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e celebrazioni del 60° dei Trattati istitutivi della Comunità europea si terranno a Roma il 24 e 25 marzo. Venerdì prossimo è in pro- gramma un summit sul “pilastro sociale” del- l’Unione europea; quindi l’incontro dei leader con papa Francesco in Vaticano. Sabato, dalle 10, al Palazzo dei Conservatori, in Campidoglio, è prevista una seduta ufficiale, con discorsi dei responsabili delle istituzioni Ue e la proclama- zione della Dichiarazione che, prendendo spun- to dalla storia della Comunità, delinei nuovi o- biettivi del cammino di integrazione ed even- tualmente nuove “formule politiche” (fra cui potrebbe esserci un accenno all’«Europa a di- verse velocità»). I trattati di Roma, firmati proprio in Campido- glio il 25 marzo 1957, davano vita alla Comu- nità economica europea (Cee) e alla Comunità europea dell’energia atomica (Ceea o Euratom): furono sottoscritti dagli stessi sei Paesi che nel 1951 avevano dato vita alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca): Italia, Germa- nia, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Nel 1973 il primo allargamento a nove, nel 1979 le prime elezioni a suffragio universale, nel 1995 l’allargamento a 12, con altri successivi ingres- si, fino all’allargamento a 28 nel 2013. Alla vigilia del 60° dei Trattati, venerdì 24, alle 19.30, su iniziativa di “Insieme per l’Europa” – che vede riuniti più di 300 comunità e movi- menti cristiani – si terrà una veglia di preghie- ra ecumenica e internazionale per l’Europa nel- la basilica Santi XII Apostoli. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Kurt Koch, presi- dente del Pontificio Consiglio per la promozio- ne dell’unità dei cristiani; l’omelia sarà tenuta dal vescovo Nunzio Galantino, segretario gene- rale della Cei. L DI MARIA CHIARA BIAGIONI ue viaggi ecumenici: il primo a Mosca per un incontro con il pa- triarca Kirill; il secondo a Istanbul dal patriarca Bartolomeo I. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e del Ccee (Consiglio delle Conferenze e- piscopali d’Europa), ha vissuto in queste ultime settimane due importanti tappe per il dialogo in Europa. Eminenza, sono due grandissime per- sonalità del mondo ortodosso. Perché ha voluto incontrarle? Il ruolo di presidente del Ccee comporta anche questi incontri allo scopo di cre- scere nella reciproca conoscenza e nel cammino ecumenico. Kirill e Bartolomeo mi hanno molto colpito: sono persone di carisma, guidate dalla fede in Cristo e dall’amore alla Chiesa. In loro traspare se- renità e realismo nel considerare le sfide del secolarismo dilagante, che sia la Chie- sa ortodossa che quella cattolica devono affrontare. Siamo convinti di accelerare o- gni possibile collaborazione al fine di an- nunciare Gesù nel continente. Tutti ve- diamo che, venendo meno la fede cri- stiana, è avvilita la dignità umana. Qual è il messaggio che le Chiese d’O- riente possono donare all’Occidente eu- ropeo? Le Chiese d’Oriente mantengono un grande senso del sacro, cosa che noi occidentali abbiamo quasi perduto, ma che gli uomini cercano. Noi occidentali vogliamo che tutto della fede sia chiaro e distinto in modo razionale. Il Patriarcato ecumenico è fortemente impegnato nel Forum europeo cattoli- co–ortodosso che, ogni anno, riunisce i rappresentanti delle Chiese europee cattoliche e ortodosse. L’ultimo, a Pa- rigi, ha messo a tema la questione del terrorismo. Cosa è emerso? Che cosa rappresenta per l’Europa di oggi que- sto spazio di dialogo? Il Forum cattolico–ortodosso è stata un’i- niziativa congiunta della Chiesa cattolica e del Patriarcato ecumenico ortodosso di I- stanbul. Tutte le Chiese ortodosse ne fan- no parte attiva. Sono emerse situazioni e a- nalisi diverse e complementari molto inte- ressanti. Una convinzione comune è stata che – proprio per il fatto che il fenomeno si traveste di religione – è ancora maggiore il bisogno del vero senso di Dio Amore e Pace. Abbiamo constatato anche che oggi il bisogno religioso non sta morendo in Eu- ropa: al contrario, cresce. Siamo convinti che l’Europa debba ritrovare la sua anima, il senso della sua storia e della sua identità, che non può essere né economica, né fi- nanziaria, e neppure solo politica. L’Europa è in crisi. Dopo la Brexit, si parla di nuove fuoriuscite. Il sogno dei padri europei sembra infrangersi. Che cosa ha da dire ancora l’Europa all’uo- mo di oggi? E quale ruolo possono gio- care le Chiese per favorire l’unione dei popoli? Il 60° anniversario del Trattato europeo è una occasione propizia, affinché i capi di Stato confermino il sogno europeo e facciano un serio esame di coscienza se il progetto è rimasto fedele ai padri fon- datori. I segnali di diffidenza e di lonta- nanza dall’Unione ci sono. Non pren- derli sul serio sarebbe da irresponsabili. La Chiesa crede nell’Unione europea, ma con una base non individualista e mate- rialista, bensì di ordine culturale e spiri- tuale. L’Unione o rispetta le identità dei popoli, oppure continuerà ad essere per- cepita come estranea e, quindi, senza fu- turo. D DI LORENA LEONARDI n anniversario che «cade in un momento speciale, in cui ridiscutere tutto», secondo Maria Chiara Malaguti, giurista e docente alla Cattolica, ma anche «un’occasione per scoprirci ben più che una semplice unione ma come comunità in senso ideale e filosofico, recuperando l’afflato spontaneistico delle origini», aggiunge Enzo Moavero Milanesi, docente alla Luiss, già ministro per gli Affari Europei e giudice presso la Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo. Sono trascorsi 60 anni da quel 25 marzo del ’57 che ha visto la firma dei Trattati di Roma, “atto di nascita” dell’Europa, con la creazione di un mercato comune per favorire scambi e produzione, ma anche delle basi per la costruzione funzionale dell’Europa politica. Tra i firmatari del Trattato era chiaro l’intento di porre le fondamenta per «un’unione sempre più stretta fra i popoli europei» e, ancora oggi, è forte il desiderio di Europa anche in un frangente difficile, inquinato da frontiere, muri e fili spinati. La basilica di Santa Maria sopra Minerva ospiterà giovedì 23 marzo alle 19 una veglia di preghiera promossa dalla rettoria di San Gregorio Nazianzeno (Camera) e presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente Cei e Ccee, con l’obiettivo di invocare un’Europa solidale e accogliente, assai più simile a com’era in origine rispetto a quella che Malaguti definisce «versione sclerotizzata». «L’Unione europea – prosegue la giurista – ha dato per scontato che andasse bene com’era, mentre da sotto la superficie cominciavano a emergere rilevanti problematiche. Come dice il Papa, non siamo in un cambiamento d’epoca ma in un’epoca di cambiamento, con il ribaltamento completo delle premesse che ci porta a mutare i nostri parametri. Ripenso al Manifesto di Ventotene, redatto da uomini di idee diverse e reduci dalla guerra ma convinti che per ricostruire l’Europa “libera e unita” servisse qualcosa di forte: da lì dobbiamo ripartire per capire dove andare». Per riprendere il filo del discorso europeo anche Moavero Milanesi ritorna all’alba dell’Unione, richiamando la dichiarazione Schuman: «Volta a costruire insieme pace e benessere per gli europei che ha germogliato nella provvidenziale consonanza fra politici lungimiranti come Adenauer e De Gasperi, U accomunati da cultura mitteleuropea, terra d’origine transfrontaliera, medesima esperienza politica e solida fede». «Alla lungimirante intuizione di questi», aggiunge, «non mancava certo la visione della meta finale – la creazione della comunità – anzi, era così presente che la creazione di un mercato comune europeo, all’inizio, necessaria per eliminare le cause dei conflitti economici per il controllo delle produzioni carbo–siderurgiche, era vista come strumentale alla progressiva integrazione dei popoli e dei loro paesi in un percorso politico che mirava alla nascita di una vera federazione». Ma non è andato tutto secondo i piani: «Dalla fine delle guerre e delle rivalità si è consolidata la pace, la collaborazione economica ha diffuso il benessere. Dopo la caduta del muro di Berlino, la Comunità europea si è allargata, divenendo Unione europea. I nuovi Stati membri volevano affrancarsi dal passato dominio sovietico e affermare la propria sovranità, piuttosto che condividerla in seno all’Unione: una dicotomia d’intenti, rispetto ai Paesi già parte dell’Unione, che non agevola la convergenza verso il salto di qualità della federazione». Dal Duemila la situazione si è aggravata, con la crisi finanziaria che è divenuta crisi sovrana: i mercati, sui quali si finanziano gli Stati, hanno bisogno di rassicurazioni, di regole e tasse, per evitare restrizioni del credito. «Di fronte a tutto ciò – prosegue Moavero Milanesi – il cittadino non ritrova quell’Europa in cui aveva creduto: deluso nelle sue aspettative non la vede in grado di fornire soluzioni. Allora l’idea di Schuman, da prospettiva positiva, diventa una componente (per alcuni, una delle cause) dei problemi e ci si scopre antieuropei». Il problema, secondo Malaguti, «è che chi è contro l’Europa ha, generalmente, un approccio oppositivo: contro gli immigrati, contro chi professa una religione diversa. Questo atteggiamento andrebbe sconfitto sanando le disuguaglianze, che sono drammatiche, e risolvendo l’incapacità della politica di reagire. Il cristianesimo in questo senso risponderebbe a molteplici domande, e l’Europa è l’unico posto al mondo dove eguaglianza, non discriminazione e sviluppo sostenibile sono già inclusi come valori fondanti». Gli eventi di oggi, crisi economica, grandi migrazioni e tempestoso sviluppo tecnologico, hanno un forte impatto e, secondo Moavero Milanesi «una dimensione tale da farci capire che solo l’Europa rappresenta il nostro futuro, perché nessuno dei suoi Stati, da solo, può affrontarli con successo. Un assetto di tipo più federale nella gestione dei fondi economici, dei flussi migratori, della lotta al terrorismo, può essere la risposta». L’evento in città: il summit, l’udienza dal Papa e il momento conclusivo in Campidoglio Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 62,00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Piazza Indipendenza 11/B 00185 Roma - Tel. 06.688231 / Fax 06.68823209 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 ROMA SETTE On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette Europa, scoprirci comunità 60° dei Trattati di Roma opportunità per una nuova Unione: parlano Malaguti e Moavero Milanesi. Giovedì veglia con il cardinale Bagnasco Il presidente Cei:«La Ue rispetti le identità dei popoli o non avrà futuro» «L’Europa deve ritrovare la sua anima», sottolinea nell’intervista al Sir il porporato, che invoca «un serio esame di coscienza» sul progetto dei fondatori Anno XLIV – Numero 11 Domenica 19 marzo 2017 La bandiera dell’Ue (foto Gennari) Il Parlamento europeo (foto Gennari) Seduta dell’Europarlamento (Gennari) Il cardinale Angelo Bagnasco Uscirà nei primi giorni di apri- le l’avviso pubblico per le iscri- zioni agli asili nido comunali. In vista della pubblicazione, il Di- partimento Scuola informa che anche quest’anno le domande dovranno essere inoltrate e- sclusivamente online. Dunque è necessario essere identificati al portale di Roma Capitale. Viaggiatori disabili, la nuova sala Blu alla Stazione Termini Una nuova sala Blu per dare assistenza ai viaggiatori con di- sabilità alla stazione Termini di Roma. I locali, al Binario 1, sono stati inaugurati giovedì: 100 metri quadrati in cui tre operatori daranno informa- zioni e aiuto a viaggiatori con bisogni speciali, ma anche ad anziani e donne incinte. in città / 1 «L’Arte ti Accoglie»: massima accessibilità in tanti Musei Civici Percorsi tattili e visite multi- sensoriali. Partito il progetto «L’Arte ti Accoglie» nei Musei Ci- vici di Roma Capitale, per of- frire all’intero pubblico la pos- sibilità di accedere agli spazi museali abbattendo le barrie- re architettoniche e sensoriali e valorizzando le buone prati- che rivolte all’inclusione. solidarietà Sud Sudan, la Cei dona un milione di euro dall’8xmille La Cei ha destinato un milione di euro, dai fondi dell’8xmille, per dare assistenza alle vittime del conflitto che da anni in- sanguina il Sud Sudan. La som- ma, attraverso Caritas italiana, sosterrà interventi di Medici con l’Africa Cuamm, l’ospeda- le comboniano di Wau e pro- getti della Caritas locale. in città / 2 Da aprile le iscrizioni aperte agli asili nido Identificarsi al portale in città / 3

Notizie Diocesi di Roma - Europa, scoprirci comunità · 2017. 3. 22. · Sono trascorsi 60 anni da quel 25 marzo del ’57 che ha visto la firma dei Trattati di Roma, “atto di

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Page 1: Notizie Diocesi di Roma - Europa, scoprirci comunità · 2017. 3. 22. · Sono trascorsi 60 anni da quel 25 marzo del ’57 che ha visto la firma dei Trattati di Roma, “atto di

e celebrazioni del 60° dei Trattati istitutividella Comunità europea si terranno a Roma

il 24 e 25 marzo. Venerdì prossimo è in pro-gramma un summit sul “pilastro sociale” del-l’Unione europea; quindi l’incontro dei leadercon papa Francesco in Vaticano. Sabato, dalle10, al Palazzo dei Conservatori, in Campidoglio,è prevista una seduta ufficiale, con discorsi deiresponsabili delle istituzioni Ue e la proclama-zione della Dichiarazione che, prendendo spun-to dalla storia della Comunità, delinei nuovi o-biettivi del cammino di integrazione ed even-tualmente nuove “formule politiche” (fra cuipotrebbe esserci un accenno all’«Europa a di-verse velocità»).I trattati di Roma, firmati proprio in Campido-glio il 25 marzo 1957, davano vita alla Comu-nità economica europea (Cee) e alla Comunitàeuropea dell’energia atomica (Ceea o Euratom):

furono sottoscritti dagli stessi sei Paesi che nel1951 avevano dato vita alla Comunità europeadel carbone e dell’acciaio (Ceca): Italia, Germa-nia, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.Nel 1973 il primo allargamento a nove, nel 1979le prime elezioni a suffragio universale, nel 1995l’allargamento a 12, con altri successivi ingres-si, fino all’allargamento a 28 nel 2013.Alla vigilia del 60° dei Trattati, venerdì 24, alle19.30, su iniziativa di “Insieme per l’Europa” –che vede riuniti più di 300 comunità e movi-menti cristiani – si terrà una veglia di preghie-ra ecumenica e internazionale per l’Europa nel-la basilica Santi XII Apostoli. La celebrazionesarà presieduta dal cardinale Kurt Koch, presi-dente del Pontificio Consiglio per la promozio-ne dell’unità dei cristiani; l’omelia sarà tenutadal vescovo Nunzio Galantino, segretario gene-rale della Cei.

L

DI MARIA CHIARA BIAGIONI

ue viaggi ecumenici: il primo aMosca per un incontro con il pa-triarca Kirill; il secondo a Istanbul

dal patriarca Bartolomeo I. Il cardinaleAngelo Bagnasco, presidente della Cei edel Ccee (Consiglio delle Conferenze e-piscopali d’Europa), ha vissuto in questeultime settimane due importanti tappeper il dialogo in Europa.Eminenza, sono due grandissime per-sonalità del mondo ortodosso. Perchéha voluto incontrarle?

Il ruolo di presidente del Ccee comportaanche questi incontri allo scopo di cre-scere nella reciproca conoscenza e nelcammino ecumenico. Kirill e Bartolomeomi hanno molto colpito: sono personedi carisma, guidate dalla fede in Cristo edall’amore alla Chiesa. In loro traspare se-renità e realismo nel considerare le sfidedel secolarismo dilagante, che sia la Chie-sa ortodossa che quella cattolica devonoaffrontare. Siamo convinti di accelerare o-gni possibile collaborazione al fine di an-nunciare Gesù nel continente. Tutti ve-diamo che, venendo meno la fede cri-stiana, è avvilita la dignità umana.Qual è il messaggio che le Chiese d’O-riente possono donare all’Occidente eu-ropeo?Le Chiese d’Oriente mantengono ungrande senso del sacro, cosa che noioccidentali abbiamo quasi perduto, mache gli uomini cercano. Noi occidentalivogliamo che tutto della fede sia chiaroe distinto in modo razionale.

Il Patriarcato ecumenico è fortementeimpegnato nel Forum europeo cattoli-co–ortodosso che, ogni anno, riuniscei rappresentanti delle Chiese europeecattoliche e ortodosse. L’ultimo, a Pa-rigi, ha messo a tema la questione delterrorismo. Cosa è emerso? Che cosarappresenta per l’Europa di oggi que-sto spazio di dialogo?Il Forum cattolico–ortodosso è stata un’i-niziativa congiunta della Chiesa cattolica edel Patriarcato ecumenico ortodosso di I-stanbul. Tutte le Chiese ortodosse ne fan-no parte attiva. Sono emerse situazioni e a-nalisi diverse e complementari molto inte-ressanti. Una convinzione comune è statache – proprio per il fatto che il fenomenosi traveste di religione – è ancora maggioreil bisogno del vero senso di Dio Amore ePace. Abbiamo constatato anche che oggiil bisogno religioso non sta morendo in Eu-ropa: al contrario, cresce. Siamo convintiche l’Europa debba ritrovare la sua anima,il senso della sua storia e della sua identità,

che non può essere né economica, né fi-nanziaria, e neppure solo politica.L’Europa è in crisi. Dopo la Brexit, siparla di nuove fuoriuscite. Il sogno deipadri europei sembra infrangersi. Checosa ha da dire ancora l’Europa all’uo-mo di oggi? E quale ruolo possono gio-care le Chiese per favorire l’unione deipopoli?Il 60° anniversario del Trattato europeoè una occasione propizia, affinché i capidi Stato confermino il sogno europeo efacciano un serio esame di coscienza seil progetto è rimasto fedele ai padri fon-datori. I segnali di diffidenza e di lonta-nanza dall’Unione ci sono. Non pren-derli sul serio sarebbe da irresponsabili.La Chiesa crede nell’Unione europea, macon una base non individualista e mate-rialista, bensì di ordine culturale e spiri-tuale. L’Unione o rispetta le identità deipopoli, oppure continuerà ad essere per-cepita come estranea e, quindi, senza fu-turo.

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DI LORENA LEONARDI

n anniversario che «cade in unmomento speciale, in cuiridiscutere tutto», secondo Maria

Chiara Malaguti, giurista e docente allaCattolica, ma anche «un’occasione perscoprirci ben più che una sempliceunione ma come comunità in sensoideale e filosofico, recuperando l’afflatospontaneistico delle origini», aggiungeEnzo Moavero Milanesi, docente allaLuiss, già ministro per gli Affari Europeie giudice presso la Corte di giustiziadell’Unione europea in Lussemburgo.Sono trascorsi 60 anni da quel 25marzo del ’57 che ha visto la firma deiTrattati di Roma, “atto di nascita”dell’Europa, con la creazione di unmercato comune per favorire scambi eproduzione, ma anche delle basi per lacostruzione funzionale dell’Europapolitica. Tra i firmatari del Trattato erachiaro l’intento di porre le fondamentaper «un’unione sempre più stretta fra ipopoli europei» e, ancora oggi, è forte ildesiderio di Europa anche in unfrangente difficile, inquinato dafrontiere, muri e fili spinati. La basilicadi Santa Maria sopra Minerva ospiteràgiovedì 23 marzo alle 19 una veglia dipreghiera promossa dalla rettoria diSan Gregorio Nazianzeno (Camera) epresieduta dal cardinale AngeloBagnasco, presidente Cei e Ccee, conl’obiettivo di invocare un’Europasolidale e accogliente, assai più simile acom’era in origine rispetto a quella cheMalaguti definisce «versionesclerotizzata». «L’Unione europea –prosegue la giurista – ha dato perscontato che andasse bene com’era,mentre da sotto la superficiecominciavano a emergere rilevantiproblematiche. Come dice il Papa, nonsiamo in un cambiamento d’epoca main un’epoca di cambiamento, con ilribaltamento completo delle premesseche ci porta a mutare i nostri parametri.Ripenso al Manifesto di Ventotene,redatto da uomini di idee diverse ereduci dalla guerra ma convinti che perricostruire l’Europa “libera e unita”servisse qualcosa di forte: da lìdobbiamo ripartire per capire doveandare». Per riprendere il filo deldiscorso europeo anche MoaveroMilanesi ritorna all’alba dell’Unione,richiamando la dichiarazioneSchuman: «Volta a costruire insiemepace e benessere per gli europei che hagermogliato nella provvidenzialeconsonanza fra politici lungimiranticome Adenauer e De Gasperi,

Uaccomunati da cultura mitteleuropea,terra d’origine transfrontaliera,medesima esperienza politica e solidafede». «Alla lungimirante intuizione diquesti», aggiunge, «non mancava certola visione della meta finale – lacreazione della comunità – anzi, eracosì presente che la creazione di unmercato comune europeo, all’inizio,necessaria per eliminare le cause deiconflitti economici per il controllodelle produzioni carbo–siderurgiche,era vista come strumentale allaprogressiva integrazione dei popoli edei loro paesi in un percorso politicoche mirava alla nascita di una verafederazione». Ma non è andato tuttosecondo i piani: «Dalla fine delle guerree delle rivalità si è consolidata la pace,la collaborazione economica ha diffusoil benessere. Dopo la caduta del murodi Berlino, la Comunità europea si èallargata, divenendo Unione europea. Inuovi Stati membri volevanoaffrancarsi dal passato dominiosovietico e affermarela propria sovranità,piuttosto checondividerla in senoall’Unione: unadicotomia d’intenti,rispetto ai Paesi giàparte dell’Unione,che non agevola laconvergenza verso ilsalto di qualità dellafederazione». DalDuemila lasituazione si èaggravata, con lacrisi finanziaria cheè divenuta crisisovrana: i mercati,sui quali sifinanziano gli Stati,hanno bisogno dirassicurazioni, diregole e tasse, per evitare restrizioni delcredito. «Di fronte a tutto ciò –prosegue Moavero Milanesi – ilcittadino non ritrova quell’Europa incui aveva creduto: deluso nelle sueaspettative non la vede in grado difornire soluzioni. Allora l’idea diSchuman, da prospettiva positiva,diventa una componente (per alcuni,una delle cause) dei problemi e ci siscopre antieuropei». Il problema,secondo Malaguti, «è che chi è control’Europa ha, generalmente, unapproccio oppositivo: contro gliimmigrati, contro chi professa unareligione diversa. Questo atteggiamentoandrebbe sconfitto sanando le

disuguaglianze,che sonodrammatiche, erisolvendol’incapacità dellapolitica direagire. Ilcristianesimo inquesto senso

risponderebbe a molteplici domande, el’Europa è l’unico posto al mondo doveeguaglianza, non discriminazione esviluppo sostenibile sono già inclusicome valori fondanti». Gli eventi dioggi, crisi economica, grandi migrazionie tempestoso sviluppo tecnologico,hanno un forte impatto e, secondoMoavero Milanesi «una dimensione taleda farci capire che solo l’Europarappresenta il nostro futuro, perchénessuno dei suoi Stati, da solo, puòaffrontarli con successo. Un assetto ditipo più federale nella gestione deifondi economici, dei flussi migratori,della lotta al terrorismo, può essere larisposta».

L’evento in città: il summit, l’udienza dal Papae il momento conclusivo in Campidoglio

Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiSede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a00184 Roma; [email protected]. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491

Abbonamento annuo euro 62,00C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaDirezione vendite - Piazza Indipendenza 11/B00185 Roma - Tel. 06.688231 / Fax 06.68823209Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871

ROMA SETTE

On line su www.romasette.itfacebook.com/romasettetwitter.com/romasette

Europa, scoprirci comunità60° dei Trattati di Roma opportunità per una nuova Unione: parlanoMalaguti e Moavero Milanesi. Giovedì veglia con il cardinale Bagnasco

Il presidente Cei:«La Ue rispetti le identità dei popoli o non avrà futuro»«L’Europa deve ritrovarela sua anima», sottolineanell’intervista al Siril porporato, che invoca«un serio esame di coscienza»sul progetto dei fondatori

Anno XLIV – Numero 11 Domenica 19 marzo 2017

La bandiera dell’Ue (foto Gennari)

Il Parlamento europeo (foto Gennari)

Seduta dell’Europarlamento (Gennari)

Il cardinale Angelo Bagnasco

Uscirà nei primi giorni di apri-le l’avviso pubblico per le iscri-zioni agli asili nido comunali. Invista della pubblicazione, il Di-partimento Scuola informa cheanche quest’anno le domandedovranno essere inoltrate e-sclusivamente online. Dunqueè necessario essere identificatial portale di Roma Capitale.

Viaggiatori disabili,la nuova sala Blualla Stazione Termini

Una nuova sala Blu per dareassistenza ai viaggiatori con di-sabilità alla stazione Terminidi Roma. I locali, al Binario 1,sono stati inaugurati giovedì:100 metri quadrati in cui treoperatori daranno informa-zioni e aiuto a viaggiatori conbisogni speciali, ma anche adanziani e donne incinte.

in città / 1

«L’Arte ti Accoglie»:massima accessibilitàin tanti Musei Civici

Percorsi tattili e visite multi-sensoriali. Partito il progetto«L’Arte ti Accoglie» nei Musei Ci-vici di Roma Capitale, per of-frire all’intero pubblico la pos-sibilità di accedere agli spazimuseali abbattendo le barrie-re architettoniche e sensorialie valorizzando le buone prati-che rivolte all’inclusione.

solidarietà

Sud Sudan, la Ceidona un milionedi euro dall’8xmille

La Cei ha destinato un milionedi euro, dai fondi dell’8xmille,per dare assistenza alle vittimedel conflitto che da anni in-sanguina il Sud Sudan. La som-ma, attraverso Caritas italiana,sosterrà interventi di Medicicon l’Africa Cuamm, l’ospeda-le comboniano di Wau e pro-getti della Caritas locale.

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Da aprile le iscrizioniaperte agli asili nidoIdentificarsi al portale

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ovrebbe ripren-dere martedì allaCamera la discus-

sione sul disegno di leg-ge dedicato alle “Di-chiarazioni anticipate ditrattamento”. Un dibat-tito da tutti ritenuto cru-ciale ma avviato in sor-dina lunedì nell’aula diMontecitorio con appe-na una ventina di depu-tati, nonostante l’im-portanza del tema del fi-ne vita.E con alcuni punti an-cora molto controversi,nonostante l’approfon-dimento della Commis-sione Affari sociali dellaCamera sia durato unanno. L’auspicio per u-na «decisione condivisa»è stato formulato dal-l’arcivescovo VincenzoPaglia, presidente dellaPontificia Accademiaper la vita.Intanto, nel mondo ec-clesiale continua la ri-flessione su un tema co-sì delicato, e proprio alfine vita è dedicato ilconvegno “La dignità delmorire”, primo atto del

nuovo centro culturaledella XIX prefettura, cheriunisce 13 parrocchiedei quartieri Appio–Tu-scolano, Appio–Latino eArco di Travertino.Sarà il teatro della par-rocchia San GiovanniBattista De Rossi (via Ce-sare Baronio 127, conpossibilità di parcheggionel cortile) a ospitarel’appuntamento in pro-gramma martedì 21marzo dalle 19.

Dopo il saluto del ve-scovo ausiliare per il set-tore Est, Giuseppe Mar-ciante, interverranno Ce-sare Mirabelli, presiden-te emerito della CorteCostituzionale italiana,e Sebastiano Filetti, pre-side della facoltà di Me-dicina e Farmacia dellaSapienza di Roma. Mo-dera don Carlo Abbate,assistente spirituale del-l’hospice Villa Speranza.Conclusioni affidate al

vescovo ausiliare Loren-zo Leuzzi, delegato perla pastorale sanitaria.«È la prima iniziativa delneonato centro cultura-le della nostra prefettu-ra – spiega monsignorMario Pecchielan, pre-fetto della XIX e parrocodi San Giovanni BattistaDe Rossi – su un tema digrande attualità, su cuici sembrava doverosoproporre una riflessione.Siamo già al lavoro peraltre iniziative grazie al-la collaborazione dei lai-ci rappresentanti dellevarie parrocchie».Per il 31 marzo, alle 19,è previsto un appunta-mento sul fenomeno delgioco d’azzardo, che staprovocando devastanticonseguenze sulla vita dimolte famiglie: semprenel teatro parrocchiale,sarà un’équipe della Ca-ritas diocesana a guida-re la riflessione. In can-tiere anche un dibattitosull’immigrazione, altrotema di attualità, proba-bilmente tra aprile emaggio.

D

DI ANDREA ACALI

er la sua terza visitapastorale dell’anno in unaparrocchia romana, la

14ma dall’inizio del pontificato,domenica scorsa, PapaFrancesco si è recato ancora unavolta in periferia, questa voltanella borgata Ottavia, zonanord–ovest di Roma. Lo haaccolto la comunità di SantaMaddalena di Canossa: ibambini del catechismo, igenitori e piccoli battezzatinell’ultimo anno, i malati, ivolontari e le suore canossiane,le Figlie della Carità. PerFrancesco, accolto dal cardinalevicario Agostino Vallini e dalparroco padre Giorgio Spinello,un tripudio di folla con la chiesache non poteva contenere tutti etanti ragazzi che gli hanno datoil benvenuto sul campo dicalcio. Rispondendo alledomande dei bambini, il Papaha detto: «Cosa mi spaventa?Quando una persona è cattiva,la malvagità. Tutti abbiamo ilseme della cattiveria dentro, maquando una persona sceglie diessere cattiva mi spaventa,perché può fare tanto male, infamiglia, sul posto di lavoro,anche in Vaticano quando c’è ilchiacchiericcio». Poi unparallelo con il terrorismo:«Avete visto in tv cosa fanno iterroristi. Buttano la bomba escappano. Le chiacchiere sonocome il terrorismo, distruggonotutto e soprattutto distruggono iltuo cuore, che diventa arido.Mordetevi la lingua prima didire chiacchiere, farà male, ma

Pnon farete male agli altri.Sparlare dell’altro di nascosto,distruggerlo, è bruttissimo, è farela strega». Il riferimento era alladomanda di una bambina («lestreghe non esistono», ha dettoil Pontefice). Tra i momentibelli, invece, il Papa haannoverato quando da bambinoandava allo stadio con il padre,quando «posso incontrare gliamici o pregare in silenzio»mentre «vedere la tv non mipiace, è perdere tempo e poi mifa brutto». Francesco ha parlatoanche di smartphone («queldialogo è virtuale, liquido, nonconsente l’apostolatodell’orecchio» di cui c’è bisogno)

e di parolacce («non sono bellema le bestemmie sono piùbrutte, mai una bestemmia»). Ea chi gli ha chiesto se eracontento di fare il Papa, harisposto che «non si studia enon si paga per diventare Papa.Chi ti fa Papa? Dio». Francescoha poi confessato alcuni fedeliprima della Messa, concelebratainsieme al cardinale Vallini, alvescovo ausiliare monsignorPaolo Selvadagi e ai padricanossiani con il superiorepadre Giorgio Valente.Nell’omelia, il Pontefice,

prendendo spunto dal passoevangelico della Trasfigurazione,ha messo a confronto «il voltoluminoso di Gesù, pieno digioia e di vita» che siripresenterà «anche nellaResurrezione» e quello dellaPassione: «Un altro volto, nontanto bello, un volto brutto,sfigurato, torturato, disprezzato,sanguinato (letterale, ndr) dallacorona di spine… tutto il corpodi Gesù sarà proprio così, comeuna cosa da scartare. Duetrasfigurazioni e in mezzo Gesùcrocifisso, la Croce. Dobbiamoguardare tanto la Croce». IlSanto Padre ha poi citato sanPaolo, che usa «una parolatroppo forte, forse una di quellepiù forti del NuovoTestamento». Gesù, figlio di Dio,«si è fatto peccato. È la cosa piùbrutta, è un’offesa a Dio, unoschiaffo a Dio, è dirgli tu non miimporti… Gesù si è fattopeccato, si è abbassato fin lì eper preparare i discepoli a nonscandalizzarsi ha fatto questatrasfigurazione». Il Papa ha poiinvitato a guardare Gesù che «hapagato per tutti noi, si è fattomaledizione di Dio per noi. IlFiglio benedetto nella Passione èdiventato maledetto, ha preso sudi sé i nostri peccati. Quantoamore, quanto amore! Questacontemplazione – ha concluso –dei due volti di Gesù,trasfigurato e fatto peccato, ciincoraggi ad andare avanti nelcammino della vita cristiana, achiedere perdono e a nonpeccare tanto. Dio sempre èdisposto a perdonare, solodobbiamo chiederlo».

Europa, cantiere aperto con un dialogo di speranzaDI ROBERTA PUMPO

Europa appare oggi come uncantiere aperto, con segniincoraggianti di dialogo tra i

cristiani generatori di speranza, chepossono fare la loro parte seguendoCristo in maniera concreta, mettendosial servizio del prossimo. È quantoemerso nel convegno delle diocesi delLazio “I cristiani e l’Europa, oggi”organizzato dalla Commissioneregionale della Cel per l’ecumenismo eil dialogo interreligioso giovedì scorso,al Santuario del Divino Amore. Relatoritre rappresentanti di diverseconfessioni cristiane: il gesuita padreFederico Lombardi, cattolico;monsignor Siluan, vescovo delladiocesi ortodossa romena d’Italia; e ilvaldese Paolo Naso, coordinatore delConsiglio per i rapporti con l’islam.Della storia del vecchio continente ha

’Lparlato lo storico Agostino Giovagnoli,dell’Università Cattolica del SacroCuore di Milano, il quale haevidenziato che con i suoi 70 anni dipace «l’Europa rappresenta un modelloe un’attrattiva per il resto del mondoper la qualità della vita, la libertà dellepersone e la capacità di relazioni tra gliuomini». Prendendo spunto dalleparole pronunciate da Papa Francesco il6 maggio scorso, in occasione delconferimento del premio Carlo Magno,i relatori, moderati dalla giornalista diTv 2000 Monica Mondo, si sonoconfrontati sulla loro idea di Europa,sull’importanza di trasmettere lamemoria del passato ai giovani, sulnuovo umanesimo cristiano. Se padreLombardi vede oggi un’Europa chesoffre ma comunque capace ditrasmettere un messaggio di pace elibertà, per Naso è «un cantiereincompiuto», mentre Siluan la giudica

«una realtà affascinante». Per il gesuita èimportante parlare alle nuovegenerazioni delle guerre che si sonocombattute in Europa e «guardare adAleppo, Sarajevo, per capire che sonouna realtà incombente. La perdita dellamemoria – ha affermato – ha portatoad abbassare l’attenzione sui temi dellasolidarietà e a far crescere quellidell’individualismo». Unaprovocazione è stata invece lanciata daNaso il quale, prendendo spunto daun’inchiesta condotta qualche tempo fadallo storico Alberto Melloni, hadichiarato che l’Italia è un Paese«biblicamente analfabeta» il che rendedifficile dialogare ed intendersi. Unabase importante per il dialogo e lacooperazione tra i cristiani è la «sinceracondivisione della realtà che cicirconda, essere sempre se stessi e nonquello che l’altro si aspetta», ha detto ilvescovo Siluan. L’Europa, per padre

Lombardi, pone ai cristiani «sfide» allequali possono rispondere con lasolidarietà, l’apprezzamento delladignità della persona, l’andare incontroalle situazioni di povertà e squilibrio.«C’è una simpatia per l’ecumenismoche nasce dalla consapevolezza delvalore aggiunto della nostra esperienzadiversa nell’identità, nelle espressioniculturali e liturgiche, ma medesimanelle radici di speranza che promananodal Vangelo – ha detto monsignorMarco Gnavi, incaricato dell’Ufficio perl’ecumenismo, il dialogo interreligiosoe i nuovi culti –. È urgente questodialogo e ci sono segni incoraggiantisoprattutto nel mondocontemporaneo». Essere «generatori disperanza in ciascuna chiesa e tra lechiese cristiane» è il compito affidatodal vescovo Gerardo Antonazzo,membro della Commissione episcopaleCei per l’ecumenismo e il dialogo.

«Le chiacchieredistruggono»

Fine vita, un convegno della XIX prefettura

Il Papa torna sul tema del«chiacchiericcio» durantela visita alla parrocchiadi Santa Maddalena

di Canossa. La Messa,il dialogo con i bambini,le confessioni, gli altriincontri nella comunità

Dedicato a una riflessione sul futurodel continente il convegno delle diocesidel Lazio con padre Lombardi, il valdeseNaso e l’ortodosso Siluan. Giovagnoli:«Modello e attrattiva per il mondo»

Da sinistra Lombardi, Naso, Mondo, Siluan, Gnavi (foto Gennari)

La parrocchia di San Giovanni Battista De Rossi

Papa Francesco a Santa Maddalena di Canossa (foto Cristian Gennari)

«Dio è sempre dispostoa perdonare, dobbiamosolo chiederlo». Francescoha parlato anche dismartphone: «Dialogovirtuale, liquido»

2 Domenica19 marzo 2017

Page 3: Notizie Diocesi di Roma - Europa, scoprirci comunità · 2017. 3. 22. · Sono trascorsi 60 anni da quel 25 marzo del ’57 che ha visto la firma dei Trattati di Roma, “atto di

re milioni di persone, il 5 % dellapopolazione. Tanti sono in Italiacoloro che soffrono di disturbi del

comportamento alimentare (dca), comeanoressia, bulimia, binge eating.L’occasione per sensibilizzare e fare ilpunto su queste patologie è stata,mercoledì scorso, la Giornata delfiocchetto lilla, dedicata al tema.Centinaia le iniziative in tutta Italia: aRoma, per citarne alcune, l’ospedaleBambino Gesù ha proposto una direttaFacebook con specialisti del settore, e il

T

Anziani attivi nel sociale e solidali, risorsa per l’Italia

DI ROBERTA PUMPO

è chi indossa un naso da clown eun camice bianco e porta allegrianei reparti di oncologia pediatrica

e geriatria degli ospedali. Chi tutte lemattine accompagna i malati a fare ladialisi e poi li riporta a casa. Chi harealizzato numerose strutturepoliambulatoriali dalla Puglia all’EmiliaRomagna, dalla Calabria alla Liguria e alNord–Est. Gli anziani italiani voglionoancora essere attivi nel sociale, solidali neiconfronti dei coetanei bisognosi di aiuto,portatori di esperienze e competenze. InItalia vivono 20 milioni di

ultrasessantenni e, secondo una ricercacondotta dal Censis per FondazioneEsperienza e Anla nel 2012, sono statiquasi un milione, vale a dire il 7% dellapopolazione over 65, gli anziani chehanno svolto attività gratuita divolontariato o partecipato a riunioninell’ambito delle organizzazioni. I datisono emersi in una conferenza stampa chesi è svolta martedì a Montecitorio,organizzata dalle associazioni firmatariedel Patto federativo a tutela degli anzianiche rappresentano oltre un milione diover 65. Evidenziato il ruolo chericoprono nella società grazie al loroimpegno nel volontariato. TeresaSpampanato, vice presidente di Anla(Associazione nazionale lavoratorianziani), da 16 anni svolge clown–animazione nelle case di cura, nei centriper malati di Alzheimer, nei reparti dipediatria e geriatria dell’ospedale di SanBenedetto del Tronto. «Il gruppo è

formato da 22 persone fino agli 85 anni –spiega –. Ogni domenica pomeriggioportiamo allegria a chi ha bisogno di unsorriso, che in molti casi è la terapiamigliore». E lancia un appello agli anziani,in modo particolare agli uomini «piùsedentari. Essere attivi e dedicarsi alprossimo significa iniziare una nuova vitache ti fa sentire nuovamente giovane».Tiziana Marchetti ha illustrato l’attività ditrasporto e accompagnamento di personedestinate alla dialisi all’OspedaleSant’Orsola Malpighi di Bologna: «Lasveglia suona alle 5 perché il primo turnoparte alle 6 del mattino ma non ciimporta. Siamo noi che dobbiamoringraziare loro perché ci fanno sentireutili». Michele Poerio, presidente FederS.P.eV. (Federazione nazionale sanitaripensionati e vedove), ha posto l’accentosui medici pensionati, che «possonoancora contribuire al benessere dellacollettività e portare in Italia, ma anche

nel mondo, un importante apporto indifesa delle persone più deboli». Laconferenza è stata l’occasione perpresentare il convegno “Anziani unarisorsa per il Paese” in programma, il 20marzo, alla Camera dei Deputati. «Èun’ulteriore occasione per suggerire estimolare riflessioni sull’apporto deglianziani al welfare del nostro Paese che conil loro bagaglio culturale e con l’esperienzaacquisita negli anni non sono affatto unpeso ma una importante risorsa», haspiegato Antonio Zappi, presidente Anla ecoordinatore del Patto federativo. EdoardoPatriarca, componente della CommissioneAffari Sociali e primo firmatario di unaproposta di legge per favorirel’invecchiamento attivo, ha evidenziatoche le competenze acquisite dagli anzianinegli anni di carriera devono esserevalorizzate. In tal senso la legge vuole«promuovere le realtà presenti sulterritorio e impegnate nel volontariato».

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Le «24 ore», confessioni no stop

Torna anche quest’annol’iniziativa promossadall’Ufficio diocesano perla pastorale universitariaIn programma alcuniconvegni, tra cui unariflessione sull’educazioneallo sviluppo sostenibilee responsabile. L’impegnosociale come «terzamissione» degli ateneiromani. Inizia il camminoverso il XIV Simposiointernazionale dei docenti

a Terza missione dell’universitàcostituisce uno strumento olistico di

costruzione della società che, insieme alletradizionali funzioni della didattica e dellaricerca, qualifica il ruolo e l’impegno socialedelle università, dei centri di ricerca e delleaccademie di alta formazione nellarealizzazione di un nuovo modello di sviluppoispirato da un nuovo umanesimo». Così silegge nella Carta di Roma InstrumentumLaboris, documento redatto lo scorso anno inoccasione del Giubileo delle università,nell’ambito delle iniziative per l’Anno Santodella Misericordia. “La Terza missionedell’università per uno sviluppo umano eglobale” sarà anche il tema del XIV Simposiointernazionale dei docenti universitari, inprogramma dal 22 al 24 giugno. Ma i lavoriiniziano, in qualche modo, ancor prima,precisamente la prossima settimana, con lediverse Settimane culturali di

L« approfondimento dedicate alle scienze,promosse dall’Ufficio diocesano per lapastorale universitaria. Il via con la Settimanadelle scienze biomediche e con quella dellageografia, dal 13 al 25 marzo: durante questoperiodo si susseguono gli incontri e leoccasioni di approfondimento nei vari atenei.Per quanto riguarda quella delle scienzebiomediche, dopo gli appuntamenti al Campusbiomedico, al Gemelli e alla Sapienza, la scorsasettimana, nei giorni di venerdì e sabato saràl’Università di Tor Vergata ad ospitare unconvegno dedicato a salute e sicurezza nelterritorio. I prossimi appuntamenti per laSettimana della geografia saranno invece il 22a Roma Tre, su “Dal cosmo alla terra, alla vita,alla cultura. Una strategia resiliente per ladiffusione delle scienze naturali, fisiche ematematiche”; e il 23 alla Sapienza su“Università e terza missione: educare la societàallo sviluppo sostenibile e responsabile”.

ornano anche quest’anno,valorizzate dall’esperienza delGiubileo straordinario della

Misericordia, le “24 ore per il Signore”,l’iniziativa quaresimale che intendesottolineare l’importanza delsacramento della riconciliazione. Unasottolineatura molto concreta, tanto damettere a disposizione dei fedeli lapresenza no stop dei confessori per unaintera giornata, notte compresa. Le “24ore”– aperte di fatto dal Papa con laliturgia di venerdì scorso nella basilica

di San Pietro (servizio domani suwww.romasette.it) con una settimana dianticipo – saranno celebrate venerdì 24e sabato 25 marzo, in coincidenza conla solennità dell’Annunciazione. Sarà ladata – specifica il Pontificio Consiglioper la promozione della nuovaevangelizzazione, che organizzal’iniziativa già dal primo anno – «in cuitutte le Chiese offriranno il sacramentodella riconciliazione al centro delcammino della nuova evangelizzazionein tutta la Chiesa». Il tema che orienteràla riflessione di quest’anno è:“Misericordia io voglio” (Mt 9,13).Titolo anche del sussidio preparato daldicastero vaticano (sitowww.novaevangelizatio.va) emesso a disposizione dellediocesi, tradotto in varielingue e distribuito in tuttoil mondo. «Vi si spiega – hadetto ad Avvenirel’arcivescovo RinoFisichella, presidente delPontificio Consiglio – ilvalore della penitenza, dellariconcoliazione, si rispondeagli interrogativi più usuali,si presentano esempi diconversione dei nostrigiorni, oltre a materiali perla lectio divina che possonoaiutare nello svolgimentodella celebrazioneliturgica». L’esperienza delle“24 ore” è stata appuntooccasione anche per uncambiamento di vita. A

T testimoniarlo è lo stesso Fisichella, cheha raccontato di un caso del Brasile,dove in una comunità di giovani extossicodipendenti del movimentoShalom ha conosciuto un ragazzo di 22anni, già cocainomane ad alto livello.«Confessandomi durante le “24 ore”– hadetto al presule – ho visto la mia vitacome quella di una pecora nera. IlSignore mi ha trasformato il cuore».L’iniziativa è diventata ormai unatradizione per tutta la Chiesa. Anchemolti vescovi nel mondo confessano pertutta la giornata delle “24 ore”. E l’AnnoSanto della Misericordia indetto da papaFrancesco ha aggiunto, secondoFisichella, «la grande esperienza diriconciliazione vissuta nella Chiesa. Pertutto l’Anno giubilare i più occupatisono stati i confessori, con grandespirito di dedizione. Il nostro popolo hariscopertto realmente che la confessionenon è un elenco di peccati, o per usareun’espressione del Papa una “sala ditortura”, ma l’incontro con l’amore, labontà e la misericordia di Dio».Da segnalare che venerdi prossimo, aRoma, dalle 20 fino a notte inoltrata,resteranno aperte per l’adorazioneeucaristica e le confessioni la chiesa diSanta Maria in Trastevere (piazzaomonima) e la chiesa delle Stimmate diSan Francesco (largo di Torre Argentina).Due chiese centralissime disponibili perromani e pellegrini. Sabato prossimo, 25marzo, le “24 ore per il Signore”saranno concluse nella chiesa di SantoSpirito in Sassia – santuario della DivinaMisericordia– con la celebrazione diringraziamento (i primi Vespri della IVdomenica di Quaresima) presiedutadall’arcivescovo Fisichella: l’inizio èfissato per le ore 17.

Dalla sera del 24 marzo in tuttoil mondo. A Roma, dalle 20 finoa notte inoltrata, aperte SantaMaria in Trastevere e la chiesadelle Stimmate. Sabato alle 17conclusione: vespri con Fisichella

Venerdì e sabato ritorna l’iniziativa quaresimaleorganizzata dal Pontificio Consiglio per lapromozione della nuova evangelizzazione

Con geografia e medicina ripartono le Settimane culturali

Quaresima di carità: la vegliacon il cardinale vicario Vallini

a Caritas diocesana annuncia, nell’ambito dellaQuaresima di carità, la tradizionale veglia di

preghiera diocesana: sarà presieduta dal cardinalevicario Agostino Vallini, giovedì 6 aprile, alle ore 19.30,nella basilica di San Giovanni in Laterano. “Misericordiaricevuta, misericordia donata” il tema della preghierache verrà animata da Frère Alois, priore della Comunitàdi Taizé. È disponibile online il sussidio “La Quaresimacome tempo di Dio e tempo dell’uomo” rivolto allecomunità parrocchiali, ai gruppi e ai movimentiecclesiali per vivere la Quaresima di carità. Per ognunadelle cinque domeniche del tempo liturgico sonoproposte riflessioni, preghiere e iniziative di solidarietàa cui aderire in modo comunitario.

L

la celebrazione

Presentato un convegnoper sottolineare il loro apportoal welfare rilanciando il pattofederativo tra le associazioni

L’attenzione riproposta dalla«Giornata del fiocchetto lilla»Diretta social al Bambino Gesùe un incontro al Gemelli

policlinico Gemelli ha offerto unincontro con testimonianze di pazientiraccolte da Michele Mirabella. Leoccasioni di confronto continuerannonei prossimi giorni: mercoledìDonnaDonna onlus, fondata da NadiaAccetti e impegnata sul fronte dei dca,organizza un convegno all’ospedale SanGiovanni Addolorata, che già ospita unamostra fotografica dell’associazione. «Leiniziative di sensibilizzazione –sottolinea Silvia Della Casa,endocrinologa del Gemelli –rappresentano un modo per prendersicura dei pazienti, per dire loro che nonsono soli, che hanno medici e ricercatori,ma anche associazioni e familiari sempreaccanto lungo il percorso di questeinsidiose malattie». Che colpisconosempre di più: «L’incidenza è in aumento– aggiungono dal Gemelli –. I dca

colpiscono dallo 0,5 all’1,5 % delleragazze tra 10 e 30 anni, con una mediadi 17 anni. Ma è emerso unpreoccupante allargamento delle fasce dietà». Lanciano l’allarme anche dalBambino Gesù: «Negli ultimi anni si èregistrato un abbassamento dell’età finoagli 8/9 anni. Ciò è verosimilmentedovuto sia all’abbassamento dell’etàpuberale nelle bambine che al semprepiù diffuso impiego dei social network,che facilitano confronti con modelli dibellezza irraggiungibili». E se le donnecostituiscono l’80% di chi soffre diqueste malattie, «sta diventando sempremaggiore il coinvolgimento degliuomini». Importante allora «laprevenzione – come evidenzia NadiaAccetti –, mettendo in campo la culturadell’incontro, dell’accoglienza,dell’informazione».

Disturbi alimentari, gli esperti lanciano l’allarme

Un anziano volontario come clown in ospedale

3Domenica19 marzo 2017

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Missionarimartiri:la preghieraLa Giornata: il ricordo di padre Ganni,Vespri con Lojudice ai Quattro Coronatie il pellegrinaggio a San BartolomeoL’icona dei nuovi martiri custodita nella basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina (foto Gennari)

DI FILIPPO PASSANTINO

rima il silenzio e la preghiera perricordare la sofferenza del martirio,poi un musical per manifestare la

gioia di una testimonianza d’amore chenon viene spezzata dalla morte. LaGiornata di digiuno e preghiera inmemoria dei missionari martiri, chericorre venerdì 24 marzo, sarà celebratain diocesi in due momenti diversi. Temadi quest’anno, il messaggio di sanGiovanni Paolo II: “Non abbiate paura”.Invito più volte riproposto anche daPapa Francesco. Il primo appuntamentoè fissato per giovedì prossimo, alle 18,davanti al Collegio Irlandese, dove hastudiato padre Ragheed Ganni, ucciso aMosul, in Iraq, il 3 giugno 2007. Lì saràricordato il sacerdote definito daBenedetto XVI come «uno dei testimonidi vita cristiana più limpidi e coraggiosiin un Paese tra i più martoriati». Ilprogramma delle celebrazioni, propostodal Centro missionario diocesano,continuerà con la preghiera dei Vesprinella chiesa dei Santi Quattro Coronati,presieduta dal vescovo ausiliare PaoloLojudice, incaricato per la cooperazionemissionaria tra le Chiese. A seguire, unpellegrinaggio condurrà fino alla basilicadi San Bartolomeo all’Isola Tiberina,dove sarà possibile venerare le reliquie dialcuni martiri del XX e del XXI secolo.Nella chiesa, affidata alla Comunità diSant’Egidio, verranno letti i nomi deimissionari uccisi recentemente in odiumfidei e alcuni tra i loro pensieri. Il giornosuccessivo, venerdì, alle 21, i gruppigiovanili della parrocchia di San

PGiustino rappresenteranno nel teatroparrocchiale di San Leone uno spettacolosulla vita di monsignor Romero, nato dairacconti dei salvadoregni. Il musical saràpresentato mercoledì con una conferenzastampa nella sede dalla Radio Vaticanaalla presenza di monsignor Lojudice edell’ambasciatore di El Salvador. Aispirare la celebrazione annuale di unaGiornata di preghiera e digiuno inmemoria dei missionari martiri, 25 annifa, fu proprio la morte del vescovosalvadoregno, ucciso il 24 marzo 1980mentre presiedeva l’Eucarestia a SanSalvador. Si scelse, quindi, di ricordarlinell’anniversario del suo martirio. «Tuttonasce dalla testimonianza di monsignorRomero – spiega il vescovo Lojudice –.Ma anche oggi i martirii continuano. Lo

testimonia la recente vicenda di padreHamel e quella che undici anni fa comediocesi di Roma abbiamo vissuto più davicino, cioè la morte di don AndreaSantoro». Un momento di preghiera,dunque, particolarmente importante,perché «la nostra è una diocesiprimaziale su tutti i fronti – aggiungeLojudice –. Non possiamo, quindi,dimenticare il sangue dei cristiani cheviene versato per la fede in Gesù Cristo,anche se questi episodi avvengono inaltre parti del mondo e non vicino a noi.Inoltre, è un’occasione per ricordare chela fede cristiana è una cosa seria al puntotale che c’è chi, in diverse parti delmondo, rischia la propria vita pertestimoniare il messaggio di Cristo. Ciònon può lasciarci indifferenti».

Musical su Romero a San Leonen gruppo di ragazzi decide di partire insie-me al giovane Oscar alla ricerca delle storie

dei suoi familiari, uccisi anni addietro durantela guerra civile, e alcune signore latino-ameri-cane ballano vestite a festa.All’improvviso cala il silenzio, entra in scena unadonna con gli occhi sbarrati: «Nel 1980 hanno am-mazzato Oscar Romero. Al suo funerale la piazza e-ra piena, e uscita dalla cattedrale vidi solo corpi perterra. Fu l’inizio della guerra civile, combattuta trachi subiva e chi deteneva il potere».È la vicenda del martirio di Oscar Romero – arcivesco-vo di San Salvador beatificato nel 2015, ucciso in odioalla fede mentre celebrava la Messa il 24 marzo 1980– al centro dello spettacolo “Romero: il Musical” chele compagnie riunite del Teatro San Giustino propor-ranno alla Sala Vignoli della parrocchia San Leone I (via

Prenestina 104) venerdì prossimo, alle 21.Uno spettacolo già andato in scena nelloscorso giugno nella parrocchia di San Giu-stino, all’Alessandrino, e che ora viene ri-proposto in occasione della Giornata dipreghiera per i missionari martiri, fissataproprio nell’anniversario dell’assassinio diRomero. È la storia, narrata in musica, «diun viaggio che incontra Romero attraver-so i racconti delle persone», con la forzadi un’idea centrale: voler rappresentarefedelmente un uomo di Chiesa che, avevaaffermato a Romasette.it don Luca Pan-dolfi, docente universitario, cappellanodella comunità salvadoregna a Roma e i-deatore del soggetto teatrale, «è diventa-to tale incontrando la gente ed è stato con-vertito dallo stesso popolo, viaggiando inEl Salvador».

U

La vicendadel martiriodell’arcivescovodi San Salvador,beatificato nel2015, al centrodello spettacolopropostodalle compagnieriunite dellaparrocchiaSan Giustino

Suor Alicia, il «salto» del muro dalla parte dei poveriDI VANESSA RICCIARDI

uri e “muslim ban” non sono so-lo di Trump: «Da quando è in ca-rica il nuovo presidente Usa, an-

che Israele ha ricominciato», spiega suorAlicia. Tra lo stato ebraico e la Palestina,sul confine marcato da un muro che siestende per 700 km, la situazione è pre-cipitata. Missionaria comboniana, suorAlicia Vacas vive in Betania, non lonta-no da Gerusalemme. Offre il suo aiutoalle comunità beduine Jahalin nel de-serto della Giudea. La sua storia è arri-vata giovedì a Roma grazie all’incontroorganizzato dalla Caritas diocesana. Nel2002, ha raccontato, Israele ha costrui-to un muro che dovrebbe sovrapporsialla linea di confine israelo–palestinese,ma il tracciato viene costantemente ri-disegnato per guadagnare terreno. La

suora, arrivata nel 2008,lo ha visto con i suoi oc-chi: «A volte basta lo spo-stamento di un check–point per cambiare Stato.Il muro incombe sul no-stro istituto. Fino al 2009avevamo un cancello in a-rea palestinese, adesso fac-ciamo parte di Israele». Lastoria, continua, «ridicolaquanto tragica. Il muro ha spaccato lefamiglie». Le missionarie organizzavanoesercizi spirituali, incontri di preghierae insegnavano: «Facevamo scuola aibambini palestinesi. Quando siamo ri-caduti nella parte israeliana abbiamo i-niziato a farli entrare con un permessoe la guardia dei militari da un foro nelmuro». Il primo anno i genitori hannocontinuato ad accompagnare i bambi-

ni, poi sempre meno, fin-ché la scuola ha smessodi funzionare. Le suorenon si sono arrese: «Aquel punto abbiamo ca-pito che dovevamo pas-sare dall’altra parte». In-sieme a una consorella,suor Alicia è andata ad a-bitare in una palazzinaproprio di fronte all’isti-

tuto principale, con in mezzo il muro.«Nel deserto abitavano i beduini. Pianopiano sono sorti degli insediamenti i-sraeliani. Gli ebrei hanno occupato l’a-rea costruendo città sempre più grandi,mentre i beduini sono andati a vivere aimargini». Per questo le comboniane han-no deciso di mettersi a loro servizio:«Mancava tutto, elettricità, acqua, maquando gli abbiamo chiesto di cosa a-

vessero bisogno ci hanno risposto chevolevano una scuola». Israele però, chereputa l’area strategica, ha vietato di co-struire nuovi edifici: «È così che è natala scuola di gomme». Nel 2009 la OngVento di Terra ha ideato un escamotage,tirare su, senza cemento e fondamenta,una struttura realizzata con i copertonipieni di terra pressata dove permettere aibambini beduini della tribu Jahalin distudiare: «Siamo riusciti a entrare in con-tatto con loro – rimarca la comboniana– grazie ai “Rabbini per i diritti umani”».La collaborazione con la comunità i-sraeliana resta importante. Suor Aliciaopera anche con l’associazione israelia-na Medici per i diritti umani e ricorda chemolti altri israeliani non accettano que-sta situazione. La scuola è nel mirinodelle autorità ma, grazie ai rabbini e al-l’attenzione internazionale, resiste.

MLa testimonianzadi una combonianaa un incontro dellaCaritas. «Al serviziodei beduini, vivono aimargini. E Israele fanuovi insediamenti»

Convegno di pastorale liturgica al Teatro Orionesulla liturgia delle ore nella vita della comunitàDI GIULIA ROCCHI

a liturgia delle ore è il momentonel quale Cristo associa a sé laChiesa, sua diletta sposa». Prende

in prestito alcune immagini dellaSacrosanctum concilium padre GiuseppeMidili, direttore dell’Ufficio liturgico delVicariato, per annunciare il prossimoconvegno diocesano di pastorale liturgica,dedicato appunto a “La liturgia delle orenella vita della comunità ecclesiale”. Aospitare i lavori sarà il Teatro Orione divia Tortona 7 (adiacente alla parrocchia diOgnissanti), sabato primo aprile dalle9.30 alle 11.30. «Negli ultimi anni –spiega padre Midili – abbiamo sempreproposto un convegno di pastoraleliturgica perché, alla luce anche diEvangelii gaudium, vogliamo aiutare lecomunità parrocchiali a cogliere la

dimensione pastorale della liturgia. Ilsenso della liturgia è proprio tradurre lafede creduta in fede celebrata. E la liturgiadelle ore è preghiera della comunitàcristiana, non solo dei preti, delle suore,dei frati». Obiettivo del convegno è

dunque quello di «evidenziare il percorsoche la Chiesa ha tracciato sulla liturgiadelle ore, da diversi punti di vista». Daquello teologico, innanzitutto: ad aprire ilavori sarà infatti il teologo padre CorradoMaggioni, sottosegretario allaCongregazione per il culto divino.Prenderà poi la parola lo stesso padreMidili, che parlerà della dimensioneecclesiologica della liturgia delle ore.L’ultima relazione, infine, sarà affidata apadre Francesco Mazzitelli, parroco dellaparrocchia di Ognissanti, e verterà sucome incarnare la liturgia delle ore nellavita della comunità parrocchiale ereligiosa. La partecipazione al convegno –organizzato dall’Ufficio diocesano conOpera Don Orione e Pontificio Istitutoliturgico – è gratuita. Possibilità diparcheggio presso l’Oratorio san LuigiOrione, via Susa 16.

La Giornata nazionaledell’Unitalsi:piantine d’ulivonelle piazze

Una piantina d’ulivo, simbolodi pace e di fratellanza. Ieri eoggi, in oltre 3mila piazzeitaliane, le offrono i volontariUnitalsi, in occasione dellaXVI Giornata nazionale dell’associazione,raccogliendo fondi per sostenere le sueattività di «misericordia sperimentata sulcampo». Pellegrinaggi, aiuto agli anziani eai bambini, case di accoglienza per igenitori dei bambini ricoverati nei centriospedalieri, e ancora, collaborazione concase famiglia per le persone disabili,soggiorni estivi e interventi di emergenzasociale. Questi i fronti sui quali i volontarisensibilizzeranno le piazze. Accanto a loro,idealmente, Fabrizio Frizzi, da 16 annitestimonial della Giornata nazionaleUnitalsi. Per il secondo anno consecutivo,aderisce alla campagna anche la LegaCalcio di Serie A. Durante il 29° turno di

campionato, ieri e oggi, prima del calcio diinizio, al centro di ogni campo vieneposizionato lo striscione dell’Unitalsi. «LaGiornata nazionale – dichiara il presidenteAntonio Diella – rappresenta unappuntamento importante per quantiscelgono di vivere l’associazione: è ilmomento per dire eccoci, per invitare lagente a fermarsi, a non correre, per farconoscere cosa fa l’Unitalsi, e lo faremonella maniera più semplice, con il carismae lo spirito unitalsiano, con migliaia divolontari che sin dal mattino scenderannoin piazza con il loro sorriso e con il lorocuore, chiedendo un aiuto per continuaread aiutare».

Oscar RomeroIl breviario di padre Hamel custodito a San Bartolomeo (foto Gennari)

4 Domenica19 marzo 2017

Page 5: Notizie Diocesi di Roma - Europa, scoprirci comunità · 2017. 3. 22. · Sono trascorsi 60 anni da quel 25 marzo del ’57 che ha visto la firma dei Trattati di Roma, “atto di

i chiamoEdmond e hodiciassette

anni. Dalla primaveraavanziamo su questecolline: quasi tuttespoglie, pochemiseramente boscose.Questa desolazione è lanostra disgrazia, ma noiabbiamo imparato acamuffarci, a nasconderci,a strisciare per terra, asfruttare i terreni mortiper sorprendere il

nemico». È l’inizio di Il partigiano Edmond (Guanda,pp. 332, 19 euro, traduzione di Elena Loewenthal),romanzo di Aharon Appelfeld, uno dei più importantiscrittori israeliani contemporanei, ambientato inUcraina l’ultimo anno della seconda guerra mondiale.Personaggi chiave, oltre al giovane protagonista, sonoalcuni ebrei sopravvissuti ai ghetti e ai lager, i qualivagano per le foreste, da una palude all’altra, cercandodi colpire i tedeschi invasori ormai in piena disfatta,

eppure mai domi. Kamil, il Comandante, figuracarismatica e leggendaria, guida i suoi uomini offesi eoltraggiati, tuttavia pronti alla riscossa democraticanel tentativo di opporsi alla barbarie nazista cheavrebbe voluto distruggerli. Insieme ai combattenti, cisono donne anziane, come Tsirel e Tsila, bambiniammutoliti dai traumi vissuti; indimenticabile resta ilpiccolo Milio che ricorda il principio violatodell’umanità; da un momento all’altro questocucciolo ferito potrebbe miracolosamente cominciaread esprimersi, ma se lo facesse, pensano alcuni,magari pronuncerebbe una frase capace disconvolgere tutti. Alla fine, quando finalmenteriuscirà ad articolare una parola, dirà “cielo”,osservando la volta celeste indifferente agli scempi.Ognuno dei combattenti è impegnato a spiegare a sestesso e agli altri la ragione della protervia che li hacondotti fin lì, della violenza che ha rischiato diannichilirli. Eppure qualcuno di loro, forse sperandodi placare così la sua ansia, lascia supporre cheproprio la cecità razzista ha di fatto ricreato l’identitàdegli ebrei che altrimenti, nel giro di pochi decenni, sisarebbero assimilati e in Europa nessuno li avrebbepiù riconosciuti. I partigiani di Appelfeld, filosofi e

religiosi, non si limitano a fare la guerra. Cercanoanche di recuperare i libri ancora presenti nellecascine abbandonate, come se in quelle rare paginesottratte all’oblio fosse celato il nucleo primario delpopolo cui appartengono e perfino, in ultima istanza,lo statuto medesimo della letteratura. È questa, a benriflettere, la metafora narrativa che illumina il testo egli dà forza, anche nella sua dimensione epica efantastica, caratteristica della sensibilità dell’autore. Leincursioni assomigliano a una favola antica dentro ilpaesaggio innevato. Le scene belliche, più che veniredescritte, restano sullo sfondo, quali sagome lontane.La memoria della pace cresce come una piantarampicante nell’animo infiammato dei partigiani chenon lasciano mai i morti insepolti. Le preghiere per idefunti si trasformano presto nella colonna sonoradel romanzo. Edmond spesso rievoca il suo passatofamiliare, la madre smarrita, il padre quasisconosciuto, la fidanzata tante volte sognata. Nelmomento in cui torna in pattuglia, vive uno scartoinsostenibile e tuttavia profondamente necessario,quasi fosse stato chiamato a pagare il prezzo dellagiustizia.

Eraldo Affinati

M««Il partigiano Edmond», la guerra vista da Appelfeldlibri

DOMANIAlle 10 in Vicariato presiede lariunione del Consiglio dei prefetti. Nel pomeriggio, fino a mercoledì,partecipa al Consiglio permanente Cei

MERCOLEDÌ 22Sono sospese le udienze ai sacerdoti.

VENERDÌ 24Alle 12 in Vicariato presiede lariunione del Consiglio per gli affarieconomici.

DOMENICA 26Alle 10 incontra gli operatori pastoralie celebra la Messa nella parrocchia diSan Carlo da Sezze.

Foto di Vivian Maieral Museo in Trastevere

naugurata venerdì lamostra “Vivian Maier.

Una fotografa ritrovata”,al Museo di Roma in Tra-stevere fino al 18 giugno.Esposte 120 fotografie inbianco e nero realizzateda Maier tra gli anni Cin-quanta e Sessanta insie-me a una selezione diimmagini a colori scat-tate negli anni Settanta,oltre ad alcuni filmati insuper 8 che mostrano co-me la fotografa statuni-tense si avvicinasse aisuoi soggetti.

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arte

Pastorale universitaria: «statio» alle Catacombe di San Callisto - Don Aniello Manganiello a S. Tommaso MoroStage dell’Ufficio catechistico - Stazioni quaresimali - Rossanna Virgili alla lectio di S. Maria in Traspontina

celebrazioniGIORNATA DI TESTIMONIANZA SULLAPERSECUZIONE DEI CRISTIANI. Padre IssaAbusada, sacerdote del Patriarcatomelchita di Gerusalemme, celebreràoggi nella parrocchia di San Timoteo(via Apelle, 1) la Messa festiva eincontrerà i fedeli per parlare lorodella persecuzione anticristiana nelmondo, e in particolare in Terra Santa.Gli orari sono i seguenti: 8, 9.30, 11,12.15, 17.30 e 19. Discriminati acausa del loro credo, i cristiani di TerraSanta trovano impiego soltanto nelsettore turistico e dell’oggettistica sacrain legno di ulivo.

LA QUARESIMA DEGLI UNIVERSITARI ALLECATACOMBE DI SAN CALLISTO. Oggi alle15.30 è prevista la Statio quaresimaledegli studenti universitari alleCatacombe di San Callisto (via AppiaAntica, 126). Alle 17 la Messa saràpresieduta dal direttore diocesanodella Pastorale universitaria, il vescovoLorenzo Leuzzi. Durante lacelebrazione la consegna del PadreNostro e Professio Fidei. Sarannoinoltre presenti i catecumeni chericeveranno il battesimo durante laprossima veglia pasquale e icresimandi che riceveranno la cresimail prossimo 27 maggio.

LA QUARESIMA A SAN GIOVANNI INLATERANO. Come tutti i venerdì diQuaresima, il 24 marzo in basilica, ViaCrucis alle 16.30. Seguirà, alle 17.30 laMessa. Mercoledì 22 proseguono gliincontri di lectio divina guidati dalvescovo Luca Brandolini su «Le ultimeparole di Gesù dalla croce: quasi untestamento». Alle 18 si rifletterà su «Lamadre del discepolo» (Giovanni 19,26–27).

LE STAZIONI QUARESIMALI DELLASETTIMANA. La liturgia delle stazioniquaresimali interesserà le seguentichiese: domani alle 19.30 San Marcoal Campidoglio; martedì alle 17 SantaPrudenziana al Viminale; mercoledìalle 17 Santi Nereo e Achilleo in viadelle Terme di Caracalla, 28; giovedìSanti Cosma e Damiano alle 18;venerdì alle 18 San Lorenzo in Lucina;sabato Santa Maria della Vittoria in viaXX settembre alle 18.30. Domenica, IVdi Quaresima, Santa Croce inGerusalemme alle 11.30.

MESSA PER GLI SPOSI A SAN LORENZO INLUCINA. Domenica 26 marzo alle 11 aSan Lorenzo in Lucina (omonimapiazza) verrà celebrata una Messa per150 coppie che si sono sposate nellachiesa negli anni precedenti. Seguiràun pranzo comunitario.

incontriRIFORMA E RIFORME: ALL’ANTONIANUMSI PARLA DI CHARLES DE FOUCAULD.Proseguono gli incontri dedicatidall’Antonianum (viale Manzoni, 1) ai500 anni della riforma di Lutero.Domani alle 17, Paola Francesca dellePiccole sorelle di Gesù parlerà di«Charles de Foucauld: la radicalità delVangelo per la Chiesa del Novecento».Gli incontri, nati dal desiderio dimettere al centro della riflessione iltema della riforma e delle riformedentro e fuori la Chiesa cattolica comeapporto positivo in termini diriflessione teologica, sono organizzatidalla Casa editrice Paoline e dallaPontificia Università Antonianum.

LE 7 ULTIME PAROLE DI GESÙ SULLACROCE, PREGHIERA A SAN VALENTINO.Don Maurizio Modugno curerà a SanValentino Martire al VillaggioOlimpico (viale XVII Olimpiade) unciclo di tre incontri per meditare epregare su «Le sette ultime parole diGesù sulla croce». Il primo incontrodomani alle 19.15. Ogni esercizioseguirà il modello ideale dato dasant’Ignazio di Loyola e si articolerà inmomenti di preghiera e di silenzio,letture e commenti, brani di film emusiche.

NOSTRA SIGNORA DI VALME INAUGURA ILPRESEPE DI PASQUA. Sarà inauguratodomani alle 16 il tradizionale presepedi Pasqua della parrocchia di NostraSignora di Valme (via di Vigna DueTorri, 82). Il presepe, che saràvisitabile tutti i giorni (tranne VenerdìSanto) fino al 23 aprile (da lunedì asabato dalle 16 alle 19. Domenicadalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19), hauna superficie di 30 metri quadrati edè stato realizzato da un gruppo diparrocchiani. Viene allestito comerappresentazione delle scene piùimportanti della Settimana Santa condiverse animazioni e una narrazioneaudiovisiva di 15 minuti con effettispeciali di audio, luce e movimento.

GLI APPUNTAMENTI DI SAN GIOACCHINOPER I 500 ANNI DELLA RIFORMA. MirellaManocchio, pastora della Chiesametodista e presidente del Comitatopermanente dell’Opera per le chieseevangeliche metodiste in Italia, sarà laterza ospite della serie di incontri sui500 anni della riforma di Lutero che sitengono a San Gioacchino in Prati (viaPompeo Magno, 27). Manocchio,nell’incontro che avrà inizio alle 19,parlerà di «Non di solo pane vivel’uomo: la potenza della Parola che cinutre e ci salva. L’esperienza dellariforma».

UNIVERSITÀ LATERANENSE: AL VIA ILFESTIVAL DELLA CREATIVITÀ PASTORALE.Dal 23 al 25 marzo all’UniversitàLateranse la prima edizione delFestival internazionale della creativitànel management pastorale. Ambiziosigli obiettivi: esplorare nuovi modellidi Chiesa e best practices ecclesialiattraverso tre conferenze percomunicare contenuti con 18 ospitiinternazionali, 30 workshop e 15 talk.Tutte le informazioni per potersiiscrivere: festivalpastoralecreativa.com.

UNIVERSITÀ EUROPEA: CONVEGNO SU«GRAZIA, GIUSTIFICAZIONE EPENITENZA». Il cardinale MauroPiacenza introdurrà i lavori delconvegno «Grazia, giustificazione epenitenza» organizzato dall’UniversitàEuropea di Roma (via degliAldobrandeschi, 190) giovedì alle 10.Nel corso dell’incontro verràpresentato anche il volume di PedroBarrajon, «Mistero della graziamisericordiosa», Roma (IF Press).Interverranno Renata Salvarani eGuido Traversa, docenti dell’UniversitàEuropea; Marco Bartoli della Lumsa;Marco Pellegrini dell’Università deglistudi di Bergamo e Costanza Barbieridell’Accademia di Belle Arti di Roma.L’iniziativa è riconosciuta come attivitàdi formazione per gli insegnanti direligione. Info: 06.665431.

LECTIO DIVINA A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Venerdì prossimo, 24marzo, appuntamento con la lectiodivina a Santa Maria in Traspontina(via della Conciliazione, 14/c)organizzata da padre Bruno Secondin.La biblista della Facoltà teologicadell’Italia centrale Rosanna Virgili, alle18.30, commenterà «Donna, dammida bere» (Giovanni 4,5–42).

DON ANIELLO MANGANIELLO A SANTOMMASO MORO. Nell’ambito degliincontri «I venerdì e i sabati diquaresima» a San Tommaso Moro (viadei Marrucini, 1), venerdì alle 19interverrà don Aniello Manganiello,da anni impegnato contro la camorra,su «Il mistero pasquale alla lucedell’impegno sociale e politico».

PELLEGRINAGGIO SULLE ORME DI ANGELOPAOLI. Sabato 25 marzo pellegrinaggiosulle orme romane del beato AngeloPaoli. Appuntamento alle 9 davantialla parrocchia di San Martino aiMonti (viale Monte Oppio, 28).

AL SERAPHICUM «IL SEGNO DI GIONA».«Il segno di Giona profeta» è il temadel nuovo ciclo in incontri biblici delSeraphicum. Il 25 marzo alle 16, ilprofessor Germano Scaglioni tratterà iltema «La predicazione di Giona».

LA CIVILTÀ CATTOLICA, TAVOLA ROTONDASULLA MORTE. Paul Gilbert, docente difilosofia alla Gregoriana e GiovanniCucci, scrittore de La Civiltà Cattolica,interverranno sabato 25 alle 18 allatavola rotonda su «Morte, lutto e vita.Una triade pasquale letta dalle scienzeumane» alla sede de La CiviltàCattolica in via di Porta Pinciana,1.

Formazione«LE ABILITÀ CHE INCLUDONO», LO STAGEDELL’UFFICIO CATECHISTICO. Sabato 25alle 9, alla Casa Bonus Pastor (viaAurelia, 208), lo stage «Le abilità cheincludono». Interverranno, tra gli altri,monsignor Andrea Lonardo, direttoredell’Ufficio; Stefano Capparucci diSant’Egidio e don Maurizio Mirilli.

SANT’EGIDIO INAUGURA CORSO DIMEDIATORE CULTURALE. Inaugurati il 16marzo i corsi attivati all’Università perstranieri di Reggio Calabria, con iministeri dell’Istruzione e dell’Interno:favoriranno l’integrazione diimmigrati e rifugiati.

solidarietàDONARE IL SANGUE. Il 26 sarà possibiledonare il sangue con l’Avis aSant’Antonio da Padova a via Salaria;con Ad Spem a Santa MariaAddolorata (via della Serenissima).

li ippopotami ci nuotano dentro,i bradipi si tengono in contattoattraverso di essa. E la

maggioranza degli adulti preferisce nonparlarne! Che cos’è? La cacca!Probabilmente la cosa più utile sulla Terra».Al Bioparco di Roma illustrano così il temadella mostra inaugurata giovedì e chiamata,senza troppi giri di parole, “La cacca: storianaturale dell’innominabile”. Dieci sezioniinterattive in cui si trovano installazionitridimensionali e modelli realistici, fra cuidue dinosauri con escrementi fossili. E poila “cacca machine”, una macchina didatticache illustra il processo digestivo a partiredal cibo ingerito. «La mostra trae originedall’omonimo libro della zoologa inglese

Nicola Davies – spiega Federico Coccìa,presidente della Fondazione Bioparco diRoma – e ha l’obiettivo di far conoscere, inmaniera divertente, la naturalità di questomateriale da molteplici punti di vista, apartire da quello fisiologico per arrivare aquello naturalistico ed ecologico, con unfilo conduttore: la cacca è vita, ovvero,senza la cacca degli animali non ci sarebbeterra fertile e quindi non ci sarebbero glialberi, l’ossigeno, ilcibo…non ci sarebbe lavita». La rassegna è indoppia lingua, italiano einglese, e pensata con unlinguaggio e una grafica amisura di bambino, masarà di sicuro interesseanche per gli adulti.«Consente infatti diapprendere –sottolineano dalBioparco – che benpochi altri materiali siprestano a una similevarietà di utilizzi. La

cacca infatti è fonte di cibo, è mezzo dicomunicazione, di identificazione, ècombustibile, è materiale da costruzione,fertilizzante, nascondiglio». Gli escrementidei diversi animali, insomma, sono studiatisotto ogni punto di vista, mettendo inevidenza il processo di digestione a partiredai cibi mangiati, con le differenze traerbivori e carnivori. E ancora, il ruolo diquesti rifiuti per la comunicazione: «Gli

escrementi hanno unruolo fondamentalenel linguaggio deglianimali, che li usanoper delimitare ilterritorio, percomunicare ladisponibilità sessuale oper segnalare la propriapresenza». Infine i suoiutilizzi per le specieanimali, uomo incluso,che ne fa largo usocome combustibile ofertilizzante.

Giulia Rocchi

Al Bioparco originale mostra per i bambiniDieci sezioni interattive sugliescrementi degli animalie una macchina didattica,pensata con linguaggioe grafica a misura di piccoli

Bambini in visita alla mostra

Adozione, i «ragazzivenuti da lontano»

l riferimento al titolo (parafrasato) del film di Schaffner del1978 ci serve solo per puntare i riflettori su una categoria,piccola, di bambini che hanno la caratteristica di arrivare

dall’estero attraverso l’adozione internazionale e su cui si con-centra l’attenzione e la preoccupazione di coppie giunte allagenitorialità attraverso un cammino spesso lungo, comples-so, a volte doloroso.È una situazione in cui, più che in altre, l’intervento del pe-diatra è a 360 gradi, poiché le sue indicazioni vanno a costi-tuire un ausilio per la famiglia, ma anche a colmare un sen-so di inadeguatezza e spaesamento dei neo–genitori che si tro-vano ad affrontare problemi, grandi o piccoli, reali o suppo-sti, magari non ipotizzati o presi in considerazione, pervasi dal-l’ansia e dal desiderio di paternità e maternità.L’approccio a questa tipologia di bambini non si discosta, sulpiano clinico, da quello che si ha con qualunque altro pa-ziente pediatrico, ma deve tenere presente che si tratta di sog-getti cresciuti senza avere nozione della famiglia perché ab-bandonati alla nascita o perché allontanati dal nucleo d’ori-gine, a causa dell’ inadeguatezza dei genitori biologici. Altrifattori da tenere in debito conto sono l’epidemiologia del Pae-se di origine, la precedente situazione abitativa, gli eventi chehanno condotto all’allontanamento dalla famiglia di origine,i documenti sanitari di accompagnamento.L’epidemiologia è quanto di più variabile possa esserci, con-siderando che le adozioni internazionali interessano bambi-ni provenienti da Paesi di quattro continenti, con situazionipolitiche, sociali, climatiche ed economiche differenti. Le pre-cedenti soluzioni abitative vanno dall’istituto alla casa–fami-glia, alla famiglia affidataria, alla tutrice (soluzione, quest’ul-tima, utilizzata di frequente in alcuni Paesi africani). Il climapuò favorire l’esposizione a taluni agenti infettivi che si diffon-dono anche grazie ad organizzazioni igienico–sanitarie ap-prossimative: parassitosi intestinali ed infezioni trasmesse daartropodi dominano nei Paesi tropicali, a volte contribuendoa quadri carenziali, caratterizzati da ipovitaminosi, siderope-nia o, nei casi peggiori, a situazioni di malnutrizione.Per fornire un ausilio nel fronteggiare le incertezze di ordinesanitario nei primi passi della nuova vita genitoriale, il Grup-po di lavoro nazionale del bambino migrante della Società i-taliana di pediatria propone un pannello di esami di labora-torio, affiancato da idonee valutazioni specialistiche, attra-verso il quale fornire un quadro più chiaro sulle condizionidel bambino adottato, sia ai genitori che al pediatra.Tale approccio non può risolvere tutti i dubbi dei genitori, mapuò aiutare almeno a smorzare le ansie relative ad alcuneproblematiche e costituire un valido appoggio per iniziare u-na nuova vita nel modo più sereno possibile.

Piero Valentini – direttore UOC di Pediatria

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5Domenica19 marzo 2017

Aharon Appelfeld