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PIANO DI MIGLIORAMENTO
Approvato dal Collegio dei Docenti il 03/12/2018 e dal Consiglio di Circolo del 05/12/2018
RESPONSABILE DEL PIANO
D.S. PROF.SSA GIULIA URCIUOLO
Composizione del nucleo di valutazione che segue la progettazione del PdM:
Nome Ruolo nel team di miglioramento
Prof.ssa Giulia Urciuolo – D.S. Responsabile del piano
(Infanzia) Maisto Carmela Maisto Carmela Di Nardo Luisa (Primaria) Gritta Maria Paola Liccardo Teresa Mirisciotti Italia Nicoletti Patrizia Pirozzi Teresa Romeo Antonio Ronga Amelia
Di Nardo Luisa
Gritta Maria Paola
Liccardo Teresa
Mirisciotti Italia
Nicoletti Patrizia
Pirozzi Teresa
Romeo Antonio
Ronga Amelia
Progettazione, documentazione, monitoraggio, verifica.
Dott. Antimo Petrossi - DSGA Gestione risorse finanziarie
2
PRIMA SEZIONE Scenario diriferimento
Informazioni ritenute
necessarie per la spiegazione
delle scelte di miglioramento
Il contesto socio-culturale in
cui la scuola è inserita (reti sul
territorio , caratteristiche sociali
e culturali dell’ambiente in cui
la scuola è inserita, modelli
educativi di riferimento, offerte
per la gestione del tempo libero)
Il 2°Circolo Didattico di Melito di Napoli è ubicato in un territorio a nord di
Napoli ai limiti dei quartieri di Scampia e Secondigliano; è di fatto inglobato
nella periferia settentrionale della metropoli partenopea, confinante con i
popolosi comuni di Sant'Antimo, di Casandrino e di Giugliano in Campania.
La scuola "G. Falcone" è attiva con tre strutture nelle quali esistono differenti
realtà:
- Il plesso di scuola primaria di C.so Europa, frequentato prevalentemente
da un ceto medio, non presenta particolari caratteristiche di disagio sociale.
Esso sorge su un’area di nuova costruzione (edilizia anni '80) e possiede un
ampio spazio esterno dotato di una pista per atletica leggera e salto in lungo
- Il plesso "Via Lussemburgo",sito nel Rione 219, ospita la scuola Primaria
ed è frequentato da una platea che presenta enormi difficoltà sociali, culturali
ed ambientali che si riflettono, chiaramente, sul rendimento e sulla frequenza
scolastica degli alunni.
- ll plesso “Rodari”, anch'esso ubicato nella stessa struttura, ospita i
bambini della scuola dell’Infanzia,
Il territorio di Via Lussemburgo dove si trova la scuola primaria e la scuola
dell’Infanzia (Rione 219), è caratterizzato da molteplici problematiche sociali:
edilizia popolare; residenza detentiva domiciliare di molte giovani famiglie;
basso livello di istruzione; degrado socio-economico dovuto alla promiscuità
dell’ambiente familiare; disoccupazione radicata e conseguente bacino di
manovalanza per la criminalità organizzata.
La frequenza scolastica è quindi vissuta come facoltativa e soffre del fenomeno
della dispersione ed in questo contesto la scuola rimane uno dei pochi centri di
formazione educativa, culturale e civile presente sul territorio.
Le originarie risorse ambientali (piscina, spazi di aggregazione) non sono mai
andate in funzione e si sono via via impoverite nel tempo e sono anche state
vandalizzate ed abbandonate. Unica struttura in loco è la palestra della scuola
che offre i suoi servizi al territorio. Neanche la Chiesa locale, spesso, riesce a
rispondere alle esigenze pratiche di sopravvivenza quotidiana.
La scuola,quindi, operando in costante sintonia con una realtà territoriale così
vasta e composita nei vari aspetti culturali, sociali ed economici, avverte forte
l’impegno di farsi costantemente promotrice di esperienze finalizzate allo
sviluppo integrale della personalità degli alunni, per aiutarli a diventare
cittadini consapevoli. A tal fine integra gli interventi formativi proposti dalle
altre agenzie sociali e culturali che operano nel territorio, stabilendo con molti
di essi accordi di rete e protocolli di Intesa.
3
L’organizzazione scolastica
(Composizione popolazione
scolastica alunni, strategie
della scuola per il
coinvolgimento delle famiglie,
obiettivi del PTOF, modalità
di condivisione metodologica
e didattica tra insegnanti,
attenzione alle dinamiche tra
pari, gestione della scuola,
sistemi di comunicazione)
La popolazione scolastica è così suddivisa:
Scuola dell’infanzia Rodari- accoglie circa 217 alunni divisi in nove sezioni,
Scuola primaria del C.so Europa - accoglie 494 alunni circa (23 classi),
Scuola Primaria di Via Lussemburgo - accoglie 222 circa (11 classi) .
La platea di questa scuola è costituita da una significativa percentuale di alunni
che frequenta in maniera irregolare, assolvendo l’obbligo in maniera formale e
con una qualità scadente degli esiti.
In risposta alle esigenze formative di un’utenza così caratterizzata il Collegio di
questa scuola propone di organizzare una scuola che:
Educhi all’interazione positiva con la realtà sociale, culturale ed
economica in cui opera.
Rafforzi la consapevolezza della dimensione europea del processo
di crescita culturale.
Costruisca un sistema formativo di qualità in grado di promuovere
il successo formativo di tutti e di ciascuno.
Promuova una cultura “partecipativa” e responsabile” dell’individuo
nei confronti della collettività e dell’ambiente.
Introduca processi innovativi in ambito metodologico-didattico
finalizzati allo sviluppo delle competenze definite a livello europeo.
Promuova occasioni di inclusione sociale e di sensibilizzazione in
sinergia con il territorio.
Utilizzi la valutazione, nell’intenzionalità progettuale e nell’equità delle
opportunità formative, come fattore costituente dell’offerta formativa
della scuola.
L’intento del nostro PTOF, quindi, è quello, da una parte, di far crescere la
scuola nei suoi compiti formativi, dall’altra, di favorire la sua mediazione
culturale nei confronti del territorio. La scuola, infatti, con sempre maggiore
forza cerca di collocarsi al centro del processo formativo ed educativo ed è
destinata ad essere mediatrice tra il singolo e la collettività, come strumento
per l’acquisizione di conoscenze, competenze e capacità che sono elementi
propedeutici per la vita futura dei nostri alunni.
Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del
primo ciclo dell’Istruzione
La scuola persegue la piena attuazione del riconoscimento e della garanzia
della libertà e dell’uguaglianza (articoli 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto
delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno perché ognuno possa
svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una
funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società (art. 4
della Costituzione).
Ogni segmento scolastico, nella particolarità della sua struttura, persegue
finalità che rendono possibile l’esercizio del diritto all’istruzione di ogni
cittadino italiano. Le finalità primarie, di conseguenza, si ispirano allo spirito
e alla Mission del nostro PTOF.
La scuola deve da un punto di vista didattico ed educativo:
Promuovere la dimensione unitaria del processo formativo, la continuità
del processo didattico e la verticalità della proposta formativa.
Sviluppare competenze effettivamente spendibili nel mondo reale.
4
Promuovere la formazione culturale di base, indispensabile per il
raggiungimento dell’autonomia, cognitiva, relazionale e comportamentale
e per la crescita del Cittadino di domani.
Costruire un’alleanza educativa con i genitori basata su relazioni costanti
e rispettose dei reciproci ruoli.
Promuovere e incrementare nell’azione didattica la conoscenza e l’uso
di strumenti digitali al fine di utilizzare, con dimestichezza e spirito
critico, le tecnologie della società dell’informazione per lo studio, il
tempo libero e la comunicazione.
Modulare percorsi di apprendimento personalizzato e
individualizzato sulle potenzialità di ciascuno nell’ottica di una scuola più
equa e più inclusiva.
Sviluppare il pensiero computazionale attraverso la programmazione
(coding) in un contesto di gioco.
La scuola dell’Infanzia funziona a 40 ore settimanali per 7 sezioni; 25 ore
settimanali per 2 sezioni.
La scuola primaria funziona per 28 ore curricolari.
L’orario si articola su 5 giorni.
I docenti, nel pieno rispetto del principio dell'uguaglianza delle opportunità,
esplicitano la propria azione educativa, oltre all’utilizzo della lezione frontale,
attraverso le seguenti metodologie:
Si privilegerà, soprattutto,l'adozione di modalità che prevedano d ipoter lavorare
su classi aperte e gruppi di livello, e l’uso di una didattica fondata su
metodologie quali:
1. peer-to-peer
2. apprendimento cooperativo
3. didattica laboratoriale;
4. problem solving
5. lavoro di gruppo e/o a coppie
6. tutoring
7. utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature eausili informatici, di
software e sussidi specifici
8. utilizzo delle nuove tecnologie come strumenti di apprendimento,
confronto, scambio di esperienze;
9. apertura della scuola in orario extrascolastico per attività formative che la
qualificano.
Tutto ciò supportato dalla predisposizione di un ambiente di apprendimento
strutturato attraverso l’organizzazione flessibile delle aule, la piena funzionalità
dei laboratori, delle strumentazioni tecnologiche e degli spazi.
L’istituzione Scolastica ha aderito alla sperimentazione del Modello di
Scuola “Senza Zaino” per tutte le classi prime a partire dall’a.s.
2018/2019 a seguire. Esso si fonda sul concetto di Curricolo Globale, il
quale considera tutto quel che accade nella comunità scolastica,
un’occasione di apprendimento oggetto di attenzione, progettazione e
misurazione.
La tenuta, la qualità, la pertinenza e l’efficacia del Modello ruotano
5
attorno alla funzione dirigente, che è la variabile più significativa.
Il Modello Senza Zaino promuove tre valori:
Ospitalità
Responsabilità
Accoglienza
I suddetti si traducono operativamente in cinque passi:
Organizzare gli spazi, dotarsi di strumenti e tecnologie
Organizzare e gestire la classe, differenziare l’insegnamento
Progettare, valutare e organizzare le attività didattiche, sviluppare
i saperi e la cultura
Gestire la scuola-comunità in un istituto-rete di comunità
Coinvolgere i genitori, aprirsi al territorio
I cinque passi su riportati, permettono di sviluppare la visione Senza
Zaino nelle concrete attività gestionali e costituiscono il riferimento per la
funzione di Pianificazione e Controllo esercitata dal Dirigente Scolastico.
Il lavoro in aula Le relazioni tra alunni e tra alunni e docenti sono positive. Si adottano iniziative
tese a sviluppare meta-abilità, utili per costruire relazioni educative nel gruppo
di appartenenza. Si tiene conto dei diversi ritmi di apprendimento degli alunni,
impegnandosi a realizzare percorsi formativi per favorire il raggiungimento del
successo scolastico. Nel caso di alunni B.E.S. l’inclusione è la finalità
permanente che si esplica nel predisporre per ognuno le condizioni migliori, in
modo da:
promuovere le potenzialità del singolo;
adottare forme di flessibilità dell’organizzazione didattica ed educativa;
creare un positivo rapporto di collaborazione tra insegnanti di classe/di
sostegno/famiglia/servizi specialistici.
Gli alunni in situazione di handicap, lavorano prevalentemente all’interno del
gruppo classe, per favorire il senso d’inclusione e di appartenenza, migliorando
sia l’interazione sia l’apprendimento programmato. Vengono attivate misure
dispensative e forniti strumenti compensativi per gli alunni BES.
L’insegnante di sostegno collabora con i docenti per migliorare la gestione del
gruppo-classe e per ricercare opportune strategie e metodologie di sviluppo.
Tale collaborazione si concretizza attraverso diverse modalità:
o sostegno all’interno della classe
o attivazione di laboratori
o interventi individualizzati fuori dall’aula
o organizzazione di spazi idonei per l’attuazione
6
IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Descrizione dei processi che hanno
portato alla scelta degli obiettivi di
miglioramento
Criticità individuate / piste di
miglioramento
Punti di forza della scuola
/risorse
Risultati della valutazione
esterna (Prove Invalsi), rilettura
del RAV e delle relative
risultanze.
Le riflessioni e la conseguente
valutazione si sono avvalse,
nell’ambito del processo di
compilazione del RAV, delle
analisi del nucleo di
autovalutazione sulle prove
standardizzate emerse dalle
Prove Invalsi
Le scelte di miglioramento si
rispecchiano negli Obiettivi di
Processo e nelle Priorità e
Traguardi del RAV stesso.
Il nucleo di Autovalutazione,
dopo aver riflettuto e compilato
le sezioni del RAV analizzando i
dati forniti dalle fonti Invalsi e
dalle fonti interne, ha organizzato
il proprio lavoro stabilendo per
ogni area di priorità: risultati
scolastici, risultati delle prove
standardizzate, competenze
chiave di cittadinanza e il proprio
grado di priorità. Gli obiettivi
individuati sono stati
contestualizzati a quelli che sono
i bisogni del territorio e della
scuola.
La prima criticità è stata
individuata nella differenza dei
livelli di competenza in italiano e
matematica registrata nelle classi
2ee 5e , sulla base dei risultati
delle prove Invalsi. Il punteggio
medio in ITALIANO (45,9) nelle
classi II della scuola primaria è
inferiore alla media regionale
(48,3), del sud e nazionale. La
distribuzione degli studenti nelle
categorie 1 e 2 è maggiore
rispetto a quella regionale del sud
e nazionale; mentre la
distribuzione nelle categorie
3,4,5 è inferiore. Il punteggio
medio in MATEMATICA
(36,3) è nettamente inferiore a
quello regionale (45,7), del sud e
nazionale. La distribuzione degli
studenti nella categoria 1 è
nettamente superiore a quella
regionale, mentre nelle categorie
dal 2 al 5 è al di sotto. In
particolare la correlazione tra i
risultati nelle prove
standardizzate e il voto di classe
risulta quasi per tutte le classi
scarsamente significativa sia in
italiano che matematica. Si
evidenzia tra le classi una elevata
variabilità (35%) rispetto a
quella nazionale (7,6 %).
Per le classi V il punteggio
medio dell’istituzione scolastica
nella prova standardizzata di
ITALIANO è pari al 51%. Tale
prestazione è inferiore a quella
regionale (56%) del sud e
nazionale; presentando inoltre un
valore ESCS negativo (-6,6). Si
evidenzia una notevole disparità
di prestazioni tra le diverse
classi. La distribuzione degli
alunni nelle categorie 1,2,3 è al
di sopra di quella regionale,
mentre la distribuzione nelle
fasce 4,5 è al di sotto. Nella
Clima relazionale tra le figure
professionali abbastanza
positivo;
attuazione di diverse strategie
didattiche che favoriscono la
relazione, come apprendimento
cooperativo, tutoring, lavori di
gruppo e laboratori, confronto tra
pari; uscite didattiche, viaggi
d’istruzione; attenzione nel
curricolo di scuola alla persona,
al cittadino consapevole,
all’educazione alla cittadinanza;
tutti e tre gli ordini di scuola
possono usufruire di computer e
LIM che costituiscono parte
integrante della pratica didattica.
Altro punto di forza è costituito
dalla stabilità del corpo docente
che garantisce la continuità
educativo-didattica per il
quinquennio favorendo una
relazionalità empatica,
presupposto anche di buoni
risultati formativi presupposto
anchedi buoni risultati
formativi
7
prova standardizzata di
MATEMATICA le classi V
presentano una media dei
punteggi al netto del cheating di
43,3 leggermente al di sotto di
quello regionale (45.3).La
differenza dei risultati,
considerando il punteggio
percentuale, rispetto a scuole con
background familiare simile è
negativo (-6,4) e anche per le
classi V si evidenzia
un’incidenza di variabilità tra le
classi. Il livello di cheating è
contenuto sia per le classi II che
V.
Nella prova di INGLESE la
media del punteggio (73,8) al
netto del cheating nella prova di
Reading è al di sopra del
punteggio della Campania (73,0).
Nella prova di Listening la
scuola presenta un punteggio di
64,5 superiore a quello della
regione (60), del sud e dell’Italia.
La differenza di risultati tra le
classi evidenzia una difficoltà
ancora evidente nella gestione di
un progetto d’istituto esteso a
tutte le classi, con procedure
analoghe, riproducibili e
verificabili. La disparità degli
esiti è stata condivisa, in sede di
collegio Le scelte adottate nel
PTOF sono condivise dai
docenti, anche se spesso non
sono pienamente rispettate nella
prassi didattica quotidiana. Le
attività di ampliamento
dell’offerta formativa sono varie
e articolate, apprezzate sia dagli
studenti che dalle famiglie;
tuttavia esse non contribuiscono
in maniera diretta ed esplicita al
processo di formazione delle
competenze.
8
Risultati dei processi autovalutazione
Il rapporto di autovalutazione ha
evidenziato aspetti di criticità
nelle seguenti aree della sezione
degli Esiti:
• Risultati nelle prove standardizzate nazionali
• Competenze chiave e di cittadinanza
Area dei Processi:
• Curricolo, progettazione e
valutazione
• Ambiente di apprendimento
La riflessione sulle criticità e sui
punti di forza emersi ha fornito l’idea
guida, che rappresenta il filo
conduttore del piano:
Migliorare con opportune
strategie didattiche gli esiti
formativi di quegli alunni che
evidenzino scarsa motivazione e
difficoltà negli apprendimenti di
Italiano e Matematica e nelle
competenze chiave di
cittadinanza.
9
Il nucleo di Valutazione, dopo
un’attenta analisi del RAV,ha
cercato di coniugare le istanze
emerse nel Rapporto per avviare
un percorso di miglioramento
basato sull’individuazione delle
aree prioritarie su cui agire e
delle relative iniziative da
implementare.
Il grado di priorità è stato
determinato dalla riflessione che
l'azione della scuola debba
prioritariamente essere rivolta a
ridurre l'incidenza numerica e il
gap formativo degli studenti con
livelli di apprendimento sotto
una determinata soglia.
Le riflessioni del team hanno
portato, inoltre, ad una
conclusione condivisa: il
miglioramento degli esiti degli
alunni può essere favorito dalla
condivisione di processi,
percorsi e metodologie
innovative tra i docenti
di scuola dell’infanzia e di scuola
primaria.
Linea strategica del piano Le attività da realizzare nel corrente anno scolastico, per sostenere le
azioni del PDM, sono:
n. 1 progetto dal titolo: Una scuola aperta a tutti: Italiano e Matematica:
-mod.1-2: recupero di italiano curricolare (primaria )
-mod.3-4: recupero di matematica in orario curricolare (primaria)
n. 2 Progetto continuità ( Scuola dell’infanzia e Primaria)
rivolto agli alunni di 5 anni dell’infanzia e alle classi V della
primaria.
n.3 Piccole mani crescono (scuola dell’infanzia)
n.4 Progetto Musica (Scuola Primaria C.so Europa)
destinato agli alunni delle classi III, IV, V
n.5 Stem for Kids-Etwinning
rivolto agli alunni delle classi II
Progetti di formazione (ambito 17), destinati ai docenti per le
didattiche innovative.
10
Definizione dei processi Obiettivi di processo Risultati attesi a. s. 2018/19
Il nucleo di Autovalutazione, dopo aver
riflettuto e compilato le sezioni del
RAV analizzando i dati forniti dalle
fonti Invalsi e dalle fonti interne, ha
organizzato il proprio lavoro stabilendo
per ogni area di priorità: risultati
scolastici, risultati delle prove
standardizzate, competenze chiave di
cittadinanza e il proprio grado di
priorità. Gli obiettivi individuati sono
stati contestualizzati a quelli che sono
i bisogni del territorio e della scuola.
1. Utilizzo del curricolo da
parte di tutti i docenti come
strumento di lavoro per la
progettazione delle attività
didattiche.
2. Completamento della
progettazione di un modello
unico di progettazione
didattica "per competenze".
3. Costruzione di prove
strutturate di verifica finale
per classi parallele sul
modello INVALSI .
4. Sperimentazione, sia di
Unità di Apprendimento,
organizzate secondo un
modello costruito e
condiviso nelle attività
formative, sia della
valutazione con la
costruzione di griglie
valutative e utilizzo di
criteri comuni e condivisi di
valutazione.
1. Confermare il
miglioramento esiti
rispetto al 2017-18
2. Diminuire la percentuale di
studenti collocati nei livelli bassi
di apprendimento
3. Diminuire la varianza interna alle
classi
4. Diminuire la varianza fra le classi
11
ELENCO DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO
Area degli esiti
da migliorare
Obiettivi di processo Grado di
priorità
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Utilizzo del curricolo da parte di tutti i docenti come
strumento di lavoro per la progettazione delle attività
didattiche
Completamento della progettazione di un modello
unico di progettazione didattica "per competenze".
Costruzione di prove strutturate di verifica per classi
parallele sul modello INVALSI .
Sperimentazione, sia di Unità di Apprendimento,
organizzate secondo un modello costruito e condiviso
nelle attività formative, sia della valutazione con la
costruzione di rubriche valutative
1
Area degli esiti
da migliorare
Obiettivi di processo Grado di
priorità
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Migliorare l’impianto metodologico-didattico,
incrementando la didattica laboratoriale, strategie
tutoriali, la formazione di gruppi di livello in tutti gli
ambiti disciplinari, avendo cura della dimensione
trasversale dei saperi, attraverso la formazione dei
docenti
2
Area degli esiti
da migliorare
Obiettivi di processo Grado di
priorità
Competenze chiave e di
cittadinanza
Migliorare gli esiti nelle competenza chiave di italiano
e matematica e di cittadinanza . Utilizzare di una griglia
di osservazione e valutazione delle competenze di
cittadinanza
3
12
PRIMA SEZIONE
Titolo del progetto Valutare per competenze: strutturare le prove di verifica per classi parallele
Responsabile del progetto
Presidenti di interclasse
Tempi Settembre-giugno
La pianificazione (Plan)
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
1. Condivisione di un piano di valutazione di scuola e sperimentazione dello stesso.
2. Utilizzo del modello unico
di progettazione didattica per competenze
3. Utilizzo, sia di Unità di
Apprendimento, organizzate secondo
un modello costruito e condiviso nelle attività formative, sia di rubriche di Valutazione.
4. Costruzione di prove
strutturate di verifica d’ingresso, intermedia e finale per classi parallele sul modello INVALSI ( compito autentico)
Utilizzo da parte di tutti i docenti , del curricolo d’ istituto per la stesura della progettazione didattica e monitoraggio della stessa.
Partecipazione dei docenti (
italiano e matematica) alla formazione sulla valutazione per competenze.
Elaborazione prove comuni finali per classi parallele per una valutazione per competenze e una verifica omogenea.
Condivisione delle
metodologie di lavoro e delle buone pratiche.
Relazione tra la linea strategica del piano e il progetto
Il progetto mira a garantire un’ innovazione reale del fare scuola oggi, capace di fornire ai giovani una proposta culturale adeguata al nostro tempo, europea ed aperta al contesto, capace di promuovere un apprendimento degli alunni efficace, documentato, utile e dotato di senso, spendibile nella società e capace di contribuire al suo miglioramento, in una prospettiva di maggiore responsabilità e protagonismo ( Agenda 2030). Per realizzare ciò è necessario innovare sia la didattica sia l’organizzazione del sistema scuola e contrapporsi all’assenza di una volontà di miglioramento .
Risorse umane necessarie
I docenti formati.
Destinatari del progetto (diretti ed indiretti)
Coordinatori di classe ed interclasse e le funzioni strumentali
Budget previsto /
La realizzazione (Do)
Il progetto prevede le seguenti fasi:
Attività di autoformazione: analisi delle prove Invalsi 2017-18
13
Analisi dei quadri di riferimento e del costrutto delle prove per la rilevazione delle competenze
Gruppi di lavoro progettazione di UdA per competenze trasversali e condivise , compiti di realtà coerenti con i quadri di riferimento generali previsti dalle prove INVALSI, dalle Indicazioni Nazionali e dalle Linee Guida: curricolo verticale e curricolo d’istituto
Revisione prove di verifica per competenze di italiano, matematica e inglese
Descrizione delle attività per la diffusione del progetto
Azioni di informazione interna e esterna attraverso pubblicazione dei materiali prodotti sul sito della scuola,consigli di classe
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Il monitoraggio e la valutazione dell’attività di autoformazione sarà effettuato dai docenti e dal docente responsabile del monitoraggio e valutazione del piano
Target Docenti: • docenti in possesso di conoscenze e competenze valutative
afferenti le tematiche affrontate durante gli incontri di formazione
• docenti che progettano UdA e costruiscono autonomamente prove comuni coerenti con il curricolo d’istituto
Alunni • Miglioramento nei risultati delle prove Invalsi
Note sul monitoraggio Il monitoraggio si articolerà in tre momenti: iniziale, in itinere e finale attraverso la somministrazione delle prove.
Il riesame e il miglioramento (Act)
Gli incontri del gruppo di miglioramento serviranno a monitorare lo stato di avanzamento delle attività poste in essere ed eventualmente a ridefinire e/o riadattare se necessario obiettivi, tempi e modalità in ragione di circostanze, fatti ed evidenze che potrebbero verificarsi in itinere. Le eventuali revisioni dovranno essere pensate ed attuate in relazione all’obiettivo strategico del progetto e alla linea strategica del Piano.
Criteri di miglioramento I gruppi di lavoro costituiti dai docenti coinvolti nella attività si confronteranno sulla ricaduta positiva, rifletteranno sulle eventuali criticità emerse in fase di attuazione
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Pubblicazione sul sito della scuola, condivisione dei risultati con il Collegio Docente e il Consiglio di Circolo
Note sulle possibilità di implementazione del progetto
Si ritiene che si possa realizzare un’alta implementazione, si confida inoltre che il trasferimento delle pratiche nell’attività didattiche diventino azioni comuni anche al termine dell’attività di formazione.
14
Schema di andamento per le attività del progetti
Attività
Responsabile
Tempificazione attività
Note
Situazione (da compilare
durante l’attuazione
del progetto)
S O N D G F M A M G
Realizzazione attività
Nucleo di valutazione
Monitoraggio azioni
progettuali
Nucleo di valutazione
Valutazione e riesame del PdM
e delle azioni progettuali
Nucleo di valutazione
Diffusione/com unicazione
risultati
Nucleo di valutazione
Da compilare durante l’attuazione del progetto Rosso = attuazione non in linea con gliobiettivi Giallo
= non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde =attuata
15
SECONDA SEZIONE
Titolo del progetto Progetti di recupero delle competenze di base: Una scuola aperta a
tutti: Italiano e Matematica: -mod.1-2: recupero di italiano curricolare
-mod.3-4: recupero di matematica in orario curricolare
Responsabile del progetto Presidenti di interclasse
Data di inizio e fine Novembre-giugno
La pianificazione (Plan)
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
- Migliorare il livello di apprendimento degli alunni in matematica e italiano;
- Accrescere la
motivazione e l’interesse
per le discipline;
- Imparare a saper lavorare in gruppo;
- Ridurre la varianza interna tra le classi e nelleclassi dell'istituto
- Migliorare i livelli delle Prove INVALSI in riferimento agli
- standard nazionali
Comparazione esiti valutazione in Italiano e Matematica degli alunni partecipanti (comparazione tra gli esiti in ingresso, in itinere e finali e registrazione miglioramenti in %)
Numero partecipanti ai percorsi formativi;
Grado di soddisfazione – gradimento;
Distribuzione degli allievi per livelli di apprendimento
Risultati prove INVALSI
PON e Progetti Regionali
Relazione tra la linea strategica del piano e il progetto
In relazione alle criticità individuate, il progetto prevede interventi mirati e differenziati finalizzati al recupero/consolidamento delle competenze di base (Italiano-Matematica)
Risorse umane necessarie Docenti dell’organico del potenziamento e docenti disciplinari, personale ATA
Budget previsto
Destinatari del progetto Gli alunni individuati nei consigli di classe ed interclasse.
16
La realizzazione (Do)
1. Analisi dei bisogni formativi degli alunni ed accertamento dei prerequisiti;
2. Individuazione degli alunni da parte dei Consigli di Interclasse e
di classe
3. Attuazione degli interventi finalizzati allo sviluppo delle competenze chiave attraverso la realizzazione di: Moduli formativi di recupero/consolidamento in italiano e matematica; da novembre per tutto l’anno
4. Attuazione di interventi di potenziamento di matematica
finalizzato alla somministrazione delle prove Invalsi, attraverso l’uso di didattica innovativa (uso di software didattici) marzo - aprile
5. Monitoraggio intermedio, analisi dei dati emersi e
pianificazione delle eventuali azioni di correzione; inizio febbraio-aprile
6. Somministrazione di prove di verifica finale e analisi
comparativa dei risultati conseguiti dagli alunni alla fine del processo; metà maggio
7. Raccolta dei dati emersi dal monitoraggio finale e di quelli
relativi agli altri indicatori; metà giugno
8. Risultati prove Invalsi
9. Analisi e pubblicizzazione dei risultati fine giugno collegio
Descrizione delle attività per la diffusione del progetto
Pubblicazione del progetto sul sito dell'Istituto. Informativa ed incontro con i genitori. Socializzazione esiti del monitoraggio in itinere e finale agli organi collegiali
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Il progetto prevede un sistema di monitoraggio strutturato con modalità di controllo ed eventuali adattamenti delle strategie, in relazione alle verifiche sugli esiti dell'attività a breve, medio e lungo termine. Il confronto fra i risultati ottenuti e i risultati attesi, permetterà di tenere sotto controllo l'intero progetto di intervento, e, se necessario, di riequilibrarlo e adattarlo. Il monitoraggio sarà strutturato in modo da prevedere: a) incontri periodici del NIV per monitorare sulla base dei dati raccolti lo stato di avanzamento del progetto stesso; b) eventuali azioni di ritaratura delle attività;
c) raccolta dei dati e delle informazioni necessarie a misurare gli indicatori attinenti ai processi chiave e ai processi di supporto all' intera organizzazione.
17
Monitoraggio iniziale Rilevazione voti in matematica e Italiano Prove di ingresso e prove I bimestre
Strumenti utilizzati:
Prove di verifica strutturate per classi parallele Tabulazione dati delle prove con dati percentuali Dati relativi alle prove Invalsi Monitoraggio in itinere
-Verifica dell'andamento dei percorsi formativi allievi e docenti a cura del NIV e del referente per la Valutazione e dei presidenti di interclasse - Tabulazione e confronto risultati prove I quadrimestre per classi
parallele Monitoraggio e valutazione finale
-Rilevazione voti in matematica e Italiano prove d’ingresso, I bimestre, I quadrimestre, III bimestre e II quadrimestre. -Rilevazione dei risultati INVALSI Strumenti utilizzati: -Grafici e tabelle delle prove quadrimestrali
Target 1. Incremento risultati INVALSI del 2% 2. Riduzione di varianza tra le classi e nelle classi del 3%
(settembre con la restituzione dei dati relativi alle prove Invalsi)
Note sul monitoraggio
Il riesame e il miglioramento (Act)
Il riesame del progetto prevedrà degli incontri periodici del NV, al fine di: -risolvere eventuali problematiche emerse (ricalibrazione di prove, funzionalità delle prove valutative) -realizzare un'analisi dei punti di forza/criticità
La fase più importante di riesame e miglioramento sarà effettuata alla fine del mese di febbraio e di maggio, sentite anche le proposte del Collegio Docenti, a cui seguirà un report condiviso
Criteri di miglioramento Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale. In particolare: -se le azioni sono in linea con gli obiettivi -se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti -l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori. -Congruenza tra gli obiettivi operativi programmati,le azioni attuate e i risultati attesi -Grado di fattibilità
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-Comparazione degli esiti di apprendimento mediante la comparazione dei dati percentuali delle prove d’ ingresso intermedie e finali
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Presentazione del report di valutazione finale agli organi collegiali -Pubblicazione del report di valutazione sul sito web dell'Istituto -Pubblicazione dei risultati delle Prove INVALSI sul sito della scuola.
Note sulle possibilità di implementazione del progetto
Schema di andamento per le attività del progetti
Attività
Responsabile
Tempificazione attività
Note
Situazione (da
compilare durante
l’attuazione del
progetto)
O N D G F M A M G L A
Analisi dei bisogni formativi degli alunni ed
accertamento dei prerequisiti; novembre
ultima settimana
Nucleo di valutazione
Individuazione degli alunni da parte dei Consigli di Interclasse e di classe
Nucleo di
valutazione
Interventi finalizzati allo sviluppo delle
competenze chiave attraverso la
realizzazione di: Moduli formativi di
recupero/consolidament o in italiano e
matematica; da novembre per tutto
l’anno
Nucleo di valutazione
Attuazione di interventi di potenziamento di
matematica finalizzato alla somministrazione delle prove Invalsi, attraverso
l’uso di didattica innovativa (uso di software
didattici) marzo -aprile
Nucleo di valutazione
Monitoraggio intermedio, analisi dei
risultati e
Nucleo di valutazione
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pianificazione delle eventuali azioni di
correzione
Monitoraggio finale e somministrazione e analisi
comparativa dei risultati conseguiti dagli alunni alla
fine del processo; metà maggio
Nucleo di valutazione
Raccolta e analisi dei dati emersi dal
monitoraggio finale e di quelli relativi agli
altri indicatori di valutazione
Nucleo di valutazione
Diffusione- comunicazione risultati
Nucleo di valutazione
Da compilare durante l’attuazione del progetto Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde =attuata
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TERZA SEZIONE
Titolo del progetto PNSD
Responsabile del progetto Patrizia Nicoletti (A.D.)
Tempi Novembre - giugno
La pianificazione Plan Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
Migliorare l’uso delle
tecnologie da parte dei
docenti della scuola
Migliorare le competenze
metodologiche attraverso
un percorso di ricerca-
azione su metodologie e
strategie didattiche
innovative.
Realizzare percorsi di
sperimentazione nelle
classi sullo stimolo della
formazione ricevuta;
Documentazione e
riflessione sull’azione.
- Presenza docenti ai gruppi di formazione
90%
- Misura del gradimento espresso dai
docenti in ordine alle azioni formative e
alla ricaduta concreta sulle proprie
pratiche di insegnamento
- Percentuale di docenti che attua le
metodologie proposte nella fase di
formazione
- Percentuale dei docenti che realizza
documentazioni di azioni inerenti la
sperimentazione dei percorsi 70%
Relazione tra la linea
strategica del piano e il
progetto
Estendere le competenze digitali per migliorare l’impianto metodologico-
didattico, incrementando la didattica laboratoriale, strategie tutoriali
attraverso la formazione dei docenti
Risorse umane necessarie L' A.D. organizzerà : Laboratori formativi, Uno sportello digitale, Workshop, Caffè Digitali, Creazione di videotutorial per un corretto uso del registro elettronico
per garantire ai docenti una formazione adeguata
Destinatari del
progetto (diretti ed
indiretti)
I docenti, gli alunni, altri attori del territorio
Budget previsto Formazione 1° livello € 1000 Formazione 2° livello € 1000
La realizzazione DO Il progetto prevede interventi periodici durante l'intero anno scolastico e in momenti particolari (uso di ARGO), secondo le richieste delle interclassi/intersezioni/personale di segreteria.
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Descrizione
delle attività per la
diffusione del progetto
Inserimento della documentazione e materiali prodotti sul sito della
scuola.
Condivisione dei contenuti attraverso incontri negli OOCC
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Incontri periodici del NV Sarà effettuato un monitoraggio in itinere e a fine progetto mediante schede
di rilevazione.
Target 90% di frequenza al corso 80% di partecipazione e gradimento 60%sperimentazione-documentazione attività con strategie innovative
Note sul monitoraggio Il monitoraggio dell'impatto delle iniziative formative avrà cura di
verificare:
-gli aspetti organizzativi e gestionali
-la struttura e l'efficacia del modello formativo
-la qualità didattica (contenuti e metodologie)
-le competenze metodologiche sviluppate dagli insegnanti -la documentazione prodotta ed il possibile riuso.
Il monitoraggio e irisultati
(Check)
Analisi e revisione delle azioni all’interno degli incontri periodici del
NV Scambi e riflessioni dei docenti in gruppi di lavoro
Criteri di miglioramento Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale. In
particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei Tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e
indicatori
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Sito web della scuola
Note sulle possibilità di
implementazione del
progetto
Lo sviluppo di un clima di apertura al dialogo ed confronto con i colleghi
facilita la diffusione delle buone pratiche, anche dopo la conclusione delle
azioni progettuali. Attraverso la ricaduta sulle attività di insegnamento, si
ritiene ci siano buone possibilità di implementazione, in considerazione
del fatto che molti docenti dell’istituto partecipano alla formazione e
possono sperimentare i micro-percorsi.
LA VALUTAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
Il nucleo di valutazione, dopo il contributo reso per la stesura del RAV e del PDM, dovrà a fine anno scolastico
analizzare i dati e stilare un report, proporre interventi correttivi sulle azioni intraprese, curare la corretta diffusione
dei contenuti e dei risultati.
Nello specifico il nucleo di valutazione prenderà atto dei risultati (risultati prove nazionali, competenze chiave di
cittadinanza) analizzando le rilevazioni e i dati statistici elaborati a seguito delle azioni svolte e coerenti con gli
obiettivi di processo.
Il report relativo alle azioni di miglioramento sarà finalizzato inoltre a comprendere:
- in quale misura gli obiettivi di processo siano stati realizzati, ( % di successo nella ricaduta curricolare) - quale l’impatto hanno avuto le azioni relative agli obiettivi di processo sui risultati, (% di contributo di ciascun
progetto al raggiungimento del miglioramento degli esiti)
- le opportune ridefinizione degli obiettivi e delle azioni per successivo PDM, (risultati in percentuale del
monitoraggio in itinere ed eventuale rimodulazione delle azioni ed obiettivi)