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Neurobiologia e Neuro-Imaging del Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattivita’ (ADHD) in prospettiva evolutiva
Pietro De Rossi, MDDipartimento NESMOS (Neuroscienze, Salute Mentale
e Organi di Senso), “Sapienza” Università di RomaFacolta’ di Medicina e Psicologia Azienda Ospedaliera S. Andrea
Tripp & Wickens 2009
Biomarkers
Scassellati et al. 2012
Cortese 2012
Neurosviluppo corticale
Shaw et al. 2008
ADHD
Age (yrs)
Cort
ical dim
ensio
ns (
volu
me/thic
kness)
Typically
developing
children
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Trajectory disturbances and neuropsychiatric disorders
Age (yrs)
Cort
ical dim
ensio
ns (
volu
me/thic
kness)
Typically
developing
children
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Trajectory disturbances and neuropsychiatric disorders
ADHD
Age (yrs)
Cort
ical dim
ensio
ns (
volu
me/thic
kness)
Autism
Typically
developing
children
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Trajectory disturbances and neuropsychiatric disorders
ADHD
Age (yrs)
Cort
ical dim
ensio
ns (
volu
me/thic
kness)
Typically
developing
children
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Schizophrenia
Trajectory disturbances and neuropsychiatric disorders
Autism
ADHD
Age (yrs)
Cort
ical dim
ensio
ns (
volu
me/thic
kness)
Typically
developing
children
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Depressio
n
Schizophrenia
Trajectory disturbances and neuropsychiatric disorders
Autism
ADHD
Shaw et al. Biol Psychiatry. 2012 72:191-197.
In eta’ evolutiva nell’ADHD si osserva un ritardo di sviluppo delle aree corticali prefrontali,
parietali e temporali. Si stima che lo sviluppo di queste aree nell’ADHD, in termini di crescita di
spessore corticale e successivo “pruning”, avvenga con un ritardo di 2-3 anni rispetto al
neuro-sviluppo tipico.
Shaw et al. 2006, Nature 440: 676-679
Shaw et al. 2011
Ivanov et al. Am J Psychiatry. 2010 167:397-408.
Mackie et al. Am J Psychiatry. 2007 164:647-655.
Neurosviluppo sotto-corticale
Raznahan et al. 2014
Shaw et al. 2014
t= 5.6, p < .0001 Shaw et al. 2014
The Subcortical Structures and Their Rolein Cognition, Emotion and Motor Functions
The Subcortical Structures and Their Rolein Cognition, Emotion and Motor Functions
The Subcortical Structures and Their Rolein Cognition, Emotion and Motor Functions
The Subcortical Structures and Their Rolein Cognition, Emotion and Motor Functions
Shaw et al. Arch Gen Psychiatry. 2006 63:540-549.
Neuro-anatomia funzionale dell’ADHD: focus sulle dimensioni di interesse
clinico
Orbitofrontal cortex
Amygdala
Caudate
Right InferiorGyrus
Middle and SuperiorFrontal Gyri
Putamen
Cerebellar Vermis
Rewardprocessing
Cognitivecontrol
Temporal Informationprocessing
Volkow et al. Journal of Neuroscience. 2012 32:841-849.
Orbitofrontal cortex
Amygdala
Caudate
Right InferiorGyrus
Middle and SuperiorFrontal Gyri
Putamen
Cerebellar Vermis
Rewardprocessing
Cognitivecontrol
Temporal Informationprocessing
Orbitofrontal cortex
Amygdala
Caudate
Right InferiorGyrus
Middle and SuperiorFrontal Gyri
Putamen
Cerebellar Vermis
Rewardprocessing
Cognitivecontrol
Temporal Informationprocessing
Rubia et al. Phil Trans R Soc B. 2009 364:1919-1931.
ADHD e regolazione emotiva
Shaw et al. 2014
Castellanos & Proal 2012
Neurobiologia applicata a considerazioni sul trattamento
Sviluppo dei sistemi neuro-trasmettitoriali
• DA in corteccia associativa e sub-cortex;
• 5-HT e’ la catecolamina corticale con livelli piu’stabili;
• catecolamine corticali (60%) ma non in motoria e premotoria;
• NA ha andamento bifasico, con picco precoce e successiva graduale maturazione.
Goldman-Rakic & Brown 1981 Herlenius & Legercrantz 2004
Focus sulla Dopamina
Rothmond et al. 2012
• The meta-analysis and meta-regression analysis show that striatal dopamine transporter levels in ADHD depend on chronic psychostimulant treatment;
• Medication-naive patients have low striatal dopamine transport- er levels, whereas patients receiving long-term medication have high levels;
• The previously reported high dopamine transporter density in ADHD patientsmay potentially represent up-regulation secondary to chronic administrationof psychostimulants, rather than primary pathophysiology of ADHD.
Fusar-Poli et al. 2012
Anche in condizioni fisiologiche, nell’adulto i livelli dopaminergici prefrontali sono ridotti rispetto all’eta’ evolutiva e finemente modulati sui recettori D1 per un ottimale signal-to-noise ratio
Stahl III Edition, Chapter 17
Stimolanti IR+ERNon stimolanti:AtomoxetinaGuanfacina
Non stimolanti: Atomoxetina/GuanfacinaStimolanti SOLO ERTrattamenti combinati in caso di comorbidita’: SSRI, NDRI, SGA, stabilizzanti umorali
Shaw et al. Am J Psychiatry. 2009 166:58-63.
Shaw et al. Arch Gen Psychiatry. 2006 63:540-549.
Shaw et al. 2013
La centralita’ dei sintomi “inattentivi”
Shaw et al. 2015
Stahl III Edition. Chapter 17
In generale…
• I tre quarti dei pazienti ADHD adulti ha comorbidità psichiatriche
• Il paziente ADHD adulto medio ha solitamente tre disturbi in comorbidità
• Al contrario, la probabilità di avere ADHD in un paziente con disturbo dell’umore è il 20%, in un disturbo d’ansia il 17% e nell’addiction il 18%
• UN PAZIENTE PSICHIATRICO SU 5 HA ANCHE ADHD e non trattare l’ADHD in questi casi contribuisce alla cronicizzazione/peggior decorso del disturbo non ADHD
Rispetto alle sue comorbidità l’ADHD è qualcosa che corre parallelamente
rispetto all’evoluzione del disturbo o dei disturbi diagnosticabili insieme a
esso
Makris et al. 2012
Makris et al. 2012
Considerazioni conclusive e di utilita’ nella pratica clinica a partire dai dati di ricerca
• Al momento non esistono affidabili parametri neuro-biologici in grado di aumentare l’accuratezza diagnostica ne’ di imporsi come indici prognostico-terapeutici nell’ADHD dell’adulto
• Tuttavia, recenti conoscenze neurobiologiche fanno ipotizzare che la modulazione dell’outcome nell’ADHD, anche nell’adulto, e’principalmente funzione del rimodellamento corticale e dei rapporti della corteccia con le strutture sotto-corticali; spesso un diverso rapporto tra deficient arousal e hyper-arousal nella corteccia prefrontale giustifica la combinazione di terapie farmacologiche che agiscano a livello dimensionale.
• La scelta del trattamento farmacologico piu’ adatto passa dal saper leggere in maniera dinamica l’interazione sindromica dimensionale e lo stadio della traiettoria evolutiva al quale ogni paziente viene intercettato.
Grazie per…l’Attenzione!