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Società Filarmonica Pietro Mascagni – Cecina Via Corsini 6 [email protected] www.filarmonicapietromascagni.it Notiziario interno Notiziario della Filarmonica P. Mascagni di Cecina N. 11 gennaio 2018 È gradita la collaborazione di tutti soci a questo nostro Notiziario. Siete invitati a mandare vostri scritti, documenti o foto- grafie che abbiano un qualche interesse per la Filarmo- nica. Appuntamenti 5 gennaio – Servizio a Palazzi Per il secondo anno consecutivo, alla Filarmonica è stato chiesto di esibirsi in Piazza dei Mille, al rione Pa- lazzi. Si è trattato di un servizio improntato su brani di carattere natalizio e qualche canzone popolare per rallegrare il pomeriggio di festa con bimbi e adulti. La Filarmonica in veste natalizia in Piazza dei Mille a Palazzi 13 gennaio – Concerto a Bibbona In occasione della ricorrenza del Santo Patrono di Bib- bona, la Filarmonica ha partecipate al concerto tenu- tosi alle ore 21 nella chiesa di S. Ilario, svolgendo il se- guente programma_ - Air for Band Frank Erickson - Panis angelicus Cesar Franck - Dona Nobis Pacem Thomas Doss - Yorkshire Ballad James Barnes - An American Elegy Frank Ticheli - Ammerland Jacob De Haan - Amazing Grace Satoshi Yagisawa. La serata è stata particolarmente fredda e non è stato facile mantenere un buon livello di sonorità e intona- zione. Il pubblico ha comunque gradito e applaudito l’esecu- zione. Notizie in breve Assemblea per rinnovo cariche delle sociali e approva- zione bilancio Il giorno 22 gennaio si è riunita l’assemblea dei soci, nel corso della quale è stato approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2017. La votazione per il rinnovo delle cariche sociali, è stata suddivisa in due sessioni, una la sera stessa dell’assem- blea e l’atra mercoledì 24 prima della prova della banda. Così e stato deciso, per dar modo al maggior numero di soci di esprimere il proprio voto. Dallo scrutinio delle schede sono risultati eletti alle se- guenti cariche: Consiglio Direttivo: Luti Caterina Presidente Gaglio Giuseppino Vice Presidente Bombardi Adriano Segretario Giovannelli Paolo Tesoriere Giusti Emilio Consigliere Spinelli Massimo Consigliere Aringhieri Federico Consigliere Sindaci revisori: Carlo Iacoviello, Cosimo Iacoviello, Elena Biondi Capobanda: Sara Capanna Vice-Capobanda Michela Ciulli Direttrice della scuola Michela Ciulli Anno II Numero 11 gennaio 2018

Notiziario interno - filarmonicapietromascagni.it · bona, la Filarmonica ha partecipate al concerto tenu-tosi alle ore 21 nella chiesa di S. Ilario, svolgendo il se-guente programma_

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Notiziario della Filarmonica P. Mascagni di Cecina – N. 11 gennaio 2018

È gradita la collaborazione di tutti soci a questo nostro Notiziario. Siete invitati a mandare vostri scritti, documenti o foto-grafie che abbiano un qualche interesse per la Filarmo-nica.

Appuntamenti

5 gennaio – Servizio a Palazzi

Per il secondo anno consecutivo, alla Filarmonica è stato chiesto di esibirsi in Piazza dei Mille, al rione Pa-lazzi. Si è trattato di un servizio improntato su brani di carattere natalizio e qualche canzone popolare per rallegrare il pomeriggio di festa con bimbi e adulti.

La Filarmonica in veste natalizia in Piazza dei Mille a Palazzi

13 gennaio – Concerto a Bibbona

In occasione della ricorrenza del Santo Patrono di Bib-bona, la Filarmonica ha partecipate al concerto tenu-tosi alle ore 21 nella chiesa di S. Ilario, svolgendo il se-guente programma_

- Air for Band Frank Erickson - Panis angelicus Cesar Franck - Dona Nobis Pacem Thomas Doss - Yorkshire Ballad James Barnes - An American Elegy Frank Ticheli - Ammerland Jacob De Haan - Amazing Grace Satoshi Yagisawa.

La serata è stata particolarmente fredda e non è stato facile mantenere un buon livello di sonorità e intona-zione. Il pubblico ha comunque gradito e applaudito l’esecu-zione.

Notizie in breve

Assemblea per rinnovo cariche delle sociali e approva-zione bilancio Il giorno 22 gennaio si è riunita l’assemblea dei soci, nel corso della quale è stato approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2017. La votazione per il rinnovo delle cariche sociali, è stata suddivisa in due sessioni, una la sera stessa dell’assem-blea e l’atra mercoledì 24 prima della prova della banda. Così e stato deciso, per dar modo al maggior numero di soci di esprimere il proprio voto. Dallo scrutinio delle schede sono risultati eletti alle se-guenti cariche: Consiglio Direttivo: Luti Caterina Presidente Gaglio Giuseppino Vice Presidente Bombardi Adriano Segretario Giovannelli Paolo Tesoriere Giusti Emilio Consigliere Spinelli Massimo Consigliere Aringhieri Federico Consigliere Sindaci revisori: Carlo Iacoviello, Cosimo Iacoviello, Elena Biondi Capobanda: Sara Capanna Vice-Capobanda Michela Ciulli Direttrice della scuola Michela Ciulli

Anno II

Numero 11 gennaio 2018

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Dai Soci

Questo mese pubblichiamo con piacere il documento che Carlo Giannini ci ha fatto avere, a dimostrazione del suo inscalfibile affetto che da sempre ripone nella Filarmo-nica. Un grande amore ai miei amici, l'amore, l'odio la serenità, la tristezza la calma, la tempesta la gioia, il dolore l'armonia, il caos la luce, l'ombra il paradiso, l'inferno il bene, il male il suono, il silenzio il desiderio, l'indifferenza la guerra, la pace i demoni, gli angeli il riso, il pianto il cielo, la terra la dolcezza, la cattiveria l'entusiasmo, l'apatia la frenesia, la calma il fuoco, l'acqua la ricchezza, la miseria se saprai ascoltare, nella musica troverai tutto questo. Un grande amore. Eravamo nei primi anni '50, quando un gruppo di cittadini cecinesi decise di far rinascere la banda di Cecina. Erano trascorsi circa 30 anni da quando la Filarmonica Pietro Mascagni era stata abolita per far nascere la locale Fanfara del Fascio. Il Comitato diede incarico a mio nonno Giannini Oreste di rintracciare i vecchi musicanti ed al maestro Pietro Bianchini di organizzare il lato musicale, compresa una scuola di musica per formare nuovi elementi. Voi direte: ma questo ”grande amore” che c'entra? Calma, ora arriviamo al punto! Un giorno mio nonno mi portò nella bottega di Pietro Bianchini, falegname, tornitore in legno ma soprattutto grande trombettista. Senti Pietro - disse mio nonno - questo è mio nipote Carlo, che cosa gli facciamo suonare? Pietro mi dette un'occhiata poi prese una vecchia cornetta

dal banco di falegname, me la mise in mano e disse – Cavaci la voce.

Dopo alcuni tentativi riuscii a fare qualche cosa che sembrava un suono. Va bene – disse Pietro – ti faremo suonare la tromba. Alla tromba ci pensò mio nonno che il giorno dopo andò a Pisa alla Casa Musicale Bini, e tornò a casa con una bellissima tromba argentata che da quel momento diventò la mia amica inseparabile alla quale dedicavo tutto il tempo che avevo. Era il grande amore! Poi incominciò la Scuola di Musica, con altri ragazzi tutte le sere andavamo alla palestra sul Prato per studiare solfeggio e strumento. Il nostro Maestro scriveva per noi dei piccoli brani per abituarci a suonare assieme. Dopo circa un anno ci disse: - Dalla prossima settimana farete le prove con la Banda. Per noi allievi fu una grande gioia, ricordo in particolare la prima sera, l'odore della Sala di Musica: un misto di fumo di sigarette e vino. I musicanti erano tutti uomini e quasi tutti fumavano, negli intervalli girava il fiasco del vino con un solo bicchiere per tutti. Un vecchio trombettista, si chiamava Amadori Dante, mi disse: - Bimbo se non bevi il vino non suonerai mai la tromba!! Poi incominciò l'attività di musicante: processioni, feste paesane, ricorrenze civili e religiose e tanti tanti funerali dal momento che i soci sostenitori ne avevano diritto gratis. Nel 1960 fui chiamato a fare il soldato, dopo un mese mi fu concessa una licenza per venire a casa a prendere la mia tromba. In quei tempi avevo una Selmer molto bella. Suonavo in banda e con altri commilitoni mettemmo su un'orchestra da ballo con la quale facevamo delle serate per gli ufficiali, questo ci dava la possibilità di avere qualche licenza per venire a casa. Terminato il servizio militare, al mio ritorno a casa, Pietro mi propose di fare il Capobanda dato che la sua salute non gli permetteva più di farlo. Io accettai l'incarico e così trovai il mio secondo grande amore. Con questo incarico cominciò per me una seconda vita in Banda. Fare il capobanda comporta molto lavoro, occuparsi delle parti, fare le prove delle marce, preparare la Banda per le varie uscite e soprattutto essere sempre presente a

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disposizione per quello che serve. Poi le condizioni di Pietro si fecero più gravi ed io mi ritrovai a preparare anche i vari concerti e a fare il Maestro-Direttore.

Carlo con la sua tromba nel 1958 – Cecina Hotel Universo

Non avendo una valida preparazione in merito ciò mi costava molto più impegno e fatica. Chiesi allora al Consiglio Direttivo che fosse chiamato un Maestro per i concerti in piazza. Negli anni a seguire si alternarono vari maestri: Ferdinando Bartoli, Ulderigo Niccolini, Francesco Paolo Vacca, Arrigo Niccolini, Lorenzo Bocci e ultimamente Massimiliano Niotta. Sotto la guida dei Maestri Niccolini e Bocci la Banda ha fatto notevoli passi avanti sia nei programmi dei concerti che nella qualità musicale, questo è dovuto anche alla presenza in Banda di numerosi musicanti che si sono diplomati in Conservatorio. Tutto questo è molto bello, basta non perdere di vista la nostra tradizione popolare. A questo proposito mi è capitato di leggere una scritta sullo stendardo della Banda di Arcidosso, dice così: “Corpo Musicale atto a rallegrare le genti”. E questo noi come Banda lo abbiamo fatto per tanti anni con grande piacere. Voglio ricordare la grande quantità di Servizi e Concerti che la nostra Banda ha tenuto in tanti anni di attività: Rassegna Musicale Pietro Bianchini, Gita a Gilching, Raduno a Sassuolo, Raduno a Novi Modenese, Raduno a Frosinone, Raduno a Marcialla, Raduno a Follonica, Raduno a Asciano, Raduno a Bettolle, Concerti Avis e tanti tanti servizi che resta difficile ricordarli tutti. Ripenso con piacere e nostalgia a quante volte abbiamo sfilato con le nostre marce e canzoni in mezzo a tanta gente

che ci applaudiva per aver portato loro allegria e serenità. Non posso dimenticare che oltre alla Banda ho trovato il tempo per fare undici anni il Capofanfara Bersaglieri e dieci anni di orchestre da ballo. Tutta colpa del grande amore per la tromba, per lei rifarei tutto da capo senza rinnegare niente. Penso che basti così. Per chiudere faccio mia una frase del grande giornalista Enzo Biagi: RESTANO SOLO I RICORDI LE SPERANZE SONO FINITE Carlo Giannini

Un po’ di storia della Filarmonica

Il primo maestro…

Nel numero 7/2017 del notiziario avevo già avuto modo di riferire che la Società Filarmonica Pietro Mascagni fu fondata il 26 giugno 1911 e che eseguì il suo primo con-certo il 20 Settembre dello stesso anno.

Un altro importante tassello, per il completamento della ricostruzione storica dell’evento, è comparso di recente mediante la lettura del giornale “La Scintilla” del 30 set-tembre 1911 che assieme a Massimiliano Niotta abbiamo ritrovato presso la Biblioteca Comunale di Volterra.

Il giornalista nel suo articolo, che riporto integralmente qui di seguito (per il piacere dei lettori), fa un’attenta ana-lisi della serata di quel 20 Settembre, non mancando di riportare anche le condizioni metereologiche, che non fu-rono favorevoli alla buona riuscita del concerto.

Quello che però mi preme più evidenziare è il fatto che viene citato Pietro Bianchini, il quale, seppur solo da va-lente musicante, diresse il concerto assai bene.

Quindi il primissimo Direttore della Filarmonica Pietro Mascagni fu il grande Pietro Bianchini all’età di 29 anni.

L’articolo prosegue mettendo in evidenza anche le ine-vitabili carenze, dato l’esiguo numero dei musicanti; che comunque accrebbero rapidamente, sino a formare una eccellente filarmonica. Non mancano i complimenti per la sublime opera intrapresa. La domenica dopo, il concerto venne replicato con un nuovo programma, che a dire del giornalista, fu eseguito assai meglio del primo. Primo Pre-sidente fu il Sig. Cesare Salvadori (Capo Stazione di Ce-cina).

Si esaudiva così il desiderio di tanti cecinesi che da tempo ambivano a ricostituire una filarmonica, che fosse vanto e decoro per tutto il paese.

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Notiziario della Filarmonica P. Mascagni di Cecina – N. 11 gennaio 2018

Pietro Bianchini nel 1911 (Primo Maestro)

Biblioteca Comunale di Volterra La Scintilla del 30 settembre 1911

Adriano Bombardi

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Notiziario della Filarmonica P. Mascagni di Cecina – N. 11 gennaio 2018

Commento musicale

Per questo numero il nostro Maestro ci ha mandato un documento nel quale ci descrive il compositore Frank Ti-cheli ed analizza il bellissimo brano AN AMERICAN ELEGY, che la Filarmonica da tempo ha inserito nel proprio reper-torio. Nato a Monroe (Louisiana) nel 1958, Frank Ticheli è uno dei più importanti compositori che scrivono per orchestra di fiati. In origine trombettista ha compiuto i suoi studi di composizione presso l’università del Michigan, con inse-gnanti prestigiosissimi come William Bolcom e Leslie Bas-sett, entrambi vincitori del Premio Pulitzer. Fin dal 1991 Ti-cheli è professore di composizione presso l’University of Southern California di Los Angeles. Frank Ticheli, così come moltissimi suoi colleghi, specialmente statunitensi non scrive esclusivamente per fiati ma per i più diversi ensem-bles che vanno dal coro, all’orchestra jazz. Nella sua produ-zione notevole rilievo hanno i brani per fiati, commissionati dalle più importanti orchestre universitarie americane; tra i più famosi Music for Wind and Percussion, brano del 1989 che ha segnato il suo esordio nel mondo della musica per orchestra di fiati, al quale hanno avuto seguito: Cajun Folk-songs (1990), ispirato alla musica popolare della Louisiana; il poema sinfonico Gaian Visions (1991); Blue Shades (1997) commissionata dalla North Texas Wind Symphony, una delle orchestre di fiati più prestigiose a livello mondiale; Ve-suvius (1999) brillante danza in cui viene rievocata l’eru-zione che ha cancellato Pompei; Angels in the Architecture (2004), brano molto particolare per orchestra di fiati con soprano solista, fino ad arrivare alle due sinfonie, brani ve-ramente molto impegnativi, rispettivamente del 2001 e del 2004 Bellissimo esempio della sua arte è la toccante An American Elegy, composta nel 2000 su commissione dell’orchestra della Columbine High School (Colorado) per commemorare le vittime della strage di cui la scuola è stata teatro il 20 aprile 1999. Il brano si apre nella regione più grave dell’orchestra e gra-dualmente sale in una grande dichiarazione di speranza, esprimendo l’impianto tonale dell’intera composizione; in

contrasto con la spinta verso l’alto dell’introduzione è il tema principale (misura 14) è molto sereno e riflessivo esposto dal nobile e morbido suono dei corni. L’episodio successivo (misura 31) indicato dal compositore

come “Tempo Rubato” è lo sviluppo del tema principale af-

fidato alle diverse sezioni, in diverse soluzioni orchestra-

tive, nell’ordine: Saxofoni e Ottoni, Legni senza Saxofoni,

Ottoni fino all’utilizzo dell’intera orchestra da misura 47. Il

secondo tema (misura 63) esposto dai clarinetti 1, 2 è li-

neare e semplice, armonizzato in maniera essenziale. Su

questa linea da misura 71 si sovrappone la contromelodia

dell’oboe. Dopo un passaggio a tutta orchestra del secondo

tema (misure 79-86) la strumentazione si fa più rarefatta e,

dopo un dolce assolo del saxofono contralto la melodia sva-

nisce (misure 91-95) lasciando solo la struttura armonica,

per il compositore queste dissolvenze incrociate tra clari-

netti e saxofoni sono il mezzo esprimere la commozione di

fronte alla tragedia. Il canone a quattro voci (flauto, clari-

netto, corno ed euphonium) che si apre a misura 97 fun-

ziona come un lungo crescendo dove la musica, man mano

che si aggiungono gli strumenti, passa da un placido lirismo

ad un potentissimo ottimismo che conduce il brano nella

sezione successiva al climax della composizione dove viene

citato letteralmente l’inno della Columbine High School

(misura 111). Nella sezione successiva è contenuto il vero

cuore emotivo del brano, una variazione del secondo tema

esposta dalla tromba fuori scena su un Fa tenuto di clari-

netti e flauti, nella mente del compositore vuol rappresen-

tare un’eterea voce celestiale che esprime il cordoglio per

le vittime. Dopo questo episodio il brano si avvia alla con-

clusione dove i due temi vengono presentati in contrap-

punto (misura 138) entrambe le idee musicali progredi-

scono simultaneamente creando una inquietante tensione

che si risolve quando le due idee raggiungono un obiettivo

comune nel culmine di battuta 146. L’energia rapidamente

si ritira in un ultimo momento di profonda riflessione, come

in una preghiera.

Massimiliano Niotta