agostino I. Genesi, cronologia e caratteristiche particolari del «Commento al Vangelo di Giovanni» XVII 1. I modi e i tempi in cui è nata la grande opera, p. XVII - 2. La profonda unità dei vari Discorsi del Commento al Vangelo di Giovanni, p. XXI - 3. La linea di fondo su cui poggia l'unità del «Commento al Vangelo di Giovanni», p. XXII - 4. Caratteristiche particolari dell'opera, p. XXIV - 5. Una particolare questione les- sicale, p. XXV. IL La figura emblematica di Giovanni evangelista XXVIII 1. Giovanni è simbolicamente raffigurato dall'aquila, p. XXVIII - 2. Giovanni ha visto in Cristo la divinità molto più degli altri evangelisti, p. XXX - 3. Torniamo a leggere il Vangelo di Giovanni come lo leggeva Agostino, p. XXXII - 4. La questione del «presbi- tero Giovanni», p. XXXIV - 5. Il significato dell'affermazione fatta da Cristo a Pietro su Giovanni, p. XXXV.

Prefazione Saggio introduttivo - GBV

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

Prefazione

Saggio introduttivoCOME LEGGERE E INTENDERE

IL «COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI» DI AGOSTINO

di Giovanni Reale

Parte primaStruttura e fondamenti metodologici, filosofici e teologici del «Com-mento al Vangelo di Giovanni» di Agostino

I. Genesi, cronologia e caratteristiche particolaridel «Commento al Vangelo di Giovanni» XVII

1. I modi e i tempi in cui è nata la grande opera, p. XVII - 2.La profonda unità dei vari Discorsi del Commento al Vangelo diGiovanni, p. XXI - 3. La linea di fondo su cui poggia l'unità del«Commento al Vangelo di Giovanni», p. XXII - 4. Caratteristicheparticolari dell'opera, p. XXIV - 5. Una particolare questione les-sicale, p. XXV.

IL La figura emblematica di Giovanni evangelista XXVIII

1. Giovanni è simbolicamente raffigurato dall'aquila, p. XXVIII- 2. Giovanni ha visto in Cristo la divinità molto più degli altrievangelisti, p. XXX - 3. Torniamo a leggere il Vangelo di Giovannicome lo leggeva Agostino, p. XXXII - 4. La questione del «presbi-tero Giovanni», p. XXXIV - 5. Il significato dell'affermazione fattada Cristo a Pietro su Giovanni, p. XXXV.

Page 2: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2090 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

III. Il paradigma metodologico di Agostino e il «circoloermeneutico» dei nessi strutturali fra la Fede e la Ragione XXXVII

1. Alcune precisazioni preliminari, p. XXXVII - 2. Difesa del va-lore conoscitivo della fede, p. XXXVIII - 3. Riconoscimento dellafunzione conoscitiva della fede nell'ambito dell'epistemologiamoderna, p. XL - 4. L formulazione paradigmatica di Agostinodei nessi strutturali e fra fede e ragione, p. XLI - 5. Il circolo erme-neutica che Agostino stabilisce con i suoi uditori e le metafore dellatte e del cibo solido di cui si nutre lo spirito, p. XLIII.

IV. I due assi portanti della metafisica di Agostino:«ontologia» ed «henologia» XLVin

1. Perché è necessario distinguere adeguatamente la «metafisicadell'uno» (henologia) e la «metafisica dell'essere» (ontologia) percomprendere la metafisica ereditata da Agostino dai Greci, p. XL-VIII - 2. La posizione assunta da Aristotele, p. L - 3. Riproposta edifesa da parte di Piotino del paradigma metafisico henologico conla confutazione della tesi di Aristotele secondo cui l'essere e l'unosono la medesima cosa, p. LII - 4. Un tentativo di mediazionedei due paradigmi metafisici fatto da Porfirio, accolto e sviluppa-to dal pensiero tardo-antico-cristiano ma non dal pensiero grecopagano, p. LUI - 5. Presenza platonica della teoria delle Idee nel«Commento al Vangelo di Giovanni», p. LV.

V. Dalla «Seconda Navigazione» di Pia tone alla «TerzaNavigazione» di Agostino. La differenza di fondofra il pensiero ellenico e 0 pensiero cristiano LIX

1. Che cosa anche i più grandi filosofi non hanno compreso, p.LIX - 2. Piatone e la «seconda navigazione» (Beutepot; nÀcrói ),p. LX - 3. Il mezzo con cui possiamo attraversare il mare dellavita, p. LX1I - 4. Agostino e la «terza navigazione»: «Nessunopuò attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dellaCroce di Cristo», p. LXIV - 5. Due passi di profondo significato edi valore emblematico, p. LXIV - 6. La croce è la via dell'amore insenso assoluto, p. LXVI.

VI. Il concet to agostiniano di D io LXVIII

1. Dio non può essere pensato né spiegato in modo conveniente,p. LXVIII - 2. Profondità e modernità del pensiero agostiniano su

Page 3: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2091

Dio, p. LXX - 3. Dio concepito come Essere supremo e confermetratte dai testi sacri oltre che dalla metafisica, p. LXXII - 4. Alcunisignificativi testi del «Commento al Vangelo di Giovanni» conrichiami alla tematica dell'«Uno», p. LXXVII.

VII. Il nuovo concetto agostiniano di uomo:dal «cosmocentr ismo» ellenicoalT«antropocentrismo» cristiano LXXXIII

1.1 Greci non hanno raggiunto il concetto di uomo come personae come un essere di valore irripetibile, p. LXXXVI - 2. Il pensierosulla grandezza dell'uomo nei Padri della Cappadocia, p. LXXXIV- 3. Agostino e la formulazione paradigmatica della concezionedel valore assoluto dell'uomo, p. LXXXVI - 4. L'uomo inferiore,p. LXXXIX.

Vi l i . Impor tanza e centralitàdel concetto di anima in Agost ino XCII

1. Coincidenza dell'uomo interiore con l'anima razionale, p. XCII- 2. L'essenza dell'anima razionale si attua solo nel rapporto strut-turale con Dio, p. XCIII - 3. funzione intermedia dell'anima frail corpo fisico e Dio, p. XCV - 4. La vera bellezza dell'uomo è labellezza della sua anima e il vero amore per l'uomo non è l'amoreper il suo corpo, ma l'amore per la sua anima, p. XCVII.

IX. Agostino e l ' interpretazione allegorica dei testi sacri XCIX

1. L'allegoresi creata da Filone di Alessandria e suoi precedenti,p. XCIX - 2. Un esempio emblematico dell'allegoresi ellenica inuno scritto contemporaneo o di poco posteriore a Filone, p. C -3. L'interpretazione allegorica della Bibbia in ambiente ebraico,p. CI - 4. Il metodo della interpretazione allegorica portato daFilone alle estreme conseguenze, p. CHI - 5. Il grande influsso diFilone sui Padri della Chiesa, p. Civ.

X. Agost ino e la polemica con gli eretici CVI

1. L'eresia dei Donatisti, p. CVI - 2. L'eresia degli Ariani, p. CIX- 3. L'eresia dei Pelagiani, p. CX - 4. L'eresia di Fotino e deiFotiniani, p. CXII - 5. L'eresia di Sabellio e dei Sabelliani, p. CXII- 6. L'eresia di Marcione e deiMarcioniti, p. CXIV- 7. L'eresia deiSadducei, p. CXV - 8. L'eresia dei Manichei, p. CXVI.

Page 4: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2092 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

Parte secondaCentrali tà in Agostino del concet to di amore e radicale capovolgi-m e n t o di alcuni concett i -cardine del pensierodi P ia tone e dei Greci

I. Alcune osservazioni introduttive al problema dell 'amorein Agostino CXXIII

1. Alcuni pensieri emblematici di Agostino sull'amore, p. CXXIII- 2. In che misura il termine «amore» può esprimere il senso delgreco «eros» e dell'«agape» cristiana, p. CXXIV - 3. Importantiprecisazioni fatte da Piatone, p. CXXV.

IL Dal l ' amore come dèmone all 'amore come Dio CXXVII

1. Per Piatone Eros non è un dio ma un dèmone, p. CXXVII - 2.Nel messaggio cristiano Dio è per sua stessa essenza amore, e ci haamato perché anche noi lo amassimo, amando il nostro prossimocome Lui ha amato noi, p. CXXX - 3. // nesso fondativo dell'agapecristiana, p. CXXXII.

III. Dal concetto di Eros come demone mediatoreal concetto di Dio come «Mediatore»tramite l'incarnazione CXXXIV

1. Eros come intermedio e mediatore e come legame dell'essere indimensione cosmica in Piatone, p. CXXXIV - 2. Cristo Mediatore:Dio ha conciliato gli uomini con sé mediante il Figlio, p. CXXXVII- 3. Portata rivoluzionaria del concetto di Cristo come Mediatorecon l'incarnazione, p. CXXXVIlI.

IV. Amore acquisitivo e amore donativo CXLI

1. Eros platonico come conquista e acquisizione del bello e delbene a livello sempre più alto, p. CXLI - 2. Il momento supremodell'eros secondo Piatone, p. CXLII - 3. Amore cristiano comedonazione assoluta, p. CXLIII - 4. Il vertice dell'amore secondoAgostino, p. CXLV.

V. Rapporti strutturali dell 'Eros greco e dell 'amore cristianocon la bellezza CXLVI

1. Rapporti dell'eros greco con la bellezza, p. CXLVI - 2. Amoree bellezza in Agostino, p. CXLVll - 3. In che senso l'uomo deve

Page 5: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2093

diventare bello per essere amato da Dio, p. CXLVIII - 4. Un passo

emblematico di Agostino, p. CL.

VI. Dal l 'amore per le cose belle all 'amore del l 'uomo

come persona CLII

1. Limitazione a vari livelli dell'amore per gli uomini in Piatone,p. CLIII - 2. L'amore cristiano per l'uomo come persona abbrac-cia oltre gli amici anche i nemici e quindi tutti gli uomini senzadistinzioni, p. CLIV - 3. Universalità dell'amore cristiano e comu-nione di tutti gli uomini nella Chiesa di Cristo come sue membra,p. CLVIII - 4. Il grande dono dell'amore di Dio per gli uomini:dare a loro la possibilità di diventare eterni come Lui e suoi figliadottivi, p. CLIX.

VII. Eros , Amore cristiano e desiderio CLXI

1. L'amore cristiano secondo alcuni è opposto rispetto al de-siderio, p. CLXI - 2. Insostenibilità di questa tesi, p. CLXII - 3.L'ampliamento del desiderio avviene proprio mediante l'amoredonativo, p. CLXIV.

V i l i . Caratteri essenziali dell 'agape cristiana che capovolgono

il pensiero di Pia tone sull 'Eros CLXVI

1. I tre paradigmi dell'amore, p. CLXVI - 2. La «kenosis» o ab-bassamento con cui Cristo si è presentato agli uomini in totaleantitesi con il pensiero, p. CLXVII - 3. L'Eros greco non può amareil brutto e il malvagio, p. CLXIX - 4. L'agape cristiana, ossia l'a-more donativo, è tanto più grande quanto è più piccolo l'oggettoamato, p. CLXX.

Conclusioni CLXXII

1. La rivoluzione della violenza, p. CLXXII - 2. La rivoluzionemediante il dialogo e la persuasione, p. CLXXIII - 3. La rivoluzio-ne mediante l'amore donativo, p. CLXXIV - 4. L'uguaglianza ditutti gli uomini nell'amore di Dio pur nella differenza del premioche avranno nell'altra vita, p. CLXXVI - 5. Uamore è forte come epiù della morte, p. CLXXVII.

BREVE NOTA BIOGRAFICA CLXXIX

Page 6: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2094 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI

(124 DISCORSI)

DISCORSO I. Commento al Vangelo di Giovanni 1,1-5II Verbo di Dio nella sua essenza e nelle sue funzioni 1

1. Anche il grande Giovanni potè dire su Dio soltanto quello chepuò dire un uomo, per quanto ispirato, p. 3 - 2. Giovanni è comeun alto monte che trasmette la Luce dalla quale è illuminato, p.4 - 3 . Alcuni monti sono causa di naufragio, p. 5 - 4. L'invito cheDio rivolge all'uomo perché si elevi al grado più alto partendodall'umiltà, p. 6 - 5. La straordinaria grandezza di quel monteche fu Giovanni, p. 7 - 6. Dobbiamo elevare i nostri occhi aglialti monti per ricevere mediante loro l'aiuto del Signore, p. 9 -7. Dal Vangelo vengono le parole, ma la comprensione di quelleparole viene da Dio, p. 10 - 8. I due sensi del termine "Parola"(Verbum), quello fisico e quello spirituale, p. 12 -9. La grandezzastraordinaria del Verbo di Dio per mezzo del quale sonò state cre-ate tutte le cose, p. 15 - 10. Il Verbo era Dio stesso, p. 16 — 12. Dioper mezzo del Verbo crea tutte le cose, p. 17 - 12. Come noi sia-mo stati creati per mezzo del Verbo, così dobbiamo essere da Luiricreati, p. 18 - 13. Nessuna cosa può esistere se non per mezzodel Verbo, p. 19 - 14. L'inganno in cui può trarre l'affermazioneche Dio ha creato anche le cose più piccole, compresi gli animalipiù molesti, p. 22 - 15. Gli animali molesti sono stati creati perumiliare la nostra superbia, p. 23 - 16. Come interpretare l'affer-mazione che tutto quanto è stato creato in Dio è Vita, p. 25-17.In Dio tutto è Vita in quanto in Lui sono Vita le forme razionalidi tutte le cose, p. 26 - 18. Dio è la Luce degli uomini, p. 29 - 19.La Luce è sempre presente negli uomini, ma il peccato impedisceloro di vederla, p. 30.

DISCORSO IL Commento al Vangelo di Giovanni 1, 6-14II Verbo di Dio si è fatto carne per la salvezza dell'uomo

(e la «Terza Navigazione») 31

1. Introduzione, p. 33 - 2. La croce di Cristo è il legno che ci faattraversare il mare della vita, p. 34 - 3. Il Cristiano deve aderire aciò che Cristo si è fatto per noi così da poter giungere a ciò che Egli èsempre, p. 36 - 4. La superbia dei filosofi e l'umiltà del legno della

Page 7: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2095

croce, p. 37 — 5. La testimonianza di Giovanni Battista, p. 39 — 6.Giovanni Battista ha reso testimonianza alla Luce, p. 40 - 7. LaLuce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, p. 41 — 8.Dio non si allontana mai dall'uomo; è invece l'uomo ad allontanarsida Dio, p. 42 - 9. Bussate, e vi sarà aperto, p. 44 - 10. Dio pervadecon la sua presenza tutto il mondo che ha creato, p. 45 - 11. Noi abi-tiamo dove abbiamo il nostro cuore, p. 46 - 12. Nessuno è salvo, senon accoglie Cristo, p. 47 - 13. Col legno della croce si diventa figlidi Dio, p. 48 - 14. Non si nasce figli di Dio per volontà dell'uomo,p. 49 - 15. L'uomo diventa figlio di Dio per grazia, p. 51 - 16. Cristocon la sua morte ha vinto la morte e ci ha dato la salvezza, p. 52.

DISCORSO III. Commento al Vangelo di Giovanni 1, 15-18II Verbo si è incarnato per portare agli uomini

Grazia e Verità 55

1. Esortazione ai fedeli affinchè accolgano tutto quanto sono ingrado di accogliere dal messaggio che verrà loro comunicato, p.57 - 2. Cristo è venuto per redimere gli uomini diventati colpevoli,con la Grazia del sacrificio della croce, p. 58 - 3. Con la mortedi Cristo è morta la morte stessa, p. 60 - 4. Il Verbo come Vita eLuce degli uomini e significato dell'uomo come immagine di Dio,p. 62 - 5. Cristo come Luce che risplende nelle tenebre, p. 64 - 6.Cristo ha dato agli uomini il potere di diventare figli di Dio, p. 66- 7. Il Verbo e la sua preminenza nella dimensione dell'essere, p.67 - 8. Dalla pienezza del Verbo l'uomo riceve Grazia su Graziae testimonianza della Verità, p. 69 - 9. Che cosa significa ricevereGrazia su Grazia, p. 70 - 10. Dio ci da Vimmortalità per dono enon per meriti nostri, p. 72 - 11. A che scopo Dio diede la Leggemediante Mosè, p. 73 - 12. La nascita dell'uomo da Adamo fruttodi necessità e la libera scelta della nascita dell'uomo per mezzo diCristo, p. 74 - lì. L'uomo è morto in Adamo e in Cristo risorge,p. 75 - 14. Cristo soffre per noi ciò che noi temiamo di soffrire, p.76 - 15. Il dono dell'umiltà di Cristo, p. 77 - 16. La Legge è statadata agli uomini mediante un uomo, mentre la Grazia è stata datamediante il Sovrano, p. 78 - 17. In che senso Mosè ha visto Dio,p. 79 - 18. In che senso il Verbo si è reso visibile e in che sensoè rimasto invisibile, p. 81 - 19. L'osservanza dei comandamenti,la diversa ricompensa promessa all'uomo nell'Antico e nel NuovoTestamento e la diversa osservanza del sabato, p. 82 - 20. La ri-compensa della fede consisterà nel vedere ciò in cui crediamo, p.85 -21 . La gioia finale per una bellezza che non sazia mai, p. 86.

Page 8: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2096 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO IV. Commento al Vangelo di Giovanni 1, 19-33La grande testimonianza resa da Giovanni Battista

su Gesù come il Cristo Figlio di Dio 89

1. Giovanni Battista ebbe fra i Profeti il privilegio non solo dipreannunciare, ma anche di vedere direttamente Cristo, p. 91 -2. Cristo è venuto la prima volta nell'umiltà per essere disprezza-to e condannato, p. 91 - 3. Giovanni Battista confessò con umiltàdi non essere il Cristo, p. 93 - 4. Cristo è come una pietra che sistacca dal monte per riempire la faccia della terra, p. 94 - 5. Inche senso Giovanni Battista negò di essere Elia, mentre Cristolo disse invece Elia, p. 96 - 6. In che modo Giovanni Battistaprefigura quelle caratteristiche che avrà Elia, p. 98 - 7. GiovanniBattista come voce di colui che grida nel deserto, p. 100 - 8.Giovanni fu più che un Profeta poiché non solo annunciò Cristo,ma lo vide, p. 101 - 9. La profonda umiltà che Giovanni Battistaha dimostrato, p. 102 - 10. Il grande annuncio di Giovanni: Eccol'Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo, p. 103 -11. Significato dell'affermazione di Giovanni che Cristo è venutodopo di lui, ma che era prima di lui, p. 104 - 12. Il significatodel battesimo di Cristo amministrato da Giovanni Battista, p.105 - 13. Perché Cristo ha voluto espressamente essere battezzatoda Giovanni Battista, p. 106 - 14. Nel farsi battezzare dal suoservo Cristo ha manifestato la sua grande umiltà, p. 108 - 15.L'apparente contraddizione in Giovanni che dice di non cono-scere Cristo e nello stesso tempo mostra di conoscerlo, p. I l i

- 16. Rimando al prossimo discorso della soluzione del problemasollevato, p. 112.

DISCORSO V. Commento al Vangelo di Giovanni 1, 33Che cosa Giovanni Battista come Profeta sapeva

su Cristo e che cosa ha appreso dallo Spirito Santosotto forma di Colomba dopo averlo battezzato 115

1. Ripresa del problema impostato nel Discorso precedente pergiungere alla soluzione, p. 117 - 2. Prima della discesa dellaColomba Giovanni in parte conosceva Cristo e in parte no, p. 119- 3. Cristo si è fatto battezzare da Giovanni per essere testimonedi umiltà, p. 120 - 4. Giovanni ha ricevuto il potere di battezzareproprio da Colui che si fece battezzare da lui, p. 121 - 5. Cristo sifece battezzare da Giovanni per esortare gli uomini a ricevere ilbattesimo del Signore, p. 122 - 6. È solo il Signore che battezza

Page 9: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2097

mediante i ministri, p. 124 -7.1 motivi per cui il potere del batte-simo è stato riservato dal Signore soltanto a se stesso, p. 125 - 8.Giovanni sapeva che stava battezzando il Signore, ma non sapevache il Signore riservava a sé il potere dì battezzare servendosi diministri, p. 127 - 9. Nessuno dei ministri ha il potere di battezza-re in proprio, p. 129 -10. Dobbiamo imparare anche noi quel cheGiovanni ha imparato dalla Colomba, p. 130- 11. Anche nel casoche il ministro sia corrotto non comprometterebbe in alcun modol'esito del battesimo, p. 131 - 12. Essere cristiano è più importan-te che essere uomo, p. 132 - 13. Perché chi battezza è sempre esolo il Signore, chiunque sia il ministro, p. 134 - 14. Ciò che fa ilministro nel battesimo lo fa con la potestà datagli dall'Agnello, p.136 - 15. La corruzione dei ministri non contamina il potere cheè proprio di Cristo, p. 138 - 16. Anche il battesimo degli ereticirimane battesimo di Cristo, p. 140 -17. La contraddizione in cuisi dibattono i Donatisti, p. 141 - 18. Chiunque sia colui che bat-tezza, rimane sempre solo un ministro, p. 142 - 19. L'unico chebattezza è Cristo, p. 144 - 20. Giovanni sapeva chi era Cristo, maha saputo dalla Colomba che Cristo aveva tenuto solo per sé ilpotere di battezzare, p. 146.

DISCORSO VI. Commento al Vangelo di Giovanni 1, 32-33L'unicità del battesimo che solo Cristo attua in Spirito

mediante i ministri 147

1. Si pone il tema della discussione sul perché lo Spirito Santo siè presentato in forma di Colomba, p. 149 - 2. Nei gemiti dellaColomba lo Spirito ci fa sentire esuli su questa terra, p. 150 - 3.Le figure della Colomba e delle lingue di fuoco con cui lo SpiritoSanto si è manifestato, p. 152 - 4. Il Cristiano deve cercare diessere semplice come la Colomba, p. 154 - 5. L'immagine dellaColomba in rapporto con la Trinità, p. 155 - 6. Giovanni ha ap-preso dalla Colomba che Cristo non avrebbe trasferito ai ministriil potere di battezzare, p. 156 - 7. Solamente Cristo ha battezzatoin Spirito, p. 157 - 8. Un ministro malvagio non compromettela santità del battesimo, p. 159 — 9. Uno solo è il Dio nel nomedel quale si battezza, p. 160 - 10. Il battesimo è per tutte le gentisenza distinzione, p. 161 -11. Non esiste battesimo fuori dellaColomba, p. 164 - 12. Non si deve ripetere un battesimo fattoda un ministro indegno, perché chi battezza è sempre solamentelo Spirito, p. 165 - 13. Hunità e la pace della Chiesa si fondanosul potere che solo Cristo ha di battezzare, p. 167 - 14. Il batte-

Page 10: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2 0 9 8 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

simo senza l'amore non giova, p. 168 - 15. Bisogna possedere ilbattesimo rimanendo nello spirito del battesimo, p. 169 - 16. Ilbattesimo ricevuto fuori dalla Chiesa va riconosciuto e non cam-biato, p. 171 - 17. Non basta ricevere il battesimo, è necessarioesserne degno, p. 172 - 18. Simon Mago si fece battezzare percercare ipropri interessi e non per amore di Cristo, p. 173 - 19. Illegno incorruttibile come metafora di coloro che permangono nel-la fede, p. 175 - 20. L'amore non può mai essere spinto in basso,p. 177 - 21. Anche la fede non giova senza l'amore, p. 178 - 22.Senza l'amore l'uomo non è nulla, p. 179 - 23. La vanagloria of-fusca l'amore, p. 180 - 24. La Colomba ci insegna a sopportare ea sperare, p. 181 - 25. La questione del possesso dei beni regolatadalle leggi umane, p. 182 - 26. Il diritto umano non va confusocon il diritto divino, p. 184.

DISCORSO VII. Commento al Vangelo di Giovanni 1, 34-51I primi Apostoli e i criteri con cui Cristo li ha scelti 187

1. Ogni anima segue quello che ama, p. 189 - 2. La nostra gioia sideve fondare non sulle cose del mondo, ma sulla parola di Dio, p.190 - 3. Senza l'amore l'uomo è niente, qualunque cosa possegga,p. 191 - 4 Giovanni ha reso testimonianza che Gesù è il CristoFiglio di Dio, p. 193 - 5. Cristo è l'Agnello di Dio per eccellen-za, p. 194 - 6. Il diavolo è come un leone vinto dall'Agnello, p.194 - 7. Bisogna porre ogni nostra speranza in Cristo, p. 197 - 8.Giovanni Battista indica ai discepoli Colui che dovevano seguire,p. 200 - 9. Il modo in cui Andrea e Pietro hanno incominciato aseguire Cristo, p. 200 -10 . La Legge dovrebbe compiersi nell'amo-re, p. 201 - 11. In che modo e per quale ragione i discepoli hannochiesto a Cristo la preghiera da rivolgere al Padre, p. 203 -12. Perguarire i nostri mali spirituali dobbiamo porre nel nostro cuore iVangeli, p. 204 - 13. L'unzione che i Cristiani ricevono medianteCristo, p. 207 - 14. Il cambiamento del nome di Simone in quellodi Pietro e il suo significato, p. 207 - 15. L'incontro di Filippo conNatanaele, p. 210 - 16. Natanaele è elogiato da Cristo come uomoin cui non c'è finzione, p. 211 - 17. La ragione per cui Cristo nonha scelto Natanaele come uno dei suoi apostoli, p. 212 - 18. InNatanaele non c'era finzione poiché confessò il peccato, p. 213 -19. Chi ricorre alla finzione non può essere guarito dal male delpeccato, p. 215 - 20. Natanaele riconosce Cristo come Figlio diDio, p. 217 -21. Per poter essere trovati noi siamo stati cercati, p.217 - 22. Cristo ci ha chiamati e tratti dall'ombra della morte, p.

Page 11: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2099

220 - 23. La metafora del sogno di Giacobbe: gli angeli che salgonoe scendono sulla scala, p. 221 - 24. Le gioie della Verità e quelledella vanità, p. 223.

DISCORSO Vili. Commento al Vangelo di Giovanni 2, 1-4II grande miracolo della trasformazione dell'acqua in vino

alle nozze di Cana 225

1. Il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino alle nozze diCana, p. 227 -2.1 miracoli della creazione per mezzo del Verbodi tutte le cose e dell'uomo, p. 229 - 3. 1 miracoli di Cristo sipossono comprendere solo alla luce della fede, p. 231 - 4. // Verboè lo sposo e la carne umana è la sposa, p. 232 - 5. Il problemanato dall'impressione che Cristo alle nozze di Cana non riconoscaMaria come madre, p. 233 - 6. Maria è la vera madre di Gesù, p.235 - 7. Approfondimenti della questione sollevata dalle paroledì Cristo rivolte a Maria, p. 237 - 8. Cristo come Dio è nato senzamadre e come uomo è nato senza padre, p. 239 - 9. Maria eramadre di Cristo come uomo e non di Cristo come Dio, p. 241 -10. L'affermazione di Cristo "Non è ancora venuta la mia ora", p.244 -11. Gli astrologi rendono schiavi quanti si fidano dì loro,p. 245 - 12. Il vero significato dell'affermazione di Cristo "Nonè ancora venuta la mia ora", p. 246 - 13. Rimando al Discorsosuccessivo per il completamento della interpretazione delle nozzedi Cana, p. 248.

DISCORSO IX. Commento al Vangelo di Giovanni 2,1-11Interpretazione allegorica del miracolo compiuto da Cristo

alle nozze di Cana 249

1. I motivi per cui i miracoli fatti da Cristo sulla terra attraggo-no più attenzione dei miracoli compiuti ogni giorno dal Verbodivino, p. 251 - 2. Con la sua presenza alle nozze di Cana Cristoconsacra le nozze in generale, p. 252 - 3. Il velo che nasconde imisteri contenuti nei testi sacri si solleva se si riconoscono le allu-sioni a Cristo, p. 253 -4. Da Mosè ai Profeti e ai Salmi si parla diCristo informa profetica, p. 254 - 5. L'Antico Testamento perde ilsuo senso di fondo se non si riconosce la presenza di Cristo, p. 256- 6. Il significato allegorico delle sei anfore riempite di acqua poitrasformata in vino, p. 258 - 7. Significato allegorico dell'espres-sione "due o tre metrete" che indica la misura contenuta dalle

Page 12: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2100 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

anfore, p. 259 - 8. Se manca l'amore tutto il resto è inutile, p.260 - 9. La profezia di Cristo estesa a tutte le genti, p. 262 - 10.Significato allegorico della prima anfora, p. 263 - 11. Significatoallegorico della seconda anfora, p. 266 - 12. Significato allegoricodella terza anfora, p. 266 — 13. Significato allegorico della quartaanfora, p. 267 - 14. Universalità del nome di Adamo e dell'arca diNoè e del messaggio di Davide, p. 268 - 15. Significato allegoricodella quinta anfora, p. 269 - 16. Significato allegorico della sestaanfora, p. 270 -17. Significato allegorico dell'espressione "due otre metrete", p. 272.

DISCORSO X. Commento al Vangelo di Giovanni 2, 12-21La purificazione del tempio con la cacciata di coloro

che lo trasformavano in mercato e significati simbolicidel tempio 275

1. Che cosa dovrà diventare l'uomo, se per lui Dio è diventatouomo, p. 277 - 2. Il significato dell'espressione fratelli di Cristo,p. 279 - 3. Sono fratelli spirituali di Cristo tutti coloro che seguo-no la volontà del Padre, p. 281 - 4. Trasformazione del tempio inmercato e flagellazione di Cristo con la bestemmia, p. 282 - 5. Lalunga corda di peccati che si forma aggiungendo peccato a peccati,p. 284 - 6. Il significato di coloro che vendono nel tempio, p. 285- 7. Bisogna glorificare il Signore e non noi stessi, p. 288 - 8. IlSignore sa chi sono i suoi, p. 290 - 9. Lo zelo per la casa di Dio,p. 290 - 10. Il tempio distrutto e ricostruito in tre giorni, p. 293-11. Nella risurrezione di Cristo sono risuscitati Padre e Figlio,p. 294 -12. Significato simbolico del numero quarantasei riferitoalla durata degli anni in cui il tempio è stato costruito, p. 296 -13. La nostra gioia sia nella speranza, p. 297.

DISCORSO XI. Comm. al Vangelo di Giovanni 2,23-25 e 3,1-5Per appartenere al Regno di Dio bisogna rinascere

spiritualmente passando dalle tenebre alla Luce 299

1. Saranno con Cristo solamente coloro che hanno ottenuto la re-missione dei peccati, p. 301 - 2. Gesù non si fidava di molti dicoloro che credevano in Lui perché conosceva a fondo che cosa c'ènell'uomo, p. 302 - 3. Nessuno può appartenere al Regno di Diose non rinasce di nuovo, p. 305 - 4. Coloro che rinascono passanodalle tenebre alla Luce, p. 306 - 5. Donandoci a Cristo non lo fac-ciamo diventare più grande, ma noi senza di Lui diventiamo più

Page 13: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2101

piccoli, p. 309 - 6. Ci sono due nascite: una dalla carne e una dalloSpirito, p. 311 - 7. Perché Dio ha detto di essere il Dio di Abramo,di Isacco e di Giacobhe, p. 312 - 8. Dai tre Patriarchi è nato tuttoil popolo cristiano, p. 313 - 9. Considerazioni sui quattro generi diuomini: i buoni nati da buoni, i buoni nati da cattivi, i cattivi natida buoni e i cattivi nati da cattivi, p. 316 - 10. Esempi dei quat-tro generi di uomini nell'Antico Testamento, p. 318 - 11. Anche ibattezzati da cattivi ministri sono nati dall'unico seme del Verbodivino, p. 319 - 12. Quelli nati secondo la carne perseguitano quellinati secondo lo Spirito, p. 321 - 13. Gli inganni perpetrati daglieretici, p. 323 -14. È compito dei re cristiani difendere la pace dellaChiesa contro gli eretici, p. 325 - 15. Invito alla setta dei Donatistiaffinchè ritornino alla Chiesa, p. 328.

DISCORSO XII. Commento al Vangelo di Giovanni 3,6-21Dio incarnandosi in Cristo vuoi fare degli uomini

una spirituale unità per un fine supremoe ciò che questo comporta 331

1. Ripresa del problema della rinascita spirituale discusso nel pre-cedente Discorso, p. 333 - 2. La verità quando si manifesta entraanche negli occhi chiusi, p. 333 - 3. Gesù non si fida di coloro chenon sono rinati dallo Spirito, p. 335 - 4. L'uomo superbo diventaschiavo della sua superbia, p. 336 - 5. Si rinasce per opera delloSpirito mediante la parola e il sacramento, p. 339 - 6. L'umiltàcome condizione necessaria per rinascere per opera dello Spirito,p. 340 - 7. Difficoltà per gli uomini di credere nella rigenerazionemediante lo Spirito, p. 342 - 8. Dio è disceso dal cielo in Cristo,affinchè noi attraverso di Lui salissimo al cielo, p. 344 - 9. Dioin Cristo vuole fare degli uomini una cosa sola per un solo fine,p. 345 - 10. Cristo con la sua morte ha ucciso la morte stessa, p.346 -11. Cristo ha superato la morte nella pienezza di vita, p.347 - 12. In che senso il giudizio è già avvenuto anche se non èstato ancora emesso, p. 350 - 13. L'uomo è opera di Dio, mentre ilpeccato è opera dell'uomo, p. 351 - 14. Esortazione a liberarsi dapeccati gravi e anche dai meno gravi, p. 353.

DISCORSO XIII. Commento al Vangelo di Giovanni 3, 22-29Dobbiamo diminuire perché Cristo possa crescere in noi 357

1. Richiamo ad alcune questioni trattate in precedenza, p. 359 -2. La grandezza di Cristo supera quella del più grande dei nati

Page 14: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2102 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

di donna, p. 360 - 3. Cristo è Re di tutta la terra e non solodell'Africa, p. 362 - 4. Si giunge a Cristo Dio per mezzo di Cristouomo, p. 364 - 5. Di Dio si può dire tutto, ma nulla in modoadeguato, p. 365 - 6. Cristo si è fatto battezzare da un servo perinsegnare l'umiltà, p. 368 - 7. Perché Giovanni oltre a Cristo habattezzato anche altri uomini, p. 369 - 8. Noi riceviamo tuttodalla pienezza di Cristo, p. 370 - 9. Quello che possediamo loabbiamo ricevuto dal cielo, p. 372 - 10. Non bisogna amare unuomo al posto di Cristo, p. 373 - 11. Tradisce Dio chi attribui-sce a sé ciò che è di Dio, p. 374 - 12. La vera verginità è quelladell'anima, p. 376 - 13. La tunica di Cristo intessuta tutta di unpezzo come simbolo dell'unità della Chiesa, p. 378 - 14. A qualeprezzo Cristo ha pagato l'unità della Chiesa, p. 380 - 15. Nullaè di giovamento a chi spezza l'unità della Chiesa, p. 382 - 16.L'unità della Chiesa ha la sua radice nell'amore, p. 382 - 17. Lecose hanno senso nell'unità e al di fuori dell'unità perdono valo-re, p. 384 - 18. Dobbiamo amarci vicendevolmente nell'unionecon Cristo, p. 386.

DISCORSO XIV. Commento al Vangelo di Giovanni 3, 29-36Cristo come Parola di Dio e come Verità eterna 387

1. La Luce che illumina e la luce illuminata, p. 389 - 2. Chi vuoletrovare la gioia in se stesso sarà sempre triste, p. 390 - 3. La gioiaderiva non dalla sapienza dell'uomo ma dalla Sapienza di Dio, p.392 - 4. L'uomo deve diminuire nella propria gloria per crescerein quella di Dio, p. 393 - 5. Chi si gloria deve gloriarsi non in séma nel Signore, p. 395 - 6. Dalla terra viene solo ciò che è ter-restre mentre la Luce viene solo dal cielo, p. 397 - 7. Cristo è laParola eterna di Dio, p. 398 - 8. L'uomo è menzognero e Dio soloè veritiero, p. 401 - 9. Il Padre e il Figlio sono uno nell'amore, p.404 - 10. Dio distribuisce all'uomo i doni con misura, p. 405 -11.7/ Padre nel Figlio ha mandato se stesso, p. 407 - 12. Chi vedeCristo vede il Padre, p. 408 -13. Cristo è la Vita ed è morto perchél'uomo possa vivere, p. 410.

DISCORSO XV. Commento al Vangelo di Giovanni 4, 1-42II colloquio di Cristo con la Samaritana

e sua interpretazione allegorica 413

1. Introduzione al tema del colloquio fra Gesù e la Samaritana,p. 415 - 2. Come va interpretata la partenza di Gesù

Page 15: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2103

Giudea, p. 415 - 3. Colui che battezza è sempre Gesù, in pas-sato, ora e in futuro, p. 417 - 4. Cristo purifica con il lavacrodell'acqua mediante la parola, p. 418 - 5. Il pozzo di Giacobbe,p. 418 - 6. Con la sua potenza Cristo ci ha creato e con la sua de-bolezza ci ha ricreato, p. 419 - 7. Cristo porta forza ai deboli conla debolezza che si è assunto come uomo, p. 420 - 8. Perché ladebolezza di Cristo è la nostra forza, p. 421 - 9. Interpretazioneallegorica dell'ora sesta come metafora della sesta età del mon-do, p. 423 -10. Interpretazione allegorica della Samaritanacome figura della Chiesa, p. 423 -11. Cristo aveva sete dellafede della Samaritana, p. 424 - 12. Il dono di Dio che vienepromesso da Cristo è lo Spirito Santo, p. 425 - 13. La doman-da posta dalla Samaritana, p. 426 - 14. Cristo promette l'acquadella vita eterna, p. 427 - 15. La Samaritana chiede di riceverequest'acqua, p. 427 - 16. Chi chiede l'acqua di vita di Cristoavrà la vita eterna, p. 428 - 17. La Samaritana chiede di averequest'acqua per non avere più sete, p. 429 - 18. Perché Gesùchiede alla donna di chiamare il marito, p. 430 - 19. Il significa-to allegorico del marito come intelletto dell'anima, p. 431 - 20.La conoscenza profetica che Cristo manifesta sulla situazionematrimoniale della donna, p. 434 - 21. I cinque mariti delladonna sono simboli dei cinque sensi, p. 434 - 22. Uuomo concui la donna ora convive è simbolo dell'intelletto, p. 436 - 23.La Samaritana comincia a comprendere e a considerare Gesùcome Profeta, p. 437 - 24. Dio cerca coloro che lo venerano inSpirito e in Verità, p. 438 - 25. Per pregare Dio bisogna farsitempio di Dio, p. 440 - 26. Giudei e Samaritani uniti dallapietra angolare di Cristo, p. 441 - 27. La Samaritana diventadegna di essere ammaestrata, p. 442 - 28. Cristo si rivela allaSamaritana come Messia, p. 443 - 29. Lo stupore dei discepolinel vedere Cristo con la donna, p. 443 -30. La Samaritana correin città per annunciare il Cristo, p. 444 - 31. Il cibo di Cristo ela volontà di Colui che lo ha mandato, p. 445 - 32. Chi sono iseminatori e chi sono i mietitori, p. 446 - 33. Dall'annuncio diCristo alla fede in Lui come Salvatore, p. 448.

DISCORSO XVI. Commento al Vangelo di Giovanni 4, 45-53Nuovo miracolo a Cana con la guarigione del figlio

di un ufficiale regio e suo significato simbolico 451

1. Ritorno di Gesù dalla Samaria in Galilea, p. 453 - 2. Per qualemotivo Gesù ritorna in Galilea, p. 454 - 3. In Galilea molti con-

Page 16: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2104 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

tinuavano a non credere in Cristo, mentre i Samaritani credetterosubito in Lui, p. 455 - 4. Bisogna saper credere anche senza avervisto, p. 459 — 5. Il diverso atteggiamento con cui un centurionee un ufficiale hanno chiesto a Cristo un miracolo, p. 460 - 6.L'umiltà che salva e la superbia che condanna, p. 462 - 7. ComeCristo fu rifiutato dalla patria in cui venne generato, così lo deveaccogliere la patria che egli ha rigenerato, p. 463.

DISCORSO XVII. Commento al Vangelo di Giovanni 5, 1-38II miracolo della guarigione in giorno di sabato di un malato

che giaceva con molti altri sotto uno dei cinque porticiposti attorno a una piscina e sua interpretazione allegorica 465

1. Che Dio si sia fatto uomo per gli uomini è assai più importantedei miracoli operati quando era fra gli uomini, p. 467 -2.1 cinqueportici della piscina come simbolo dei cinque libri di Mosè, p.469 - 3. Il simbolo dell'acqua della piscina che veniva improvvi-samente agitata, e un solo malato, gettandosi in essa, veniva gua-rito, p. 471 - 4. Significato della sacralità del numero quaranta,p. 472 - 5. La gioia che deriva dalla comprensione dei misteri,p. 474 - 6. Interpretazione del numero trentotto degli anni dellamalattia dell'uomo guarito, p. 476 - 7. Il significato del coman-damento: "Alzati e cammina", p. 478 - 8. Si può vedere Dio soloamando il prossimo, p. 479 - 9. L'amore si compie sopportandocia vicenda, p. 481 - 10. Sul riposo del settimo giorno, p. 483 - 12.Si può vedere Dio solo nel silenzio e nella solitudine, p. 484 - 22.Testimonianza su Gesù dell'uomo risanato, p. 486 - 13. Con lapassione di Cristo viene guarito il mondo intero come un grandemalato, p. 486 - 14. Apparente contraddizione tra l'affermazio-ne che il Padre, continua sempre ad agire e quella che il settimogiorno si è riposato, p. 487 - 15. Il significato del riposo di Dionel settimo giorno, p. 488 - 16. L'uguaglianza di Cristo con DioPadre, p. 490.

DISCORSO XVIII. Commento al Vangelo di Giovani 5, 19II Padre e il Figlio sono uguali e fanno le medesime cose

simultaneamente 493

1. Dio non diventa più grande se lo accetti, sei tu che diventi piùpiccolo se non lo accetti, p. 495 - 2. Dio è uguale al Padre non inciò che si è fatto per noi, ma in ciò che Egli era quando ci creò,p. 497 - 3. Il Figlio che ha preso la carne non è inferiore al Padre

Page 17: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2105

come pensano gli Ariani, p. 498 - 4. 27 Padre e il Figlio sono unaperfetta unità in un amore indivisibile, p. 500 - 5. Confutazionedell'eresia ariana che considera il Figlio inferiore al Padre, p. 501- 6. Il fondamento dell'errore degli Ariani consiste nel fatto cheguardano a Dio solo con gli occhi dell'uomo, p. 503 - 7. Il deside-rio di comprendere aiuta gli uomini a capire, p. 505 - 8. Il Padree il Figlio compiono le medesime opere simultaneamente e allostesso modo, p. 507 - 9. Il Verbo tutto vede e tutto ode medianteun vedere e un udire che coincidono, p. 509 - 10. Cristo abitanell'interiorità dell'uomo, p. 510 - 11. Bisogna amare la luce perpoterla vedere, p. 513 - 12. Esortazioni ai fedeli, p. 515.

DISCORSO XIX. Commento al Vangelo di Giovanni 5, 19-30Approfondimento della questione che il Padre e il Figlio

fanno le medesime cose simultaneamente 517

1. Riassunto delle conclusioni raggiunte nel precedente discorso,p. 519 - 2. Il Figlio come Verbo di Dio vede e compie nello stessotempo le opere che compie il Padre, p. 520 - 3. Coincidenza per-fetta fra quello che compie il Padre e quello che compie il Figlio,p. 521 - 4. Ci sono opere compiute da Dio più grandi rispetto alleguarigioni dei corpi dalle malattie: le risurrezioni dei morti, p.522 - 5. Come si spiega che il Padre e il Figlio risuscitano insiemei morti e solo il Figlio giudicherà i risorti alla fine-dei tempi, p.524 - 6. Non si può onorare il Padre senza onorare il Figlio, p.526 - 7. Per credere al Padre bisogna ascoltare la parola del Figlio,p. 528 — 8. La risurrezione dalla morte nell'errore alla vita nellaverità, p. 529 - 9. La risurrezione nella fede che precede la risur-rezione finale alla vita eterna, p. 530 - 10. Dobbiamo risuscitareprima nella fede per risuscitare poi alla vita eterna, p. 532 - 11.Il Padre ha in sé la Vita e il Figlio riceve la Vita dal Padre, p. 534- 12. L'anima vivifica il corpo ed è vivificata da Dio, p. 536 - 13.L'eternità della Vita del Padre e quella del Figlio che la riceve dalPadre, p. 539 - 14. La risurrezione spirituale e la risurrezione del-la carne, p. 541 - 15. Cristo risuscita la carne come Figlio di Dioe Figlio dell'uomo, p. 544 - 16. Alla fine del mondo Cristo giudi-cherà nelle sembianze di uomo, p. 546 - 27. Non tutti quelli cherisorgeranno dai sepolcri avranno la vita beata, p. 548 - 18. Nelgiorno del giudizio avverrà la separazione dei buoni dai cattivi,p. 550 - 19. Nel giudizio il Figlio giudica secondo la volontà delPadre, p. 553 - 20. Rimando delle conclusioni sul testo discusso alDiscorso successivo, p. 554.

Page 18: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2106 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO XX. Commento al Vangelo di Giovanni 5,19

Ripresa e ulteriore approfondimento della questioneche il Padre fa nello stesso tempo le stesse cose del Figlio 555

1. La difficile questione da risolvere: in quale senso il Figlio nonpuò fare se non quello che vede fare dal Padre, p. 557 - 2. La dif-ferenza fra l'osservanza materiale e quella spirituale del giornodi sabato, p. 558 - 3. // Padre e il Figlio sono inseparabili nellasostanza così come nelle opere, p. 561 - 4. Il Figlio pur derivandodal Padre ha sostanza e potere uguali al Padre, p. 562 - 5. L'erroredi chi considera il Figlio inferiore al Padre, p. 564 - 6. Poiché ilPadre è nel Figlio, compie le stesse opere che compie il Figlio, p.566 - 7. Inseparabilità delle opere del Padre, del Figlio e delloSpirito Santo, p. 567 - 8. Il Padre eterno ha generato il Figlioeterno nell'eterno, p. 569 - 9. Fra Padre e Figlio non c'è somi-glianzà ma identità, p. 570 - 20. Il Padre compie le stesse operedel Figlio perché ciò che fa lo fa mediante il Verbo, p. 571 - 12.Bisogna trascendere il corpo per giungere all'anima e trascenderel'anima per giungere a Dio, p. 573 - 12. Il modo in cui si giungea Dio trascendendo non solo il corpo ma anche l'anima, p. 575 -13. All'uomo è possibile compiere la difficile impresa di giungerea Dio, p. 577.

DISCORSO XXI. Commento al Vangelo di Giovanni 5, 20-23Unica è la sostanza del Padre e del Figlio e unica

è la loro volontà 579

1. Cristo è il grande che parla come piccolo a noi piccoli, e noi dapìccoli diventiamo grandi soltanto in Lui, p. 581 - 2. Il Padre ope-ra soltanto mediante il Figlio, p. 582 - 3. Cristo è Figlio uguale alPadre e noi siamo figli adottivi per mezzo di Cristo, p. 585 - 4. PerCristo vedere il Padre è lo stesso che essere Figlio del Padre, p. 586- 5. Il grande problema racchiuso nelle parole: "II Padre mostreràal Figlio cose più grandi di queste", p. 589 - 6. Approfondimentodel problema suscitato nel paragrafo precedente, p. 591 - 7. Ognivolta che un uomo impara, in quanto è un membro del Corpo diCristo, impara anche Cristo, p. 592 - 8. Cristo è in noi nella no-stra intelligenza, p. 594 - 9. In che senso a Cristo viene mostratoquello che già sapeva, p. 595 - 10. Unica è la sostanza e unica lavolontà del Padre e del Figlio, p. 597 -11. La risurrezione è operadel Figlio e del Padre nel Figlio, p. 598 - 12. Significato dell'affer-mazione che il Padre non giudica nessuno e ha rimesso al Figlio

Page 19: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2107

ogni giudizio, p. 600 - 13. Il Figlio verrà a giudicare nella formadi Uomo, p. 602 - 14. Tutti vedranno il Verbo fatto Uomo ma nontutti vedranno il Verbo come Dio presso Dio, p. 604 - 15. Nonverrà defraudato chi persevera nell'amore, p. 606 - 16. Chi nononora il Figlio non onora neppure il Padre, p. 607 -17. L'inviatoe Colui che invia sono la stessa cosa, p. 608.

DISCORSO XXII. Commento al Vangelo di Giovanni 5,24-30Le due forme di risurrezione quella dello spirito

come liberazione dal peccato in questo mondoe quella del corpo alla fine del mondo per la vita eterna 611

1. Cristo ha assunto la nostra pochezza per comunicarci la suagrandezza, p. 613 - 2. Dalla pietà deriva la fede e dalla fede l'in-telligenza, p. 614 - 3. Bisogna emigrare da questa vita terrena perraggiungere la vera vita, p. 615 - 4. In che senso tutti dovremocomparire davanti al tribunale di Cristo, p. 617 - 5. Differenzafra il giudizio di distinzione e il giudizio di condanna, p. 618 - 6.In questo mondo quelli che non credono sono morti e quelli checredono sono vivi, p. 621 - 7. Bisogna risorgere e uscire dal pro-prio sepolcro, p. 622 - 8. Cristo che è Vita comunica la vita a chicrede in Lui, p. 624 — 9. Chi vive male vive di suo, chi vive beneè passato alla vita di Cristo, p. 625 - 10. L'uomo in sé è tenebra ediventa Luce in Cristo che è Luce eterna, p. 627 - 11 Cristo haricevuto il potere di giudicare gli uomini poiché si è fatto uomo, p.629 - 12. La risurrezione che avviene con la fede prepara la risur-rezione del corpo alla vita eterna, p. 631 - 13. La differente sorteche toccherà ai buoni e ai cattivi al momento della risurrezionefinale, p. 633 - 24. L'unico Dio ha un unico Verbo in cui tutto ècontenuto, p. 634 - 15. Fare la volontà del Padre significa fare lavolontà del Figlio e dello Spirito Santo, p. 636.

DISCORSO XXIII. Commento al Vangelo di Giovanni 5,19-40Che Gesù sia il Cristo e il Figlio di Dio lo testimoniano

oltre ai Profeti le opere che Egli compie e il Padre 637

1. Bisogna scavare la Scrittura in profondità fino a giungere alsolido fondamento della roccia che è Cristo, p. 639 -2.1 testimonidi Cristo sono, oltre alle sue opere, il Padre, Giovanni e Mosè, p.640 - 3. Solo Cristo è Luce, mentre i profeti e gli Apostoli sonolucerne, p. 641 - 4. Dio rivela se stesso per mezzo del Figlio, p.

Page 20: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2 1 0 8 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

644 - 5. L'anima può ricevere Vita, felicità e Luce solo da Dio,p. 644 - 6. L'anima risorge in virtù di Cristo in quanto Dio, e ilcorpo risorge in virtù di Cristo come Dio che si è fatto uomo, p.647 - 7. Dio è la Vita dell'uomo così come l'anima è la vita delcorpo, p. 649 - 8. Bisogna staccarsi dal mondo e cercare di esseresemplici come è semplice Dio, p. 651 - 9. Se non comprendiamoche cosa è Dio, dobbiamo cercare di comprendere almeno che cosanon è, p. 653 - 10. Puoi conoscere Dio nella sua immagine che èin te, ma se tu sei lontano da te non lo puoi conoscere, p. 656- 12.Posso dirvi solo ciò che Dìo non è, e non ciò che è, p. 657 - 22. Ledue risurrezioni: quella dell'anima e quella dei corpi, p. 661 - 23.Ancora sulla risurrezione delle anime e dei corpi in rapporto alPadre e al Figlio, p. 662 - 24. Conclusione sul discorso della risur-rezione delle anime, p. 664 - 15. Conclusione sul problema dellarisurrezione dei corpi, p. 665.

DISCORSO XXIV Commento al Vangelo di Giovanni 6, 1-14II grande miracolo della moltiplicazione dei cinque pani

e dei due pesci per cinquemila personee sua interpretazione allegorica 669

2. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci per sfa-mare cinquemila persone è più piccolo dei miracoli che il Signorecompie continuamente con la crescita delle messi da pochi chicchiper nutrire gli uomini di tutto il mondo, p. 671 - 2. È necessariocomprendere che cosa i miracoli ci rivelano di Cristo, p. 672 - 3.27 senso della domanda rivolta dal Signore a Filippo, p. 674 - 4./ cinque pani e i due pesci in mano al ragazzo, p. 675 - 5. Il si-gnificato allegorico dei cinque pani e dei due pesci del ragazzo, p.676 - 6. Significato allegorico delle cinquemila persone, dell'erbasulla quale erano distese e degli avanzi, p. 678 - 7. Cristo è signoredegli angeli e dei Profeti in quanto è il Verbo di Dio che si è fattocarne, p. 679.

DISCORSO XXV. Commento al Vangelo di Giovanni 6, 15-44Interpretazione del miracolo di Gesù che cammina sulle acque

e dell'affermazione che Gesù è il Pane disceso dal cielo 683

2. Gesù fugge dalla folla che lo voleva fare re dopo il miracolodella moltiplicazione dei pani e dei pesci, p. 685 - 2. Il Regnodi Cristo si realizza solo alla fine del mondo, p. 686 - 3. Cristodoveva essere prima giudicato per poi giudicare, p. 687 - 4. Il

Page 21: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2109

significato della fuga di Cristo dalla folla che voleva proclamarlore, p. 689 - 5. Il significato della traversata del lago quando già siera fatta sera e i flutti mettevano in pericolo la barca, p. 690 - 6.Interpretazione allegorica di alcuni particolari della traversata dellago sulla barca, p. 692 - 7. Significato allegorico di Gesù che cam-mina sui flutti raggiungendo la barca dei discepoli, p. 694 - 8. Lafolla avverte che Cristo non era salito sulla barca per attraversareil mare di Tiberiade, p. 695 - 9. Si chiede a Cristo come e quandoabbia attraversato il mare, p. 696 - 10. Bisogna cercare Cristoper i benefici spirituali e non per quelli materiali, p. 696 -11. ACristo bisogna chiedere il cibo spirituale per la vita eterna, p. 698- 22. Cristo promette qualcosa di più di quello che ha promessoMosè, p. 701 - 13. Non fu Mosè ma fu Dio che diede il pane dalcielo, p. 703 - 24. Tutti coloro che vanno da Cristo sono da Luiaccettati, p. 704 - 15. Non si avvicina a Cristo chi è superbo, p.705 -16. Cristo che è venuto in umiltà accetterà gli umili e respin-gerà i superbi, p. 707 - 27. Retti di cuore sono coloro che cercanonon ipropri interessi ma quelli di Cristo, p. 709 - 18. In che sensoe a che scopo Cristo è maestro di umiltà, p. 712 - 19. Con l'umiltàsi raggiunge la prima e poi la seconda, p. IXi.

DISCORSO XXVI. Commento al Vangelo di Giovanni 6,41-59Significato simbolico dell'affermazione che solo chi mangia

la carne e beve il sangue di Cristo ha la Vita eterna 715

2. Bisogna avere la fame dell'uomo inferiore per sentire il bisognodel Pane vivo, p. 717 - 2. Per avere la fede è necessario volercredere, p. 719 - 3. Possono raggiungere Cristo solo coloro che loraggiungono con la fede, p. 720 - 4. Il piacere dello spirito sì pro-va gustando il pane celeste, p. 721 - 5. Dio ci attira a sé attraversoil Figlio, p. 723 - 6. L'anima del credente sarà saziata ricevendociò in cui ha creduto senza vederlo, p. 725 - 7. Dio è Maestro dichi accetta il suo insegnamento, p. 726-8. Le parole di Dio si pos-sono ascoltare solo mediante Cristo che è il Verbo fattosi carne, p.727-9. Ascoltare il Padre significa ascoltare il Verbo del Padre, p.728 -10. Chi crede in Cristo ha la Vita eterna, p. 729 -11. Cristo èil pane della Vita, p. 731 - 12. Il pane disceso dal cielo fa vivere ineterno chi se ne nutre con il cuore, p. 733 -13. In che senso Cristoè il Pane disceso dal cielo, p. 734 - 24. Dio crea l'unità degli uo-mini per mezzo di questo Pane, p. 736 - 15. Effetti prodotti dallacarne e dal sangue dì Cristo, p. IVI - 16. L'effetto prodotto dallacarne di Cristo si realizzerà solo dopo la risurrezione, p. 739 -17.

Page 22: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2110 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

La società dei Santi prodotta dalla carne e dal sangue di Cristo,p. 739 - 18. Chi mangia il cibo divino rimane in Cristo e Cristorimane in lui, p. 740 - 19. Conseguenze dell'essere Cristo Figlio diDio e Figlio dell'uomo, p. 740 - 20. La morte temporale e la Vitaeterna che ci aspettano, p. 742.

DISCORSO XXVII. Commento al Vangelo di Giovanni 6, 60-72E lo Spirito che da la vita e non la carne e Spirito che da Vita

è la Parola di Cristo 743

2. Mangiare la carne e bere il sangue di Cristo significa essere inLui e Lui in noi, p. 745 - 2. Le ragioni dell'incomprensione delleparole di Cristo, p. 746 - 3. Cristo non offre come cibo la carnedel suo corpo, p. 747 - 4. Cristo è Figlio di Dio e Figlio dell'uomoin una sola persona, p. 748 - 5. Lo Spirito opera la nostra salvezzamediante la carne, p. 749 - 6. Noi dimoriamo in Cristo come suemembra e Cristo dimora in noi come nel suo tempio, p. 751 - 7.Credere è condizione necessaria per capire, p. 753 -8.1 discepoliche hanno abbandonato Cristo lo hanno fatto perché non han-no creduto in Lui, p. 754 — 9. Occorre credere per conoscere enon conoscere per credere, p. 755 - 10. Cristo accettò e sopportòil tradimento per la nostra redenzione, p. 757 -11. Dobbiamomangiare il corpo e bere il sangue di Cristo per partecipare al suospirito, p. 760 - 12. È necessario perseverare nella fede in Cristofino alla fine, p. 761.

DISCORSO XXVIII. Commento al Vangelo di Giovanni 7,1-13Atteggiamento assunto, da Cristo nei confronti di coloro

che lo invitavano a recarsi alla Festa delle Tendee interpretazione allegorica di questo evento 763

1. Dio che ha creato l'uomo è venuto a cercarlo facendosi Lui stes-so uomo, p. 765 - 2. Il significato della volontà di Cristo di nontornare in Galilea perché volevano ucciderlo, p. 766 - 3. Che cosasignifica l'espressione "fratelli del Signore", p. 767 - 4. La sapien-za della carne che parla a Dio fattosi uomo, p. 769 - 5. Si giungealla meta solo percorrendo la via dell'umiltà, p.170-6. Colui cheè venuto la prima volta nell'umiltà, verrà la seconda volta nellagloria, p. 111-7.1 retti di cuore sono coloro che sanno sopportareil male senza dare la colpa a Dio, p. 773 - 8. Il mondo ama coloroche lo amano, p. 775 - 9. La Festa delle Capanne come simbolodella vita nel deserto di questa terra per giungere alla Patria eter-

Page 23: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2111

na, p. 777 - 10. Cristo giunge a metà della Festa delle Capanne,p. 780 - 11. Quello che è stato detto di Cristo viene detto anchedel Cristiano, p. 780 - 12. Il timore di riconoscere Cristo, p. 782.

DISCORSO XXIX. Commento al Vangelo di Giovanni 7, 14-18Cristo è il Verbo del Padre e quindi è la dottrina del Padre 783

2. Che cosa significa sedurre le folle, p. 785 - 2. Lo stupore ifolla di fronte a Cristo che mostrava di conoscere le lettere senzaaverle imparate, p. 786 - 3. Cristo è dottrina del Padre in quanto èVerbo del Padre, p. 787 - 4. La grandezza della dottrina dì Cristocome Verbo di Dio, p. 788 - 5. Il nesso strutturale dell 'identità.fraPadre e Figlio, p. 789 - 6. L'intelligenza è frutto della fede, p. 790- 7. L'eresia dei Sabelliani i quali credono che il Padre e il Figliosiano la stessa cosa, p. 793 - 8. L'Anticristo viene per cercare lapropria gloria e non quella di Dio, p. 794.

DISCORSO XXX. Commento al Vangelo di Giovanni 7, 19-24Bisogna giudicare non secondo le apparenze con la mentalità

dell'uomo vecchio ma secondo retto giudizio con la mentalitàdell'uomo nuovo 797

2. // Signore è in cielo come Dio, ma come Verità è presente anchequi sulla terra, p. 799 - 2. Il fulgore della luce ferisce gli occhidei malati, p. 800 - 3. I seguaci di Cristo vedono la Luce nellasua Luce, p. 801 - 4. Nel giorno di sabato gli uomini non devo-no trascurare le opere che procurano salute, p. 803 - 5. Bisognapensare alle cose del cielo più che a quelle della terra, p. 804 - 6.E necessario valutare con giudizio e non secondo le apparenze leopere che non si devono fare di sabato, p. 806 - 7. Bisogna giudi-care secondo l'uomo nuovo, p. 808 - 8. Giudicare secondo Veritàè giudicare secondo l'amore, p. 810.

DISCORSO XXXI. Commento al Vangelo di Giovanni 7,35-36La morte di Cristo come espressione della sua forza

e non della sua debolezza 811

2. Cristo poteva parlare in pubblico anche se i Giudei cercavano dicatturarlo e di ucciderlo, p. 813 - 2. La questione dell'origine diCristo, p. 814 - 3. Precisazioni sull'origine di Gesù come uomo edi Gesù come Dio, p. 815 - 4. Gesù come Dio che viene da Dio, p.

Page 24: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2112 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

817 - 5. L'ora della passione è stata decisa da Cristo di sua volon-tà, p. 817 - 6. La morte di Cristo è espressione non della sua de-bolezza ma della sua potenza, p. 820 - 7. Cristo era riconosciutoda molti come Medico della loro malattia, p. 821 - 8. Cristo nonvolle essere catturato prima di aver compiuto la sua missione, p.822 - 9. Cristo si è incarnato sulla terra, ma secondo la sua maestàinvisibile era ed è sia in cielo sia in terra, p. 823 - 20. La paroladi Cristo diffusa tra i Gentili, p. 825 - 11. Dalla croce è derivatoil seme da cui sarebbe nata una grande messe, p. 827.

DISCORSO XXXII. Commento al Vangelo di Giovanni 7, 37-39La sete spirituale che sente l'uomo interiore dell'acqua di Vita

che è Cristo 831

1. Se abbiamo sete, dobbiamo andare da Lui per dissetarci, p. 833- 2. Il vero uomo è l'uomo interiore e quindi la sua anima, p. 834- 3. L'anima è la bellezza del corpo così come Dio è la bellezzadell'anima, p. 836 - 4. Ognuno deve comprendere se beve dallafonte interiore e se vive di ciò che beve, p. 836 - 5. Dio conosce innoi ciò che noi ignoriamo di noi stessi, p. 837 - 6. La discesa delloSpirito Santo sui discepoli, p. 839 - 7. Ogni uomo riceve lo Spiritoin proporzione alla fede della sua anima, p. 842 - 8. Se avrail'Amore, avrai tutto, p. 844 - 9. Con l'Amore di Dio migriamo daquesto mondo e giungiamo in cielo, p. 846.

DISCORSO XXXIII. Commento a Giovanni 7, 40-53; 8, 1-11La questione della condanna dell'adultera posta dai Giudei

a Cristo e la sua emblematica risposta 849

2. Chi sono coloro che non vedevano e per opera di Cristo vedo-no e coloro che prima vedevano e per opera di Cristo diventanociechi, p. 851 - 2. Gesù sulla terra ha avuto solo la madre, perchéil Padre lo aveva in cielo, p. 852 - 3. // rapporto fra Cristo e ilMonte degli Ulivi, p. 854 - 4.1 Giudei sottoposero a Cristo il casodell'adultera per metterlo a dura prova, p. 854 - 5. La grandezzadella risposta data da Cristo sull'adultera, p. 857 - 6. Cristo hacondannato il peccato commesso dall'uomo ma non l'uomo, p.860 - 7. Come l'uomo deve comportarsi nei confronti del perdo-no, p. 861 - 8. Bisogna tenersi lontano sia dalla falsa speranza siadalla disperazione, p. 862.

Page 25: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2113

DISCORSO XXXIV. Commento al Vangelo di Giovanni 8,12Cristo come Luce fonte di Vita e di Salvezza 865

1. L'impegno del sacerdote è quello di far comprendere il più pos-sibile il messaggio di Cristo, p. 867 - 2. Che cosa significa cheCristo è Luce del mondo, p. 868 - 3. Dio è Luce nel senso che daLui viene la salvezza, p. 869 - 4. Vediamo la vera Luce nella Lucedivina, p. 870 - 5. In Dio Luce e fonte di Luce coincidono, p. 872- 6. Dio è tutto dappertutto, p. 873 - 7. Il desiderio di Dio devediventare il più grande possibile, p. 874 - 8. Non possiamo libe-rarci senza il suo aiuto dalle catene che ci impediscono di seguireil Signore, p. 876 - 9. Cristo come Via, Verità e Vita, p. 878 -10.Chi cammina con Cristo cammina nella Luce, p. 880.

DISCORSO XXXV. Commento al Vangelo di Giovanni 8,13-14Le testimonianze dei Profeti su Cristo sono lucerne che hanno

brillato fino alla venuta di Cristo che è la Luce del Giorno 883

1. Le tenebre da temere sono quelle dei cattivi costumi morali, p.885 - 2. Giovanni Battista come lucerna che splende per Cristo,p. 885 - 3. La Luce che illumina e la luce illuminata che dipendeda quella, p. 887 - 4. La Luce rivela se stessa e le altre cose cheillumina, p. 890 - 5. Cristo venendo fra noi non si è allontanatoda dove veniva e non ci ha lasciato quando è tornato, p. 892 - 6.Per quale motivo il Signore si è fatto annunciare dalla luce di unalucerna, p. 893 - 7. L'annuncio di Cristo fatto dai Profeti, p. 895-8.1 Profeti sono lucerne che brillano solo fino allo spuntare delsole, p. 897 - 9. Quando Dio si manifesterà noi saremo simili aLui e lo vedremo così come, p. 898.

DISCORSO XXXVI. Commento al Vangelo di Giovanni 8, 15-18Le testimonianze che Cristo ha fornito di se stesso

e il fondamento della loro verità 901

1. Giovanni parlò della divinità di Cristo come nessun altro, p.903 - 2. La realtà di Cristo vero Dio e vero uomo, p. 904 - 3.Alcuni hanno giudicato Cristo secondo la carne e sono rimastinelle tenebre, p. 906 - 4. Cristo è venuto non come giudice macome salvatore del mondo e nello stesso tempo è giudice in mododiverso da come lo sarà alla fine del mondo, p. 907 - 5. Il simbolodei quattro evangelisti in un passo di Ezechiele, p. 911 - 6. Difesadella vera figura di Cristo contro gli eretici, p. 914 - 7. Se non

Page 26: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2114 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

comprendi devi credere, ma credendo diventi in grado di com-prendere, p. 916 - 8. Dio è dappertutto e la sua presenza non puòessere circoscritta in nessun luogo, p. 917 - 9. Padre e Figlio sonodiversi come persone ma sono di identica natura e quindi sonoun solo Dio, p. 919 - 20. In che senso Cristo rinvia il giudizio enon la testimonianza, p. 922 - 22. In che senso Dio è testimonee giudice, p. 924 - 12. Cristo verrà a giudicare informa di uomo,ma il Padre sarà con Lui, p. 925 - 23. Significato dell'espressione"nella vostra Legge", p. 926.

DISCORSO XXXVTI. Commento al Vangelo di Giovanni 8,19-20Chi conosce che Gesù è il Cristo conosce anche Dio Padre 929

2. 1 Giudei vedono in Cristo solamente l'uomo e non il Verboincarnato, p. 931 - 2. Chi conosce-che Gesù è veramente Cristoconosce anche il Padre, p. 932 - 3. Significato del termine "forse"nella frase "se conosceste me forse conoscereste anche il Padre", p.933 - 4. Il verbo come parola dell'uomo e il Verbo come Paroladi Dio, p. 934 - 5. Sulla portata delle parole pronunciate da Dio,p. 936 - 6. Gli errori degli eretici che non hanno compreso in chesenso Padre e Figlio sono la stessa realtà, p. 937 - 7. Il Figlio nonè simile, ma uguale al Padre, p. 939 - 8. L'errore in cui cadonoquanti sostengono che la vita di Cristo era sottomessa al Fato, p.941 - 9. L'ora che Cristo attendeva non era quella del Fato maquella disposta dalla sua volontà, p. 943 - 20. Perché Cristo nonè sceso dalla croce per dimostrare che era Figlio di Dio, p. 945.

DISCORSO XXXVLTI. Commento al Vangelo di Giovanni 8,21-25Alla domanda dei Giudei «Tu chi sei»? Cristo risponde

Io sono l'«Essere» e «il Principio» 949

2. Ripresa riassuntiva del punto centrale del Discorso preceden-te, p. 951 - 2. In quale modo si deve cercare Cristo, p. 951 - 3.Significato dell'affermazione di Cristo "dove vado io voi non po-tete venire", p. 953 - 4. Cristo viene dall'alto nel senso che vienedal Padre, p. 954 - 5. Essere di questo mondo significa essere pec-catori, p. 956 - 6. Che cosa significa rimanere in questo mondo edessere liberati da questo mondo, p. 957 - 7. La fede in Cristo nonfarà morire neppure coloro che lo hanno fatto morire, p. 958 - 8.Il Signore ha detto di se stesso "Io Sono", p. 960 - 9. Difficoltà cheimplica l'affermazione "Io Sono", p. 962 - 20. Se non comprendia-mo con l'intelletto ci aiuta la fede, p. 963 - 22. Dio è l'Essere e ilPrincipio in senso assoluto, p. 965.

Page 27: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2115

DISCORSO XXXIX. Commento al Vangelo di Giovanni 8,26-27

Cristo comunica la Verità di cui è la fonte Dio Padre 969

2. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e sono ambedue Principio, p.971 - 2. La Trinità è un solo Dio, p. 972 - 3. Solo la fede aiutaa comprendere la Trinità, p. 973 - 4. La funzione particolare delnumero tre applicato alla Trinità, p. 974 - 5. Il fondamento dell'u-nità in Dio come negli uomini è l'Amore, p. 976 - 6. Nessunogiudicherà in modo più giusto di Cristo che è stato condannatoin modo ingiusto, p. 978 - 7. Il Padre e il Figlio sono la Verità,p. 979 - 8. Dio è veritiero non perché partecipa della Verità maperché ne è la fonte, p. 981.

DISCORSO XL. Commento al Vangelo di Giovanni 8, 28-32Dio è unico pur nella distinzione delle tre persone del Padre,

del Figlio e dello Spirito Santo 985

2. Giovanni parla principalmente della divinità del Signore, p.987 - 2. Cristo spiega che sarà conosciuto per ciò che è dopo lasua elevazione sulla croce, p. 987 - 3. Il Padre è Dio e il Figlio èDio da Dio, il Padre è Luce e il Figlio è Luce da Luce, il Padre èEssere e il Figlio è Essere dall'Essere, p. 989 - 4. Bisogna pensarea Cristo come a Verbo divino al di là della sua figura di uomo,p. 991 - 5. Il modo in cui il Figlio riceve dal Padre l'essere e laconoscenza, p. 993 - 6. In che senso, pur essendo un unico Dio, ilPadre è Colui che ha mandato e il Figlio è Colui che è stato man-dato, p. 996 - 7. Gli eretici non comprendono l'unità di Dio e ladistinzione del Padre e del Figlio, p. 997 - 8. La fede come fonda-mento e come radice, p. 998 - 9. Dobbiamo credere per conosceree non voler prima conoscere per poi credere, p. 1000 - 10. Siamoentrati nel mondo per uscirne e non per restavi, p. 1002 - 22. Lalibertà spirituale promessa da Cristo, p. 1004.

DISCORSO XLI. Commento al Vangelo di Giovanni 8, 31-36Solo la fede nella parola di Cristo che è la Verità

rende l'uomo libero 1005

2. Rimanendo saldi nella fede si conosce la Verità che ci fa liberi,p. 1007 - 2. La superbia dei Giudei quando affermano di non es-sere stati mai in schiavitù e di non aver bisogno di essere liberati,p. 1009 - 3. La vera schiavitù è quella al peccato, p. 1011 - 4. Nonci si può liberare dalla schiavitù del peccato se non per mezzo di

Page 28: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2 1 1 6 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

Cristo, p. 1012 - 5. Come Cristo ha liberato l'uomo dalla schia-vitù del peccato, p. 1014 - 6. Cristo che non conobbe peccato fula vittima immolata per salvarci dal peccato, p. 1016 - 7. In chesenso Cristo fu un uomo libero tra i morti, p. 1017 - 8. Solo Cristoci può liberare dalla schiavitù del peccato e renderci veramenteliberi, p. 1018 - 9. Il peccato viene diminuito in coloro che sonoin cammino e viene eliminato in coloro che hanno raggiunto laperfezione, p. 1020 - 10. Noi siamo liberi nella misura in cui ser-viamo Dio e gioiamo nell'essere suoi servi, p-. 1022 - 22. Saremoliberi se il Figlio ci libererà, p. 1024 - 22. Siamo in grado di volereil bene ma non di portarlo a compimento, p. 1025 - 13. Quandoe come saremo veramente liberi, p. 1027.

DISCORSO XLII. Commento al Vangelo di Giovanni 8, 37-47La differenza fra l'essere «figli naturali» di Abramo

per stirpe e «figli spirituali» di Abramo per Grazia divina 1031

2. Le parole di Dio entrano nell'uomo solo se l'uomo accetta di ac-coglierle, p. 1033 - 2. Cristo è la Verità stessa del Padre, p. 1034 -3. La chiamata in causa di Abramo da parte degli Ebrei, p. 1036 -4. / Giudei sono figli di Abramo per l'origine della carne e non perle opere, p. 1036 - 5. Differenza fra i discendenti da Abramo perstirpe e i discendenti da Abramo per Grazia di Dio, p. 1037 -6.1Giudei hanno ucciso quello che hanno visto e hanno offeso quelloche non hanno visto, p. 1039 - 7. Differenza fra la discendenzanaturale e la condotta di vita, p. 1040 - 8. La missione di Cristoconsiste nella sua incarnazione, p. 1040 - 9. Perché i Giudei nonpoterono comprendere le parole di Cristo, p. 1042 - 20. PerchéCristo parla degli uomini malvagi come figli del diavolo, p. 1043 -22. È omicida chiunque spinge l'uomo al male, p. 1044- 22. In chesenso il demonio è stato omicida fin da principio, p. 1046 - 13. Ildemonio come padre della menzogna, p. 1047 - 14.1 Giudei comefigli del padre della menzogna, p. 1049 - 15. Gli uomini quantoalla natura sono da Dio, quanto ai peccati non sono da Dio, p.1050 - 16. Diversità fra la natura e il peccato, p. 1052.

DISCORSO XLIII. Commento al Vangelo di Giovanni 8, 48-59II significato metafisico-teologico dell'affermazione di Cristo

«Prima che Abramo fosse, Io Sono» 1055

2. Mediante la pazienza si può giungere alla potenza, p. 1057 - 2.Colui che è nostro creatore è anche nostro custode, p. 1058 - 3.

Page 29: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2117

Come Cristo respinse l'accusa di essere indemoniato, p. 1059 - 4.Un problema da risolvere, p. 1060 - 5. Un secondo e un terzoproblema da risolvere, p. 1060 - 6. La tentazione che inganna ela tentazione che mette alla prova, p. 1061 - 7. Due tipi di timore:quello servile e quello puro, p. 1062 - 8. Rapporto del problemadella tentazione con quello del giudizio, p. 1063 - 9. Il giudizioche condanna e il giudizio che distingue e separa, p. 1064 - 20. Chicrede nella parola di Cristo e la applica nella vita è sottratto allamorte eterna, p. 1067 - 11. Sarà sottratto non alla morte terrena,ma alla morte della dannazione, p. 1068 -12. Bisogna temere nonla morte del corpo bensì la morte dell'anima, p. 1069 - 13. È ne-cessario saper vivere su questa terra così da poter vivere dopo lamorte, p. 1071 - 14. Il Padre glorifica il Figlio e il Figlio glorificail Padre, p. 1072 - 15. L'errore dei Manichei e dei Marcioniti, p.1073 - 16. Abramo esultò nel vedere come Profeta, Gesù Cristo,p. 1014-17. Cristo era prima che Abramo fosse, p. 1016-18. Checosa significa che Gesù si nascose per non essere lapidato, p. 1077.

DISCORSO XLIV Commento al Vangelo di Giovanni 9, 1-41II miracolo della guarigione di un cieco nato

e sua interpretazione allegorica 1079

2. Il mistero del cieco che è stato illuminato, p. 1081 - 2. Il signi-ficato del fango sul quale Cristo sputò per spalmarlo sugli occhidel cieco, p. 1082 — 3. Il motivo per cui il cieco era nato cieco, p.1084 - 4. Il problema della notte nella quale nessuno può operare,p. 1085 - 5. Ricerca della soluzione del problema del significatosimbolico del giorno e della notte, p. 1086 - 6. Il Giorno è il sim-bolo della presenza di Cristo mentre la notte è il simbolo delladannazione, p. 1088 - 7. La visione riacquistata dal cieco, p. 1090- 8. La guarigione del cieco come testimonianza della Grazia, diDio, p. 1090 - 9. Il cieco guarito viene sottoposto a interrogatorionella sinagoga, p. 1091 - 20. L'interrogatorio fatto dai Giudei aigenitori del cieco risanato, p. 1093 - 22. L'ulteriore interrogatorioal quale è stato sottoposto il cieco guarito, p. 1094 - 12. Chi credea Mosè non può non credere anche a Cristo, p. 1095 - 13. La fedein Cristo professata dal cieco guarito, p. 1096 - 24. Il cieco guari-to viene scacciato per la sua testimonianza, p. 1096 - 15. Il ciecoguarito si getta ai piedi di Cristo e gli rende onore, p. 1097 - 16.La distinzione fra quelli che veramente vedono e quelli che nonvedono, p. 1098. 2 7. In che senso Cristo fa sì che vedano quelli chenon vedono e diventino ciechi quelli che vedono, p. 1099.

Page 30: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2118 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO XLV. Vangelo di Giovanni 10, 1-10Cristo è «il buon Pastore» ed è anche «la Porta»

attraverso la quale si entra nell'ovile 1101

1. Ripresa delle conclusioni del discorso precedente, p . 1103 - 2 . Laparabola del gregge e della Porta attraverso cui si entra nell'ovile,p. 1103 - 3 . Chi sono coloro che non entrano nell'ovile per la Portama per altra via, p . 1105 - 4. 7 Farisei rifiutano di entrare nell'ovileper la Porta, p . 1106 - 5. Anche gli eretici entrano nell'ovile nonper la Porta ma per altra via, p. 1106 - 6. Chi entra nell'ovile peraltra via è un ladro e un predatore, p. 1107 - 7. Se non credete nonpotrete capire, p . 1109 - 8. Cristo è la Porta per la quale si entranell'ovile, p . 1110 - 9. Chi sono coloro che sono entrati nell'ovileper la stessa Porta di Cristo, p . 1111 - 20. Cristo è il pastore e chisono coloro che lo hanno seguito, p. 1114 - 22. 7/ significato dellapecora smarrita che viene richiamata, p . 1115 - 12. Le pecore sonogli eletti, p . 1117 - 23. Chi crede veramente a Cristo perseveranell'ascolto della sua voce fino alla fine della vita, p . 1119 - 14.Cristo è la Porta per la quale entrano anche le pecore, p . 1121 - 15.Che cosa significa entrare e uscire per la Porta di Cristo, p . 1122.

DISCORSO XLVI. Commento al Vangelo di Giovanni 10,11-13Cristo quale «Portinaio» che apre l'ovile alle pecore come

immagine emblematica di Colui che rivela se medesimo 1125

2. Il buon Pastore e il cattivo pastore, p . 1127 - 2. Un problemada risolvere: chi è il Portinaio, p . 1128-3. Il Portinaio è il Signorestesso, p. 1129 - 4. Il Portinaio è colui che aprendo la porta rivelaalle pecore se stesso, p. 1131-5. 7 mercenari sono coloro che si ser-vono di Dio per ipropri vantaggi, p. 1132 - 6. Bisogna ascoltare lavoce dei mercenari ma non fare quello che essi fanno, p. 1134 - 7.Il lupo è il diavolo e i veri pastori sono membra dell'unico Pastore,p. 1137 - 8. Il mercenario chefugge alla vista del lupo, p. 1139.

DISCORSO XLVTI. Commento al Vangelo di Giovanni 10,14-21Cristo come vero Dio e vero uomo può offrire la sua Vita

e poi riprenderla di nuovo 1143

2. In che modo Cristo come Pastore entra attraverso la porta cheè Lui stesso, p . 1145 - 2. Cristo da la Vita per le sue pecore e cosìfanno anche i martiri, membra di Cristo, p . 1146 - 3. Cristo è la

Page 31: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2119

porta poiché si apre rivelandosi ed è Pastore poiché passa attraver-so sé per entrare in noi, p. 1149 - 4. Cristo è l'unico ovile e l'unicoPastore per il popolo di Israele e anche per i pagani, p. 1151 - 5.Oltre che Porta Cristo è anche Pietra angolare, p. 1152 - 6. Chiè Cristo in senso proprio al di là delle immagini, p. 1153 - 7. Ilpotere che ha Cristo di offrire la propria anima e di riprenderla dinuovo, p. 1155 - 8. La vita del corpo è l'anima e la Vita dell'animaè Dio, p. 1157 - 9. Cristo nella sua completezza è vero uomo evero Dio, p. 1158 - 10. Significato dell'espressione "offrire la pro-pria anima", p. 1160 - 22. Ancora sul significato dell'espressione"offrire la propria anima", p. 1161 - 22. Cristo come corpo, animae Verbo, p. 1164 - 23. Nella crocifissione solo il corpo di Cristoviene ucciso e la risurrezione avviene per opera del Verbo, p. 1166- 14. Cristo ha la Vita in se stesso, ricevuta dal Padre, p. 1168.

DISCORSO XLVIII. Commento al Vangelo di Giovanni 10,22-42L'affermazione fatta da Cristo nella Festa della Dedicazione

del Tempio «Io e il Padre siamo una cosa sola»e il suo significato 1169

1. La fede è un merito e la comprensione dell'intelligenza è unpremio, p. 1171 - 2. Il giorno della Festa della Dedicazione delTempio, p. 1172 - 3. Cristo era della stirpe di Davide a causadella madre Maria, p. 1172 - 4. Cristo risponde di essere Figlio diDio, p. 1174 - 5. La vita eterna è un pascolo che non inaridisce, p.1175 - 6. Il senso in cui il Figlio di Dio è Dio, p. 1176 - 7. Il poteredel Padre e del Figlio è unico, p. 1179 - 8. Reazioni prodotte dalleparole di Cristo "Io e il Padre siamo una cosa sola", p. 1181 - 9.Se si possono chiamare dèi gli uomini cui è rivolta la parola diDio, a maggior ragione si può chiamare Dio la Parola di Dio, p.1182 - 10. In che senso il Figlio è dal Padre e il Padre è nel Figlio,p. 1183 - 11. Ci si può impossessare di Cristo solo prendendolocon lo spirito, p. 1184 - 22. Per mezzo della lucerna possiamogiungere alla Luce del Giorno, p. 1185.

DISCORSO XLIX. Commento al Vangelo di Giovanni 11, 1-54

II miracolo della risurrezione di Lazzaroe sua interpretazione allegorica 1187

2. La creazione dell'uomo è un miracolo assai più grande della ri-surrezione di Lazzaro, p. 1189 - 2. Tutti temono la morte del cor-po e pochi temono quella dell'anima, p. 1190 - 3. La risurrezione

Page 32: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2120 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

dalla morte del corpo come simbolo della risurrezione dell'animadalle diverse forme di peccato, p. 1193 - 4. Lazzaro si ammalamentre Cristo si era rifugiato di là del Giordano per sfuggire acoloro che volevano lapidarlo, p. 1195 - 5. L'amore di Cristo peri peccatori, p. 1195 - 6. La morte di Lazzaro è avvenuta per lagloria di Dio, p. 1197 - 7. Ritorno di Cristo in Giudea quattrogiorni dopo aver ricevuto la notizia della malattia di Lazzaro, p.1197 - 8. Esortazione di Cristo: seguitemi, se non volete farvi delmale, p. 1198 - 9. Il sonno di Lazzaro in attesa del risveglio daparte di Cristo, p. 1202 -10. La sorte che toccherà a tutti gli uomi-ni al risveglio dalla morte, p. 1203 - 22. Come Cristo prepara gliApostoli al miracolo cui assisteranno, p. 1204 - 12. Il significatodei quattro giorni della morte di Lazzaro, p. 1206 - 13. Le parole .di Marta a Gesù, p. 1208 - 24. Cristo è la Risurrezione perché èla Vita, p. 1208 - 25. La fede come vita dell'anima, p. 1209 - 16.Marta va a chiamare Maria, p. 1211 - 17. Maria va incontro aGesù, p. 1211 - 18. La debolezza umana di Cristo dipende dallasua volontà, p. 1212 - 19. Cristo ha pianto perché l'uomo imparia piangere, p. 1213 - 20. Significato simbolico della domanda diCristo: "dove lo avete messo?", p. 1216 - 21. Come alcuni hannogiudicato il pianto di Gesù, p. 1217 - 22. La rimozione della pie-tra dal sepolcro dì Lazzaro e il suo significato, p. 1217 - 23. Lagrazia di Dio nella risurrezione di un morto da quattro giorni, p.1218 - 24. La risurrezione di Lazzaro e il suo significato simboli-co, p. 1219 - 25. Molti credettero dopo aver visto il miracolo, p.1220 - 26. Le reazioni dei sacerdoti e dei farisei, p. 1221 - 27. Laprofezia di Caifa, p. 1222 - 28. Il ritiro di Gesù a Efraim, p. 1223.

DISCORSO L. Commento a Giovanni 11,55-56 e 12, 1-11II gesto di Maria che unse i piedi di Cristo con unguento

profumato e li asciugò con i suoi capellie sua interpretazione allegorica ' 1225

2. Introduzione al nuovo Discorso, p. 1227 - 2. Cristo è la veraPasqua, p. 1227 - 3 . 7 due modi diversi di cercare Cristo, p. 1229- 4. Colui che è stato giudicato verrà per giudicare, p. 1230 - 5.Lazzaro parla con gli altri dopo la sua risurrezione, p. 1231 - 6.Il significato del gesto di Maria che unse con unguento profuma-to i piedi dì Gesù e li asciugò con i suoi capelli, p. 1232 - 7. Ilprofumo di cui si riempì la casa e il suo significato, p. 1233 - 8.In che senso il profumo di Cristo è vita per alcuni e morte peraltri, p. 1234 - 9. La posizione assunta da Gesù nei confronti

Page 33: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2121

del gesto di Maria, p. 1236 - 10. Il significato di Giuda cometraditore fra i dodici Apostoli, p. 1236 - 11. La risposta di Cristoa Giuda e il suo significato, p. 1238 - 12. Il significato emblema-tico della figura di Giuda e di quella di Pietro, p. 1239 - 13. Unaparticolare interpretazione delle parole di Cristo: "Non avetesempre me", p. 1241 - 14. Cristo ha risuscitato Lazzaro morto ese stesso crocifisso, p. 1242.

DISCORSO LI. Commento al Vangelo di Giovanni 12, 12-26L'ingresso messianico di Gesù in Gerusalemme e la sua

acclamazione come «Re dei Giudei» da parte della folla 1245

1. I frutti prodotti dalla predicazione di Gesù prima della suaPassione, p. 1247 - 2. 7 rami di palme della vittoria e l'Osanna aCristo, p. 1247 - 3. La divinità e l'umiltà nella persona di Cristo,p. 1248 - 4. L'acclamazione di Cristo come re dei Giudei, p. 12495. Il significato di Cristo seduto su un puledro, p. 1250 - 6. Laprofezia che preannunciava Cristo seduto su un puledro, p. 1252- 7. La folla turba la folla, p. 1252 - 8. La cecità di Israele, p. 1253- 9. Cristo come il granello di frumento che doveva morire permoltiplicarsi, p. 1254 - 10. Chi ama la propria anima in questomondo perderà la Vita eterna, p. 1255 - 11. Seguire Cristo vuoidire imitarlo, p. 1257 - 12. Imita Cristo chi non segue i propriinteressi ma quelli di Cristo, p. 1258 - 23. Tutti siamo chiamati aessere ministri di Dio, p. 1260.

DISCORSO LII. Commento al Vangelo di Giovanni 12, 27-36L'annuncio della glorificazione di Cristo che dovrà avvenire

mediante il passaggio attraverso la morte e il giudizioche Cristo da di questo mondo prima di quello che darànel Giudizio Universale 1263

1. Il turbamento di Cristo e il suo significato, p. 1265 - 2. Cristoha assunto su di sé come uomo la debolezza per fortificare l'uomonella sua debolezza, p. 1266 - 3. Cristo ci insegna come anteporrela volontà di Dio alla volontà dell'uomo, p. 1268 - 4. La glorifica-zione di Cristo, p. 1270 - 5. Per chi ha parlato la voce scesa dal cielo,p. 1270 - 6. Il giudizio di questo mondo come separazione dei fedelidal demonio, p. 1271 - 7. In che senso il diavolo viene cacciato daquesto mondo, p. 1272 - 8. Come il demonio verrà cacciato dall'a-nima di molti uomini appartenenti a molti popoli, p. 1274 - 9. La

Page 34: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2122 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

corazza e lo scudo della fede che ci protegge dai dardi del nemico,p. 1275 - 10. In che senso il demonio è principe di questo mondo,p. 1276 -11. Cristo attrae a sé tutti gli uomini dai quali il demonioè stato cacciato, p. 1277 - 12. La reazione della folla all'annunciodi Cristo sulla propria morte, p. 1278 - 23. Bisogna credere nellaVerità per poter risorgere in essa, p. 1280 - 24. Perché Gesù si na-scose da quelli che lo volevano uccidere, p. 1281.

DISCORSO LUI. Commento al Vangelo di Giovanni 12, 37-43L'incredulità dei Giudei e la superbia degli uomini

che allontana da Dio 1283

2. Cristo rimane in eterno passando attraverso la morte, p. 1285 -2. In che senso Cristo è il braccio del Signore, p. 1285 - 3. Il Figliocome braccio del Padre è ovunque come il Padre, p. 1286-4. Dioha predetto e non causato l'incredulità dei Giudei, p. 1288 — 5.Un problema da risolvere: che cosa significa che Dio ha chiuso gliocchi e indurito i cuori dei non credenti, p. 1289 - 6. Quando Dioaiuta lo fa per misericordia, quando non aiuta lo fa per punizione,p. 1290 - 7. Bisogna crescere nella fede per poter entrare nei mi-steri nascosti, p. 1292 - 8. La fede non dipende solo dalla nostralibertà ma dall'aiuto di Dio, p. 1293 - 9. La superbia dell'uomoallontana dalla fede, p. 1295 - 10. L'uomo che per superbia nonvuole l'aiuto di Dio non può riceverlo e rimane accecato e durodi cuore, p. 1296 - 11. La grazia della conversione, p. 1297 - 22.Dobbiamo purificare con la fede il nostro cuore per poter vederel'invisibile, p. 1298 - 13. Non si deve preferire la gloria degliuomini alla gloria di Dio, p. 1300.

DISCORSO LIV. Commento al Vangelo di Giovanni 12, 44-50La parola di Verità di Cristo è parola di condanna

per chi non la ascolta 1301

1. Dio abbandona i superbi e da la sua grazia agli umili, p. 1303- 2 Chi crede in Cristo crede in Colui che lo ha mandato, p. 1304- 3. Se si crede al Padre si crede necessariamente anche al Figlio,p. 1305 - 4. La Luce che illumina e la luce illuminata, p. 1307 - 5.Il tempo della misericordia e il tempo della giustizia, p. 1309 - 6.La parola annunciata da Cristo sarà quella che giudicherà nell'ul-timo giorno, p. 1309 - 7. Il Figlio è il Verbo che contiene tutta laSapienza del Padre, p. 1310 - 8. Il Figlio è il comandamento delPadre, p. UU.

Page 35: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2123

DISCORSO LV. Commento al Vangelo di Giovanni 13,1-5La lavanda dei piedi dei discepoli come supremo atto

di umiltà di Cristo prima della Passione 1315

1. La Pasqua come Passaggio da questo mondo al Padre, p. 1317- 2. Cristo amò gli uomini fino al punto di morire con loro e perloro, p. 1319 - 3. Il significato dell'espressione "fatta la cena", p.1321 - 4. Giuda ha tradito Cristo perché non ha saputo riconosce-re Dio in lui, p. 1321 - 5. Il male del tradimento si è convertito inbene a opera del tradito, p. 1323 - 6. Il significato dell'azione diCristo che lava i piedi ai discepoli, p. 1324 - 7. L'uomo superbo sisarebbe perduto se Cristo non fosse venuto a cercarlo nell'umiltà,p. 1325.

DISCORSO LVI. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 6-10La posizione assunta da Pietro di fronte alla lavanda

ai piedi da parte del Signore la risposta di Cristo 1327

1. Il momento in cui Cristo giunge a Pietro per lavargli i piedi,p. 1329 - 2. La risposta di Cristo alla reazione di Pietro, p. 1330- 3. Si pone il problema: perché chi è tutto mondo ha bisognodi lavarsi i piedi, p. 1331 - 4. Come sia necessario lavare i piediche camminano sulla terra, p. 1332 - 5. Necessità di riprendere eapprofondire il problema discusso, p. 1333.

DISCORSO LVII. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 10Interpretazione allegorica della lavanda dei piedi

dei discepoli da parte di Cristo Signore 1335

1. Il problema da risolvere: per quale ragione si può temere disporcarsi i piedi procedendo verso Cristo, p. 1337 - 2. Ascoltarela parola di Cristo è più facile che predicarla, p. 1338 - 3. Chipredica la parola di Cristo può sporcarsi i piedi desiderando dipiacere agli uomini, p. 1340 - 4. Perché la verità venga ascolta-ta è necessario ci sia chi la predica, p. 1341 - 5. La scarsità diuomini che annunciano il Vangelo, p. 1342 - 6. Necessità chevengano lavati i piedi di colorò che predicano la parola di Cristo,p. 1343.

Page 36: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2124 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO LVIII. Commento al Vangelo di Giovani 13,10-15Ulteriori riflessioni sulla lavanda dei piedi dei discepoli

da parte di Cristo Signore 1345

2. Ripresa del tema svolto nei Discorsi precedenti, p. 1347 - 2.Cristo si accinge a spiegare il suo gesto di lavare i piedi ai discepo-li^. 1347-3. Chi si vanta deve vantarsi nel Signore, p. 1348 - 4.Possiamo renderci reciprocamente servizio, come Cristo ha lavatoi piedi agli Apostoli, p. 1351 - 5. Lavandoci i piedi a vicenda ciperdoniamo a vicenda le nostre colpe, p. 1352.

DISCORSO LIX. Commento al Vangelo di Giovanni 13,16-20Chi accoglie Cristo accoglie Colui che lo ha mandato 1355

2. L'esclusione di Giuda dagli eletti, p. 1357 - 2. La differenza fraCristo mandato da Dio e gli Apostoli mandati da Cristo, p. 1358- 3. La differenza del rapporto fra Dio Padre e Unigenito e quellofra Maestro e discepolo, p. 1360.

DISCORSO LX. Commento al Vangelo di Giovanni 13,21Turbamento di Cristo nell'annuncio del tradimento

di Giuda e suo significato simbolico 1363

2. Il turbamento di Cristo per il tradimento di Giuda, p. 1365 - 2.In Cristo si turba la debolezza dell'uomo che Egli ha assunto in sé,p. 1366 - 3. Il Cristiano deve respingere l'imperturbabilità difesadagli Stoici e non temere il turbamento, p. 1367 - 4. Il Cristianodeve accettare il turbamento nel giusto senso, p. 1368 - 5. La de-bolezza e il turbamento di Cristo sono a nostro sostegno, p. 1369.

DISCORSO LXI. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 21-26Come Cristo rivela colui che sarebbe stato il suo traditore 1373

1. E necessario tollerare la zizzania fino al tempo della mietitura,p. 1375 - 2. Giuda come traditore si separa ed esce dall'unità degliApostoli, p. 1376 - 3. L'incertezza degli Apostoli nell 'individuarel'annunciato traditore, p. 1377 - 4. Giovanni parla dì se stessoin terza persona come fanno molti degli scrittori dei testi sacri,p. 1378 - 5. Giovanni con il capo appoggiato sul seno di Cristo,p. 1379 - 6. Il modo in cui Cristo rivela chi sarebbe stato il suotraditore, p. 1380.

Page 37: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2125

DISCORSO LXII. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 26-31

Giuda è «la notte» e Cristo è «la Luce del Giorno» 1383

2. Il pane dato da Cristo a Giuda era un segno che indicava il tra-ditore, p. 1385 - 2. Satana entra in Giuda per prendere possessodefinitivo di colui che era già suo, p. 1387 - 3. Giuda come uomoingrato del dono ricevuto, p. 1387 - 4. Significato della frase diCristo rivolta a Giuda: "Quello che fai fallo al più presto", p. 1388- 5. Non trascurare Dio per i propri interessi e non trascurare lagiustizia per paura della povertà, p. 1390 - 6. Giuda è la notte,così come Cristo è la Luce del Giorno, p. 1390.

DISCORSO LXIII. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 31-32L'affermazione di Cristo «Ora il Figlio dell'uomo

è stato glorificato» e il suo significato 1393

2. Finché siamo sulla terra dobbiamo continuare a cercare, p.1395 - 2. Il senso della affermazione di Cristo all'uscita di Giuda:"Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato", p. 1397 - 3. Annunciodella Risurrezione, p. 1399.

DISCORSO LXIV. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 33La presenza di Cristo fra gli Apostoli dopo la risurrezione 1401

1. Predizione dei quaranta.giorni in cui Cristo sarebbe rimastocon i discepoli dopo la risurrezione, p. 1403 - 2. La presenza diCristo prima e dopo l'ascensione, p. 1404 - 3. Ulteriori riflessionisull'affermazione di Cristo: "Ancora per poco io sono con voi", p.1405 - 4. Il supremo comandamento dell'amore dato ai discepoli,p. 1406.

DISCORSO LXV. Commento al Vangelo di Giovanni 13,34-35L'amore per il prossimo come segno di riconoscimento

dei seguaci di Cristo 1409

/. L'amore è potente come la morte e più della morte, p. 1411 — 2.Il vero amore consiste nell'amare Dio nel prossimo, p. 1414 - 3.L'amore degli uni per gli altri è il segno di riconoscimento deiseguaci di Cristo, p. 1415.

Page 38: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2126 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO LXVI. Commento al Vangelo di Giovanni 13, 36-38II profetico preannuncio di Cristo del rinnegamento di Pietro

e il suo significato 1417

1. La predizione del rinnegamento di Pietro, p. 1419 - 2. Conl'esempio del rinnegamento dì Pietro Cristo ha voluto dimostrareche nessuno deve presumere di sé, p. 1421.

DISCORSO LXVII. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 1-3Le molte dimore nel Regno dei cieli di cui parla Cristo

e l'unità della casa del Padre in cui esse si trovano 1425

1. Credere in Dio è lo stesso che credere in Cristo, p. 1427 - 2.Per effetto dell'amore quello che uno possiede diventa comunea tutti, p. 1427 - 3. L'unità della casa del Padre, p. 1430 - 4.Rimando dell'approfondimento del problema al Discorso succes-sivo, p. 1431.

DISCORSO LXVIII. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 2-4Nel Regno dei cieli le dimore sono distinte in proporzione

ai meriti ma nell'unità dell'eterna beatitudine 1433

2. Dio ha fatto dall'eternità le cose che dovevano essere, p. 1435- 2. In che senso il Regno di Dio dovrà attuarsi, p. 1437 - 3. Ladiversità delle dimore che sono nel Regno dei cieli sono in pro-porzione ai meriti di chi le occuperà, ma tutti saranno beati ineterno, p. 1439.

DISCORSO LXIX. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 4-6L'affermazione di Cristo di essere «Via, Verità e Vita»

e il suo significato emblematico 1443

1. Il senso dell'affermazione di Cristo: "Io sono la Via, la Veritàe la Vita", p. 1445 - 2. Nessuno va al Padre se non attraverso ilFiglio, p. 1446 - 3. Dio è venuto a noi per mezzo della carne purrimanendo dov'era all'origine; p. 1448 — 4. Un esempio che spiegacome Cristo per mezzo della carne è venuto a noi rimanendo doveera, p. 1450.

Page 39: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2127

DISCORSO LXX. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 7-10Chi ha visto il Figlio ha visto anche il Padre 1453

2. Dobbiamo passare dall'essere noi stessi a essere Lui, p. 1455 -2. Chi conosce il Figlio conosce anche il Padre, p. 1456 - 3. Se nonriusciamo a vedere, dobbiamo almeno credere che il Figlio è nelPadre e il Padre è nel Figlio, p. 1459.

DISCORSO LXXI. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 10-14Le parole e le opere di Cristo sono nello stesso tempo

parole e opere del Padre 1461

2. In che senso le parole sono anche opere e in che senso le paroleche Cristo dice non le dice da se stesso, p. 1463 - 2 Gli Arianinegano l'identità di natura del Padre e del Figlio, i Sabelliani ne-gano la distinzione del Padre dal Figlio come persone, p. 1464-3.Il problema sollevato dalle parole di Cristo che chi crede in Luifarà opere anche più grandi di Lui, p. 1466.

DISCORSO LXXII. Commento al Vangelo di Giovanni 14,12-14In che senso con la fede e nella fede l'uomo può compiere

opere che ha compiuto Cristo e anche opere più grandi 1469

2. 7 discepoli faranno cose più grandi di quelle fatte da Cristo solocon l'aiuto di Cristo, p. 1471 - 2. In che senso nella fede l'uomofa le opere che ha fatto Cristo, ma non senza Cristo, p. 1473 - 3.In che senso nella fede l'uomo fa opere più grandi di quelle cheCristo ha fatto, ma con l'aiuto di Cristo stesso, p. 1475.

DISCORSO LXXLTJ. Commento al Vangelo di Giovanni 14,12-14Quali sono le richieste che Cristo esaudisce e quelle

che non esaudisce 1479

2. Quali cose e in che modo dobbiamo chiedere a Dio in nome diCristo per essere esauditi, p. 1481 - 2. Precisazioni circa la que-stione di quali richieste Dio non esaudisce, p. 1483 - 3. Dio nonesaudisce quelle richieste che non riguardano la nostra salvezza, p.1484 - 4. La preghiera è come una semina che a suo tempo darà ipropri frutti, p. 1486.

Page 40: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2128 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO LXXIV. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 15-17Annuncio del dono dello Spirito Santo che non può ricevere il

mondo perché rimane lontano da Dio 1489

2. Dobbiamo amare e osservare il comandamento di Cristo perricevere lo Spirito Santo, p. 1491 - 2. Senza lo Spirito Santo nonpossiamo né ricevere Cristo né osservare i suoi comandamenti,p. 1493 — 3. Lo Spirito Santo viene dato a ciascun uomo secondomisura, p. 1495 - 4. Perché il mondo non può ricevere lo SpiritoSanto, p. 1496 - 5. Lo Spìrito Santo è in noi come dono, p. 1497.

DISCORSO LXXV. Commento al Vangelo di Giovanni 14, 18-21Amare Cristo significa amare i suoi comandamenti

con tutto ciò che questo comporta 1499

2. Cristo promette di non lasciare i discepoli orfani dopo la sua di-partita, p. 1501 - 2. Dopo la risurrezione Cristo si mostrò solo aidiscepoli e non agli altri, p. 1502 - 3. Come tutti gli uomini muo-iono a causa di Adamo, così tutti risorgeranno a causa di Cristo,p. 1503-4. Ciò a cui ora crediamo per fede, con la risurrezione loconosceremo e contempleremo, p. 1504 - 5. Chi ama Cristo saràda Lui amato e beatificato, p. 1505.

DISCORSO LXXVI. Commento al Vangelo di Giovanni 14,22-24Dopo la risurrezione Cristo si manifesta solo a coloro

che lo amano e non al mondo che lo disprezza 1507

2. Il problema sollevato dal discepolo Giuda (non ITscariota): per-ché Gesù dopo la risurrezione si mostrerà ai discepoli e non aglialtri, p. 1509-2. Gesù si manifesterà ai discepoli perché lo amanoe non al mondo perché non lo ama, p. 1509 - 3. La dannazionedei malvagi consisterà in particolare nel non vedere più Cristodopo il giudizio, p. 1511 - 4. La dimora della Trinità in noi, p.1512 - 5. In che senso la parola di Cristo è venuta dal Padre, p.1513.

DISCORSO LXXVII. Commento al Vangelo Giovanni 14, 25-27La pace che da Cristo e la pace che l'uomo ha in questo mondo 1515

2. In chi ha fede le tre persone della Trinità abitano come nellaloro dimora, p. 1517 - 2. Dio parla e insegna come Trinità, p.

Page 41: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2129

1518 - 3. In che senso Cristo ci da la sua pace in questo mondo ealla fine dei tempi, p. 1519 - 4. Precisazioni sulla pace che abbia-mo quaggiù e su quella che avremo lassù, p. 1521 - 5. Differenzaradicale fra la pace che da il mondo e la pace che da Cristo, p.1522.

DISCORSO LXXVUI. Commento al Vangelo di Giovanni 14,27-28In che senso il Padre viene detto più grande del Figlio 1525

2. Il Figlio come il Padre è presente ovunque per intero e non ècircoscritto in nessun luogo particolare, p. 1527 - 2. Precisazionisull'affermazione di Cristo che quando parla nella sua forma diuomo definisce il Padre più grande, p. 1529 - 3. Tornando alPadre, Cristo rende immortale il corpo che aveva assunto facen-dosi uomo, p. 1530.

DISCORSO LXXIX. Commento al Vangelo di Giovanni 14,29-31Cristo compie quello che il Padre gli comanda 1533

2. Con la risurrezione di Cristo e con la sua ascensione la fede deidiscepoli riprese vigore, p. 1535 - 2. Con la sua morte Cristo pagòun debito non contratto da Lui ma da Adamo, p. 1537.

DISCORSO LXXX. Commento al Vangelo di Giovanni 15, 1-3La grande metafora della Vite e dei tralci

e sua interpretazione allegorica 1541

2. La metafora della Vite e dei tralci come espressione della fun-zione di Cristo mediatore fra Dio e gli uomini, p. 1543 - 2. Lametafora del Vignatolo che recide e pota i tralci della Vite e suosignificato, p. 1544 - 3. Funzione purificatrice della parola diCristo, p. 1547.

DISCORSO LXXXI. Commento al Vangelo di Giovanni 15,4-7Se l'uomo non rimane in Cristo da solo non può fare nulla 1549

1. Bisogna che noi rimaniamo in Cristo perché Cristo possa rima-nere in noi, p. 1551 - 2. Chi non è in Cristo non è Cristiano edè come un tralcio staccato dalla Vite, p. 1552 - 3. Senza l'aiuto diCristo l'uomo non può fare nulla, p. 1553 - 4. Cristo esaudisce soloquelle richieste che noi facciamo per la nostra salvezza, p. 1554.

Page 42: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2130 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO LXXXLI. Commento al Vangelo di Giovanni 15,8-10Che cosa significa rimanere nell'amore di Cristo 1557

2. Glorifichiamo il Padre diventando discepoli di Cristo, p. 1559- 2. Cristo come Mediatore fra Dio e gli uomini, p. 1560 - 3. SeDio non ci amasse noi non potremmo amarlo e rimanere nel suoamore, p. 1561 - 4. La grandezza dell'uomo si basa su questo: cheDio lo ha assunto in Cristo Mediatore, come Verbo fattosi carne,p. 1563.

DISCORSO LXXXHI. Commento al Vangelo di Giovanni 15,11-12II supremo comandamento dell'amore 1565

2. La gioia di Cristo e la nostra gioia in comunione con Lui, p. 1567- 2. Il grande comandamento dell'amore, p. 1569 - 3. Per amarcifra di noi dobbiamo amare Dio che per primo ci ha amati, p. 1570.

DISCORSO LXXXTV. Commento al Vangelo di Giovani 15, 13Cristo con la sua morte ha ucciso la morte 1573

2. L'amore che Cristo ci ha lasciato come esempio perché noi loseguissimo, p. 1575 - 2. Cristo con la sua morte ha ucciso la mortestessa, p. 1577.

DISCORSO LXXXV. Commento al Vangelo di Giovanni 15, 14-15L'amore per Cristo consiste nel seguire i suoi comandamenti 1581

1. Il buon servo è a un tempo servo e amico del suo padrone, p.1583 - 2. Perché Cristo ha chiamato chi segue i suoi comanda-menti non servo ma amico, p. 1584 - 3. Quali sono le condizioniper diventare amico di Cristo, p. 1585.

DISCORSO LXXXVI. Commento al Vangelo di Giovanni 15,15-16Cristo ci ha scelti per renderci capaci di amare

e perché con l'amore portiamo frutto 1589

2. La speranza di poter sapere un giorno tutto quello che il Figlioha udito dal Padre, p. 1591 - 3. Da cattivi che eravamo siamo statiscelti perché diventiamo buoni per Grazia divina, p. 1593 -3. Diociba scelti perché portiamo buon frutto, p. 1595.

Page 43: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2131

DISCORSO LXXXVII. Commento a Giovanni 15, 17-19II mondo della perdizione odia il mondo che si è redento

in Cristo 1597

2. Chi non ama Dio non ama gli altri e neppure se stesso, p. 1599— 2. Il mondo odia coloro che non amano quello che lui ama, p.1601 - 3. Dio forma in modo nuovo coloro che sceglie dal mondo,p. 1602 - 4. Il mondo ama se stesso con un amore falso, p. 1603.

DISCORSO LXXXVIII. Commento a Giovanni 15, 20-21II mondo odia Cristo insieme con i suoi seguaci

perché non conosce il Padre che lo ha mandato 1605

2. Come il mondo ha perseguitato Cristo, così perseguiterà anchei suoi seguaci, p. 1607 - 2. Perseguitando i seguaci di Cristo, ilmondo continuerà a perseguitare Cristo stesso, p. 1608 - 3. 7 buo-ni soffrono per la giustizia mentre i cattivi soffrono per la loroiniquità, p. 1609 — 4. Nei seguaci di Cristo il mondo odia Cristoperché non conosce Colui che lo ha mandato, p. 1611.

DISCORSO LXXXIX. Commento a Giovanni 15, 22-23Chi odia Cristo odia anche il Padre che lo ha mandato 1613

2. Il non credere in Cristo è per i Giudei la radice dì tutti ipeccati,p. 1615 - 2. Nello stesso peccato cadono gli uomini di quei popo-li che sono stati raggiunti dalla parola di Cristo mediante i suoidiscepoli, p. 1617 - 3. Le sorti di coloro che sono venuti primadi Cristo, p. 1618 - 4. Precisazioni sulle sorti di coloro che sonosenza la Legge e di quelli che sono purificati mediante la Legge,p. 1618 - 5. Il problema che dovrà essere trattato nel prossimoDiscorso, p. 1620.

DISCORSO XC. Commento a Giovanni 15, 23Approfondimento della questione che chi odia Cristo

odia anche il Padre che lo ha mandato • 1623

1. Il modo in cui si può amare o odiare uno che non si è mai visto,p. 1625 - 2, Come ci formiamo idee errate sugli uomini, p. 1626- 3. Gli uomini che vogliono essere malvagi non vorrebbero cheesistesse la Verità, p. 1628.

Page 44: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2132 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

DISCORSO XCI. Commento al Vangelo di Giovanni 15,24-25Nessuno ha mai compiuto le opere che Cristo ha compiuto

fra gli uomini e negli uomini stessi 1631

2. La colpa dei Giudei è di non aver creduto in ciò che Cristodiceva e faceva, p . 1633 - 2. Opere meravigliose che anche altrisanti hanno compiuto con l'aiuto di Dio a paragone con quellecompiute da Cristo, p . 1634 -3.1 miracoli che Cristo ha fattonon sono mai stati fatti da nessuno, p. 1638 - 4. Tutti i miracoliche anche altri uomini hanno fatto li hanno compiuti medianteCristo, p. 1639.

DISCORSO XCII. Commento al Vangelo di Giovanni 15,26-27Lo Spirito Santo rinsalda la fede, la forza spiritual

e l'amore dei discepoli di Cristo 1643

2. Lo Spirito farà credere in Cristo anche senza che lo si veda, p .1645 - 2. Lo Spirito infonde l'amore nell'anima dei discepoli, lilibera da ogni timore e li aiuta a convenire in amore l'odio deinemici, p. 1648.

DISCORSO XCIII. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 1-4La «notte» dei Giudei il «Giorno» di Cristo e la Luce

della sua Parola 1651

2. La pace e la forza che abbiamo quando l'amore di Dio entranei nostri cuori per mezzo dello Spirito, p . 1653 - 2. 7 seguaci diCristo non si vergognano di essere scacciati dagli uomini perchéCristo stesso da a loro forza, p . 1655 - 3. Precisazioni sui motiviper cui i Giudei hanno perseguitato i seguaci di Cristo, p . 1656- 4. La notte dei Giudei non è riuscita a oscurare il Giorno delCristianesimo, p . 1659.

DISCORSO XCIV. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 5-7Annuncio dello Spirito Santo come Consolatorc

e dell'aiuto che darà ai fedeli 1663

2. Significato dell'espressione: "Queste cose ve le ho dette findall'inizio", p . 1665 - 2. L'amore che lo Spirito Santo infonde neicuori ci rende in grado di sopportare tutto, p . 1667 —3.7/ modo incui Cristo è asceso al cielo, p. 1668 - 4. La conoscenza diretta del

Page 45: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2133

Verbo fattosi carne e la conoscenza del Verbo mediante lo SpiritoSanto, p. 1669 - 5. Insieme allo Spirito Santo entra nei discepolila Trinità, p. 1671 - 6. Il problema che verrà discusso nel prossimoDiscorso, p. 1672.

DISCORSO XCV. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 8-11Lo Spirito Santo aiuterà a conoscere e a convincere il mondo

sul peccato, sulla giustizia e sul giudizio 1675

1. Lo Spirito Santo renderà i discepoli di Cristo capaci di porre ilmondo sotto accusa sul peccato, sulla giustizia e sul giudizio, p.1677 - 2. Il particolare messaggio di Cristo sul peccato e sulla giu-stizia, p. 1679 - 3 . 7 discepoli che credono in Cristo senza vederloattuano la perfetta giustizia, p. 1682 - 4. Il problema del giudizioe la figura di Cristo come Giudice e come Salvatore, p. 1684.

DISCORSO XCVt. Commento al Vangelo di Giovanni 16,12-13II problema dell'interpretazione delle parole di Cristo

«Avrei ancora molte cose da dirvi ma non siete in gradodi portarne il peso, per ora» 1687

2. Prima della venuta dello Spirito Santo ì discepoli non eranoancora in grado di morire per Cristo, p. 1689 - 2. Cautela da as-sumere nell'interpretazione delle parole di Cristo: "Avrei ancoramolte cose da dirvi, ma non siete in grado di portarne il peso, perora", p. 1691 - 3. Come è possibile portare il peso di alcune tesiespresse dal messaggio cristiano, p. 1693 - 4. L'amore ci fa cono-scere le cose in modo migliore e più profondo, p. 1695 - 5. L'amoredi Cristo è superiore a ogni conoscenza, p. 1697.

DISCORSO XCVII. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 12Alcune errate e deplorevoli interpretazioni delle parole

di Cristo «Avrei ancora molte cose da dirvi ma non sietein grado di portarne il peso, per ora» 1699

1. Qualunque cosa l'uomo possa apprendere da solo rimane sem-pre inferiore a quello che impara da Cristo, p. 1701 - 2. Bisognaguardarsi da coloro che pretendono di far conoscere quelle coseche Cristo ha tenuto nascoste, p. 1703 - 3. La sfrontatezza con cuigli eretici si avvalgono delle parole di Cristo per difendere le loroinvenzioni, p. 1705 - 4. Parole nuove sono corrette se esprimono

Page 46: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2134 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

la verità delle cose e sono fallaci se connesse a falsa scienza, p.1706 -5.1 passi dell'Apostolo Paolo di cui si parlerà nel prossimoDiscorso, p. 1708.

DISCORSO XCVIII. Commento al Vangelo di Giovanni 6,12Soluzione in base alla fede e alla ragione della questione

sollevata dall'affermazione di Cristo «Avrei ancoramolte cose da dirvi ma non siete in grado di portarneil peso, per ora» 1711

1. Ripresa della grande questione discussa nel Discorso prece-dente, p. 1713 - 2. 1 due differenti modi di intendere gli stessimessaggi evangelici a seconda del differente livello di coloro cheli ascoltano e li accolgono, p. 1714 - 3. La cosa più difficile dacapire per l'uomo è che la croce per i credenti è sorgente di gra-zia, p. 1717 - 4. L'uomo perfetto è quello che sa distinguere ilbene dal male, p. 1718 - 5. Solo con la fede e con l'aiuto dell'in-telligenza si può distinguere il bene dal male, p. 1720 - 6. Ilfondamento e la costruzione dell'edificio della fede, p. 1721 - 7.Le insidie degli eretici, p. 1723 - 8. Alcune dissennate proposte

\li eretici, p. 1725.

DISCORSO XCIX. Commento al Vangelo di Giovanni 16,13Lo Spirito Santo non parla da se stesso perché è Spirito

del Padre e Spirito del Figlio e procede simultaneamentedal Padre e dal Figlio 1727

1. Come comprendere l'affermazione che lo Spirito Santo "nonparlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che avrà ascoltato, p.1729 - 2. Le forme assunte dallo Spirito Santo e riproposta delproblema già sollevato, p. 1732 - 3. Natura e conoscenza in di-mensione incorporea proprie di Dio, p. Yll>'!> - 4. Solo se si inten-de la natura della conoscenza divina si risolve il problema primasollevato, p. 1735 - 5. Per la natura eterna di Dio non c'è unpassato, un presente e un futuro e questo spiega in che senso vadaintesa l'affermazione che lo Spirito Santo "non parlerà da se stes-so, ma dirà tutto quello che avrà ascoltato", p. 1737 - 6. Lo SpiritoSanto è lo Spirito del Padre e del Figlio, p. 1739 - 7. Lo SpiritoSanto è il vincolo che unisce il Padre e il Figlio, p. 1740 - 8. LoSpirito procede dal Padre come procede dal Figlio, p. 1741 - 9. LoSpirito procede simultaneamente dal Padre e dal Figlio, p. 1742.

Page 47: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2135

DISCORSO C. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 13-15In che senso lo Spirito Santo glorifica Cristo 1745

2. La glorificazione di Cristo e il vantaggio che da questo ne de-riverà al mondo, p. 1747 - 2. La falsa gloria e la vera gloria, p.1749 - 3. La falsificazione della gloria di Cristo presso gli eretici,p. 1751 - 4. Alcune riflessioni sulla Trinità, p. 1752.

DISCORSO CI. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 16-23Interpretazione dell'annuncio profetico di Cristo «Ancora

un po ' di tempo e non mi vedrete e di nuovo ancoraun po ' di tempo e mi vedrete perché vado dal Padre» 1755

1. Cristo annuncia ai discepoli che dì lì a poco non lo avrebberopiù visto e poi di nuovo lo avrebbero visto, p. 1757 - 2. La tristez-za dei discepoli per la morte di Cristo si trasformerà in gioia allasua risurrezione, p. 1758 - 3. La metafora della tristezza delladonna prima del parto e della sua gioia dopo il parto, p. 1759 - 4.Il difficile testo da interpretare: "In quel giorno non mi chiederetepiù nulla", p. 1760 - 5. La gioia suprema nella vita eterna consi-sterà nel vedere Dio così come, p. 1761 - 6. Quando il tempo saràfinito si comprenderà che era stato breve, p. 1762.

DISCORSO CII. Commento al Vangelo di Giovanni, 16,23-28II Padre concederà ai credenti ciò che chiederanno

nel nome di Cristo 1765

2. A coloro che pregano in modo retto verrà concesso al momentoopportuno quello che chiedono, p. 1767 - 2. Se chiediamo a Diola gioia perfetta nel nome di Cristo la otterremo, p. 1768 - 3.Vedremo il Padre per mezzo del Figlio, p. 1770 - 4. Padre e Figlioesaudiranno insieme coloro che pregano, p. 1771 - 5. Noi possia-mo amare Dio in quanto Egli ci ama, p. 1773 - 6. Cristo tornandoal Padre non abbandona il mondo a sé, p. 1775.

DISCORSO CHI. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 29-33I seguaci di Cristo possono vincere il mondo perché

Cristo stesso lo ha vinto 1777

1. La promessa di Cristo ai discepoli dell'ora in cui Egli parleràdel Padre non più in parabole ma apertamente, p. 1779 - 2. In che

Page 48: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2136 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

senso Cristo non solo è stato interrogato ma ha Egli stesso inter-rogato, p. 1781 -3.1 discepoli nonostante le sofferenze possonovincere il mondo perché Cristo ha vinto il mondo, p. 1783.

DISCORSO CIV Commento al Vangelo di Giovanni 17,1Inizio della grande preghiera di Cristo al Padre 1787

2. Lo scopo della vita cristiana è trovare la pace in Cristo e inten-dere le sue parole con l'ispirazione dello Spirito Santo, p. 1789- 2. La preghiera che Cristo eleva al Padre dopo il grande discorsorivolto ai discepoli e il suo significato, p. 1791 - 3. In che cosaconsiste la glorificazione che Cristo chiede al Padre, p. 1793.

DISCORSO CV. Commento al Vangelo di Giovanni 17,1-5In che modo Cristo glorifica il Padre e il Padre glorifica il Figlio 1797

1. Cristo glorifica il Padre facendolo conoscere in tutto il mondo,p. 1799 - 2. Cristo glorifica il Padre donando la Vita eterna atutti quegli uomini che il Padre gli ha dato, p. 1800 - 3. La glori-ficazione di Dio raggiunge il suo culmirie quando lo conosceremodirettamente nella Vita eterna, p. 1801 - 4. In che senso nella suapreghiera al Padre Cristo considera come già compiute le cose chedoveva ancora compiere, p. 1802 - 5. L'uso dei tempi del passa-to e del futuro nella dimensione dell'eterno, p. 1804 - 6. Vienecompiuto a suo tempo quello che è stato deciso prima di tutti itempi, p. 1806 - 7. Prima di tutti i tempi Cristo è stato glorificatocon gli uomini eletti come sue membra, p. 1807 - 8. Cristo è statopredestinato non come Verbo ma come Figlio dell'uomo, p. 1808.

DISCORSO CVI. Commento al Vangelo di Giovanni 17, 6-8Precisazioni sul modo in cui il Figlio glorifica il Padre

e il Padre glorifica il Figlio 1811

2. Cristo ha manifestato il Padre sulla terra a tutti gli uomini acominciare dai discepoli, p. 1813 - 2. Attraverso i discepoli Cristofa conoscere il Padre a tutti quanti credono e crederanno in Lui, p.1814 - 3. La gloria del Padre estesa a tutti gli uomini che medianteil Figlio credono in Lui, p. 1816 - 4. Dio è stalo manifestato comePadre mediante Cristo come Figlio, p. 1817 -5. Cristo come uomoriceve dal Padre quegli uomini che ha scelto Lui stesso come Dioinsieme al Padre, p. 1819 -6.1 discepoli hanno veramente cono-

Page 49: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2137

sciuto Cristo come Figlio di Dio perché hanno veramente creduto,p. 1821 - 7. Problemi che dovranno essere trattati in seguito, p.1823.

DISCORSO CVII. Commento al Vangelo di Giovanni 17, 9-13Cristo chiede al Padre che i suoi discepoli costituiscano

una unità così come loro due sono una unità 1825

2. Cristo prega per coloro che gli sono stati dati e non per il mondoin generale, p. 1827 - 2. Quello che Cristo ha come Figlio di Diocoincide con quello che ha il Padre, p. 1827 - 3. Cristo può parlaredelle cose predestinate come già avvenute, p. 1829 4. L'essere nelmondo riferito a Cristo significa la sua presenza fisica nel mondo,p. 1830 - 5. Significato della richiesta di Cristo al Padre che ìdiscepoli a Lui dati siano una unità come sono loro due, p. 1831- 6. In che senso Cristo custodiva i suoi discepoli non da solo mainsieme con il Padre, p. 1832 - 7. La sorte del figlio della perdi-zione, p. 1834 - 8. La gioia che Cristo ha chiesto al Padre per idiscepoli, p. 1834.

DISCORSO CVIII. Commento al Vangelo di Giovanni 17, 14-19Cristo chiede al Padre che i discepoli siano santificati

nella Verità e quindi in Lui stesso 1837

1. L'odio che ha il mondo per chi non è del mondo, p. 1839 -2. Cristo chiede al Padre che i discepoli vengono santificati nellaVerità e quindi in Lui, p, 1840 - 3. Il Padre santifica nella Veritàdel Verbo i suoi eredi, p. 1841 - 4. Cristo come inviato dal Padree gli Apostoli come inviati da Cristo, p. 1842 - 5. In che senso iseguaci di Cristo diventano membra di Cristo, p. 1843.

DISCORSO CIX. Commento al Vangelo di Giovanni 16, 13-15La preghiera di Cristo estesa universalmente a tutti gli uomini

che sono e che saranno suoi discepoli 1845

1. La preghiera di Cristo estesa dagli Apostoli a tutti quelli checrederanno per mezzo della loro parola, p. 1847 - 2. Il Problemache si pone: Cristo nella sua preghiera ha incluso anche quelli chehanno creduto senza però ascoltare la parola degli Apostoli, p.1848 - 3. Cristo ha incluso nella sua preghiera tutti i credenti, p.1852 - 4. L'esempio dei tnodi antitetici in cui Paolo e il ladrone

Page 50: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2 1 3 8 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

hanno creduto in Cristo, p. 1853 - 5. Cristo ha pregato il Padreper tutti coloro che credettero e crederanno nella parola di Cristo,p. 1853.

DISCORSO CX. Commento al Vangelo di Giovanni 18, 21-23Cristo chiede al Padre che i discepoli diventino una unità

nella fede e nell'amore 1857

2. Dio è in noi come nel suo tempio e noi siamo in Dio come cre-ature nel Creatore, p. 1859 - 2. La preghiera di Cristo che tutti gliuomini diventino uno nella fede e nell'amore, p. 1860-3. La glo-ria che Cristo da agli uomini è l'immortalità che la natura umanaconsegue in Lui, p. 1863 - 4. In che senso Cristo è Mediatore, p.1865 - 5. Il Padre amando il Figlio ama anche le sue membra, os-sia gli uomini, p. 1867 - 6. La straordinaria grandezza dell'amoredi Dio per le sue creature, p. 1869 - 7. La morte di Cristo comecura dei nostri mali, p. 1871.

DISCORSO CXI. Commento al Vangelo di Giovanni 17, 24-26II premio della fede consisterà nell'essere con Cristo in Dio 1873

2. limando che verrà riconciliato con Dio verrà liberato dal mon-do nemico di Dio, p. 1875 - 2. La promessa di Cristo che chi credein Lui sarà con Lui là dove è Lui, p. 1877 - 3. Il premio dellafede sarà nella visione delle realtà credute e sperate, p. 1881 - 4.Saremo con Cristo in Dio Padre, p. 1883 - 5. Il mondo ha cono-sciuto Dio Padre per mezzo di Cristo che è stato da Lui mandato,p. 1884 - 6. L'amore che il Padre ha per il Figlio può essere anchein noi in quanto siamo membra di Cristo, p. 1885.

DISCORSO CXII. Commento al Vangelo di Giovanni 18, 1-12L'arresto di Gesù 1889

2. L'ingresso di Gesù nel giardino al di là del torrente Cedron, p.1891 - 2. Giungono i soldati e le guardie guidati da Giuda perarrestare Cristo, p. 1892 - 3 . 7 soldati e le guardie cadono al solosentire la voce di Cristo, p. 1893 - 4. Cristo chiede di lasciareliberi quelli che erano con Lui, p. 1895 - 5. Il gesto di Pietrodisapprovato da Cristo, p. 1895 - 6. L'arresto di Cristo, p. 1897.

Page 51: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2139

DISCORSO CXIII. Commento al Vangelo di Giovanni 18,13-27Cristo davanti ad Anna e a Caifa e il rinnegamento di Pietro 1899

2. Cristo viene condotto da Anna e poi da Caifa, p. 1901 - 2.Pietro rinnega Cristo, p. 1902 - 3. Il sommo sacerdote interrogaGesù sui suoi discepoli e sulla sua dottrina, p. 1904 - 4. Cristoviene schiaffeggiato da una delle guardie, p. 1906 - 5. Anna man-da Cristo da Caifa, p. 1909 - 6. Seconda e terza negazione diPietro, p. 1910.

DISCORSO CXIV. Commento al Vangelo di Giovanni 18,28-32Cristo dinanzi a Pilato 1913

2. Gesù nel Pretorio, p. 1915 - 2. Coloro che conducevano Gesùnon entrarono nel Pretorio per non contaminarsi e poter man-giare la Pasqua, p. 1916 - 3. Pilato domanda quale fosse l'accusacontro Cristo, p. 1916 - 4. La risposta dei Giudei a Pilato e leloro contraddizioni, p. 1917 - 5. Come si avvera la predizioneche Cristo sarebbe stato consegnato ai pagani per essere messo amorte, p. 1919.

DISCORSO CXV Commento al Vangelo di Giovanni 18, 13-27L'affermazione emblematica di Cristo: «II mio Regno non è

di questo mondo» e la figura di Cristo come vera Pasqua 1923

1. Il colloquio fra Cristo e Pilato, p. 1925 - 2. L'affermazione diCristo "il mio Regno non è di questo mondo"e il suo significato,p. 1927 - 3. Il senso della risposta di Cristo a Pilato "Tu dici cheio sono re", p. 1929 - 4. Cristo testimone di verità, p. 1929 - 5.Cristo è stato immolato come Pecora perché si realizzasse la veraPasqua, p. 1932.

DISCORSO CXVI. Commento al Vangelo di Giovani 19, 1-16La condanna di Cristo 1935

1. Gesù flagellato, schiaffeggiato e coronato di spine, p. 1937 - 2.Ecco l'uomo, p. 1938 - 3. La condanna di Cristo per aver dettodi essere il Figlio di Dio, p. 1939 - 4. Cristo rimane muto comeera stato predetto da Isaia, p. 1939 - 5. La risposta di Cristo aPilato che proclamava il proprio potere, p. 1940 - 6. Perché Pilatocercava di rilasciare Cristo, p. 1942 - 7. Pilato viene ricattato dai

Page 52: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2140 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

Giudei, p. 1942 - 8. Ultimo tentativo di Pilato di salvare Cristo,p. 1943 - 9. Gesù viene consegnato per la crocifissione, p. 1944.

DISCORSO CXVTJ. Commento al Vangelo di Giovanni 19,17-22II senso dello scritto posto in cima alla croce

«Gesù Nazareno Re dei Giudei» 1947

1. Verso il Golgota, p. 1949 - 2. Approfondimento della questio-ne dell'ora della crocifissione, p. 1950 - 3. La croce da simbolodi disprezzo diventa simbolo di gloria, p. 1952 - 4. Inscrizioneimposta da Pilato "Gesù Nazareno re dei Giudei", p. 1953 - 5. Inche senso si deve intendere Cristo re dei Giudei, p. 1954.

DISCORSO CXVTLI. Commento al Vangelo di Giovanni 19,23-24Crocifissione di Cristo spartizione delle sue vesti e significato

allegorico della tunica e della croce 1959

2. A crocifiggere Gesù furono i Giudei più che i soldati romani, p.1961 —2.1 soldati si dividono le vesti di Cristo e tirano a sorte latunica, p. 1961 - 3. Precisazioni sulla divisione delle vesti e sullatunica tirata a sorte, p. 1963 — 4. L'amore è la via che sorpassa ogniconoscenza, p. 1965 - 5. Significato allegorico della dimensioneorizzontale e verticale della croce, p. 1967.

DISCORSO CXIX. Commento al Vangelo di Giovanni 19, 24-30Dal colloquio di Cristo con la madre alla morte di Cristo

sulla croce 1969

2. Gesù sulla croce parla alla madre, p. 1971 - 2. Significato delmessaggio di Cristo alla madre di Cristo sulla croce, p. 1972 - 3.In che modo Giovanni si prese cura della madre di Cristo, p. 1973- 4. Gesù beve l'aceto, p. 1974 - 5. Simbolo della canna con cuiè stata porta a Cristo la spugna imbevuta di aceto, p. 1976 - 6.Tutto è compiuto, p. 1977.

DISCORSO CXX. Commento a Giovanni 19, 31-42; 20, 1-9La sepoltura di Cristo e la tomba trovata vuota dai discepoli 1979

2. La richiesta di spezzare le gambe ai crocifissi, p. 1981 - 2. Lamorte dì Cristo fa riprendere la Vita ai morti, p. 1981 - 3. Il ca-

Page 53: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE ANALITICO DELLA MATERIA 2141

rattere peculiare della fede consiste nel credere più che nel vedere,p. 1983 - 4. La sepoltura di Cristo, p. 1984 - 5. La deposizione diGesù nel sepolcro, p. 1985 - 6. Maria Maddalena trova il sepolcrovuoto, p. 1986 - 7. Alla notizia data da Maria Maddalena Pietroe Giovanni corrono al sepolcro, p. 1986 - 8. Le bende trovateper terra e il sudario ripiegato a parte, p. 1987 - 9. Giovani sirese conto della verità di quanto aveva detto Maria Maddalena,p. 1988.

DISCORSO CXXI. Commento al Vangelo di Giovanni 20,10-29Le apparizioni di Gesù a Maria Maddalena e ai discepoli 1989

2. La comparsa degli angeli a Maria Maddalena, p. 1991 - 2. Lacomparsa di Gesù a Maria Maddalena, p. 1993 - 3. Le parole diGesù a Maria Maddalena e il loro significato, p. 1994 - 4. Laprima comparsa di Gesù ai discepoli, p. 1997 - 5. L'episodio diTommaso e le parole di Cristo, p. 1998.

DISCORSO CXXII. Commento a Giovanni 20, 30-31; 21, 1-11L'apparizione di Cristo sulle rive del lago di Tiberiade

il miracolo della pesca di grossi pescie sua interpretazione allegorica 2001

2. L'apparizione di Cristo presso il lago di Tiberiade, p. 2003 — 2.Gli Apostoli tornano a fare i pescatori, p. 2004 - 3. Il lavoro chegli Apostoli dovevano compiere per la necessità di sostentamento,p. 2005 - 4. Il miracolo della gran quantità di pesci presi nellarete dai discepoli, p. 2007 - 5. Il testo evangelico, p. 2008 - 6. Ilsignificato simbolico del numero sette dei discepoli che preseroparte alla pesca, p. 2009 - 7. Il significato simbolico della pescacome allusione alla Chiesa in questo mondo e nell'altro mondo,p. 2010 - 8. Il significato simbolico del numero centocinquantatreoltre al numero sette, p. 2013 - 9. La diversa grandezza dei pescie il suo significato simbolico, p. 2016.

DISCORSO CXXIII. Commento al Vangelo di Giovanni 21,12-19II colloquio emblematico di Cristo con Pietro 2019

1. Come si conclude il Vangelo di Giovanni, p. 2021 - 2. Il pescee il pane come simboli di Cristo, p. 2022 - 3. Le varie apparizionidi Cristo dopo la sua risurrezione, p. 2024 - 4. La emblematica

Page 54: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

2142 INDICE ANALITICO DELLA MATERIA

vicenda di Pietro, p. 2024 - 5. La triplice negazione e la tripliceconfessione di amore di Cristo di Pietro, p. 2026.

DISCORSO CXXIV. Commento al Vangelo di Giovanni 21,19-25Pietro e Giovanni come simboli delle due forme di vita nella

Chiesa e conclusione del Vangelo di Giovanni 2033

2. Perché il Signore dice a Pietro: "Seguimi", p. 2035 - 2. La miste-riosa frase "Se io voglio che lui rimanga finché io venga", p. 2037- 3. Il problema che sollevano le misteriose parole di Cristo, p.2039 - 4. Le due differenti manifestazioni di amore di Giovannie di Pietro per Cristo e di Cristo per loro, p. 2040 - 5. Pietro eGiovanni sono simbolo delle due vite nella Chiesa, p. 2042 - 6.Possiamo essere migliori solo amando di più, p. 2049 - 7. La vitaterrena e quella eterna rappresentate da Pietro e da Giovanni sonostrettamente congiunte, p. 2051 - 8. Conclusione del Vangelo diGiovanni e del Discorso di Agostino, p. 2053.

Page 55: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUSI

In principio erat Verbum... (Io 1, 1-5) 5

TRACTATUS II

Fuìt homo missus a Deo... (Io 1, 6-14) 18

TRACTATUS III

Et de plenitudine eius accepìmus... (Io 1, 15-17) 29

TRACTATUSIV

Ecce Agnus Dei... (Io 1, 19-33) 43

TRACTATUS V

Ego nesciebam eum... (Io 1, 33) 55

TRACTATUS VI

Hic est qui baptizat (Io 1, 32-33) 71

TRACTATUS VII

Videbitis caelum apertum (Io 1, 34-51) 90

TRACTATUS Vi l iNuptiae factae sunt in Cana Galilaeae (Io 2, 1-4) 109

TRACTATUSIX

Servasti vinum bonum usque adhuc (Io 2, 1-11) 121

TRACTATUS X

Dicebat autem de tempio corporis sui (Io 2, 12-21) 133

TRACTATUS XI

Nisi quis natus fuerit denuo (Io 2, 23-25, et 3, 1-5) 144

TRACTATUS XII

Nemo adscendit in caelum, nisi qui descendit de caelo (Io 3, 6-21) 158

TRACTATUS XIIIQui habet sponsam, sponsus est (Io 3, 22-29) 170

TRACTATUS XIV

lllum oportet crescere, me autem minui (Io 3, 29-36) 185

Page 56: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS XV

lesus fatigatus ex itinere, sedebat sic super fontem (Io 4, 1-42) 198

TRACTATUS XVI

Nisi signa et prodigio videritìs, non creditis (Io 4, 45-53) 216

TRACTATUS XVIIQui prior descendisset in piscinam post motionem aquae,sanusfiebat (Io 5, 1-38) 223

TRACTATUS XVIIIPater diligit Filium, et omnia demonstrat ei quae ipsefaciet (Io 5,20) 236

TRACTATUS XIX

Venit bora, et nunc est, quando mortui audient vocem Filii Dei(Io 5,19-30) 248

TRACTATUS XX

Quaecumque Pater facit, haec eadem et Filius facit similiter(Io 5, 19) 267

TRACTATUS XXI

Et maiora bis demonstrabit ei opera, ut vos miremini (Io 5, 20-23) 279

TRACTATUS XXII

Qui audit verba et credit, transiti a morte ad vitam (Io 5, 24-30) . 294

TRACTATUS XXIIINon vultis venire ad me, ut vitam habeatis (Io 5, 30-40) 306

TRACTATUS XXIVAccepit lesus panes, et cum gratias egisset, distribuit discumbentibus(Io 6, 1-14) 321

TRACTATUS XXV

Non veni facere voluntatem meam, sed voluntatem eius qui misit me(Io 6,15-44) 327

TRACTATUS XXVIPanis quem ego dabo, caro mea est prò mundi vita (Io 6, 41-59) 342

TRACTATUS XXVIIVerba quae ego locutus sum vobis, spiritus et vita sunt (Io 6, 60-72) 355

TRACTATUS XXVIIIAdscendit ad die festum, non manifeste, sed tamquam in occulto(Io 7, 1-13) 364

Page 57: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

INDICE 913

TRACTATUS XXIX

Mea doctrina non est mea, sed eius qui misit me(lo 7, 14-18) 374

TRACTATUS XXX

Nolite iudicare secundum faciem, sed ìustum iudicium iudicate(Io 7, 19-24) ' 380

TRACTATUS XXXI

Quo hic iturus est? numquid in dispersionem gentium? (Io 7, 25-36) 386

TRACTATUS XXXIIHoc autem dixit de Spiritu, quem accepturi erant credentes in eum(Io 1,37-39) 395

TRACTATUS XXXIII

Vade et iam noli peccare (Io 8, 1-11) 403

TRACTATUS XXXIV

Qui sequitur me, habebit lumen vitae (Io 8, 12) 410

TRACTATUS XXXV

Et si ego testimonìum perhibeo de meipso, verum esttestimonium meum (Io 8, 13-14) 418

TRACTATUS XXXVI

Vos nescitis unde venio, aut quo vado (Io 8, 14-18) 426

TRACTATUS XXXVII

Nemo apprehendit eum, quia nondum venerai bora eius (Io 8,19,20) 438

TRACTATUS XXXVIIIEgo sum Principium, qui et loquor vobis (Io 8, 21-25) 446

TRACTATUS XXXIX

Qui me misit, verax est: ego quae audivi ab eo, haec loquor in mundo(Io 8, 26-27) 455

TRACTATUS XL

Et cognoscetis veritatem, et veritas lìberabit vos(Io 8, 28-32) 461

TRACTATUS XLI

Si vos Filius lìberaverit, tunc vere liberi eritis (Io 8, 31-36) 470

TRACTATUS XLII

Ego ex Deo processi et veni. Neque a meipso veni, sed Me me misit(Io 8,37-47) 481

Page 58: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS XLIIIAbraham pater vester exsultavit ut videret diem meum; vidit,et gavisus est (Io 8, 48-59) 491

TRACTATUS XLIVExiens vidit hominem caecum a nativitate (Io 9) 501

TRACTATUS XLV

Et veni ut vitam habeant, et abundantius habeant (Io 10, 1-10) 510

TRACTATUS XLVIBonus pastor animam suam datpro ovibus suis. Mercenarius autem...(IolO, 11-13) • 522

TRACTATUS XLVIIEgo sum pastor bonus (Io 10, 14-21) 529

TRACTATUS XLVIIIEgo et Pater unum sumus (Io 10,22-42) , 541

TRACTATUS XLIXEgo sum resurrectio et vita (Io 11, 1-54) 549

TRACTATUS L

lesus ante sex dies Paschae venit Bethaniam. Fecerunt ei coenam ibi(Io 11, 55 et 12, 1-11) 567

TRACTATUS LI

Nisi granum frumenti... (Io 12,12-26) 576

TRACTATUS LII

Nunc anima mea turbata est (Io 12, 27-36) 584

TRACTATUS LUI

Cum tanta signa fecisset coram eis, non credebant in eum(Io 12,37-43) ' 592

TRACTATUS LIV

Quae ego loquor, sicut dixit mihi Pater, sic loquor (Io 12, 44-50) 601

TRACTATUS LV

Sciens lesus quia venit bora eius ut transeat ex hoc mundo ad Patrem,cum dilexisset suos qui erant in mundo, in finem dilexit eos(Io 13, 1-5) 608

TRACTATUS LVI

Coepit lavare pedes discipulorum; et venit ad Simohem Petrum(Io 13, 6-10) 613

Page 59: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS LVII

Qui lotus est, non indiget nisi ut pedes lavet (Io 13, 10) 616

TRACTATUS LVIII

Exemplum dedi vobis, ut quemadmodum ego feci vobis,ita et vosfaciatis (Io 13, 10-15) 621

TRACTATUS LIX

Qui me accipit, accipit eum qui me misit (Io 13, 16-20) 625

TRACTATUS LX

Cum haec dixisset lesus, turbatus est spiritu (Io 13, 21) 628

TRACTATUS LXI

Amen dico vobis, quia unus ex vobis tradet me (Io 13, 21-27) 632

TRACTATUS LXII

Cum ergo accepisset Me buccellam, exivit continuo. Erat autem nox(Io 13,26-31) . 636

TRACTATUS LXIII

Nunc clarificatus est Filius hominis (Io 13, 31-32) 640

TRACTATUS LXIV

Filioli, adhuc modicum vobiscum sum. Quaeretis me (Io 13, 31-36) 644

TRACTATUS LXV ' ' •

Mandatum novum do vobis, ut diligatis invicem, sicut dilexi vos(Io 13, 34-35) 647

TRACTATUS LXVI

Dicit ei Petrus: Quare non possum te sequi modo? Animam meamponam prò te (Io 13, 36-38) 650

TRACTATUS LXVII

In domo Patris mei mansiones multae sunt (Io 14, 1-4) 653

TRACTATUS LXVIII

Vado parare vobis locum (Io 14, 2-4) • 656

TRACTATUS LXIX

Dicit ei Thomas: Domine, nescimus quo vadis; et quomodopossumus viam scire? (Io 14, 3-6) 659

TRACTATUS LXX

Ut ubi sum ego, et vos sitis (Io 14,3-10) • 663

Page 60: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS LXXI

Qui credit in me, opera quae egofacio, et ipsefaciet, et maiora horumfaciet (Io 14, 10-14) . 667

TRACTATUS LXXII

Maiora faciet; quia ego vado adPatrem (Io 14, 12-14) 670

TRACTATUS LXXIII

Et quodcumque petieritis Patrem in nomine meo, hocfaciam(Io 14, 12-14) 673

TRACTATUS LXXIV

Ego rogabo Patrem, et alium Paracletum dabìt vobis (Io 14, 15-17) 677

TRACTATUS LXXV

In ilio die vos cognoscetis quia ego sum in Patre meo, et vos in me,et ego in vobis (Io 14, 17-21) . 681

TRACTATUS LXXVI

Ad eum veniemus et mansionem apud eum faciemus (Io 14, 22-24) 684

TRACTATUS LXXVII

Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis (Io 14, 25-27) 687

TRACTATUS LXXVIII •

Si diligeretis me, gauderetis utique, quia vado ad Patrem,quia Pater maior me est (Io 14, 27-28) 691

TRACTATUS LXXIX

Et nunc dixi vobis priusquam fiat, ut cum factum fuerit credatis(Io 14, 28-31) 694

TRACTATUS LXXX

Iam vos mundi estis, propter sermonem quem locutus sum vobis(Io 15,1-3) . . : 697

TRACTATUS LXXXI

Sine me nihilpotestis facere (Io 15, 4-7) 700

TRACTATUS LXXXII

Manete in dilectione mea (Io 15, 8-10) 703

TRACTATUS LXXXIII

Haec locutus sum vobis, ut gaudium meum in vobis sit et gaudiumvestrum impleatur (Io 15, 11-12) 706

Page 61: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS LXXXIVMaiorem hac dilectionem nemo habet, quam animam suam ponatquis prò amìcis suis (Io 15, 12-13) 709

TRACTATUS LXXXVIam non dicam vos servos (Io 15, 13-15) 712

TRACTATUS LXXXVINon vos me elegistis; sed ego elegi vos (Io 15, 15-16) 715

TRACTATUS LXXXVIIHaec mando vobis, ut diligatis invicem (Io 15, 16-19) 718

TRACTATUS LXXXVIIIHaec omnia facient vobis propter nomen meum (Io 15, 20-21) 721

TRACTATUS LXXXIXSi non venissem, et eis locutus non fuissem, peccatum non haberent(Io 15, 18-23) 724

TRACTATUS XC

Viderunt et oderunt me et Patrem meum (Io 15, 23) 728

TRACTATUS XCI

Odio habuerunt me gratis (Io 15, 22-25) 731

TRACTATUS XCII

Cum autem venerit Paracletus, Me testimonium perhibebit(Io 15, 24-27) 734

TRACTATUS XCIIIEt vos testimonium perhibebitis, quia ab initio mecum estis(Io 16, 1-6) 737

TRACTATUS XCIVExpedit vobis ut ego vadam (Io 16, 5-7) 742

TRACTATUS XCV

Et cum venerit Me, arguet mundum de peccato, et de iustitia,et de iudìcio (Io 16, 8-11) 746

TRACTATUS XCVICum venerit Me Spiritus veritatis, docebit vos omnem veritatem(Io 16, 12-13) 751

TRACTATUS XCVIIAdhuc multa habeo vobis dicere (Io 16, 12) 756

Page 62: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS XCVIIISed non potestis portare modo (Io.16, 12) 761

TRACTATUS XCICNon enim loquetur a semetipso, sed quaecumque audiet, loquetur(Io 16,13-15) 768

TRACTATUS C

llle me clarificabit (Io 16, 13-15) 776

TRACTATUS CI

Mulier cum parit, tristitiam habet, quia venit bora eius (Io 16, 16-23) 780

TRACTATUS CII

Ipse Pater amat vos, quia vos me amastis (Io 16, 23-28) 785

TRACTATUS CHI

Confidite, ego vici mundum (Io 16, 29-33) 790

TRACTATUS CIV

Haec locutus sum vobis, ut in me pacem habeatis (Io 16, 33-17, 1) 794

TRACTATUS CV

Haec est vita aeterna, ut cognoscant te (Io 17, 1-5) 798

TRACTATUS CVI

Et cognoverunt vere quia a te exivi, et crediderunt quia tu me misisti(Io 17,6-8) ' 804

TRACTATUS CVIIUt habeant meum gaudium impletum in semetipsis(Io 17, 9-13) 810

TRACTATUS CVIIISanctifica eos in veritate (Io 17, 14-19) 815

TRACTATUS CIX

Non prò his rogo tantum, sed et prò eis qui credituri sunt per verbumeorum in me (Io 17, 20) 818

TRACTATUS CX

Dìlexisti eos sicut et me (Io 17, 20-23) 823

TRACTATUS CXI

Ut et ipsi in nobis unum sint (Io 17, 24-26) 831

TRACTATUS CXIIHaec cum dixisset lesus, egressus est cum discipulis suistrans torrentem Cedron, ubi erat hortus (Io 18, 1-12) 838

Page 63: Prefazione Saggio introduttivo - GBV

TRACTATUS CXIIIQuid me caedis? (Io 18, 13-27) 842

TRACTATUS CXIVNon introierunt in praetorium, ut non contaminarentur (Io 18, 28-32) 847

TRACTATUS CXV

Regnum meum non est de hoc mundo (Io 18, 33-40) 851

TRACTATUS CXVIEt dabant ei alapas (Io 19, 1-16) 856

TRACTATUS CXVIIQuodscripsi, scripsi (Io 19, 17-22) 861

TRACTATUS CXVIIIAcceperunt vestimenta eius et fecerunt quatuor partes,et tunicam (Io 19, 23-24) 865

TRACTATUS CXIXStabant iuxta crucem Iesu, mater eius... (Io 19, 24-30) 870

TRACTATUS CXX

Unus militum lancea latus eius aperuit, et continuo exivit sanguiset aqua (Io 19-20) 874

TRACTATUS CXXINoli me tangere, nondum enim adscendi ad Patrem meum(Io 20, 10-29) 878

TRACTATUS CXXIIPostea manifestava se iterum lesus ad mare Tiberiadis (Io 20, 30-31) 884

TRACTATUS CXXIIICum prandisset, dixit Simoni Petro lesus: Simon lohannis,diligis me plus bis? (Io 21, 12-19) 893

TRACTATUS CXXIVSic eum volo manere donec veniam; quid ad te?Tu me sequere (Io 21, 19-25) 899