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A TU PER TU CON Silvia e Laura Squizzato “Con noi la salute fa il bis” news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 2_aprile/giugno 2012_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 2 ALLERGOLOGIA Come difendersi in primavera OSTEOPATIA Un approccio naturale per l’equilibrio del nostro corpo GINECOLOGIA Quando la ginnastica aiuta

New news sanitarie dal mondo Marilab · 2013. 1. 11. · in futuro e siamo sempre interessate a scoprire nuovi sistemi. La medicina tradizionale è fondamentale, ma in certi casi

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A TU PER TU CON

Silvia e Laura Squizzato“Con noi la salute fa il bis”

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PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 2

ALLERGOLOGIACome difendersiin primavera

OSTEOPATIAUn approccionaturale per l’equilibriodel nostro corpo GINECOLOGIAQuandola ginnasticaaiuta

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www.marilab.it

Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 06 561951.

Marilab è lieta di informare i propri clienti che dal mese di febbraio 2012presso il MARILAB CENTER di Viale Zambrini 14 è possibile eseguire leANALISI CLINICHE IN CONVENZIONE CON IL S.S.N.

Il Gruppo ha inoltre attivato una speciale promozione sulle analisi non convenzionate.

OSTIA LIDO ACILIA FIUMICINO TORRIMPIETRA ROMA

Da 50 anni al servizio della vostra salute

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Anno VI - numero 02 - aprile/giugno 2012

Direzione - RedazioneIntornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125Collevalenza - 06059 Todi (PG)Tel. 075 [email protected]@vivendionline.it

Direttore responsabileLuca Marino

Comitato scientificoLuca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone,Federica Razzi, Domenico Alberti

Progetto graficoIntornoalsegno srl - Todi (PG)Art Director e impaginazioneSilvia Celindano - [email protected]

StampaMiligraf srl - Formello (RM)

VIVENDI è una rivista trimestrale a caratteremedico-scientifico edita da: Marilab srl

Marketing e pubblicitàc/o Marilab srlrif. Valentina Ambrosio - tel. 349 [email protected] Boldrini - tel. 06 [email protected]

Sito WebGaia Gentile - tel. 06 [email protected]

La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riuscitia reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005

Finito di stampare nel mese di MARZO 2012

VIVENDI viene distribuita gratuitamente.

PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:[email protected]@[email protected]@vivendionline.it

Sommario aprile/giugno2012

Dica 33 - Il personaggioSILVIA E LAURA SQUIZZATO“Con noi la salute fa il bis!”di Chiara Bilancioni

Diagnosi e terapiaLe apnee notturne:una vera e propria malattia spesso poco conosciuta

Prevenzione e diagnosiprecoce delle tireopatie

Quel segreto tutto femminile...l’incontinenza

Bene a sapersiGuardiamo negli occhii nostri bambini

L’osteopatia comeapproccio globale perla cura del nostro corpo

Gli anziani: patrimoniodi inestimabile valore

Battaglie legali,inefficienza e diritti lesi

La medicina legaleper far rispettare dirittie doveri del cittadino

Mali e beni di stagione

Allergie in arrivo

Chi dice che non esistepiù la mezza stagione?

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Marilab per il socialeEndometriosi,un dolore che non si dimentica

Un progetto sociale dedicatoa chi si “Occupa del Mondo”

Finita la stagione dell’hockey indoor

Novità salutariPersonal Nutrition Trainer:l’allenatore dell’alimentazione

Dall’insostenibile colpa della felicitàalla gioia di vivere

I Fiori di Bach per rigenerarecorpo e mente

Political screening“La Regione tagli i rami secchi,ma non le eccellenze riconosciutecome l’Ospedale Grassi”

“La Regione Lazio deve rinegoziare il Piano di Rientro Sanitariocon il governo”

Rubriche

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Siamo giunti alle porte della primavera dopo un inverno impegnativo, come non accadeva da molti anni. Certamente elettrizzati all’idea di andare incontro alla bella stagione, dobbiamo anche fare i conti con eventuali problemi tipici di questo periodo, quali le allergie e le difficoltà respiratorie di cui fornisce una panoramica il Dott. Mirarchi. Trovandoci in una fase transitoria il nostro organismo necessita più che mai di attenzione per preservare un equilibrio fisico e mentale. Per tali ragioni, in questo numero di Vivendi, abbiamo dato ampio spazio alle tematiche inerenti la ricerca del benessere generale mediante tecniche non prettamente mediche. Si mostrano propense all’impiego di metodi naturali le nostre testimonial, le ge-melle Silvia e Laura Squizzato, le quali sposano fin da piccole il proverbio “Mens sana in corpore sano”, conducendo una vita all’insegna dell’attenzione al proprio corpo, del cibo genuino e dello sport e orientandosi spesso verso rimedi naturali, tra i quali frequenti massaggi.Di massaggi parla il naturopata Della Rocca, illustrando gli eccezionali effetti be-nefici dei Fiori di Bach per mantenere uno stato di equilibrio non solo fisico ma anche psico-emotivo. La stabilità del nostro corpo è anche alla base dei principi della Bioenergetica su cui scrive la Dott.ssa Alborghetti, la quale consiglia di ricercare il benessere dentro di noi e di ascoltare sempre il nostro organismo.La Dott.ssa Miotto, ostetrica, conferma l’importanza di riconoscere i segnali lan-ciati dal proprio corpo e non sottovalutarli, per poter individuare eventuali rischi per il perineo ed intervenire con una ginnastica specifica.L’articolo del Dott. Castelblanco sottolinea come il movimento sia necessario per mantenere lo stato di salute, mediante il ricorso alle tecniche manuali dell’approc-cio osteopatico, che dona armonia tra corpo, mente e sfera emotiva.Per quanto detto in precedenza è fondamentale un’ottima alimentazione ed ecco che ci viene in aiuto la figura del Personal Nutrition Trainer (presentatoci dalla Dott.ssa Razzi), il quale ha l’obiettivo di correggere i comportamenti sbagliati delle persone con problemi di peso. Torna il contributo del Prof. Colloca che si occupa in questo numero degli anziani, ai quali riconosce un inestimabile valore per la comunità, indirizzandoci verso una maggiore attenzione alle loro problematiche.Non mancano argomenti molto cari al cittadino riguardanti le agevolazioni mes-se a disposizione dal Gruppo Marilab per gli esenti e le autorizzazioni finalmente concesse alla struttura per effettuare le analisi cliniche in convenzione… un’ulte-riore dimostrazione della volontà di assistere a 360° i nostri pazienti. Buona lettura!

a cura di Luca MarinoEditoriale

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“Con noi la salute fa il bis!”“Non usiamo spesso medicine e preferiamo integratori naturali per affrontare i cambi di stagione.Non fumiamo e non beviamo. Sport e cibi sani ci aiutano a mantenerci in forma”

A tu per tu con le gemelleSilvia e Laura Squizzato,

giornaliste, attrici e conduttrici Rai

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di Chiara Bilancioni

Doppia bravura, doppia bellezza, doppia energia, insomma… doppia immagine di benesse-re. È quella delle gemelle Silvia

e Laura Squizzato, giornaliste, conduttrici Rai e attrici, che abbiamo scelto per il nuo-vo numero di Vivendi. Iniziamo con alcune domande scontatis-sime, ma necessarie, perché è la prima volta che intervistiamo un personaggio...doppio!

Quello di vostra madre è stato il primo parto gemellare o ci sono altri gemelli in famiglia? Siete “figlie uniche”?Per nostra madre è stato il primo parto gemellare. Non siamo figlie uniche, ma ab-biamo una sorella maggiore, Elena. La ge-mellarità è di famiglia perché nostro padre ha due sorelle gemelle, che ovviamente ci hanno tenuto a battesimo. La cosa cu-riosa è che nostra madre non aveva fatto l’ecografia, che allora probabilmente era riservata ai casi pericolosi e non era ancora prassi per tutte le donne incinte, per cui i medici hanno capito che eravamo gemelle dal battito del cuore, perché se ne sentiva-no due! Un battito era leggermente sfasato rispetto all’altro e leggermente più veloce (crediamo quello di Silvia). Nostra madre è ingrassata quasi 20 kg ma ha fatto un parto naturale senza complicazioni. È nata prima Laura e circa dieci minuti dopo Silvia.

É vero ciò che si dice dei gemelli monozi-goti e cioè che avete un sesto senso reci-proco che vi fa sempre essere sulla stessa lunghezza d’onda o ci sono differenze evidenti tra di voi?Abbiamo un forte sesto senso, anche se in realtà ci sono capitati tanti piccoli episodi curiosi, ma mai niente di eclatante. Del resto si dice che avvenimenti speciali ca-pitino soprattutto quando i gemelli vivono separati o in caso di emozioni molto forti o tragiche, che per fortuna non abbiamo mai vissuto. Ci capita spesso di comprare la stessa cosa nei negozi con lo sguardo attonito dei commessi; a volte iniziamo una frase nello stesso modo e con le stesse parole. Quando facevamo le traduzioni di latino e greco al liceo spesso risultavano molto simili, al punto che il professore so-spettava che noi durante i compiti in classe copiassimo.Certo, il rapporto con una sorella non ge-

mella è diverso. È difficile spiegare. Il bene è forte per una sorella come per una ge-mella, ma il rapporto è strutturalmente, quasi geneticamente, differente. Siamo molto unite, ma litighiamo anche parec-chio. È un po’ come quando ci si arrabbia con se stessi, si è quasi più duri che con gli altri. Chi ci sente bisticciare in certi momenti si spaventa, ma non ci deve fare caso perché dopo due minuti passa tutto! Senza scuse formali o altro! E soprattutto saremmo pronte a tutto per difenderci l’una con l’altra!

Come definireste il vostro rapporto con la salute?Entrambe teniamo molto alla nostra salu-te ma non in modo ossessivo. Non abbia-mo mai fumato, ci piace mangiare e per fortuna, avendo un buon metabolismo, mangiamo di tutto. Forse esageriamo un po’ con i dolci, ma lo sport ci salva. Ci piace

il vino, ma non beviamo quasi mai super alcolici. Il nostro punto debole è un po’ la fragilità capillare e la circolazione, proble-ma ereditato dalla mamma. Ci piacerebbe fare di più per curarci, ma a volte il tempo non ce lo permette.Abbiamo praticato per tanti anni danza classica, quasi 14, poi un po’ di palestra, acquagym ed esercizio fisico, anche se sempre meno rispetto a quello che ci pia-cerebbe fare!

Vi preparate ai cambi di stagione con qualche accorgimento particolare e, in genere, utilizzate molto o poco i farmaci, anche quelli di uso comune?Usiamo i farmaci in modo contenuto, qualche aspirina, pochi antinfiammatori e qualche sciroppo per la tosse. Entrambe non abbiamo febbre o influenza da alme-no 10 anni. Soffriamo un po’ di sinusite, per cui non amiamo il freddo umido, ma

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soprattutto l’aria condizionata in estate... vieteremmo di abbassa-re troppo la temperatura per legge! Nel cambio di stagione pren-diamo qualche integratore, tipo ginseng o meglio ancora papaia. Utilizziamo sempre prodotti drenanti e per la circolazione, tutte cose naturali che cambiamo durante l’anno, per non abituare l’or-ganismo.

Credete nella medicina alternativa?Entrambe crediamo che la medicina alternativa avrà molto da dirci in futuro e siamo sempre interessate a scoprire nuovi sistemi. La medicina tradizionale è fondamentale, ma in certi casi è possibile provare altro.Non abbiamo esperienza diretta o casi particolari da raccontare però usiamo, solo ogni tanto, l’omeopatia e Laura ha sperimenta-to, anni fa, la pranoterapia per un dolore continuo alla gamba.

Qual è il vostro rimedio per mantenervi in forma?Come dicevamo prima, un buon metabolismo di base è un’ottima partenza, ma per questo noi non abbiamo fatto nulla, dobbiamo solo ringraziare la mamma! Mangiamo parecchio ma cerchiamo di consumare cibi senza troppi conservanti. Per intenderci, se man-giamo un gelato non scegliamo quello industriale ma quello fatto in gelateria in maniera artigianale. Beviamo anche molta acqua, ma sempre fuori pasto. Da tre anni viaggiamo per l’Italia con Mez-zogiorno in famiglia alla scoperta di paesini ricchi di tradizione cu-linaria e ogni week end facciamo quasi pasti da matrimonio. Ma si tratta di cibi naturali e sani; inoltre a casa un pò di sport ci aiuta a mantenerci in forma. Andiamo in palestra due volte alla settima-na, a volte una, soprattutto quando dobbiamo viaggiare. Quando possiamo ricorriamo anche ai massaggi drenanti o rilassanti, per-ché passando molto tempo su treni e aerei spesso stiamo ferme, sedute e le nostre gambe ne risentono. Abbiamo provato anche la “carbossiterapia”, che abbiamo trovato davvero molto buona.

Siete favorevoli o contrarie alla chirurgia estetica? Avete paura di “invecchiare” diversamente?Crediamo che non sia giusto né idealizzare né condannare la chi-rurgia estetica. C’è un abuso della chirurgia estetica e sfortunata-mente vediamo troppe donne, soprattutto nel settore dello spet-tacolo in cui viviamo, che si rovinano nel vero senso della parola. Per cercare di frenare l’invecchiamento queste donne si farebbero fare di tutto, spesso da persone non all’altezza, e così risultano tal-mente “modificate” da sembrare più vecchie.Il nostro motto è: “Viva la chirurgia, ma se la chirurgia non si vede”. Se tutti notano che una donna non ha rughe perché è troppo tira-ta, preferiamo una donna che porta con eleganza le sue rughe.

Foto di Roberto Rocchi

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GEMELLI: individui nati durante lo stesso parto, anche se non nello stesso istante. L’incidenza delle gravidanze gemellari è del 1-2% circa. I gemelli possono essere monozigoti (gemelli veri) o eterozigoti (gemelli falsi, cioè semplici fratelli nati contempo-raneamente). I gemelli monozigoti derivano da una singola cellula uovo fecondata da un singolo spermatozoo. I due gemelli possiedono lo stesso patrimonio genetico e sono quindi identici. I gemelli eterozigoti sono più comuni, derivano dalla feconda-zione di due diverse cellule uovo da parte di due differenti spermatozoi e quindi si originano da due zigoti diversi.PRANOTERAPIA: pratica di medicina alternativa che consiste nell’imposizione delle mani in corrispondenza della parte ma-lata allo scopo di permettere il passaggio di prana (un supposto “soffio vitale”) tra il corpo dell’operatore (pranoterapeuta) e quello del paziente. Tale pratica dovrebbe essere utilizzata per il benessere spirituale, ma alcuni operatori la propongono come vera e propria terapia (per quanto non esista, ad oggi, alcun riscontro scientifico riguardante la sua efficacia).CARBOSSITERAPIA: l’uso di anidride carbonica medicale (CO2) a scopi curativi, somministrata per via sottocutanea e intra-dermica. È un trattamento che può essere praticato solo da personale medico e consiste in microiniezioni localizzate. L’eroga-zione avviene in maniera controllata, sterile e personalizzata.Studi dimostrano che tale trattamento ha effetto:• sul microcircolo, dove riapre i capillari chiusi, riattiva quelli malfunzionanti e aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti;• sul tessuto adiposo, dove riduce gli accumuli di grasso;• sulla cute, dove aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti, migliorando l’elasticità cutanea, e induce un ringiovanimento del derma.

Noi fino ad oggi non abbiamo mai fatto nulla, se non qualche puntura di vitamine. Abbia-mo una seconda di seno, che sul nostro fisico ci sembra perfetta e mai potremmo pensare di fare un’operazione per ingrandire le nostre forme. In realtà siamo un po’ paurose, quin-di ci sottoporremmo a un intervento chirurgico di tipo estetico solo di fronte a un vero problema o difetto evidente.

Per concludere, un pensiero di benessere da rivolgere ai lettori di Vivendi.Il benessere non è una cosa facoltativa nella vita, è un modo di essere che nasce dall’in-terno di noi stessi. Il benessere della testa si tramuta in un benessere del corpo. E vicever-sa. E quando stiamo bene con il corpo stiamo meglio anche dentro di noi.Ognuno in base alle proprie esigenze, al proprio tempo, alle proprie disponibilità eco-nomiche e ai propri impegni famigliari sceglie come e quando concedersi momenti di relax, ma nessuno deve rinunciarci, mai! Abbiamo studiato Lettere Antiche all’università, la saggezza dei detti greci e latini ci ha conquistato, per cui abbiamo sposato il detto “Mens sana in corpore sano”.

NoN c’è due SeNzA tRe: gioRNALiSMo,ciNeMA e tv peR Le NoStRe geMeLLeDefinite le nuove “gemelle Kessler della tv”, Silvia e Laura Squizzato nascono a Brescia, dove studiano e cominciano le prime esperienze lavorative come giornaliste nei quotidiani e nelle televisioni locali. Giovanissime si trasferiscono a Mila-no per continuare l’attività giornalistica, per poi approdare in Rai.È Silvia ad iniziare come inviata del programma di Rai 2 “Vivere il mare”, che l’anno dopo condurrà insieme alla sorella Laura.Dal 2006 vivono a Roma, dove si trasferiscono per condurre la rubrica “Aprirai”, in onda nel week end sulle tre reti Rai. Nel 2008 e nel 2009 conducono una rubrica che racconta curiosità e storie divertenti di persone normali e di personaggi noti, nel programma di Rai 2 “Insieme sul due”.Dal 2009 conducono le dirette dalle piazze dei comuni italiani nel programma del week end di Michele Guardì “Mezzogiorno in famiglia”, condotto da Amadeus su Rai 2.Nel 2011 debuttano al cinema nel film “Gianni e le donne” di Gianni Di Gregorio, uno dei soli due film italiani selezionati per il Festival di Berlino. Nel febbraio 2012 le sorelle Squizzato tornano sul grande schermo nel film di Fausto Brizzi “Com’è bello far l’amore”.

Festival del Cinema di Venezia 2011 - Foto Pietro Coccia

Diretta da “Mezzogiorno in famiglia”

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sulta fondamentale a questi fini, essendo una valutazione strumentale che si pro-trae per tutta la notte. Nel corso dell’esame vengono studiati i vari stadi del sonno mediante la regi-strazione del flusso al naso ed alla bocca, il russamento, i movimenti del torace e dell’addome, la posizione del paziente nel letto, la saturazione di ossigeno nel san-gue, un canale elettromiografico, i dati di una derivazione ECG (elettrocardiografi-ca) e dell’EEG (elettroencefalografica).Un esame più semplice per il paziente ma altrettanto efficace ai fini diagnostici è il monitoraggio cardiorespiratorio comple-to, che consiste in una registrazione simi-le alla precedente senza però l’ausilio dei sensori per l’EEG. La sindrome delle apnee durante il sonno, malattia molto seria anche se general-mente poco conosciuta, è stata descritta per la prima volta nel 1965 ed è caratteriz-zata da “pause” o interruzioni del normale respiro durante il sonno.Si calcola che in Italia oltre 1.600.000 indi-vidui siano affetti da OSAS, la quale si può manifestare in tutte le età, maggiormente per il sesso maschile (7%) nella fascia tra i

La polisonnografia come strumentodi diagnosi dei disturbi del sonno

I disturbi respiratori del sonno (DRS) ed in particolare la loro forma più dif-fusa, la sindrome delle apnee nottur-ne (OSAS: Obstructive Sleep Apnea

Sindrome), ricevono sempre più atten-zione da parte di medici e pazienti. Sempre maggiori sono le evidenze che ri-guardano l’impatto socio-economico dei DRS e sempre più ampi i settori speciali-stici coinvolti.I sintomi e le loro conseguenze possono essere così sintetizzati:• eccessiva sonnolenza diurna con conse-guente aumento del rischio di incidenti sul lavoro e alla guida;• disturbi neurocognitivi con deficit della memoria e turbe dell’umore;• alterazioni metaboliche con dislipide-mia e diabete mellito; • ripercussioni sul sistema cardiovascola-re (ipertensione arteriosa, miocardiopatia ischemica, aritmie, ecc.);• eventi cerebrovascolari ed aumento dello stato di malattia e della mortalità; • riduzione della qualità della vita.È quindi necessario riconoscere tempe-stivamente i sintomi ed effettuare una diagnosi precisa; la polisonnografia ri-

Dr. Fulvio BenassiDir. U.O. Insufficienza Respiratoriae Riabilitazione A.O. San Camillo ForlaniniSpecialista in Malattie Apparato Respiratorio,Cardiologia, Anestesiologia e Rianimazione

Le apnee notturne:una vera e propriamalattia spessopoco conosciuta

40-60 anni, mentre nelle donne (4%) è più frequente dopo la menopausa.Le persone più a rischio sono i forti rus-satori, coloro che sono sovrappeso, gli ipertesi e quelli che presentano alterazio-ni anatomiche a livello del naso e/o della gola.Ci sono due tipi di apnee: centrali ed ostruttive. Le prime, rare, si manifestano quando i centri cerebrali non riescono ad inviare i segnali appropriati ai muscoli respiratori; le seconde, molto più diffuse, si manifestano quando l’impedimento alla respirazione è dato da un ostacolo al flusso aereo a livello delle alte vie respi-ratorie, soprattutto nella parte posteriore della faringe.Perché l’apnea si possa interrompere e il passaggio dell’aria riprendere è necessa-rio che il cervello “si svegli” anche se per pochi secondi, i cosiddetti “arousals” o micro risvegli incoscienti.Questo fenomeno si ripete anche centinaia di volte ogni notte causando uno stato di stress reiterato a carico di tutti gli organi,

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11in particolare quelli più sensibili allo stato di ossigenazione ematica: cuore e cervel-lo. Così, per una malattia che si manifesta nel sonno in breve tempo le conseguenze diventano visibili e si palesano durante il giorno, nello stato di veglia.Sulla base dei riferimenti anamnestici e dei segni clinici fisici, il medico è solita-mente in grado di sospettare la presenza della sindrome delle apnee durante il son-no e di avviare il paziente ad un corretto iter diagnostico-terapeutico.

Le terapie efficaci possono essere così ri-assunte:• Ventiloterapia notturna a pressione po-sitiva (CPAP);• Terapia comportamentale;• Apparecchi ortodontici;• Terapia chirurgica.

La terapia specifica, comunque, deve es-sere definita su misura per ogni singolo paziente e deve basarsi sulla storia clinica, sulla visita medica e sui risultati dell’esa-me polisonnografico.I farmaci, per lo più, non sono di alcuna efficacia nel trattamento dei disturbi re-spiratori nel sonno.

Dr. Fulvio BenassiDir. U.O. Insufficienza Respiratoriae Riabilitazione A.O. San Camillo ForlaniniSpecialista in Malattie Apparato Respiratorio,Cardiologia, Anestesiologia e Rianimazione

ATTENZIONE SE VI CAPITA DI:

Svegliarvi per il vostro stesso rumore

Respirare a bocca aperta e svegliarvi con la gola asciutta

Non riposare bene

Avere apnee notturne

Avvertire stanchezza al mattino e spesso cefalea

Avvertire sonnolenza nel corso della giornata

Avere ridotta capacità di attenzione, concentrazione e memoria

Avvertire modificazioni dell’umore e del comportamento

La sindrome delleapnee durante il sonno

è caratterizzatada “pause” o interruzioni

del normale respirodurante il sonno

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I noduli tiroidei rappresentano oggi una realtà clinica estremamente frequente, soprattutto tra le donne. Fra le cause che hanno determinato l’incremento

della loro diagnosi, è senz’altro da anno-verare la sempre maggiore sensibilità dia-gnostica dell’ecografia. Oggi, infatti, è pos-sibile individuare noduli di pochi millimetri che anni fa sarebbero stati scoperti molto più tardi. Peraltro, la crescente esposizione a radiazioni ionizzanti e a tossici ambienta-li costituisce una condizione che favorisce l’insorgenza della patologia.Fortunatamente, solo una grossa minoran-za dei noduli è di natura maligna e, quan-do è questo il caso, la diagnosi precoce permette il più delle volte la risoluzione completa della malattia.Questa è la ragione per la quale reputo fondamentale insistere su pochi ma im-portanti elementi che possono favorire una diagnosi tempestiva di un problema alla tiroide.Nella maggior parte dei casi i sintomi sono tardivi. Ci si accorge di un fastidio al collo solo quando il nodulo raggiunge dimen-sioni importanti, mentre spessissimo la scoperta di un nodulo tiroideo è “casuale” e avviene nel corso di altri esami diagnosti-ci (ad esempio doppler dei vasi epiaortici o TAC del torace). Per questo motivo è di fondamentale im-portanza individuare i fattori di rischio che espongono a una maggiore probabilità di sviluppare una tireopatia. Primo su tutti la familiarità. La presenza di un parente con

storia clinica di noduli, tiroidite o anche di un semplice distiroidismo costituisce, in-fatti, già un segnale di allerta. L’esposizione casuale a radiazioni ionizzan-ti è un altro motivo importante per andare a rintracciare una tireopatia in un paziente asintomatico. La carenza iodica, sebbene più rara al giorno d’oggi, deve essere sem-pre sospettata nei casi di “endemia gozzi-gena”, ovvero di alta incidenza di noduli tiroidei in una popolazione. Tale rischio è maggiore nelle zone lontane dal mare o in quelle ove la supplementazione di iodio nelle acque non è adeguata.Talvolta, invece, il paziente può avvertire una sintomatologia molto vaga; fastidio o peso sul collo, difficoltà ad inghiottire, dolore alla gola. Altre volte possono com-parire irritabilità, debolezza, nervosismo, difficoltà nella concentrazione e nell’eser-cizio. Nella maggior parte dei casi tali sin-tomi sono aspecifici, ma il loro riscontro merita senza dubbio un approfondimento diagnostico.La diagnosi del nodulo tiroideo è sempli-cissima e può essere fatta in prima linea anche dal medico di famiglia. Un accurato esame obiettivo del collo già permette in molti casi l’individuazione di noduli tiroidei superficiali o di alterazioni importanti della consistenza o del volume della ghiandola. L’ecografia tiroidea costituisce un esame assolutamente scevro da rischi e permette una visualizzazione perfetta della tiroide, considerata la sua posizione anatomica su-perficiale. L’approfondimento con l’esame

Prevenzionee diagnosiprecocedelle tireopatie

Individuare i sintomi e affidarsi all’esperto per una valutazione medica immediata

color-doppler aggiunge delle informazioni preziosissime sul suo stato funzionale, sulla sua eventuale infiammazione e sull’irrora-zione sanguigna. Questo semplice accerta-mento permette già di per sé una valuta-zione importante del paziente e della sua condizione tiroidea. La valutazione del profilo ormonale tiroi-deo (FT3, FT4 – gli ormoni tiroidei liberi, e TSH – l’ormone ipofisario che stimola la tiroide), per il quale è necessario un sem-plice prelievo di sangue a digiuno da cibo e farmaci, permette di valutare la funzione endocrina della tiroide e, di conseguenza, la diagnosi di eventuali stati di alterata fun-zione. L’insieme dei dati clinici, di laboratorio e di diagnostica per immagini permette un chiaro inquadramento della patologia.È bene insistere sul fatto che le possibilità terapeutiche nelle fasi precoci della patolo-gia sono molto più efficaci. Questo giustifi-ca una maggiore attenzione alla diagnosi precoce delle tireopatie.

Dr. Massimiliano caprioEndocrinologo e Andrologo

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Dr.ssaAngelita RebecchiOculista

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Dr. Massimiliano CaprioEndocrinologo e Andrologo

Guardiamonegli occhii nostri bambini

Individuare precocemente le patologie oculari pediatriche aiuta a preveniredanni anche irreversibili

oculari si coordinano e diventano volon-tari non prima di un anno di età. In definitiva, il processo visivo si comple-ta nei primi 5-6 anni di vita ed è questo il momento più delicato, durante il quale qualsiasi “problema” può determinare l’in-completo sviluppo o la perdita dell’acuità visiva.Tra le patologie più frequenti si annove-rano i vizi di refrazione, la cataratta con-genita e lo strabismo. Essi determinano l’ambliopia, detta comunemente “occhio pigro”, ovvero un occhio che non riesce a sviluppare tutta la sua capacità visiva. In questi casi è necessario intervenire preco-cemente, dal momento che con il passare del tempo diventa sempre più difficile ri-solvere il problema.È bene ricordarsi che spesso i bambini non lamentano alcun disturbo anche in presenza di gravi problemi di vista, sia per

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Oggi si sente sempre più par-lare di Medicina Preventiva e questo è particolarmente importante nel caso delle

patologie oculari pediatriche. Numerose sono, infatti, le malattie dell’occhio che, se trascurate, determinano danni spesso irreversibili.L’Oftalmologo Pediatrico è lo specialista che si occupa della prevenzione, diagno-si e terapia di tutte le patologie oculari in età pediatrica.Le problematiche da valutare sono molte-plici, sia perché la maggior parte dei pa-zienti sono bambini piccoli e non collabo-rativi, sia perché l’occhio alla nascita non è ancora anatomicamente e funzionalmen-te maturo. Infatti, nei neonati la parte cen-trale retinica e i recettori per i colori sono immaturi; la pigmentazione dell’iride av-viene intorno ai sei mesi e i movimenti

Dr.ssaAngelita RebecchiOculista

Il processo visivo si completa nei primi 5-6 anni di vitaed è questo il momento più delicato, durante il qualequalsiasi “problema” può determinare l’incompletosviluppo o la perdita dell’acuità visiva

la loro grande capacità di adattamento, sia perché non si rendono conto di cosa voglia dire “vedere bene”; mentre negli adolescenti c’è spesso una certa reticen-za a manifestare un problema visivo per la paura di dover mettere gli occhiali. Basta una lieve miopia di 1-2 diottrie per influenzare la vita sociale di un ragazzo, anche solo per non riuscire a veder bene il pallone da calciare!

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La parola all’espertoper conoscere dati,specifiche e terapiedelle patologie allergiche

La primavera ha nuovamente fatto capolino e con lei, purtroppo, an-che le patologie allergiche tipiche della stagione.

Preciso, fin da subito, che l’allergia colpi-sce circa il 20% della popolazione, in lieve prevalenza quella femminile, e che è più comune tra le persone con età compre-sa tra i 20 e i 30 anni. Studi approfonditi rilevano che nel 50% dei casi l’allergia è determinata da fattori ereditari.Per entrare più nel dettaglio, vorrei elen-care i pollini distinti in base alla stagio-nalità:• PRE-PRIMAVERILI (Dicembre e Gennaio): pollini di cipresso e ginepro;• PRE-PRIMAVERILI (Febbraio e Marzo): be-tulla, nocciolo, carpino e acacia;• PRIMAVERILI (Marzo, Giugno e Settem-bre): parietaria;• PRIMAVERILI (Aprile e Giugno): 12 specie di graminacee;• ESTIVE: composite (artemisia, ambrosia, tarassaco).La diagnosi clinica delle forme di aller-gia a carattere stagionale è abbastanza

• SINUSITE: l’allergia è al secondo posto tra i fattori di rischio di sinusite, dopo le infe-zioni virali delle prime vie aeree;• POLIPOSI NASALE: con un’incidenza di recidive post-operatoria doppia rispetto ai non allergici;• CONGIUNTIVITE: presente circa nel 50% dei casi.Non tutti poi sanno che esistono delle reazioni crociate inalanti-alimentari, vale a dire che una percentuale di allergici, che si aggira intorno al 10-15%, ha delle reazioni cutanee consistenti in orticaria (anche gra-vi) e reazioni di edema localizzate in varie parti del corpo (come ad esempio l’edema del laringe che può provocare il soffoca-mento semplicemente ingerendo alimenti che contengono allergeni del polline cui si è sensibili).Di seguito elenco le reazioni crociate più comuni:• GRAMINACEE: pomodoro, cereali, birra, kiwi, pesca, albicocca, melone, cocomero;• PARIETARIA: ciliegia, basilico, gelso;• COMPOSITE: melanzana, banana, seda-no, carota, lattuga, cicoria, carciofo, olio di semi di girasole;• CIPRESSO E BETULLA: mela, kiwi, noci, ciliegia, carota, finocchio.Per concludere questa breve rassegna sulle allergie, penso sia utile elencare anche le possibili terapie:

Dr. gianfranco Mirarchi Allergologo e Pneumologo

Allergie in arrivosemplice e si basa su anamnesi ed esame obiettivo, test cutanei e indagini emato-chimiche.Partendo dal presupposto che nella stra-grande maggioranza dei casi il sintomo dominante è la rinite, ritengo utile riassu-mere nella tabella sottostante gli elementi più importanti su cui lo specialista si basa per distinguere una forma allergica (“dia-gnosi differenziale”).Nel momento in cui nasce il sospetto di un’allergia è necessario praticare i test cutanei che ne indicheranno il polline responsabile. Una volta individuato il pol-line è opportuno conoscere l’entità della sensibilizzazione. Basterà fare un semplice prelievo di sangue per determinare il tasso di anticorpi “cattivi”, le IgE specifiche. La determinazione delle IgE specifiche serve a guidare lo specialista nell’impostazione di un’eventuale terapia specifica. Non va inoltre dimenticato che le polli-nosi comportano alcune complicazioni, più precisamente:• ASMA BRONCHIALE: presente nel 20% dei casi di rinite;

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Cari lettori,tra spread che sale, PIL che scende, recessione in atto e stipendi che si assot-tigliano sempre più, ritengo doveroso trattare anche io il tema più caldo di questi ultimi mesi, la crisi, e mostrarvi come il Gruppo Marilab si sia attivato per venirvi incontro.Conosciamo le vostre necessità sanitarie, sappiamo che non volete rinunciare alla qualità e alla professionalità, due aspetti fondamentali quando si parla di salute, ed è per questo che, non senza fare sacrifici, abbiamo deciso di mettere in atto una serie di promozioni.Tra queste sottopongo alla vostra attenzione quella relativa alla risonanza magnetica che prevede tariffe agevolate e quella dedicata alle persone di età superiore ai 65 anni, esenti per reddito o patologia, che potranno effettuare alcuni esami gratuitamente (HDL – LDL – CPK – PTT – YGT) ed altri accerta-menti a prezzi vantaggiosi.Un’altra buona notizia è che, dopo ben 7 anni di lunga e ingiustificata atte-sa, abbiamo ottenuto l’autorizzazione ad eseguire, presso il Marilab Center di Viale Zambrini 14 ad Ostia, le analisi cliniche in convenzione con il S.S.N. Un traguardo tanto atteso che ci permette ancora una volta di venire incontro alle vostre esigenze.Nella speranza che questo periodo difficile passi in fretta, mi auguro che le nostre scelte aziendali possano rappresentare per voi un concreto e valido aiuto.

Con affetto, Daniele Marino

CRISI?NO, GRAZIE…

Per contattare Daniele Marinosi prega di inviare una e-mail a

[email protected] un fax al n° 0656195174

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• TERAPIA SINTOMATICA DELLA RINITE: i farmaci senza dubbio più usati sono gli antistaminici, da assumere non appena si presentano i sintomi e da continuare al bi-sogno sotto la guida del medico;• TERAPIA DI BASE: poco usata ma in realtà estremamente efficace, si basa sui cortiso-nici nasali da utilizzare per tutta la durata dello stato allergico;• TERAPIA SINTOMATICA DELL’ASMA: è la più complicata. Per essere eseguita cor-rettamente occorre seguire dei protocolli precisi (che in quest’articolo sarebbe trop-po lungo illustrare). Brevemente, nei casi più lievi si usano broncodilatatori short-acting, nei casi intermedi i cortisonici to-pici, mentre in quelli più gravi è obbliga-torio l’uso di broncodilatatori long-acting associati a cortisonici assunti per bocca;• VACCINO (IMMUNOTERAPIA SPECIFICA): si consiglia di ricorrere a questa soluzione quando vi è un alto valore delle IgE speci-fiche e se esistono sintomi gravi, come ad esempio l’asma.

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Dr. Elkin Giovanni Mojica CastelblancoOsteopata

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L’importanza del movimento per preservare l’equilibrio dell’organismo e l’insieme delle tecniche manuali che contribuisconoa mantenerlo in salute

stimoli ai quali è sottoposto, al fine di stabilire costantemente un proprio equili-brio. La disfunzione osteopatica è espres-sione di una funzione dell’organismo disturbata. I movimenti del nostro corpo devono infatti rispettare regole precise: seguire un’asse, avere una determinata ampiezza e mantenere un certo ritmo. Se uno di questi elementi viene a mancare, l’insieme della meccanica sarà perturbato fino al livello cellulare. Tuttavia, non tutte le disfunzioni osteopatiche sono dannose per il corpo e a volte sono fisiologiche per mantenere l’equilibrio.

I PRINCIPI DELL’OSTEOPATIAAffinché il corpo possa preservare lo stato di salute, è necessario mantenerlo in mo-vimento e permettere che si compiano i seguenti principi: 1) L’unità del corpoL’organismo funziona come un’entità di-namica e indivisibile, regolata, coordinata

L’osteopatiacome approccio globale

per la cura del nostro corpo

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e integrata mediante le funzioni interdi-pendenti dei sistemi. Una modifica a qual-siasi livello ha delle ripercussioni su tutto il sistema. Il trattamento osteopatico non è focalizzato su un solo segmento interes-sato dal sintomo, ma valuta e cura l’indivi-duo nella sua globalità. 2) La struttura governa la funzioneUna restrizione di mobilità in una struttura riduce la sua funzionalità, così come una funzione disturbata provoca squilibrio. Quando si tratta di una struttura, l’osteo-pata ha bene in mente tutte le relazioni anatomiche che la uniscono alle strutture vicine o lontane del corpo e le possibili influenze che si possono avere sulla fun-zione generale dell’organismo.3) La capacità di autoguarigioneDal punto di vista osteopatico il corpo umano ha una capacità di autoguarigione. Sarà compito dell’osteopata individuare ed eliminare le giuste disfunzioni osteo-patiche che impediscono all’organismo di autoregolare il suo equilibrio.

Oggi più che mai si è consape-voli dell’importanza che ha il movimento nel mantenimen-to dello stato di salute e del

benessere psicofisico. Questo si può rea-lizzare grazie all’approccio osteopatico e al suo metodo efficace, naturale, dolce e veloce. La visione d’insieme del corpo è alla base della pratica osteopatica, che va dalla valutazione del paziente fino alla scelta della tecnica più adatta per elimi-nare il disturbo. Con l’osteopatia si può migliorare lo stato funzionale di articola-zioni, muscoli e ossa.L’osteopatia è una scienza che, attraverso la valutazione ed il trattamento non in-vasivo ma esclusivamente manipolativo, considera l’individuo nella sua globalità, affinché gli aspetti corporeo, emotivo e mentale possano trovarsi in reciproca ar-monia.L’organismo umano è biologicamente creato per adattarsi continuamente agli

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The Club Roma mantiene la promessa fatta in campo sociale con la consegna di un defibrillatore ad un centro anziani. Lo scorso 9 febbraio l’associazione romana ha assolto l’impegno precedentemente preso, donando l’apparecchio “salvacuore” al Centro Anziani in zona Trigoria a Roma.L’evento si è svolto alla presenza del Vicesindaco On. Sveva Belviso, accolto dalla direttrice del centro anziani e da una delegazione del The Club Roma. Il Vicesindaco ha sottolineato l’impegno e i contributi dell’associazione romana nelle attività di charity. Non si è trattato di un episodio isolato ma di una tappa lungo un percorso volto ad affianca-re e sostenere le istituzioni nei loro rapporti con i cittadini. Il The Club Roma è, infatti, un’associazione senza fini di lucro nata nel 2008 con la duplice volontà di creare sinergie tra diversi settori imprenditoriali e di promuovere attività di beneficenza. I componenti dell’associazione sono giovani imprenditori che in pochi anni sono riusciti a sviluppare un network sociale consolidato fortemente radicato sul territorio, gra-zie al quale è stato possibile raggiungere importanti traguardi nel cam-po della solidarietà. Il Dottor Luca Marino, Presidente dell’associazione e titolare del Gruppo Marilab, ha preso la parola illustrando ai presenti sia l’attività del The Club Roma, che si concretizza anche in una serie di azioni benefiche, sia l’operato dei centri Marilab, che da cinquant’anni sono al servizio del cittadino nell’ambito della medicina diagnostica e preventiva. Il Dottore ha espresso la volontà e la disponibilità a offrire sostegno agli anziani del centro mediante convenzioni e prezzi agevo-lati presso le strutture Marilab. La consegna è terminata con un buffet gentilmente offerto dal centro anziani.

Quando mondo dell’imprenditoria e istituzioni si incontranosulla strada della beneficenza

Curiose

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4) Il ruolo dell’arteria è supremoTramite il sangue arterioso i tessuti ricevo-no sostanze come nutrimento (ossigeno, ormoni, neurotrasmettitori, ecc). Al fine di mantenere il corretto equilibrio all’in-terno del corpo, è necessario che ci sia un corretto afflusso di sangue in tutte le zone dell’organismo.

L’OSTEOPATALo scopo del trattamento è quello di ripor-tare il corpo alla migliore funzionalità pos-sibile, affrontando specificatamente il pro-blema particolare nel contesto dello stato generale di salute del paziente. La figura professionale dell’osteopata utilizza solo tecniche manuali, dove sensibilità e pre-cisione servono per comunicare con i tes-suti, abbattendo gli ostacoli e restituendo loro la libertà necessaria per migliorare la circolazione e ristabilire gli equilibri per-turbati. Queste tecniche manuali specifi-che vanno dalle mobilizzazioni articolari alle tecniche di rilassamento delle tensioni muscolari e facciali, fino alle tecniche vi-scerali e cranio-sacrali.

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La malnutrizione, giustamente considera-ta importante fattore di rischio di morbili-tà e di mortalità, concorre, in età avanzata, ad aumentare in misura rilevante la fragili-tà dell’organismo.I cultori della materia hanno definito la malnutrizione “uno stato di alterazio-ne funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente alla discre-panza tra fabbisogni nutrizionali specifici e utilizzazione di nutrienti essenziali”. In parole povere si mangia poco e male.Le cause di malnutrizione nell’anziano possono essere diverse e vanno da quelle legate a situazioni patologiche (bronchiti, gastriti, ecc.) a quelle generate dallo stato sociale (povertà, solitudine, perdita di au-tonomia, depressione con conseguente stato anoressico, ecc.).Una particolare importanza assume la situazione del cavo orale. La perdita dei denti non sostituiti da protesi adeguate e

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Una lettera aperta che fa luce sull’importanza ditutelare la sempre crescente “popolazione anziana”

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Prof. Alessandro collocaPatologo clinico

Logicamente, l’impostazione e lo sviluppo di un programma di protezione richiedono innanzitutto la conoscenza delle proble-matiche presenti nella categoria.Sappiamo dalla ricerca scientifica che l’in-vecchiamento “è un processo multifat-toriale che coinvolge e trasforma l’intero organismo. È quindi il punto finale di una lotta tra le difese antinvecchiamento e i meccanismi genetici che lo promuovono”.È quindi necessario, oltre che interessante, cercare di fare il punto sugli effetti che tale stato produce su alcuni organi o apparati dei soggetti interessati.Poiché prendere in esame tutte le proble-matiche del “paziente anziano” significhe-rebbe scrivere tantissime pagine, forse anche con scarsi risultati, ritengo più utile focalizzare in un primo momento l’atten-zione su due aspetti preminenti: l’assetto nutrizionale e le manifestazioni di tipo “reumatico”.

Gli anziani: patrimoniodi inestimabile valore

C ari Lettori,questa volta voglio formalizzare a mo’ di lettera questa informa-zione medica perché sono con-

vinto che l’argomento che vi propongo coinvolga, direttamente o indirettamente, la quotidianità di tutti noi.Partiamo da un dato certo: l’attesa di vita della popolazione italiana continua ad aumentare, dal momento che i maschi raggiungono gli 80 anni mentre le donne sfiorano gli 85.Conseguentemente, la qualifica di anziano viene oggi attribuita dagli esperti a chi ha superato i 75 anni.Di fatto, nella nostra società gli anziani sono una componente importantissima per i legami affettivi, culturali e sociali che generano e sono anche convinto che si debba essere tutti d’accordo sul principio che questo patrimonio insostituibile, parte integrante dei nostri nuclei familiari, deb-ba essere difeso e tutelato.

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Lascio agli specialisti del settore tutte le problematiche diagnostiche specifiche ricordando, però, che nell’anziano molte malattie non reumatiche possono rivelar-si con un sintomo che simula una malattia reumatica, oppure possono sommarsi ai “reumatismi” mescolando e modificando, così, i sintomi.In tali situazioni, non disponendo di speci-fici marcatori biochimici, possiamo parzial-mente compensare utilizzando parametri come l’Emocromo, la VES, la Proteina C

la difficoltà di salivazione incidono in ma-niera notevole sulla cattiva alimentazione.Il medico curante, che conosce i rischi le-gati allo stato di malnutrizione, oltre ad un’attenta storia clinica che accerti la pre-senza di cause mediche e/o sociali, ha a disposizione una serie di metodologie e di indicatori diagnostici che lo possono aiu-tare nella sua valutazione clinica.In questo campo il laboratorio della Mari-lab ha messo a punto la determinazione di un gruppo di indicatori bioumorali. Si tratta di tre proteine che, valutate nel loro complesso, sono sufficientemente specifi-che per avvalorare la diagnosi di malnu-trizione. Il prospetto dell’assetto degli indicatori ai fini della valutazione dell’entità dello stato di malnutrizione è condensato nell’annes-sa tabella.

Passando alla disamina delle manifesta-zioni di tipo reumatico è utile, anche per queste affezioni, tenere presenti i dati del-la letteratura.Secondo studi recenti, una percentuale oscillante tra il 40 e il 50% delle persone che hanno superato i 65 anni è affetta da una malattia reumatica.Le patologie reumatiche comprendono una serie di affezioni, per lo più ad anda-mento cronico, che colpiscono prevalen-temente l’apparato muscolo-scheletrico.Tali affezioni possono essere o di tipo in-fiammatorio o di tipo degenerativo; le prime esordiscono per lo più nei giovani, anche se proseguono poi nell’anziano, mentre le forme degenerative colpiscono quasi esclusivamente l’adulto-anziano per il quale, fra l’altro, costituiscono un impor-tante motivo di disabilità.Su questo punto è importante richiamare l’attenzione dei medici e dei familiari per-ché nell’anziano è vitale il mantenimento di una funzionalità fisica sufficiente ad as-sicurargli una certa autonomia, evitando così che possa generarsi quello stato di isolamento e di solitudine che porta fre-quentemente alla depressione.

Reattiva e il Fibrinogeno, quali rivelatori di un generico stato infiammatorio.Un’ultima nota prima di chiudere.Va tenuto presente che l’iter diagnostico negli anziani deve accoppiare all’accura-tezza clinica la massima rapidità, perché un intervento tardivo, anche se preciso, difficilmente permetterà il recupero di queste persone notoriamente fragili e de-fedate.

PRINCIPALI INDICATORI BIOUMORALI DI MALNUTRIZIONE

ALBUMINA

VALORI NORMALI LIEVE MODERATA GRAVE

PREALBUMINA

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ENTITÀ DELLA MALNUTRIZIONE

3,5-4,6 g/dl

20-50 mg/dl

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2,8-3,4 g/dl 2,1-2,7 g/dl <2,1 g/dl

<20 mg/dl

150-200 mg/dl 100-150 mg/dl <100 mg/dl

Nell’anziano è vitale il mantenimentodi una funzionalità fisica sufficientead assicurargli una certa autonomia, evitando così che possa generarsi quello stato di isolamentoe di solitudine che portafrequentemente alla depressione

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3 milioni di donne in Italia soffronodi questa malattia cronica e invalidante: Vivendi è andato a parlare con chila sta affrontando dal punto di vistaclinico e sociale

Endometriosi,un dolore chenon si dimentica

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Cronica, dolorosa, invalidante, subdola: sono solo alcuni tra gli aggettivi con i quali possiamo definire l’endometriosi, malattia

di cui in Italia è affetta una donna su otto, pari a oltre 3 milioni. In Europa sono 14 milioni e nel mondo sono 150 milioni le donne in età fertile che ne soffrono. L’endometriosi è una malattia ginecologi-ca cronica che colpisce in età riproduttiva ed è caratterizzata dalla presenza di tes-suto endometriale al di fuori dell’utero, in possibile rapporto con le ovaie, le tube di Falloppio, i legamenti dell’utero, l’area tra la vagina e il retto (setto retto-vaginale), la vescica, l’intestino, la superficie esterna dell’utero e il peritoneo.L’endometriosi è spesso dolorosa fino ad essere invalidante e presenta sintomi molto caratteristici: dolore pelvico croni-co, soprattutto durante il ciclo mestruale o in concomitanza con lo stesso, dolore ovarico tra un ciclo e l’altro, dolore lomba-re. Ci sono anche altri sintomi, non meno significativi: dolore durante e dopo l’atto sessuale, infertilità, aborti spontanei, affa-ticamento cronico, periodi di stitichezza alternati a diarrea.Occorrono molti anni per avere una dia-gnosi certa e spesso è necessario un in-tervento chirurgico o più di uno, intanto l’endometriosi lavora in silenzio e può oc-cludere le tube, creare aderenze, distorce-re gli organi riproduttivi. Chi ne è colpita si sente sola, smarrita, con l’autostima sotto-zero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro sono messi a dura prova.Per fare il punto su questa malattia, noi di Vivendi siamo andati a fare una chiacchie-rata con chi ogni giorno affronta l’endo-metriosi sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista sociale.

di C. B.

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Siete state impegnatissime per non far mancare il vostro contri-buto a chi ne ha bisogno.L’Associazione Progetto Endome-

triosi ha partecipato il 10 marzo al Con-vegno di Parma “Endometriosi, ricerca medica e riconoscimento sociale” dove ho presentato i dati dello studio “Endome-triosi e disagio sociale e lavorativo della donna”. L’unico modo per affrontare la malattia resta infatti informare e preve-nire e l’appuntamento di Parma è stato un’ottima occasione per parlarne. Bisogna spiegare a tutti, soprattutto alle giovani donne, che non è normale soffrire duran-te il ciclo, che non è normale fare l’amore ed avere dolore nel retto o sotto la pancia, che non è normale avere continuamente la cistite o il colon irritabile.

Lo scorso anno avete portato a termine il progetto “Guardami ancora”, ce lo vuole illustrare?

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“SOLO PERCHÉ NONLA CONOSCI NON VUOLDIRE CHE NON ESISTE”

Marisa di Mizio è la presidente di A.P.E. On-lus, un’associazione senza scopo di lucro nata nell’ottobre del 2005 su iniziativa di un gruppo di donne con esperienza di en-dometriosi vissuta sulla propria pelle o con storie di volontariato attivo in altre realtà. L’obiettivo principale di A.P.E. Onlus è quel-lo di diramare notizie e informazioni su una malattia così tanto diffusa.Intervistiamo Marisa nella settimana euro-pea della consapevolezza dell’endometriosi che ogni anno si ripete in concomitanza con la festa della donna.

Nel mese di maggio 2011 è stato realiz-zato “Guardami Ancora” (www.guarda-miancora.it), uno spot di 30 secondi nato dalla collaborazione tra l’associazione e l’agenzia The Unknown Creation fortemen-te voluto per informare, suscitare interesse su un problema così diffuso e per non di-menticare la malattia. Il movie è un piccolo racconto dove la protagonista, una sorta di alter ego di “Alice nel Paese delle me-raviglie”, espone in modo semplice e au-tentico ciò che quotidianamente vive una donna affetta da endometriosi.Ogni singola esperienza diventa un mes-saggio, ogni storia è una richiesta di rifles-sione. Dietro la voce dell’attrice si nascon-dono più voci, voci di donne che formano un corale grido d’aiuto: Guardami ancora!

Come opera, più in generale, l’associa-zione A.P.E. Onlus?Attraverso il racconto di esperienze e te-stimonianze vuole porre una crescente attenzione verso una patologia di cui gli stessi specialisti sovente sottovalutano le diverse implicazioni. Inoltre, l’A.P.E. è im-

pegnata a creare una rete di collegamento con altre associazioni per ottenere diritti e riconoscimento da parte delle strutture pubbliche e della legislazione per cam-pagne di sensibilizzazione tra le donne, presso i consultori e i medici di base. Con questi ultimi stiamo facendo un lavoro ca-pillare che si sta sviluppando giorno dopo giorno.Per ricevere sostegno e aiuto immediato è possibile contattare l’A.P.E. Onlus telefo-nicamente. Coloro che rispondono alle ri-chieste di aiuto telefonico sono volontarie dell’associazione, non medici o personale sanitario che, in quanto tali, mettono a disposizione delle donne affette da endo-metriosi e ai loro familiari il proprio tempo libero, la loro esperienza e la voglia di dare un sostegno immediato e diretto. Tutti i nostri contatti sono disponibili sul sito internet www.apeonlus.com dove è possi-bile anche trovare i moduli per sostenere l’associazione tramite donazione diretta o attraverso il cinque per mille in fase di dichiarazione dei redditi: il nostro codice fiscale è 91130230351.

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rie; si passa, in un secondo momento, ad un appuntamento presso il domicilio del-la persona da seguire.A casa del paziente si cerca di condurre un’analisi sul campo, iniziando ad osser-vare i comportamenti errati, le situazioni a rischio (esterne ed interne) e gli stimoli più difficili da gestire.Si procede poi con l’affiancamento in de-terminate situazioni particolarmente deli-cate che potrebbero portare a mangiare eccessivamente. Ad esempio, si insegna al paziente come fare la spesa, come riporre ed organizzare il cibo, come combinare le porzioni e le portate all’interno di un pa-sto (si procede con dei veri e propri “pasti assistiti”), come comportarsi quando si è costretti a mangiare fuori casa (ristoran-te, casa di amici, mensa, pizzeria, vacan-za, ecc.), cosa fare dopo aver mangiato o come gestire i momenti più critici in cui si può venire sopraffatti da una vera e pro-

Si sta finalmente affacciando, an-che in Italia, una nuova figura professionale: il Personal Nutri-tion Trainer.

Proprio come per l’attività fisica, esiste la possibilità di rivolgersi ad un professioni-sta qualificato in grado di poter organiz-zare, per uno o più giorni, la routine quoti-diana legata all’alimentazione.Personalmente ho iniziato questo approc-cio quando mi sono resa conto che una categoria di persone con problemi di peso non riusciva, da sola, a modificare l’aspet-to comportamentale del proprio modo di mangiare e continuava ad incorrere nei soliti errori quotidiani che limitano for-temente il successo di un programma di dimagrimento.Durante una prima visita molto accurata si procede con l’anamnesi del paziente, le misurazioni antropometriche, la storia del peso e le analisi emato-chimiche necessa-

Cambiare il mododi pensare al ciboper riuscire a condurreuna dieta equilibrata

Dr.ssa Federica RazziDietologia e NutrizioneTerapista cognitivo-comportamentaledell’obesitàResponsabile Doceo per il dimagrimento

Personal Nutrition Trainer: l’allenatoredell’alimentazione

pria “fame emotiva”.Altro punto fondamentale: si procede invogliando il paziente ad incrementare la propria attività fisica ed a modificare il proprio stile di vita. In questi casi mi è risultato molto utile il ricorso a semplici programmi di attività motoria (spesso con l’utilizzo di un contapassi) che non costrin-gono alla frequentazione di una palestra, ma che possono essere tranquillamente inseriti nella quotidianità senza sconvol-gere abitudini ed equilibri giornalieri.Un vero e proprio trainer, quindi, un alle-natore dell’alimentazione che veramente può essere determinante nella riuscita di un cambio di mentalità legata al cibo. Solo un mutamento del modo di pensare all’alimentazione può portare infatti ad un concetto duraturo di controllo e man-tenimento del peso corporeo… in fondo aspetti, questi, spesso trascurati e trala-sciati dalla dietologia tradizionale.

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gimenti per aiutarne il naturale processo risolutivo. Anzitutto è raccomandabile un’alimentazione corretta, ricca di vitami-ne e sali minerali, accostata ad un’attività fisica costante ma non eccessiva, onde evitare di affaticare l’organismo e ottene-re l’effetto contrario a quello desiderato.Nonostante possa sembrare banale, è im-portante evitare gli sbalzi di temperatura con un abbigliamento adatto, poiché la primavera è una stagione tendenzialmen-te mite ma che non esclude il ritorno tem-poraneo di temperature più basse. In ogni caso, è essenziale non trascurare mai i segnali lanciati dall’organismo che, se non curati per tempo, possono trasfor-marsi in problemi seri e sfociare in vere e proprie patologie, anche gravi, come stati di depressione più o meno acuta.

Chi dice che non esistepiù la mezza stagione?

La maggior partedegli italiani è colpita ogni anno dal“mal di primavera”:impariamo ad ascoltarei segnali lanciatidal nostro organismo

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Cambiare il mododi pensare al ciboper riuscire a condurreuna dieta equilibrata

Dr.ssa Federica RazziDietologia e NutrizioneTerapista cognitivo-comportamentaledell’obesitàResponsabile Doceo per il dimagrimento di E. C.

È in arrivo la bella stagione accom-pagnata da luce, temperature miti e giornate più lunghe. Come non essere felici all’idea di andare

incontro alla primavera? Ebbene, per la maggior parte degli italiani, il periodo che segue immediatamente all’inverno non è del tutto positivo e rappresenta una fase di vero e proprio assestamento tra la sta-gione fredda e quella calda. I malesseri legati al cambio di stagione e, in alcuni casi, le manifestazioni allergiche e i problemi respiratori non sono certo una novità, al contrario sono un problema che si ripresenta puntualmente ogni anno. Principalmente il “mal di primavera” si ma-nifesta con alcuni sintomi comuni, il cui li-vello di gravità varia da soggetto a sogget-to. Primo fra tutti un senso di stanchezza fisica e mentale eccessiva che assale l’in-dividuo, con disturbi del sonno, influendo sul suo stato generale di benessere.

Questo fattore ha la sua derivazione spe-cifica principalmente nel cambiamento climatico e nella maggiore presenza di luce solare, la quale risveglia le ghiandole endocrine in maniera improvvisa. La con-seguenza naturale è da rintracciarsi in una condizione di facile irritabilità, nervosismo crescente e difficoltà a concentrarsi.Oltre al clima, le cause principali di tali disturbi si ritrovano spesso in uno stile di vita sbagliato, all’insegna della cattiva ali-mentazione e dello stress (purtroppo lega-to sovente a fattori esterni all’individuo).Nel momento in cui il fisico avverte un cambiamento, dunque, accusa questi sintomi simultaneamente, con la conse-guenza di una sensibile riduzione della qualità della vita. Nonostante si tratti di problemi passegge-ri, è consigliabile avere dei piccoli accor-

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Battaglie legali,inefficienza e diritti lesi

Con grande dispendio di energie e di ri-sorse economiche, sta andando avanti la battaglia legale contro la Regione Lazio a causa del diniego dell’autorizzazione delle sale operatorie per gli interventi in Day Hospital emesso dalla Regione nello scorso gennaio. La Marilab ritiene di aver subito un vero e proprio sopruso da un’amministrazione che si arroga il diritto di limitare l’iniziati-va privata, senza una reale convenienza per il S.S.R., e contro ogni logica dettata dalle economie, che comporterebbe un maggior ricorso alla Day Surgery anziché al ricovero, come, tra l’altro, sancito dalle linee guida europee ed internazionali.Nell’attesa che nella nostra cara regione vengano ristabiliti i termini della legitti-mità imprenditoriale, la famiglia Marino continua a sostenere con le proprie risor-se l’azienda Marilab per non distruggere un patrimonio creato in 50 anni di servizio alla cittadinanza e che dà lavoro a più di 200 famiglie.A voi il giudizio!

te e, a fronte di ciò, la macchina burocra-tica regionale non si è aggiornata nè dal punto di vista tecnologico nè da quello professionale. Tutto ciò ha dato esito ad una lentezza dei processi che ha una rica-duta assai negativa sulle aziende del La-zio. In un momento di profonda crisi eco-nomica come questo, l’inefficienza della pubblica amministrazione rappresenta un ulteriore peso economico per le imprese.Tutto ciò è ormai insostenibile ed inaccet-tabile ed è giunto il momento che tutti gli imprenditori e le associazioni che li rappresentano denuncino il problema e richiedano soluzioni immediate. La Marilab, dal canto suo, continua a por-tare avanti le sue battaglie a tutela del diritto e della legalità al fine di salvaguar-dare un patrimonio che rappresenta una risorsa preziosa per i cittadini di un ampio quadrante della città e per la tutela della loro salute.

Il giorno 27 gennaio 2012 , dopo ben 7 anni di attesa, la Regione Lazio ha finalmente emesso il decreto di ac-creditamento per il laboratorio di

analisi del Marilab Center di Viale Alfredo Zambrini 14.La ASL RMD, nel lontano 2005, non aveva concesso il trasferimento di un accredita-mento richiesto dalla Marilab, contravve-nendo a tutte le norme allora vigenti che regolavano la fattispecie in questione e solo dopo una lunga battaglia legale, ter-minata a gennaio del 2012, la Marilab riu-sciva ad ottenere l’accreditamento citato, ristabilendo il diritto dell’azienda a fronte dell’abuso subito.Questo, caro lettore, è semplicemente uno degli esempi della malaburocrazia che penalizzano pesantemente le azien-de, in particolare nel campo della sanità.Negli ultimi 10 anni le incombenze ammi-nistrative si sono complicate notevolmen-

Dr. Luca MarinoTitolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per laDiagnostica Ambulatoriale

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Quando le scelte illegittime di una regionemettono a rischio le imprese e ostacolanol’erogazione di servizi prioritari per il cittadino

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L’importanza della Bioenergetica per aiutarciad ascoltare i segnali provenienti dal nostro inconscio ed alleviare il senso di dolore

Lo scopo principale di tutte le no-stre azioni è il perenne tentativo di raggiungere la felicità e di evitare il dolore; tuttavia, malgrado i no-

stri sforzi e meriti, spesso non ci riusciamo. Talvolta ci stupiamo nel constatare che le rare persone felici sono addirittura le meno virtuose. Il disorientamento che ne deriva lascia un senso d’impotenza generale, al punto che sovente ci chiediamo: “Come è possibile che una condizione così umana, tanto desiderata, sia altrettanto difficile da perseguire? Cos’è questo quid misterioso che si insinua indisturbato nell’atteggia-mento globale di colui che è infelice?”. Per chi è avvezzo ad una cultura raziona-le, può sembrare inaccettabile l’idea che nella persona sfortunata si sia in realtà radicata una tendenza al boicottaggio proveniente proprio dal suo inconscio, dal suo respiro, dalla sua totalità non consape-vole. Se non prendiamo in considerazione i messaggi contraddittori provenienti dal nostro inconscio, la profondità del respiro, le tensioni muscolari e le sensazioni che ci provengono dal corpo, avvertiremo con maggiore frequenza il senso di dolore ri-spetto alla gioia di vivere. L’esplorazione inconscia può avvenire sia prendendo in considerazione l’attività onirica, sia abbandonandosi ad appropriati esercizi bioenergetici. Attraverso i sogni spesso si constata che inconsciamente la felicità tanto ambita è altrettanto temuta, poiché ci induce a confrontarci con un senso di colpa archetipico per la sofferenza altrui.

Dall’insostenibilecolpa della felicitàalla gioiadi vivere

Il nostro dolore, negativo e confuso, è in-consciamente accompagnato dal timore di differenziarsi dal proprio nucleo fami-liare che spesso vive in situazioni mediocri o fallimentari. Il senso di colpa, anche se difficilmente riusciamo a sentirlo perché sottilmente rimosso, è un sentimento così universale che si ritrova alla radice di tutte le religioni, fiabe o antichi miti, basti pen-sare alla storia di Adamo ed Eva. Esso può essere presente a livello inconscio e corpo-reo per varie ragioni: • la tendenza a non raggiungere la felicità per adeguarsi alla vita familiare; • il tentativo di allontanare la felicità per non sentirsi in colpa verso la sofferenza altrui;• la distruzione dell’oggetto della felicità; • il non godere della felicità offerta dal partner per orgoglio ferito; • il procurarsi défaillances sessuali per ag-gredire l’oggetto del piacere; • il desiderio di espiare i sensi di colpa ri-spetto alla felicità raggiunta; • il procurarsi insuccessi per deludere o colpevolizzare; • il sentirsi indegni di aver raggiunto l’og-getto della felicità. Quando il corpo riesce a manifestarsi nella sua primordiale forza infantile, sia nel mo-vimento che nella voce, le emozioni dolo-rose, all’epoca represse, sgorgano vivide e liberatorie. Man mano che emergono le antiche pulsioni e si vive la catarsi del do-lore e della rabbia, lo sguardo diviene più vivace, il corpo più vibrante ed armonico.

La fiducia in se stessi emerge e spinge ver-so azioni creative piene di amore per se stessi e per gli altri.

Per informazioni:Viale dei Promontori 50, 00122 Romacell. 338 5438008www.bioenergeticaonline.it

Dr.ssaMaria Stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainerin analisi Bioenergetica. Psicologa analistadi formazione junghiana e training autogeno.Perito del tribunale penale e civile di Roma

Prendere forza dalla terrae dal cielo

per affermarsinel proprio sé corporeo

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Parlare oggi di Fiori di Bach signi-fica addentrarsi in una dimensio-ne spesso poco conosciuta, in cui è facile che si fraintendano

significati e contenuti, azzardando teorie non sempre pertinenti alla reale efficacia terapeutica dei fiori. Come ogni teoria che non può essere dimostrata in modo scientifico e rigoroso, anche la terapia con i Fiori di Bach è spesso annoverata tra quelle pratiche che sanno di magico e misterioso, dove i risultati sono indotti più che altro da condizionamenti mentali ed influenze psicosomatiche. L’esperienza tuttavia dimostra altro. Le numerose testimonianze di gente che nei Fiori di Bach ha trovato un sostegno

efficace per i propri disagi psicologici raf-forzano la tendenza, sempre più diffusa, a vedere nell’utilizzo dei fiori un valido aiuto per accrescere la propria consapevolezza e capacità di elaborazione analitica, inve-stendo sulle risorse interne per affrontare e risolvere in modo spontaneo e naturale ogni blocco di carattere psico-emotivo che possa essere di ostacolo al percorso evolu-tivo individuale. Tutto questo è riassunto in una bellissima frase scritta da Edward Bach in uno dei suoi testi:“La terapia avrà principalmente lo scopo di portare quattro qualità al paziente: prima la pace, seconda la speranza, terza la gioia e quarta la fede. Tutto ciò che sta intorno sarà volto a questo fine: circondare il paziente di un’atmosfera di salute e di vita tale da inco-raggiare la guarigione e sviluppare il desi-derio di vivere una vita più in armonia con i dettami della sua anima, rispetto a quella che conduceva prima”.Edward Bach vive dal 1886 al 1936 in In-ghilterra, è medico e noto patologo, im-munologo e batteriologo. Egli ritiene che la malattia spesso nasca da un conflitto psicologico ed emotivo che, perdurando

nel tempo, si somatizza a livello fisico.I fiori, con la loro vibrazione, lavorano sul-le emozioni negative aiutando l’individuo a purificarsi dai vecchi schemi mentali che lo legano al passato e a ristabilire l’equili-brio perduto.Le essenze floreali da lui scoperte sono un rimedio vibrazionale che agisce grazie al dono dell’informazione energetica di cui sono portatrici. I termini energia e vibrazione sono fon-damentali nella teoria di Bach, come nell’omeopatia, poiché non è più la mate-ria ad agire, ma qualcosa di più sottile e difficilmente misurabile.Bach scopre, grazie al suo sesto senso, che la coscienza funziona in base a determina-ti modelli di reazione uguali per tutti gli esseri viventi, siano essi piante, animali o uomini, e che nei fiori di alcune piante sel-vatiche esiste una “frequenza” capace di armonizzare questi modelli alterati, attra-

Massimiliano della RoccaNaturopata,Counselor Psicosomatico

I Fiori di Bach per rigenerarecorpo e mente

I Fiori di Bach comevalore aggiunto al massaggio: unanuova espressionedel benessere

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verso un delicato processo di risonanza bioelettromagnetica.

Nella mia pratica professionale ho riscon-trato grandi benefici impiegando i Fiori di Bach attraverso una tecnica di mas-saggio energetico-psicosomatico che prevede una manipolazione fisica, dolce e rigenerante capace di veicolare l’effica-

cia della loro essenza per l’organismo e di irradiarne l’effetto ai livelli più profondi del corpo. Questo tipo di massaggio agisce sia a li-vello fisico che a livello psico-emotivo: i due effetti si integrano e si completano a vicenda. I Fiori di Bach, infatti, scelti nel modo giusto e secondo le specifiche esigenze, potenziano l’azione fisica del massaggio per un più sano equilibrio in-teriore.Il massaggio, estremamente dolce e na-turale, con i suoi sfioramenti e dolci stira-menti permette ai Fiori di Bach di essere lentamente assorbiti dal corpo che ne trae subito dei benefici a livello emozionale.La sinergia tra massaggio e Fiori di Bach è quindi molto interessante poiché, oltre a tonificare e rendere più elastiche le artico-lazioni, a stimolare la circolazione sangui-

La sinergia tra massaggioe Fiori di Bach oltre a tonificare

e rendere più elastichele articolazioni, a stimolare

la circolazione sanguignae quella linfatica,

favorisce la simbiositra corpo e spirito, liberando

dallo stress e donandosensazioni di appagamento

e di benessere

gna e quella linfatica, favorisce la simbiosi tra corpo e spirito, liberando dallo stress e donando sensazioni di appagamento e di benessere. È particolarmente indicato per aiutare l’individuo in casi di ansia, inson-nia, astenia e momenti di depressione e in tutti quei casi di squilibrio emotivo.Presso il centro benessere Victoria Rege-neration SPA di Ostia, è possibile effettua-re sedute di massaggio con i Fiori di Bach e sperimentarne l’efficacia all’interno di un percorso che si adatta alle specifiche esigenze del momento e che conduce l’individuo a comprendere le cause più profonde del proprio disagio emotivo.

Per informazioni:Victoria Regeneration SPALungomare Paolo Toscanelli, 195Lido di Ostia (Roma) - Tel. 06 86760394www.victoriaspa.it

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Incontinenza urinaria, prolasso geni-tale di grado moderato, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) e vaginismo sono condizioni che posso-

no comparire ed aggravarsi fino a distur-

bare o alterare la normale vita di relazione della persona colpita. Questi problemi, tal-volta molto diffusi, vengono spesso tenuti nascosti e subiti in silenzio per vergogna, pudore o rassegnazione.Parlarne diventa, pertanto, il primo passo verso la cura, non fosse altro perché attra-verso l’informazione si può conseguire la conoscenza dei fattori predisponenti, del-le situazioni e delle abitudini che pongono a rischio di danno pelvico perineale.Pubertà, fertilità, gravidanza, puerperio, climaterio e menopausa costituiscono fasi di mutamento biologico di fondamentale importanza nell’arco della vita di una don-na. In tutte queste fasi il perineo rappre-senta quella parte del corpo dove even-tuali sue alterazioni anatomo funzionali si possono ripercuotere sulla sfera genitale, urinaria e sessuale e, quindi, compromet-

Dr.ssa cristina MiottoOstetrica

Quel segretotutto femminile...l’incontinenza

L’importanza di una ginnasticaspecifica per curare i disturbi del perineo

tere la salute femminile nell’ambito psico - emotivo, affettivo, relazionale, sociale e comportamentale. 7 donne su 10 riescono poi a risolvere il “problema” attraverso una strategia di riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico che trova nella fisiokinesiterapia (ginnastica pelvica di Kegel) e nell’elettro-stimolazione funzionale gli strumenti per la realizzazione.Questa specifica “ginnastica”, oltre alla cura del disagio perineale, migliora anche la sensibilità vaginale con ripercussioni e risvolti piacevolmente favorevoli ed appa-ganti nella sfera della sessualità.

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FATTORI DI RISCHIO COSTITUZIONALI E GENERICI DI DANNO PERINEALE• Scarsa qualità dei tessuti connettivali

(ernia inguinale, vene varicose);• Predisposizione genetica (parenti affetti da incontinenza urinaria,

prolasso genitale);• Incapacità a contrarre volontariamente i muscoli perineali;• Ipotrofia della muscolatura perineale per

il non uso;• Tosse cronica (asma, allergie, bronchite

cronica);• Lavori e/o sport faticosi;• Stipsi;• Ginnastica addominale senza serrare il

perineo;• Gravidanza e parto vaginale;• Menopausa.

SEGNI E SINTOMI CHE INDICANOUNA DISFUNZIONE DEL PERINEO• Difficoltà o incapacità ad interrompere

il mitto (gesto urinario);• Perdita di urina sotto sforzo

(tosse, starnuto, sollevamento di pesi);• Insoddisfazione sessuale;• Dolore nell’area della vagina durante

un rapporto (dispareunia);• Sensazione di pesantezza pelvica;• Difficoltà a tenere un assorbente

interno;• Fuoriuscita di acqua dalla vagina dopo

un bagno;

• Rumori di aria dalla vagina(durante esercizi ginnici);

• Difficoltà a trattenere gas intestinali e/ofeci;

• Emorroidi;• Stitichezza.

MANIFESTAZIONI CONSEGUENTI ADANNO PERINEALE• Incontinenza urinaria;• Vescica iperattiva;• Prolasso genitale;• Incontinenza fecale;• Disfunzioni sessuali;• Sindromi dolorose perineali.

La terapia fisica che tratta danni perine-ali viene descritta come Riabilitazione della Muscolatura del Pavimento Pelvico (RMPP). La stessa può essere associata o non a terapie adiuvanti come il Biofeed-back (BFB) e la Stimolazione Elettrica Fun-zionale (SEF).

I VANTAGGI DEGLI ESERCIZIPER IL PAVIMENTO PELVICOÈ importante per le donne di tutte le età conservare la forza dei muscoli del pa-vimento pelvico. Le donne affette da in-continenza da sforzo, ossia che continua-mente perdono urina quando tossiscono, starnutiscono o eseguono esercizi fisici, dovrebbero trarre particolare vantaggio da questo genere di ginnastica.

Presso il Centro Marilab di Viale Zambrini 14 (Ostia), grazie alla presenza di apparecchiature

all’avanguardia e di personale medico specializzato,è possibile eseguire la Riabilitazione

della Muscolatura del Pavimento Pelvico.Per maggiori informazioni rivolgiti

al nostro staff o chiama il numero 06561951

Nelle donne incinte tali esercizi aiutano l’organismo a far fronte al crescente peso del nascituro. Muscoli sani e tonificati pri-ma della nascita del bambino si riprende-ranno più in fretta dopo il parto. Con l’invecchiamento è importante che la donna conservi la forza dei muscoli del pa-vimento pelvico perché, in occasione della menopausa, questi subiscono delle altera-zioni e potrebbero indebolirsi.Un programma a base di esercizi per il pa-vimento pelvico contribuisce a minimizza-re gli effetti della menopausa sul supporto pelvico e sul controllo della vescica.Tali esercizi possono anche essere utili se abbinati ad un programma di esercitazio-ne della vescica, che punta a migliorarne il controllo nelle persone che provano uno stimolo frequente ad urinare (incontinenza da stimolo).

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La medicina legaleper far rispettarediritti e doveridel cittadino

validità civile e gli altri benefici di natura previdenziale e assistenziale previsti dalla legge ed erogati dall’INPS.La Medicina Legale si interessa, inoltre, del rapporto dei cittadini con le Compagnie di Assicurazione relativamente al risarcimen-to dovuto al danno alla persona riportato a seguito di lesioni personali, in occasione di incidenti stradali o a causa di infortuni nell’ambito dell’infortunistica privata.Per danno alla persona si intende una mo-dificazione peggiorativa della sua entità psico-fisica, considerata il bene tutelato dalla legge, il cui pregiudizio suscita una reazione dell’ordinamento giuridico rivol-ta alla riparazione del danno in ambito di responsabilità penale, civile, assicurazioni sociali o private.Il danno è definibile secondo tre elementi: l’azione lesiva (incontro tra l’agente dan-noso e l’organismo, che s’identifica con la

L’importanza della collaborazionetra scienza giuridica e scienza della saluteper aiutare l’individuo leso

assegni d’invalidità specifici per ogni caso.È inoltre possibile ottenere la pensione d’invalidità, concessa dalla Costituzione italiana ed emessa dall’INPS, per garantire assistenza e revidenza a coloro che non possiedono le minime capacità lavorative a causa di menomazioni fisiche o mentali. L’invalidità civile viene riconosciuta tenen-do conto di determinate tabelle basate su criteri percentuali fissi, utili ad assegnare i punti d’invalidità per ogni caso specifico. Quando si richiede l’ottenimento dell’in-validità civile e della relativa pensione d’invalidità si è sottoposti a visite da parte delle commissioni mediche preposte e ad accertamenti volti a verificare l’effettivo stato di inabilità e menomazione fisica e mentale del soggetto richiedente.Seguendo le tabelle d’invalidità ministe-riali (realizzate basandosi sulla gravità della malattia posseduta dal richiedente, su eventuali perdite di organi o apparati che possono ledere le capacità lavorati-ve, su criteri di età, sesso, istruzione, sulla qualificazione tecnica, sul ruolo lavorativo e sulle competenze del soggetto) i medi-ci valutano attentamente le condizioni di salute del richiedente e assegnano un de-terminato punteggio utile ad ottenere l’in-

Dr. Amato AlfonsiSpecialista in Medicina Legale

A partire dal mese di aprile,presso il Marilab Center

di Viale Zambrini 14 (Ostia)e il centro di Via Caffaro 137 (Roma),

è attivo il serviziodi consulenza medico-legale.

Per info e prenotazioni 06 561951

La Medicina Legale è un ramo del-la medicina nato per applicare le conoscenze mediche al diritto, al fine di varare nuove leggi ed inter-

pretare quelle vigenti in ambito sanitario. Studia innanzitutto l’uomo nei suoi attri-buti psico-fisici in rapporto alle leggi e rap-presenta il pensiero della medicina attuale in rapporto al diritto, per quanto riguarda questioni di comune interesse.Il ruolo della Medicina Legale è dunque quello di utilizzare le nozioni mediche in-dispensabili per risolvere tutti quei casi in cui l’azione giudiziaria richiede l’interven-to di una funzione ausiliare nell’ambito tecnico della medicina.Ogni cittadino italiano possiede determi-nati diritti imprescindibili e altrettanti do-veri da rispettare. Una società civile intesa come tale deve infatti garantire a tutti gli individui i diritti fondamentali come il dirit-to al lavoro ed il diritto alla salute. Queste due categorie vanno spesso di pari passo, soprattutto quando si verificano incidenti gravi proprio durante lo svolgimento delle normali attività lavorative.Lo Stato italiano disciplina le dinamiche relative ai diritti dei lavoratori e agli inci-denti sul lavoro attraverso leggi mirate e

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MarilabBUON COMPLEANNO GARBATELLA MIA 1920-2012A cura dell’Associazione Il Tempo Ritrovato

Il 18 febbraio 1920 veniva posta la prima pietra dal sovrano d’Italia per la costruzione della Garden City “La Garbatella”. Come ogni anno il quartiere viene festeggiato da alcune associazioni culturali con va-rie iniziative, per tutelarne le tradizioni storiche. Marilab ha seguito, come sempre con particolare interesse, le iniziative di Fatagarbatel-la che promuove passeggiate culturali per gli adulti e per i bambini delle scuole, raccontando, a mo’ di fiaba, la storia del territorio, con la convinzione che giocando si impari e che il rispetto e l’amore per il proprio territorio si apprendano fin da piccoli.Quest’anno le bambine ed i bambini sono stati coinvolti nel “Patto dell’Amicizia” presso Piazza Geremia Bonomelli, nella quale si trova l’effige della leggendaria Garbata Ostella e presso la fontana Carlot-ta, simbolo del quartiere. I bambini hanno simbolicamente posato le loro mani sulla testa della fontana urlando in coro “ Carlottaaaaaa…noi ti salveremo… noi mai i muri delle strade imbratteremo“.Questo patto è nato per i 92 anni della Garbatella e per il fatto che la fontana “Carlotta” ha subito lo scorso gennaio un danneggiamento da ignoti, per cui i bambini hanno promesso di difenderla, prepa-rando una mostra di disegni e scrivendo una storia per sensibilizzare gli adulti al restauro. La preparazione al Patto dell’Amicizia ha avuto inizio il 14 febbraio, data in cui Fatagarbatella ha portato all’interno della scuola Cesare Battisti (divenuta famosa in quanto set della se-rie televisiva “I Cesaroni”) alcune piccole stampe che rappresentano la Garbatella antica. Le stesse, ingrandite, possono essere ammirate presso i laboratori Marilab di Via Caffaro, all’interno dei quali è stata allestita una mostra permanente. Il 28 febbraio i bambini, accompa-gnati da alcune mamme e da una maestra, hanno passeggiato per le strade della Garbatella ascoltando le storie dei giochi praticati nel secolo scorso e le passate vicende della scuola più antica del quartie-re “La casa dei bimbi”, che amorevolmente i garbatellani più anziani chiamano ancora “la scoletta”.Passeggiando per le strade della Garbatella, i visitatori hanno potuto ammirare i mosaici di sassolini sui marciapiedi di fronte alla scuola da loro frequentata, scoprendo rappresentazioni di basilisco, margheri-te, draghi e altri messaggi storici lasciati dagli architetti che hanno progettato la borgata.Fatagarbatella ha anche visitato la scuola d’infanzia della Cocci-nella nella quale ha portato le foto della fontana danneggiata, molto nota ai bambini. Anche in quest’istituto verranno realizzati alcuni disegni per assaporare in-sieme alle maestre la magia del restauro.

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La medicina legaleper far rispettarediritti e doveridel cittadino causa vera e propria del danno), la lesione

(alterazione dell’integrità somatica e psi-chica della persona, che può manifestarsi in maniera più o meno grave), la meno-mazione (conseguenza della lesione, con danno temporaneo o permanente).Il danno può interessare quattro branche principali dell’ordinamento giuridico: dan-no in diritto penale, danno in diritto civile, danno nelle assicurazioni sociali, danno in assicurazione privata. Per ciascuno di que-sti settori i fondamenti giuridici, le finalità, i sistemi ed i metodi di valutazione tecnica sono differenti e hanno una propria auto-nomia, nonostante i punti di contatto esi-stenti sul piano teorico e nella rilevazione biologica del danno.Vi sono tre categorie di danno risarcibile: danno alla salute o danno biologico (inte-so nel senso più vasto come lesione dell’in-tegrità psico-fisica del soggetto e quindi limitazione delle sue potenzialità sociali), danno patrimoniale (consiste in una perdi-ta economica), danno extra-patrimoniale (rappresenta una condizione particolare di sofferenza fisica e psichica; per legge il risarcimento è dovuto solo quando è con-seguenza di un reato, oppure dell’inosser-vanza di un regolamento).

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La ASL RMD non ha ancora un Direttore Generale. Non è un buon segno.Certamente no. Gli avvicendamenti alla guida dell’Azienda Sanitaria Locale sono stati troppi. Oggi il ruolo di Direttore Ge-nerale è ricoperto dalla Dott.ssa Rosalba Buttiglieri che, in qualità di facente funzio-ne, sta tentando di svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi, facendo tutto ciò che è in suo potere, con le naturali limi-tazioni date dal caso. Sentiamo di avere fiducia nelle sue capacità ma sicuramente si sta trovando a gestire un’emergenza continua, che coinvolge tutti i reparti. Ser-ve un’indicazione chiara da parte delle au-torità competenti che devono legittimare la posizione della Buttiglieri o indicare un nuovo dirigente, questa volta sicuro, per la nostra ASL RMD. La salute dei cittadini non può più aspettare e l’ospedale Grassi non può permettersi di perdere le proprie eccellenze, così come non può continuare ad avere un Pronto Soccorso sottodimen-sionato rispetto alle sue reali necessità. Servono progetti concreti e risorse.

“La Regione taglii rami secchi, ma non

le eccellenze riconosciutecome l’Ospedale Grassi”

Renzo Pallotta è il Vice Presidente del Municipio XIII e, in qualità di rappresentante dell’amministra-zione decentrata di Roma Capi-

tale, segue da vicino le alterne vicende del G.B. Grassi di Ostia Lido.

Un ospedale che ha fatto tanti passi in avanti ma che non basta ancora a soddi-sfare le utenze, non è così?Il Grassi è l’unico nosocomio a servire un territorio che conta più abitanti di quat-tro province messe insieme: Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Vanta reparti che sono considerati, a pieno diritto, centri di eccellenza specialistica a livello regiona-le, come quello di oculistica, ginecologia, oncologia, otorinolaringoiatria e tanti altri. Siamo uno dei Municipi più giovani della Capitale e nel 2011, con 1.977 parti effet-tuati, il Grassi è stato il quarto ospedale pubblico del Lazio per numero di nascite; eppure soffre la carenza di personale e al-tri problemi che lo pongono ad alto rischio per il futuro.

Una situazione generalizzata in tutta Roma, potremmo dire...A leggere le pagine dei quotidiani dell’ulti-mo periodo, direi di sì. Non sembra salvarsi nessuno e proprio per questo non bisogna abbassare la guardia ed intervenire finché si è in tempo. Mi sento dalla parte di tutti

Il Vice Presidente del Municipio XIIIRenzo Pallotta fa una panoramica della

situazione sul Litorale e lancia un allarme:“Il Patto di stabilità sta penalizzando la sanità”

quei medici in prima linea, infermieri e vo-lontari che non sono messi nella condizio-ne ottimale per svolgere il proprio lavoro.

Di chi è la colpa?Direi che non è opportuno parlare di col-pe. Certo è che il Piano di Rientro Sanitario previsto dalla Regione sta avendo pesanti ripercussioni anche sul Grassi. Capisco che il Patto di Stabilità costringa il governo a bloccare i fondi, ma la Regione Lazio do-vrebbe capire dove investire e a chi desti-nare le risorse. Un ospedale come il Grassi, con la sua mole di utenza, non può essere trattato alla stregua degli altri.

Come intervenite, come istituzioni locali, nella tutela della sanità pubblica?Il Comune non ha competenze specifiche in materia sanitaria ma resta l’anello di congiunzione tra gli utenti, l’azienda sani-taria e la Regione Lazio.In Municipio abbiamo firmato documenti trasversali con i quali il Presidente si è im-pegnato ad interagire con la Governatrice Polverini per risolvere alcune situazioni drammatiche, come il ridimensionamento del reparto di oculistica (che invece non poteva permettersi di perdere l’ottimo primato raggiunto in tanti anni di lavoro). La sanità non deve avere un colore poli-tico. Noi del Tredicesimo ne siamo ben consapevoli.

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del territorio con 3.000 dipendenti e 800 milioni di fatturato annuo.

Sa che esiste una struttura privata che da più di tre anni ha realizzato due sale operatorie per interventi in Day Hospital che sono ancora chiuse a causa del bloc-co delle autorizzazioni da parte della Re-gione Lazio? Che ne pensa?Il valore della produzione sanitaria pub-blica ammonta a circa il 75% del mercato. C’è dunque una fetta importante di citta-dini che si rivolge al privato a pagamento. Anche privatamente è però difficile fare impresa nel Lazio, perchè il sistema di autorizzazioni per la realizzazione delle strutture e di successiva autorizzazione per il funzionamento è profondamente ingiusto ed inefficace. Ingiusto perché pretende di programmare la localizzazio-ne dell’offerta sanitaria in un settore dove il rapporto fiduciario medico-paziente è tutto, e questo non solo per le grandi strutture ma anche per un piccolo ambu-latorio, inefficace perché l’ufficio regio-nale competente è stato protagonista di bufere giudiziarie e non trova dirigenti in grado di garantire continuità e assunzio-ne di responsabilità. Sono migliaia le pra-tiche che di parere in parere non arrivano mai ad un provvedimento conclusivo e sono decine gli imprenditori medi e pic-coli che non riescono a mettere a frutto gli investimenti compiuti.

“La Regione Laziodeve rinegoziare il Pianodi Rientro Sanitariocon il governo”

Andrea Storri è il segretario del Pd del Municipio XIII. Lavora nel campo della sanità e, ormai da anni, è osservatore privile-

giato delle problematiche che affliggono la Regione Lazio e il litorale romano.

Quale pensa sia la difficoltà delle politi-che del Lazio sul fronte della sanità?Il problema centrale è noto: lo squilibrio finanziario. Il Lazio riceve 10 miliardi l’an-no dal Fondo Sanitario Nazionale ma ne spende uno in più. Il Piano di Rientro è ormai vecchio e, in assenza di assunzioni e di investimenti, la qualità non può che peggiorare e il costo per la collettività ri-schia di essere superiore al debito. Biso-gna rinegoziare il piano con il Governo, rilanciare gli investimenti riequilibrando l’offerta nella città, mettere a reddito le strutture dismesse e soprattutto il servizio pubblico deve decidere quali servizi può e vuole erogare direttamente.

Qual è la situazione nel Municipio XIII? Che tipo di assistenza pubblica o privata siamo in grado di offrire, come territorio, ai nostri residenti?Se a Roma l’offerta sanitaria è ampia e di qualità, altrettanto non si può dire per il Municipio XIII. La città si è trasferita fuo-ri dal Raccordo ma i servizi sono rimasti

Il segretario del Pd del Municipio XIII Andrea Storri elogia i progressi dell’ospedale Gian Battista Grassi ma avverte: “Serve personale”

dov’erano. C’è un posto letto ogni 1.000 abitanti mentre il rapporto ideale è di tre volte tanto. In alcuni quadranti del Muni-cipio, penso ad esempio a quello tra Axa, Infernetto e Casal Palocco dove vivono 50.000 persone, l’offerta pubblica è del tutto assente, e questo è inaccettabile.

C’è poi il nodo dell’ospedale Grassi: troppi tagli, troppe cose che non funzio-nano. Si può rimediare?Le difficoltà del Grassi risiedono nel fatto che il Pronto Soccorso ha 60.000 accessi l’anno mentre i posti letto a disposizione sono del tutto insufficienti. Nei 25 anni di attività, tuttavia, l’ospedale è migliorato moltissimo, ha reparti che funzionano molto bene e comincia a dare risposte anche a quelle patologie per le quali è ne-cessario intervenire nel più breve tempo possibile.

Sotto il punto di vista delle politiche sa-nitarie il Municipio ha le mani legate?Il Municipio è membro della Conferenza Sanitaria Locale che deve fornire indi-cazioni e stimoli importanti al Direttore Generale ma la ASL RMD è in uno stato di precarietà gestionale che non ha prece-denti. In 22 mesi la Polverini ha nominato due Commissari, un Direttore Generale e un facente funzione. Tutto questo non permette un’adeguata programmazione né gestione dell’Azienda, la più grande

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Il Gruppo Marilab e il Municipio XII insiemeper un’importante iniziativa territoriale rivoltaalle famiglie degli studenti delle scuole superiori

Impegno concreto e supporto tangibi-le. È su questi due binari che il Grup-po Marilab ha scelto di intraprendere il suo “cammino sociale”, sposando

il progetto “Percorsi Responsabili” pro-mosso dalla Provincia di Roma. Si tratta di un’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole superiori che nasce con l’obiettivo di avviare le nuove generazioni verso per-corsi votati ad una maggiore responsabi-lità civica e di sensibilizzare i giovani su temi rilevanti quali legalità e solidarietà. Il progetto è stato presentato lunedì 27 febbraio presso il Centro Culturale Poli-valente Elsa Morante, alla presenza del Presidente Pasquale Calzetta, Presidente del XII Municipio, dell’On. Gemma Gesual-di, Assessore alla Scuola del XII Municipio, del Consigliere Gino Alleori, Presidente della Commissione Scuola del XII Munici-pio e dell’On. Piero Cucunato, Consigliere della Provincia di Roma, nonché promoto-re dell’iniziativa. In questa sede sono state illustrate al pubblico, composto da oltre 200 ragazzi, le dinamiche di partecipazio-ne al concorso “Occupiamoci del Mondo”, nell’ambito del quale gli studenti possono

Un progetto sociale dedicato a chi si “Occupa del Mondo”

scegliere di realizzare poesie, racconti o cortometraggi per raccontare tematiche sociali e progetti umanitari.È un’iniziativa extrascolastica, quella de-scritta, che diventa parte integrante del percorso formativo di ciascun ragazzo e che è volta a sensibilizzarlo sulle due pia-ghe che affliggono il mondo giovanile: bullismo e alcolismo.Di solidarietà e cooperazione ne ha parla-to anche l’On. Pier Ernesto Irmici che ha sottolineato come siano proprio queste due forze a determinare il benessere so-ciale. In un contesto in cui dominano le spinte egoistiche dell’individuo è infatti indispensabile che ci sia collaborazione e legalità per garantire la crescita della so-cietà.Su questo “palcoscenico sociale” Marilab si inserisce come assoluta protagonista, grazie alla volontà del titolare, Dott. Luca Marino, di offrire un apporto concreto alle famiglie. Per l’occasione è stato infatti ideato il “Coupon X Te” che dà diritto ad un membro del nucleo familiare di cia-scuno studente ad una visita specialistica gratuita da scegliere tra: oculistica, car-

di V. A.

diologia, dermatologia, endocrinologia, odontoiatria, ginecologia, nutrizione. A questo si aggiunge la possibilità di rice-vere gratuitamente una Card Marilab che offre importanti sconti sulle prestazioni sanitarie del Gruppo.Un impegno importante quello assunto dall’azienda che, nella persona del Dott. Luca Marino, ha raccontato, durante la conferenza stampa, la sua volontà di ve-nire incontro alle esigenze sanitarie delle famiglie e di rientrare in quella “comunità educante” che vede la scuola comunicare in maniera sinergica con le istituzioni e le famiglie. La scelta di Marilab rappresenta solo il primo passo di un percorso sociale che l’azienda intende avviare con l’appoggio delle istituzioni.

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Finita la stagionedell’hockey indoor

D opo aver concluso la stagione al coperto, la De Sisti Roma e l’ACEA Libertas San Saba ri-prendono, con l’avvento della

primavera, i discorsi interrotti a novembre nell’ambito dei campionati di A1. È stata una stagione positiva quella indoor per entrambe le squadre romane, con i ragaz-zi della De Sisti Roma giunti quarti in A1 (alla stagione del loro rientro nella massi-ma divisione) e le ragazze della Libertas San Saba che festeggiano con la promo-zione in A1 il prestigioso marchio ACEA

come nuovo “title sponsor” della squadra. Un momento impor-tante per le due romane dell’ho-ckey che, pur nelle difficoltà dello sport capitolino culminate con la rinuncia alle Olimpiadi del 2020, vivono una stagione di grande fervore che potrebbe portare ad una svolta importante consisten-te nell’affidamento del Palazzetto del Torrino Eur e del Tre Fontane Hockey.«La seconda parte della stagione

è quella decisiva per il nostro hockey» dice Enzo Corso, Pre-sidente della Roma Hockey e facto-tum della Libertas San Saba. «Resta da giocare tutto il girone di ritorno con la fase finale a play off, poi la Cop-pa Italia e, per noi detentori del titolo di campioni d’Italia, l’impegnativa Quattro Giorni delle Coppe Europee, che quest’anno disputeremo con i maschi a Lille (FRA) e con le ragazze a Belfast (IRE) a Pasqua. Per questo ci siamo rinforzati con due innesti stra-nieri, l’australiana Sofie McLeod e il sudafricano Jean-Pierre De Voux.Per tutto l’ambiente hockeystico un po’ di delusione per la mancata qua-lificazione delle squadre azzurre alle Olimpiadi di Londra 2012. Infatti, nei preolimpici disputati in India a feb-braio, né i nostri ragazzi né le nostre ragazze ce l’hanno fatta, per quanto

queste ultime ci siano arrivate molto vicino! È una grave mancanza per l’hockey italiano non essere alle Olimpiadi, ma in uno sport come il nostro il compito è difficilissimo, es-sendoci più di 13 nazioni a contendersi i soli 12 posti a disposizione!».Le squadre romane sono dunque pronte a dire la loro anche quest’anno e a cercare di difendere quegli scudetti che da qualche anno fanno sempre tappa a Roma! Si giocherà al Tre Fontane, ancora in una situazione di disagio per i lavori che ripor-teranno l’impianto dell’EUR agli splendori di un tempo. «Una situazione sicuramente difficile» prosegue Corso «ma che soppor-tiamo con tranquillità proprio in attesa di avere un impianto di grande livello che consenta un altro piccolo passo in avan-ti».

L’Hockey F emminile Libertas San Saba scudettata

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l’ACEA Libertas San Saba promossa in A1 di hockey indoor nelle finali di Nepi (Vt)

I campioni della De Sisti Romae dell’ACEA Libertas San Saba

ricominciano i campionati

La De Sisti Lighting Roma festeggiala conquista dello scudetto

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