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Per i dodici lavoratori morti per aver ispirato amianto sul posto di lavoro nessuno pagherà. I dirigenti di fabbrica che avrebbero dovuto far rispettare le norme di sicurezza sono stati assolti per “non aver commesso il fatto”. LUGLIO 2017 Anno 24 - n. 255 0 Direttore : Luigi Allori. Redazione : Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Beatrice Corà, Riccardo Degregorio, Teresa Garofalo, Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori : Laura Albani, Valia Allori, Davide Casale, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Michele Michelino, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Stefano Parisi, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Fabrizio Ternelli, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove” : Andrea Bina. Pubblicità : Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione : Roberto Sala (tel. 3341791866). GIUGNO ‘17 0 GIUGNO ‘16 15 GIUGNO ‘16 2 GIUGNO ‘16 5 GIUGNO ‘17 25 GIUGNO ‘17 0 MUNICIPIO 9 il piano delle pag. 8 spese pubbliche VASCA AL PARCO Verso il via pag. 3 ai lavori SICUREZZA IN ZONA Con l’ass. Rozza pag. 4 e Gherardo Colombo ABITARE Intervista alla nuova pag. 5 presidente TELECOMUNICAZIONE Il contestato palo pag 6 in Graziano Imperatore SCUOLA SCIALOIA Un gigantesco pag. 10 fotomurale OGGIONI E CESATI Due grandi pag. 8 partigiani L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! A mafia come stiamo? Qualche anno fa il presidente della nostra regione, Roberto Maroni, impose a Fabio Fazio, che aveva lanciato l’allarme della diffusione delle mafie an- che in Lombardia, di invitarlo nella sua trasmissione per una smentita categorica: al Nord la mafia non esiste e non esisterà mai. In realtà la criminalità or- ganizzata è arrivata anche a Milano, e nella stessa Zona 9, dove l’episodio dell’incendio del centro sportivo Iseo del 2015, at- tribuito a un clan criminale presente sul territorio, è ancora nella memoria di tutti. Che fare allora? Come dice il l’ex magi- strato di Mani Pulite Gherardo Colombo (pag. 4), “una buona amministrazione può contri- buire a rendere meno fertile il terreno per la criminalità in ge- nere. In particolare contro la mafia l’arma più efficace non è quella più evidente, ovvero la re- pressione che pure è importante: la mafia si combatte con istitu- zioni efficienti e funzionanti in grado di toglierle ossigeno. Se ci sono istituzioni sane e cittadi- nanza consapevole, per la mafia e per le atre forme di crimina- lità è tutto molto più difficile. Per combattere la criminalità occorrono quindi istituzioni effi- cienti e cittadini informati”. È quanto sta iniziando a fare il Comitato di Quartiere di Ni- guarda che il 23 giugno ha avu- to un incontro per discutere di sicurezza in Zona, con l’assesso- re alla Sicurezza Carmela Roz- za. Ci ha detto Giampiero Iaco- mini, membro del Comita- to:“Abbiamo cominciato con la criminalità più diffusa e abbia- mo chiesto una maggiore tutela da parte delle Forze dell’Ordine: più passaggio di Forza Pubbli- ca; installazione di telecamere di video-sorveglianza”. Per ulteriori particola- ri vedi a pag 4. (disegno di Gero Urso) GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 64 del 8 febbraio 1997. Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi). (disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30) “Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online) 32.000 COPIE DISTRIBUITE pag. 6 FISIOTERAPIA MASSOTERAPIA IDRO-KINESITERAPIA TECARTERAPIA ATTIVITÀ ESTIVE CENTRO ODONTOIATRICO RIMETTITI IN FORMA PER L’ESTATE: CORSI DI NUOTO PER TUTTI MASSAGGI CENTRO ESTETICO Solo su zonanove.com • I manifesti “pubblicitari” di Gero Urso • Sergio Bernasconi propone una targa in memoria delle “persone che cento anni fa in circostanze drammatiche, in stato di guerra mondiale, hanno pensato, voluto e realizzato la scuola di via Passerini” • Fotoservizio di Beatrice Corà sulle “centraline murales” • Lo Zodiaco di luglio di Anna Maria Indino • Direttore Sanitario: dr. Gabriella Cataldo Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Flaviano Sandonà Tel/Fax/Segr. 02/39662281 Cell. 335.1348840 SERVIZI Laboratorio grafico SOLUZIONI GRAFICHE SU MISURA Progettazione grafica, impaginazione giornali, libri e riviste Biglietti da visita Locandine Calendari personalizzati Opuscoli Cataloghi Volantini Via Val Maira 4 (Mi) tel. 02/39662281 e-mail:[email protected] SA.NI. Snc SAnitaria NIguarda Via Val di Ledro 11 - 20162 Milano Tel. 02.6423040 [email protected] TECNICO ORTOPEDICO IN SEDE PEDICURE IN SEDE O A DOMICILIO OSTEOPATA SU APPUNTAMENTO I NOSTRI PRODOTTI: CALZATURE UOMO-DONNA CALZATURE TECNICHE DIAGNOSTICA PRESIDI ORTOPEDICI DI SERIE ELETTROMEDICALI MOBILITÀ E RIABILITAZIONE SALUTE E BENESSERE RIPARAZIONI E MODIFICHE NOVITÀ PRENOTAZIONI VISITE SPECIALISTICHE ED ESAMI DIAGNOSTICI ORARI LUNEDÌ MATTINA CHIUSO POMERIGGIO: 15:00 - 19:00 DA MARTEDÌ A VENERDÌ: 9:00-12:30 / 15:00-19:00 SABATO: 9:00-12:00 POMERIGGIO CHIUSO

Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! · Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! Qualche anno fa il presidente della nostra regione, Roberto Maroni, impose

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Page 1: Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! · Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! Qualche anno fa il presidente della nostra regione, Roberto Maroni, impose

Per i dodici lavoratori morti per aver ispirato amianto sul posto di lavoro nessuno pagherà.I dirigenti di fabbrica che avrebbero dovuto far rispettare le norme di sicurezza

sono stati assolti per “non aver commesso il fatto”.

LUGLIO 2017Anno 24 - n. 255

0 Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Beatrice Corà, Riccardo Degregorio, TeresaGarofalo, Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Davide Casale, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria PieraBremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, SergioMaestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Michele Michelino, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Stefano Parisi, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer,Vittorio Sardo, Fabrizio Ternelli, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Andrea Bina. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).

GIUGNO ‘17 0

GIUGNO ‘16 15

GIUGNO ‘16 2

GIUGNO ‘16 5

GIUGNO ‘17 25

GIUGNO ‘17 0

MUNICIPIO 9il piano delle pag. 8spese pubbliche

VASCA AL PARCOVerso il via pag. 3ai lavori

SICUREZZA IN ZONACon l’ass. Rozza pag. 4e Gherardo Colombo

ABITAREIntervista alla nuova pag. 5presidente

TELECOMUNICAZIONEIl contestato palo pag 6in Graziano Imperatore

SCUOLA SCIALOIAUn gigantesco pag. 10fotomurale

OGGIONI E CESATIDue grandi pag. 8partigiani

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro

Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! A mafia come stiamo?

Qualche anno fa il presidentedella nostra regione, RobertoMaroni, impose a Fabio Fazio,che aveva lanciato l’allarmedella diffusione delle mafie an-che in Lombardia, di invitarlonella sua trasmissione per unasmentita categorica: al Nord lamafia non esiste e non esisteràmai. In realtà la criminalità or-ganizzata è arrivata anche aMilano, e nella stessa Zona 9,dove l’episodio dell’incendio delcentro sportivo Iseo del 2015, at-tribuito a un clan criminalepresente sul territorio, è ancoranella memoria di tutti. Che fareallora? Come dice il l’ex magi-strato di Mani Pulite GherardoColombo (pag. 4), “una buonaamministrazione può contri-buire a rendere meno fertile ilterreno per la criminalità in ge-nere. In particolare contro lamafia l’arma più efficace non èquella più evidente, ovvero la re-pressione che pure è importante:la mafia si combatte con istitu-zioni efficienti e funzionanti ingrado di toglierle ossigeno. Se cisono istituzioni sane e cittadi-nanza consapevole, per la mafiae per le atre forme di crimina-lità è tutto molto più difficile.Per combattere la criminalitàoccorrono quindi istituzioni effi-cienti e cittadini informati”. Èquanto sta iniziando a fare ilComitato di Quartiere di Ni-guarda che il 23 giugno ha avu-to un incontro per discutere disicurezza in Zona, con l’assesso-re alla Sicurezza Carmela Roz-za. Ci ha detto Giampiero Iaco-mini, membro del Comita-to:“Abbiamo cominciato con lacriminalità più diffusa e abbia-mo chiesto una maggiore tutelada parte delle Forze dell’Ordine:più passaggio di Forza Pubbli-ca; installazione di telecameredi video-sorveglianza”.Per ulteriori particola-ri vedi a pag 4.

(disegno di G

ero Urso)

GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLARedazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 64 del 8 febbraio 1997.

Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).

(disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30)

“Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online)

32.000 COPIE DISTRIBUITE

pag. 6

FISIOTERAPIA MASSOTERAPIAIDRO-KINESITERAPIA

TECARTERAPIA

ATTIVITÀ ESTIVECENTRO ODONTOIATRICO

RIMETTITI IN FORMA PER L’ESTATE:CORSI DI NUOTO PER TUTTI

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Solo su zonanove.com• I manifesti “pubblicitari” di Gero Urso • Sergio Bernasconi propone una targa in memoriadelle “persone che cento anni fa in circostanze drammatiche, in stato di guerra mondiale,

hanno pensato, voluto e realizzato la scuola di via Passerini” • Fotoservizio di Beatrice Coràsulle “centraline murales” • Lo Zodiaco di luglio di Anna Maria Indino •

Direttore Sanitario: dr. Gabriella Cataldo

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DA MARTEDÌ A VENERDÌ: 9:00-12:30 / 15:00-19:00SABATO: 9:00-12:00 POMERIGGIO CHIUSO

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Giovanni Beduschi

Inconcepibile pennarellone dei miei stivali, lascia-stare-il-ci-nema, chiaro? China la testa davanti allo schermo e chiedi

scusa a Lumière. Del resto, lo sai benissimo che per il cinefilo

Zorro Nove quando ci si riferisce ai film ci si deve togliere ilcappello e dire sempre e solo “Settima Arte”. Quell’arte che daun secolo fa ridere, piangere e riflettere miliardi di spettatori.

E che oggi, grazie all’invenzione di Medicinema da parte deimedici del Niguarda, si dimostra persino capace di sostituirsiall’aspirina e alle supposte di glicerolo. (Zorro Nove)

La palma di Viale Zara

Siamo all’Isola, in p.le Lagosta, in una giornata mol-to calda e afosa. Questo semplice murales purtrop-

po non ha il potere di rinfrescarci ma, almeno, ci portacon il pensiero in zone fresche e rilassanti dove potertrascorrere un po’ di vacanza e, forse, visitare luoghiparticolarmente interessanti e unici per l'archeologia ela storia, usi e costumi diversi dai nostri e poi sapere diritornare all’ombra di qualche palma e godere l'estateanche se calda! Buone vacanze a tutti i nostri lettori,ovunque pensino di andare o stare!

Beatrice Corà

Lettera ai nostri affezionati lettoridal Direttivo dell’Associazione Amici di “Zona Nove”

Sul Cavalcavia una pista ciclabile fatta in casaGiorgio Meliesi

Protesta ai cancelli di AmazonPicchetto dei driver: “Oggi niente consegne”

“Zona Nove” entra nelle case dei nostri quartieri da quasi unquarto di secolo. Tanti anni, durante i quali vi abbiamo rac-

contato la cronaca, le trasformazioni, la vita politica, culturale, so-ciale ed economica della nostra zona, i lieti eventi e quelli dram-matici. Abbiamo contribuito, con le nostre iniziative sul territorio,a farci sentire parte di una comunità che ha voglia di vivere e nonsopravvivere in questa bella periferia di Milano.Siamo tutti volontari che partecipano alla vita della redazionee dell’Associazione con passione, ognuno con le proprie compe-tenze e capacità. Proprio come una grande famiglia. Perché noisiamo una grande famiglia e consideriamo tutti voi parte diquesta grande famiglia. Abbiamo in cantiere progetti ed even-ti rivolti a tutte le fasce d’età che, per essere realizzati, hannobisogno di finanziamenti sempre più difficili da reperire. La cri-si economica che ha azzannato l’Italia e che solo ora, dopo ave-re lasciato tante ferite sulle famiglie e sul sistema produttivo ecommerciale, sta mollando la presa ha fatto sì che le entratepubblicitarie, grazie alle quali il giornale ha potuto vivere e cre-scere in tutti questi anni, siano diminuite e non più in grado disostenere tutto quello che l’Associazione Amici di “Zona Nove”

vorrebbe fare per la cittadinanza. Per continuare a fornire ilnostro piccolo ma, detto un po’ immodestamente, prezioso con-tributo per rendere i nostri quartieri più vivibili e i suoi abitan-ti più informati e partecipi delle vicissitudini locali, abbiamo bi-sogno del vostro aiuto. Quello più semplice è già scritto a chia-re lettere nel nostro giornale ovvero “Se vuoi aiutare il tuo gior-nale per i tuoi acquisti preferisci i nostri inserzionisti”: è grazieal loro prezioso contributo e alla fiducia che da tempo ripongo-no in noi che possiamo ogni mese, con puntualità e qualità, en-trare nelle vostre case. Quello un pochino più impegnativo èun’offerta economica per sostenerci. Potete iscrivervi all’Asso-ciazione, oppure dare un contributo economico al giornale, unaspecie di abbonamento annuale che vi permetterà di ricevere inbusta nella vostra casella copia del giornale, anche in quei ca-seggiati nei quali i custodi impediscono l’incasellamento. Comevedete nulla di trascendentale ma importante per darci la for-za economica di essere sempre al vostro fianco.Nel ringraziarvi sin d’ora per la generosità che sicuramente dimo-strerete nei nostri confronti, vi auguriamo una serena estate e cirivediamo puntuali a settembre.

Blitz nella notte: spunta una nuova ciclabileall’Isola, sul Cavalcavia Bussa. Sono basta-

ti vernice e pennello per tracciare una rigabianca di divisione della carreggiata e una di-ma di cartone per imprimere la forma di una bi-cicletta sull’asfalto. L’iniziativa è del gruppoGuerrilla Bike lane ed è stata apprezzata dagli abi-tanti del quartiere con soddisfazione per questa

“opera” che garantisce più sicurezza sulla strada. Il tratto realizzato arriva a completare la pista cicla-bile che si interrompe prima della discesa del caval-cavia lasciando i ciclisti di fronte a un cartello di di-vieto di accesso, ma anche di divieto di transito an-che per i pedoni. Creando difficoltà a pedoni e ciclistiche devono recarsi dal quartiere Isola a via Farini, inparticolare al sottostante asilo per bambini.

28 giugno: i driver di Amazon incrociano le braccia, per oggi nienteconsegne. Una cinquantina di lavoratori, dalle 6.30 del mattino, ha

organizzato un picchetto davanti al deposito Amazon Prime, in viaNicolodi dalle parti di Affori. Ma quelli che scioperano per tutta la gior-nata sono quasi un centinaio, secondo la Cgil. Sono i dipendenti dell’a-zienda RPost che si occupano delle consegne per il colosso dell’e-com-merce. Una questione di contratto e ac-cordi non rispettati, lamenta la Cgil.I drivers delle Rpost hanno “il contrat-to nazionale delle poste private, machiedevano di passare a quello del tra-sporto merce e della logistica”, spiegaLuca Stanzione, segretario generaledella Filt Cgil di Milano. “Perché vo-gliono che venga riconosciuta la loro

professionalità, che è diversa da quella dei postini”. Questo passaggiosi tradurrebbe anche in una migliore retribuzione per i lavoratori, dauna media di 1.300 euro a 1.500 circa. Ma, soprattutto, con il contratto nazionale dei trasporti, “in caso dicambio appalto verrebbe loro garantito il posto di lavoro”. Così, spie-ga Stanzione, “due settimane fa avevamo siglato un accordo per pas-

sare da un contratto all’altro”. Ma poil’azienda ha cambiato idea. Ieri,quando era fissato l’incontro per por-tare i lavoratori da un contratto al-l’altro regolando l’organizzazione dellavoro e le retribuzioni, “RPost ha di-sdettato l’accordo”. Tutto questo, la-menta il sindacalista, “avviene nel to-tale disinteresse di Amazon”.

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Per iscriversi rivolgersipresso la sede del giornale

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Vasca di laminazione al Parco Nord: verso il via ai lavori Salvo l’eventuale bocciatura del Tribunale Superiore delle Acque

Andrea Bina

Tanto per ravvivare la discussionefra pro e contro la vasca al Parco

Nord mercoledì 28 giugno verso le 18 ilSeveso ha pensato bene di esondare invia Valfurva e strade limitrofe. Nulladi trascendentale, un’ora dopo l’acquaera già rientrata nell’alveo, zero dannigrazie al Piano di Emergenza notevol-mente migliorato negli ultimi anni(apertura preventiva del canale scol-matore dei chiusini per fare defluirepiù velocemente le acque del fiume neicanali fognari), al lavoro e alla profes-sionalità di Amsa, Mm, Protezione Ci-vile e Polizia Locale.Fatta questa doverosa premessa, pos-siamo dire che al momento manca soloil pronunciamento del Tribunale Su-periore delle Acque e poi la vasca di la-minazione al Parco Nord si farà. Sul fi-nire di giugno l’iter burocratico per lacostruzione dell’invaso nel cuore delParco Nord, sotto le finestre di popolo-si caseggiati a Bresso, ha subito un'ac-celerazione decisiva.Nel corso della riunione del 27 giugnodella Comunità del Parco, l’organismoche raggruppa gli Enti che costituisco-no il Parco Nord, i Comuni di Bresso,Cinisello Balsamo, Cormano, CusanoMilanino e Novate Milanese (assentegiustificato quello di Sesto San Gio-vanni perché era in corso il passaggiodi consegne fra il Sindaco uscente equello entrante) hanno votato contro ilprogetto definitivo di realizzazionedella Vasca di Laminazione propostadal Comune di Milano all'interno delParco Nord.Tuttavia, la Comunità del Parco haespresso parere favorevole perché gliEnti che detengono la maggioranzadelle quote sociali, il Comune e laCittà Metropolitana di Milano, hannovotato a favore e, come diceva l’avvoca-to Gianni Agnelli, i voti si pesano enon si contano.Il parere favorevole espresso è comun-que condizionato a specifiche rassicu-

razioni circa la disponibilità di risorseaggiuntive per la realizzazione di ulte-riori opere sulle compensazioni am-bientali proposte all'intervento. Ad og-gi nessuna rassicurazione ufficiale èstata espressa in tal merito.In attesa della pronuncia del Tribu-nale Superiore delle Acque in meritoal ricorso presentato dal Comune diBresso e dal supercondominio delQuartiere Papa Giovanni sul procedi-mento di Valutazione AmbientaleStrategica, mercoledì 28 giugno, pres-so la sede di Regione Lombardia, si ètenuta la conferenza di servizi deciso-ria sul progetto definitivo proposto dalComune di Milano. Ogni Ente invitatoal tavolo ha espresso i propri pareri dicompetenza, come prevedono le nor-mative vigenti e al termine dell’adu-nanza è stato dato parere positivo al-l’opera, l’ultimo atto propedeutico perdare il via libera alla definizione delprogetto esecutivo alla successiva rea-lizzazione dell’area di laminazione diMilano e del Parco Nord.Non sono mancate, inevitabilmente, ledichiarazioni dei favorevoli e dei con-trari all’opera:Ugo Vecchiarelli, Sindaco di Bresso, hascritto che “non si comprendono le ra-gioni che hanno portato ad anticiparela realizzazione della vasca di Milanosul sistema complessivo di vasche pre-visto da Aipo, da monte a valle, e il no-stro voto contrario è anche basato, ol-tre che sulla difesa del Parco per l’evi-dente danno ambientale, sulla valuta-zione del progetto che prevede la ripro-posizione della conformazione a imbu-to del tratto terminale, con una porta-ta superiore alla capacità del condotto,che causerebbe comunque l’esondazio-ne del Seveso a Milano, preso atto chela vasca milanese sarebbe in gradounicamente di eliminare gli eventi conminor tempo di ritorno.”Anche Lorenzo Gaiani, Sindaco diCusano Milanino, si è espresso in me-

rito alla vicenda affermando che “i Co-muni del territorio metropolitano chefanno parte del Parco Nord sono sem-pre stati critici rispetto a questo pro-getto, che sottrae ai cittadini una note-vole porzione di spazio verde - circa25000 mq - senza peraltro che vi siauna reale garanzia della sua utilità aifini per cui è stato concepito. Pertantoi Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo,Cormano, Cusano Milanino e NovateMilanese hanno votato contro il pro-getto, che tuttavia è stato approvatopoiché gli Enti che detengono la mag-gioranza delle quote consortili, ilComune e la Città metropolitana diMilano, hanno votato a favore. Di con-seguenza, alla Conferenza dei Serviziil Presidente del Parco Nord ha rap-presentato il parere favorevole dellaComunità del Parco al progetto, con larichiesta di garanzie di cui si dicevasopra. Non siamo soddisfatti di questorisultato e continueremo a mantenerealta l’attenzione nei confronti di unprovvedimento che contestiamo in ra-dice.”Diametralmente opposti i commenti diMarco Granelli, Assessore all’Am-biente del Comune di Milano con dele-ghe al Seveso, e Viviana Beccalossi,Assessore regionale al Territorio, chehanno scritto: “Un decisivo e impor-tante passo avanti nel piano contro leesondazioni a Milano. Un interventoche si inserisce nel sistema complessi-vo che prevede altre opere analoghe aSenago, dove i lavori sono già iniziati etermineranno nella primavera 2018, aLentate sul Seveso, a Paderno e Vare-do e nella parte alta del bacino delSeveso a Carimate, Cantù, Vertematecon Minoprio. Un progetto generaleche, grazie, all’impegno e agli stanzia-menti garantiti dallo Stato, dalla Re-gione e dal Comune di Milano, affron-ta in maniera seria e puntuale unaproblematica complessa e che pertroppi anni non ha trovato soluzione”.

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Il Comitato di Quartiere di Niguarda incontra l’assessore RozzaAntonietta Gattuso

Il Comitato di Quartiere di Niguarda ha partecipato a un incontro loscorso 23 giugno, per discutere di sicurezza in Zona, con l’assessorealla Sicurezza e Coesione Sociale Carmela Rozza. Alla riunione eranopresenti tra gli altri il commissario di Polizia Locale De Paola, MarcoCasali, Marco Domaneschi e Giampiero Iacomini del Comitato diQuartiere, il presidente di Asco Arte Niguarda, Ottavio Alfieri; AndreaCaccia Dominioni ed Eleonora Ioppi di Confcommercio. Ricordiamo che il Comitato di Quartiere è impegnato nel ProgettoPilota della Città di Milano come primo quartiere che sta adottando ilSistema di Controllo del Vicinato per una maggiore sicurezza delle va-rie aree. Per il momento sono interessate le vie limitrofe al Parco Nord(Bosisio, Maffi, Cesari, Conti Biglia) ma tale realtà si sta espandendoanche in via Achillini e si prospetta l’espansione in altre vie. Abbiamo chiesto a Giampiero Iacomini, membro del Comitato, co-me sia andato l’incontro. “Abbiamo esposto alcune criticità a no-stro avviso fondamentali “, sostiene Iacomini, “proponendo innan-zitutto maggiore illuminazione per tutte le vie limitrofe al parco,poiché (specie Bosisio e Faiti), durante le ore notturne, sono testi-moni di spaccio di droga, schiamazzi e liti che a volte culminano

in pestaggi, furti continui nei box, nelle cantine e negli appartamenti”. Cosa è stato richiesto per far fronte ai problemi di sicurezzache ci stanno affliggendo?“Abbiamo chiesto una maggiore tutela da parte delle Forze del-l’Ordine: più passaggio di Forza Pubblica; installazione di telecame-re di video-sorveglianza (come Controllo del Vicinato di Niguardasiamo ancora in attesa dell’installazione di due telecamere per viaTerruggia angolo via Ornato e l’altra tra via Bosisio e via dei ContiBiglia, che era stata già approvata dal Consiglio di Zona 9 il 20-04-2016); formazione educativa di autodifesa”. Cosa è stato definito e promesso in particolare? “I progetti proposti verranno realizzati a lunga scadenza, però già daiprossimi mesi si comincerà a realizzare qualcosa nel concreto: a lugliopartirà il progetto dei Vigili di Quartiere, che coprirà 3 aree (per ilMunicipio 9 saranno Maciachini, Bruzzano e Farini. I Vigili di quartie-re saranno in tre più un commissario con la collaborazione di speciali-sti; l’illuminazione del percorso per raggiungere MM di Affori con lam-pioni ai bordi del Parco, la cui attuazione sarà gestita dall’ufficio diGranelli, assessore a Mobilità e Ambiente; l’attivazione di nuove tele-

camere. Gli amministratori di condominio potranno chiedere (con op-portuna scheda tecnica) l’attivazione di telecamere private gestite dal-la Polizia Locale; è stata ribadita inoltre la necessità di estensione delprimo progetto milanese di Controllo del Vicinato, includendo la P.L.nel gruppo social-network centrale. Rimaniamo in attesa che l’assesso-re ci possa indicare la persona che potrebbe avere accesso al gruppo piùalto di What-sapp per poter partecipare attivamente; è stato chiesto adAsco Arte Niguarda di interagire per collegare i commercianti in rete;inoltre è stata fissata una scadenza trimestrale di incontri sulla sicu-rezza presso il Municipio 9, tra gli addetti ai lavori”. Cosa si aspetta il Comitato di Quartiere da questi incontri edalle proposte?“Questi incontri sono il frutto di un lavoro che è cominciato da piùdi due anni, per cui cui cerchiamo la collaborazione e la disponibi-lità di chi può garantire la sicurezza perché crediamo che un mon-do più civile e più tranquillo sia possibile, attraverso le giuste pre-cauzioni e collaborazioni. L’Associazione Controllo del Vicinato spe-ra infatti che sempre più cittadini possano partecipare e collabora-re, rendendo utile e proficua questa unione di forze”.

Sono mesi che gira voce che Fs vuole “mangiarsi” il trasportopubblico locale di Milano, Atm in primis, e come succulento

antipastino sceglie M5 spa, la Lilla milanese.A inizio giugno Fs, in un comunicato ufficiale, annuncia di averacquisito da Astaldi il 36,7% di M5 Spa per un controvalore di64,5 milioni di euro. Astaldi (il costruttore della linea 5) resteràazionista con una quota del 2% di M5, assicurando il supportoallo sviluppo delle attività di propria competenza. Invariata laquota detenuta dagli altri soci: Ansaldo Sts 24,6%, Atm 20%,Alstom 9,4% e Hitachi Rail Italy 7,6%.Non male come mossa per mettere piede in una delle aree più pro-duttive, dinamiche e caotiche d’Europa, soprattutto in una visionedi medio/lungo periodo visto che le Istituzioni milanesi e lombardehanno deciso di puntare molto sul trasporto pubblico per deconge-

stionare la Città Metropolitana dal traffico privato. E nonusa giri di parole o si nasconde dietro un dito l’amministra-tore delegato di Fs, Renato Mazzoncini: “L’ingresso di FsItaliane in Metro 5 è il primo passo per creare un sistema diinfrastrutture e servizi integrati che facilitino la mobilitàcollettiva anche nelle grandi città.Il Gruppo Fs in linea con le strategie definite dal Piano industria-le, vuole favorire lo sviluppo della mobilità integrata anche con laprogettazione, costruzione e gestione di nuove linee metropolitane.Per questo metterà a disposizione il proprio know how tecnico/spe-cialistico e dialogherà con tutti i soggetti interessati. A Milano, co-me in tutte le altre grandi città del Paese.” Come detto l’acquisizio-ne della quota del 36,7% di M5 rappresenta per FS una tappa direalizzazione del Piano industriale 2017-2026 per quanto riguar-

da il pilastro della mobilità integrata urbana e metropolitana.Lo sviluppo di ampi e capillari sistemi di mobilità integrata - treno,metropolitana, trasporto pubblico su gomma, mondo sharing(car/scooter/bike) - che faciliti gli spostamenti utilizzando solo edesclusivamente i sistemi di trasporto collettivo è il valore che oggi, alivello mondiale, determina la competitività delle grandi metropoli e,conseguentemente, dell’intero sistema paese. E in questo Milano hapoco o nulla da invidiare alle grandi metropoli straniere.A nostro avviso l’ingresso di un colosso del calibro di FS nelcapitale di M5 spa ha sicuramente un aspetto non trascura-bile: i progetti per il prolungamento verso Monza e SettimoMilanese della Lilla, importante tassello della mobilità me-tropolitana milanese, potranno beneficiare di una forte acce-lerazione, potendo contare su rilevanti risorse finanziarie.

Gherardo Colombo: “Contro la mafia istituzioni efficienti,cittadini informati e valori costituenti”

Intervista all’ex magistrato di Mani Pulite sulla criminalità e come contrastarla.Roberto Braghiroli

Nonostante i numerosi arresti e le con-danne, le mafie stanno benissimo. È

il quadro, ben poco rassicurante, cheemerge dalla relazione annuale che laDirezione distrettuale antimafia e terro-rismo (Dda) ha presentato al Senato il 22giugno. La criminalità, sempre secondoquesto rapporto, si comporta come un’au-torità pubblica in molte zone d’Italia, so-

stituendosi di fatto allo Stato, condizionando l’economia di interi terri-tori grazie anche alla capacità di indirizzare gli investimenti pubblici.E anche se oggi si spara meno - le mafie prediligono corrompere pub-blici ufficiali e professionisti facendo leva anche sulle proprie capacitàintimidatorie - c’è poco da stare tranquilli. Anche al nord. Anche aMilano. Anche in Zona 9, dove l’episodio dell’incendio del centro sporti-vo Iseo del 201, attribuito a un clan criminale presente sul territorio, èancora nella memoria di tutti. Ma qual è la consapevolezza della popolazione riguardo al pericolodella criminalità organizzata? E quali sono le misure più efficaciper arginare il fenomeno mafioso? “Zona Nove” ha girato queste do-mande a un esperto. Un ex magistrato che si è occupato di crimineorganizzato ed è diventato famoso negli anni ‘90 con l’inchiesta“Mani pulite”: Gherardo Colombo, che oggi, abbandonata la toga, sioccupa di educazione alla legalità girando le scuole di tutta Italia.Il punto di partenza dell’intervista è la ricerca promossa lo scorsoanno dall’associazione di zona Civitas Virtus, e condotta in collabo-razione con l’università di Torino, che ha coinvolto quasi 500 opera-

tori economici dei nostri quartieri sul tema della percezione dellapresenza criminale (vedi “Zona Nove” n. 254).Secondo lei, com’è percepita la presenza della criminalità dachi vive nei nostri quartieri?“Secondo me le persone hanno una percezione limitata della perico-losità di questo fenomeno: non dimentichiamo che la ricerca è statacondotta su una determinata popolazione, quella dei commercianti.Ma se il barista è a conoscenza della pericolosità del fenomeno crimi-nale, perché ne è una vittima potenziale, è molto probabile che ilcliente del suo bar non sappia nulla. Diciamo che questa conoscenzaè diffusa a ‘macchia di leopardo’: generalmente le persone sentono vi-cina la presenza criminale quando alcune attività illegali riconduci-bili alla mafia, come lo spaccio di droga, la prostituzione o l’estorsio-ne, sono evidenti. Ritengo addirittura che persone vicine o diretta-mente impiegate dalle organizzazioni criminali, ai livelli più bassi,non abbiano una comprensione della reale portata del fenomeno”.Quali sono gli aspetti meno conosciuti delle attività mafiose?“Io credo che manchi una consapevolezza della capacità che hanno lemafie di infiltrarsi in attività lecite. Quasi trent’anni fa scrissi un testosul riciclaggio di denaro, nel quale individuavo alcune aree sensibili al-le infiltrazioni criminali: il settore immobiliare, il movimento terra, ilgioco d’azzardo. A distanza di quasi tre decenni, posso dire di non es-sermi sbagliato: qui al nord la mafia ‘ripulisce’ il denaro proveniente dafonti illecite investendolo in attività legali che, spesso, sono in passivo.Ma questo ai mafiosi, ovviamente, non interessa perché l’obiettivo prin-cipale è il ‘lavaggio’ dei soldi. Non dimentichiamoci poi tutti quei casi diinfiltrazione in imprese in difficoltà: si inizia con un prestito per poi en-

trare in pianta stabile in azienda, dando vita a una vera e propria fro-de ai danni dell’imprenditore e non solo, perché i servizi offerti da azien-de riconducibili alla mafia sono sempre di pessima qualità. E poi ci so-no tutte le attività occulte, tra tutte le interferenze durante le competi-zioni elettorali sulle quali ormai non ci sono più dubbi”. Dalla ricerca di Civitas Virtus è emerso che una buona ammi-nistrazione e un buon governo locale possono contribuire arendere meno fertile il terreno per la criminalità. È d’accordo?“Direi proprio di sì. Ritengo che nella lotta alla criminalità mafiosa l’ar-ma più efficace non sia quella più evidente, ovvero la repressione chepure è importante: la mafia si combatte con istituzioni efficienti e fun-zionanti in grado di toglierle ossigeno. La criminalità, infatti, si infiltradove trova la possibilità di farlo, impossessandosi di un territorio e go-vernandolo in base alle sue leggi. Laddove ci sono istituzioni sane e cit-tadinanza consapevole, tutto questo è molto più difficile. Però mi rendoconto che, ultimamente, non c’è molta fiducia, anche a causa di gravidifetti di comunicazione tra istituzioni e cittadini”.Per combattere la criminalità occorrono quindi istituzioni ef-ficienti e cittadini informati?“Non solo. Bisogna educare le persone al rispetto delle leggi e delle re-gole che rispondono ai dettami della nostra Costituzione. In alcuni con-testi, infatti, vigono ancora dei comportamenti riconducibili al sistemaprecedente, nei quali la discriminazione e la prevaricazione, ad esem-pio, sono ancora considerati dei valori. Tutto questo è pericoloso perchépresenta numerosi punti di contatto con la cultura mafiosa”.

Foto tratta da Wikipedia, autore Filippo Caranti aka Terrasque

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“La cooperativa è solida e il nuovo CdAlavorerà nel segno della continuità”

Intervista esclusiva al nuovo Presidente di Abitare Emilia VieroAndrea Bina

Presidente Emilia Viero, alla lucedei risultati delle Primarie che

hanno visto coinvolti i soci di Abita-re, lei è il nuovo Presidente di Abitare.Analizziamo l’esito della tornata elet-torale: i soci hanno votato la conti-nuità o la discontinuità?Dal voto emerge chiaramente che i soci han-no votato una piena continuità con la gestio-ne precedente, confermando ben sette deiconsiglieri esistenti e introducendo due figu-re non certo nuove per Abitare: Vincen-zoVita, già consigliere tra i fondatori di Abi-ta-re e Grazia Morelli, il cui grande tributoelettorale dimostra quanto i Soci siano affe-zionati a una figura femminile da anni pre-sente nella nostra struttura.Lei nel precedente CdA era il vice diSilvio Ostoni: il passaggio di consegneè stato un avvicendamento già previ-sto o il voto dei soci è giunto in parteinaspettato?È normale che in un team, che opera in unambiente cooperativo, si favorisca l’avvicen-damento, privilegiando non solo il candidatoche raccoglie il maggior numero di voti, maanche quello che possa rappresentare in ma-niera più uniforme la pluralità dei Soci, inte-sa come quartiere, genere e provenienza.Abbiamo visto che l’ex Presidente Sil-vio Ostoni resta, forte della sua espe-rienza e competenza, nel CdA.Silvio rappresenta uno dei punti di forzadell’esperienza cooperativa: durante il pre-cedente mandato ha saputo consolidare laposizione finanziaria di Abitare e chiuderemolte vecchie partite rimaste aperte. Orainizia una nuova fase di costruzione e di or-ganizzazione di questa grande realtà.Facciamo un bilancio di inizio mandatoovvero ci descriva lo “stato di salute” diAbitare: punti di forza e di debolezza.Lo stato di salute di Abitare è certamentebuono: la nostra posizione finanziaria è trale migliori del mondo della cooperazione eci permette di guardare con serenità al fu-turo. I nostri punti di forza sono prima ditutto i nostri Soci, che si identificano forte-mente in questa cooperativa e poi il nostroingente patrimonio immobiliare, prove-niente dalla tre cooperative fondatrici, benmantenuto e valorizzato, che costituisce lamiglior garanzia di continuità. Certo qual-che debolezza non manca: ad esempio l’etàavanzata dei nostri soci ci costringe a unaprogressiva sostituzione del prestito socia-le con i finanziamenti bancari.Su quali aspetti concentrerà il suo la-voro per i prossimi anni? Dove dovràcambiare Abitare per superare le sfideche si stanno delineando all’orizzonte?La grossa sfida è quella di coinvolgere sem-

Emilia Viero Manicone, ragioniere, pensionata.Esperienze professionali: dirigente settore am-ministrativo bancario. Esperienze cooperative:dal 2013 Consigliere di Amministrazione diAbitare; dal 2015 Vice Presidente di Abitare.

pre più i soci - soprattutto giovani - nella vi-ta della Cooperativa, che non è fatta solo diabitazione, ma anche di eventi culturali, so-ciali, educativi, ricreativi, assistenziali cherichiedono la collaborazione e la partecipa-zione di tutti per non trasformarci in unsemplice condominio. Per il futuro dovremosaper rispondere a un bisogno abitativo mu-tevole, con orizzonti temporali sempre piùbrevi e caratterizzato dalla necessità di in-tegrare sempre meglio culture differenti.Cosa si sente di dire ai tanti soci resi-denti e prestatori? Abitare è unarealtà solida in grado di rispondere aibisogni dei veri e unici “padroni” del-la Cooperativa?Mi sento di rassicurare i Soci residenti e pre-statori sulla solidità finanziaria della Societàe sulla massima attenzione posta dal Consi-glio sui costi e sul livello di servizio che offria-mo. Abitare è una realtà molto solida, cheguarda non solo all’interesse dei soci attualima anche di quelli che seguiranno, con lastessa cura e solidarietà intergenerazionaleche hanno usato i nostri padri fondatori.Qualche “zona d’ombra” ci pare di ve-derla: insufficiente partecipazione delcorpo sociale alla vita e alle decisionidella Cooperativa, alcune decisioni pre-se dal precedente CdA, mancata valoriz-zazione dei terreni di proprietà, emble-matici i casi di via Passerini e Cesari. Cistiamo sbagliando o sono temi su cui av-vierete un’attenta riflessione?La partecipazione del corpo sociale non èmai abbastanza, ma le elezioni primarie e la

successiva assemblea dei soci hanno vistouna grande partecipazione di persone, certosuperiore alle precedenti e a quella di mol-te cooperative di dimensioni simili alle no-stre. Inoltre per coinvolgere maggiormentei soci nelle decisioni che li riguardano, mol-ti interventi di tipo migliorativo sono sotto-posti a consultazione scritta dove, con gran-dissima adesione, i Soci hanno modo diesprimere il loro parere. In questo momen-to stiamo giusto raccogliendo l’opinione deisoci su almeno quattro temi, mentre siamoreduci da una quindicina di incontri diquartiere per illustrare il bilancio e racco-gliere i commenti. Per quanto riguarda learee di via Passerini e di via Cesari, esse so-no oggetto di massima attenzione da partedel Consiglio: per l’area di Via Passerini è instadio avanzato il processo di autorizzazio-ne che porterà alla costruzione di un com-plesso residenziale, molto ben integrato nelcontesto e che finalmente permetterà la ri-qualificazione di un punto nevralgico delquartiere di Niguarda. Per quanto riguardal’area di via Cesari, va ricordato che essa èda sempre sottoposta a severi vincoli pae-saggistici imposti dal Parco Nord, che ren-dono di difficile attuazione qualunque tipodi intervento. Per questa ragione il Consi-glio ha effettuato una svalutazione del suovalore a bilancio per adeguarlo al presuntovalore di mercato.Abitare vive in simbiosi con i quartieri,Niguarda, Affori e Dergano per fare treesempi nei quali è presente. Chiudersia riccio, riducendo il coinvolgimento dichi sta intorno alle case della Coopera-tiva, sarebbe una scelta deleteria. Comepensa di valorizzare questo proficuoscambi di esperienze? Continuerete adinvestire, compatibilmente con le esi-genze di bilancio, in cultura, socialità eservizi alla persona?Abitare non ha mai smesso di investire incultura e in servizi alla persona, anzi talisforzi sono stati meglio organizzati attra-verso il patrocinio alla nostra associazioneInsieme nei Cortili, che segue per conto diAbitare tutte le attività di tipo ricreativo edi aggregazione sociale e di educazione deigiovani. Il Centro Culturale, il Teatro dellaCooperativa e il Circolo Calvino rappresen-tano i nostri fiori all’occhiello per la divul-gazione culturale, mentre la collaborazionecon l’organizzazione Filo di Arianna ci per-mette di essere più vicini ai soci in diffi-coltà. Ad esempio, abbiamo da poco conclu-so un importante censimento delle personeche, per diverse ragioni (solitudine, diffi-coltà economica, malattia, carichi familia-ri,...) hanno bisogno di supporto e di mag-giore attenzione.

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AMBIENTE

Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti i dirigentiMichele Michelino

Depuratore: monitoraggiodell’aria senza risultati

Verrà ripetuto in autunno.Anna Aglaia Bani

Lo avevamo scritto qualche mese fa: per scoprire cosa am-morba l’aria di Niguarda e Bicocca rendendola irrespira-

bile in alcuni momenti della giornata, Comune di Milano eCap Holding, la Società che gestisce il depuratore di via DaVelate, avrebbero installato per circa un mese dei nasi elet-tronici per annusare l’aria e cercare di scoprire la “puzzolainvisibile”. Purtroppo il monitoraggio ha prodotto un buconell'acqua: si brancola ancora nel buio tanto che, durantel’incontro pubblico di presentazione dei dati raccolti, svoltosilunedì 3 luglio presso la Gelateria Artis di via Adriatico, si èalla fine deciso di ripetere il monitoraggio, cercando di au-mentare il numero di nasi elettronici installati, a cavallo deimesi di ottobre e novembre. Nel frattempo il comitato di cit-tadini che sta seguendo la vicenda ha deciso di portare avan-ti nei prossimi mesi un “monitoraggio fai da te” annotando inun apposito modulo, da ritirare e riconsegnare alla GelateriaArtis, data ora luogo e intensità delle molestie olfattive.Invitiamo tutti i nostri lettori a collaborare a questa campa-gna e ci riaggiorniamo a settembre per vedere com'è andatal’estate 2017 in “riva” al depuratore.

Metrotranvia Milano-Seregno: ritardi e alti costiMessa in mora l’impresa aggiudicataria

Michele Cazzaniga

In via Graziano Imperatore un palo per le telecomunicazioni dalle radiazioni potenzialmente pericolose

Antonietta Gattuso

Tutti assolti anche al processo contro i dirigenti della BredaTermomeccanica/Ansaldo di Milano, imputati della morte

per amianto di 12 lavoratori. Per la morte di questi operai nes-suno pagherà. Il giudice Simone Luerti della 9° Sezione Penaledel Tribunale di Milano ha assolto tutti gli imputati, con la for-mula “il fatto non sussiste” e per “non aver commesso il fatto”come chiesto dalle difese degli imputati e dai responsabili civiliBreda/Ansaldo/Finmeccanica, nonostante il Pm Nicola Baliceavesse chiesto pene dai 2 ai 4 anni e 11 mesi. Ancora una voltaconcessa l’impunità a chi non ha rispettato le misure di sicurez-za in fabbrica. Infatti questa sentenza è solo l’ultima di una se-rie di assoluzioni: la Franco Tosi, l’Enel di Turbigo, la Pirelli, laFibronit (in appello), l’Alfa Romeo. Dopo la lettura del verdetto è esplosa la rabbia dei familiari de-gli operai morti e dei rappresentanti delle associazioni dei mor-ti di amianto che hanno protestato gridando: “Vergognatevi, an-cora un'ingiustizia”. In aula è stato anche esposto uno striscio-ne con scritto: “Per ricordare tutti i lavoratori uccisi in nome delprofitto”. Il Presidente del Comitato per la Difesa della salutenei luoghi di lavoro, presente in aula, ha affermato: “Le vittimepagano e gli assassini restano impuniti. Chi muore per l’amian-to può continuare a morire, tanto nessuno pagherà mai”.Il Tribunale di Milano e la Corte d’Appello, facendo propriala “teoria dell’induzione” - cioè che non si può conoscere ilmomento preciso in cui viene indotta la malattia (il mesote-lioma pleurico), e che quindi non si può risalire al responsa-bile (direttore o consigliere di amministrazione) - sanciscel’impunità: da qui le assoluzioni. In pratica il Tribunale, purriconoscendo che l’esposizione all’amianto porta al mesote-lioma e altre malattie mortali, e che gli operai deceduti era-no esposti all’amianto, ritenendo impossibile stabilire concertezza le responsabilità degli imputati, li assolve.Questo è quanto succede al tribunale di Milano. In altritribunali, invece, i manager che non hanno rispettato leleggi sulla sicurezza dei lavoratori vengono condannati,come a Torino (Pirelli), a Ivrea (Olivetti) e pochi giorni faa Taranto (Ilva) dove il 26 giugno la Corte d’Appello (se-

zione distaccata di Lecce) pur riformando la sentenza diprimo grado per le morti causate dall’amianto e altri can-cerogeni provenienti dallo stabilimento siderurgico, hacondannato 3 ex dirigenti dell’Ilva, salvando per prescri-zione per un’altra decina di imputati.Si legge in un comunicato del Comitato degli operai Breda:“Uccidere i lavoratori per massimizzare i profitti non è piùreato. Dopo anni di fabbrica, costretti a lavorare in ambien-ti con sostanze cancerogene che hanno ucciso prima i lavo-ratori e poi disperdendosi nell’aria e nell’acqua anche i cit-tadini, abbiamo imparato sulla nostra pelle che la giustizianon esiste. Oggi abbiamo perso un’altra battaglia, ma nonci arrendiamo. Continueremo a lottare nelle fabbriche, nel-le piazze e nei Tribunali contro la giustizia dei padroni cheoffende e umilia le vittime. Il nostro unico, grande ramma-rico, è che intanto gli operai continueranno a morire e i re-sponsabili a godere dell’impunità”.

• Morti d’amianto al Comune di Milano: fissata l’u-dienza davanti al Gip Il 2 gennaio scorso DanielaCavallotti, ex lavoratrice malata di mesotelioma che avevalavorato per anni nel palazzo del Comune di via Pirelli 39ora dismesso e chiuso da anni per amianto e in fase di bo-nifica, dove era stata esposta dal 1985 al 2010 alle fibre kil-ler, è deceduta dopo mesi di sofferenze. Precedentemente si era vista respingere il riconoscimento dellamalattia professionale, prima dall’Ats (ex Asl), poi dall’Inail. Aseguito dell’esposto-denuncia che aveva presentato, anche ilPubblico Ministero aveva chiesto al Gip l’archiviazione di taleesposto contro ignoti, condividendo le conclusioni della relazio-ne svolta dall’Ats di Milano Città Metropolitana della RegioneLombardia (ex Asl di Milano), sostenendo in sintesi, che la lavo-ratrice - durante le ferie (meno di un mese l’anno) - andava inuna località in cui c’è una forte presenza di eternit. Per l’Ats e ilPm dr.ssa M. L. Mocciaro, la lavoratrice non si sarebbe quindiammalata nei 25 anni in cui era stata esposta alla sostanza can-cerogena, ma il mese di agosto quando andava in ferie. Contro la richiesta di archiviazione l’ex lavoratrice (quando eraancora in vita), insieme al Comitato per la Difesa della salutenei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, a Medicina Democratica eal-l’Associazione Italiana Esposti Amianto tramite l’avvocataLaura Mara, si è opposto all’archiviazione.Dopo anni di lotte per la sicurezza dei lavoratori e dell’ambien-te la bonifica del palazzo di via Pirelli è partita. Nel frattempomolti altri lavoratori (circa 700), che hanno lavorato a fianco diDaniela Cavallotti, vivono nella paura di ammalarsi e hannochiesto al Comune di essere sottoposti a sorveglianza sanitaria,come prevede la legge 257/92 per gli ex esposti amianto. All’udienza del 13 luglio prossimo davanti al Giudice per leIndagini preliminari che dovrà decidere se rinviare a giudi-zio i responsabili, per ora “ignoti” invece di archiviare il tut-to, il Comitato e le associazioni insieme a lavoratori colleghidella sig.ra Cavallotti saranno presenti con un presidio da-vanti al tribunale per ricordare il sacrificio di Daniela e ma-nifestare il loro desiderio di giustizia.

Anche questo mese dobbiamo par-lare di una metrotranvia, nello

specifico della Milano-Sere-gno,dandovi purtroppo cattive notizie.Questa fondamentale linea su fer-ro, che dovrebbe contribuire a de-congestionare il traffico veicolareprivato proveniente dal nord Mila-no, giace in uno stato di torpore,nonostante i Comuni attraversatida questa linea abbiano quasi com-pletato i lavori di spostamento deisottoservizi, propedeutici alla rea-lizzazione dell’opera.Come mai ci si è incagliati in questasituazione ce lo spiega il comunica-to stampa emesso da Città Metro-politana: “Si è svolta mercoledì 31maggio pomeriggio a Palazzo Isim-bardi, la riunione in cui le ammini-strazioni locali interessate alla rea-lizzazione della metrotranvia Mila-no-Seregno hanno deciso di diffida-re e di mettere in mora l’impresaCooperativa Muratori & CementistiC.M.C. di Ravenna aggiudicatariadell’appalto integrato per la realiz-zazione della tratta.La diffida e la messa in mora - par-tite contestualmente il 31 maggio 2017- sono essenziali perl’esercizio della doverosa attività di controllo sulla qualitàdel progetto, sui costi e sui tempi di esecuzione ed è funzio-nale ad evitare che, a maggior ragione trattandosi di appal-to integrato, lo sviluppo del progetto esecutivo sia preludioall'introduzione di varianti dei lavori con extra costi gra-vanti sulle casse pubbliche.A quasi quattro anni dall’intervenuta sottoscrizione del con-

tratto, la Città metropolitana diMilano, committente dell’opera, nonha ancora la possibilità di fare affi-damento su un progetto adeguato,tecnicamente corretto ed effettiva-mente realizzabile.Durante la riunione, a cui eranopresenti rappresentanti della Cittàmetropolitana di Milano, di Regio-ne Lombardia, della Provincia diMonza e Brianza, dei Comuni diMilano, Bresso, Cusano Milanino,Desio, Nova Milanese, PadernoDugnano e Seregno si è evidenziatocome il progetto esecutivo redattodall’appaltatore, pur ancora caren-te e incompiuto, implicherebbe unaumento dei costi verosimilmentesuperiore a 20 milioni di euro e dioltre il 20% dell’importo contrat-tuale pur in presenza di inadempi-menti ascrivibili a discostamentidella progettazione esecutiva dalleprescrizioni del committente, dallerichieste della stazione appaltantevolte a rendere il progetto adeguatoalle esigenze del contesto e del terri-torio su cui impatta. Tutto mettenelle condizioni di poter compromet-

tere la funzionalità, le prestazioni, la copertura economica e latempistica di realizzazione dell’opera stessa.”Tradotto: a distanza di quattro anni dall’aggiudicazionedella gara non c’è ancora il progetto esecutivo e la societàvincitrice dell’appalto sta provando a fare lievitare i costi.Che dire: emblematico caso di appalto italico. Stavoltaperò, pare di capire, le responsabilità sono totalmenteascrivibili alla parte privata.

Icittadini di Niguarda sono preoccupati per un problema cheriguarda l’installazione di un nuovo palo per le telecomuni-cazioni in via Graziano Imperatore 31. Indipendentementedalla impresa responsabile, vorremmo porre l’attenzione suquesto argomento, anche perché detto palo è sorto su suolo diproprietà privata, il cui titolare ha acconsentito all’installazio-ne, dietro richiesta della Società. Si tratta di un palo cheavrebbe la funzione di potenziare la rete nella zona, per au-mentare la velocità di connessione dati, anche se in realtà inmolti Comuni limitrofi a Milano vige la Legge per cui vienevietata la duplicazione dei pali, ma vengono condivisi quelligià esistenti per evitare l’insorgere di nuovi. Le perplessità sono molte e i cittadini consapevoli di questa si-tuazione stanno chiedendo aiuto a chiunque possa bloccare al-tre eventuali installazioni di questo tipo. Allo scopo di favorirel’uso del moderno sistema di telecomunicazione, i gestori di te-lefonia mobile stanno purtroppo saturando, senza alcuno stu-dio preliminare di impatto ambientale, con potenti campi ma-gnetici, la totalità delle aree urbane italiane. La sistematicità e la programmazione con cui vengono inseri-

te le Stazioni Radio Base da parte dei gestori di telecomunica-zioni, continua a preoccupare la popolazione sugli effetti a me-dio-lungo termine delle radiazioni e sulle patologie clinicheche da queste ne derivano sul corpo umano. Proprio per la ca-renza del sistema legislativo, incapace di dare le dovute e op-portune direttive, si sta assistendo alla colonizzazione elettro-magnetica selvaggia del territorio dove i gestori di telefoniamobile operano in forma arbitraria, senza che le istituzionipossano intervenire in forma coerente, proprio per via di unalegislazione inadeguata. Ricordiamo che i campi elettromagnetici sono riconosciutimondialmente come la quarta forma di inquinamento. Il pro-blema di via Graziano Imperatore è stato sottoposto alConsiglio di Municipio, tramite una lettera aperta specifica in-dirizzata al Sindaco del Municipio 9, Giuseppe Lardieri. Gliinterrogativi sono molti. I cittadini, supportati dal Comitato diQuartiere, vorrebbero capire cosa si potrebbe fare in concretoper eliminare questo palo o comunque come muoversi per evi-tare assolutamente che possano sorgerne altri. Vi terremoinformati sugli sviluppi della questione.

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GLI APPUNTAMENTI DEL MESEa cura di Grazia Morelli

Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.

l GIOVEDÌ 13 LUGLIO

Art Actionvia Dante 15/A, Bresso

Alle 17.30, Mostra Sa(o)ldi di fine stagio-ne (Orario: 18.30-20 - Chiuso domenica efestivi).

Hangar BicoccaVia Chiese 2

Mostra Crossover/s, di Miroslaw Balka, a cu-ra di Vicente Todolí. Fino al 30/7.

Teatro degliArcimboldiViale dell’Innovazione

Alle 19, Incontro culturale I Magnifici 7-1967/1977 l’ incanto della musica.

Teatro dellaCoooperativaVia Hermada 4

Alle 21, Mi sono fatto un film, di SalvatoreBurruano, Pasqualino Conti, Moro Mex eFerdinando Ferdinandi, con PasqualinoConti. Fino al 15/7.

Sala FontanaVia Boltraffio 21

Alle 21, Milvia Marigliano legge Testori, ac-campagnata dalla fisarmonica di GuidoBaldoni. Fino al 14/7.

l MARTEDÌ 18 LUGLIO

La ScigheraVia Candiani 131

Alle 21,30, Torneo di ping pong singolo.

l MERCOLEDÌ 19 LUGLIO

Sala FontanaVia Boltraffio 21

Alle 21, Roberto Trifirò legge Dostoevskij.“Sogno di uomo ridicolo”. Fino al 21/7.

Teatro degliArcimboldi

Alle 21,30, Woody Gipsy Band.

l VENERDÌ 28 LUGLIO

Teatro degliArcimboldiViale dell’Innovazione

Alle 21,30, Musica Classica e Sinfonica, IPomeriggi agli Arcimboldi, direzione e arran-giamenti: Paolo Belloli; Ensemble di fiati deiPomeriggi Musicali.

l LUNEDÌ 24 LUGLIO

Immagini di Franco Massaro

Visti e fotografatiNinfea bianca Ninfea gialla

mediocre discreto bello imperdibile

FILMS IN ONAa cura di Silvia Cravero

Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella

Per tutta l’estate il Parco Nord è sempre aperto per noi

I figli della vendetta• Tavolo 19 ( )Regia: Jeffrey Blitz. Cast: June Squibb, Tony Revolori,Craig Robinson, Wyatt Russell, Lisa Kudrow. Origine: Francia. Anno: 2017.L’ex damigella d’onore Eloise, sollevata dall’incarico dopo essere stata la-sciata senza troppe cerimonie dal testimone dello sposo, decide comunquedi partecipare al matrimonio. Si ritrova così seduta ad un tavolo qualsiasiin fondo alla sala da ballo con un gruppo di sconosciuti che sembrano ave-re tutti qualcosa da rimpiangere, ma anche qualcosa da insegnare.• Quello che so di lei ( ) Regia: Martin Provost. Cast: CatherineDeneuve, Audrey Dana, Mylène Demongeot. Origine: Francia. Anno: 2017.Claire è un’ostetrica con un talento naturale nel mettere al mondo i neona-ti che nel corso degli anni, è entratà in conflitto con l’efficienza delle moder-ne strutture ospedaliere. Un giorno riceve una strana telefonata da Béatri-ce, la stravagante amante del suo compianto padre, che ha notizie impor-tanti da darle e vuole rivederla, trent'anni dopo essere scomparsa nel nul-la. Agli antipodi in tutti i sensi, la super-coscienziosa Claire e lo spirito libe-ro Béatrice, impareranno ad accettarsi, rivelandosi antichi segreti. • Una famiglia all’improvviso. Istruzioni non incluse ( )Regia: Hugo Gelin. Cast: Omar Sy, Clémence Poésy, Gloria Colston, Origine:Francia. Anno: 2017Samuel vive tranquillo in Francia finché una sua vec-chia fiamma gli lascia tra le braccia una bambina di pochi mesi, Gloria: suafiglia! Inizialmente incapace di prendersene cura, Samuel impara a esse-re un buon padre. Otto anni dopo, quando padre e figlia sono ormai insepa-rabili e felici, una sorpresa inaspettata cambierà le loro vite… •47 metri ( )Regia: Johannes Roberts. Cast: Matthew Modine, MandyMoore, Claire Holt. Origine: Usa. Anno: 2017. Durante un’immersione inMessico, due sorelle, Kate e Lisa, rimangono intrappolate sul fondo dell'o-ceano. Con una riserva d’ossigeno di 60 minuti e le acque infestate daglisquali, dovranno riuscire a mettersi in salvo.• I figli della notte ( )Regia: Andrea De Sica. Cast: Fabrizio Rongione,Vincenzo Crea, Ludovico Succio, Yuliia Sobo. Origine: Italia. Anno: 2017.Giulio si ritrova catapultato nell’incubo della rigida disciplina di un collegioper rampolli dell’alta società, una sorta di “prigione dorata” tra violenze eminacce dai ragazzi più “anziani”, nell’apparente accondiscendenza degliadulti. Giulio riesce a sopravvivere grazie all’amicizia con Edoardo, inizian-do ad architettare fughe notturne dalla scuolaprigione, verso un luogo proi-bito nel cuore del bosco, dove conoscono la giovane prostituta Elena.• Scappa-Get Out ( ) Regia: Jordan Peele. Cast: Caleb LandryJones, Stephen Root, Betty Gabriel. Usa, Anno 2017. Un giovane afro-ame-ricano visita la tenuta di famiglia della fidanzata bianca. In un primo mo-mento, Chris legge il comportamento eccessivamente accomodante della fa-miglia, come un tentativo di gestire il loro imbarazzo verso il rapporto in-terrazziale della figlia. Ma poi fa una serie di scoperte sempre più inquie-tanti, che lo portano a una verità che non avrebbe mai potuto immaginare. • Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar ( ) Regia: JoachimRonning. Cast: Geoffrey Rush, Brenton Thwaites, Johnny Depp, DavidWenham. Origine: Usa. Anno: 2017. Lo sventurato Capitan Sparrow rischiagrosso quando dei marinai fantasma fuggono dal Triangolo del Diavolo de-cisi a uccidere ogni pirata del mare... soprattutto Jack. La sua unica speran-za risiede nel Tridente di Poseidone, ma per trovarlo dovrà allearsi con l’a-stronoma Carina Smyth e con Henry, un marinaio della Royal Navy.• The Dinner ( ) Regia: Oren Moverman. Cast: Laura Linney, SteveCoogan, Richard Gere, Rebecca Hall. Origine: Usa. Anno: 2017. Una cenatra due fratelli fa venire a galla un orribile segreto. Stan Lohman, accom-pagnato dalla giovane moglie Katelyn, invita a cena suo fratello minorePaul e la moglie Claire. Una normale riunione familiare si rivela essere l’oc-casione per discutere di un terribile omicidio commesso dai rispettivi figli eancora impunito. I quattro genitori si trovano di fronte ad un doloroso di-lemma morale: proteggere i propri ragazzi nascondendo la verità o agire se-condo giustizia e denunciare il crimine?

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NOTI IARIO

Bufale doc con il senatoreMineo a NiguardaRiceviamo e volentieri pubblichiamo

Jonathan Chiesa

Giovedì 22 giugno Sinistra Italiana del nono Municipio hainvitato a Niguarda presso l'Argomm Teatro, il senatore-

ex direttore di Rainews 24 Corradino Mineo e MassimilianoPerna direttore de ilmegafono.org per affrontare il delicato te-ma dello stato dell'informazione e della comunicazione nel no-stro Paese. In un ampio dibattito, tra i vari temi affrontati, siè riscontrato come siamo lontani da un'informazione realmen-te libera e trasparente anche alla luce delle condizioni econo-miche e di lavoro dei giornalisti, free lance e non, spesso co-stretti alla ricerca del sensazionalismo per poter sbarcare il lu-nario; da qui il dilagare di fake news (bufale) spesso volte a in-fluenzare l'opinione pubblica soprattutto in determinati cam-pi. Tra tutte queste difficoltà una luce in fondo al tunnel la sipuò scorgere nel web dove la ricerca di informazioni è presso-chè senza limiti ma l'immediata fruibilità non è così semplice.In questi tempi di rischio di pensiero unico la strada per rag-giungere la verità esiste ma non è sicuramente in discesa.

Quel pasticciaccio brutto della Casa della Memoria

La memoria che restaVisita guidata

alle lapidi di NiguardaAngelo Longhi ([email protected])

Domenica 11 giugno si è svolta la prima visita guidata allelapidi dei caduti di Niguarda. Giovani niguardesi che fu-

rono uccisi (fucilati dai fascisti, passati per il camino nei cam-pi di sterminio nazista) perché scelsero di combattere per la li-bertà del nostro paese e per un’Italia più giusta. Perché, comediceva Winston Churchill, “L’Italia deve la propria libertà aisuoi caduti partigiani perchè è solo combattendo che si conqui-sta la libertà”.Oggi, in giorni di fascismo rinascente, pochi li ricordano, oltrela ristretta cerchia degli affetti e dei familiari. Di loro coetaneiormai ne sono rimasti in vita pochi, e quindi per un ragazzo dioggi, che ai tempi della loro morte non era ancora nato, sononomi che non suscitano emozioni. Coetanei vissuti qualche de-cennio prima di cui nulla sanno e rimasti pietrificati da giova-ni, all’età della morte.Ma per chi conosce la storia e ha letto delle loro vite e ne intuisce ilsacrificio e la grandezza, sono nomi cari come se fossero membridella nostra stessa famiglia. Per questo l’Anpi di Niguarda ha inau-gurato le visite guidate alle lapidi che saranno ripetute ogni 27 gen-naio (il giorno della memoria) e ogni 25 aprile.Abbiamo ripreso le presentazioni fatte: le potete vedere a que-sto link sul canale youtube dell’Anpi di Niguarda (www.youtu-be.com/anpiniguarda) o richederle direttamente a me.

Nella foto Marta Marangoni e il maestro Wolf alla lapide della “Lia”.

Municipio 9: approvato il piano triennaledelle opere pubbliche

Ecco quali sono, nel bene e nel male, le priorità richieste al Comune

Elio Oggioni e Lodovico CesatiSe ne sono andati due grandi Partigiani

Antonella Loconsolo

In questo mese di giugno, a pochi giorni di distanza l’uno dall’al-tro, se ne sono andati due uomini giusti, due partigiani, e la no-stra zona da oggi è un po’ orfana. • Elio Oggioni, patriota, lo scorso ottobre, in occasione del 70°Anniversario della Liberazione, era stato insignito dal Ministerodella Difesa della “Medaglia della Liberazione”.Classe 1926, fin da giovanissimo è stato attivo nel quartiere Isola Garibaldicon gruppi cattolici antifascisti. Dopo l’8 settembre, appena 17enne, aderi-sce alle Brigate del Popolo e partecipa attivamente al movimento diResistenza e insurrezione dell’area di Milano Niguarda. Come ha ricordato il presidente dell’Anpi provinciale nell’orazione fu-nebre, negli anni ‘85-’90 Oggioni era stato eletto presidente del consi-glio di zona 9. “La tua presidenza - queste le parole di Cenati - è statacaratterizzata da grande equilibrio nel confronto politico e da un fortesenso delle istituzioni. Tutti ti ricordano per queste tue straordinariedoti e per la tua fermezza nel difendere la democrazia…”Conclusa l’esperienza istituzionale in zona 9 il suo impegno si è ri-volto all’Anpi. Membro del Con siglio nazionale dell’Anpi, vicepresi-dente per anni dell’Anpi Provinciale di Milano e attualmente com-ponente della Presidenza Onoraria dell’Anpi Provinciale e dellaSezione di Pratocentenaro. Ha avuto un ruolo molto importantenell’Anpi Provinciale di Milano, soprattutto durante i lunghi annidella Presidenza di Tino Casali.• Lodovico Cesati è stato Imi (cioè internato militare italiano, ossia unsoldato che finì in un lager tedesco pur di non combattere per la Repubblica

di Salò) e partigiano. Classe 1922, di famiglia antifascista, quando è mi-litare in Grecia tenta rischiosi rapporti con i partigiani greci. La minac-cia di fucilazione si trasforma dopo l’8 settembre in deportazione inGermania. Anche nella nuova situazione il suo integro antifascismo hamodo di manifestarsi: rischia nuovamente la fucilazione nel carcere diSpandau. Riesce infine a fuggire e a partecipare alla liberazione di Ber-lino, dalla parte giusta. Da buon partigiano ripudiava la guerra e ne ave-va orrore, ma si era trovato costretto a combattere perché ancor più del-l’odio per la violenza era forte in lui l’amore per la libertà.Ha partecipato fino all’ultimo alla vita della sua sezione, Anpi Pratocen-tenaro, facendo parte della Presidenza onoraria. Lo scorso ottobre ilMinistero della Difesa, per il 70° anniversario della Liberazione lo avevainsignito della “Medaglia della Liberazione”. L’ultima sua uscita pubbli-ca è stata alla manifestazione al Monumento al Deportato al Parco Nord,in occasione del Giorno della Memoria 2017.Come ha ricordato nell’orazione funebre la vicepresidente dell’AnpiProvinciale Ardemia Oriani, il suo impegno civile non si era fermato alla fi-ne della guerra, operaio all’Atm si era impegnato nell’attività sindacale af-finché la libertà riconquistata desse i suoi frutti.Lo scorso febbraio Cesati era stato insignito dello Zonino d’oro, come ringra-ziamento per il suo impegno nella Resistenza.La vita di questi due uomini è stata interamente dedicata al servizio allacollettività. Ora riposate in pace. Starà a noi continuare la tua battaglia perun mondo e una società migliore, obiettivi per i quali ti sei battuto duran-te la Resistenza e nel corso di tutti questi anni.

Giovedì 29 giugno, visto che la settimana precedente la seduta erastata sospesa per mancanza del numero legale (che deve essere ga-

rantito principalmente dalla maggioranza), dopo ampio e approfonditodibattito il Municipio 9 ha approvato la delibera riguardante il PianoTriennale delle Opere (Pto). Il documento licenziato fa seguito alla ri-chiesta, pervenuta ai Municipi dalComune, di indicare le loro priorità.È chiaro a tutti che le risorse econo-miche sono quelle che sono e difronte alle molteplici esigenze deinostri quartieri bisogna necessaria-mente stilare un ordine ovvero de-cidere cosa realizzare prima e cosa,a malincuore, rimandare più in lànel tempo. E queste sono decisionipolitiche. La maggioranza in Muni-cipio 9 ha fatto le sue valutazioni eha redatto “la lista della spesa”. Neè uscito un atto che lascia perplessi,perché ad esempio alcuni quartierisono stati maggiormente premiatirispetto ad altri, tanto che, se do-vessimo dare un titolo alla vicenda, verrebbe facile scrivere “Unadelibera in chiaroscuro”. Lasciamo ad ogni lettori la valutazione seprevale il chiaro o lo scuro.Il documento predisposto dalla Giunta Municipale e sottoposto alla discus-sione prima della Commissione istruttoria e infine del Consiglio diMunicipio per l’ultima parola, conteneva diverse opere fondamentali darealizzare come ad esempio, per occuparci solo dei quartieri dove viene dif-fuso “Zona Nove”, il prolungamento di via Cecchi fino a viale Suzzani e lariqualificazione della Piscina Scarioni, temi già discussi e sottoposti alComune di Milano anche dal Consiglio di Zona 9 nel suo ultimo mandato.Nel corso della discussione in Commissione e in Consiglio sono stati eviden-ziati dai consiglieri di opposizione alcune lacune alla delibera predispostache meritavano di essere colmate. In particolare, sempre per i “nostri” quar-

tieri, le proposte migliorative riguardavano due temi anch’essi ampiamen-te dibattuti dal CdZ 9 nel precedente mandato, ovvero il mercato Lagosta-Garigliano e il parcheggio di interscambio M5 Bignami.Sulla questione mercato Garigliano-Lagosta si stanno cercando soluzio-ni abborracciate per arrivare al vero traguardo, sempre perseguito dal

centrodestra milanese, sia quandoè in maggioranza sia quando è al-l'opposizione, ovvero il non sposta-mento delle bancarelle dalla lorosede storica, ormai palesementeinadeguata a rispondere alle esi-genze degli ambulanti, dei fruitorie dei residenti. Anche su questo te-ma il CdZ 9 si era impegnato perspostare le bancarelle nel tratto diviale Zara compreso tra vialeStelvio e piazzale Lagosta riuscen-do a convincere la Giunta Pisapia,i residenti e anche, pur con non po-chi mugugni, gli ambulanti. E inve-ce l’attuale maggioranza del Mu-nicipio 9 persevera con il manteni-

mento del mercato nelle strette vie dell’Isola compresa via Volturnoche, lo rammentiamo, ora ha le uscite della M5, incluse quelle di emer-genza e le piste ciclabili.Non è andata meglio per la seconda opera mancante nella prima ste-sura del documento ovvero il parcheggio di interscambio M5 Bignami.La proposta dell’opposizione di inserire anche questa infrastruttura frale opere strategiche della zona 9, come è stato giustamente fatto perl’altro parcheggio M3 Comasina, è stata cassata dai consiglieri di mag-gioranza e così i quartieri Bicocca, San Giuseppe ma anche Pratocente-naro continueranno a fare i conti con i consistenti flussi di auto dei pen-dolari e con la cronica carenza di parcheggi.Oggettivamente si poteva e si doveva fare meglio. Ecco spiegato il mo-tivo della “delibera in chiaroscuro”. (Michele Cazzaniga)

Nel nostro Municipio, in zona Isola, ha sede la Casa della Memoria. È unedificio molto bello, che ospita le associazioni che si occupano, appunto,

della Memoria, prime fra tutti l’ANPI, Associazione Nazionale PartigianiItaliani, e l’Aned, Associazione Nazionale Ex Deportati. Il piano terreno è caratterizzato daun open space di 400 metri quadratiche stava diventando il luogo d’elezio-ne per tutte quelle iniziative cittadi-ne che riguardavano temi come l’an-tifascismo, la deportazione, la storia, idiritti. Le scuole avevano iniziato adarsi appuntamento qui per le inizia-tive a tema. Si sono tenute, nel corsodi quest’anno, mostre visitate da mi-gliaia di persone, spettacoli, incontridi preparazione ai viaggi della memo-ria, meeting e conferenze. Usiamo l’imperfetto perché purtropposembra che lo spazio in questione di-venterà sede di quello chi inizialmenteè stato definito “Museo della Resisten-za” ed in seguito, probabilmente resisiconto che 400 metri quadri erano un’a-rea veramente esigua per dotare finalmente Milano, Città Medagliad’oro della Resistenza, di un Museo dedicato, si è optato per il nome“Spazio interpretazione sulla Resistenza”. Nome per altri versi as-sai infelice, che lascia, magari senza volerlo, adito ad una interpre-tazione revisionista del grande movimento di popolo che riscattòl’Italia dal fascismo.L’Anpi aveva indicato diverse altre sedi possibili per quello che alla fi-ne sarà una specie di monolite multimediale che occuperà, in pratica,tutto lo spazio destinato ad attività culturali, trasformando la Casa

della Memoria in una mera sede di uffici, anziché un luogo pulsantedi incontri e spettacoli, concerti e mostre.Visti ignorati suggerimenti e osservazioni, Roberto Cenati, presidentedell’Anpi Provinciale, ha preso carta e penna e scritto al sindaco Sala che

l’Anpi «prende le distanze ufficialmen-te, da un’operazione unilaterale e inop-portuna che va contro lo spirito e la let-tera della convenzione per la costituzio-ne della Casa della memoria».Ma non si ferma qui Cenati, che denun-cia anche l’«enorme spreco di danaropubblico: 2,5 milioni serviranno a rea-lizzare uno spazio esiguo di circa 400metri quadrati (6.000 euro al metro)»Anche l’Aned esce con un comunicatotutt’altro che tenero verso questa sceltache vede schierarsi il Sindaco Sala alfianco del Ministro della Cultura Fran-ceschini. Per l’Aned di Milano è graveche la scelta sia fatta unilateralmentesenza consultare le associazioni chehanno dato vita alla Casa della Memo-ria, ed è grave che ci si sia dimenticati,

nel titolo del Museo o Spazio, che dir si voglia, della Deportazione. Zona Nove vi terrà puntualmente aggiornati degli sviluppi, senza nascon-dere un briciolo di speranza che per un Museo o Spazio Resistenza si siaancora in tempo a trovare uno spazio più consono, uno spazio, soprattutto,che consenta nei prossimi decenni di accogliere tutto quel materiale che leassociazioni conservano e non possono esporre. Con la morte dei partigianie degli ex deportati, spesso infatti le associazioni ereditano materiale di in-teresse inestimabile, fotografie, lettere, manoscritti, che meriterebbero diessere esposti e non solo conservati in archivi. (Antonella Loconsolo)

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Al Centro Culturale della Cooperativapreparano il programma di settembre

sere il sassofonista, EmilioBarbanti: ha tenuto botta conentrambi i gruppi e pare cheall’anagrafe risulti uno splen-dido sessantenne! Ovvio che l’occasione era comeogni anno, dettata dal desideriodi Progetto N di ritornare a farsentire la necessità di mettersi igioco per lottare contro vecchie enuove dipendenze, dal consumodi eroina che negli anni 70/80 hacancellato una generazione e cheoggi sembra far di nuovo la suadevastante comparsa, fino allagioco d’azzardo-mania e all’abusosfrenato di alcolici.

Grazie a chi ci seguirà ancora ai prossimi appuntamenti.E che dire a chi non è venuto? Lo facciamo dire con una bat-tuta degli esilaranti Afa: “Quelli non si salveranno neanchecon le staminali”

EVENTI CULTURALI/1

a cura di Luigi Luce

Nelle sere d’estate milanesi, c’è musica classica al Teatro Arcimboldi Monica Landro

Progetto N: un’indimenticabile serata di musica

Stasera a teatro mi faccio un film

Musica araba al Piccolo Conservatorio

Al Teatro delle Cooperativa, dal10 al 15 luglio, va inscena “Mi sono fatto un film” di Salvatore Burruano,

Pasqualino Conti, Ferdinando Ferdinandi e Moro Mex.Sul palscoscenico Pasquali-no Conti, artista e comicosurreale, tra sogno e realtà,proiezione farsesca e affa-bulazione poetica, ci accom-pagna in un viaggio che èprologo a una nuova e di-versa riscoperta e immagi-ne del sé. “Separato” in ca-sa, diviso tra le mille voci ei tanti doppi che lo anima-no, tra interrogativi aperti,entusiasmi del momento ereticenze di comodo, Pa-squalino riuscirà a supera-re o realizzare un sogno cheè al tempo stesso agognataconquista e tirannica chi-mera, pervicace ossessione e aspirazione ideale? Potrà ti-rarsi fuori dal tormentoso frastuono della vita moderna,da quel rumore assordante che intesse la frenetica esi-stenza di tutti? Gli ostacoli non sono pochi. La manipola-zione edonistica della pubblicità, dei media e, talvolta, di

un malinteso concetto di tradizione culturale; la solitudinemista a civile indifferenza propria delle nostre città, del no-stro tempo, dei social network, luogo di una socialità fittizia;

la paura di fare i conti conuna realtà sempre depreca-bile, talvolta emendabile, mamai eludibile.In bilico tra clownerie econsapevolezza, lucida ri-flessione ed estro giocoso,Conti si farà interprete del-le nostre fragilità e poten-zialità di riscatto in unanarrazione ai limiti del do-cumentario, ma anche delracconto fantastico, dove ilinguaggi del comico si inol-trano anche in territori tra-gici: dalla follia all’incom-prensione, dall’egotismo al-la malattia, dalla diffidenza

al solipsismo, fino alle derive esistenziali proprie dei no-stri giorni. Alla fine vale una considerazione del filosofoLucio Colletti: “Quando si è avanti con gli anni, si capiscecome la realtà sia infinitamente più fantastica delle ope-re di immaginazione”.

Ormai è un appuntamentoannualmente assicurato!

Grazie alla disponibilità dellasala di Piazza San Giuseppe, ilTeatro Gdl stupendamente rin-novato nell’allestimento e nelladotazione luce-suono, il 19 mag-gio scorso Progetto N (Percorsidi cura per le dipendenze) ha of-ferto un’indimenticabile seratadi musica e spettacolo.Bello vedere tanti ragazzi pre-senti; coinvolti dalle battute ditre fantastici presentatori tee-nagers, gli A.F.A. Alessandro,Francesco e Andrea trascinati dal-la musica di ben due band, tut-ti quelli intervenuti si sono spellati le mani negli applausi.Concerto in due tempi: il primo affidato alla FreetimeBand, un gruppo assai affiatato con un repertorio dinami-co e vario; il secondo alla Blues Jeans Band, che ha gestito

anche la regia della serata (www.bluesjeansband.it)Inutile dire che il blues riesce subito a mettere d’accordotutti, giovani e adulti, ragazzetti e nonni. A proposito, nondimentichiamo che il più giovane interprete è sembrato es-

Lunedì 24 luglio alle ore 21:30, il Foyer del Teatro degliArcimboldi ospiterà il primo appuntamento della tournée esti-

va dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali.Protagonista del concerto sarà l’Ensemble di Fiati dei PomeriggiMusicali diretta dal M° Paolo Belloli (vedi foto), con un programmaelegante e divertente, che farà passare una serata di mezza estatein compagnia delle grandi sinfonie e ouverture operistiche.Rossini, Mascagni, Verdi, Donizetti, Puccini e Bellini gli autori delgrande repertorio melodrammatico italiano che verranno eseguiti,tra ouverture, sinfonie, intermezzi e danze.

E ancora Venerdì 28 luglio, alle ore 21:30, il Foyer del Teatro degliArcimboldi ospiterà il secondo appuntamento della tournée estivadell’Orchestra I Pomeriggi Musicali.Diretta dal M° Nurhan Arman, l’Orchestra si esibirà nella Piccolaserenata notturna di Wolfgang Amadeus Mozart e nella Sinfonia n.8 di Ludwig van Beethoven.Come un prezioso gioiello, tra i due brani è incastonato il Concertoper flauto e orchestra, K 313, sempre a firma del Genio diSalisburgo, affidato all’abilità e all’eleganza del Primo flautodell’Orchestra: Angela Citterio.

Sabato 22 luglio, alle 17, pressol’Associazione Fabbrica dell’Espe-

rienza, piazza san Giuseppe 12, un in-contro organizzato dal Piccolo Conser-vatorio e dedicato ai suoni del mondoarabo. Un mondo musicale variegato,dato che la musica araba è diversa, daPaese a Paese. Musica che in Spagna siè trasformata nel celebre Flamencostrumentale. Nel corso dell’incontroviene inoltre presentato il libro di AlexSchiavi “Enciclopedia della Scale ara-be”, una novità musicale inedita per ilmercato italiano. Nel corso dell’incon-tro ci sarà pure una dimostrazione so-nora.Evento aperto a tutti.Info: Alex Schiavi 338.87.60.289.

All’Hangar Bicocca una retrospettiva di Miroslaw Balka

Alla Sala FontanaMIlvia con Testori

Milvia Marigliano dice a proposito del suo spettacolo “MilviaMarigliano legge Testori” in scena fino al 14 luglio alla Sala

Fontna di via Boltraffio: “Ero giovane, mi ero appena diplomata quan-do Lamberto Puggelli mi scelse per recitare con il grande Tino Carraro.Strehler avrebbe partecipato alle prove. In scena Carraro, io e un pap-pagallo vero che avrebbe dovuto ripetere il nome del mio personaggioma, non riuscendoci avevano chiamato una doppiatrice che lo avrebbefatto al posto suo. Alla prima erano presenti tutti per celebrare i cin-quant'anni di carriera di Carraro. In sala c'era anche Giovanni Testori.Sale sul palco e mi dice: “Quando sarai più grande puoi fare le mie ro-be”. E io le ho fatte. Nel 2001 Cristina Pezzoli ed io debuttiamo conErodiade. Poi scelgo tra i suoi capolavori: La Straziante, Gilda, LaMadonna e il suo Gesù”, Affamata di Vita. Mi accorgo che la sua paro-la coinvolge, fa sorridere, fa piangere, è vita. Testori è un grande”.

“Crossover/s” è la prima retrospettiva italiana diMiroslaw Balka (Varsavia, 1958), artista tra i più ri-

levanti degli ultimi trent’anni che pone al centro del suo la-voro l’indagine sulla natura dell’uomo e sulla memoria in-dividuale e collettiva. Attraverso una riflessione sulla sto-ria dell’Europa e della Polonia, dove l’artista vive e lavora,Balka prende spunto da elementi ed eventi autobiograficiper realizzare opere che affrontano temi universali congrande potenza evocativa.La pratica artistica di Balka ruota attorno all’indagine sul-la figura umana. Gli stessi titoli delle opere - generalmen-te costituiti da lunghe sequenze aritmetiche - riportanospesso l’altezza dell’artista.Dagli inizi degli anni Novanta, l’artista abbandona le for-me antropomorfe, che avevano caratterizzato gli esordi delsuo percorso di ricerca, per creare opere che rappresentanooggetti simbolici quali letti, pedane e fontane. Questi lavo-

ri vengono realizzati con l’uso di materiali comuni come le-gno, sale, cenere, sapone, cemento e acciaio.La mostra in Pirelli HangarBicocca raccoglie diciotto lavori -sculture, installazioni e video - realizzati negli ultimivent’anni ed è un percorso caratterizzato da incroci fisici,simbolici e temporali, dove anche la luce e il buio assumonoun ruolo cruciale, creando un paesaggio nel quale lo spetta-tore è parte attiva nello spazio ed è invitato a fruire delleopere esposte attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi.In un video intervista ha detto Balka delle sue opere:“…Tratto sempre un’opera che sto creando come un proces-so di scambio, tra me stesso e gli altri.Quando realizzo un’opera e la porto nello spazio, è come unbagaglio smarrito - io ho portato il mio, lo lascio qui e qual-cun altro può arrivare, prenderlo e usarlo, aprirlo dopo es-serselo portato a casa o sulla panchina della stazione eguardarci dentro…”

Auguri di buone vacanze da parte del CentroCulturale della Cooperativa, che vi ricorda

che a settembre riprenderà l’attività. Segnalia-mo il ritorno degli Incontri del Venerdì per iquali abbiamo già fissato alcuni appuntamentiche spazieranno dalla letteratura alla città diMilano (i Navigli), dalla scienza all’arte, con ledue attese mostre in arrivo a Palazzo Realequesto autunno (Caravaggio e Toulouse Lau-trec). Torneranno alcuni relatori, già nostri ha-bitué e delle new entry dall’Università degliStudi di Milano e dal settore culturale di Valo-rizzazione Storia locale.

È prevista anche una partecipazione aBook City e in questo caso, per la primavolta, il Centro “farà teatro” grazie alla ri-scrittura drammaturgica di un breve ro-manzo di Tolstoj. Daremo ospitalità come sempre allaScuola d’italiano per stranieri, alla linguainglese e alla nostra amatissima PalestraInformatica. Sarà riservato uno spazio spe-ciale a un’iniziativa nata solo a gennaio mache ha dato ottimi risultati: la scuola dipianoforte condotta da Chiara Orsetti, cheverrà ulteriormente ampliata.

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EVENTI CULTURALI/2

Scialoia: tutta la scuola in un gigantesco fotomuraleClara Amodeo

Il lato comicodella pubblicità

nei manifesti di Gero Urso Teresa Garofalo

Pittore e autore di murales tra i più interessanti e qualificati delmondo contemporaneo Gero Urso, artista versatile e poliedrico, ha

spaziato in vari campi. È infatti anche disegnatore, scultore, vignetti-sta, design, grafico, scenografo, docente di arti visive e direttore artisti-co, attività svolte tutte con successo. Le sue opere si caratterizzano perla creatività e l’originalità dello stile, l’atmosfera di poesia e di fiaba dicui sono permeate, la fantasmagoria dei colori e un sottile bonario velodi ironia, tratto distintivo della personalità di Gero come uomo e comeartista. Era prevedibile che a lui, dotato di un’acuta sensibilità e capa-cità di osservazione, non dovesse sfuggire il mondo immaginifico e illu-sorio esaltato dalla pubblicità e a questo mondo infatti negli anni ‘80dedica una serie di quadri, manifesti pubblicitari decisamente “sui ge-neris” esposti per la prima volta, dal 10 allo scorso 30 giugno, nella gal-leria Art Action di Bresso, di cui è anche presidente. “Questa brevissi-ma incursione nel mondo della pubblicità è stata solo una parentesi maho voluto provarmi anche in questo settore - afferma l’artista - perchésono curioso e mi piace sperimentare ogni forma d’arte”. Negli anni ‘80 i referenti sociali cui si rivolge la pubblicità è una so-cietà di massa già fortemente condizionata e suggestionata dal fe-nomeno sempre crescente del consumismo. Si pubblicizzano pro-dotti e situazioni di vita che per molta parte delle persone sembra-no difficilmente raggiungibili ma che risvegliano bisogni e deside-ri, stimolano l’immaginazione e inducono al sogno. In un mondospinto vertiginosamente verso la ricerca del benessere e del consu-mismo le immagini pubblicitarie si fanno via via sempre più raffi-nate ed efficaci, gli slogan sempre più sofisticati. È in questo con-testo che nascono i cinque manifesti di Gero Urso che, come suo so-lito, affronta il tema in modo inconsueto, capovolgendo e ribaltan-do i canoni che regolano la comunicazione pubblicitaria. In primo luogo le figure degli influencers o testimonials, persone sceltead hoc per influire, influenzare le nostre scelte. Quelli di Gero Urso so-no decisamente atipici, un cieco, un suonatore di banjo in canottiera, unsignore calvo e anziano, un pugile mezzo suonato e un bambino moltotriste. Niente a che vedere con i protagonisti “classici” della pubblicità,uomini belli, eleganti, sicuri di sé, donne giovani e seducenti, persone disuccesso in apparenza tutte molto felici. I prodotti commerciali che ipersonaggi di Gero pubblicizzano sono oggetti particolarmente sempli-ci, di uso comune e quotidiano, aspirina, scotch, pellicole Kodac, Gillette,Coca Cola, nulla di eclatante. Il compito degli influencers è quello dirassicurare, convincere della bontà di un prodotto per spingerci ad ac-quistarlo. Ma può essere credibile un cieco che a causa della sua disa-bilità non ha e forse non ha mai nella vita avuto modo di usare pellico-le o scattare fotografie? E può un artista bohemienne persuaderci ausare rasoi, proprio lui che dalla folta e lunga barba sembra aver pre-so da tempo rilevante distanza dall'oggetto che reclamizza? Sono deicontrosensi, veri nonsense che ci fanno sorridere. La Coca Cola la popolare e mitica bevanda venuta dall’America, lapiù nota e diffusa nel mondo reclamizzata come “prezioso tonico peril cervello” in genere viene esaltata e pubblicizzata come deliziosa-mente dissetante, fonte di felicità e di piacere. Nel manifesto cheGero Urso le dedica la preziosa lattina è invece motivo di profondosconforto e avvilimento per il bimbo che la guarda galleggiare vuo-ta nel mare d’acqua in cui è immerso.Amara e sferzante la vignetta nella quale il nastro adesivo si vede usa-to per un fine biasimevole, quello di tappare la bocca quindi privare del-la libertà di parola l’anziano signore già impossibilitato a reagire a cau-sa delle mani legate dietro la schiena. Pubblicizzare un prodotto inse-rendolo in un contesto in cui lo stesso prodotto si rivela inutile o addi-rittura dannoso vuol dire minare le certezze, abbattere le convinzioni,creare disorientamento ed è proprio questo che con le sue vignette mor-daci e provocatorie ha fatto Gero Urso. La sua realtà al rovescio è uninvito bonario a non lasciarsi facilmente sedurre dalle promesse della“propaganda” ormai ossessiva ma ad approcciarla con capacità criticae… perché no anche con un pizzico di umorismo.

Lo scrittore e poeta Mario Emari, un “uomo qualsiasi”

ona francaa cura di Sandra Saita

Care lettrici, cari lettori, presen-tare uno scrittore come il signor

Mario Emari è un elogio alla suapersona, discreta, sensibile, premu-rosa. È un pomeriggio torrido quan-do vado per l'intervista. Gentile, an-cor prima di sedermi mi invita aprendere una tazza di tè. Mi presen-ta i suoi lavori, 12 libri già pubblica-ti e tanti altri scritti di prossimapubblicazione. Tanti racconti e poe-sie. Il suo percorso letterario inizianel 1985 con un libro autobiografico,“Ricordi di un uomo qualsiasi”, poi èun susseguirsi di pubblicazioni sinoai giorni nostri. Tra i suoi ultimi li-

bri “Barabba il ribelle - I figli di Barabba e la saga degliArcimboldi”. Nei progetti del futuro due libri sugli etruschi euno sui “Bambini di Gorla - L’ultimo tema in classe”. Infinitisono i premi ricevuti, su delle mensole tante coppe e targheper i suoi racconti e libri. Mi presenta a uno a uno tutti i suoilibri come figli prediletti e mi parla di nuovi racconti, uno sul-la Resistenza anni 1940-1945 e un altro intitolato “L’uomodella fermata del tram”.Chiedo al signor Mario se posso avere il suo primo libro autobio-grafico, “Ricordi di un uomo qualsiasi”, perché vorrei conoscere nonlo scrittore ma questo grande “uomo” che vive in lui e su cui luiscrive. “Sono nato nel 1935, la casa dove nacqui e vissi gli anni del-la fanciullezza. Era in via Moretto 4, nella laboriosa Milano, ho det-to era perché ora non c’è più. Non era una casa decrepita, era sta-ta costruita intorno al 1918, ma gli ultimi anni di vita, tra bombar-damenti della seconda guerra mondiale e alcuni successivi terre-moti, l'avevano resa inagibile. Fu rasa al suolo negli anni '50”. Il li-bro parla della casa, la famiglia, l’asilo, la scuola, la guerra, i com-pagni, il lavoro. Ho letto parecchie volte le pagine sul periodo del-la guerra scritto nel 1985 con i ricordi e gli occhi di un bambino.Leggendo, ho visto il piccolo Mario con gli altri nascosti nei rifugicon sopra di loro il rumore assordante degli aerei... “Per un attimo

ho visto la piccola Anna Frank”, scrve Mario: “Una volta entrati nelrifugio veniva chiusa la porta che dava all'esterno e dal di fuori gliaddetti ai lavori mettevano dei sacchi di sabbia per attutire gli spo-stamenti d'aria che le bombe causavano...”. “Infatti la nostra ca-sa, come quelle vicine, era stata colpita da parecchi spezzoni in-cendiari che, pur non essendo bombe pericolose e letali, facevanodanni e soprattutto, provocavano incendi...” ...”Stavamo per ab-bandonare quella casa, così carica di ricordi, di affetti, di cose no-stre di tutti i giorni senza avere la certezza di rivederla. Sullaporta di casa, mentre uscivo, mi accorsi di aver dimenticato diprendere due cose importanti, la cartella di scuola e un crocefis-so di ferro che stava sempre sul comodino di papà. La cartella erail mio futuro, la croce la mia speranza con quel futuro così buio...“...I miei occhi hanno fotografato quel tragitto, doloroso, attraver-so la Milano che bruciava e ogni fotogramma è rimasto impres-so nel mio cervello. Il cielo era di un rosso strano, non bello comeal tramonto ma rosso di sangue, di fuoco, era infatti il riverberodegli incendi che dava quell’illusione e i pompieri con fatica tut-ta la notte tentavano di spegnere aiutati da molti volontari. Invia De Marchi una bomba aveva colpito una cartiera...” “...vidiMilano nella sua grandezza illuminata come di giorno in predaalle fiamme, piegata ma non vinta...”. La sua vita prosegue all’infinito, a 17 anni entra al BancoAmbrosiano come allievo commesso e vi rimane 37 anni diven-tando capo ufficio e anche le pagine lavoro sono tutte da legge-re e raccontare, con Sindona e Calvi. Tutti i suoi libri sempresemplici, dall'immediatezza del linguaggio affine a quello par-lato e dalla concretezza delle descrizioni, sono sempre una le-zione di vita, un invito all'ottimismo nonostante tutto, all’amo-re, alla speranza in un mondo migliore di quello nel quale vi-viamo, a credere nei valori fondamentali che danno significatoall’esistenza umana, Dio, la famiglia e il lavoro. Scrive ancoranei suoi racconti: “Se riuscissimo a vivere, agire, lavorare con fi-losofia non solo astratta si potrebbe vivere senz’altro meglio,con più entusiasmo e serenità: un uomo abituato a sopportareil dolore, a vivere con un pizzico di filosofia non può non esserefelice”. Grazie signor Mario Emari erano anni che non leggevoun libro con la “brama di una buona lettura”!

Ese la diversità fosse un pregio dicui farsi vanto? Se lo sono chiesti

l’Istituto comprensivo Scialoia, scuoladel Circuito Unesco situato tra Bovisa,Affori e Niguarda, e il Collettivo foto-grafico Collirio, action group milanese.Il risultato è stato “Tutto il mondo inuna scuola”, progetto di fotografia so-ciale, divenuto poi mostra, che propriosulle pareti esterne della palestra sco-lastica espone, fino al prossimo 31 lu-glio, le gigantografie di 269 volti traalunni (dai 5 ai 10 anni), maestri e per-sonale dell’istituto in un vero e proprioannuario a cielo aperto.L’opera, che vede il patrocinio e il so-stegno del Municipio 9, rientra nel piùgrande Inside Out Project, iniziativadi partecipazione artistica voluta dalfamosissimo artista di strada franceseJR: (foto in basso) nata come sua espe-rienza personale, nel 2011 questa me-todologia di lavoro si è trasformato,grazie al Ted Prize, in un’iniziativa ar-tistica globale partecipativa.Oggi l’Inside Out Project permette a tut-ti coloro che ne fanno parte parte di par-lare della loro comunità attraverso il po-tere comunicativo del ritratto fotograficoaffisso in strada in formato poster. Tuttipossono aderirvi, basta fare richiesta dipartecipazione presentando un progettoal team di lavoro del blasonato street ar-tist: ed è proprio quello che hanno fatto ifotografi del Collettivo Collirio con lascuola della nostra zona, aggiudicandosinon solo un posto nel cuore dell’artistama anche il pagamento delle spese distampa e invio delle foto. Non è un caso:la Scuola Scialoia vive lungo un’ideale li-

nea di confine fra centro e periferia, ericopre un ruolo importante di cernie-ra culturale sul territorio fra culturediverse: il 60% degli studenti dellascuola è di origine straniera.Gli artisti del Collettivo hanno voluto,attraverso lo strumento del ritratto,raccontare la realtà multicolore dellaScuola Scialoia: secondo loro, infatti, leimmagini affisse, visibili anche da chipercorre viale Enrico Fermi, sono quel-le di una generazione composta da ra-gazzi e bambini di tante nazionalità,che vivono, studiano e giocano insiemee che in quella scuola imparano a con-dividere le loro origini. “Grazie a que-sta installazione artistica - dicono i fo-tografi del Collettivo Collirio - voglia-mo mostrare agli abitanti del quartie-re e alla città di Milano la loro bellez-za senza confini”. L’apertura al pubbli-co dell’installazione, poi, è garantitadalla scuola per assicurare la parteci-pazione attiva degli abitanti del quar-tiere e della città al progetto: “l’IstitutoScialoia - aggiunge la dirigente IdaMorello - è una scuola colorata perchéla frequentano bambini e ragazzi cheparlano cinese, arabo, spagnolo, filip-pino, rumeno, russo… e ovviamenteItaliano. In questa realtà il progettoInside Out è stato un vero percorsointerculturale che ha visto il coinvol-gimento diretto di bambini verso larealizzazione di un’opera d’arte col-lettiva. La partecipazione a questoprogetto è stata per noi anche il vola-no per sviluppare altre attività didat-tiche all’interno della scuola che nefossero la naturale integrazione”.

Medicina Narrativa: un progetto della Pediatriadel Niguarda e della scuola Pertini

Elisabetta Turano

Ci racconta Simonetta Cazzaniga, referente della Pediatria eresponsabile dei rapporti tra docenti e personale sanitario

del Niguarda: “Presso il nostro reparto di Pediatria da più divent’anni l’attività di scrittura si è rivelata sempre molto impor-tante nel percorso di rielaborazione dei vissuti della malattia: ipazienti scrivevano articoli, poesie e racconti pubblicati sul gior-nalino di reparto. In alcuni casi, i pazienti lungodegenti hannoavuto anche la possibilità di partecipare ad eventi e concorsi let-terari, vincere premi importanti e vedere pubblicate le loro ope-re. Questa attività da episodica e occasionale, negli ultimi anni,è diventata un progetto vero e proprio, che si chiama MedicinaNarrativa; perché il malato ha bisogno di parlare, di essere ascol-tato e di condividere. Abbiamo visto più volte i risultati positivi eil valore catartico della parola nel processo di guarigione dei pic-coli pazienti. La componente emotiva influisce molto sul proces-so di guarigione. E non solo: anche il ricordo dei pazienti che nonsono più tra noi rimane vivo attraverso le loro opere e le loro pa-role, spesso citate durante eventi particolari e conferenze.

“Il progetto di scrittura creativa, grazie all’impegno della dott.ssaMaria Stefania Turco, dirigente scolastico dell’Ic Sandro Pertini chee ne è stata promotrice, negli ultimi anni, coinvolge gli studenti del-le scuole primarie dell’Ic Sandro Pertini e Pirelli: i bambini delleclassi coinvolte collaborano con i piccoli pazienti della Pediatria perscrivere poesie che verranno pubblicate e recitate durante un even-to letterario dedicato per tradizione allo scrittore greco ZaccariaSakkis che per l’anno scolastico appena finito si è svolto il 10 apri-le presso l’Aula Magna della scuola media Verga. Hanno partecipa-to anche gli studenti dell’Ipsia C. Molaschi di Cusano Milanino(scuola gemellata con la Pediatria di Niguarda); l’orchestra della SMedia Verga diretta dal prof. Schiavone. Presente, come ospite d’o-nore, la signora Marina Sakkis, che da Atene è venuta ad ascoltarele poesie dedicate dai piccoli autori alla memoria di suo padre, sem-pre attento alle esigenze dell’età infantile. Come afferma TerenceRusso, un ex paziente della Pediatria: “La scrittura è un modo pervivere in un’altra dimensione dalla vita, a tanti magari sconosciu-ta, a me sempre più cara”.

a cura di Luigi Luce

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Rifiuti d’Alta Moda all’Estate BresseseSfilata di abiti realizzati con materiali riciclati

Giorgio Meliesi

Sea, appassionato artista di strada da quando era piccoloBeatrice Corà

lI grande murales di via Melchiorre Gioia 2Beatrice Corà

Lo strumento della moda e dello spettacolo per veicolare ilmessaggio dell’importanza della riduzione e del riciclo dei

rifiuti. È l’obiettivo di un evento che si inserisce nella program-mazione dell’Estate Bressese, organizzata dall’Amministrazio-ne Comunale. La collezione è stata ideata, progettata e confe-zionata dall’artista artigiana Carmela La Salandra da sempreimpegnata a sensibilizzare i cittadini con varie modalità sul-l’importanza della riduzione e del riuso dei materiali. La prima collezione è stata realizzata nel 2011, richiesta daEnti, Associaizoni, Pro.loco e Aziende e poi negli anni è statacompletamente rinnovata ed ampliata. Le amiche di ogni etàe taglie si prestano volentieri con entusiasmo ad indossare gliabiti per veicolare il messaggio della riduzione dei rifiuti. Non

solo con abiti spettacolo, ma anche con proposte per l’autopro-duzione. Abiti alla moda confezionati con i sacchi dei rifiuti,carta da imballaggio, radiografie, sacchetti di plastica, carte dagioco, ombrelli, nastri di videocassette, bottiglie di plastica, re-te da cantiere, ecc. Le proposte per l’autoproduzione spazianodalle cravatte ai centrini della nonna, dai jeans dismessi ai fou-lard, dalle tovaglie copritavolo ai ritagli di stoffe di ogni tipo. Èil materiale, chiamato impropriamente rifiuto, che suggerisceall’artista cosa vuole diventare nella prossima vita.

Info: Ass. Culturale Giò.CO.RE. pagina FB - Carmela LaSalandra www.riciclando.it <http://www.riciclando.it/>, pa-gina FB, cell. 339.8771649.

Mi sono avvicinata da tempo alla nuova arte di strada e oggi vadoa incontrare Fabrizio, in arte Sea. In zona egli ha elaborato le sa-

racinesche di via Padre Luigi Monti (“Zoom in Zona”, pag. 2, giugno2016), in via Majorana, il grande uomo-gallo e sui navigli: uomo in ac-qua. Sea vive a Milano, ha 35 anni e, per lui disegnare, fin da piccolo ri-mane il modo migliore per esprimersi e da qui gli studi artistici e gra-fici per giungere alla sua vera grande passione per il mondo dei graffi-tia. A 12-13 anni, in vacanza con i genitori, amava guardare i muri delporto abbelliti da fantastici disegni. Nel ’93 ha iniziato a dipingere se-riamente con un gruppo di amici.

Mi dice: “Disegnare per strada è non sapere mai cosa può accadere èda mettere in conto. Vivere il momento fa parte del gioco, nel bene e nelmale. Per me, tracciare il disegno in modo corretto, è il 70% del lavoro.Sono meticoloso e critico, soprattutto con i miei lavori. I miei personag-gi sono uomini goffi, timidi, tristi, tatuati, vestiti in modo bizzarro conmaglioncini retrò. Hanno anime fluttuanti che si distaccano dal corpoper continuare la faticosa ricerca. Ho sempre visitato e visito mostre emusei e, se parliamo di arte classica, sono sempre stato attratto daMucha, Magritte e Schiele. Nel 2000, a Londra, nel quartiere CoventGarden, sono stato colpito dai graffiti dell’americano Phill Frost, un

mix di pennelli e spray. Ogni lavoro è un’avventura. Comincio dal boz-zetto fatto a mano su un foglio di carta e anche per le illustrazioni digi-tali si parte sempre dal disegno a mano. Il tempo per realizzare le ope-re all’aperto (murali) varia dalle dimensioni e può essere di un giornofino a 7 giorni per i lavori più grandi. Il posto che prediligo sono le fab-briche abbandonate. La mia tecnica preferita sono i pennelli e i coloriacrilici più congeniali al mio stile. Il mio personaggio ‘simbolo’ è Lillo ilmarinaio, perché è entrato nel cuore della gente di Messina (vedi fo-to...). Lillo è uno di loro, non è solo un disegno. Ho un sogno: vorrei pub-blicare un libro con i miei lavori.”

Questo palazzo costruito al di fuori della cerchia deiBastioni è la nuova Casa del Volontariato. Nel 2014, molti

artisti di strada hanno partecipato a colorare la lunga parete

esprimendo così le proprie passioni e raccontando storie. Laforma di comunicazione che sta vivacizzando anche la nostrazona, qui è opera di Berto 191, Skià. Kaio. Zed e altri. Il risul-

tato colpisce l'occhio del passante e molto volentieri ci si fermaad ammirare questa nuova arte che abbellisce e incanta con-temporaneamente.

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a cura di Antonietta Gattuso

L’addìo degli studenti alla sede del loro liceo Lorenzo Dall’Occo e Gabriele Vollaro

Dall’Oriente un ponteper salute e sicurezza

Giampiero Iacomini

Il Progetto Legalità per il prossimo anno scolastico

Ultima campamella al Liceo Classico Omero Dal prossimo anno scolastico tutti al Russell

Antonietta Gatudo

L’Associazione Civitas Virtus, anche per il prossimo an-no scolastico, proporrà il Progetto sulla Legalità per iragazzi frequentanti il secondo e il terzo anno della ScuolaSecondaria di I grado, del Muni-cipio 9, dal titolo “La mafia faschifo”. L’obiettivo del Progetto èquello di incrementare la cono-scenza sul fenomeno mafioso (siaper noi stessi che per i nostriconcittadini, tra cui i nostri gio-vani) e offrire esempi di risposteconcrete e di soluzioni possibiligià attivate da Associazioni Anti-mafia e da altri attori. Il Progetto ha già coinvolto ecoinvolgerà, diversi settori so-ciali ed economici. In particola-re, per la parte che riguarda leScuole, gli studenti del secondoanno saranno coinvolti negli incontri con letture sulla ma-fia; per gli studenti del terzo anno verranno concordate vi-site guidate al bene confiscato di viale Jenner e incontri du-rante la visita stessa, con ragazzi delle Associazioni Anti-mafia o delle Scuole Secondarie di II grado che potrannoeventualmente testimoniare esperienze in merito. Verrà proposta inoltre una mini-rassegna cinematografica

di quattro appuntamenti, in collaborazione con il Mic (Mu-seo Interattivo del Cinema). I film proposti per il prossimoanno scolastico, che verranno proiettati presso lo Spazio

Oberdan in viale Vittorio Veneto,saranno: “Sicilian Gost Story” (25ottobre); “Il bambino di vetro” (7febbraio 2018);”La terra dei santi”,(14 marzo 2018); “Io ricordo”, (11aprile 2018). Per quanto riguardale letture sulla mafia, con cui coin-volgere i ragazzi del secondo anno,queste potranno essere tenutepresso la vostra scuola stessa. Sarà organizzato infine, verso la fi-ne dell’anno scolastico, un ultimoincontro che coinvolgerà tutte leclassi che aderiranno al Progetto.Verrà chiesto agli insegnanti, la di-sponibilità per organizzarlo in un

giorno feriale e in orario scolastico. Possiamo anticipare chel’Associazione è in contatto con l’ex direttrice del Carcere diBollate, Lucia Castellano, adesso direttore delle EsecuzioniPenali Esterne del Ministero della Giustizia a Roma (le cosiddet-te “misure alternative”), la quale ha già dato la propria disponibi-lità a incontrare i ragazzi che aderiranno al Progetto.Info: [email protected]

Èdifficile staccarsi dalla fonte della speranza, come se lasete dovesse poi per sempre attanagliarti: “Ricordi

sbocciavan le viole”, “O mio Omero ‘sì bello e perduto”.Non si può dire che nonfosse nell’aria, ma an-che oggi che è tutto fini-to non abbiamo del tut-to realizzato. Nonostante i lunghi di-scorsi, i preparativi, el’Ultima settimana, è an-cora dura da accettare.Abbiamo provato in queisette giorni a metterciuna pietra sopra, li ab-biamo camuffati in unalunga veglia, in un curio-so countdown, ma larealtà ci riporta coscienti.“I ragazzi vogliono omag-giare la scuola con unconcerto”, ed ognuno dinoi è d’accordo, nessunoescluso. Operazione deli-cata, trasporto da festi-val rock, allaccio di fortuna alla corrente, e Bruzzano èpronta a tremare. Ultime due ore, primo di giugno, sottola tettoia ci sono Tutti, studenti ed ex-studenti, professoried ex-professori, commessi ed esterni, addossati cometanti piccioni sul traliccio. Non importa che canzoni sa-ranno suonate, si ascolta, si mangia, si canta, si balla, siè lì per l’Omero. Poi la musica prende le redini, ci trasci-na per quasi due ore nel suo mondo, e anche chi aveva ap-peso la chitarra al chiodo da tempo, la imbraccia di nuo-

vo. È sulle note di “Bobby Jean” che le danze si chiudonoe si dirada la folla.Nei giorni che seguono si torna al quotidiano, o quasi; un

senso di strana quietealeggia nei corridoi. Unmisto di paura e incer-tezza ci accompagna fi-no all’ultimo giorno.E poi? Grandi pianti?Trage-die? Canti di di-sperazione? Nulla di tut-to questo; la stessa iner-zia che ci ha portatoavanti ci tiene ancora(troppo) attaccati al pas-sato. La grande famigliaOmero è all’ultimo pic-nic domenicale, e non sipossono non notare i pic-coli quadretti folkloristi-ci di familiarità. Al gran-de torello sul roventecampo da basket pren-dono parte quartini ematurandi, persone di

ogni classe ed età camminano fianco a fianco , le com-messe confessano i propri sogni di rockstar a innocuiquindicenni alle prese col greco. Per la prima volta le Sa-cre Mura prendono colore. In antri nascosti ai più, com-paiono scritte e citazioni di idoli. Anche questi bianchi la-minati hanno diritto alla loro dose di immortalità, e adargliela saranno Faber e Morrisey.Da Via del Volga è tutto, fine delle trasmissioni. Passiamoe chiudiamo (per ora)/A presto

L’8 giugno si è chiuso per l’ultima volta il cancello del-la sede storica del Liceo Omero del quartiere diBruzzano, dopo cinquantuno anni dalla sua apertura. Negli ultimi dieci anniscolastici si è passatida 237 a 104 iscritti,dato che non può giu-stificare la spesa perla manutenzione ne-cessaria per questo pre-fabbricato del 1966. Ilnuovo anno scolastico2017/2018 per i ragaz-zi, gli insegnanti e ilpersonale Ata dell’Ome-ro, inizierà presso la se-de del Liceo Russell divia Gatti. Città Metro-politana ne ha decisol’accorpamento perché idue istituti erano statigià uniti sotto la stessaDirigenza, dal 2000. Quella del trasferimento non è stata una decisione im-provvisa. Era nell’aria già da tempo. Il Municipio 9 insie-me a Beatrice Uguccioni, vicepresidente del ConsiglioComunale, nonché ex studentessa di questa stessa scuo-la, ha chiesto a gran voce che venisse mantenuta apertala sede, per non perdere questo presidio culturale nelquartiere, ma non c’è stato nulla da fare. “Ho chiesto inConsiglio Comunale e agli assessori all’Educazione e aiLavori Pubblici di trovare un nuovo utilizzo dell’edificiosenza lasciar passare troppo tempo”, dichiara BeatriceUguccioni, “per preservarlo da occupazioni e vandalismie perché potrebbe diventare una risorsa, anche per valo-

rizzare il tessuto associativo locale. Si sta valutandoquindi la possibile destinazione”. Serviranno dei lavori per adeguare gli spazi, soprattutto

quelli del primo e se-condo piano, prima distabilire la destinazio-ne d’uso. Il pianterrenoinvece, potrebbe essereutilizzato anche abba-stanza presto come se-de di associazioni cul-turali o sportive peresempio. Il Comune va-luterà la situazione in-sieme al Municipio 9 ecome sostiene il sinda-co di Municipio Giusep-pe Lardieri, verrannocoinvolti i cittadini percapire quali possanoessere le esigenze delterritorio. Quello chericordano gli ex stu-

denti e gli insegnanti è che l’Omero è sempre stato un liceopiccolo e che questo ha rappresentato una risorsa poiché eraun ambiente quasi familiare, c’era un’attenzione particolaree maggiore conoscenza anche tra studenti e professori, moti-vo per cui questa scuola è rimasta nel cuore di tutti.I ragazzi e i docenti si augurano che l’identità che ha carat-terizzato il liceo si mantenga vitale e autentica nella nuovasede ovunque il destino lo porterà. Alla festa di fine anno sco-lastico i ragazzi hanno sugellato l’addio alla loro affezionatis-sima scuola, con una grande festa, portando il loro personalecontributo affinché ci fosse un degno spettacolo ricco di mu-sica, canti ma anche di emozione e commozione.

Visitando le sale della Villa Clerici durante il seminario disalute con le arti marziali del primo aprile 2017,

Giampiero Iacomini (responsabile dell’associazione nascente“Club di Shinryu Dojo “ c/o Asd Seido Kenpo Ryu Dojo) ci rac-conta, attraverso una descrizione appropriata e un esempiotecnico, in che cosa consiste un seminario di questo tipo.Nell’ambito della manifestazione riguardante sport e sicurez-za (individuale e sociale: controllo del vicinato), anche questaedizione di “Un Ponte Con L’Oriente” ha consentito a circa 90persone di partecipare al seminario di Hakkoryu Jujitsu du-rante il quale una ventina sono state direttamente impegna-te sui 2 tatami della sala Biancini della Villa Clerici. Dopo un riscaldamento specifico per indurre l’organismo aun migliore bilanciamento energetico attraverso lo stret-ching dei 12 meridiani, si sono applicate le tecniche delKoHo Shiatsu sulle 8 persone che avevano già prenotato in-terventi relativi a diversi tipi di mal di schiena, mal di testasinusite ed esofagite. La persona che non riusciva in uno de-gli esercizi preparatori (denominato “B” e dedicato allo stret-ching di milza e stomaco) l’ha eseguito immediatamente do-po il trattamento appositamente richiesto. Un caso degno dimenzione è stato quello che ha richiesto l’applicazione di tec-niche sulle 3 aure che circondano il nostro corpo.L’Hakkoryu si basa sull’utilizzo della rete dei canali ener-getici, che viene dedicata o alla promozione della salute at-traverso appositi trattamenti oppure al blocco dell’energiavitale, attraverso tecniche di difesa personale che attacca-no i canali energetici per ostacolarne il flusso dell’energiavitale (Ki, Qi o Prana).Se un malvivente vi attacca con un colpo o un corpo contun-dente alla testa, controllare (deviare e afferrare) il bracciobloccando il canale del “colon” che lo percorre, in modo daprovocare forte dolore e costringere l’aggressore alla resa,avendo cura di “non” provocargli danni irreversibili.

Info: [email protected].

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Dopo l’articolo pubblicatolo scorso febbraio voglia-

mo ancora ricordare GianniBrera, scomparso nel 1992,con i tanti neologismi da luicreati e tutt’ora in uso nel lin-guaggio calcistico. (fonte: http://www.brera.net/)Abatino“Molto vicino al cicisbeo. Oma-rino fragile ed elegante, così do-tato di stile da apparire manie-rato e qualche volta finto”. Que-sta definizione nata per battez-zare Gianni Rivera, considera-to troppo poco atleta, fu estesa poi a tutto il popolo italiano,con la pretesa di classificarne la condizione antropologico-esistenziale.AtipicoAttributo riservato agli attaccanti che non hanno caratteri-stiche ben definite e che non rientrano nei normali schemidi gioco. Sinonimo di estroso e di insofferente alla disciplinatattica. il termine fu affibbiato al solito Rivera che Breraconsiderava privo di sufficienti polmoni per essere vero cen-trocampista, e ancor meno di coraggio per essere attaccantepuro. Altri famosi atipici furono Sivori della Juve e Corsodell'Inter, che sapevano fare tutto con la palla, ma soffriva-no di venire ancorati a un ruolo preciso.BonimbaEpiteto coniato nel ‘71 per Roberto Boninsegna, allora cen-travanti dell’Inter. Nelle intenzioni dell’inventore, il desiderio dievocare onomatopeicamente il nano Bagonghi. Centrocampista Termine introdotto negli anni ’50, che indica genericamente ilgiocatore che opera a centrocampo. Mutuato dall'inglese “mid-fielder” e dal francese “milieu de terrain”. Il centrocampista èun lavoratore indifferenziato: se ha dei compiti precisi diventa,ad esempio, regista o incontrista. CursoreDal latino medioevale “cursor”, indica il centrocampista di fatica equantità. Cursore, per antonomasia, fu Angelo Domenghini.DisimpegnareIndica l’azione di liberare la palla in favore di un compagnomeglio piazzato.Euclideo Per definire il gioco razionale e geometrico. Tipico giocatore eu-clideo fu prima Fabio Capello e poi Andrea Pirlo.EupallaLa dea che presiede alle vicende del calcio ma so-prattutto, del bel gioco (dal greco “Eu”=bene). Di-vinità benevola che assiste pazientemente allegoffe scarponerie dei bipedi.

Forcing Termine traslato dal gergodella boxe, indicante un’azio-ne aggressiva e continua sul-la squadra avversaria. Goleador L’attaccante che segna di de-strezza, cosî come suole fare iltoreador. Al goleador sono ap-parentati “goleare” (segnareuna rete) e la “goleada” (vitto-ria con molte reti). IncornareDal francese “encorner” (XIII sec).Brera spesso evoca immagini dal-

la corrida spagnola (vedasi anche il termine goleador). Incornarerende l’immagine del toro che si avventa a corna spianate contro lamantilla. Es.: “Sul cross da sinistra Peppiniello Massa ha incornatofuori dandosi furibondi e pulcinelleschi pugni sulla capa, che indub-biamente teneva stonata” (Il Giorno 1/ 12/ 1975). LiberoTermine, ormai di accezione internazionale, che identifica il difen-sore, libero appunto da impegni di marcatura, che agisce alle spal-le di tutti gli altri compagni. Data di nascita del neologismo: 1949,dopo un Iuventus-Milan 1-7, una delle partite che allora suggerìl’idea di una diversa disposizione delle difese. Melina“Trattenere a lungo la palla passandola o ripassandola da un gio-catore all’altro della stessa squadra allo scopo di perdere tempo etalvolta con l’intenzione di umiliare l’avversario”.Termine mutua-to da Brera dal gergo del basket. Palla Gol Indica la possibilità concreta della realizzazione di un gol. Il termi-ne è usato quando la suddetta possibilità è stata fallita: per con-verso, non tutti i gol nascono da palle gol, potendo accadere che supalloni impossibili il giocatore inventi la realizzazione.Pretattica Le schermaglie di disinformazione che precedono la partita econ le quali gli allenatori cercano con formazioni false di in-gannare il collega avversario. Rifinitura Perfezionamento finale dell’azione che in genere consente alcompagno di andare a rete. Ma si estende a qualsiasi altrocompito tecnico da completare. Rombo di TuonoCosì venne definito Gigi Riva in alternativa al titolo di ReBrenno: “Fosse nato al tempo dei Galli lui e non altri li avreb-be condotti alla conquista di Roma”. Uccellare Beffare l’avversario, superarlo con astuzia e abi-lità. Recuperato dal Boccaccio e tradotto dalfracese “oisleur”.

25 anni senza Gianni Brera.I neologismi del grande scrittore

BELLEZZA IN ONA

a cura di Franco Massaro

Vi vogliamo tanto bene!

ANiguarda non ci si sorprende più di nulla, dicevo qualche nume-ro fa, ed ecco un modo simpatico di ricevere gli amici che ritorna-

no da noi. Da un viaggio di nozze? Semplicemente da una vacanza?Non lo sappiamo, ma la simpatia che nasce alla vista di un gesto diamicizia così particolare, così anomalo, è tanta e così non possiamoche unirci agli autori del gesto per salutare i rientrati!A proposito di movimenti, siamo di nuovo a ridosso delle vacanze equindi... auguri a tutti!([email protected])

REPORTER DI ONA

a cura di Franco Bertoli

Se alla domenica mattina volete godervi un bel panoramadella nostra città e dell’area metropolitana andate al Palaz-

zo della Regione Lombardia in Via Melchiorre Gioia. Dalle 10alle 18 è possibile salire alla sala panoramica del 39°piano diquesta struttura di calcestruzzo, vetro ed acciaio, alta 161 me-

tri, costruita in poco più di 3 anni (dal 2007 al 2010) dallaInfrastrutture Lombarde Spa sulla base di un progetto di ungruppo di architetti statunitensi e italiani. Il colpo d’ occhio ègià mozzafiato sia all’esterno (vedi foto 1) che per la bellezzadella Piazza Città di Lombardia (vedi foto 2), la piazza coper-

ta più grande d’Europa. Poi, al 39° piano, dopo una corsa di 30secondi con gli ascensori più veloci d’Europa, raggiungerete ilBelvedere e lì potrete ammirare una vista eccezionale in tuttele direzioni che le foto 3, 4, 5 e 6 non riescono compiutamentea definire. Buona visita!

Una domenica mattina curiosando dal palazzo della Regione

a cura di Lorenzo Meyer

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Cell. 335.1348840

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Progressi nella lotta alle mafie: arresti, confische di patrimoni, leggi più adeguateFranco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)

L’importanza del testamentoAvv. Alessia Castellana

CONSULENZA LEGALE

Via il diabete mangiando i cibi giustiPaola Chilò

“Mangiare nel modo giusto, non solo previene la malattia,ma genera anche la salute e un senso di benessere fisi-

co e mentale” (T. Colin Campbell).Questa frase celebre pronunciata dal più grande esperto mon-diale di biochimica e nutrizione vuole semplicemente intro-durre un concetto ormai condiviso da tutto il mondo accademi-co nel campo della medicina integrata, è cioè quanto è impor-tante l’incidenza dei “cibi abitudinari” non salutari presentinelle nostre tavole sul mantenimento di uno stato di salute,contribuendo nel lungo periodo a creare stati infiammatori la-tenti e scompensi metabolici che porteranno anche al diabetetanto temuto e di così larga diffusione. Ne sono un esempio le salse di mille colori diversi che accompagna-no spesso i panini imbottiti o i secondi piatti proteici. La loro com-posizione nutrizionale comprende anche la presenza di “grassi nonbuoni” che possono intasare le funzionalità depurative naturali delnostro corpo. Sicuramente gustose, possono essere sostituite daemulsioni a base di yogurt o riso, molto più leggere e digeribili. Per

non parlare dell’utilizzo quotidiano del nostro amato “grano”, as-sunto tutti i giorni, nella versione raffinata, cioè bianca , sotto “mil-le forme diverse “: dalla pasta al pane, crakers, focacce, grissini, piz-ze, biscotti e… tutti i dolci. Tale abitudine può innescare, negli or-ganismi predisposti, un processo di resistenza insulinica e un iniziodi sofferenza legata alla presenza di glucosio nel sangue, fino al dia-bete. Per prevenire questo stadio, o se fosse già presente, per tener-lo sotto controllo, è necessario cambiare stile alimentare. È cosabuona introdurre cibi integrali e variare il tipo di cereale, utilizzan-do anche pasta di riso integrale, farro, orzo, avena e non tutti i gior-ni. Per dare un’idea di creatività culinaria funzionale alla salute,propongo qualche ricetta gustosa:• Come colazione consiglio un the’ verde e uno yogurt magroal quale vengono aggiunti 2 cucchiai di crusca di avena, 5 mandor-le e mezza mela.• A pranzo le farfalle integrali con verdure: 100gr. di pasta in-tegrale, 2 zucchine, 2 pomodori, 1 cipolla, aglio e prezzemolo, 1 cuc-chiaio di olio extra vergine di oliva, sale marino integrale e pepe.

Mondare la verdura e tagliarla a dadini; metterla in un tegame conl’olio e nel frattempo far lessare la pasta. Dopo aver fatto rosolarela verdura con aglio e prezzemolo unire il tutto alla pasta scolata efar saltare ancora in padella con un poco di pepe.• A cena il salmone al cartoccio: 300gr di filetto di salmone pu-lito,1 melanzana, 1 lime, 2 zucchine, 2 pomodori, 1 cucchiaio di olioextra verg. di oliva, sale iposodico, pepe. Bagnare il salmone con ilsucco di lime, lavare e tagliare le verdure a tocchetti, prendere unfoglio di carta da forno e sistemare le verdure. Condirle con olio ,sa-le e pepe, chiudere il cartoccio e infornare a 180° per 20 minuti.Trascorso il tempo aprire il cartoccio, inserire il pesce, richiudere econtinuare la cottura in forno per altri 20 minuti a 200°.Buon appetito in salute!

Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentarecon orientamento psicosomatico - Per informazioni o appuntamenti:Tel. 3396055882 - Studio Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano -e-mail [email protected].

NATURA E SALUTE

Le cronache di questi ultimi tempi ci han-no raccontato di una escalation positiva

nella lotta alla Ndrangheta in particolare.Non ci sono solo le inchieste che hanno di-svelato i tentativi della criminalità organiz-zata di insediarsi nella economia legale, so-prattutto al nord, utilizzando i proventi del-lo spaccio, le intimidazioni, l’usura e la ca-pacità di offrire denaro per entrare e condi-

zionare le imprese. Ci sono state soprattutto alcune operazio-ni in Calabria, sulla costiera ionica e a Reggio, che hannorappresentato un inedito salto di qualità: si colpisce laNdrangheta nei suoi santuari, nei luoghi in cui appare onni-potente, a San Luca viene arrestato il boss Giorgi, a PlatìRocco Barbaro e il 4 luglio 116 persone vengono arrestate inuna operazione dei Ros dei carabinieri proprio sulla costieraionica. Queste operazioni, a cui ne andrebbero aggiunte mol-te altre, assumono un valore simbolico: lo Stato ha la forza,le capacità investigative, gli strumenti e, soprattutto, la vo-

lontà per combattere le mafie assestando loro colpi durissi-mi, ritornando a imporre la legalità anche in territori che lemafie vorrebbero fossero zone franche sotto il loro totale con-trollo. È un messaggio bello, positivo e importante che è resopossibile dal lavoro di magistrati e forze dell’ordine, dall’im-pegno di tante associazioni che combattono per la legalità eda governi che hanno scelto di fare della lotta alle mafie unapriorità, un tema decisivo per la nostra democrazia.Un altro fatto importante è l’approvazione in Senato delle modifi-che al codice antimafia e, in particolare, delle norme sui beni confi-scati. Trentacinque anni fa la legge Rognoni-La Torre ha cambiatola storia della lotta alla mafia, grazie all’intuizione del segretario re-gionale del Pci siciliano che per questo fu ucciso dalla criminalitàorganizzata. Colpire le mafie là dove erano e sono più sensibili, to-gliendogli i patrimoni frutto delle loro attività criminali, prevederequindi di sequestrare subito, preventivamente, i patrimoni per im-pedire che possano essere nascosti e restituirli ai cittadini riutiliz-zandoli per fini sociali, civili o di sicurezza. Con questa legge sonostati dati colpi durissimi alla criminalità.

Le modifiche approvate al Senato servono prima di tutto permigliorare le procedure, mettere a disposizione delle comunitài beni confiscati in modo più rapido e con più garanzie per evi-tare illeciti che pure ci sono stati nella gestione, ridefinire emigliorare il funzionamento della Agenzia per i beni confisca-ti, utilizzare al meglio un patrimonio, che grazie alle forze del-l’ordine e alla magistratura diventa sempre più grande, costi-tuito da tanti beni mobili e immobili ma anche aziende che,una volta in mano allo Stato, non devono chiudere ma devonocontinuare a dare lavoro e a funzionare nell’interesse di chi cilavora senza aver nulla a che fare con le mafie.Mi sono soffermato solo sulla gestione dei beni confiscati male modifiche al codice antimafia sono diverse e importanti.Dopo l’introduzione del reato di voto di scambio (voti in cam-bio di favori) e quello di autoriciclaggio, la reintroduzione delfalso in bilancio, la nuova legge anticorruzione e il nuovo co-dice degli appalti, questa ultima riforma aggiunge un altroprovvedimento importante per dare al Paese strumenti piùefficaci di contrasto alle mafie.

FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI E LE PROFESSIONI

DAL SENATO DELLA REPUBBLICA

Milano e la rigenerazione urbana: 500 milioni di euro in 5 anniBeatrice Uguccioni (vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano - Consigliera della Città Metropolitana)

La rigenerazione urbana si realizza ri-qualificando edifici, piazze, strade e, per

poter portare a termine questa necessariasfida, come Amministrazione Comunale ab-biamo previsto un investimento quinquen-nale di più di 300 milioni di euro.Certamente occorre tempo per realizzare unsimile piano ed é per questo che, nel frat-tempo, in fase di approvazione del Bilancio,in Consiglio Comunale abbiamo approvato

un emendamento straordinario con cui si é chiesta la valoriz-zazione di progetti “nati dal basso” con lo scopo di rendere iquartieri luoghi più vitali, solidali, aperti alle diversità e al-le contaminazioni reciproche di culture, stili ed opportunitàsociali, nel rispetto reciproco e nell’attenzione alle regole.Per fare in modo che gli interventi dell’Amministrazione comu-nale potessero essere davvero efficaci è stato necessario inserir-li nel quadro di processi di attivazione economica, sociale e cul-turale e lavorare sulla qualità dei luoghi e delle strutture. Inquest'ottica, e coerentemente con gli impegni assunti con ilPiano Periferie, abbiamo deciso di sostenere progetti multidisci-plinari, quali iniziative culturali, sportive, educative, formative,economiche e di animazione territoriale, e lanciato il “Bando al-le Periferie” con un finanziamento complessivo pari a 540milaeuro per progetti di rigenerazione urbana nei cinque ambitistrategici di Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese. Il Bando ha avuto come obiettivo quello di sostene-re due macro-tipologie di progetti: iniziative culturali, sportive,

educative, formative e più complessivamente di animazione ter-ritoriale; percorsi volti alla creazione di organizzazioni di comu-nità, creazione o rafforzamento di reti sociali, con particolare at-tenzione all’inclusione di comunità tradizionalmente poco inclu-se nella vita pubblica sociale ed economica.Una vera e propria chiamata all'azione a cui il tessuto asso-ciativo milanese ha risposto con entusiasmo: sono stati pre-sentati 150 domande di contributo, ossia 150 progetti diAssociazioni locali, cooperative sociali e operatori culturaliche operano nei vari quartieri. Solo all’apertura delle busteavremo i dettagli sulla composizione dei parternariati, madalle tante richieste di informazioni pervenute agli uffici co-munali è già possibile esprimere soddisfazione per la costru-zione di reti multidisciplinari e non scontate.I progetti saranno ora valutati da una commissione compostada dirigenti e funzionari del Comune di Milano, afferenti alleDirezioni Periferie, Politiche Sociali, Economia Urbana, Educa-zione, Servizi Civici, Partecipazione e Sport, Cultura. L’obiettivoè che la commissione termini i propri lavori entro un mese, pub-blicando la graduatoria e i progetti finanziati in modo tale chesi passi alla realizzazione dei progetti con un beneficio diretto aiquartieri che saranno coinvolti e ai cittadini. Inoltre, per cerca-re di garantire una sana integrazione e un condiviso rispettodelle regole che permettano a tutti di vivere e utilizzare gli spa-zi nel miglior modo possibile, la Giunta Comunale ha approva-to due interessanti progetti.Il primo prevede l’avvio di stages per ragazze e ragazzi madre-lingua da affiancare ai vigili di quartiere. Il tutto grazie alla col-laborazione con Università degli Studi di Milano, Università

Bocconi, Università degli Studi di Milano Bicocca, UniversitàCattolica del Sacro Cuore, Gli stagisti dovranno possederelauree in materie giuridiche, umanistiche, management pub-blico, comunicazione sociale, mediazione linguistica, scienzesociali, scienze dell’educazione, psicologia o scienze della co-municazione e saper parlare fluentemente almeno una lin-gua tra lo spagnolo, il portoghese, l’arabo, il cinese o lingueslave. La loro formazione sarà integrata con uno specificocorso che si svolgerà presso la scuola del corpo della PoliziaLocale di Milano, per l’acquisizione di competenze attinentialla rete di servizi della Pubblica Amministrazione, il soste-gno e la diffusione della cultura della legalità, delle regoleamministrative urbane e la loro applicazione.Il secondo progetto, invece, poggia su un accordo di collaborazio-ne con i Consolati dell’America Latina e dei Caraibi che puntaalla promozione di progetti che favoriscano l’integrazione e lacoesione sociale, lo sviluppo economico e la prevenzione. Il pro-getto prevede di realizzare iniziative che riguardino disciplineculturali, artistiche e sportive e l'individuazione di luoghi ade-guati in cui svolgere in sicurezza queste attività; verranno for-nite alle famiglie informazioni dettagliate sui servizi sociali e diorientamento presenti in città e sulle regole amministrative invigore, ad esempio sul corretto utilizzo delle aree verdi, le dispo-sizioni per gestire attività commerciali e di impresa, il consumodi bevande alcoliche, la raccolta differenziata dei rifiuti.Questi programmi sono legati dall’idea che tutti coloro che vivo-no in una comunità sono tenuti al rispetto delle regole e che lacondivisione delle responsabilità di tutti i cittadini milanesi, diprima e seconda generazione, rende questa città più sicura.

DA PALAZZO MARINO

La fine vita dell’individuo determina il sorgere dell’esigenzache il suo patrimonio non rimanga privo di un titolare:

questo per evitare diatribe familiari, sociali ela pericolosa precarietà di tutti i rapportigiuridici successivi al decesso.Gli interessi da considerare sono molteplici e in-vestono differenti soggetti: primo fra tutti l’ere-ditando, impensierito dalla sorte dei suoi benidopo la morte, così come dei suoi familiari, credi-tori, nonché lo Stato.Proprio per la molteplicità degli interessi in

gioco, il nostro ordinamento prevede un sistema complesso inmateria successoria. In questo articolo ci occuperemo quindidella successione testamentaria.È noto che attraverso il testamento una persona dispone deipropri beni, per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Si trat-ta di atto modificabile e revocabile fino al momento della mor-

te; quindi, se nel corso del tempo questa modifica i propri in-tendimenti, o la situazione familiare, sociale ed economica simodifica, potrà modificarlo o revocarlo.Possono disporre testamento tutti coloro che non sono dichiaratiespressamente incapaci dalla legge (sono esclusi minori e interdet-ti per infermità di mente).Tra le forme di testamento previste dalla legge le più diffuse so-no: testamento olografo (forma più semplice, economica e prati-ca) ove le proprie volontà sono espresse attraverso un atto scrit-to di proprio pugno, datato e sottoscritto; testamento pubblico,che viene ricevuto, alla presenza di due testimoni, dal notaio chelo trascrive in un atto; testamento segreto, redatto dal testatoree consegnato al notaio perché lo conservi.Nella vita di tutti i giorni, l’importanza del testamento è spesso sot-tovalutata, soprattutto per la convinzione che sia prerogativa dellesole persone facoltose. In realtà, anche quando non si parla di in-genti patrimoni, si rivela utile in varie situazioni.

Pensiamo alla possibilità che offre nel prevenire futuri contrasti tragli eredi, per esempio tra i figli, visto che saranno già stabilite le mo-dalità di divisione dei beni. Oppure all’opportunità, attuabile solocon il testamento, di lasciare parte dei propri beni a soggetti che puravendo fatto parte della vita della persona, non sono familiari; cosìcome disporre lasciti in favore di organizzazioni benefiche.Infine, riveste rilevanza per due categorie di soggetti: chi non è spo-sato (o unito civilmente), coloro i quali non abbiano figli, nonché iconviventi. In tali ipotesi, solo con il testamento è possibile sceglie-re le persone a cui trasmettere il proprio patrimonio, anziché lascia-re che sia la disciplina codicistica a individuare gli eredi.Lo Studio mette a disposizione professionalità ed esperienza nelcampo del diritto delle successioni, promuovendo altresì collabo-razioni con studi notarili.

Avvocato Alessia Castellana, Viale Premuda 16, Milano,tel 02.36768630, [email protected].

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Lezioni di Greco

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ONA NOVE

L’ASS. PELLEGRINIRISPONDE A BIC

Premetto che considero le criti-che e i suggerimenti indispensa-bili per chi come me fa politica esvolge un ruolo istituzionale, maritengo necessario avanzare al-cune precisazioni riguardo l’arti-colo riportato sul giornale “ZonaNove” dal Vostro collaboratorequalche giorno fa nel numerodel corrente giugno. Credo che icittadini residenti nella zona chehanno sostenuto la mia candi-datura ed elezione con circa 500voti meritino una risposta im-portante e mi impegno per il ter-ritorio che ha creduto in me enel mio modo di fare politica. Atal fine desidero informare i let-tori che non corrisponde al veroil “pezzo” dell’articolo che mi de-scriverebbe rinchiuso tra le viedel mio quartiere a rincorrere irom e a fotografarli, ma come di-mostrano le diverse deliberemunicipali da me proposte e inGiunta deliberate mi sono impe-gnato per l’ascolto delle proble-matiche presenti sul territoriodel Municipio 9 cercando di ri-solverle (vedi parcheggio cimite-ro di Bruzzano). Relativamentealla scuola Pavoni evidentemen-te l’ignoto giornalista non è sta-to informato sui miei interventie sulla delibera municipale ap-provata il 31 maggio 2017 inGiunta di Municipio 9. Altresìmi urge evidenziare che laSicurezza in Municipio 9 è untema tanto complesso quantodelicato e che soltanto lo stretto

contatto con i cittadini della zo-na consente di individuare le cri-ticità e le priorità su cui raccor-darsi con i rispettivi Assessoridel Comune centrale che hannopotere decisionale nella stra-grande maggioranza delle casi-stiche sui Beni Demaniali. Persenso di appartenenza al Muni-cipio 9 nonché per trasparenzanei confronti dei lettori invitereil’autore del trafiletto ad una let-tura sulle competenze e sulle de-leghe a me conferite, purtroppolimitate negli ambiti di inter-vento in autonomia, così da ac-quisire la competenza su ciò chescrive e sulle critiche che mi ad-

dita. Concludendo: inopportunesono le osservazioni dei miei po-st su Facebook, un’interfaccia incui a tutti, indipendentementedalla sfera politica, ludica e disvago, viene lasciato ampio rag-gio di comunicazione. Infatti lostesso non è rappresentativo almio ruolo di assessore, da tempoposto e scrivo riguardo la miapersona non istituzionale, maconfermo con orgoglio l’apparte-nenza al Movimento della Le-ga Nord. Ultima precisazione,che ha stimolato la “mia vo-glia” di replica è stato il modocon il quale l’ignoto giornali-sta ha definito l’Istituzione co-

me sgangherata compagine,offendendo i ruoli Istituzio-nali da noi ricoperti e ancor dipiù gli elettori che ci hannoeletti in modo democratico.Andrea Pellegrini Assessore di Municipio 9 (Lega Nord) (giugno) • Per quanto riguarda la ScuolaPavoni e la “sgangherata compa-gine” a modo suo controreplicaqui sotto la penna velenosa diBic. Scusatelo, ma è davvero in-correggibile: vive nel mondo del-la satira in cui tutto è formal-mente lecito. In ogni caso rimaneancora un punto interrogativo:perché quella stessa compagine

ha approvato una “mozionedi sfiducia” nei confronti delproprio assessore alla Sicu-rezza? L.A.

ALBEROORIZONTALE

Ecco nella foto 1 sottostantecome la bufera di fine giugnoha ridotto gli alberi di PiazzaBelloveso. Lettera firmata (giugno)

IL MURALESUL CLINKER

Grazie a tutta la redazione per ilpuntuale lavoro di comunicazio-ne offerto a una bella fetta di mi-

lanesi. Desidero precisare chenel n. 254, dove si parla del “mu-rale” di via Farini, l’edificio inquestione non è un vecchio edifi-cio in mattoni, il che farebbepensare ad una costruzione mol-to datata, ma un glorioso edificiorivestito in clinker, di poco più dicinquant’anni fa, progettato dal-l’arch. Caccia Dominioni. Ed èstato per anni un attivo orato-rio francescano legato allaBasilica di Sant’Antonio quan-do era parrocchia. Angela Bonomi Castelli (giugno)

DEGRADOIN VIA EMPOLI

Vorrei segnalare, per quantoriguarda il Centro Sociale diVia Empoli, il degrado in cuiversa il tetto da parecchi an-ni a questa parte (foto 2). Èstato fatto un sopralluogo unpaio di anni fa per ripulire legrondaie e nulla più. La rug-gine regna sovrana! L’im-pianto di illuminazione delgiardinetto è stato sostituitocon nuovi lampioni che perònon sono mai stati attivati.Non funzionavano prima(fin dalla costruzione 19 an-ni orsono) e non funzionanoadesso. Il Comune, che affit-ta la suddetta struttura, po-trebbe anche provvedere al-la sua manutenzione. Lastruttura è stata pagata congli oneri di urbanizzazionedelle Cooperative adiacenti.Germano Olivieri (giugno)1 2

Per gli antichi Greci il suo nome significava,poeticamente, “terre occidentali”, ovvero l’Ita-

lia. Per noi abitanti della zona è, più semplice-mente, il nome di una via:Esperia, il proseguimento divia Arganini in direzione dellastazione di Greco-Pirelli, untratto di strada un tempo per-corso quotidianamente daitreni merci della Manifat-turaTabacchi. Oggi quei treni nonci sono più, sostituiti, qualchemetro più in là, dal tram nu-mero 7 che, percorrendo vialeRodi (grande isola greca delMare Egeo, che dà il nome,quest’ultimo, proprio al piaz-zale dove si trova la stazioneferroviaria) e via Luigi Ema-nueli (ingegnere elettrotec-nico vissuto in città tra ilXIX e il XX secolo, invento-re del cavo a olio fluido chegli valse il premio Fara-day)porta fino a Precotto. Esperia, Greco, Rodi, Egeo e, poco più in là ilquartiere di Greco. Sarà un caso tutta questaGrecia? Probabilmente sì, visto che fonti ac-creditate ritengono che il nome del quartierederivi dalla famiglia Greco, presente in cittàfino al XII secolo. Oppure dalla sua posizione

rispetto a Milano, nord-est, da cui soffiava unvento detto, appunto, greco. Una curiosità: la stazione Greco-Pirelli si chiama

così perché all’epoca della co-struzione, nei primi del ‘900, sitrovava nel territorio comuna-le di Greco, autonomo rispettoa Milano, in cui c’erano gli in-sediamenti produttivi dellanota azienda.Oggi molte di quelle fabbri-che non ci sono più, sostitui-te da insediamenti di altrotipo come università, palaz-zi residenziali, cinema mul-tisala e centri commerciali.Un cambiamento iniziatonegli anni ‘90, in largo anti-cipo rispetto a quanto si èvisto in altre zone della cit-tà anche recentemente. In-somma, l’Innovazione qui èdi casa, tanto che si è decisodi dedicargli addiritturauna via: un chilometro di

asfalto che collega piazza dell’Ateneo Nuovo avia Cozzi. Più in là, il ponte di Greco. Ma que-sta è un’altra storia.Fonti: “Le strade di Milano”, a cura di ValentinoDe Carlo e Guido Lopez, Periodici Locali NewtonWikipedia.

Scuse al vetriolo

Devo scusarmi per aver definito “sgan-gherata maggioranza” la compagine

che guida il Municipio 9 (vedi “In punta diBic” di giugno). In effetti definirla sganghe-rata è riduttivo. Assai meglio è utilizzare iltermine demenziale, se si tiene conto di ciòche sta combinando in merito alla scuolamedia Pavoni di via Crespi.Facciamo un passo indietro: due anni fa, inpiena estate, si scopre che la scuola media inquestione ha il problema dell’amianto flocca-to. L’emergenza è tale da richiedere l’imme-diata evacuazione. I ragazzi e le ragazze dellemedie vengono in fretta e furia trasferiti nel-la vicina scuola elementare, ma rimangonocosì senza palestra. Peggior sorte tocca alCpia, centro per l’educazione degli adulti, do-ve si impara un mestiere per trovare lavoro,insomma. Il Cpia non trova posto in zona 9 equindi si sposta provvisoriamente nelMunicipio 2, privando il nostro Municipio diuna importante ri-sorsa culturale e so-ciale. La priorità sa-rebbe bonificare l’e-dificio e la palestraannessa, ridare ilprima possibile que-sta scuola ad unquartiere che ne èrimasto privo e neha urgente bisogno.E qui cosa fa lamaggioranza di cen-trodestra del Muni-

cipio 9? Prima si dimentica la Pavoni fuori delPiano triennale delle opere, ops, va beh, achi non capita un attimo di distrazione? Poi,sollecitati dal consigliere Motta (che sebbe-ne nella scorsa consigliatura si occupasse diverde e giardini evidentemente non dormi-va quando c’erano le commissioni scuola), cihanno ripensato. E qui, come veri prestigia-tori, hanno tirato fuori il coniglio dal cap-pello: ammettere che Motta e la precedentecommissione educazione avessero ragione equindi chiedere l’immediata bonifica dell’e-dificio, in cui peraltro sono già stati spesiquasi un paio di milionazzi di euro di ade-guamenti normativi vari? Giammai, tropposemplice. Meglio chiedere l’abbattimento ela ricostruzione, badate bene, di un edificiopiù piccolo!Calmi ragazzi, con la ricetta della maggio-ranza del Municipio 9 passerà una bella de-cina d’anni prima di rivedere la scuola. E il

Cpia? Boh, Cpia, chiera costui?Ps: chi vuole firmarel’appello che i genitoridella Media Pavoni,aiutati dalle scuoledella zona, stannopresentando controquesta proposta in-sensata, può rivolger-si all’associazione ge-nitori media Pavo-ni:trovate la loro paginasu Facebook.

Rent365 per il noleggio auto a lungo termine

Èstato inaugurato il 7 giugnoscorso il nuovo negozio di

“Rent365” in Via Ugo Bassi 5, in zo-na Isola, che per la prima volta aMilano (ma già ad Assago, Verona e

Roma), offre la possibilità di noleggiare auto “a lungo termine”.Incontriamo il titolare, Francesco Cannistrà, che ci riceve nel negozio,che appare più come un accogliente salotto, con ampi divani chiari, eun grande televisore. Ma la scrivania o il bancone di vendita dove so-no? Che attività è questa? A tutto ciò risponde cordialmente Francesco: “Non ci sono banconi oscrivanie, che creano già una specie di divisorio fra le persone, perchéin questo negozio non si vende, io offro una consulenza, e per me avereun rapporto con le persone significa star loro a fianco, senza separazio-ni. Questo è “Rent365”, una nuova realtà che permette di noleggiare un

veicolo per un lungo periodo, diciamo dai 24 ai 60 mesi. Già alcuneaziende automobilistiche stanno cercando di fare un business di que-sto tipo, offrendo una specie di noleggio con la possibilità di restituire ilveicolo dopo qualche anno, ma qui c'è la possibilità di scegliere più op-zioni specifiche, con proposte personalizzate e su più marche di auto-mobili. D'altra parte appena si acquista una macchina e la si mette sustrada, già inizia ad avere un valore ridotto di quasi il 30%.Qui si tolgono tutti i problemi di gestione dell'auto, e fino ad adesso in-fatti era un servizio offerto sopratutto alle ditte, che normalmente han-no la necessità di cambiare spesso le automobili aziendali. Ora questapossibilità può essere offerta anche ai privati.” Ci guardiamo intorno evediamo che sul grande televisore scorrono le immagini di varie auto-mobili di tutte le marche, e Francesco ci spiega: “A differenza del lea-sing che può offrire il concessionario, qui non abbiamo vincoli di mar-chio. Il noleggio a lungo termine è una formula di abbonamento che

permette di utilizzare un’auto senza acquistarla e senza spendere sol-di per la sua manutenzione; inoltre, a fronte di un canone fisso mensi-le, include un veicolo per un determinato periodo di tempo e chilome-traggio, e la possibilità di scegliere tra una serie di servizi aggiuntiviquali la manutenzione e l’assistenza, come per esempio l'assicurazionecon furto e incendio, il bollo, la gestione del sinistro, compresa l’auto so-stitutiva, la manutenzione ordinaria (tagliandi) e straordinaria (gua-sti), la sostituzione dei pneumatici, il soccorso e l’assistenza stradale.Insomma gestiamo tutto quello che riguarda l’auto!” E proprio a questo punto entra un signore che esordisce dicendo:“Vorrei un'auto che non devo più gestire io, ma solo godermi la guida eviaggiare sereno...” (Roberta Coccoli)

Info: Rent365, Via Ugo Bassi 5, email: [email protected].

A ON O PER LA ONAa cura di Roberto Braghiroli

Page 16: Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! · Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: tutti assolti! Qualche anno fa il presidente della nostra regione, Roberto Maroni, impose

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