MORETTI, Struttur e Sequenz Di Espazi

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MORETTI, Struttur e Sequenz Di Espazi

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  • r STRUTTURE E SE Q UENZE DI SPAZ l di l.U/Cl MOR ETTI

    Una arch itellu ra si lc!!~e mediante i diversi aspetli d ella sua li~ura, eioi: nei tcrmini coi quali si esprime: e hiaroseuro, t essuto costrull ivo, plasticit, strulluta dcgli spazi interni, densit e qun lil delle mnteric, rapporti gcomctrici dellc supcrfiei e ahri pi alicn i, qual i il colore, che di volta in volta possooo affcrmars i sccondo lc inafTcrrahili lcggi delle r isonanze. Ogmmo dei termini ha una tal cor1giu nzione con gli ahri chc difficilmcnte in que l rauo vivido, iostnbilc, oscillonte, mai idcntico, che e la , ,isionc di un'architcllura, c possibile quietarsi su uno solo di eui c queiJo solamente percorrere. Tntcrvengono ne i nostri colloqu i con una architellura tulli i fatti e diremmo tulli i personaggi mctafisici, gli enti, chc la com pongono; ciascuno reci tando nel suo verbo, o di Ince o d i peso o di misura o di matcria o di vuoto spazio, ora chiamando gli altri ora ripelcndosi ora scomparendo, 0011 una concatcnazione csprc~~iva sempre mutcvolc, come la luce e gli uomini, ma con una congrucm:a finalc, un destino immutabile, che e poi la creata ordinanza d ei )o ro rapporti, la strullura d ell'opc ra.

    ' aturalmcntc se in un'nrchite lturn ogni lato cspressivo, ogni aspelto dc lla sua fi~ura, c lcgalo coordinatamcotc agli a hri, a escmpio il tcssuto rlc l chia roscuro n'll 'organismo plastico o a ll'or ganismo t1pparcntc d cllu costruzione, sembra Jccito, in sede di :ma lisi cri tica di un'opcra, ussumere uno di qucsti aspclli in astra

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    I motlclli tle/lli .51Ja.:i ittterui s-ono 5tati reali_:.:tlli consitl~rmrtlo nwtrici tli forma /c sntJer{ici inteme delle arclritelltue esaminate. I. Cmrrino Cucrrini. Pro~etto per la clriestr di S. Filippo Neri in Casa/e Mon ferrar o. b"/emento tJianinretrko. (Cuarino Cuarini: c Archteitura cirile . Turim>. 1737). 2. Volum tlegli $/Jazi inter n de/la chieM di S. Filippo Neri. modello ro$/riiIO sul tHogetto. (C. Cuarini, opera citota). 3. Frank Lloyd rrright. Casa McCord. U11p[ITC$Cilla:OIIC dei columi interni del piano terreno

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    zione dagli altri, come ndice delJ'ope ra slessa e, i n conscgucnza, su esso cond urre ragionamen l i validi per l'intera rcall archi-letlonica. Sembra lccito ma d i falto i r isuJtati d i un tale pmces o critico sono alcune volte eccellen ti, come tan tc ahre pessi m i. Basli pe nsare a qua punti esatti e insieme a qnali grossolani errori e penenuta l a crit ica che discella sul linguaggio p ittorico o pla-sti.co o anchc sull'otgan ismo costrullivo di un'opera. D iJlcndono gli uni e gli altri risu llati ccr tmnente dalla finezza di analisi con cui i: vagl iato l'aspello prcscelto, ma soprallulto dall' avere o non co:scienza ch e si opera su un smbolo d i una realt te rrihi lmen le pi complessa. Cornunque anchc questi approfondimcn ti critici unilaterali , quahliHfUC ne siano gli a pprodi, finiscono per gio-var e alla famosa lenma in tegrale deiJe ope re. Vi i: pcr 1m aspctto espressivo che riassume con una Eatitudine cos notevole il falto architettonico che sem bra potersi assume-re. anche isolatamente, con maggior t ranquilJjt degl i altri: in-lendo accennare alio spazio in temo e vuolo d i una architellura. lnfalli basti osservare che alcuni termioi esp ressivi - chiaro scuro, plasticit, dcnsit di matcria, coslruzione - si palcsano quali aspetti, formal i o intellettivi. della ma teria , nel la sua fisica conctctczza messa in gioco uell'archi tellma e for-mano perci un gruppo di una certa omogeneit e ncl suo com-plesso fortemente r:appresen tativo. O ra si noti che Jo spazio vuoto degli i nterni di tma architettura si contrappone esatt.a-me nte a questo gruppo come valore s pecu lare, simmct rico e ne-

    ~alli vo, come una ve1a matricc negativa, e in q uunlo lal e capacc di riassume re insiemc se stcsso e i tcrmin i suoi oppost i. Special-me nte ove ]o spazio interno i: la ra~ione pr incipale, o acldirillura tag ione di naschncoto della fahh r ica, come c per lo pi, esso i palesa come il sem e, lo spccchio, il smbolo p i r icco dell'in-

    tera realt architcuonica. Ci fu per gli antichi ch iarissimo e pe r seco l i ; dai romnni ai ro-ma n ici, dai ~otici ai Bnmellcsch i, da Brnmante ai Guarin i, la conquista e risoluzionc degli spazi intc rni coincise con lc conqui-ste c l a stor ia stessa de'll'architettura. La critica moderna ha pi vo ltc pun tato, di re lia mente o non, sulla spazia li t interiore come :1spctto dete rminante . riassuntivo, addirittura uni co (e qnesto i: un crrore) rlell 'a.rchitettura : bastm qui ric01darc Friedrich Os te ndorf, lo Schmusow, il lmpido Brinkmann. Pi recentemen-te, Bruno Zevi ha a vuto i l me ri to di d ichiararc n itirlamenlc la qnestione, purc nclla nebulosit de .lla critica arch itettonica d i que-sti ul timi anni, nav;!lmte incer tissima Fra i p i oppositi caposaldi. I':; anche vcro pcr chc l c c nunciazioni cr it iche sulle ster:eometrie interne non fumno mai upprofondite in tma vera ricerca ana-lti ca n come pura teoria n come anal isi filo]ogica su determi-nate opere d i architcttura. I lcgamenti fn1 lo spazio interno e gl i alt ti el emen ti di un 'arch itel-Lur:a sono infin iti e dgidissimi ; basti pe nsar e che u no spazio inte r-no ha come snperficie limite q uella scorza sn cu si cond ensano e si leggono le ene rgie e i f aui che lo consen tono c lo formano e rlei qual i c so SJlazio a s ua volta gencra l'esistenza. Ma i volumi in-tetni hanno una concreta presenza d i per se stessi, indJ>etHieute-mente dalla figura c corposit della mate ria ch e li r inserra, quasi chc siano fomwti di u na soslanza rarcfalla priva di encqde ma sensibilssima a riccvcme. Hanno cioe del lc qualit a )oro pro-prie di. cu i, riten~o, se ne palesano qua ttro: la forma gcomc tr ica, semplice c complcssa ('h e si a; la dime nsione, in tesa come quan-tit d.i volume assolu to ; ]a de nsit, in d ipentlcnza de11a quan tit e a istri buzione de lia luce cho ]j permca ; l a (( pressione )) o (( ca-ric.a cnergetica , secondo la prossimit pit o meno incombcnte, in ciascun pun to dcllo spazio, dellc massc coslrullive lim inari, dclJe ene rg ie idcali che da es e sprigionano. Qualit, questa, comparahilc alla pressione ch e in t ru flui do in movimento co-stante varia in dipenclenza degli ostacoli, opposizioni, rastrema-zioni cbe i ncontra ; o anche ai polenziale cl i uno spazio i n fun-zione dclle masse elcttrich e che lo in:fluenzano. Ma in questi brevi cenni non si intende n apptofondire i lega-me nti e la ]o ro ordinnnza fra lo spazio in te rno e l'intera opera di architellura n analizzare in uno spazio isolatamen te con side rat.o,

    J. Tivoli, Villn Adriano. Pia11tn del compfes.~o: A f>Ortico doppio del Pe-cile , D aula quadra de/la dei filow{i. probabilm.ente brl.lilica. C nat atorio cir colore ( Rilievi di Blondel e fPirmifeld). ltre elcmenli coslituiscotiO rma coral teristicu seque11:11 per lliOerer~:e

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    A 8,50 8 8,60 c 8,85 o 9,90 E 11,10 E 10,54 G 19,60 H 33,84 I 6,31 L 8,66 M 8.65 N 15,78

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    L 7,33 7,36 7, lO 7,82 7,82 7,76 9,78

    14,06 7,69 7,21 7,22 7,70

    6,40 6,78 6,95 6,99 6,90 I 7,06 8,20

    12,75 6,50 6,50 6,48 7,62

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    l. l .ucitwo L.11urtmto e f'rorocesco di Ciorgio. Polo::o Dllcole o J.N) costituiscoroo

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    I. Andren l' allmlio. V iccn:a, l'nlnz:o Thiene. Pianllt (d11 A. Palladio: 1 qttM tro libri dell'clfcllitcllum ). In colore indicat11 una delle sequen:e per difle ren:e e/i fom llt geometrica e di vnlumP-. 2. Rt~JJJJresentnzione dell.tt sequen:a illllic11111. 3. S/ere eqnivrdenti ai uolumi dellfl sequen:11 n partire (daU:alto) dai,. lt1 sala succes.~i vll t~ll'inwesso. 4. Se:ioni clelle fere corrispondenti 11i volumi delltt sala ttbsidntlt (in 11/to), delltt m edirmo e della ottogona. Le se:ioni hamao due lluagettti comuni cio i volumi corrSiJOndenti sono in proie:ione JJrospet tica. 5. A . Pttll(l(/io c niuti. Vicen:11. IJtt Rotorulo . Cupolo delta saio centrale

    tlinati in unit i1, si in tcnrlc hiarirc le moda]it del loro seguirsi c quindi la struttuta d clla foro composizionc, cioe tipo e ragione, delle difTereuze 11a i volumi c del loro concatenamen to. Questa ri-cerca

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    1.2.3.4. Andren l't~llndio. Vice11:11. ul.a l(otoudtt. Sequen:n base. portiro-mulito sa/11 cemmle, de si ripete 11er .

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    J. BtMilica di S. Pietro in V nticano. R ar>presentn:ione dei volumi intcrni de/In .

  • di quesli spazi e sugli andamcnti emotivi che le !oro sequenze ci su-scit:mo, pu forse far !>alcnare alcuni capi dell 'oscura le~;gc che guida universalmente lo spirilo uruano, che cos spinge i grandi anirni oel comporre tali straordimuic archite llurc come com muove anchc i pi scmplici spiriti chc le guardano. Vienc in mente, da cio, che la mora lit sovrana de ll'archite llura, l'unica sua autentica istanza sociule, anzi umana, e quclla d i comuni-care esualmeutc cou tutti , umili e potcnti. La Grecia non chbe nellc sue architcllurc spazi intc rni dcHa mi-sura e dc l s i ~ nilicato chc i romani promossero. Le colonne dcl tcmpio grcco chiudono nci loro rettan{!oli !ame d'ombra chc sem-bruno nascere dalle viseerc della te rra a involgcre e rormare gli invalicabili sacelli. L'architetlura grecn Cu algoritmo di strutturc hattute dal sole, fu una lo~ica della luce e insiemc ombra di i ~notc ro rme ovc albe rgavano gli dei. L'altipiano, la luminosa volta dcl ciclo sono lo spazio estroverso, mirabile, chc il pilone colon-nato de l tempio sorre~;ge. La casa e llenica, snlla trama elementarc de! r iparo e dell'omhru pe l'uomo, flistr.ibucndo ne i domestici ambienti rlcnsiti1 di luce tliverse, dagli oscuri oeci a lia penombra del peristilio, al brillio dcl viridario, scand quelmetro su cui si distese per secoli il ver o romano e rinascimentale della casa non meno di quello barocco e ottocentesco, ov1mque cioe un andito grigio si aprisse su una chiara cor te. rena pcnombtu della cusa g reca, splcndono a ogni riflcsso o raggio, i domestici oggelli o lc crinic rc rlegli clmi, lc clamidi i bronzi di Alceo, come i cristalli i rosi parati gH scacchi binnchi c neri de i pnvimcnti nelle case liamminghc di Vermce1. J ~rnndi spazi clell'architcttura nascono con Roma e ne sono la lll flj! nilicenza. rn uno con le sovrumane volte e con lc mtHa, d ' in-crcclihile forza, con un respiro istin t ivo di inabbattihili opere mi-litari, che Je reggevano. sono l'esprc~~ione della cosciente potcnza di una comunit. Qoesti spazi s i aprono sovrani e si lcgano in teo-rjc orgogl iose in cui il misurato ordinc sembra rar sensihile lu chiurezza di mente e la coscienza di qucsta chimezza, cioe la mae-stil, de l popolo romano. Le sequenze dei volumi uellc basiliche c specialmente nelle termc, di Tito di A(!rippa di Dioclezinno di Caracalla, dovevano ra(!giungere per la variet dcgli elementi chc le eomponevnno e dei pcrcorsi possihili , e ffelli insunerali. Sullc ovine delle mura che SCI!navano questi vo]umi, dal Bnmelleschi a Micbelangclo, nacquc lo spazio rinascimentale e barocco e il senso de l g randioso nc lln nuovn civilt i d'occidente. Pe r valotare nclla loro cornplessit;, le sequcnze dei volomi ncllc tcrrne e opportuno inizinrc le osservuzioni su quelle sequenzc pi elementari che possono risrontrarsi in ulcuni escmpi della stcssa urchitettura romana c in alcune costru1.ioni rinnscimentali. Tra le Cahhriche di Vi lla Adriuna, specchio argentatissimo di tutte lc inflcssioni dcll'ecclellismo imperiale, s i pottsono individoare intc-ressanti modelli di sequcnzc dalle pi semplici alie pi1 eluho-rate. Il guppo tcmario dcl po.~Lico del P ecile, dcll'anla quadra delta dei Filosofa c del u nntlltorio >> circolnre, pu assumersi come csempio di una sequenzu di volumi lu cui vi,rezza e solennit c poggiata esclu~ivamente sulla di1ferenza delle forme geometriche rra gli elemcnti del j!ruppo. I tre volnmi, nell'ordinc nuturale di percorso, portico - aula - natatorio, si seguono con le loro di verse fi gure geometriche: pr isma ad asse d01uinante longitudinalc, cubo e cilindro. Il volu-me del portico, vera galleria con ruga lontann indcrogabile, si frangc al suo termine su una pa..-ete leggermente arcnata e riflui-see per un vnno di passng~io di Jimitale flimensioni nell'aula qna dra c altssimo, l cui cuhicit al contrappunto dclla sottilc rrec cin dei portico c rlel suo pe rcor o lunf!hi8simo e umano, si alzn a una misura empirea, astrulla, solennis~ima. Dallu maest e di-~:nit dell 'aula, per due strctti passaj!I!, scavati nello spessore dcl-le mura, uno dei quali oscuro e non hrevc, vera chiusura di iride improvvisa, si prosegue in un aereo portico circolarc di limitata ultczza ma vastssimo, chc abbraccia una grande piazza di ciclo c circonda un bacino di acqua entro cui , isolata, nasce una frogile isola rotonda, incnntala di nicchie di colonne di frcgi.

    J. Amonio dn tlll fll1 llo i/ g. e Mkhela11gelo. Pnla::o Far11 ese. Romn. RafJpre-sclltn:ione dei rol11mi interni tlelln seque11:a cestibolo portico cortilc. 2. Pompei, Castr del poeta tra[l.ko (A 8 C O. /twces. atrium. mulron. peristi-lium). 3. e/rema della seouenu1 cestibolo c-orlile proprin nlfarclritellura ('(ns.sirt (/aur i e a/rio) e nll"l~rclritellura fJUiri:in , c/,( Rirwrimento triCOt. IOCCIIIO. 4. 5. FaiOl!rammi tf

  • l. MicltelaiiJIClo. Prog(Jito per la Chics fl di . Ciovru111i dei Fiorentini in l< omn. HttfJflrcsentn: iunc dei volumi interni. 2. l'it111111 l d 1 1111'incisione di Vnleri1111 l. Bmo. Casa Tugentlhnt. Campi visullli de gli Sfm:i intcrrri : :one e/ i lelluNr de{rnitn Urnllt'fl/liO .azio cilndrico. dopo la cuhicit della grande sala, dovcva sem-brarc ' 'iviclo per il se~uirsi dei ccrchi dei portico e dell ' isola spec-chiati e rifralli pi volte ncll 'acqua in un girare incandescente che oggi ripen~iamo non alieno dai vortice dei tempictto di . Pie tro in l\Iontorio con lc so~tuate risonanze dei portico allorno. La sequenza dei tre amhicnli e ~iocata su tre forme tanto clcmen ta ri quanto precise c s icurc nci loro effe tti: lo scallo lungo dei portico, la pausa aulica, il motare cilndrico del natatorio. La di vcrsit dell a forma ~comctrica scaudita dallc doppic strc t.toie dei passa!!gi chc sono rourc una chiusa alie onde gcnerat c dai per cor:si ncgli ambicnti , uno puusu riLmica, una di qucllc mlcnzc rli fin e vet-so che i !!cci poncvano di equivoca dmata per rnccor-ciare o allungare il di tacco di due vcrsi. Lc lrelloie nate come passaggi, limilati forzatameotc nclle mi-sure m elrichc per essPrc cavati entro ]c mura, a poco a poco vcn-ncro avvertite anche uclla toro dimensione su~gestivn e mi terio-ila , ncl ]oro nntura lc contrappunto esaspernto con i vastissimi spazi. l'lascono cosi quc~li anditi di dimensione umana, In cui spazialit soffre di un ma~simo di pressione per csscre scavata nci noccioli di ener~ia tlc~li cdifiei, Cl'sure liricltc fra SlHtzi ; pas SR!-(~i che i gotici tlinrenticluranno o esauriranno in altro senso, ante notare come lc scqucnze siano non per diffe renzc costan ti ma per difierenze sempre ma!!~iori , una specie tli scala loga rtmica avanti le ttcra, sino alio sratto final e e decisivo dei due volu mi termina li ; e comc ncll 'una c ncll'altra scquenzu vi s in una sala chc arresta il precipitn rsi fl e l ritmo. E fuori luo p:o pensare chc la dilatazione dei volu rni si a casuale : e pi gius to considc nuc lc due se!]uenzc come un raro csempio di modulazionc pura-mente quantitativa di spazi ; anzi forse come il primo cscmpio ncl quale lo spazio r onsitlcrnto come qualche cosa di reate, con una spccie di pla~ ticit ir per suo conto, forma ta in una mntcria alt rctlnoto lahilc quanto scnsihilc c concreta. I volumi dcll t> sale dei P alazzo Ducalr, in lmpida inversionc prospcttic
  • CJNQUE SECOLI DI VETRARJA MURANESE (eo"&laaJOAe tla 1HI6 16) per dare ai vet ro muranese una nuova uni versalit, occorreva conoscere le esper ienze cbe si compivano in altri Paesi, ma appl i. carne le teoriche con mezzi attinti solo d ai patrimon io locale. Basto che pochi, anzi pochissim i veri artisti avvertissero ed asse r issero tali esigenze e le ponessero alia base dei loro lavoro, perch u na nuova era corninciasse per Murano. I nomi degli ar tisti della rinascita e dei !oro seguaci -Vittor io Zecchin, Guido Balsamo Stella, Paolo Venini, Giacomo Cappellin, Ercole Barovier , Napoleone Mar tinuzzi, F lavio Poli , Giu lio R adi, Dino Martens, France eco Pelzel, Carlo Scarpa, Archimede Segu so, Tyra Lundgreen, Fulvio Bianconi -quasi tu tt i ancora viventi, appartengono ormai alia storia; giusto appare qu ind i il riconoscimento che la Biennale ha voluto tributare ad essi presentandocene le opere pi significative.

    Dopo l'ultima guerra la tendenza astratti. stica, portata talora per la sua stessa na tura a eludere il problema dell'aderenza della forma alia funzione (la forma per fetta data alia funzione non e forse l'espres sione pi alta dei naturalismo, sia pure trasferito su un piano non figurat ivo, co-m'e quello su cui si muovono tutte le co sid dette arti decorative >>? ), si diffonde, colorandosi di qualche spruzzo de ll'astrale neonaturalismo fi nnico-svedesc. Le forme libere>> sono il su pporlo ideale a u n cro m atismo sempre pi mtico e indefinito, tanto che da alcu ni si va gi d icendo che solo ora il vetro ha raggiun to la piena ca pacit e indipendenza d 'espressione; ma, a ben guardare, codcste manifestazioni ap J>aiono piuttosto come le ult ime parole di un discorso coeren tissimo che Murano ha cominciato fin da! Quattrocento per mo strarci con argomen ti via via d iversi la premi nenza determinante nel vetro dei fat tore cromatico. Aetooe Gaeparetto

    NOTE (I) La Moslra e atata orsaoizzata dall'lstilulo Ve neto per il Lavoro e c:urata dai prof. Nino Bar bantini, dal prof. Giovanni Mariacher e dall'arch. Cio Ponri. La nuova siatemaziooe interna del padi glione Venezia , in cai e aiJeslita, e opera del l'arch. Virglio Vallot. ( 2) Le tcrlimonianze sloriche dell'auivit indu alriole velrur ia a VeneziaMurano, sono invece ben pi antiche. 1090. Un phiolarius o fabbricante di u phiole o v a si di vetro in genere - Petrus Flabianus - e nominato per la prima volta in unu ducale di Vitulc Fulier. ll59. Primo ricordo dellu lavoruzione di smalti musivi a Veneziu. 1268. J fioleri offrono ui nuovo doge eleuo, Lorenzo Tiepolo, guuPtade ( bocce o raraffe), oricanoi e n ella sequenza dei volumi di S. Piet ro. Dalle porte ci si libera sul grande atrio che aperto e luminoso sembra subito dar quiete e respiro; ma a lt rellanto immediatamente la sua parete fron ta le trasversalmente tagliata ci si oppone come uno sbarra mcnto deciso, ammonitorio. All' istint ivo e avviato senso di per corso longitudinale la parele t rusversa e lungh issima porta u no smar rimen to, aumenta la tcnsione verso la libcrazionc chc sap piumo allenderci oltre. Infine i tre passaggi aperti nello sharra mento d anno )'ultima costr izione e difficolt. Poi erompe d i col po, imprevisto, il rombo della immensa navata, il cui volume e dilatato ben oltre le sue giu cccczionali m isure dai premesso e pesato contrappunto dell'atrio e dei passaggi. Si percorre ormai la hasilica con u n crescendo continuo di prospettive sino a var care l'empireo della cupola. l vi i) senso della umana misura si smarrisce nella simmet ria, ne lla d imensione, nella luminositil eva nescente e gloriosa degli spazi. La sequenza dei volumi e condotta da un massimo d i emot ivitil, accen trata tra gli accessi alia basi lica e l'atrio, alia contcm plazione dello spazio ast ratto de) siste ma centra le. Lu scala strutturale della sequenza, quanto ai valore degli anda ment i emotivi, immediati ed elementari, che essa suscita anzi im

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