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Anno Scolastico 2017 - 2018
Piano Annuale per l’Inclusione
Istituto Omnicomprensivo di Polla
Via Annia, 1 (Ex Distretto Sanitario) - 84035 Polla (Sa) CF: 92006830654 – Codice Ministeriale: SAIC872009 - CODICE IPA: istsc_saic872009
IBAN: IT92X0815476320000220899443 - Conto di Tesoreria: 316331 Codice Univoco Ufficio: UF8XBP
Telefono - 0975376006/05 e-mail: [email protected] - [email protected]
P.a.i.
PREMESSA
1.QUADRO NORMATIVO E SCUOLA INCLUSIVA
2.La Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e la C.M. n°8 del 6/3/2013
3.Chi sono gli alunni con BES
4.Analisi dei punti di forza e di
4.1. Rilevazione degli alunni con BES frequentanti l’Istituto Omnicomprensivo di Polla nell’A. S. 2016/2017
4.2. Risorse professionali specifiche prevalentemente utilizzate
4.3. Coinvolgimento personale ATA
4.4. Coinvolgimento famiglie
4.5. Rapporti con servizi sociosanitari
4.6. Rapporti con privato sociale e volontariato
5. L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO: RUOLO E FUNZIONE
5.1 Principi per una buona collaborazione tra docente curriculare e di sostegno
6. Aree di intervento A.S. 2017/2018
6.1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
6.1.1. Risorse umane
6.1.2. Organi collegiali
6.2. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli Insegnanti
6.3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
6.4. Organizzazione dei diversi
scuola
6.5. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
6.6. Progetto “Murales”
6.7. Progetto Edu Change
2
INDICE
QUADRO NORMATIVO E SCUOLA INCLUSIVA
La Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e la C.M. n°8 del 6/3/2013
BES
nalisi dei punti di forza e di criticità
4.1. Rilevazione degli alunni con BES frequentanti l’Istituto Omnicomprensivo di Polla nell’A. S. 2016/2017
Risorse professionali specifiche prevalentemente utilizzate
Coinvolgimento personale ATA
4.4. Coinvolgimento famiglie
4.5. Rapporti con servizi sociosanitari
4.6. Rapporti con privato sociale e volontariato
5. L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO: RUOLO E FUNZIONE
5.1 Principi per una buona collaborazione tra docente curriculare e di sostegno
6. Aree di intervento A.S. 2017/2018
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Progetto “Murales”
Progetto Edu Change
pag. 4
pag. 5
pag. 5
pag. 6
pag. 7
4.1. Rilevazione degli alunni con BES frequentanti l’Istituto pag. 7
Risorse professionali specifiche prevalentemente utilizzate pag. 7
pag. 8
pag. 8
pag. 8
pag. 8
pag. 10
5.1 Principi per una buona collaborazione tra docente curriculare e di sostegno pag. 11
pag. 14
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo pag. 14
pag. 15
pag. 15
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento pag 18
pag. 18
tipi di sostegno presenti all’interno della pag. 18
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della pag. 19
pag.17
pag. 20
3
6.8.Progetto Inclusione Scuola Primaria
6.9.Progetto “Impariamo Insieme” Scuola Primaria
6.10. Campionati studenteschi a. s. 2017/2018
6.11. Progetto SPRAR
6.12. Progetto NUOVI ORIZZONTI
pag. 22
pag. 25
pag. 32
pag. 32
pag. 33
7. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
pag. 40
8. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi
pag. 40
9. Valorizzazione delle risorse esistenti pag. 40
10. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione.
pag. 40
ALLEGATI
ALLEGATO 1: Grafici degli esiti dei questionari di monitoraggio del grado di
inclusione dell’Istituto.
pag. 42
4
PREMESSA
Il piano annuale per l‘inclusione è uno strumento che consente alle istituzioni scolastiche di progettare la
propria offerta formativa in senso inclusivo, spostando l’attenzione dal concetto di integrazione a quello di
inclusione.
Il concetto di inclusione attribuisce importanza al modo di operare sul contesto, mentre col concetto di
integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone
al “sistema scuola” un nuovo punto di vista che deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-
didattica quotidiana.
La programmazione e l’effettuazione del percorso didattico va indirizzata verso la personalizzazione e/o
individualizzazione dei percorsi educativi rispettando la peculiarità di approccio, metodo, stile e livello di
apprendimento di tutti i discenti, in particolare, degli alunni con BES.
In riferimento alla didattica, è necessario ricorrere:
1) All’individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) Alla personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) Agli strumenti compensativi;
4) A misure dispensative.
Ogni percorso didattico viene seguito secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla
normativa nazionale e/o alle direttive del PTOF.
L’ Istituto Omnicomprensivo di Polla si propone un congruo utilizzo ed un impiego funzionale delle risorse
umane, finanziarie e strumentali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (personale
per l’assistenza materiale, educatori, operatori del servizio civile).
5
1. QUADRO NORMATIVO E SCUOLA INCLUSIVA
“La scuola italiana pensata nella Costituzione è una scuola che si fonda sui valori dell’equità, della
promozione sociale e sulla valorizzazione di tutti gli alunni, qualunque sia la loro condizione personale e
sociale”. (Dario Ianes)
Una scuola inclusiva guarda a tutti gli alunni e alle loro potenzialità; essa interviene prima di tutto sul
contesto, trasformandolo in base alle esigenze del soggetto.
Una scuola che “include” è una scuola che pensa e progetta prendendo in considerazione proprio tutti,
attraverso il coinvolgimento dei suoi operatori, avendo piena chiarezza delle esigenze da affrontare dal
punto di vista qualitativo e quantitativo.
2. La Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e la C.M. n°8 del 6/3/2013
Il 27 dicembre 2012 è stata emanata la Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia
inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento e alla personalizzazione
del percorso formativo per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. Nel marzo successivo è
stata pubblicata la circolare Ministeriale n. 8 che fornisce indicazioni operative su alcune rilevanti
problematiche.
La Circolare n. 8, infatti:
Sottolinea la necessità di redigere un Piano di Lavoro Personalizzato (P.D.P.), vale a dire un
percorso individualizzato e personalizzato, nel quale il consiglio di classe, in collaborazione con la
famiglia, definisce, monitora e documenta le strategie più idonee per ciascun alunno;
Ribadisce, inoltre, i compiti del Gruppo di Lavoro d’Istituto (G.L.H.I.), che assume la
denominazione di Gruppo di Lavoro per l’ Inclusione (G.L.I.) con l’estensione dei propri interventi
anche a tutti gli altri alunni che manifestano bisogni educativi speciali (B.E.S.).
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3. Chi sono gli alunni con BES
7
4. Analisi dei punti di forza e di criticità
4.1. Rilevazione degli alunni con BES frequentanti l’Istituto Omnicomprensivo di Polla nell’A. S. 2017/2018
TIPOLOGIA TOTALE
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, c. 1 e 3) (BES 1) 19
minorati vista
minorati udito 1
Psicofisici 18
2. disturbi evolutivi specifici (BES 2)
DSA 1
ADHD/DOP 1
Borderline cognitivo 21
Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) (BES 3)
Socio-economico
Linguistico-culturale 7
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
N° PEI redatti nell’A.S. 2017/2018 19
N° di PDP redatti dai Consigli di classe/Team docenti 30
PDP in presenza di certificazione sanitaria 2
PDP in assenza di certificazione sanitaria nell’A.S.. 2017/2018 28
4.2 Risorse professionali specifiche prevalentemente utilizzate
Insegnanti di sostegno attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Si
Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate Si
Funzioni strumentali/coordinamento per area Integrazione e Inclusione Si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Di Gruccio Annalisa (Referente G.L.H.)
Di Muccio Vincenza(Referente B.E.S. e D.S.A.)
Antonacchio Daniela (Referente Inclusione, Referente P.A.I. Referente Alunni Adottati)
Medici Daniela (F.S. Inclusione)
Amodeo Teresa (Referente Intercultura)
Caggiano Angelo Raffaello (Referente Bullismo e Cyberbullismo)
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Esperti esterni SI
Docenti tutor SI
Piano didattico-educativi per l’inclusione dei BES SI
Progetti extracurriculari per l’inclusione SI
Docenti di sostegno
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
4.3. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili Si
Collaborazione con docenti Si
Altro
4.4. Coinvolgimento famiglie
Condivisione PDP e scelte educative Si
Coinvolgimento in progetti di inclusione No
Percorsi di formazione specifici No
Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva No
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante No
4.5. Rapporti con servizi sociosanitari
Rapporti territoriali e con istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS. Si
Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità o su disagio e simili Si
Informazione Si
Consulenza No
Formazione Si
4.6. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati Si
Progetti integrati a livello di singola scuola Si
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Disabilità Intellettive, sensoriali…)
No
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Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe NO
Didattica speciale e progetti educativo-
didattici a prevalente tematica inclusiva NO
Didattica interculturale / italiano L2 NO
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) SI
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
NO
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo
X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
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5. L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO: RUOLO E FUNZIONE
L’insegnante di sostegno è un insegnante specializzato che viene assegnato, in piena con titolarità con gli
altri docenti, alla classe in cui è inserito il soggetto diversamente abile. La sua assegnazione è essenziale per
attuare “forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap” e “realizzare interventi
individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni”.
L’insegnante di sostegno ha un ruolo determinante nel processo di integrazione quanto più si qualifica e si
distingue come risorsa competente e mediatrice.Integrato nell’organizzazione della scuola, l’insegnante di
sostegno non si limita al rapporto esclusivo con l’allievo in situazione di handicap, ma lavora con la classe,
così da fungere da mediatore tra l’allievo disabile e i compagni, tra l’allievo disabile e gli insegnanti, tra
l’allievo disabile e la scuola.
L’insegnante di sostegno deve lavorare con gli insegnanti di classe in sede di programmazione e di
individuazione di strategie atte alla realizzazione di processi integranti di insegnamento. Nel team teaching,
questo insegnante “speciale” deve pertanto pianificare con i colleghi l’attività d’insegnamento per tutta la
classe ed assumersi, in rapporto a sue specifiche competenze didattiche, delle responsabilità
d’insegnamento per i diversi alunni.
Il compito dell’insegnante di sostegno deve quindi essere quello di collaborare con gli altri insegnanti al fine
di adattare il curricolo pensando a tutti gli studenti, esaminando i problemi che si potrebbero incontrare e
sviluppando metodi di insegnamento e materiali che permettano il loro superamento e, nel fare ciò,
trattando le difficoltà dei soggetti disabili come aree problematiche del curricolo stesso più che bisogni
speciali di un solo soggetto.
COMPETENZE
L'insegnante di sostegno deve avere le seguenti competenze:
1) COMPETENZE GENERALI RELATIVE ALLA SITUAZIONE DI HANDICAP:
competenze relazionali, sapere lavorare in team con gli altri operatori;
facilitare il lavoro di rete tra operatori scolastici, extrascolastici, famiglie;
svolgere attività di tutore e compresenza in classe.
2) COMPETENZE DISCIPLINARI RELATIVAMENTE ALLA PROPRIA AREA DI NOMINA:
competenze metodologiche;
11
competenze teoriche e applicative di contenuti.
DISPOSIZIONI/ADEMPIMENTI
Il docente di sostegno:
assume la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui opera;
prevede un interscambio tra docenti di sostegno e docenti di classe nelle attività di classe per
favorire l’integrazione (in particolare nella scuola dell’infanzia e primaria);
partecipa alla stesura di tutti i documenti e progetti per l'integrazione;
partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto per tutti gli alunni della
classe.
5.1 Principi per una buona collaborazione tra docente curriculare e di sostegno
Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola.
È un ospedale che cura i sani e
respinge i malati. Don
Lorenzo Milani
Le buone prassi non si limitano soltanto agli adempimenti burocratici, all’esecuzione del proprio lavoro. Il lavoro di docente implica la relazione con gli alunni e con gli altri docenti del team. Ancor più importante la relazione tra docente di sostegno e curriculare. I seguenti principi e la griglia che ne segue sono frutto di un confronto tra docenti curriculari e di sostegno svoltosi all’interno del GLI.
Dialogare in modo pacato permette un confronto costruttivo. Quando entri a scuola, lascia fuori di qui il
resto della tua vita, sii sereno e propositivo.
L’insegnante di sostegno è una risorsa per la classe e, come tale, è suo dovere cooperare nella gestione
della classe, sia dal punto di vista disciplinare, sia dal punto di vista didattico.
Partecipando alle attività di classe, l’alunno sperimenta il riconoscimento del proprio valore, con
conseguente aumento di sicurezza, autostima e senso di appartenenza.
L’interrogazione programmata nei tempi, nei contenuti e nelle modalità concentra l’attenzione dell’alunno
ai fini di una prestazione qualitativa in cui l’emotività non abbia il sopravvento.
Ricordiamoci della piramide dell’apprendimento e dell’efficacia dei lavori di gruppo che coinvolgono tutti i
ragazzi.
12
Condividere con i colleghi la scansione oraria delle discipline e trovare sempre un momento per
confrontarsi sull’attività quotidiana e sulla programmazione settimanale permette a tutti di lavorare più
efficacemente.
Assistere alle spiegazioni del collega curricolare è molto importante come punto di partenza per modulare i
contenuti in base allo stile di apprendimento di ogni alunno.
Favorire tra docenti, genitori e alunni la cultura della parità di responsabilità e di ruoli tra colleghi di
sostegno e curricolari anche attraverso momenti di interscambiabilità.
13
Docente Curriculare Docente di sostegno
Programmazione e stesura del
PEI/PDF
Mette al corrente l’insegnante di sostegno di ogni eventuale modifica e/o adeguamento della programmazione. Condivide insieme all’insegnante di sostegno la stesura PEI. Per la scuola secondaria, compila insieme al docente di sostegno la “scheda di programmazione condivisa” da inserire nel PEI e da tenere nel proprio registro personale.
Ha la padronanza degli strumenti/modelli PEI/PDF e degli altri documenti relativi al sostegno, che condivide comunque con tutti i colleghi. Si documenta sulla programmazione delle varie discipline a inizio anno e con il docente curriculare la adattano ai bisogni dell’alunno. Informa i docenti curriculari delle modifiche apportate al PEI in itinere.
Intervento didattico
Condivide le unità di lavoro a breve termine (una/due settimane). Mette al corrente il docente di sostegno delle modalità e degli strumenti che utilizzerà con tutta la classe. Concorda a inizio anno con il docente di sostegno le modalità di intervento nei momenti in cui non è presente l’insegnante di sostegno in classe. Concorda con il docente di sostegno i momenti di didattica collettiva e individualizzata.
Valuta l’adeguatezza dei contenuti, degli strumenti e delle modalità proposte dall’insegnante curriculare per la classe e propone eventuali adattamenti nei contenuti, strumenti e modalità alternative. Concorda con il docente curriculare i momenti di didattica collettiva e individualizzata. Mette al corrente il docente curriculare degli strumenti e delle modalità didattiche che utilizzerà.
Verifiche
Concorda con l’insegnante di sostegno con adeguato anticipo (almeno una settimana prima) tempi e modalità delle verifiche scritte e ne fa avere contestualmente copia al docente di sostegno. Concorda tempi e modalità per le verifiche orali o eventualmente per altre modalità di verifica.
Adegua o riduce le verifiche in base agli obiettivi del PEI, alle modalità e agli strumenti stabiliti. Valuta se proporre una verifica diversa in base al livello dell’alunno e agli argomenti trattati. Condivide la verifica con l’insegnante curriculare.
Criteri di valutazione
Fornisce i criteri di valutazione della classe al docente di sostegno e condivide con lo stesso l’eventuale adeguamento per l’alunno disabile.
Valuta l’adeguatezza dei criteri di valutazione in base al PEI dell’alunno e concorda col docente curriculare l’adeguamento in base alla situazione dell’alunno.
Sarebbe opportuno concordare in che misura impegno, progresso e competenze acquisite incidono sulla valutazione complessiva espressa col voto. A titolo esemplificativo: 60% competenze acquisite; 20% progressi rispetto alla valutazione iniziale; 20% impegno oppure ordine dell’elaborato oppure rispetto dei tempi (discrezionale perché dipende dall’alunno).
14
6. Aree di intervento A.S. 2017/2018
6.1.Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
La nostra scuola s’impegna a diventare comunità di stimolo e sostegno per tutti gli allievi e, in particolare,
per quelli in difficoltà.
E’ nostra convinzione che l’integrazione non si esaurisca con l’inserimento nelle classi dei soggetti
diversamente abili, ma è estremamente importante che l’accoglienza faccia rafforzare in loro il senso di
appartenenza e contribuisca alla concreta realizzazione del diritto allo studio, costituzionalmente garantito.
La nostra istituzione scolastica accoglie alunni diversamente abili in tutti gli ordini di scuola, seguiti da
docenti specializzati, purtroppo in numero inferiore al loro fabbisogno reale. Per tale motivo, si è cercato di
annullare eventuali disagi attraverso modalità organizzative utili a favorire contesti integrati, al fine di offrire
loro migliori opportunità di crescita, di apprendimento e di maturazione personale e sociale.
Nel programmare infatti interventi specifici, calibrati sulle esigenze e sulle reali capacità di ogni singolo
alunno, la nostra scuola supera lo schema alunno diversamente abile-insegnante di sostegno, per aprirsi ad
esperienze didattiche che debbano coinvolgere includendo necessariamente tutti i docenti curriculari e tutti
gli alunni.
Soltanto la sinergia degli interventi, infatti, potrà garantire il successo di esperienze didattiche alternative,
che mettano in primo piano il ruolo attivo di tutti gli alunni nella classe e favoriscano la crescita di un tessuto
fondato su rapporti amicali e solidali.
Tale sarà la condizione fondamentale per favorire l’apprendimento cooperativo e il tutoring, strumenti
questi efficaci per lo sviluppo della persona nell’apprendimento, nella comunicazione e nella socializzazione.
Il nostro Istituto, inoltre, predispone le condizioni affinché a tutti gli alunni siano offerti i servizi più idonei, a
partire dall’assistenza di base.
Essa costituisce un’attività interconnessa con quella educativa e deve coinvolgere tutte le risorse umane,
soprattutto quegli operatori che hanno maturato una consolidata esperienza nel campo della disabilità. Essi
devono saper interagire fra di loro per garantire la continuità degli interventi.
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6.1.1.Risorse umane
Dirigente Scolastico;
Coordinatori per le attività di sostegno e referenti DSA/BES;
Docenti curricolari e docenti di sostegno;
Personale ATA;
Personale per l’assistenza materiale;
Operatori del servizio civile.
6.1.2.Organi collegiali
Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.)
Ha il compito di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di
difficoltà, come stabilito dalla D.M. 27 dicembre 2012 e dalla C.M. n.8 del 6/3/2013, attraverso la redazione
di un”Piano Annuale per l’Inclusione” (P.A.I.).
Compiti e funzioni del G.L.I.:
rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione;
raccolta della documentazione degli interventi educativo-didattici;
consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi;
raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi;
monitoraggio periodico delle pratiche inclusive della didattica programmata;
aggiornamento delle eventuali modifiche ai P.D.P. e ai P.E.I. relativamente alle
situazioni in evoluzione,
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusione della scuola;
elaborazione di una proposta di P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusione), riferito a tutti
gli alunni con B.E.S., da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
giugno) con supporto/apporto delle Figure Strumentali.
Composizione del gruppo: è presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; è costituito dai
coordinatori per le attività di sostegno, dal referente D.S.A./B.E.S., dal gruppo di sostegno, dalla funzione
strumentale area 4, da una rappresentanza dei genitori e dei docenti curricolari.
Il G.L.I. si riunisce almeno due volte l’anno per coordinare le azioni o le attività dei vari Consigli di Classe; nel
mese di Giugno discute e recepisce la proposta di “Piano Annuale per l’inclusione” e formula la richiesta
16
delle risorse necessarie a sostenerlo. Nel mese di Settembre adatta la proposta del Piano Annuale per
l’inclusione in base alle risorse assegnate alla scuola.
Consiglio di Classe
Individua i casi in cui è necessaria ed opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica,
mediante l’elaborazione di un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), sulla scorta di fondate considerazioni
pedagogiche e didattiche e sulla base dell’eventuale documentazione clinica o certificazione nel caso di
alunni con D.S.A. (legge 170). L’elaborazione di un P.D.P. è prevista anche quando vengono rilevati alunni
con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.), alunni cioè privi di certificazione, le cui difficoltà di apprendimento
derivano da condizioni ambientali di provenienza, disagiate sul piano socio-economico o linguistico-
culturale. Per questi alunni il Consiglio di classe
individua strategie e metodologie utili per una loro partecipazione attiva al contesto di
apprendimento;
individua le risorse umane strumentali ed ambientali per favorire processi inclusivi.
Il Consigliodi classe condividerà l’elaborazione del P.D.P. con la famiglia, che dovrà sottoscriverlo. La famiglia
risulta quindi corresponsabile del percorso da attuare, perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche
inerenti l’inclusione attraverso:
la condivisione delle scelte effettuate;
un eventuale focus group (gruppo di discussione), per individuare bisogni ed aspettative,
l’organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi ed individuare azioni di
miglioramento.
Nel P.D.P. vengono individuati:
gli obiettivi specifici di apprendimento;
le strategie e le attività educative/didattiche;
le azioni compensatrici e dispensatrici da attivare;
le modalità di verifica e valutazione.
G.L.H. operativo
Elabora il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito
dalla legge 104/92.
Collegio dei Docenti
17
su proposta del G.L.I., delibera il P.A.I. (mese di Giugno);
esplicita nel P.T.O.F. un concreto impegno programmatico nell’inclusione;
esplicita criteri e procedure di utilizzo in riferimento alle risorse professionali presenti;
predispone azioni di formazione ed aggiornamento per i docenti.
Lo scopo di questo Istituto è quello di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione degli
insegnanti coinvolti, non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano
modalità didattiche efficaci nel normale contesto del fare scuola quotidiano.
Sarebbero auspicabili interventi di formazione su:
le norme a favore dell'inclusione;
strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni;
metodologie didattiche e pedagogia inclusiva;
strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione;
gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i B.E.S.;
nuove tecnologie per l'inclusione.
Index Team
L’Index Team è composto da:
il Dirigente Scolastico;
le Funzioni Strumentali;
il Referente G.L.H.;
il Referente Inclusione-PAI;
il Referente Intercultura;
i docenti di sostegno;
l’ “amico critico”.
I compiti dell’Index Team sono:
aggiornare il P.A.I.;
monitorare i processi inclusivi dell’Istituto Omnicomprensivo di Polla traendo spunto dall’ Index per
l’inclusione di Tony Booth e Mel Ainscow.
L’Index per l’inclusione
18
• è uno strumento per la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività delle
scuole di ogni ordine e grado;
• fornisce indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo-culturali;
• accresce la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e sulla trasversalità dei
processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi.
6.2. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
Insegnanti
Al fine di promuovere l’inclusione nella nostra scuola, sono previsti i seguenti corsi:
corso di aggiornamento riguardante alunni con B.E.S. ed, in modo particolare, con D.S.A., rivolto a
tutti i docenti di ogni ordine e grado, al fine di potenziare la cultura dell’inclusione;
corsi di didattica innovativa, rivolti a tutti i docenti di ogni ordine e grado, al fine di apportare
un’innovazione delle metodologie didattiche.
6.3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Le verifiche per la valutazione saranno diversificate coerentemente al tipo di disabilità osvantaggio. Per le
verifiche saranno adottate tutte le misure di tipo compensativo/dispensativo chesi renderanno necessarie,
tra le quali la possibilità di utilizzare tempi differenziati di esecuzioneper consentire tempi di riflessione,
pause e gestione dell’ansia, ed eventuali supporti informatici.Gli obiettivi delle verifiche saranno chiari e
comunicati all’allievo prima della verifica stessa.
Gli obiettivi delle verifiche saranno chiari e comunicati all’allievo prima della verifica stessa.Per gli alunni con
D.S.A., non saranno tema di verifica la grafia o l’ordine, saranno valutati esclusivamente i concetti, i pensieri,
il grado di maturità, di conoscenza, di consapevolezza. Tali criteri saranno adottati in tutti i tipi di verifica.
6.4. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Le metodologie e gli interventi diversificati sia per gli alunni diversamente abili che per quelli condisturbo
specifico d’apprendimento (D.S.A.) o con svantaggio sociale, linguistico, economico, condeficit da disturbo
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dell'attenzione e dell'iperattività (A.D.H.D.) o con funzionamento cognitivo limite(borderline), vedranno
impegnate le risorse umane (già citate) e strumentali (laboratori scientifico,linguistico e informatico)
presenti nell’istituto.
6.5. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
inrapporto ai diversi servizi esistenti
Per rendere possibili i diritti degli alunni disabili, saranno attuate iniziative tendenti al pieno sviluppo della
persona umana, facendo riferimento alle varie leggi che si sono succedute (L.517/77; L.104/92). Le iniziative
di integrazione sia scolastica che all’interno della società, dovranno trovare un comune punto di incontro,
per far convergere le varie professionalità verso obiettivi comuni. Si presume che ci sarà l’interazione di
tutte le diverse componenti presenti sul territorio (Comune, A.S.L., Enti Locali, Agenzie formative).
6.6. Progetto “Murales”
Le mura che circondano il campo sportivo di Polla come “tela” per un laboratorio di murales. Questa è stata
l’idea del Comune di Polla. “Un progetto che attraverso il tema sportivo possa coinvolgere i ragazzi normo-
dotati, i diversamente abili e i richiedenti asilo che frequentano l’Istituto Professionale per i Servizi Socio
Sanitari di Polla – si legge sulla delibera di giunta del Comune – e considerato che l’operatività manuale può
essere una risorsa per tutti gli alunni e considerato che il Comune di Polla dispone di uno Stadio comunale
con un muro perimetrale di circa 190 metri che può essere adibito a laboratorio, si è pensato di creare un
laboratorio murales”.
Si tratta in realtà di un progetto che l’associazione “I ragazzi del Ponte” aveva presentato, soprattutto per la
rivalutazione del mercato coperto e anche della mura del campo di calcio. Evidentemente una buona idea
tanto da ispirare il Comune.
Il laboratorio didattico “murales” ha favorito l’apprendimento di abilità e conoscenze con modalità
stimolante, ha promosso un atteggiamento positivo di appartenenza, ha integrato gli alunni diversamente
abiliti e gli alunni stranieri in gruppi di alunni che hanno lavorato insieme ed è infine stato occasione di
prevenzione di atti vandalici.
La Referente del Progetto è stata la Prof. ssa Maria Rachele Bracco.
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6.7. Progetto Edu Change
L’Istituto Omnicomprensivo di Polla sempre attento a sviluppare nei suoi studenti competenze in
vari settori, ha deciso di aderire al Progetto Internazionale EDU CHANGE, che permette ai giovani di
scoprire e sviluppare il loro potenziale in un contesto multiculturale, aperto al confronto e sensibile
alle tematiche di rilievo mondiale.
Il progetto inserito nel PTOF dell’Istituto, contribuisce all’innovazione del sistema scolastico e
stimola lo sviluppo di una mentalità Internazionale nei giovani. Il nostro Istituto crede fermamente
nei valori della Diversità e nella necessità di educare al multiculturalismo, in Italia e nel nostro
territorio, sempre più presente.
Il progetto vuole insegnare “l’Inglese” in maniera interattiva, sviluppando in particolar modo le
competenze della comprensione della Lingua Inglese, oggi sempre più diffusa a livello
Internazionale.
L’obbiettivo è quello di rendere gli studenti maggiormente consapevoli del mondo in cui vivono,
sensibili e responsabili nei confronti dell’ambiente e dei temi della sostenibilità con l’obbiettivo di
considerarsi cittadini globali
Il Progetto EduChange si svilupperà in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e si
svolgerà presso l’Istituto Socio Sanitario di Polla presumibilmente a partire dal mese di Aprile per 6
settimane.
Il progetto prevede l’arrivo di due volontarie selezionate da AIESEC INTERNATIONAL,
un’associazione di studenti volontari nata più di 50 anni fa.
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Le volontarie/i, English Speaking tratteranno un argomento molto importante: “Lo sviluppo
sostenibile” .
I 17 obbiettivi dello sviluppo sostenibile, che i diversi paesi aderenti al progetto hanno scelto
dicondividere in tutto il mondo, saranno analizzati e discussi nelle varie classi, esclusivamente in
lingua Inglese .
Le volontarie presenteranno nelle varie classi le tematiche di cui sopra. Durante il loro soggiorno
saranno seguite dalla Prof.ssa Stabile Maria Luisa e dalla Prof.ssa Amodeo Teresa. Vitto e alloggio è
a carico del Comune di Polla.
Il progetto prevede anche di trattare gli argomenti di cui sopra, presso la scuola secondaria di
primo grado, per 2 volte a settimana.
Il valore aggiunto che questo progetto può dare alla scuola è indubbio, non solo in termini didattici,
ma anche relazionali. Gli argomenti trattati sono stati di forte impatto e gli studenti si sono
confrontati sulle tematiche più scottanti della nostra Civiltà attuale.
Gli allievi hanno potuto conoscere usi e costumi di civiltà a noi lontane.
Gli obbiettivi dello sviluppo sostenibile, ci hanno spinto alla riflessione e invogliato a fare quel poco
per migliorare la società odierna entro il 2030.
Dipartimento delle Politiche Europee: Trivia Quiz
Il Concorso Interscolastico nazionale Trivia Quiz, ha appossionato i ragazzi della Classe IV A dell’IPSS
di Polla.
I ragazzi sono stati formati dalla Prof.ssa Stabile Maria Luisa con la collaborazione della Prof.ssa
Teresa Amodeo.
La formazione ha riguardato i temi dell’Unione Europea, la, nascita, i Paesi aderenti, la Cittadinanza,
i diritti dei Cittadini europei e i doveri.
Fino al 30 marzo 2018 è stata aperta la partecipazione al Trivia Quiz, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado, giunto quest'anno alla quarta edizione.
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Gareggiare è semplice. Abbiamo utilizzato gratuitamente la piattaforma didattica EUROPA=NOI e registrato la classe. E' stato possibile anche allenarsi su tutte le domande del torneo e decidere quando partecipare alla sfida on line.
La classe ha dimostrato un’interesse particolare verso i temi europei. Il quiz è stato svolto nel laboratorio di informatica. Il tempo registrato è stato veramente da record. 10 domande esatte in pochissimi secondi.
La classe non si è classificata tra i primi tre ma ha comunque ottenuto un buon posizionamento
Diventare esperti di contenuti legati alla storia, ai valori, alle opportunità e alle Istituzioni dell’Unione europea è stato un vero e proprio "gioco da ragazzi"!
La Referente del Progetto è stata la Prof. ssa Maria Luisa Stabile.
6.8Progetto Inclusione SCUOLA PRIMARIA
AZIONI PER GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
La sfida dell'inclusione chiama tutti i protagonisti della vita scolastica (docenti, alunni, personale
ausiliario, genitori, personale dei servizi socio-sanitari) ad attivarsi in maniera sinergica in vista di
una reale inclusione di tutti.
Il seguente progetto si colloca nell’ottica della Mission del nostro Istituto:
“Dalla scuola di tutti alla scuola per ciascuno”.
ed è in linea con gli obiettivi di processo del RAV, che prospettano la necessità di organizzare
attività finalizzate all'acquisizione di metodologie inclusive e progettare interventi specifici a favore
degli alunni con BES.
FINALITÀ DEL PROGETTO
Migliorare le azioni nel campo della prevenzione del disagio e della personalizzazione degli
interventi per una didattica più inclusiva per tutti.
DESTINATARI DEL PROGETTO
Il progetto inclusione si rivolgerà in particolar modo ai seguenti soggetti:
1. ALUNNI CON DISABILITÀ
2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
3. ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI SENZA CERTIFICAZIONE
TIPOLOGIA DEL PROGETTO
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Progetto curricolare/extracurricolare.
Il lavoro extracurricolare verrà svolto da un team di psicologi, opportunamente individuati dal
Dirigente scolastico, esperti in didattica speciale.
METODI E STRATEGIE
La progettualità didattica, orientata prevalentemente all’inclusione,comporta il superamento della
visione della didattica di tipo tradizionale che prevedeva la realizzazione di un processo di
insegnamento-apprendimento uguale per tutti, in cui si insegnava a tutti con lo stesso metodo e si
assegnava a tutti il medesimo tempo. Ora si intendono attuare nuovi principi pedagogici per
valorizzare l’individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi didattici, adottando strategie e
metodologie appropriate quali:
- attività di affiancamento all’interno della classe;
- attività svolte in piccolo gruppo collaborativo;
- attività di laboratorio svolte a classi aperte;
- momenti di insegnamento individualizzati;
- utilizzo e scelta di materiali di apprendimento adattabili;
- utilizzo di strumenti multimediali dedicati e uso di internet.
L’utilizzo di strumenti tecnologici, per gli alunni con bisogni educativi speciali, rappresenta
un’importante opportunità di successo formativo. La versatilità, comunicativa ed espressiva, di tali
mezzi educativi ne consente l’impiego in ogni ambito disciplinare, permettendo la realizzazione di
attività di apprendimento diverse da quelle consuete e più vicine ai canali cognitivi degli studenti.
Una scuola realmente inclusiva deve, in ogni modo, costruire ambienti fortemente integranti con
tecnologie che promuovano l’autonomia e sopperiscano alle difficoltà indotte dalla disabilità, dal
disagio, dallo svantaggio.
STRUMENTI E MATERIALI
- Libri di testo
- Materiale di facile consumo
- Aula informatica
- LIM
- Fotocopiatrice
- Videoproiettore
SOGGETTI COINVOLTI
Il presente progetto coinvolge tutte le componenti dell’Istituto Comprensivo, in un’assunzione
collegiale di responsabilità. Tutti i soggetti sono coinvolti ad adottare forme di comunicazione
accoglienti ed inclusive ed alla costruzione di un clima di relazioni positive.
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RISORSE INTERNE
- Referente di Plesso;
- Docenti curricolari e di sostegno dell'Istituto;
- Personale ATA.
RISORSE ESTERNE
- Operatori dei servizi socio-assistenziali degli Enti Locali (educatori, assistenti materiali, addetti del
Servizio Civile), psicologi.
DESTINATARI
Sono destinatari dell’intervento tutti gli alunni con bisogni educativi speciali della Scuola Primaria di
Polla così individuati:
- Alunni con certificazione di disabilità (Legge 104/92);
- Alunni con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (Legge 170/2010);
- Alunni con svantaggio socio-economico-linguistico-culturale, non certificato (D.M. 27/12/2012 e
C.M. 6/03/2013);
- Alunni con disagio relazionale-comportamentale non certificato(D.M. 27/12/2012 e C.M.
6/03/2013);
- Alunni con difficoltà di apprendimento non certificati (D.M. 27/12/2012 e C.M. 6/03/2013).
OBIETTIVI
Venire incontroai bisogni edalle problematiche degli alunni con BES, anche attraverso la
predisposizione e la somministrazione di materiale specifico;
Individuare strategie educativo - didattiche diversificate e mirate, con la collaborazione dei
docenti curricolari;
Sviluppare strategie per potenziare le abilità logiche degli alunni, attraverso giochi strutturati
e didattica laboratoriale;
Far acquisire gradualmente un efficace metodo di studio e una buona autonomia di lavoro a
casa;
Migliorare i risultati di apprendimento in tutte le materie, attraverso le attività proposte dal
team docenti;
Ridurre le difficoltà degli alunni con BES tramite appositi laboratori di recupero/rinforzo mirati
allo sviluppo delle competenze deficitarie;
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Favorire la piena integrazione degli alunni in difficoltà, monitorando le specifiche
problematicità di ciascuno, per ridurre lo svantaggio scolastico;
Documentare e diffondere buone prassi, materiali, strumenti e specifici percorsi di lavoro,
per il potenziamento delle abilità e delle competenze e la riduzione delle difficoltà degli
alunni con DSA e con Bisogni Educativo/Speciali.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Nell’ambito degli interventi educativi didattici,si prevedono traguardi intermedi,metodologie
diversificate e il superamento di rigidi riferimenti alla scansione annuale delle attività didattiche.
Questo può garantire così tempi più distesi, maggiori opportunità di successo formativo ed
esperienze più motivanti e gratificanti.
In itinere e al temine dell’anno scolastico si valuteranno i percorsi individuali di apprendimento, i
livelli di autonomia ed inserimento.
Si prevedono:
- Programmazioni e verifiche con i docenti del consiglio di classe;
- Incontri sistematici tra i docenti di sostegno;
-Momenti di incontro con le famiglie utili a valutare la condivisione delle strategie e delle
metodologie adottate.
Il progetto è stato redatto dalla Prof. ssa Antonacchio Daniela
6.9Progetto Impariamo Insieme Scuola Primaria
Troppo spesso, quando si parla di educazione, si intende un’azione volta a trasmettere
verità a chi ancora non conosce questa verità o non la possiede. Ma prendiamola
in un’altra derivazione, che è «educarci». Educarci vuol dire essere tutti
coinvolti, avere tutti un percorso da fare. E in questo percorso dare un senso
alla fatica, che inevitabilmente si fa, è importante.
A. Canevaro
PREMESSA
Chi va incluso, e non escluso, nella e dalla scuola?
Tutti e ciascuno vanno inclusi è la risposta: gli alunni, infatti, sono differenti fra loro per storia e
cultura, bisogni, desideri e necessità, ma la scuola è “aperta a tutti” costituzionalmente e
pedagogicamente. Tuttavia, l'apertura, l'accoglienza e, poi, la formazione non possono essere
generalizzati, cioè essere uguali per tutti sempre, dovunque e comunque. Infatti, proprio perché
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ciascuno di noi è da considerarsi soggetto umano unico e irripetibile e, quindi, anche diverso, per
tanti motivi.
Ciò che caratterizza gli alunni con Bisogni Educativi Speciali non è una diagnosi medica o
psicologica - cioè una “certificazione” - ma una qualche situazione di difficoltà che richiede in ogni
caso interventi personalizzati.
Gli alunni con BES infatti vivono una situazione particolare, che li ostacola nell'apprendimento e
nello sviluppo: tale situazione può aver luogo a livello organico, biologico, oppure a livello familiare,
sociale, ambientale.
Quali, allora, gli ostacoli ai quali ci siamo riferiti? Ebbene, essi possono riguardare traumi, lesioni e
danni gravi così come situazioni contestuali deprivanti e svantaggiate. Pertanto un alunno con BES
può aver subito una lesione cerebrale grave, o essere affetto dalla sindrome di Down, ovvero da
una lieve disfunzionalità cerebrale e percettiva; allo stesso modo può vivere gravi conflitti familiari, o
appartenere ad un background sociale deprivato culturalmente, ecc.
“I Bisogni Educativi Speciali (BES) sono quelle particolari esigenze educative che possono
manifestare gli alunni, anche solo per determinati periodi, «per motivi fisici, biologici, fisiologici o
anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta».
I BES sono tutelati dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e le successive circolari
ministeriali. La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. In
particolare la Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013, prot. n.561, avente come oggetto
«Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi
Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative», sottolinea
l’urgenza di applicare la normativa già destinata agli alunni con DSA anche a tutti quegli alunni che
manifestano bisogni educativi speciali.
In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno- bisogno di conoscere, di
sviluppare competenze, bisogno di appartenenza e di identità personale, di valorizzazione sociale,
ecc.- si arricchiscono di qualcosa di particolare, di “speciale”. Ne consegue che gli alunni con
disabilità e quelli con difficoltà, sia comportamentali che di apprendimento costituiscono come un
insieme eterogeneo e numeroso di persone che presentano un rischio elevato di insuccesso
scolastico, prima, e sociale, poi. Per tali motivi l'OCSE ha condotto un monitoraggio fra i Paesi
europei, attraverso il progetto “Special Needs Education” comprendendo tra gli studenti con
disabilità, in una vera e propria nuova classificazione anche quelli con difficoltà di apprendimento e,
più in generale, gli studenti svantaggiati.
Anche l'’accoglienza e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri nel nostro Paese rappresenta
un bisogno educativo speciale che si colloca nell’orizzonte più ampio dell’educazione interculturale.
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Cercare di definire i BES non significa, tuttavia creare alunni diversi per poi emarginarli o
discriminarli in qualche modo, vuol dire, al contrario, rendersi conto delle varie difficoltà che essi
incontrano nella vita e nello studio per sapervi rispondere in modo adeguato.
FINALITA’
Potenziamento, negli alunni in situazioni di disagio, per difficoltà nell’apprendimento e/o socio-
culturali, delle abilità cognitive individuali, attraverso azioni di tutoring, attività di sostegno didattico,
attività laboratoriali integrative.
OBIETTIVI
- Riduzione del fallimento precoce e della dispersione scolastica e formativa
- Acquisizione di una corretta consapevolezza dei limiti specifici e propri correlati ai DSA e
delle potenzialità da mettere in atto
- Favorire strategie metacognitive
- Recupero competenze di base
- Offrire pari opportunità a tutti gli alunni per consentire la compensazione dello svantaggio
permettendo il successo scolastico, attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche e valutative
adeguate e personalizzate
- Utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative
- Prevenire e ridurre possibili disagi nei discenti
- Rafforzare l’autostima e la motivazione all’apprendimento negli alunni
- Accrescimento delle competenze relazionali e sviluppo della consapevolezza dei propri
processi emotivi.
FASI
I FASE: Screening alunni a rischio da parte degli insegnanti
II FASE: lavoro didattico e partecipato attraverso laboratori pomeridiani.
In particolare:
- Laboratorio “Sono uno stratega”:
attraverso l’uso di software e lezioni frontali si analizzerà il livello prestazionale dei singoli studenti e
gli eventuali deficit. Il superamento delle difficoltà sarà ottenuto attraverso l’utilizzo di strumenti
compensativi e misure dispensative, così da facilitare l’apprendimento dei discenti e favorire
l’emergere di strategie meta cognitive individuali. Il primo strumento innovativo che verrà utilizzato
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per i laboratori di questo modulo è lo strumento compensativo “IPERMAPPE2”, già in possesso da
parte della scuola; uno strumento pratico caratterizzato da duecento mappe multilivello che
schematizzano e approfondiscono i principali argomenti del programma curricolare di geografia,
grammatica, scienze e storia; realizzate dall’Erickson e pensate per tutto il ciclo della scuola
primaria. Un importante strumento compensativo di supporto alla didattica tradizionale, che
consente ai bambini con disturbo di apprendimento diagnosticato o difficoltà nell’area
dell’apprendimento di seguire il programma curricolare.
- Laboratorio: “Emozioni in gioco”:
attraverso il disegno, la scrittura creativa e il “gioco” si lavorerà con i bambini sull’importanza delle
relazioni e della loro costruzione, e delle emozioni che inevitabilmente sono in gioco nel processo
formativo e di apprendimento, che talvolta costituiscono un ostacolo piuttosto che essere risorsa.
Con il termine scrittura creativa si fa riferimento all’utilizzo del filone delle scritture autobiografiche,
riconosciute ed utilizzate in Italia dagli anni Novanta, ma solo oggi se ne inizia a riconoscere
l’importanza del loro utilizzo nei contesti scolastici di apprendimento e formazione. Si tratta di uno
strumento che consente di migliorare, in particolar modo, l’area meta cognitiva sia in riferimento agli
apprendimenti che agli aspetti emotivi, e come è noto la funzione meta cognitiva è stata
riconosciuta e definita anche dall’Oms come una delle funzioni principali per un sano e funzionale
sviluppo dell’individuo e per il raggiungimento delle life skills, ovvero le “competenze per la vita” che
inseriscono l’individuo in un processo di apprendimento continuo.
- Laboratorio: “Chi trova una fiaba trova un tesoro”:
attraverso l’utilizzo della tecnica della fiabazione, si lavorerà con i bambini sulle emozioni e sulle
tematiche che risultano essere di difficile accesso attraverso il solo “canale verbale” predefinito; ad
esempio, si racconteranno storie sulla diversità, sull’importanza della cooperazione e
dell’integrazione, sulla gestione delle diverse emozioni “negative” e a seguito delle storie si lavorerà
in gruppo sviscerando gli elementi emersi nel racconto. La fiabazione risulta essere uno strumento
“cognitivo” di approvata scientificità per l’integrazione multidisciplinare tra gli aspetti psicologici-
pedagogici ed educativi, che consente di indagare e di lavorare sui processi cognitivi, emotivi e
relazionali del bambino.
DESTINATARI Diretti: alunni del I ciclo d’istruzione, Scuola Primaria. In particolare saranno interessate tutte le
classi, tranne la I, raggruppando le II e le III che saranno affidate ad una psicologa e le IV e le V,
affidate ad un’altra psicologa.
Indiretti: insegnanti e famiglie
TEMPI
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Novembre/ Gennaio: screening
Marzo/Maggio: laboratori pomeridiani Gli incontri avranno una cadenza quindicinale della durata di 2 ore.
Si propone in maniera orientativa ed esemplificativa un calendario con le date degli incontri:
Marzo Conoscenza degli alunni Laboratorio “Sono uno stratega”
Aprile Laboratorio “Sono uno stratega” Laboratorio “Sono uno stratega” Laboratorio “Chi trova una fiaba trova un tesoro” Laboratorio “Chi trova una fiaba trova un tesoro”
Maggio Laboratorio “Emozioni in gioco” Laboratorio “Emozioni in gioco”
LUOGO
Tutte le attività del progetto verranno svolte presso i locali della scuola. Tutto il materiale necessario sarà fornito dalle promotrici del progetto (pc, materiale di cancelleria, materiale didattico, fotocopie, materiale informatico).
CALENDARIO PROGETTO “IMPARIAMO INSIEME”
N. INCONTRO DATA ORE Riunione con i genitori 15 marzo 12.30-13.00 1 15 marzo 13.00-15.00 2 5 aprile 12.30-14.30 3 19 aprile 12.30-14.30 4 26 aprile 12.30-14.30 5 3 maggio 12.30-14.30 6 10 maggio 12.30-14.30 7 17 maggio 12.30-14.30 8 24 maggio 12.30-14.30
Le Referenti del Progetto sono state la Prof. ssa Antonacchio Daniela e la docente
Vincenza Di Muccio.
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RISULTATI QUESTIONARIO DI FINE PROGETTO IMPARIAMO INSIEME (GENITORI)
1. Ritiene valido l'argomento/attività sviluppati in questo progetto?
2. Ritiene che il progetto attuato abbia avuto una ricaduta su suo figlio? (es. ne ha
parlato,lo ha apprezzato, ha mostrato interesse).
3. Ritiene adeguate le modalità organizzative del progetto? (es. fascia oraria,
partecipanti, aule utilizzate ...)
4. Ritiene adeguato il numero di ore dedicate al progetto?
5. In caso contrario, le ritiene … … …
6. Questa esperienza ha risposto alle mie aspettative
7. Ritengo che l'esperienza offerta dalla scuola sia stata positiva
Per niente 22 % Abbastanza 33 % Molto 45 %
Per niente 11 % Abbastanza 67 % Molto 22 %
Per niente 0 % Abbastanza 33 % Molto 56 %
Per niente 0 % Abbastanza 33 % Molto 45 %
Per niente 11 % Abbastanza 67 % Molto 0 %
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RISULTATI QUESTIONARIO DI FINE PROGETTO IMPARIAMO INSIEME (ALUNNI)
1. Hai raccontato a casa circa le attività svolte durante il laboratorio?
2. Sei stato interessato/a alle attività’ svolte?
3. Consiglieresti ad un compagno lo stesso progetto?
4. Ritieni che il numero degli incontri e la durata del progetto siano stati adeguati?
5. Sei riuscito a conciliare l’impegno richiesto dal progetto con lo studio dedicato
alle materie disciplinari?
6. Giudichi confortevoli gli ambienti in cui hai lavorato (aule, palestra, spazi ecc.)?
7. Ti sei sentito utile nel gruppo?
Per niente 11 % Abbastanza 45 % Molto 33 %
Per niente 14 % Abbastanza 57 % Molto 29 %
Per niente 7 % Abbastanza 36 % Molto 57 %
Per niente 14 % Abbastanza 29 % Molto 57 %
Per niente 7 % Abbastanza 21 % Molto 10 %
Per niente 14 % Abbastanza 50 % Molto 36 %
Per niente 14 % Abbastanza 43 % Molto 43 %
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8. Nel gruppo ti sei sentito amico di tutti?
9. Sei soddisfatto di ciò di cui si è parlato durante il progetto?
6.10. Campionati studenteschi a. s. 2017/2018
L’attività motoria quest’anno ha proposto un’organizzazione didattica inclusiva, in cui sono esplicitate le
competenze disciplinari e trasversali a cui si tende; a tal proposito sono stati organizzati tornei e campionati
studenteschi di calcio ai quali hanno fatto parte anche gli alunni stranieri per dare soprattutto a quelli con
più difficoltà di inserimento nel gruppo, un’occasione per essere se stessi nel momento in cui mettono in
campo le proprie abilità sportive o le proprie competenze tecnico-tattiche nei giochi di squadra; I tornei
sono stati organizzati in base all’età dei ragazzi; squadra allievi (I-II-III classe) e squadra juniores (IV-V classe
). Sono state tenute anche giornate di attività extrascolastiche riguardanti la preparazione ai campionati di
tiro con l’arco). La referente del progetto motorio in questione è la professoressa Laura Vitale.
6.11. Progetto SPRAR
7. Indicazioni di progetto
Titolo del progetto
“Progetto SPRAR”
Responsabile del progetto Prof.ssa Amodeo Teresa
Data di inizio e fine Da aprile a maggio
La
PianificazioneobiettivioperativiObiettivi operativi Indicatoridi valutazione
Per niente 22 % Abbastanza 14 % Molto 64 %
Per niente 14 % Abbastanza 43 % Molto 43 %
Per niente 0 % Abbastanza 43 % Molto 57 %
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pianificazione (Plan)
-Conoscere la cultura dei Paesi di provenienza degli ospiti dei Centri Spar; - ascoltare le testimonianze dirette corredate da video; - conversare con gli ospiti.
A partecipazione attiva e corretta B partecipazione adeguata C partecipazione nonadeguata
Relazione tra la linea strategica del Piano E il progetto
Sensibilizzare le nuove generazioni sul fenomeno migratorio e sull’importanza dell’integrazione.
Risorse umane necessarie Una docente, due responsabili dei centri SPAR e un collaboratore scolastico.
Destinatari del progetto (diretti ed indiretti)
Gli studenti dell’Istituto Professionale Socio-Sanitario di Polla
La realizzazione (Do)
Descrizione delle principali fasi diAttuazione
1) Fase organizzativa (ricerca e documentazione) 2) Fase attuativa (testimonianze degli ospiti, video, dialoghi interculturali) 3) Fase di verifica (questionario)
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Descrizione delle attività per la diffusione del progetto
Favorire lo scambio e il dialogo interculturale. Abbattere e rimuovere i pregiudizi nei confronti degli stranieri.
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Descrizione delle azioni di monitoraggio
Somministrazione questionario finale
Target Alunni dell’IPSS
Note sul monitoraggio Osservazione della partecipazione, interesse, motivazione
Il riesame miglioramento (Act)
Modalità di revisione delle azioni
Siattiverannomisurecorrettiveincorsod'opera.
Criteri di miglioramento Osservazione sistematica degli alunni durante le prove atte a migliorare le prestazioni.
Descrizione delle attività di diffusione Dei risultati
Presentazionedeilavorida parte degli studenti.
Note sulle possibilità di Implementazione del
Divulgazione del progetto ai Centri di Accoglienza presenti sul territorio
6.12 Progetto NUOVI ORIZZONTI
SCHEDA PROGETTO
Denominazione progetto NUOVI ORIZZONTI
Responsabile del progetto Prof.ssa Teresa Amodeo
Priorità a cui si riferisce
(situazione su cui si interviene)
L’integrazione non è solo una ques�one di equità e gius�zia per l’individuo, ma anche
di benessere, di vitalità e di sostenibilità della società in quanto tale. Per questo la
scuola, in quanto agenzia educativa, non può so�rarsi alla sfida forma�va che è
chiamata ad assolvere in una società sempre più mul�culturale, multietnica e
plurilinguista come quella del XXI secolo.
L'Educazione all'Interculturalità è parte integrante dell’offerta formativa, come si
evince dal Ptof del nostro Istituto, in quanto fornisce agli studenti conoscenze e
competenze interdisciplinari, fa comprendere loro la realtà sempre più complessa e
globalizzata nella quale vivono.
Le finalità del Proge�o si svilupperanno su un triplice percorso, con i seguenti
obiettivi:
1. da un punto di vista giuridico (educare al rispetto dei diritti inviolabili, individuali e collettivi, sanciti negli art. della Costituzione Italiana, Costituzione Europea, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ecc...).
2. da un punto di vista pedagogico (educare, sensibilizzare e formare al rispe�o della mul�culturalità).
3. Da un punto di vista linguistico: alfabetizzare gli alunni stranieri con L1 e con L2.
Destinatari
(n.ro alunni,
eventuali alunni
BES, classi
coinvolte)
Il Proge�o è rivolto a tu� gli alunni italiani e stranieri per quanto concerne l’aspe�o giuridico- pedagogico
mentre per quanto concerne l’aspetto linguistico L2 esclusivamente agli alunni stranieri presenti presso
l’Istituto Omnicomprensivo di Polla e agli ospiti dei Centri di prima e seconda accoglienza presenti sul territorio.
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Discipline coinvolte Diritto (Potenziamento), Italiano, Inglese (Potenziamento), Matematica
Finalità del
progetto
Le a�vità proposte in un curricolo di educazione linguis�ca interculturale si inseriscono in una prospe�va
molto più ampia di educazione tout court e quindi si riferiscono alle tre mete classiche dell’educazione generale:
l’acculturazione, che rende possibile la socializzazione, che a sua volta pone le condizioni per
l’autopromozione.
La competenza comunica�va si può definire come la capacità di usare codici verbali e/o non verbali al fine di
raggiungere i propri fini nell’ambito di un evento comunicativo. Tra i principali macro obiettivi abbiamo:
Promuovere la formazione di conoscenze e atteggiamenti che inducono a stabilire rapporti dinamici tra le culture.
Instaurare un clima relazionale nella classe e nella scuola favorevole al dialogo, alla comprensione e alla collaborazione, intesi non solo come acce�azione e rispe�o delle idee e dei valori e delle altre culture, ma come rafforzamento della propria iden�tà culturale, nella prospettiva di un reciproco arricchimento.
Insegnare L2
Risultati attesi
Favorire conoscenze ed esperienze che conducano
al confronto e all' interazione fra popoli diversi;
capacità e a�tudini da promuovere:
la comunicazione e la relazione interpersonale nella prospe�va di s�molare una relazione interculturale, a�raverso la scoperta dell'alterità come rapporto piuttosto che come barriera;
l'instaurazione di uno spirito critico quale consapevolezza della rela�vità delle proprie iden�tà par�colari (religiose, nazionali, etniche, sociali, ...) riconoscendo la loro specifica evoluzione spaziale e temporale.
Un'approfondita conoscenza dei diritti dell'uomo, attraverso
un'analisi concettuale, storica e pratica, veicolata
direttamente da alcuni ospiti presenti negli Sprar attraverso
la loro testimonianza diretta agli alunni di cittadinanza
italiana e dalla presa in esame di testi internazionali e
nazionali.
DIRITTO ALLA CITTADINANZA E ALLA
INTERCULTURALITA’
DIRITTI E DOVERI DEL CITTADINO
Stimolare la consapevolezza dell’esistenza di diritti e
doveri della persona.
Conoscere e/o approfondire il concetto di cittadinanza
attiva e i principi fondanti della Costituzione Italiana.
Riflettere e diventare consapevoli di come possiamo oggi
essere cittadini e di come possiamo
migliorare il mondo in cui viviamo con atteggiamenti
responsabili e positivi, per evitare che emergano
comportamenti devianti.
DICHIARAZIONI INTERNAZIONALI
Conoscere alcuni importanti dichiarazioni internazionali
Essere consapevoli del valore del rispetto delle
regole, di se stessi, degli
altri, dell’ambiente.
Approfondire i concetti riguardanti i diritti e i doveri
del cittadino e del
lavoratore.
Comprendere che la democrazia si basa sul principio
della partecipazione dei cittadini alla vita sociale.
Comprendere che la giustizia sociale e
36
sui diritti umani, i diritti del fanciullo, la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, la Costituzione Europea. l’uguaglianza tra i cittadini sono le fonda-
menta di uno stato democratico.
Comprendere che ogni forma di diversità (culturale,
sociale, etnica)
è una risorsa per l’umanità.
Riconoscere nella Costituzione dei vari Paesi il
sacrificio e le lotte dei popoli.
Obiettivi specifici rivolti agli alunni stranieri Risultati attesi
Insegnamento L2
I temi principali riguarderanno il vissuto dei ragazzi, la loro
storia, le cara�eris�che principali dell’iden�tà e della loro
vita quotidiana ( gli oggetti della casa, gli oggetti della
scuola, gli oggetti personali, ecc..).
Alfabetizzazione di base agli alunni stranieri anglofoni
e francofoni.
Insegnare usi e costumi locali,italiani,europei.
Saper risolvere semplici problemi di ordine quotidiano
per favorire l’autonomia e l’indipendenza sociale.
Educazione alla Cittadinanza e Costituzione
Divulgare le regole di base della convivenza civile e
democratica.
Matematica di base
Saper svolgere semplici calcoli aritmetici. Saper risolvere semplici problemi di ordine
quotidiano per favorire l’autonomia e l’indipendenza sociale.
Traguardi
previsti
(di risultato
quantizzabili,
numerici)
1. Per quanto concerne il primo punto del Progetto: la consapevolezza dei fenomeni migratori, la divulgazione di altre culture ci si attende un 80% di ricaduta positiva in termini di sensibilizzazione, informazione e rispetto di altre culture.
2. Per L2 ci si attende un 70% di successo verso i ragazzi stranieri di prima alfabetizzazione già scolarizzati nei Paesi di origine.
Altre priorità
(eventuali)
Favorire la consapevolezza e il possesso individuale e collettivo di valori in relazione ai diritti di ciascuno, al
rispetto della propria storia e alla costruzione di quella comune. Promuovere il pensiero divergente e aprire il
confronto interculturale in maniera da favorire i processi empatici, sfatare i pregiudizi, allargare i propri orizzonti
culturali.
Sensibilizzare alla solidarietà verso le altre persone ed in par�colare nei confron� di quelle in difficoltà.
Durata (da/a) e
tempi (ore totali) Da novembre a maggio
Attività previste
L 2
Obiettivo:
Comunicare
L2 scritta
LEGGERE – SCRIVERE
A�vità
Saper ascoltare brevi messaggi tratti dalla vita quotidiana (saper salutare, rispondere a comandi che indicano una risposta fisica, saper capire ed eseguire le azioni della scuola...)
Saper ascoltare e memorizzare sempre più
37
parole nuove
Comunicare negli scambi interpersonali di
base e arricchire il lessico, descrivere
semplici azioni quotidiane
tecniche di base della lettura- scrittura (decodifica e trascrizione).
Comprendere e produrre semplici parole e semplici frasi.
Semplici operazioni di calcolo Conoscere il potere di acquisto delle monete
e saper risolvere semplici problemi Sportello didattico e laboratorio
multiculturale
Metodologie
Nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue si parla sempre delle abilità linguistiche (o language
skills), ossia delle capacità fondamentali che permettono di capire e farsi capire. Come è facile intuire, queste
abilità sono i mattoni su cui si basa tutto il processo comunicativo e pertanto sono essenziali quando si pianifica un
percorso di alfabetizzazione.
Le quattro abilità linguistiche fondamentali: lettura, ascolto, scrittura e parlato possono essere divise in due gruppi:
1) abilità ricettive o di input (lettura e ascolto) vs. abilità produttive o di output (scrittura e parlato); 2) abilità orali
(ascolto e parlato) vs. abilità scritte (scrittura e lettura).
Ascolto: è la prima language skill che mettiamo in pratica nella vita. Implica l’identificazione di suoni, accenti,
inflessioni, intonazioni, ecc. e la comprensione di parole e frasi a livello orale per recepire un messaggio. Di solito,
ci sono due �pi di situazioni in cui possiamo ritrovarci a u�lizzare questa abilità linguis�ca: situazioni interattive e
situazioni non-interattive. Le prime sono rappresentate da conversazioni faccia a faccia o al telefono e
comportano un’interazione con un altro parlante, a cui possiamo chiedere spiegazioni, chiarimenti, o
semplicemente di ripetere e parlare più lentamente. Le seconde, invece, sono cos�tuite da tu�e quelle situazioni
in cui l’ascolto è “passivo”: radio, televisione, registrazioni, sermoni, conferenze, ecc. In ques� casi non abbiamo
l’opportunità di interagire con il parlante e pertanto richiedono solitamente uno sforzo maggiore.
Parlato: è la seconda abilità linguis�ca che impariamo dopo la nascita. Comporta la produzione a livello orale di
suoni che vanno a formare parole e frasi per veicolare un messaggio ed è stre�amente legata alla capacità di
ascolto, in quanto insieme rappresentano il fulcro primario della comunicazione. Parlare, così come scrivere,
implica tante altre micro-abilità che perme�ono di veicolare al meglio un messaggio: ad esempio, il tono, il
registro, la pronuncia, il ritmo, l’intonazione, ecc
Lettura: è una delle language skills che, anche nella propria lingua madre, richiede formazione epratica. Implica,
infatti, il riconoscimento dei segni grafici che formano parole e frasi. Oltre al riconoscimento dei cara�eri, la
le�ura necessità anche la comprensione del significato delle varie parole codificate in quei cara�eri e delle frasi
che a loro volta queste formano, in un processo che potrebbe essere così sommariamente riassunto:
riconoscimento dei caratteri > riconoscimento dei relativi suoni > riconoscimento della parola > comprensione
del relativo significato.
Scrittura: è forse l’abilità linguis�ca più difficile, essendo strutturata secondo regole molto specifiche. Pur
sottostando a quasi tu�e le norme che regolano il parlato, l’ascolto e la le�ura, ha regole peculiari ( morfo-
sinta�che, gramma�cali,...) per questo mo�vo non tu� sanno scrivere bene. Tu�e e qua�ro le abilità
linguistiche sono quindi fondamentali quando si vuole apprendere una lingua straniera, in quanto sono
interdipendenti l’una dall’altra.
Ovviamente, è possibile dare priorità alla comprensione e comunicazione orali per favorire l’inclusione nella
38
realtà scolas�ca ed extrascolas�ca degli studen� stranieri. Ma per un’effettiva comunicazione a 360° non
possiamo prescindere da nessuna di queste language skills.
In un proge�o educa�vo a cara�ere interculturale, gli approcci tema�ci trasversali e le a�vità interdisciplinari a
livello operativo saranno molteplici per questo si utilizzeranno tante metodologie didattiche: brain storming,
circle time, ; peer education, role play, drammatizzazione, simulazioni di dialoghi, visione di filmati didattici.
Per essere completa, l' azione educativa non deve riferirsi esclusivamente alla sfera cognitiva, ma deve anche
riguardare la sfera degli atteggiamenti e dei comportamenti; occorre "uscire dal monopolio della parola
verbale", per calarsi invece nelle metodologie attive e nelle esperienze quotidiane, anche ludiche; l'educazione
interculturale può realizzarsi solamente a�raverso pra�che dida�che che abituino gli studen� ad affinare un
metodo di ricerca e di ragionamento fondato sul conce�o di complessità.
Non esiste a priori una metodologia più efficace di un’altra e l’efficacia di un intervento è di frequente il risultato
di una valutazione a�enta e consapevole delle specificità insite
nell’ambiente in cui si opera, del contesto in cui l’intervento si inserisce, delle risorse che
si hanno a disposizione dei bisogni formativi, di tipo linguistico, contenutistico,
cogni�vo e sociale, degli studen� a cui l’intervento è rivolto. A partire da un’attenta
analisi della contesto in cui si opera, si dovranno quindi selezionare ed eventualmente adattare strategie,
metodologie e tecniche didattiche in maniera integrata, fluida e flessibile.
Per ciascun tema si proporranno esercizi varia�, visione di ogge� concre�. Può essere anche interessante
utilizzare riviste, giornali, ada� all’età dei ragazzi e ai loro interessi ( sport, musica, cibo, film, ecc...) è
importante ricordare che molto passa anche attraverso il “fare”, ad esempio:costruire un vocabolario personale
corredato di immagini o semplicemente con la traduzione accanto in L1: il vocabolario viene continuamente
aggiornato e consultato durante le esercitazioni. Se ne possono creare anche alcuni da parete, consultabili da
tutta la classe.
I temi principali riguarderanno il vissuto dei ragazzi, la loro storia, le caratteristiche dell’ambiente di vita
quotidiana (la scuola, la casa, gli oggetti della scuola, gli oggetti personali). Tali tematiche sono presenti anche
nei testi per l’insegnamento della L2.
Bisognerà a�vare il dialogo come strumento di apprendimento e di ascolto a�vo ,organizzare in modo
democra�co la comunità scolas�ca, u�lizzare la musica e lo sport come esempi posi�vi del linguaggio
universale,a�vare processi di socializzazione e promuovere la capacità di intendere le ragioni degli altri nell'
educazione alla convivenza democratica; rinforzare e creare riferimenti a temi quali i Diritti dell' Uomo, la
cooperazione internazionale, la pace, lo sviluppo.
Strumenti Operativi
Come strumenti operativi e didattici si utilizzeranno oggetti di uso quotidiano, la Lim, libri specifici, materiale fotocopiato,la sitografia, visione di filmati, letture di brani e di poesie, letture di quotidiani , schede facilitate, brani semplici, ascolto attivo, simulazioni di vita reale, saper chiedere e fornire informazioni attraverso il role play, saper scrivere e leggere in italiano semplici frasi di uso quotidiano per favorire l’acquisizione di base della lingua anche con il cooperative learning, saper leggere il bugiardino dei farmaci per comprendere come utilizzare le medicine, saper compilare semplici moduli precompilati, saper compilare un conto corrente.
L’insegnamento della matema�ca di base sarà svolto con schede semplificate, con la risoluzione di semplici problemi di vita reale anche con immagini iconografiche, tu�o ciò per rendere autonomi gli alunni stranieri nel disbrigo della spesa e nell’acquisizione corretta del potere di acquisto dell’euro,
39
saper compilare semplici schede precompilate, saper leggere le coordinate di una cartina geografica e di una cartina topografica, ( Nord, Sud, Est, Ovest) , saper leggere gli orari dei treni, pullman, ecc...
Utilizzo del computer per insegnare a trascrivere semplici brani al computer, utilizzando semplici programmi di video-scrittura (es.Word)
Monitoraggio
(modalità e
strumenti)
Il monitoraggio sarà costante e periodico al fine di valutare il percorso dida�co-educativo, in itinere, al fine di
apportare eventuali modifiche, in corso d’opera, nel caso in cui si dovessero riscontrare risulta� diversi da quelli
ipo�zza� e a�esi, inoltre, la valutazione sarà anche finale con la produzione di lavori da parte degli studen� in
modo da testimoniare concretamente il lavoro svolto. Per gli studen� stranieri sarà rilasciato un a�estato di
frequenza e di partecipazione ai corsi di L2.
Verifica e
valutazione
Saranno svolti: test iniziali, in itinere e finali. Produzione di cartelloni e ricerche.
La valutazione sarà di �po esclusivamente forma�va, si terrà conto dell’evoluzione e dei miglioramen� o�enu�,
dell’impegno e della partecipazione alle a�vità proposte. Le verifiche saranno costanti e si svolgeranno
attraverso dialoghi, questionari, esercitazioni scritte e orali, completamento schede, (vedi allega�) al fine di
accertare o meno l’acquisizione di una determinata abilità. In sede di valutazione si terrà presente la situazione
di partenza degli alunni e di altri elemen� quali i progressi e le abilità raggiunte nelle varie a�vità proposte.
Indicatori utilizzati
per L2
L’obie�vo principe
del proge�o è dare
la possibilità agli
alunni (LP) di
raggiungere, a fine
progetto, le
competenze
riferite ad un
livello
elementare,ovvero
ad un livello A1.
Mentre per gli
alunni già
alfabetizzati si
presume un
raggiungimento
riconducibile ad un
livello A2/B1.
Indicatore N°1
Comprensione Orale
Ascoltare e comprendere un semplice
messaggio o una semplice conversazione
solo con l’ausilio di immagini e disegni.
Livello Principianti (LP)
Situazione iniziale
Non comprende
chiaramente il
significato di un
semplice messaggio in
L2, senza l’ausilio delle
immagini, perché non
possiede ancora il
codice linguistico.
L’alunno conosce e
comprende solo
pochissimi vocaboli.
Situazione intermedia
Comprende semplici
messaggi legati al suo
quotidiano e al suo
vissuto, di immagini e
disegni.
Livello Elementare
riferito agli alunni
con competenze A1
Situazione iniziale
L’alunno
comprende un
numero sufficiente
di parole tale da
permettergli di
capire semplici
messaggi legati al
suo vissuto e al
quotidiano.
Situazione
intermedia
Comprende i
messaggi legati al
suo quotidiano e al
suo vissuto senza
l’ausilio di immagini
e disegni.
Livello Buono
Riferito agli alunni
con competenze
A2/B1
Situazione iniziale
L’alunno comprende
un numero più che
sufficiente di parole
tale da permettergli
di capire i messaggi
di una
conversazione.
Situazione
intermedia
Comprende i
messaggi legati al
suo quotidiano e al
suo vissuto senza
l’ausilio di immagini
e disegni.
Situazione finale
Comprende in maniera incerta i
messaggi. Permangono insicurezze
e
Situazione finale
Comprende in maniera chiara i
messaggi legati al quotidiano, alla
sfera scolastica e lavorativa.
Situazione finale
Comprende
maniera
messaggi.
acquisito comprensione lessicale
tale da perme�ergli un
autonomia sociale più che
40
incertezze,
riesce ad
comprensione abbastanza
acce�abile da renderlo abbastanza
autonomo nella quo�dianità.
pur tuttavia, avere una
sufficiente.
in chiara i Ha una
Indicatore N°2
Comprensione Scritta
Leggere e
capire un semplice testo
Situazione iniziale
Comprende in modo molto
limitato e solo parzialmente
semplici parole. Situazione
intermedia
Legge lentamente e con molta
difficoltà semplici parole, si
registrano diverse incertezze
fonetiche.
Situazione finale
Legge in maniera incerta e non
sempre comprensibile.
Permangono difficoltà.
Situazione iniziale
Comprende in maniera globale
semplicissime frasi
Situazione intermedia
Legge semplici parole senza
incertezze anche se con
pronuncia sempre corretta
Situazione finale
non
Le abilità di le�ure sono
sufficienti a comprendere il
significato di semplici frasi.
Situazione iniziale
Comprende semplici e brevi testi
Situazione intermedia
Legge le parole in maniera
comprensibile
Situazione finale
Le abilità di le�ure sono
sufficienti a comprendere il
significato di un lessico semplice e
ordinario.
Indicatore n°3
Produzione scritta
Situazione iniziale
Non sa scrivere perché non ancora
alfabetizzato
Situazione intermedia
Scrive semplici parole con molte
incertezze in maniera confusa e
scorretta
Situazione finale
Scrive semplici parole in maniera
ancora incerta.
Situazione iniziale
Scrive semplici parole
Situazione intermedia
Scrive in modo semplice ma
incerto.
Situazione finale
Scrive semplici frasi in maniera
comprensibile.
Situazione iniziale
Scrive semplici parole legate al
suo quotidiano
Situazione intermedia Scrive
semplici frasi. Situazione finale
Scrive in maniera autonoma e
corretta semplici frasi legate al
suo vissuto.
Coinvolgimento delle
famiglie e/o
enti/associazioni territoriali
Saranno coinvolti nel Progetto gli Enti del Comune, Sprar, Cooperative sociali, Caritas.
7. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alledecisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
41
Le famiglie avranno un ruolo di fondamentale importanza nella presa in carico, insieme alla scuola,delle
problematiche dei propri figli e saranno chiamate a dare il loro assenso per l’attuazione di particolari
percorsi formativi per dare continuità alle scelte metodologiche, alle strategie e ai percorsi individuati dalla
scuola nell’elaborazione del P.D.P. o del P.E.I.
8. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi
La scuola si propone
di individuare gli alunni con problematiche di diversa entità,
di programmare per loro dei percorsi differenziati,
di individuare strumenti compensativi e/o dispensativi,
di impiegare in maniera funzionale risorse umane, strumentali e finanziarie.
9. Valorizzazione delle risorse esistenti
Verranno utilizzate le risorse umane, finanziarie e strumentali nei percorsi previsti dal Piano Annuale
dell’Inclusione (P.A.I.).
10. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione deiprogetti di inclusione.
Si continuerà e rafforzerà un rapporto già esistente con le Associazioni del territorio, con il Piano Sociale di
Zona, con la Asl ed i Comuni di Polla e Pertosain progetti di inclusione sociale attraverso protocolli di intesa.
In particolar modo, sarà cura dell’Istituto avviare un dialogo costruttivo con gli Enti pubblici e privati, ivi
inclusi quelli del terzo settore, nonché imprese, Camera di Commercio ed associazioni di categoria, per
progetti di alternanza scuola-lavoro, rivolti agli alunni con difficoltà, frequentanti la Scuola Secondaria di
Secondo Grado.
L’istituto necessita:
dell’assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità degli alunni con disabilità;
42
di un finanziamento per corsi di formazione sulla didattica inclusiva e digitalizzazione in modo
daottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni;
della definizione di nuove intese con i servizi socio-sanitari;
di un’equipe psicopedagogica;
della costituzione di reti di scuole in tema di inclusività;
della costituzioni di rapporti con C.T.I. per consulenze e relazioni d’intesa;
di attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nelsistema scolastico e la
continuità tra i diversi ordini di scuola e di enti pubblici.
Notevole importanza nel nostro istituto viene data all'accoglienza, pertanto per i futuri alunni vengono
realizzati progetti di continuità, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere
con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi
speciali presenti, la CommissioneFormazione Classi provvederà al loro inserimento nella classe più adatta. Il
P.A.I. che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità". Tale concetto si
traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa. Risulta essere fondamentale
l'Orientamento, inteso come processo funzionale a dotare le persone di competenze(Sapere e Saper fare)
che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia (empowerment) con
conseguente percezione della propria "capacità".
L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di "sviluppare un
proprio progetto di vita futura”.
QUESTIONARIO ALUNNI SEC I GRADO INCLUSIONE 2017/2018
43
DOMANDE RISPOSTE 31
31 risposte
Le risposte non sono più accettate
Messaggio per gli intervistati
Questo modulo non accetta più risposte
1. Lo stare bene in classe di tutti i ragazzi è uno dei valori della scuola? 29 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Tutto il personale scolastico: dirigente, insegnanti, personale di segreteria e collaboratori
scolastici, manifesta sensibilità riguardo all’accoglienza, all’inserimento, alla socializzazione
dei ragazzi? 30 risposte
RIEPILOGO PRIVATO
100 %
44
SI NO
NON LO SO
3. Ogni alunno a scuola viene accettato con le proprie caratteristiche e viene aiutato a
migliorare? 30 risposte
SI NO
NON LO SO
4. Le lezioni svolte in classe servono non solo ad imparare, ma anche a favorire la
partecipazione e lo star bene di tutti? 30 risposte
SI NO
NON LO SO
10 %
83 ,3%
20 %
10 %
70 %
13 ,3%
83 ,3%
45
5 . Gli insegnanti stimolano la collaborazione tra i co mpagni di classe attraverso
il lavoro a coppie e in gruppo?
risposte 30
primaria e alla secondaria . Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola 6 viene facilitato dagli insegnanti?
risposte 30
. L’insegnamento della lingua italiana, anche a piccoli gruppi, aiuta gli alunni 7 stranieri ad affrontare tutte le attività scolastiche?
risposte 30
SI NO NON LO SO ,3% 13
80 %
SI NO NON LO SO
16 ,7%
20 %
63 ,3%
46
SI NO
NON LO SO
8. Quando un alunno presenta difficoltà di apprendimento/comportamento, la scuola chiede
la collaborazione della famiglia e di esperti per aiutarlo a superarle? 30 risposte
SI NO
NON LO SO
9. Gli insegnanti insegnano agli alunni a migliorare il proprio comportamento (atti di
prepotenza, bullismo…) per favorire lo stare bene a scuola. 30 risposte
SI NO
NON LO SO
16 ,7%
76 ,7%
30 % 23 ,3%
46 ,7%
40 %
23 ,3%
36 ,7%
47
10. Le regole in classe sono giuste? 30 risposte
SI NO
NON LO SO
86 ,7%
48
QUESTIONARIO ALUNNI SEC II GRADO INCLUSIONE 2017/2018Tutte le modifiche sono statesalvate in Drive
DOMANDE RISPOSTE 17
17 risposte
Le risposte non sono più accettate
Messaggio per gli intervistati
Questo modulo non accetta più risposte
RIEPILOGO PRIVATO
49
1. Lo stare bene in classe di tutti i ragazzi è uno dei valori della scuola? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Tutto il personale scolastico: dirigente, insegnanti, personale di segreteria e collaboratori
scolastici, manifesta sensibilità riguardo all’accoglienza, all’inserimento, alla socializzazione
dei ragazzi? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
3. Ogni alunno a scuola viene accettato con le proprie caratteristiche e viene aiutato a
migliorare? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
76 ,5%
17 ,6%
64 ,7%
82 ,4%
50
4. Le lezioni svolte in classe servono non solo ad imparare, ma anche a favorire la
partecipazione e lo star bene di tutti? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
5. Gli insegnanti stimolano la collaborazione tra i compagni di classe attraverso il lavoro
a coppie e in gruppo? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
6. Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e alla secondaria viene
facilitato dagli insegnanti? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
7. L’insegnamento della lingua italiana, anche a piccoli gruppi, aiuta gli alunni stranieri ad
affrontare tutte le attività scolastiche? 17 risposte
SI
29 ,4%
70 ,6%
88 ,2%
29 ,4%
52 ,9%
51
NO NON LO SO
8. Quando un alunno presenta difficoltà di apprendimento/comportamento, la scuola
chiede la collaborazione della famiglia e di esperti per aiutarlo a superarle? 17 risposte
SI NO
NON LO SO
9. Gli insegnanti insegnano agli alunni a migliorare il proprio comportamento (atti di
prepotenza, bullismo…) per favorire lo stare bene a scuola. 17 risposte
SI NO NON
LO SO
10. Le regole in classe sono giuste? 17 risposte
SI NO
23 ,5%
58 ,8%
29 ,4%
58 ,8%
88 ,2%
52
NON LO SO
29 ,4%
52 ,9%
53
QUESTIONARIO ATA INCLUSIONE 2017/2018
54
55
56
57
QUESTIONARIO DOCENTI INCLUSIONE 2017/2018
DOMANDE RISPOSTE 55
55 risposte
Accetta risposte
1. Costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco è importante quanto
migliorare i risultati nelle materie? 53 risposte
SI NO
NON LO SO
2. La diversità è considerata un’importante risorsa per l’apprendimento, piuttosto che un
problema? 53 risposte
SI NO
NON LO SO
3. È presente un sentimento condiviso di accettazione di tutti gli alunni della
RIEPILOGO PRIVATO
100 %
90 ,6%
58
comunità, indipendentemente dalla storia personale, dalle capacità e dalle disabilità?
risposte 54
. Gli insegnanti evitano di etichettare gli alunni secondo nozioni abiliste? 4 risposte 54
5 . Il personale scolastico ha chiaro che l’organizzazione e le pratiche devono riflettere le diversità degli alunni presenti nella scuola?
risposte 54
SI NO NON LO SO
,9% 88
SI NO NON LO SO
,5% 18
,9% 75
SI NO NON LO SO
9 ,3%
83 ,3%
59
. La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione? 6 risposte 54
. L’esclusione degli alunni con disabilità gravi viene vista come il risultato 7 a scolastico? dell’inadeguatezza dell’organizzazione e del sistem
risposte 53
. Le politiche di sostegno personale e del comport 8 amento sono collegate a quelle di sostegno allo sviluppo curricolare e all’apprendimento?
risposte 53
SI NO NON LO SO
87 %
SI NO NON LO SO
,6% 22 ,3% 28
,1% 49
SI NO NON LO SO
13 ,2%
81 ,1%
60
9. I progetti riguardanti gli studenti con BES descrivono i cambiamenti necessari nella pratica
dell’insegnamento e dell’apprendimento? 54 risposte
SI NO
NON LO SO
10. Le politiche per il sostegno sono dirette a prevenire gli ostacoli all’apprendimento e alla
partecipazione degli alunni? 53 risposte
SI NO
NON LO SO
16 ,7%
75 ,9%
90 ,6%
61
QUESTIONARIO GENITORI INFANZIA INCLUSIONE 2017/2018
DOMANDE RISPOSTE 4
4 risposte
Accetta risposte
1. I materiali curricolari proposti tengono conto delle origini etniche, delle differenze
di genere (maschio/femmina), dell’esperienza e degli interessi di tutti gli alunni? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Le lezioni tengono conto dei diversi livelli di competenza degli alunni? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
3. Le lezioni offrono occasione di collaborazione tra pari e in gruppo, oltre che attività
individuali e di classe? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
RIEPILOGO PRIVATO
25 %
75 %
100 %
100 %
62
4 . Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di superare le difficoltà di apprendimento proprie o dei compagni? 4 risposte
5 . A scuola sono incoraggiati l’autodisciplina ed il mutuo rispetto? 4 risposte
6 . Agli alunni viene insegnato a scuola come organi zzare il lavoro scolastico e lo studio? 4 risposte
si responsabilità verso il . I compiti a casa stimolano gli alunni ad assumer 7 proprio apprendimento?
risposte 4
SI NO NON LO SO
100 %
SI NO NON LO SO
% 100
SI NO NON LO SO 25 %
% 75
SI NO NON LO SO
% 100
63
8. Le gite scolastiche permettono la partecipazione di tutti gli alunni, indipendentemente
dalle condizioni economiche e da eventuali disabilità? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
9. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non
come un privilegio? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
10. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l’apprendimento e
la partecipazione di tutti? 4 risposte
SI NO
NON LO SO
100 %
100 %
25 %
75 %
64
QUESTIONARIO GENITORI PRIMARIA INCLUSIONE 2017/2018
DOMANDE RISPOSTE 10
10 risposte
Accetta risposte
1. I materiali curricolari proposti tengono conto delle origini etniche, delle differenze
di genere (maschio/femmina), dell’esperienza e degli interessi di tutti gli alunni? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Le lezioni tengono conto dei diversi livelli di competenza degli alunni? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
3. Le lezioni offrono occasione di collaborazione tra pari e in gruppo, oltre che attività
individuali e di classe? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
RIEPILOGO PRIVATO
30 % 20 %
50 %
20 %
80 %
10 %
20 %
70 %
65
4 . Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di superare le difficoltà di apprendimento proprie o dei compagni? 10 risposte
5 . A scuola sono incoraggiati l’autodisciplina ed il mutuo rispetto? risposte 9
6 . Agli alunni viene insegnato a scuola come organizzare il lavoro scolastico e lo studio?
risposte 10
. I compiti a casa stimolano gli alunni ad assumersi responsabilità verso il 7 proprio apprendimento?
risposte 10
SI NO NON LO SO
20 %
% 80
SI NO NON LO SO
,1% 11
,9% 88
SI NO NON LO SO
% 20 % 30
% 50
SI NO NON LO SO
% 10 % 90
66
8. Le gite scolastiche permettono la partecipazione di tutti gli alunni, indipendentemente
dalle condizioni economiche e da eventuali disabilità? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
9. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non
come un privilegio? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
10. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l’apprendimento e
la partecipazione di tutti? 10 risposte
SI NO
NON LO SO
10 %
20 %
70 %
10 % 90 %
10 %
20 %
70 %
67
QUESTIONARIO GENITORI SEC I GRADO INCLUSIONE 2017/2018
DOMANDE RISPOSTE 32
32 risposte
Accetta risposte
1. I materiali curricolari proposti tengono conto delle origini etniche, delle differenze di
genere (maschio/femmina), dell’esperienza e degli interessi di tutti gli alunni? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Le lezioni tengono conto dei diversi livelli di competenza degli alunni? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
RIEPILOGO PRIVATO
41 ,9%
54 ,8%
16 ,1%
16 ,1%
67 ,7%
68
3 . Le lezioni offrono occasione di collaborazione tra pari e in gruppo, oltre che attività individuali e di classe? 31 risposte
4 . Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di super are le difficoltà di apprendimento proprie o dei compagni? 31 risposte
5 mutuo rispetto? . A scuola sono incoraggiati l’autodisciplina ed il risposte 31
SI NO NON LO SO
,9% 12
,6% 80
SI NO NON LO SO % 29
67 ,7%
SI NO NON LO SO
,4% 19
80 ,6%
69
6. Agli alunni viene insegnato a scuola come organizzare il lavoro scolastico e lo studio? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
7. I compiti a casa stimolano gli alunni ad assumersi responsabilità verso il proprio
apprendimento? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
8. Le gite scolastiche permettono la partecipazione di tutti gli alunni, indipendentemente dalle
condizioni economiche e da eventuali disabilità? 31 risposte
SI
NO NON LO SO
25 ,8% 12 ,9%
61 ,3%
16 ,1%
22 ,6%
61 ,3%
16 ,1%
80 ,6%
70
9. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non come
un privilegio? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
10. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l’apprendimento e la
partecipazione di tutti? 31 risposte
SI NO
NON LO SO
16 ,1%
80 ,6%
35 ,5%
58 ,1%
71
QUESTIONARIO GENITORI SEC II GRADO INCLUSIONE 2017/2018
DOMANDE RISPOSTE 30
30 risposte
Accetta risposte
1. I materiali curricolari proposti tengono conto delle origini etniche, delle differenze di
genere (maschio/femmina), dell’esperienza e degli interessi di tutti gli alunni? 27 risposte
SI NO
NON LO SO
2. Le lezioni tengono conto dei diversi livelli di competenza degli alunni? 26 risposte
SI NO
NON LO SO
RIEPILOGO PRIVATO
14 ,8%
85 ,2%
15 ,4%
11 ,5%
73 ,1%
72
3 . Le lezioni offrono occasione di collaborazione tra pari e in gruppo, oltre che attività individuali e di classe? 27 risposte
4 . Gli alunni vengono coinvolti nello sforzo di superare le difficoltà di apprendimento proprie o dei compagni? 27 risposte
5 . A scuola sono incoraggiati l’autodisciplina ed il mutuo rispetto? risposte 27
SI NO NON LO SO
,6% 92
SI NO NON LO SO
,4% 7
85 ,2%
SI NO NON LO SO
,4% 7
,9% 88
73
6 . Agli alunni viene insegnato a scuola come organizzare il lavoro scolastico e lo studio?
risposte 27
. I compiti a casa stimolano gli alunni ad assumersi responsabilità verso il 7 proprio apprendimento?
risposte 27
. Le gite scolastiche permettono la partecipazione di tutti gli alunni, 8 indipendentemente dalle condizioni economiche e da eventuali disabilità?
risposte 27
SI NO NON LO SO
,1% 11
14 ,8%
74 ,1%
SI NO NON LO SO
,8% 14
,8% 77
SI NO NON LO SO
,2% 22 ,1% 11
,7% 66
74
9. Il sostegno viene visto come un diritto per gli alunni che ne hanno bisogno e non come
un privilegio? 27 risposte
SI NO
NON LO SO
10. Le differenze tra gli studenti vengono utilizzate come risorsa per l’apprendimento e la
partecipazione di tutti? 27 risposte
SI NO
NON LO SO
Approvato dal G.L.I. d’Istituto in data ___/06/2018
Approvato dal Collegio dei Docenti in data 29/06/2018
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29/06/2018
22 ,2%
74 ,1%
22 ,2%
77 ,8%