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PASSI Stato di salute e stili di vita
Rapporto 2007 / 10
AULSS 1 Veneto
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
Copia del volume può essere richiesta a: Segreteria del Servizio Igiene e Sanità pubblica AULSS 1 Via Feltre, 57 – 32100 Belluno e-mail: [email protected] oppure può essere scaricata dal sito Internet dell’ AULSS 1 Veneto all’indirizzo: http://www.ulss.belluno.it
Sistema di Sorveglianza “PASSI” – AULSS 1 Veneto
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La redazione e l’impaginazione del documento è stata curata da: Floriana Russino (Servizio Igiene e Sanità Pubblica – AULSS 1 Belluno) Gruppo tecnico nazionale PASSI Paolo D’Argenio, Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Sandro Baldissera, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Giada Minelli, Valentina Possenti, Stefano Campostrini, Pirous Fateh-Moghadam, Angelo D’Argenzio, Massimo Oddone Trinito, Stefania Vasselli, Alberto Perra, Stefania Salmaso Gruppo tecnico regionale PASSI Riccardo Galesso, Federica Michieletto (Direzione Regionale per la Prevenzione - Regione Veneto), Stefano Campostrini (Dipartimento di Statistica - Università degli Studi Ca’ Foscari), Gianstefano Blengio (AULSS 22), Edoardo Chiesa (AULSS 4), Adolfo Fiorio (AULSS 5), Guglielmo Frapporti (AULSS 22), Giovanni Gallo (AULSS 9), Silvia Dilani (AUSLL 13), Mauro Ramigni (AULSS 9), Massimo Valsecchi (AULSS 20)
a livello dell’AULSS 1
Intervistatori aziendali
Ettorina Tognetti, Graziella Carpenè, Maura Piol
Servizio Igiene e Sanità Pubblica Belluno
Daniela Fagherazzi, Gabriella Cignola, Loretta Calegari, Nives Levis, Rosi Sacchet
Servizio Igiene e Sanità Pubblica Longarone e Puos d’Alpago
Donata De Donà, Marilena Zanin, Sonia Sogne
Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Agordo
Graziella De Bernardin, Maria Grazia Cersosimo, Zita Agostini
Servizio Igiene e Sanità Pubblica Pieve di Cadore, Auronzo, Santo Stefano
Si ringrazia la Direzione Aziendale, Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, il Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica e il Centro Elaborazione Dati che hanno reso possibile l’avvio e l’ implementazione del Sistema di Sorveglianza a livello locale. Lo studio non sarebbe possibile senza la disponibilità delle persone intervistate a cui va un particolare ringraziamento per il tempo e l’attenzione dedicati.
Sistema di Sorveglianza “PASSI” – AULSS 1 Veneto
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Sistema di Sorveglianza “PASSI” – AULSS 1 Veneto
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Introduzione
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’86% delle morti, il 75% delle spese sanitarie in Europa ed in Italia, sono determinate da patologie croniche, che hanno come minimo comune denominatore una scorretta alimentazione, inattività fisica, abitudine al fumo ed abuso di alcol, principali fattori di rischio di malattie croniche-degenerative. PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta al quale collaborano tutte le regioni e province autonome. L’obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Personale delle ASL, specificamente formato, effettua, con un questionario standardizzato, interviste telefoniche ad un campione rappresentativo della popolazione di età compresa tra 18 e 69 anni. Mediante il sistema PASSI è possibile monitorare la maggior parte dei comportamenti affrontati dal programma “Guadagnare Salute” per verificarne l’andamento nel tempo e per indirizzare gli interventi di Sanità Pubblica. Il programma “Guadagnare Salute” promosso dal Ministero della Salute e approvato con DPCM 4 maggio 2007, nasce dall’esigenza di diffondere e facilitare, con un approccio non soltanto medico ma multi settoriale, comportamenti che influiscono positivamente sullo stato di salute della popolazione. Questo rapporto del Sistema di sorveglianza Passi presenta una selezione dei risultati delle interviste (circa 1000) effettuate nell’ ASL 1 dall’aprile 2007 al dicembre 2010 ed in particolare presenta i risultati più importanti sui quattro ambiti di “Guadagnare Salute”: attività fisica, alimentazione, fumo e alcol.
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INDICE Pagina
INTRODUZIONE INDICE METODI SINTESI DEI RISULTATI DESCRIZIONE DEL CAMPIONE AZIENDALE STATO DI SALUTE Percezione dello stato di salute Sintomi di depressione STILI DI VITA Attività fisica Situazione nutrizionale ed abitudini alimentari Abitudine al fumo Consumo di alcol BIBLIOGRAFIA
3 5 7 9
11
17 19 23 27 29 33 43 53
59
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Metodi Caratteristiche della sorveglianza PASSI PASSI è un sistema di sorveglianza locale, con valenza regionale e nazionale. La raccolta dati avviene a livello di AULSS tramite somministrazione telefonica di un questionario standardizzato e validato a livello nazionale ed internazionale. Le scelte metodologiche sono conseguenti a questa impostazione e pertanto possono differire dai criteri applicabili in studi che hanno obiettivi prevalentemente di ricerca. Popolazione di studio La popolazione di studio è costituita dalle persone di 18-69 anni iscritte all’ Anagrafe Sanitaria dell’Azienda Unità Locale Socio-Sanitaria 1 della Regione Veneto, periodicamente aggiornata. Criteri di inclusione nella sorveglianza PASSI sono: la residenza nel territorio di competenza dell’AULSS e la disponibilità di un recapito telefonico. I criteri di esclusione sono: la non conoscenza della lingua italiana per gli stranieri, l’impossibilità di sostenere un’intervista (ad esempio, per gravi disabilità), il ricovero ospedaliero o l’istituzionalizzazione durante il periodo dell’indagine. Strategie di campionamento Il sistema di sorveglianza PASSI è nato soprattutto per fornire informazioni sulle condizioni di salute e gli stili di vita della popolazione a livello delle AULSS, il campionamento deve garantire quindi la rappresentatività a livello aziendale. Il tipo di campionamento scelto per la sorveglianza PASSI è il campionamento stratificato proporzionale per sesso e classi di età (18-34, 35-49, 50-69) ed è direttamente effettuato dall’Anagrafe Sanitaria dell’AULSS. Il protocollo dello studio prevede inoltre che la dimensione minima del campione mensile di persone intervistate, per ciascuna AULSS, sia di 25 unità. Per raggiungere la dimensione minima del campione mensile sono previste precise modalità di sostituzione delle persone non eleggibili o irreperibili o che non desiderano partecipare all’indagine. Al fine di un confronto tra i dati di ciascuna realtà locale con i dati complessivi della regione di appartenenza, il Gruppo Tecnico Nazionale ha provveduto a mettere a disposizione i programmi di analisi per ottenere le stime anche a livello regionale, aggregando i dati delle singole AULSS partecipanti al sistema di sorveglianza. Interviste I cittadini selezionati e i loro Medici di Medicina Generale, sono stati preventivamente avvisati tramite una lettera personale informativa spedita dall’AULSS. Sono stati informati tramite lettera anche i Sindaci dei Comuni interessati. I dati raccolti sono quelli autoriferiti dalle persone intervistate, senza l’effettuazione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari. Le interviste alla popolazione in studio sono state condotte da personale del Dipartimento di Prevenzione dal mese di aprile 2007 ad agosto 2010, con cadenza mensile (luglio e agosto sono stati considerati come un’unica mensilità). Complessivamente sono state condotte 999 interviste telefoniche con una durata media, per intervista, di 20 minuti.
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La raccolta dei dati è avvenuta prevalentemente tramite questionario cartaceo; il numero di interviste effettuate con il metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interview) è aumentato negli anni fino al 36% del 2010. La qualità dei dati è stata assicurata da un sistema automatico di controllo al momento del caricamento e da una successiva fase di analisi ad hoc con conseguente correzione delle anomalie riscontrate. La raccolta dati è stata costantemente monitorata a livello locale, regionale e centrale attraverso opportuni schemi ed indicatori implementati nel sistema di raccolta centralizzato via web (passi-dati): tasso di risposta 86%, rifiuti 8,9%, non reperibili telefonicamente 4,7%. Analisi delle informazioni L’analisi dei dati raccolti è stata effettuata utilizzando il software EPI Info 3.5.1 Per agevolare la comprensione del presente rapporto i risultati sono stati espressi in massima parte sotto forma di percentuali e proporzioni, riportando le stime puntuali con gli intervalli di confidenza al 95% solo per la variabile principale. Per gli indicatori di principale interesse di ciascuna sezione, sono inoltre presentati i valori della Regione Veneto e i valori relativi all’insieme delle ASL partecipanti al sistema PASSI (“pool PASSI”) nel 2010, anche questi pesati secondo la stessa metodologia utilizzata per ottenere i risultati regionali. Il report 2007-2010 riassume i risultati più importanti sui quattro ambiti di “Guadagnare Salute”. L’analisi è stata effettuata sulle interviste raccolte in quasi quattro anni di sorveglianza; data la numerosità del campione (999 interviste) è stato possibile ottenere una maggiore precisione delle stime relative ai sottogruppi di popolazione.
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Sintesi dei risultati Descrizione del campione aziendale Nell’ ASL 1 della Regione del Veneto, da aprile 2007 a dicembre 2010, è stato intervistato un campione casuale di 999 persone, selezionato dalla lista della Anagrafe Sanitaria dell’ Azienda. Il campione intervistato è risultato composto in maniera sovrapponibile da donne e uomini. L’età media è di 45 anni. Più della metà degli intervistati ha un livello di istruzione alto ed il 73% ha un lavoro regolare. Percezione dello stato di salute: il 73% delle persone intervistate considera buono o molto buono il proprio stato di salute, solo il 2% ha risposto in modo negativo. Sintomi di depressione: il 4% delle persone intervistate riferisce di aver avuto, per almeno 2 settimane consecutive, nei 12 mesi precedenti l’intervista, sintomi di depressione. Le donne e le persone che soffrono di patologie severe sono i soggetti maggiormente a rischio. Attività fisica È completamente sedentario il 20% del campione ed il 33% aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica. In meno di un terzo dei casi, i medici si informano e consigliano di svolgere attività fisica. Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Il 28% degli intervistati è in sovrappeso, mentre gli obesi sono il 9%. Le persone in eccesso ponderale dichiarano di seguire una dieta per perdere peso nel 18% dei casi e di praticare un’attività fisica almeno moderata nel 77%. Il consumo di frutta e verdura risulta diffuso, anche se solo il 14% aderisce alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque volte al giorno: un’abitudine scarsamente diffusa in particolare nelle persone tra i 18-34 anni. Abitudine al fumo Il 25% si dichiara fumatore e il 20% ex fumatore. Quasi tutti gli ex-fumatori hanno smesso di fumare da soli e appena il 2% dichiara di aver avuto un aiuto da parte di un operatore sanitario. Il 91% delle persone intervistate dichiara che, sul luogo di lavoro, viene sempre o “quasi sempre” rispettato il divieto di fumo, il 96% dichiara che lo stesso divieto è rispettato nei luoghi pubblici. Il 17% dichiara che nelle proprie abitazioni è permesso fumare “ovunque” (3%) o solo in “alcune zone” (14%). Consumo di alcol Si stima che quasi i tre quarti della popolazione tra 18 e 69 anni consumi bevande alcoliche e circa il 27% abbia abitudini di consumo considerate a rischio (complessivamente il 17% beve fuori pasto, l’11% è bevitore “binge” ed il 16% è forte bevitore). Gli operatori sanitari si informano sulle abitudini dei loro pazienti in relazione all’alcol solo in un caso su cinque e consigliano raramente di moderarne il consumo. Il 12% degli intervistati dichiara, inoltre, di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista.
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Descrizione del campione aziendale La popolazione in studio è costituita da 82.207 residenti di 18-69 anni iscritti al 31/12/2009 nelle liste dell’anagrafe sanitaria della ASL 1 della regione Veneto Da aprile 2007 a dicembre 2010, sono state intervistate 999 persone (275 nell’anno 2010), nella fascia 18-69 anni, selezionate con campionamento proporzionale stratificato per sesso e classi di età dalle anagrafi sanitarie. Rispetto ai soggetti inizialmente selezionati, 105 persone campionate non erano eleggibili; il tasso di risposta1 è risultato dell’86%, il tasso di sostituzione2 del 14% e quello di rifiuto3
del 9%
Quali sono le caratteristiche demografiche degli intervistati? L’età e il sesso
• Nella ASL 1, il campione intervistato (999 persone) è risultato composto in maniera sovrapponibile da donne e uomini (50%); l’età media complessiva è di 45 anni.
• Il campione è risultato costituito per:
- il 24% da persone nella fascia 18-34 anni - il 35% da persone nella fascia 35-49 anni - il 41% da persone nella fascia 50-69 anni.
• La distribuzione per sesso e classi di età
del campione selezionato è risultata sovrapponibile a quella della popolazione di riferimento dell’anagrafe aziendale4
, indice di una buona rappresentatività del campione selezionato.
• La distribuzione per sesso ed età è risultata simile anche nelle ASL partecipanti al Sistema PASSI a livello nazionale.
Distribuzione del campione e della popolazione per classi di età negli UOMINI ASL 1 - PASSI 2007-10 (n=497)
40
35
25
41
34
25
0 10 20 30 40 50
50-69
35-49
18-34
%Popolazione Campione
Distribuzione del campione e della popolazione per classi di età nelle DONNE ASL 1 - PASSI 2007-10 (n=502)
41
35
24
40
36
24
0 10 20 30 40 50
50-69
35-49
18-34
%
Popolazione Campione
1 Tasso di risposta = numero di interviste/(numero di interviste+rifiuti+non reperibili) 2 Tasso di sostituzione = (rifiuti + non reperibili)/(numero di interviste+rifiuti+non reperibili) 3 Tasso di rifiuto = numero di rifiuti/(numero di interviste+rifiuti+non reperibili) 4 relativa al 2010.
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Il titolo di studio
• Nella ASL 1 il 10% del campione non ha alcun titolo di studio o ha la licenza elementare, il 29% la licenza media inferiore, il 50% la licenza media superiore e il 11% è laureato. Non si evidenziano differenze statisticamente significative di livello di istruzione tra uomini e donne.
• L’istruzione è fortemente età-dipendente:
gli anziani mostrano livelli di istruzione significativamente più bassi rispetto ai più giovani.
Prevalenza di scolarità medio-bassa Pool PASSI 2010
Campione per titolo di studio ASL 1 - PASSI 2007-10 (n=999)
11
50
29
10
0 10 20 30 40 50 60
Laurea
Media superiore
Media inferiore
Nessuno/Elementare
%
Prevalenza di scolarità bassa (nessuna/licenza elementare) per classi di età
ASL 1- PASSI 2007-10 (n=999)
22
2
1
0 10 20 30 40 50
50-69
35-49
18-34
%
Lo stato civile
• Nella ASL 1 i coniugati/conviventi rappresentano il 61% del campione, i celibi/nubili il 31%, i separati/divorziati il 5% ed i vedovi il 3%.
• A livello dell ASL partecipanti al Sistema
PASSI a livello nazionale , queste percentuali sono rispettivamente del 61%, 31% e 5%.
Campione per categorie stato civile ASL1 - PASSI 2007-10 (n=999)
3
5
31
61
0 20 40 60 80
Vedovo/a
Separato/divorziato
Celibe/nubile
Coniugato/convivente
%
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Cittadinanza • Nella ASL 1 la popolazione straniera nella
fascia 18-69 anni rappresenta circa il 6% della popolazione. Nel campione il 4% degli intervistati ha cittadinanza straniera. Gli stranieri sono più rappresentati nelle classi di età più giovani: in particolare nella fascia 18-34 anni il 9% delle donne ha cittadinanza straniera.
• Il protocollo del sistema di Sorveglianza
PASSI prevede la sostituzione degli stranieri non in grado di sostenere l’intervista telefonica in italiano. PASSI pertanto fornisce informazioni solo sugli stranieri più integrati o da più tempo nel nostro paese.
• A livello delle ASL partecipanti al Sistema
PASSI a livello nazionale, le persone con cittadinanza straniera hanno rappresentato il 2% degli intervistati.
% di stranieri per sesso e classi di età ASL 1 - PASSI 2007-10
1
7
9
1
3
4
0 5 10 15 20
50-69
35-49
18-34
%
donne uomini
% di stranieri Pool PASSI 2010
Il lavoro
• Nella ASL 1 il 73% di intervistati nella fascia d’età 18-65 anni ha riferito di lavorare regolarmente.
• Le donne sono risultate
complessivamente meno “occupate” rispetto agli uomini (66% contro 79%). Gli intervistati di 18-49 anni hanno riferito in maggior percentuale di lavorare con regolarità, soprattutto gli uomini. Si riscontrano infatti differenze di occupazione statisticamente significative per classi di età in entrambi i sessi, confermate anche nel campione regionale e nel pool delle ASL partecipanti a livello nazionale.
% di lavoratori regolari per sesso e classi di età ASL 1 - PASSI 2007-10
47
82
68
63
95
79
0 20 40 60 80 100
50-65
35-49
18-34
%donne uomini
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• A livello delle ASL partecipanti al Sistema PASSI a livello nazionale, nella fascia 18-65 anni, il 64% degli intervistati hanno riferito di lavorare regolarmente con un rilevante gradiente Nord-Sud.
% di lavoratori regolari
Pool PASSI 2010
Difficoltà economiche
• Nella ASL 1
- il 69% del campione non ha riferito alcuna difficoltà economica
- il 26% qualche difficoltà - il 5% molte difficoltà economiche.
• Le donne hanno dichiarato
complessivamente maggiori difficoltà economiche rispetto agli uomini 6% contro 3%), in particolare la classe 18-34 anni. Le differenze per classi di età non raggiungono la significatività statistica.
• A livello delle ASL partecipanti al Sistema
PASSI a livello nazionale - il 45% del campione non ha riferito
alcuna difficoltà economica - il 41% qualche difficoltà - il 14% molte difficoltà economiche. La prevalenza di persone con molte difficoltà economiche ha mostrato un rilevante gradiente territoriale.
% di intervistati che riferiscono molte difficoltà economiche per sesso e classi di età
ASL 1 - PASSI 2007-10
5
6
7
3
2
5
0 10 20 30 40
50-69
35-49
18-34
%
donne uomini
% di intervistati che riferiscono qualche/molte difficoltà economiche
Pool PASSI 2010
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Conclusioni L’elevato tasso di risposta e le basse percentuali di sostituzione e di rifiuti indicano la buona qualità complessiva del sistema di sorveglianza PASSI, correlata sia al forte impegno e all’elevata professionalità degli intervistatori sia alla buona partecipazione della popolazione, che complessivamente ha mostrato interesse e gradimento per la rilevazione. Il confronto del campione con la popolazione della ASL 1 indica una buona rappresentatività della popolazione da cui è stato selezionato, consentendo pertanto di poter estendere le stime ottenute alla popolazione regionale. I dati socio-anagrafici, oltre a confermare la validità del campionamento effettuato, sono indispensabili all’analisi e all’interpretazione delle informazioni fornite nelle altre sezioni indagate.
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STATO DI SALUTE
Percezione dello stato di salute ASL 1 Regione Veneto
%
Stato di salute percepito molto bene o bene 72,5 discretamente 25,4 male o molto male 2,1 Giorni di cattiva salute (più di 14 giorni) nell’ultimo mese
motivi fisici 6,1 motivi psicologici 6,6 limitazione alle attività abituali 2,7
Sintomi di depressione ASL 1 Regione Veneto
%
Persone che riferiscono sintomi di depressione 4,0 A chi si rivolgono le persone con sintomi di depressione per risolvere il problema? nessuno 48,6 medico/operatore sanitario 28,6
familiari/amici 11,4
entrambi 11,4
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Percezione dello stato di salute La valutazione delle condizioni di salute di una popolazione è un problema molto complesso; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come uno stato di “benessere psicofisico”, evidenziando sia una componente oggettiva (presenza o assenza di malattie) sia una soggettiva (il modo di vivere e percepire la malattia stessa); in particolare la percezione dello stato di salute testimonia l’effettivo benessere o malessere psicofisico vissuto dalla persona. Nel sistema di sorveglianza PASSI la salute percepita viene valutata col metodo dei “giorni in salute” (Healthy Days
), che misura la percezione del proprio stato di salute e benessere attraverso quattro domande: lo stato di salute auto-riferito, il numero di giorni nell’ultimo mese in cui l’intervistato non si è sentito bene per motivi fisici, il numero di giorni in cui non si è sentito bene per motivi mentali e/o psicologici ed il numero di giorni in cui ha avuto limitazioni nelle attività abituali.
Come hanno risposto alla domanda sul proprio stato di salute?
• Nella ASL 1 il 73% degli intervistati ha
giudicato in modo positivo il proprio stato di salute, riferendo di sentirsi bene o molto bene; il 25% ha riferito di sentirsi discretamente e solo il 2% ha risposto in modo negativo (male/molto male).
• In particolare si dichiarano più soddisfatti
della propria salute: - i giovani nella fascia 18-34 anni - gli uomini - le persone con alta istruzione - le persone senza difficoltà economiche - le persone senza patologie severe.
Stato di salute percepito positivamente° ASL 1 – PASSI 2007-2010
%
totale 72,5
nei due sessi Uomini 78,8
Donne 66,3
nelle classi di età 18-34 85,5
35-49 78,2
50-69 37,7
nei diversi livelli di istruzione Nessuna/elementare 49,5
Media inferiore 70,5
Media superiore 76,0
Laurea 82,6
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 58,1
Qualche difficoltà 60,5
Nessuna difficoltà 78,4
in presenza di patologie severe°°
Almeno una patologia 49,1
Nessuna patologia 77,3 °persone che si dichiarano in salute buona o molto buona °°almeno una delle seguenti patologie: ictus, infarto, altre malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie
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• Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, il 68% degli intervistati ha giudicato positivamente la propria salute.
% di persone che si dichiarano in salute buona o molto buona
Pool PASSI 2007-10
Quanti sono i giorni di cattiva salute percepiti in un mese e in quale misura l’attività normale ha subito delle limitazioni? • Nella ASL 1 la maggior parte delle persone
intervistate ha riferito di essersi sentita bene per tutti gli ultimi 30 giorni (65% in buona salute fisica, 65% in buona salute psicologica e 86% senza alcuna limitazione delle attività abituali).
• Una piccola parte ha riferito più di 14 giorni
in un mese di cattiva salute per motivi fisici (6%), per motivi psicologici (7%) e con limitazioni alle attività abituali (3%).
Distribuzione giorni in cattiva salute per motivi fisici, psicologici e con limitazione di attività
ASL 1 - PASSI 2007-10
86%
65%65%
11%
28%29%
3%7%6%
0
20
40
60
80
Motivi fisici Motivipsicologici
Attività limitata
0 giorni 1-13 giorni 14+ giorni
• La media dei giorni al mese in cattiva salute sia per motivi fisici sia per motivi psicologici è circa
3 giorni; le attività abituali sono risultate limitate in media per 1 giorni al mese. • Il numero medio di giorni in cattiva salute per motivi fisici e psicologici e quello dei giorni con
limitazioni alle attività abituale è maggiore nelle donne, nelle persone con difficoltà economiche e presenza di patologie severe.
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Conclusioni e raccomandazioni L’analisi dei dati inerenti la percezione dello stato di salute a livello aziendale rivela valori in linea con quelli regionali e nazionali. Viene confermata una maggiore percezione negativa del proprio stato di salute nella classe d’età più avanzata, nelle donne, nelle persone con basso livello d’istruzione, con difficoltà economiche o affette da patologie severe. A parità di gravità, una determinata patologia può ripercuotersi diversamente sulla funzionalità fisica, psicologica e sociale della persona; per questo l’utilizzo degli indicatori soggettivi dello stato di salute può fornire una misura dei servizi sanitari necessari a soddisfare la domanda. La misura dello stato di salute percepito ed in particolare il suo monitoraggio nel tempo possono fornire indicazioni alla programmazione a livello di Azienda Sanitaria, dettaglio fornito dal sistema di sorveglianza PASSI: infatti il “sentirsi male” più che lo “star male” è spesso l’elemento che determina il contatto tra individuo e sistema di servizi sanitari. Gli indicatori di stato di salute percepito sono inoltre funzionali ad altre sezioni indagate dal PASSI, (come ad esempio quella dei sintomi di depressione) alle quali forniscono elementi di analisi e lettura più approfondita.
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Sintomi di depressione L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute mentale come uno stato di benessere nel quale la persona è consapevole delle proprie capacità, in grado di affrontare le normali difficoltà della vita, lavorare in modo utile e apportare un contributo alla comunità. Le patologie mentali rappresentano un problema in crescita a livello mondiale; tra queste una delle più frequenti è la depressione: l’OMS ritiene che entro il 2020 la depressione diventerà la maggiore causa di malattia nei Paesi industrializzati. Il libro verde “Migliorare la salute mentale della popolazione - verso una strategia per la salute mentale per l’Unione Europea” stima che ben un cittadino su quattro abbia sofferto nell’arco della propria vita di una malattia mentale. Il costo socio-sanitario stimato delle malattie mentali è notevole, pari al 3-4% del Prodotto Interno Lordo. Nel sistema di Sorveglianza PASSI i sintomi di depressione vengono individuati mediante il Patient-Health Questionnaire-2 (PHQ-2) che consta di due domande validate a livello internazionale e caratterizzate da alta sensibilità e specificità per la tematica della depressione. Si rileva quale sia il numero di giorni, relativamente alle ultime due settimane, durante i quali gli intervistati hanno presentato i seguenti sintomi: 1) l’aver provato poco interesse o piacere nel fare le cose 2) l’essersi sentiti giù di morale, depressi o senza speranze. Il numero di giorni per i due gruppi di sintomi sono poi sommati e classificati in base ad uno score da 0 a 6; coloro che ottengono un score uguale o maggiore di 3 sono individuati come “persone con sintomi di depressione”; la diagnosi effettiva di depressione richiede ovviamente una valutazione clinica individuale approfondita.
Quali sono le caratteristiche delle persone con sintomi di depressione? • Nella ASL 1 circa il 4% delle persone
intervistate ha riferito sintomi di depressione; questi sintomi sono risultati più diffusi:
- nelle fasce d’età più avanzate - nelle donne - nelle persone con difficoltà economiche - nelle persone con almeno una
patologia severa.
Sintomi di depressione ASL 1 – PASSI 2007-2010
%
totale 4,0
nei due sessi Uomini 2,1
Donne 5,9
nelle classi di età 18-34 2,5
35-49 5,3
50-69 3,8
nei diversi livelli di istruzione Nessuna/elementare 2,1
Media inferiore 5,0
Media superiore 4,1
Laurea 2,6
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 17,5
Qualche difficoltà 5,3
Nessuna difficoltà 2,6
in presenza di patologie severe
Almeno una patologia 7,9
Nessuna patologia 3,2
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
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• Nelle ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di persone che ha riferito sintomi di depressione è risultata del 6%.
Persone con sintomi di depressione (%) Pool PASSI 2007-10
Quali conseguenze hanno i sintomi di depressione sulla vita di queste persone?
• Le persone che hanno riferito sintomi di depressione hanno dichiarato una percezione della qualità della vita peggiore rispetto alle persone che non hanno riferito i sintomi:
- il 23% ha descritto il proprio stato di
salute “buono” o “molto buono” rispetto al 75% delle persone che non hanno riferito i sintomi
- la media di giorni in cattiva salute fisica
e mentale o con limitazioni delle abituali attività è risultata significativamente più alta tra le persone con sintomi di depressione.
Qualità di vita percepita e sintomi di depressione
ASL 1 - PASSI 2007-10 )
0 5 10 15 20
Assenza di sintomi depressivi
Presenza di sintomi depressivi
Giorni con limitazioni di attività
Assenza di sintomi depressivi
Presenza di sintomi depressivi
Giorni in cattiva salute mentale
Assenza di sintomi depressivi
Presenza di sintomi depressivi
Giorni in cattiva salute fisica
Media giorni
Giorni in cattiva salute fisica
Giorni in cattiva salute mentale
Giorni con limitazione di attività
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
25
A chi ricorrono le persone con sintomi di depressione?
• Il 51% delle persone con sintomi di depressione ha riferito di essersi rivolta a figure di riferimento per risolvere questo problema, in particolare a medici/operatori sanitari (29%), a familiari/amici (11%) o ad entrambi (11%).
Figure a cui si sono rivolte le persone con sintomi di
depressione ASL 1 - PASSI 2007-10
11
11
29
49
0 20 40 60
Entrambi
Familiari/amici
Medico/operatoresanitario
Nessuno
%
Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL 1 il 4% delle persone adulte (18-69 anni) soffre di sintomi depressivi con valori più alti tra le donne, nelle persone con difficoltà economiche e nelle persone con patologie severe. I risultati evidenziano come il trattamento di questa condizione e l’utilizzo dei servizi sanitari preposti non sia ancora soddisfacente, essendo ancora significativamente alta la parte del bisogno non trattato (quasi una persona su due). Considerato che i disturbi mentali costituiscono una fetta importante del carico assistenziale complessivo attribuibile alle malattie dei Paesi industrializzati, il riscontro della limitata copertura di cure delle persone con sintomi di depressione appare di particolare importanza e rappresenta una attuale “sfida” per i Servizi Sanitari.
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
26
27
STILI DI VITA
Attività fisica ASL 1 Regione Veneto
%
Livello di attività fisica attivo¹ 33,0 parzialmente attivo² 46,6 sedentario³ 20,3 Riferisce che un medico/operatore sanitario gli ha chiesto se fa regolare attività fisica 31,0 Riferisce che un medico/operatore sanitario gli ha consigliato se fa regolare attività fisica 26,0 Sedentari che percepiscono sufficiente il proprio livello di attività fisica 16,7 ¹Lavoro pesante oppure adesione alle linee guida (30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni) ²Non fa lavoro pesante, ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati ³Non fa un lavoro pesante e non fa nessuna attività fisica nel tempo libero
Situazione nutrizionale ASL 1 Regione Veneto
%
Popolazione con eccesso ponderale Sovrappeso 28,0 Obesi 8,7 Consigliato di perdere peso da un operatore sanitario¹ Sovrappeso 42,4 Obesi 81,3 Consumano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 13,7 ¹ tra coloro che sono stati dal medico negli ultimi 12 mesi Abitudine al fumo ASL 1 Regione Veneto
%
Fumatori¹ 25,1 Riferisce che un medico/operatore sanitario gli ha chiesto se fuma² 39,9 Riferisce che un medico/operatore sanitario gli ha consigliato di smettere di fumare 44,7 Fumatori che hanno tentato di smettere nell’ultimo anno 40,6 Ex fumatori che hanno smesso da soli 96,2 Divieto di fumare rispettato sempre o quasi sempre nei locali pubblici 96,1 sul luogo di lavoro 91,4
Divieto assoluto di fumare nella propria abitazione 82,9 ¹chi ha fumato più di 100 sigarette nella propria vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno o ha smesso da meno di 6 mes ²tra coloro che sono stati da un medico o un operatore sanitario negli ultimi 12 mesii Consumo di alcol a rischio (ultimo mese) ASL 1 Regione Veneto
%
Bevuto una o più unità alcoliche nell’ultimo mese 68,8 Bevitori (prevalentemente) fuori pasto 17,0 Bevitori binge¹ (anno 2010) 11,9 Forti bevitori² 15,9 Bevitori a rischio³ (anno 2010) 29,6 Chiesto dal medico sul consumo 20,2 ¹chi negli ultimi 30 giorni ha consumato almeno una volta in una singola occasione 5 o più unità alcoliche (uomini) e 4 o più unità alcoliche (donne) ²più di 2 unità alcoliche al giorno per gli uomin, più di 1 per le donne ³bevitori fuori pasto/o bevitori binge/ o forti bevitori
28
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
29
Attività fisica L’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Uno stile di vita sedentario contribuisce invece allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari: per le cardiopatie ischemiche, ad esempio, si stima che l’eccesso di rischio attribuibile alla sedentarietà e i conseguenti costi sociali siano maggiori di quelli singolarmente attribuibili a fumo, ipertensione e obesità.
Esiste ormai un ampio consenso circa il livello dell’attività fisica da raccomandare nella popolazione adulta: 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. Promuovere l’attività fisica rappresenta pertanto un’azione di sanità pubblica prioritaria, ormai inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Negli Stati Uniti il programma Healthy People 2010 inserisce l’attività fisica tra i principali obiettivi di salute per il Paese. L’Unione europea nel Public Health Programme (2003-2008) propone progetti per promuovere l’attività fisica. In Italia, sia nel Piano Sanitario Nazionale sia nel Piano della Prevenzione, si sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute; il programma Guadagnare Salute si propone di favorire uno stile di vita attivo, col coinvolgimento di diversi settori della società allo scopo di “rendere facile” al cittadino la scelta del movimento. Quante persone attive fisicamente e quanti sedentari? • Nella ASL 1 il 33% delle persone
intervistate ha uno stile di vita attivo: conduce infatti un’attività lavorativa pesante o pratica l’attività fisica moderata o intensa raccomandata; il 47% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo) ed il 20% è completamente sedentario.
Livello di attività fisica ASL 1– PASSI 2007-10
20
47
33
0 10 20 30 40 50
Sedentario
Parzialmenteattivo
Attivo
%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
30
La sedentarietà cresce all’aumentare dell’età ed è più diffusa nelle donne, nelle persone con basso livello d’istruzione e con maggiori difficoltà economiche.
• Nel Veneto nel 2010, il 23% del campione è risutato essere sedentario.
Sedentari ASL 1 – PASSI 2007-2010
%
totale 20,3 IC 95%. 17,9-23
nei due sessi Uomini 18,3 Donne 22,4
nelle classi di età 18-34 anni 14,6
35-49 anni 18,7
50-69 anni 25,1
nei diversi livelli di istruzione
Nessuna/elementare 32,7
Media inferiore 21,5
Media superiore 18,9
Laurea 13,0
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 34,9
Qualche difficoltà 24,9
Nessuna difficoltà 17,7
% di persone sedentarie Veneto e Pool PASSI 2010
31
23
0 20 40 60 80 100
Pool di ASLPASSI
Veneto
%
• Tra le ASL partecipanti al sistema
PASSI a livello nazionale nel 2010, è risultato sedentario il 31% del campione, con un evidente gradiente territoriale.
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
31
Gli operatori sanitari promuovono l’attività fisica dei loro assistiti?
• Nella ASL 1 solo il 30% delle persone
intervistate riferisce che un medico o un altro operatore sanitario ha chiesto loro se svolgono attività fisica.
• Solo il 27% dichiara di aver ricevuto il consiglio
di compiere regolarmente attività fisica da un medico o da un altro operatore sanitario.
Promozione dell’attività fisica da parte degli operatori sanitari
ASL 1 – PASSI 2007-2010
• In Veneto il 37% degli intervistati ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario ha chiesto loro se svolgono attività fisica; il 36% ha riferito di aver ricevuto il consiglio di farla regolarmente.
• Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di persone che hanno riferito di aver ricevuto il consiglio di svolgere attività fisica da parte del medico è risultata del 32%, con evidente gradiente territoriale.
% di persone a cui l’operatore sanitario ha consigliate di fare attività fisica
Veneto e Pool PASSI 2010
32
37
0 20 40 60 80 100
Pool di ASLPASSI
Veneto
%
% di persone consigliate dall’ operatore sanitario di fare attività fisica
Pool PASSI 2010- Italia
27
30
25 26 27 28 29 30 31
Consigliato
Chiesto
%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
32
Come viene percepito il proprio livello di attività fisica? • La percezione che la persona ha del proprio
livello di attività fisica praticata è importante in quanto condiziona eventuali cambiamenti verso uno stile di vita più attivo.
• Tra le persone attive, il 33% ha giudicato la
propria attività fisica non sufficiente. • Il 41% delle persone parzialmente attive ed il
16% dei sedentari ha percepito il proprio livello di attività fisica come sufficiente.
Autopercezione e livello di attività fisica praticata ASL 1 - PASSI 2007-2010
67
41
1633
59
84
0
20
40
60
80
100
Attivi Parz. attivi Sedentari
%
Sufficiente Non sufficiente
Sedentarietà in presenza di altre condizioni di rischio
% di sedentari con altre condizioni di rischio
23%24%23%
54%
19%18%18%19%
0
20
40
60
depressione ipertensione eccessoponderale
fumatore
si no
Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL 1 si stima che solo una persona adulta su tre (33%) pratichi l’attività fisica raccomandata, mentre il 20% può essere considerato completamente sedentario. È presente una percezione distorta dell’attività fisica praticata: circa un sedentario su quattro ritiene di praticare sufficiente movimento. In ambito sanitario gli operatori non promuovono ancora sufficientemente uno stile di vita attivo tra i loro assistiti. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica nella popolazione sono evidenti sia a livello sociale, sia economico. Lo sviluppo di strategie per accrescere la diffusione dell’attività fisica (attraverso l’attivazione di interventi di dimostrata efficacia) è un importante obiettivo che può essere raggiunto solo con l’applicazione di strategie intersettoriali, intervenendo sugli aspetti ambientali, sociali ed economici che influenzano l’adozione di uno stile di vita attivo (ad es. politica di trasporti, ambiente favorente il movimento, ecc.).
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
33
Situazione nutrizionale e abitudini alimentari
Lo stato nutrizionale è un determinante importante delle condizioni di salute di una popolazione; l’eccesso di peso rappresenta un fattore di rischio rilevante per le principali patologie croniche (cardiopatie ischemiche, alcuni tipi di neoplasia, ictus, ipertensione, diabete mellito) ed è correlato con una riduzione di aspettativa e qualità di vita nei paesi industrializzati. Le persone vengono classificate in 4 categorie in base al valore dell’Indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI), calcolato dividendo il peso in kg per la statura in metri elevata al quadrato: sottopeso (BMI <18,5), normopeso (BMI 18,5-24,9), sovrappeso (BMI 25,0-29,9), obese (BMI ≥ 30). Ad alcuni alimenti è riconosciuto un ruolo protettivo: è ormai evidente per esempio la protezione rispetto alle neoplasie associata all’elevato consumo di frutta e verdura. Per questo motivo ne viene consigliato il consumo tutti i giorni: l’adesione alle raccomandazioni internazionali prevede il consumo di almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (“five a day”). Qual è lo stato nutrizionale della popolazione?
• Nella ASL 1 il 4% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 59% normopeso, il 28% sovrappeso e il 9% obeso.
• Complessivamente si stima che il
37% della popolazione presenti un eccesso ponderale.
Situazione nutrizionale della popolazione
ASL 1 - PASSI 2007-10
9%
28%
59%
4%
0
10
20
30
40
50
60
70
Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso
Eccesso ponderale 37%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
34
Quante e quali persone sono in eccesso ponderale? • L’eccesso ponderale è più
frequente: - col crescere dell’età - negli uomini (49% vs
24%) - nelle persone con basso
livello di istruzione Non si sono rilevate differenze
significative rispetto alle condizioni economiche. .
Popolazione in eccesso ponderale ASL 1 – PASSI 2007-2010
Sovrappeso Obesi
Totale 28,0 IC 95% 25,2-30,9
8,7 IC 95% 7,1-10,7
nei due sessi Uomini 37,7 11,5 Donne 18,3 5,9
nelle classi di età 18-34 17,7 2,1 35-49 22,9 6,9 50-69 38,5 14,3
nei diversi livelli di istruzione
Nessuna/elementare 29,8 23,4 Media inferiore 33,1 9,8 Media superiore 26,1 6,1 Laurea 21,7 5,2
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 31,0 7,1 Qualche difficoltà 27,6 12,0 Nessuna difficoltà 27,7 7,8
• Nella Regione Veneto nel 2010, il 40% degli intervistati ha presentato un eccesso ponderale (30% in sovrappeso e 10% obesi).
• Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, il 42% degli intervistati ha presentato un eccesso ponderale (32% in sovrappeso e 11% obesi); relativamente all’eccesso ponderale è presente un evidente gradiente territoriale.
% persone in eccesso ponderale
37
40
0 20 40 60 80 100
ASL 1PASSI 2007-
2010
VENETOPASSI 2010
%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
35
Come considerano il proprio peso le persone intervistate?
• La percezione che la persona ha del proprio peso è un aspetto importante da considerare in quanto condiziona un eventuale cambiamento nel proprio stile di vita.
• La percezione del proprio peso non
sempre coincide con il BMI calcolato sulla base di peso ed altezza riferiti dagli stessi intervistati: nella ASL 1 si osserva un’alta coincidenza tra percezione del proprio peso e BMI negli obesi (93%) e nei normopeso (85%); tra le persone in sovrappeso invece ben il 39% ritiene il proprio peso giusto e l’1% troppo basso.
Percezione della propria situazione nutrizionale ASL 1 - PASSI 2007-2010
Uomini
4
53
9187
47
90
90
0
20
40
60
80
100
Sotto/normopeso
Sovrappeso Obeso
%
Peso troppo alto Peso più o meno giustoPeso troppo basso
Donne
12
7797
84
224 1 3 0
0
20
40
60
80
100
120
Sotto/normopeso
Sovrappeso Obeso
%
Peso troppo alto Peso più o meno giustoPeso troppo basso
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
36
Quante persone mangiano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (“five a day”)? • Nella ASL 1 il 47% degli intervistati ha
dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno: il 37% ha riferito di mangiare 3-4 porzioni al giorno e solo il 14% le 5 porzioni raccomandate.
• L’abitudine a consumare 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno è più diffusa :
-nelle persone sopra ai 50 anni -nelle donne (17%) -non emergono differenze legate all’istruzione, alla condizione economica e allo stato nutrizionale
• Nella Regione Veneto nel 2010, la
percentuale di persone intervistate che aderisce al “five a day” è del 13%.
Numero di porzioni di frutta e verdura consumate al giorno ASL1 - PASSI 2007-2010
14%
37%
47%
2%0
20
40
60
0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o piùporzioni
Consumo di frutta e verdura ASL 1 – PASSI 2007-2010
Adesione al five a day %
Totale 13,7 Ic 95% 11,7-16,0
nei due sessi Uomini 10,5
Donne 16,9
nelle classi di età
18-34 10,7
35-49 10,9
50-69 17,9
nei diversi livelli di istruzione
Nessuna/elementare 14,1
Media inferiore 15,2
Media superiore 13,1
Laurea 12,2
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 14,0
Qualche difficoltà 13,8
Nessuna difficoltà 14,2
nei diversi stati nutrizionali
Sotto/normopeso 13,5
Sovrappeso 14,1
Obeso 12,8
% persone che aderiscono al “five a day”
14
13
0 20 40 60 80 100
ASL 1 PASSI2007-2010
VENETOPASSI 2010
%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
37
• Tra le ASL partecipanti al sistema a livello nazionale, aderisce al “five a day” il 10% del campione (13% nel Nord-Est Italia).
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
38
Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di perdere peso dagli operatori sanitari e con quale effetto?
• Nella ASL 1 il 48% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di perdere peso da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno riferito questo consiglio il 40% delle persone in sovrappeso e il 71% delle persone obese
• Nel Veneto nel 2010,il 54% di persone intervistate in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio del medico.
• Tra le ASL partecipanti a livello nazionale al Sistema di Sorveglianza “PASSI” il 52% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di perdere peso da parte di un medico o da un altro operatore sanitario (in particolare il 44% delle persone in sovrappeso e il 77% degli obesi).
% di persone in sovrappeso/obese che hanno ricevuto il consiglio di perdere peso
da un operatore sanitario
48
54
0 20 40 60 80 100
ASL 1 PASSI2007-2010
VenetoPASSI 2010
%
% di persone in sovrappeso/obese che hanno ricevuto il consiglio di perdere peso da un operatore sanitario
Pool PASSI 2010
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
39
Quante persone sovrappeso/obese ricevono consigli di fare attività fisica dagli operatori sanitari?
• Nella ASL 1 il 24% delle persone in eccesso ponderale è sedentario (20% nei soprappeso/ e 34% negli obesi).
• Il 38% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica da parte di un medico o di un altro operatore sanitario; in particolare hanno ricevuto questo consiglio il 34% delle persone in sovrappeso e il 51% di quelle obese.
• Nella Regione Veneto nel 2010, la percentuale di persone intervistate, in eccesso ponderale, che ha riferito di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica da parte di un medico o di altro operatore sanitario è il 45% (42% in sovrappeso, 55% obesi).
% di persone in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di fare attività fisica.
38
45
0 20 40 60 80 100
ASL 1 PASSI2007-2010
VenetoPASSI 2010
%
• Il 18% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di seguire una dieta per perdere o mantenere il proprio peso (18% nei sovrappeso e 21% negli obesi).
• La proporzione di persone in eccesso
ponderale che seguono una dieta è più alta: - nelle donne (26% vs il 15% degli uomini) - negli obesi (21% vs il 18% dei
sovrappeso) - tra coloro che hanno ricevuto il consiglio
da parte di un operatore sanitario (31% vs 10%)
- nelle persone in sovrappeso (esclusi gli obesi) che percepiscono il proprio peso come “troppo alto” (21% vs il 13% di coloro che ritengono il proprio peso “giusto”)
Attuazione della dieta in rapporto a percezione del proprio peso e ai consigli degli operatori sanitari
tra le persone in eccesso ponderale ASL1 - PASSI 2007-2010
21
31
13 10
0
10
20
30
40
correttapercezione delproprio peso*
consiglio
%
Si No
*Questo confronto riguarda solo i sovrappeso senza gli obesi
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
40
• Tra le ASL partecipanti al sistema
PASSI a livello nazionale, il 39% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di aver ricevuto questo consiglio, in particolare il 36% delle persone in sovrappeso e il 49% degli obesi
% di persone in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di fare attività fisica
Pool PASSI 2010 – Italia
Quante persone hanno cambiato peso nell’ultimo anno?
• Nella ASL 1 il 19% degli intervistati ha riferito di essere aumentato almeno 2 kg di peso.
• La proporzione di persone che sono
aumentate di peso nell’ultimo anno è più elevata: - nella fascia d’età di 18-34 anni (21%
vs 17% in quella 35-49 anni e 19% nella 50-69 anni)
- nelle persone in eccesso ponderale (20% obesi e 28% soprappeso vs 15% normopeso)
• Non sono emerse differenze rilevanti tra donne (20%) e uomini (18%):
Cambiamenti ponderali negli ultimi 12 mesi
ASL 1 - PASSI 2007-2010
11
74
1516
56
28
1420
66
0
20
40
60
80
perso +2Kg stabile aumentato +2Kg
%
sotto/normopeso sovrappeso obeso
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
41
Conclusioni e raccomandazioni In letteratura è ampiamente documentata una sottostima nel rilevare la prevalenza dell’eccesso ponderale attraverso indagini telefoniche analoghe a quelle condotte nel sistema di Sorveglianza PASSI; nonostante questa verosimile sottostima, nella AUSL 1 quasi una persona adulta su due presenta un eccesso ponderale. Una particolare attenzione nei programmi preventivi va posta, oltre alle persone obese, alle persone in sovrappeso. In questa fascia di popolazione emerge infatti una sottostima del rischio per la salute legato al proprio peso: meno di una persona su due percepisce il proprio peso come “troppo alto”, la maggior parte giudica la propria alimentazione in senso positivo e quasi una persona su quattro è aumentata di peso nell’ultimo anno. La dieta per ridurre o controllare il peso è praticata solo dal 18% delle persone in eccesso ponderale, mentre è più diffusa la pratica di un’attività fisica moderata (76%). La maggior parte delle persone consuma giornalmente frutta e verdura: circa la metà ne assume oltre 3 porzioni, ma solo una piccola quota assume le 5 porzioni al giorno raccomandate per un’efficace prevenzione delle neoplasie. I risultati indicano la necessità di interventi multisettoriali per promuovere un’alimentazione corretta accompagnata da un'attività fisica svolta in maniera costante e regolare; per aumentare l’efficacia degli interventi appare fondamentale l'approccio multidisciplinare, nel quale la Sanità Pubblica gioca un ruolo importante nel promuovere alleanze e integrazioni. Rilevante risulta inoltre il consiglio ed il sostegno del Medico di Medicina Generale, spesso il primo operatore a confrontarsi con il problema legato al peso del proprio assistito.
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
42
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
43
L’abitudine al fumo Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio di numerose patologie croniche, in particolare malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie. Rappresenta inoltre il primo fattore di rischio evitabile di morte precoce, a cui gli esperti attribuiscono circa il 12% degli anni di vita in buona salute persi a causa di morte precoce o disabilità (Daly). A seconda del metodo usato, si stima che in Italia i decessi attribuibili all’abitudine al fumo siano tra i 70 e gli 80 mila all’anno con oltre un milione di anni di vita potenzialmente persi. Negli ultimi decenni la percentuale di fumatori tra gli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è in aumento nelle donne e nei giovani. Come è distribuita l’abitudine al fumo di sigaretta? • Rispetto all’abitudine al fumo di
sigaretta nella ASL 1 : - il 55% degli intervistati ha riferito di
essere non fumatore - il 25% di essere fumatore - il 20% di essere un ex fumatore.
• L’1% degli intervistati ha dichiarato di
aver sospeso di fumare da meno di sei mesi (fumatori in astensione, considerati non ancora ex fumatori in base alla definizione OMS).
• I fumatori occasionali, cioè quelli che
non fumano tutti i giorni, sono il 4%.
*Non fumatore: soggetto che dichiara di non aver mai fumato o di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma **Ex fumatore: soggetto che attualmente non fuma, da oltre 6 mesi ***Fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno, oppure soggetto che attualmente non fuma, ma ha smesso da meno di 6 mesi
• Nella Regione Veneto nel 2010 la % di
fumatori è del 24% (di cui 1% è in astensione da meno di 6 mesi), il 22% è ex fumatore e il 54% è non fumatore.
• Tra le ASL del Veneto nel 2010 non
emergono differenze significative per quanto riguarda la prevalenza di fumatori (range dal 23% al 26% al limite della significatività statistica).
% di fumatori Veneto e Pool PASSI 2010
2428
05
10152025303540
Veneto Pool diASL
Abitudine al fumo di sigaretta per sessoASL 1 - PASSI 2007-2010
60%
50%
17%
23% 27%
23%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Donne
Uomini
Non fumatore* Ex-fumatore** Fumatore***
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
44
• Nel Pool di ASL PASSI 2010 il 28% è
fumatore (di cui l’1% è in astensione da meno di sei mesi), il 18% è ex fumatore e il 54% è non fumatore.
Quali sono le caratteristiche dei fumatori di sigaretta?
• Si è osservata una prevalenza più elevata di fumatori:
-tra le persone sotto i 50 anni (soprattutto nella fascia 18-24 anni) -tra gli uomini -tra persone con livello di istruzione bassa -tra le persone con difficoltà economiche.
• I fumatori abituali hanno
dichiarato di fumare in media 12 sigarette al giorno. Tra questi, il 7% ne fuma più di 20 (forte fumatore).
Condizione di fumatore* ASL 1 – PASSI 2007-2010
%
totale 25,1 IC95% 22,4-27,9
nei due sessi Uomini 27,2
Donne 22,9
nelle classi di età 18-24 34,4
25-34 26,3
35-49 24,9
50-69 22,7
nei diversi livelli di istruzione Bassa** 26,8
Alta** 23,9
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 39,5
Qualche difficoltà 30,3
Nessuna difficoltà 22,8
Quanto si fuma ASL 1 – PASSI 2007-2010 Sigarette fumate in media 12
Fumatori che fumano 20 o più sigarette al giorno 7%
* Fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno (sono inclusi tra i fumatori anche i fumatori in astensione, secondo definizione OMS) ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: scuola media superiore, laurea
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
45
Quali sono le caratteristiche degli ex fumatori di sigaretta? • Si è osservata una prevalenza più
elevata di ex fumatori: - tra le persone sopra i 50 anni - tra gli uomini - tra le persone con qualche o
nessuna difficoltà economica • Tra le ASL venete nel 2010 non
emergono differenze significative per quanto riguarda la prevalenza di ex fumatori (range dal 21% al 28% al limite della significatività statistica).
• Nel Pool di ASL PASSI Italia 2010
il 18% è ex fumatore
Condizione di ex-fumatore* ASL 1 – PASSI 2007-2010
%
totale 19,6 IC95% 17,2-22,3
nei due sessi Uomini 22,6
Donne 16,7
nelle classi di età 18-24 6,7
25-34 9,9
35-49 15,7
50-69 29,6
nei diversi livelli di istruzione Bassa** 22,2
Alta** 18,0
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 4,7
Qualche difficoltà 20,9
Nessuna difficoltà 20,5
**Ex fumatore: soggetto che attualmente non fuma, da oltre 6 mesi ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: scuola media superiore, laurea
% di ex fumatori
Veneto e Pool PASSI 2010
18%22%
0
5
10
15
20
25
30
Veneto Pool ASL
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46
A quante persone sono state fatte domande in merito alla loro abitudine al fumo da parte di un operatore sanitario? • Circa il 40% degli intervistati ha
dichiarato che un operatore sanitario si è informato sul comportamento in relazione all’abitudine al fumo.
• In particolare, è stato chiesto a:
- il 64% dei fumatori - il 39% degli ex fumatori - il 30% dei non fumatori.
• Nella Regione Veneto la % è pari al
43%. • Nelle ASL partecipanti al sistema
PASSI a livello nazionale nel 2010, la percentuale è pari al 41%.
% di persone* a cui è stato chiesto sull’abitudine al fumo da un operatore sanitario
ASL 1 - PASSI 2007-10
30
39
64
0 20 40 60 80 100
Non fumatori
Ex-fumatori
Fumatori
%
*Intervistati che hanno riferito di essere stati da un medico o da un operatore sanitario nell’ultimo anno
% di persone interpellate da un operatore sanitario sulle
proprie abitudini sul fumo Veneto e Pool di ASL PASSI 2010
43 41
0
10
20
30
40
50
Veneto Pool diASL
% di persone interpellate da un operatore sanitario
Sulle proprie abitudini sul fumo Pool PASSI 2010
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
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A quanti fumatori è stato consigliato da un operatore sanitario di smettere di fumare? E perché? • Nell’anno 2010, tra i fumatori, il 45% ha riferito
di aver ricevuto negli ultimi 12 mesi il consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario. Per questo indicatore l’analisi si limita all’anno 2010 a causa di modifiche nel questionario nello stesso anno, che non consentono l’analisi di quadriennio.
• Il consiglio è stato dato prevalentemente a
scopo preventivo (19 %).
Consiglio di smettere di fumare da parte di operatori sanitari e motivazione
ASL 1 - Passi 2010 (n=150)*
55%
13%
13%
19%
0 20 40 60 80 100
Nessun consiglio
Per entrambe le ragioni
Motivi di salute
A scopo preventivo
* Fumatori che sono stati da un medico od un operatore sanitario nell’ultimo anno
• Nelle ASL del Veneto nel 2010 non sono
emerse differenze statisticamente significative per quanto concerne la percentuale di fumatori a cui è stato consigliato di smettere di fumare.
• Nelle ASL partecipanti al sistema PASSI a
livello nazionale nel 2010, la percentuale è risultata pari al 52%.
% di fumatori a cui è stato consigliato da un operatore sanitario di smettere di fumare
Veneto e Pool PASSI 2010-Italia
52
53
0 20 40 60 80 100
Pool di ASLPASSI
Veneto
%
% di fumatori a cui è stato consigliato da un operatore sanitario di smettere di fumare
Pool PASSI 2010- Italia
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Smettere di fumare: quanti hanno tentato? Esito e modalità del tentativo. Tra chi fumava nei dodici mesi precedenti l’intervista, il 41% ha tentato di smettere. Tra tutti coloro che hanno tentato:
-il 78% ha fallito (fumava al momento dell’intervista); - l’11% stava ancora tentando di smettere (non fumava al momento dell’intervista ma aveva smesso da meno di 6 mesi); - l’11% è riuscito a smettere (non fumava al momento dell’intervista e aveva smesso da oltre 6 mesi e meno di un anno).
% dell’esito del tentativo di smettere di fumare
tra chi ha tentato negli ultimi 12 mesi ASL 1 - Passi 2007-10 (n=261)
78%
11%
11%
Tentativo fallito
Tentativo in corso
Tentativo riuscito
Tra le persone che hanno tentato di smettere di fumare nell’ultimo anno, indipendentemente dall’esito del tentativo, il 96% l’ha fatto da solo, il 2% ha fatto uso di farmaci e il 2% ha partecipato a incontri o corsi organizzati dalle ASL. Nel Pool di ASL PASSI 2010, il 94% degli intervistati che hanno tentato di smettere di fumare l’ha fatto da solo, il 3% ha fatto uso di farmaci e meno dell’1% ha partecipato a incontri o corsi organizzati dalle ASL. L’abitudine al fumo in ambito domestico Rispetto all’abitudine al fumo nella propria abitazione: • nell’ASL 1 l’ 83% degli intervistati ha dichiarato che
non si fuma in casa; il 14% che si fuma in alcuni luoghi: il 3% che si fuma ovunque. in caso di convivenza con minori di 15
anni, l’89 degli intervistati riferisce il divieto assoluto di fumo in casa.
• nelle Asl del Veneto nel 2010 l’ 89% degli
intervistati ha riferito che è assolutamente vietato fumare nella propria abitazione (95% in presenza di minori di 15 anni).
• nel Pool di ASL PASSI 2010, il 76% degli intervistati ha riferito che è assolutamente vietato fumare nella propria abitazione (83% in presenza di minori di 15 anni).
% delle diverse regole
sul permesso di fumare a casa ASL 1 - Passi 2007-10
3%
83%
14%
0 20 40 60 80 100
Permesso ovunque
Permesso in alcune zone
Non permesso
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49
Rispetto del divieto di fumare nei luoghi pubblici • Il 96% delle persone intervistate ha
dichiarato che il divieto di fumare nei luoghi pubblici è rispettato sempre (87%) o quasi sempre (9%).
• Il 4% ha invece dichiarato che il divieto non
è mai rispettato o lo è raramente .
• Nelle ASL Venete nel 2010, non si
rilevano differenze statisticamente significative relativamente alla percentuale di persone che ritengono che il divieto di fumo nei luoghi pubblici sia rispettato sempre/quasi sempre (range dall’94% al 96%).
• Nelle ASL partecipanti al sistema PASSI
a livello nazionale nel 2010, il divieto di fumare nei luoghi pubblici è rispettato sempre/quasi sempre nell’87% dei casi, con un evidente gradiente territoriale.
Rispetto del divieto di fumo nei luoghi pubblici ASL 1 - Passi 2007-10*
0
1%
3%
9%
87%
0 20 40 60 80 100
Non so…
Mai
A volte
Quasi sempre
Sempre
*intervistati che sono stati in locali pubblici
negli ultimi 30 giorni
% di persone che ritengono sempre o quasi sempre rispettato il divieto di fumo
nei luoghi pubblici Regione Veneto e Pool PASSI 2010
95% 87%
020406080
100
Veneto Pool diASL
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
50
Rispetto del divieto di fumo sul luogo di lavoro
• Tra i lavoratori intervistati, il 91% ha dichiarato che il divieto di fumare nel luogo di lavoro è rispettato sempre (83%) o quasi sempre 8%.
• L’8% ha dichiarato che il divieto non è
mai rispettato (6%) o lo è raramente (2%).
• Nelle ASL venete nel 2010, non sono emerse differenze statisticamente significative relativamente alla percentuale di lavoratori che ritengono che il divieto di fumo sul luogo di lavoro sia rispettato sempre/quasi sempre (range dal 92% al 96%).
Rispetto del divieto di fumo sul luogo di lavoro ASL 1 – Passi 2007-10*
83%
8%
6%
3%
0 20 40 60 80 100
Mai
A volte
Quasi sempre
Sempre
*chi lavora in ambienti chiusi, escluso chi lavora da solo
• Nelle ASL partecipanti al Sistema di Sorveglianza “PASSI” a livello nazionale, il divieto di fumare nei luoghi di lavoro è rispettato sempre/quasi sempre nell’85% dei casi.
% di lavoratori che ritengono sempre o quasi sempre rispettato il divieto fumo sul luogo di
lavoro Pool PASSI 2010
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Conclusioni e raccomandazioni Nella ASL 1, come a livello regionale, si stima che circa una persona su quattro sia classificabile come fumatore; in particolare le prevalenze più alte e preoccupanti si riscontrano in giovani e adulti nella fascia 18-49 anni. Quasi due fumatori su tre hanno riferito di aver ricevuto il consiglio di smettere, evidenziando un accettabile livello di attenzione al problema da parte degli operatori sanitari, anche se migliorabile. La maggior parte degli ex fumatori ha dichiarato di aver smesso di fumare da solo; un numero veramente esiguo ha smesso di fumare grazie all’ausilio di farmaci, gruppi di aiuto ed operatori sanitari. Questa situazione sottolinea la necessità di un ulteriore consolidamento del rapporto tra operatori sanitari e pazienti, per valorizzare al meglio l’offerta di opportunità di smettere di fumare presente a livello delle ASL regionali. L’esposizione al fumo passivo in abitazioni, luoghi pubblici e di lavoro rimane un aspetto rilevante da mantenere monitorato nel tempo.
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53
Consumo di alcol L’alcol contribuisce a determinare molteplici problemi sanitari: cirrosi del fegato, diabete mellito, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, malattie cardiovascolari e tumori. Per questi motivi, nell’ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto una notevole importanza.
Il consumo di alcol facilita, inoltre, comportamenti a rischio per sé stessi e per gli altri (incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, violenza). Il danno causato dall’alcol, oltre che al bevitore, quindi può estendersi alle famiglie e alla collettività, gravando sull’intera società. Anche l’impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol ammontino a più dell’1% del prodotto interno lordo.
Obiettivo principale di sanità pubblica in questo campo è la riduzione delle quantità di alcol consumate e l’astensione dal consumo in determinate situazioni o condizioni (guida, lavoro, gravidanza, adolescenza, obesità, presenza di patologie ecc). In nessun caso il consumo di alcol dovrebbe essere raccomandato per motivi di salute. Interventi (anche brevi) da parte dei medici risultano efficaci nella riduzione delle quantità di alcol consumate, della mortalità, della morbosità e dei traumatismi legati all’alcol.
Le persone a particolare rischio di conseguenze sfavorevoli per l’alcol sono i forti consumatori, le persone che bevono abitualmente fuori pasto e quelle che indulgono in grandi bevute (“binge”). L’unità alcolica corrisponde ad una lattina di birra, o un bicchiere di vino, o un bicchierino di liquore. La definizione delle quantità-soglia per il consumo forte di alcol è stata recentemente abbassata dall’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) in accordo con lo stato dell’arte della ricerca scientifica sull’argomento: in base alla nuova definizione sono da considerare “forti bevitori” gli uomini che bevono 3 o più unità alcoliche al giorno e le donne che bevono 2 o più unità (in passato 4 o più unità per gli uomini e 3 o più per le donne).
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Quante persone consumano alcol?
• Nella ASL 1 la percentuale di persone intervistate che ha riferito di aver bevuto nell’ultimo mese almeno una unità di bevanda alcolica (pari ad una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) è risultata del 69%.
• Rispetto al consumo a rischio
nel 2007-2010: o il 16% degli intervistati è
classificabile come un forte bevitore (assunzione di 3 o più unità al giorno per gli uomini e di 2 o più per le donne);
o il 17% consuma alcol prevalentemente o solo fuori pasto.
o Per quanto riguarda i bevitori binge, nel 2010, il 12% degli intervistati della Asl può essere classificabile come bevitore binge. Questa percentuale è leggermente più alta rispetto a quella del triennio precedente, 2007-2009 (11%), perché nel 2010 i valori che definiscono il consumo binge sono variati da “aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno una volta in una singola occasione 6 o più unità alcoliche” a “5 o più unità alcoliche per gli uomini e 4 o più per le donne”.
• Il 39% degli intervistati consuma
alcol prevalentemente nel fine settimana.
Bevitori a rischio* per categorie
ASL 1 PASSI 2007-2010
11%
25%
17%
16%
12%
30%
0% 5% 10% 15% 20%
Fuori pasto
Forte bevitore
Binge
Bevitori arischio
*I bevitori a rischio possono essere presenti in più di una delle tre categorie
di rischio (fuoripasto/binge/forte bevitore)
• Complessivamente può essere classificato come bevitore a rischio in quanto riferisce almeno una delle modalità di assunzione pericolosa: -nel 2007-09 il 25% degli intervistati;
-nel 2010 il 30%. • L’incremento osservato per il binge drinking si
ripercuote anche sulla percentuale di bevitori a rischio del 2010, definiti tali o perché consumatori binge o perché forti bevitori o perché bevitori fuori pasto oppure per una combinazione delle tre modalità.
2010 2007-09
2010 2007-09
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
55
Quali sono le caratteristiche dei bevitori a rischio?
• Nel 2010 il consumo di alcol a rischio è significativamente più frequente: - nelle classi di età più giovani 18-
34 anni: nei 18-24enni la metà dei giovani ha modalità di assunzione di alcol a rischio (48%);
- nelle persone con un livello di istruzione medio-alto.
Consumo di alcol a rischio (ultimo mese) ASL 1 – PASSI 2010
%
Totale bevitori a rischio* 29,6 (IC95%: 24,2-35,3)
nei due sessi
Uomini 35,9
Donne 23,8
nelle classi di età
18-24 48,3
25-34 37,8
35-49 30,9
50-69 20,7
nei diversi livelli di istruzione
Nessuna/elementare 16,0
Media inferiore 27,0
Media superiore 31,0
Laurea 41,2
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 40,0
Qualche difficoltà 34,8
Nessuna difficoltà 26,8 *sono considerati a rischio i forti bevitori, i bevitori fuori pasto e i bevitori binge.
• Nella Regione Veneto nel 2010 la % di
bevitori a rischio è stata del 26% (11% consumo forte, 12% consumo binge, 12% consumo fuori pasto).
• Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale nel 2010, la percentuale di bevitori a rischio è risultata del 19% (9% consumo forte, 9% consumo binge, 8% consumo fuori pasto) con un evidente gradiente territoriale.
% Bevitori a rischio Regione Veneto e Pool PASSI 2010
19%
26%
0 20 40 60 80 100
Pool di ASLPASSI
Veneto
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
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Quali sono le caratteristiche dei bevitori “binge”?
• Nel 2010, il 12% degli intervistati della Asl può essere classificabile come bevitore binge.
• Questa modalità di consumo di alcol
risulta significativamente più diffusa: - tra i più giovani nella fascia di 18-24
anni (31%) - negli uomini (19% vs 5% nelle
donne).
Consumo “binge” (ultimo mese) ASL 1 – PASSI 2010
%
Totale consumatore “binge”* 11,9 (IC95%: 24,2-35,3)
nei due sessi
Uomini 19,2
Donne 5,0
nelle classi di età
18-24 31,0
25-34 10,8
35-49 12,6
50-69 6,4
nei diversi livelli di istruzione
Nessuna/elementare 8,0
Media inferiore 13,6
Media superiore 10,5
Laurea 15,2
nelle diverse situazioni economiche
Molte difficoltà 11,1
Qualche difficoltà 16,2
Nessuna difficoltà 9,9 *consumatore binge: ha bevuto nell’ultimo mese almeno una volta 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità di bevande alcoliche in una sola occasione..
• Nella Regione Veneto nel 2010, questa
modalità di consumo di alcol, ritenuta ad alto rischio, ha riguardato il 12% degli intervistati e risulta significativamente più diffusa tra i giovani nella fascia di età 18-24 anni (21%).
Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale nel 2010, la percentuale di bevitori binge è risultata del 9%.
Percentuale di bevitori binge Veneto e Pool PASSI 2010
9
12
0 5 10 15 20
Pool di ASLPASSI
Veneto
%
Sistema di Sorveglianza “PASSI” - AULSS 1 Veneto
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A quante persone sono state fatte domande in merito al loro consumo di alcol da parte di un operatore sanitario?
• Nella ASL 1 nel periodo 2007-10 solo
il 20% degli intervistati ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol.
• Nella Regione Veneto nel 2010 la
percentuale di intervistati che ha riferito che un medico o operatore sanitario si è informato sul consumo dell’alcol è del 21%.
• Nelle ASL partecipanti al sistema a
livello nazionale, nel 2010 il 15% del campione ha riferito che un operatore sanitario si è informato sul consumo dell’alcol; il 6% dei consumatori a rischio ha riferito di aver ricevuto il consiglio di ridurre il consumo da parte di un operatore sanitario.
Attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol Veneto e Pool PASSI 2010
15
20
0 20 40 60 80 100
Pool di ASLPASSI
Veneto
%
Quante persone guidano sotto l’effetto dell’alcol? Nell’ASL 1, considerando solo le persone che nell’ultimo mese hanno effettivamente guidato, l’11% dichiara di aver guidato sotto l’effetto del’ l’alcol, cioè dopo avere bevuto nell’ora precedente almeno due unità alcoliche; l’unità alcolica corrisponde a circa un bicchiere di vino o una lattina di birra o un bicchierino di liquore.
La guida sotto l’effetto dell’alcol è un comporta- mento riferito più spesso dagli uomini (18%) che dalle donne (3%), senza marcate diffe- renze per età, livello di istruzione o reddito. Nel 2010 nella regione Veneto e nel Pool di ASL, le percentuali di intervistati che hanno guidato sotto effetto dell’alcol sono, rispettivamente, dell’11% e del 10%.
% persone che hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol (ultimo mese)
ASL 1 Passi 2007-2010 Veneto e Pool Italia 2010
11,5%
11%
10%
9 9,5 10 10,5 11 11,5 12
ASL 1
Veneto
Pool ASLItalia
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Conclusioni e raccomandazioni La maggioranza dei residenti nella ASL 1 non beve alcol o beve moderatamente. Tuttavia, si stima che circa un quarto degli adulti abbia abitudini di consumo considerate a rischio per quantità o modalità di assunzione; sotto ai 25 anni un giovane su due è classificabile come bevitore a rischio. A differenza di altri fattori di rischio comportamentali, il consumo di alcol non risulta maggiormente diffuso nelle persone con molte difficoltà economiche o con più bassi livelli di istruzione. I risultati sottolineano l’importanza di diffondere maggiormente la percezione del rischio collegato al consumo dell’alcol sia nella popolazione generale (in particolare nei giovani) sia negli operatori sanitari. Nonostante la capacità del medico di affrontare l’argomento “alcol” con i pazienti sia giudicata da questi come segno di una buona relazione medico-paziente (OMS, 2009) e risulti anche efficace nel ridurre il consumo e gli effetti negativi dell’alcol, rimane scarso l’interesse dei medici e degli altri operatori sanitari rispetto al consumo di alcol dei propri assistiti: solo pochi bevitori a rischio riferiscono di aver ricevuto dal proprio medico un consiglio di bere meno. Per quanto riguarda gli interventi finalizzati a ridurre il danno causato dall’alcol, è stata dimostrata (Lancet, 2009) l’efficacia di politiche e normative che intervengono sulle caratteristiche della commercializzazione dell’alcol, in particolare su prezzo e reperibilità del prodotto. Risultano inoltre efficaci il rinforzo dei controlli della guida sotto l’effetto dell’alcol e gli interventi individuali sui bevitori a rischio. Nell’ottica del programma Guadagnare Salute, infine, è fondamentale intervenire sul contesto per rendere facili le scelte salutari: da questo punto di vista far diventare l’alcol più costoso e meno facilmente reperibile ed eliminare la pubblicità di bevande alcoliche rappresentano interventi altamente costo-efficaci nella riduzione dei danni provocati dall’alcol.
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Bibliografia: - Gruppo tecnico di Coordinamento del Progetto di sperimentazione del Sistema di sorveglianza PASSI: Sistema di sorveglianza PASSI:(Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) Rapporto ISTISAN 07/30 htpp://www.iss.it - Gaining health. The European Strategy for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases http://www.euro.who.int/InformationSources/Publications/Catalogue/20061003_1 - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 maggio 2007. Documento programmatico “Guadagnare salute”. Gazzetta Ufficiale n. 117 del 22-5-2007 - Suppl. Ordinario n.119. http://www.salute.gov.it7imgs/C 17 pubblicazioni 605 allegato.pdf -Rapporto nazionale PASSI 2010 http://www.epicentro.iss.it/passi/ R2010Indice.asp - Regione Veneto Statistica – La popolazione nel Veneto http://statistica.regione.veneto.it/dati_settoriali_popolazione.jsp - Regione Veneto Sistema di sorveglianza PASSI Passi- Guadagnare Salute Rapporto 2010 http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona/Sanita/Prevenzione/Stili+di+vita+e+salute/ -National Cancer Institute. Physical Activity and Cancer htpp://www.cancer.gov/cancertopics/factsheet/prevention/physicalactivity -National Center for Chronic Disease Prevention and health Promotion and centers for disease control and Prevention. Physical Activity and Health: A Report of the Surgeon General. Retrieved June 26,2009, from: htpp://www.cdc.gov/nccdphp/sgr/sgr.htm -U.S.Department of health and human service. Physical activity guideline for Americans, 2008 http://www.health.gov/paguidelines/guidelines/default.aspx -World Health Organization. Global Recommendations on Physical Activity for health, 2010 http://www.euro.who.int/document/E90191.pdf -World Health Organization. European Action Plan for food and nutrition policy 2007-2010 http://www.euro.who.int/document/E91153 -Centers for Disease Control and Prevention. Fruit and vegetable benefits. http://www.fruitsandveggiesmatter.gov/health professionals/scientific publications.html -World Health Organization. Report on the Global Tobacco epidemic, 2008:The MPOWER package, 2008 http://www.who.int/tobacco/mpower/mpower report full 2008.pdf -European Commission. Alcohol in Europe – A public health perspective, 2006 http://ec.europa.eu/health-eu/news alcoholineurope en.htm -Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione. Linee guida per il consume di alcol http://www.inran.it/656/Bevande_alcoliche__se_si__solo_in_quantit_agrave__controllata.html - Evidence for the effectiveness and cost–effectiveness of interventions to reduce alcohol-related harm, World Health Organisation, 2009 http://www.euro.who.int/data/assets/pdf. - The Lancet Series on Alcohol and Global Health, 26 giugno 2009 Htpp://www.thelancet.com/series/alcohol-and-global-health - World Health Organization. Handbook for action to reduce alcohol-related harm, 2009 http://www.euro.who.int/Document/E92820.pdf
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