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EDITORIALE ANNO 1 | N. 4 notizie di varia “vaticanità” 11 Ottobre 2007 foglio informale per i dipendenti del Governatorato 2 Nuova “dedicazione” della Chiesa del Governatorato 3 In memoria di S.E. Mons. Danzi 4-9 Notizie dalle Direzioni e Uffici 10 Le parole del Papa Il cuore che pensa Poetesse e poeti “nostri” 11 Per fare buon sangue L’angolo di cultura 12 Notizie liete e ...tristi V i porto un ricordo delle vacanze. Nell’“otium” del- la campagna ho riletto due classici: “A se stesso”, una raccolta di annotazioni che l’imperatore romano Marco Aurelio rivolse, quasi come in un diario sapienziale, a se me- desimo; e l’“Adelchi” del Manzoni, che è tra i pochi grandi drammi della letteratura italiana. Del primo eccovi questo pensiero: Devi adattar te stesso agli eventi ai quali il destino ti die- de in sorte d’esser compagno. E ama, ma davvero, gli uomini ai quali la sorte t’ha posto accanto (39). Come questa esortazione, notevole perché rivolta a se stesso non da uno destinato alla rassegnazione del servo, ma da un imperatore romano, da un padrone del mondo, è vicina al pensiero cristiano! Basta sostituire al concetto – in realtà indefinibile – di “destino” quello di “Provvidenza”, perché essa si illumini della luce evangelica. Non potremo mai cam- biare gli altri, se prima non cambiamo noi stessi: amando “davvero”. Del secondo ho messo da parte questi versi (senza di- menticare, ben inteso, i mirabili cori: “Dagli atri muscosi, dai fori cadenti” e “Sparse le trecce morbide sull’affannoso petto”, che certo voi ben ricordate...): quella via, / su cui ci pose il ciel, correrla intera / con- vien, qual ch’ella sia, fino all’estremo (IV, I, 103-105). Queste parole della dolce Ermengarda, la sposa longo- barda ripudiata da Carlomagno, mi pare integrino il prece- dente pensiero dell’imperatore filosofo. “La via su cui ci pose il ciel” corrisponde alla “sorte” di Marco Aurelio, ma arric- chita dalla visione della Fede, e dicono la vita come compito sempre attivo (“correrla”), anche quando – come nel caso di Ermengarda – essa ha un percorso che tradisce grandi attese, non cercate, ma in cui si è stati posti. In quelle sofferte parole non pochi potranno ritrovarsi. Lettera del Presidente di S. E. Mons. Giovanni Lajolo Diventare amico di Gesù Cristo! Per questa amicizia dobbiamo impegnarci ogni giorno di nuovo. E amicizia significa comunanza nel pensare e nel volere. Benedetto XVI

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EDITORIALE

ANNO 1 | N. 4 notizie di varia “vaticanità”11 Ottobre 2007 foglio informale per i dipendenti del Governatorato

2 Nuova “dedicazione” della Chiesa del Governatorato

3 In memoria di S.E. Mons. Danzi

4-9 Notizie dalle Direzioni e Uffici

10 Le parole del Papa Il cuore che pensa Poetesse e poeti “nostri”

11 Per fare buon sangue L’angolo di cultura

12 Notizie liete e ...tristi

Vi porto un ricordo delle vacanze. Nell’“otium” del-la campagna ho riletto due classici: “A se stesso”,

una raccolta di annotazioni che l’imperatore romano Marco Aurelio rivolse, quasi come in un diario sapienziale, a se me-desimo; e l’“Adelchi” del Manzoni, che è tra i pochi grandi drammi della letteratura italiana.

Del primo eccovi questo pensiero:

Devi adattar te stesso agli eventi ai quali il destino ti die-de in sorte d’esser compagno. E ama, ma davvero, gli uomini ai quali la sorte t’ha posto accanto (39).

Come questa esortazione, notevole perché rivolta a se stesso non da uno destinato alla rassegnazione del servo, ma da un imperatore romano, da un padrone del mondo, è vicina al pensiero cristiano! Basta sostituire al concetto – in realtà indefinibile – di “destino” quello di “Provvidenza”, perché essa si illumini della luce evangelica. Non potremo mai cam-biare gli altri, se prima non cambiamo noi stessi: amando “davvero”.

Del secondo ho messo da parte questi versi (senza di-menticare, ben inteso, i mirabili cori: “Dagli atri muscosi, dai fori cadenti” e “Sparse le trecce morbide sull’affannoso petto”, che certo voi ben ricordate...):

quella via, / su cui ci pose il ciel, correrla intera / con-vien, qual ch’ella sia, fino all’estremo (IV, I, 103-105).

Queste parole della dolce Ermengarda, la sposa longo-barda ripudiata da Carlomagno, mi pare integrino il prece-dente pensiero dell’imperatore filosofo. “La via su cui ci pose il ciel” corrisponde alla “sorte” di Marco Aurelio, ma arric-chita dalla visione della Fede, e dicono la vita come compito sempre attivo (“correrla”), anche quando – come nel caso di Ermengarda – essa ha un percorso che tradisce grandi attese, non cercate, ma in cui si è stati posti. In quelle sofferte parole non pochi potranno ritrovarsi.

Lettera del Presidentedi S. E. Mons. Giovanni Lajolo

Diventare amico di Gesù Cristo!Per questa amicizia dobbiamo

impegnarci ogni giorno di nuovo.E amicizia significa comunanza

nel pensare e nel volere.

Benedetto XVI

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2 | all’ombra del cupolone 11 Ottobre 2007

Dall’ultimo numero del nostro foglio “All’ombra del Cu-polone” – dico nostro, perché mi pare che ormai tutti lo sentano come proprio – tre eventi desidero ricordare, di qualcuno dei quali è parola più diffusamente in altra parte di questo numero:

- L’emanazione della Legge sulla sicurezza nei posti di lavoro, in gestione da diversi anni. Essa entrerà in vigore in data 1° gennaio 2008. La sicurezza è un impegno prioritario. Alla sua attuazione vigilerà la Presidenza, come è suo dovere; ma massima attenzione deve essere posta sul luogo di lavo-ro da tutti, secondo la propria responsabilità (senza che ciò ci esima dal raccomandarci quotidianamente al nostro santo Angelo custode!).

- L’apertura, in data 19 luglio, del sito internet dello Stato della Città del Vaticano su iniziativa di S.E. Mons. Boccardo, Segretario Generale del Governatorato. Esso permetterà di fornire informazioni interessanti ed utili su alcuni principali aspetti della nostra attività e favorirà in particolare – così si spera – di dare soluzione ad alcuni problemi circa l’accesso ai Musei Vaticani e nei rapporti esterni con l’Ufficio Filatelico e Numismatico.

- La dedicazione della Chiesa del Governatorato a Maria, Madre della Famiglia, il giorno 12 settembre, festa del Nome di Maria. Nella Messa quotidiana delle 7,30 ogni singola no-stra famiglia, ed anche tutta la grande famiglia del Governa-torato, è a lei affidata in modo particolare. Vedo con piacere che solitamente è presente un bel gruppo. Certamente chi vi partecipa può testimoniare che si esce dalla Messa con una nuova carica interiore. Provare per credere!

Con il prossimo 15 settembre si compirà un anno dalla mia presenza in mezzo a voi. Ci siamo accompagnati a vicen-da. Grazie! Come in ogni istituzione anche nel Governatorato dello Stato della Città del Vaticano non mancano problemi, alcuni... non nuovi, altri recenti. Se così non fosse, vorreb-be dire che siamo fuori della storia. Vi sono problemi propri dell’istituzione: la Presidenza cercherà di elaborare soluzioni con il consiglio dei Direttori e dei Capi Ufficio e con l’aiuto di tutti. E non mi sono ignoti anche taluni problemi di rapporti umani all’interno di alcune Direzioni e di singoli Uffici. Li possiamo risolvere solo con un umile esame di coscienza e,

come ci raccomanda l’Apostolo Paolo, “portando ciascuno i pesi degli altri”: è così che si dà compimento alla legge di Cristo (...). Cerchiamo tutti di rendere gradevole l’atmosfera del nostro luo-go di lavoro. Qui passiamo la maggior parte della nostra vita.

Nella sua visita del 31 maggio scorso il Santo Padre Benedetto XVI ha avuto parole bellissime di ricono-scimento e di incoraggiamento per il nostro lavoro. In ciascuno di noi deve essere sempre viva la consapevolezza di essere al servizio del Papa, del Vica-rio di Cristo. Non può non derivarne un impegno per un servizio di eccellenza. Dall’interno delle istituzioni della Santa Sede e dall’esterno di esse molti guar-dano a noi: sovente con ammirazione, talvolta con atteggiamento critico. Per

quanto è in potere di ciascuno di noi, cerchiamo di giustificare la prima e di rendere ingiustificato il secondo.

Delle mie vacanze stavo per dimenticare di dirvi una cosa importante. Come al solito, ho fatto il giro di alcuni santuari della Madonna, uno più caro dell’altro: Varallo, Castiglione Tinella (un piccolo Santuario della Madonna del Buon Con-siglio), Crea, Re... Tutti voi, con le vostre care famiglie, ed il Governatorato ho posto sotto il manto della Vergine Santissi-ma, Madre di Cristo e nostra. Restiamo a lei affidati!

A tutti il mio saluto fraterno, il mio cordiale incoraggia-mento ed il mio grazie.

+ Giovanni Lajolo28 agosto 2007

Nuova “dedicazione” della Chiesa del Governatorato

di Mons. Giorgio Corbellini

La “Cappella” annessa al Palazzo del Governatorato, dedi-cata dalla sua costruzione a S. Marta, una delle due sorelle

di Lazzaro, a seguito della visita del Santo Padre (31 maggio), che nella circostanza ha benedetto l’immagine della Madonna collocata nell’abside, è stata intitolata, a richiesta dell’Ecc.mo Mons. Presi-dente, a “Maria, Madre della Famiglia”.

Ciò è avvenuto con decreto dell’Ecc.mo Mons. Angelo Coma-stri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, che pubblichiamo qui di fianco e che è stato letto all’inizio della Cele-brazione eucaristica.

La Celebrazione, che ha avuto luogo alle ore 8 e alla quale hanno preso parte numerosi dipendenti del Governatorato, è stata presieduta dall’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità. Con lui hanno concelebrato le LL. EE. Mons. An-gelo Comastri, Mons. Giovanni Lajolo, Mons. Renato Boccardo; hanno anche concelebrato Mons. Giorgio Corbellini, Mons. Rober-to Zagnoli e Don Lech Piechota.

Ha tenuto l’omelia S.E. Mons. Comastri che, rifacendosi al Vangelo dell’annunciazione, proclamato nella celebrazione, ha il-

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11 Ottobre 2007 all’ombra del cupolone | 3

lustrato il valore della famiglia nella formazione della persona uma-na e del cristiano.

Egli ha arricchito le sue riflessioni basandosi sull’esperienza di vita e sulle testimonianze rese con viva gratitudine alle proprie famiglie dal Beato Giovanni XXIII e dalla Beata M. Teresa di Cal-cutta, che hanno riconosciuto nell’amore, negli esempi e negli inse-gnamenti ricevuti in famiglia, ciò che di più ha contribuito alla loro formazione e alla loro crescita umana e spirituale. Egli ha anche ricordato l’esperienza e la testimonianza di Jacques Fesch, condan-nato a morte e ghigliottinato a Parigi il 1° ottobre 1957 a 27 anni, per aver ucciso accidentalmente un poliziotto durante una rapina. Convertitosi in carcere e morto in concetto di santità, Fesch ha rico-nosciuto come la pessima direzione impressa alla sua vita sia stato il frutto amaro di un’esperienza familiare senz’amore e senza fede vissuta nella sua infanzia.

Alle ore 18, in chiesa, ha poi avuto luogo un concerto d’organo, introdotto dall’Ecc.mo Mons. Presidente e molto applaudito, tenuto dall’organista Livia Sandra Frau, che ha eseguito pezzi di Böhm, Frescobaldi, Pachelbel, Cabanilles, Händel, Clérambault e Bach.

Esso è stato onorato dalla presenza di S. Em.za il Card. Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, e di S. Em.za il Card. Attilio Nicora, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, entrambi Membri della Pontificia Commis-sione per lo Stato della Città del Vaticano.

Il significato dei pezzi, la loro ambientazione storico-musicale, in riferimento alla produzione musicale dei singoli autori ed il loro valore, sono stati illustrati dal Dott. Rosario Tronnolone, della Ra-dio Vaticana, la quale ha inserito il concerto tra i suoi programmi.

In memoria di S.E. Mons. Danzidi Mons. Giorgio Corbellini

Il 2 ottobre, alle 4 del mat-tino, dopo un periodo di

malattia, è morto a Varese, dove si trovava in convalescenza pres-so i suoi familiari, a seguito di un delicato intervento chirurgico, S.E. Mons. Gianni Danzi, dal 22 febbraio 2005 Arcivescovo Pre-lato di Loreto e Delegato per il Santuario Lauretano.

Egli, dal 18 giugno 1994 fino alla nomina a Loreto, era stato Segretario Generale del Gover-natorato, e dal 1° febbraio 2001 anche Segretario della Pontificia

Commissione per lo SCV. Eletto Vescovo titolare di Castello il 2 maggio 1996, fu ordinato in San Pietro dall’Em.mo Card. Angelo Sodano il 24 maggio successivo.

Era nato a Viggiù (Varese) il 25 gennaio 1940, in una famiglia di imprenditori, che lavoravano materiale per l’edilizia.

Conseguito il diploma di perito edile, e conosciuto Don Gius-sani, con cui era entrato in uno stretto rapporto di amicizia, aderì al Movimento di Comunione e Liberazione, impegnandosi nella vita e nelle varie attività del Movimento.

Preparatosi al Sacerdozio nel Seminario di Venegono, venne ordinato sacerdote per la diocesi di Lugano il 17 dicembre 1966. Svolse il ministero presbiterale come parroco in diocesi di Lugano, dedicando una speciale attenzione al mondo dei giovani, anche at-traverso l’insegnamento religioso nelle scuole.

Per la sua sensibilità verso la crescita spirituale dei giovani e nel contesto del suo impegno nel Movimento di Comunione e Libera-zione, collaborò molto da vicino anche alla preparazione dell’incon-tro dei Giovani, voluto dal Papa Giovanni Paolo II durante l’Anno Santo Straordinario della Redenzione (1984) e tenutosi la Domenica delle Palme in Piazza San Pietro, come pure all’incontro dei gio-vani, l’anno successivo, nella stessa circostanza, in occasione della celebrazione dell’Anno Mondiale della Gioventù, indetto dall’ONU (1985). Questi eventi sono stati all’origine delle Giornate Mondiali della Gioventù, celebrate ogni due anni a partire dal 1987.

Il 1° dicembre 1985 fu chiamato a Roma, a lavorare al servizio della Santa Sede, presso l’APSA, della cui Sezione Ordinaria di-venne Delegato il 19 novembre 1987, ricoprendo tale incarico fino alla nomina a Segretario Generale del Governatorato.

Di temperamento istintivo, ha lavorato sempre con molta tena-cia, mettendo a frutto le sue intuizioni, talora geniali, e portando a compimento anche difficili incarichi ricevuti dai Superiori.

Ha coltivato un raggio vastissimo di amicizie, alle quali era portato dal suo carattere. La sua vita è stata segnata dalla spiritualità propria del Movimento di Comunione e Liberazione.

Fu caratterizzato da una profonda devozione verso il Santo Padre Giovanni Paolo II, che aveva conosciuto da Arcivescovo di Cracovia, in occasione di pellegrinaggi di gruppi giovanili a Cze-stochowa. Ha sempre manifestato, nel suo lavoro d’ufficio, il suo carisma sacerdotale, espresso anche in tanti momenti di spiritualità pensati per i dipendenti presso la Cappella del Governatorato, o in altri incontri di preghiera.

Lo affidiamo alla Misericordia infinita del Signore, nel quale ha creduto e per il quale ha lavorato.

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4 | all’ombra del cupolone 11 Ottobre 2007

NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI

Brevi note sul Palazzo del Governatoratodi Claudio Ceresa

Annessa al palazo, sul lato prospiciente i giardini, è la cappella, recentemente dedicata a Maria, Madre

della Famiglia. Esisteva, nei pressi, l’antica chiesa di Santa Marta, e la Santa, ora patrona secondaria, è ricordata in un dipinto tuttora conservato nel sacro luogo. La costruzione, di stile settecentesco, chiara ed ariosa, venne benedetta nel no-vembre del 1931 dal Vescovo Agostino Zampini, allora Vica-rio del Papa per la Città del Vaticano; subito dopo, fu offerto per la prima volta nella cappella il divin sacrificio, che venne celebrato in quella occasione dall’agostiniano Padre Luigi Campelli.

Il 10 Febbraio 1939 morì Pio XI, ed il successivo 2 marzo venne eletto a suo successore il Cardinale Pacelli, che prese il nome di Pio XII. Pochi mesi dopo iniziò il secondo conflitto mondiale; la sera del 5 novembre 1943, lo Stato del Papa fu colpito da quattro bombe, lanciate da un aereo, nonostante il divieto agli aeromobili di qualsiasi specie di trasvolare sul territorio del Vaticano, sancito dal Trattato Lateranense in conformità alle norme del diritto internazionale. Fortunata-mente non ci furono vittime, ma i danni furono notevoli; in particolare, nel Palazzo del Governatorato furono seriamente danneggiati, tra l’altro, gli uffici e l’appartamento del Gover-natore, Marchese Serafini, e lo studio di S.E. Mons. Tardini, poi Cardinale Segretario di Stato, che aveva allora la sua re-sidenza nell’edificio. Furono anche completamente distrutte le vetrate della Cappella. Diversi segni dei proiettili sono

tutt’ora visibili sul lato posteriore del Palazzo, prospiciente la Cappella, come anche nella facciata della stazione ferro-viaria.

Nel dopoguerra, il Palazzo, per le aumentate esigenze di lavoro, fu utilizzato sempre più per gli uffici, e si ridusse la destinazione ad appartamenti. Il 21 Marzo 1952 morì il Go-vernatore Serafini, il quale non ebbe un successore; del resto, il 20 Marzo 1939 Pio XII aveva nominato una Commissio-ne Cardinalizia, destinata a presiedere, in sua nome e in sua vece, al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ed uffici annessi, compresa l’Azienda Autonoma delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

Era quindi un Goveranatorato profondamente rinnova-to quello che accolse, il 26 gennaio 1961, il Papa Giovanni XXIII, il quale visitò le varie Direzioni ed i diversi Uffici e Servizi, esprimendo, con affabile tratto, paterno compiaci-mento per le attività svolte. Al termine della visita, il Presi-dente della Commissione, Cardinale Canali, indirizzò nella cappella un commosso omaggio al Pontefice, il quale rispose con un discorso di augurio, e di felicitazioni per quanto aveva avuto modo di vedere ed apprezzare.

Il Governatorato ebbe poi le visite di Paolo VI, l’11 Lu-glio 1963, e di Giovanni Paolo II, il 10 Febbraio 1979. In entrambe le occasioni, i Papi si intrattennero in affabile col-loquio con il personale, e gli incontri terminarono nella Cap-pella, con un breve discorso del Pontefice.

(continua dal precedente numero)

Addobbi floreali per i SS. Pietro e Paolo

di Elio Cortellessa

Il 29 giugno, nella Basilica di San Pietro, si è celebrata la festività dei Santi Pietro e Paolo, apostoli di Cristo,

che hanno subito il martirio nella Roma imperiale del primo secolo. Per questa Cerimonia, i Giardini Vaticani hanno prov-veduto, come di consueto, ai caratteristici addobbi floreali to-talmente in rosso, sia intorno all’altare della Confessione, sia davanti alla statua bronzea del santo, che si trova nella navata centrale. Quest’addobbo è uno dei più imponenti dell’anno liturgico, richiedendo ogni volta fino a 2.500 rose rosse, in questi ultimi anni della nuova varietà Grand Prix, dal boc-ciolo grande e duraturo, ed il colore rosso intenso, proprio a simboleggiare il sangue versato da Pietro e da Paolo per amore della Chiesa di Cristo.

Della prigionia di Pietro in Roma, abbiamo un ricordo anche nel Boschetto dei Giardini Vaticani, sopra la fonta-

na del Laghetto, dove troviamo una statua marmorea del santo in catene, realizzata nel 1887 da Amalia Duprè di Fi-renze, donata a Papa Leone XIII, con una chiara allusione alla sua “prigionia in Vaticano”, come lo stesso Pontefice ebbe a dire.

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11 Ottobre 2007 all’ombra del cupolone | �

Inaugurato il Portale Internet: www.vaticanstate.vadi Eugenio Hasler

Nella tarda mattinata del 19 luglio presso la Sala Card. Deskur del Pontificio Consiglio per le Comunicazio-

ni Sociali, il Presidente del Governatorato, S.E. Mons. Gio-vanni Lajolo, alla presenza di un folto gruppo di invitati, ha lanciato ufficialmente on-line il Portale Istituzionale (www.vaticanstate.va) dello Stato della Città del Vaticano.

Realizzato in collaborazione con Telecom Italia S.p.A., in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco), il Portale presenta attraverso le sue cinque sezioni (Stato e Go-verno, Servizi, Altre Istituzioni, Monumenti, Shop) gli Organi dello Stato, i principali monumenti con relative descrizioni ed immagini, gli orari dei servizi di pubblica utilità, un percor-so fotografico attraverso i Giardini Vaticani e la possibilità di visualizzare in tempo reale - per mezzo di 5 webcam - alcuni scorci suggestivi, tra i quali la tomba del Papa Giovanni Paolo Il nelle Grotte Vaticane. “Cliccando” su Stato e Governo/Le-gislazione e Normativa si può avere il testo integrale delle leggi e dei principali documenti del Governatorato, mentre “cliccando” su Presidenza/Presidente, Segretario Generale o Vice Segretario Generale, vengono presentati i testi dei prin-cipali interventi pubblici dei Superiori.

Nei tre giorni successivi al lancio, il Portale ha registrato oltre 13 milioni di accessi. Grandissimo interesse hanno de-stato nel mondo le 5 webcam che, come si usa dire in gergo tecnico, sono state le “più cliccate”.

In futuro, anche all’Ombra del Cupolone potrà essere let-to on-line.

Inaugurato il nuovo Museo Filatelicodi Pier Paolo Francini

Nel pomeriggio del 25 settembre S. E. Mons. Giovan-ni Lajolo, Presidente del Governatorato, ha inau-

gurato la nuova sede del Museo Filatelico e Numismatico, situato, ora, in una sala all’interno dei Musei Vaticani. Dopo una breve introduzione del Dott. Francesco Buranelli, Diret-tore dei Musei, S. E. Mons. Giovanni Lajolo ha evidenziato l’importanza del nuovo Museo, soprattutto per la sua funzio-ne storica e culturale, memoria “vivente” di quasi 80 anni di storia vaticana.

Il Dott. Pier Paolo Francini, Capo dell’Ufficio Filatelico e Numismatico e Conservatore del Museo, dopo aver ringra-ziato S. E. Mons. Lajolo, S. E. Mons. Boccardo e Mons. Cor-bellini per il sostegno dato a questa grande opera di riallesti-mento, ha posto l’accento sull’importanza di questo Museo, il cui contenuto è espressione tangibile della sovranità di uno Stato, quasi un “marca-tempo” della sua vita e del suo evol-versi nella storia.

Lo scopo del Museo non è solo “culturale”, “artistico” o “storico”; esso è uno strumento privilegiato di diffusione ed informazione del ministero petrino, dell’attività della Santa Sede e della Chiesa Cattolica nel mondo. Lo testimoniano

le emissioni filateliche e numismatiche dedicate agli Anni Santi, ai Congressi Eucaristici Internazionali, ai grandi San-ti, ai Pontefici del passato e a quegli avvenimenti che han-no marcato in modo significativo tutta la vita della Chiesa Cattolica.

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� | all’ombra del cupolone 11 Ottobre 2007

La Necropoli Romana della via Triumphalisdi Gian Domenico Spinola

Nel 2003, durante i lavori per la realizzazione del parcheggio di S. Rosa, è venuta alla luce parte di

una grande necropoli romana, che si distribuiva su diversi terrazzamenti del pendio nord/orientale del colle vaticano, dalla sommità fino a valle, ove era la via Triumphalis, un’antica via verso Veio. Lungo la via Triumphalis, addossati al colle Vaticano, si allineano diversi nu-clei di sepolture, rinvenuti a più riprese dal XVI secolo a oggi: alcuni sporadici rinvenimenti avvennero nel ’500, altre parti furono invece scavate negli anni ’30 del secolo scorso (Galea e Annona), tra il 1956 ed il 1958 (Autoparco), nel 1994 (prosecuzione della Galea) e nel 2003 (Santa Rosa).

L’occupazione di questa parte di necro-poli sembra svilupparsi in due grandi fasi: la prima è databile tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del II sec. d.C. – ed è caratterizzata da tombe ad incine-razione – mentre la seconda occupa un lasso temporale che va dalla prima metà del III secolo agli inizi del IV, con gran-de prevalenza di sepolture ad inumazione; successivamente si assiste a un progressivo abbandono dell’area, coinciden-te con la costruzione della vicina Basilica di S. Pietro, sulla tomba dell’Apostolo. Una grande frana di argilla e ghiaia – il

“cappello” geologico naturale del colle vaticano – intorno alla metà del II sec. d.C. scivolò a valle, presumibilmente in segui-to a grandi piogge, permettendo una perfetta conservazione di molte tombe, con i loro corredi, sarcofagi, urne, stele, altari, affreschi, stucchi, mosaici: per gli schiavi, i liberti, i liberi e, perfino, i cavalieri lì sepolti è stato così possibile ricostruire

il contesto storico/sociale di appartenenza; inoltre si è creata l’occasione per approfondire aspetti del rituale funerario fino-ra poco noti.

A fianco di tanti preziosi ritrovamenti artistici sono infat-ti da considerare con grande attenzione quegli aspetti umani che riguardano direttamente la vita quotidiana nella capitale

dell’Impero. Si possono appunto ricor-dare il sepolcro di Alcimus, schiavo di Nerone e addetto alle scene del teatro di Pompeo, l’altare di Marcus Vibius Marcellus, un Legatus Coloniae Augu-stae Firmae, in pratica un rappresen-tante presso le autorità centrali invia-to da una città (l’attuale Astigi) della provincia Baetica in Spagna, la povera sepoltura del servo Gratus, che lavora-va in un giardino monumentale di Tra-stevere, realizzato in memoria di Lucio e Caio Cesare (i nipoti di Augusto), la stele con la dedica alla moglie da par-te di Clemens, un hortator fact(ionis) Venetae, cioè un cavallerizzo che coa-diuvava l’auriga della fazione degli azzurri (!) durante le corse circensi, e l’altare dello scultore Tiberius Clau-dius Thesmus, rappresentato seduto da-vanti al suo cane, mentre sta scolpendo un busto. Più ricca è la tomba dei Pas-

sieni, che annovera tra gli arredi l’altare di Tiberius Claudius Optatus, un liberto di Nerone che era tabularius a patrimo-niis, quindi un archivista dell’amministrazione del patrimo-nio privato dell’imperatore. Di prestigio ancor maggiore è un sepolcro più tardo, del III sec. d.C., che presenta un pavone ed una cesta affrescati ed un pavimento a mosaico con scena

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Pianeti, stelle e galassiedi P. José Gabriel Funes, S. I.

I tre principali argomenti della ricerca astronomica attua-le riguardano la formazione dei pianeti, delle stelle e

delle galassie. La Specola Vaticana è coinvolta in tutti e tre i campi di studio.

Lo studio della formazione del nostro sistema solare è di-rettamente correlato con la ricerca di pianeti attorno ad altre stelle.

Dal 10 giugno al 6 luglio si è tenuta a Castel Gandolfo l’Undicesima Scuola Estiva della Specola Vaticana (VOSS) in Astronomia osservativa e Astrofisica, sul tema: “La ricerca dei pianeti extrasolari”. Selezionati tra circa 150 candidati, vi hanno partecipato 26 studenti di ambo i sessi, provenienti da 22 Paesi diversi dell’Asia, dell’Africa, del Nord e Sud Ameri-ca, dell’Europa occidentale ed orientale. Tra gli studenti am-messi al corso, 14 provenivano da Paesi in via di sviluppo.

Il Direttore della Specola è stato il Decano della Scuola. Coordinatore del corso è stato il Prof. Dante Minniti della Pontificia Università Cattolica di Santiago del Chile. Dello Staff della Scuola ha fatto parte, tra gli altri, l’astronomo sviz-zero Didier Queloz, che nel 1995 fu uno dei due scopritori del primo pianeta estrasolare.

Lunedì 11 giugno il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano, nella Sala del Concistoro, i giovani studiosi, i docenti e le loro famiglie, i padri e i fratelli gesuiti della Specola. Dopo l’in-dirizzo di saluto del Direttore della Specola, Benedetto XVI ha rivolto ai partecipanti un discorso, esprimendo l’augurio che “la vostra piccola comunità internazionale divenga un se-gno promettente di una maggiore collaborazione scientifica a beneficio della famiglia umana”. L’Osservatore Romano dell’11/12 giugno ha pubblicato il testo completo delle parole del Santo Padre e del Direttore.

Durante la scuola, per fraternizzare con i dipendenti del-le Ville Pontificie, si è tenuta una grande sfida sportiva. La squadra formata dagli studenti e dai professori con il Diret-tore della Specola come capitano ha perso 17 a 5 contro la

squadra delle Ville Pontificie. Dopo la sconfitta, il Direttore si domanda se non è arrivato il momento di organizzare una scuola estiva calcistica! Dal 1 al 5 ottobre la Specola Vaticana ha organizzato una conferenza internazionale sulla formazio-ne ed evoluzione delle galassie a disco. Essa si è svolta, dal 1 al 5 ottobre, a Roma, nel Centro Matteo Ricci (Piazza della Pilotta, 4). Vi hanno partecipato 200 astronomi provenienti da 26 paesi diversi. Il nostro universo è costituito da un centinaio di miliardi di galassie. Una galassia è un insieme di stelle, polvere, gas e materia oscura, la cui massa globale, rotante intorno a un centro, può variare da 100 milioni a 10 miliardi di volte quella del sole. Nelle galassie si distinguono: una par-te centrale di forma più o meno sferoidale e una parte esterna a forma di disco. Le galassie a disco sono quelle in cui pre-domina la parte discoidale: per usare un’immagine familiare, esse sono simili a un uovo fritto.

dionisiaca. All’interno della tomba si sono ritrovati ben sette sarcofagi di marmo, alcuni integri ed altri in frammenti, con soggetti mitologici e di vita quotidiana; tra questi è l’urna del giovane cavaliere Publius Caesilius Victorinus, sui cui angoli sono le figure di un’orante e di un filosofo, che preludono alle iconografie poi assai diffuse nell’ambito delle prime rappre-sentazioni esplicitamente cristiane.

Attraverso i corredi, le iscrizioni e l’apparato decora-tivo, in ogni tomba si possono cogliere anche il dolore, la pietà, la disperazione e la speranza, sentimenti comuni ad ogni civiltà e ad ogni cultura. La chiave di lettura della vi-sita all’area archeologica passa anche attraverso il proprio modo di sentire e leggere questi aspetti più intimi dell’ani-mo umano.

Sulle necropoli è stata recentemente pubblicata una guida:

P. LIVERANI, G. SPINOLALa Necropoli Vaticana lungo la via TrionfaleRoma 2006 (De Luca Editori d’Arte)

La visita alle necropoli attualmente è consentita solo nei gior-ni da Giovedì a Sabato, su prenotazione e per un massimo di 20/25 persone a gruppo.

Per informazioni: Musei Vaticani, Ufficio delle Visite Specialitel. 06.69884947; 06.69881573e-mail: [email protected]

NGC 7479, una galassia a spirale, nella costellazione di Pegaso, lontana 105 milioni di anni luce.

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Il Vaticano... nel pallone!di Sergio Valci

Nel giugno del 1966 un gruppo di custo-di, restauratori ed inservienti dei Musei

Vaticani, accomunati dalla stessa passione per il calcio, decisero di formare una squadra, al fine di praticare una sana occupazione del tempo li-bero. Alla squadra venne dato il nome HERMES, leggendario messaggero degli dei, dalla statua di Prassitele, perché in quel momento alcuni compo-nenti della stessa squadra prestavano servizio nel Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino.

L’Hermes per alcuni anni disputò gare con squadre amatoriali di pari livello fino al 1970, quando altri gruppi di dipendenti vaticani costi-tuirono le rispettive squadre in rappresentanza de-gli uffici di appartenenza.

Nacque così il primo Torneo Hermes, al quale partecipa-rono oltre alla squadra dei Musei, quella dei Sampietrini, della Biblioteca, dell’A.P.S.A e della Gendarmeria. Il torneo venne replicato fino al 1970, quando il numero delle squadre aumen-tò notevolmente ed il coordinamento dell’attività calcistica venne affidato al Dott. Sergio Valci, ancora oggi in carica, con il quale collaborarono, e molti di essi continuano a farlo anche attualmente, Enrico Ottaviani, Bruno Luti, Giancarlo Taraglio, Domenico Ruggiero, Renato Aubert, Maurizio Mastruzzi. Da allora si sono succedute annualmente la disputa dei campiona-ti, con la partecipazione talvolta di 12 squadre e, dal 1985, la disputa della Coppa Vaticana, dalla quale vengono escluse le ultime due classificate nel campionato appena trascorso.

Dal 2000 al 2005, a causa di un mancato ricambio gene-razionale tra i dipendenti vaticani, si è passato alla pratica del calcio dapprima a 5 e poi ad 8 elementi, fino al 2006 quando è stato possibile ritornare al tradizionale calcio ad 11, con una partecipazione di circa 230 dipendenti praticanti. In questi anni di attività centinaia di dipendenti hanno partecipato alle varie manifestazioni calcistiche ed alcuni di essi oggi sono

stati sostituiti dai figli a loro volta dipendenti. Tra i vari mi-litanti vanno citati, non solo per il rango ma soprattutto per il rendimento sportivo, Mons. Fortunato Frezza, Mons. Ga-briele Caccia, Don Stefano Occelli. La squadra vincente del-l’edizione 2006/2007 e della Supercoppa 2007 è stata quella del Pantheon, formata da dipendenti di diversi Uffici vaticani ed il 1° ottobre u.s. è iniziato presso il campo dell’Oratorio di San Pietro il nuovo campionato a girone unico, con gare di andata e ritorno, al quale partecipano nuove squadre in rap-presentanza di numerosi Uffici vaticani, al quale farà seguito l’edizione 2008 della Coppa Vaticana. Sono previsti inoltre alcuni incontri della Rappresentativa, composta dai migliori elementi del campionato, da svolgere nel corso dell’anno di attività, come già avvenuto negli anni precedenti. Tutta l’atti-vità calcistica dei dipendenti vaticani viene svolta sotto il pa-trocinio della Presidenza del Governatorato, che annualmenIe pareggia gli eventuali disavanzi di bilancio, qualora le quote di autofinanziamento dei partecipanti non riuscissero a copri-re tutte le spese.

Corpo della Gendarmeria

Campionato di ciclismo

I Gendarmi Pieri Federico e Albanesi Carlo, hanno par-tecipato al 25° Campionato Mondiale VV. FF. di ciclismo su strada, che si è svolto a Montefiascone (VT), giungendo ri-spettivamente 8° e 50° . Nella speciale classifica a squadre lo Stato della Città del Vaticano si è piazzato all’8° posto, prece-dendo il Canada, il Regno Unito, la Svizzera e l’Austria.

Visita del Ministro degli Esteri slovacco

Nella mattinata di martedì 25 settembre, il Signor Mini-stro degli Esteri della Repubblica Slovacca, con il seguito, ha reso visita al Corpo della Gendarmeria. Il cordiale incontro si è svolto, con una certa ufficialità, nel cortile interno della Caserma.

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Un evento luttuoso

Incredulità, sgomento, dolore ha suscitato, la mattina del 3 settembre, la notizia della tragica morte di Alessandro Be-nedetti, da solo poco più di quattro mesi assunto in prova nel Corpo della Gendarmeria.

Ci inchiniamo di fronte al mistero dell’animo umano ed al mistero della morte. Devota e commossa è stata la partecipazio-ne alla Santa Messa di suffragio, celebrata nella nostra Chiesa della Madre della Famiglia il giorno 5 settembre alle ore 12.

Una delegazione, guidata dall’Ispettore Generale, Dott. Do-menico Giani, ha rappresentato il Corpo della Gendarmeria ai funerali nella parrocchia di origine di Alessandro, SS. Nome di Gesù, a Foligno, assicurando ai genitori e ai familiari la vicinan-za nel dolore e nella preghiera. Lo ricordiamo come uno di quei fiori di campo, amabili nella loro semplicità, troppo facilmente travolti dalle intemperie stagionali.

Lo ricordiamo alla misericordia del Signore. Davvero ci manca!

Giuramento di 18 Gendarmi

Nel pomeriggio di domenica 30 settembre, il Corpo della Gendarmeria ha festeggiato il suo Patrono, San Michele Arcan-gelo, con una solenne concelebrazione alla Grotta di Lourdes, presieduta da Sua Ecc.za Mons. Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato, con la partecipazione di circa 400 persone. Successivamente, nel piazzale antistante il Palazzo del Gover-natorato, dinanzi alle più alte cariche dello Stato, al Sostitu-to della Segreteria di Stato e a numerosi ufficiali dei corpi di polizia italiani, si è svolta la cerimonia di giuramento di 18

Gendarmi. Infine, i Gendarmi in servizio, quelli in pensione e gli invitati si sono ritrovati nell’atrio dell’Aula Paolo VI per un momento conviviale, allietato dalla inaspettata e graditissima visita del Cardinale Segretario di Stato, che si è brevemente intrattenuto per formulare i Suoi auguri.

Nello scorso mese di maggio, il Santo Padre ha conferito la Commenda di S. Gregorio Magno al Dott. Mauro Olivieri, Funzionario di Ia dell’Ufficio Filatelico e Numismatico, ed al Sig. Alberto Ricci, Funzionario della Direzione di Sanità ed Igiene.

Nella stessa circostanza è stato conferito il Cavalierato di S. Silvestro Papa, ai Sigg. Renzo Sebastianelli, Francesco Tomassetti, Sergio Peconi, Emilio Tossini, Matteo Catania, dell’Ufficio del Personale, Matteo Carosella e Giovanni Ve-sperini, della Direzione di Sanità ed Igiene, Loredana Cecca-relli e Antonia Di Rienzo, dell’Ufficio Filatelico e Numisma-tico, e al Dott. Mario Di Paola, già dipendente della Farmacia Vaticana.

A riconoscimento del prezioso servizio reso al Gover-natorato per oltre un cinquantennio da numerose Suore del-la Congregazione delle Francescane Missionarie di Maria, presso l’Ufficio Filatelico e Numismatico ed il Laboratorio Restauro degli Arazzi (Musei Vaticani), è stata recentemen-te conferita la Croce “Pro Ecclesia et Pontefice”, alle Rev.de Suore Matilde De Col, Clotilde Pia Villa, Margherita Civra, Vittoria Pintus, Rita Ida Manco, Emma Paladino, Maria Do Ceu Pereira, Gabriella Rossi, Maria Luz Garrido Fernandez.

In occasione della Festa di S. Michele Arcangelo, è sta-ta conferita l’onorificenza di Commendatore dell’ordine di San Gregorio Magno ai Sovrastanti Maggiori del Corpo della Gendarmeria Egildo Biocca e Giuseppe D’Amico.

Corpo dei Vigili del Fuoco

Il 1° settembre sono stati arruolati 8 nuovi Allievi Vigili del Fuoco, che andranno ad ultimare l’organico previsto dalla nuova ristrutturazione del Corpo. Gli Allievi, prima di inizia-re l’addestramento nella Città del Vaticano, hanno partecipa-to ad un Corso di Formazione presso la Scuola di Formazione di Base dei Vigili del Fuoco di Roma, dove hanno risieduto per due settimane.

Onorificenze

Magazzino abbigliamento

VENDITA STRAORDINARIADI PREGEVOLI OGGETTI D’ARGENTO

interamente a favore del lebrosario

“St. Claire’S - HouSe”in Ahotokrom

Arcidiocesi di Cape Coast, Ghanaa partire dal 1° ottobre 2007

“Aiutaci a sconfiggere la lebbra”

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IL CUORE CHE PENSA

Lo svuotamento di Dio

Dio svuotò se stesso fino a farsi uomo, fino alla morte, fino alla croce. Nessuno potrebbe degnamente comprendere qua-le abisso di mansuetudine e di condiscendenza sia stato per il Signore rivestirsi di carne, essere condannato a morte e subire l’obbrobrio della croce.

Qualcuno però potrebbe dire. “Dio Creatore non poteva dun-que riparare alla sua opera senza passare attraverso tutto ciò?”. Certo, avrebbe potuto, ma preferì umiliarsi perché nell’uomo non vi fosse più occasione di commettere il peggiore e più odioso dei peccati, quello dell’ingratitudine. Si sobbarcò una grande fatica per legare a sé l’uomo col debito di un grande amore, e perché la dif-ficoltà della redenzione fosse di sprone alla gratitudine per l’uomo che la facilità della sua prima condizione aveva reso meno devoto. (…). Fu chiusa la bocca di chi proferiva iniquità. E’ più chiaro della luce quanto Dio ha pagato soltanto per te, o uomo. Il Signore non disprezzò di farsi servo; ricco, non disprezzò di farsi povero; si fece carne da Verbo e, da Figlio di Dio, figlio dell’uomo.

Ricordati dunque che sei stato creato dal nulla, non sei stato redento dal nulla.

S. Bernardo di Clairvaux

LE PAROLE DEL PAPA

Nella vecchia liturgia della Domenica delle Palme il sacerdote, giunto davanti alla chiesa, bussava fortemente con l’asta della croce del-la processione al portone ancora chiuso, che in seguito a questo bussare si apriva. Era una bella immagine per il mistero dello stesso Gesù Cristo, che, con il legno della sua croce, con la forza del suo amore che si dona, ha bussato dal lato del mondo alla porta di Dio; dal lato di un mondo che non riusciva a trovare accesso presso Dio. Con la croce Gesù ha spalancato la porta di Dio, la porta tra Dio e gli uomini.

Ora essa è aperta.

Ogni mattina, alle 7,30 anche la porta della chiesa della Madre della Famiglia è aperta e spalancata. E tu sei sempre benvenuto, anzi, atteso!

POETESSE E POETI “NOSTRI”

Er Papa romanoSor Agù, ma che è successo?Guarda ‘a finestra: c’è ‘na luce fioca;er Papa nostro se stà consumanno come ‘na cannela.

Ma che dici? Er Pastore che c’ha fatto sogna’, c’ha fatto spera’ ‘de n’amicizia de tutto er monno,mo se ne va, so portano via ‘sti quattro angioletti...

Agù, s’è spenta ‘a luce: è morto.

No! ‘a luce nun s’è spenta: semo noi che nun ce vedemo;er Papa vive, se n’è annato a casa sua,vicino a quella de S. Pietro, perché è tardi,è stanco de pregà pe’ la pace;pure ar letto sognava la tranquillità de noantri,c’ha dato fino l’ultimo respiro, gridanno “pace, pace”.

‘Sti poveri figli, che so partiti pe’ terre infocate,chissà se ritorneranno; pure mi figlio c’è annato.

Se potesse parlà a via da Conciliazioneco tutta sta gente, che è venuta da ogni parte der monno,pure er Tevere guarda e piagne,sarricorda ca frase quanno disse: “volemose bene, semo romani”,nun te scordà, a ‘Pè.

Se ‘sta piazza c’avesse na barchetta, potessimo navigà,co tutte ste lacrime versate.

Lasseme perde, nu me dì più niente,pure l’anima mia è volata pe’ pregà insieme ar Papa mio,perché, drento a ‘sto core,c’è ‘na mamma che aspetta e sta in pena.

Pietro ValleServizio dei Telefoni

Mosaico rappresentante il volto di Cristo. Santa Sofia. Istanbul, Turchia.

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L’ANGOLO DI CULTURA

Così scriveva Lucio Anneo Seneca, contemporaneo di Paolo di Tarso, a Lucilio. Parole che hanno carattere consola-torio ed esortativo, come si addice ad un filosofo stoico; ma sono parole profondamente pessimistiche, perché abbandona-no il tempo alla morte.

Abbi cara ogni ora: vale certo anche per il cristiano, che è l’uomo dell’”adesso” (Card. Van Thuan); ma per il cristiano il momento fuggente è rivolto al futuro, ed è legato non alla morte, ma all’eternità.

Paolo ai Corinzi scriveva:”Il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria” (II Cor 4, 17).

È l’insegnamento del Signore: il momento faticoso e fug-gente, che egli ci dà, è per mettere a frutto i talenti ed entrare nella gioia del Signore (Mt 25, 14-30).

Per questo possiamo anche dire: il cristiano è l’ “uomo del futuro”.

Vindica te tibiIta fac, mi Lucili: vindica te tibi. (…). Et si

volueris adtendere, magna pars vitae elabitur male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita aliud agentibus. Quem mihi dabis qui aliquod pretium tempori ponant, qui diem aestimet, qui intellegat se quotidie mori? In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus: magna pars eius iam praeteriit; quidquid aetatis retro est mors tenet. Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes horas complectere.

Fa come ti dico, caro Lucilio, riappropriati di te stesso. (...). Se bene osservi, buona parte della vita la perdiamo a far male, la massima parte a non far niente, tutta a far dell’altro.

Trovami uno che attribuisca qualche valore al tempo, che apprezzi il giorno e capisca che quoti-dianamente si muore. Perché in questo ci ingannia-mo, nel vedere la morte davanti a noi, mentre già l’abbiamo oltrepassata per gran parte. Tutto ciò che della nostra vita ci siamo lasciati dietro appartiene alla morte. Fa quindi, mio Lucilio, come già stai facendo: abbi cara ogni ora.

PER FARE BUON SANGUE

Carlo V, ritirato nel monastero di S. Giusto, si dilettava in lavori meccanici.Una volta s’intestardì a mettere d’accordo due orologi identici, ma, per quanti

sforzi facesse, non riuscì nell’intento. Fu allora che fece questa riflessione:

“Ed io pazzo, pretesi di ridurre uniformi popoli diversi di lingua e di natura!”

Un ubriaco, aggrappato ad un orologio stradale e tutto beato, esclama:

“Ecco finalmente due orologi che vanno d’accordo!”

“Voglio essere ricevuto personalmente da Rothschild”, urla Löwy alla segre-taria del banchiere.

“Le ho detto che non è possibile. Scriva su questo formulario le sue richieste...”“No, voglio essere ricevuto subito, è nel suo interesse”.Löwy urla a tal punto che Rothschild esce dal suo studio e dice: “Ma cosa vuole lei qui?”“Le voglio proporre un affare”.“Cioè?”“È vero che dà a sua figlia Ester due milioni di dote?”“È vero, e allora?”“Se la dà a me, rinuncio ad un milione”.

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NOTIZIE LIETE E ...TRISTI

Nella luce della Gerusalemme celeste

“Ci sono anch’io!”

Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:

- Matteo (06/06), di Andrea Sii Onesto;- Sofia (11/06), di Maurizio Reggio;- Lorenzo (15/06), di Massimo Roggi;- Flavia (20/06), di Franco Serra;- Ludovica Maria (25.06), di Fabrizio Schiappa;- Velia (26/06), di Riccardo Pelliccioni;- Dario (03/07), di Federico Cavallo;- Giorgia (15/07), di Laura Pucciarmati;- Sveva (22/07), di Salvatore Bertolami;- Iacopo (07/08), di Alessandro Arezio;- Benedetta (10/08), di Massimiliano Terenzi;- Marika (11/08), di Onofri Maurizio;- Davide (15/08), di Michele Marino;- Elisa (16/08), di Angelo Adamoli;- Sara (07/09), di Giancarlo Testa;- Giulia (11/09/), di Emanuele Cappelli;- Ambra (12/09), di Domenico Bongiorno;- Leonardo (20/09), di Massimo Pontecorvo;- Amélie (22/09), di Catherine Riviere;- Filippo (07/10), Raffaele Cannizzaro;- Yari (08/10), di Emiliano Cimarra.

Matrimoni

Alcuni nostri colleghi hanno formato una nuova famiglia:

- Massimo Luzzitelli e Miranda Fiori (01/06);- Paolo Piersanti e Alessia Salza (16/06);- Lorenzo Pierotti e Rita Pietrigna (16/06);- Claudio Fanali e Francesca Rizzo (17/06);- Alessandro Barbaresi e Chiara Rocchi (20/06);- Claudio Marafelli e Francesca Russo (29/06);- Daniele Cherubini e Laura Valeriani (07/07);- Giuseppe Mariani e Silvia Giampieri (07/07);- Cristiano Littarru e Giulia Mayer (09/07);- Marco Proietti e Alessia Salsa (09/07);- Massimo Dezi e Claudia Massa (10/07);- Stefano Pierangelini e Alice Bruscolini (14/07);- Alessandro Tomei e Melissa Betti (21/07);- Francesca Gugnali e Marco Schettino (23/07);- Giovanni Anzuini e Marina Galassi (20/08);- Francesco Minafra Montaruli e Mara Ferrara (22/08);- Antonio Scamolla e Melissa Tarquini (25/08);- Pieri Federico e Cristiana Romano (08/09);- Marco Salvatori e Alessandra Cirella (14/09);- Maurizio Mariani e Alessandra Pellegrini (15/09);- Mirko Piccinini e Cristina Mancini (15/09);- Gabriele Pompili e Lorena Trigueros Huerta (29/09).

In spirito di fede nella vita eterna e nella resurrezione, ricor-diamo nella preghiera i nostri colleghi e collaboratori defunti:

- Alessandro Benedetti (03/09), Allievo Gendarme;- Giuseppe Campioli, “Fra Augusto” (16/09), religioso in servizio presso la Farmacia Vaticana dal 25.10.1966 al 13.09.2003;- S. E. Mons. Gianni Danzi (02/10), Arcivescovo Prela-to di Loreto.

Alcuni nostri colleghi hanno avuto recentemente lutti in famiglia. Ricordiamo nella preghiera:

- Eugenia Centofanti (23/04), madre di Giuseppe D’Errico;- Salvatore (25/06), padre di Antonino Nigrelli;- Roberto (26/06), fratello di Giancarlo Manuli;- Enrico (26/06), fratello di Bruno Pedditzi;- Felice (30/06), padre di Fulvio Bernardini;- Leonardo (04/07), figlio di Claudio Graziotti;- Piero (06/07), padre di Alessia Amenta;- Ilde Cannelloni (11/07), madre di Rosaria Sanger-mano;- Carlo (12/07), padre di Fabio Landolfi;- Domenico (18/07), padre di Maurizio Santoloci;- Cesare (09/07), padre di Stefano Paldi;- Francesco Michele Alfonso (23/07), fratello di Do-menico Masselli;- Michele (03/08), padre di Fabio Esposito;- Vanda Battistoni (08/08), madre di Luca Cudini;- Rosario (21/08), padre di Mauro Chibbaro;- Ida Monacelli (22/08), madre di Paolo Guerrieri;- Elisabetta Massari (23/08), madre di Alberto Emili;- Marisa (27/08), sorella di Sergio Felicetti;- Carmine (03/09), padre di Massimiliano Pilla;- Massimo (12/09), padre di Orfeo Federici;- Rosa Piccirilli (23/09), mamma di Piera Mocci.

REDAZIONEpresso Mons. Vice Segretario Generale

IMPAGINAZIONEAlessandra Murri

(Ufficio Vendita Pubblicazioni e Riproduzioni)STAMPA

Tipografia Vaticana

notizie di varia vaticanitàANNO 1 | N. 4