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OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI FROSINONEPROVINCIA DI FROSINONE
Consuntivo 2008 – Previsioni 2009II semestre 2008 – Previsioni I semestre 2009
L’impatto della crisiL’impatto della crisiIl creditoIl credito
Frosinone, 27 Marzo 2009
Relazione a cura di Giuseppe Capuano Dirigente Responsabile Area Studi e Ricerche Istituto Guglielmo Tagliacarne
LO SCENARIO DELLA CRISILO SCENARIO DELLA CRISI
CAMBIANO L’APPROCCIO AL MERCATO E GLI INDIRIZZI DI POLITICA ECONOMICA
Dalla “Reaganomics”………Il mercato si autoregolaPiù mercato meno StatoFinanza creativaLa crescita fondata sul debitoSostegno all’offerta
………alla “Obamaomics”Un mercato con maggiori regolePiù economia reale meno finanzaMeno debiti maggiore risparmioAttenzione non solo alla crescita ma anche alla redistribuzione del redditoSostegno alla domanda
Scuole economiche di riferimento:Scuola AustriacaMonetaristiAspettative razionali
Scuola economica di riferimento:J.M. KeynesPost Keynesiani
Il contributo della politica economica
Finita una fase ventennale di politiche di stampo monetarista (alti tassi di interesse, lotta all’inflazione ed enfatizzazione del ruolo del libero mercato), al fine di stimolare la crescita, sono state perseguite politiche di tipo keynesiano per sostenere la domanda aggregata (liquidità nel sistema, riduzione tassi di interesse, spesa pubblica per investimenti, sostegno ai consumi delle famiglie, etc.) e di “supply side” con sostegno alle piccole e medie imprese.
Attenzione:
L’impatto delle politica economica è diverso a seconda del modello di sviluppo di una economia locale, della struttura dei consumi e del risparmio delle famiglie.
IL LUNGO TUNNEL DELLA CRISI
La fase della crisi già “conosciuta”La fase della crisi già “conosciuta”►Crisi dei sub prime►Collasso del mercato del credito►Rischi di fallimento delle banche►Caduta delle borse
I pericoli “dietro l’angolo”I pericoli “dietro l’angolo”o Lo “sboom” delle carte di creditoo Possibili fallimenti delle grandi corporateo Il “pericolo” derivati (12,5 volte il PIL mondiale)o La difficile situazione economica dei Paesi dell’Est Europa
(in cui alcune importanti banche italiane hanno significativi importanti)
Fonte: Istat
1,5
-2,0
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3,0
1,0
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1,7 1,7
3,2
1,8
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4,0
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Italia
Andamento delle variazioni del Pil italiano
L’Italia da tre lustri ha una crescita del PIL inferiore dell’1% annuo rispetto alla media UE
IL TREND CONGIUNTURALE
Il debito degli italiani confrontato con i principali Paesi europei ed USA (2007)Paese Debito
pubblico/PIL
in %
Debito
Famiglie/PIL
in %
Totale
debito
in % PIL
Totale debito
procapite
in euro
Francia 64 48 112 19.103
Germania 65 58 123 36.286
GranBretagna 44 99 143 49.599
Italia 104 30 134 34.837
Spagna 36 84 120 28.268
Stati Uniti 66 100 166 55.447
Fonte: elaborazione Ist. Tagliacarne su fonti varie
UNA CRISI DI “SOLVIBILITÀ” NON DI “LIQUIDITÀ”
Ripristinare la fiducia: dopo la stagnazione del 2008, la grave recessione del 2009
QUANTO VALE IL RITORNO ALLA FIDUCIA: CIRCA 1 PUNTO DI PIL ANNUO 2009 2010 Senza fiducia Con fiducia Senza fiducia Con fiducia PIL -15 -0,5 0,5 1,5
Fonte: elaborazioni su fonti varie
Rinvio dei consumi (fatturato commercio 2008: -3,5%)
Stabili gli investimenti (+0,6%)
“Razionamento” del credito (circa 2/3 delle imprese riscontrano un irrigidimento nell’accesso al credito)
Compensazione solo parziale con l’intervento
pubblico in economia
Le previsioni di crescitaLe previsioni di crescita
L’ANDAMENTO ECONOMICO 2008 L’ANDAMENTO ECONOMICO 2008 -- 20092009
LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA DI FROSINONE
2007 2008 2009 Agricoltura 3,3 -9,3 -13,6 Alimentari, bevande -8,2 5,4 -2,2 Tessili, abbigliamento -13,7 -13,4 -29,9 Legno, mobilio -5,2 -4,4 -10,0 Carta, editoria 6,6 0,0 -0,9 Chimiche, farmaceutiche -6,1 1,4 -0,2 Gomma, plastica 9,7 -0,6 -14,7 Prodotti in metallo, macchine 0,8 0,5 -21,9 Elettronica 0,3 13,2 -29,9 Mezzi di trasporto -5,0 -4,9 -41,7 Estrattive, lavorazione pietre, minerali -2,5 -15,5 -35,8 Altre manifatturiere 0,0 5,9 -4,4 Totale Industria -1,8 -1,0 -14,3 Costruzioni 5,0 -1,2 -10,8 Commercio -0,6 -3,5 -5,8 Alberghi, ricettività, agenzie di viaggio -5,6 2,3 -3,7 Pubblici esercizi -5,2 -11,7 -9,9 Trasporti e telecomunicazioni -7,3 4,1 -23,1 Terziario avanzato -5,8 -11,9 -3,8 Altri servizi -1,9 4,0 -8,8 Totale Servizi -3,2 -2,9 -8,4 Totale Frosinone 0,2 -1,8 -12,8
Variazioni del fatturato nei settori dell’economia di Frosinone (2007 – 2008 – previsioni 2009)
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
Variazioni del fatturato nei settori dell’economia di Frosinone (2008)
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
13,2
5,95,4
4,14,0
2,31,4
0,5 0,0
-0,6 -1,0 -1,2-1,5 -1,8
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LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA DI FROSINONE
Non tutti i settori in crisi nel 2008
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
Produzione Fattura to Port. Ordini Invest im enti Oc cupati Agricoltura -8,8 -9,3 -10 ,5 -3,5 -1,9 Alime ntari , bevande -1 ,9 5 ,4 -1,5 0,0 0,0 Tess ili , abbig liam ento -13 ,4 -13 ,4 -26,9 -1,9 -0,6 Le gno, m obil io -3 ,9 -4,4 -4,2 10,0 -1,8 Carta, editor ia -16 ,5 0 ,0 -8,2 0,0 -12,1 Chim iche , farm aceutiche -0 ,2 1 ,4 0,5 -3,7 0,3 Gom ma, p lastic a 0 ,0 -0,6 -0,8 1,2 -4,8 Prodo tti in me tallo, m ac chine -1 ,2 0 ,5 3,4 2,0 -0,2 Elettronic a 1 1,6 13 ,2 12,6 -1,3 -4,3 M ezzi di trasporto -11 ,0 -4,9 -4,2 0,0 -1,1 Estrattiv e, lavorazione p ie tre, -18 ,8 -15 ,5 -18,1 0,0 -7,0 Altre m anifattur iere 4 ,9 5 ,9 8,0 1,7 4,2 Tota le Manifatturiero -3,5 -1,0 -3,0 0,6 -1,4 Costruzioni -4,1 -1,2 -4,4 -5,4 -0,6 Com m erc io a ll 'ingrosso -6 ,3 -1,5 -5,0 0,3 -0,4 Com m erc io a l m inuto -10 ,5 -5,5 -4,8 0,0 0,8 Albe rghi, agenzie di viaggio -4 ,0 2 ,3 -6,7 0,4 3,8 Pubblic i eserc izi -11 ,5 -11 ,7 -11,3 0,4 -4,3 Trasporti e teleco municazioni -4 ,2 4 ,1 7,1 -6,6 -8,6 Terziar io avanzato -11 ,6 -11 ,9 -11,6 1,2 -4,1 Altr i servizi 3 ,0 4 ,0 3,9 1,9 2,9 Tota le Serv iz i -6,5 -2,9 -3,5 -0,1 -0,9 Tota le Frosino ne -4,4 -1,8 -3,7 -0,7 -1,3
LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA DI FROSINONE NEL 2008 (in %)
Cassa integrazione guadagni Frosinone: +43% nel 2008
Frosinone Italia 2008 Variaz. 08/07 2008 Variaz. 08/ 07 AGRICOLTURA 706.049 -57,4 4.992.420.289 5,0 PESCA 82.691 79,6 211.824.298 -7,4 MINERALI 1.282.372 -22,8 1.719.878.828 29,9
Alimentari e bevande 43.554.554 6,5 20.680.212.915 7,6
Tessile ed abbigliam. 133.546.893 -6,1 27.312.278.641 -3,5
Cuoio e concia 4.915.844 134,9 13.828.242.730 -5,4 Legno 404.027 -67,6 1.541.222.198 -8,5 Carta ed editoria 102.500.081 -13,3 7.050.877.503 -0,1 Combustibili 45.981 -99,8 15.208.260.479 15,6 Chimica e Farmac. 782.212.999 18,6 34.000.309.424 -1,1 Gomma e Plastica 140.924.815 -8,1 12.626.128.320 -4,1 Prodotti minerali 49.674.040 -10,5 9.401.242.867 -5,4 Metalli 77.966.032 23,2 44.164.364.056 1,1 App. meccanici 83.058.125 0,7 76.808.565.003 1,5 App. Elettr., elettron. 296.464.750 23,2 30.615.183.765 -3,1 Mezzi di Trasporto 876.392.186 -4,3 40.587.798.507 -1,4 Mobilio ed altre
manif. 57.164.559 14,9 16.370.450.351 -5,7 MANIFATTURIERO 2.648.824.886 4,1 350.195.136.759 -0,2 ENERGIA 734 -80,0 342.674.224 202,9 SERVIZI 2.770 -70,4 52.110.374 26,8 ALTRO 104.432 -40,4 378.937.976 -7,4 TOTALE 2.651.003.934 4,1 357.892.982.748 0,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tiene l’export: +4,1% Sostenuto dalla chimica – farmaceutica.
Male le esportazioni dei settori di “piccola impresa”
LE DINAMICHE DELL’EXPORT DI FROSINONE NEL 2008
Andamento congiunturale del fatturato nel 2008 rispetto al 2007 per classe d addetti in provincia di Frosinone (in %)
1 addetto
Da 2 a 5
addetti
Da 6 a 9 addetti
Da 10 a 19 addetti
Da 20 a 49
addetti
Da 50 a 99
addetti
Oltre 100 addetti Totale
Maggiore 10,3 17,7 25,3 39,1 27,6 44,4 25,0 21,3 Minore 51,7 43,3 41,8 40,0 34,5 11,1 25,0 43,0 Uguale 35,2 34,8 25,3 18,2 34,5 44,4 37,5 31,6 Ns/nr 2,8 4,2 7,7 2,7 3,4 0,0 12,5 4,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -41,4 -25,6 -16,5 -0,9 -6,9 33,3 0,0 -21,7
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
LE DINAMICHE DELL’ECONOMIA DI FROSINONE
Le micro imprese in crisi già nel 2008
Meglio le imprese più strutturate
LE PREVISIONI PER IL 2009
-0,2
-0,9-2,2
-3,7 -3,8 -4,3 -4,4
-7,2-8,4 -8,8
-9,9 -10,0-10,8
-12,8 -13,6-14,3-14,7
-21,9-23,1
-29,9-29,9
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-41,-45,0
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Previsioni quantitative di andamento del fatturato nei settori economici della provincia di Frosinone per il 2009 (in %)
Una crisi trasversale, anche se non uniforme tra i settori
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
LE PREVISIONI PER IL 2009
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
Produzione Fatturato Portafoglio
Ordini Investimenti Occupati
Agricoltura -13,7 -13,6 -12,1 2,7 -2,7 Alimentari, bevande 3,5 -2,2 -1,0 7,5 0,0 Tessili, abbigliamento -28,7 -29,9 -8,1 0,0 -3,0 Legno, mobilio -13,0 -10,0 -11,8 2,1 -5,1 Carta, editoria -3,9 -0,9 -0,3 1,2 - Chimiche, farmaceutiche -5,1 -0,2 -5,5 -10,5 -1,8 Gomma, plastica -14,6 -14,7 -13,4 12,3 -8,4 Prodotti in metallo, macchine -22,8 -21,9 -16,8 0,0 -6,4 Elettronica -33,2 -29,9 -22,9 7,4 -1,7 Mezzi di trasporto -42,1 -41,7 -41,7 -53,0 -10,7 Estrattive, lavorazione pietre, -42,1 -35,8 -26,9 0,0 -8,2 Altre manifatturiere -3,0 -4,4 -5,2 2,2 -0,9 Totale Manifatturiero -15,2 -14,3 -9,9 -1,1 -6,1 Costruzioni -16,6 -10,8 -11,6 4,5 -6,6 Commercio all'ingrosso -7,8 -4,3 -5,0 1,6 2,4 Commercio al minuto -9,5 -7,2 -10,0 0,1 -1,5 Alberghi, agenzie di viaggio -9,2 -3,7 -0,9 13,2 1,4 Pubblici esercizi -9,4 -9,9 -7,4 4,9 -9,1 Trasporti e telecomunicazioni -25,0 -23,1 -26,4 1,8 1,4 Terziario avanzato -6,1 -3,8 -8,1 -3,0 -6,9 Altri servizi -5,7 -8,8 -6,1 20,4 -1,0 Totale Servizi -9,9 -8,4 -9,2 5,0 -1,5 Totale Frosinone -14,5 -12,8 -10,2 1,0 -5,3
Caduta dell’occupazione: - 6,1% nel manifatturiero e – 6,6% nelle costruzioni
“Crollo” degli indici dei mezzi di trasporto: “effetto Fiat”. Tiene meglio l’occupazione nei settori di “piccola impresa”
LA FASE PIÙ ACUTA DELLA CRISI NEL II SEMESTRE 2009
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
29,4
38,4
10,1
7,4
14,8
I semestre 2009 II semestre 2009 I semestre 2010 II semestre 2010 Ns/Nr
Stima temporale della fase più acuta della crisi per le imprese della provincia di Frosinone (in %)
L’uscita dalla crisi tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010
L’opinione degli imprenditori di Frosinone:tre scenari per la crisi economica
V U LIl 14,7% delle imprese prevede una crisi breve
come quella del 1991 e del 2001
Il 67,8% delle imprese prevede una crisi
“pesante” che si trascineràanche nel 2009
Il 17,5% delle imprese prevede una crisi
prolungata fino al 2010 come quella del Giappone
negli anni ’90
Fonte: Osservatorio Economico di Frosinone
Una crisi a forma di Una crisi a forma di Una crisi a forma di
QUALI STRATEGIE PER USCIRE DALLA CRISIQUALI STRATEGIE PER USCIRE DALLA CRISI
LE INDICAZIONI DELLE IMPRESELE INDICAZIONI DELLE IMPRESE
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
30,6
15,4
13,4
11,5
9,3
5,8
3,6
3,0
7,5
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0
Non ci saranno sostanziali variazioni
Meno competitiva sui prodotti/servizi offerti
Più competitiva sui prodotti/servizi offerti
Finanziariamente più esposta
Più fragile dal punto di vista organizzativo
Finanziariamente più solida
Altro
Con un'organizzazione più strutturata
Non sa/Non risponde
Il paradosso della crisi: il 13,4% dichiara di uscire più competitiva, finanziariamente più solida (5,8%) e con un’organizzazione più strutturata (3%)
Circa 2/3 delle imprese intravedono cambiamenti
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
23,3
21,1
14,612,6
6,8
5,8
5,4
4,8
2,3
1,3
1,0
0,9
0,3
0,1
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Nessuna
Riduzione delle spese esterne
Miglior rapporto qualità/prezzo
Offerta più qualitativa
Altro
Politiche di prezzo
Ricerca nuovi mercati interni
Razionalizzazione dell'organizzazione dell'impresa
Razionalizzazione dei flussi lavorativi
Rimodulazione condizioni creditizie
Maggior attenzione alle reti di impresa
Ricerca nuovi mercati internazionali
Cambiamento assetto giuridico
Inserimento profili formativi medio - alti
Leve su cui agiranno le imprese della provincia di Frosinone per contrastare la crisi (in %)
Razionalizzazione dei costi e maggiore qualità dei prodotti: una strategia “aggressiva” e non difensiva
I RAPPORTI BANCHE I RAPPORTI BANCHE –– IMPRESE IMPRESE DOPO LA CRISI DOPO LA CRISI
L’Euroribor a 1,50% ma i tassi alle imprese variano mediamente tra il 4,50%(inferiori al milione di Euro) e 5,50% (superiori al milione di Euro)
La “discesa” dei tassi di interesse negli USA e nell’UE
Tassi di sconto FED-BCE
1,752,00
2,753,00
5,25
4,00
3,503,25
2,502,25
1,75
2,50
1,50
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5,005,00
3,25
5,255,25
1,251,25
1,00
3,00
3,75
4,754,50
4,25
2,50
2,25
2,50
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4,00 4,00 4,00
3,75
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2,50
2,002,00
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2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
Marzo 7, 2003
Giugno 6, 2003
Giugno 25, 2003
Giugno 30, 2004
Agosto 10, 2004
Settembre 21, 2004
Novembre 10, 2004
Dicembre 14, 2004
Febbraio 2, 2005
Marzo, 2005
Maggio 3, 2005
Giugno, 2005
Luglio,2005
Settembre, 2005
Novembre, 2005
Dicembre, 2005
Gennaio, 2006
Marzo, 2006
Maggio, 2006
Giugno, 2006
Luglio, 2006
Agosto, 2006
Ottobre, 2006
Dicembre, 2006
Marzo, 2007
Giugno, 2007
Settembre, 2007
Novembre, 2007
Dicembre, 2007
Gennaio, 2008
Febbraio, 2008
Marzo, 2008
Marzo, 2008
Aprile,2008
Luglio, 2008
Ottobre, 2008
Novembre, 2008
Dicembre, 2008
Marzo, 2009
Serie1 Serie2
BCE: Politica monetaria espansiva
BCE: Politica monetaria restrittiva
Andamento storico dell'EURIBOR
Fonte: BCE
Periodo di riferimentoEuribor 1
meseEuribor 3
mesiEuribor 6
mesi Dicembre 2000 5,01 5,00 4,98 Dicembre 2001 3,48 3,40 3,30 Dicembre 2002 3,05 3,00 2,95 Dicembre 2003 2,16 2,18 2,24 Dicembre 2004 2,20 2,21 2,24 Dicembre 2005 2,44 2,51 2,63 Dicembre 2006 3,68 3,73 3,83 Dicembre 2007 4,83 4,93 4,89 Giugno 2008 4,54 5,00 5,14 Settembre 2008 4,68 5,06 5,28 Ottobre 2008 4,95 5,23 5,30 Novembre 2008 3,98 4,39 4,45 Marzo 2009 1,50 1,75 0,90
Sotto i livelli del dicembre 2003
LA SITUAZIONE CREDITIZIA PRIMA DELLA CRISI
Tasso di decadimento Fonte: Elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Banca d'Italia
0,43
0,60
0,34 0,31
0,40
0,49
0,26
0,85
0,78
0,80
0,23
0,80
1,09
0,27
0,45
0,61
0,52
0,64
0,44
0,72 0,71
0,440,48
0,78
0,42
1,02
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
1,20
30/0
6/02
30/0
9/02
31/1
2/02
31/0
3/03
30/0
6/03
30/0
9/03
31/1
2/03
31/0
3/04
30/0
6/04
30/0
9/04
31/1
2/04
31/0
3/05
30/0
6/05
30/0
9/05
31/1
2/05
31/0
3/06
30/0
6/06
30/0
9/06
31/1
2/06
31/0
3/07
30/0
6/07
30/0
9/07
31/1
2/07
31/0
3/08
30/0
6/08
30/0
9/08
FROS INONE LAZIO ITALIA
Si riducono le sofferenze: un territorio sempre meno “rischioso”
LA SITUAZIONE CREDITIZIA PRIMA DELLA CRISI
7,59
6,816,746,87
5,85
6,39
7,49
7,91
7,24
8,54
5,00
5,50
6,00
6,50
7,00
7,50
8,00
8,50
9,00
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
FROSINONE LAZIO CENTRO ITALIA
Serie storica tassi di interesse a breve termine a Frosinone, nel Lazio, nel Centro, in Italia (Anni 1998-2007)
Fonte: Elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Banca d'Italia
Un peggioramento del mercato del credito in un contesto pre-crisi già penalizzante
IL CAMBIAMENTO NELLE CONDIZIONI DEL CREDITO DOPO LA CRISI
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
Irrigidimento dei criteri di accesso al credito Si 63,6 No 8,8 Non ha richiesto finanziamenti 23,6 Non sa/Non risponde 4,0 Totale 100,0
Cause dell’irrigidimento Irrigidimento dei criteri di concessione dei fidi 67,6 Aumento dello spread 4,5 Costi accessori al credito 18,1 Altro 9,8 Totale 100,0
Conseguenze della crisi sui rapporti banche - imprese della provincia di Frosinone (in %)
Circa 2/3 delle imprese denuncia un peggioramento nelle condizioni di accesso al credito
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
IL CUIRCOLO “VIZIOSO” DELLA CRISI CHE SI AUTOALIMENTA
“ROMPERE IL CIRCUITO” e..
Ritardo nelle entrate 87%
Ulteriori difficoltà
finanziarie 39,5%
Fase acuta della crisi
67,8%
Problemi di liquidità
70%
Irrigidimento criteri creditizi
63,6%
LA REAZIONE DELLE IMPRESE
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
56,7
14,7
8,2
8,2
7,4
4,8
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
Pagamenti ritardati ai fornitori
Scoperti di conto corrente pressobanche o altri operatori
Altre modalità di creditobancario
Altri canali di finanziamento
Prestiti dai soci, azionisti
Pagamenti ritardati ai lavoratori
Modalità di risposta delle imprese della provincia di Frosinone nel 2008 in relazione alle difficoltà di fabbisogno finanziario connesso alla crisi (in %)
….le imprese sono costrette a loro volta a ritardare i pagamenti ai fornitori
LA REAZIONE DELLE IMPRESE
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
42,9
37,1
6,4
5,7
4,3
2,9
0,7
0,0
0,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0
Liquidità (fabbisogno di cassa)
Affrontare le difficoltà derivanti dalla crisi
Altro
Ristrutturazione/rinnovo strutture
Acquisto immobili
Scorte/acquisti materie prime
Innovazione prodotto
Innovazione processi aziendali
Formazione del personale
Principali motivi di accesso al credito da parte delle imprese della provincia di Frosinone nel 2008 (in %)
Minori richieste per investimenti; incrementa il fabbisogno per la gestione
LE DIFFICOLTÀ CON IL CREDITO
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
64,8
35,2
Si, Condizioni applicate sono state soddisfacenti No, Condizioni applicate non sono state soddisfacenti
Tra coloro che accedono al credito, oltre l’1/3 non è soddisfatto delle condizioni applicate
LE DIFFICOLTÀ
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
39,3
25,0
17,9
17,90,0
Garanzie non sufficienti Tempistica rimborso credito non soddisfacentePiano finanziario non adeguato Altri motiviBilanci non ritenuti trasparenti
Principali motivi di rifiuto delle richieste di finanziamento inoltrate alle banche dagli imprenditori della provincia di Frosinone (in %)
Il problema delle garanzie (39,3%) mitigato dalla “trasparenza” dei bilanci (nessuna indicazione)
GLI ASPETTI DA MIGLIORARE
Fonte: Osservatorio Economico Frosinone
30,8
24,2
19,8
11,0
6,6
2,2
2,2
1,1
1,1
1,1
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0
Adeguatezza credito concesso rispetto alla richiesta
Flessibilità della durata del finanziamento
Tasso
Richiesta di garanzie
Nessun aspetto
Chiarezza nella durata del contratto
Trasparenza della valutazione della banca
Costi applicati
Durata dell'istruttoria
Altri aspetti
Possibili aspetti da migliorare nel rapporto banche/imprese secondo le indicazioni degli imprenditori della provincia di Frosinone (in %)
Poco credito a costi elevati, non giutificati dai tassi di riferimento
1.1. Riduzione dei tempi di pagamento da parte della Pubblica Riduzione dei tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione (PA):Amministrazione (PA): una quota rilevante di piccole imprese lavora direttamente o indirettamente con la PA, la quale, a causa di difficoltà burocratiche e di una riduzione delle risorse disponibili, ha allungato i tempi di pagamento (i debiti delle Amministrazioni Pubbliche nei confronti delle imprese costituiscono oltre il 30% della loro spesa medio annua ed ammontano a circa il 2,5% del PIL, pari a circa 40 miliardi di euro), mettendo in ulteriore difficoltà le imprese che hanno problemi già nell’ottenimento di crediti da parte delle banche.
2.2. Favorire l’accesso al creditoFavorire l’accesso al credito: il calo di fiducia tra i soggetti economici, la maggiore difficoltà delle banche nel reperimento dei fondi e la necessità di detenere maggiori scorte di liquidità, a fini patrimoniali e precauzionali, ha portato ad un irrigidimento dei criteri con cui si concedono crediti alle imprese (il tasso di crescita in gennaio, su base annua, per le piccole imprese è pari a circa l’1%, oltre cinque punti in meno rispetto al gennaio 2008). In un contesto di crisi, come quello attuale, è invece cruciale facilitare l’accesso al credito e trasmettere liquidità al sistema produttivo: oltre 1/3 delle imprese lamenta un peggioramento delle “condizioni del credito”.
LE CINQUE PRIORITA’ INDICATE DALLE IMPRESE PER USCIRE DALLA LE CINQUE PRIORITA’ INDICATE DALLE IMPRESE PER USCIRE DALLA CRISICRISI
3.3. Razionalizzazione degli oneri fiscali ed amministrativiRazionalizzazione degli oneri fiscali ed amministrativi: necessità di interventi volti a ridurre il carico tributario delle imprese e ad una semplificazione dell’attività amministrativa, sia nelle procedure che nelle strutture, ai fini anche di una maggiore efficienza.
4.4. Rilancio degli ammortizzatori socialiRilancio degli ammortizzatori sociali: nonostante le PMI abbiano un’attitudine a mantenere la propria manodopera maggiore rispetto alle imprese di più grandi dimensioni, si rende necessaria l’estensione degli ammortizzatori sociali (quali la cassa integrazione) anche a queste imprese, dai quali, invece, risultano in genere esclusi.
5.5. Favorire la partecipazione e la formazione di “reti di imprese”:Favorire la partecipazione e la formazione di “reti di imprese”: sviluppare una trama di relazioni, formali ed informali, tendenzialmente stabili con più imprese (le quali mantengono comunque una piena autonomia), costituisce una strategia di organizzazione di impresa che potrebbe favorirne la crescita e la capacità di affrontare la crisi. Le PMI di una “rete” si sentono più sicure, con una conseguente maggiore propensione al rischio e ad investire, e sono più inclini a cogliere nuove opportunità così come ad agire su nuovi mercati, con più internazionalizzazione e superamento nei fatti dei “limiti dimensionali”.