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ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE DELLE SQUADRE DI DELLE SQUADRE DI
EMERGENZA NELLE SEZIONIEMERGENZA NELLE SEZIONI
Giornate di studio Giornate di studio ““L’Organizzazione delle Squadre di Emergenza L’Organizzazione delle Squadre di Emergenza
nell’INFN”nell’INFN”
Laboratori Nazionali del Gran Sasso 24 – 25 Gennaio Laboratori Nazionali del Gran Sasso 24 – 25 Gennaio 20052005
Franco CellettiRSPP SEZIONI:
FIRENZE, BOLOGNA, CNAF, FERRARA, PERUGIA
2
SommarioSommario
Riferimenti normativiRiferimenti normativi
Gestione dell’Emergenza: Il Piano e la Gestione dell’Emergenza: Il Piano e la SquadraSquadra
L’organizzazione della Squadra di Emergenza L’organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNnelle Sezioni INFN
La Sezione di Bologna e CNAFLa Sezione di Bologna e CNAF Le Sezioni di Ferrara- Firenze - PerugiaLe Sezioni di Ferrara- Firenze - Perugia
ConclusioniConclusioni
Giornate di studio “’L’Organizzazione delle Squadre di Emergenza nell’INFN” – Genova 24-25- Maggiio 2004
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RIFERIMENTI NORMATIVI
D. Lgs 19 Settembre 1994 n. 626
D.P.R. 29 Luglio 1982 n. 577
D.M. 10 Marzo 1998
D. Lgs. 2 Febbraio 2002 n. 25
Decreto 15 Luglio 2003 n. 388
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D.P.R. 29 Luglio 1982 n. 577
Questo decreto approva il regolamento concernente l’espletamento dei Servizi Antincendio che è compito
istituzionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
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D. Lgs 19 Settembre 1994 n. 626
art. 4 comma 5 lett. q)
prevede, in tutti i settori di attività pubblici o privati in cui vi sia presenza di lavoratori, la predisposizione di misure finalizzate al primo soccorso, alla prevenzione incendi, alla salvaguardia fisica dei lavoratori.
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D. Lgs 19 Settembre 1994 n. 626
art. 12 e 13 e 15
obbligano il datore di lavoro ad assicurare gli adempimenti di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio, gestione dell'emergenza, in relazione alle effettive dimensioni ed ai rischi dell'attività lavorativa.
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D. Lgs 19 Settembre 1994 n. 626
A tale scopo il datore di lavoro è tenuto ad attuare le seguenti misure:
organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti
designare i dipendenti incaricati del primo soccorso
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D. Lgs 19 Settembre 1994 n. 626
informare i lavoratori sui comportamenti e sulle procedure da adottare nel caso di esposizione ad un pericolo grave ed immediato
provvedere affinché ogni lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o di altre persone, sia in grado di prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze
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D.M. 10 Marzo 1998
Il decreto, previsto dall’art.13 del Il decreto, previsto dall’art.13 del D.Lgs.626/94, stabilisce i criteri per D.Lgs.626/94, stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione misure di prevenzione e protezione da adottare per limitarne le da adottare per limitarne le conseguenze.conseguenze.
All.1All.1 Linee guida per la valutazione Linee guida per la valutazione dei rischi da incendiodei rischi da incendio
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D.M. 10 Marzo 1998
All. 2 All. 2 Misure intese a ridurre la Misure intese a ridurre la probabilità di probabilità di insorgenza degli insorgenza degli incendiincendi
All. 3All. 3 Misure relative alle vie di fuga Misure relative alle vie di fuga
All. 4 All. 4 Misure per la rivelazione e Misure per la rivelazione e allarme in caso allarme in caso d’incendio d’incendio
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D.M. 10 Marzo 1998
All. 5 All. 5 Attrezzature ed impianti di Attrezzature ed impianti di estinzioneestinzione
All. 6 All. 6 Controlli e manutenzione dei Controlli e manutenzione dei sistemisistemi
All. 7All. 7 Informazione e formazioneInformazione e formazione
All. 8 All. 8 Procedure da attuare in caso Procedure da attuare in caso d’incendio d’incendio Piano di emergenzaPiano di emergenza
All. 9 All. 9 Contenuti minimi dei corsi di Contenuti minimi dei corsi di formazioneformazione
All. 10 All. 10 Luoghi di lavoro per i quali gli Luoghi di lavoro per i quali gli addetti addetti devono conseguire una devono conseguire una specifica specifica formazioneformazione
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D. Lgs. 2 Febbraio 1002 n. 25
Definisce gli ulteriori criteri di Definisce gli ulteriori criteri di sicurezza da adottare negli sicurezza da adottare negli ambienti di lavoro nei confronti ambienti di lavoro nei confronti dei lavoratori per quanto dei lavoratori per quanto riguarda il rischio chimico.riguarda il rischio chimico.
Il testo è integrato nel Il testo è integrato nel D.Lgs.626/94 come “Titolo VII D.Lgs.626/94 come “Titolo VII bis”.bis”.
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Decreto 15 Luglio 2003 n. 388
Fornisce il regolamento recante Fornisce il regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso disposizioni sul pronto soccorso aziendale in attuazione aziendale in attuazione dell’art.15,comma 3 del decreto dell’art.15,comma 3 del decreto legislativo19 settembre 1994 n. legislativo19 settembre 1994 n. 626 e successive modificazioni.626 e successive modificazioni.
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La Commissione Nazionale di Igiene e Sicurezza
sul Lavoro dell’INFN (http://www.ac.infn/ingegneria/commissione)
nell’ambito della propria attività di indirizzo e coordinamento in materia di igiene e sicurezza ha nominato dei Gruppi di Lavoro che hanno redatto dei documenti informativi per il proprio personale.
Tra questi l’opuscolo:
Sicurezza e Salute sul Luogo di Lavoro
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che contiene il paragrafo:
Prevenzione Incendi, Evacuazione dei Lavoratori e Primo Soccorsoe la relazione:Relazione sugli adempimenti di cui agli artt. 4 e 13 DL626/94 e D.M. 10 marzo 1998
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La stessa Commissione ha incaricato dei La stessa Commissione ha incaricato dei relatori di preparare dei moduli di relatori di preparare dei moduli di formazione che trattano le tematiche formazione che trattano le tematiche specifiche:specifiche:
1.1. Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze2.2. Sicurezza negli apparati Sicurezza negli apparati
sperimentali e gestione delle sperimentali e gestione delle emergenzeemergenze
3.3. Impianti antincendioImpianti antincendio 4.4. Primo SoccorsoPrimo Soccorso5.5. Addestramento periodico delle Addestramento periodico delle
squadre di primo soccorsosquadre di primo soccorso
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PIANO DI EMERGENZAPIANO DI EMERGENZA
Redazione del PianoRedazione del Piano
Il piano viene redatto sulla base dei Il piano viene redatto sulla base dei contenuti del documento della valutazione contenuti del documento della valutazione dei rischi. dei rischi.
La sua redazione è generalmente affidata al La sua redazione è generalmente affidata al Coordinatore ed alla Squadra di emergenza Coordinatore ed alla Squadra di emergenza preposti all’attuazione del piano.preposti all’attuazione del piano.
Gestione dell’emergenza: il Piano e Gestione dell’emergenza: il Piano e la Squadrala Squadra
(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)
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Gestione dell’emergenza: Gestione dell’emergenza: il Piano e la il Piano e la SquadraSquadra
(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)
Dimensionamento del pianoDimensionamento del pianoè di norma dimensionato sull’ipotesi d’incendio in quanto la gestione di questo evento e dell’esodo del personale richiede la presenza di personale addestrato
Obiettivi del pianoObiettivi del pianoaffrontare l’emergenzaaffrontare l’emergenza fin dal primo fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti e insorgere per contenerne gli effetti e riportare rapidamente la situazione in riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio;condizioni di normale esercizio;
pianificare le azionipianificare le azioni necessarie per necessarie per proteggere il personale;proteggere il personale;proteggereproteggere nel modo migliore i beni e le nel modo migliore i beni e le strutture.strutture.Giornate di studio “’L’Organizzazione delle Squadre di Emergenza nell’INFN” – Genova
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Gestione dell’emergenza: il Piano e la Gestione dell’emergenza: il Piano e la
SquadraSquadra(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)(D.M. 10 marzo 1998 - All. 8)
Contenuti del piano::
le le azioniazioni che i lavoratori devono mettere in atto che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendioin caso di incendio
le le procedure procedure per l’evacuazione del luogo di per l’evacuazione del luogo di lavorolavoro
le le disposizionidisposizioni per chiedere l’intervento dei per chiedere l’intervento dei Vigili del FuocoVigili del Fuoco
le le specifiche misurespecifiche misure per assistere le persone per assistere le persone disabilidisabili
l’l’identificazioneidentificazione di un adeguato numero di di un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previstecontrollare l'attuazione delle procedure previste
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Gestione dell’emergenza: il Piano e la Gestione dell’emergenza: il Piano e la
SquadraSquadra(D.M. 10 marzo 1998 All.8)(D.M. 10 marzo 1998 All.8)
Fattori da tenere presenti nella compilazione del piano::
caratteristiche dei luoghicaratteristiche dei luoghi con particolare con particolare riferimento alle vie di esodoriferimento alle vie di esodo
sistema di rivelazionesistema di rivelazione e di allarme e di allarme incendioincendio
numero delle personenumero delle persone presenti e la loro presenti e la loro ubicazioneubicazione
lavoratori espostilavoratori esposti a rischi particolari; a rischi particolari; numero di addettinumero di addetti all'attuazione ed al all'attuazione ed al
controllo del piano nonché all'assistenza controllo del piano nonché all'assistenza per l’evacuazione dei lavoratori e del per l’evacuazione dei lavoratori e del personale con mobilità ridotta;personale con mobilità ridotta;
livello di informazione e formazione fornito livello di informazione e formazione fornito ai lavoratoriai lavoratori
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Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Squadra Squadra
(D.M. 10 marzo 1998 All.8)(D.M. 10 marzo 1998 All.8) Caratteristiche del pianoCaratteristiche del piano::
il piano di emergenza non è “universale” non esiste un piano di emergenza in grado di fornire tutte le soluzioni alle molteplicità dei rischi connessi alle attività lavorative dell’uomo;
il piano di emergenza è “unico” per ogni luogo di lavoro
il piano di emergenza è “su misura” per il luogo di lavoro cui si riferisce
il piano di emergenza è un documento “organizzato” quindi breve e di facile lettura
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Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Squadra Squadra
(D.M. 10 marzo 1998 All.8)(D.M. 10 marzo 1998 All.8) Gestione del piano di emergenzaGestione del piano di emergenza
l'emergenza deve essere gestita dal Datore di Lavoro (Responsabile dell’emergenza) o da un suo sostituto autorizzato a:
dare il segnale di evacuazione coordinare lo sfollamento di tutti i
lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato
organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici d'emergenza
fornire le informazioni di carattere generale
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Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Gestione dell’Emergenza: il Piano e la Squadra Squadra
(D.M. 10 marzo 1998 All.8)(D.M. 10 marzo 1998 All.8) L´aggiornamento del piano è effettuato in caso L´aggiornamento del piano è effettuato in caso
di:di:
variazioni avvenute negli edifici sia per quanto attiene agli edifici stessi ed agli impianti, sia per quanto riguarda le modifiche nell’attività svolta;
nuove informazioni che si rendano disponibili;
variazioni nella realtà organizzativa che possano avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza;
esperienza acquisita..
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La Squadra di EmergenzaLa Squadra di Emergenza
Gli incaricatiGli incaricati::
lala designazione designazione la designazione della la designazione della squadra è squadra è obbligo del datore di lavoroobbligo del datore di lavoro
lala formazioneformazione la formazione della la formazione della squadra è squadra è obbligatoria e può essere obbligatoria e può essere organizzata dal responsabile organizzata dal responsabile del servizio del servizio di prevenzione e protezionedi prevenzione e protezione
il coordinatore della squadrail coordinatore della squadra è persona è persona idonea idonea preposta all’organizzazione ed al preposta all’organizzazione ed al funzionamento funzionamento della della squadrasquadra
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La Squadra di EmergenzaLa Squadra di Emergenza
Compiti::
intervenire in caso di emergenzaintervenire in caso di emergenza
seguire le procedure del piano di seguire le procedure del piano di emergenzaemergenza
gestire i rapporti e coadiuvare i soccorsi gestire i rapporti e coadiuvare i soccorsi esterniesterni
utilizzare le attrezzature di soccorsoutilizzare le attrezzature di soccorso
seguire i corsi di formazione ed i loro seguire i corsi di formazione ed i loro aggiornamentiaggiornamenti
effettuare le verifiche periodiche al effettuare le verifiche periodiche al funzionamento del funzionamento del pianopiano
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
Datore di lavoroDatore di lavoro
All’interno dello All’interno dello stesso ambiente lavorativostesso ambiente lavorativo coesistono sia il Datore di Lavoro INFN che il coesistono sia il Datore di Lavoro INFN che il Datore di Lavoro UniversitàDatore di Lavoro Università
Luogo di lavoro delle Sezioni INFNLuogo di lavoro delle Sezioni INFN
LL’attività lavorativa’attività lavorativa espletata dalle Sezioni espletata dalle Sezioni INFN avviene quasi esclusivamente INFN avviene quasi esclusivamente all’interno dei Dipartimenti di Fisica delle all’interno dei Dipartimenti di Fisica delle Università ed è regolata da una specifica Università ed è regolata da una specifica convenzioneconvenzioneLa Sezione ed il Dipartimento hanno La Sezione ed il Dipartimento hanno generalmente generalmente luoghi di lavoro separatiluoghi di lavoro separati pur pur all’interno dello stesso edificio. Alcuni reparti all’interno dello stesso edificio. Alcuni reparti (p. es. l’officina meccanica) hanno personale (p. es. l’officina meccanica) hanno personale misto.misto.
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
Documento di valutazione dei rischiDocumento di valutazione dei rischi
Sia la Sia la Sezione che il DipartimentoSezione che il Dipartimento hanno hanno propri documenti di valutazione del rischio propri documenti di valutazione del rischio di cui entrambi prendono conoscenzadi cui entrambi prendono conoscenza..
Il rischio ambientale e la SezioneIl rischio ambientale e la Sezione
La La valutazione del rischio ambientalevalutazione del rischio ambientale è è competenza dell’Università nella sua veste competenza dell’Università nella sua veste di proprietaria dell’edificio e degli impianti. di proprietaria dell’edificio e degli impianti. La Sezione è tenuta a segnalare La Sezione è tenuta a segnalare tempestivamente carenze che possono tempestivamente carenze che possono causare rischi al proprio personale dovuti causare rischi al proprio personale dovuti all’ambiente di lavoro (all’ambiente di lavoro (D.Lgs. 626/94 art.4, D.Lgs. 626/94 art.4, comma 12comma 12). ).
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
Il Responsabile dell’EmergenzaIl Responsabile dell’Emergenza
LLa responsabilità e la gestione dell’emergenza è a responsabilità e la gestione dell’emergenza è funzione del Datore di Lavoro dell’Università funzione del Datore di Lavoro dell’Università per la sua qualità di proprietario delle strutture per la sua qualità di proprietario delle strutture e degli impianti.e degli impianti.
Il Piano di EmergenzaIl Piano di Emergenza
Deve contenere le procedure per affrontare Deve contenere le procedure per affrontare l’emergenza sial’emergenza sianel luogo di lavoro della Sezione che nel luogo di lavoro della Sezione che dell’Università. dell’Università.
Si basa sui documenti di valutazione del rischio Si basa sui documenti di valutazione del rischio della Sezione e dell’Università.della Sezione e dell’Università.
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
È È COMPOSTACOMPOSTA da dipendenti della Sezione e da dipendenti della Sezione e dell’Università e, se presenti, di altre dell’Università e, se presenti, di altre Istituzioni. I componenti della squadra sono Istituzioni. I componenti della squadra sono nominati ciascuno direttamente dal proprio nominati ciascuno direttamente dal proprio Datore di Lavoro. Datore di Lavoro.
Le Le EMERGENZEEMERGENZE verranno di norma affrontate verranno di norma affrontate dal personale della squadra sul proprio posto dal personale della squadra sul proprio posto di lavoro, mentre compiti di carattere di lavoro, mentre compiti di carattere generale saranno condivisi.generale saranno condivisi.
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
La La FORMAZIONE FORMAZIONE della squadra è della squadra è preferibilmente da effettuarsi congiuntamente preferibilmente da effettuarsi congiuntamente ed è a carico dei due datori di lavoro. La ed è a carico dei due datori di lavoro. La formazione sarà dedicata principalmente alle formazione sarà dedicata principalmente alle procedure Antincendio e Primo Soccorsoprocedure Antincendio e Primo Soccorso
Il Il COORDINATORECOORDINATORE della squadra viene di della squadra viene di
norma eletto dai componenti della squadra. Ha norma eletto dai componenti della squadra. Ha funzioni organizzative e di collegamento con il funzioni organizzative e di collegamento con il datore di lavoro dell’Universitàdatore di lavoro dell’Università
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
La La DOTAZIONE STRUMENTALEDOTAZIONE STRUMENTALE della della squadra è squadra è fornita dalla Sezione e fornita dalla Sezione e dall’Università attraverso dall’Università attraverso specifici accordi. specifici accordi. La strumentazione è correlata La strumentazione è correlata al al tipo di tipo di rischio presente ed al grado di formazione rischio presente ed al grado di formazione
raggiunto dagli addettiraggiunto dagli addetti
Le Le ESERCITAZIONI DI EVACUAZIONEESERCITAZIONI DI EVACUAZIONE hanno hanno cadenza annuale. Devono essere cadenza annuale. Devono essere concordate con concordate con il il Datore di lavoro Datore di lavoro dell’Università e con il Direttore dell’Università e con il Direttore della della SezioneSezione
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L’Organizzazione della Squadra di L’Organizzazione della Squadra di Emergenza nelle Sezioni INFNEmergenza nelle Sezioni INFN
L’L’ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE della squadra deve essere della squadra deve essere semplice.semplice.Procedure complicate allungano i tempi di Procedure complicate allungano i tempi di intervento degli addettiintervento degli addetti
Il Il COMPITOCOMPITO della squadra è quello di applicare della squadra è quello di applicare il piano di emergenza con lo scopo di mettere in il piano di emergenza con lo scopo di mettere in sicurezza il personale e, in particolare, il sicurezza il personale e, in particolare, il personale disabilepersonale disabileIn secondo luogo, seguendo le procedure, In secondo luogo, seguendo le procedure, mettere in sicurezza le attrezzature e gli impiantimettere in sicurezza le attrezzature e gli impiantiCiò nei limiti delle capacità personali e nella Ciò nei limiti delle capacità personali e nella salvaguardia della propria incolumitàsalvaguardia della propria incolumità
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LA SQUADRA IN TURNO (almeno due persone) si reca sul luogo dell’incidente e
verifica l’entità dell’evento
SEGNALAZIONE INCIDENTE (ES. TRAMITE NUMERO EMERGENZA)
Normale orario di lavoroNormale orario di lavoro
Il Responsabiledell’emergenza coordinale azioni col centralino
o luogo equivalente semprepresidiato
La squadra (formata daalmeno 2 persone) provvede al primo
intervento
Un Responsabile coordinale operazioni
di evacuazionepresso il luogo di
ritrovo sicuro
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Il centralino coordina tutte le azionida mettere in atto:
chiama i VVF o il 118
fornisce le indicazioni al loro arrivo,
dà avvio all’evacuazione
Al di fuori del Normale orario di lavoro
Al di fuori del Normale orario di lavoro
Chi rimane nei luoghidi lavoro deve ricevere tutte le informazioni necessarie per poter
affrontare l’emergenza
Se è presente un centralino Se è presente un centralino sempre presidiatosempre presidiato
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Se non è presente un centralino presidiato
Segnalazione incidente(tramite numero
emergenza)
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La Sezione di Bologna il CNAF La Sezione di Bologna il CNAF
Gestione emergenza: Università e Sezione Piano di Emergenza e situazioni di pericolo
Tipologia e morfologia dell’area
Individuazione dell’edificio
Analisi del rischio
Piano di Emergenza
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La Sezione di La Sezione di Bologna e CNAFBologna e CNAF
Sistema di comunicazione dell’emergenza
Procedure di emergenza e di evacuazione
Equipaggiamenti e mezzi di protezione
Norme di comportamento in caso di emergenza
Planimetria dell’edificio
Squadra di Emergenza:Squadra di Emergenza: personale del personale del Dipartimento di Fisica, della Sezione, del Dipartimento di Fisica, della Sezione, del CNAF e del Dipartimento di Geofisica -CNAF e del Dipartimento di Geofisica -istituzioni che occupano la stessa area- per istituzioni che occupano la stessa area- per un totale di 40 unità più dieci in attesa di un totale di 40 unità più dieci in attesa di formazione.formazione.
Formazione della SquadraFormazione della Squadra:: corso di corso di carattere generale sulla gestione delle carattere generale sulla gestione delle emergenze; di secondo grado per la lotta emergenze; di secondo grado per la lotta antincendio, corso di primo soccorso antincendio, corso di primo soccorso
Le Dotazioni della SquadraLe Dotazioni della Squadra:: vestiario, vestiario, i sistema di comunicazione, l’attrezzatura di i sistema di comunicazione, l’attrezzatura di primo soccorso, gli strumenti.primo soccorso, gli strumenti.
La Sezione di La Sezione di Bologna il CNAFBologna il CNAF
39
La Sezione di La Sezione di Bologna il CNAFBologna il CNAF
Il Piano di EvacuazioneIl Piano di Evacuazione preparato preparato dalla squadra sulla base dei contenuti dalla squadra sulla base dei contenuti del Piano di Emergenzadel Piano di Emergenza
Procedura di tipo AProcedura di tipo A::la Squadra è in la Squadra è in grado di gestire l’eventogrado di gestire l’evento
Procedura di tipo BProcedura di tipo B::la Squadra non ha la Squadra non ha le competenze per affrontare l’eventole competenze per affrontare l’evento
Procedura di tipo CProcedura di tipo C::Allarme di Allarme di evacuazione parziale in caso di segnale evacuazione parziale in caso di segnale acusticoacustico
40
Procedura di tipo DProcedura di tipo D: : allarme allarme acustico di evacuazione generaleacustico di evacuazione generale
Compiti degli addettiCompiti degli addetti Simulazione emergenza e prove Simulazione emergenza e prove
di evacuazionedi evacuazione
La Sezione di La Sezione di Bologna il CNAFBologna il CNAF
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Le Sezioni di Ferrara -Firenze -Le Sezioni di Ferrara -Firenze -PerugiaPerugia
Gestione Emergenza: Università e Gestione Emergenza: Università e SezioneSezione
La Sezione diLa Sezione di FerraraFerrara: emergenza gestita : emergenza gestita dall’Università a livello centrale. Squadra dall’Università a livello centrale. Squadra composta da 3 + 3 persone formate dai composta da 3 + 3 persone formate dai due Enti in collaborazione. Il piano di due Enti in collaborazione. Il piano di emergenza applicato in una esercitazione emergenza applicato in una esercitazione recente. Sezione e Dipartimento sono in recente. Sezione e Dipartimento sono in procinto di trasferirsi presso il Polo procinto di trasferirsi presso il Polo Tecnico ScientificoTecnico Scientifico
42
Le Sezioni di Ferrara Firenze PerugiaLe Sezioni di Ferrara Firenze Perugia
Sezione di Sezione di Firenze:Firenze: gestione dell’emergenza nei due edifici del Dipartimento di Fisica. Squadra formata da 10 dipendenti + 5 dipendenti dell’ Università. Formazione effettuata dalla Sezione.
43
Le Sezioni di Ferrara Firenze PerugiaLe Sezioni di Ferrara Firenze Perugia
Sezione di Sezione di PerugiaPerugia: emergenza gestita : emergenza gestita dall’Università a livello centrale. Squadra dall’Università a livello centrale. Squadra all’interno del Dipartimento formata da 4 all’interno del Dipartimento formata da 4 persone della Sezione, ma l’Università ha persone della Sezione, ma l’Università ha in programma la formazione di una in programma la formazione di una squadra di 15 persone di cui 5 dell’INFN squadra di 15 persone di cui 5 dell’INFN che verranno organizzate, gestite e che verranno organizzate, gestite e formate direttamente dall’ Università. formate direttamente dall’ Università. L’edificio, composto da 5 piani, sarà L’edificio, composto da 5 piani, sarà presidiato da 3 persone della Squadra per presidiato da 3 persone della Squadra per ogni piano.ogni piano.
La FormazioneLa Formazione viene effettuata dai due viene effettuata dai due Enti in collaborazione.Enti in collaborazione.
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La gestione dell’emergenzaLa gestione dell’emergenza nel posto di nel posto di lavoro condiviso Sezione e Università lavoro condiviso Sezione e Università presupponepresuppone coordinamento tra i due Datori coordinamento tra i due Datori di Lavorodi Lavoro e applicazione normativa vigente e applicazione normativa vigente per la sicurezza.per la sicurezza.
Organizzazione della SquadraOrganizzazione della Squadra e e modalità modalità gestione dell’emergenza, possono differire da gestione dell’emergenza, possono differire da Sezione a Sezione in relazione alle situazioni Sezione a Sezione in relazione alle situazioni ambientali locali.ambientali locali.
Aggiornamento Aggiornamento FormazioneFormazione ed effettuazione ed effettuazione simulazioni di emergenzasimulazioni di emergenza per collaudare le per collaudare le procedure ed il funzionamento del Piano.procedure ed il funzionamento del Piano.
Importanza definizione Importanza definizione compiti e limiticompiti e limiti di di intervento della squadra.intervento della squadra.
ConclusioniConclusioni