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Il negazionismo dell'Olocausto è una manipolazione degli eventi storici perpetrata per scopi politici, il cui principale assunto è la negazione della veridicità dell'Olocausto [1] , ossia del genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista. Secondo tale teoria, l'Olocausto sarebbe una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici mondiali e alla creazione e difesa dello Stato d'Israele [2] . I sostenitori di queste tesi si descrivono come persone che pretendono prove [3] e come "storici revisionisti" interessati a rivedere gli studi attuali, che essi definiscono in diversi modi, quali "olocaustomania" [4] , "menzogna olocaustica" [5] , "sacra vulgata olocaustica" [6] . L'uso del termine "revisionismo" viene contestato dalla comunità scientifica, che vi vede un tentativo di occultare dietro un termine dal legittimo uso accademico (revisionismo storiografico) un'operazione di minimizzazione e negazione di fatti acquisiti. Sono state quindi coniate delle espressioni che fanno invece leva sulla parola "negazione", rilevando come lo scopo sia unicamente quello di "negare" la veridicità storica della Shoah [7] . I negazionisti rifiutano il termine negazionismo, ritenendolo spregiativo e fuorviante, visto che essi sostengono di non negare alcunché, e hanno pertanto coniato il termine "sterminazionisti" (ovvero "coloro che credono che lo sterminio sia avvenuto") per descrivere i sostenitori della veridicità storica della Shoah. In alcuni paesi (Austria, Francia, Germania e Belgio) la negazione dell'Olocausto è configurata come reato, mentre in altri (Israele, Portogallo e Spagna) viene punita la negazione di qualsiasi genocidio. Norme antinegazioniste sono state introdotte anche nell'ordinamento dei seguenti stati: Nuova Zelanda, Svezia, Australia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Poloniae Romania [8] . In genere

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Ilnegazionismo dell'Olocausto una manipolazione degli eventi storici perpetrata per scopi politici, il cui principale assunto la negazione della veridicit dell'Olocausto[1], ossia delgenocidiodegliebreida parte dellaGermania nazista. Secondo tale teoria, l'Olocausto sarebbe una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici mondiali e alla creazione e difesa delloStato d'Israele[2].I sostenitori di queste tesi si descrivono come persone che pretendono prove[3]e come "storici revisionisti" interessati a rivedere gli studi attuali, che essi definiscono in diversi modi, quali "olocaustomania"[4], "menzogna olocaustica"[5], "sacra vulgata olocaustica"[6]. L'uso del termine "revisionismo" viene contestato dalla comunit scientifica, che vi vede un tentativo di occultare dietro un termine dal legittimo uso accademico (revisionismo storiografico) un'operazione di minimizzazione e negazione di fatti acquisiti. Sono state quindi coniate delle espressioni che fanno invece leva sulla parola "negazione", rilevando come lo scopo sia unicamente quello di "negare" la veridicit storica dellaShoah[7].I negazionisti rifiutano il terminenegazionismo, ritenendolo spregiativo e fuorviante, visto che essi sostengono di non negare alcunch, e hanno pertanto coniato il termine "sterminazionisti" (ovvero "coloro che credono che lo sterminio sia avvenuto") per descrivere i sostenitori della veridicit storica della Shoah.In alcuni paesi (Austria,Francia,GermaniaeBelgio) la negazione dell'Olocausto configurata come reato, mentre in altri (Israele,PortogalloeSpagna) viene punita la negazione di qualsiasigenocidio. Norme antinegazioniste sono state introdotte anche nell'ordinamento dei seguenti stati:Nuova Zelanda,Svezia,Australia,Repubblica Ceca,Slovacchia,Lituania,PoloniaeRomania[8]. In genere prevista come pena la reclusione, che in alcuni Paesi pu arrivare fino a dieci anni[9]. Nel2007leNazioni Unitehanno approvato una risoluzione degliStati Unitiche "condanna senza riserve qualsiasi diniego dell'Olocausto e sollecita tutti i membri a respingerlo, che sia parziale o totale, e a respingere iniziative in senso contrario"[10][11]. I negazionisti considerano tali leggi come un mezzo di limitare lalibert di parolae una difesa degli storici "olocaustici", con la forza della legge[12].

Nel dopoguerra, le prime contestazioni della responsabilit tedesca nellaSeconda guerra mondialefurono formulate gi neglianni cinquanta. Secondo tali tesi, sarebbe stato il cosiddettoWeltjudentum, o "ebraismo mondiale", a dichiarareguerraallaGermanianel1933, mentre inazisti, come partito al governo, avrebbero semplicemente risposto.Le tesi principali dei negazionisti odierni sono che: non sia mai esistita la volont da parte dei nazisti di sterminare gli ebrei, ma solo di rinchiuderli in campi di concentramento[16]; non siano mai esistite camere a gas per uccidere gli ebrei; il numero degli ebrei morti durante la Seconda Guerra Mondiale sia inferiore a quanto si ritiene[17][18]; che la narrazione dellaShoahsia un utile artificio pensato per giustificare la costituzione delloStato di Israelenel dopoguerra, e giustificare i crimini commessi dagli eserciti e governiAlleatidurante la seconda guerra mondiale.

Un camion carico di corpi di prigionieri dei nazisti, nel campo di concentramento di Buchenwald a Weimar, in Germania. I corpi erano in procinto di essere smaltiti per mezzo di combustione, quando il campo stato catturato dalle truppe degli Stati Uniti 3 Armata, 14 aprile 1945.

Auschwitz, 23 agosto 1944, foto aerea di ricognizione della Royal Air Force. chiaramente visibile il fumo di una fossa d'incenerimento dei corpi, utilizzata per eliminare i cadaveri in aggiunta ai forni crematori, non sufficienti in quel periodo. La foto smentisce le affermazioni di certi negazionisti, per i quali i roghi nelle fosse comuni sarebbero tecnicamente impossibili.Oltre a queste tesi centrali, esiste tutta una serie ulteriore di affermazioni ricorrenti: la concentrazione degli ebrei nei campi sarebbe avvenuta per proteggerli daipogromin vista di un loro trasferimento in un luogo lontano dall'Europa[19]; a riprova di questo ci sarebbe il fatto che inizialmente gli ebrei videro la conquista tedesca diPoloniaeUcrainacome una liberazione dalle persecuzioni delle popolazioni autoctone[20][21]; la "truffa diAuschwitz" sarebbe solo una voce ispirata al principio di Goebbels per il quale "ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventer una verit"[22]; le testimonianze dei sopravvissuti e degli imputati alprocesso di Norimbergasi sarebbero in pi punti rivelate palesemente incongruenti sui modi dello sterminio[23]; le immagini riprese dagli americani non vanno interpretate come prove dellaShoah[24]; il "mito olocaustico" sarebbe stato avallato con lo scopo di giustificare la partecipazione degli Stati Uniti a una guerra impopolare[25]

Popolazione ebraica nel mondo dal1900al2000.Alcuni negazionisti hanno inoltre sostenuto che alcune delle prove e delle testimonianze presentate alprocesso di Norimbergasi sarebbero in pi punti rivelate incongruenti o false, ad esempio nel sostenere che:

Cadaveri fotografati nel crematorio diBuchenwald, aprile 1945.

Barattoli di gas asfissiante i cieli fossero costantemente coperti di fumo nero, quando invece le foto aeree deilagerscattate dagli americani non ne darebbero conferma gli operatori entrassero nelle camere a gas deicampi di sterminio, immediatamente dopo il decesso delle vittime (invece delle necessarie 24 ore di aerazione in una stanza contenente 1.500 corpi), comportamento che nella realt - secondo i negazionisti - avrebbe provocato la morte degli stessi operatori anche se muniti della pi moderna delle maschere antigas[23]. In realt, come testimoniato da sopravvissuti, venivano utilizzati dei potenti ventilatori che spazzavano via il gas, e raramente le SS comunque vi entravano subito, lasciando il compito ai prigionieri costretti a lavorare nelSonderkommando.[26]

Sopravvissuto all'inedia, Buchenwald 11 aprile 1945 le immagini riprese dagli americani, che testimoniano le terrificanti condizioni dei prigionieri, sarebbero da contestualizzare in quanto si riferiscono a luoghi e persone abbandonati a se stessi neicampi di concentramento, senza rifornimenti da parecchi giorni in seguito allo sfaldamento dell' organizzazione causata dal ritiro delle forze militari[24].Essi sostengono inoltre che originariamente sarebbero stati ritenuti veritieri alcuni elementi che oggi non vengono pi considerati da nessuno storico come plausibili (ad esempio l'utilizzo di parti umane per creare suppellettili o sapone), e che venne attribuita la qualifica di "campo di sterminio" a campi che in seguito sarebbe stato dimostrato non essere atti a tale scopo (come per esempioDachau)[27]

Critica al "negazionismo scientifico"[modifica|modifica wikitesto]L'argomento cardine della polemica negazionista l'inesistenza delle camere a gas.Robert Faurissone Fred Leuchter per primi hanno sostenuto questa teoria, cercando di dimostrare scientificamente l'impossibilit tecnica di stermini di massa mediante gas velenosi. A tal scopo pubblicarono nel 1988 un rapporto noto comeLeuchter Report, una perizia tecnica nella quale la dimostrazione dell'inesistenza dicamere a gassarebbe stata confermata dall'assenza di residui di cianuri nei resti delle camere a gas stesse adAuschwitz. Il Rapporto Leuchter fu ampiamente smentito, poich il materiale esaminato da Leuchter stesso venne prelevato senza alcuna autorizzazione e soprattutto senza l'ausilio degli strumenti necessari, visto che la quantit di acido cianidrico rimasta sulla pareti delle camere a gas esigua ed concentrata sullo strato pi superficiale delle pareti. Inoltre fu dimostrato che la quantit inferiore di acido cianidrico nelle camere a gas, rispetto alle camere di disinfestazione degli indumenti, dovuto a diversi fattori molto importanti. Citiamone alcuni: La quantit necessaria di Zyklon B per uccidere una persona di 0,3 g/m3, mentre per disinfettare ne occorrono 14 g/m3 Nelle camere a gas,l'acido cianidrico invadeva l'ambiente per 10-15 minuti, mentre per la disinfestazione, le apposite stanze erano esposte per almeno 8 ore. Le camere a gas venivano lavate dopo ogni loro utilizzo, per eliminare feci, vomito e sangue delle vittime. I Tedeschi fecero saltare le camere a gas prima della ritirata, per eliminare le prove dello sterminio, e rimasero esposte per lungo tempo ai fenomeni atmosferici quali pioggia, neve, vento, grandine ecc. La sporadica presenza di Blu di Prussia nelle camere a gas dovuto alla mancanza delle condizioni necessarie per la sua formazione. Infatti, la breve durata dell'esposizione delle pareti, l'anidride carbonica prodotta dai gasati e i continui lavaggi a cui erano sottoposte le camere della morte, ne hanno impedito la formazione che invece si avuta nelle stanze per la disinfestazione.Su questo filone si sono susseguiti una serie di tentativi analoghi di altri autori negazionisti (Lftl Report,Rudolf Report...) che hanno abbandonato l'atteggiamento apertamente antisemita del negazionismo "prima maniera" per adottarne uno pi distaccato, con pubblicazioni che spesso ricalcano gli schemi della pubblicistica scientifica.

Memoriale dell'olocausto a BerlinoLe critiche e le risposte a questa nuova e pi persuasiva forma dinegazionismo, sono giunte inizialmente dal chimico e storico franceseGeorges Wellers, deportato adAuschwitze sopravvissuto all'Olocausto[32][33]dal farmacista e storico franceseJean-Claude Pressac, autore di un'analisi senza precedenti sulle tecniche di sterminio nei campi di concentramento nazisti,[34][35][36]e successivamente da altri studiosi, qualiRobert Van Pelt, professore presso l'Universit di Waterloo in Canada[37],Richard J. Green, chimico americano membro dell' Holocaust History Project[38]oMichael Shermer, fondatore ed editore delloSkeptic magazine, direttore diThe Skeptics Societye collaboratore diScientific American[39].

Metodologia stilistico-logica del negazionismo secondo Valentina Pisanty[modifica|modifica wikitesto]LasemiologaValentina Pisanty, in un saggio pubblicato nel 1998[43]ha offerto un'analisi sulla metodologia stilistica dei negazionisti al fine di capire quella che la struttura logica o paralogica sottesa agli scritti degli stessi, per capire se vi sia un'ossatura argomentativa costante in tali testi, e se (ed eventualmente come) tale ossatura si discosti sensibilmente dal metodo interpretativo comunemente impiegato dagli storici di professione.L'autrice ritiene cheRobert Faurissonsia la figura di transizione tra la fasepropagandisticadel fenomeno negazionista e il tentativo di conquistare una certa rispettabilit scientifica. Faurisson, insieme ad alcuni suoi allievi, fra cui spiccanoHenry RoqueseCarlo Mattogno, tenterebbe di legittimare il negazionismo attraverso l'utilizzo di strategie retoriche oggettivanti. Lo scopo dei negazionisti ricercatori sarebbe quello di dare l'impressione, del tutto illusoria, che sia in corso un serio dibattito storiografico tra la storiografiaufficiale da un lato e la storiografia negazionista dall'altro.Le strategie usate dai negazionisti, a detta della Pisanty, sono semplici, ma efficaci.1. In primo luogo essi operano una drastica selezione sul materiale documentario di partenza. Essi procedono con un metodo negativo, tentano cio di smontare le testimonianze e i documentari che attestano l'esistenza dello sterminio, ma non portano una testimonianza o documentazione a garanzia della loro tesi. Come dire che non possono dimostrare in modo positivo e quindi costruttivo, la loro teoria, dunque cercano di avvalorarla mettendo in crisi la teoria opposta.2. Procedono poi con un'ulteriore selezione, eliminando tutto quel materiale che non torna utile alla loro teoria. Essi, in pratica, si rendono ciechi e sordi davanti alle testimonianza deiSonderkommandoso dei Sanitter, fanno finta di ignorare le dichiarazioni trascritte dei discorsi in cui Hitler e gli altri grandi capi della gerarchia nazista dichiaravano a chiare lettere, senza possibilit di incomprensioni, il programma di genocidio in corso, come laconferenza di Posendell'ottobre1943, tenuta daHeinrich Himmlercon alti ufficialiSSe con iGauleiter, o laConferenza di Wannseedel gennaio 1942, diretta daReinhard Heydrichcon la partecipazione di alti funzionari delle amministrazioni tedesche coinvolte nello sterminio, di cui negano l'autenticit.Quello che i negazionisti propongono sarebbe dunque una decostruzione, una dissezione degli studi storiografici, quali ilPoliakov, l'Hilbergecc., e delle testimonianze dirette, per trovarvi, talvolta in modo veramente forzato, delle contraddizioni e per porre l'accento su eventuali errori o imprecisioni (reali o inesistenti). Essi, in fin dei conti, si discostano dall'oggetto della discussione per attaccarsi a ci che l'avversario ha detto.La Pisanty cita, a tale proposito, l'argumentum ad personamdescritto daArthur Schopenhauernel suo saggioSull'arte di ottenere ragione: Quando ci si accorge che l'avversario superiore e si finir per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cio si passi dall'oggetto della contesa (dato che in quella sede si ha partita persa) al contendere e si attacchi in qualche modo la sua persona.I negazionisti sceglierebbero, fra le varie testimonianze ufficiali, quelle dei bersagli simbolici, comeAnna Frank, esprimendo dubbi sull'autenticit degli scritti o sulla comprensione del testo, come nel caso diRudolf H, o insinuando che la testimonianza inventata o forzata o che sia un falso, come in molti casi relativi alle deposizioni lasciate dai gerarchi nazisti alprocesso di Norimberga.I negazionisti, insomma, secondo l'autrice metterebbero in dubbio la veridicit di alcune testimonianze simbolicamente importanti, per arrivare a sostenere che tutte siano state fraintese, pi o meno volutamente, nel loro vero significato. Appigliandosi ai minimi errori commessi dai testimoni (sia da parte dei superstiti, sia da quella delle SS), i negazionisti saltano precipitosamente alla conclusione che, se il testimone si sbagliato su un dettaglio, nulla garantisce che egli non si sia sbagliato anche sul resto ( la logica del "Falsus in uno, falsus in omnibus").All'occorrenza, tali autori non esiterebbero a fabbricare fonti inesistenti, come il presunto computo dellaCroce Rossa Internazionale, per cui le vittime della ferocia nazista non sarebbero state pi di trentamila. La Pisanty sottolinea come la Croce Rossa Internazionale si sia preoccupata di smentire immediatamente tale informazione, infondata e del tutto falsa.

I procuratori americani presenti a Norimberga deciseroche i documenti lasciati dai Nazisti stessi costituissero le prove pi forti contro i criminali di guerra nazisti; l'accusa voleva arrivare alla condanna degli imputati usando le loro stesse parole. Anche se i Tedeschi, alla fine della guerra, avevano distrutto alcune delle prove storiche dei crimini da loro commessi, e altri documenti erano andati perduti nei bombardamenti delle citt tedesche, durante la conquista della Germania, nel 1945,gli eserciti alleati riuscirono ugualmente ad impossessarsi di milioni di carte. Ai processi di Norimberga gli avvocati dell'accusa dei governi alleati produssero circa3.000 tonnellate di materiali. Pi di dieci anni pi tardi, a partire dal 1958, gli Archivi Nazionali Statunitensi, in collaborazione con l'Associazione di Storia Americana, iniziarono la pubblicazione di ben62 volumi contenenti le prove raccolte dall'esercito americano alla fine della guerra. Pi di 30 altri volumi furono poi pubblicati negli anni successivi, e prima della fine del ventesimo secolo

(United States Holocaust Memorial Museum[44])

Nei diversi processi celebrati aNorimberga, il Tribunale Militare Internazionale non si limit solo a processare diverse decine di criminali nazisti di spicco ma produsse un'enorme quantit di prove di vario genere[45], provenienti dalla raccolta di dati minuziosamente raccolti soprattutto dagli alleati e che furono usati in quei processi per dimostrare la innegabilit dell'olocausto. Tremila tonnellate di materiali ed un totale di 92 volumi pubblicati negli anni che seguirono il dopoguerra costituiscono tutt'oggi capi di accusa che dimostrano che l'Olocausto fu ed innegabile[46].Prove documentali cartacee naziste[modifica|modifica wikitesto]

Il genaraleEisenhowerispeziona parte del bottino trafugato dai nazisti e nascosto nella miniera di sale diMerkers. Alle sue spalle i generaliGeorge S. PattoneOmar N. Bradley. Nella miniera fu trovato anche oro e molti documenti nazistiIn qualunque modo questa guerra finisca, la guerra contro di voi labbiamo vinta noi; nessuno di voi rimarr per portare testimonianza ma se anche qualcuno scampasse, il mondo non gli creder. Forse ci saranno sospetti, discussioni, ricerche di storici, ma non ci saranno certezze, perch noi distruggeremo le prove insieme con voi. Le parole, di questa convinzione "certa", pronunciate da un soldatoSSe riportate daSimon Wiesenthalnel suo libroGli assassini sono tra noi,[47], dimostrano quanto grande fosse l'interesse dei nazisti nel far sparire i loro documenti, bruciandoli od occultandoli in nascondigli sicuri. Le evidenze storiche hanno dimostrato che quando la sconfitta della Germania, fu certa, tale pratica, distruzione (come aDachau) o imboscamento (come aMerkers) di documenti, fu eseguita regolarmente in tutti quei luoghi che avevano visto i nazisti all'opera compresi uffici, Ministeri, caserme ecampi di concentramento. L'operazione di distruzione ed imboscamento nonostante tutto non riusci perfettamente, e di documenti distrutti in un luogo, ne furono trovate copie in altri luoghi.Il 7 aprile1945, genieri dell'esercito americano recuperarono molti documenti in una miniera di sale diMerkers(oltre che oro, opere d'arte e denaro razziato dai nazisti)[48].

La lettera con cui Gring ordin aReinhard Heydrichdi preparare "eine Gesamtlsung der Judenfrage im deutschen Einflugebiet in Europa" - unasoluzione finale della questione ebraicanella sfera d'influenza tedesca inEuropa.Moltissimi altri documenti, nell'ordine di milioni, furono scoperti presso gli archivi di societ commerciali di cui i nazisti si avvalsero, come ad esempio, laKrupp[49]e laHenschel & Sohn[50], presso i comandi dell'esercito, laLuftwaffe, il Ministero degli Esteri e documenti conservati dal comandante delle SS,Heinrich Himmler.Di alcuni di questi documenti ritrovati, lo storico tedescoReimund Schnabel, ne ha tratto un libro:Il disonore dell'uomo[51], Lerici Editore, Milano 1961. In 350 pagine riporta un elenco minuzioso della corrispondenza intercorsa fra funzionari nazisti SS con date, luoghi, firmatari, ed oggetto delle lettere. Il materiale della sua ricerca fu suddiviso in tre parti: D (Documenti), C (citazioni) ed R (resoconti)[52]. Molte pagine contenevano, per esempio, la corrispondenza che annunciava l'invio di materiale con elenchi e descrizioni minuziose con relativi numeri di quanto si stava per spedire: capi del vestiario da uomo, donna ebambino, orologi da polso in oro e non, capelli di donna, portafogli, penne stilografiche, lamette, forbici, valigie ed tanto altro; tutti oggetti razziati soprattutto agli ebrei nei campi di concentramento. Nelle pagine 121-124 del libro, per esempio, nella corrispondenza avvenuta su tanto di carta intestata SS e relativi firmatari, descritta dettagliatamente la distinta di materiale razziato nei campi di Lublino (Campo di concentramento di Majdanek) edAuschwitz.Schnabel stesso nella sua prefazione dell'edizione tedesca del libro definisce questi documenti l' "autotestimonianza di questa organizzazione" (ovvero delle SS)[53]Parti del libro sono dedicate ad alcune udienze deiProcessi secondari di Norimbergae riportano dettagliatamente gli interrogatori, domande dei procuratori e risposte degli accusati (nonch le deposizioni e le testimonianze degli accusati), fatti a personaggi del mondo industriale tedescosulle offerte dell'industria alle SS. Alle pagine 21-23 troviamo le deposizioni fatte nel1948alprocesso Flickdal capo delle ricerche chimiche dellaIG Farben,Heinrich Hrlein; daFritz ter Meerresponsabile IG Farben del dipartimento II, l'impianto chimico diBuna, vicino adAuschwitznonch dall' industrialeFriedric Flickche ammise di aver versato,ogni anno, adHimmler, una "tangente" di 100.000 RM[54]Moltissimi furono i documenti che i nazisti distrussero, alcuni primari ed importanti, e le testimonianze nei processi di Norimberga lo comprovarono. I documenti delReichssicherheitshauptamt("ufficio centrale per la sicurezza del Reich") che aveva avuto a capo il "boia di Praga"Reinhard Heydrichprima, ed il criminale nazistaErnst Kaltenbrunnerpoi, furono bruciati aPragainCecoslovacchia, in uno scantinato degli uffici dell'RSHA, ma molte copie di questi documenti furono ritrovati e recuperati in Germania dagli Alleati in molte sedi locali dellapolizia segreta di Stato, laGestapo. Alcuni di questi documenti furono in grado di provare anche nei processi di Norimberga che l'Olocausto era un fatto. Fra questi documenti i pi importanti furono:Il protocolloConferenza di Wannseeche dimostrava come diverse agenzie di stato sotto la supervisione delle SS misero in atto la pianificazione dell'Olocausto, e i dettagliati rapporti delle famigerateEinsatzgruppen[55][56][57], (letteralmente unit operative, di fatto "squadre della morte")[58], unit operative mobili di sterminio. I rapporti dettagliati riguardavano il numero e la categoria degli uccisi da queste squadre[59].Uno deirepertipresentato a Norimberga come prova delle responsabilit reali delle squadre della morte riguardava unamappa geograficadellaBielorussiae di alcuni paesi delBaltico[60]con il titolo:Esecuzioni di Ebrei effettuate dalla Squadra della Morte Ae che era allegata ad un rapporto segreto. La mappa mostrava cinque bare situate in luoghi geografici diversi, ognuna con un numero relativo alle vittime soppresse e precisamente: Prima bara: 963 uccisi - Seconda bara: 3600 uccisi - Terza bara: 35.238 uccisi - Quarta bara: 136.421 uccisi - Quinta bara: 41.828 uccisi.Prove basate su video e fotografie naziste[modifica|modifica wikitesto]Ai diversi processi di Norimberga furono presentati come prova dei crimini nazisti anche molti film[61][62]ed un numero considerevole di fotografie, opere non solo commissionate dalla propaganda di regime, ma anche foto e video di fotoamatori civili, militari e di nazisti "sul luogo di lavoro"[63]. Le riprese sulle "prodezze" naziste, documentate "ufficialmente", iniziarono gi negli anni venti, all'ascesa del Partito Nazista ed in seguito durante le occupazioni militari compiute dai tedeschi durante la guerra[64]. Il fanatismo ideologico di regime aveva nei fotografi e cineoperatori nazisti validi collaboratori, tanto che questi avevano ripreso senza nessun pudore, ma semmai con orgoglio, molte delle atrocit naziste. Nell'ultimo periodo della guerra gli Alleati localizzarono questo materiale in diversi luoghi e lo catalogarono. Oltre a questo materiale "di regime" gli Alleati misero le mani anche su diverse fotografie e cortometraggi girati da privati i cui soggetti erano per lo pi ebrei perseguitati, la loro discriminazione ed umiliazione, la deportazione e il comportamento crudele dei loro aguzzini nel campi di concentramento e di sterminio.A Norimberga oltre a molti di questi filmati e fotografie furono presentate foto che corredavano il cosiddtto "rapporto Stroop" dal nome del criminale nazistaJrgen Stroopche documentava la distruzione delghetto di Varsavia nel1943.Secondo i calcoli dello stesso Stroop, i suoi soldati catturarono pi di 55.000 ebrei e di questi ne uccisero 7.000, mentre 7.000 furono deportati nel centro di sterminio di Treblinka[65]Oltre a queste prove fotografiche, nell'immediato dopoguerra, e mentre venivano raggiunti e liberati volta per volta i campi di concentramento nazisti, il Corpo Segnalatori dell'esercito americano document con il lavoro di professionisti e fotografi di guerra comeArnold E. Samuelson[66]eJ. Malan Heslop[67]le atrocit naziste con filmati e foto.Prove basate sulle dichiarazioni dei processati nazisti che non negarono l'olocausto[modifica|modifica wikitesto]Accetto la mia responsabilit per i campi, ma per quanto riguarda le misure prese contro gli ebrei, io non c'entro niente. Questo tipo di ordini proveniva dalRSHA.Himmlertrasmetteva gli ordini aKaltenbrunner, il quale li trasmetteva aMllerdellaGestapoed era Mller ad avere sotto il suo controllo l'intero programma di sterminio. Questo era il modo in cui erano attivati gli ordini di Himmler. Io non ho partecipato allo sterminio degli ebrei.

(Oswald Pohl intervistato da Leon Goldensohn, 5 giugno 1946.[68])

Ai processi di Norimberga[69], sia al primo, quello aiprincipali criminali di guerra, sia ilProcesso ai dottorie tutti gli altri 11 procedimenti che furono denominati comeprocessi secondari di Norimberga, nonch anche i processi tenuti negli anni che seguirono a personaggi e criminali di spicco nazisti, come per esempio quello tenuto inIsraeleadAdolf Eichmann, ebbero tutti una costante comune: Nessuno dei personaggi e criminali giudicati neg l'olocausto. La strategia di quasi tutti fu uno scaricabarile delle proprie responsabilit e la giustificazione che eseguivano solo ordini superiori[70]Tre fra gli esponenti principali al processo:Hermann Gring, considerato il numero due delTerzo Reich[71](assieme aJoseph Goebbels), dopoAdolf Hitler, ministro dellinterno della Prussia, istitu il Geheimes Staatspolizeiamt che successivamente divenne la GeStaPo, potente polizia segreta del regime; [...] Presidente del Reichstag, [...] Feldmaresciallo e comandante della Luftwaffe[72];Rudolf Hprimo comandante delcampo di concentramento di AuschwitzeOtto OhlendorfgeneraledelleSS(Gruppenfhrer) e capodipartimento all'interno delReichssicherheitshauptamt(RSHA, Ufficio centrale per la sicurezza del Reich), negli interrogatori del processo non negarono l'Olocausto, anzi, fornirono su di esso prove fondamentali[73]. Altri incriminati inoltre, come si evince dagli estratti degli interrogatori, ammisero di conoscere il reale uso fatto dalle camere a gas.Oswald Pohl, capo dell' "Ufficio amministrativo centrale delle SS" (WVHA) ed ispettore dei campi di concentramento, a uno deiProcessi secondari di Norimbergaa lui dedicato (Processo Pohl), senza nessuna reticenza, rispondendo alla domanda sollevata dal giudice Toms (che chiedeva se fosse a conoscenza del reale uso fatto dalle camere a gas), ammise: So che gli ebrei venivano sterminati e che le camere a gas servivano per quello scopo[74].Processo di Norimberga, gli imputati in prima fila sono:Hermann Gring,Rudolf Hess[75],Joachim von RibbentropeWilhelm KeitelHermann Gring, testimoni senza riserve sulla persecuzione degli ebrei tedeschi iniziata nel1933e proseguita fino al1939quando scoppi la guerra[76]. Si difese con astuzia e teatralit, affermando di non avere avuto alcuna responsabilit per i crimini compiuti dagli altri, dei quali non era a conoscenza[77].Rudolf H, al processo testimoni chiaramente sull'uccisione durante il periodo della guerra, di pi di un milione di Ebrei nelCampo di sterminio di Birkenau[78].? Hoss, si lament: Credetemi, non era sempre un piacere vedere quelle montagne di cadaveri, sentire continuamente lodore di bruciato. Egli disse pure. riconoscendo l'esistenza delle camere a gas, con stupita disapprovazione che i Sonderkommandos (reparti speciali) composti da ebrei erano pronti, per ottenere un prolungamento della loro vita, a prestare il loro aiuto nelluccisione con il gas dei propri compagni.[79]. Lo storico tedescoJoachim C. Fest, commentando l'atteggiamento del criminale nazista, osserva: C qualcosa dellorgoglio professionale per la perfezione raggiunta nella dichiarazione di Hss sul fatto che "secondo la volont del RFSS [Heinrich Himmler], Auschwitz divenne il pi grande impianto di sterminio in massa che mai sia esistito", oppure in quella dove, con la soddisfazione del funzionario cui riuscito bene un progetto, afferma che le camere a gas del proprio campo possedevano una capacit dieci volte superiore rispetto a quelle di Treblinka[80]Nella sua autobiografia, Hss riconoscendolo sterminio degli ebreiperpetuato nell'Olocausto, ammise francamente: Inconsapevolmente, ero diventato un ingranaggio nella grandemacchina di sterminiodel Terzo Reich. Il Reichsfhrer delle SS [Himmler] inviava spesso alti funzionari del Partito e delle SS ad Auschwitz, affinch assistessero alle operazioni di sterminio degli ebrei. Alcuni di costoro [. . .] diventavano molto silenziosi e pensosi[81]. Evidentemente erano colpiti dalla differenza tra le parole "soluzione finale della questione ebraica" e la realt delle camere a gas. Quando gli chiedevano come facesse a resistere, Hss rispose:Tutte le emozioni umane devono tacere di fronte alla ferrea coerenza con la quale dobbiamo attuare gli ordini del Fhrer[82]. A Norimerga, anche lui si giustific asserendo che aveva solo eseguito ordini superiori[83]Otto Ohlendorf, afferm apertamente che una sua unit, la Squadra della morte D (EinsatzgruppeD), nel giro di un anno inUcraina, era stata responsabile della eliminazione di 90.000 ebrei comprese donne e bambini[84], anche lui si giustific asserendo che aveva soltanto eseguito ordini superiori[85].Prove basate su migliaia di testimonianze orali degli internati[modifica|modifica wikitesto]A Norimberga furono ascoltatate anche le testimonianze delle vittime e perseguitati dell'olocausto: gli internati.Note[modifica|modifica wikitesto]

Processo di Norimberga

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, furono celebrati diversi processi contro i ?principali? criminali di guerra tedeschi, il pi famoso dei quali ebbe luogo a Norimberga, in Germania. Alcuni tra i pi importanti esponenti del regime nazista furono processati davanti al Tribunale Militare Internazionale (TMI) presieduto da giudici di Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e Stati Uniti. Il TMI process 22 tra i maggiori criminali di guerra tedeschi con le accuse di cospirazione, crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro l'umanit.Tuttavia, i processi di Norimberga fecero molto pi che perseguire alcuni leader del governo nazista, delle forze armate e dell'economia: la loro importanza, infatti, costituita anche dalla raccolta meticolosa dei dati che provano i crimini orrendi commessi dai Tedeschi e dai loro sostenitori durante la Seconda Guerra Mondiale, tra i quali anche quelli riguardanti l'Olocausto.I procuratori americani presenti a Norimberga decisero che i documenti lasciati dai Nazisti stessi costituissero le prove pi forti contro i criminali di guerra nazisti; l'accusa voleva arrivare alla condanna degli imputati usando le loro stesse parole. Anche se i Tedeschi, alla fine della guerra, avevano distrutto alcune delle prove storiche dei crimini da loro commessi, e altri documenti erano andati perduti nei bombardamenti delle citt tedesche, durante la conquista della Germania, nel 1945, gli eserciti alleati riuscirono ugualmente ad impossessarsi di milioni di carte. Ai processi di Norimberga gli avvocati dell'accusa dei governi alleati produssero circa 3.000 tonnellate di materiali. Pi di dieci anni pi tardi, a partire dal 1958, gli Archivi Nazionali Statunitensi, in collaborazione con l'Associazione di Storia Americana, iniziarono la pubblicazione di ben 62 volumi contenenti le prove raccolte dall'esercito americano alla fine della guerra. Pi di 30 altri volumi furono poi pubblicati negli anni successivi, e prima della fine del ventesimo secolo.L'esercito americano recuper molti documenti di cruciale importanza, insieme a parte dei beni di cui i Nazisti si erano appropriati: ad esempio, il 7 aprile 1945 i genieri della Novantesima Divisione di fanteria dell'esercito americano recuperarono oro, denaro, opere d'arte e altri documenti che erano stati nascosti nella miniera di sale Kaiseroda, a Merkers, in Germania. Milioni di documenti furono poi ritrovati in varie localit, inclusi quelli degli Alti Comandi dell'esercito tedesco, gli archivi della Krupp, della Henschel e di altre grandi industrie; inoltre, furono ritrovati materiali della Luftwaffe (l'aviazione tedesca), documenti conservati da Heinrich Himmler (il Capo della Polizia e Comandante nazionale delle SS), documenti del Ministero degli Esteri, e molti altri.Anche nei casi in cui molti documenti fondamentali erano andati distrutti, gli Alleati furono in grado di ricostruire, almeno in parte, eventi e operazioni militari, grazie ai materiali che erano riusciti a recuperare. Per esempio, i documenti dell'Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich (RSHA) furono bruciati nello scantinato del quartier general a Praga, ma copie di molti di essi vennero ritrovati in tutta la Germania tra quelli conservati negli uffici delle sedi locali della Gestapo (la polizia segreta). I materiali tedeschi recuperati fornirono una documentazione importante sulle politiche e sulle azioni dello stato nazista. Tra i documenti principali presentati a Norimberga, e di fondamentale importanza per provare l'Olocausto, vi furono il Protocollo della Conferenza di Wannsee - che descriveva la cooperazione di diverse agenzie dello stato tedesco nel mettere in atto l'Olocausto sotto la direzione delle SS - e i Rapporti delle Squadre della Morte: questi ultimi documentavano le operazioni di quelle che furono vere e proprie unit mobili di sterminio alle quali era assegnato il compito, tra l'altro, di uccidere i civili ebrei durante l'invasione dell'Unione Sovietica, invasione che aveva avuto inizio nel 1941.Durante i processi, anche i filmati che la stessa Germania nazista aveva realizzato furono presentati come prova dei crimini commessi. Gi negli anni Venti, quando era cominciata l'ascesa del Partito Nazista, e poi durante le invasioni militari compiute dai Tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, i fotografi e i cineoperatori nazisti avevano immortalato (spesso con orgoglio) le atrocit commesse in nome della loro ideologia. Verso la fine della guerra, squadre composte da personale militare alleato lavorarono incessantemente per localizzare, raccogliere e catalogare quel materiale fotografico e cinematografico.In aggiunta ai filmati e alle fotografie prodotte ufficialmente per ordine dello Stato Nazista, i soldati tedeschi e la polizia scattarono numerose fotografie e girarono diversi cortometraggi delle operazioni condotte contro gli Ebrei e contro i civili, documentando cos la loro umiliazione pubblica, la deportazione, lo sterminio e la prigionia nei campi di concentramento. Tutto quel materiale, dal forte impatto visivo, fece parte delle prove dei crimini di guerra commessi dai Nazisti e presentate ai processi di Norimberga. Per esempio, i procuratori americani presentarono il cosiddetto ?Rapporto Stroop? che includeva come appendice un album di fotografie scattate per ordine del leader delle SS e della Polizia J?rgen Stroop e che documentava la distruzione del ghetto di Varsavia, avvenuta dopo la rivolta della primavera del 1943. Secondo i calcoli dello stesso Stroop, i suoi soldati catturarono pi di 55.000 Ebrei e di questi ne uccisero 7.000 mentre altri 7.000 furono deportati nel centro di sterminio di Treblinka.Altri filmati furono girati dal Corpo Segnalatori dell'esercito americano, il quale, documentando le operazioni americane durante la Seconda Guerra Mondiale, gioc anche un ruolo fondamentale nel provare sia le atrocit commesse dai Nazisti sia l'Olocausto. Molte tra le prime prove raccolte nei campi di concentramento nazisti appena liberati, sia fotografiche che cinematografiche, furono fornite dai fotografi e dai cineoperatori dell'esercito, come Arnold E. Samuelson e J. Malan Heslop. Alcune di quelle immagini vennero poi trasmesse alle agenzie di stampa negli Stati Uniti e in altri paesi, contribuendo cos ad informare il resto del mondo sugli orrori del Nazismo e le terribili condizioni dei prigionieri dei campi di concentramento.Il 29 novembre 1945, la pubblica accusa del TMI proiett un filmato di circa un'ora intitolato "I campi di concentramento nazisti". Quando le luci si riaccesero, nel Palazzo di Giustiza, tutti rimasero seduti in assoluto silenzio. L'impatto umano di quella testimonianza cos vivida rappresent un vero e proprio punto di svolta dei processi di Norimberga perch port l'Olocausto direttamente all'interno dell'aula del tribunale.Le testimonianze dirette rese sia dai sopravvissuti che dai colpevoli portarono alla luce la maggior parte di ci che sappiamo oggi dell'Olocausto, inclusi i dettagli su quella vera e propria fabbrica della morte che fu Auschwitz, cos come sulle atrocit commesse dalle Squadre della Morte e da altre unit delle SS e della polizia, sulla distruzione del ghetto di Varsavia, e la prima stima di sei milioni di vittime ebree. Molti tra i diretti responsabili delle uccisioni erano morti prima della fine della guerra, ma gli Alleati, mentre preparavano i processi, riuscirono a interrogare molti di quelli che erano ancora in vita. Nessuno dei colpevoli neg mai l'Olocausto; la maggior parte cerc semplicemente di scaricare la responsabilit dei massacri.Tre tra i maggiori accusati fornirono prove fondamentali, direttamente collegate all'Olocausto: Hermann Gring, il pi importante tra le personalit del regime nazista processate a Norimberga, testimoni apertamente e con franchezza sulla persecuzione degli Ebrei tedeschi iniziata con la presa del potere da parte del Nazismo, nel 1933, e proseguita fino allo scoppio della guerra, nel 1939; Otto Ohlendorf testimoni con altrettanta schiettezza sull'uccisione di 90.000 Ebrei ad opera della sua unit, la Squadra della morte D (Einstazgruppe D), avvenuta nel 1941, nel sud dell'Ucraina; infine, il comandante di Auschwitz, Rudolf Hoess, testimoni altrettanto apertamente sull'uccisione, durante la guerra, di pi di un milione di Ebrei nel centro di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Tutti e tre si difesero sostenendo di aver solamente eseguito ordini superiori.Se le testimonianze dei colpevoli sui piani di sterminio gelano il sangue per la disinvoltura con la quale vennero rese, sono i racconti dei sopravvissuti - cio le storie di chi sub in prima persona le politiche di genocidio dei Nazisti - a costituire il migliore antidoto contro il Negazionismo. Queste testimonianze sono personali e dirette e, per questo, profondamente convincenti. I racconti di sopravvissuti aggiunsero ai processi un forte elemento umano: Marie-Claude Vaillant-Couturier, ad esempio, testimoni a Norimberga sulla sua esperienza ad Auschwitz, nel 1944, mentre Elie Wiesel - il quale, dopo la guerra, scrisse il libro Notte raccont la sua deportazione dalla Transilvania (allora parte dell'Ungheria occupata dai Tedeschi) verso Auschwitz. Testimonianze come queste riuscirono a comunicare al pubblico le sensazioni delle vittime del genocidio.I documenti, le fotografie, i filmati e le testimonianze dei colpevoli e dei sopravvissuti ai processi, presi tutti insieme, costituiscono una documentazione certa ed innegabile dell'Olocausto.

IL PROBLEMA STORICOIl convegno voluto daAhmadinejadsullaShoah ha dato attualit e rilanciato in qualche modo il problema delnegazionismodellaShoahanche in Occidente:in effetti un numero considerevole di pubblicazioni stampate o che girano sul web rilanciano tesi che in vario modo intendono negare o almeno ridimensionare fortemente il genocidio degli ebrei ad opera dei nazisti e che comunemente viene indicato attualmente con il nome diShoah.(varianti: Schoah, Schoa ,Shoa. sho'ah: in ebraico: calamit imprevista )Non ci pare per che si faccia un servizio alla storia o alla verit o neanche alla democrazia e e alla memoria stessa delle vittime limitarsi a demonizzare quelle tesi, a mostrarne la matrice culturale razzista o antisemita: una tesi storica va giudicata unicamente con le categoria del falso o del vero: non importa il credo politico, religioso, culturale e nemmeno quello etico di chi la sostieneAncora peggio ci pare invocare il rigore delle leggi: non esiste e non deve esistere una verit sanzionata dalle leggi o dalla magistratura : come noto in diritto, si parla sempre di "verit processuale" e non di "verita": se un imputato viene assolto o condannato questo non significa chein assolutoegli abbia o meno compiuto il delitto di cui imputato ma solo e semplicemente che nellambito processuale ( e solo nellambito processuale) emerso tale fatto. Non bisogna cadere nella semplicistica idea che la magistratura possa dare una verit ultima e definitiva sui fatti della storia: c qualcuno che addirittura vuole investire la magistratura anche del compito di decidere della verit dei fondamenti della religione cristiana pronunciandosi sulla effettiva realt della vita del Cristo: ognuno vede come sia ridicola una pretesa del genere .Daltra parte le leggi possono, e a giusta ragione, vietare manifestazioni di razzismo, fa parte delle regole della democrazia: ma ilnegazionistanon fa lapologia dellaShoahma, al contrario, nega che essa sia mai avvenuta.Lunica strada veramente percorribile ci pare quella di esaminare criticamente quelle tesi: ilnegazionismosi spesso giovato che le sue tesi non sono state prese seriamente in esame e sono state semplicemente condannante come false e pericolose: in tal modo agli argomenti deinegazionistinon sempre si sono contrapposte altrettanto argomentazionianti-negazionisteingenerando lidea che in realt esse non ci fossero e che semplicemente ci si nascondeva dietro una realt legale, fatta valere con lautorit e non criticamente investigata.

Ilnegazionismocome ogni nuova teoria storica ( revisione) pu percorrere due strade: i fatti e linquadramento dei fatti. Nel primo caso si afferma che vi sono fatti ( o negazione di fatti) prima non conosciuti, nel secondo caso i fatti gia conosciuti non sono messi in dubbio ma sonoinquadrati, spiegati, interpretati in modo diversoPer fare un esempio: posso enunciare una revisione storica della battaglia di Poitiers del 732 mostrando che la battaglia ha avuto un andamento diverso o magari non nemmeno avvenuta mostrando documenti nuovi o dimostrando la falsit di quelli conosciuti: oppure, senza dubitare dei fatti comunemente accettati come veri, ritenere che quello scontro non abbia avuto il ruolo generalmente attribuito ad esso di aver salvato lEuropa dallavanzata mussulmana ma che si tratt semplicemente di respingere dei predoni e quindi di un avvenimento marginale della storia.Analogamente nelnegazionismodellaShoahabbiamo due direttrici che sia pure quasi sempre connesse sono ben distinte: da una parte si negano (o di ridimensionano sostanzialmente) gli avvenimenti affermando la sostanziale falsit delle fonti e dallaltra, pur non negando lo sterminio degli ebrei, tuttavia lo si inquadra in un contesto di stragi, di guerre terribili in cui lepisodio degli ebrei perde la sua specificit e eccezionalit.Vediamo distintamente i due momenti

I FATTINegare i fatti storici in realt molto pi semplice di quanto si possa immaginare: noi definiamo fatti storici ci di cui la comunit degli studiosi non sembra dubitare: ma se qualche studioso (o sedicente tale) li mette in dubbio allora ecco che questi fatti debbono essere nuovamente vagliati. E ci che avviene anche nella vita comune: noi definiamo "fatti" ci di cui nessuno dubita: quindi se una persona entra in aula universitaria e tiene una lezione nessuno dubita che sia un professore, nessuno gli chiederebbe i documenti personali o la nomina ma se qualcuno dubita che sia un impostore non sar poi tanto facile per il malcapitato dimostrare di essere realmente il professore: di ogni cosa si pu dubitare anche che i documenti siano falsi , che vi sia stata una sostituzione di persona, che si tratti di un sosia, di un complotto per chi sa quale oscuro motivo e cosi via.Nel caso della Shoah come di altri avvenimenti storici la discussione si frantuma in una serie pressocch infinita di accertamenti storici, di autenticit di documenti, anche di prove scientifiche sui quali il comune lettore non in grado di giudicare .

Vi sono degli esperti (o sedicenti tali) che sostengono le proprie tesi: ad esempio si rileva che le camere a gas ora mostrate ai visitatori sono delle ricostruzioni, che il gas usato non sarebbe stato idoneo a uccidere un si gran numero di persone ,che i primi documentari sui lager in realt erano delle ricostruzioni ( in una ci fu lintervento perfino diHitchcock). Inoltre si sottolineano le incongruenze, le contraddizioni di molti racconti di testimoni.

Non possibile in questa sede investigare le complesse e lunghe argomentazioni pro e contro: intendiamoci invece limitarci a cogliere un punto essenziale del problema storico : non vi dubbio che molti milioni di ebrei sparirono dallEuropa : si fatta la stima di sei milioni. Potrebbe essere che essa fosse alquanto esagerata, ammettiamolo pure per ipotesi : ma anche se fossero stati 5 milioni o anche 4 non per questo la Shoah sarebbe stata meno orribileQuindi per certo dobbiamo ammettere che nei lager scomparvero milioni di ebrei non sappiamo bene quanti milioni , ma furono certo milioni: questo un dato non controverso.Che questa o quella modalit fosse stata presente meno in questo o quel campo nulla toglie alla tragicit del fatto.Analogamente che qualche testimone abbia mal riferito o magari deliberatamente abbia mentito non mette in dubbio il dato oggettivo della uccisione di milioni di esseri umani : in tutti gli avvenimenti storici i ricordi di coloro che vi hanno partecipato sono spesso errati, confusi, alterati anche volontariamente ma questo non toglie veridicit allinsieme degli avvenimentiSi pu quindi discutere questa o quella modalit, questo o quel fatto ma non si pu negare che lo sterminio sia avvenuto

LA INTERPRETAZIONEL'aspetto pi importante delnegazionismoquindi non tanto il fatto che si negano gli avvenimenti ma che essi vengano inquadrati diversamenteLaShoah viene ricordata perch viene considerata come qualcosa di unico, Ilnegazionistainvece la inquadra in un contesto generale nel quale la sua unicit si perde. Nella seconda guerra mondiale i morti si stimano in 54 milioni di individui di cui quasi la meta di cittadini della sola Unione Sovietica. Una gran parte delle vittime non si ebbe nei combattimenti ma nei campi di prigionia . Ad esempio degli 80 mila tedeschi arresisi a Stalingrado solo in 5 mila fecero ritorno in Germania alla fine della guerra. Nei campi di concentramento generalmente la mortalit era altissima. Si conclude quindi che la mortalit degli ebrei non fosse poi tanto superiore a quella di tutti gli internati : morirono, quindi, vero milioni di ebrei ma insieme ad essi tanti altri milioni di persone appartenenti a tutte le etnie. Non si giustificherebbe pertanto perch si dovrebbero riservare un posto particolare agli ebrei, perch parlare dellaShoah riferendosi solo agli ebrei e non a tutti i caduti nei lager di tutte le nazionalit.Non si nega quindi lo sterminio degli ebrei ma esso viene inquadrato nella pi generale tragedia della Seconda Guerra Mondiale e la sua eccezionalit sfuma nella pi vasta eccezionalit di quei terribili avvenimento che non hanno pari per numero di caduti nella pur sanguinosa storia della umanit.Il problema quindi se lo sterminio di ebrei ha un carattere di eccezionalit o meno: noi riteniamo che tale eccezionalit non possa essere assolutamente negata, che essa non possa rientrare e sfumare nella storia nei crimini commessi nel colonialismo, nelle guerre, nelle rivoluzioni e nelle controrivoluzioni che hanno insanguinato in particolare quello che stato definito il secolo breve.Mai avvenuto nella storia del 900 e dellintera umanit che un gruppo etnico sia stato sterminato per il fatto stesso di essere un gruppo etnico, senza altra motivazione. Gli infiniti massacri sono sempre avvenuti per esigenze belliche, o perch un popolo invadeva un territorio di altri, per scoppi anche di odi popolari incontenibiliCosi i Turchi sterminarono gli Armeni nel vano tentativo di deportarli perch si sentirono traditi e temevano che essi si unissero ai Russi con i quali erano in guerra, gli Hutu hanno massacrato i Tutsi per porre fine al dominio che questi esercitavano su di loro, e andando indietro con la storia i Conquistadores sterminarono gli Indios per conquistare lAmerica, le legioni di Cesare operarono terribili eccidi per impadronirsi delle GallieGlistermini nella storia sono stati tanti ma quello ebraico lunico perpetrato contro un popolo che non fosse in guerra, che non costituisse un pericolo anzi che non si difendeva nemmeno: gli ebrei non erano nemici dei Tedeschi, non minacciavano mai in nessun modo le armate del Reich, non erano un obbiettivo bellico: ci rende la Shoah qualcosa di unico nella storia e (speriamo) di non ripetibile.La Shoah non deve nemmeno essere connessa con le persecuzioni anti-ebraiche dei secoli precedenti cosi come va distinto lantisemitismo dallantiebraismoLa antica emarginazione degli Ebrei non era un atto diretto esclusivamente contro gli Ebrei ma la conseguenza di un modo di vedere lo Stato e la vita sociale. La fede religiosa era un elemento essenziale per individuare un popolo: coloro che non erano cristiani non potevano fare parte propriamente della nazione. Il concetto non riguardava specificamente agli ebrei: qualunque comunit non cristiana era considerata corpo sociale a parte. Gli ebrei, considerati quindi stranieri, potevano quindi essere espulsi come avvenne di frequente nel medio evo ( in Germania , Francia Inghilterra e, il caso pi noto, in Spagna). in altri casi invece gli ebrei erano costretti in quartieri separati ( ghetti): ma anche questo era un fatto comune per tutte le comunit straniere alle quali venivano riservati propri spazi. Talvolta folle inferocite presero di assalto le abitazioni ebraiche e si abbandonarono a massacri indiscriminati: ma si trattava di folle incomposte non di autorit costituite e comunque gli avvenimenti erano determinati da supposti delitti di cui si sarebbero macchiati gli ebrei: nel caso dellaShoahinvece nessun accusa specifica veniva rivolta ai perseguitati tranne quella di essere geneticamente ebrei.Daltra parte l'antisemitismo in generale cosa del tutto diversa dallantiebraismo dei secoli precedenti: esso consiste nella contrariet a un popolo considerato una razza, per motivi biologici-genetici, non culturali. Non ha rilevanza il fatto religioso e culturale. Un semita rimane un semita anche se si converte al cristianesimo e anche se, caso molto frequente, non segue nessuna religione. Ma nel passato un ebreo veniva ricevuto con gioia nella comunit nazionale nel caso che si convertisse: la discriminazione era religiosa, non razziale

Un punto particolare viene sostenuto dainegazionistie che quindi va esaminato attentamente: non vi era volont specifica della dirigenza nazista, di Hitler in persona di sterminare gli ebrei, non esiste una decisione su una soluzione finale che prevedesse la soppressione degli ebrei: esso fu quindi qualcosa che avvenne senza essere propriamente programmata per il precipitare delle circostanze cosi come avvenne la morte di tanti altri internati lei lager e non solo in quelli germanici. Una nazione allestremo delle proprie forzenon ha risorse sufficienti per prendersi cura di milioni di prigionieri e privilegia comprensivamente i propri combattenti e i propri cittadini: in tuttala Germania la fame era tanta e tante anche le malattie e tanti trovavano la morte negli stenti. Nei lager la situazione era ancora pi grave ovviamente: la morte della maggioranza degli ebrei sarebbe avvenuta quindi in conseguenza di tali terribili circostanze e non per un piano preordinato alle autoritSi possono riportare qui osservazioni analoghe alle precedenti: I tedeschi si trovarono ad avere milioni di prigionieri delle nazioni nemiche , vero: non potevano certo rilasciarli per non trovarseli nuovamente di fronte: comprensibile: ma perch deportare nei lager milioni di ebrei che mai in nessun caso costituivano un pericolo per le armate germaniche? Perch continuare a distrarre mezzi e risorse per la cattura e il trasporto degli ebrei anche quando mancavano drammaticamente per le esigenze belliche? I treni di Eichmann non erano certo di aiuto allo sforzo bellico anzi erano sottratte ad esso. Non si pu quindi parlare di un disastro giustificato dalle esigenze belliche: si tratta evidentemente invece di un piano preciso e preordinato ,un piano che era addirittura preposto a quello bellico.Pur tuttavia ci sembra che qualcosa di queste affermazioni della non volontariet possa essere vero. Le autorit non potevano non sapere che non era possibile tenere in lager milioni di ebrei e che quindi lunica soluzione reale ed effettiva era quella dello sterminio che fosse propriamente organizzato o sopraggiunto per le terribili insostenibili condizioni: Eichman non poteva non sapere che gli ebrei che i suoi treni trasportavano erano destinati alla morte, cosa altro poteva avvenire di essi?Tuttavia il problema che ci poniamo quanto questa consapevolezza fosse poi diffusa.In realt anche se correvano voci e paure n gli ebrei , n i non ebrei e nemmeno la stessa grande maggioranza dei loro persecutori poteva concepire e quindi credere veramente che fosse possibile uccidere scientificamente e a freddo milioni di esseri umani: era una cosa che andava oltre la pi sfrenata immaginazione. Anzi proprio lassurdit. la incredibilit dello sterminio in qualche modo lo rese possibile: certamente gli ebrei se avessero avuto consapevolezza del loro destino di morte non si sarebbero fatti tantodocilmente e facilmente catturare e deportare. Essi crederono che sarebbero stati spostati in qualche altro luogo, che avrebbero lavorato e che quindi era meglio non resistere per evitare conseguenze peggiori: cosi ordinatamente e disciplinatamente andarono verso una morte inimmaginabile. Di persecuzione contro gli ebrei ce ne erano state tante nella storia, poi la bufera passava e quindi era meglio non ribellarsi e lasciare che le cose andassero per il loro verso: mica potevano ucciderli tutti: era una cosa impensabile e invece purtroppo la realt super ogni fantasia. Una parte delle popolazioni non ebrea cerc di aiutarli, unaltra parte invece aiut i nazisti a individuali: tuttavia n gli uni n gli altri pensavano veramente che essi sarebbero stati sterminati e gli uni e gli altri pensavano alla deportazione in qualche luogo a loro riservato che gia cosa orribile ma insomma una pulizia etnica, purtroppo comune nella storia, non uno sterminio che non aveva precedenti nella storia.Ma questa convinzione non poteva essere comune a quelli che conoscevano la realt effettiva e quindi non sostenibile che la Shoah sia stata una specie di accidente della storia non previsto o almeno non propriamente voluto.

NOTA : gli zingariLo sterminio degli zingari ebbe le stesse caratteristiche di quello degli ebrei anche se numericamente molto pi contenuto ( si stima di 200.00 individui.) Tuttavia non il numero che rilevante come prima osservato. Pure in questo caso si trattava di un gruppo sterminato per semplici motivi razziali senza che in nessun modo potessero essere considerati nemici della Germania e tanto meno un pericolo per gli eserciti tedeschi.Sarebbe quindi corretto ricordare accanto agli ebrei anche gli zingari o comprendere nella Shoah anche gli zingari: tuttavia in questo caso si userebbe un termine ebraico del tutto estraneo alla cultura zingara.