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Cercando i riusi 01 Cercando i riusi 01 Nelle immagini seguenti, Nelle immagini seguenti, gli esempi trovati dagli studenti del gli esempi trovati dagli studenti del corso 2009 corso 2009 - - 2010: 2010: Nicoletta Nicoletta Balistreri Balistreri www.archeologiametodologie.com

Nelle immagini seguenti, gli esempi trovati dagli studenti ... · Il portico che precede l’ingresso della chiesa fu aggiunto alla costruzione probabilmente nel XVII secolo. Tutte

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Page 1: Nelle immagini seguenti, gli esempi trovati dagli studenti ... · Il portico che precede l’ingresso della chiesa fu aggiunto alla costruzione probabilmente nel XVII secolo. Tutte

Cercando i riusi 01Cercando i riusi 01

Nelle immagini seguenti,Nelle immagini seguenti,gli esempi trovati dagli studenti del gli esempi trovati dagli studenti del

corso 2009corso 2009--2010:2010:Nicoletta Nicoletta BalistreriBalistreri

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SAN SALVATORE A SIRMIONE (BS)UN CIPPO REIMPIEGATO COME BLOCCO NELLA FONDAZIONE DEL MURO PERIMETRALE MERIDIONALE

Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; da da BrogioloBrogiolo--LusuardiLusuardi SienaSiena--SesinoSesino 19891989. ww

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SAN SALVATORE A SIRMIONE (BS)SAN SALVATORE A SIRMIONE (BS)

Il piccolo cenobio di San Salvatore, Il piccolo cenobio di San Salvatore, situato entro lsituato entro l’’antico antico castrumcastrum, , venne fondato tra il 765 e il 772 venne fondato tra il 765 e il 772 per volontper volontàà di Ansa, moglie del re di Ansa, moglie del re longobardo Desiderio. longobardo Desiderio. Questo monastero, in origine Questo monastero, in origine dipendente da quello omonimo dipendente da quello omonimo di Brescia fondato dagli stessi di Brescia fondato dagli stessi sovrani, con la caduta sovrani, con la caduta del regno longobardo passò tra del regno longobardo passò tra le proprietle proprietàà di San Martino di di San Martino di ToursTours, , per poi tornare alle dipendenze per poi tornare alle dipendenze del vasto complesso bresciano. del vasto complesso bresciano. Gli ambienti monastici veri e propri si Gli ambienti monastici veri e propri si elevavano a nord della piccola elevavano a nord della piccola chiesa annessa al complesso; a sud chiesa annessa al complesso; a sud di questa era invece undi questa era invece un’’area area cimiteriale. cimiteriale.

Il piccolo cenobio di San Salvatore e lIl piccolo cenobio di San Salvatore e l’’area di probabile pertinenza; area di probabile pertinenza; da da BrogioloBrogiolo--LusuardiLusuardi SienaSiena--SesinoSesino 1989. 1989.

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Gli ambienti monastici rimasero in uso fino al XIV-XV secolo, mentre l’utilizzo della chiesa continuò almeno sino al XVII secolo. Della piccola chiesa, a navata unica culminante con tre absidiole, annessa al complesso rimangono in piedi solo parte delle absidi (fig.in alto) e una porzione del muro perimetrale settentrionale; del muro perimetrale meridionale rimane traccia solo a livello di fondazione dove si può osservare l’inserimento di un cippo (ora sostituito con un calco) defunzionalizzato e riutilizzato come elemento di rinforzo (?) della fondazione (fig. a sinistra).

Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; da da BrogioloBrogiolo--LusuardiLusuardi SienaSiena--SesinoSesino 1989. 1989.

Chiesa di San Chiesa di San Salvatore, uniche Salvatore, uniche strutture strutture della zona della zona absidale ancora in absidale ancora in piedi. piedi.

In situIn situ ora ora èè il calco del cippo originariamente il calco del cippo originariamente reimpiegato in posizione orizzontale reimpiegato in posizione orizzontale nella fondazione del muro perimetrale.nella fondazione del muro perimetrale.

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Il cippo, portato alla luce durante Il cippo, portato alla luce durante una campagna di scavo condotta nel una campagna di scavo condotta nel 1998 presso la chiesetta, era stato 1998 presso la chiesetta, era stato reimpiegato come blocco in posizione reimpiegato come blocco in posizione orizzontale nella fondazione del muro orizzontale nella fondazione del muro perimetrale meridionale (fig. in alto a perimetrale meridionale (fig. in alto a sinistra; cfr. con la pianta dei resti visibili sinistra; cfr. con la pianta dei resti visibili in alto a destra). Quindi, lin alto a destra). Quindi, l’’iscrizione iscrizione venne prelevata e sostituita con un calco venne prelevata e sostituita con un calco (figg. a destra); l(figg. a destra); l’’originale originale èè attualmente attualmente esposto al Museo Archeologico di esposto al Museo Archeologico di Sirmione.Sirmione.

Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; Chiesa di San Salvatore, pianta dei resti visibili; da da BrogioloBrogiolo--LusuardiLusuardi SienaSiena--SesinoSesino 1989.1989.

Chiesa di San Salvatore, calco del cippo Chiesa di San Salvatore, calco del cippo inglobato nella fondazione del muro inglobato nella fondazione del muro perimetrale meridionale.perimetrale meridionale.

Chiesa di San Salvatore, dettaglio della parte Chiesa di San Salvatore, dettaglio della parte frontale del calco del cippo inglobato frontale del calco del cippo inglobato nella fondazione del muro perimetrale.nella fondazione del muro perimetrale.

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Il cippo è alto m 0.82, ha una larghezza massima di m 0.45 e uno spessore massimo di m 0.375. Nonostante il buono stato di conservazione, la pietra appare rifilata sui lati e scalpellata sulla sommità, operazioni necessarie probabilmente per adeguarla alla nuova funzione cui era stata destinata. La tipologia del cippo e la forma delle lettere suggeriscono la datazione del pezzo intorno al I secolo d. C. Il cippo in questione, stando al testo dell’iscrizione, venne dedicato a Minerva da tre fratelli Marcus Virius, Lucius Viriuse Publius Virius: Minervae / sacrum / M(arcus), L(ucius), P(ublius) Viri(i) Tuttavia, in questo caso, Minerva potrebbe essere assimilata ad una divinità locale di origine celtica il cui vero nome, sconosciuto, si nasconderebbe dietro al nome più comune della dea romana.

Cippo originale; attualmente esposto Cippo originale; attualmente esposto nel Museo Archeologico di Sirmione . nel Museo Archeologico di Sirmione . ww

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SANTA MARIA MAGGIORE A SIRMIONESANTA MARIA MAGGIORE A SIRMIONE (BS)(BS)UNA UNA COLUMNA MILIARIACOLUMNA MILIARIA DI GIULIANO LDI GIULIANO L’’APOSTATA RIUTILIZZATA COME APOSTATA RIUTILIZZATA COME FUSTO DI UNA DELLE COLONNE DEL PORTICOFUSTO DI UNA DELLE COLONNE DEL PORTICO

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La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore fu costruita nel XV secolo su un pifu costruita nel XV secolo su un piùù antico antico edificio religioso identificabile con la chiesa nota edificio religioso identificabile con la chiesa nota dalle fonti con il nome di dalle fonti con il nome di ‘‘San Martino San Martino in castrumin castrumSermioniSermioni’’, risalente ad epoca longobarda. La , risalente ad epoca longobarda. La chiesa chiesa èè situata, infatti, allsituata, infatti, all’’interno del borgo interno del borgo medioevale, nelle vicinanze del castello medioevale, nelle vicinanze del castello scaligero. Il portico che precede lscaligero. Il portico che precede l’’ingresso della ingresso della chiesa fu aggiunto alla costruzione chiesa fu aggiunto alla costruzione probabilmente nel XVII secolo. Tutte le colonne a probabilmente nel XVII secolo. Tutte le colonne a sostegno del portico sono elementi di reimpiego; sostegno del portico sono elementi di reimpiego; in particolare nella prima a sinistra si può in particolare nella prima a sinistra si può riconoscere una riconoscere una columnacolumna miliariamiliaria delldell’’imperatore imperatore Giuliano lGiuliano l’’Apostata.Apostata.

In evidenza il miliario In evidenza il miliario di Giuliano ldi Giuliano l’’Apostata Apostata

riutilizzato come elemento riutilizzato come elemento di sostegno del portico di sostegno del portico

della chiesa.della chiesa.

Dettaglio del miliario Dettaglio del miliario (fusto della colonna); si intravede (fusto della colonna); si intravede ll’’iscrizione propria delliscrizione propria dell’’originaria originaria

funzione della colonna come miliario. funzione della colonna come miliario. www.

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Questa columna miliaria venne riutilizzata con funzione di sostegno del portico della chiesa, quindi come colonna vera e propria, andando a perdere così la sua originaria funzione. Il miliario, leggermente rastremato, al momento del riutilizzo venne scanalato nella parte inferiore e completato con l’aggiunta degli altri elementi, oltre al fusto, propri delle colonne per adeguarlo così alla sua nuova funzione. Non se ne conosce il luogo di rinvenimento; tuttavia doveva collocarsi in origine lungo il tratto di strada che collegava Bergamo a Verona, all’interno del più vasto sistema stradale che doveva mettere in comunicazione Milano ed Aquileia.

A sinistra, dettaglio del miliario con parte dellA sinistra, dettaglio del miliario con parte dell’’iscrizione in primo piano; a destra, lo scioglimento emendato iscrizione in primo piano; a destra, lo scioglimento emendato di alcune particolaritdi alcune particolaritàà (evidenziate sul miliario) come la doppia (evidenziate sul miliario) come la doppia ‘‘ss’’ di CAESS, CONSS e PROCONSS; da Basso 1989.di CAESS, CONSS e PROCONSS; da Basso 1989.

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SAN GIORGIO DI VALPOLICELLASAN GIORGIO DI VALPOLICELLA (VR)(VR)UNUN’’EPIGRAFE REIMPIEGATA COME BASE E UNEPIGRAFE REIMPIEGATA COME BASE E UN’’ALTRA COME CAPITELLO ALTRA COME CAPITELLO PER DUE DELLE COLONNEPER DUE DELLE COLONNE

Pianta della pieve di San Giorgio; Pianta della pieve di San Giorgio; da Castagnetti 1984. da Castagnetti 1984.

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SAN GIORGIO DI VALPOLICELLASAN GIORGIO DI VALPOLICELLA

L’assetto attuale della chiesa presenta un impianto basilicale a tre navate con absidi contrapposte. Questo schema planimetrico che risale probabilmente alla fine del XI sec. (anche se una prima fase costruttiva potrebbe collocarsi già nell’VIII) trova un riflesso nella bipartizione interna della chiesa; infatti, solo nel settore est èpresente un sistema di sostegni formato principalmente da colonne di riuso completate nel loro apparato da parti di iscrizioni reimpiegate come basi o capitelli. L’utilizzo di materiale di reimpiego di età romana ha fatto supporre la preesistenza in situ di uno dei poli cultuali del pagus Arusnatium, il distretto territoriale che comprendeva buona parte della Valpolicella romana.

Pieve di San Giorgio Pieve di San Giorgio di Valpolicella. di Valpolicella. A sinistra A sinistra la navata centrale, la navata centrale, a destra la pianta a destra la pianta della chiesa della chiesa del campanile del campanile e del chiostro; e del chiostro; da Castagnetti 1984.da Castagnetti 1984.

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CIL V, 3917CIL V, 3917

SOLI ET LVNAI (?)/ Q(uintus) SERTORIVS Q(uinti) F(ilius) / FESTVS FLAMEN

In pianta In pianta (Castagnetti 1984) (Castagnetti 1984)

èè evidenziata evidenziata la posizione la posizione

della colonna della colonna con la relativa con la relativa

‘‘basebase’’ di reimpiego.di reimpiego.

Sopra, iscrizione con dedica sacra Sopra, iscrizione con dedica sacra defunzionalizzatadefunzionalizzatae reimpiegata come base di una delle colonne della pieve; e reimpiegata come base di una delle colonne della pieve; sotto, scioglimento dellsotto, scioglimento dell’’iscrizione.iscrizione.

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CIL V, 3934CIL V, 3934

In pianta (Castagnetti 1984) In pianta (Castagnetti 1984) èè evidenziata evidenziata la posizione della colonna con il relativo la posizione della colonna con il relativo ‘‘capitellocapitello’’ di reimpiego.di reimpiego.

Parte inferiore di un cippo capovolto e riutilizzato Parte inferiore di un cippo capovolto e riutilizzato come capitello di una delle colonne della pieve.come capitello di una delle colonne della pieve.

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SAN FLORIANO DI VALPOLICELLASAN FLORIANO DI VALPOLICELLA (VR)(VR)CIPPI CON STRUMENTI SACRIFICALI RIUTILIZZATI COME BASI DEI CIPPI CON STRUMENTI SACRIFICALI RIUTILIZZATI COME BASI DEI CONTRAFFORTI CHE SCANDISCONO LA FACCIATACONTRAFFORTI CHE SCANDISCONO LA FACCIATA

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SAN FLORIANO DI VALPOLICELLASAN FLORIANO DI VALPOLICELLA

L’assetto attuale dell’edificio risale al XII secolo, tuttavia un documento ci informa dell’esistenza di una pieve a San Floriano già dagli inizi del X secolo. L’aspetto romanico della pieve, che oggi si osserva, è dovuto ai restauri effettuati il secolo scorso, volti a eliminare le aggiunte operate sopratutto all’interno della chiesa successivamente alla sua costruzione. Le lesene, che scandiscono la facciata rivelando la tripartizione interna degli spazi, poggiano su due cippi di epoca romano-imperiale; la presenza di questi ultimi costituisce uno degli elementi che ha fatto supporre la preesistenza in situ di un contesto (forse un tempio) di età romana.

Prospetto frontale della pieve di San Floriano.Prospetto frontale della pieve di San Floriano.

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CIL V, 3956CIL V, 3956

C(aius) MAGIVS / C(aii) F(ilius) / OPTATVS

Pieve di San Floriano di Valpolicella; in evidenza il cippo su Pieve di San Floriano di Valpolicella; in evidenza il cippo su cui si imposta la lesena destra della facciata della chiesa.cui si imposta la lesena destra della facciata della chiesa.

Parte frontale del cippo reimpiegato capovolto, Parte frontale del cippo reimpiegato capovolto, a destra lo scioglimento della destra lo scioglimento dell’’iscrizione.iscrizione.

Dettaglio del lato Dettaglio del lato destro del cippo.destro del cippo.

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CIL V, 3944

C(aius) SEVIVS / C(aii) F(ilius) /

VALERIANVS AESIAN [NVS](?)

Pieve di San Floriano di Valpolicella; in evidenza il cippo su Pieve di San Floriano di Valpolicella; in evidenza il cippo su cui si imposta la lesena sinistra della facciata della chiesa.cui si imposta la lesena sinistra della facciata della chiesa.

Parte frontale iscritta del cippo e Parte frontale iscritta del cippo e il suo lato destro dove sono il suo lato destro dove sono

presenti decorazioni a rilievo; nel presenti decorazioni a rilievo; nel reimpiego del cippo questreimpiego del cippo quest’’ultimo ultimo lato lato èè divenuto quello frontale in divenuto quello frontale in linea con la facciata. A destra lo linea con la facciata. A destra lo

scioglimento dellscioglimento dell’’iscrizione. iscrizione.

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