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In forma con il massaggio
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I LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DII LIBRI DI
SALUTE E BENESSERE
SA
LU
TE E
BEN
ESSER
E
IMPARA L’ARTE TERAPEUTICADELLE MANIPOLAZIONI SU TE E SUGLI ALTRI
IN F
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MAL DI SCHIENA
CERVICALE
GAMBE PESANTI
LE MANOVRE CONTRO DISTURBI QUOTIDIANI E INESTETISMI COME:
MAL DI TESTA
CELLULITE
CRAMPI DA SPORT
in forma con il massaggioC O N L A C O N S U L E N Z A D E I M I G L I O R I S P E C I A L I S T I
SALUTE E BENESSEREi libri di
3
IN FORMA CON IL MASSAGGIO
a cura di OK Salute e benessere
Direttore: Eliana Liotta
Caporedattore centrale: Massimo Cadoria
Progetto grafico: Karin Hödl
Impaginazione: Simona Gatti e Karin Hödl
Ha collaborato: Alessandra Corica (testi)
Illustrazioni interne e di copertina: Umberto Grati
OK Salute e benessereè il mensile wellness di Direttore responsabile: Umberto BrindaniEditore: Rcs MediaGroup S.p.a., via Rizzoli 8, 20132 MilanoStampa: Grafica Veneta Spa, via Malcanton 2, 35010 Trebaseleghe (Padova)Distribuzione: m-Dis, via Cazzaniga 1, 20132 Milano
© 2012. Tutti i diritti sono riservati: è vietata la riproduzione anche parziale di qualsiasi testo o immagine
Finito di stampare nel mese di novembre 2012
OK ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici di alcune immagini senza riuscire a reperirli. È ovviamente a totale disposizione per l’assolvimento di quanto occorra nei loro confronti.4
SALUTE E BENESSEREI LIBRI DI
in forma con il massaggio
IMPARA L’ARTE TERAPEUTICADELLE MANIPOLAZIONI SU TE E SUGLI ALTRI
5 5
sommario■ CAPITOLO 1
Un’arte millenaria 9
I benefici 10
Conosci il corpo 16
■ CAPITOLO 2
Le tecniche classiche 27
Che cosa ti occorre 28
Le manovre 34
Lo sfioramento 38
La frizione 45
L’impastamento 49
La vibrazione 56
La percussione 60
■ CAPITOLO 3
Il massaggio zona per zona 65
Schiena 66
Braccia 70
Gambe 72
Piedi 74
Addome e torace 76
Viso 78
■ CAPITOLO 4
Il massaggio terapeutico 81
Mal di schiena 82
Tensione al collo 84
Mal di testa 86
Stress 88
Per chi sta molto al computer 90
Caviglie gonfie e gambe pesanti 92
Per gli anziani 93
Per i bambini 94
Per gli sportivi 96
■ CAPITOLO 5
Il massaggio estetico 101
Anticellulite 102
Lo scrub per il corpo 108
Il massaggio al viso 112
7
n numero sempre crescente
di persone si avvicina all’ar-
te del massaggio, non solo
per la sua utilità terapeutica,
ma anche per dedicare parte
del proprio tempo al benessere o per la
semplice gioia del contatto fisico. In ge-
nerale il massaggio può essere definito
come qualsiasi forma di stimolazione
tattile eseguita con le mani e in modo
sistematico. Prima di cimentarti con la
pratica, leggi con attenzione la parte te-
orica generale, che comprende cenni di
anatomia.
In questo capitolo trovi anche indicazio-
ni utili su quali strumenti ti occorrono
e in che modo dev’essere organizzato il
luogo in cui eseguire i trattamenti. Le
informazioni qui fornite fanno riferi-
mento a una condizione ottimale, quel-
la che ogni massaggiatore professionista
dovrebbe avere a disposizione. Spesso,
tuttavia, chi si appresta a imparare, spe-
cie all’inizio, può non disporre di tutta
la strumentazione o dello spazio adatto.
Non preoccuparti e inizia le esercitazio-
ni con ciò che possiedi.
Solo in seguito, se scoprirai che il mas-
saggio è una passione che ti coinvolge
profondamente, sentirai il bisogno di
avere un luogo tutto tuo per operare. In
ogni caso, ricorda che il tuo intervento
non deve mai sostituire quello del medi-
co, l’unico autorizzato a effettuare una
diagnosi e a prescrivere le terapie del
caso.
un’arte millenaria
UN’ARTEMILLENARIA
CAPITOLO 1
U
9
UN’ARTEMILLENARIA
Il massaggio è un trattamento della fisio-
terapia, la sezione della medicina riabilita-
tiva che si avvale di pratiche fisiche a scopo
terapeutico. In particolare, questa tecnica
sfrutta l’energia meccanica applicata ai tes-
suti e i fenomeni riflessi prodotti nell’orga-
nismo per ripristinare l’equilibrio generale
o favorire la guarigione in un individuo. La
parola massaggio deriva dall’arabo «mass»
e significa «toccare, palpare»: sotto questa
definizione si raggruppano oggi decine di
tecniche differenti, nate da teorie e scuole
diverse.
Il massaggio classico, o svedese, il mas-
saggio connettivale, il rolfing, il massaggio
californiano, il linfodrenaggio manuale, la
riflessologia e altre tecniche meno diffuse
fanno parte della cultura occidentale e si
sono sviluppate in tempi relativamente re-
centi, mentre lo shiatsu, il massaggio india-
no, il massaggio ayurvedico e il massaggio
thai appartengono alla millenaria tradizione
orientale. Negli ultimi decenni, l’incontro tra
la cultura occidentale e quella orientale ha
determinato interessanti sviluppi nell’evolu-
zione delle tecniche manuali, tanto che oggi
molti professionisti tendono a impiegare
metodologie miste, attingendo a fonti diffe-
renti e ampliando in questo modo il proprio
bagaglio culturale.
Comunque lo si concepisca, in chiave olistica
o in chiave sanitaria (massoterapia), il mas-
saggio richiede preparazione difficilmente
acquisibile per mezzo di soli testi teorici o
all’università, che, in tal senso, risulta caren-
te. Questo perché si tratta di una pratica,
a qualsiasi titolo espletata, estremamente
connessa con la fisicità dell’operatore e con
la sua capacità di dosare forza e confidenza
con il corpo altrui, non sempre disponibile al
i benefici
10
UN’ARTEMILLENARIA
Un massaggio rilassante
presso lo Spa Village
Cameron Highlands,
in Malesia:
il trattamento combatte
lo stress e purifica
la pelle.
11 11
UN’ARTEMILLENARIA
tocco esterno per motivi di natura culturale,
psicologica o patologica.
Le esercitazioni proposte in questo libro ti
aiuteranno ad apprendere l’aspetto tecnico,
da applicare sia per un massaggio su un’altra
persona, sia per un automassaggio, mentre
la dimensione legata alla psiche e alle emo-
zioni è espressione delle qualità individuali e
fa parte di un percorso di crescita personale
e di stretta osservazione da parte di profes-
sionisti esperti e medici (in caso di pratica
sanitaria) oltre che di rigida autocritica. La
pratica e l’esperienza del massaggio possono
comunque contribuire a stimolare e miglio-
rare queste qualità nell’operatore.
Il massaggio apporta numerosi benefici in
tutti i campi. Dal punto di vista estetico, pu-
rifica la pelle, la rende più luminosa ed ela-
stica e contrasta la formazione delle rughe.
La stimolazione manuale favorisce la circola-
zione sanguigna e combatte il gonfiore delle
gambe, l’accumulo dei grassi e i depositi di
cellulite, contrasta la formazione delle sma-
gliature e riduce quelle già esistenti.
Nello sport, favorisce l’elasticità, il trofismo
(cioè lo stato di nutrizione degli organi) e il
giusto tono muscolare, aiutando l’atleta nel-
le fasi preparatorie. Prima di una gara, un
breve massaggio può favorire un più rapido
riscaldamento muscolare. A competizione
conclusa, invece, aiuta a eliminare le sco-
rie metaboliche e a risolvere le tensioni e le
contratture muscolari, consentendo un più
rapido recupero della forma. Va ricordato,
comunque, che nel caso di lesioni rilevanti è
necessario richiedere l’intervento del medi-
co ed è opportuno, in ogni caso, non interve-
nire durante la fase acuta delle patologie, di
qualunque natura siano.
Praticato regolarmente, il massaggio favori-
sce il benessere e la salute generale dell’or-
ganismo. Ecco i principali benefici:
■ riduce lo stress, che è una delle cause
principali della diminuzione delle difese
dell’organismo, e in questo modo aiuta a
prevenire molte malattie stagionali e a man-
tenere sani ed efficienti organi e apparati;
■ stimola le funzioni dei reni, del fegato, dei
polmoni e del sistema digerente e ha un ef-
fetto calmante sul sistema nervoso;
■ contribuisce a mantenere un buon rap-
porto col proprio corpo e favorisce il contat-
to fisico, aspetto importante della vita socia-
le, talvolta poco considerato in Occidente;
■ migliora la vitalità degli anziani e previe-
ne molti malesseri dovuti all’età;
12
UN’ARTEMILLENARIA
Un massaggio alla schiena
nella spa del Buccament
Bay Resort, nell’isola
caraibica di Saint Vincent:
il trattamento allevia le
tensioni dovute allo stress
o a una postura scorretta.
13
UN’ARTEMILLENARIA
È bene distinguere la pratica del massaggio
finalizzata al mantenimento di un
generale stato di salute psicofisica (per
esempio, massaggio ayurveda, estetico,
thai eccetera) dalla massofisioterapia e
dall’idromassofisioterapia (quest’ultima,
una pratica clinica sperimentale), entrambe
esercitabili previa abilitazione professionale
che si può ottenere dopo un percorso di
formazione triennale.
■ Le pratiche olistiche. Nel caso delle
pratiche cosiddette olistiche, i percorsi
professionali sono innumerevoli e si
accostano a svariate filosofie orientali e
tradizioni millenarie. Questi percorsi non
sono mirati all’acquisizione di competenze
in ambito sanitario, ma preparano gli
operatori a intervenire con professionalità
sul piano del benessere interiore per mezzo
di metodiche assolutamente lievi e innocue,
oltre che lecite.
Comunque, è sempre bene affidarsi o
diventare operatori seri, preparati e
consapevoli dei limiti del proprio ruolo.
Certo è che anche il benessere procurato
dal semplice massaggio olistico ha la sua
funzione terapeutica. Si pensi agli effetti,
scientificamente provati, di un massaggio
dolce, mosso dal solo istinto e praticato
dal genitore sul neonato, che rappresenta
un’esperienza di profondo contatto affettivo
tra genitore e bambino, favorendo il
rilassamento di entrambi (vedi pagina 94).
QUANDO È NECESSARIA L’ABILITAZIONE PROFESSIONALE
■ La massofisioterapia. La
massofisioterapia si applica nel settore
sanitario e quindi in presenza di
una patologia certificata. Quella del
massofisioterapista è una professione
sanitaria formata a livello regionale sulla
base di norme vigenti (legge 403/71)
e menzionata nell’elenco pubblico
delle professioni sanitarie sul sito del
ministero della Salute. Le mansioni del
massofisioterapista sono regolate dal
decreto ministeriale 105 del 7/3/1997. «Il
massofisioterapista è in possesso di una
solida cultura di base e di una preparazione
professionale che gli consentono sicure
competenze operative atte alla prevenzione,
alla cura e alla riabilitazione. La professione
sanitaria ausiliaria di massofisioterapista è
praticata attraverso il massaggio terapeutico,
igienico, connettivale, estetico applicato
allo sport, con modalità differenti a seconda
della patologia e dell’età dei pazienti. Il
massofisioterapista per le competenze
acquisite è in grado di: lavorare sia in
strutture pubbliche che private; svolgere
tutte le terapie di massaggio e di fisioterapia
in ausilio all’opera dei medici».
Per diventare massofisioterapista
professionista è obbligatorio frequentare un
percorso di tre anni comprensivi di tirocinio
in strutture pubbliche e private con esame
finale abilitante, più un anno aggiuntivo
per l’ottenimento di una licenza speciale di
massaggiatore sportivo.
14
UN’ARTEMILLENARIA
■ per i genitori, diventa un mezzo di comu-
nicazione privilegiato con i propri bambini,
basato sul gioco e sull’espressione di affetti-
vità e amore incondizionato;
■ previene e migliora molte patologie ar-
ticolari e muscolari, come artrosi, reumati-
smi, mal di schiena e un’infinità di disturbi
legati a posture scorrette che spesso si assu-
mono durante l’attività lavorativa.
■ ■ AVVERTENZE. Se durante il mas-
saggio o l’automassaggio provochi dolore o
tensione, significa che stai eseguendo le ma-
novre in modo scorretto o che, nel caso di
un massaggio su un’altra persona, non sei in
sintonia con chi lo riceve.
Sforzati di non muovere le mani in maniera
meccanica, ma di percepire le reazioni della
persona, partecipando attivamente a ciò che
avviene. In questo modo sarai in grado di
massaggiare anche le zone in cui si manife-
sta sofferenza fisica senza provocare dolore,
e il ricevente proverà una profonda sensa-
zione di benessere.
Un massaggio rilassante
alla schiena fatto
nei saloni della spa
Reveil ad Austin,
in Texas.
15 15
conosci il corpo
UN’ARTEMILLENARIA
Se desideri acquisire una buona tecnica
di massaggio, è bene dedicare qualche
ora allo studio dell’anatomia del corpo uma-
no. Di seguito trovi le nozioni base, con indi-
cazioni utili alla pratica dei trattamenti.
la pelleÈ l’organo più esteso del corpo umano ed
è sulla sua superficie che le mani del mas-
saggiatore operano in modo diretto. Grazie
alle innumerevoli terminazioni nervose, è il
sistema attraverso cui l’organismo comunica
con l’ambiente esterno. Allo stesso tempo,
è una barriera protettiva contro numerosi
agenti fisici e chimici che possono metterne
in pericolo il delicato equilibrio interno.
■ La parte più superficiale della cute, det-
ta epidermide, è formata da diversi strati di
cellule originate nelle regioni più profonde
(strato germinativo) che, in un mese circa,
subiscono un processo di cheratinizzazione,
salgono in superficie (strato corneo) e si di-
staccano. Il massaggio favorisce questo pro-
cesso, eliminando le cellule dello strato più
superficiale.
■ Il derma, lo strato intermedio della cute,
è composto da tessuto connettivo denso, ar-
ricchito da numerose fibre elastiche e note-
volmente vascolarizzato. La rete di capillari
presente nel derma risente sensibilmente
degli stimoli interni ed esterni, e si dilata o
si restringe per permettere un afflusso più o
meno elevato di sangue nelle zone periferi-
che. Alcune manovre del massaggio influen-
zano questo meccanismo, determinando
una maggiore irrorazione della cute e il con-
seguente aumento del metabolismo.
■ Nel derma si trovano i recettori sensoriali
della pressione, del freddo, del caldo e del
dolore. Nelle regioni più profonde sono di-
stribuiti circa due milioni di ghiandole su-
doripare che, attraverso un lungo condotto,
riversano il loro secreto in superficie: il su-
dore, evaporando rapidamente, provoca il
raffreddamento della superficie corporea. Il
secreto, leggermente acido, delle ghiandole
sudoripare forma un mantello protettivo sul-
la cute che impedisce ai batteri di penetrare
nei suoi strati più profondi. Le ghiandole se-
bacee, poste anch’esse nel derma profondo,
esercitano un’azione opposta, poiché il sebo
che producono rende morbida la superficie
cutanea e forma una copertura isolante, che
impedisce la dispersione di calore. Il mas-
16
UN’ARTEMILLENARIA
saggio stimola la secrezione di queste ghian-
dole, contribuendo a ristabilire il giusto gra-
do di acidità della pelle.
■ Infine, l’ipoderma, lo strato più profondo
della cute, è composto da tessuto connet-
tivo lasso e da tessuto adiposo più o meno
abbondante, che serve da deposito nutritivo
e da involucro isolante contro le escursioni
termiche, in quanto è un cattivo conduttore
di calore. La maggiore o minore quantità di
grasso in questo strato determina lo spesso-
re della cute: il più delle volte è su questa
parte che agisce il massaggio estetico teso a
rimuovere la cellulite e i cuscinetti di grasso.
■ ■ TOCCO SENSIBILE. Durante il mas-
saggio, la pelle assume un ruolo molto im-
portante, in quanto è attraverso la sua sti-
17
UN’ARTEMILLENARIA
molazione che il massaggiatore agisce, per
via riflessa, su importanti meccanismi in-
terni quali la circolazione, il metabolismo e
l’attività delle ghiandole endocrine. Eserci-
tati a percepire le qualità della cute di chi
stai massaggiando: l’elasticità, la tensione,
lo spessore, il calore sono tutte informazioni
che ti aiuteranno a fare un quadro più chiaro
della persona a cui fai il trattamento.
i muscoli
I muscoli sono il motore del corpo umano:
permettono di camminare, correre e saltare,
ma anche di mantenere una specifica postu-
ra o di compiere attività raffinate, come di-
segnare, scrivere o suonare uno strumento.
I muscoli si dividono in lisci e striati: i primi
controllano i movimenti involontari degli or-
gani interni (come tubo digerente, vasi san-
guigni e utero) e sono controllati dal sistema
nervoso autonomo. I muscoli striati sono
detti anche muscoli scheletrici perché si in-
seriscono sulle ossa permettendone, con la
loro contrazione, i movimenti.
■ I muscoli sono estensibili, elastici e con-
trattili. Un muscolo può essere stirato oltre
la sua normale lunghezza e, una volta rila-
sciato, ritorna alle dimensioni originali gra-
zie alla presenza di fibre deformabili al suo
interno. Se si supera la capacità di allunga-
mento si produce lo stiramento muscolare,
con edema e dolore locale o, nei casi più
gravi, lo strappo muscolare, con versamento
di sangue e impossibilità funzionale. In que-
sti casi è necessario un periodo di riposo, al
termine del quale una corretta terapia e l’in-
tervento del fisioterapista possono favorire
il ripristino delle normali funzioni muscolari.
■ Grazie alla contrattilità, il muscolo può
accorciarsi per poi ritornare alla dimensione
originaria durante il rilassamento. L’impos-
sibilità di rilassare il muscolo dopo intense
e ripetute contrazioni si chiama contrattu-
ra ed è di origine biochimica o derivante da
stress. Il massaggio e le applicazioni di calo-
re possono favorire la risoluzione della con-
trattura in tempi brevi.
■ Il lavoro muscolare genera movimento e
calore (gran parte del calore di cui l’orga-
nismo ha bisogno per i processi metabolici
deriva proprio dalla contrazione muscola-
18 U.
GR
AT
I
UN’ARTEMILLENARIA
Un trattamento
rilassante nella spa
del Village Hotel
a Bournemouth,
in Gran Bretagna.
19
UN’ARTEMILLENARIA
re) attraverso un processo di combustione
dell’ossigeno. Se l’ossigeno è insufficiente a
soddisfare i complicati processi chimici dei
muscoli, si attivano processi alternativi che
utilizzano le riserve energetiche dell’organi-
smo e producono acido lattico, con conse-
guente fatica muscolare. Il massaggio favori-
sce il riassorbimento dell’acido lattico, che si
riversa nel fegato e viene risintetizzato.
■ I muscoli possono andare incontro a un
processo di invecchiamento, detto fibrosi,
in cui le strutture muscolari vengono grada-
tamente rimpiazzate da tessuto connettivo
fibroso, non elastico, non estensibile e non
contrattile. Il massaggio contribuisce a ritar-
dare questo processo.
■ I muscoli si uniscono alle ossa direttamen-
te (tramite il cosiddetto ventre muscolare)
o attraverso un cordone fibroso, molto resi-
stente e non elastico, il tendine. Alcuni ten-
dini, come il tendine d’Achille, sopportano
grandi tensioni e sono spesso sottoposti a ri-
petuti microtraumi che ne causano l’infiam-
mazione. In questi casi si consiglia il riposo,
l’applicazione di impacchi freddi nella fase
acuta e un’adeguata terapia.
■ ■ CONTRAZIONI. La contrazione mu-
scolare può essere classificata sulla base dei
parametri di forza, lunghezza e tempo. Si di-
stinguono sette tipi di contrazioni.
■ Isometriche: sono le contrazioni che non
prevedono variazione di lunghezza nel mu-
scolo. L’unico parametro incrementale sarà
la forza espressa dal muscolo, senza varia-
zione di lunghezza. Tale tipo di lavoro ha la
peculiarità di incrementare notevolmente, e
in maniera rapida, la forza del soggetto.
■ Isotoniche: sono le contrazioni in cui il
grado di tensione muscolare dovrebbe re-
stare invariato per tutta la durata del movi-
mento.
■ Concentriche: le contrazioni concentri-
che hanno luogo quando la forza esercita-
ta da un muscolo è in grado di vincere una
determinata resistenza. In questo caso si ha
l’accorciamento del muscolo e l’avvicina-
mento dei capi articolari interessati.
■ Eccentriche: sono tipiche della fase di un
movimento in cui il ventre muscolare tende
ad allungarsi e i capi articolari ad allontanar-
si. Il muscolo agisce rallentando il movimen-
to causato da un carico esterno.
■ Isocinetiche: in questa contrazione è co-
stante il parametro tempo, ossia la velocità
di spostamento della resistenza sarà co-
stante e, con sforzo massimale, per l’intera
escursione. L’applicazione pratica richiede
delle apposite macchine.
■ Auxotoniche: sono quelle tipiche di mo-
vimenti in cui la resistenza da vincere au-
menta progressivamente con lo sviluppo del
movimento, come per esempio nell’allena-
mento con gli elastici.
20
UN’ARTEMILLENARIA
■ Pliometriche: contrazioni esplosive che
sfruttano l’energia elastica accumulata in
una fase eccentrica con prestiramento, per
esprimerla in una fase concentrica.
il tessuto connettivo
Il tessuto che serve da sostegno all’organi-
smo e che lega tra loro i vari organi è chiama-
to tessuto connettivo. Possono essere consi-
derati tessuti connettivi specializzati le ossa,
i tendini, le cartilagini, i legamenti, il tessuto
adiposo e il sangue. Il tessuto connettivo è
caratterizzato da cellule specializzate im-
merse in una matrice di varia natura, solida
nelle ossa, liquida nel sangue. Ne esiste uno
comune, diffuso in tutto l’organismo e non
specializzato, che congiunge e lega molte
strutture del corpo, agendo come un collan-
te. È una struttura formata da fibre elastiche
immerse in una sostanza molle e vischiosa,
capace di assorbire grandi quantità di acqua.
In essa sono distribuite terminazioni nervo-
se che comunicano al sistema nervoso vege-
tativo le variazioni di pressione, temperatu-
ra, quantità di liquidi, tensione della zona,
permettendo una continua regolazione dei
meccanismi osmotici e metabolici.
■ L’ipoderma, come abbiamo visto, è costi-
tuito di tessuto connettivo lasso e di tessuto
adiposo, distribuiti in percentuali variabili.
L’azione del massaggio su questi tessuti è in
grado di influenzare i meccanismi di regola-
zione riflessa della circolazione del sangue e
dei liquidi nello strato sottocutaneo. Studi
Massaggi rigeneranti
fatti all’aperto,
presso il Fonteverde
Tuscan Resort & Spa
a San Casciano
dei Bagni, in
provincia di Siena.
21
UN’ARTEMILLENARIA
di neurofisiologia hanno dimostrato che l’a-
zione riflessa della stimolazione di una data
zona della cute non si ferma agli strati super-
ficiali, ma agisce in profondità, coinvolgendo
gruppi muscolari e organi interni specifici.
Non solo. Studi recenti dimostrano che il
massaggio attiva specifiche aree cerebrali.
Inoltre, pare che il massaggio modifichi la
risposta infiammatoria, riducendo il tempo
di guarigione delle ferite, e la risposta ormo-
nale, in particolare aumentando i livelli di
ossitocina (sostanza legata al buonumore)
e diminuendo quelli del cortisolo (ormo-
ne collegato allo stress). È in questo modo
che l’azione del massaggio penetra nell’or-
ganismo e produce effetti riequilibranti sui
muscoli e sulle funzioni generali degli organi
interni. Il trattamento del tessuto connetti-
vo ha assunto nel massaggio caratteristiche
sempre più specifiche, fino a diventare una
scuola a sé, grazie anche agli studi condotti
da Elisabeth Dike nella prima metà del ’900.
Ogni volta che stimolerai con i polpastrelli
una zona della cute, osserva la reazione e
studia come il tessuto connettivo media la
risposta metabolica: imparerai presto a trar-
re conclusioni circa le caratteristiche della
persona che stai massaggiando.
il sistema circolatorio
La funzione principale del sistema circolato-
rio è quella di portare ossigeno ed elementi
nutritivi a tutte le cellule dell’organismo, at-
traverso i vasi arteriosi, e di liberarle delle
sostanze di rifiuto del metabolismo e dell’a-
nidride carbonica, tramite i vasi venosi.
■ Il cuore è un muscolo involontario che
funziona autonomamente, contraendosi e ri-
lassandosi con un ritmo che varia in base alle
esigenze dell’organismo, per fornire la spinta
necessaria a rifornire di sangue il corpo.
■ Nel corso di una pesante attività fisica,
il sistema circolatorio e quello respiratorio
aumentano il loro ritmo per fornire una più
alta quantità di ossigeno ai muscoli. Duran-
te il massaggio, lo stimolo applicato produce
una vasodilatazione locale e il sangue afflu-
isce più abbondante nelle zone periferiche
del corpo, sottraendolo in parte agli organi
profondi. Per questo motivo è sconsigliato
praticare il massaggio durante la digestione.
22 U.
GR
AT
I
UN’ARTEMILLENARIA
Un massaggio
antistress nella spa
del Falkensteiner Hotel
a Punta Skala,
in Croazia.
■ Le arterie distribuiscono sangue ossige-
nato a tutti i tessuti. Hanno pareti elastiche,
contrattili e resistenti e diventano di calibro
sempre più piccolo mano a mano che si al-
lontanano dal cuore, fino a esaurirsi nella
fitta rete dei capillari arteriosi. A questi sono
connessi i capillari venosi, che a loro volta
si collegano alle vene, meno elastiche delle
arterie, ma fornite di valvole che facilitano il
ritorno del sangue al cuore.
■ Il sangue venoso, ricco di anidride carbo-
nica, giunge al muscolo cardiaco attraverso
la vena cava inferiore e la vena cava supe-
riore: da qui, viene spinto ai polmoni, dove
si libera dell’anidride carbonica e assume
ossigeno. Dai polmoni passa nuovamente al
cuore, che lo spinge nella grande circolazio-
ne attraverso l’arteria aorta.
■ Il ritorno venoso è più difficoltoso rispetto
alla circolazione arteriosa, sia perché le vene
non hanno pareti contrattili, sia per una
questione di gravità nella parte inferiore del
corpo. I muscoli vengono in soccorso della
circolazione venosa agendo, con le contra-
zioni e il rilasciamento, da pompa periferica.
Il massaggio stimola e potenzia questa fun-
zione secondaria dei muscoli.
■ ■ AVVERTENZE. Durante il massaggio la
vasodilatazione produce un abbassamento
della pressione di cui occorre tenere conto
quando si tratta una persona ipotesa.
23
UN’ARTEMILLENARIA
■ Soprattutto durante il massaggio totale,
il cuore è sottoposto a un carico di lavoro
maggiore: per questo motivo vanno evitati
massaggi profondi e prolungati nel tempo
sulle persone che abbiano problemi cardio-
circolatori.
il sistema linfatico
La linfa è un liquido chiaro e trasparente che
scorre negli spazi tra le cellule con funzioni di
trasporto e trofiche (relative alla nutrizione
dei tessuti organici), nonché legate al siste-
ma immunitario. I capillari linfatici iniziano a
fondo cieco tra la rete dei capillari sanguigni
e assorbono i liquidi in eccesso che il circo-
lo sanguigno non è in grado di convogliare.
All’interno dei vasi linfatici, come nelle vene,
sono presenti valvole che favoriscono la risa-
lita della linfa.
■ Tutta la linfa del corpo confluisce in due
grandi tronchi, il tronco linfatico destro e
quello toracico, che trasportano la linfa al
terminus destro e sinistro: è il punto in cui
la linfa si riversa nel circolo sanguigno ed è
situato alla base del collo, dietro la clavicola.
Normalmente, la quantità di linfa circolante
nell’organismo si aggira intorno ai 5 litri. Au-
menti patologici, dovuti ad alterazioni della
circolazione sanguigna o a ristagni, determi-
nano la formazione di edemi, contro i quali
svolgono un’efficace azione le manovre di
drenaggio eseguite durante il massaggio. Il
gonfiore di gambe e caviglie è un esempio
classico di edema causato da problemi di as-
sorbimento dei liquidi. Le manovre di dre-
naggio dolci, lente e ritmiche, insieme a cor-
rette abitudini alimentari, possono favorire
la risoluzione di questi problemi. È necessa-
rio tuttavia rivolgersi al medico se si sospetta
che le cause siano legate ad altri problemi
del circolo periferico.
■ I linfonodi sono stazioni intermedie di
deposito della linfa, di forma ovoidale e di
spessore che varia da 2 a 20 millimetri. Qui
vengono prodotti i linfociti, che hanno il
compito di neutralizzare i batteri e le tos-
sine circolanti nell’organismo. I linfonodi
sono particolarmente diffusi nella regione
inguinale, nelle ascelle, nella parte anteriore
dei gomiti, nel cavo popliteo (dietro il ginoc-
chio), nei lati del collo e sotto la mandibola.
Sono organi delicati e sensibili a qualsiasi
stimolazione, per cui il massaggio è vietato
nelle zone appena elencate.
■ ■ UNA VIA DI DRENAGGIO. Il sistema
linfatico non costituisce un circolo a sé stan-
te, ma rappresenta una via di drenaggio dei
liquidi in eccesso, in cui il flusso della linfa
è favorito dalle pareti muscolari presenti nei
grandi vasi linfatici, dalla contrazione dei
muscoli che circondano i vasi linfatici e dalla
pressione e depressione addominale create
dalla respirazione.
24
UN’ARTEMILLENARIA
Un massaggio distensivo
sulla spiaggia del resort
Aureum Palace Hotel
a Bagan, in Birmania.
25
Per la revisione del capitolo «Un’arte millenaria» si ringraziano:
Giovanni Battista Agus, professore ordinario di chirurgia vascolare all’Università degli Studi di Milano e diretttore dell’Istituto di chirurgia vascolare e angiologia di MilanoSebastiano Banni, professore di fisiologia all’Università degli Studi di CagliariAntonino Di Pietro, direttore del servizio dermatologia plastica della Fondazione ospedale Marchesi di Inzago (Milano), presidente dell’Isplad (International-italian society of plastic aesthetic and oncologic dermatology)Nicola Ferrara, massofisioterapista e massaggiatore sportivo, consulente Aimfi-Associazione italiana massofisioterapistiSergio Lupo, responsabile del portale www.sportmedicina.com e del servizio di medicina dello sport della struttura sanitaria polispecialistica convenzionata Bios di Roma
le tecniche classiche
Le tecniche più diffuse rientrano
nel cosiddetto massaggio clas-
sico, noto anche come svedese
perché fu a Stoccolma che, nei
primi anni dell’Ottocento, pre-
se il via il primo corso di formazione
al massaggio, tenuto dal medico sve-
dese Per Henrik Ling, che classificò
e sintetizzò antiche tecniche basate
principalmente su sfioramenti, pres-
sioni e frizioni, frutto dell’esperienza
e dell’intuito dei guaritori che avevano
operato fino a quel momento.
Da allora, la scienza medica ha subìto
un’enorme evoluzione e oggi sono ben
noti i meccanismi di azione, sia diret-
LE TECNICHE CLASSICHE
CAPITOLO 2
ta sia riflessa, del massaggio. Le tecni-
che si sono perfezionate nel tempo e i
massaggiatori hanno perso quell’aura
di mistero che circondava i guaritori
di una volta. Il massaggio classico è en-
trato di diritto tra le tecniche di cura
e riabilitazione riconosciute dalla me-
dicina ufficiale, rivelandosi un ottimo
strumento sia di prevenzione sia di be-
nessere.
In questo capitolo scoprirai che cosa
ti occorre per praticare un massaggio
agli altri o su te stesso e imparerai le
tecniche principali, con le indicazioni
sulle zone da evitare e i casi in cui non
è consigliato il trattamento.
27
LE TECNICHE CLASSICHE
che cosa ti occorreT
ra gli strumenti indispensabili per
la pratica del massaggio su un’altra
persona, il lettino è sicuramente il più im-
portante. Tieni sempre a portata di mano
anche un cuscino grande, uno piccolo,
qualche coperta e scegli un abbigliamento
comodo.
■ In commercio esiste un’infinità di model-
li di lettini: se non hai spazio sufficiente in
casa, scegli un materassino ripiegabile che
può essere riposto al termine del tratta-
mento.
■ Procurati anche un cuscino grande (pos-
sibilmente cilindrico), che metterai sotto
le caviglie della persona da massaggiare
quando è prona e sotto le ginocchia quando
è supina, e un cuscino anatomico piccolo,
da posizionare sotto la testa. Questi accor-
gimenti sono fondamentali per consentire
un maggiore senso di agio psicofisico e di
rilassamento generale che predispongono
al tocco esterno del massaggiatore.
■ Prima di procurarti un lettino da massag-
gio puoi iniziare a esercitarti su un tavolo,
sistemando qualche coperta ripiegata sul
piano, rendendolo così più tollerabile per
la curva fisiologica della colonna e per l’a-
natomia toracica. In genere, però, il tavolo
è troppo alto e il massaggiatore non trova
l’adeguata distanza per applicare in modo
completo, agevole e realmente efficace le
proprie manovre. Il letto presenta un pro-
blema inverso (è troppo in basso rispetto al
massaggiatore) e troppo morbido: questo
comporta eccessive sollecitazioni sull’appa-
rato muscoloscheletrico di chi viene mas-
saggiato (ricevente). Puoi anche praticare
il massaggio a terra, su un materassino o su
una coperta ripiegata, ma questa soluzione
è suggerita a massaggiatori già esperti.
■ Per praticare il massaggio utilizza un ab-
bigliamento comodo: indossa una maglietta
con le maniche corte e, se possibile, opera
scalzo. Togli l’orologio, eventuali bracciali
28
LE TECNICHE CLASSICHE
29 29
LE TECNICHE CLASSICHE
e anelli o collane: chi riceve il trattamento
non deve sentire alcun contatto con oggetti
metallici o plastici sul proprio corpo. Invita
il ricevente a fare lo stesso. Taglia le unghie
abbastanza corte e mantieni il tuo corpo e il
tuo fiato a distanza dal ricevente.
■ Tipico effetto di un buon trattamento è
una lieve ipotermia (abbassamento della
temperatura corporea): tieni sempre a por-
tata di mano una coperta, da porre sulle par-
ti non coinvolte nel trattamento.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Per un automas-
saggio, utilizza un abbigliamento comodo,
sistemati sul letto e tieni accanto a te una
coperta: durante il trattamento non devi
sentire né troppo caldo né troppo freddo.
l’olio
L’utilizzo dell’olio è utile per l’esecuzione di
una buona tecnica e per un corretto scivo-
lamento delle mani. Eventuali principi attivi
in esso contenuti non fanno la differenza,
poiché gli effetti biologici sul corpo umano
sono frutto delle tecniche dell’operatore.
L’olio, seppur importante, non rappresenta
l’unico strumento di lavoro, poiché vi sono
pelli molto assorbenti, pelli maschili o fem-
minili estremamente androgine (ricche di
peli), pelli miste o comunque superfici cuta-
nee che potrebbero necessitare di altri stru-
menti o veicoli, come le creme, o, in caso di
intolleranze particolari, il talco.
All’inizio è meglio utilizzare oli neutri, che
aiutino semplicemente le mani a «scivolare»
sulla pelle della persona trattata o sulla tua
pelle, se pratichi un automassaggio: sono
particolarmente indicati quelli di mandorle
dolci, avocado o palma. Nelle farmacie, nel-
le erboristerie e nei negozi specializzati puoi
trovare un’infinità di prodotti per il massag-
gio. Alcuni hanno proprietà riscaldanti o cu-
rative: è sconsigliato utilizzarli, soprattutto
nella fase di apprendimento, perché non
permettono al massaggiatore principiante
di valutare con precisione gli effetti prodotti
dalla sua manualità.
■ In commercio esistono moltissimi oli es-
senziali: acquista prodotti puri, ricavati con
metodi naturali e privi di additivi chimici.
■ Essendo sostanze volatili e fotosensibili,
vanno conservati sempre al buio, ben chiusi,
e tenuti lontani dai bambini poiché possono
irritare o risultare tossici se ingeriti.
■ Non utilizzare l’olio essenziale puro sulla
pelle, ma diluiscilo in un olio base: non ecce-
dere nelle dosi (ridurrebbe l’effetto benefico
della frizione delle mani) e ricorda che una
maggiore concentrazione agisce più effica-
cemente sul corpo, mentre una più elevata
diluizione è indicata per la mente e per le
emozioni.
30
U.
GR
AT
I
LE TECNICHE CLASSICHE
■ Per l’olio, utilizza sempre un flaconcino
munito di salvatappo in modo che, se cade
sul pavimento, non rischia di sporcare e ren-
dere la superficie pericolosamente scivolosa.
■ Per esercitarti, utilizza un olio vegetale
neutro spremuto a freddo e di buona qua-
lità: di mandorle dolci (che nutre e idrata la
pelle), di avocado (molto efficace nei tratta-
menti estetici) o di palma (più grasso, indi-
cato per le pelli secche).
■ Usane una quantità minima, sufficiente a
limitare l’attrito delle mani sulla pelle, e non
versarlo mai direttamente su di te o sul corpo
della persona massaggiata. Piuttosto valuta,
con un dito e pochissimo olio, la capacità di
assorbimento della pelle e impara a dosar-
ne la quantità sufficiente. Così potrai anche
comprendere eventuali reazioni allergiche o
vistosi arrossamenti prima del trattamento.
■ Per rendere il trattamento più piacevole,
dieci minuti prima di cominciare puoi scal-
dare a bagnomaria la quantità di olio neces-
saria per il massaggio: in questo modo evite-
rai di trasmettere alla pelle una sgradevole
sensazione di freddo proprio all’inizio del
trattamento.
■ Se vuoi, puoi aggiungere al prodotto tre o
quattro gocce di olio essenziale. Stai atten-
to a eventuali reazioni allergiche: quando
massaggi un’altra persona, accertati sempre
prima di utilizzare qualsiasi prodotto se è in-
tollerante ad alcune sostanze e, se sì, a quali
in particolare. Lo scopo è evitare eventuali
irritazioni e fastidiose reazioni cutanee.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Utilizza l’olio an-
che su di te, durante un automassaggio,
per limitare l’attrito delle mani sulla tua
31 31
LE TECNICHE CLASSICHE
pelle. Non utilizzare l’olio essenziale puro
sulla pelle, ma diluiscilo sempre in un olio
base: segui gli stessi accorgimenti di base
illustrati per utilizzare l’olio per un massag-
gio su un’altra persona. Prima di iniziare, fai
attenzione a eventuali reazioni allergiche al
prodotto.
l’ambiente ideale
Il locale ideale per praticare massaggi deve
essere abbastanza spazioso e ben aerato,
poco luminoso, pulito e con temperatura
gradevole. Inoltre, fai in modo che gli stru-
menti necessari (come olio o crema) siano
sempre a portata di mano.
■ Abbassa le luci e crea un’atmosfera sof-
fusa: fai attenzione a non dirigere il fascio
luminoso direttamente sul viso. Molti mas-
saggiatori sono soliti praticare al lume di
una o più candele, ma non eccedere, specie
se la sala è piccola, perché rischi di ridurre
l’ossigeno e rendere l’atmosfera pesante.
■ Mantieni la temperatura dell’ambiente
intorno ai 24 °C.
■ Puoi anche accendere un bastoncino
d’incenso, ma se stai massaggiando un’altra
persona assicurati che ne gradisca l’aroma.
■ Sistema una piccola mensola o un ripia-
no sia ai piedi sia alla testa del lettino, per
avere sempre a portata di mano l’olio o la
crema da massaggio e non dover interrom-
pere il contatto con il corpo. Durante il trat-
tamento, passando da una zona all’altra del
corpo, una mano deve sempre mantenere il
contatto con la pelle massaggiata.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Per un automas-
saggio, abbassa le luci e crea un’atmosfera
soffusa: in questo modo alla fine del tratta-
mento potrai godere di una piacevole sen-
sazione di rilassamento, ideale soprattutto
prima di andare a letto. Per il resto, segui
le indicazioni illustrate per il massaggio a
un’altra persona.
Generalmente si utilizza un
accompagnamento musicale durante il
massaggio, ma alcune persone preferiscono
il silenzio: chiedi e rispetta la loro scelta.
Il criterio di scelta dipende soprattutto
dai gusti personali: seleziona la musica
che preferisci o, nel caso in cui massaggi
un’altra persona, falla scegliere a chi riceve
il trattamento. Mantieni il volume basso: la
musica deve rimanere in sottofondo come
una colonna sonora e non deve coprire con
la sua intensità le sensazioni e le percezioni
prodotte dal massaggio.
LA MUSICA O IL SILENZIO?
32
LE TECNICHE CLASSICHE
Un locale della spa
del resort Amanpuri a
Phuket, in Thailandia:
l’ambiente ideale
per i massaggi deve
essere spazioso,
ben aerato e con una
temperatura costante.
33
LE TECNICHE CLASSICHE
Il massaggio classico è composto da cin-
que manovre fondamentali e da una serie
di varianti, più o meno impiegate nelle nu-
merose scuole occidentali. Puoi praticarle
anche su te stesso. Le tecniche principali,
illustrate nel dettaglio a partire da pagina
38, sono:
■ lo sfioramento;
■ la frizione;
■ l’impastamento;
■ la vibrazione;
■ la percussione.
Ciascuna tecnica agisce in maniera differen-
te sull’organismo e presenta indicazioni e
controindicazioni. Ma, a prescindere dai be-
nefici sulla fisiologia dell’organismo, il mas-
saggio è prima di tutto un’esperienza olisti-
ca, uno strumento di comunicazione con la
parte più interna dell’altro e di sé: un mezzo
che, aggirando barriere sociali e modalità di
difesa, instaura un rapporto intimo e pro-
fondo con la propria essenza, allo scopo di
riportare armonia tra corpo e mente.
effetti dell’azione meccanica
Quando si pratica un massaggio, sugli altri o
se stessi, si esercita una serie di azioni mec-
caniche sul corpo che agiscono a diversi li-
velli – circolatorio, muscolare, articolare ed
epidermico – con risultati benefici per tutto
l’organismo.
■ Il massaggio facilita la circolazione del
sangue e della linfa, favorendo l’apporto di
sostanze nutritive e l’eliminazione delle sco-
rie metaboliche.
■ Migliora la contrattilità dei muscoli e l’ela-
sticità di tutti i tessuti.
■ Concorre alla risoluzione delle contrattu-
re muscolari e delle tensioni muscolo-tendi-
nee.
■ A livello articolare, favorisce la rimozione
delle aderenze peri ed endo-articolari, age-
volando così il movimento delle articolazioni.
■ Mobilizza e favorisce lo scorrimento dei
vari piani tissutali, migliorando le aderenze
dovute a cicatrici o condizioni di immobilità.
■ Agevola l’eliminazione del sebo e degli
le manovre
34
LE TECNICHE CLASSICHE
essudati, rendendo la pelle più morbida ed
elastica.
■ Favorisce la caduta delle cellule di sfalda-
mento, accelera il rinnovamento dei tessuti
cutanei e rende la pelle più pura e luminosa.
■ Riduce gli edemi, il gonfiore degli arti infe-
riori e gli ispessimenti dei tessuti in generale.
■ Aiuta a eliminare i grassi in eccesso e gli
inestetismi cutanei come la cellulite.
■ Rallenta i processi degenerativi dei tessuti
e contrasta l’insorgenza dell’artrosi e delle
artropatie in genere.
effetti dell’azione riflessa
Oltre agli effetti prodotti meccanicamente
a livello locale, il massaggio esercita anche
un’azione riflessa su sistemi interni e pro-
fondi dell’organismo, sempre a vantaggio di
una sensazione di equilibrio e di benessere
generale.
■ Ha un effetto calmante sulle terminazioni
nervose sensitive e rilassante su quelle mo-
torie.
■ La stimolazione locale dei nervi vasomoto-
ri favorisce la vasodilatazione e un aumento
35
LE TECNICHE CLASSICHE
della concentrazione sanguigna sulla zona
trattata.
■ Durante il massaggio si verifica un innal-
zamento della temperatura locale di 2-3 °C e
un abbassamento della pressione sanguigna,
con regolarizzazione del polso.
■ La respirazione si fa più lenta e ampia.
■ Il massaggio, infine, agisce contro lo stress
sia in modo generale, favorendo il rilassa-
mento fisico e mentale, sia in modo specifi-
co, stimolando la produzione di endorfine da
parte dell’organismo e inibendo la produzio-
ne di adrenalina.
in superficie e in profonditàSia nel massaggio classico sia nell’automas-
saggio le manovre devono susseguirsi e in-
trecciarsi secondo una logica precisa, che
tiene conto dell’obiettivo finale e delle varie
zone interessate dal trattamento.
Le zone, o strati, su cui il trattamento agisce
sono tre: considerale come altrettante por-
te che devi aprire per poter accedere più in
profondità e, nel caso in cui massaggi un’al-
tra persona, tieni conto delle sue condizioni
generali nel valutare l’intensità, la profondità
e la velocità delle manovre.
■ Lo strato superficiale comprende gli
strati più esterni della pelle (epidermide
e derma), con innumerevoli recettori tattili,
terminazioni nervose e una ricca vascolariz-
zazione periferica. È la zona del primo con-
tatto fisico, molto importante perché le sen-
sazioni cui dà vita determineranno la misura
del rilassamento di chi riceve il massaggio.
In questo strato sono indicati lo sfioramento
leggero e appoggiato, la frizione e la vibra-
zione.
■ Lo strato intermedio comprende il derma
profondo, l’ipoderma e il tessuto connetti-
vale sottocutaneo, che separa la pelle dagli
organi sottostanti. È il classico strato con-
nettivale, ricco di elastina, di collagene, di
sostanza fondamentale e di grassi. È la zona
dove si accumulano i liquidi in eccesso e si
formano i cuscinetti di grasso e la celluli-
te, e dove il tessuto connettivale manifesta
le tensioni riflesse causate dalla sofferenza
dei muscoli o degli organi interni. Su questo
strato agiscono tutte le varianti della frizione
e l’impastamento leggero con i polpastrelli
delle dita.
■ Lo strato profondo comprende i muscoli,
i plessi nervosi, i vasi e gli organi interni. A
questa profondità agiscono l’impastamen-
to profondo, le manovre di strizzamento e
pressione e la percussione, nonché, per via
riflessa, la frizione profonda.
le zone da evitareSia nel massaggio classico sia nell’automas-
saggio alcune parti del corpo, particolar-
36
LE TECNICHE CLASSICHE
mente sensibili e delicate perché sede di
linfonodi, di grossi vasi e di tronchi nervosi
superficiali, sono escluse dal trattamento.
Eccole:
■ il cavo popliteo (la parte posteriore del gi-
nocchio);
■ il lato interno della coscia;
■ l’inguine;
■ le ascelle;
■ il lato interno del gomito.
le controindicazioniEsistono alcune circostanze in cui è pre-
feribile non praticare il massaggio su di sé
o sugli altri: in questi casi è bene astenersi
dall’applicare qualsiasi manovra e rivolgersi
al medico per un consiglio sul comporta-
mento da adottare.
Ecco i casi in cui il trattamento è sempre
sconsigliato:
■ negli stati febbrili;
■ in caso di malattie degli apparati cardiova-
scolare e respiratorio;
■ in presenza di gravi disturbi del fegato e
dei reni;
■ in caso di forme flogistiche (infezioni e in-
fiammazioni);
■ in persone affette da gravi disturbi della
personalità;
■ in presenza di tumori, soprattutto quelli
che colpiscono la pelle e il sistema linfatico;
■ durante i primi tre mesi di gravidanza;
■ alle donne durante i giorni centrali del ci-
clo mestruale, soprattutto se questo è molto
abbondante.
Inoltre, non massaggiare alcune zone del tuo
corpo o dell’altra persona, in caso di:
■ varici, tromboflebiti e fragilità capillare
sulle gambe;
■ nelle zone colpite da lesioni traumati-
che recenti (strappi muscolari, contusioni,
distorsioni e fratture), poiché il massaggio
potrebbe disturbare il processo di recupero;
■ piaghe o ferite, irritazioni e infiammazioni
locali.
Rimanda il massaggio o l’automassaggio
se sono in corso importanti eventi naturali
come temporali, vento molto forte ed eclissi.
Non stupirti di questa controindicazione:
ogni cellula dell’organismo è un
microcosmo che risponde alle medesime
leggi dell’universo in cui è immersa. Quando
in natura si verifica un evento naturale
ogni essere vivente risulta più o meno
influenzato, come dimostrano gli individui
meteoropatici, particolarmente sensibili agli
influssi del tempo.
FERMATI SE C’È IL TEMPORALE!
37
LE TECNICHE CLASSICHE
Lo sfioramento è la manovra fondamen-
tale del massaggio classico: dev’essere
avvolgente e non provocare solletico. Ogni
trattamento inizia e finisce con questa tec-
nica, che viene utilizzata anche per collega-
re tutte le fasi del massaggio, rendendolo
fluido, scorrevole, piacevolmente vario e
avvolgente. Anche conoscendo soltanto lo
sfioramento, sarai in grado di fare un mas-
saggio o un automassaggio completo, sen-
za per questo rendere monotono o noioso
il trattamento. Osserva una mamma che
accarezza il suo bimbo o due persone inna-
morate che si abbracciano: quello che fanno
in modo del tutto naturale e istintivo è ciò
che il massaggiatore chiama sfioramento.
Il loro atteggiamento è di totale dedizione
e di amore incondizionato. Impara da loro,
perché il massaggio privato di queste carat-
teristiche perderebbe il suo significato pro-
lo sfioramentofondo, per ridursi a una semplice tecnica
manuale, automatica e priva di significato.
Puoi usare questa tecnica anche durante un
automassaggio, nelle zone del corpo in cui
riesci a intervenire da solo.
■ ■ ESECUZIONE. La manovra dello sfio-
ramento è semplice e intuitiva: devi solo
fare scorrere le mani sulla superficie del
corpo con movimenti circolari, ampi, lenti e
regolari.
■ Mantieni la mano aperta, morbida e rilas-
sata e fai in modo che si adatti alla forma del
punto che stai massaggiando.
■ Il contatto deve essere sempre massimo,
effettuato con tutta la mano – dal polso alla
punta delle dita – che appoggia sulla pelle,
mentre la pressione dev’essere minima e si
limita al semplice, leggero contatto con l’e-
pidermide.
38
LE TECNICHE CLASSICHE
■ Offri il contatto pieno delle mani: duran-
te la manovra non staccare il palmo o i pol-
pastrelli delle dita dal corpo della persona
massaggiata.
■ Mantieni un ritmo lento e regolare, senza
imprimere brusche variazioni di velocità.
■ Esegui movimenti circolari, evitando re-
pentine variazioni della direzione.
■ Fai assumere ai tuoi movimenti le sem-
bianze di una danza, in cui tutto il fisico è
coinvolto.
■ Tieni la boccetta dell’olio sempre a porta-
ta di mano e se, durante il massaggio, ne hai
bisogno per diminuire l’attrito con la pelle,
non staccare entrambe le mani e mantieni-
ne una sempre in contatto con l’epidermide.
■ Quando massaggi un’altra persona, men-
tre pratichi lo sfioramento avvicinati di più
con il tuo corpo al suo, fino ad appoggiare
gli avambracci sulla zona del trattamento.
Continua a disegnare le figure che conosci
o inventane di nuove, rispettando sempre il
moto circolare. Stai utilizzando una superfi-
cie di appoggio molto più ampia.
■ Cerca di avvertire come il massaggio di-
venta via via più profondo e coinvolgente:
quando massaggi un’altra persona, prosegui
fino a quanto è disposta a entrare in con-
tatto con te. Se la tensione cresce invece di
diminuire, allontanati: non tutti gradiscono
un contatto fisico così intenso.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi utilizzare la
tecnica dello sfioramento anche su di te: fai
scorrere le mani sulle parti del tuo corpo in
cui puoi intervenire da solo. Non mantenere
il corpo rigido e immobile durante il tratta-
mento e cerca di essere rilassato. Usa l’olio
per diminuire l’attrito delle mani sulla pelle.
Tieni la boccetta a portata di mano: se, du-
39
LE TECNICHE CLASSICHE
rante il massaggio, hai bisogno di usarne an-
cora per diminuire l’attrito con la pelle, non
staccare entrambe le mani e tienine una
sempre in contatto con l’epidermide mentre
con l’altra prendi il prodotto.
■ ■ I BENEFICI. Lo sfioramento calma
e distende il sistema nervoso ed è la base
per un efficace massaggio antistress. È un
ottimo trattamento di bellezza, in quanto
concorre a eliminare le cellule morte del-
lo strato superficiale della cute e favorisce
la rimozione del sebo, purificando la pelle
e rendendola più morbida. Puoi praticare
lo sfioramento leggero su persone malate
e convalescenti, su bambini e anziani, sulle
donne durante la gravidanza, su individui
ansiosi, nervosi e agitati.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Lo sfiora-
mento non presenta controindicazioni, se
non quelle legate, quando massaggi un’al-
tra persona, alla presenza di eventuali
malattie infettive della pelle che possono
essere trasmesse tramite il contatto. Pri-
ma di trattare una persona che presenta
Nelle fasi avanzate del massaggio, la tecnica
dello sfioramento non limita il contatto sulla
pelle della persona massaggiata alle sole
mani, ma coinvolge anche tutto l’avambraccio
LE VARIANTI DELLO SFIORAMENTO CON L’AVAMBRACCIO
fino al gomito. Si tratta di un tipo di
trattamento che offre un contatto molto più
coinvolgente e profondo: per questo, quando
massaggi un’altra persona usando questa
tecnica, ricordati che viene messa in gioco
la sfera emozionale non solo di chi riceve il
massaggio, ma anche la tua. Anche durante
l’automassaggio, nelle zone in cui riesci a
intervenire da solo, utilizza non solo le mani,
ma anche tutto l’avambraccio fino
al gomito, in modo da rendere il trattamento
più profondo e coinvolgente possibile anche
su di te.
40
LE TECNICHE CLASSICHE
gravi problemi di salute, chiedi sempre
consiglio al suo medico curante.
sulla schiena
Attraverso un movimento delicato, a caden-
za ritmica, si risvegliano i recettori della pel-
le e si induce una sensazione di rilassamen-
to che, partendo dalla schiena, coinvolge
l’intero organismo. Puoi intervenire da solo
con un automassaggio nella zona lombare
oppure nella zona delle spalle e della cer-
vicale.
■ ■ ESECUZIONE. La tecnica dello sfiora-
mento è l’ideale per iniziare un massaggio
alla schiena, grazie anche ai suoi effetti ri-
lassanti e distensivi. Fai così.
1. Ungi le mani con l’olio e poggiale sulla
zona lombare: con un movimento uniforme,
sali verso le spalle, sfiorando i muscoli ai
lati della colonna vertebrale. Con movimen-
to circolare, avvolgi le spalle e le scapole e
scendi lungo i fianchi verso la zona lombare.
Sempre con movimento circolare, avvolgi la
parte alta dei glutei e arriva fino alla zona
sacrale. Senza fermarti, ricomincia a salire
verso la testa, lungo la parte centrale della
schiena. Ripeti l’esercizio più volte, cercan-
do di mantenere ritmo e velocità costanti.
2. Riprendi l’esercizio precedente cercando
di rendere più ampio e avvolgente il movi-
mento. Estendi il movimento a tutta la su-
perficie della schiena, fianchi compresi, e
avvolgi bene il collo, le spalle e le braccia.
3. Partendo sempre dalla zona lombare,
esegui piccoli cerchi, spostandoti lentamen-
te in direzione della testa: quando arrivi sul-
41
LE TECNICHE CLASSICHE
le spalle, avvolgile e ridiscendi lungo i fian-
chi, con un movimento unico, ritornando al
punto di partenza. Ricomincia l’esercizio e
ripetilo varie volte.
4. Gli esercizi visti fin qui vengono eseguiti
con il movimento sincrono di entrambe le
mani. Ora prova a eseguire gli esercizi al-
ternando il movimento delle mani: mentre
una sale lungo la parte centrale della schie-
na, l’altra discende lungo la parte laterale.
Traccia grandi e piccoli cerchi sulla schiena
muovendo le mani in modo indipendente:
scoprirai che l’esercizio è un po’ più diffici-
le perché richiede maggiore coordinazione
e destrezza. Non preoccuparti se scopri di
non sapere muovere le mani in modo indi-
pendente l’una dall’altra: la mano non domi-
nante (la sinistra per i destrimani) tenderà a
bloccarsi e sembrerà come paralizzata. Non
abbatterti, esercitati con costanza e otterrai
miglioramenti eccezionali in breve tempo.
5. Grazie agli esercizi precedenti, hai acqui-
sito maggiore abilità e le tue mani si muo-
vono con sicurezza sulla pelle della persona
massaggiata. Ora puoi unire le figure appre-
se nelle esercitazioni precedenti. Inizia trac-
ciando grandi cerchi, con le mani sincrone
poi, senza fermarti, esegui i cerchi alter-
nando le mani. Continua a fare variazioni,
esercitati, gioca passando da un movimento
all’altro, ma sforzati sempre di mantenere il
ritmo dello sfioramento lento e costante.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi utilizzare la
tecnica dello sfioramento sulla schiena per
un automassaggio nelle zone in cui riesci a
intervenire da solo, come quella lombare o
quella delle spalle, usando un olio che limiti
l’attrito delle mani sulla tua pelle. Nei punti
in cui non riesci a intervenire da solo, chiedi
aiuto a un’altra persona.
sulle braccia
Lo sfioramento è indicato anche per inizia-
re un massaggio alle braccia per risvegliare
i ricettori della pelle e rilassare le braccia,
prima di passare ad altre manovre.
■ ■ ESECUZIONE. Inizia circondando il
polso con una mano mentre l’altra esegue
movimenti circolari di andata e ritorno su
tutto il braccio. Alterna la mano che esegue
il movimento e quella che sostiene il polso.
Con tutta la mano, compresi i polpastrelli
delle dita, avvolgi sempre il braccio, ricer-
cando il massimo contatto possibile.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare la tec-
nica per un automassaggio: esegui gli sfiora-
menti prima su un braccio e poi su un altro,
42
U.
GR
AT
I
LE TECNICHE CLASSICHE
partendo dalle mani e risalendo verso il bi-
cipite, il tricipite e la spalla.
sulle gambeLo sfioramento delle gambe è una manovra
che, se eseguita con la giusta intensità, ti
aiuterà a stimolare la microcircolazione
cutanea e ti permetterà di ridurre fastidi
come i gonfiori alle gambe e alle caviglie a
fine giornata. Lo sfioramento alle gambe è
ideale anche per rinnovare lo strato super-
ficiale dell’epidermide e per l’eliminazione
dei cataboliti (prodotti di scarto).
1. Fai assumere alla persona la posizione
prona. Comincia massaggiando il piede:
una mano è posta sotto la caviglia, l’altra
sulla pianta. Esegui con entrambe le mani
un movimento circolare alternato, avvol-
gendo completamente il piede e mantenen-
do sempre il massimo contatto.
2. Sfiora la gamba dal piede fino al gluteo,
con un movimento sincrono delle mani af-
fiancate: arrivato in alto, con un movimento
circolare, una mano avvolge la coscia all’e-
sterno e l’altra all’interno. Ritorna fino al
piede seguendo il lato interno ed esterno
della gamba e ricomincia il movimento ver-
so l’alto. Le mani avvolgono la gamba con
il massimo contatto: mantienile morbide
affinché si adattino alla forma del corpo.
Ripeti il movimento svariate volte cercan-
do di comprendere la più ampia superficie
possibile.
Puoi dedicarti a una sola parte della gamba
(sotto il ginocchio o la coscia), eseguendo
cerchi più piccoli su queste zone e alter-
nandoli con cerchi più grandi che compren-
dono l’intera gamba.
3. Fai assumere alla persona che stai mas-
saggiando la posizione supina: mettile il
43
LE TECNICHE CLASSICHE
cuscino grande sotto le ginocchia e quello
piccolo sotto la testa. Ricomincia lo sfio-
ramento delle gambe con le modalità pre-
cedenti: parti dal piede e poi dedicati alla
gamba e alla coscia. Sali sulla parte anterio-
re, avvolgi la coscia e torna verso il piede.
Durante la fase di ritorno cerca di infilare
le mani anche sotto la gamba per rendere il
massaggio più ampio e avvolgente.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi applicare
questa tecnica su di te con un automassag-
gio, con effetti rilassanti e distensivi, sopra-
tutto a fine giornata, prima di andare a letto.
Stenditi sul letto o sul pavimento e solleva
le gambe leggermente verso l’alto. Inizia gli
sfioramenti dal piede e spostati lentamente
lungo la gamba, risalendo verso i polpacci
e le anche. Usa un olio neutro per limitare
l’attrito delle mani sulla pelle. Ripeti i movi-
menti una decina di volte per gamba.
sull’addome e sul torace
Sei giunto in una zona delicata: l’unica pro-
tezione agli organi interni sono i muscoli
addominali. Puoi usare questa tecnica su
di te, praticando un automassaggio, o su
un’altra persona.
Il contatto con l’addome produce spes-
so reazioni di difesa inconsce: per questo,
soprattutto quando usi questa tecnica su
un’altra persona, cerca di essere molto di-
screto, ma non timoroso nell’approccio.
1. Appoggia le mani al centro dell’addome
e pratica un leggerissimo sfioramento cir-
colare in senso orario. I cerchi, dapprima
piccoli, diventano sempre più grandi fino a
coinvolgere l’area che va dal ventre fino al
torace e, lateralmente, i fianchi.
2. Disegna piccoli cerchi con le mani al-
ternate, salendo dal ventre fino al torace.
Ritorna in basso con un unico movimento
lungo i fianchi e ripeti diverse volte.
3. Poni le mani al centro dell’addome, su-
bito sotto l’ombelico. Sali fino allo sterno,
passando al centro tra i seni. Avvolgi le
spalle e torna verso il basso, passando all’e-
sterno dei seni e lungo i fianchi.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Usa la tecnica
dello sfioramento su addome e torace an-
che su di te per un automassaggio, ma sii
lieve ed evita di andare troppo in profon-
dità, visto che si tratta di una zona molto
delicata: sistemati in posizione supina e ini-
zia gli sfioramenti all’addome. Dopo, risali
lentamente verso le costole, facendo atten-
zione alla zona del seno, e scendi lungo i
fianchi.
44
LE TECNICHE CLASSICHE
La tecnica della frizione è simile a quel-
la dello sfioramento – variano solo in-
tensità e velocità di esecuzione – ma agisce
sul corpo in maniera molto più rilevante. Il
meccanismo di azione è diretto, provocato
dall’attrito tra la mano e la cute, ma anche
riflesso, poiché coinvolge i recettori cutanei
che stimolano la risposta del sistema nervo-
so vegetativo. Puoi utilizzare questa tecnica
su di te per un automassaggio nelle zone del
corpo in cui riesci a intervenire da solo, op-
pure per massaggiare un’altra persona.
Ricorda che la pressione profonda si esegue
solamente in direzione del circolo venoso,
verso il cuore. Nel movimento di ritorno
alleggerisci la pressione come nello sfiora-
mento e non eccedere nella manovra per
non creare irritazioni cutanee.
■ ■ I BENEFICI. La frizione favorisce un’in-
tensa vasodilatazione cutanea e iperemia lo-
cale, producendo arrossamento e aumento
della temperatura. Questa tecnica, usata sia
per massaggiare un’altra persona sia per un
automassaggio, mobilizza il tessuto connet-
tivo e svolge un’azione drenante sui liquidi.
Se eseguita con i polpastrelli delle dita, sti-
mola il riassorbimento di edemi e infiltrazio-
ni e porta beneficio in caso di malattie dege-
nerative come l’artrosi. Aiuta l’ossigenazione
delle cellule e l’eliminazione delle scorie me-
taboliche.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. La frizione
deve essere evitata in tutte le più importanti
patologie, specie quelle relative agli appa-
rati circolatorio e respiratorio, e in caso di
infiammazioni perché produce un intenso
riscaldamento. Non frizionare le gambe se
soffri di fragilità capillare o varici, o se la
persona che stai massaggiando ha questo
tipo di problema. Evita la manovra su zone
infette o in caso di trauma recente, su parti
doloranti o particolarmente sensibili (come
addome, torace e viso).
sulla schiena
La frizione sulla schiena è una manovra ide-
ale da applicare su chi è rimasto a lungo a
letto immobilizzato. I movimenti, più deci-
si di quelli eseguiti durante lo sfioramento,
hanno il pregio di riattivare la circolazione
sanguigna. Nelle zone in cui riesci ad arriva-
re da solo puoi praticare un automassaggio.
la frizione
45
LE TECNICHE CLASSICHE
1. Esegui la serie di figure presentate nello
sfioramento della schiena (vedi pagina 41),
riducendo la velocità e aumentando note-
volmente la pressione. Nella fase di ritor-
no, quando le mani discendono dalle spalle
verso la zona lombare, la pressione deve es-
sere alleggerita per non ostacolare il flusso
sanguigno.
2. Friziona la zona sacrale con i polpastrelli
dei pollici: il resto della mano deve restare
in contatto con il corpo. Esegui movimen-
ti di rotazione alternata con una pressione
decisa e profonda, allargando via via i cer-
chi fino a interessare l’area compresa tra
glutei e zona lombare.
3. Ripeti la frizione con i polpastrelli dei
pollici alla base del collo, all’altezza del-
la settima vertebra cervicale, quella più
sporgente. Il palmo di ciascuna mano deve
essere appoggiato sulla spalla e avvolge il
muscolo trapezio. Il movimento circolare
interessa la zona centrale e si sposta via via
verso le spalle.
4. Esegui movimenti circolari su tutta la
zona centrale della schiena, dai lombi alle
spalle. La pressione e la velocità di esecu-
zione produrranno un’intensa sensazione
di calore.
5. Esegui movimenti alternati di andata e
ritorno lungo tutti i muscoli paravertebrali.
Le mani salgono e scendono lungo la schie-
na con movimenti sempre più veloci.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare la tec-
nica della frizione anche su di te, nelle zone
in cui riesci a intervenire da solo, come
quella delle spalle e quella lombare. Usa un
olio neutro per limitare l’attrito delle mani
sulla pelle.
sulle gambeAdatto agli sportivi prima della gara per
preparare i muscoli, questo trattamento
può andar bene anche per un automassag-
gio. La frizione è una manovra molto utile
per combattere i gonfiori agli arti inferio-
ri. Fai attenzione, però, a non eseguirla su
zone affette da varici.
1. Fai assumere alla persona che stai mas-
saggiando la posizione prona e friziona il
piede mettendo una mano sul dorso e una
sulla pianta. Esegui movimenti molto veloci
per riscaldare questa parte del corpo che
durante il massaggio tende a raffreddarsi
facilmente.
2. Friziona il polpaccio con veloci movi-
menti alternati delle mani: il trattamento
46
LE TECNICHE CLASSICHE
47
LE TECNICHE CLASSICHE
può essere eseguito salendo e scendendo
lungo il polpaccio o disegnando forme cir-
colari. Evita di frizionare la zona posteriore
del ginocchio.
3. Friziona la coscia, ponendo una mano
sulla parte posteriore e una sul lato esterno:
cerca di interessare anche l’area del gluteo
e del fianco. Evita la frizione sul lato interno
della coscia e non praticare la manovra in
presenza di problemi di circolazione perife-
rica (varici e fragilità dei capillari).
4. Fai assumere alla persona che stai mas-
saggiando la posizione supina e sistemale il
cuscino sotto le ginocchia. Friziona ancora
il piede per pochi secondi. Friziona il mu-
scolo tibiale anteriore – collocato nella par-
te frontale ed esterna della gamba, in cor-
rispondenza della tibia – che spesso risulta
teso e sofferente, con il palmo di una sola
mano, mentre l’altra mano sostiene la gam-
ba, oppure pratica la manovra utilizzando i
polpastrelli dei pollici, mentre il resto delle
mani avvolge la gamba. In questo secondo
caso il trattamento risulta molto più lento e
profondo.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare la tec-
nica della frizione sulle gambe anche per
un automassaggio. Sistemati in posizione
supina, con le gambe leggermente solle-
vate verso l’alto. Inizia la frizione a partire
dal piede: esegui movimenti molto veloci
per riscaldare questa parte del corpo che,
durante il trattamento, tende a raffreddarsi
velocemente. Quindi risali lungo la gamba,
frizionando i polpacci e la coscia. Usa un
olio neutro per limitare l’attrito delle mani
sulla pelle.
48
LE TECNICHE CLASSICHE
l’impastamentoL
’impastamento è la manovra più com-
plessa del massaggio classico: non a
caso è anche quella più soggetta a differen-
ti interpretazioni, tanto che ciascun autore
spesso propone una variante personale di
questa tecnica.
In generale, vengono distinti due tipi fonda-
mentali di impastamento: il primo consiste
nel pizzicare il tessuto cutaneo, sollevando-
lo e rilasciandolo immediatamente. Molto
utilizzato nei trattamenti estetici, presen-
ta il rischio di produrre nelle pelli sensibili
ematomi e deve per questo essere utiliz-
zato con molta cautela. Il secondo tipo di
impastamento è il rotolamento o roulage: i
pollici affiancati vengono spostati in avanti
sollevando la cute mentre le altre dita pre-
cedono «camminando» sulla cute, tirando-
la indietro e contribuendo a sollevarla in
direzione dei pollici. Il rotolamento deter-
mina lo scollamento del tessuto connettivo
su ampie superfici, causando un’intensa re-
azione di vasodilatazione locale.
■ ■ ESECUZIONE. La manovra si esegue
sui tessuti molli, la cute, il tessuto connet-
tivo e i muscoli, con un movimento ritmico
di spremitura e rilascio, alternando l’attività
delle due mani.
■ Afferra con tutto il palmo delle mani il
tessuto da massaggiare. Spremi e rilascia,
imprimendo insieme anche un leggero mo-
vimento rotatorio.
■ Se la parte da trattare è estesa, la pre-
sa diventa più ampia, coinvolgendo tutte le
dita, il palmo e l’eminenza tenar (la parte
più carnosa posta alla base del pollice).
■ Il movimento è simile all’atto di impasta-
re il pane.
■ Se una zona è troppo tesa e dolorante,
desisti: applica manovre più blande e quan-
do la sentirai più distesa potrai riprovare.
49
LE TECNICHE CLASSICHE
■ Il dolore è sempre un segnale che la ma-
novra è eseguita in maniera scorretta o è
troppo intensa.
■ Sia durante l’automassaggio, sia durante
il massaggio di un’altra persona, non soffer-
marti per troppo tempo sull’impastamento,
alternalo sempre ad altre manovre di sfio-
ramento e di frizione per rendere il massag-
gio più vario e piacevole.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi utilizzare la
tecnica su di te, per un automassaggio nel-
le zone in cui riesci a intervenire da solo,
come le gambe e le braccia.
■ ■ I BENEFICI. L’impastamento provoca
lo svuotamento delle ghiandole sebacee,
ammorbidisce la pelle e la rende più ela-
stica. Favorisce lo scollamento del tessuto
connettivale, contribuendo a migliorare le
cicatrici e ridurre le aderenze.
Stimola il metabolismo cellulare, favorendo
l’eliminazione delle sostanze di scarto e il
nutrimento dei tessuti. Ridona tono, trofi-
smo ed elasticità ai muscoli irrigiditi a cau-
sa di una prolungata immobilità. Favorisce
la circolazione generale. È indicato negli
edemi, nei trattamenti degli inestetismi
cutanei (come la cellulite), nel massaggio
sportivo, nell’artrosi e nel reumatismo dopo
la fase acuta.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Sia duran-
te un automassaggio, sia durante un mas-
saggio a un’altra persona, fai attenzione a
non utilizzare l’impastamento sulle zone
affette da varici, fragilità capillare e flebite.
In caso di infiammazioni o traumi recenti,
lascia che il tuo organismo metta in atto i
naturali processi di riparazione prima di in-
tervenire. Non eseguire l’impastamento in
tutti i casi descritti nelle controindicazioni
generali al massaggio (vedi pagina 37 ).
sulla schiena
Tutte le manovre di impastamento ammor-
bidiscono i tessuti e favoriscono il tono. Se
usi l’impastamento per massaggiare un’altra
persona, con questa manovra sulla schiena
puoi decontrarre la muscolatura dorsale e
paravertebrale, agendo sulle tensioni e ri-
ducendo anche il mal di testa. Fai così.
1. Impasta tutta la muscolatura paraverte-
brale sui due lati della colonna eseguendo
coi polpastrelli dell’indice e del medio op-
posti al pollice movimenti circolari. Parti
dalla zona lombare e arriva a spalle e collo,
quindi torna al punto di partenza con una
manovra di sfioramento. Ripeti varie volte.
2. Partendo dal gluteo, impasta tutta la
parte laterale della schiena, fin sotto l’a-
50
LE TECNICHE CLASSICHE
51 51
LE TECNICHE CLASSICHE
scella: poiché si tratta di masse muscolari
più grandi, la presa diventa più piena e in-
teressa tutta la mano. Spremi alternando le
mani mentre ti sposti verso l’alto, ritorna al
punto di partenza con una manovra di sfio-
ramento. Ripeti diverse volte.
3. Impasta i muscoli che vanno dal collo
alla spalla, avvolgendoli con tutto il palmo
e spremendo con i polpastrelli di indice e
medio opposti al pollice, con movimenti al-
ternati delle mani. Sii cauto perché questi
muscoli sono spesso contratti e doloranti.
4. Ripeti il punto precedente, ma con cia-
scuna mano sulla spalla corrispondente, al-
ternando sfioramenti, anche profondi, a im-
pastamenti fatti con i polpastrelli delle dita.
5. Impasta i muscoli del collo, dalla base
fino alla nuca, con entrambe le mani: i pol-
lici si oppongono a tutte le altre dita e le
mani eseguono movimenti circolari alterna-
ti, impastando con i polpastrelli.
6. Posizionati dietro la testa del ricevente
e appoggia le mani sulla nuca. Appoggia i
polpastrelli delle dita nel punto in cui i mu-
scoli del collo si collegano alla nuca ed ese-
gui movimenti circolari di spremitura con
le mani alternate. Questa manovra è molto
efficace per ridurre le tensioni del collo e il
mal di testa.
7. Sulla muscolatura paravertebrale, sol-
leva la plica (piega) cutanea con i pollici
e, aiutandoti con le altre dita, spingi verso
l’alto, tracciando una linea che va dai lombi
fino alle spalle. Torna al punto di partenza
con una manovra di sfioramento e ripeti
sull’altro lato: disegna alcune linee parallele
su tutta la schiena, spostandoti lateralmen-
te di un centimetro ogni volta.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Nelle zone in cui
riesci a intervenire da solo (come quella
delle spalle e del collo), puoi usare la tec-
nica dell’impastamento per un automassag-
gio alla schiena. Pinza il tessuto tra pollice
e indice e fai movimenti circolari, impastan-
do con decisione, ma in modo leggero.
sulle braccia
Le braccia sono sede di punti riflessi impor-
tanti: ne deriva che il massaggio di questa
parte del corpo ha un effetto molto rilas-
sante, oltre a tonificare zone spesso sogget-
te a cedimento del tessuto cutaneo.
1. Impasta tutte le dita della mano e il pal-
mo con i polpastrelli delle dita in opposizio-
ne. Dedicati in modo particolare a questa
52
LE TECNICHE CLASSICHE
zona, sede di punti riflessi importanti, per-
ché il suo massaggio è molto piacevole e ha
un intenso effetto calmante.
2. Quando stai massaggiando un’altra per-
sona, con una mano sostieni il braccio in
corrispondenza del polso, e con i polpa-
strelli dell’altra impasta l’avambraccio. La
mano che esegue il massaggio avvolge tutto
l’avambraccio e mantiene sempre il massi-
mo contatto.
3. Posa il braccio della persona sul lettino,
disteso lungo il fianco, e impasta il tricipi-
te (posteriormente) e il bicipite (anterior-
mente). Ora dedicati al deltoide, il musco-
lo che dalla spalla scende lateralmente sul
braccio, e a tutti i muscoli della spalla.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi utilizzare la
tecnica dell’impastamento anche su di te
per un automassaggio, intervenendo pri-
ma su un braccio e poi sull’altro. Parti dalla
mano e, lentamente, risali lungo il braccio,
impasta il tricipite, il bicipite e, infine, il del-
toide e i muscoli della spalla in cui riesci a
intervenire da solo.
sulle gambeIl massaggio alle gambe usando la tecnica
dell’impastamento è un passaggio fonda-
mentale per la salute dell’intero organismo:
si stimola la funzionalità di molti apparati e
le manovre effettuate sulle gambe stimolano
la circolazione e contribuiscono a combat-
tere la cellulite. Puoi usare l’impastamento
delle gambe per massaggiare un’altra per-
sona oppure su di te per un automassaggio.
1. Poni le mani sul dorso e sulla pianta
del piede ed esegui pressioni circolari pro-
fonde. Continua a impastare il piede con i
polpastrelli dei pollici opposti a quelli delle
altre dita. Esegui dei movimenti circolari
sulle dita, negli spazi tra le dita e nelle parti
carnose.
2. Impasta il polpaccio con i polpastrelli
in opposizione, partendo dal tendine d’A-
chille. Passa ai due fasci muscolari – ventre
mediale e laterale del muscolo gastrocne-
mio – con manovre di impastamento alter-
nate a movimenti di sfioramento e frizione.
3. Impasta a fondo la parte posteriore e
quella laterale della coscia iniziando con
tutta la mano, e poi prosegui usando le dita
in opposizione. Alterna le manovre a mo-
vimenti di sfioramento e frizione che effet-
tuano un’azione di drenaggio delle scorie
del metabolismo rimosse attraverso l’impa-
stamento.
53
LE TECNICHE CLASSICHE
4. Impasta a fondo la parte esterna della
coscia, vicino all’anca, sede di depositi di
grasso e luogo di elezione della cellulite:
non eccedere però con l’intensità del toc-
co, per non provocare rotture dei vasi, con
conseguenti ematomi e formazioni di nodu-
li antiestetici.
5. Impasta la parte anteriore della coscia,
dedicandoti in particolare alla zona sopra
il ginocchio e a tutti i fasci del muscolo
quadricipite, che nel caso di uno sportivo
hanno bisogno di un trattamento partico-
larmente energico.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Utilizza le mano-
vre di impastamento anche su di te, per un
automassaggio. Sistemati in posizione su-
pina, con le gambe leggermente sollevate
verso l’alto. Inizia gli impastamenti del pie-
de e dopo risali lungo il polpaccio e la co-
scia. Fai attenzione a non eccedere nell’in-
tensità della pressione, in modo da evitare
la rottura di piccoli capillari e la comparsa
di piccoli ematomi.
sull’addome e sul torace
Le manovre di impastamento di addome e
torace vanno praticate, sia su di te che su
un’altra persona, con particolare delicatez-
za. Sono da evitare in caso di infiammazio-
ne degli organi addominali, come stomaco
e intestino.
■ ■ ESECUZIONE. L’impastamento di ad-
dome e torace deve essere fatto con grande
attenzione, visto che si tratta di zone par-
ticolarmente delicate. Ricorda che la coli-
te, la cistite, la gastrite e tutte le patologie
relative agli organi interni dell’addome rap-
presentano una controindicazione all’impa-
stamento.
1. Inizia con leggere manovre di impasta-
mento sui fianchi. Lavora lo strato cutaneo
e connettivale dell’addome. Cerca di essere
cauto e delicato: sia se massaggi te stesso,
sia se intervieni su un’altra persona, non
devi provocare dolore ed esercitare pres-
sioni eccessive.
2. Impasta ora i muscoli pettorali, evitan-
do di coinvolgere il seno. Massaggia quindi
i muscoli delle spalle e quelli posteriori del
collo, posizionandoti dietro la testa della
persona trattata e infilando i polpastrelli
sotto la nuca. Questa manovra produce un
benefico effetto rilassante su questi musco-
li, combattendo la tensione e il mal di testa.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi ricorrere
all’impastamento anche per un automas-
54
LE TECNICHE CLASSICHE
saggio dell’addome e del torace, utilizzan-
do le manovre illustrate in precedenza.
Fai però attenzione a non esagerare con la
pressione. Inizia dall’addome e, lentamen-
te, risali verso le costole, facendo atten-
zione alla zona del seno, e scendendo poi
lungo i fianchi.
sul viso
Puoi praticare la tecnica dell’impastamento
sul viso, estendendo le manovre anche al
collo, per produrre un effetto rilassante e
con azione antirughe (vedi da pagina 112).
Se stai massaggiando un’altra persona, pri-
ma di iniziare sistemati dietro la sua testa.
Inizia con dolci impastamenti utilizzando i
polpastrelli delle dita, disegnando dei cer-
chi che vanno dal centro ai lati del viso. In
questa fase del trattamento sii dolce e len-
to, dedica il giusto tempo al massaggio di
questa zona poiché produce una notevole
distensione delle rughe e rende il viso lumi-
noso e rilassato.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare queste
manovre anche per un automassaggio del
viso: usa i polpastrelli per impastare la pelle
andando dal centro ai lati del viso.
55
LE TECNICHE CLASSICHE
La vibrazione è un’oscillazione che puoi
imprimere con la mano alla cute e che
puoi utilizzare sia per un automassaggio,
sia per massaggiare un’altra persona. La
vibrazione si trasmette poi a tutti i tessuti
sottostanti, compresi i muscoli più profon-
di. Si tratta di una manovra accessoria del
massaggio classico che deve essere eseguita
solo in casi specifici e per breve tempo, an-
che perché è faticosa da praticare.
■ ■ ESECUZIONE. La vibrazione si esegue
con la mano posta di piatto sulla superficie
da trattare, eseguendo piccoli, rapidissimi
movimenti ritmici laterali, simili a quelli di
un tremore: puoi usare questa tecnica sia
su di te sia su un’altra persona. Per rilassare
un muscolo contratto, la mano deve essere
poggiata in senso longitudinale rispetto alle
sue fibre. In alternativa, se la parte da mas-
saggiare è un arto, si possono imprimere i
movimenti vibratori scuotendo le estremi-
tà (la mano o il piede). Per essere efficace,
la vibrazione deve essere eseguita con una
frequenza molto alta, mentre l’intensità è in-
vece variabile: va adattata in considerazione
della sensibilità e della condizione del sog-
getto trattato. Evita di far scorrere la mano
sulla pelle: la cute e il tessuto connettivo si
spostano insieme al palmo della mano e il
movimento deve essere trasmesso agli strati
più profondi.
Per rendere la manovra piacevole, mantieni
un ritmo veloce, costante e regolare e non
esercitare pressioni troppo profonde sui tes-
suti molli, come quelli addominali.
■ ■ I BENEFICI. La vibrazione è una ma-
novra che agisce profondamente sulle ter-
minazioni nervose, producendo un effetto
sedativo e rilassante generale. Aiuta a ridur-
re le contratture muscolari e calma l’iperec-
citabilità, dà benefici in caso di aderenze e
cicatrici. Può essere utile per attenuare o
prevenire le smagliature. Se ne raccomanda
l’applicazione, in particolare, sulle persone
che hanno la tendenza a rimanere rigide e
tese durante il massaggio.
la vibrazione
56
LE TECNICHE CLASSICHE
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Non pra-
ticare la vibrazione se i tessuti si presenta-
no infiammati o irritati e se la pelle è poco
elastica; usa cautela per non superare i suoi
limiti di estensibilità e causare dolore o mi-
crotraumi.
sulla schiena
Molto gradevole se concentrata sulla schie-
na, la vibrazione è piuttosto difficile da ese-
guire e va usata solo su persone giovani, per
un massaggio classico o per un automas-
saggio nelle zone in cui riesci ad arrivare da
solo. Non proseguire oltre i trenta secondi.
1. Poni una mano sulla zona sacrale, con le
dita rivolte verso la testa. Imprimi un movi-
mento laterale e veloce per alcuni secondi: la
cute deve restare unita alla mano e spostarsi
lateralmente insieme a essa. Tutto il corpo
incomincerà a vibrare insieme alla mano: se
eseguita correttamente e con un buon rit-
mo, questa manovra è molto piacevole.
2. Poggia la mano sui muscoli paravertebra-
li (quelli posti ai lati della colonna vertebrale,
a destra e a sinistra) con le dita rivolte verso
la testa. Imprimi il movimento di vibrazione
per pochi secondi.
57
LE TECNICHE CLASSICHE
Ripeti dall’altra parte e prova a variare la
pressione per spingere la stimolazione più o
meno in profondità.
3. Posa la mano sulla scapola ed esegui la
vibrazione: la scapola seguirà il movimen-
to che imprimi con la tua mano. In questo
modo, a beneficiare della manovra saranno i
muscoli a essa sottostanti.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Se sei molto esper-
to, puoi provare ad applicare questa mano-
vra su di te nelle zone in cui riesci a interve-
nire da solo, come quella lombare, le spalle
e il collo. Non prolungare la vibrazione oltre
i trenta secondi.
sulle bracciaPuoi applicare la vibrazione anche sulle
braccia, sia su di te sia sugli altri. Fai però at-
tenzione a non prolungare il movimento per
più di 30 secondi.
1. Poni il palmo di una mano sotto i muscoli
del braccio e quello dell’altra sopra. Con la
mano che sta sopra esegui il movimento vi-
bratorio, che si trasmetterà anche alla spalla
e alla mano.
2. Afferra le dita di una mano e stira dol-
cemente il braccio. Imprimi un movimento
ritmico di scuotimento, che trasmetterà la
vibrazione a tutti i muscoli del braccio, fino
alla spalla. Quindi ripeti gli esercizi anche
sull’altro lato.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Se stai facendo un
automassaggio, applica la tecnica della vi-
brazione prima a un braccio e poi all’altro,
nei punti in cui riesci a intervenire da solo:
parti dalle mani, risali poi lungo il braccio
fino alla spalla, nei punti in cui riesci a inter-
venire da solo.
sulle gambePuoi utilizzare la tecnica della vibrazione an-
che per un massaggio o un automassaggio
alle gambe, facendo attenzione a non pro-
lungare la vibrazione oltre i trenta secondi.
1. Poggia il palmo della mano sulla parte
posteriore della tua coscia o della persona
58
LE TECNICHE CLASSICHE
che riceve il massaggio, con le dita rivolte
verso il gluteo. Pratica il movimento laterale
di vibrazione per rilassare i muscoli poste-
riori della coscia, sempre molto tesi, specie
negli sportivi.
2. Ripeti lo stesso esercizio sul polpaccio: la
vibrazione e tutte le manovre di rilassamen-
to dei muscoli delle gambe saranno facilitati
dalla presenza di un cuscino posto sotto le
caviglie, che provoca una leggera flessione
delle ginocchia e diminuisce la tensione mu-
scolare.
3. Poni una mano sotto la caviglia e una sul
tallone. Mentre la mano posta sotto regge
la gamba, quella a contatto con il tallone la
scuote lateralmente, con un ritmo molto ve-
loce. Ripeti gli esercizi sull’altra gamba. La
manovra favorisce il rilassamento di tutti i
muscoli della gamba ed è molto piacevole.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare la tec-
nica della vibrazione, se sei molto esperto,
anche su di te per un automassaggio. Si-
stemati in posizione supina, con le gambe
leggermente sollevate verso l’alto, e inizia le
manovre dal piede. Risali lungo il polpaccio
e la coscia ripetendo la manovra.
sull’addome
Quando la vibrazione viene effettuata
sull’addome, è necessario procedere con la
massima delicatezza: non esercitare pressio-
ni profonde e controlla che la persona mas-
saggiata non provi una sensazione di fastidio
o dolore. Eseguita con il palmo della mano,
la vibrazione sull’addome provoca il rilassa-
mento degli organi interni e può favorire la
peristalsi intestinale.
Puoi utilizzare la vibrazione sull’addome per
massaggiare un’altra persona oppure per un
automassaggio.
sul viso
La vibrazione sul viso dev’essere eseguita
con i polpastrelli delle dita, imprimendo un
movimento molto breve e veloce sulle zone
delle rughe della fronte, sul mento e ai lati
di naso e bocca. Puoi utilizzare questa tecni-
ca sia su di te per un automassaggio, sia su
un’altra persona.
59
LE TECNICHE CLASSICHE
Sotto questo termine rientrano una se-
rie di manovre differenti tra loro per
gli effetti che producono, ma accomunate
dalla medesima azione di percussione dei
tessuti. Le manovre possono essere ese-
guite con la mano di piatto o di taglio e si
dividono in due tecniche, da utilizzare sia
per un automassaggio, sia quando mas-
saggi un’altra persona.
Le due varianti principali della percussio-
ne sono lo schiaffeggiamento e il coppet-
tamento. Lo schiaffeggiamento si esegue
colpendo con i palmi delle mani la zona
da massaggiare (in genere glutei ed ester-
no coscia), per ottenere una reazione di
calore e arrossamento. Il coppettamento,
invece, si esegue con le mani disposte a
coppa per imprigionare un volume d’aria.
Questo, battendo sulla zona da trattare,
comprime i tessuti sottostanti. La mano-
vra genera un caratteristico rumore e ha
grosso modo gli stessi effetti dello schiaf-
la percussione
Vi sono altre due tecniche di percussione.
La prima è la percussione di taglio: si
esegue con il bordo ulnare del mignolo che
batte ritmicamente sulle dita. Le altre dita,
aperte e rilassate, producono una catena
di percussioni battendo velocemente le
une sulle altre. L’altra variante, più intensa,
LE DUE VARIANTI RITMICHE E INTENSE DELLA TECNICA
consiste nella percussione eseguita con tutto il
bordo ulnare della mano, dal polso alla punta
del mignolo. Si tratta di una tecnica forte, da
eseguire solamente su grandi masse muscolari
di soggetti sportivi. Non va mai eseguita sulle
zone ossee o cartilaginee, specie quelle tibiali,
molto sensibili al dolore.
60
LE TECNICHE CLASSICHE
feggiamento. Entrambe le tecniche ven-
gono molto utilizzate nei trattamenti este-
tici perché producono un aumento della
circolazione locale e favoriscono il ricam-
bio metabolico, ma non sempre sono ben
tollerate a causa del dolore.
Quando esegui la percussione, sia su di te
nelle zone in cui riesci a intervenire, sia su
un’altra persona, mantieni un ritmo rego-
lare ed evita di eseguire stimolazioni trop-
po energiche: in caso di fastidio o dolore,
è probabile che i movimenti siano troppo
decisi o eseguiti in modo scorretto. All’i-
nizio farai fatica a mantenere il ritmo co-
stante delle mani ma questa difficoltà, con
l’esercizio, verrà presto superata.
■ ■ I BENEFICI. Lo schiaffeggiamento e
il coppettamento provocano una forte ipe-
remia locale, stimolando il metabolismo e
il ricambio cellulare, funzioni importanti
nel trattamento della cellulite. La percus-
sione eseguita con il mignolo migliora l’e-
lasticità e il tono dei muscoli. Se pratica-
ta per un tempo sufficientemente lungo,
ha un effetto calmante sulle terminazioni
nervose e distensivo sui muscoli, contri-
buendo a ridurre dolori e contratture.
61
LE TECNICHE CLASSICHE
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Non ese-
guire lo schiaffeggiamento e il coppetta-
mento sulle gambe con varici o fragilità
capillare. In generale, evita ogni tipo di
percussione sui tessuti infiammati o in
caso di osteoporosi (carenza di calcio nel-
le ossa che le rende deboli). La percus-
sione è vietata anche in tutte le situazioni
che rientrano nelle controindicazioni ge-
nerali al massaggio (vedi pagina 37).
sulla schiena, sui glutei e sulle gambeLa percussione è una tecnica utilizzata
per lo più in ambito estetico, con lo scopo
di stimolare la circolazione locale e tonifi-
care la pelle. Praticata sulla schiena e sul-
le gambe, aiuta a distendere i muscoli e a
sciogliere eventuali tensioni.
■ ■ SCHIENA. Pratica la percussione
con il mignolo su una zona resistente del-
la schiena. Dopo pochi secondi, sentirai
perdere la cadenza e le mani tenderanno
a bloccarsi, ma con l’esercizio questa diffi-
coltà scomparirà. Quando avrai preso con-
fidenza con la tecnica, prova a spostarti
lentamente su tutta la muscolatura della
schiena, mantenendo il ritmo e la velocità.
■ ■ GLUTEI. Puoi usare questi esercizi
sia su di te sia su un’altra persona: esegui
lo schiaffeggiamento e il coppettamen-
to su gluteo e parte laterale della coscia.
Le mani si muovono molto velocemente,
in modo ritmico e alternato. Il sangue af-
fluisce localmente e la cute si arrossa. La
manovra serve a preparare la zona all’im-
pastamento.
■ ■ GAMBE. Inizia praticando la percus-
sione sul polpaccio e sul retro della coscia,
fino ad arrivare al gluteo, con movimenti
di andata e ritorno lungo tutta la gamba.
Evita la percussione sul retro del ginoc-
chio. Ripeti sull’altra gamba.
Continua praticando la manovra sul lato
esterno della gamba, evita l’articolazione
del ginocchio massaggiando il muscolo
quadricipite, sul lato anteriore della gam-
ba, e tutta la fascia muscolo-connettivale
sul lato della coscia, spesso sede di tensio-
ne e dolore negli sportivi. Fai sistemare la
persona che stai massaggiando in posizio-
ne supina e ripeti la percussione sul lato
anteriore della gamba e della coscia.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi utilizzare la
tecnica della percussione anche su di te,
eseguendo queste manovre sulle gambe
e sui glutei, ma non sulla schiena, su cui
invece la percussione non può essere ese-
guita durante un automassaggio.
62
U.
GR
AT
I
LE TECNICHE CLASSICHE
Se il tipo di essenza contenuta negli oli che
usi per i massaggi non influisce sull’efficacia
del trattamento, gli estratti vegetali sono
invece in grado di potenziare gli effetti
benefici delle manovre manuali quando sono
aggiunti all’acqua calda di un bagno da fare
dopo il massaggio. Molti principi attivi delle
piante, oltre ad agire localmente, grazie
all’aumento di irrorazione sanguigna a livello
cutaneo, determinano anche azioni generali
su tutto l’organismo. Per la balneoterapia
E PER FINIRE UN BAGNO CALDO CON MELISSA O ROSMARINO
possono essere usati gli estratti ottenuti per
decozione o infusione delle piante, oppure
gli oli da bagno costituiti prevalentemente
da oli essenziali. Molto utilizzate sono le
piante aromatiche, i cui oli essenziali sono
facilmente assorbiti a livello cutaneo.
Fra le piante più impiegate per i bagni la
melissa, dall’azione calmante e distensiva, il
rosmarino, utile per i disturbi circolatori e le
vene varicose, e i fiori d’arancio, da usare in
caso di affaticamento.
63
Per la revisione del capitolo «Le tecniche classiche» si ringraziano:
Nicola Ferrara, massofisioterapista e massaggiatore sportivo, consulente Aimfi-Associazione italiana massofisioterapistiDaniela Giachetti, docente di Farmacognosia all’Università degli studi di Siena e presidente della Società italiana di fitoterapiaElisabetta Miraldi, professore aggregato Biologia farmaceutica dell’Università degli studi di Siena
LE ZONEUna volta analizzati gli stru-
menti essenziali per appren-
dere le manovre del massaggio
classico è giunto il momento
di mettere in pratica ciò che
hai imparato, combinando i movimen-
ti in modo omogeneo per realizzare un
massaggio o un automassaggio, nelle
zone del tuo corpo in cui riesci a inter-
venire da solo.
Fai in modo che le manovre si intrecci-
no con una certa continuità, evitando le
interruzioni nei movimenti o i momen-
ti di indecisione, e utilizza sempre lo
sfioramento per legare tra loro le diver-
se manovre e per iniziare e terminare
il massaggio. Soprattutto, cerca di ren-
dere il trattamento vario e interessan-
CAPITOLO 3
il massaggio zona per zona
te: interpreta con prontezza e in modo
sequenziale le tecniche che applicherai.
In questo capitolo verrà preso in consi-
derazione il massaggio delle varie par-
ti del corpo: si forniscono consigli e si
segnalano le controindicazioni, soffer-
mandosi sulle regole da seguire per trat-
tare le diverse caratteristiche morfologi-
che e sensoriali del corpo. Ricorda, però,
che un massaggio ha un forte e valido
impatto psicologico e un valore terapeu-
tico solo se viene eseguito su tutto il fi-
sico. Esercitati comunque, sulle singole
zone, interpretando gli effetti che produ-
ci e cercando di migliorare la tua tecni-
ca. Non sempre dovrai utilizzare tutte le
manovre apprese: la scelta della tecnica
dipenderà dal tuo obiettivo.
65
LE ZONE
schienaP
iccoli acciacchi, contratture e dolori
possono essere curati ed evitati sot-
toponendosi a un massaggio settimanale
della schiena: è in questa zona, infatti,
che si concentrano le tensioni dovute allo
stress oppure a una scorretta postura o
attività fisica.
■ ■ I BENEFICI. Artrosi, lombalgia, cer-
vicalgia, sciatalgia, dolori e contratture
muscolari delle spalle sono indicazioni
specifiche del massaggio alla schiena, an-
che se è preferibile, nei casi gravi, chie-
dere consiglio al proprio medico curante.
Il massaggio risulta importante nel trat-
tamento decontratturante e di recupero
dell’atleta, ma trova applicazioni anche
in estetica perché sulla schiena sono lo-
calizzate numerose aree riflessogene che
attivano i processi di eliminazione dei de-
positi di grasso e delle scorie responsabili
della cellulite.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Devi evi-
tare sempre il massaggio nella fase acuta
di patologie che interessano la schiena,
nonché nelle infiammazioni muscolari e
articolari e negli stati febbrili. Osserva la
pelle e controlla che non vi siano nei espo-
sti o problemi dermatologici.
esecuzione
Puoi ricorrere a queste manovre per mas-
saggiare un’altra persona, per darle un
po’ di sollievo dal classico mal di schiena.
Tre le avvertenze prima di cominciare:
■ non avere fretta e non iniziare con le
manovre più energiche;
■ presta ascolto ai messaggi del corpo
(se senti che la tensione aumenta, signi-
66
LE ZONE
67 67
LE ZONE
fica che la tecnica che stai utilizzando è
troppo intensa o che è eseguita in modo
scorretto);
■ cura ogni dettaglio, dalla temperatura
del locale alle luci, alla posizione corretta
dei cuscini.
1. Sfioramento (vedi da pagina 41). Parti
molto dolcemente, ma senza mai provo-
care solletico, utilizzando una sufficiente
quantità di olio tiepido. Dedicati per cin-
que minuti a stabilire un contatto sempre
più profondo.
■ Muovendoti lentamente, disegna con
le mani tutte le varianti dei cerchi che
hai appreso. Cerca di creare una sorta di
danza con tutto il corpo impiegando ma-
novre differenti e interessando tutte le
zone della schiena, senza dimenticare il
collo, la testa e le braccia (comprese le
mani).
■ Gradualmente, instaura un contatto
più profondo utilizzando tutto l’avam-
braccio ed estendendo l’area fino al gomi-
to. Fai sempre attenzione a non toccare
le sporgenze ossee, specie nelle persone
di corporatura esile.
2. Frizione (vedi da pagina 45). Senza
interrompere il movimento, porta le mani
sulla zona lombare e inizia una frizione
lenta e profonda con tutta la mano, fino
alle spalle.
■ Avvolgi le spalle e torna in basso, fino
alla zona lombare, con una pressione più
leggera: ripeti diverse volte, cercando di
interessare tutta la schiena.
■ Pratica una serie di frizioni parallele
lungo la schiena, utilizzando i polpastrelli
dei pollici: si formerà la tipica linea rossa
di reazione lungo l’area di stimolazione
(iperemia). Torna in basso con la mano
aperta e riprendi lo sfioramento profondo
per alcuni minuti.
3. Impastamento (vedi da pagina 50).
Impasta la muscolatura paravertebrale, a
destra e a sinistra della colonna, dai lombi
fino alle spalle.
■ Ripeti l’impastamento sui fianchi, dalla
zona lombare fino sotto le ascelle (aven-
do cura di non comprimerle troppo) e sti-
mola accuratamente tutti i muscoli delle
spalle e del collo.
■ Intervalla le manovre di impastamen-
to con sfioramenti lunghi e circolari o, se
preferisci, con manovre veloci e superfi-
ciali di frizione che riscaldano la schiena.
Scegli con cura il ritmo giusto: in base alla
velocità delle tue manovre puoi ottenere
effetti rivitalizzanti oppure rilassanti.
■ Dedicati con premura alle braccia, sfio-
68
A B C D
LE ZONE
rando, frizionando e impastando dalle
mani fino alle spalle.
■ Torna spesso alla schiena e pratica ma-
novre generali di sfioramento: se trovi una
zona particolarmente tesa, contratta o
dolente, applica una discreta vibrazione e
scalda con la frizione prima di impastare.
■ Completa il massaggio con alcuni mi-
nuti di sfioramento, quest’ultimo via via
■ Esegui l’esercizio in posizione seduta al
posto di guida. Metti le mani appoggiate in
modo simmetrico sulla zona occipitale con i
pollici a contatto con la mandibola (A).
■ Inspirando, porta la testa all’indietro,
contraendo i muscoli addominali.
Mantieni la posizione per 15 secondi. Poi
rilascia espirando e rimani così per 30
secondi (B).
L’AUTOMASSAGGIO SUL COLLO CHE PUOI FARE ANCHE IN MACCHINA
sempre più dolce, lento e leggero.
4. Percussione (vedi pagina 62). Puoi
terminare il massaggio con la percussione
dolce e ritmica, eseguita con il mignolo,
su tutta la muscolatura della schiena.
■ Copri la persona e lasciala in relax tota-
le per 5-10 minuti. Sciacquati le mani con
acqua fredda al termine del massaggio.
■ Ora, inspirando, fletti la testa in avanti,
intanto con i pollici spingi nella direzione
opposta (C).
■ Stacca le dita dalla zona occipitale e, con
i pollici sotto il mento, spingi verso l’alto,
mentre la testa tira verso il basso (D). Tieni la
posizione per 15 secondi, rilascia espirando e
rimani così per 30 secondi.
■ Ripeti l’esercizio tre volte.
Per trovare sollievo dalle contrazioni al collo, ecco una serie di facili manovre che puoi fare an-
che nella tua macchina. Sono particolarmente utili per interrompere un lungo viaggio. L’esercizio
rilassa la muscolatura cervicale, scapolare e dorso-lombare.
OLIVIERO
69 69
LE ZONE
Il trattamento degli arti superiori, tra le
parti più sollecitate del corpo umano, per-
mette di rilassare braccia e spalle.
■ ■ I BENEFICI. Grazie a questo massag-
gio, potrai avere un po’ di sollievo se soffri di
periartrite scapolo-omerale, gomito del ten-
nista e sindrome del tunnel carpale.
■ ■ LE AVVERTENZE. Il massaggio del
braccio è da evitare nelle fasi acute di una
patologia che coinvolge le braccia. Gli sporti-
vi che utilizzano prevalentemente le braccia
nella loro attività (tennisti, canoisti e palla-
volisti) devono essere trattati specificamen-
te in questa zona durante le pratiche di mas-
saggio. Segui queste avvertenze generali.
■ Evita di trattare la zona ascellare e l’inca-
vo del gomito.
■ Se stai facendo un massaggio a un’altra
persona, coprile la schiena mentre massag-
gi le braccia o, in alternativa, torna spesso
in questa zona con manovre di sfioramento
profondo e frizione per mantenerla calda.
■ Il massaggio delle braccia deve sempre es-
sere eseguito nel corso del trattamento della
schiena (se stai massaggiando un’altra per-
sona, puoi praticare queste manovre anche
con la persona sdraiata in posizione supina).
esecuzione
Per massaggiare le braccia, ricorda di man-
tenere sempre il contatto pieno durante il
massaggio.
1. Sfioramento (vedi pagina 42). Pratica
lunghi sfioramenti circolari su tutto il brac-
cio, dalla mano alla spalla, oppure brevi, mi-
rati a una sola parte: se stai massaggiando
un’altra persona, mentre con una mano reg-
gi il polso, con l’altra effettua la manovra con
l’ausilio del palmo della mano e delle dita.
Le mani si alternano nella manovra e il mas-
saggio diviene sempre più profondo, fino ad
braccia
70
LE ZONE
assumere funzione drenante. Usa i polpa-
strelli dei pollici per stimolare in profondità
il tessuto connettivo negli spazi che dividono
i muscoli.
2. Impastamento (vedi da pagina 52). Parti
dalla mano e, utilizzando i polpastrelli, premi
e stira tutte le dita, massaggiando a fondo la
parte con i muscoli più in evidenza (tenar e
ipotenar). Impasta tutti i muscoli dell’avam-
braccio e quelli del braccio passando poi a
trattare la muscolatura profonda e comples-
sa della spalla: quando massaggi un’altra
persona, infila una mano sotto la sua spal-
la, poni l’altra sulla zona scapolo-omerale e,
con una leggera e costante compressione,
accompagnala con mobilizzazioni circolari e
delicate dell’articolazione.
3. Vibrazione (vedi pagina 58). Se riman-
gono tensioni e rigidità, afferra la mano per
le dita e scuotila con un veloce movimento
ritmico che trasmette la vibrazione a tutti i
muscoli, fino alla spalla.
Termina con lo sfioramento e ripeti l’intera
procedura sull’altro braccio.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi praticare un
automassaggio, usando le tecniche di sfiora-
mento, impastamento e vibrazione, prima su
un braccio e poi su un altro.
Ricorda però che, nel caso delle braccia, i
benefici che derivano da un automassaggio
sono minori rispetto a quelli che possono es-
sere ottenuti con un massaggio praticato da
un’altra persona.
71
LE ZONE
Parte integrante del massaggio rilas-
sante e antistress, il trattamento delle
gambe è sempre rigenerante ed efficace:
un prezioso aiuto per gli sportivi e una cura
estetica per riacquistare tonicità e combat-
tere gli effetti della cellulite.
■ ■ I BENEFICI. Queste manovre sono in-
dicate se soffri di sciatalgia, artrosi dell’an-
ca e del ginocchio. Sono utili per tutti gli
sportivi che utilizzano prevalentemente le
gambe nella loro attività (calciatori, podi-
sti). Il trattamento estetico prevede mano-
vre specifiche di massaggio alle gambe utili
in caso di leggeri edemi, ritenzione idrica e
problemi di cellulite.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Il mas-
saggio delle gambe è sconsigliato nella fase
acuta della sciatalgia e dell’artrosi, nella
flebite, tromboflebite e in caso di varici e
fragilità capillare diffusa. Evita il massaggio
anche se rientri in uno dei casi delle con-
troindicazioni generali (vedi pagina 37).
esecuzione
Prima di iniziare, ricorda di non massag-
giare l’interno coscia, l’inguine e la parte
posteriore del ginocchio. Copri la gamba
che non massaggi, soprattutto il piede, per
evitare che si raffreddi. Evita le manovre
di impastamento troppo profonde per non
creare tensione e dolore.
1. Sfioramento (vedi da pagina 43). Inizia
con sfioramenti lunghi, circolari, dal piede
fino al gluteo, mantenendo un ritmo lento
e costante. Se stai massaggiando un’altra
persona, prima di cominciare falla sistema-
re in posizione prona con un cuscino sotto
le caviglie. Procedendo con il massaggio, la
manovra diviene più profonda, fino ad as-
sumere carattere drenante, con le mani che
circondano completamente la parte tratta-
ta. Ricorda comunque di alleggerire la pres-
sione nella fase di ritorno.
2. Frizione (vedi da pagina 47). Pratica la
frizione con i polpastrelli dei pollici lungo
una serie di linee parallele sulla parte po-
steriore e sulla parte esterna della gamba.
Dopo, massaggia il piede.
3. Impastamento (vedi da pagina 53).
Impasta i muscoli di polpaccio, coscia e
gluteo, alternando sempre movimenti di
gambe
72
U.
GR
AT
I
LE ZONE
sfioramento e frizione. Se hai tensioni o
contratture su coscia e polpaccio, pratica
la vibrazione. Drena sempre, in direzione
dell’inguine, al termine delle manovre di
impastamento e concludi il trattamento
con manovre sempre più leggere di sfiora-
mento. Ripeti sull’altra gamba.
4. Sfioramento (vedi da pagina 43). Fai si-
stemare la persona che stai massaggiando
in posizione supina e sposta il cuscino sotto
le sue ginocchia (nel cavo popliteo). Prati-
ca lo sfioramento del piede e della gamba,
avvolgendola completamente con le mani,
cercando di interessare la parte posteriore,
soprattutto in fase di ritorno verso il piede.
5. Frizione (vedi da pagina 47). Tratta ora il
piede, la gamba (muscolo tibiale anteriore)
e la coscia (muscolo quadricipite e fascia
esterna): le frizioni devono essere dapprima
lente e profonde, con effetto drenante, e in
seguito più specifiche, eseguite con i polpa-
strelli dei pollici lungo linee parallele sulla
parte superiore ed esterna della gamba.
6. Impastamento (vedi da pagina 53).
Impasta i muscoli del piede, della gamba
e della coscia, evitando il lato interno e la
zona dell’inguine. Alterna sfioramenti e fri-
zioni profonde a effetto drenante. Concludi
il massaggio con manovre di sfioramento e
ripeti la procedura sull’altra gamba.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi effettua-
re il trattamento anche su di te. Sistemati
in posizione supina e solleva leggermente
le gambe verso l’alto. Inizia le manovre di
sfioramento, frizione e impastamento par-
tendo dal piede e risalendo lungo la gam-
ba. Per un massaggio anticellulite fai da te,
vedi pagina 104.
73
LE ZONE
Il piede è una parte del corpo che com-
prende molte terminazioni nervose ed
è sede di punti riflessi di molti organi: il
suo trattamento è dunque fondamentale
per il tuo benessere. Le scuole classiche di
riflessologia plantare insegnano che è ne-
cessario sopportare l’eventuale dolore pro-
vocato dalla stimolazione, poiché questo
fa parte del processo di guarigione. È però
consigliabile non superare mai la tua soglia
di tolleranza nel caso di un automassaggio,
o quella della persona che stai massaggian-
do, per rendere il trattamento più piace-
vole e rilassante ed evitare reazioni come
nausea o capogiro.
■ ■ I BENEFICI. I calciatori, che usano
scarpe con i tacchetti, soffrono spesso di
problemi in questa zona del corpo, così
come le donne che indossano spesso scar-
pe a punta e tacchi alti. Il massaggio del
piede fa sempre parte del trattamento
estetico, soprattutto nei casi di gonfiore
alle gambe. Se hai questo problema, dedi-
cati in modo particolare alla zona posterio-
re della caviglia e ai lati dei malleoli, punto
nevralgico della circolazione periferica.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Evita il
massaggio profondo durante la gravidanza
e se sono presenti fratture o ulcere. Come
per il resto del corpo, il massaggio profon-
do del piede è sconsigliato nel caso di gravi
patologie o su persone febbricitanti.
esecuzioneNon stimolare troppo a fondo la volta
plantare se la senti molto tesa e dolente,
sia nel massaggio classico sia durante un
automassaggio. Quando massaggi un’altra
persona, rispettane la sensibilità e fai at-
tenzione, perché potrebbe non gradire il
tocco sui piedi.
1. Sfioramento (vedi lo sfioramento di
gambe e piede da pagina 43). Inizia con
movimenti circolari delle mani poste sul
dorso e sulla pianta. Se il piede è freddo,
piedi
74
LE ZONE
esegui una frizione molto avvolgente, ve-
loce e superficiale, per riscaldarlo. Piega la
gamba al ginocchio e, tenendo il piede con
una mano, esegui stiramenti e pressioni su
tutte le dita.
2. Impastamento (vedi l’impastamento di
gambe e piede da pagina 53). Impasta con
i polpastrelli dell’indice e del pollice oppo-
sto gli spazi tra le dita e tutte le parti molli
della pianta del piede. Effettua una spre-
mitura del piede tra le mani, stimolando in
profondità, senza però arrivare a provocare
fastidio o dolore. Mobilizza le articolazioni
della caviglia e delle dita in modo deciso
ma dolce, senza provocare dolore.
Dedica da cinque a dieci minuti a ogni
piede, trattando con cura ciascuna parte
e dedicandoti in particolare alle zone di
tensione, localizzate soprattutto nella volta
plantare e nei tendini superiori dalla cavi-
glia alle dita. Copri bene il piede al termine
del trattamento poiché questa zona tende
a raffreddarsi durante il massaggio.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare le tec-
niche di sfioramento e impastamento del
piede per un automassaggio. Siediti e ap-
poggia il piede da massaggiare su uno sga-
bello basso posizionato di fronte a te. Inizia
il massaggio partendo dalle dita: sistema
pollice e indice di una mano sopra le dita, e
pollice e indice dell’altra mano sotto. Pinza
il piede e sposta lentamente tutte e due le
mani fino al tallone, seguendo sia il dorso sia
la pianta del piede. Risali di nuovo verso le
dita. Ripeti questi movimenti almeno 20 vol-
te per ciascun piede, usando pochissimo olio
neutro per evitare l’attrito contro la pelle.
75
LE ZONE
I massaggi all’addome e al torace incido-
no profondamente sul benessere dell’or-
ganismo: il primo stimola la funzionalità
dell’apparato digerente, il secondo giova alla
respirazione incidendo sulla sua resistenza.
Entrambi hanno un effetto distensivo.
■ ■ I BENEFICI. I benefici sono diversi:
massaggiare l’addome e il torace dal punto
di vista terapeutico è utile per favorire la pe-
ristalsi intestinale, mentre in estetica aiuta
a ridurre i depositi di grasso. Il massaggio di
tutta la parte anteriore del tronco, se esegui-
to con perizia, è molto piacevole e produce
un notevole effetto distensivo e antistress.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Non mas-
saggiare l’addome se soffri di gastrite, colite,
ulcera, cistite o problemi agli organi interni.
Evita il massaggio durante il ciclo e in gra-
vidanza. Nel trattamento del seno effettua
delicatissimi sfioramenti circolari periferici.
esecuzione
Puoi eseguire queste manovre sia su di te
sia su un’altra persona. Ecco alcune regole
generali.
■ Se stai massaggiando un’altra persona,
evita un approccio troppo diretto e deciso,
ma cerca di fare ricorso a tutta la tua sensi-
bilità e delicatezza per far accettare il con-
tatto in questa parte del corpo così delicata.
■ Quando massaggi un’altra persona, se
noti segni di tensione, come l’addome con-
tratto o le ginocchia che si chiudono, o se il
volto della persona massaggiata mostra se-
gni di sofferenza, diminuisci la pressione e
sii molto più delicato (l’addome morbido e
rilassato è invece un chiaro segno che stai
procedendo bene e con l’intensità dovuta).
■ Non praticare pressioni eccessive, perché
gli organi interni dell’addome sono protetti
solo dai muscoli: una stimolazione troppo
intensa potrebbe causare danni alle delicate
strutture sottostanti.
■ La tecnica da utilizzare è quella dello sfio-
ramento (vedi pagina 44). Distribuisci suf-
ficiente olio tiepido sull’addome ed esegui
movimenti circolari in senso orario con una
o due mani: adegua la pressione alla resi-
stenza della persona massaggiata (lo stesso
dicasi se esegui un automassaggio).
■ Se la situazione lo permette, esercita
pressioni delicate e molto lente mentre la
addome e torace
76
LE ZONE
persona che riceve il massaggio espira e
l’addome si sgonfia, con tutto il palmo della
mano.
■ Esegui sfioramenti lunghi, partendo
dall’addome e salendo al centro sullo ster-
no, fino alle clavicole.
■ Avvolgi le spalle e torna in basso passan-
do ai lati del seno e sui fianchi.
■ Se stai massaggiando un’altra persona,
senza staccare le mani spostati dietro la sua
testa e, con movimenti sincroni delle mani,
massaggia la parte posteriore del collo e
delle spalle. Insisti su questa zona, sede di
tensioni, per un tempo sufficientemente
lungo, eseguendo il massaggio anche con il
movimento alternato delle mani.
■ Se lo desideri, puoi ripetere in questa po-
sizione anche tutta la procedura di massag-
gio delle braccia (vedi da pagina 70).
■ Termina il massaggio con lo sfioramento
leggero e metti una coperta sulle parti trat-
tate.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi usare le ma-
novre sull’addome anche per un automas-
saggio: sistemati in posizione supina e pra-
tica lunghi sfioramenti, usando l’olio tiepido
per far scorrere le mani e limitarne l’attrito
sulla tua pelle. Parti dall’addome e arriva
fino alle clavicole, facendo attenzione alla
zona del seno, e poi torna indietro lateral-
mente arrivando fino ai fianchi.
77
LE ZONE
Estremamente piacevole, il massaggio
del viso è efficace per combattere lo
stress e la stanchezza accumulati nel corso
della giornata: dona lucentezza e tonicità
alla pelle del volto, distende le rughe ed è
un’arma efficace contro l’insonnia.
esecuzione
Puoi utilizzare un olio neutro o approfittarne
per applicare creme e maschere specifiche.
Ricordati di eseguire il massaggio con estre-
ma delicatezza.
■ ■ I BENEFICI. Il massaggio del viso di-
stende le rughe e rende la pelle più tonica
ed elastica (vedi ginnastica facciale da pagi-
na 116). Piacevole e rilassante, può aiutarti
a combattere il mal di testa, in particolare la
cefalea tensiva (vedi da pagina 86).
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Nel caso di
brufoli o pelle facilmente irritabile, non uti-
lizzare prodotti potenzialmente allergenici.
1. Sfioramento (vedi da pagina 38). Inizia
con uno sfioramento generale utilizzando so-
prattutto i polpastrelli: esegui piccoli cerchi
dal centro alla periferia. Continua la mano-
vra con il palmo della mano massaggiandoti
tutto il viso e trattando tutte le aree, dalla
fronte al mento, senza dimenticare il collo,
sul quale dovrai porre molta attenzione per-
ché sede di importanti catene linfatiche.
2. Impastamento (vedi da pagina 49). Ese-
gui leggeri impastamenti con i polpastrelli,
seguendo sempre la direzione che va dal
centro alla periferia del viso: la fronte, il con-
torno occhi, il naso, le guance, il mento e le
tempie. Pratica dolci drenaggi con i polpa-
strelli in direzione delle tempie e della base
delle orecchie. Continua con sfioramenti
circolari, lenti e costanti. Massaggia con lievi
spremiture e manovre dolci e distensive an-
che le labbra.
3. Frizione (vedi da pagina 45). Friziona
dolcemente il cuoio capelluto utilizzando
sempre i polpastrelli. Termina il trattamento
poggiando dolcemente i palmi delle mani su-
gli occhi eseguendo pressioni circolari lievi
(palming) per una decina di secondi.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Puoi applicare
queste manovre anche su di te, per un auto-
massaggio al viso (vedi da pagina 114).
viso
78
LE ZONE
79
Per la revisione del capitolo «Il massaggio zona per zona» si ringrazia:Nicola Ferrara, massofisioterapista e massaggiatore sportivo, consulente Aimfi-Associazione italiana massofisioterapisti
Secondo recenti indagini, circa
15 milioni di italiani soffrono
di mal di schiena in modo
più o meno grave. Anche la
tensione al collo è un disturbo
particolarmente diffuso, spesso legato a
una vita sedentaria e a giornate trascor-
se davanti al computer senza alzarsi
mai dalla scrivania. Stress e ansia sono
invece tra le numerose cause del mal di
testa, un altro dei disturbi che affligge
milioni di italiani. Contro questi distur-
bi puoi ricorrere a una terapia farma-
cologica, sotto attenta prescrizione me-
dica, oppure nei casi meno gravi a un
massaggio o a un automassaggio.
In questo capitolo potrai imparare le
manovre da mettere in pratica su di te e
CAPITOLO 4
il massaggio terapeutico
sugli altri per contrastare il mal di schie-
na, la tensione al collo, il mal di testa e
i disturbi legati allo stress, utilizzando
a scopo terapeutico le tecniche di sfiora-
mento, impastamento, frizione e vibra-
zione imparate nei capitoli precedenti.
Anche per uno sportivo il massaggio è
utile, per prepararsi alla gara o rilas-
sarsi alla fine della competizione, elimi-
nando la tensione accumulata. Scopri
le diverse tecniche per massaggiare un
atleta sia prima sia dopo la prestazione
sportiva.
Il massaggio può diventare anche un
momento di confronto e contatto profon-
do con chi ti sta vicino. Proprio per que-
sto, esistono tecniche ad hoc per massag-
giare sia gli anziani sia i bambini.
MASSAGGIO TERAPEUTICO
81
MASSAGGIO TERAPEUTICO
mal di schienaE
cco una serie di manovre che contribu-
iscono ad alleviare le tensioni, risolvo-
no le contratture muscolari, rendono l’appa-
rato locomotore più efficiente e, non ultimo,
possono aiutarti a combattere in modo pia-
cevole e naturale i sintomi dello stress. Se
stai massaggiando un’altra persona, indicale
di sistemarsi in posizione prona, ponile uno
spessore morbido e quadrato sotto la pancia,
per scaricare le vertebre e allungare i mu-
scoli lombari. Per ottenere risultati che du-
rino nel tempo, ripeti il trattamento due-tre
volte la settimana, per tre settimane, quindi
continua con un massaggio settimanale.
■ ■ ESECUZIONE. Inizia praticando pres-
sioni con i palmi prima sulla regione sacrale
e poi sui glutei. Usa il peso del tuo corpo e
trasmetti la pressione attraverso il braccio
diritto, perpendicolare al punto di pressione.
■ Calibra la pressione aumentandola per tre
secondi, poi diminuiscila gradualmente nei
tre secondi successivi. Non esagerare: assi-
curati che la manovra sia piacevole per chi la
riceve e che il dolore non si accentui.
■ Pratica poi una pressione combinata delle
mani, una posta sulla regione sacrale e l’altra
sull’apice della cifosi dorsale, più o meno al
centro tra le scapole.
Mal di schiena? Il massaggio funziona: il
dolore, assicurano i ricercatori del Group
Health Research Institute di Seattle (Stati
Uniti), andrà via. Almeno per sei mesi. È
il risultato di uno studio, pubblicato sulla
LO STUDIO: LE MANIPOLAZIONI SCACCIANO I DOLORI CRONICI
rivista Annals of Internal Medicine, che
ha coinvolto 401 persone che almeno da
tre mesi lamentavano un dolore (costante e
senza apparente causa) alla parte bassa della
schiena.
82
U.
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I
MASSAGGIO TERAPEUTICO
■ Premendo, allarga le braccia come se
volessi allontanarle tra di loro, provocando
così l’allungamento generale della colonna.
■ Ripeti l’operazione ponendo una mano
sulla zona lombare e l’altra sulla scapola,
sullo stesso lato, premendo e allungando.
■ Ripeti sull’altro lato: ricorda di praticare
le manovre lentamente, contando fino a tre
e premi di nuovo mentre rilasci.
■ Inizia poi il massaggio con sfioramen-
ti lunghi, prima leggeri e poi più profondi
(vedi da pagina 41).
■ Friziona energicamente con movimenti
superficiali e veloci la zona lombare e dor-
sale (vedi da pagina 45), assicurandoti di
non provocare dolore e di creare un piace-
vole calore su tutta la zona.
■ Impasta tutta la muscolatura (vedi da pa-
gina 50), partendo dalla parte alta dei glu-
tei e alternando la manovra a sfioramenti
profondi e frizioni, sia lenti e profondi (che
sciolgono i tessuti e producono reazioni ri-
flesse), sia veloci e superficiali (che riscal-
dano).
■ Se i muscoli sono molto tesi, applica le
manovre di vibrazione per favorire il rilas-
samento (vedi da pagina 57).
■ Termina il massaggio con sfioramenti
progressivamente più lenti e superficiali.
■ Copri la schiena e lascia riposare.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Contro il mal di
schiena l’automassaggio è poco indicato,
dato che sono poche le zone in cui è pos-
sibile intervenire da soli. Meglio rivolgersi a
un fisioterapista che possa aiutarti ad alle-
viare il dolore usando manovre esperte. Per
avere un po’ di sollievo, fai un bagno caldo,
utile al rilassamento dei muscoli.
83 83
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Ecco una tecnica che, alternando mo-
vimenti di frizione, impastamento
e percussione, ti permette di sciogliere
efficacemente i muscoli tesi facendoti
provare una piacevole sensazione di di-
stensione. Fai sdraiare la persona dap-
prima prona e poi supina, operando su
collo, braccia e spalle nel modo classico,
e termina il trattamento facendo sedere la
persona su una sedia, con braccia e capo
posati sul lettino o su un tavolo.
Questa posizione permette di massaggia-
re più agevolmente i muscoli di collo e
spalle ma deve essere evitata in caso di
dolori lombari. Se pratichi il massaggio su
una donna in avanzato stato di gravidan-
za o su persone anziane, falle accomodare
sedute e non sdraiate.
■ ■ ESECUZIONE. Posa le mani sulle
spalle, alla base del collo, e premi dolce-
mente e lentamente per alcuni secondi.
■ Distribuisci l’olio e inizia il massaggio
con sfioramenti circolari sulle spalle, sul
collo e sulle braccia.
■ Friziona energicamente le spalle. Se
stai massaggiando un’altra persona, ac-
certati che sopporti questo movimento e
non provi fastidio (vedi da pagina 45).
■ Impasta i muscoli del collo e delle spalle
utilizzando il pollice opposto alle altre dita
a formare una pinza. Lavora lentamente,
dedicandoti in particolare alla nuca. Im-
pasta i muscoli che vanno dalla base del
collo fino alla spalla, soprattutto i trapezi,
che sono sempre molto tesi e rigidi (vedi
da pagina 49).
■ Utilizza la frizione lenta e profonda,
eseguita con i polpastrelli dei pollici, per
stimolare in profondità il tessuto connet-
tivo e favorirne la distensione (vedi da pa-
gina 45).
tensione al collo
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MASSAGGIO TERAPEUTICO
■ Pratica dolci percussioni con le dita
rilassate, soprattutto sulle spalle, per fa-
vorire la distensione muscolare (vedi da
pagina 60).
■ Esegui pressioni con i polpastrelli dei
pollici alla base del collo e lungo tutta la
muscolatura posteriore del collo, fino alla
nuca. Se stai eseguendo il massaggio su
un’altra persona, prima di eseguire queste
manovre fa sedere la persona massaggia-
ta con il capo diritto e la schiena poggiata
allo schienale della sedia.
■ Prendi il capo tra le mani ed esegui
lenti movimenti di rotazione laterale e di
flesso-estensione.
■ Al termine, copri le spalle e il collo, e
tienili al caldo.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Per allentare la
tensione del collo puoi ricorrere all’auto-
massaggio. Fai così: porta il collo verso il
basso e con la mano destra pinza il tra-
pezio sinistro con leggerezza, tenendo il
braccio opposto a quello che stai usando
rilassato e abbandonato lungo i fianchi.
Impasta il trapezio sinistro, facendo dei
semicerchi e spostando la mano lungo la
linea del muscolo, fino alla nuca. Esegui i
movimenti sia in fase di salita sia di disce-
sa e, dopo, friziona la zona con un po’ di
olio usando pollice e indice.
Ripeti il movimento dall’altro lato, utiliz-
zando la mano sinistra sul trapezio destro,
e ricordandoti di tenere il braccio opposto
rilassato.
85
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Esistono molti tipi di mal di testa e
molte cause che lo possono provoca-
re: disturbi visivi, artrosi cervicale, disco-
patie o ernie discali, tensione muscolare
da stress, problemi digestivi e scompen-
si posturali sono solo alcuni degli agenti
scatenanti e possono dar vita a un dolore
sordo e diffuso oppure vivo e pulsante, di
tipo emicranico, localizzato nelle tempie,
sulla fronte o dietro gli occhi, in questo
caso spesso accompagnato da nausea. Se
tendi a soffrire di questo comune distur-
bo, prima di sottoporti ai massaggi o agli
automassaggi consulta il tuo medico per
scoprirne la causa, specialmente se è un
mal di testa di insorgenza recente.
■ ■ ESECUZIONE. Friziona tempie e
fronte con una-due gocce d’olio essenzia-
le di menta e stira la pelle indietro, sopra
le orecchie, facendo attenzione a non toc-
care gli occhi.
■ Cerca i punti di micropressione di viso
e testa – in genere posti in corrispondenza
di leggere depressioni – e premi per alcuni
secondi ciascun punto, imprimendo nello
stesso tempo un movimento rotatorio al
polpastrello. Inizia dai punti centrali: sot-
to il mento e il naso, tra gli occhi e lungo la
linea che percorre tutto il cuoio capelluto,
fino alla nuca, e poi continua con gli altri.
■ Esegui sfioramenti con tutta la mano,
partendo dal mento e salendo fino alla te-
sta (vedi da pagina 38).
■ Fai un mezzo cerchio, gira dietro le
orecchie e infila le mani sotto il collo e sot-
to le spalle, per arrivare fino alle braccia e
alle mani. Torna indietro facendo lo stesso
percorso e ripeti diverse volte.
■ Ruota dolcemente la testa a destra e a
sinistra, con movimenti lenti.
■ Impasta i muscoli posteriori del collo,
soprattutto nel punto in cui si attaccano
alla nuca, andando dal centro verso le
orecchie (vedi da pagina 49).
■ Infila le dita tra i capelli, come un pet-
mal di testa
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MASSAGGIO TERAPEUTICO
tine, e tira lentamente verso l’alto. Se stai
massaggiando una persona con i capelli
lunghi, raccoglili alla sommità del capo
e tirali delicatamente all’indietro: questa
manovra, se eseguita bene, è molto piace-
vole e allenta la tensione alla testa.
■ Per terminare, imbevi due batuffoli di
cotone di acqua di rose o camomilla e po-
sali sugli occhi chiusi. Lascia riposare per
una decina di minuti.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Contro il mal di
testa puoi ricorrere all’automassaggio del
viso.
■ Inizia con la digitopressione: porta i pol-
lici a sinistra e a destra del naso, all’altez-
za degli occhi, e sistemali nella parte in-
terna del sopracciglio. Fai una pressione,
leggera ma decisa, per dieci minuti: cerca
di mantenere sempre la stessa intensità.
Dopo, rilascia lentamente.
■ Tira la pelle del viso dal centro ver-
so l’esterno, in direzione delle orecchie,
usando tutte e due le mani e imitando il
gesto che fai al mattino quando ti lavi la
faccia. Ripeti una decina di volte.
■ Anche l’automassaggio dei lobi delle
orecchie può aiutarti, grazie al suo effetto
miodistensivo: afferra tra pollice e indice
il lobo dell’orecchio e massaggialo con pic-
coli cerchi concentrici per dieci minuti.
■ ■ AVVERTENZE. In alcune persone i
massaggi potrebbero ottenere un effetto
opposto a causa di un fenomeno chiamato
allodinia, che rende la cute ipersensibile
al minimo sfioramento.
87
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Per combattere in maniera efficace gli
effetti negativi dello stress e recupe-
rare il benessere in modo naturale non c’è
niente di più efficace e piacevole di un dol-
ce e rilassante massaggio.
■ ■ ESECUZIONE. Spegni il telefono, ac-
cendi le candele e gli incensi e per un’ora
dimenticati di impegni e preoccupazioni.
■ Fai assumere alla persona la posizione
supina e coprila con una coperta.
■ Usa un olio caldo in cui hai disciolto due
gocce di olio essenziale di arancia, due di
limone, due di sandalo e due di ylang ylang.
■ Inizia il massaggio dai piedi: dedica die-
ci minuti a ciascun piede, massaggiando
dapprima delicatamente, con sfioramenti
avvolgenti che comprendono la pianta del
piede, il dorso e la caviglia. Cerca di essere
lento e ritmico, per favorire la calma e il
rilassamento profondo.
■ Comincia a impastare ogni singola parte
del piede, partendo dalle dita e arrivando
al tallone e alla caviglia (vedi da pagina 49).
■ Spremi, mobilizza, stira, friziona e drena
continuamente, senza mai interrompere
il movimento (vedi da pagina 45). Ripeti
sull’altro piede.
■ Ora dedicati alle gambe, sfiorandole
entrambe contemporaneamente dai piedi
fino alle anche (vedi da pagina 43).
■ Avvolgi i fianchi e torna verso i piedi,
sfiorando la parte posteriore e laterale del-
le cosce e delle gambe. Ripeti diverse volte.
■ Dondola le gambe lateralmente con un
ritmo uniforme, imprimendo il movimento
ai piedi.
■ Spostati di fianco senza interrompere il
dondolio e continua premendo sulle gam-
be e sulle cosce con un ritmo uniforme.
■ Culla e spremi mentre ti sposti in alto e
in basso lungo le gambe.
■ Ripeti gli sfioramenti sulle gambe, que-
sta volta più profondi e avvolgenti, usando
anche gli avambracci (vedi pagina 40).
■ Continua gli sfioramenti sul bacino,
sull’addome e sul torace, mantenendoti
leggero e seguendo un ritmo ancora più
stress
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MASSAGGIO TERAPEUTICO
lento. Passa alle spalle e alle braccia, sfio-
rando anche le mani (vedi da pagina 42).
■ Dedica alcuni minuti alla mano, massag-
giandola come il piede, quindi sfiora ripe-
tutamente il braccio, scuotilo e impastalo a
fondo (vedi da pagina 70). Ripeti dall’altra
parte.
■ Mettiti dietro il lettino e massaggia a
lungo e dolcemente le spalle e la parte po-
steriore del collo. Passa al viso e al cuoio
capelluto, con sfioramenti e impastamenti
leggeri dal centro verso le orecchie (vedi
pagina 78).
■ Ripercorri tutto il corpo con uno sfiora-
mento leggerissimo, eseguito solamente con
i polpastrelli, andando su e giù diverse volte.
■ Fai girare la persona e coprila bene.
■ Riprendi gli sfioramenti sulle gambe,
trattandole insieme e imprimendo sempre
un ritmico dondolio durante il movimento.
Poi impasta dolcemente, spremi e stira.
■ Passa alla schiena e anche in questa
zona cerca il contatto profondo, usando
tutto l’avambraccio per massaggiare con
movimenti circolari, ampi e avvolgenti.
■ Spremi, dondola, culla, friziona e impa-
sta i grandi gruppi muscolari.
■ Termina frizionando dolcemente i capel-
li e praticando uno sfioramento generale
molto leggero dalla testa ai piedi.
■ Lascia riposare la persona a lungo, al ter-
mine del massaggio, tenendola al caldo con
una coperta e con un sottofondo musicale
o in silenzio, evitando i rumori.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Per combattere
lo stress, puoi praticare un automassag-
gio durante un bagno caldo, alla fine della
giornata. Immergiti in una vasca di acqua
calda e pratica leggeri sfioramenti e impa-
stamenti a piedi e gambe, per allentare la
tensione e far rilassare la muscolatura. Ri-
peti una decina di volte per gamba.
89
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Durante o dopo una giornata di intenso
lavoro seduti alla scrivania, un massag-
gio rilassante che coinvolga testa, viso, spal-
le e collo permette di allentare la tensione e
prevenire alcuni disturbi come l’emicrania o
la cervicalgia.
■ ■ ESECUZIONE. Fai sedere la persona
che stai massaggiando a cavalcioni sulla se-
dia, con le braccia appoggiate sulla spalliera,
per decontrarre il collo e le spalle. Dedica 20
minuti agli sfioramenti del viso, specie intor-
no agli occhi e sulla fronte (vedi pagina 78).
■ Pratica pressioni dolci con i pollici sul lato
interno degli occhi, alla radice del naso e in-
torno all’orbita oculare.
■ Premi dolcemente le tempie e, intanto, ef-
fettua lenti movimenti circolari.
■ Sempre con i polpastrelli, stira con deci-
sione la cute, senza però produrre fastidio
o dolore, con linee che vanno dal mento alla
base delle orecchie, dalle labbra alle orec-
chie, dal naso alle orecchie, dagli occhi alle
tempie e alle orecchie, dalla fronte alle tem-
pie. Esegui i movimenti lentamente, solle-
vando la cute come per scollarla dai tessuti
sottostanti.
■ Con i polpastrelli friziona il cuoio capel-
luto con movimenti veloci e superficiali che
interessano tutta la testa.
■ Rallenta il movimento e vai più a fondo,
smuovendo dolcemente la cute sul cranio,
con i polpastrelli che fanno piccoli cerchi
come per descrivere il numero 8 su tutta la
testa.
■ Infine dedicati al collo e alle spalle, con
sfioramenti profondi che vanno dalla nuca
fino alle braccia, mentre tieni il viso legger-
mente voltato dall’altra parte. Impasta infi-
lando i polpastrelli sotto il collo e le spalle ed
esegui manovre lente e delicate.
■ Massaggia a fondo tutti i muscoli del
braccio, dell’avambraccio e della mano, per
sciogliere le tensioni e prevenire le infiam-
mazioni, soprattutto a livello del polso e del
gomito. Se il massaggio provoca dolore po-
trebbe essere presente un processo infiam-
matorio: in questo caso evita il massaggio e
per chi sta molto al computer
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U.
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MASSAGGIO TERAPEUTICO
consiglia il riposo (se il dolore persiste è utile
rivolgersi al medico per una valutazione cli-
nica del problema).
■ Se le gambe sono gonfie e stanche, mas-
saggiale a lungo, specie piedi e caviglie, poi
tienile immerse in acqua fresca.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Per combattere
quei piccoli disturbi, come lombalgia e gam-
be gonfie, che si fanno sentire dopo una gior-
nata trascorsa al computer, puoi ricorrere ad
alcune manovre di automassaggio.
■ Sei hai la schiena indolenzita, poggia en-
trambe le mani chiuse a pugno nella zona
lombare e spostale verso destra e verso si-
nistra simulando un cerchio per ogni pugno.
Raddrizza la colonna vertebrale, mettendo il
collo diritto e alzando lo sguardo verso l’al-
to. Crea dei piccoli cerchi concentrici con i
pugni appoggiati sulle due zone lombari: in
questo modo la muscolatura, alla fine della
giornata lavorativa, potrà rilassarsi e disten-
dersi. Ricorda di portare in ufficio con te un
piccolo cuscino di forma tubolare. Quando
sei seduto alla scrivania, sistemalo dietro
la schiena all’altezza della zona lombare: in
questo modo manterrai una posizione della
colonna più corretta.
■ Per avere sollievo a gambe e braccia, pra-
tica leggeri sfioramenti e impastamenti, si-
stemandoti disteso in posizione supina con
le gambe alzate verso l’alto. Contro edemi
e gonfiori alle gambe, cerca di alzarti dalla
scrivania ogni 20-30 minuti, e cammina per
un minuto o due, in modo da riattivare la cir-
colazione.
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MASSAGGIO TERAPEUTICO
Caviglie gonfie? Gambe pesanti? Un
massaggio da eseguire a fine giornata fa
ritrovare una piacevole sensazione di legge-
rezza, allontana l’indolenzimento muscolare
e combatte stati edematosi e gonfiori.
■ ■ ESECUZIONE. Riempi due bacinelle di
acqua, una ben calda e una fredda: nella pri-
ma sciogli una manciata di sale grosso men-
tre in quella fredda diluisci cinque gocce di
olio essenziale di menta. Fai immergere le
gambe fino al polpaccio per quattro minuti
nell’acqua calda, poi per due minuti nell’ac-
qua fredda. Ripeti tre volte la procedura, poi
asciuga i piedi e invita la persona a sdraiarsi
per 15 minuti con i piedi posti in alto, per
favorire il deflusso del sangue.
■ Fai sdraiare la persona e, con un olio vege-
tale in cui hai diluito due gocce di olio essen-
ziale di lavanda, inizia con uno sfioramento
leggero e procedi via via sempre più in pro-
fondità.
■ Soffermati negli spazi tra le dita, specie tra
il quarto e il quinto, risalendo verso il tallone,
sull’avampiede, sulla pianta e sul dorso, lun-
go tutta l’articolazione della caviglia, su tutto
il tallone e sul tendine d’Achille, fino a metà
della gamba. Il trattamento potrà durare 15-
20 minuti per ciascun piede.
■ ■ AUTOMASSAGGIO. Ogni sera fai un
automassaggio a piedi, polpacci e cosce,
meglio se con una crema specifica contro
le gambe pesanti. Parti dalle dita dei piedi e
pian piano risali, facendo pressione come se
stessi spremendo qualcosa. Ripeti due-tre
volte per ogni gamba.
caviglie gonfie e gambe pesanti
92
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Gli anziani cercano il contatto, vogliono
essere coccolati per sentirsi impor-
tanti. Basta poco, non serve essere grandi
esperti: sono sufficienti molta dolcezza e de-
dizione. Esegui sempre un massaggio dolce,
senza esagerare con le pressioni e l’intensità.
Cerca di non eccedere mai e di essere dol-
ce e paziente. Prima di procedere, informati
sullo stato di salute generale e sulle malat-
tie trascorse e, in caso di dubbio, rivolgiti al
medico curante. Le controindicazioni più
frequenti riguardano il massaggio profondo.
■ ■ ESECUZIONE. Crea un’atmosfera con-
fortevole e preparati, durante il massaggio, a
lunghe chiacchierate sui vecchi tempi.
■ Sii disponibile e comprensivo, ascolta con
partecipazione gli sfoghi della persona mas-
saggiata perché questo fa parte del tratta-
mento e produce miglioramenti nell’umore.
■ Sfiora a lungo la schiena e le spalle, ma de-
dicati con cura anche alle braccia, alle mani,
alle gambe e ai piedi (vedi da pagina 38).
■ Non avere fretta: fai movimenti lenti e av-
volgenti, avendo cura di mantenere calde e
coperte le parti del corpo non trattate.
■ Dedicati con particolare cura alle articola-
zioni delle caviglie, delle ginocchia, delle an-
che, delle spalle, dei gomiti e dei polsi, sfio-
randole a lungo con movimenti avvolgenti e
impastandole accuratamente e dolcemente
con i polpastrelli (vedi da pagina 49).
per gli anziani
93
MASSAGGIO TERAPEUTICO
In questo caso l’obiettivo non è applica-
re le tecniche del massaggio classico,
ma dar vita a un momento di complicità
con il piccolo, che permetta di instaurare
un contatto dolce e profondo.
Quando massaggi il tuo bambino, sforzati
di dimenticare gran parte delle manovre
imparate fin qui e lasciati andare all’istin-
to. Il tocco dolce e profondo dei genitori
è vissuto dai bambini come una forma in-
sostituibile di contatto e un momento di
condivisione autentico, fondato sul puro
piacere e sul gioco. Ecco alcune indicazio-
ni dell’Aimi, l’Associazione italiana mas-
saggio infantile (ulteriori informazioni sul
sito www.aimionline.it).
■ Il momento ideale: quello in cui sei
tranquillo (il massaggio dev’essere rilas-
sante anche per te) e quello in cui il bam-
bino è sveglio e disponibile.
per i bambini
Le tue mani sul corpo del bebè. Non sono
semplici carezze, non lo aiuteranno solo a
sentirsi più amato. Potenzieranno anche il
suo sviluppo cerebrale. Perché, secondo
una recente indagine scientifica, il tocco sui
neonati arriva dritto al loro cervello e ne
stimola la maturazione. Lo studio, pubblicato
sul Journal of Neuroscience, ha sottoposto a
test 20 prematuri: metà di loro ha ricevuto per
dieci giorni tre sedute di massaggio da dieci
minuti ciascuna. «I piccoli accarezzati hanno
mostrato una maggiore attività cerebrale
(misurata tramite l’elettroencefalogramma),
CON LE CAREZZE SI STIMOLA L’ATTIVITÀ CEREBRALE DEI NEONATO
oltre che minori livelli di cortisolo, l’ormone
dello stress», spiega Lamberto Maffei, a
capo dell’équipe che ha condotto la ricerca
e direttore del laboratorio di neurobiologia
della Scuola Normale Superiore e dell’Istituto
di neuroscienze del Cnr a Pisa. «Ma non
basta: i bambini sottoposti ai massaggi
avevano anche una vista più sviluppata, come
hanno rivelato i risultati del preferential
looking, una tecnica di valutazione dell’acuità
visiva. Infine, la massage therapy modula i
livelli dell’Igf-1, un ormone che riveste un
ruolo importante nei processi di crescita».
94
MASSAGGIO TERAPEUTICO
■ L’ambiente: quieto e abbastanza caldo
perché il bimbo, una volta spogliato, non
senta freddo.
■ La posizione: comoda per te e per il pic-
colo. Prima di iniziare chiedigli il permes-
so (se parla), oppure fagli vedere e sentire
le tue mani ferme su di lui per fargli capire
che il massaggio sta per iniziare. Massag-
giandolo, sorridigli e guardalo negli occhi
per rassicurarlo.
■ L’olio naturale: qualche goccia sulle tue
mani rende il movimento più fluido.
■ Movimenti su tutto il corpo: le gambe
sono le più indicate per iniziare perché
sono già abituate al tocco. Alcuni movi-
menti per le gambe e le braccia facilitano
il rilassamento, altri la stimolazione. Sul
pancino i massaggi seguono il senso ora-
rio dell’intestino, aiutando così il bambino
a espellere l’aria e le feci. Massaggiando
il piccolo lo si aiuta a costruire una sem-
pre maggiore consapevolezza del proprio
corpo, per esempio massaggiandogli tutto
il braccio, ma anche ogni singolo ditino.
Con il tocco è inoltre possibile offrirgli sol-
lievo nelle situazioni di costipazione o di
tensione (per esempio, coliche, dentizio-
ne, raffreddori).
95
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Il massaggio assicura importanti benefici
agli sportivi, sia dal punto di vista fisico
sia da quello psicologico: favorisce l’elasti-
cità, regola il tono muscolare e protegge
da stiramenti, strappi, contratture e dolo-
ri. Il massaggio promuove l’eliminazione
delle tossine, favorendo un più veloce re-
cupero dopo la gara, facilita l’irrorazione
e l’ossigenazione dei tessuti, mantenen-
doli sani ed efficienti. Contribuisce alla
salute psicologica dell’atleta, aiutandolo a
superare la sindrome pre-agonostica, che
si manifesta con una reazione psicogena
ansiosa nei giorni che precedono la gara.
■ ■ LE CONTROINDICAZIONI. Le con-
troindicazioni sono le stesse che valgono
per il massaggio in generale (vedi pagina
37). Presta comunque le dovute attenzio-
ni e non massaggiare in caso di infiamma-
zione. In presenza di traumi o patologie
importanti, consulta il medico e attieniti
alle sue indicazioni.
durante la preparazione atleticaOgni muscolo è avvolto da una guaina
di tessuto connettivo fibroso (epimisio)
che si estende anche al suo interno, av-
volgendo le singole fibre (endomisio) e
i fasci in cui si raccolgono (perimisio).
Questa guaina si estende alle formazioni
circostanti (tendini e ossa), ancorando
saldamente il muscolo alle strutture che
esso sollecita durante la contrazione. Il
massaggio profondo consente di lavora-
re sul tessuto connettivo scongiurando il
pericolo di aderenze, segnale di disfunzio-
ne, tensione o di vere e proprie patologie
muscolari. Nella fase di allenamento, in
particolare, aiuta a prevenire l’accumulo
di tossine nei muscoli, evitare i crampi, ri-
durre la fatica muscolare e prevenire sti-
per gli sportivi
96
U.
GR
AT
I
MASSAGGIO TERAPEUTICO
ramenti e contratture. L’ideale è eseguire
il massaggio completo lontano dall’allena-
mento, prestando particolare attenzione
ai gruppi muscolari più interessati dal tipo
di attività svolta. Non risparmiarti, lascia
che il massaggio duri almeno un’ora, im-
pastando i muscoli in profondità dopo un
adeguato riscaldamento.
La tecnica dello scollamento dev’essere
eseguita dapprima sul tessuto connet-
tivale cutaneo, sollevando la cute con i
polpastrelli in direzione longitudinale o
trasversale rispetto al corpo. Puoi ese-
guire questa tecnica senza usare oli o un-
guenti che facilitano lo scorrimento della
mano sulla pelle, se la pelle non è troppo
sensibile o irritata. Questo tipo di mas-
saggio provoca una sensazione di perce-
zione profonda, è leggermente doloroso
ma molto gradito dagli atleti. Dopo aver
terminato questa prima parte puoi usare
l’olio e massaggiare i muscoli in profondi-
tà, soffermandoti più a lungo nelle zone
più tese e rigide. Alterna sempre a queste
manovre specifiche movimenti più ampi
di sfioramento e frizione leggera, per ren-
dere il massaggio più gradevole e rilassan-
te (vedi da pagina 38).
prima della garaPrima di affrontare una competizione
sportiva è fondamentale un’efficace pre-
parazione dei muscoli, con un occhio alla
condizione psico-fisica dell’atleta e alle
condizioni climatiche del momento.
■ Se fa freddo proteggi i muscoli più inte-
ressati dalla prestazione atletica con tute,
maglie e tubolari.
■ Prima del riscaldamento, esegui un bre-
ve massaggio praticando frizioni anche
con oli o unguenti ad azione riscaldante
(come l’olio canforato). Il trattamento
97
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Ecco i gruppi muscolari da trattare con il massaggio, con particolare cura e attenzione, per le
principali specialità sportive.
I MUSCOLI DA TRATTARE PER LE ATTIVITÀ PIÙ DIFFUSE
■ Calcio
Tutti i muscoli degli arti
inferiori, con particolare
riguardo a tricipite surale,
quadricipite, ischio-crurali,
estensori del dorso e muscoli
del collo.
Dopo la gara, il massaggio
deve avere una durata
superiore a quello di
preparazione e deve essere
fatto dopo la doccia. Al
termine bisogna rimanere
distesi per almeno mezz’ora,
ben coperti.
■ Canottaggio
I muscoli del collo, del
cingolo scapolare e del
braccio, estensori del
rachide, addominali,
quadricipite, tricipite e surali.
Dopo la gara, al termine di
una buona doccia calda, il
massaggio dovrà interessare
gli stessi muscoli, ma
soprattutto quelli del dorso.
■ Ciclismo
Muscoli del dorso,
quadricipite, tricipite, tibiali e
peronieri.
Anche la muscolatura
lombare deve essere
accuratamente massaggiata.
Dopo la gara, tratta anche gli
arti superiori.
■ Corsa su distanze brevi
Oltre a pianta e dita dei
piedi, tendine d’Achille,
tricipite surale, ischio-crurali,
estensori del rachide. È bene
massaggiare, sia pure in tono
minore, anche i deltoidi.
■ Corsa su distanze
lunghe
Soprattutto estensori del
rachide e glutei.
■ Lanci
Cingolo scapolo-omerale,
grande dorsale e grande
rotondo. Per i lanciatori di
giavellotto, anche gli arti
inferiori.
■ Nuoto
Massaggio generale, ma in
forma leggera per non creare
problemi al tipo di lavoro e al
movimento, che in genere è
morbido e ritmico.
■ Pallacanestro
Tutti i muscoli, in particolare
quelli dell’avambraccio, della
spalla e del polpaccio. Utile
anche il massaggio digitale
alle mani.
■ Pugilato
Avambraccio, braccio,
deltoide, cingolo
scapoloomerale, estensori del
rachide, addominali, tricipite
surale e tendine d’Achille.
■ Salti
Tendine d’Achille, tricipite
surale, quadricipite, glutei
e, in minor misura, i muscoli
del dorso.
È consigliato il massaggio
delle articolazioni dei
piedi, seguito da blanda
mobilizzazione passiva e
attiva.
■ Sci
Dopo il riscaldamento,
passa al massaggio generale,
soprattutto di polpaccio,
dorso, avambraccio e spalle.
A fine gara anche mani e arti
superiori, specie nei fondisti.
98
U.
GR
AT
I
MASSAGGIO TERAPEUTICO
deve essere breve ed energico: esegui le
frizioni con l’atleta seduto per terra oppu-
re su una panchina, le gambe piegate e i
piedi poggiati a terra. Questa posizione va
bene per il massaggio delle gambe, della
schiena e delle spalle (vedi da pagina 45).
■ Presta attenzione ai muscoli tesi e con-
tratti: in questo caso le frizioni devono es-
sere meno energiche e accompagnate da
impastamenti ampi e leggeri.
■ Se l’atleta è troppo teso, esegui un bre-
ve massaggio della volta plantare o frizio-
na dolcemente la zona lombare e le spal-
le (vedi da pagina 45). Non esagerare, in
modo da non far cadere del tutto la ten-
sione pre-agonistica.
■ Se l’atleta è affetto da tendinite, stira-
mento o contrattura muscolare, esegui un
bendaggio con benda elastica mediamen-
te stretta.
dopo la garaLo scopo è quello di rilassare e disintos-
sicare i muscoli (cataboliti) per eliminare
fatica, contratture e crampi. Prima di pro-
cedere con il massaggio, aspetta il tempo
necessario perché le funzioni fisiologiche
ritornino alla normalità.
■ Dopo una doccia tiepida, esegui mano-
vre lunghe e lente ed evita di sottoporre
l’organismo a un ulteriore affaticamento.
■ Realizza impastamenti dolci e drenanti
per favorire la circolazione (vedi da pagi-
na 49).
■ Fa in modo che l’atleta si rilassi e che
scarichi le tensioni residue: al termine do-
vrà sentirsi rigenerato e non spossato.
■ Tieni conto del fatto che un impegno
agonistico prolungato richiede un mas-
saggio di maggiore durata, ma con mano-
vre più dolci.
99
Per la revisione del capitolo «Il massaggio terapeutico» si ringraziano:
Paolo Buselli, direttore dell’unità spinale dell’Azienda ospedaliera della Valtellina, ospedale di SondaloClaudio Corbellini, neurologo e agopuntore, insegnante di agopuntura all’Università di PaviaNicola Ferrara, massofisioterapista e massaggiatore sportivo, consulente Aimfi-Associazione italiana massofisioterapistiSergio Lupo, responsabile del portale www.sportmedicina.com e del servizio di medicina dello sport della struttura sanitaria polispecialistica convenzionata Bios di RomaLorenzo Panella, direttore della struttura complessa Recupero e rieducazione funzionale presso l’Istituto ortopedico Gaetano Pini di MilanoVincenzo Rucco, direttore dell’unità operativa di riabilitazione dell’ospedale di Spilimbergo (Pordenone)Paola Vitti, presidente dell’Associazione italiana massaggio infantile (Aimi)
CAPITOLO 5
MASSAGGIOESTETICO
il massaggio estetico
Ianche lo scrub può essere utilizzato per
combattere la cellulite: oltre a rimuovere
dalla superficie dell’epidermide le cellule
morte, rendendo la pelle tonica e vellu-
tata, ha un effetto drenante e può essere
utile nel riattivare la microcircolazione
locale.
Il massaggio estetico può anche essere
applicato al viso. Contribuisce a disten-
dere le rughe, a ridurre occhiaie e borse
sotto gli occhi, a mantenere il visto tonico
e disteso: bastano pochi gesti giornalieri
per riuscire a combattere l’avanzamen-
to del tempo e ridurre borse e zampe di
gallina. Anche le manovre più delicate
migliorano l’aspetto dell’epidermide, che
acquista maggiore luminosità e diventa
più liscia.
l massaggio agisce in modo efficace
contro molti inestetismi. Le mano-
vre sulle gambe aiutano a combat-
tere la cellulite e hanno un’azione
rassodante sui tessuti. Contro cusci-
netti su cosce e fianchi, il massaggio può
essere molto utile, aiutando il drenaggio
di liquidi, evitando che questi ristagnino
nei tessuti e riattivando la circolazione
locale del sangue.
Insieme con i massaggi, per combattere
la cellulite possono essere utilizzati an-
che i fanghi, che nutrono la pelle e la ren-
dono vellutata. Usati a caldo, provocano
calore locale, stimolando così la micro-
circolazione periferica. A freddo, invece,
sono utili contro gli edemi e la stasi circo-
latoria delle gambe. Alternato ai fanghi,
101
MASSAGGIOESTETICO
anticelluliteLa cellulite è un problema che riguarda
soprattutto le donne. Clinicamente si
può distinguere in tre stadi: edematosa, fi-
brosa e sclerotica. Quest’ultima è lo stadio
più avanzato: la pelle presenta inestetici av-
vallamenti e, se compressa, determina l’in-
sorgenza di dolore.
Perciò, contro questo tipo di cellulite la con-
sulenza di un medico specialista, come fle-
bologo, medico estetico o chirurgo plastico,
è fondamentale. Importante è combattere i
primi due stadi della cellulite con linfodre-
naggio e massaggio, imparando a praticare
le giuste manovre sia su di te sia sugli altri.
Il massaggio delle gambe aiuta a combatte-
re la cellulite e ha un’azione rassodante sui
tessuti. Ricorda che anche le manovre più
delicate ti aiuteranno a migliorare l’aspetto
dell’epidermide, che acquista maggiore lu-
minosità e diventa più liscia.
contro la cellulite edematosa
Il primo stadio della cellulite è determinato
dal ristagno dei liquidi e dall’accumulo di
grasso: per combatterlo, oltre a curare l’a-
limentazione e praticare attività fisica, puoi
ricorrere ai massaggi drenanti.
■ ■ COME LA RICONOSCI. È il primo sta-
dio della cellulite: la pelle appare pastosa e,
se pizzicata, presenta sulla superficie dei ca-
ratteristici buchi che la rendono simile alla
buccia di un’arancia. Oltre a curare meglio
l’alimentazione usando poco sale, per com-
batterla è opportuno svolgere una regolare
attività fisica.
■ ■ ESECUZIONE. Per combattere la cellu-
lite al primo stadio, conviene iniziare subito
un ciclo di massaggi, per favorire la circola-
zione locale e ristabilire il normale metabo-
lismo.
■ Pratica, soprattutto sulle gambe, ripetuti
sfioramenti (vedi da pagina 43), molto lenti
e sempre più profondi, dal piede al gluteo,
premendo con l’arco di circonferenza forma-
to dal pollice e dall’indice.
■ Dedicati inoltre in modo particolare al
massaggio del piede, impastandolo e spre-
mendolo (vedi da pagina 74) a fondo per ri-
attivare la sua funzionalità circolatoria.
■ Rispetta i limiti di elasticità della pelle e
non praticare impastamenti troppo inten-
si per non provocare traumi e lividi che ri-
schierebbero di peggiorare la situazione.
102
MASSAGGIOESTETICO
contro la cellulite fibrosaQuando la stasi linfatica è accompagnata
da un irrigidimento del tessuto connettivo,
si parla di cellulite fibrosa. In questi casi bi-
sogna ricorrere a massaggi che riattivino la
circolazione e favoriscano il drenaggio.
■ ■ COME LA RICONOSCI. Al secondo
stadio della cellulite, se stringi la pelle tra
le mani, puoi osservare protuberanze abba-
stanza evidenti. Oltre a prediligere i cibi che
contengono flavonoidi e bromelina, sostan-
ze che aiutano la pelle a mantenersi elastica,
per combatterla cerca di fare attività fisica.
■ ■ ESECUZIONE. Puoi combattere la stasi
circolatoria locale con l’applicazione di fan-
ghi caldi (vedi paragrafo successivo) prima
e durante il massaggio.
■ Fai attenzione che non ci siano controin-
dicazioni, come flebiti, vene varicose e fragi-
lità capillare. Dopo, inizia con il massaggio.
■ Utilizza le tecniche che favoriscono l’af-
flusso di sangue nella periferia, come la fri-
zione veloce e superficiale (vedi da pagina
46), lo schiaffeggiamento o il coppettamen-
to (vedi da pagina 60).
■ Prosegui con manovre di impastamento
locale di drenaggio generale.
i fanghiComposti di argilla, acqua minerale e di
una parte organica, i fanghi sono un ottimo
trattamento estetico che nutre la pelle e la
rende vellutata. Possono essere alternati al
massaggio anticellulite poiché provocano
calore locale e stimolano la microcircola-
zione periferica. Applicati a freddo, anche
localmente, sono utili contro gli edemi e la
stasi circolatoria delle gambe. In farmacia o
in erboristeria puoi acquistare fanghi terma-
li dalle proprietà emollienti e idratanti, che
aiutano la pelle a ritrovare elasticità e morbi-
103 103
MASSAGGIO ESTETICO
dezza. Sono utili per prevenire la cellulite e
per arginarla allo stadio iniziale. Sono ideali
quelli a base di alga bruna: con potere osmo-
tico, favoriscono il drenaggio e l’eliminazio-
ne delle tossine.
Applica i fanghi due volte a settimana, per
due-tre mesi: tienili in posa 30-40 minuti poi
eliminali con acqua tiepida o fredda. Alterna
ai fanghi lo scrub, da fare un paio di volte alla
settimana (vedi da pagina 108).
■ ■ COME APPLICARLI. Prepara 400
grammi di fango scegliendo un composto già
pronto. In farmacia o in erboristeria puoi ac-
quistare fanghi termali dalle proprietà emol-
lienti e idratanti.
■ Riscalda i fanghi a bagnomaria. La tem-
peratura del composto deve essere vicina a
quella corporea (35-37 °C).
■ Per addolcire il trattamento, puoi diluire
nel composto cinque cucchiai di miele.
■ Stendi il fango su gambe, glutei, schiena
e braccia utilizzando un pennello con setole
morbide o, in alternativa, le mani, pratican-
do movimenti circolari di sfioramento.
■ Applica il fango anche su gambe, addome,
torace e viso. Evita invece la zona dell’ingui-
ne, il seno e il contorno degli occhi.
■ Lascia riposare il fango per 20 minuti.
■ ■ SU DI TE. Segui i primi tre passaggi del-
la procedura descritta sopra.
■ Applica i fanghi su pancia, fianchi, cosce
e glutei nella doccia: così, se dovesse cadere
qualche goccia potrai sciacquare facilmente.
■ Avvolgi la parte trattata con una pellicola
trasparente (va bene quella da cucina), che
riscaldandosi a contatto con il corpo ripro-
durrà un effetto simile a quello della sauna.
■ Copriti con un asciugamano e stenditi, go-
dendoti il relax per almeno 30 minuti.
■ ■ AVVERTENZE. Non applicare il fango
caldo su vene varicose, capillari fragili, ede-
mi e zone infiammate. Riduci i tempi di trat-
tamento se soffri di pressione alta o bassa.
L’AUTOMASSAGGIO QUOTIDIANO
Per combattere la cellulite puoi fare
l’automassaggio una volta al giorno, per venti
minuti, magari la sera davanti alla tv. Prova il
linfodrenaggio fai da te: poggia le dita dietro
le ginocchia e muovile avanti e indietro con
leggere pressioni. Ripeti lo stesso movimento
sull’inguine e sotto le ascelle: è un modo per
attivare le maggiori stazioni linfatiche ed
eliminare i liquidi in ristagno. Un’altra tecnica è
il palper rouler: friziona i punti critici cercando
di sollevare la cellulite dai tessuti, pizzicandola
con pollice e indice. In questo modo si cerca di
agire sui liquidi che ristagnano.
104
MASSAGGIO ESTETICO
Trattamento anticellulite
al Grand Hotel Terme
Roseo di Bagno
di Romagna, in provincia
di Forlì-Cesena: i fanghi
termali stimolano
l’eliminazione
dei liquidi in eccesso.
105
MASSAGGIOESTETICO
Ecco come spalmare il tuo prodotto contro la
cellulite perché sia efficace al massimo. Ripeti
due volte al giorno l’operazione, meglio dopo
una doccia o un bagno. L’ideale sarebbe usare
due tipi diversi di cosmetici, uno da frizionare
di giorno e uno a rilascio graduale da stendere
con il massaggio ogni sera, prima di andare a
letto. Il trattamento è utile per le fasi iniziali della
cellulite, cioè gli stadi edematosi in cui la pelle
presenta qualche rigonfiamento o ristagno di
liquidi. L’automassaggio con la crema è efficace
se fatto tutti i giorni, per almeno un paio di mesi.
■ La posizione iniziale. Prima di spalmare la crema anticellulite,
sdraiati sul letto con le gambe alzate, appoggiate alla parete e stai in questa
posizione per cinque minuti: così si attiva la circolazione venosa di ritorno,
cioè quella che dalle estremità periferiche del corpo ritorna al cuore e
favorisce la risalita della linfa verso i centri di smaltimento.
■ Quanto prodotto usare. Alzati dalla posizione iniziale, preleva una
quantità di prodotto pari a una noce e scaldalo sfregandolo fra le mani.
Scegli una crema che si stenda facilmente: le mani devono scivolare sulla
pelle senza incontrare ostacoli. Vanno bene tutte le creme con principi
attivi di origine naturale come il ginkgo biloba, la caffeina, la vitamina A, il
rusco, la centella asiatica, l’ippocastano o l’edera e i fosfolipidi, sempre di
origine vegetale.
■ Il piede. Siediti e comincia a massaggiare la pianta del piede con
un movimento a impasto, poi muovi circolarmente i pollici intorno
all’attaccatura delle dita dei piedi, con dolcezza. In totale, il trattamento fai
da te deve durare da un minimo di dieci a un massimo di 20-30 minuti.
DAI PIEDI ALL’INTERNO COSCIA: IMPARA COME SI SPALMA A CASA LA CREMA ANTICELLULITE CONTRO LA PELLE A BUCCIA D’ARANCIA
106
MASSAGGIOESTETICO
■ Caviglia e polpaccio. Sempre da seduta, con il palmo di entrambe
le mani parti dalla caviglia e risali la gamba esercitando lievi pressioni
ritmiche con piccoli movimenti circolari, come fossero delle carezze
leggere. Ricorda: il massaggio non deve mai lasciare lividi sulla pelle.
■ La coscia. Alzati e procedi col massaggio alla coscia, dal basso verso
l’alto, con i palmi aperti e con un po’ più di energia rispetto al polpaccio.
Mantieni un ritmo lento, per favorire l’assorbimento del prodotto e dei
suoi principi attivi. Ricorda: le creme vanno spalmate due volte al dì, al
mattino e alla sera, meglio dopo una doccia o un bagno. L’ideale sarebbe
usarne due tipi diversi, una da frizionare di giorno e una a rilascio graduale
da spalmare prima di andare a letto con il massaggio ogni sera.
■ L’interno coscia. Con pressioni più leggere massaggia l’interno coscia,
fino all’inguine. Dopo aver finito con una gamba, passa all’altra.
■ I fianchi. Sempre stando in piedi, dal gluteo risali verso il fianco
procedendo prima con dei leggeri pizzicotti e poi con mosse a impasto,
come se dovessi spingere il fianco verso l’addome. In questo modo si
favorisce l’effetto rassodante della crema. Il trattamento è utile per le
fasi iniziali della cellulite, cioè gli stadi edematosi in cui la pelle presenta
qualche rigonfiamento o ristagno di liquidi. L’automassaggio si può fare a
casa, tutti i giorni, per almeno un paio di mesi.
ANTICELLULITE CONTRO LA PELLE A BUCCIA D’ARANCIA
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(7
)
107
MASSAGGIO ESTETICO
Lo scrub è una pulitura profonda del-
la cute, che si fa per sfregamento,
applicando un detergente sotto forma di
emulsione granulosa o un gel contenente
particelle granulose.
Lo scopo è quello di rimuovere mecca-
nicamente le cellule morte e ispessite
dell’epidermide per far penetrare meglio
i principi attivi contenuti nei successivi
trattamenti. Lo scrub è utile anche quan-
do la pelle è opaca e rugosa, e la luce si
riflette amplificando le zone a buccia d’a-
rancia e i noduletti.
Scegli uno scrub ricco di sostanze emol-
lienti che levigano la superficie della pelle:
puoi realizzare il prodotto in casa, seguen-
do l’apposita ricetta, oppure acquistarlo
in farmacia o erboristeria.
Fai lo scrub due volte a settimana, con
mano delicata e movimenti circolari sul-
lo scrub per il corpola pelle umida, al mattino o alla sera, poi
sciacqua prima di stendere i fanghi o la
crema specifica. Puoi alternare il tratta-
mento ai fanghi (vedi da pagina 103).
■ ■ COME PROCEDERE. Acquista un
prodotto specifico già pronto (lo trovi in
farmacia o in erboristeria). Se invece vuoi
realizzare lo scrub in casa, procurati 400
grammi di sale marino fino, un barattolo
di miele millefiori, un flaconcino di olio di
mandorle dolci, un bicchiere di acqua cal-
da, un limone e un’arancia (in alternativa,
due gocce di olio essenziale di arancia).
■ Prepara il lettino da massaggio proteg-
gendolo con un foglio di plastica (carte-
ne) molto sottile, su cui stenderai un len-
zuolo o un grande asciugamano.
■ Riscalda a bagnomaria il flaconcino di
olio di mandorle.
108
MASSAGGIO ESTETICO
109
MASSAGGIO ESTETICO
■ Amalagama il sale, mezzo bicchiere di
olio di mandorle dolci riscaldato, l’acqua
calda e la spremuta di limone e arancia.
■ Aggiungi cinque cucchiai di miele sen-
za amalgamare, ma lasciando che questo
emerga in superficie: renderà il trattamento
più dolce evitando l’irritazione della pelle.
■ Copri il composto ottenuto e mantienilo
al caldo.
■ Fai assumere alla persona su cui fai lo
scrub la posizione supina ed esegui uno
sfioramento totale del corpo con l’olio di
mandorle dolci riscaldato.
■ Con movimenti circolari, lunghi e dolci,
massaggia lentamente salendo dai piedi
fino al viso e alla testa.
■ Fai assumere alla persona la posizione
prona e ripeti la procedura di sfioramento
sulla parte posteriore del corpo.
■ Prendi una manciata del composto pre-
parato e inizia a massaggiare la gamba sini-
stra, dal piede fino al gluteo, con movimen-
ti circolari di sfioramento leggero. Insisti
particolarmente sul lato esterno della co-
scia e del gluteo. Assicurati che la persona
non provi fastidio e, nel caso, alleggerisci
ulteriormente la manovra. Cerca di esse-
re molto delicato quando passi sulla parte
posteriore del ginocchio e dell’interno della
coscia: una stimolazione intensa con il sale
potrebbe provocare fastidiose irritazioni.
Lo scrub al viso è una pulitura profonda
della cute: si ottiene grazie a un prodotto
esfoliante che aiuta a eliminare le cellule
morte, rinnovando lo strato superficiale della
pelle del viso. Agendo come un peeling, serve a
uniformare il colorito e a levigare l’epidermide,
attenuando le rughette d’espressione e
prevenendo l’invecchiamento. Se hai la pelle
grassa, la sua azione esfoliante eliminerà dalla
pelle del tuo viso le impurità e le cellule morte.
La frequenza dello scrub cambia a seconda del
passare del tempo. Ecco come puoi regolarti.
■ A 20 anni. Una volta al mese concediti un
peeling generale e non aggressivo per favorire
il rinnovamento cutaneo.
■ A 30 anni. Applica il prodotto una volta
ogni due settimane. Chiedi al farmacista se
puoi usare un esfoliante un po’ più aggressivo
come quello a base di alfa-idrossiacidi.
■ A 40 anni. Utilizza una crema oppure
un gel contenente microgranuli (di sintesi o
naturali, come i semi di albicocca) una volta
alla settimana per eliminare le cellule morte e
per dare più lucentezza alla tua pelle.
■ A 50 anni. Fai il peeling settimanale,
basta che sia molto delicato. Se aggiungi al tuo
prodotto con microgranuli latte detergente
(la quantità equivalente a una noce), avrai la
formulazione ideale.
■ A 60 anni. È meglio evitare lo scrub, la tua
pelle è piuttosto delicata.
IL PEELING GIUSTO A OGNI ETÀ
110
MASSAGGIO ESTETICO
■ Ripeti il procedimento sulla gamba de-
stra.
■ Spostati sulla schiena e pratica lo sfio-
ramento, utilizzando una quantità abbon-
dante di prodotto.
■ Massaggia accuratamente tutte le zone
e, quando arrivi alle spalle, dedicati alle
braccia, partendo dalle mani e tralascian-
do la zona delle ascelle e l’interno del go-
mito.
■ Fai assumere nuovamente alla persona
la posizione supina e massaggia le gambe,
partendo dal piede, sempre con sfiora-
menti circolari, lenti e delicati, evitando
l’interno della coscia e la zona dell’inguine.
■ Tratta ora l’addome e il torace, dedican-
doti anche alle zone più laterali (fianchi e
vita). Sul seno esegui movimenti circolari
periferici, evitando la manovra se la per-
sona che riceve il massaggio è particolar-
mente sensibile.
■ Infine, massaggia il collo e il viso, utiliz-
zando i polpastrelli delle dita, con partico-
lare cura e delicatezza.
■ A questo punto, copri la persona con un
asciugamano e aggiungi una coperta.
■ Lasciala riposare per 10 minuti, in una
atmosfera rilassante, con luci tenui e una
musica dolce di sottofondo.
■ Termina il trattamento con una doccia
tiepida, non calda soprattutto se esegui
il trattamento in estate, per lavare via il
sale.
■ Completa il trattamento eseguendo
nuovamente uno sfioramento totale del
corpo, utilizzando il miele rimasto o, in al-
ternativa, un latte idratante.
■ ■ SU DI TE. Puoi usare sia il composto
fai da te preparato in casa (vedi da pagina
108), sia uno di quelli già pronti.
■ Procedi con mano delicata nelle zone
in cui riesci a intervenire da solo, come
gambe, glutei, addome e braccia.
■ Fai attenzione alla parte posteriore del
ginocchio e all’interno coscia, zone par-
ticolarmente delicate e per questo inter-
dette ai massaggi.
■ Applicando lo scrub toglierai meccani-
camente il primo strato dell’epidermide,
dove si accumulano le cellule morte, e la
tua pelle sarà pronta e ricettiva all’appli-
cazione della crema specifica.
■ ■ AVVERTENZE. Procedi con mano
delicata e senza troppa pressione, altri-
menti arrosserai la pelle. Non insistere
con lo sfregamento se hai problemi di
vene varicose alle gambe, se la pelle è già
irritata in qualche punto o se soffri di ma-
lattie della cute come dermatite atopica o
psoriasi.
111
MASSAGGIO ESTETICO
Per mantenere il viso fresco e disteso
puoi ricorrere ad alcune manovre che ti
aiuteranno a eliminare le tossine e a combat-
tere le rughe. Bastano pochi gesti, ripetuti
ogni giorno, per rallentare i segni del tempo.
drenante
Questa tecnica, mutuata dal linfodrenaggio
manuale, consente di effettuare un delicato
trattamento drenante del viso per stimola-
re la microcircolazione. Aiuta a eliminare le
tossine che ristagnano nei tessuti e ha un
piacevole effetto rilassante legato alla stimo-
lazione della microcircolazione, da cui deri-
va un miglioramento dell’ossigenazione dei
tessuti.
Nel linfodrenaggio, un metodo di massaggio
curativo, non vengono utilizzati oli o creme
perché i polpastrelli devono aderire alla cute
e stirarla in determinate direzioni, quelle del
flusso linfatico. Sul viso la linfa procede dal
centro verso i lati e dalle tempie alla base
delle orecchie. Per favorire il deflusso devi
appoggiare i polpastrelli di indice, medio e
anulare lungo le linee di drenaggio e prati-
care un dolce e lento movimento circolare,
stirando la cute in direzione del drenaggio.
Ricorda di mantenere un ritmo molto lento:
la linfa procede all’interno del corpo a una
velocità inferiore a quella del sangue. Non
premere a fondo, ma stira solamente la pelle
in direzione del drenaggio, imprimendo all’a-
zione un leggero movimento rotatorio.
■ ■ ESECUZIONE. Inizia drenando la prima
linea linfatica, quella più bassa: metti le mani
sotto il mento, vicino alle orecchie e pratica
cinque movimenti drenanti verso l’esterno.
■ Sposta le mani verso il centro del mento
e ripeti.
■ Avvicinale ancora di più, fino a far quasi
toccare gli indici, e ripeti di nuovo.
■ Sposta i polpastrelli sulla seconda linea,
quella che passa sotto le labbra, e ripeti i tre
passaggi come nella manovra precedente.
■ Ripeti l’operazione per tutte le linee, fino a
quella più alta sulla fronte che termina sulle
tempie.
■ Con la stessa tecnica, drena la linfa dalle
tempie fino alla base delle orecchie. Ripeti la
procedura due-tre volte, per circa 20 minuti.
■ Alla fine, poni le mani aperte a ventaglio
sul viso, con le dita rivolte verso il centro, e
pratica uno sfioramento leggerissimo verso
l’esterno (tempie e orecchie), quindi lascia
riposare la persona per alcuni minuti.
il massaggio al viso
112
MASSAGGIO ESTETICO
S.
LA
LA
S
113
A
MASSAGGIO ESTETICO
massaggio. La mattina punta la sveglia un
quarto d’ora prima del solito e massaggia
il viso con alcuni semplici esercizi, oppure
■ A. Metti le mani sul viso come se fossero
una tenaglia. Poi strizza le guance e lascia
andare la presa. Ripeti velocemente 30 volte.
■ B. Passa le nocche delle dita sulle guance,
dal basso verso l’alto e viceversa, per 30
secondi. Ripeti tre volte.
automassaggio antirughePer prevenire l’invecchiamento cutaneo,
rilassare le tensioni muscolari e attiva-
re il microcircolo puoi ricorrere all’auto-
B
DUE MASCHERE DI BELLEZZA DA PREPARARE A CASA
Una maschera di bellezza per il viso, da applica-
re un paio di volte al mese, è un’alleata contro
l’invecchiamento della pelle. I prodotti in com-
mercio sono studiati ad hoc, ma anche nella tua
cucina puoi trovare ingredienti naturali perfetti
per la tua maschera. Ecco due ricette.
■ DEFATICANTE
■ Adatta a... Attenuare i segni della stanchezza.
■ Preparazione. Amalgama un cucchiaio da
minestra di miele e un albume.
■ Come applicarla. Stendi il composto, evitan-
do il contorno di occhi e bocca, aspetta che indu-
risca, quindi sciacqua con acqua tiepida.
■ IDRATANTE
■ Adatta a... Tutti i tipi di pelle.
■ Preparazione. Mescola due cucchiai di miele
con la polpa di un’arancia.
■ Come applicarla. Applica sul viso e lascia in
posa 20-30 minuti. Togli con una spugnetta imbe-
vuta di tonico.
114
MASSAGGIO ESTETICO
■ C1. Datti dei lievi pizzicotti sul viso:
comincia dalle guance, ai lati della bocca.
■ C2. Poi risali e prosegui pizzicandoti la
fronte. Ripeti dieci volte.
■ D1. Massaggia il collo dal basso verso
l’alto, come se dovessi tirarlo.
■ D2. Una volta arrivata al mento, prosegui
il massaggio dalle guance verso l’esterno della
faccia. I movimenti devono essere lenti e
decisi. Ripeti dieci volte.
C 2
C 1
D 2
D 1
fai gli stessi gesti la sera prima di andare
a letto. Il tuo viso apparirà tonificato, gli
occhi meno gonfi e anche la pelle risulterà
più luminosa. Cerca di fare l’automassag-
gio al viso tutti i giorni, già a partire dai
30 anni.
S.
LA
LA
S (
6)
115
A 1
A 2
B 1
B 2
MASSAGGIO ESTETICO
ginnastica faccialeLa muscolatura facciale è la più utilizzata di
tutto il corpo: è abituata alle continue con-
trazioni cui è sottoposta ogni giorno e per
■ A1. Posiziona le dita a raggiera appena
sopra le sopracciglia e allargale fino alle
tempie.
■ A2. Con le dita fai una pressione verso il
basso, mentre con la fronte spingi verso l’alto.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
tenerla allenata devi sottoporla a stimoli
intensi e prolungati. La ginnastica facciale
è molto efficace sui muscoli orbicolari (can-
■ ■ FRONTE. Sono due gli esercizi utili a contrastare il cedimento dei tessuti nella zona
della fronte. Servono anche contro l’abbassamento della palpebra superiore e distendono le
zampe di gallina: se li fai tutte le mattine, noterai i primi miglioramenti dopo un mese.
■ B1. Posiziona gli indici in orizzontale
sulle sopracciglia e spingi verso l’alto.
■ B2. Da questa posizione aggrotta le
sopracciglia.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
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A 1
A 2
B 1
B 2
MASSAGGIO ESTETICO
■ A1. Socchiudi gli occhi, senza far
combaciare perfettamente le palpebre. Quindi
appoggia gli indici delle mani ai lati esterni
degli occhi.
■ A2. Tira la pelle all’esterno, verso le
tempie.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
■ B1. Posiziona gli indici in orizzontale
sulle sopracciglia e tira verso l’alto.
■ B2. Poi strizza gli occhi cercando di
chiuderli.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
■ ■ OCCHI. Con queste due sequenze contrasti l’abbassamento delle palpebre e spiani la
zona del contorno occhi, agendo sulle cosiddette zampe di gallina. Fai gli esercizi tutti i gior-
ni. Se il mattino non hai tempo, puoi farli la sera. Aiutano anche a sgonfiare gli occhi.
cella le zampe di gallina e risolleva le palpe-
bre cadenti), sui solchi naso-genieni, le an-
tiestetiche linee a trapezio tra naso e labbro,
sul naso cadente, sui codici a barre, ovvero
le striature poste sopra il labbro superiore, e
infine sui contorni dell’ovale del viso.
S.
LA
LA
S (
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A 1
A 2
B 1
B 2
MASSAGGIO ESTETICO
■ A1. Blocca il palmo delle mani contro
l’osso zigomatico e spingi verso l’alto.
■ A2. Da questa posizione, contrai la bocca
come per dare un bacio molto accentuato.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
■ ■ SOLCHI NASOLABIALI. Contro il cedimento cutaneo e muscolare del terzo medio del
volto (cioè della sua parte inferiore), dovuto all’azione della forza di gravità, puoi utilizzare
queste tre serie di movimenti.
■ B1 Metti i pollici in bocca, infilandoli
dietro i denti, come a toccare internamente le
guance.
■ B2. Spingi con le dita verso l’esterno,
mentre le guance contrastano il movimento,
schiacciando le dita sui denti.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
118
A 1
A 2
B 1
B 2
A 1
MASSAGGIO ESTETICO
■ ■ BOCCA. Con queste due sequenze agisci contro le rughe che si formano col tempo agli
angoli della bocca e che rendono l’espressione triste, e contro le piccole pieghe che si forma-
no sulle labbra, assottigliandole.
■ A1. Pronuncia una O con la bocca molto
chiusa e poi inserisci gli indici ai lati della
bocca.
■ A2. Con le dita spingi verso l’esterno
cercando di tenere la bocca chiusa.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
■ B1. Blocca gli indici agli angoli della
bocca e spingi verso l’esterno.
■ B2. Ora prova a dare un bacio molto
pronunciato, chiudendo le labbra.
Ripeti 30 volte velocemente, poi tieni per
dieci secondi la posizione.
S.
LA
LA
S (
8)
119
Per la revisione del capitolo «Il massaggio estetico» si ringraziano:
Pier Antonio Bacci, chirurgo plastico e flebologo, docente a contratto di chirurgia estetica all’Università di Siena Serafina Baietta, dermatologa dell’azienda ospedaliera Istituti clinici di perfezionamento (Icp) di Milano.
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