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PONTE BOLIGO...Il ponte permette lo scavalco dello scolo Boligo lungo la S.P. 15. In seguito ad un sopralluogo effettuato in data 22/08/2010 dall’Ing. Paolo Maschietto si è evidenziata

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AI PROGETTI

VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

1 PREMESSA ..........................................................................................................................................3

2 METODO DI CALCOLO ...................................................................................................................4

2.1 CODICI DI CALCOLO ................................................................................................................................4

3 COMBINAZIONI DI CARICO ALLO STATO LIMITE ULTIMO..............................................6

3.1 COEFFICIENTI PARZIALI PER LE OPERE ED I SISTEMI GEOTECNICI.............................................................8 3.1.1 Combinazioni A1 STR ...................................................................................................................8 3.1.2 Combinazioni A2 GEO..................................................................................................................8

4 DESCRIZIONE DELLE OPERE.......................................................................................................9

4.1 CARATTERISTICHE TECNICHE E STATO DI FATTO DELL’OPERA ................................................................9 4.2 INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE ........................................................................................................9

5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................................................11

5.1 LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI .....................................................................................................11 5.2 NORME NAZIONALI.........................................................................................................................11 5.3 NORMATIVA EUROPEA ED INTERNAZIONALE ........................................................................12

6 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IMPIEGATI ...............................................................13

6.1 CALCESTRUZZO PER FORMAZIONE PIANI DI POSA (MAGRONE). .............................................................13 6.2 CALCESTRUZZO PER PLATEA ED ELEVAZIONI SPALLE............................................................................13 6.3 CALCESTRUZZO PER SOLETTA, CORDOLI E MARCIAPIEDI.......................................................................13 6.4 ACCIAIO IN BARRE AD ADERENZA MIGLIORATA PER CEMENTO ARMATO SALDABILE. ...........................14

7 ANALISI DEI CARICHI ..................................................................................................................15

7.1 PESI PROPRI STRUTTURALI ....................................................................................................................15 7.2 AZIONI PERMANENTI .............................................................................................................................15 7.3 AZIONI ACCIDENTALI ............................................................................................................................15 7.4 AZIONI ECCEZIONALI – URTO ...............................................................................................................16 7.5 AZIONI METEORICHE .............................................................................................................................16

7.5.1 Azioni dovute alla neve ...............................................................................................................16 7.5.2 Azioni dovute al vento .................................................................................................................17

7.5.2.1 Calcolo della pressione..........................................................................................................................17 7.5.2.1.1 Pressione cinetica di riferimento ...................................................................................................17 7.5.2.1.2 Coefficiente di esposizione............................................................................................................17 7.5.2.1.3 Coefficiente di esposizione............................................................................................................17 7.5.2.1.4 Coefficiente dinamico ...................................................................................................................17 7.5.2.1.5 Pressione risultante........................................................................................................................17

7.6 SPINTA DELLE TERRE E DELLE ACQUE ...................................................................................................18 7.7 CARICHI DOVUTI A SISMA......................................................................................................................18

7.7.1 Caratteristiche del sito ................................................................................................................18 7.7.2 Azione sismica.............................................................................................................................18

7.7.2.1 DEFINIZIONE DEL PARAMETRO DI STRUTTURA Q...................................................................19

8 PROGETTO E VERIFICA DELLE STRUTTURE .......................................................................20

8.1 VERIFICA DELLA SOLETTA ....................................................................................................................20 8.2 VERIFICA DEI MURI PORTANTI VERTICALI .............................................................................................26 8.3 VERIFICA PLATEA DI FONDAZIONE ........................................................................................................32 8.4 VERIFICA CAPACITÀ PORTANTE E SOLLEVAMENTO ...............................................................................34

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AI PROGETTI

VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

1 PREMESSA

La presente relazione di calcolo si riferisce al progetto di ristrutturazione di un ponte

in muratura sullo scolo Boligo, sulla S.P. 15 in località Lova di Campagna Lupia (Ve).

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AI PROGETTI

VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

2 METODO DI CALCOLO

La presente relazione strutturale di calcolo illustra il progetto nei suoi aspetti

generali. Essa comprende solo una parte dei calcoli strutturali: le verifiche non riportate

sono state condotte analogamente a quelle descritte e risultano disponibili nelle minute di

studio.

Lo studio delle strutture è stato condotto secondo i metodi della scienza delle

costruzioni supponendo i materiali elastici, omogenei ed isotropi. La ricerca dei parametri

di sollecitazione è stata fatta secondo le disposizioni di carico più gravose avvalendosi di

codici di calcolo automatico per l'analisi strutturale.

Le verifiche di resistenza delle sezioni sono state eseguite secondo il metodo degli

stati limite, secondo quanto riportato nel D.M. 14.01.2008.

2.1 Codici di calcolo

Tutti i codici di calcolo automatico utilizzati per il calcolo e la verifica delle strutture e

la redazione della presente relazione di calcolo sono di sicura ed accertata validità e sono

stati impiegati conformemente alle loro caratteristiche. Tale affermazione è suffragata dai

seguenti elementi:

• grande diffusione del codice di calcolo sul mercato;

• storia consolidata del codice di calcolo (svariati anni di utilizzo);

• utilizzo delle versioni più aggiornate (dopo test);

• pratica d’uso frequente in studio.

In considerazione dei problemi in studio, caratterizzati da piccoli spostamenti e

tensioni inferiori ai limiti elastici dei materiali, si è ritenuto sufficiente adottare una

schematizzazione della geometria e dei materiali di tipo lineare con leggi elastiche e

isotrope ed omogenee.

Le elaborazioni mediante calcolatore sono state eseguite principalmente con l’ausilio

dei seguenti programmi:

• PROSAP® distribuito dalla 2S.I. SOFTWARE E SERVIZI PER

L'INGEGNERIA SRL, P.tta Schiatti 8/b con codice di calcolo ALGOR

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SUPERSAP® prodotto dalla ALGOR INTERACTIVE SYSTEMS, Inc.

Pittsburgh, PA, USA.

• I risultati delle analisi sono stati poi elaborati con l’ausilio di fogli Excel

sviluppati specificamente, oppure con l’ausilio di altri programmi come

VCASLU v 7.6 di Piero Gelfi.

I programmi vengono usati dalla scrivente in forza di regolari licenze d’uso e sono

testati periodicamente mediante procedure di controllo codificate, tali da verificare

l’attendibilità delle applicazioni e dei risultati ottenuti ed individuare eventuali vizi ed

anomalie.

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3 COMBINAZIONI DI CARICO ALLO STATO LIMITE ULTIMO

Si adottano le combinazioni prescritte dal DM 14/01/2008 espresse al paragrafo

2.5.3:

- Combinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi

(SLU):

γG1G1 +γG2G2 + γPP + γQ1Qk1 + γQ2ψ02Qk2 + γQ3 ψ 03Qk3 + …

- Combinazione caratteristica (rara), generalmente impiegata per gli stati limite di

esercizio (SLE) irreversibili:

G1 + G2 + P + Qk1 + ψ 02Qk2 + ψ 03Qk3+ …

- Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio

(SLE) reversibili:

G1 + G2 +P+ ψ11Qk1 + ψ22Qk2 + ψ23Qk3 + …

- Combinazione quasi permanente (SLE), generalmente impiegata per gli effetti a

lungo termine:

G1 + G2 + P + ψ21Qk1 + ψ22Qk2 + ψ23Qk3 + …

- Combinazione sismica, impiegata per gli stati limite ultimi e di esercizio connessi

all’azione sismica E (v. § 3.2 DM14/01/08):

E + G1 + G2 + P + ψ21Qk1 + ψ22Qk2 + …

- Combinazione eccezionale, impiegata per gli stati limite ultimi connessi alle azioni

eccezionali di progetto Ad (v. § 3.6 DM14/01/08):

G1 + G2 + P +Ad + ψ21Qk1 + ψ22Qk2 +...

dove:

Gk valore caratteristico delle azioni permanenti

P valore caratteristico della forza di precompressione

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Qik valore caratteristico dell’azione variabile i-esima

E azione sismica con spettro di progetto allo Stato Limite Ultimo

γG1, γG2, , γQi coefficienti parziali di sicurezza (tabella 2.6.I DM 14/01/08)

γP coeff. parziale della precompressione

ψ0j, ψ1j, ψ2j coefficienti di combinazione (tabella 2.5.I DM14/01/08)

Di seguito si riportano le tabelle 2.5.I e 2.6.I. dove sono illustrati i valori dei

coefficienti di sicurezza e dei coefficienti di combinazione.

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AI PROGETTI

VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

3.1 Coefficienti parziali per le opere ed i sistemi geotecnici

In base a quanto specificato dalla vigente normativa sui ponti stradali si

considerano le seguenti combinazioni di carico:

3.1.1 Combinazioni A1 STR

Peso

pro

prio

str

utture

(g1)

Sovra

ccarichi

perm

anenti (

g2)

Altre

azio

ni

perm

anenti (

g3)

Ritiro d

el cls

(ε2)

Variazio

ni

term

iche (

ε3)

Scorr

imenti

vis

cosi (ε

4)

Cedim

enti

vin

cola

ri (

ε5)

Carichi

mobili

(tandem

Q1)

Carichi

mobili

(q1)

Folla

m

arc

iapie

di

e p

iste

Fre

nam

ento

(q3)

Forz

a

centr

ifuga

(q4)

Vento

(q5)

Resis

tenze

dei

vin

coli

(q7)

Urt

o (

q8)

A1 1.35 1.5 1.5 1.2 1.2 1.2 1.2 1.35 1.35 0.75

[EV1]

0 0 1.5 1.5 1.5

A2a 1.35 1.5 1.5 1.2 1.2 1.2 1.2 1.02

[EV2]

1.02 0 1.5 0 1.2

[EV3]

1.5 1.5

A2b 1.35 1.5 1.5 1.2 1.2 1.2 1.2 1.02

[EV4]

1.02 0 0 1.5 1.2 1.5 1.5

A3 1.35 1.5 1.5 1.2 1.2 1.2 1.2 0 1.5 0 0 1.2 1.5 1.5

Sono state considerate altre combinazioni per alcune verifiche locali

3.1.2 Combinazioni A2 GEO

Si considerano solo le combinazioni di interesse

Peso

pro

prio

str

utture

(g1)

Sovra

ccarichi

perm

anenti (

g2)

Altre

azio

ni

perm

anenti (

g3)

Dis

tors

ioni

di

pro

gett

o (

ε1)

Ritiro d

el cls

(ε2)

Variazio

ni

term

iche (

ε3)

Scorr

imenti

vis

cosi (ε

4)

Cedim

enti

vin

cola

ri (

ε5)

Carichi

mobili

(tandem

Q1)

Carichi

mobili

(q1)

Folla

im

palc

ato

Folla

marc

iapie

di

e p

iste

Fre

nam

ento

(q3)

Forz

a

centr

ifuga

(q4)

Vento

(q5)

Resis

tenze

dei

vin

coli

(q7)

Urt

o (

q8)

A21 1.00 1.3 1.5 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 1.15 1.15 0.65

[EV5]

0 0 1.3 1.0 1.3

A22a 1.00 1.3 1.5 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 [EV6]0.

87

0.87 0 1.3 0 0.8 1.0 1.3

A22b 1.00 1.3 1.5 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 0.87

[EV7]

0.87 0 0 1.3 0.8 1.0 1.3

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AI PROGETTI

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4 DESCRIZIONE DELLE OPERE

4.1 Caratteristiche tecniche e stato di fatto dell’opera

L’opera è ponte in muratura ad arco ribassato con luce di circa ml. 3,53, imposta

dell’arco a ml. 1,13 dalla fondazione ed altezza in chiave di ml. 2,40; la fondazione

consiste in una platea in muratura. Il ponte permette lo scavalco dello scolo Boligo lungo la

S.P. 15.

In seguito ad un sopralluogo effettuato in data 22/08/2010 dall’Ing. Paolo

Maschietto si è evidenziata la presenza di due crepe sub-verticali in corrispondenza delle

spalle e una lesione del manto stradale con direzione diagonale dallo spigolo nord-ovest

allo spigolo sud-est.

4.2 Interventi di ristrutturazione

Per il ripristino strutturale ed il consolidamento si sono ipotizzati degli interventi da

effettuarsi nelle seguenti fasi:

- fresatura del manto stradale, demolizione dei cordoli e della pavimentazione

stradale;

- scavo per mettere a nudo la parte interna della muratura esistente, con

posizionamento di eventuali strutture provvisionali e di rinforzo.

- consolidamento della muratura mediante iniezioni, rimozione e sostituzione dei

mattoni più degradati con il metodo “scuci–cuci” tenendo presente che i nuovi

mattoni dovranno possedere caratteristiche e tonalità cromatiche tali da

coesistere con il paramento murario esistente.

- realizzazione di una platea di fondazione dallo spessore di 40 cm in

corrispondenza delle spalle e di muri portanti verticali in c.a. atti a reggere la

soletta superiore da 35 cm; quest’ultima avrà una lunghezza di circa 12,0 ml ed

una larghezza di circa 8 ml (compresa di banchina e cordoli) per garantire una

larghezza minima di 2,75 m per ciascuna delle due corsie di marcia;

- Posa di barriere stradali tipo H2 bordo ponte;

- Rifacimento del manto bituminoso;

- Segnaletica orizzontale.

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AI PROGETTI

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Si riportano delle immagini esemplificative relative all’intervento in oggetto:

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5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

I calcoli riportati sono stati eseguiti secondo gli usuali metodi della Scienza delle

Costruzioni e nel pieno rispetto delle normative vigenti.

La normativa attualmente in vigore in Italia è il Decreto Ministeriale del 14.01.2008.

Azioni sulle strutture: Sono determinate secondo D.M. 14.01.2008,

Verifiche delle strutture: Sono svolte secondo D.M. 14.01.2008.

5.1 LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI

• Or. P.C.M. n° 3274 20.03.2003 – “Primi elementi in materia di criteri generali per la

classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni

in zona sismica”.

• Or. P.C.M. n° 3316 02.10.2003 – “Modifiche ed integrazioni all’ordinanza del

Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 20 marzo 2003”.

• Or. P.C.M. n° 3431 03.05.2005 – “Ulteriori modifiche ed integrazioni all’ordinanza del

Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 20 marzo 2003…”.

• D.M. Infrastrutture e Trasporti del 23 Settembre 2005 - “Norme Tecniche per le

costruzioni”.

• DM 20/11/1987 – ‘’Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli

edifici in muratura e per il loro consolidamento’’

5.2 NORME NAZIONALI

• UNI EN 206-1/2006 – “Calcestruzzo. Specificazione, prestazione, produzione e

conformità”.

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5.3 NORMATIVA EUROPEA ED INTERNAZIONALE

• UNI EN 1990 – “Criteri generali di progettazione strutturale”

• UNI EN 1991 – Eurocodice 1 – “Azioni sulle strutture”.

• UNI EN 1992 – Eurocodice 2 – “Progettazione delle strutture di calcestruzzo”.

• UNI EN 1993 – Eurocodice 3 – “Progettazione delle strutture di acciaio”.

• UNI EN 1994 – Eurocodice 4 – “Progettazione delle strutture composte acciaio-

calcestruzzo”.

• UNI ENV 1996 - Eurocodice 6 – “Progettazione delle strutture in muratura”.

• UNI EN 1997 – Eurocodice 7 – “Progettazione geotecnica”.

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6 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IMPIEGATI

Salvo indicazioni diverse espressamente indicate negli elaborati grafici, sono previsti

i seguenti materiali:

6.1 Calcestruzzo per formazione piani di posa (magrone).

Resistenza cubica caratteristica a 28 giorni: Classe C12/15

Rck ≥ 15.0 MPa UNI EN206

Cemento tipo: CEM II/A-P 32.5N (EN 197-1)

Classe di esposizione ambientale: -

Rapporto massimo acqua/cemento: conforme normativa vigente

Contenuto minimo di cemento: conforme normativa vigente

Classe di consistenza (slump test): S3

6.2 Calcestruzzo per platea ed elevazioni spalle.

Resistenza cubica caratteristica a 28 giorni: Classe C32/40

Rck ≥ 35.0 MPa UNI EN206

Cemento tipo: CEM II/A-P 32.5N (EN 197-1)

Classe di esposizione ambientale: XC4+XS1+XF2 (UNI 11104)

Rapporto massimo acqua/cemento: conforme normativa vigente

Contenuto minimo di cemento: conforme normativa vigente

Classe di consistenza (slump test): S3 platea

S3-S4 elevazioni spalle

6.3 Calcestruzzo per soletta, cordoli e marciapiedi.

Resistenza cubica caratteristica a 28 giorni: Classe C32/40

Rck ≥ 35.0 MPa UNI EN206

Cemento tipo: CEM II/A-P 32.5N (EN 197-1)

Classe di esposizione ambientale: XC4+XS1+XF4 (UNI 11104)

Rapporto massimo acqua/cemento: conforme normativa vigente

Contenuto minimo di cemento: conforme normativa vigente

Classe di consistenza (slump test): S3 soletta cordoli e marciapiedi

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6.4 Acciaio in barre ad aderenza migliorata per cemento armato

saldabile.

Tipo di acciaio: B450C ad aderenza migliorata, controllato in stabilimento

Tensione caratteristica di snervamento: fyk ≥ 450 MPa

Tensione caratteristica di rottura: ftk ≥ 540 MPa

Allungamento percentuale: (Agt )k≥ 7.5%

Rapporti di duttilità: (fy/fy)k ≤ 1.25

Analisi chimica di colata in accordo con § 11.3.2.7. del D.M. 14.01.2008 per acciaio

saldabile.

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AI PROGETTI

VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

7 ANALISI DEI CARICHI

7.1 Pesi propri strutturali

I pesi propri strutturali, non altrove specificati, considerati nei calcoli sono i seguenti:

calcestruzzo non armato: 24.0 kN/m3

calcestruzzo armato: 25.0 kN/m3

carpenteria in acciaio: 78.5 kN/m3

7.2 Azioni permanenti

Le azioni permanenti, non altrove specificate, considerate nei calcoli sono le

seguenti:

manto bituminoso stradale di copertura: 3.00 kN/m2

barriere guard-rail e parapetti: 2.00 kN/m

7.3 Azioni accidentali

Le azioni accidentali considerate nei calcoli sono quelle previste dalle NTC08 per i

ponti classificati di prima categoria; precisamente, in relazione alla larghezza

dell’impalcato:

- 1° colonna di carico:

Q1k 2 assi 300 kN disposti come daNTC08

q1k carico uniforme ripartito 9.00 kPa

- 2° colonna di carico:

Q2k 2 assi 200 kN disposti come daNTC08

q2k carico uniforme ripartito 2.50 kPa

Area rimanente impalcato

q4k carico uniforme ripartito 2.50 kPa

La larghezza della corsia convenzionale è pari a 3.0m.

Le suddette colonne di carico andranno disposte secondo lo schema longitudinale

che produce le azioni accidentali maggiormente gravose per la struttura in esame.

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VIA PEPPINO IMPASTATO, 14 VENEZIA-MESTRE 30020 RELAZIONE DI CALCOLO

Le azioni accidentali locali considerate sono:

7.4 Azioni eccezionali – Urto

Per quanto riguarda le azioni eccezionali sugli elementi secondari indotti dall’urto di

un veicolo in svio si considera:

- Azione trasversale posta a 100 cm dal piano viario: 100.00 kN

Tale forza viene applicata su una linea di 50.0cm

7.5 Azioni meteoriche

7.5.1 Azioni dovute alla neve

Il carico dovuto alla neve, non risulta dimensionante per il tipo di struttura

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7.5.2 Azioni dovute al vento

7.5.2.1 CALCOLO DELLA PRESSIONE

La pressione dovuta al vento è data dall’espressione:

p = qbcecpcd

L’azione tangente del vento è data dall’espressione:

pf = qbcecf

7.5.2.1.1 Pressione cinetica di riferimento

qb=0.5×ρ×v2b

zona: 1 (Regione Veneto)

a0≤1000 m

ka=0.010Hz

vb=25m/s velocità di riferimento vento

ρ=1.25kg/m3 densità dell’aria

qb=0.5×1.25×252=390.625N/m2=0.391kPa

7.5.2.1.2 Coefficiente di esposizione

Si ha:

classe di rugosità del terreno: B

categoria di esposizione del sito: III

kr = 0.20 z0 = 0.10 m zmin = 5.00 m

ct=1.0 Coefficiente di topografia

ce= 1.71

7.5.2.1.3 Coefficiente di esposizione

cpe = 0.8

7.5.2.1.4 Coefficiente dinamico

cd = 1 (coefficiente dinamico)

7.5.2.1.5 Pressione risultante

L’azione del vento interessa i mezzi in transito sul ponte, quando carico, per

un'altezza a partire dal piano stradale di 3.00 m.

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7.6 Spinta delle terre e delle acque

Le azioni dovute alle spinte delle terre e delle acque sono analizzate e computate in

accordo con il materiale di reinterro previsto.

7.7 Carichi dovuti a sisma

Le strutture di cui in oggetto ricadono in zona sismica.

Si determina l’azione sismica secondo quanto disposto nel cap. 3.2 del DM

14.01.2008.

7.7.1 Caratteristiche del sito

La posizione geografica del sito è:

Latitudine 45,3540

Longitudine 12.0960

Si considera inoltre:

vita nominale VN≥50anni

classe d’uso II

coefficiente d’uso CU=1.0

Categoria di sottosuolo: D

7.7.2 Azione sismica

Le strutture di cui in oggetto ricadono in zona sismica.

Si determina l’azione sismica secondo quanto disposto nel cap. 3.2 del DM

14.01.2008.

L’azione sismica agente dovuta al terreno e all’acqua è valutata mediate il metodo

pseudo statico.

Per il sito in oggetto si ha:

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SLO SLD SLV SLC

ag 0,028 0,033 0,068 0,085

F0 2,480 2,500 2,630 2,660

Ss 1,8 1,8 1,8 1,8

St 1 1 1 1

Tb 0,191 0,200 0,250 0,257

Tc 0,573 0,599 0,750 0,771

Td 1,710 1,733 1,872 1,942

7.7.2.1 DEFINIZIONE DEL PARAMETRO DI STRUTTURA Q

Il valore del fattore di struttura q da utilizzare per ciascuna direzione della azione

sismica, dipende dalla tipologia strutturale, dal suo grado di iperstaticità e dai criteri di

progettazione adottati e prende in conto le non linearità di materiale. Esso può essere

calcolato tramite la seguente espressione:

q=q0 • KR

dove:

q0 è il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilità

attesa, dalla tipologia strutturale;

KR è un fattore riduttivo che dipende dalle caratteristiche di regolarità della

costruzione

A favore di sicurezza, vista anche la modesta entità dell’azione sismica, è stato

assunto un valore del fattore di struttura in direzione x-x e y-y q = 1.0

Il fattore di struttura q in direzione verticale vale sempre 1.5 (vedi paragrafo 7.3.1

NTC2008).

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8 PROGETTO E VERIFICA DELLE STRUTTURE

Le verifiche che seguono costituiscono un estratto dei nostri calcoli su schemi e

verifiche statiche riguardanti le strutture principali presenti nell'opera in oggetto. In

particolare, per alcune tipologie strutturali, si riporta solo una verifica completa, intendendo

che le altre sono state condotte analogamente. Tutte le verifiche sono presenti nelle

minute di studio, a disposizione per eventuali chiarimenti.

Vengono omessi quasi totalmente i tabulati prodotti con programmi di calcolo

automatico. Essi risultano disponibili presso lo Studio per eventuale consultazione.

Le sollecitazioni ottenute nelle varie condizioni di carico sono quindi state

combinate fra loro secondo i coefficienti e le combinazioni previste dalla normativa attuale.

Le azioni agenti sulla struttura sono quelle ricavate dalle varie analisi, si riportano le

verifiche di ogni tipologia strutturale più sollecitata.

8.1 Verifica della soletta

Momento M2-2

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Si riportano le verifiche, condotte con il software Vca_Slu del prof. Gelfi, delle massime

azioni flessionali positive e negative in direzione 2-2, ottenuti con i carichi tandem

posizionati in mezzeria:

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La verifica è soddisfatta per le armature superiori ed inferiori.

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Momento M1-1

Si riportano le verifiche, condotte con il software Vca_Slu del prof. Gelfi, delle massime

azioni flessionali positive e negative in direzione 1-1, ottenuti con i carichi tandem

posizionati in mezzeria:

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La verifica è soddisfatta per le armature superiori ed inferiori.

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8.2 Verifica dei muri portanti verticali

Si riportano le immagini dello sforzo normale e del momento flettente sui muri portanti

nelle due combinazioni che danno sforzo normale e momento flettente massimi ( Nmax, M

e Mmax , N) e le verifiche dell’elemento più sollecitato per ognuna dei due casi; si

sottolinea che le combinazioni che generano i massimi valori di N e M sono combinazioni

non sismiche.

Combinazione Nmax, M

Sforzo normale Nmax

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Momento flettente M

Si riporta la verifica del setto centrale, armato con 2Ø16/20, che risulta essere il più

sollecitato a compressione:

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La verifica risulta soddisfatta.

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Combinazione N, Mmax

Sforzo normale N

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Momento flettente Mmax

Si riporta la verifica di un setto laterale, armato con 2Ø16/20, che risulta essere il più

sollecitato a flessione:

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Verifica soddisfatta.

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8.3 Verifica platea di fondazione

M2-2

M1-1

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La platea viene armata con d16/20 sia superiormente che inferiormente e quindi risulta:

Verifica soddisfatta in entrambe le direzioni, superiormente e inferiormente.

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8.4 Verifica capacità portante e sollevamento

La costruzione della platea, dei muri verticali e della soletta non va ad aumentare la

pressione sul terreno alla quota alveo. Infatti, il peso del terreno presente all’interno delle

attuali spalle è superiore al peso della struttura in c.a., in quanto all’interno di quest’ultima

non si effettua alcun riempimento. I cedimenti e la capacità portante, quindi, non sono

soggetti ad alterazioni o aumenti rispetto allo stato di fatto prima dell’intervento.

Per questa ragione è stato deciso di non effettuare prove o sondaggi geotecnici, ma di

utilizzare la stratigrafia del terreno riportata su indagini effettuate in siti limitrofi e messe a

disposizione da parte dell’Ente Appaltante.

Le suddette indagini riferiscono di un primo strato di limo argilloso dalle scadenti proprietà

geotecniche sino a 2.5-3m di profondità; il secondo strato è invece costituito da una sabbia

limosa dalle migliori caratteristiche di portanza, sul quale si attesterà la fondazione di

progetto.

Si riporta una tabella con la verifica al sollevamento del nuovo manufatto:

SOLLEVAMENTO SLU

B 400 cm

L 460 cm

H 280 cm

Volume 51.5 mc Volume di spinta

Spinta 515 kN Forza di spinta

P1 184 kN Peso platea

P2 414 kN Peso muri verticali

P3 315 kN Peso soletta

Tot 913 kN Peso totale

FS= 1.77 > 1.5 VERIFICATO