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1 Poesia delle feste di Loredana Semantica e Francesco Tontoli

Poesia delle feste

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raccolta di poesia

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Page 1: Poesia delle feste

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Poesia delle feste

di

Loredana Semantica e Francesco Tontoli

Page 2: Poesia delle feste

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Page 3: Poesia delle feste

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20 febbraio 2013

Page 4: Poesia delle feste

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Indice

Loredana Semantica pag. 6

Francesco Tontoli “ 7

Natale “ 8

Gli addobbi di natale “ 9

Avventi (Grattatempi su carta da musica) “ 10

Il presepe (personaggi e interpreti) “ 13

C’era Natale “ 16

Quest’anno ho fatto un presepe “ 17

Io vorrei far gli auguri a tutti “ 19

Natale (autoreferenziale) “ 20

Il giorno che il Verbo “ 21

Capodanno “ 22

Inizio d’avvio “ 23

La Messia “ 24

Fine d’anno “ 25

San Valentino “ 26

E celebriamolo l’amore “ 27

Divino San Valentino “ 28

Pasqua “ 29

Venerdì Santo “ 30

Obsession “ 31

La carota “ 32

Ferragosto “ 33

Il ferro d’agosto “ 34

Matrimonio “ 35

Presagio “ 36

Page 5: Poesia delle feste

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Indice

Prima comunione pag. 37

Stormire “ 38

25 aprile “ 39

Fiore di libertà “ 40

Festa del lavoro “ 41

Per la festa del lavoro “ 42

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Loredana Semantica, è una signora di mezza età che si avvia

inquietamente alla vecchiaia, nata a Catania, vive a Siracusa.

Scrive poesie per diletto e qualcuna fa pure centro.

Ogni tanto si fionda nell’abisso per uscirne scatta foto al mondo.

La luce non le basta e, pertanto, infiora ciò che crea di linee,

trame e tormenti. Ha un debole per i colori, specie nei periodi bui

e quindi, adesso, sempre. Suo marito è un medico, il suo miglior

paziente, giacché la sopporta, i due figli non meno, ciononostante

in definitiva l’adorano.

Per sbarcare il lunario fa l’impiegata. Spreca nei conati d’arte una

quantità incredibile di tempo, perciò molti dicono che sia suo

alleato. In ogni caso ha di certo un patto di ferro con l’inutilità.

E’ votata alla gratuità che le ispira insanamente una marea di

cose tra le quali: organizzare su facebook concorsi virtuali di

fotografia e pubblicare sue raccolte - poetiche e non - su provider

gratuiti, come issuu.

Si è innamorata del web, da oltre dieci anni ci nuota, stile delfino,

ultimamente curando il blog “Di poche foglie” su wordpress e il

suo account twitter, nonché facebook, dove ha incontrato il

coautore di questa raccolta. Ha da poco varato il suo sito di

fotografia http://lorsemantica.wix.com/lunacentrale#

Page 7: Poesia delle feste

7

Francesco Tontoli, va per i 57 anni (mancano 3 giorni a questo

evento non indimenticabile), è nato a Maddaloni e vive a Pisa. In

gioventù ha fatto una scelta studiata, non smettere mai di

studiare, ciò gli ha impedito di conseguire l’alloro in scienze

politiche e filosofia, ma l’ha reso un brillante eclettico, esperto

nell’arte di provare. Ha provato perciò molte cose, tra le quali ad

es. fare il musicista jazz, e ora persino il poeta, cose che hanno

avuto alterni risultati, e ricevuto qualche breve e concitato

apprezzamento.

Non ha mai pubblicato sue opere se non in ambiente virtuale et

similia. In campo musicale è alla sua terza pseudo - produzione,

di questa e delle altre non troverete traccia su Youtube, né su

altri contenitori di dolenze artistiche.

Qualcosa di suo in campo poetico è rintracciabile in alcuni blog di

amici fidati e non di cui non è poi così semplice ricordare il nome

(i blog hanno sempre nomi impronunciabili).

Il resto lo troverete su Facebook, sul suo profilo non aquilino,

unico luogo preposto previsto, praticato e conseguito a ricevere

paccottiglia poetica, battute dozzinali e perfino qualche sparuta,

insignificante poesia, che misteriosamente trova i suoi lettori.

Il lavoro che lo tiene al mondo è quello di Educatore, è sposato e

con lode, ha due figli grandi, e per molti versi più adulti di lui, e

non ha hobby, solo impegni procrastinabili.

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Natale

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Gli addobbi di natale

E’ stato un natale basso

senza splendori e festoni o vischio sulla porta

l’albero è rimasto nella scatola

la scatola era gigante al centro della stanza

(la spostavo col piede ogni tanto per scopare).

Gli addobbi belli di gigli

dai petali velati

i nastri le rose tutte d’oro

le foglie brillanti delle palme

da poggiare sui rami del pino per decoro

sono stati tutti rubati.

Neanche il presepe è stato composto

sul tavolo che l’aspettava

neanche una luce a lampeggiare nella notte

come le frecce di cento automobili sulla piazza

quasi ci fosse un lutto nella casa

l’animo gonfio o indaffarato.

Forse è che sono finiti i bambini

forse con un’ unghia

hanno graffiato la bellezza del mondo

il mio bel natale.

(Loredana Semantica)

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Avventi (Grattatempi su carta da musica)

Grattatempi su carta da musi

partiture fatte di

code di rumori

atte a

penetrare chiocciole

e tinnire di

martelletti alieni

arrotare

di coltelli che affondano

nelle zigrinature

delle anse

delle calotte craniche

perniciose creature sonore

stridono sui metallofoni

battono

sulle

pelli

tese

dei cilindri

campanule appese

sfioriscono

orecchianti

e annusanti

sordi ciclopi

nelle loro ferramenta forgiano metallo-manie

clangori

assai urtanti

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orde di note attonite

jingles acufenici

di venditori anonimi

spacciano

ridacchiano

morsicchiano

i padiglioni

auri-neuricolari

ronzano

fremono

ardono di suoni

esafoni tetrafoni pentafoni

(in pantofole invernali)

registrano il rumore del fiocco di neve

quando si posa sull'asfalto

"Sembra stia arrivando letale il Natale..."

ripetono acciuffando

e triturando il silenzio

impacchettando le risonanze squassate

sulle pause degli incroci

(é presumibile che le onde sonore rispettino i semafori).

Giù dagli scivoli le lucivetrine ammiccano

l'occhio

si sfinisce

si scolorisce

si spazientisce

infine lacrima una poltiglia

di bitume e sale

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al tatto

si direbbe che le tasche

siano vuote (....)

quanto i cervelli stanchi di indugiare sul pallido

natale

tale e quale e pure omonimo

acronimo

eteronimo

come minimo

a quello dell'altr'anno

e dell'altro ancora.

Ci si tocca per non dimenticarselo

per non scordare che sia pur essendo gelido

è pur sempre un epifanico

gradevole strumento

di obliterazione di carezze.

Vivi e rinati eccoci lucidi e imballati

con il sorriso che valuta lo spread differenziale.

(Francesco Tontoli)

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Il presepe (personaggi e interpreti)

Il pastore Pasquale,

pecora in spalla,

albanese kosovaro,

nel suo morbido riccio

sguardo dritto al pagliericcio ,

tutto ispirato

stava in vetrina

accanto a un remagio suo amico,

di nome Abdul

un tipo da cartolina

incipriato e dorato

con mantello di broccato ricamato.

Essendo strabico,

con l'occhio destro

adocchiava un angelo ucraino

che esibiva un cartiglio in modo maldestro

con su scritto:

"GLORIA, puntini puntini."

Pasquale pensava che il nome dell'angelo

non fosse "Gloria",

ma Nina,

e "Nina, Nina"

sognava ,

messa in cima

a quella grotta di cartone

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a corona.

Maria

era proprio una bella Maria

con risata sonante

veniva dal perù

e il suo bambino faceva il menestrello

e lì davanti raccoglieva il denaro

dei clienti del grande magazzino.

Mentre Giuseppe sapete chi era?

Giuseppe di Dakar

dormiva in piedi come un cretino

perché faceva i turni di notte in conceria

e sapeva pure di vino,

violando almeno una dozzina di tabù

con un po' di malinconia.

E Gesù,

mio dio,

dormiva saporito,

aspettando la poppata della sera

dalla madre rumena,

cassiera.

(Francesco Tontoli)

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C’era natale

Mi disturbano le luminarie

tutta l’iconografia del natale

le stelle gli alberi i puntali

i pastori che non stanno in piedi

la grotta sempre povera e muschiata

gli angeli del gloria caduti sulla strada

mi disturba la madonna inginocchiata

giuseppe col bastone

la culla sempre vuota

l’asino il bue

tutti gli altri animali

oche agnelli

ventidue galline che non sanno volare

le pecore in particolare.

Del natale soprattutto

mi disturbano quelli che lo negano

gli altri che lo cantano

l’abdicazione della speranza

non avendo ricordi a cui votarsi

auguri infiniti bei regali.

Mi disturba anche a natale

la percezione inenarrabile del vuoto

ed è già cosa buona

di miracolo semplice

che non sia del male.

(Loredana Semantica)

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Quest’anno ho fatto un presepe

Quest’anno ho fatto un presepe

diverso dagli altri e precedenti

c’erano dentro leoni ed elefanti

venti dinosauri

alcuni minuscoli altri giganti

due coccodrilli almeno

e un topolino

le superchicche il canarino titti

qualche supereroe sopravissuto

a milioni di battaglie e un batman

ridipinto in nero indelebile

dal pennarello di mio figlio artista

c’era persino un godzilla salvato

dalla pioggia di dieci anni

insaccata nella bocca spalancata

tra il pelargonio e la margherita.

Qualcuno l’ha definito blasfemo

poi per non essere pesante

ha moderato l’espressione

tirando dentro il suo parere e gusto

qualcun altro l’ha trovato bello

e l’ha detto ben due volte

su mia richiesta

la seconda aggiungendo

veramente

secondo me quest’ultimo ha capito

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che a fare omaggio al re

dell’universo intero

c’era l’infanzia più preziosa

della mia vita.

(Loredana Semantica)

Page 19: Poesia delle feste

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Io vorrei far gli auguri a tutti

Io vorrei far gli auguri a tutti,

ma per ora mi vengono solo

singulti strozzati

strombazzi graffiati

e piccoli minuscoli

rutti annacquati

di quelli che trattieni col fiato.

Mi esce per ora un belato pasquale

fuori tempo e inattuale

anche se per caso

é natale, natale, natale...

se lo dico di nuovo mi strozzo,

ma abbozzo

sono in piena crisi, ma esistenziale...

(Francesco Tontoli)

Page 20: Poesia delle feste

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Natale (autoreferenziale)

Questa meravigliosa eco

che diffonde il suono

della voce

oh come celestialmente intona

oh come s’innalza buona

quando zampilla sui fiori come acqua

quando rimbalza leggera tra le rocce

sui musi di granito duri e sulle facce

oh come piomba negli inferi

slegata

dorata annegata

sensualmente baluginante

con dannata

come lentamente dilaga

come di lago pervasa

come aghi di pino sulla palla

a testa di bambino

come fiocco sulla cresta

gialla

come oggi è natale

e tutto splende

oh come vorrei fosse d’incanto

domani un altro giorno

dono

altrettanto intensamente

santo

(Loredana Semantica)

Page 21: Poesia delle feste

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Il giorno che il Verbo

Il giorno che il Verbo

fattosi carne

venne alla luce

c’erano angeli intorno

un freddo di neve

c’era l’umile gente dei luoghi

c’erano un padre una madre e un progetto nei cieli

c’era una notte d’incanto le stelle gioiose

e tutto questo era vero

nel segno nuovo d’attesa

di un Salvatore.

(Loredana Semantica)

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Capodanno

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Inizio d’avvio

Che sia poesia per te e riscossa

che sorga dal mio dentro

un canto sprizzante di faville

che sia sorgente di favella

un nodo un segno una risposta

che sia di forma a uovo

e d’anno nuovo

impresso a caldo sopra il fuoco

germe di sorgente

calco di candore

fonte fondamento

bandolo di cose buone e belle

per cerchio doppio del principio

per l’arco primo del rosaio

per rosa freschissima a gennaio

che sia lieve di chicchi il calendario

che sgrani come semi tra acini di vite

il brindisi tra l’uva

nel vino bollicine

i calici innevati di vischio

sopra i baci.

(Loredana Semantica)

Page 24: Poesia delle feste

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La Messia

Il trentadue dicembre

di un anno non perfettamente circolare

nacque inaspettata e incredula

una bambina nitida

rotonda e querula

niente di vagamente messianico

né di metafisico-trascendentale.

Sbagliò giorno dell’anno

e su quel ritardo imperdonabile

anche le comete gelide e lontane

non seppero scrivere in cielo

auspici ottimi e frasi arcane.

E le cassandre dimenticarono

di entrare in trance occhi rovesciati in bilico

per salutare l’avvento ultimo e salvifico.

Nella perfetta luce della natività

la mamma e il papà

così poterono essere liberi

di sentirla interamente figlia

senza l’impegno oneroso

di sacrificarla in questo orrendo parapiglia.

Se la godettero tutta.

In tutta la sua fragile

e intrinseca rotondità.

(Francesco Tontoli)

Page 25: Poesia delle feste

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Fine d’anno

Cosa c'é da dire

di quello che tra poco finisce

senza essere mai cominciato

e dell'altro che inizia

senza avere l'idea di finire

il tempo è così, senza fondo

con il coperchio mondo

su una pentola senza pressione

noi vi cuciniamo la passione.

(Francesco Tontoli)

Page 26: Poesia delle feste

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San Valentino

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E celebriamolo l’amore

E celebriamolo l’amore

in ogni tempo

di notte ad esempio

con le vampate accese

di palpiti a pelle frementi

di baci.

E celebriamolo di giorno

rosseggiante d’abbracci

con le mani sguscianti

di carezze e farfalle

nei corpi caldi.

Celebriamolo al tramonto

con la dolcezza di sguardi

d’intesa senza più il giovane

fuoco

eppure

meravigliosamente profondi.

(Loredana Semantica)

Page 28: Poesia delle feste

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Divino S. Valentino

E’ per concerto mistico

che affiora l’infinito

a musicare iperboli d’amore

impazzito in vertici indicibili.

Come cantano bene

le labbra innamorate

direi divinamente

proiettando visioni travolgenti

per tumulto saporito della pelle.

Dagli spacchi succulenti

filtrano salmi

nel senso letterale della vita.

Eppure muore la rosa uccisa

sigillata sugli specchi

della carne.

(Loredana Semantica)

Page 29: Poesia delle feste

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Pasqua

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Venerdì santo

Sai

mi illudevo che ogni venerdì santo

si ricordasse anche qualcos'altro

un'altra parola oltre a "sangue"

e "sei morto per" .

Tutto qui oggi é percorso da processioni

di madonne in nero

portate in spalla da brutti ceffi

alcuni incappucciati, altri insanguinati e deliranti

(come dire che il dolore è proprio un logaritmo

la base della statua ognuno dell'altro

e tutti eleviamo a una funzione estetica

il peso delle passioni).

Sai

stanotte e domani

in questi due giorni di lutto stretto

dove il cibo rimane sempre sulla soglia

mentre aspetteremo che dio torni a salvarci

in questi due giorni di abbandono

possiamo riflettere anche sulla solitudine

sulla primavera che riempie i rami

sulle ombre e sulle luci dei nostri sguardi

insomma sulla nostra

insensata umanità.

(Francesco Tontoli)

Page 31: Poesia delle feste

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Obsession

Ossessione era il lampo

fiorito di spine tra le costole

affiorate schiumando sulla bocca.

L’incanto era il giorno di Pasqua

una tavola imbandita per la festa

i parenti tutti in concerto

a presenziare

la sedia vuota sulla quale

materializzato dall’intento

per desiderio spasmodico

di sangue sorgeva un corpo

impercettibile sagoma di bianco.

Un mistero come gli altri

non riuscissero a vedere

l’arpa armonica spezzata

la curva spiovente delle spalle

le orbite divelte a cucchiaiate

gli atomi impazziti nella stanza

di luce vorticante

che recavano ogni tanto

un poco di sollievo

al respiro insostenibile

strozzato tra le gambe.

(Loredana Semantica)

Page 32: Poesia delle feste

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La carota

E’ bellissima questa carota

mostrata ad ogni circostanza

l’apparenza della riverenza

il dolce sventolare di una mosca

fastidiosa e roca

il filo dell’asino tirato

a lucido sul piatto

il mulo che sul dorso

sostiene basto e soma

la gomma ceralacca

la fiacca che ci fa piegare

il busto l’ali il cuore

e piangere nell’ileo d’ intestino

a tratti rapidi e lamponi

una meravigliosa pasqua

dolce di rame in bocca

barbabietola che il fegato rapprende

in ruggine dal succo rutilante

e spreme affetta e raschia

il tubero centrifuga

in vena di radica melliflua.

(Loredana Semantica)

Page 33: Poesia delle feste

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Ferragosto

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Il ferro d’agosto

L’Agosto siderurgico

ribatte a martello il suo ferro di sole

il gong di rame sonoro

nel cielo d'acciaio rovente

disperde fumaglia e acque reflue

ammorba l'aria di burrofuso

spalmando corpi su spiagge

arrampicando sui monti vecchietti e filosofi.

Tutto qui è greve e mi pesa sul petto

davanti allo schermo di questo similmondo

sto appollaiato e sudaticcio

come un animale in cattività

nella sua gabbia ardente .

Mi rigiro tra le mani lettere di fuoco

vocali incandescenti

e foto carbonizzate agli angoli.

(Francesco Tontoli)

Page 35: Poesia delle feste

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Matrimonio

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Presagio

Antinomia d’un giorno avanti

dita lunghe delle mani

che incollano su carta

il velo trasparente

d’uno strappo

certi istanti è proiezione

incancrenita nel presagio

nozze benedette dalla pioggia

piovuta all’incontrario

fuoco alle polveri alle stoppie

ad agosto mi pare il ventinove

un vento di ponente

tinse in rosso incredibile

ogni cielo

il polmone di benzina

non esplose ma per poco

quel giorno mentre a fianco

c’era un’altra bocca a dire

presto andiamo a casa.

(Loredana Semantica)

Page 37: Poesia delle feste

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Prima Comunione

Page 38: Poesia delle feste

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Stormire

Rumor di foglie

e stelle che si affacciano al balcone

dei suoi primi anni.

Un cerchio di luce s’accende

obliquo sul ritratto

nel giorno della prima comunione

forse battesimo o altro sacramento

di rappresentanza sociale.

In primo piano

la tempesta s’addensa

a ingravidare nuvole di cielo

e stormi di farfalle s’imprimono

nell’angolo sinistro dell’occhio cieco.

L’ultima occasione è una cerimonia

replicata all’infinto

un atto di dolore da recitare

alle ginocchia scure del confessionale

afflitto dal peccato d’esser nato uomo

macchiato dal peccato originale.

Come foglia al vento stormire

staccarsi planare sul mare

che dorme l’ultimo sonno

prima di tornare a carezzare l’onde

che sospingono embrioni

a questi verbi informi.

(Loredana Semantica)

Page 39: Poesia delle feste

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25 Aprile

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Fiore di libertà

Rocciosa arbustiva

abbarbicata pianta

che della resistenza

s’investe il tuo profumo

per giallo imperioso

che sfolgora nel sole.

Se le radici s’infossano potenti

se testano la penetranza a terra

nel cielo attorno ai rami

liberi si slanciano

prati infiniti e verdi

aperti spazi azzurri.

Perenne eretto temperato

sguardo

cespuglio selvaggio

del respiro.

(Loredana Semantica)

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Festa del lavoro

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Per la festa del lavoro

Non spenderanno una parola

né verbo incisivo

di tante volte modo passato

nel participio lavorato

non l’aggettivo nobile

dalle labbra marchiato

come antico.

Non basteranno ponteggi

per salire

strade alberi solchi

le dita svelte delle donne

di fatica

i piedi a casa dolenti

del ritorno

i quattro soldi del salario.

Non serviranno gli arnesi

i ferri del lavoro

quando stellate le notti

si riveleranno

e i campati dei mestieri gravi

e quelli dei lavori allegri

insieme agli altri

nel giorno del suo riposo

festeggeranno.

(Loredana Semantica)

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Tutti i diritti sulle poesie appartengono ai rispettivi autori

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