Upload
ugo-vecchi
View
214
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
“Organizzare il pensiero per risolvere i problemi”
Daniela Fossi
Istituto Comprensivo Statale “E.Fermi” Casalguidi (PT)
a.s. 2012-13
Fase 1 Analisi del testo: “Le parolacce”
L’insegnante sceglie nel libro di testo una serie di pagine con i problemi e ciascun alunno, dopo averli letti, scrive i termini a lui sconosciuti o poco chiari oppure frasi difficili
A scuola, tutti insieme, le parole vengono messe in
ordine alfabetico e ne viene dato il significato dagli alunni stessi, oppure con l’uso del
vocabolario o la consultazione di internet
Si crea così la lista delle: “Parolacce” ”le Parolacce mascherine” che nascondono un’operazione o un numero.”le Parolacce doppie” che nascondono un’operazione e un numero
Le liste vengono attaccate in classe e sul proprio diario di bordo o quaderno, per consultarle al bisogno e aggiornarle costantemente con eventuali nuove parole
In tutta questa prima fase l’intervento dell’insegnante è limitato a quello di moderatore, cercando cioè di non interferire con i loro processi di apprendimento ma lasciare che siano loro a scoprire le cose
Fase 2 Comprensione del testo:
La riscrittura dei problemiRiscrittura dei problemi in versione “difficile” e “facile” sostituendo cioè le “parolacce” con il significato dato dagli alunni
• scoprono che alcune parole se sostituite con altre non cambiano il senso della frase (ametista o tamerice)• altre invece non possono essere cambiate ma
solo sostituite con sinonimi o frasi che hanno il medesimo significato ( metà o doppio)
Inventare problemi con più “parolacce”• risolverli per verificare il lavoro svolto • scambiare i problemi fra i gruppi: per farli
risolvere. L’insegnante farà da supervisore.
Si abituano così a :• fare attenzione e a riflettere sul
significato delle parole del testo• imparare anche attraverso
l’errore: sbagliando una parola cambia tutto!
Questi li abbiamo inventati
noi!
Fase 3 Relazioni tra dati e domande: Farsi le domande
Metti in ordine le domande, in sequenza, partendo da
quella “più vicina” ai dati o alle richieste del problema
Fatti tutte le domande possibili sul testo del problema, anche le più banali, e scrivile
cancella le domande che non interessano, evidenzia la richiesta finale, scegli un percorso, se ne trovi diversi ma mantieni la rotta!
dai dati iniziali si trovano così risultati che saranno nuovi dati (dati intermedi) fino a raggiungere la soluzione finale
L’ordine delle domande dà la sequenza dei passaggi logici e quindi delle operazioni da eseguire
“è come far andare a
rallentatore il pensiero logico”
Farsi le domande può anche stancare perché costringe gli alunni a pensare. É necessario che l’insegnante resista : con la pratica impareranno a scrivere solo domande “sensate”
È necessario che l’insegnante indirizzi gli alunni nel mettere in sequenza le domande, almeno le prime volte
Punti di crisi
e
osservazioni
S’impara in concreto a operare anche una scelta nelle domande,
lasciando solo quelle BUONE
La sequenza delle domande detta il
ritmo delle operazioni necessarie
Snellire il procedimento è possibile con l’uso di
abbreviazioni o simboli matematici
Questo è un esempio di problema
risolto facendosi le domandeè
Si potrebbe pensare che gli alunni che sanno fare i problemi si
annoino: molto spesso invece serve anche a loro per mettere ordine nei loro percorsi logici,
trasformando in percorso esplicito e razionale quella che in molti
casi è solo una intuizione
Quelli con difficoltà logiche si impossessano presto e
volentieri di questo nuovo modo: anche se i risultati non
saranno subito esaltanti, quantomeno non fuggiranno
più dai problemi e avremo una drastica riduzione dei “compiti
in bianco”!
Fase 4 La tabella, ovvero… Il “Mettiapposto”
Quando siamo arrivati ai problemi con le frazioni, il “sistema” diventava troppo lungo
e necessitava uno sfoltimento…………Siamo arrivati quindi, ad utilizzare una
semplice tabella che abbiamo riproposto quest’anno e prepotentemente si è imposta
senza chiedere permesso!!!
Il Mettiapposto Questa è la tabella che ci
serve per mettere in
ordine dati e domande!
La conferma è arrivata proprio dagli alunni con
difficoltà: hanno cominciato a risolvere problemi proprio con la tabella e quindi valeva la
pena di continuare a provare!!
Il problema inventato
da Giovanni…
…scritto in progression
e
I problemi con le frazioni, a Giovanni,
vengono proprio bene….
…..questa è la versione
in progressione
Efrem con la tabella
ha preso 10!
Mattia è migliorato ma non gli
piace molto!!
Giovanni ci ha preso gusto!!
“Quando vi trovate al perso utilizzate la tabella e fatevi le domande” ci consiglia l’insegnante e, detto fatto, Giada ci ha provato subito!!!
Davanti alla tabella ci sono stati diversi tipi di
comportamento:
Chi rifiuta la tabella perché non rientra nella sua forma mentale (Mattia)
Chi rifiuta la tabella perché crede che sia per
quelli meno bravi (Alessandro, Jacopo, Luca..) o sia troppo
faticoso (Irene)
Chi usa la tabella in un primo momento e poi l’abbandona e la riusa
quando c’è un argomento nuovo
(Giovanni)
Chi la usa davanti ad una difficoltà contingente(Giada)
Dopo l’ultima verifica
Molti hanno optato per la tabella per migliorare la risoluzione dei problemi (Alessandro, Jacopo, Luca): il bisogno di mettere ordine è una necessità per tutti!!!
Fatima, extracomunitaria, è riuscita finalmente a fare semplici problemi perché ha capito come si usa la tabella!
Irene ha deciso che i problemi li farà senza tabella: forse le basta semplicemente vederlo fare!
Efrem ha continuato ad usarla, fa le fotocopie e le incolla sul quaderno
Naturalmente ognuno può usarla nel modo a lui più congeniale per lui !Ma ancora è vista come un ambiente di lavoro rigido; così abbiamo provato a disegnare una tabella a lapis e poi cancellarla…
quale magia è mai questa??
il procedimento diventa a uguale a
prima!!
Ultimamente per i problemi di geometria più complicati con
figure equivalenti o isoperimetriche sono state usate
addirittura due tabelle per mettere a posto tutte le cose!!
Risultati della verifica di
Marzo
Irene ha preso 9: ha usato la tabella e ha detto che prima non l’aveva capita bene anche se l’aveva usata alla lavagna
Giovanni continua ad usare la tabella ritagliando e incollando la parte che gli serve.....
...l’ha fatta anche alla lavagna durante una interrogazione
• Alessandro, Jacopo, Luca si sono decisi a usarla con successo nei compiti a casa: forse con il teorema di Pitagora la proveranno anche nella verifica!!
• Efrem la usa correntemente
• Anche in terza la stanno usando con i problemi di geometria solida