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Padre Emerson Campos Aguilar “Conosco le tue opere, la sua fatica e la tua costanza. Per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova Quelli che si dicono apostoli e non lo sono e li hai trovati bugiardi. Sei constante e hai molto sopportato per il mio nome Senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato Il tuo amore di prima. Se non ti ravvedrai verrò da te e rimuoverò Il tuo candelabro dal suo posto” (Ap. 2,2-5) 25 °ANNI DI SACERDOZIO 25 anni un’esperienza di Fede “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini” (Mc 1,17): E’ l’invito che Cristo indirizzò un giorno ai primi discepoli, quelli che trovò sulla riva del mare di Galilea. Questo stesso messaggio è stato indirizzato in duemila anni di storia a uomini di diverse condizioni sociali, chiamati tutti a continuare l’opera del Salvatore. E questo stesso invito un giorno il Signore l’ha fatto risuonare nel mio cuore, negli splendidi paesaggi della Selva del Perù, la mia terra natale Rioja, chiamandomi a seguirlo, dicendomi: “Vieni seguimi. Ti farò lavoratore in questo orto del Signore”.

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Padre Emerson Campos Aguilar

“Conosco le tue opere, la sua fatica e la tua costanza.

Per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova

Quelli che si dicono apostoli e non lo sono – e li hai trovati

bugiardi. Sei constante e hai molto sopportato per il mio nome

Senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato

Il tuo amore di prima. Se non ti ravvedrai verrò da te e rimuoverò

Il tuo candelabro dal suo posto” (Ap. 2,2-5)

2 5 ° A N N I D I S A C E R D O Z I O

25 anni un’esperienza di

Fede

“Seguitemi, vi farò diventare

pescatori di uomini” (Mc 1,17): E’

l’invito che Cristo indirizzò un

giorno ai primi discepoli, quelli che

trovò sulla riva del mare di Galilea.

Questo stesso messaggio è stato

indirizzato in duemila anni di storia

a uomini di diverse condizioni

sociali, chiamati tutti a continuare

l’opera del Salvatore. E questo

stesso invito un giorno il Signore

l’ha fatto risuonare nel mio cuore,

negli splendidi paesaggi della Selva

del Perù, la mia terra natale Rioja,

chiamandomi a seguirlo, dicendomi:

“Vieni seguimi. Ti farò lavoratore in

questo orto del Signore”.

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Tutto cominciò con questa misteriosa

chiamata del Signore, al quale non rimane

altro che dire infinitamente grazie. Quale è

la storia della mia vocazione sacerdotale?

La conosce solo Dio, nella sua dimensione

più profonda, che sfioriamo sempre con

grande mistero, è un dono che supera

infinitamente le nostre capacità di uomo.

Davanti alla grandezza di questo dono

ogni chiamato si sente, o meglio, ci

sentiamo indegni della preferenza che il

Signore ci ha mostrato.

La vocazione è il mistero dell’elezione divina " Non

voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho

costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro

frutto rimanga”. (Gv 15, 16). "Nessuno può

attribuire a se stesso questo onore, persino chi è

chiamato da Dio come Aronne " (Hb 5, 4). "Prima di

formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima

che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato, e ti ho

stabilito profeta delle nazioni " (Jr 1, 5). Queste

parole suscitano un brivido profondo in ogni

sacerdote.

La mia storia

“Non temere vieni con me

ti faro pescatore di uomini”

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Gli studi nel seminario San Luigi Gonzaga – Padri Gesuiti Jaen ( Cajamarca – Perù)

successivamente tornare a studiare Teologia.

Questo non è accaduto per me, perché il Padre

Fernando Ponce di Leone, mio direttore spirituale,

mi indicò di andare avanti con gli studi. Questo mi

ha permesso di entrare subito in orizzonti

veramente nuovi, nel mistero proprio della

conoscenza della Sacra Teologia, una nuova

dimensione propria che mi aiutò a vivere una

nuova esperienza spirituale molto ricca.

Così nel 1986, superati tutti gli scrutini e diversi

esami, incluse le luci e le ombre di sette anni di

vita seminaristica, arrivò il momento di fare il

passaggio dalla formazione alla consacrazione con

Dio.

Rioja è la porta d’ingresso all’Oriente Peruviano

ed è lì che con forza un 15 di marzo ho lasciato

tutto e mi sono messo in viaggio, insieme a 4

amici per cominciare il corso formativo e

l’avventura nel Signore e sono arrivato nel

Seminario San Luigi Gonzaga a Cajamarca, tenuto

dai Padri gesuiti, dove ho studiato.. Nel marzo del

1979, superato l’esame e le diverse impegnative

prove della selezione, sono stato ammesso al corso

di Filosofia e tre anni più tardi a quello di

Teologia.

Finiti i tre anni di Filosofia, secondo il percorso

formativo dei Gesuiti, avrei dovuto fare un anno o

due di Magistero o pratica Pastorale Apostolica e

Padre Buenaventura “oggi in cielo” divide con me un momento della vita in seminario

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Il Sacerdozio Il luogo della mia Ordinazione, come Sacerdote

Diocesano, è stato nella Parrocchia della mia città

natale Rioja, nella chiesa di Santo Turibio di

Mogrovejo. La cerimonia fu celebrata il 27 aprile

1986, con l’imposizione delle mani da parte del

Vescovo Mons. Venancio C. Orbe Uriarte, Cp. Il 27

aprile è la festa nella quale si ricorda il Santo Vescovo

patrono dell’Episcopato Latino Americano che,

secondo una tradizione molto antica, comprò una stalla

di mucche, a Calzada (Perù), per il mantenimento dei

sacerdoti.

Ricordo anche che in questa mia Parrocchia fu

ordinato sacerdote un grande amico, Padre

Buenaventura Mestanza Mori che mi aiutò nel

cammino verso Dio: oggi è morto; ho avuto la

grazia di partecipare alla sua nascita come

sacerdote e anche il dono grande e doloroso della

sua scomparsa e vedendolo morire nelle mie mani,

con la maglietta sudata nell’esercizio dell’impegno

apostolico, il 15 luglio 1992, 50 minuti passata la

mezzanotte, nel giorno della festa di San

Buenaventura e della Madonna del Carmelo. Un

ricordo grato a questo fratello sacerdote, che Gesù

aveva unito in modo particolare al mistero della

sua morte e risurrezione.

Rivivo ora come allora, in quella Parrocchia durante

il canto del Vieni Creatore Spirito e delle Litanie dei

Santi, mentre, steso in forma di Croce in terra,

aspettavo il momento della imposizione delle mani.

Un momento emozionante! Il giorno seguente, il 28

aprile 1986 ho avuto l’occasione di presiedere come

neo sacerdote le Feste Patronali del mio popolo. In

onore di Santo Toribio di Mogrovejo e della Vergine

della Candelora.

Si prova una forte emozione nel momento della

prostrazione: è il simbolo di una totale

sottomissione di fronte alla maestà di Dio e allo

stesso tempo di una totale disponibilità all’azione

dello Spirito Santo, che discende su ognuno dei

sacerdoti, Vieni Creatore Spirito, visita la nostra

mente, conferma la grazia che Tu creasti in petto. Il

Vescovo Mons. Venancio C. Orbe Uriarte, Cp. mi

conferisce il sacramento dell’Ordine, lui è il

Dispensatore umano del Mistero Divino.

Il significato dell’umiltà in comparazione

con il dono da ricevere

Con le mani unite il Sacerdote davanti al Vescovo promette: castità ed obbedienza

Con l’imposizione delle mani il Sacerdote riceve il potere dello Spirito Santo

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Il mio Vescovo mi ha detto e lo ricordo con particolare

tenerezza: Padre Emerson dopo la tua prima messa, nel

pomeriggio, prendi tutte le tue cose e vieni in Curia: il

tuo posto è li.

Posso assicurare che guardando oggi da questa altezza

del tempo, il breve cammino della mia vita, vedo tutto

come in una mongolfiera dove contemplo dall’alto il

sentiero percorso, lo stesso sentiero che dal basso

sembrava molto difficile, inaccessibile.

Vedo questi anni del mio cammino che sempre è

stato illuminato dal raggio della luce del Signore.

Dalla preghiera del Padre Nostro, che ho

conosciuto da piccolo nella mia casa con i miei

genitori, Casimiro Campos e Vidalina Aguilar,

miei primi educatori nella fede, fino a imparare le

devozioni della chiesa insegnate da due signorine

Flor de Maria e Rosario Del Aquila Sànchez., due

persone che mi hanno aiutato a cercare la volontà

del Signore.

Con la consacrazione delle mani il Sacerdote riceve il potere di operare nella persona di

Cristo all’interno della Chiesa

Ogni vocazione nasce nella famiglia: la condivisione della mia felicità con i miei genitori

La mia prima messa Durante la mia prima messa mia sorella

Aurora “oggi in cielo” mi regalò il simbolo del lavoro dei miei genitori

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Uno stimolo importantissimo nella genesi

vocazionale fu Suora Carmen Morales,

Mercedaria de la Carità, missionaria infaticabile,

che mi ha seguito fin da bambino e mi ha fatto

vedere con chiarezza quanto il mio animo era

disposto alla risposta al Signore.

Quando penso alla mia esistenza sacerdotale e a

quella degli altri amici, arrivo alla conclusione che

in realtà, in tutto quello che abbiamo detto, scritto

o fatto in questi pochi anni, abbiamo tutti cercato

di compiere sempre una sola cosa: il mandato

Divino e paterno di dare e far conoscere Cristo, di

farlo amare, di trattarlo e di far trattare ogni giorno

con più amore il pane e le parole dell’Eucaristia.

Personalmente rifletto, con il cuore in mano e dico

con tremore: esiste nel mondo qualcosa più

importante di questo, per il quale valga la pena di

dare la vita?

Amici miei quanta Zizzania frutto di un

appassionato “fondamentalismo laicista” e

anticattolico, è diffuso da alcuni mezzi di

propaganda, di informazione e da un ambiente

politico che inventano diritti che non esistono

negando l’esercizio dei diritti e dei principi

giuridici veri, che sono fondati nella dignità della

persona e nel bene comune della società. Perciò

possiamo dire che questi sono fondamentali a tutti

e ad ogni sistema politico sia di destra che di

sinistra. Quanta demagogia e promesse nel

concetto non solo dell’essere cristiano, ma anche

del concetto del matrimonio; così si va contro il

valore sociale e la struttura antropologica della

famiglia, parte essenziale del bene comune e del

Paese. Per un Sacerdote le parole di Gesù fanno

tremare: certamente, ognuno di noi ha in chiaro

l’avvertimento di Cristo che ha detto “A chi si è

dato molto, gli si chiederà molto” (Lc 12, 48). Per

lo più, questo avviso ce lo da anche il Libro della

Saggezza “Un giudizio implacabile ispira coloro

che sono in alto” (Sb 6, 5).

Invece la fiducia nella misericordia divina apre il

cuore alla speranza, e spinge a proseguire con

serenità il nostro lavoro, con le mani che

impugnano l’aratro, fino a quando il Signore

vorrà, in questo orto, con la pioggia, bruciato dal

sole, con il rischio che comporta questa chiamata.

Il Signore con la parabola evangelica delle messi,

lascia crescere la zizzania, per non togliere allo

stesso tempo il chicco di grano, che cresce

insieme. Stupenda delicatezza divina che deve

praticare ogni sacerdote. Tutti i cristiani, non solo

i religiosi, non possono addormentarsi o non dare

importanza alla tentazione egoista dicendo “quello

non fa per me” o “alla mia famiglia non tocca”.

Dobbiamo essere prudenti, però allo stesso tempo

profondamente ottimisti, perché il chicco buono di

grano cresca abbondantemente nel mio Perù e nel

mondo.

Santo Cristo di Bagazan testimone silenzioso della mia vita.

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Il Campo Apostolico Certamente, il percorso del ministero

sacerdotale mette in contatto con la dura realtà

di ogni giorno, con un mondo che tante volte

appare con sete di Dio e tante volte si dimentica

di Lui. Però il Vangelo ci invita a saper sperare

nell’ora di grazia, a continuare in mezzo a tutto

consapevoli, come ho detto prima, di cosa può

darci quando uno semina e un altro raccoglie.

Si può vedere quanto sia attuale questa parabola

del Signore, quando parla del seme che cresce

da solo, secondo la logica misteriosa di Dio, che

allo stesso seminatore rimane sorprendente. E’

noto che ogni sacerdote svolge la sua missione

in diversi campi: in una Parrocchia, in una

scuola, in un Centro Missionario o come è

successo a me tante volte, perso nella

esuberante selva Amazzonica o in un

movimento apostolico di una grande Città, in un

Ufficio o in un Gruppo Giovanile, in qualunque

altro modo, l’ideale è lo stesso: portare il

Vangelo di Cristo a ogni creatura, secondo il

mandato di Gesù (cf. Mt 28, 19).

Il pre-seminario di Moyobamba luogo

dove si formano i futuri sacerdoti

Seminario Maggiore di Trujiullo

Non posso non parlare della gratificante

esperienza che ho avuto nell’accompagnare

Mons. Venancio Orbe Uriarte Cp. durante i suoi

ultimi 15 anni dei suoi 30 di ministero

Episcopale, vissuto nella Diocesi di Moyobamba

(regione del nord-est del Perù). Da subito ho

avvertito il suo grande desiderio di realizzare

nella diocesi un pre-seminario. Mi nominò subito

come responsabile. Accettai perché ho capito che

quello era il futuro, e insieme lottando contro il

vento e la marea, riuscimmo nell’acquisto di un

terreno per il Seminario Minore. Di lì iniziò il

lavoro di ricerca dei giovani per questo progetto.

Io parlavo in ogni occasione di questo dono,

anche nel campo della mia professione con i miei

alunni, alcuni dei quali sono entrati e rimasti così

nel sacerdozio.

Ogni vocazione rappresenta un cammino, in questo cammino il responsabile deve decidere chi rimane e chi no

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Intanto la Diocesi stava crescendo ma i pastori

mancavano, alcuni giovani sacerdoti erano morti e

il Vescovo mi affidò il compito difficile di cercare

Preti per la diocesi. Con questo incarico ho fatto

diversi viaggi: Spagna e Colombia, dove alcuni

vescovi mi dissero che con la realtà della nostra

Diocesi e la presenza in questa di gruppi

terroristici come il Sendero Luminoso e l’MRTA,

nessun sacerdote sarebbe potuto venire. Un altro

viaggio mi ha portato in Messico senza conoscere

nessuno, Dio mi dava la sua luce. Altri sacerdoti

con i quali parlavo mi dicevano: cercare preti; che

lavoro è? Qualche sacerdote mi ha dato un grano

di speranza: uno di questi era il mio amico

Giacobbe Mandujano, un Sacerdote di Veracruz,

che aveva un altro fratello Carlos Mandujano

anch’esso sacerdote nella città di Poncitlan. Sono

andato da lui e mi aiutò ad arrivare a Guadalajara,

dove trovai ascolto presso Sr. Vescovo ausiliare,

in quanto il Cardinale era assente. Discutemmo del

tema della mia missione e mi disse “ti lascio

entrare nel Seminario, parla tu”. Parlai ma nessuno

mi ascoltò, questo mi colpì, e capì subito che non

era mia responsabilità. Tornai a Veracruz e

Giacobbe mi disse: “dobbiamo parlare con il mio

Vescovo, io vengo con te”. La cosa non era facile,

però Dio fa tutto e così andammo. Il suo vescovo

Mons. Guillermo Ranzauwer ci invitò a colazione

e poi lui stesso chiamò il presidente della

Conferenza Episcopale Messicana S. E. Mons.

Sergio Obeso fissandomi un appuntamento.

Andai a parlare con Mons. Sergio Obeso che mi

ascoltò trovando interessanti i miei propositi, però

c’era molto da lavorare. Sono tornato in Perù

ancora senza niente. Tutto questo era riservato, lo

sapevamo il Vescovo, io e nessun altro; tutti si

domandavano il perchè di tutti questi mie viaggi

…. Dopo due anni, il 27 di aprile, rispondo ad una

telefonata e i sogni divennero realtà. Tornai in

Messico dove Mons. Guillermo Ranzauwer era

pronto a firmare il “Convegno Missionario” per

mettere a disposizione della nostra Diocesi un

sacerdote e fu sempre lui a convincere Mons.

Sergio Obeso a collaborare, mettendo a

disposizione altri tre sacerdoti. Ho fatto tutto come

delegato del mio Vescovo, era una grande

responsabilità che la Diocesi prendeva, era un

aiuto, era una grazia, era un grande momento. Io

tremavo, non sapevo se ridere o piangere,

mantenevo il mio silenzio e la mia gioia profonda;

avevo sempre una domanda “Che sarà di tutto

questo, che mistero si apre, avrò fatto bene..?”

A Mojobamba iniziammo la nostra missione.

Dopo alcuni anni la Diocesi di Mons. Sergio

Obeso in Messico a Xalapa, spalanca le sue porte

per aiutare i nostri Seminaristi nella teologia. Una

cosa grande questo gemellaggio tra Diocesi. Per

un po’ si concretizza l’unione, ma la difficile

integrazione dei religiosi ha fatto sì che la vita

diventasse impossibile. Abbiamo passato di tutto,

però le cose dovevano finire arrivando allo

strappo, dopo il quale si doveva trovare un’altra

via per l’aiuto alla vita nella nostra Diocesi.

Convegno missionario con la Diocesi di San Andres de Tustla

Convegno missionario con la Diocesi di Xalpa - Messico

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

L’ultimo fu l’arrivo delle suore domenicane. Dopo

10 anni di lunga attesa, un giorno ci fu comunicata

la notizia che le suore Dominicane della

Presentazione della Santissima Vergine sarebbero

giunte a Mojobamba; fu una grande gioia… Andai

a Roma a parlare con la Madre Generale Fabiola

Velasquez. Lei mi diede la sua parola e mi disse

“P. Emerson siamo riusciti a trovare le suore e per

apertura io vengo da Lei”. Era un sogno. La

Madre Generale si trovava in visita canonica in

Bolivia e, durante il suo giro per il mondo, a

Natale venne anche a Lima.

Da Lima ricevo una chiamata della Madre

Provinciale Suor Carmen Alicia La quale mi

comunica che la madre Generale non sarebbe

potuta venire a Moyobamba perché il suo

programma era ricco di impegni, ed inoltre era

preoccupata per le attività terroristiche. Erano vere

le circostanze, però la fede non mi abbandonava.

Chiamai in Bolivia parlando personalmente con lei

che mi disse “Padre, la Parola data a Roma è

parola che si onora quindi io sarò li”. Venne

davvero ed il programma si svolse come si era

detto.

Ringrazio la Beata Maria Poussepin, fondatrice

delle suore Dominicane per questa gioia. Oggi le

sorelle della carità stanno lì.

La presenza mercedaria nella mia vita sacerdotale ha avuto un significato profondissimo di Fede

Margarita tu lo sai: Grazie

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Un’esperienza particolare Dal mio arrivo nella Cattedrale di Moyobamba

nell’aprile del 1986 ho avuto sempre un

particolare riguardo al sociale, così ho

cominciato a potenziare, con tutta la mia forza,

l’aspetto educativo come professore di

Filosofia, preparando così i futuri maestri di

specializzazione. Allo stesso tempo sono stato

responsabile del refettorio comune dello

studente, così come di una piccola stanza di

primo soccorso per dare luogo, in pochi anni, al

sogno poi realizzato di un vero pronto soccorso.

Questo grazie anche all’aiuto di Padre Stephan

Ocker, parroco della parrocchia di Braulingen in

Germania, alla Madre Generale Maria Isidora

delle Sorelle di San Vicente di Paule, a Madre

Wihelma, Madre Firmata per il suo aiuto

silenzioso ed effettivo nel vero senso della

Parola.

Una chiesa senza giovani è vecchia e rugosa

I genitori cercano sempre il bene per i loro figli

La vita è un dono di Dio indipendentemente da come si nasce

Dove la Chiesa ti chiama i tuoi fratelli hanno bisogno di te

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Sono stato cappellano del Carcere locale per 15

anni non tralasciando i bisogni dei carcerati.

Questi erano i tempi duri della alleanza tra i

narco-trafficanti e la mafia, tra Sendero

Luminoso, il movimento dell’MRTA con i

narco-trafficanti e tra questi vi erano anche alcuni

poliziotti corrotti che cadevano nel tradimento

dei propri principi e quindi si univano a loro.

Quei momenti richiedevano risposte concrete,

chiare e trasparenti, difficile leggere quel

momento, soprattutto nella vita quotidiana e tutti

ci sentivamo toccati da questo spirito del male.

Io tremavo, pregavo, ero giovane, avevo solo 25

anni e da pochi ero sacerdote; gli alunni di

filosofia erano difficili, confusi. Cominciavano

gli attentati con la distruzione di edifici,

cominciavano ad esserci le prime vittime, vi era

gente innocente perseguitata con estorsioni, che

si materializzavano in grosse somme di denaro.

La Chiesa doveva essere una voce, un segno e

una presenza in mezzo al dolore del popolo...In

mezzo a tante perdite e segni di dolore sia al

nord-est che al centro-sud della Prelatura di

Moyobamba.

Il 9 novembre 1991 avviene il sequestro di 9

poliziotti; grande dolore per le famiglie: questo

segnò un cambio di direzione della Chiesa nella

Regione. Lo Stato Peruviano cercò tutti i contatti

militari per liberare i prigionieri, imposero il

silenzio stampa, tutto era controllato per aria e

per terra, però tutto fu inefficace. All’interno

della Chiesa il nostro Vescovo offre una voce di

mediazione: si offre come mediatore con i gruppi

armati.

Tutti i contatti per la liberazione si sono svolti

nel mio ufficio. Era la domenica della festività

della Santissima Trinità, lo ricordo

perfettamente; mi sembrò impossibile perché il

portavoce dei rapitori che venne a parlare era

un mio amico, la persona che meno sospettavo

.... Dopo una lunga trattativa, la tanta speranza

della liberazione divenne realtà. Toccò a me

avere in consegna i rapiti e condurli fino alla

Parrocchia di Rioja, luogo dove erano stati

sequestrati....Una esperienza, un rischio, un

lavoro per la vita, per la pace.....Però in questa

sofferenza stava vicino a me, al mio fianco, la

consolatrice presenza del Signore Gesù,

sommo e eterno Sacerdote. Posso definire

questo come un aiuto straordinario, in un

compito di così grande responsabilità.

Questa fu l’esperienza che mi ha più colpito. È

vero avevo altri casi che erano veramente tristi.

Ma è in certe circostanze che viene promulgata

(per un anno) la legge sul pentimento dei

terroristi, una opportunità per quelli che

volevano lasciare la lotta armata e rientrare

nella società. Questo però comportava tanto

rischio per il pentito da parte dei gruppi

terroristici.... questo portava un costo non solo

economico ma anche umano all’interno della

famiglia. Esperienza, certamente molto

particolare che ho dovuto vivere.

Su questo tavolo si dividevano le fatiche, le

decisioni, le allegrie ed il cammino della Chiesa

Nelle diverse feste civiche o religiose la chiesa è sempre presente

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Erano una presenza, un grande aiuto e sempre lo saranno

Abbiamo studiato insieme e continuiamo a lavorare insieme però lui corre più!

(padre Abel Riva)

Sono tanti i casi che mi hanno fatto capire veramente il compito e il ruolo di un sacerdote. Penso

anche ad altri sacerdoti che portano diverse esperienze, anche più dure; penso a quelli che sono stati

martirizzati, tutti uniti dall’amore. Il sacerdote è, prima di tutto, una persona che ha conosciuto

l’amore; il sacerdote è un uomo, che vive per amare, per amare Cristo, per amare tutti in Lui, in

qualunque situazione offrendo anche la propria vita.

Il mio ultimo discorso al popolo e alla diocesi di Moyobamba (Luglio 2001)

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

La Carità Altro sentimento che sempre mi ha colpito è la

carità.

Ricordo quando tutto era distrutto, quando nel 1990

un tremendo terremoto nella mia diocesi ha

rovinato non solo la vita delle persone ma anche le

case e le diverse parrocchie, tutto era andato

distrutto. Il caos era terribile, tanto il dolore. Mi

venne in mente di partire per la Germania - dove

lavorava un nostro parrocchiano di nome Giovanni,

al quale mi sarei potuto appoggiare - per chiedere

aiuto. Padre Buenaventura che condivise

quest’idea, mi disse così: “Chiediamo un prestito

sullo stipendio da professore e così compriamo il

biglietto per andare a cercare aiuto. Diciamo al

Vescovo che devi andare, altrimenti molte cose non

potranno essere realizzate”. Il Vescovo in un primo

momento dissentì poi riflettendo sulla mia proposta

mi diede il permesso di partire. Partii per Lima e da

lì alla volta di Francoforte in Germania. Non

conoscevo nessuno e tanto meno la lingua, però con

me restava la persona che velatamente ci mette

davanti il prossimo per aiutarci; a questo punto

soltanto Lui poteva provvedere.

Arrivato in Germania non sapevo cosa fare, ero

a Friburgo quando chiesi un passaggio ad un

uomo di Dio per raggiungere la mia meta Tingen

– dove mi aspettava Giovanni - questi mi disse:

“Io vado verso Basilea da dove potrai

raggiungere in treno Tingen”. Oh che cosa! per

scendere nel posto giusto guardavo l’orologio

confidando nella puntualità dei tedeschi, anche

perché ero solo sul vagone e nessuno poteva

indicarmi la mia fermata.….Arrivai a Tingen

dove trovai Giovanni, quella fu per me una

grossa consolazione. Era un altro mondo,

un’altra realtà. Parlammo molto sul da farsi e

così decidemmo di andare presso una parrocchia

dove cercare aiuto per attenuare la mia angoscia.

Nell’elenco telefonico cercammo il numero di

una chiesa, il Signore stava dalla mia parte

perchè rispose Padre Stephan Ocker (della

Parrocchia di Brauiligen) che fortunatamente

parlava spagnolo. Mi disse che anche lui era in

cerca di una parrocchia per fare un gemellaggio.

Così parlammo ma non ebbi il piacere di

conoscerlo subito. Mandò il suo consigliere

parrocchiale a casa di Mari Pirch, la donna

presso la quale lavorava Giovanni. Era nata una

grande alleanza durata per ben 10 anni, il seguito

lo conosce Dio.

L’alleanza è stata una misericordia di Dio in

un’ora oscura e provata per la Chiesa di San Martin.

Grazie Padre Stephan Ocker

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Prima visita e partecipazione di Padre Stephan Ocker a Moyobamba

come promotore della Partnerschaft (Gemellaggio)

La carità distingue I figli di Dio

dai figli del diavolo “S. Agostino”

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25° ANNO DI SACERDOZIO

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Dopo quest’incontro partii per Shafausen, poi da lì in

treno per Roma. In Germania era già stato gettato il

seme.

Arrivato a Roma alla stazione Tiburtina mi venne

incontro il Rettore della casa Passionista P. Giuseppe

Santos Iztueta Mendizabal Cp, oggi Vescovo di

Moyobamba e per molto tempo mio Vescovo; che

cose strane si trovano lungo la strada del Signore! Così

dopo alcuni giorni ebbi anche la fortuna di essere

presente ad un’udienza del Santo Padre, Giovanni

Paolo II, dove conobbi anche Mons. Domenico

Segalini, oggi Vescovo di Palestrina, un grande amico

e fratello. Finiti gli incontri tornai in Spagna e da lì in

Perù, portando con me qualcosa, poche cose ma

abbastanza per risolvere tutti i problemi, insomma

Dio lo sa.

Passato il tempo l’alleanza con Brauilingen cresceva e

cominciò anche un intenso rapporto epistolario. In

seguito iniziarono anche le visite dei parrocchiani

dell’una e dell’altra comunità religiosa, così l’aiuto e

la conoscenza cresceva e maturava in ogni senso. E’

bello quando uno sa che l’altro è un fratello e non un

nemico, è bello come Dio ti fa vedere le capacità di

tutti e che tutti siamo utili nella vita. Porto nel mio

cuore una grande esperienza vissuta, sentita, pregata,

aiutata dai miei amici tedeschi. Oggi tutto quello che

loro hanno fatto rimane li, nella loro Moyobamba,

nella mia Moyobamba.

Solo Dio sa se ho fatto bene o male.

Incontro con il Santo Padre Benedetto XVI 25 maggio 2009

Incontro di preghiera con il Santo Padre Giovanni Paolo II

nella sua cappella privata

Incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II gennaio 1988

Incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II gennaio 1999

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Roma una provvidenza

E’ per uno strano destino se arrivo dopo il giubileo

dell’anno 2000 a Roma. Dovevo lasciare la

Cattedrale di Moyobamba dopo 15 anni che ero al

servizio della Chiesa, come Parroco e come

Vicario nella Diocesi. La mia partenza fu

improvvisa e senza clamore; non sapevo se

piangere o ridere, fu tutto per me incomprensibile,

tutto fu come un inchiodarsi in croce senza

anestesia, ormai l’ora era giunta. Ho fatto

colazione a Moyobamba, il pranzo a Lima e la

cena nell’aereo che mi portava a Roma. Nella mia

mente fluivano tante parole ma soprattutto quelle

dell’Apostolo Paolo: "Ora né chi pianta, né chi

irriga è qualcosa, ma Dio che fa crescere… " (1 Co

3, 7). Dio è lievito che fa fermentare e dà sapore a

tutto il pane.

Giunsi a Roma per studiare e fui ospite per due

anni nella casa Generalizia dei Passionisti.

In questa casa fu ricevuto grazie al mio Vescovo P.

Giuseppe Santos Iztueta Mendizabal Cp che per 20

anni era stato nella Casa generalizia come

Consigliere e Rettore.

Una realtà, una esperienza molto ricca; il mio passo

fu discreto, silenzioso, obbediente, ho fatto tutto

della vita del convento, dentro una cornice di rispetto

verso la congregazione che mi ospitava, che mi ha

voluto bene soprattutto facendomi vivere la mia

missione diocesana, mi sono integrato a loro e loro

in me; abbiamo vissuto insieme una amicizia vera e

di grande carità.. Ringrazio di cuore al Padre

Generale : Ottaviano D’Egidio, CP. per avermi dato

questa opportunità, facendo una eccezione senza

essere io religioso del suo Ordine.

Finiti gli studi per la mia specializzazione in Dottrina

Sociale della Chiesa ho continuato a stare in Italia, in

una Parrocchia per fare vita sacerdotale propria.

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

La Parrocchia di Soriano nel

Cimino

A Soriano nel Cimino, paese vicino a Roma, il

Parroco, Mons. Antonio Pompei, mi offre questa

opportunità apostolica in Parrocchia, dove sono ancora

oggi; servo Cristo e il popolo di Dio con tutta la mia

forza. In questo periodo ho potuto conseguire la mia

seconda specializzazione in Morale Sociale, così oggi

posso offrire la mia breve esperienza di vita

sacerdotale. Ricordo tante cose, esperienze, persone,

che non potrò dimenticare mai: Sacerdoti, laici,

famiglie, amici, persone di grande cuore che soltanto

Dio può ispirare a questo amore per un sacerdote che

viene da lontano. Porto nel cuore eterna gratitudine per

tutte le persone che mi hanno dato una mano in questo

periodo in Italia, alcuni di loro sono già partiti per la

casa del Padre, a tutti la mia preghiera santa e che il

Signore accolga tutti nella Sua casa.

Incontro con i bambini di Soriano

Padre Generale attuale dei Passionisti a Soriano

Festa della Sagra della castagna

Festa della prima Comunione

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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR

Il mio compito Apostolare odierno Dal 2009 il mio servizio sacerdotale è rivolto alla comunità Latino Americana di lingua spagnola, per un

incarico speciale della Chiesa. Seguo visitando questa mobilità umana in tutta Italia con formazione

permanente, ritiri spirituali, utilizzando ogni forma di espressione religiosa e culturale, così che loro

possano integrarsi nelle diverse parrocchie che frequentano. Ho avuto la fortuna di conoscere le varie

comunità di ogni luogo.

Alcuni devoti al Signore dei Miracoli “Perù”, altri alla Madonna di Urqupiña “Bolivia”, altri ancora alla

Madonna di Chiquinquirà “Colombia” e alla Madonna del Quinche e del Bambino Gesù “Equador”, ed

infine alla Madonna di Lujan “Argentina”.

Esistono altri devoti che ancora devo andare a visitare. La Chiesa Italiana è molto vicina ai nostri fratelli e

vuole che si sentano vicini al loro Pastore. Mi sento felice di questo nuovo apostolato, faticoso in quanto a

causa dei continui spostamenti il treno è diventato la mia casa.

Il mio lavoro non riguarda solo la celebrazione della Santa Messa va ben oltre. Questa gente ha fame di Dio

ed essendo lontani dalla loro Terra di origine trovano in me un punto di riferimento che gli da coraggio e

sicurezza nell’affrontare la loro vita quotidiana

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Signore Pietà!

In ogni Eucaristia il Sacerdote ed il popolo di Dio, hanno

l’obbligo di fare l’atto penitenziale che si dirige a Dio con un

pregnante "Kyrie, eleison!". In realtà, l’invocazione di dire

“Signore Pietà” è necessaria, riconoscendo tutti i nostri

peccati e la nostra debolezza. In effetti il Sacerdote ha il

dovere di identificarsi pienamente in Cristo. Questa opera è

in continuo una sinfonia incompleta, dove il sacerdote ha il

dovere di mettere la sua vita nella mani misericordiose di

Dio.

Per me questi pochi anni trascorsi sono un’epoca di

contraddizioni e anche di battaglie, posso dire di tante

infedeltà da parte mia, proprio nella condizione di peccatore.

Pochi anni sono insufficienti per fare tutto e poter

approfondire questo mistero, che supera la mia povera vita,

che trabocca e trascende infinitamente da questa pentola di

creta. Mai mi sono sentito degno di questo dono, però faccio

tutto quello che posso, per andare avanti con la Grazia di

Dio, con il sostegno d’indimenticabili amici sacerdoti,

religiosi e laici che mi hanno dato sempre la loro tenerezza e

il loro aiuto nei miei diversi calvari personali per così

corrispondere con fedeltà al dono ricevuto con l’imposizione

delle mani.

PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR 25 ° ANNO DI SACERDOZIO

P. Emerson Campos Aguilar