Neuropsicologia Della Memoria

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  • 8/15/2019 Neuropsicologia Della Memoria

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    Neuropsicologia della memoria

    I) Architettura funzionale della memoria umana

    II) Modelli di funzionamento della memoria

    III) Correlati anatomici della memoria

    IV) Valutazione neuropsicologica della memoria

    ARGOMENTI :

    NEUROPSICOLOGIA DELLA MEMORIA

     Definizioni di Memoria ed Apprendimento

    La memoria è la capacità del cervello di trarre beneficio dall’esperienza

    precedente. Le nostre memorie degli eventi, dei luoghi e delle persone

    definiscono in larga misura chi siamo! (Squire & Kandel, 1999).

    Il termine apprendimento indica l’insieme dei processi attraverso i quali vengono

    acquisite e conservate nuove informazioni.

    Il termine memoria si riferisce a informazioni o rappresentazioni interne basatesu esperienze passate, ed in grado di influenzare il comportamento futuro. La

    memoria consiste infatti nella capacità di codificare, immagazzinare e rievocare

    informazioni.

    NEUROPSICOLOGIA DELLA MEMORIA

    Processi della Memoria

    La memoria comprende tre processi principali:

    Codifica (encoding) –s i riferisce all’analisi dell’informazione sensoriale

    Deposito (storage) – serve a mantenere una copia o registrazione permanente (detta ‘engramma’)

    dell’informazione codificata

    Recupero (retrieval) – si riferisce all’uso successivo dell’informazione depositata in memoria, allo

    scopo di svolgere un certo c omportamento, esprimere un giudizio, o risolvere un problema

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    ARCHITETTURA DEI PROCESSI DI MEMORIA

    Non esiste un unico sistema di memoria, ma più sistemi. Le componenti della memoria

    possono essere distinte sulla base di più elementi. In base alla ritenzione dell’informazione i

    processi mnesici si possono distinguere in:

    Si baserebbe su modificazioni strutturali dei circuiti

    neuronali come ad esempio:

    -sviluppo di nuovi bottoni sinaptici

    -aumento delle dimensioni dei bottoni sinaptici

    esistenti

    Si baserebbe su un’attività riverberante transitoria dei

    circuiti neurali

    Ritenzione per un lungo periodo di tempo (da minuti

    ad anni)

    Ritenzione per un breve periodo di tempo (dell’ordine

    di secondi)

    Rievocazione di quantità più ampie di informazioni

    per un certo periodo di tempo

    Registrazione fedele di quantità limitate di eventi

    appena percepiti

    Rievocazione di informazioni dopo un intervallo di

    tempo piùlungo

    Rievocazione di quantità limitate di informazioni

    Memoria secondariaMemoria primaria

    Memoria a lungo termineMemoria a breve termine

    Si verifica grazie a processi che determinano una

    ritenzione stabile nel tempo.

    Si verifica grazie a processi che determinano una

    ritenzione temporanea delle informazioni.

    Memoria permanenteMemoria temporanea

    DIMOSTRAZIONE DELLA DISSOCIAZIONE TRA MBT E MLT

    Esistono tre fonti d’informazioni che dimostrano che esiste una dissociazione tra

    MBT e MLT nei soggetti normali:

    1. Effetto di compiti di interferenza in prove di span;

    2. Paradigma della rievocazione libera immediata;

    3. Le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono

    rappresentate secondo codici diversi.

    I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN

    Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche comeparadigma di Brown-Petersen

    Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti

    a) Si fa compiere al soggetto una prova di span di cifre (es. 5.6.2.3.4.). Se il soggetto ripete correttamente le

    cifre ciò vuol dire che vi è un buon funzionamento della MBT, in quanto la MBT consente di conservare la

    traccia mnesica per alcuni secondi.

    2.3.6.1.8.2.3.6.1.8.

    4.3.7.1.0.4.3.7.1.0.

    2.3.1.5.7.2.3.1.5.7.

    5.6.2.3.4.5.6.2.3.4.

    SoggettoEsaminatore

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    I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN

    Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche comeparadigma di Brown-Petersen

    Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti

    b) Dopo aver detto al soggetto una serie di cifre (es. 5.6.2.3.4.; 8.6.5.9.1.; etc.) si aspettano alcuni secondi e

    quindi si chiede di ripetere le cifre memorizzate. Se il soggetto ripete correttamente le cifre ciò vuol dire che

    vi è un buon funzionamento della MLT, in quanto la MLT consente di conservare la traccia mnesica per

    alcuni minuti.

    6.7.6.4.6.7.6.4.

    2.3.5.1.2.3.5.1.

    9.2.4.3.9.2.4.3.

    1.6.2.3.1.6.2.3.

    SoggettoEsaminatore

    2.3.6.1.8.2.3.6.1.8.

    4.3.7.1.0.4.3.7.1.0.

    2.3.1.5.7.2.3.1.5.7.

    5.6.2.3.4.5.6.2.3.4.

    SoggettoEsaminatore

    I. EFFETTO DI COMPITI DI INTERFERENZA IN PROVE DI SPAN

    Prima fonte di informazione: effetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche comeparadigma di Brown-Petersen

    Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti

    c) Dopo aver detto al soggetto una serie di cifre (es. 5.6.2.3.4.; 8.6.5.9.1.; etc.) si fa eseguire un compito

    aritmetico di conta all’indietro di 3 in 3 (ad es. 101-98-95) per alcuni secondi, e quindi si chiede di

    ripetere le cifre memorizzate. Il compito di interferenza impedis ce il consolidamento dell’informazione

    (la ripetizione tra sé e sé). L’assenza di ripasso impedisce l’accesso alla MLT. Il compito di

    interferenza determina una dimenticanza degli span, cioè un decadimento della traccia mnesica, ossia

    un cattivo funzionamento della MLT.

    6.7.6.4.101-98-95-92-89-866.7.6.4.

    2.3.5.1.101-98-95-92-89-862.3.5.1.

    9.2.4.3.101-98-95-92-89-869.2.4.3.

    1.6.2.3.101-98-95-92-89-861.6.2.3.

    SoggettoEsaminatore

    2.3.6.1.8.101-98-95-92-89-862.3.6.1.8.

    ----------101-98-95-92-89-864.3.7.1.0.

    2.3.1.5.7.101-98-95-92-89-862.3.1.5.7.

    ----------101-98-95-92-89-865.6.2.3.4.

    SoggettoEsaminatore

    II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA

    Seconda fonte di informazione: paradigma della rievocazione libera immediata: la traccia mnesica

    decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori interferiscono sulla

    rievocazione

    a) Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole al ritmo di una parola al secondo dopo di che si valutano il

    numero di parole ricordate in relazione alla posizione nella lista

    La prestazione del soggetto sarà migliore per le prime 2-3 posizioni. Questo fenomeno è noto come effetto di

    prima posizione (o primary effect).Per le parole al centro della lis ta vi è uno scadimento della prestazione.

    La prestazione del soggetto, inoltre, migliora progressivamente dalla quint’ultima posizione in poi. Lo

    stimolo finale è quello che viene ricordato in maniera ottimale. Questo fenomeno è noto come effetto eventi

    recenti (o recency effect).

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    II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA

    la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori

    interferiscono sulla rievocazione

    b) Effetto di un compito di interferenza: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole. Dopo aver

    terminato la somministrazione per un tempo di 15 secondi si fa eseguire al soggetto un compito di

    interferenza.

    Ciò che si verifica può essere così riassunto:

    - Non modificazioni del ricordo degli stimoli iniziali della lista (presenza di effetto primacy);

    - Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.

    - Scomparsa dell’effetto recency.

    La spiegazione è la seguente:

    1. il soggetto è in grado di operare un ripasso per le prime parole della lista in quanto sono pronunciate prima del compito

    di interferenza. Per cui le prime parole d ella lista sono espressione della MLT (Componente a LT della Memoria).

    2. il soggetto non è in grado di operare un ripasso per le ultime parole della lista in quanto vengono pronunciate poco

    prima del compito di interferenza che impedisce il ripasso e quindi l’accesso per le ultime parole della lista alla MLT. Per

    cui le ultime parole della lista sono espressione della MBT (Componente a Breve Termine della Memoria).

    II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA

    la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori

    interferiscono sulla rievocazione

    c) Effetto della velocità di lettura delle parole : Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole in maniera

    rapida cioè pronunciando ogni parola dopo meno di un secondo dopo di che si valutano il numero di

    parole ricordate in relazione alla posizione nella lista

    Ciò che si verifica può essere così riassunto:

    - Ridotta rievocazione degli stimoli iniziali della lista (scomparsa dell’effetto primacy);

    - Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.

    - Buona rievocazione delle parole nella parte finale della lista (presenza dell’effetto recency).

    II. PARADIGMA DELLA RIEVOCAZIONE LIBERA IMMEDIATA

    la traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori

    interferiscono sulla rievocazione

    d) Effetto della frequenza lessicale delle parole: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole le quali

    hanno una bassa frequenza lessicale (bassa frequenza d’uso) dopo di che si valutano il numero di

    parole ricordate in relazione alla posizione nella lista

    Ciò che si verifica può essere così riassunto:

    - Ridotta rievocazione degli stimoli iniziali della lista (scomparsa dell’effetto primacy);

    - Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista.

    - Buona rievocazione delle parole nella parte finale della lista (presenza dell’effetto recency).

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    III. PARADIGMA DEI CODICI

    Terza fonte di informazione: le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono

    rappresentate secondo codici diversi.La memoria a breve termine utilizza codici fonologici, mentre la memoria a lungo termine utilizza dei

    codici semantico-lessicali

    a) Si fa compiere al soggetto una prova di span di lettere fonologicamente simili (es. B, C, P, T) e di letterefonologicamente dissimili (es. F, K, Z, R)

    La prova di span che come visto misura il buon funzionamento della memoria a breve termine migliora quando si

    utilizzano delle lettere o parole fonologicamente dissimili, cioè la MBT utilizza dei codici fonologici.

    III. PARADIGMA DEI CODICI

    Terza fonte di informazione: le informazioni dei sistemi di memoria a breve e lungo termine sono

    rappresentate secondo codici diversi.La memoria a breve termine utilizza codici fonologici, mentre la memoria a lungo termine utilizza dei

    codici semantico-lessicali

    Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole, le quali presentano delle somiglianze semantiche, dopo di che

    si valutano il numero di parole ricordate in relazione alla posizione nella lista

    La prestazione del soggetto sarà migliore per le prime 2-3 posizioni. Visto che l’effetto di prima posizione (primary

    effect) è espressione di un buon funzionamento della memoria a lungo termine, ciò vuol dire che la MLT utilizza dei

    codici semantico-lessicali (somiglianze semantiche e frequenza d’uso come visto nella seconda fonte di informazioni).

    COMPARTIMENTI FUNZIONALI DELLA MEMORIA

    Memoria Sensoriale

    Memoria Primaria

    Memoria Secondaria

    (Input sensoriali) Memoria di

    Brevissimo termine(Memoria di Lavoro) Memoria di

    Breve Termine(Memoria Permanente) Memoria di

    Lungo termine

    Durata di pochissimi sec.

    Durata di minuti

    Durata di ore-giorni-sett.

    Memoria di Percezione

    Nelle modalità:

    Visiva (Iconica)Acustica (Ecoica)

    Tattile (Aptica)

    Memoria di Lavoro

    Informazioni ritenute: SpanMemoria di Archivio Informazioni consolidate

    SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE

    Svolge compiti cognitivi quali:

    articolazione di un discorso

    risoluzione di problemi aritmetici

    organizzazione di programmi

    Memoria Prospettica

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    COMPARTIMENTI FUNZIONALI DELLA MEMORIA

    Memoria di Breve termine Memoria di Lungo termine(Memoria di Lavoro)

    (Memoria Permanente)

    Memoria verbale Memoria verbaleMemoria non verbaleMemoria non verbale

    Memoria fonologica

    M. Visuo-spaziale

    M. Uditiva

    Tattile

    Olfattoria

    Gustativa

    Motoria

    Dichiarativa (Proposizionale)M. Uditiva

    Tattile

    Olfattoria

    Gustativa

    Motoria

    M. Semantica

    M. Episodica

    M. Autobiografica

    M. Procedurale

    M. Visuo-spaziale

    I SISTEMI DI MEMORIA

    I sistemi di memoria sono costituiti da molteplici componenti. E' possibile distinguere

    sistemi di memoria a breve termine e

    sistemi di memoria a lungo termine.

    SISTEMI DI MEMORIA A BREVE TERMINE

    Consentono di memorizzare una quantità limitata di informazioni (hanno capacità limitata), per un

    breve periodo di tempo (da secondi a decine di secondi), trascorso il quale, l'informazione tende a

    "decadere" (cioè viene persa).

    SISTEMI DI MEMORIA A LUNGO TERMINE

    Consentono di memorizzare quantità anche notevoli d’informazioni, per periodi di tempo più

    lunghi (da minuti ad anni). I sistemi di memoria a breve termine ed i sistemi di memoria a lungo

    termine, pur essendo distinti fra loro, sono comunque fra loro funzionalmente integrati.Una certa informazione, (ad esempio, il nome di una persona che ci viene presentata) dopo essere

    "transitata" inizialmente nei sistemi di memoria breve termine, può a volte essere successivamente

    essere "trasferita" nei sistemi a lungo termine, dove viene memorizzata (in tal caso, a distanza di

    minuti, ricorderemo il nome di quella persona), a volte invece non viene memorizzata a lungo termine

    (in tal caso, a distanza di minuti, non ricorderemo il nome di quella persona).

    Tuttavia, è stato dimostrato che, affinché una certa informazione venga memorizzata a lungo

    termine, non è obbligatorio che venga preliminarmente memorizzata in modo temporaneo dai

    sistemi a breve termine. Esistono, infatti, casi, sia pur rari, di pazienti che hanno un deficit di

    memoria a breve termine, ma riescono, nonostante ciò, a memorizzare informazioni a lungo termine.

    I SISTEMI DI MEMORIA

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    QUALI MEMORIE E’ POSSIBILE RIABILITARE?

    La Memoria Sensoriale è legata ai processi percettivi e pertanto non è soggetta a

    riabilitazione;

    La Memoria Primaria è aumentabile sfruttando strategie di codificazione,

    classificazione, schematizzazione, comparazione

    Pertanto la memoria su cui si agisce per eseguire una riabilitazione è essenzialmente

    quella Primaria

    SISTEMI DI MEMORIA A BREVE TERMINE

    I sistemi di memoria a breve termine consentono di memorizzare una quantità

    limitata di informazioni, per un breve periodo di tempo (al massimo, alcune

    decine di secondi). Superato tale breve periodo, le informazioni memorizzate

    dai sistemi di memoria a breve termine normalmente vengono perse, a meno

    che non si verifichino due possibilità:

    (1) il soggetto continua a mantenere le informazioni nei sistemi di memoria a

    breve termine mediante un continuo "ripasso" di tali informazioni (ad

    esempio, ripetendo a mente più volte la nuova informazione che c’è stata

    data);

    (2) le informazioni sono trasferite nei sistemi di memoria a lungo termine.

    Ad esempio, i sistemi di memoria a breve termine sono coinvolti

    nella memorizzazione di un nuovo numero telefonico: generalmente, i soggetti

    normali sono in grado di ripetere un numero telefonico di 5-7 cifre, per un

    periodo di tempo di pochi secondi da quando il numero c’è stato comunicato;

    se il numero in questione non è "ripassato" continuamente, il numero verrà

    dimenticato per sempre, a meno che, nel frattempo, le informazioni relative

    alle cifre da cui è composto il numero telefonico non vengano trasferite nei

    sistemi di memoria a lungo termine.

    CAPACITA' DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE

    La capacità della memoria a breve termine (chiamata "span" nella lingua

    Inglese) viene valutata sulla base del numero di elementi o unità di

    informazione (cifre numeriche, sillabe, parole, etc.) che il soggetto è in grado

    di rievocare correttamente, per un breve periodo di tempo dal momento in cui

    tali informazioni sono state presentate al soggetto (secondi).

    La capacità della memoria a breve termine (span) nei soggetti normali varia

    da individuo ad individuo. Ad esempio, nell'ambito dei soggetti normali, lo

    span di cifre è maggiore in alcuni individui (che riescono, ad esempio, a

    ripetere sequenze di numeri composti da 7 o 8 o anche 10 cifre), minore in altri

    soggetti (che riescono, a ripetere sequenze di numeri composti da non più di 5

    cifre).

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    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE

    Sistema Esecutivo Centrale

    Loop Articolatorio Taccuino Visuo-Spaziale

    ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI MEMORIA

    A BREVE TERMINE

    I sistemi di memoria a breve termine sono costituiti da tre componenti

    principali:

    (1) il "loop articolatorio” o “magazzino fonologico a breve termine”,

    magazzino a capacità limitata che consente di immagazzinare per un

    breve periodo di tempo alcune informazioni fonologiche (sillabe, parole,

    cifre, etc.);

    (2) il "taccuino visuo-spaziale", magazzino a capacità limitata che consente di

    immagazzinare per un breve periodo di tempo alcune informazioni

    visive (ad esempio, immagini) e spaziali (ad esempio, la sequenzaspaziale con cui l'esaminatore tocca in successione alcuni oggetti posti di

    fronte al soggetto);

    (3) il sistema denominato "Esecutivo Centrale", che riceve informazioni sia

    dal "magazzino fonologico a breve termine" sia dal "taccuino visuo-

    spaziale" ed ha un ruolo d’integrazione delle varie informazioni e di

    supervisione.

    FUNZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE

    Il fatto che le informazioni siano memorizzate nei sistemi di memoria a breve

    termine per un periodo di tempo così breve, ha suggerito che la memoria a

    breve termine sia una "memoria di lavoro" (working memory"), che

    interviene in tutte le attività mentali in cui è utile che alcune informazioni

    vengano "tenute a mente" solo temporaneamente.

    Esempi d’attività in cui sono coinvolti i sistemi di memoria a breve termine:

    - comprensione di una frase;

    - esecuzione a mente di un calcolo aritmetico;

    - guida di un veicolo, in cui il soggetto, per poter tenere sotto controllo il

    veicolo deve continuamente memorizzare varie informazioni visive

    relative alla strada (ostacoli, curve) e a altri veicoli.

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    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE

    Memoria diLungo Termine

    Memoria Semantica

    ConoscenzeGenerali

    (fatti)

    Memoria Episodica

    Eventi pubblicie personale

    (eventi)

    Memoria procedurale

    Azioni appresee abilità

    MemoriaImplicita/

    non-dichiarativa

    Memoria con recallnon consapevole

    MemoriaEsplicita/dichiarativa

    Memoria conrecall consapevole

    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE

    Memoria EsplicitaMemoria Dichiarativa

    Memoria ProposizionaleMemoria che si esprime verbalmente

    Memoria CoscienteMemoria Volontaria

    Memoria ImplicitaMemoria non DichiarativaMemoria Automatica

    Memoria che si esprime attraverso il comportamento automaticoMemoria Inconscia

    Memoria Involontaria

    Semantica

    Episodica

    Autobiografica

    Procedurale

    Priming

    CondizionamentoTutte leconoscenze

    nozionistichegenerali,linguistiche,

    matematiche,

    musicali,

    storiche,

    geografiche,

    legislative,

    sociali, regoledei giochi,

    parole, simboli,

    algoritmi,conoscenze

    enciclopediche

    Sequenze

    cronologiche,nozioni

    specifiche,

    fatti, eventiFatti ed

    eventi della

    vitapersonale

    Memoria delle

    procedure e delle

    sequenze

    operative

    Comportamenti innescati

    da stimoli ambientaliAbilità

    motorie,

    suonare,

    pratica di

    sports

    Sequenzemotorie

    automatizzate

    Comportamentistereotipati

    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE

    MemoriaMemoria esplicitaesplicita //dichiarativadichiarativa

    • magazzini

    MemoriaMemoria implicitaimplicita/non/non dichiarativadichiarativa//

    procedurateprocedurate

    • acquisizione, ritenzione, e richiamo

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    ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI MEMORIA

    A LUNGO TERMINE

    I sistemi di memoria a lungo termine consentono di memorizzare una quantità

    notevole di informazioni, per periodi di tempo relativamente lunghi (da

    minuti ad anni).

    I sistemi di memoria a lungo termine si suddividono in due componenti

    principali: la memoria a lungo termine esplicita e la memoria a lungo

    termine implicita.

    Nei sistemi di Memoria esplicita (detta anche "dichiarativa"), le

    informazioni sono memorizzate dal soggetto in modo consapevole.

    Nei sistemi di Memoria implicita (detta anche "non-dichiarativa"), le

    informazioni sono memorizzate dal soggetto, ma in modo non

    consapevole.

    MEMORIA A LUNGO TERMINE ESPLICITA

    La memoria a lungo termine ESPLICITA comprende a sua volta due componenti: la

    memoria episodica e la memoria semantica.

    Memoria Episodica

    La memoria episodica è la memoria di informazioni collegate ad uno specifico contesto

    spaziale e temporale, cioè ad una specifica situazione (evento o episodio). La memoria

    episodica può essere a sua volta suddivisa in una componente retrograda ed una componente

    anterograda.

    (1) La memoria episodica retrograda, consente in generale il ricordo di informazioni relative ad

    un evento passato; la memoria retrograda comprende la memoria autobiografica che ci

    consente di ricordare episodi significativi avvenuti in passato nella nostra vita;

    (2) La memoria episodica anterograda, è responsabile dell'apprendimento di nuove

    informazioni relative ad un nuovo evento; in altri termini, è responsabile

    dell'apprendimento di nuove informazioni comunque collegate ad uno specifico contestospaziale e temporale.

    Quando un soggetto viene sottoposto ai più comuni test neuropsicologici di memoria e deve

    apprendere alcune nuove informazioni in una situazione di test (ad esempio, deve

    apprendere un certo numero di parole), la componente della memoria che viene indagata

    mediante tali test è la memoria episodica anterograda. Nei test di memoria episodica

    anterograda verbale si chiede al soggetto di apprendere alcune informazioni verbali (ad

    esempio, di cercare di apprendere una serie di parole). Nei test di memoria episodica

    anterograda visiva si chiede al soggetto di apprendere alcune informazioni visive (ad

    esempio, di apprendere una serie d’immagini che raffigurano oggetti).

    MEMORIA A LUNGO TERMINE ESPLICITA

    La memoria a lungo termine ESPLICITA comprende a sua volta due componenti: la

    memoria episodica e la memoria semantica.

    Memoria Semantica

    La memoria semantica è in sistema di memoria a lungo termine in cui sono

    immagazzinati vari tipi di informazioni:

    (1) significato delle parole: ad esempio, la parola "cane" ha un significato,

    poiché si riferisce al concetto di "cane": animale domestico, a quattro

    zampe, rivestito da pelo, etc.);

    (2) conoscenze concettuali concrete ed astratte: ad esempio, nelle

    conoscenze concettuali "concrete" rientra il concetto di "cane": animale

    domestico, a quattro zampe, rivestito da pelo, etc.; nelle conoscenze

    concettuali "astratte" rientrano i concetti di "gioia", "libertà", etc.

    (3) conoscenze "enciclopediche", cioè di cultura generale (ad esempio, "Roma

    è la capitale d'Italia"; Mozart è un grande musicista vissuto nel '700).

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    ALCUNE DIFFERENZE TRA MEMORIA EPISODICA E SEMANTICA

    (Tulving, 1983)

    NoSi Amnesia

    Conoscenza generaleEpisodi specificiTest sperimentali

    Analisi del linguaggioOblio Evidenza empirica

    “So”“Ricordo”Fenomenologia del richiamo

    Conoscenza attualePassato ricordatoFenomenologia del ricordo

    “Cosa?”“Quando”?, “Dove?” Richiamo

    AutomaticoVolontario Accesso

    NoSìContesto

    Assente, indirettoPresente, direttoCodice temporale

    SocialePersonaleValore di verità

    Il mondoL’Io Referente

    ConcettualeTemporaleOrganizzazioneFatti, idee, concettiEventi, episodi singoliUnità

    ComprensioneSensazioneSorgente

    SemanticaEpisodicaTipo di Memoria

    MEMORIA A LUNGO TERMINE IMPLICITA

    La memoria a lungo termine implicita si basa sul fatto che al soggetto

    non viene chiesto di esplicitamente di memorizzare o ricordare

    qualcosa, ma semplicemente di eseguire un certo compito;

    nell'esecuzione del compito, il soggetto dimostra di avere appreso

    alcune informazioni fornitegli in precedenza, cioè di essere stato

    facilitato in quel compito, sia pur inconsapevolmente, da una

    precedente "esperienza" (senza che si chieda al soggetto di ricordare

    tale esperienza). La memoria implicita include diversi tipi di

    apprendimento: l'apprendimento di procedure, i fenomeni di

    facilitazione ( priming), il condizionamento

    MEMORIA PROCEDURALE

    La Memoria procedurale consiste nell’Apprendimento e

    rievocazione di procedure:

    Procedure motorie: sciare, andare in bicicletta, nuotare, etc.

    Procedure percettive: leggere "al contrario" un testo messo davanti ad

    uno specchio

    Procedure "cognitive": imparare ad usare il computer.

    L'apprendimento di procedure è conservato nei pazienti con amnesia

    pura, i quali hanno tipicamente deficit di memoria episodica, ma

    hanno una memoria implicita relativamente conservata. Ad esempio,

    pazienti con amnesia pura che non conoscono l'uso del computer

    possono, con una serie di sedute di addestramento, imparare ad usare il

    computer sempre meglio. Alla fine di ogni seduta, tuttavia, possono

    non ricordare affatto di avere lavorato con un computer (essendo la

    loro memoria episodica deficitaria), anche se dimostrano chiaramente

    di essere migliorati nell'uso del computer, in quanto le loro capacità di

    apprendimento di procedure sono integre.

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    FENOMENI DI FACILITAZIONE (PRIMING)

    Un esempio di tali fenomeni di "facilitazione" ( priming) è il

    cosiddetto " priming di ripetizione“. Nei test di "priming di

    ripetizione" al soggetto viene chiesto inizialmente di leggere una lista

    di parole, senza che gli sia chiesto di memorizzare tali parole;successivamente, alla parte finale di ciascuna di queste parole (ad

    esempio, "CANE") vengono tolte alcune lettere (nell'esempio,

    "CANE" diventa "CA") ed al soggetto viene chiesto di completare

    ciascuno di questi "frammenti di parola" con la prima parola che viene

    in mente. In test come questo, è possibile osservare che i soggetti

    normali tendono spesso a produrre le parole che erano state loro

    presentate inizialmente (ad esempio, completano il frammento di

    parola "CA dicendo "CANE"), piuttosto che un'altra parola con le

    stesse due lettere iniziali (ad esempio, "CASA"). In altri termini, le

    parole presentate inizialmente hanno prodotto un effetto di

    "facilitazione" (detto anche priming).

    CONDIZIONAMENTO (‘apprendimento associativo’)

    Nel condizionamento, un soggetto può essere addestrato ad apprendere

    un certo comportamento, se tale comportamento vienesistematicamente associato ad un rinforzo positivo (cioè ad una

    situazione di gratificazione). Utilizzando il condizionamento, ad

    esempio, è possibile che il terapista faccia apprendere al paziente un

    certo comportamento che il terapista vuole stimolare creando rinforzi

    positivi se il paziente si comporta nel modo desiderato, e rinforzi

    negativi (situazioni di frustrazione) se il paziente non si comporta nel

    modo desiderato.

    Apprendimento classico (o Pavloviano): Uno stimolo neutro (stimolo

    condizionato, SC) è accoppiato ad uno stimolo (stimolo incondizionato, SI)

    che evoca normalmente una risposta (risposta incondizionata, RI). Dopo

    ripetuti accoppiamenti fra SC ed SI si genera una risposta condizionata (RC)

    allo stimolo inizialmente neutro.

    Apprendimento strumentale (o operante): Diversamente dall’apprendimento

    classico in cui SI e SC sono completamente controllati dallo sperimentatore,

    nell’apprendimento strumentale il soggetto deve fornire risposte per ottenere

    una ricompensa o evitare una punizione.

    CONDIZIONAMENTO (‘apprendimento associativo’)

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    MEMORIA PROSPETTICA

    capacità di ricordare di compiere azioniprecedentemente programmate in un

    determinato periodo di tempo

    attenzione

    programmazione

    memoria episodica

    stima del tempo

    richiede

    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA PROSPETTICA

    Memoria di Lavoro Memoria di lungo termineProgrammare azioni e decisioni

    Creazione di un’agenda mentale (della giornata,

    della settimana, del mese, dell’anno )

    Richiamo al momento giusto

    Per eseguire Per revisionare

    Modello a due componenti di Waugh e Norman, 1965

    RIPASSO

    STIMOLO Memoria

    Archiviazione Secondaria

    (MLT)

    OBLIO Rievocazione

    differita

    Memoria

    Primaria(MBT)

    MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA

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    Modello a due componenti

    di Atkinson e Shiffrin, 1971

    MaBT

    memoria

    operativa

    Stimolo registri temporanea MaLT

    Ambientale sensoriali

    -visivo -processi memoria

    -uditivo di controllo permanente

    -tattile -ripasso

    decisioni

    -codificazione

    -strategie

    di richiamo

    risposta

    MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA

    MODELLI DI FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA

    Modello

    bicomponenziale

    dei processi di

    memoria

    (Atchinsone

    Shiffrin; 1971)

    FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA

    ATTENZIONE CAPACITA’ LOGICHE INTEGRITA’ DEI

    SISTEMI SENSORIALI

    MEMORIA A BREVE TERMINEEsegue un processo di codificazione degli stimoli=trova le chiavi

    Classifica in termini semantico-categoriali: aspetto fisico, contesto episodico, alone emotivo

    criteri semantici (es. zinello=asinello)

    criteri fonologici (es. assonanze)

    Compara con precedenti esperienzeIdentifica l’archivio dove collocare l’informazione (sottoarchiviale informazioni)

    MEMORIA A LUNGO TERMINEEsegue un processo di consolidamento degli stimoli=archivia

    Determina una progressiva sovrapposizione di informazioni che resistono alle interferenze da

    parte di altre informazioni che vi competonoDetermina una resistenza delle informazioni dal fenomeno dell’oblio

    RICHIAMO IMMEDIATORievocazione immediata, recupero delle informazioni

    Implicito=inconsapevole

    Esplicito=consapevole

    RICHIAMO DIFFERITORievocazione differita, Prelievo dell’informazione dagli archivi

    NB se le chiavi sono valide l’associazione è forte ed il richiamo è facile, viceversa

    Se le chiavi non sono valide l’associazione è debole ed il richiamo è difficile, percui è facile che vi siano scarsi richiami, falsi riconoscimenti o confabulazioni

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    MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA

    Priming

    Apprendimento

    Condizionamento classico ed operanteMemoria autobiograficaEmozioni

    Facilitazione percettiva, semantica,

    modificazione di giudizi, modificazione dipreferenze

    Memoria semantica:

    memoria di parole, simboli, algoritmi,enciclopedie

    Dolore

    Memoria procedurale:

    memoria di abilità motorie, percettive, cognitive,sequenze motorie, comportamenti stereotipati

    Memoria episodica:

    memoria di fatti ed eventi

    La componente tattile-propriocettiva

    consente la ritenzione temporanea diinformazioni tattili

    La componente uditivo-non verbale

    consente la ritenzione temporanea diinformazioni uditive non-verbali

    La componente visuo–spaziale consente la

    ritenzione temporanea di:

    configurazioni visuo-spaziali,

    La componente visiva

    consente la ritenzione temporanea delle

    informazioni visive

    Sistemi che consentono il ricordo e la

    conoscenza non consapevole di fatti ed eventi.

    Costituiscono la memoria implicita o non

    dichiarativaLa memorizzazione si verifica attraverso unamodificazione del comportamento

    Non pone problemi di verità/falsità: il soggetto

    manifesta di aver appreso sapendo eseguire uncompito;

    si manifesta in modo relativamente automatico

    Sistemi che consentono il ricordo e la

    conoscenza consapevoli di fatti ed

    eventi.

    Costituiscono la Memoria esplicita odichiarativa.La memorizzazione si verifica grazie a

    risorse attenzionali.

    Pone problemi di verità/falsità

    La componente fonologica (uditivo –

    verbale) consente la ritenzione temporanea

    delle informazioni verbali

    Magazzino a lungo termine(MgBT)

    Componenti

    Magazzino a breve termine(MgBT)

    Componenti

    Modello multi-componenziali per “livelli di analisi” della Memoria verbale,Vallar et al., 1987

    STIMOLO STIMOLO

    UDITIVO-VERBALE VISUO-VERBALE

    Analisi fonologica Analisi visiva

    Magazzino fonologico Magazzino visivo

    a breve termine a breve termine

    MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA

    Ripasso articolatorioRicodificazione

    fonologica

    Modello multi-componenziali per “livelli di analisi” della Memoria verbale,

    Craik e Lockhart, 1972

    STIMOLOVERBALE

    Livello di Analisi superficiale fonologica Livello di Analisi profonda semantica

    Magazzino Magazzino

    a breve termine a lungo termine

    MODELLI MULTICOMPONENZIALI DELLA MEMORIA

    Ricordo di eventi

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    COMPONENTI DEL MGLT IN RELAZIONE ALLE

    CARATTERISTICHE INTERNE DELL’INFORMAZIONE

    COMPONENTI DEL MGLT IN RELAZIONE ALLE

    CARATTERISTICHE INTERNE DELL’INFORMAZIONE

    ASSOCIAZIONI DELLA MEMORIA IN BASE AI COMPITI

    COMPITI

    INDIRETTI

    Es. rievocazione libera,

    riconoscimento

    Es. apprendimento di abilità

    motorie, completamento di parole

    DIRETTI

    Valutata con test indiretti

    (memoria dichiarativa o esplicita)

    Valutata con test diretti

    Memoria non dichiarativa o implicita

    Richiede analisi semantiche,

    concettuali, basate sul significato

    Richiede analisi Percettive

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    COME FUNZIONA LA MEMORIA

    CORRELATI ANATOMICI DELLA MEMORIA

    STRUTTURE ANATOMICHE IMPLICATE NELLA MEMORIA EPISODICA

    (1) strutture temporali mesiali (ippocampo)

    (2) strutture diencefaliche: - alcuni nuclei del talamo (nucleo dorso-mediale, nuclei anteriori),

    - corpi mamillari dell'ipotalamo

    Circuito cortico-sottocorticale di Papez (1937)

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    1. Ippocampo: lobectomie temporali bilaterali, se risparmiano l’ippocampo determinano disturbi mnesici transitori; lobectomietemporali mesiali estese determinano compromissione dell’apprendimento verbale (la gravità è correlata all'entità dell'ablazione della

    formazione ippocampale)

    2. Amigdala: amigdaloidectomiebilaterali determinano compromissione per gli aspetti emozionali dell’apprendimento.

    3. Corpi mamillari: lesioni bilaterali sono presenti nella sd di Korsakoffad eziologia alcolica.

    4. Nucleo Dorso-Mediale del talamo: spesso leso in pazienti amnesici korsakoviani etilisti; caso di tumore di entrambi i nuclei

    talamici in un paziente (McEntee e coll, 1976); caso di lesioni ischemiche bilaterali nel nucleo DM del talamo (Graff-Radford; 1987);

    la lesione talamica potrebbe causare amnesia mediante una disconnessione tra corpi mamillarie nuclei talamicianteriori.

    5. Giro del cingolo: lesioni chirurgiche anteriori bilaterali in pazienti psichiatrici possono causare uno stato confusionale transitorio

    ed un difetto di memoria caratterizzato da una collocazione temporale erronea di eventi effettivamente accaduti.

    6. Fornice: difetto di memoria in paziente dopo asportazione di tumore che distruggeva il fornice bilateralmente (Heilmane Sypert;1977); caso di paziente con sezione bilaterale delle colonne delfornice da ferita da guerra con difetto di MLT selettivo (digitspan

    normale).

    7. Nuclei settali pre-commissurali: amnesia dopo intervento di aneurismectomiadell’a. comunicante anteriore (Berti et al., 1990).

    8. Corteccia retrospleniale sinistra: la sua ablazione determina amnesia probabilmente per una disconnessionetra talamo anteriore

    ed ippocampo (Valenstein, 1987).

    9. Lobi frontali: lesioni frontali determinano disordini della MLT (Baddeleye Wilson, 1988).

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    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    •   Memoria semantica ed episodica: regioni medialitemporali e regioni frontali

    • Regioni frontali sinistre: memoria semantica

    • Regioni frontali destre: memoria episodica (da ricordare ilprobabile ruolo del cervelletto)

    •   Rappresentazioni percettive: regioni occipitali

    •   Mesencefalo: memoria procedurale

    Nyberg and Tulving, (1996), “Classifying Human Long-Term Memory: Evidence from ConvergingDissociations”, European Journal of Cognitive Psychology, 8(2), 163-183.

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    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI

    Courtesy of S. Heckers (J N Trans, 2002)

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    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MEMORIA E STRUTTURE TEMPORALI MESIALI

    HM, dati su pazienti

    Imaging (figura in diapositiva) Attivazione ippocampale in un compito di navigazione

    mentale. L’ippocampo si attiva mentre impariamo un nuovo percorso.

    Ippocampo umano

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI

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    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MODELLO DI MEMORIA SPAZIALE NEI RODITORI

    Soggetti normali (a sinistra) imparano la posizione della piattaforma e, quando essa viene rimossa

    nel probe test, alla fine dell’apprendimento, la cercano attivamente, esplorando la posizione in cui si

    trovava, che era nel quadrante in alto a sinistra (la linea tratteggiata indica il percorso compiuto

    dall’animale). Soggetti con delezione del recettore NMDA nel campo CA1 invece non ricordano

    dove era la piattaforma e cercano su tutta la superficie della piscina.

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MEMORIA ED EMOZIONI

    Circuito di Papez (1937):

    -ipotalamo, talamo, giro del cingolo,ipotalamo

    (amigdala, nuclei del setto, corteccia orbitofrontale, gangli della base)

    STRUTTURE ANATOMICHE RILEVANTI NEI PROCESSI MNESICI

    MEMORIA ED EMOZIONI

    Amigdala: memoria emozionalee consolidamento

    Gangli della base e cervelletto: abilità e rispostecondizionate

    Hippocampus: compiti di riconoscimento, memoriaepisodica, consolidamento del lungotermine

    Talamo: acquisizionedi nuoviricordi

    Regioni corticali: deposito di ricordi consolidati

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    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA

    Long-term memory

    Nondeclarative

    Procedural  Priming/Perceptual

    ClassicalConditioning

    NonassociativLearning

    StriatumCerebellumMotor Cortex

     Neocortex

    EmotionalResponses

    SkeletalMuscles

    ReflexPathways

    Declarative (relational)

    Facts   Events

    MedialTemporal LobeDiencephalon

    &

    Amygdala Cerebellum

    emotion

    emotion

    ORGANIZZAZIONE DELLA MEMORIA

    alcune caratteristiche funzionali dellaalcune caratteristiche funzionali della

    memoria…….memoria…….

    Effetto di posizione seriale

    Recall immediato

    LTM

    Effetto Primacy

    Recall ritardato

    Effetto Recency

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    Oblio (forgetting)

    Incapacità di rievocare

    informazioneprecedentemente

    appresa

    TEORIE SULL’OBLIO

    Interferenza proattiva   l’informazione più vecchia interferisce conla rievocazione della più nuova

    Interferenza retroattiva: l’informazione nuova interferisce con ilrecall dell’informazione più vecchia

    Teoria del decadimento: la memoria decade col tempo

    Oblio motivato: I ricordi sgradevoli vengono cancellati

    Fallimento nella rievocazione: I ricordi sono ancora presenti nellamemoria di lungo termine ma non possono essere raggiunti

    concetto di “gradiente”

    tempo