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Ora ta cuntu! ECCELLENZE DEL TERRITORIO “I luoghi di Santa Venerina: le distillerie tra passato e presente” Fin dagli albori, Santa Venerina, seppe utilizzare l’abbondante disponibilità vinicola, costruendo delle distillerie per la produzione di alcol e la lavorazione delle fecce e dei tartari. Le prime fabbriche dichiarate per la produzione risalgono alla prima metà degli anni settanta dell’800, ma il periodo di maggior sviluppo si può collocare tra anni Venti e gli anni Sessanta dello scorso secolo. Le distillerie sorsero quasi tutte sulla sinistra del torrente Fago e lungo la via Trepunti (oggi Via Stabilimenti). La prima da annoverare è la Distilleria dei fratelli Pietro e Francesco Giuffrida che iniziò l’attività negli anni ‘60 dell’800 e che grazie alle capacità imprenditoriali del cavalier Pietro Giuffrida riuscì ad affermasi in ambito produttivo e commerciale fino a raggiungere i vertici di settore a livello nazionale. Anche l’azienda dell’altro fratello Rosario Giuffrida avviata intorno al 1865 e poi iscritta nel 1888 nell’albo delle industrie della provincia di Catania, si distinse particolarmente: Rosario seguì le direttive del padre nel distillare le vinacce, ma dopo poco tempo preferì distillare il vino utilizzando le vinacce come combustibile.Attualmente l’azienda è gestita dal nipote Antonino Giuffrida che produce liquori molto apprezzati. Altra importante azienda locale è la Distilleria Fichera che era sorta nel 1871 e nel 1924 venne rilevata da Alfio Fichera, il quale con la collaborazione dei figli e l’apporto dei dipedenti riuscì ben presto ad affermarsi come una delle più solide. Alla fine degli anni ‘50 l’azienda venne ampliata e furono ammodernate le attrezzature. Nel 1965 Salvatore, uno dei figli del titolare, fece nascere il famoso “Fuoco dell’Etna” che rimane tutt’ora il prodotto più ricercato della Ditta. Nel 1870 nacque anche la Distilleria dei fratelli Russo i cui stabilimenti si trovano in Via Duccio Galimberti nella zona alta del paese ed attualmente è la più attiva. Un cenno a parte merita l’azienda Caffo che nasce ufficialmente nel 1915 quando Giuseppe Caffo rileva una distilleria preesistente. Nel secondo dopoguerra però i 3 figli rilevarono una distilleria in Calabria e da allora l’azienda si è trasferita lì. Attualmente il figlio Sebastiano Giovanni sta cercando il recupero dell’azienda originaria in contrada Codavolpe a Santa Venerina. Tutte queste aziende sono molto in voga tutt’oggi, e il periodo delle festività è soprattutto il periodo dell’anno con più incremento di produzione con vendite sia locali, nazionali che estere: molto apprezzate le confezioni natalizie dove si possono degustare i liquori più caratteristici del territorio. Edizione N° 3- Dicembre 2019 Notizie e curiosità su Santa Venerina

Ora ta cuntu! - Comune di Santa Venerina · di pietra. La sera di Natale stava tornando a casa tardi come al solito e vide, alzando lo sguardo, un bellissimo abete alto e maestoso

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Ora ta cuntu!

ECCELLENZE DEL TERRITORIO“I luoghi di Santa Venerina: le distillerie tra passato e presente”

Fin dagli albori, Santa Venerina, seppe utilizzare l’abbondante disponibilità vinicola, costruendo delle distillerie per la produzione di alcol e la lavorazione delle fecce e dei tartari. Le prime fabbriche dichiarate per la produzione risalgono alla prima metà degli anni settanta dell’800, ma il periodo di maggior sviluppo si può collocare tra anni Venti e gli anni Sessanta dello scorso secolo. Le distillerie sorsero quasi tutte sulla sinistra del torrente Fago e lungo la via Trepunti (oggi Via Stabilimenti). La prima da annoverare è la Distilleria dei fratelli Pietro e Francesco Giuffrida che iniziò l’attività negli anni ‘60 dell’800 e che grazie alle capacità imprenditoriali del cavalier Pietro Giuffrida riuscì ad affermasi in ambito produttivo e commerciale fino a raggiungere i vertici di settore a livello nazionale. Anche l’azienda dell’altro fratello Rosario Giuffrida avviata intorno al 1865 e poi iscritta nel 1888 nell’albo delle industrie della provincia di Catania, si distinse particolarmente: Rosario seguì le direttive del padre nel distillare le vinacce, ma dopo poco tempo preferì distillare il vino utilizzando le vinacce come combustibile. Attualmente l’azienda è gestita dal nipote Antonino Giuffrida che produce liquori molto apprezzati.

Altra importante azienda locale è la Distilleria Fichera che era sorta nel 1871 e nel 1924 venne rilevata da Alfio Fichera, il quale con la collaborazione dei figli e l’apporto dei dipedenti riuscì ben presto ad affermarsi come una delle più solide. Alla fine degli anni ‘50 l’azienda venne ampliata e furono ammodernate le attrezzature. Nel 1965 Salvatore, uno dei figli del titolare, fece nascere il famoso “Fuoco dell’Etna” che rimane tutt’ora il prodotto più ricercato della Ditta. Nel 1870 nacque anche la Distilleria dei fratelli Russo i cui stabilimenti si trovano in Via Duccio Galimberti nella zona alta del paese ed attualmente è la più attiva. Un cenno a parte merita l’azienda Caffo che nasce ufficialmente nel 1915 quando Giuseppe Caffo rileva una distilleria preesistente. Nel secondo dopoguerra però i 3 figli rilevarono una distilleria in Calabria e da allora l’azienda si è trasferita lì. Attualmente il figlio Sebastiano Giovanni sta cercando il recupero dell’azienda originaria in contrada Codavolpe a Santa Venerina. Tutte queste aziende sono molto in voga tutt’oggi, e il periodo delle festività è soprattutto il periodo dell’anno con più incremento di produzione con vendite sia locali, nazionali che estere: molto apprezzate le confezioni natalizie dove si possono degustare i liquori più caratteristici del territorio.

Edizione N° 3- Dicembre 2019

Notizie e curiosità su Santa Venerina

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Itinerario Gastronomico

Eventi e manifestazioni

“Presepe vivente nell’antico bosco di aci”

“A scacciata”

PREPARAZIONE:Per prima cosa, preparare la pasta da pane. Riscaldare l’acqua a non più di 27°C. Sciogliere il lievito in un bicchiere di acqua tiepida. Porre la farina sulla spianatoia e formare la classica fontana. Versare nella cavità lo strutto e il miscuglio di acqua/lievito. Mischiare gli ingredienti con le mani, aggiungendo a poco a poco il resto dell’acqua. Unire per ultimo il sale, in modo che non entri in contatto con il lievito, inibendo la lievitazione. Se necessario, aggiungere altro liquido (dipende dal grado di assorbenza della farina). Lavorare l’impasto per almeno 15 minuti, fino ad ottenere una pasta asciutta, omogenea ed elastica, che non deve lasciare tracce sulle mani. Formare una palla, metterla in una ciotola unta d’olio e lasciarla riposare, coperta, in un luogo tiepido per circa 60-90 minuti. Pulire i broccoli, e farli a pezzetti piccoli. Nettare le cipolline, lavarle ed affettarle. Spellare e sgranare la salsiccia. Denocciolare le olive nere e tritarle al coltello. Riprendere la pasta da pane, posarla sulla spianatoia infarinata e dividerla in due parti (delle quali una leggermente più grande dell’altra). Stendere la parte più piccola con il matterello ad uno spessore di 3-4 mm, fino a formare un rettangolo. Sistemare la sfoglia in una

INGREDIENTI PER LA PASTA DI PANE: 1 kg di farina di semola rimacinata, 1 cucchiaio di strutto, 25 g di lievito di birra, acqua tiepida q.b., 30 g di sale.

INGREDIENTI PER IL RIPIENO:1,5 kg di broccoli, 1,2 kg di salsiccia fresca di maiale, 600 g di formaggio tuma a temperatura ambiente o formaggio a piacere, 1 mazzo di cipolline fresche, 50 g di olive nere, olio extravergine d’oliva, sale e pepe e qualche cucchiaio di salsa di pomodoro.

Il Presepe Vivente nell’ Antico Bosco di Aci sarà ancora una volta un’occasione per l’intera Comunità della Parrocchia Maria SS. del Rosario di Cosentini, di riscoprirsi uniti nella fede. Nelle stradine in pietra del Parco Oasi Cosentini, echeggeranno ancora i suoni dei canti natalizi, si potrà ancora respirare l’odore del muschio e dei pini, si potrà sentire la legna al fuoco scoppiettare e assaporare i prodotti amorevolmente cucinati per tutti i visitatori. Quest’anno più che mai gli abitanti della comunità saranno tutti attori protagonisti di questa mirabile opera del Presepe Vivente, per essere anche artefici in prima persona della rinascita del paese colpito dal sisma del 26 dicembre scorso.

26 Dicembre dalle 10:00 alle 16:0029 Dicembre dalle 10:00 alle 16:00

06 Gennaio dalle 10:00 alle 16:00 - Arrivo dei Re Magi -Costo ingresso € 3,00 Bambini fino a 12 anni gratis.

teglia unta d’olio oppure ricoperta di carta da forno leggermente unta d’olio. Farcirla a strati, disponendo in successione la salsiccia cruda, le cipolline, le olive, i broccoli. Insaporire di sale e di pepe. Ricoprire il tutto con uno strato di tuma o pepato fresco, tagliata in precedenza a fettine, con un filo d’olio e, per ammorbidire, con qualche cucchiaio di passata di pomodoro (o di pelati sminuzzati). Nello stendere gli ingredienti avere l’accortezza di lasciare un bordo libero di circa 2 cm. Stendere la pasta di pane rimasta in un altro rettangolo ed appoggiarlo sulla farcia, sigillando con grande cura i bordi in modo da formare un cordoncino. Schiacciare con le mani la superficie della scacciata, in modo da uniformare la farcia, poi spennellarla con un velo d’olio. Poi, punzecchiarla con uno spiedo o con i rebbi di una forchetta, in modo tale che durante la cottura il vapore acqueo possa fuoriuscire facilmente. A questo punto, coprire la teglia con una coperta e lasciare lievitare la scacciata per altri 30 minuti. Nel frattempo, preriscaldare il forno a 200°C in modalità statica. Trascorso il tempo indicato per la seconda lievitazione, infornare la Scacciata nella parte mediana del forno e lasciarla cuocere per circa 40 minuti. A cottura ultimata, estrarla dal forno. Prima di servire la Scacciata, lasciarla raffreddare per circa 15-20 minuti.

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Le attività del Servizio Civile Nazionale 2019

In bacheca...

Nell’ ambito del Servizio Civile Nazionale, i progetti “Etabeta” e “Trapezio” si impegnano ogni giorno nel servizio di pre e post scuola in tutti i plessi della comunità, si sono operati nei mesi di ottobre e novembre per i laboratori di “Passaparole”, completando la lettura della collana “Geronimo Stilton”. Molta partecipazione ha avuto la festa di Halloween del 31 ottobre scorso, allietata da giochi, balli di gruppo,trucca bimbi e foto a tema. Sabato 23 novembre 2019 i ragazzi del progetto “Linea Verde” e “NaturaAmica” invece, sono stati impegnati come staff alla manifestazione del Premio Giornalistico Maria Grazia Cutuli, giunto alla XV edizione, che ha visto intervenire personaggi illustri e della politica italiana quali il viceministro degli esteri Marina Sereni. L’attività dei ragazzi del settore assistenza è proseguita e sta proseguendo nel mese di dicembre con altri laboratori dedicati al Natale, in cui i bambini si sono adoperati nella creazione degli addobbi per l’albero e per il presepe disposti nell’androne del comune di Santa Venerina. Il 17 dicembre 2019, la comunità è stata allietata dalla visita di Babbo Natale che insieme ai ragazzi del servizio civile ha visitato tutti i plessi delle scuole portando regali e sorrisi a tutti ì bambini.I laboratori si concluderanno con il party finale del 23 dicembre che si svolgerà nei locali della biblioteca dalle ore 10 alle ore 12: vi aspettano tanti giochi, tombola e dolci merendine per festeggiare e augurarci buone feste.

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Creativamente...

la ghirlanda

Una Filastrocca

‘Nta na notti, scura scura, ‘nta na fridda manciatura,

mmenzu l’oi e lu scicareddu, annasciu lu Bammineddu. ‘Na stidduzza trepidanti supra a rutta si pusau e lu munnu alluminau. L’Angileddu , diligenti

arrusbighiau tutti i genti. Pi a strata sdirrupata, caminaru li pasturi e si misuru a circari

pi truvari lu Sarvaturi ciuri, aranci e puddastreddi

furunu lu prisenti di li picciriddi.

NASCIU LU BAMMINEDDU

Raccontami una storia...

iniziative per la comunità“In gita a Pompei”

Nei giorni di 1,2,3 e 4 dicembre scorso, l’ Assessorato alle Politiche Sociali retto da Alfio Di Paola, ha organizzato un soggiorno svolto all’insegna del divertimento, dell’armonia e della socializzazione. Molto soddisfatti gli anziani del comune che hanno visitato i luoghi suggestivi della Campania: dal santuario agli scavi di Pompei, dalle luminarie di Salerno al centro storico di Napoli fino alla Reggia di Caserta. Un’ intenso e stimolante percorso alla scoperta di presepi, di mostre di arte contemporanea e dello shopping nel capoluogo campano. Ad accompagnare il gruppo, oltre

C’era una volta un boscaiolo, che era sposato con una giovane donna che amava molto. Siccome la amava molto ci teneva che lei avesse cose buone da mangiare e una casa sempre calda e quindi passava molto tempo nei boschi a tagliare la legna, un po’ per rivenderla e un po’ per scaldare la sua casa, che aveva un bel camino di pietra. La sera di Natale stava tornando a casa tardi come al solito e vide, alzando lo sguardo, un bellissimo abete alto e maestoso. Stava prendendo le misure per vedere se poteva tagliarlo quando si accorse che tra i suoi rami, nella notte che era buia che più buia non si può, riusciva a scorgere le stelle e che la luce di que-ste sembrava brillare proprio dai rami. Affascinato da questo spettacolo decise in quel momento due cose:

Occorrente:• piatto di carta• strisce di cartoncino• fiocco rosso• palline di carta crespa• colla a caldo.

la prima era che avrebbe lasciato il vecchio abete lì dove stava e la seconda che doveva far vedere alla moglie questo bellissimo spettacolo: tagliò allora un abete più piccolo, lo portò davanti alla casa e lì acce-se delle piccole candele che mise sui rami. La moglie del boscaiolo, dalla finestra, vide l’albero così illumi-nato e se ne innamorò al punto da lasciar bruciare l’arrosto. Da quel momento in poi la bella moglie del boscaiolo volle sempre avere un abete illuminato per Natale e i vicini, trovandolo bellissimo a guar-darsi, imitarono presto il boscaiolo. Quest’uso poi si estese e l’albero di Natale divenne uno dei simboli del Natale.

LA LEGGENDA DELL’ALBERO DI NATALE

all’assessore Di Paola, anche Mara, una ragazza del Servizio Civile Sperimentale e il medico Rosario Conte, la cui presenza ha reso tutti più tranquilli in caso di eventuali necessità di salute. Tra i presenti anche l’assessore al personale Angela Cavallaro che ha partecipato in forma privata. Un ringraziamento va anche all’Ufficio Solidarietà Sociale che ha tanto lavorato per l’organizzazione del soggiorno e il cui supporto è stato decisivo per la buona riuscita di tutto.